Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2020/2244(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A9-0026/2021

Testi presentati :

A9-0026/2021

Discussioni :

PV 10/03/2021 - 3
CRE 10/03/2021 - 3

Votazioni :

PV 11/03/2021 - 4
PV 11/03/2021 - 11

Testi approvati :

P9_TA(2021)0084

Testi approvati
PDF 213kWORD 72k
Giovedì 11 marzo 2021 - Bruxelles
Semestre europeo: aspetti occupazionali e sociali della strategia annuale per la crescita sostenibile 2021
P9_TA(2021)0084A9-0026/2021

Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2021 sul semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche: aspetti occupazionali e sociali della strategia annuale per la crescita sostenibile 2021 (2020/2244(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione della Commissione, del 17 settembre 2020, sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021 (COM(2020)0575),

–  vista la proposta di relazione comune sull'occupazione della Commissione e del Consiglio, presentata dalla Commissione il 18 novembre 2020 (COM(2020)0744),

–  viste le Prospettive economiche dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), volume 2020 n. 2 del 1° dicembre 2020,

–  viste la relazione mondiale sui salari 2020-21 a cura dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), del 2 dicembre 2020, relativa ai salari e alle retribuzioni minime nel contesto della COVID-19, nonché le note dell'ILO sulla COVID-19 e il mondo del lavoro,

–  vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2017 su un pilastro europeo dei diritti sociali(1),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 14 gennaio 2020, dal titolo "Un'Europa sociale forte per transizioni giuste" (COM(2020)0014),

–  vista l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile,

–  visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, segnatamente gli obiettivi 1, 3, 4, 5, 8, 10 e 13,

–  vista la comunicazione della Commissione, dell'11 dicembre 2019, sul Green Deal europeo (COM(2019)0640),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 27 maggio 2020, dal titolo "Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione" (COM(2020)0456),

–  visto il dispositivo per la ripresa e la resilienza,

–  vista la comunicazione della Commissione, del 27 maggio 2020, dal titolo "Il bilancio dell'UE come motore del piano per la ripresa europea" (COM(2020)0442),

–  vista la sua risoluzione del 16 novembre 2017 sulla lotta contro le disuguaglianze come leva per stimolare crescita e occupazione(2),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 27 maggio 2020, dal titolo "Programma di lavoro adattato 2020 della Commissione" (COM(2020)0440),

–  vista la proposta di regolamento del Consiglio, presentata dalla Commissione il 28 maggio 2020, che istituisce uno strumento dell'Unione europea per la ripresa a sostegno dell'economia dopo la pandemia di COVID-19 (COM(2020)0441),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 1° luglio 2020, dal titolo "Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza" (COM(2020)0274),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 19 febbraio 2020, dal titolo "Plasmare il futuro digitale dell'Europa" (COM(2020)0067),

–  visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione, del 1° luglio 2020, che accompagna la proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani (SWD(2020)0124),

–  vista la sua posizione del 10 luglio 2020 sulla proposta di decisione del Consiglio sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione(3),

–  vista la sua posizione dell'8 luglio 2020 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda le risorse per la dotazione specifica per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile(4),

–  viste le previsioni economiche europee di primavera 2020, pubblicate dalla Commissione il 6 maggio 2020,

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 18 settembre 2020, sul tema "Salari minimi dignitosi in tutta Europa"(5),

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 16 luglio 2020, sul tema "Piano di ripresa per l'Europa e quadro finanziario pluriennale 2021-2027"(6),

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, dell'11 dicembre 2019, sul tema "Norme minime europee comuni in materia di assicurazione contro la disoccupazione negli Stati membri dell'UE: un passo concreto verso l'effettiva attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali"(7),

–  visto lo studio della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound), del 24 giugno 2020, dal titolo "COVID-19: Policy responses across Europe" (COVID-19: risposte politiche in tutta Europa),

–  visti gli orientamenti politici per la prossima Commissione europea 2019-2024 dal titolo "Un'Unione più ambiziosa", presentati il 9 ottobre 2019 dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen,

–  visto il pilastro europeo dei diritti sociali proclamato il 17 novembre 2017 dal Consiglio, dalla Commissione e dal Parlamento,

–  vista la comunicazione della Commissione, del 10 marzo 2020, dal titolo "Una nuova strategia industriale per l'Europa" (COM(2020)0102),

–  visto lo studio dell'OCSE, del 15 giugno 2018, intitolato "A Broken Social Elevator? How to Promote Social Mobility" (Un ascensore sociale rotto? Come promuovere la mobilità sociale),

–  vista la direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio(8),

–  vista la sua risoluzione del 26 maggio 2016 sulla povertà: una prospettiva di genere(9),

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 19 settembre 2018, sul tema "Divario digitale di genere"(10),

–  vista la relazione di sintesi della sesta indagine europea sulle condizioni di lavoro condotta da Eurofound (aggiornamento del 2017),

–  vista la relazione congiunta della Commissione e di Eurofound dal titolo "How computerisation is transforming jobs: evidence from Eurofound's European Working Conditions Survey" (In che modo l'informatizzazione sta trasformando il lavoro: i dati dell'indagine europea sulle condizioni di lavoro di Eurofound), pubblicata nel 2019,

–  visto lo studio dell'unità Prospettiva scientifica del Servizio di ricerca del Parlamento europeo (EPRS) del 31 marzo 2020 dal titolo "Rethinking education in the digital age" (Ripensare l'istruzione nell'era digitale),

–  vista la sua risoluzione del 15 novembre 2018 sui servizi di assistenza nell'UE per una migliore parità di genere(11),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 2 giugno 2016, dal titolo "Un'agenda europea per l'economia collaborativa" (COM(2016)0356),

–  vista la sua risoluzione dell'11 settembre 2018 sui percorsi di reinserimento dei lavoratori in impieghi di qualità dopo un infortunio o una malattia(12),

–  vista la discussione con i rappresentanti dei parlamenti nazionali sulle priorità del semestre europeo 2021,

–  vista la sua risoluzione del 17 dicembre 2020 su un'Europa sociale forte per transizioni giuste(13),

–  vista la relazione congiunta della Commissione e dell'OCSE, del 19 novembre 2020, dal titolo "Health at a Glance: Europe 2020 – State of Health in the EU cycle" (Uno sguardo alla sanità: Europa 2020 – Ciclo "Lo stato della sanità nell'UE"),

–  visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione, del 20 febbraio 2013, intitolato "Investing in Health" (Investire nella salute) (SWD(2013)0043),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 4 aprile 2014, relativa a sistemi sanitari efficaci, accessibili e resilienti (COM(2014)0215),

–  visto il parere del gruppo di esperti della Commissione in tema di forme efficaci di investimento nella salute, del 25 novembre 2020, relativo all'organizzazione di un'assistenza sanitaria e sociale resiliente a seguito della pandemia di COVID-19,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 17 ottobre 2019 sull'economia del benessere,

–  visto l'articolo 54 del suo regolamento,

–  visti i pareri della commissione per i bilanci e della commissione per la cultura e l'istruzione,

–  vista la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A9-0026/2021),

A.  considerando che, in base alla stima iniziale di Eurostat relativa alla crescita annua per il 2020(14), il PIL ha subito una contrazione del 6,8 % nella zona euro e del 6,4 % nell'UE; che, stando alle previsioni economiche europee dell'inverno 2020 della Commissione, il PIL dell'UE crescerà marginalmente dell'1,4 % nel 2021, quello della zona euro aumenterà dell'1,2 %, mentre la produzione economica dell'UE tornerà a malapena ai livelli precedenti alla pandemia nel 2022; che nel 2022 si prevede un'attenuazione della crescita dei consumi privati, principalmente a causa della persistente incertezza circa le prospettive riguardanti l'occupazione e il reddito, circostanza che manterrà con ogni probabilità il risparmio precauzionale a livelli elevati; che, d'altro canto, la spesa in conto capitale è destinata a beneficiare di politiche monetarie altamente accomodanti, di un aumento degli investimenti pubblici e di regimi di sostegno pubblico per le imprese; che la strategia annuale per la crescita sostenibile non ha preso in considerazione la possibilità di una terza ondata della pandemia di COVID-19 ovvero di ondate successive, le quali potrebbero aggravare ulteriormente l'attuale situazione di crisi economica e sociale;

B.  considerando che in alcuni Stati membri non è stata ancora data piena attuazione ai fondi e ai programmi dell'UE previsti dal quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020; che il finanziamento dello strumento per la ripresa Next Generation EU, in particolare del dispositivo per la ripresa e la resilienza, sarà disponibile solo dopo la ratifica della decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio(15) da parte degli Stati membri;

C.  considerando che le istituzioni dell'UE hanno riconosciuto in più occasioni la necessità di intervenire per affrontare e superare le disparità in ambito sanitario e per tutelare la salute delle persone nel quadro dell'attuale recessione economica(16);

D.  considerando che la pandemia di COVID-19 ha invertito l'andamento positivo del tasso di occupazione degli ultimi sei anni nell'UE a 27, con una conseguente riduzione del numero di persone occupate di circa 6,1 milioni nel secondo trimestre del 2020 e una diminuzione prevista del 4,5 % nel corso del 2020(17); che secondo Eurostat, nel 2019, prima della pandemia, l'8,5 % della popolazione di età inferiore a 60 anni nell'UE viveva in famiglie in cui gli adulti avevano lavorato meno del 20% della durata massima settimanale del lavoro nel corso dell'ultimo anno, ed era esposta a preoccupanti situazioni di povertà lavorativa(18); che il lavoro precario continua a rappresentare un motivo di forte preoccupazione che incide negativamente sui mercati del lavoro; che i lavoratori rimasti occupati hanno subito una notevole riduzione dell'orario di lavoro e, di conseguenza, una perdita di reddito, e che tale sviluppo si ripercuote maggiormente sui lavoratori appartenenti a gruppi vulnerabili; che è particolarmente preoccupante il fatto che, stando a una relazione di Eurofound di prossima pubblicazione, il calo dell'occupazione nell'UE-27 durante la prima ondata della pandemia risulterebbe associato a un maggiore passaggio all'inattività rispetto che alla disoccupazione, nonché al conseguente indebolimento dell'attaccamento al mercato del lavoro(19);

E.  considerando che il numero medio di ore lavorate è destinato ad aumentare più rapidamente rispetto al numero di occupati e che il tasso di occupazione potrebbe diminuire ulteriormente quando verranno sospesi i regimi di riduzione dell'orario lavorativo; che la ridistribuzione dei lavoratori è in genere un processo lungo e che si prevede pertanto un lieve calo del tasso di occupazione nel 2021; che, nonostante la ripresa economica attesa per il prossimo anno, il tasso di disoccupazione dell'UE è destinato ad aumentare ulteriormente, passando dal 7,7 % nel 2020 all'8,6 % nel 2021, per poi scendere, secondo le previsioni, all'8,0 % nel 2022, con persistenti divergenze tra gli Stati membri(20);

F.  considerando che occorrerebbe guardare con favore agli investimenti capaci di portare a un miglioramento della produttività totale dei fattori alla luce dei risultati eterogenei ottenuti finora, come ad esempio il ritmo lento della ripresa economica prima della pandemia e l'aumento dell'occupazione precaria; che la duplice transizione in atto, ossia la transizione verde e la transizione digitale, comporteranno impatti importanti ma anche differenti per l'occupazione a seconda del settore, della regione e del tipo di lavoratori; che ciò creerà nuove opportunità, ma anche notevoli sfide socioeconomiche in molte regioni e in molti settori industriali; che l'UE ha bisogno di una strategia comune per sostenere i lavoratori e le imprese interessate al fine di garantire che nessuno resti indietro; che la crisi della COVID-19 ha accelerato tali impatti, in particolare per quanto riguarda l'andamento del mercato del lavoro, e si ripercuoterà con ogni probabilità anche sulla domanda di istruzione, formazione e miglioramento delle competenze; che la pandemia di COVID-19 ha indotto notevoli cambiamenti nel mercato del lavoro, obbligando un terzo dei lavoratori dell'UE a lavorare da casa(21); che la disconnessione dal lavoro dovrebbe essere un principio essenziale che consenta ai lavoratori di astenersi da attività lavorative e comunicazioni elettroniche al di fuori dell'orario di lavoro senza subire ripercussioni, e di beneficiare quindi di un adeguato equilibrio tra vita professionale e vita privata;

G.  considerando che prima della COVID-19, malgrado esistesse una serie di differenze tra gli Stati membri, l'andamento economico era generalmente descritto come positivo nelle valutazioni annuali del semestre europeo; che i dati indicano l'esistenza di disparità persistenti e crescenti tra i cittadini così come tra gli Stati e le regioni e al loro interno; che ciò è causa di molteplici divergenze che devono essere affrontate con un approccio intersezionale al fine di garantire pari opportunità e una vita dignitosa per tutti i gruppi; che alcune regioni esposte a maggiori sfide in termini di decarbonizzazione delle loro industrie riceveranno un sostegno finanziario, ad esempio attraverso il Fondo per una transizione giusta, mentre altre regioni eccessivamente dipendenti dal turismo e dai servizi correlati non possono beneficiare di specifici fondi per la transizione, sebbene alcune di esse coincidano con i territori in cui si registrano i tassi di disoccupazione più elevati; che il sostegno connesso alla COVID-19 fornito ai lavoratori e alle imprese varia notevolmente da uno Stato membro all'altro; che le sfide globali come la digitalizzazione e la lotta contro i cambiamenti climatici continueranno a esistere a prescindere dalla crisi della COVID-19, e rendono necessaria una transizione giusta, in modo da non lasciare indietro nessuno;

H.  considerando che la crisi della COVID-19 ha aggravato le disparità di retribuzione nel mondo, compensate soltanto in parte da sussidi statali e da politiche in materia di salario minimo, il che ha generato gravi situazioni di precarietà e mancanza di protezione; che i lavoratori con retribuzioni inferiori, costituiti in misura sproporzionata da donne e giovani, sono i più colpiti dalle conseguenze socioeconomiche della crisi e dal conseguente aumento delle disuguaglianze, e che la stabilità dell'equilibrio tra la loro vita professionale e la loro vita privata viene già messa in discussione;

I.  considerando che i sistemi di protezione sociale variano da uno Stato membro all'altro e sono sottoposti a forti pressioni al fine di mitigare gli effetti sociali della crisi e garantire a tutti condizioni di vita dignitose e l'accesso a servizi essenziali quali la salute, l'istruzione e l'alloggio; che le spese per l'alloggio e l'assistenza all'infanzia potrebbero far precipitare le famiglie in uno stato di povertà e che è importante tenere in considerazione tale aspetto quando si misura la povertà lavorativa e si cerca di includere le spese per l'alloggio tra gli indicatori standard di comunicazione in materia sociale; che nel 2018 il 9,6 % della popolazione dell'UE-27 viveva in famiglie che spendevano il 40 % o più del loro reddito disponibile equivalente per l'alloggio, benché si registrassero differenze sostanziali tra gli Stati membri; che la povertà lavorativa nell'UE è in aumento sin dalla crisi economica e finanziaria del 2008 e che si stima che il 10 % dei lavoratori dell'UE sia a rischio di povertà(22);

J.  considerando che il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto a seguito della crisi della COVID-19, toccando il 17,1 % nel settembre 2020, e, secondo le previsioni, continuerà ad aumentare; che l'11,6 % dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni non lavora e non partecipa ad alcun ciclo di istruzione o formazione (NEET); che la crisi della COVID-19 ha avuto ripercussioni sull'accesso all'istruzione per i gruppi sociali svantaggiati, come i genitori soli e le famiglie numerose e a basso reddito, che hanno difficoltà ad accedere alle attrezzature didattiche digitali per i loro figli o a sostenere la spesa per tali attrezzature; che le crescenti disuguaglianze tra le generazioni incidono sulla sostenibilità del nostro sistema di protezione sociale e sulle condizioni di salute della democrazia nell'Unione europea; che le ricadute economiche avranno effetti negativi a lungo termine sull'occupazione giovanile e che i giovani rischiano di beneficiare di opportunità minori e/o di qualità inferiore e di trovarsi in condizioni di lavoro precarie;

K.  considerando che le donne sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti del mercato del lavoro, a causa dei doveri di assistenza sociale e della distribuzione disomogenea del lavoro domestico e assistenziale non retribuito, delle discriminazioni per motivi legati alla gravidanza e alla maternità, della segregazione occupazionale e della loro maggiore precarietà lavorativa; che una valutazione intersezionale evidenzia che le donne appartenenti a gruppi vulnerabili, quali le giovani donne con figli e in particolare le madri sole, le donne rom, le donne con disabilità e quelle provenienti da un contesto migratorio, hanno più probabilità di trovarsi in maggiore difficoltà(23);

L.  considerando che il divario occupazionale di genere (11,4 %), il differenziale retributivo di genere (14 %) e il divario pensionistico di genere (30 %) rimangono a livelli inaccettabilmente elevati; che colmare il divario occupazionale di genere è un imperativo sociale ed economico, date le implicazioni per la vita delle donne, comprese la loro sicurezza finanziaria e la qualità della loro vita, e dati i costi economici persistenti di tale divario, che nel 2018 ammontavano a circa 320 miliardi di euro (pari al 2,4 % del PIL dell'UE)(24); che è essenziale migliorare le opportunità occupazionali per le donne, garantire la parità di retribuzione, favorire un buon equilibrio tra vita professionale e privata e tenere adeguatamente conto, nel quadro dei regimi pensionistici, dei periodi dedicati a crescere i figli, anche nel caso degli uomini, al fine di promuovere la crescita e lo sviluppo sociali ed economici sostenibili nonché la sostenibilità di bilancio a lungo termine nell'UE;

M.  considerando che le persone emarginate o vittime di esclusione sociale e povertà si trovano ad affrontare sfide particolari a causa della pandemia di COVID-19 e che i cambiamenti del mercato del lavoro da essa provocati hanno colpito tali persone in maniera sproporzionata; che tra la popolazione rom nell'UE si continuano a registrare alcuni degli indicatori socioeconomici peggiori, dato che oltre l'80 % vive in condizioni di povertà ed esclusione sociale, solo il 43 % ha un'occupazione retribuita e il tasso di NEET è sproporzionatamente elevato; che i rom sono stati colpiti in maniera particolarmente dura dalla crisi della COVID-19, non da ultimo per quanto riguarda l'accesso all'istruzione e alla formazione;

N.  considerando che l'accesso delle persone con disabilità ai servizi è stato ulteriormente limitato a causa della pandemia; che il divario digitale – tra cui rientrano la povertà digitale, la scarsa alfabetizzazione digitale e le difficoltà con la progettazione universale – accresce gli ostacoli incontrati dalle persone con disabilità nell'esercizio dei loro diritti sociali; che le prove raccolte dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali hanno messo in luce i notevoli ostacoli incontrati dai minori con disabilità nell'accesso all'istruzione(25);

O.  considerando che la disoccupazione tra i lavoratori a tempo determinato è aumentata durante la pandemia di COVID-19; che un lavoratore su cinque nell'UE ha un lavoro di scarsa qualità; che, secondo le previsioni, nel prossimo decennio la polarizzazione del lavoro e le forme di occupazione atipiche aumenteranno ulteriormente e si registrerà un incremento dei posti di lavoro nella fascia più alta e in quella più bassa dello spettro delle competenze(26); che l'evoluzione tecnologica e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale potrebbero cambiare in misura significativa il mercato del lavoro; che ciò potrebbe comportare ulteriori disparità di reddito; che la domanda di lavoro è stata costantemente più debole nella fascia centrale della distribuzione salariale, in particolare durante il periodo di recessione e di contrazione dell'occupazione compreso tra il 2008 e il 2013(27); che tale tendenza si accentuerà presumibilmente ancor di più in ragione della pandemia; che i lavori poco qualificati saranno sempre essenziali per le società e devono offrire una retribuzione e condizioni di lavoro dignitose; che il mercato del lavoro sta conoscendo una rapida transizione verso un ambiente più verde e digitale, creando posti di lavoro che richiedono competenze aggiornate, e che è fortemente necessario concentrarsi sulla strategia di formazione, riqualificazione professionale e miglioramento delle competenze dei lavoratori di tutte le età; che ciò deve essere accompagnato dal miglioramento delle condizioni di lavoro e dalla creazione di nuovi posti di lavoro di qualità per tutti;

P.  considerando che lo sviluppo sostenibile è un obiettivo fondamentale dell'Unione europea e che la sostenibilità sociale è un presupposto essenziale affinché le transizioni verde, digitale e demografica siano eque e inclusive; che l'economia sociale di mercato si basa su due pilastri complementari, ossia il rispetto della concorrenza e solide misure di politica sociale, che dovrebbero portare alla realizzazione della piena occupazione e del progresso sociale; che i tre pilastri dello sviluppo sostenibile sono l'economia, la società e l'ambiente; che lo sviluppo sostenibile si basa, tra l'altro, sulla piena occupazione e sul progresso sociale; che ciò costituisce un obiettivo fondamentale dell'Unione europea sancito dall'articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea (TUE);

Q.  considerando che le disuguaglianze sanitarie determinate dalla situazione socioeconomica erano già marcate prima della crisi della COVID-19; che gli incrementi dell'aspettativa di vita nell'UE hanno subito un rallentamento e sono divenuti più incerti; che la crisi della COVID-19 ha determinato un peggioramento delle condizioni di salute fisica e mentale, in particolare fra i gruppi più vulnerabili;

R.  considerando che l'impatto della COVID-19 è stato aggravato dalle disparità preesistenti, che sono cresciute nel corso dell'ultimo decennio; che i disinvestimenti dai servizi pubblici in ragione della crisi finanziaria mondiale hanno contribuito ad aggravare le disuguaglianze per quanto riguarda le esigenze sanitarie;

S.  considerando che sono emerse o si stanno affermando nuove forme di occupazione, quali il telelavoro e i modelli di lavoro atipici, che dovrebbero trasformare in maniera significativa il modo di lavorare in futuro; che durante i confinamenti si sono manifestate anche nuove realtà e si sono aggravate tendenze già esistenti, fra cui l'offuscamento dei confini tra il lavoro e la vita privata, l'aumento della violenza domestica, problemi di salute tra i lavoratori non sempre direttamente collegati alla pandemia di COVID-19, come disturbi muscolo-scheletrici e problemi psicologici, nonché la difficoltà nel mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata nella nuova realtà dei modelli di lavoro e la necessità di conciliare il lavoro con compiti di assistenza e spesso la didattica a distanza;

T.  considerando che la pandemia ha aggravato le disuguaglianze sanitarie e sociali(28) per i gruppi più svariati, compresi i bambini appartenenti a famiglie a basso reddito e gli anziani, e che, stando alle previsioni, un aumento del tasso di povertà (più di 90 milioni di cittadini sono attualmente a rischio di povertà nell'UE(29)) sarà uno degli effetti collaterali della pandemia di COVID-19 e colpirà nuovi gruppi di cittadini; che Eurofound suggerisce di integrare il quadro di valutazione della situazione sociale che accompagna il pilastro europeo dei diritti sociali con ulteriori indicatori, come ad esempio la qualità del lavoro, la giustizia sociale e le pari opportunità, sistemi solidi di protezione sociale e la mobilità equa;

U.  considerando che il dialogo sociale è un elemento fondamentale del modello sociale dell'UE in quanto contribuisce a individuare soluzioni su misura per il mercato del lavoro; che il dialogo sociale si è indebolito e la contrattazione collettiva ha subito una battuta di arresto in tutta l'Unione a causa del processo di decentralizzazione conseguente alla crisi del 2008 e alle riforme del mercato del lavoro attuate in taluni Stati membri, come evidenziato nelle relazioni per paese del semestre europeo; che Eurofound ha indicato che in numerosi Stati membri le parti sociali sono state coinvolte nell'elaborazione delle risposte alla COVID-19 in materia di politiche del mercato del lavoro in misura più limitata di quanto sarebbe avvenuto in situazioni non di crisi(30);

V.  considerando che le disparità di reddito rimangono a un livello elevato nell'UE; che la concorrenza fiscale e sul costo del lavoro è dannosa per il mercato unico e per la coesione tra gli Stati membri; che sistemi fiscali progressivi e previdenziali correttamente definiti, gli investimenti sociali e l'erogazione di servizi pubblici e sociali di qualità sono leve essenziali per evitare il trasferimento degli svantaggi da una generazione all'altra;

W.  considerando che la pandemia ha avuto un enorme impatto sul sistema di istruzione dell'UE, portando alla chiusura di scuole e università; che gli effetti negativi per i bambini a livello fisico, mentale e di istruzione derivanti dalla chiusura proattiva delle scuole supereranno probabilmente i benefici apportati dalle decisioni di chiudere le scuole, in particolare nelle aree in cui gli abitanti sono a rischio di povertà o esclusione sociale;

X.  considerando che la sfida demografica richiede un approccio globale fondato su una combinazione di soluzioni politiche inclusive e non discriminatorie in ambiti quali le pensioni, la sicurezza e la protezione sociale, servizi e infrastrutture di qualità e accessibili per l'assistenza ai bambini, agli anziani e alle persone con disabilità, il sostegno alle famiglie, gli alloggi, l'educazione della prima infanzia, l'assistenza a lungo termine, i sistemi sanitari, inclusi la prevenzione sanitaria e il sostegno psicologico, la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, l'integrazione dei migranti nonché la conciliazione tra vita professionale e vita privata, l'uguaglianza di genere, l'invecchiamento sano e attivo ed elevati livelli occupazionali e retributivi; che è fondamentale godere di buone condizioni di lavoro e di vita nel corso della propria esistenza per prevenire il bisogno di assistenza, e che è importante disporre di un alloggio adeguato ed economicamente accessibile e di aree locali di qualità, in particolare per quanto riguarda la dimensione fisica, sociale e dei servizi, in quanto ciò favorisce una vita indipendente;

Y.  considerando che Eurofound ha sottolineato che il settore dell'assistenza a lungo termine ha registrato un aumento di un terzo della forza lavoro nell'ultimo decennio ed è un settore essenziale da tenere in considerazione, non solo per garantire la qualità della vita di una popolazione che invecchia, ma anche in termini di parità di genere, alla luce di tre considerazioni: 1) attualmente l'assistenza a lungo termine viene fornita perlopiù da prestatori di assistenza informali, la maggioranza dei quali è costituita da donne; 2) la maggior parte dei lavoratori del settore sono donne e tale situazione non è pressoché mutata; e 3) le persone che ricevono assistenza sono per la maggior parte donne, la cui aspettativa di vita supera in media quella degli uomini in tutti gli Stati membri(31);

Z.  considerando che stiamo affrontando un momento critico della nostra storia, in cui l'idea che la crescita economica abbia automaticamente ricadute positive su tutti i settori della società è ampiamente screditata; che stiamo assistendo all'assottigliamento del ceto medio, a condizioni di lavoro sempre più precarie e a un aumento della povertà lavorativa per gli operai, i lavoratori scarsamente qualificati e i lavoratori delle piattaforme digitali, nonché a una crescente polarizzazione in termini di reddito e benessere; che i settori culturali e creativi e il settore del turismo, tra cui eventi e spettacoli, il turismo culturale e le pratiche relative al patrimonio culturale immateriale, unitamente alle piccole e medie imprese (PMI), ai lavoratori autonomi e alle imprese locali e a conduzione familiare hanno subito pesanti ripercussioni economiche a causa delle misure intese a limitare la diffusione della COVID-19;

AA.  considerando che il rischio di povertà tra le persone con forme di occupazione atipiche risulta essere aumentato in seguito alla recessione e che tale tendenza è stata ulteriormente esacerbata dall'attuale pandemia di COVID-19;

AB.  considerando che, contrariamente alla teoria di spiazzamento ("crowding-out") che ha prevalso nella dottrina economica degli ultimi trent'anni, gli investimenti pubblici e il loro effetto di attrazione ("crowding-in") dovrebbero svolgere un ruolo di primo piano in questo nuovo paradigma economico; che la politica di coesione – la principale politica d'investimento dell'UE per lo sviluppo sociale, economico e territoriale – ha dimostrato la sua efficacia nel ridurre le disuguaglianze e le differenze regionali, in particolare nelle regioni più povere; che la coesione sociale è un requisito imprescindibile per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e l'occupazione sostenibili;

AC.  considerando che la pandemia di COVID-19 e la crisi che ne è conseguita hanno messo in luce che la lotta contro la deprivazione abitativa è una questione di salute pubblica; che, secondo le stime, nell'Unione europea sono 700 000 le persone senza dimora che ogni notte devono dormire in strada o nei centri di accoglienza, e che tale dato è aumentato del 70 % negli ultimi 10 anni;

1.  ricorda che, nella strategia annuale di crescita sostenibile 2020 e nel pacchetto di primavera ed estate del semestre europeo 2020, la Commissione ha sottolineato che il semestre europeo dovrebbe contribuire al conseguimento del Green Deal europeo, del pilastro europeo dei diritti sociali e degli OSS delle Nazioni Unite; accoglie con favore l'inclusione del pilastro europeo dei diritti sociali e degli OSS delle Nazioni Unite nella strategia annuale di crescita sostenibile 2021; chiede con urgenza che all'equità e ai diritti sociali sia attribuita la stessa importanza degli obiettivi macroeconomici attraverso un modello sociale ed economico che migliori il benessere delle persone nell'UE; sottolinea il ruolo centrale del quadro di valutazione della situazione sociale nel semestre europeo(32);

2.  prende atto delle conclusioni del Comitato consultivo europeo per le finanze pubbliche secondo cui è necessario procedere a una revisione del quadro di bilancio in modo da limitare le complessità e le ambiguità, garantire una protezione migliore e più permanente ai fini di una spesa pubblica che favorisca la crescita sostenibile, e definire obiettivi realistici in termini di riduzione del debito negli Stati membri che non pregiudichino la convergenza sociale verso l'alto; esorta la Commissione ad assicurare che tutte le politiche socioeconomiche, macroeconomiche e fiscali degli Stati membri contribuiscano agli obiettivi e alle finalità del pilastro europeo dei diritti sociali, del Green Deal europeo e degli OSS delle Nazioni Unite e siano pienamente coerenti con gli stessi, e che siano introdotti obiettivi e finalità sociali e ambientali nel quadro della procedura di sorveglianza multilaterale di cui all'articolo 121 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), nonché nel contesto di una procedura per gli squilibri macroeconomici rafforzata; ritiene che l'inclusione degli OSS delle Nazioni Unite e del pilastro sociale all'interno del semestre europeo richiederà l'adeguamento degli indicatori esistenti e la creazione di nuovi indicatori per monitorare l'attuazione delle politiche economiche, ambientali e sociali dell'UE, nonché la coerenza tra gli obiettivi strategici e le risorse di bilancio; invita la Commissione a elaborare senza indugio una metodologia di monitoraggio della spesa inerente agli OSS delle Nazioni Unite per il bilancio dell'UE che possa essere impiegata anche per valutare gli investimenti nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza;

3.  afferma che, a 10 anni dall'introduzione del ciclo del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, gli squilibri occupazionali e sociali nell'UE, come la segmentazione del mercato del lavoro, la dispersione salariale, l'aumento delle disuguaglianze e la povertà, in particolare quella infantile, non sono stati risolti, ma sono anzi peggiorati, il che dimostra come in alcuni Stati membri le politiche pubbliche non abbiano esercitato sufficiente influenza per creare solidi sistemi di protezione sociale e un mercato del lavoro dell'Unione più equo, oltre al fatto che occorre rafforzare le politiche e il coordinamento a livello dell'UE; è fermamente convinto che il sostegno dell'UE non debba limitarsi a rendere disponibili risorse; mette in risalto l'importanza di trarre insegnamenti dall'attuale crisi sanitaria ed economica e di agire in maniera proattiva in futuro;

4.  evidenzia che è necessario rafforzare la responsabilità democratica in relazione al processo di valutazione del semestre europeo in corso; invita la Commissione gli Stati membri a riformare il quadro giuridico finanziario e il processo del semestre europeo al fine di consolidare la responsabilità democratica e il coinvolgimento del Parlamento europeo, rafforzare il ruolo e la partecipazione delle parti sociali nazionali e dell'UE, e salvaguardare gli obiettivi di progresso sociale riguardanti i sistemi di protezione sociale e l'occupazione di qualità nei futuri programmi di aggiustamento e nel quadro del Green Deal europeo;

5.  sottolinea che il Parlamento europeo dovrebbe essere maggiormente coinvolto nel processo del semestre europeo, ivi incluso per quanto concerne le raccomandazioni specifiche per paese; pone in evidenza il ruolo importante di un dialogo sociale più inclusivo con le parti sociali, la società civile, le organizzazioni giovanili e gli enti locali e regionali nella definizione del semestre europeo; segnala che una metodologia di tracciamento sociale efficace, trasparente, esaustiva, orientata ai risultati e basata sulle prestazioni – da mettere a punto per il dispositivo per la ripresa e la resilienza – migliorerà il semestre europeo integrando meglio le questioni sociali, di genere e ambientali, ponendole su un piano di parità rispetto al coordinamento fiscale e, ad esempio, prestando maggiore attenzione alla pianificazione fiscale aggressiva, alla riduzione della povertà, all'uguaglianza di genere, alla giustizia sociale, alla coesione sociale e alla convergenza verso l'alto;

6.  ritiene che il processo del semestre sostenibile debba essere incentrato in pari misura su tre dimensioni: la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale; ribadisce che la sostenibilità sociale può essere conseguita soltanto attraverso una riduzione delle disuguaglianze e della povertà e offrendo opportunità sociali e occupazionali e una prosperità condivisa; sottolinea che la giustizia sociale, un lavoro dignitoso con salari di sussistenza, le pari opportunità, la mobilità equa e sistemi di protezione sociale solidi sono elementi essenziali della transizione giusta verso un'Unione europea sostenibile e sociale; invita la Commissione a valutare attentamente le dimensioni dell'analisi annuale della crescita sostenibile, in modo da garantire che siano pienamente conformi all'articolo 3 TUE, che definisce lo sviluppo sostenibile come l'obiettivo per cui l'UE si deve adoperare, basandosi su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente; esorta la Commissione e gli Stati membri a concentrarsi, insieme al Parlamento europeo, sulla risposta a tali sfide attraverso politiche ecosociali dell'UE che combinino la prosperità economica condivisa con il progresso sociale e lo sviluppo sostenibile;

La dimensione sociale nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza

7.  accoglie con favore l'adozione del dispositivo per la ripresa e la resilienza; riconosce che tale dispositivo sarà collegato al processo del semestre europeo; sottolinea che il coordinamento dei due processi deve essere trasparente e sostenere gli obiettivi generali dell'UE, quali l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, gli OSS delle Nazioni Unite, la strategia dell'UE per la parità di genere, il Green Deal europeo e la transizione digitale; evidenzia che il semestre europeo, comprendente i principi del pilastro europeo dei diritti sociali, è il quadro che consente di individuare le priorità di riforma nazionali e di monitorarne l'attuazione; ribadisce che le riforme devono basarsi sulla solidarietà, sull'integrazione, sulla giustizia sociale e su un'equa distribuzione della ricchezza, con l'obiettivo di creare un'occupazione di qualità e una crescita sostenibile, garantire un pari livello di opportunità e protezione sociale, anche in termini di accesso, tutelare i gruppi vulnerabili e migliorare il tenore di vita di tutte le persone nell'UE;

8.  prende atto del fatto che, per poter accedere ai finanziamenti, gli Stati membri devono includere misure in materia di coesione sociale e territoriale, infanzia e giovani nei rispettivi piani nazionali per la ripresa; osserva che nel regolamento che istituisce un dispositivo per la ripresa e la resilienza non sono stati definiti in modo esplicito obiettivi intermedi e finali di natura sociale né sono state destinate risorse specifiche in tal senso, ma che, in virtù del regolamento adottato, la Commissione dovrebbe stabilire gli indicatori comuni da utilizzare per le relazioni sui progressi compiuti nonché per il monitoraggio e la valutazione del dispositivo, e dovrebbe definire una metodologia per la comunicazione delle spese sociali, ivi incluse quelle destinate all'infanzia e ai giovani, a titolo del dispositivo; pone in evidenza la particolare importanza degli indicatori concernenti l'attuazione dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali, l'occupazione di qualità, la convergenza sociale verso l'alto, le pari opportunità e protezione sociale e l'accesso alle stesse, l'istruzione e le competenze, nonché gli investimenti a favore di opportunità in materia di istruzione, salute, alimentazione, occupazione e alloggio nonché a favore dell'accesso alle stesse da parte di minori e giovani, in linea con gli obiettivi della garanzia per l'infanzia e della garanzia per i giovani; invita la Commissione a collaborare con il Parlamento europeo, le parti sociali e la società civile nell'ambito del dialogo sulla ripresa e la resilienza al fine di definire tali indicatori, in linea con quanto stabilito nella risoluzione del Parlamento europeo su un'Europa sociale forte per transizioni giuste, in modo da valutare gli investimenti nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza e le riforme di questi ultimi, nonché le misure proposte per consentire di compiere progressi verso il conseguimento di tali obiettivi;

9.  sottolinea che gli Stati membri elaboreranno i rispettivi piani nazionali su misura per la ripresa e la resilienza basandosi sui criteri e sull'approccio dei sei pilastri del dispositivo per la ripresa e la resilienza nonché sulle priorità di investimento e di riforma individuate nell'ambito del processo del semestre europeo, in linea con i programmi nazionali di riforma, i piani nazionali per l'energia e il clima, i piani per una transizione giusta, i piani di attuazione della garanzia per i giovani nonché gli accordi di partenariato e i programmi operativi istituiti in relazione ai fondi dell'UE; rammenta che nel rispettivo piano nazionale per la ripresa e la resilienza ciascuno Stato membro deve spiegare dettagliatamente in che modo detto piano contribuisce all'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e come esso concorre alla creazione di posti di lavoro di qualità, alla convergenza sociale verso l'alto, agli investimenti a favore dei giovani e dell'infanzia, all'uguaglianza di genere e alle pari opportunità per tutti; incoraggia gli Stati membri a includere anche traguardi intermedi e finali di natura sociale e a specificare l'importo stimato degli investimenti a favore di progressi sociali verso il conseguimento di tali traguardi; ribadisce che i piani nazionali per la ripresa e la resilienza devono contribuire al conseguimento degli OSS delle Nazioni Unite, attuando la strategia dell'UE per la crescita sostenibile definita nel Green Deal europeo e rispettando i principi del pilastro europeo dei diritti sociali; invita gli Stati membri a mettere pienamente a frutto il potenziale offerto dalla clausola di salvaguardia generale al fine di aiutare le imprese che sono in difficoltà e non hanno liquidità, in particolare migliorando l'accesso delle PMI ai finanziamenti pubblici e privati, tutelando i posti di lavoro, i salari e le condizioni di lavoro dei lavoratori dell'UE e investendo nelle persone e nei sistemi di protezione sociale;

10.  invita la Commissione a includere gli indicatori sociali del quadro di valutazione della situazione sociale del semestre europeo, segnatamente quelli in materia di lavoro dignitoso, giustizia sociale e pari opportunità, solidi sistemi di protezione sociale e mobilità equa, negli indicatori comuni da utilizzare nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza per riferire in merito ai progressi compiuti nonché per monitorare e valutare i piani, come pure nella metodologia per le relazioni sugli investimenti sociali, anche per quanto riguarda la garanzia per l'infanzia e la garanzia per i giovani; sottolinea che il Parlamento europeo analizzerà attentamente l'atto delegato che la Commissione presenterà al riguardo, al fine di stabilire se gli indicatori sociali, il quadro di valutazione e la metodologia sociale sono conformi agli obiettivi e verificare che non vi siano obiezioni da sollevare;

11.  ritiene che sistemi di protezione sociale robusti e basati su solide strutture economiche e sociali aiutino gli Stati membri a rispondere più efficientemente e in maniera equa e inclusiva agli shock e a riprendersi più rapidamente dagli stessi; sottolinea che i sistemi di protezione sociale contribuiscono a garantire che le società dell'UE e tutti coloro che vivono nell'Unione abbiano accesso a servizi completi e al sostegno economico necessario per condurre una vita dignitosa, e coprono i seguenti ambiti di intervento: sicurezza sociale, assistenza sanitaria, istruzione e cultura, alloggio, occupazione, giustizia e servizi sociali per i gruppi vulnerabili; evidenzia inoltre che i sistemi di protezione sociale svolgono un ruolo essenziale nel conseguimento dello sviluppo sociale sostenibile, in quanto combattano la povertà e l'esclusione sociale e promuovono l'uguaglianza e la giustizia sociale; segnala che, durante la crisi COVID-19, i sistemi di protezione sociale sono stati sottoposti a una pressione senza precedenti, non essendo stati progettati per rispondere alle esigenze sociali innescate dall'emergenza sanitaria ed economica; invita gli Stati membri a rafforzare i sistemi di protezione sociale, con il sostegno dell'UE, affinché questi ultimi possano registrare buone prestazioni e assistere l'intera popolazione, in particolare in situazioni di crisi o in caso di shock sistemici, stabilendo tra l'altro obiettivi di investimento sociale che presentino lo stesso livello di ambizione di quelli definiti per gli investimenti verdi e digitali;

12.  chiede che, nelle rispettive misure per la ripresa, la Commissione e gli Stati membri si occupino delle esigenze dei minori e adottino misure atte a garantire l'accesso equo di tutti i bambini al sostegno alla prima infanzia, all'apprendimento delle nuove tecnologie, delle competenze e dell'utilizzo etico e sicuro degli strumenti digitali, nonché alle opportunità di benessere sociale, mentale culturale e fisico; invita la Commissione a proporre una strategia ambiziosa di lotta alla povertà e a destinare maggiori risorse di bilancio alla garanzia per l'infanzia; esorta la Commissione a provvedere a che la futura garanzia per l'infanzia assicuri ai bambini un accesso paritario all'assistenza sanitaria, all'istruzione e all'assistenza all'infanzia a titolo gratuito, nonché ad alloggi dignitosi e a un'alimentazione adeguata;

13.  ritiene che le riforme e gli investimenti a favore della crescita sostenibile e dell'equità definiti nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza debbano far fronte alle debolezze strutturali dei servizi sociali e dei sistemi di protezione sociale e rafforzarne la resilienza; ribadisce l'importanza della politica di coesione, intesa come una strategia volta a promuovere e sostenere il "generale sviluppo armonioso" degli Stati membri e delle regioni dell'Unione, allo scopo di rafforzare lo sviluppo economico e territoriale e la coesione sociale attraverso la riduzione delle disparità all'interno dell'UE, prestando particolare attenzione alle regioni più povere; sottolinea, a tale proposito, che le riforme e gli investimenti a favore della coesione sociale e territoriale dovrebbero altresì contribuire a contrastare la povertà e far fronte alla disoccupazione, condurre alla creazione di posti di lavoro stabili e di alta qualità nonché all'inclusione e all'integrazione dei gruppi svantaggiati, e consentire il rafforzamento del dialogo sociale, dell'imprenditorialità, delle infrastrutture sociali e dei sistemi di previdenza e protezione sociale;

14.  è dell'opinione che, onde assicurare la continua resilienza dell'UE, sia necessario incentrare tutte le politiche sulla garanzia di una ripresa duratura, evitando di mettere prematuramente fine a misure e strumenti finanziari a sostegno delle imprese e dei lavoratori, e rafforzare tali politiche dove e quando necessario; accoglie con favore l'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita fino ad almeno la fine del 2021; si attende che resti attiva fino a che sussisteranno le condizioni che ne hanno giustificato l'attivazione; ribadisce che tutti i futuri programmi di aggiustamento dovrebbero incentrarsi sulla crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro di qualità, oltre a essere coerenti e a non ostacolare le riforme o gli investimenti a favore di progressi sociali verso il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali di natura sociale individuati nel processo del semestre europeo e nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza, in particolare progressi verso la riduzione della povertà e delle disuguaglianze; sottolinea che, affinché gli Stati membri possano conseguire tali obiettivi intermedi e finali di natura sociale, dovrà essere garantito un sostegno finanziario attraverso il dispositivo; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire investimenti sostenibili e a sostenere le PMI e i loro dipendenti nella transizione verso un'economia più digitale e più verde e nella ripresa dell'attività economica, nonché a tenere debitamente conto delle PMI analizzando il possibile impatto delle politiche di consolidamento fiscale su di esse, essendo le PMI uno dei principali motori dell'economia dell'UE e un attore cruciale per la crescita sostenibile;

15.  ritiene che il quadro di governance economica debba evitare la prociclicità, che potrebbe determinare un aumento della povertà e delle disuguaglianze e la deviazione dagli obiettivi sociali concordati nel dispositivo per la ripresa e la resilienza; chiede che le potenziali conseguenze sociali negative della disattivazione della clausola di salvaguardia generale siano valutate a norma dell'articolo 9 TFUE; invita la Commissione e gli Stati membri a collaborare con il Parlamento europeo nel quadro del dialogo sulla ripresa e la resilienza e dell'accordo interistituzionale "Legiferare meglio", al fine di proporre le necessarie modifiche in materia di governance economica che garantiranno il progresso sociale e tuteleranno i più vulnerabili dalle conseguenze di qualsiasi potenziale programma di aggiustamento futuro;

16.  riconosce che Next Generation EU è uno strumento consistente, ma si rammarica che, a causa della limitata entità del bilancio dell'UE e del fatto che per sua natura esso è basato sulla spesa e sul principio dell'equilibrio, anche le sue funzioni di ridistribuzione e stabilizzazione sono molto limitate; prende atto dell'importanza delle politiche sociali e di coesione e auspica un loro rafforzamento qualora emergano ulteriori necessità; sottolinea che è dunque quanto mai importante trarre pienamente vantaggio da tutte le possibilità offerte dal QFP, da Next Generation EU e dal sistema delle risorse proprie per sostenere una ripresa inclusiva a livello nazionale, la giustizia sociale e la resilienza ambientale, economica, sociale e inclusiva e promuovere le politiche e gli investimenti sociali, rafforzando al contempo il bilancio dell'UE con un più ampio portafoglio di risorse proprie;

17.  ritiene che Next Generation EU, il QFP e il bilancio dell'UE debbano prevedere investimenti a favore degli obiettivi sociali, in particolare del progresso sociale, conformemente all'articolo 3 TUE e all'articolo 9 TFUE, che presentino lo stesso livello di ambizione di quelli realizzati nel settore verde e digitale, e ritiene che la riduzione della povertà e delle disuguaglianze dovrebbe altresì essere un aspetto trasversale di tutte le decisioni di spesa; è dell'opinione che, ai fini di una ripresa più solida e inclusiva, potrebbe risultare necessario rafforzare le funzioni di ridistribuzione e stabilizzazione del bilancio dell'UE; invita gli Stati membri a trarre pianamente vantaggio da tutte le possibilità nell'ambito del QFP, di Next Generation EU e del sistema delle risorse proprie per sostenere gli obiettivi sociali e la giustizia sociale nella loro ripresa nazionale, in modo da rafforzare l'ambizione sociale sia nel QFP che nel dispositivo per la ripresa e la resilienza; esorta gli Stati membri ad accelerare l'attuazione dei programmi e dei fondi dell'UE a titolo del QFP 2014-2020 e a ratificare con urgenza la decisione (UE, Euratom) 2020/2053 e sottolinea che l'attuazione della tabella di marcia per l'introduzione di nuove risorse proprie sarà essenziale per ripagare l'importo speso a titolo dello strumento dell'UE per la ripresa senza ridurre indebitamente la spesa o gli investimenti dell'UE a sostegno delle politiche occupazionali e sociali nell'ambito del QFP 2021-2027;

18.  accoglie con favore l'inclusione nel semestre europeo delle componenti relative alle attività specifiche nei settori dell'istruzione, della cultura, dello sport e dei media a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza; invita la Commissione a monitorare attentamente le relazioni degli Stati membri sui progressi compiuti nell'attuazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza nell'ambito del processo del semestre europeo, al fine di verificare in che misura siano stati soddisfatti gli obiettivi del dispositivo per la ripresa e la resilienza;

19.  osserva che la strategia annuale di crescita sostenibile 2021 menziona la necessità di tenere fede all'obiettivo di sostenibilità competitiva dell'UE, ma che tale aspetto non è definito come obiettivo nei trattati dell'UE e non viene menzionato negli OSS delle Nazioni Unite; invita pertanto la Commissione a perseguire gli obiettivi di cui all'articolo 3 TUE e gli articoli da 8 a 11 TFUE, e a fornire una definizione più precisa di resilienza, intesa come la capacità non solo di resistere alle sfide e farvi fronte, ma anche di attraversare le transizioni in modo sostenibile, giusto e democratico(33);

20.  sottolinea che il progresso sociale è uno degli obiettivi dell'UE, come stabilito all'articolo 3, paragrafo 3, TUE; prende atto che l'accordo sul QFP deve affrontare in modo adeguato le gravi conseguenze sociali della pandemia di COVID-19 e la necessità di una solida risposta in termini di investimenti per evitare un ulteriore aumento della disoccupazione, della povertà e dell'esclusione sociale, garantendo che nessuno sia lasciato indietro; sottolinea che il progresso sociale deve diventare una priorità di investimento, unitamente alle transizioni verde e digitale, per proteggere tutti i nostri cittadini, in particolare i più vulnerabili, dagli effetti negativi dell'attuale crisi e per mitigare l'aggravamento delle disuguaglianze; rammenta che la Commissione stima che gli investimenti necessari per le infrastrutture sociali ammontino a 192 miliardi di EUR e che il 62 % di tale cifra debba essere destinato all'assistenza sanitaria e a lungo termine (57 miliardi di EUR per alloggi economicamente accessibili, 70 miliardi di EUR per la sanità, 50 miliardi di EUR per l'assistenza a lungo termine e 15 miliardi di EUR per l'istruzione e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita)(34); ribadisce l'importanza di progetti che generano impatti sociali positivi e migliorano l'inclusione sociale; ribadisce che occorre includere programmi di progresso sociale nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) e precisare le modalità di attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e degli investimenti sociali, in modo da ridurre la carenza di investimenti nelle infrastrutture sociali; evidenzia il ruolo del Parlamento europeo in qualità di colegislatore e chiede che il suo contribuito sia tenuto in considerazione al fine di garantire un controllo democratico nell'ambito dei piani per la ripresa e la resilienza; invita gli Stati membri a predisporre meccanismi volti ad assicurare il dialogo con le parti sociali regionali;

21.  invita gli Stati membri ad aumentare gli stanziamenti nel quadro del prodotto interno lordo destinati all'istruzione e a includere nei loro PNRR investimenti ambiziosi per tutti i livelli di istruzione, tra cui l'istruzione e la formazione professionale, il miglioramento delle competenze e la riqualificazione, quale condizione per una ripresa economica che promuova la coesione sociale e contrasti le disuguaglianze;

Dimensione sociale

22.  invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare attivamente il divario digitale nell'accesso ai servizi pubblici, molti dei quali sono stati digitalizzati durante la pandemia di COVID-19, garantendo il sostegno dell'UE, anche di tipo finanziario, a favore dell'innovazione sociale a livello locale per rendere i servizi pubblici più facilmente accessibili, compresi lo sviluppo delle capacità e il rafforzamento delle iniziative innovative dal basso per l'inclusione elettronica e l'alfabetizzazione dei dati, al fine di garantire che tutti i cittadini dell'UE abbiano accesso a servizi di interesse generale di elevata qualità, accessibili e di facile impiego; sottolinea l'importanza di continuare a migliorare le competenze digitali e di promuovere la trasformazione digitale delle imprese e delle pubbliche amministrazioni; sottolinea che la digitalizzazione dei servizi pubblici può contribuire ad agevolare un'equa mobilità dei lavoratori, in particolare per quanto riguarda il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, e invita gli Stati membri a impegnarsi a favore della suddetta digitalizzazione; sottolinea che gli Stati membri dovrebbero altresì concentrarsi sull'innovazione e sugli investimenti a favore del miglioramento della connettività e delle infrastrutture per i nuclei familiari urbani e rurali e lungo i principali corridoi di trasporto;

23.  invita gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per rafforzare le infrastrutture digitali, la connettività e i metodi educativi utilizzati nelle scuole, nelle università e nei centri di apprendimento, nonché ad accelerare le riforme che attuano la trasformazione digitale, garantendo in tal modo che tutti i cittadini dell'UE possano beneficiarne, e a compiere uno sforzo particolare per garantire che l'istruzione online sia accessibile a tutti; ricorda, in tale contesto, la necessità di formare adeguatamente insegnanti, formatori e genitori, che svolgono tutti un ruolo cruciale nella trasformazione digitale, in particolare per quanto riguarda i nuovi formati come l'apprendimento a distanza e misto; sottolinea la necessità di valutare attentamente l'impatto della sovraesposizione al mondo digitale e chiede misure che promuovano una migliore comprensione dei rischi posti dalle tecnologie digitali, cui possono essere soggetti, in particolare, i bambini e i giovani; sottolinea che, a lungo termine, l'accesso all'istruzione digitale e online non deve essere inteso come un rimpiazzo, ma piuttosto come un'integrazione dell'interazione diretta tra insegnanti e studenti, dal momento che solo l'apprendimento in presenza può effettivamente garantire l'acquisizione di competenze interpersonali e sociali;

24.  evidenzia la necessità che la Commissione e gli Stati membri raccolgano dati migliori e più armonizzati sul numero di senzatetto nell'UE, poiché ciò costituisce la base di qualsiasi politica pubblica efficace;

25.  sottolinea che gli investimenti nell'ambito dei diritti sociali sono importanti, come lo sono gli sforzi volti a integrare tutti i principi sanciti dal pilastro europeo dei diritti sociali, tenendo debitamente conto dei diversi contesti socioeconomici, della diversità dei sistemi nazionali e del ruolo delle parti sociali;

26.  esprime preoccupazione per l'elevato importo del gettito fiscale non riscosso a causa dell'elusione fiscale su vasta scala; invita il Consiglio a velocizzare i negoziati sulla normativa relativa alla rendicontazione pubblica paese per paese e alla base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società, nonché a rivedere i criteri sia del gruppo "Codice di condotta (Tassazione delle imprese)" che della lista UE delle giurisdizioni non cooperative;

27.  invita la Commissione e il Consiglio a fare il possibile per combattere l'evasione e l'elusione fiscali e per contrastare efficacemente le pratiche fiscali dannose adottate da alcuni Stati membri;

28.  si rammarica che le modalità di presentazione dei dati nella relazione comune sull'occupazione non siano chiare e che i dati spesso siano inconcludenti o difficili da confrontare per quanto riguarda l'evoluzione dei salari, la produttività, le plusvalenze e gli utili, le sovvenzioni e gli sgravi di imposta per le società o il cuneo fiscale per i lavoratori e sul capitale; segnala che la produttività multifattoriale non viene attualmente misurata; invita gli Stati membri a includere l'indice sull'uguaglianza di genere tra gli strumenti del semestre europeo e ad analizzare le riforme strutturali da una prospettiva di genere; rammenta che per comprendere le nuove esigenze, i nuovi comportamenti e le nuove risposte occorre migliorare la raccolta, il monitoraggio e l'utilizzo dei dati e degli elementi di prova esistenti, come pure dei nuovi tipi di dati ed elementi di prova; è preoccupato per la mancanza di riferimenti alla lotta contro la discriminazione e il razzismo e alla garanzia che tutti i gruppi godano di pari opportunità e di una vita dignitosa, compresi i minori e in termini di accesso all'istruzione; invita la Commissione a rafforzare l'attuazione delle normative, delle politiche e delle pratiche di lotta alla discriminazione, al fine di contrastare efficacemente qualsiasi tipo di discriminazione, compreso l'antiziganismo, e preservare il benessere sociale, mentale, culturale e fisico nelle misure per la ripresa;

29.  invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare un pacchetto sostenibile per l'occupazione di qualità che tenga conto delle diverse forme di pratiche nazionali e del ruolo delle parti sociali e della contrattazione collettiva e che includa iniziative legislative finalizzate non soltanto a migliorare i salari, ma anche a garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti, rivolgendo un'attenzione particolare al telelavoro, al diritto di disconnettersi, all'equilibrio tra vita professionale e vita privata, al benessere mentale sul lavoro, al congedo parentale e per motivi di assistenza, alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro nonché ai diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali, garantendo posti di lavoro di qualità per i lavoratori essenziali e rafforzando la democrazia sul lavoro e il ruolo delle parti sociali e della contrattazione collettiva; sottolinea che creare un'occupazione di qualità è uno degli obiettivi del regolamento che istituisce il dispositivo e che tale obiettivo dovrebbe essere conseguito mediante un pacchetto completo di riforme e di investimenti, nonché misure atte a garantire contratti stabili, retribuzioni dignitose, un'ampia copertura della contrattazione collettiva e sistemi di protezione sociale di base, comprese pensioni dignitose al di sopra della soglia di povertà; invita la Commissione a includere i corrispondenti indicatori negli orientamenti sulla valutazione dei progressi sociali nell'ambito dei PNRR; sottolinea che le riforme del mercato del lavoro attuate nel quadro dei PNRR devono andare di pari passo con il conseguimento di tali obiettivi;

30.  rileva che politiche macroeconomiche atte a garantire livelli elevati di occupazione di qualità, come pure l'equità fiscale, sono elementi essenziali per la sostenibilità dei sistemi pensionistici nazionali in un contesto demografico di invecchiamento della popolazione europea; sottolinea la necessità di continuare a sostenere i lavoratori e le imprese mentre gli Stati membri continuano ad adoperarsi per garantire la stabilità macroeconomica in seguito alla crisi della COVID-19; chiede un approccio coordinato a livello dell'UE al fine di evitare un'iniqua e malsana concorrenza sui costi del lavoro e aumentare la convergenza sociale verso l'alto per tutti;

31.  sottolinea che il dialogo sociale e la contrattazione collettiva sono strumenti fondamentali che aiutano datori di lavoro e sindacati a fissare retribuzioni e condizioni di lavoro eque, e che la solidità dei sistemi di contrattazione collettiva aumenta la resilienza degli Stati membri nei periodi di crisi economica; è fermamente convinto che una ripresa democratica, resiliente e socialmente giusta debba basarsi sul dialogo sociale, compresa la contrattazione collettiva; ribadisce la propria opinione secondo cui gli Stati membri dovrebbero adottare misure per promuovere un'elevata densità sindacale e invertire il declino della copertura della contrattazione collettiva; evidenzia l'importanza di garantire che i lavoratori nell'UE siano tutelati da salari minimi adeguati, in virtù della legge o di contratti collettivi, che garantiscano loro una vita dignitosa a prescindere dal luogo in cui lavorano; si compiace, a tale riguardo, della proposta della Commissione relativa a una direttiva concernente salari minimi adeguati nell'Unione europea, che mira ad aumentare la copertura della contrattazione collettiva e a garantire che i lavoratori nell'Unione europea siano tutelati da salari minimi fissati a livelli adeguati;

32.  invita gli Stati membri ad adottare misure volte a promuovere un accesso effettivo ai sistemi di protezione sociale, al fine di garantire adeguati sistemi di protezione sociale di base per tutti i lavoratori (in particolare per quelli in condizioni di vulnerabilità, come ad esempio i lavoratori con contratti atipici, i lavoratori autonomi, i lavoratori migranti e i lavoratori con disabilità), in particolare seguendo la raccomandazione del Consiglio dell'8 novembre 2019 sull'accesso alla protezione sociale per i lavoratori subordinati e autonomi(35); plaude, ancora una volta, all'adozione della suddetta raccomandazione come primo passo e all'impegno della Commissione a consolidare i sistemi di protezione sociale nell'UE, ma sottolinea che è necessario che l'accesso universale alla protezione sociale diventi una realtà, soprattutto nella difficile situazione attuale; invita gli Stati membri a sviluppare e rafforzare gli incentivi per aumentare le opportunità di lavoro per i lavoratori anziani, garantendo nel contempo l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi pensionistici;

33.  invita la Commissione a dare la priorità alla pubblicazione della sua strategia sui diritti delle persone con disabilità ed esorta gli Stati membri a tenere presente e a esaminare modalità per compensare gli effetti negativi sproporzionati che le misure adottate nel contesto della pandemia producono sui gruppi vulnerabili;

34.  ricorda che la crisi della COVID-19 ha messo sotto pressione i sistemi sanitari pubblici degli Stati membri in un modo senza precedenti, il che evidenzia l'importanza di predisporre finanziamenti adeguati, soprattutto utilizzando al meglio il dispositivo per la ripresa e la resilienza per migliorare la preparazione alle crisi e rafforzare la resilienza sociale e istituzionale, come pure l'importanza della capacità, dell'accessibilità, dell'efficacia e della qualità di sistemi sanitari pubblici e dotati di personale sufficiente, anche al fine di accelerare una distribuzione coordinata e un accesso tempestivo ai vaccini per tutti gli Stati membri e per tutti i cittadini; accoglie con favore, a tale riguardo, la creazione di una solida Unione della salute dell'UE; invita gli Stati membri a garantire un accesso equo e universale a un'assistenza sanitaria di alta qualità, comprese l'assistenza preventiva e a lungo termine e la promozione della salute, prestando una particolare attenzione all'assistenza di qualità per gli anziani, in particolare effettuando investimenti mirati nel settore e ponendo fine alla precarietà e all'abuso del lavoro temporaneo nel settore sanitario;

35.  sottolinea che far fronte alla pandemia è un prerequisito della ripresa sociale ed economica e dell'efficacia degli sforzi di ripresa; si compiace dello sviluppo dei vaccini contro la COVID-19, ma è profondamente preoccupato per i gravi casi di inadempienza in relazione ai tempi di produzione e consegna; chiede che i vaccini contro la COVID-19 siano trattati, nella pratica, come beni pubblici garantiti per tutti; invita la Commissione e gli Stati membri a superare gli ostacoli e le restrizioni derivanti dai brevetti e dai diritti di proprietà intellettuale al fine di garantire un'ampia produzione di vaccini e la loro tempestiva distribuzione a tutti i paesi e a tutti i cittadini;

36.  ricorda che il divario occupazionale, il divario retributivo di genere e il divario pensionistico di genere rimangono a livelli estremamente elevati; sottolinea che il processo del semestre europeo e il dispositivo per la ripresa e la resilienza dovrebbero contribuire a far fronte a tali sfide; chiede che la parità di genere sia rafforzata attraverso l'integrazione della dimensione di genere nelle politiche e che la Commissione acceleri l'introduzione di una metodologia basata sulle prestazioni e orientata ai risultati, che sia efficace, trasparente ed esaustiva, per tutti i programmi dell'UE; si compiace dell'intenzione della Commissione di introdurre misure vincolanti in materia di trasparenza retributiva, compreso un indice di parità retributiva tra uomini e donne; sollecita l'adozione rapida di tali misure al fine di evitare ulteriori disuguaglianze di genere; invita gli Stati membri e la Commissione a sostenere l'imprenditorialità femminile e ad agevolare l'accesso delle donne ai finanziamenti; invita gli Stati membri a sbloccare i negoziati in seno al Consiglio sulla direttiva relativa alla presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle società;

37.  invita la Commissione ad ampliare, in futuro, le raccomandazioni specifiche per paese per includervi gli esiti riguardanti il coinvolgimento delle parti sociali nei meccanismi di definizione delle retribuzioni, nonché l'efficacia di tale coinvolgimento;

38.  sottolinea che l'attuazione tempestiva, efficace ed equa dell'agenda per le competenze dell'UE è decisiva per la promozione dell'occupazione nei sistemi sanitari e per affrontare la mancanza di personale qualificato nei nuovi ambiti lavorativi; avverte, tuttavia, che l'agenda per le competenze non è sufficiente per far fronte alla crescente precarietà e alla povertà lavorativa sul mercato del lavoro dell'Unione; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che siano sviluppate competenze e una formazione professionale inclusive, di elevata qualità e a prezzi contenuti attraverso l'ottenimento e il riconoscimento reciproco delle qualifiche nonché il riconoscimento e la convalida delle competenze, dei risultati dell'apprendimento e dei diplomi a tutti i livelli dell'istruzione, come pure attraverso l'apprendimento non formale con un sostegno personalizzato e una sensibilizzazione attiva, in particolare per i gruppi più emarginati della società, evitando così la formazione di stereotipi; sottolinea che occorre incoraggiare le pratiche di apprendimento lungo tutto l'arco della vita in tutta l'UE, dato che si dimostreranno un elemento essenziale per la transizione verso un'economia dell'UE digitale, verde, competitiva e resiliente;

39.  rammenta l'importanza di programmi dell'UE come la garanzia per i giovani, il cui pacchetto è stato recentemente potenziato; invita gli Stati membri ad attuare rapidamente tale programma, in stretto coordinamento con fondi dell'UE quali il Fondo sociale europeo Plus, per affrontare la situazione dei NEET, con particolare riferimento a quanti vivono nelle zone rurali e nelle regioni con vincoli naturali che influenzano il rispettivo mercato del lavoro, al fine di garantire che tutti i giovani di età inferiore ai 30 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida in materia di impiego, continuazione degli studi, istruzione o formazione professionale, siano in grado di sviluppare le competenze necessarie per accedere a opportunità di occupazione in un'ampia gamma di settori, oppure ricevano un'offerta di apprendistato o tirocinio retribuito entro quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'abbandono dell'istruzione formale;

40.  incoraggia gli Stati membri ad adattare temporaneamente il programma UE di distribuzione di frutta, verdura e latte nelle scuole alle chiusure degli istituti scolastici, ove le chiusure siano necessarie per combattere la pandemia, in modo da garantire che i bambini mantengano abitudini alimentari sane durante tali periodi, prevenire la malnutrizione dei bambini a rischio di povertà e di esclusione sociale e sostenere i produttori locali;

41.  sottolinea l'importanza di assicurare un coordinamento orizzontale tra i programmi dell'UE e le misure nazionali a favore della giustizia sociale e dell'uguaglianza, nonché dello sviluppo sociale, contrastando il rischio di povertà e di esclusione sociale, comprese la povertà infantile e la povertà lavorativa, e agendo per prevenire la mancanza di personale qualificato e le disparità di reddito; sottolinea che il Fondo sociale europeo è un ottimo esempio del coordinamento orizzontale di cui sopra; sottolinea, nel contempo, con fermezza che l'impatto a livello sociale e occupazionale dovrebbe rappresentare una considerazione trasversale per tutti i programmi di spesa;

42.  sottolinea che le funzioni di sostegno e di assunzione ed erogazione di prestiti del bilancio dell'UE, e in particolare lo strumento dell'UE di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (il programma SURE), costituiscono perfetti esempi di come la capacità di credito e la reputazione del bilancio dell'UE possano essere utilizzate a sostegno delle azioni degli Stati membri in linea con le priorità dell'UE, in particolare nelle circostanze eccezionali create da una crisi sanitaria ed economica senza precedenti nella storia dell'UE;

43.  chiede un migliore coordinamento tra le politiche ambientali, economiche e sociali e tra i diversi fondi per la ripresa e strutturali, in modo da migliorare le sinergie e aumentare le risorse destinate agli investimenti sociali, comprese quelle destinate alle persone in prima linea nel fronteggiare la crisi, come ad esempio i lavoratori essenziali, integrando il principio di "non lasciare indietro nessuno"; invita la Commissione e gli Stati membri a coinvolgere tutte le pertinenti autorità nazionali, regionali e locali, ai livelli appropriati, nella progettazione e nell'attuazione delle azioni relative al semestre europeo, in particolare negli ambiti sanitario e sociale, che spesso sono esclusi dalle considerazioni economiche e di bilancio;

44.  si compiace dell'inclusione dell'accessibilità economica degli alloggi nel semestre europeo; invita la Commissione a proporre un quadro dell'UE per le strategie nazionali per i senzatetto e invita tutti gli Stati membri ad adottare il principio dell'alloggio prima di tutto, che contribuisce a ridurre sostanzialmente il tasso di deprivazione abitativa, dando la priorità alla fornitura di alloggi permanenti ai senzatetto, proponendo modi per far fronte alla povertà energetica, interrompendo gli sgomberi e ponendo fine alla criminalizzazione della condizione di senzatetto; sottolinea inoltre che è necessario raccogliere dati migliori e più armonizzati riguardo al numero di senzatetto nell'UE; invita la Commissione e gli Stati membri a presentare proposte specifiche per affrontare adeguatamente il problema della povertà energetica nel contesto del Green Deal europeo;

45.  invita la Commissione a presentare uno strumento volto ad attenuare gli effetti degli shock asimmetrici che sia efficace nel lungo termine, come ad esempio un regime di (ri)assicurazione contro la disoccupazione che sia adeguato, attuabile e in grado di offrire sostegno ai regimi nazionali quando una parte dell'UE subisce uno shock economico temporaneo; sottolinea l'importanza fondamentale del sostegno agli investimenti e dell'accesso ai finanziamenti nell'UE, al fine di aiutare le PMI con problemi di solvibilità, creare occupazione in settori strategici e promuovere la coesione territoriale, economica e sociale nell'UE; sottolinea che il nuovo Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori in esubero potrebbe essere mobilitato per mitigare le conseguenze della crisi della COVID-19 sull'occupazione; invita pertanto gli Stati membri a presentare rapidamente richieste di finanziamento alla Commissione per sostenere i lavoratori dell'UE che hanno perso il lavoro a causa della COVID-19 ai fini della loro riconversione e riqualificazione professionale e del loro reinserimento nel mercato del lavoro;

46.  si compiace del fatto che il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione sia anche utilizzato per far fronte all'attuale crisi pandemica, sostenendo le esigenze di ristrutturazione delle imprese dell'UE; osserva che il limite di esuberi per accedere al Fondo è stato ridotto a un minimo di 200 e che questo strumento dell'UE potrebbe contribuire al finanziamento di misure di sostegno personalizzate, come ad esempio corsi di formazione su misura e programmi di riqualificazione e miglioramento delle competenze; invita le istituzioni europee coinvolte a dar prova di flessibilità e ad analizzare rapidamente le domande di attivazione, garantendo che il tempo necessario per mobilitare il Fondo sia ridotto al minimo;

47.  sottolinea che il fenomeno della fuga di cervelli accresce il divario di sviluppo economico e sociale all'interno dell'UE; invita la Commissione a valutare la fuga di cervelli in determinati settori e regioni e a proporre misure di sostegno ove necessario, nonché a sostenere i lavoratori mobili garantendo la libera circolazione dei lavoratori, senza restrizioni, e rafforzando la portabilità dei diritti; chiede alla Commissione di presentare una proposta relativa a un numero di sicurezza sociale europeo digitale;

48.  rileva la necessità di fornire un sostegno specifico al settore dei media, che svolge un ruolo chiave nelle nostre democrazie, in modo da rispettare e promuovere la libertà e il pluralismo dei media in un momento in cui l'ambiente online è sempre più dominato da pochi grandi operatori, con un aumento del potere di mercato e delle basi imponibili mobili, che a volte precludono a molte imprese dell'UE più piccole la possibilità di avviarsi ed espandersi in tutto il mercato unico, come sottolineato nella comunicazione della Commissione sulla strategia annuale dell'UE per la crescita sostenibile 2021(36); richiama l'attenzione degli Stati membri sulle misure specifiche previste nel piano d'azione per i media presentato dalla Commissione il 3 dicembre 2020 al fine di aiutare i settori della radiodiffusione, della stampa e del cinema a riprendersi dalla forte perdita di introiti pubblicitari subita a causa del confinamento imposto dalla pandemia e a rilanciare la produzione e la distribuzione di contenuti digitali;

49.  sottolinea che è opportuno tenere conto di condizioni di equità per le imprese che intendono accedere ai fondi e al sostegno pubblici in modo da evitare che tale sostegno vada a imprese con sede in giurisdizioni di cui all'allegato I delle conclusioni del Consiglio sulla lista UE riveduta delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali(37), e segnala che tali aiuti non dovrebbero pregiudicare la contrattazione collettiva e la cogestione o la partecipazione dei lavoratori ai processi decisionali aziendali, conformemente al diritto e alle prassi nazionali, e dovrebbero essere subordinati al mantenimento dello stesso livello di condizioni di lavoro e occupazione e di diritti, compresa la tutela contro i licenziamenti e le riduzioni salariali, senza bonus per i dirigenti né dividendi per gli azionisti;

50.  sottolinea che la valutazione dello Stato di diritto e dell'efficacia del sistema giudiziario dovrebbe pertanto continuare a essere inclusa nel semestre europeo;

o
o   o

51.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU C 242 del 10.7.2018, pag. 24.
(2) GU C 356 del 4.10.2018, pag. 89.
(3) Testi approvati, P9_TA(2020)0194.
(4) Testi approvati, P9_TA(2020)0180.
(5) GU C 429 dell'11.12.2020, pag. 159.
(6) GU C 364 del 28.10.2020, pag. 124.
(7) GU C 97 del 24.3.2020, pag. 32.
(8) GU L 188 del 12.7.2019, pag. 79.
(9) GU C 76 del 28.2.2018, pag. 93.
(10) GU C 440 del 6.12.2018, pag. 37.
(11) GU C 363 del 28.10.2020, pag. 80.
(12) GU C 433 del 23.12.2019, pag. 9.
(13) Testi approvati, P9_TA(2020)0371.
(14) Stima rapida preliminare di Eurostat del 2 febbraio 2021: https://ec.europa.eu/eurostat/documents/portlet_file_entry/2995521/2-02022021-AP-EN.pdf/0e84de9c-0462-6868-df3e-dbacaad9f49f
(15) Decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio del 14 dicembre 2020 relativa al sistema delle risorse proprie dell’Unione europea e che abroga la decisione 2014/335/UE, Euratom (GU L 424 del 15.12.2020, pag. 1).
(16) Nota del Consiglio del 16 ottobre 2020 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'istituzione di un programma d'azione dell'Unione in materia di salute per il periodo 2021-2027 e che abroga il regolamento (UE) n. 282/2014 ("programma 'UE per la salute'") (EU4Health), e risoluzione del Parlamento europeo del 10 luglio 2020 sulla strategia dell'UE in materia di sanità pubblica dopo la crisi della COVID-19 (Testi approvati, P9_TA(2020)0205).
(17) Proposta di relazione comune sull'occupazione della Commissione e del Consiglio, presentata dalla Commissione il 18 novembre 2020 (COM(2020)0744).
(18) Eurostat, Over 20% of EU population at risk of poverty or social exclusion in 2019 (Oltre il 20 % della popolazione dell'UE a rischio di povertà o di esclusione sociale nel 2019), Commissione europea, Lussemburgo, 2020.
(19) Eurofound, COVID-19: Some implications for employment and working life (COVID-19: alcune implicazioni per l'occupazione e la vita lavorativa), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2021 (di prossima pubblicazione).
(20) J. Hurley, COVID-19: A tale of two service sectors, (COVID-19: storia di due settori dei servizi), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2021.
(21) Eurofound, Living, working and COVID-19 (Dati su vita, lavoro e COVID-19), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2020, pag. 9.
(22) Eurostat, 1 in 10 employed persons at risk of poverty in 2018 (1 occupato su 10 a rischio di povertà nel 2018), Commissione europea, Lussemburgo, 2020, https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/DDN-20200131-2
(23) Comitato consultivo per le pari opportunità tra donne e uomini, Opinion on Intersectionality in Gender Equality Laws, Policies and Practices (Parere sull'intersezionalità nelle leggi, nelle politiche e nelle pratiche in materia di parità di genere), Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, Vilnius, 2020.
(24) Eurofound, Women and labour market equality: Has COVID-19 rolled back recent gains? (Le donne e l'uguaglianza nel mercato del lavoro: la COVID-19 ha spazzato via le recenti conquiste?), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2020.
(25) Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, Coronavirus pandemic in the EU – fundamental rights implications: focus on social rights (La pandemia di coronavirus nell'UE – le implicazioni per i diritti fondamentali: uno sguardo ai diritti sociali), bollettino n. 6, Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2020.
(26) Eurofound, Upward convergence in the EU: Concepts, measurements and indicators (Convergenza verso l'alto nell'UE: concetti, misure e indicatori), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2018.
(27) Commissione europea, Labour market and wage developments in Europe defy economic slowdown (L'andamento del mercato del lavoro e dei salari in Europa sfida il rallentamento economico), Commissione europea, Bruxelles, 2019.
(28) EuroHealthNet, Recovering from the COVID-19 pandemic and ensuring health equity – The role of the European Semester (Riprendersi dalla pandemia di COVID-19 e assicurare l'equità sanitaria – Il ruolo del semestre europeo), EuroHealthNet, Bruxelles, 2020.
(29) Eurostat, People at risk of poverty or social exclusion (Persone a rischio di povertà o di esclusione sociale), Commissione europea, Lussemburgo, https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/t2020_50/default/table?lang=en
(30) Prossime relazioni: Eurofound, COVID-19: Some implications for employment and working life (COVID-19: alcune implicazioni per l'occupazione e la vita lavorativa), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2021; Eurofound, Involvement of social partners in policymaking during the COVID-19 outbreak (Il coinvolgimento delle parti sociali nell'elaborazione delle politiche durante la pandemia di COVID-19), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2021.
(31) Eurofound, "Long-term care workforce: employment and working conditions" (Forza lavoro nel settore dell'assistenza a lungo termine: condizioni di assunzione e di lavoro), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2021.
(32) Indicatori della situazione sociale, Eurostat 2020, https://ec.europa.eu/eurostat/web/european-pillar-of-social-rights/indicators/social-scoreboard-indicators
(33) Comunicazione della Commissione del 9 settembre 2020, dal titolo "Relazione 2020 in materia di previsione strategica: tracciare la rotta verso un'Europa più resiliente" (COM(2020)0493).
(34) Documento di lavoro dei servizi della Commissione del 27 maggio 2020 intitolato "Identifying Europe's recovery needs" (Individuare le esigenze di ripresa dell'Europa) (SWD(2020)0098).
(35) GU C 387 del 15.11.2019, pag. 1.
(36) Comunicazione della Commissione del 17 settembre 2020 sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021 (COM(2020)0575).
(37) GU C 64 del 27.2.2020, pag. 8.

Ultimo aggiornamento: 3 giugno 2021Note legali - Informativa sulla privacy