Risoluzione del Parlamento europeo del 19 maggio 2021 su una strategia europea per l'idrogeno (2020/2242(INI))
Il Parlamento europeo,
– visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 194,
– visto l'accordo adottato in occasione della 21a conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21) tenutasi a Parigi il 12 dicembre 2015 (l'accordo di Parigi),
– viste la relazione speciale del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, dell'8 ottobre 2018, dal titolo "Global Warming of 1.5°C" (Riscaldamento globale di 1,5 °C) e la relazione speciale, del 25 settembre 2019, dal titolo "The Ocean and Cryosphere in a Changing Climate" (L'oceano e la criosfera in un clima che cambia),
– viste le relazioni del programma delle Nazioni Unite per l'ambiente del 2019 e del 2020 sul divario tra le esigenze di riduzione delle emissioni e le prospettive,
– vista la dichiarazione dell'OCSE del 23 febbraio 2018 sul rafforzamento delle PMI e dell'imprenditorialità per la produttività e la crescita inclusiva,
– vista la comunicazione della Commissione dell'8 luglio 2020 dal titolo "Una strategia per l'idrogeno per un'Europa climaticamente neutra" (COM(2020)0301),
– visto il parere del Comitato europeo delle regioni, del 1° luglio 2020, dal titolo "Verso una tabella di marcia per l'idrogeno pulito – Il contributo degli enti locali e regionali a un'Europa climaticamente neutra"(1),
– vista la comunicazione della Commissione dell'8 luglio 2020 dal titolo "Energia per un'economia climaticamente neutra: strategia dell'UE per l'integrazione del sistema energetico" (COM(2020)0299),
– vista la comunicazione della Commissione del 19 novembre 2020 dal titolo "Strategia dell'UE per sfruttare il potenziale delle energie rinnovabili offshore per un futuro climaticamente neutro" (COM(2020)0741),
– vista la comunicazione della Commissione del 14 ottobre 2020 sulla strategia dell'UE per ridurre le emissioni di metano (COM(2020)0663),
– vista la relazione della Commissione del 14 ottobre 2020 dal titolo "Relazione 2020 sullo stato dell'Unione dell'energia in applicazione del regolamento (UE) 2018/1999 sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima" (COM(2020)0950),
– vista la comunicazione della Commissione del 17 settembre 2020 dal titolo "Un traguardo climatico 2030 più ambizioso per l'Europa - Investire in un futuro a impatto climatico zero nell'interesse dei cittadini" (COM(2020)0562),
– vista la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 sul Green Deal europeo (COM(2019)0640),
– vista la comunicazione della Commissione del 10 marzo 2020 dal titolo "Una nuova strategia industriale per l'Europa" (COM(2020)0102),
– vista la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili ("direttiva sulle energie rinnovabili")(2),
— visto il regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima che modifica i regolamenti (CE) n. 663/2009 e (CE) n. 715/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 94/22/CE, 98/70/CE, 2009/31/CE, 2009/73/CE, 2010/31/UE, 2012/27/UE e 2013/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive del Consiglio 2009/119/CE e (UE) 2015/652 e che abroga il regolamento (UE) n. 525/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio,(3)
– vista la direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi ("direttiva sull'infrastruttura per i combustibili alternativi")(4),
– visto il regolamento (UE) n. 559/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune "Celle a combustibile e idrogeno 2"(5),
– visto il regolamento (UE) n. 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2013, sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e che abroga la decisione n. 1364/2006/CE e che modifica i regolamenti (CE) n. 713/2009, (CE) n. 714/2009 e (CE) n. 715/2009 ("regolamento RTE-E")(6),
– visto il regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il meccanismo per collegare l'Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010(7), attualmente oggetto di revisione,
– vista la direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 2003, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità e che modifica la direttiva 96/61/CE del Consiglio ("direttiva ETS")(8),
– vista la sua risoluzione del 10 luglio 2020 su un approccio europeo globale allo stoccaggio dell'energia(9),
– vista la sua risoluzione, del 10 luglio 2020, sulla revisione degli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee(10),
– vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 sul Green Deal europeo(11),
– vista la sua risoluzione del 28 novembre 2019 sull'emergenza climatica e ambientale(12),
– vista la sua risoluzione del 14 marzo 2019 sul cambiamento climatico: visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra in conformità dell'accordo di Parigi(13),
– vista la sua risoluzione del 25 ottobre 2018 sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi nell'Unione europea: è tempo di agire!(14),
– vista la sua risoluzione del 6 febbraio 2018 su un nuovo slancio all'innovazione nel settore dell'energia pulita(15),
– visto l'articolo 54 del suo regolamento,
– visti i pareri della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e della commissione per i trasporti e il turismo,
– vista la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A9-0116/2021),
A. considerando che l'UE ha approvato l'accordo di Parigi, il Green Deal e l'obiettivo di realizzare una transizione equa ed efficiente in termini di costi che porti alla neutralità climatica entro il 2050 al più tardi;
B. considerando che la Commissione ha suggerito di innalzare l'obiettivo dell'UE di ridurre le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 ad almeno il 55 % rispetto ai livelli del 1990 e che il Parlamento ha approvato l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 60 % rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030;
C. considerando che il riscaldamento globale è in larga misura dovuto ai combustibili fossili e che l'accordo di Parigi mira a contenere l'aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli preindustriali e a proseguire gli sforzi per limitare l'aumento della temperatura a 1,5 °C;
D. considerando che la transizione verso un'economia a zero emissioni nette di gas a effetto serra richiede una transizione equa e rapida, guidata dai poteri pubblici, verso un sistema energetico ampiamente basato sulle energie rinnovabili e altamente efficiente sotto il profilo delle risorse e dell'energia, che garantisca la sostenibilità e la salute, la partecipazione dei cittadini, la riduzione della povertà energetica in tutta l'UE, la sicurezza dell'approvvigionamento, l'accessibilità, anche sul piano economico, dell'energia e la competitività dei prezzi dell'energia;
E. considerando che è necessario utilizzare combustibili alternativi puliti e svilupparne le applicazioni al fine di eliminare gradualmente i combustibili fossili il prima possibile e garantire la competitività dell'industria dell'UE; che l'idrogeno rinnovabile possiede un potenziale non sfruttato per essere tale alternativa;
F. considerando che l'idrogeno può essere utilizzato come materia prima o fonte di energie nei processi industriali e chimici, nel trasporto aereo, marittimo e stradale pesante e nelle applicazioni di riscaldamento, decarbonizzando settori in cui l'elettrificazione diretta non è tecnologicamente possibile o competitiva, nonché per lo stoccaggio di energia per bilanciare il sistema energetico, ove necessario, svolgendo così un ruolo significativo nell'integrazione del sistema energetico;
G. considerando che attualmente circa il 2 % del mix energetico dell'UE è costituito da idrogeno, di cui il 95 % è prodotto utilizzando combustibili fossili, liberando 70-100 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, mentre a livello globale rappresenta il 2,5 % delle emissioni di gas a effetto serra e meno dell'1 % dell'idrogeno attualmente prodotto è utilizzato come vettore energetico; che alcune ricerche dimostrano che le energie rinnovabili potrebbero rappresentare fino al 100 % del mix energetico dell'UE nel 2050, di cui l'idrogeno potrebbe rappresentare una quota complessiva fino al 20 %, tra il 20 % e il 50 % dell'energia utilizzata per i trasporti e tra il 5 % e il 20 % dell'energia utilizzata nell'industria;
H. considerando che l'idrogeno — di cui 120 milioni di tonnellate prodotte ogni anno a livello mondiale — è prodotto sia come sottoprodotto delle industrie chimiche e di raffinazione (70 milioni di tonnellate) sia in impianti di produzione dedicati (50 milioni di tonnellate); che la maggior parte dell'idrogeno è prodotto utilizzando combustibili fossili (il 6 % del gas naturale e il 2 % del carbone a livello globale è utilizzato per la produzione di idrogeno), di cui meno dello 0,1 % è prodotto mediante elettrolisi dell'acqua;
I. considerando che la capacità totale di produzione di idrogeno nello Spazio economico europeo (SEE) alla fine del 2018 era stimata a 11,5 milioni di tonnellate all'anno e che la capacità totale installata di elettrolizzatori nel SEE è di circa 1 GW, pari a una percentuale compresa tra l'1 e il 4 % della capacità totale di produzione di idrogeno; che la percentuale complessiva attribuibile alla produzione di idrogeno del SEE da combustibili fossili con cattura e stoccaggio del carbonio (idrogeno a basse emissioni di carbonio) si attesta intorno allo 0,7 % (esclusi i sottoprodotti);
J. considerando che il 43 % dell'idrogeno prodotto a livello mondiale è utilizzato per produrre ammoniaca, a sua volta impiegata principalmente per produrre fertilizzanti agricoli a base di ammoniaca, il 52 % è utilizzato per la raffinazione e la desulfurazione degli idrocarburi e il 5 % per la sintesi del metanolo e altri scopi;
K. considerando che attualmente il costo dell'idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio è compreso tra 2,5 e 5,5 EUR/kg, mentre il costo della produzione di idrogeno di origine fossile è di circa 1,50 EUR/kg; che l'attuale mix elettrico della maggior parte degli Stati membri produrrebbe un idrogeno elettrolitico responsabile di emissioni più elevate rispetto all'idrogeno di origine fossile;
L. considerando che l'idrogeno può immagazzinare energia in grandi quantità per un lungo periodo di tempo e può quindi compensare le fluttuazioni stagionali della domanda; considerando che l'idrogeno può essere trasportato da autocarri, navi o condutture e consente pertanto di produrre energia rinnovabile dove è più efficiente e rende possibile un trasporto a lungo raggio senza mettere a dura prova la rete elettrica;
M. considerando che sarà necessaria una quota maggiore di fonti energetiche rinnovabili per decarbonizzare tutti i settori dell'economia, il che potrebbe portare a una maggiore volatilità della rete elettrica, mentre la domanda di stoccaggio dell'energia dovrà essere notevolmente aumentata per garantire l'approvvigionamento energetico;
N. considerando che alla produzione di acciaio è imputabile circa il 10 % delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra a livello mondiale, che i trasporti marittimi emettono circa il 2,5 % delle emissioni di gas a effetto serra e che lo sviluppo dell'idrogeno rinnovabile potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di tali settori;
O. considerando che al trasporto si può imputare il 27 % circa delle emissioni totali di gas a effetto serra prodotte nell'UE; che l'idrogeno ha molteplici applicazioni in tutta l'industria e nei settori dell'elettricità e dell'edilizia e offre un grande potenziale come combustibile alternativo per il settore dei trasporti, ma che le possibilità offerte dal mercato per le varie modalità di trasporto sono ancora limitate;
P. considerando che le automobili elettriche a batteria sono potenzialmente in grado di rilevare una quota significativa del mercato dei veicoli privati; che i trasporti pesanti costituiscono un settore difficile da decarbonizzare e in cui la possibilità di elettrificazione diretta è limitata a causa della ridotta efficienza in termini di costi e per ragioni tecniche; che le batterie pongono problemi pratici nei veicoli pesanti, nei treni su linee non elettrificate, sulle navi merci o negli aeromobili e che ciò creerà opportunità per altri vettori energetici come l'idrogeno, in quanto può essere stoccato in grandi quantità a bordo di un veicolo o di un'imbarcazione, consente di fare rifornimento rapidamente quando necessario e produce unicamente acqua quale prodotto di scarico;
Q. considerando che un'economia dell'idrogeno sostenibile e competitiva rappresenta un'opportunità per l'UE di rafforzare la propria economia, in particolare dopo la recessione economica dovuta alla COVID-19, in quanto potrebbe creare fino a un milione di posti di lavoro diretti di alta qualità entro il 2030 e 5,4 milioni entro il 2050, e che ciò potrebbe rappresentare un'opportunità per le regioni che attualmente dipendono fortemente dalle fonti energetiche tradizionali e saranno a rischio di povertà una volta gradualmente eliminati i combustibili fossili; che il potenziale di creazione di posti di lavoro nel settore dell'idrogeno rinnovabile è stimato pari a 10 300 posti di lavoro per ogni miliardo di EUR investito, una cifra che potrebbe essere integrata dai posti di lavoro generati nel settore dell'elettricità rinnovabile;
R. considerando che la costruzione di un mercato competitivo e sostenibile dell'idrogeno che contribuisca in modo tempestivo ed efficiente in termini di costi all'obiettivo della neutralità climatica dell'Unione per il 2050, richiede un'infrastruttura di trasmissione e distribuzione ben sviluppata per l'efficace trasporto dell'idrogeno dagli impianti di produzione alle zone di consumo in tutta l'Unione;
S. considerando che l'approccio degli Stati membri allo sviluppo degli impianti a idrogeno potrebbe variare, tenendo conto delle differenze nella struttura delle loro infrastrutture del gas esistenti, della capacità di ciascun paese di mettere a punto diverse tecnologie di produzione dell'idrogeno, del diverso potenziale di innovazione e delle differenze in termini di domanda di idrogeno da parte delle varie industrie di ogni Stato membro;
T. considerando che quasi tutti gli Stati membri hanno incluso piani per l'idrogeno nei loro piani nazionali in materia di energia e clima e 26 Stati membri abbiano firmato l'iniziativa per l'idrogeno;
U. considerando che il sistema energetico dell'Unione dovrebbe essere sostenibile dal punto di vista ambientale ed economicamente competitivo e che gli orientamenti tecnologici perseguiti dovrebbero basarsi su stime dimostrate e solide che conducano a motivazioni commerciali realizzabili con calendari prevedibili, al fine di assicurare che i loro costi non mettano a repentaglio la competitività delle industrie dell'UE né il benessere dei cittadini;
V. considerando che è opportuno prendere in considerazione perdite significative di energia durante la produzione, il trasporto, lo stoccaggio e il trattamento dell'idrogeno;
W. considerando che l'attuale quadro legislativo che disciplina il gas naturale ha offerto per decenni ai consumatori dell'UE sicurezza dell'approvvigionamento e accessibilità economica dell'energia e che pertanto potrebbe essere utilizzato come modello per favorire lo sviluppo di un futuro mercato paneuropeo dell'idrogeno rinnovabile;
1. sottolinea la necessità di mantenere e sviluppare ulteriormente la leadership tecnologica dell'UE(16) nell'idrogeno pulito attraverso un'economia dell'idrogeno competitiva e sostenibile con un mercato dell'idrogeno integrato; pone in rilievo la necessità di una strategia dell'UE per l'idrogeno che contempli l'intera catena del valore dell'idrogeno, compresi i settori della domanda e dell'offerta, e che sia allineata con gli sforzi nazionali volti a garantire la costruzione di un'infrastruttura supplementare sufficiente per la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili per produrre idrogeno rinnovabile e per abbatterne i costi; rileva in particolare il valore aggiunto della produzione interna dell'UE di idrogeno rinnovabile in termini di sviluppo e commercializzazione di tecnologie innovative per l'elettrolisi; sottolinea che l'economia dell'idrogeno deve essere compatibile con l'Accordo di Parigi, gli obiettivi dell'UE in materia di clima ed energia per il 2030 e il 2050, l'economia circolare, il piano d'azione per le materie prime critiche e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite;
2. accoglie con favore la strategia per l'idrogeno per un'Europa climaticamente neutra proposta dalla Commissione, compresa la futura revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili, nonché il numero crescente di strategie e di piani di investimento per l'idrogeno elaborati dagli Stati membri; sottolinea che tali strategie devono essere allineate ai piani nazionali degli Stati membri per l'energia e il clima e chiede una loro rapida e ambiziosa attuazione; ritiene che la Commissione dovrebbe tenere conto di tali strategie nelle future proposte legislative; esorta la Commissione ad allineare il suo approccio in materia di idrogeno alla nuova strategia industriale dell'UE e a integrarlo in una politica industriale coerente, tenendo conto del fatto che la strategia per l'idrogeno non è un obiettivo in sé, ma dovrebbe essere vista nel contesto degli sforzi globali dell'UE per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, garantendo nel contempo posti di lavoro di qualità a lungo termine e contribuendo alla competitività dell'industria dell'UE;
3. sottolinea l'importanza di un sistema energetico resiliente e climaticamente neutro basato sui principi dell'efficienza energetica, dell'efficienza in termini di costi, dell'accessibilità economica e della sicurezza dell'approvvigionamento; sottolinea che la conservazione dell'energia e il principio "l'efficienza energetica al primo posto" dovrebbero prevalere, senza impedire lo sviluppo di progetti pilota e di dimostrazione innovativi; osserva che l'elettrificazione diretta da fonti rinnovabili è più efficiente sotto il profilo dei costi, delle risorse e dell'energia rispetto all'idrogeno, ma osserva altresì che, nel determinare le modalità di decarbonizzazione di un settore, occorre tenere conto di fattori quali la sicurezza dell'approvvigionamento, la fattibilità tecnica e le considerazioni relative al sistema energetico; sottolinea, a tale proposito, l'importanza del principio della neutralità tecnologica per conseguire un'Unione climaticamente neutra;
4. è convinto che l'idrogeno prodotto da fonti rinnovabili sia fondamentale per la transizione energetica dell'UE, in quanto solo l'idrogeno rinnovabile può contribuire in modo sostenibile al conseguimento della neutralità climatica a lungo termine ed evitare sia effetti di dipendenza (lock-in) sia attivi non recuperabili; prende atto con preoccupazione del fatto che l'idrogeno rinnovabile non è ancora competitivo; esorta pertanto la Commissione e gli Stati membri a incentivare la catena del valore e la diffusione sul mercato dell'idrogeno rinnovabile, tenendo conto del fatto che il rapporto tra prezzo e rendimento migliorerebbe gradualmente in vista dello sviluppo di metodi industriali e catene del valore;
5. riconosce gli sforzi intrapresi dalle valli dell'idrogeno in diverse regioni dell'UE per sviluppare catene del valore dell'idrogeno pulito integrate e intersettoriali; sottolinea il loro ruolo importante nell'avviare la produzione e l'applicazione di idrogeno rinnovabile al fine di sviluppare l'economia dell'idrogeno nell'UE; esorta la Commissione a prendere le mosse da tali iniziative, a sostenerne lo sviluppo e ad assistere gli attori coinvolti nella condivisione di know-how e investimenti;
6. pone in evidenza che i prodotti derivati dall'idrogeno, come i combustibili sintetici prodotti tramite energie rinnovabili, costituiscono un'alternativa a zero emissioni di carbonio ai combustibili fossili e possono pertanto contribuire in modo significativo, unitamente ad altre soluzioni di riduzione delle emissioni quali l'elettrificazione da fonti rinnovabili di elettricità, alla decarbonizzazione di un'ampia gamma di settori; sottolinea che un'applicazione intersettoriale è fondamentale per ridurre sensibilmente il prezzo di questi vettori energetici attraverso economie di scala e per garantire un adeguato volume di mercato;
Classificazione dell'idrogeno e norme
7. ritiene che una classificazione giuridica comune dei diversi tipi di idrogeno sia della massima importanza; valuta positivamente, come primo passo, la classificazione proposta dalla Commissione; segnala la necessità di giungere rapidamente a un accordo su una terminologia esaustiva, precisa, scientifica e uniforme a livello dell'UE per adeguare le definizioni giuridiche nazionali e stabilire una classificazione chiara ai fini della certezza giuridica; invita la Commissione a concludere il più rapidamente possibile il suo lavoro per approntare una siffatta terminologia, nel quadro di tutta la legislazione pertinente;
8. ritiene che la classificazione delle diverse forme di idrogeno debba essere determinata sulla base di una valutazione indipendente e basata su dati scientifici, che si discosti dall'approccio comunemente utilizzato, basato sul colore; è del parere che tale classificazione debba basarsi sulle emissioni di gas a effetto serra prodotte durante il ciclo di vita nel corso dell'intero processo di produzione e trasporto dell'idrogeno, ma dovrebbe anche tenere conto di criteri di sostenibilità trasparenti e solidi, in linea con i principi dell'economia circolare, ed essere basata su medie e valori standard per categoria, come ad esempio gli obiettivi dell'uso sostenibile e della protezione delle risorse, la gestione dei rifiuti e il maggiore utilizzo di materie prime e secondarie, la prevenzione e il controllo dell'inquinamento e, infine, la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi;
9. osserva che esiste una discrepanza tra le diverse definizioni di idrogeno pulito utilizzate da diversi attori, come la Commissione e l'Alleanza europea per l'idrogeno pulito, che crea confusione e dovrebbe essere evitata; sottolinea, a tale proposito, che la distinzione tra idrogeno rinnovabile e idrogeno a basse emissioni di carbonio deve essere assolutamente chiarita(17); osserva inoltre che evitare l'uso di due denominazioni per la stessa categoria di idrogeno, ovvero "rinnovabile" e "pulito", come proposto dalla Commissione, conferirebbe ulteriore chiarezza e sottolinea, a tale proposito, che la denominazione "idrogeno rinnovabile" è l'opzione più obiettiva e basata su criteri scientifici per tale categoria di idrogeno;
10. sottolinea l'urgente necessità di norme e certificazioni dell'UE e internazionali; osserva inoltre che occorre prendere in considerazione garanzie di origine conformi ai registri nazionali per garantire che l'idrogeno rinnovabile possa essere potenziato in maniera tempestiva e che i consumatori possano scegliere in modo informato soluzioni sostenibili, nonché per ridurre al minimo il rischio di investimenti non recuperabili;
11. sottolinea che il sistema di normazione deve basarsi su un approccio olistico ed essere applicabile all'idrogeno importato; invita la Commissione, nel contesto della revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili, a introdurre un quadro normativo per la certificazione e la tracciabilità dell'idrogeno nell'UE, tenendo conto della sua impronta in termini di gas serra in tutta la catena del valore, compresi i trasporti, anche per stimolare gli investimenti a favore di un aumento sufficiente della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; invita inoltre la Commissione a fornire, quanto prima possibile nel 2021, un quadro normativo per l'idrogeno che garantisca la normazione, la certificazione, le garanzie di origine, l'etichettatura e la commerciabilità tra gli Stati membri, nonché a usare la prossima revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (ETS) come occasione per esaminare quali cambiamenti siano necessari per sfruttare appieno le potenzialità dell'idrogeno di contribuire agli obiettivi climatici dell'UE, tenendo conto dei rischi di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio;
12. sottolinea che la classificazione dei diversi tipi di idrogeno sarebbe, tra l'altro, funzionale all'obiettivo di informare i consumatori e non è intesa a bloccare l'espansione dell'idrogeno in generale; constata che l'attuale sistema delle garanzie di origine per l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili non ha incentivato, finora, investimenti adeguati a favore di una capacità supplementare; sottolinea pertanto l'importanza di sviluppare ulteriormente orientamenti in merito alle condizioni e ai criteri, al fine di evitare il doppio conteggio delle capacità rinnovabili;
13. è fermamente convinto che l'accettazione da parte dell'opinione pubblica sia fondamentale per il successo della creazione di un'economia dell'idrogeno; sottolinea, pertanto, l'importanza del coinvolgimento dei cittadini e dei portatori di interesse e dell'elaborazione di norme tecniche e di sicurezza dell'UE in materia di idrogeno, nonché di soluzioni di alta qualità basate sull'idrogeno che rispettino tali norme; sottolinea inoltre la necessità di un aggiornamento costante dei protocolli di sicurezza nei settori della domanda con riferimento all'utilizzo dell'idrogeno; chiede pertanto che in tutta l'UE siano promossi esempi di buone prassi e una cultura della sicurezza dell'idrogeno;
Aumentare la produzione di idrogeno
14. sottolinea che, per garantire il funzionamento fluido e prevedibile del mercato interno dell'idrogeno, occorre superare gli ostacoli normativi ed è opportuno che la Commissione proponga tempestivamente un quadro normativo coerente, integrato e globale per il mercato dell'idrogeno, che dovrebbe essere allineato con altre normative pertinenti e rispettare pienamente i principi di proporzionalità, sussidiarietà e di "legiferare meglio", compreso il test PMI; sottolinea a, tale proposito, la necessità di un mercato dell'idrogeno flessibile, per consentire ai pionieri dell'innovazione di sfruttare appieno i vantaggi della produzione dell'idrogeno e a ridurne i costi, tenendo conto del fatto che il mercato dell'idrogeno non è ancora maturo e deve essere ampliato;
15. ritiene che l'assetto del mercato del gas dell'UE e il pacchetto per l'energia pulita possano fungere da base e da esempio per la regolamentazione del mercato dell'idrogeno; sottolinea che, per lo sviluppo rapido e prevedibile di una produzione di idrogeno in grado di funzionare, occorre anche una pianificazione pubblica democratica, che coinvolga i produttori, i lavoratori e i relativi sindacati, gli scienziati e le organizzazioni non governative (ONG); incoraggia altresì la Commissione e gli Stati membri ad approntare soluzioni specifiche per incrementare la produzione di idrogeno nelle regioni meno collegate o isolate, come le isole, garantendo nel contempo lo sviluppo delle relative infrastrutture, anche mediante la loro riconversione;
16. invita la Commissione a includere e valutare i requisiti giuridici necessari per un'economia dell'idrogeno sostenibile dell'UE nelle sue valutazioni d'impatto relative alla revisione della legislazione pertinente, in modo da realizzare gli obiettivi dell'UE in materia di clima, contraddistinti da una maggiore ambizione, e aumentare l'attrattiva economica dell'idrogeno pulito; esorta la Commissione a esaminare, in particolare, la revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili, della direttiva sulla tassazione dell'energia(18) e della direttiva ETS, al fine di garantire la parità di condizioni e un quadro normativo per l'idrogeno che sia adeguato alle esigenze future;
17. si compiace degli obiettivi ambiziosi della Commissione di aumentare la capacità degli elettrolizzatori e la produzione di idrogeno rinnovabile; invita la Commissione a elaborare una tabella di marcia per la realizzazione e la diffusione degli elettrolizzatori, nonché a creare partenariati a livello dell'UE onde assicurare la loro efficacia in termini di costi; esorta la Commissione e gli Stati membri a eliminare gli attuali oneri amministrativi e a incentivare l'espansione della catena del valore e la diffusione sul mercato dell'idrogeno rinnovabile al fine di renderlo tecnologicamente maturo e competitivo, fornendo stimoli finanziari e regimi di finanziamento dedicati, tra cui soluzioni innovative come ad esempio premi di riacquisto per l'immissione di idrogeno rinnovabile nella rete di distribuzione dell'idrogeno, rivedendo le norme sugli aiuti di Stato e procedendo a una revisione globale dei sistemi di tariffazione e tassazione dell'energia al fine di internalizzare i costi esterni; sottolinea che l'idrogeno rinnovabile potrebbe diventare competitivo prima del 2030, a condizione che siano posti in essere gli investimenti necessari e un quadro normativo adeguato e che le energie rinnovabili siano competitive;
18. osserva che un'economia sostenibile dell'idrogeno dovrebbe consentire il potenziamento delle capacità all'interno di un mercato energetico integrato dell'UE; riconosce che sul mercato saranno presenti diverse forme di idrogeno, come l'idrogeno rinnovabile e l'idrogeno a basse emissioni di carbonio, e sottolinea la necessità di investimenti per aumentare la produzione di energia rinnovabile in modo sufficientemente rapido da raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali dell'UE per il 2030 e il 2050, pur riconoscendo l'idrogeno a basse emissioni di carbonio quale tecnologia ponte nel breve e medio termine; invita la Commissione a valutare approssimativamente la quantità di idrogeno a basse emissioni di carbonio necessaria ai fini della decarbonizzazione fintantoché il solo idrogeno rinnovabile non possa subentrare in tale ruolo, in quali casi e per quanto tempo; invita la Commissione e gli Stati membri a ridurre gli ostacoli normativi ed economici al fine di promuovere una rapida diffusione dell'idrogeno sul mercato; rileva inoltre la necessità di evitare lo sfruttamento non sostenibile delle risorse, le emissioni continue di metano, la dipendenza dal carbonio e gli attivi non recuperabili; sottolinea che l'uso dell'idrogeno dovrebbe contribuire al conseguimento degli obiettivi climatici dell'UE e allo sviluppo e alla diffusione in tempi rapidi dell'idrogeno rinnovabile;
19. rileva che una serie di siti di produzione di idrogeno di origine fossile si trovano in territori interessati dalla transizione giusta ed evidenzia che misure di sostegno efficaci dovrebbero essere mirate alla decarbonizzazione della produzione esistente di idrogeno di origine fossile; esorta affinché le misure finalizzate allo sviluppo dell'economia europea dell'idrogeno non portino alla chiusura di questi siti di produzione, bensì al loro ammodernamento e ulteriore sviluppo, a tutto vantaggio delle regioni, garantendo vettori energetici sostenibili prodotti a livello locale, agevolando la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e contribuendo alla riqualificazione e ulteriore occupabilità della forza lavoro locale;
20. sottolinea il ruolo che la cattura, lo stoccaggio e l'utilizzo del carbonio (CCS/U) sicuri dal punto di vista ambientale possono svolgere per il conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo; è favorevole a un contesto strategico integrato per stimolare l'impiego di applicazioni CCS/U sicure dal punto di vista ambientale e in grado di realizzare una riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra, in modo da rendere l'industria pesante neutra dal punto di vista climatico, ove non esistano possibilità di riduzione diretta delle emissioni; ribadisce, tuttavia, che la strategia dell'UE di azzeramento delle emissioni nette dovrebbe privilegiare la riduzione diretta delle emissioni e gli interventi volti a conservare e potenziare i pozzi di assorbimento e le riserve naturali dell'UE; rileva inoltre, a tale proposito, la necessità di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie CCS/U;
21. sottolinea che un'economia dell'idrogeno richiede notevoli quantità supplementari di energia rinnovabile a prezzi accessibili e le corrispondenti infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile e per il suo trasporto verso i siti di produzione dell'idrogeno, come pure per il trasporto dell'idrogeno prodotto agli utenti finali; invita la Commissione e gli Stati membri ad avviare l'introduzione di una capacità supplementare di energia rinnovabile in quantità sufficiente per alimentare il processo di elettrificazione e la produzione di idrogeno rinnovabile, anche semplificando le procedure di autorizzazione, e a sviluppare partenariati transfrontalieri in funzione delle potenzialità di produzione di energia rinnovabile e idrogeno rinnovabile di cui le diverse regioni dispongono;
22. ritiene che lo sviluppo di un livello appropriato di capacità delle energie rinnovabili in proporzione alle esigenze di idrogeno rinnovabile possa contribuire a evitare il conflitto tra le capacità richieste per l'elettrificazione, gli elettrolizzatori e altre finalità e la necessità di conseguire gli obiettivi dell'UE in materia di clima; si compiace, a tal riguardo, dell'intenzione della Commissione di innalzare l'obiettivo in materia di energie rinnovabili per il 2030 e della strategia proposta dalla Commissione per le energie rinnovabili offshore;
23. chiede la revisione della direttiva sulla tassazione dell'energia; invita gli Stati membri a valutare la possibilità di ridurre le tasse e le imposte sull'energia rinnovabile in tutta l'UE, se del caso, per eliminare la doppia imposizione di tasse e imposte sull'elettricità prodotta dagli impianti a idrogeno, che costituiscono un ostacolo per l'ulteriore diffusione di tale energia, e a rafforzare gli incentivi finanziari per la produzione di energia rinnovabile, adoperandosi nel contempo per eliminare gradualmente le sovvenzioni ai combustibili fossili e le esenzioni fiscali;
24. sottolinea che l'idrogeno rinnovabile può essere prodotto a partire da diverse fonti energetiche rinnovabili, quali l'energia eolica, solare e idraulica (compresa l'accumulazione per pompaggio); mette in evidenza le potenzialità dei siti dismessi nel fornire spazio per la produzione di energia rinnovabile; invita la Commissione, tenuto conto della strategia per le energie rinnovabili offshore recentemente pubblicata, a valutare in che modo le fonti energetiche rinnovabili offshore potrebbero aprire la strada a uno sviluppo più ampio e alla diffusione dell'idrogeno rinnovabile;
25. sottolinea la possibilità di convertire alcuni siti industriali esistenti in impianti di produzione di idrogeno rinnovabile; mette in evidenza la necessità di pianificare a livello pubblico tali riconversioni dei siti industriali con i lavoratori e i loro sindacati, offrendo la possibilità, anche ai lavoratori, di riaprire collettivamente i siti dismessi in modo legale e ordinato, ad esempio per produrre idrogeno;
26. osserva che la transizione verso un sistema energetico climaticamente neutro dovrebbe essere pianificata con attenzione, tenendo conto dei punti di partenza e delle infrastrutture attuali, che possono variare da uno Stato membro all'altro; sottolinea che gli Stati membri dovrebbero essere flessibili nell'elaborazione delle misure di sostegno, comprese le misure di aiuto di Stato, volte a sviluppare la loro economia nazionale dell'idrogeno; chiede alla Commissione, a tale proposito, di fornire maggiori informazioni sulla differenziazione e la flessibilità previste delle misure di sostegno;
27. pone l'accento sulla notevole quantità di risorse naturali, come l'acqua, necessarie per la produzione di idrogeno e sui problemi che possono sorgere nelle regioni europee in cui l'acqua scarseggia; sottolinea l'importanza di aumentare l'efficienza delle risorse, di ridurre al minimo l'impatto sull'approvvigionamento idrico regionale, di garantire un'attenta gestione delle risorse e dell'uso del suolo per la produzione di idrogeno e di evitare qualsiasi contaminazione dell'acqua, dell'aria o del suolo, deforestazione o perdita di biodiversità imputabile alla catena di produzione legata all'idrogeno;
Coinvolgimento dei cittadini
28. sottolinea che l'impegno dei cittadini svolgerà un ruolo importante nell'attuazione di una transizione energetica equa, efficace, partecipativa e inclusiva; sottolinea pertanto l'importanza dell'inclusione di tutti gli attori nei costi e benefici in un sistema integrato;
29. sottolinea che le comunità di energia rinnovabile possono essere coinvolte nella produzione di idrogeno; ricorda l'obbligo di prevedere un quadro favorevole conformemente alla direttiva (UE) 2019/944(19) e chiede che tali comunità beneficino dei medesimi vantaggi riservati ad altri attori;
30. sottolinea che, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato dell'idrogeno nell'UE, sono necessarie persone dotate di competenze specialistiche, in particolare per quanto riguarda la sicurezza; sottolinea la necessità di un solido sistema di formazione professionale pubblico e gratuito; invita la Commissione ad adottare un piano d'azione volto a guidare gli Stati membri nello sviluppo e nel mantenimento di programmi di formazione dedicati rivolti a lavoratori, ingegneri, tecnici e al grande pubblico, e a creare programmi di insegnamento multidisciplinari per economisti, scienziati e studenti; sottolinea che le pari opportunità nel settore dell'idrogeno devono essere maggiormente promosse, e chiede l'avvio di un'iniziativa dell'UE incentrata sull'occupazione, la formazione e lo sviluppo delle donne al fine di identificare e rimuovere gli ostacoli nonché di creare reti e modelli;
31. deplora che le strategie di formazione, miglioramento delle competenze e riqualificazione professionale e una transizione giusta per conseguire una forza lavoro preparata in materia di idrogeno non abbiano finora svolto alcun ruolo nella strategia dell'UE per l'idrogeno; sottolinea l'importanza di preservare e sfruttare le potenzialità dei lavoratori con competenze tecniche impiegati nelle industrie esistenti e ricorda il diritto dei lavoratori di essere formati e di migliorare le proprie competenze professionali durante l'orario di lavoro con la garanzia del proprio salario;
32. invita la Commissione a produrre dati sulle possibili ripercussioni, opportunità e sfide associate alla trasformazione dell'industria e del settore dei trasporti e dell'energia in relazione a un maggiore utilizzo dell'idrogeno; invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare strategie di trasformazione settoriale a tale riguardo, in collaborazione con l'industria e i sindacati; suggerisce l'avvio di un partenariato dell'UE per le competenze sull'idrogeno nell'ambito del patto per le competenze;
Infrastrutture per l'idrogeno
33. sottolinea l'urgente necessità di sviluppare infrastrutture per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto dell'idrogeno, di incentivare lo sviluppo di capacità adeguate e di sviluppare parallelamente la domanda e l'offerta; mette inoltre in evidenza l'importanza di sviluppare reti di idrogeno ad accesso non discriminatorio; rileva i vantaggi in termini di sinergie derivanti dalla combinazione della produzione e delle infrastruttura dell'idrogeno con altri aspetti di sistemi flessibili e multi-energia, come il recupero del calore di scarto dell'elettrolisi per il teleriscaldamento; si compiace della proposta della Commissione di modificare il regolamento RTE-E; valuta positivamente l'inclusione dell'idrogeno come categoria specifica di infrastrutture energetiche e osserva che gli impianti per l'idrogeno possono essere di nuova costruzione o convertiti dal gas naturale, o una combinazione di entrambi; prende inoltre atto del nuovo sistema di governance proposto per la pianificazione delle infrastrutture, al quale partecipano gli operatori dell'idrogeno;
34. osserva che, parallelamente all'attenzione accordata ai poli industriali nella prima fase, è opportuno cominciare a predisporre la pianificazione, la regolamentazione e lo sviluppo di infrastrutture per il trasporto dell'idrogeno su lunghe distanze e per lo stoccaggio, nonché un adeguato sostegno finanziario per tali infrastrutture, al fine di garantire la diffusione dell'idrogeno in molti settori; si compiace, a tale proposito, della futura inclusione delle infrastrutture per l'idrogeno nei piani dell'UE, come i piani decennali di sviluppo della rete;
35. sottolinea l'importanza di infrastrutture future trasparenti, inclusive e scientificamente fondate e di una pianificazione integrata delle reti, con la guida di organismi pubblici come l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) e la partecipazione delle parti interessate e degli organismi scientifici; propone, a tale riguardo, di calcolare i costi e i benefici dell'ubicazione delle infrastrutture di produzione, trasporto e stoccaggio di idrogeno rinnovabile e di esaminare la necessità di costruirne di nuove, al fine di evitare attivi non recuperabili, avere un impatto positivo sui mezzi di sussistenza e sugli ecosistemi e ridurre al minimo i costi per i consumatori, tenendo conto delle loro esigenze specifiche; sottolinea i vantaggi finanziari di collocare gli impianti di produzione dell'idrogeno in prossimità dei siti di produzione di energia rinnovabile o nello stesso sito degli impianti di consumo, in particolare per i piccoli consumatori e i poli industriali, e di collegare diversi settori della domanda; sottolinea altresì l'importanza della cooperazione transfrontaliera tra le regioni e gli Stati membri al fine di sostenere progetti che migliorino la sicurezza dell'approvvigionamento attraverso la costruzione di una struttura portante per l'idrogeno all'interno dell'UE, che dovrebbe garantire l'interconnessione e l'interoperabilità tra gli Stati membri;
36. incoraggia la Commissione e gli Stati membri a effettuare una valutazione scientifica della possibilità di convertire i gasdotti esistenti al trasporto di idrogeno puro e allo stoccaggio sotterraneo di idrogeno, tenendo conto di vari fattori, come un'analisi costi-benefici, sia dal punto di vista tecnico-economico che normativo, l'integrazione globale del sistema e l'efficienza sotto il profilo dei costi a lungo termine; osserva che la conversione delle infrastrutture del gas già esistenti o in fase di sviluppo situate in un luogo appropriato potrebbe ottimizzare l'efficienza in termini di costi, ridurre al minimo l'utilizzo del suolo e delle risorse e i costi di investimento, nonché l'impatto sociale; sottolinea che la conversione delle infrastrutture del gas può essere rilevante per l'utilizzo dell'idrogeno nei settori prioritari delle industrie ad alta intensità di emissioni, compresi i collegamenti tra i siti industriali e i nodi di trasporti multimodali, tenendo presente la necessità di trasportare l'idrogeno attraverso i mezzi più efficienti; esorta la Commissione e gli Stati membri a garantire che qualsiasi possibile futura infrastruttura del gas sia compatibile con l'idrogeno puro; invita la Commissione a verificare dove è attualmente utilizzata la miscelazione di idrogeno e a valutare scientificamente la sua domanda per soddisfare le esigenze industriali comprovate di idrogeno, nonché i suoi vantaggi e svantaggi, al fine di identificare le necessità delle infrastrutture evitando nel contempo gli attivi non recuperabili;
37. sottolinea la necessità di regolamentare le infrastrutture per l'idrogeno, in particolare per quanto riguarda il funzionamento e la connessione alla rete energetica, nonché di mantenere la disaggregazione quale principio guida per la progettazione dei mercati dell'idrogeno, tenendo conto del fatto che il mercato dell'idrogeno deve ancora essere sviluppato; pone l'accento sul fatto che la disaggregazione svolge un ruolo chiave nel garantire che nuovi prodotti innovativi siano immessi sul mercato dell'energia nella maniera più efficiente sotto il profilo dei costi; osserva che qualsiasi deroga a questo principio normativo a medio termine comporterebbe un costo inutilmente elevato per i consumatori finali; invita la Commissione e gli Stati membri a definire orientamenti chiari sulla proprietà dei gasdotti nuovi e riconvertiti, al fine di garantire la sicurezza della pianificazione;
38. sottolinea il ruolo strategicamente essenziale dei porti marittimi e interni multimodali quali poli di innovazione per l'importazione, la produzione, lo stoccaggio, la fornitura e l'utilizzo dell'idrogeno; sottolinea la necessità di spazi e investimenti nelle infrastrutture portuali al fine di promuovere l'utilizzo di nuove tecnologie a basse e a zero emissioni sulle coste nazionali e nei porti e di creare una catena del valore industriale per l'idrogeno lungo i corridoi di trasporto multimodali;
Domanda di idrogeno
39. riconosce che la domanda di idrogeno dovrebbe incentrarsi sui settori per i quali l'utilizzo dell'idrogeno è sul punto di diventare competitivo, o che non possono attualmente essere decarbonizzati attraverso altre soluzioni tecnologiche; concorda con la Commissione sul fatto che i principali mercati per la domanda di idrogeno sono l'industria e i trasporti aerei, marittimi e pesanti; ritiene che, per tali settori, occorra stabilire a livello dell'UE tabelle di marcia relative allo sviluppo della domanda, agli investimenti e alle necessità di ricerca, sulla base di studi scientifici indipendenti e in cooperazione con le parti sociali, tenendo conto delle situazioni specifiche degli Stati membri e delle differenze regionali per quanto riguarda la diffusione dell'idrogeno, la maturità tecnologica e le infrastrutture;
40. accoglie con favore l'esame da parte della Commissione di varie opzioni in materia di incentivi sul versante della domanda; concorda con la Commissione sul fatto che si potrebbero prendere in considerazione, per un periodo transitorio, politiche incentrate sulla domanda e incentivi chiari per l'applicazione e l'uso dell'idrogeno nei settori di consumo finali volti a stimolare la domanda di idrogeno – ad esempio, quote per l'utilizzo di idrogeno rinnovabile in un numero limitato di settori specifici, garanzie della Banca europea per gli investimenti per ridurre il rischio iniziale dei co-investimenti fino a quando non siano competitivi sotto il profilo dei costi, e strumenti finanziari, tra cui i contratti per differenza sul carbonio per progetti che utilizzano idrogeno rinnovabile o a basse emissioni di carbonio – al fine di promuovere la decarbonizzazione attraverso l'idrogeno laddove ciò sia essenziale per preservare la competitività degli utilizzatori finali; rileva la necessità di garantire che la compensazione rimanga proporzionata e di evitare la duplicazione delle sovvenzioni sia per la produzione che per l'uso, la creazione di bisogni artificiali e indebite distorsioni del mercato; chiede il rapido sviluppo di un programma pilota per i contratti per differenza sul carbonio, in particolare per l'acciaio pulito; sottolinea che gli appalti pubblici per soluzioni sostenibili, come l'acciaio verde per la costruzione o la ristrutturazione, possono altresì contribuire a una domanda concreta e prevedibile; sottolinea che le politiche incentrate sulla domanda dovrebbero essere coerenti con altre misure strategiche e soggette a un'approfondita valutazione d'impatto per evitare qualsiasi effetto negativo sulle industrie ad alto consumo di energia esposte alla concorrenza internazionale;
41. osserva che alcuni quadri normativi vigenti ostacolano l'uso dell'idrogeno; incoraggia la Commissione e gli Stati membri ad adeguare tali quadri normativi al fine di stimolare la domanda di idrogeno ed eliminare i disincentivi, come le incertezze giuridiche;
42. esorta la Commissione a promuovere i mercati di riferimento per le tecnologie a idrogeno rinnovabile e il loro utilizzo per la produzione neutra dal punto di vista climatico, in particolare nell'industria siderurgica, del cemento e chimica, nell'ambito dell'aggiornamento e dell'attuazione della nuova strategia industriale per l'Europa; invita la Commissione a valutare la possibilità di riconoscere l'acciaio prodotto con idrogeno rinnovabile come un contributo positivo al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per l'intero parco veicoli; esorta la Commissione a presentare tempestivamente una strategia dell'UE per l'acciaio pulito, che dovrebbe prestare un'adeguata attenzione all'uso dell'idrogeno rinnovabile;
43. ricorda che il settore dei trasporti è responsabile di un quarto delle emissioni di CO2 dell'UE ed è l'unico settore in cui le emissioni non sono state ridotte rispetto allo scenario di riferimento del 1990; sottolinea le potenzialità dell'idrogeno come uno degli strumenti per la riduzione delle emissioni di CO2 nei trasporti, in particolare quando una completa elettrificazione è più difficile o non è ancora possibile; sottolinea che la realizzazione di infrastrutture di rifornimento è necessaria per promuovere l'uso dell'idrogeno nel settore dei trasporti; sottolinea, a tale proposito, l'importanza di rivedere il regolamento sulla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T)(20) e la direttiva sull'infrastruttura per i combustibili alternativi al fine di garantire la disponibilità di stazioni di rifornimento per l'idrogeno accessibili a tutti in tutta l' UE, includendo obiettivi concreti di integrazione delle infrastrutture per l'idrogeno nei sistemi di trasporto; accoglie con favore l'intenzione della Commissione di potenziare le infrastrutture per il rifornimento di idrogeno nell'ambito della strategia per una mobilità sostenibile e intelligente e di rivedere la direttiva sull'infrastruttura per i combustibili alternativi; sottolinea inoltre la necessità di creare sinergie tra le reti TEN-T, e TEN-E e le strategie per i combustibili alternativi, che portino a una realizzazione graduale di stazioni di rifornimento di idrogeno accompagnate dai requisiti tecnici essenziali e da norme armonizzate basate su una valutazione del rischio;
44. sottolinea che le caratteristiche dell'idrogeno lo rendono idoneo a sostituire i combustibili fossili e a ridurre le emissioni di gas a effetto serra per talune tipologie di trasporto; sottolinea che l'uso dell'idrogeno in forma pura o sotto forma di combustibile sintetico o biocherosene costituisce un fattore chiave per la sostituzione del cherosene fossile nel trasporto aereo; sottolinea inoltre che l'idrogeno, in misura limitata, è già utilizzato nel settore dei trasporti, in particolare nel trasporto su strada, nel trasporto pubblico e in segmenti specifici del settore ferroviario, soprattutto laddove l'elettrificazione della linea non è economicamente fattibile; evidenzia che è necessaria una legislazione più rigorosa per incentivare l'uso di combustibili a emissioni zero nonché altre tecnologie pulite, tra cui l'idrogeno rinnovabile, e, quando saranno pienamente disponibili, per iniziare eventualmente a utilizzarli nei veicoli pesanti e nel trasporto aereo e marittimo;
45. invita la Commissione ad aumentare la ricerca e gli investimenti nell'ambito della strategia per una mobilità sostenibile e intelligente e a valutare se la direttiva sulle energie rinnovabili debba essere rivista al fine di garantire parità di condizioni per tutte le soluzioni in materia di energie rinnovabili nei trasporti;
Ricerca, sviluppo, innovazione e finanziamento
46. sottolinea l'importanza della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione lungo l'intera catena del valore e dello svolgimento di progetti dimostrativi su scala industriale, compresi i progetti pilota, e della loro diffusione sul mercato, per rendere competitivo ed economicamente accessibile l'idrogeno rinnovabile e per completare l'integrazione del sistema energetico, garantendo nel contempo l'equilibrio geografico con un'attenzione particolare alle regioni ad alta intensità di carbonio; invita la Commissione a stimolare gli sforzi di ricerca e innovazione per l'attuazione di progetti ad alto impatto su larga scala, al fine di garantire il trasferimento di tecnologie lungo l'intera catena del valore dell'idrogeno; accoglie con favore, a tale proposito, l'apertura nelle città dell'Unione di laboratori per la mobilità volti a promuovere esperimenti in relazione ai trasporti pubblici sostenibili in virtù dell'uso di combustibili alternativi ed esorta a includere l'idrogeno tra i combustibili da utilizzare nel quadro di detti esperimenti;
47. sottolinea che è necessario investire somme ingenti per sviluppare e aumentare la capacità di produzione di idrogeno rinnovabile, renderlo competitivo e promuovere soluzioni legate all'idrogeno che sono spesso ancora nelle prime fasi di sviluppo, il che richiederebbe altresì una riduzione dei rischi degli investimenti nell'idrogeno rinnovabile, ad esempio attraverso i contratti per differenza; sottolinea che i programmi e gli strumenti di finanziamento dell'Unione come il dispositivo per la ripresa e la resilienza, Orizzonte Europa, il meccanismo per collegare l'Europa, InvestEU, compreso il nuovo ambito di intervento relativo agli investimenti dell'UE strategici, il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione, il Fondo per una transizione giusta e il Fondo per l'innovazione ETS svolgono un ruolo chiave nel promuovere lo sviluppo coeso di un'economia dell'idrogeno nell'UE; sottolinea inoltre l'importante ruolo dei partenariati pubblico-privato locali e regionali nello stimolare lo sviluppo e la diffusione dell'idrogeno;
48. sottolinea la necessità di garantire che vi siano sinergie tra tutti i fondi di investimento, i programmi e gli strumenti finanziari disponibili onde assicurare la cooperazione tra il settore pubblico e privato per investimenti in un'ampia gamma di progetti; osserva con preoccupazione la diminuzione degli investimenti in ricerca e innovazione nel settore delle tecnologie per l'energia pulita, come dimostrato dalla relazione 2020 sullo stato dell'Unione dell'energia;
49. invita la Commissione a sviluppare una strategia di investimento coordinata per le energie rinnovabili e l'idrogeno, allineata alle strategie nazionali di ricerca e innovazione, tenendo conto dei diversi punti di partenza degli Stati membri;
50. invita la Commissione a porre l'accento sul ruolo significativo delle PMI in tale strategia; sottolinea la necessità di includere salvaguardie normative e di garantire l'accesso a risorse finanziarie e di innovazione, come incubatori e progetti di ricerca comuni, affinché le start-up e le PMI possano affermarsi nell'industria dell'idrogeno; invita la Commissione a garantire la parità di accesso al mercato nonché l'agevolazione dell'ingresso nel mercato per tali imprese e a promuovere la loro partecipazione, ad esempio scegliendole in modo proattivo per partecipare a tavole rotonde e includendole nei processi di consultazione pubblica; invita la Commissione a procedere a una stima delle esigenze delle PMI e dei costi per la decarbonizzazione dei loro processi produttivi e dell'approvvigionamento energetico attraverso l'idrogeno, nonché a monitorare i progressi da esse compiuti attraverso appropriati indicatori chiave di prestazione al fine di contribuire al processo decisionale fondato su fatti comprovati;
51. sottolinea che l'Unione è leader nella produzione di elettrolizzatori e deve mantenere e portare avanti questo vantaggio competitivo; ritiene che gli sforzi dell'Unione in materia di ricerca e sviluppo dovrebbero concentrarsi su un'ampia gamma di nuove possibili fonti rinnovabili di idrogeno e tecnologie, come ad esempio l'idrogeno ottenuto dalla fotosintesi, dalle alghe o dagli elettrolizzatori ad acqua marina, al fine di aumentare i livelli di maturità tecnologica;
52. plaude all'Alleanza europea per l'idrogeno pulito (l'Alleanza), ad altre iniziative e associazioni in materia di idrogeno rinnovabile, al Forum europeo sull'idrogeno e agli importanti progetti di interesse comune europeo (IPCEI) quali strumenti importanti per rafforzare gli investimenti nell'idrogeno rinnovabile; incoraggia gli Stati membri, la Commissione e gli operatori economici a sfruttare rapidamente il potenziale degli IPCEI al fine di sostenere progetti rilevanti per l'economia dell'idrogeno dell'UE; chiede un approccio pragmatico per agevolare l'approvazione di tali progetti; accoglie altresì con favore il piano della Commissione di rivedere gli orientamenti in materia di aiuti di Stato per la protezione ambientale e l'energia al fine di facilitare la produzione di idrogeno e la sua rapida diffusione sul mercato;
53. incoraggia l'Alleanza a elaborare, in cooperazione con l'impresa comune "Celle a combustibile e idrogeno" (FCH), un programma in materia di investimenti e una riserva di progetti in grado di garantire quanto prima l'attuazione degli obiettivi in materia di idrogeno; sottolinea che l'alleanza dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo dell'idrogeno rinnovabile e impegnarsi chiaramente in favore della realizzazione degli obiettivi climatici dell'UE per il 2030 e il 2050; sottolinea che l'alleanza dovrebbe altresì garantire una rappresentanza equilibrata di tutte le parti interessate dell'UE, compresi i produttori di energia rinnovabile, la comunità scientifica, gli esperti indipendenti, i gruppi di riflessione, le ONG ambientali e le parti sociali; sottolinea che la procedura decisionale dell'Alleanza dovrebbe essere migliorata per quanto riguarda la trasparenza e l'inclusività e che tale processo dovrebbe essere guidato dalla Commissione e sostenuto da un organismo indipendente di esperti scientifici, e mirare a definire le modalità di transizione e fornire orientamenti per le esigenze in termini di idrogeno; prende atto degli attuali ritardi nell'attuazione del lavoro dell'Alleanza ed esorta la Commissione ad accelerare il processo;
54. accoglie con favore il rinnovo dell'impresa comune FCH nell'ambito di Orizzonte Europa; sottolinea l'importanza del suo lavoro e chiede alla Commissione di utilizzarla come centro di competenza per l'idrogeno e di dotarla di risorse finanziarie sufficienti per svolgere il proprio ruolo nel conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo; sottolinea che l'impresa comune FCH dovrebbe promuovere le attività di ricerca e sviluppo in tutta la catena del valore per garantire un utilizzo efficiente in termini di costi dei finanziamenti per l'idrogeno e un migliore coordinamento; evidenzia che essa dovrebbe realizzare sinergie con le imprese comuni nel settore dei trasporti al fine di promuovere un'adeguata integrazione tra la tecnologia dell'idrogeno e le infrastrutture e i servizi di trasporto; invita la Commissione a sfruttare l'esperienza acquisita attraverso l'impresa comune FCH e a incentivare ulteriori ricerche sulle tecnologie energetiche delle celle a combustibile e dell'idrogeno;
55. chiede alla Commissione di considerare la possibile inclusione della diffusione dell'idrogeno tra gli obiettivi generali del partenariato per la ricerca e l'innovazione nell'area mediterranea (PRIMA) in linea con le priorità di Orizzonte Europa, al fine di rafforzare le capacità di ricerca e innovazione e sviluppare conoscenze e soluzioni innovative comuni in tutta la regione interessata del Mediterraneo;
Cooperazione internazionale in materia di idrogeno
56. sottolinea che il ruolo di guida dell'UE nella produzione di tecnologie per l'idrogeno offre l'opportunità di promuovere la leadership industriale e l'innovazione dell'UE a livello globale, rafforzando nel contempo il ruolo dell'Unione come leader mondiale in materia di clima; sottolinea che si dovrebbe conferire priorità alla costruzione nell'UE di una catena di approvvigionamento di idrogeno al fine di promuovere i vantaggi "del primo arrivato", la competitività industriale e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico; sottolinea, a tale proposito, l'obiettivo di aumentare la produzione interna di idrogeno, pur riconoscendo che gli Stati membri possono anche, in funzione delle loro esigenze, valutare la possibilità di importare energia, idrogeno e pre-prodotti dell'idrogeno dalle regioni limitrofe e dai paesi terzi, per far fronte alla crescente domanda interna di idrogeno;
57. invita pertanto la Commissione e gli Stati membri ad avviare un dialogo aperto e costruttivo al fine di instaurare una cooperazione e partenariati reciprocamente vantaggiosi con le regioni vicine, quali l'Africa settentrionale, il Medio Oriente e i paesi del partenariato orientale, salvaguardando gli interessi strategici dell'UE e la sicurezza energetica sia dell'UE che dei suoi partner; sottolinea che tale cooperazione sarebbe utile per creare nuovi mercati tecnologici puliti attraverso il trasferimento di conoscenze, per migliorare la transizione verso le energie rinnovabili e per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite; sottolinea la necessità di evitare la delocalizzazione dell'impatto ambientale, comprese le emissioni di gas a effetto serra, e qualsiasi ritardo nella decarbonizzazione della rete elettrica nei paesi terzi;
58. sottolinea che la cooperazione internazionale nel campo dell'idrogeno con i paesi terzi, in particolare con il Regno Unito, lo Spazio economico europeo, la Comunità dell'energia e gli Stati Uniti, stabilita sulla base di norme e principi reciprocamente rispettati quali l'accesso di terzi alla rete, la separazione proprietaria, la trasparenza e tariffe non discriminatorie, dovrebbe essere ulteriormente sviluppata al fine di rafforzare il mercato interno e la sicurezza energetica; sottolinea che si dovrebbe evitare la cooperazione con i paesi terzi soggetti a misure restrittive da parte dell'UE, come le sanzioni economiche, e con quelli che non garantiscono il rispetto delle norme di sicurezza e ambientali e dei requisiti in materia di trasparenza, o qualora tale cooperazione comprometta la sicurezza dell'UE e degli Stati membri;
59. sottolinea che l'UE dovrebbe promuovere le proprie norme e i propri criteri di sostenibilità in materia di idrogeno a livello internazionale; chiede a tale proposito l'elaborazione di norme internazionali e la fissazione di definizioni e metodologie comuni per definire le emissioni complessive di ciascuna unità di idrogeno prodotta, nonché criteri di sostenibilità internazionali quale prerequisito di qualsiasi importazione di idrogeno o dei pre-prodotti dell'idrogeno; sottolinea che, al fine di evitare qualsiasi rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, tutte le importazioni di idrogeno dovrebbero essere certificate allo stesso modo dell'idrogeno prodotto nell'Unione, compresi la produzione e il trasporto, e dovrebbero essere coerenti con il futuro meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell'Unione europea; invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a investire nelle infrastrutture necessarie e nella trasformazione delle infrastrutture esistenti presso i porti e i collegamenti transfrontalieri per l'importazione di idrogeno rinnovabile; incoraggia la Commissione a promuovere il ruolo dell'euro quale valuta di riferimento nel commercio internazionale dell'idrogeno;
60. ritiene che l'idrogeno dovrebbe diventare un elemento della cooperazione internazionale dell'UE, anche nel quadro dei lavori dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), della cooperazione in materia di ricerca, della diplomazia climatica ed energetica e della politica europea di vicinato;
Il ruolo dell'idrogeno in un sistema energetico integrato
61. sottolinea la necessità di un sistema energetico integrato al fine di raggiungere la neutralità climatica al più tardi entro il 2050 e di conseguire gli obiettivi dell'accordo di Parigi; plaude, in tale contesto, all'inclusione dell'idrogeno nella strategia della Commissione per l'integrazione del sistema energetico; ritiene che l'integrazione dei settori e dei vettori energetici nonché la pianificazione coerente delle reti di elettricità, calore, gas e idrogeno siano vantaggiose ai fini della sostenibilità, della transizione energetica e del buon funzionamento del mercato dell'idrogeno e dell'energia; reputa necessario concentrare maggiormente l'attenzione su progetti innovativi che combinino la produzione e il recupero di elettricità, idrogeno e calore;
62. osserva che lo sviluppo dell'economia dell'idrogeno può contribuire a ridurre gli squilibri nel sistema energetico nel suo insieme; ribadisce che l'idrogeno può svolgere un ruolo fondamentale in termini di stoccaggio dell'energia per bilanciare le fluttuazioni della domanda e dell'offerta di energia rinnovabile; sottolinea pertanto che occorre pianificare lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e stoccaggio dell'idrogeno, anticipando la necessità di sviluppare impianti di produzione di energia al fine di garantire l'ottimizzazione tecnica ed economica;
63. evidenzia la necessità di una strategia ambiziosa e tempestiva per lo stoccaggio dell'energia tramite l'uso dell'idrogeno nell'ambito di soluzioni industriali e di mobilità innovative; osserva, tuttavia, che l'utilizzo dell'idrogeno per lo stoccaggio di energia non è ancora competitivo a causa degli elevati costi di produzione e che le perdite di energia associate allo stoccaggio di energia mediante idrogeno sono attualmente stimate intorno al 60 % nella cosiddetta efficienza di andata e ritorno; ribadisce dunque la necessità di ridurre i costi per la produzione di idrogeno rinnovabile e di promuovere condizioni di parità per le soluzioni di flessibilità e bilanciamento in tutto il sistema energetico; incoraggia pertanto la Commissione ad analizzare opzioni e capacità per lo stoccaggio dell'idrogeno; osserva che lo stoccaggio dell'idrogeno potrebbe essere soggetto a regimi normativi contrastanti, con particolare riferimento a quelli relativi allo stoccaggio del gas e dell'energia elettrica, e sottolinea pertanto la necessità di chiarire anche tale aspetto nella pertinente legislazione;
o o o
64. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione a tutte le istituzioni dell'UE e agli Stati membri.
Secondo la Commissione, il termine "idrogeno pulito" si riferisce all'idrogeno prodotto attraverso l'elettrolisi dell'acqua e con l'elettricità derivante da fonti rinnovabili. Può essere prodotto anche mediante il reforming del biogas o la conversione biochimica della biomassa, se conforme ai requisiti di sostenibilità.
Secondo la Commissione, l'"idrogeno a basse emissioni di carbonio" comprende l'idrogeno di origine fossile con cattura del carbonio e l'idrogeno elettrolitico, che nell'intero ciclo di vita determinano emissioni di gas serra notevolmente inferiori rispetto all'idrogeno prodotto con i metodi esistenti.
Direttiva 2003/96/CE del Consiglio, del 27 ottobre 2003, che ristruttura il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità (GU L 283 del 31.10.2003, pag. 51).
Direttiva (UE) 2019/944 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e che modifica la direttiva 2012/27/UE (GU L 158 del 14.6.2019, pag. 125).
Regolamento (UE) n. 1315/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti e che abroga la decisione n. 661/2010/UE (GU L 348 del 20.12.2013, pag. 1).