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Procedura : 2020/2128(INI)
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Ciclo del documento : A9-0173/2021

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A9-0173/2021

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PV 08/06/2021 - 15
CRE 08/06/2021 - 15

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P9_TA(2021)0278

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Mercoledì 9 giugno 2021 - Strasburgo
75ª e 76ª sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite
P9_TA(2021)0278A9-0173/2021

Raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio del 9 giugno 2021 concernente la 75a e 76a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (2020/2128(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la Carta delle Nazioni Unite,

–  visto il trattato sull'Unione europea (TUE), in particolare gli articoli 21, 34 e 36,

–  visti la Dichiarazione universale dei diritti umani, in particolare il suo preambolo e l'articolo 18, nonché le convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti umani e i relativi protocolli facoltativi,

–  vista la sua raccomandazione al Consiglio, del 5 luglio 2018, concernente la 73ª sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite(1),

–  vista la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 3 maggio 2011 sulla partecipazione dell'Unione europea ai lavori delle Nazioni Unite, che riconosce all'UE il diritto di intervenire all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, di presentare oralmente proposte ed emendamenti da poter sottoporre a votazione su richiesta di uno Stato membro e di esercitare il diritto di replica,

–  viste le conclusioni del Consiglio, del 17 giugno 2019, sull'azione dell'UE volta a rafforzare il multilateralismo fondato su regole,

–  viste le conclusioni del Consiglio, del 13 luglio 2020, sulle priorità dell'UE nel contesto delle Nazioni Unite e della 75a Assemblea generale delle Nazioni Unite (settembre 2020 - settembre 2021),

–  visto il discorso pronunciato dal Presidente del Consiglio europeo Charles Michel il 25 settembre 2020 in occasione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sul tema "Un'Unione europea più forte e autonoma che dia impulso a un mondo più equo",

–  visto l'articolo di opinione pubblicato il 22 settembre 2020 del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza dal titolo "L'UE è al fianco delle Nazioni Unite",

–  vista la dichiarazione sulla commemorazione del 75º anniversario delle Nazioni Unite, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 16 settembre 2020,

–  vista la strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea del giugno 2016,

–  vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 sull'attuazione della politica estera e di sicurezza comune - Relazione annuale(2),

–  visti l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS),

–  visti la quarta conferenza mondiale sulle donne, svoltasi a Pechino nel settembre 1995, la dichiarazione e la piattaforma d'azione per l'emancipazione delle donne adottata a Pechino, nonché i successivi documenti finali delle sessioni speciali delle Nazioni Unite Pechino +5, +10, +15 e +20 sulle ulteriori azioni e iniziative per attuare la dichiarazione e la piattaforma d'azione di Pechino, adottati rispettivamente il 9 giugno 2000, l'11 marzo 2005, il 2 marzo 2010 e il 9 marzo 2015,

–  vista la risoluzione sul patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2018,

–  visto lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale, del 17 luglio 1998,

–  visto il 20° anniversario della risoluzione 1325 (2000) delle Nazioni Unite, adottata il 31 ottobre 2000 dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sull'importanza del ruolo delle donne nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti, nei negoziati di pace, nel consolidamento e nel mantenimento della pace, nella risposta umanitaria e nella ricostruzione postbellica,

–  visto il piano d'azione dell'UE per le donne, la pace e la sicurezza 2019-2024, nonché l'importanza della piena attuazione dell'agenda su donne, pace e sicurezza quale elemento trasversale in tutte le questioni di pace e sicurezza,

–  viste le relazioni dell'esperto indipendente delle Nazioni Unite per la protezione dalla violenza e dalla discriminazione fondate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere,

–  visti la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 2532 (2020) sulla cessazione delle ostilità durante la pandemia di coronavirus (COVID-19) e il sostegno all'appello per un cessate il fuoco a livello globale del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres,

–  vista la strategia globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo, adottata dall'Assemblea generale nel settembre 2006, il cui settimo aggiornamento è imminente,

–  visto il trattato sul commercio delle armi (ATT),

–  vista la sua risoluzione del 12 settembre 2018 sui sistemi d'arma autonomi(3),

–  vista la sua risoluzione del 7 giugno 2016 sulle operazioni di sostegno della pace – impegno dell'Unione europea con le Nazioni Unite e l'Unione africana(4),

–  visto l'articolo 118 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0173/2021),

A.  considerando che quest'anno le Nazioni Unite celebrano il loro 75º anniversario; che le Nazioni Unite hanno dimostrato di essere un forum universale essenziale per la formazione del consenso internazionale in materia di pace e sicurezza, sviluppo sostenibile e rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale; che esse forniscono anche un sostegno chiave agli Stati fragili e alle comunità vulnerabili nella costruzione dello Stato e nella risoluzione dei conflitti; che l'aumento delle tensioni politiche sta interferendo con l'agenda delle Nazioni Unite; che i risultati e il ruolo indispensabile delle Nazioni Unite sono spesso trascurati nell'obiettivo, da parte di alcuni paesi, di portare avanti decisioni unilaterali; che è importante che l'UE e i suoi Stati membri garantiscano che le Nazioni Unite restino un forum efficiente ed efficace a beneficio della comunità internazionale e possano continuare a rispondere alle sfide globali presenti e future, il che può essere conseguito solo attraverso l'attuazione delle risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e delle soluzioni multilaterali; che i tre pilastri delle Nazioni Unite, ossia (i) pace e sicurezza, (ii) sviluppo, diritti umani e (iii) Stato di diritto, sono inseparabili e si rafforzano reciprocamente; che la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto sono sottoposti a minacce crescenti in diverse regioni del mondo e che lo spazio della società civile sta diminuendo in molti paesi membri delle Nazioni Unite; che i difensori dei diritti umani sono sempre più soggetti a minacce per il loro legittimo lavoro a livello globale in un contesto in cui le restrizioni e le misure di confinamento legate alla COVID-19 hanno ridotto la segnalazione e il monitoraggio delle violazioni dei diritti umani; che gli Stati hanno la responsabilità di intervenire per garantire che ogni persona, comunità locale e gruppo di popolazione abbia diritto al pieno godimento dei propri diritti umani, in linea con gli obiettivi fondamentali e i principi guida delle Nazioni Unite, come sancito dalla sua carta istitutiva del 1945 e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite; che la salvaguardia e la promozione della pace e della sicurezza, dello sviluppo sostenibile e del rispetto dei diritti umani sono tra i principi fondamentali delle Nazioni Unite; che recenti relazioni delle Nazioni Unite hanno evidenziato che diversi paesi membri delle Nazioni Unite stanno sistematicamente violando ed erodendo i diritti umani; che l'obiettivo originario delle Nazioni Unite di mantenere la pace è messo a dura prova da continue crisi complesse;

B.  considerando che la pandemia di COVID-19 ha evidenziato l'urgente necessità di sviluppare capacità resilienti in tutta la comunità internazionale e la necessità di uno stretto dialogo e cooperazione multilaterali, con particolare riguardo all'accesso ai beni pubblici; che il ruolo, le competenze e l'integrità dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sono soprattutto ora di fondamentale importanza per il coordinamento e gli sforzi globali nella lotta alla pandemia di COVID-19; che l'OMS deve migliorare ulteriormente la sua capacità di gestire l'attuale pandemia e i rischi pandemici futuri; che l'Agenda 2030 e gli OSS forniscono una tabella di marcia fondamentale per la ripresa e l'azione che la comunità internazionale ha già convalidato; che la COVID-19 accelererà probabilmente le tendenze negative, comprese le minacce alla democrazia, allo Stato di diritto e ai diritti umani, in particolare ai diritti delle donne e dei bambini e all'uguaglianza di genere, a meno che non siano adottate misure strategiche rapide, significative e sostanziali a livello globale; che il controllo parlamentare sulle decisioni del governo è importante anche al fine di garantire il rigoroso rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini; che la cooperazione dell'UE e delle Nazioni Unite è essenziale nel combattere tali tendenze; che la pandemia ha sottolineato il fatto che la promozione della salute universale non è solo un imperativo morale, ma anche un prerequisito per il benessere e lo sviluppo economico e sociale, nonché per l'emancipazione di tutte le persone, in particolare delle persone più vulnerabili; che la pandemia ha sottolineato anche l'importanza di investire di più e meglio per rispondere alle esigenze sanitarie fondamentali a livello globale;

C.  considerando che l'OMS, in quanto autorità esecutiva delle Nazioni Unite che coordina l'azione sanitaria nell'ambito del sistema delle Nazioni Unite, svolge un ruolo guida nelle questioni sanitarie mondiali; che l'agenda per la salute e lo sviluppo del 21° secolo dell'OMS prevede, fra i suoi sei punti focali, il buon uso della ricerca, dell'informazione e dei dati probatori, nonché il rafforzamento delle alleanze tramite il sostegno e la collaborazione tra i suoi partner, tra cui gli organismi delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali, i donatori, le organizzazioni della società civile e il settore privato;

D.  considerando che le Nazioni Unite offrono un forum importante per il dialogo inclusivo tra debitori sovrani, i creditori e altre parti interessate;

E.  considerando che il Segretario generale delle Nazioni Unite ha dato prova di eccellenti capacità di leadership nel portare avanti la riforma delle Nazioni Unite; che sono necessarie ulteriori misure coraggiose e volontà politica per affrontare importanti questioni rimaste in sospeso, segnatamente la riforma della struttura del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; che l'UE e i suoi Stati membri, in quanto principali contributori finanziari delle Nazioni Unite, nel loro insieme, hanno dimostrato un importante impegno a favore di un multilateralismo efficace attraverso il loro sostegno politico, simbolico e finanziario alle Nazioni Unite, con l'obiettivo primario di eliminare la povertà, promuovere la pace e la stabilità a lungo termine, difendere i diritti umani, lottare contro la tratta di esseri umani e fornire assistenza umanitaria alle popolazioni, ai paesi e alle regioni che si trovano ad affrontare ogni tipo di crisi, siano esse naturali o provocate dall'uomo; che il problema del finanziamento adeguato del sistema delle Nazioni Unite rimane tuttora una sfida; che l'UE dovrebbe invitare le Nazioni Unite a fare di più nella loro ricerca di riforme che coinvolgano un maggior numero di donne, giovani e persone con disabilità tra il loro personale e la loro dirigenza sensibilizzando in merito all'intersezionalità nelle strutture delle Nazioni Unite;

1.  raccomanda al Consiglio di:

   a) dare continuità alla sua importante attività comprovata di sostegno a favore di un multilateralismo efficace, di organizzazioni multilaterali efficienti e trasparenti e, in particolare, per quanto concerne le Nazioni Unite quale forum indispensabile per soluzioni multilaterali alle sfide globali e per il raggio d'azione delle strategie, il dialogo politico e la formazione di consenso in tutta la comunità internazionale; il Parlamento accoglie con favore le conclusioni del Consiglio del 13 luglio 2020 sulle priorità dell'UE nel contesto delle Nazioni Unite e della 75ª Assemblea generale delle Nazioni Unite, considerate come consessi efficaci per promuovere i valori universali, che sono anche i valori fondamentali dell'UE; ribadisce che l'UE e i suoi Stati membri condividono i valori e i principi della Carta delle Nazioni Unite e svolgono un ruolo essenziale nella promozione di tali principi e degli obiettivi delle Nazioni Unite nell'azione esterna dell'UE; è del parere che l'UE necessiti di partner globali e regionali per conseguire con successo i suoi obiettivi di politica estera, segnatamente nei settori della pace e della sicurezza, della lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, dei conflitti regionali e della lotta contro gli Stati falliti e la proliferazione delle armi di distruzione di massa, inoltre ritiene che l'UE dovrebbe rafforzare le sue attività di sensibilizzazione per sviluppare partenariati più ampi a sostegno di un multilateralismo efficace e dovrebbe valutare la possibilità di includere discussioni mirate su un multilateralismo efficace in tutti i dialoghi strutturati con i suoi partner; osserva altresì che l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, come indicato all'articolo 2 TUE, e che la promozione di detti valori al suo esterno e i progressi in materia di democrazia, Stato di diritto, universalità e indivisibilità dei diritti umani dovrebbero essere al centro della politica estera e di sicurezza comune dell'UE, a norma dell'articolo 21 TUE e degli interessi strategici dell'Unione, e che ciò dovrebbe essere altresì rispecchiato, in maniera efficace e coerente, in tutti gli ambiti delle relazioni dell'Unione con i paesi e le istituzioni non appartenenti all'UE e negli obiettivi perseguiti dall'UE nel sistema delle Nazioni Unite, con particolare riferimento all'attuazione del diritto internazionale; ritiene pertanto che il Consiglio dovrebbe sostenere tutte le attività per mantenere le questioni in materia di diritti umani in cima all'agenda delle Nazioni Unite alla luce dei tentativi di compromettere la Dichiarazione universale dei diritti umani e altre disposizioni pertinenti delle Nazioni Unite subordinando i diritti umani individuali al presunto benessere di intere società; sostiene azioni concrete a tale riguardo volte a rafforzare l'architettura delle Nazioni Unite;
   b) ritenere che, in un contesto multipolare in cui alcuni paesi promuovono il multilateralismo selettivo piuttosto che un multilateralismo efficace ancorato ai valori universali, l'UE deve cercare di promuovere ulteriormente un impegno incondizionato dei membri delle Nazioni Unite nei confronti dei valori universali, di un sistema basato su regole e del primato dei diritti umani in tutti gli ambiti strategici; il Parlamento chiede la promozione dell'integrazione di tali valori e diritti in tutti gli ambiti strategici e di programmazione delle Nazioni Unite, in stretta cooperazione con i paesi che condividono gli stessi principi, al fine di promuovere il dialogo politico e le soluzioni strategiche, la capacità di attuazione e integrazione, tenendo conto del fatto che le Nazioni Unite sono un'organizzazione intergovernativa e che ciò richiede la consultazione e la partecipazione dei paesi membri delle Nazioni Unite; invita il Consiglio a cogliere l'opportunità dell'attuale amministrazione statunitense e a continuare a rivolgersi agli Stati Uniti su questioni politiche e strategiche di interesse comune e a mantenere una capacità di dialogo e di partenariato per ricostruire e preservare il potenziale del partenariato e della cooperazione transatlantici nel sistema delle Nazioni Unite per il futuro; elogia, a tale riguardo, il vertice globale per la democrazia inteso a rinnovare lo spirito e l'obiettivo condiviso delle nazioni del mondo libero, proposto dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e chiede al Consiglio di partecipare all'organizzazione di tale vertice, volto a riunire le democrazie del mondo al fine di rafforzare le istituzioni democratiche e promuovere lo Stato di diritto e i diritti umani; invita il Consiglio a portare avanti anche i buoni risultati conseguiti in termini di stretto dialogo e intensa cooperazione con il Regno Unito in qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;
   c) proseguire gli sforzi volti a consentire all'UE e ai suoi Stati membri di esprimersi con una sola voce in seno alle Nazioni Unite e ad altri consessi multilaterali e a rendere la politica estera e di sicurezza dell'UE più efficace e proattiva utilizzando la regola del voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio al fine di rafforzare la cooperazione su questioni di fondamentale interesse strategico per l'UE o rispecchiarne i valori fondamentali, dato che ciò rappresenta l'unico modo in cui l'Unione può svolgere un ruolo di primo piano sulla scena internazionale e utilizzare la sua influenza per apportare cambiamenti positivi e risposte migliori alle sfide globali, con particolare riferimento al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ai buoni risultati della cooperazione con i membri permanenti e a rotazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che sono Stati membri dell'UE, con l'Assemblea generale delle Nazioni Unite e con il Consiglio dei diritti umani; il Parlamento elogia l'eccellente ruolo svolto dal SEAE e dalle sue delegazioni, nonché dalle delegazioni degli Stati membri dell'UE, nel facilitare tale dialogo e cooperazione; è del parere che per perseguire i propri obiettivi e interessi l'UE dovrebbe cercare di giungere a posizioni comuni su questioni dinanzi al Consiglio di sicurezza tramite il coordinamento all'interno del Consiglio e tra le istituzioni dell'UE, in virtù dell'articolo 34 TUE, in modo da migliorare la coerenza e la credibilità dell'UE a livello delle Nazioni Unite; ricorda che nell'ambito delle Nazioni Unite l'UE è rappresentata da molteplici attori;
   d) rafforzare ulteriormente la cooperazione tra l'Unione europea e le Nazioni Unite sull'individuazione degli strumenti volti ad affrontare il problema ricorrente della violenza connessa alle elezioni, anche basandosi sull'esperienza delle missioni di osservazione elettorale del Parlamento europeo;
   e) ricordare che i ritardi nel pagamento dei contributi accertati da parte di diversi Stati membri hanno effetti estremamente negativi sul lavoro delle Nazioni Unite e sono pertanto inaccettabili;
   f) sostenere tutti gli sforzi volti a reinserire l'agenda sul controllo degli armamenti e il disarmo nell'agenda internazionale e incoraggia a far sì che i trasferimenti di armi convenzionali tra i paesi membri delle Nazioni Unite siano effettuati nel pieno rispetto dei criteri del trattato sul commercio delle armi; convincere il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ad adottare, come stabilito nel codice di condotta dell'UE per le esportazioni di armi, un quadro giuridico vincolante per vietare l'esportazione e la vendita di armi e di tecnologie di sorveglianza informatica il cui obiettivo è commettere crimini di guerra e/o reprimere il dissenso interno; ribadire che un multilateralismo efficace e un ordine internazionale basato su norme costituiscono un presupposto per portare avanti il disarmo e per contrastare la proliferazione delle armi di distruzione di massa; riaffermare il pieno sostegno dell'UE e dei suoi Stati membri ai trattati internazionali esistenti, tra cui il trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP), il trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), la convenzione sulle armi chimiche (CWC), la convenzione sulle armi biologiche e tossiche (BTWC), il trattato sul commercio delle armi, le convenzioni sulle munizioni a grappolo e sulle mine antipersona, e promuovere gli sforzi per sviluppare una dichiarazione politica sulle armi esplosive nelle aree popolate (EWIPA), nonché una chiara definizione di armi autonome; il Parlamento incoraggia il VP/AR, gli Stati membri e il Consiglio ad adoperarsi per l'avvio di negoziati internazionali su uno strumento giuridicamente vincolante che vieti i sistemi di armi letali autonomi senza un controllo umano significativo; raccomanda al Consiglio di esortare le principali potenze nucleari a porre fine al loro ritiro dal regime di controllo degli armamenti e a conseguire progressi nei colloqui relativi al controllo degli armamenti nucleari; raccomanda al Consiglio di esortare gli Stati Uniti e la Russia a iniziare a creare la fiducia reciproca per consentire la ripresa di un dialogo sulle modalità per instaurare una nuova relazione che consenta il controllo degli armamenti; ritiene che l'UE dovrebbe sostenere le attività del gruppo di lavoro sullo spazio extra-atmosferico della Commissione delle Nazioni Unite per il disarmo per quanto riguarda l'attuazione pratica delle misure di trasparenza e di rafforzamento della fiducia nelle attività dello spazio extra-atmosferico; ritiene che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe offrire una preziosa opportunità per definire norme e avvertenze comuni per le nuove tecnologie militari, quali l'intelligenza artificiale, le armi nello spazio extra-atmosferico, le biotecnologie e l'ipersonico; ritiene che l'UE dovrebbe sostenere, contribuendovi attivamente, la richiesta del Segretario generale delle Nazioni Unite di un cessate il fuoco a livello mondiale, anche attraverso misure efficaci contro il commercio illecito di armi e il rafforzamento della trasparenza e della responsabilità delle esportazioni di armi degli Stati membri;
   g) riconoscere il potenziale del coinvolgimento regionale diretto nelle Nazioni Unite sostenendo la possibilità per altre organizzazioni, come l'Unione africana (UA), di chiedere uno status specifico come osservatore privilegiato; riconoscere e sfruttare il potenziale dell'UE, in quanto organizzazione regionale più sofisticata, di svolgere un ruolo guida nel rilanciare e rafforzare il sistema delle Nazioni Unite tramite un multilateralismo multilivello;
   h) continuare a fornire un valido sostegno al Segretario generale delle Nazioni Unite nel suo tentativo di portare avanti il programma di riforme in seno alle Nazioni Unite per rafforzare la capacità delle Nazioni Unite di promuovere lo sviluppo sostenibile, la pace e la sicurezza e razionalizzare il proprio sistema di gestione interna onde disporre di Nazioni Unite efficaci, trasparenti, finanziariamente sostenibili e responsabili, in grado di riavvicinarsi ai loro cittadini, compresi le comunità locali e altri attori di base e la società civile, ed essere maggiormente in linea con l'impegnativa agenda globale; assumere un ruolo guida nella questione del rinvio arbitrario delle domande presentate da una serie di organizzazioni della società civile per ottenere lo status consultivo delle Nazioni Unite; il Parlamento sottolinea che i principali progressi compiuti nel processo di riforma delle Nazioni Unite si sono registrati nella sfera amministrativa e burocratica, mentre restano in sospeso importanti riforme politiche, e dovrebbero comprendere la rivitalizzazione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e passi concreti per accelerare l'allineamento del sistema di sviluppo all'Agenda 2030; è del parere che l'UE e i suoi Stati membri dovrebbero trovare un ampio consenso per riformare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per quanto concerne anche un seggio permanente per l'Unione europea, in aggiunta ai seggi già detenuti dagli Stati membri, e una limitazione del ricorso al diritto di veto, in particolare nei casi di crimini di guerra e crimini contro l'umanità, nonché un cambiamento nella composizione dei suoi membri per rispecchiare meglio il mondo odierno; ritiene che l'UE dovrebbe sostenere il Segretario generale e chiedergli di intensificare i suoi sforzi nell'attuazione della strategia delle Nazioni Unite sulla parità di genere per garantire una pari rappresentanza delle donne all'interno del sistema delle Nazioni Unite a tutti i livelli gerarchici; reputa che l'UE dovrebbe ricordare alle Nazioni Unite che dalla creazione delle Nazioni Unite nel 1945 nessuna donna è stata nominata Segretaria generale;
   i) continuare a cercare maggiori sinergie tra i lavori del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; il Parlamento elogia il lavoro dell'UE a sostegno delle attività del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e delle procedure speciali delle Nazioni Unite, ivi compresi i relatori speciali, in particolare quando individuano e monitorano le violazioni dei diritti umani, e altri meccanismi dei diritti umani tematici e specifici per paese, nel contesto della necessità di integrare i diritti umani in quanto diritti indivisibili, interdipendenti e correlati in tutti gli ambiti decisionali e strategici delle Nazioni Unite; è del parere che l'UE dovrebbe continuare a chiedere a tutti i paesi membri delle Nazioni Unite di impegnarsi pienamente nella protezione e nella promozione del rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto e dovrebbe cercare di attivare i meccanismi disponibili delle Nazioni Unite per consegnare alla giustizia le persone responsabili di violazioni dei diritti umani, in particolare quando i paesi interessati non sono in grado o si rifiutano di indagare su tali crimini e non garantiscono la tutela dei diritti fondamentali per tutti i cittadini; sottolinea il lavoro svolto dall'Alta Commissaria per i diritti umani e dal suo ufficio nel denunciare le violazioni dei diritti umani; esorta a garantire l'imparzialità di tutti gli organismi connessi alla difesa e alla garanzia dei diritti umani e, in particolare, a proteggerli da possibili ingerenze da parte degli Stati sospettati di violazioni o di mancato rispetto dei diritti umani; deplora l'abuso del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite da parte dei regimi autoritari che continuano ad abusarne per le proprie finalità, in particolare per comprometterne il funzionamento e minare il regime di norme in materia di diritti umani; chiede che l'UE e i suoi Stati membri sostengano una riforma globale del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite; sottolinea pertanto l'importanza di promuovere una riforma del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) che possa assicurare un reale impegno a favore della promozione dei diritti umani in maniera efficace e imparziale da parte di tutti gli Stati membri con il rischio altrimenti di minare la credibilità del Consiglio dei diritti umani; ribadisce la necessità di rivedere il processo elettorale del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, vietando ad esempio le liste chiuse e istituendo un meccanismo pubblico di "riesame delle promesse" per migliorare la responsabilità dei membri del Consiglio e garantire che ogni Stato con un seggio nel Consiglio si adoperi al meglio per promuovere e tutelare i diritti umani, in conformità della risoluzione che ha fondato il Consiglio; invita gli Stati membri dell'UE ad adottare una posizione coordinata in relazione all'appartenenza al Consiglio dei diritti umani e a votare contro tutti i candidati al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite che non soddisfano i criteri stabiliti nella risoluzione 60/251 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 15 marzo 2006; invita gli Stati membri dell'UE a chiedere una relazione annuale a cura dell'Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani la quale sia incentrata sulla cooperazione dei membri del Consiglio con i meccanismi delle Nazioni Unite e a sollecitare i membri scelti per il Consiglio a emettere inviti permanenti nei confronti di tutte le procedure speciali del Consiglio dei diritti umani; si rammarica della partecipazione del Venezuela al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, in qualità di membro a pieno titolo tra il 2020 e il 2022, quando le stesse Nazioni Unite, nella loro relazione del 2020, hanno confermato le denunce relative ai crimini contro l'umanità commessi dal governo venezuelano ed evidenzia l'evidente incoerenza di tale situazione;
   j) ritiene che l'UE dovrebbe sostenere l'istituzione, in seno all'UNHRC, di una commissione d'inchiesta internazionale indipendente incaricata di indagare sui fatti e sulle circostanze connessi alle accuse di razzismo sistemico, violazioni e abusi; chiede la ratifica universale e l'efficace attuazione della Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale; riconosce il ruolo fondamentale dell'istruzione e della cultura nella promozione dei diritti umani e nella lotta a livello intersettoriale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza a essi connessa;
   k) continuare a rafforzare il ruolo della Corte penale internazionale (CPI) e del sistema giudiziario penale internazionale al fine di promuovere l'assunzione di responsabilità per porre fine all'impunità e accordare alla CPI un forte sostegno diplomatico, politico e risorse finanziarie adeguate per consentirle di svolgere i compiti previsti dal suo mandato; invitare tutti i paesi membri delle Nazioni Unite ad aderire alla CPI ratificando e attuando lo Statuto di Roma e incoraggiare la ratifica degli emendamenti di Kampala; fare appello a coloro che si ritirano dalla CPI perché ritornino sui propri passi; sostenere la CPI quale istituzione chiave per perseguire i responsabili e aiutare le vittime a ottenere giustizia e incoraggiare un dialogo e una cooperazione forte tra la CPI, le Nazioni Unite e le relative agenzie e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; il Parlamento deplora e condanna gli attacchi contro la CPI e continua a opporsi fermamente a ogni azione offensiva e affermazione o dichiarazione infondata che minano la CPI e il sistema dello Statuto di Roma in generale; accoglie con favore il fatto che siano state adottate azioni concrete per eliminare le sanzioni contro il personale della CPI, compreso il procuratore capo della CPI; è del parere che l'UE dovrebbe impegnarsi in un dialogo rafforzato con l'attuale amministrazione statunitense sulle questioni relative alla CPI e che l'UE dovrebbe contribuire alla lotta globale contro i reati internazionali sostenendo iniziative volte a promuovere il principio della giurisdizione universale e sviluppare la capacità dei paesi membri delle Nazioni Unite di applicarlo nei loro ordinamenti giuridici nazionali; sottolinea il ruolo guida dell'UE nella lotta contro l'impunità, compreso il suo sostegno a favore della Corte penale internazionale, che è un elemento fondamentale della voce dell'UE in seno alle Nazioni Unite, ed evidenzia inoltre che la CPI è l'unica istituzione internazionale in grado di perseguire alcuni dei più orribili crimini al mondo e di difendere le vittime che non hanno altri mezzi di ricorso;
   l) riaffermare la necessità di sostegno, e ribadire il proprio appoggio, all'adesione universale allo Stato di diritto, nonché alla sua attuazione a livello nazionale e internazionale, così come il suo impegno nei confronti di un ordine internazionale basato sullo Stato di diritto e sul diritto internazionale; accogliere con favore il dialogo avviato dal Gruppo per il coordinamento e le risorse in materia di Stato di diritto e dall'Unità sullo Stato di diritto del Gabinetto del Segretario generale con gli Stati membri sul tema della promozione dello Stato di diritto a livello internazionale e chiedere di proseguire tale dialogo al fine di promuovere lo Stato di diritto a livello internazionale; il Parlamento invita il Segretario generale e il sistema delle Nazioni Unite ad affrontare sistematicamente, ove opportuno, gli aspetti dello Stato di diritto nelle attività pertinenti, ivi compresa la partecipazione delle donne alle attività connesse allo Stato di diritto;
   m) contrastare attivamente i tentativi di alcuni soggetti o alcune coalizioni di paesi volti a minare il consenso internazionale in merito alla salute riproduttiva e ai relativi diritti; denuncia, in particolare, la recente dichiarazione sul consenso di Ginevra, guidata dall'amministrazione Trump e firmata congiuntamente da 32 governi ampiamente illiberali o autoritari; il Parlamento esprime il suo profondo disagio nel vedere due Stati membri dell'UE, ossia l'Ungheria e la Polonia, firmare tale dichiarazione retrograda che intende minare le libertà riproduttive delle donne e i diritti delle persone LGBT;
   n) sostenere l'attività del gruppo di lavoro intergovernativo aperto (OEIGWG) recentemente istituito per l'elaborazione di un trattato giuridicamente vincolante sulle società transnazionali e altre imprese commerciali al fine di istituire uno strumento giuridicamente vincolante che assicuri che le imprese rendano pienamente conto delle violazioni dei diritti umani e dei reati ambientali;
   o) intensificare ulteriormente l'impegno dell'UE a favore della lotta all'impunità per i reati contro i giornalisti, gli operatori dei mezzi d'informazione e il personale associato, anche a livello locale, e avviare iniziative concrete a tale riguardo; sostenere la richiesta dei relatori speciali delle Nazioni Unite sulla libertà di espressione e sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie e arbitrarie di istituire un meccanismo investigativo permanente delle Nazioni Unite sui crimini contro i giornalisti e sostenere la nomina di un rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la protezione dei giornalisti in tutto il mondo; adottare una politica consistente nel denunciare, in modo sistematico e inequivocabile, le uccisioni dei difensori dei diritti umani, compresi i difensori dei diritti umani impegnati in questioni ambientali e fondiarie, e ogni tentativo di sottoporli a qualsiasi forma di violenza, persecuzione, minaccia, molestie, sparizione, detenzione o arresto arbitrario; invitare gli Stati membri delle Nazioni Unite ad adottare politiche atte a proteggere e sostenere i difensori dei diritti umani in pericolo; continuare a raccomandare, mediante tutti i mezzi diplomatici e in stretta cooperazione con le Nazioni Unite, l'abolizione della pena di morte in tutto il mondo e chiedere una moratoria sul ricorso alla pena di morte;
   p) continuare ad ampliare il suo pacchetto di strumenti diplomatici e di sensibilizzazione, con particolare riferimento alla pace, alla sicurezza internazionale e alla stabilità a lungo termine, alla diplomazia climatica, alla diplomazia culturale, ai diritti umani, alla parità di genere, alla globalizzazione equa e alla capacità di perseguire il dialogo politico e il consenso politico, non solo con i membri delle Nazioni Unite ma anche con interlocutori pertinenti quali le città, le regioni, il mondo accademico, le entità e le comunità religiose, la società civile, le comunità locali e indigene e il settore privato; adoperarsi per cercare soluzioni ai problemi globali come i cambiamenti climatici quale prima tappa per avviare relazioni diplomatiche con i partner che presentano in agenda altri punti oggetto di forti controversie, offrendo in tal modo un'opportunità per rafforzare la stabilità e la pace; il Parlamento accoglie con favore il fatto che l'Unione e i suoi Stati membri contribuiscano attivamente alle attività del sistema delle Nazioni Unite in vari modi e in diverse forme;
   q) ribadire la propria inequivocabile condanna del terrorismo e il pieno sostegno a favore di azioni tese a sconfiggere ed eradicare le organizzazioni terroristiche, in particolare Daesh/ISIS, che rappresentano una chiara minaccia alla sicurezza regionale e internazionale; collaborare con l'Assemblea generale e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella lotta al finanziamento del terrorismo e creare meccanismi tesi a identificare i terroristi e le organizzazioni terroristiche e a rafforzare i meccanismi di congelamento di beni a livello mondiale; impegnarsi a rafforzare gli sforzi congiunti UE-ONU nella lotta alle cause profonde del terrorismo, in particolare contrastando le minacce ibride e promuovendo le attività di ricerca e di creazione delle capacità nel campo della ciberdifesa; sostenere le iniziative esistenti poste in essere dai partner locali per concepire, attuare e sviluppare approcci intesi a impedire la radicalizzazione e il reclutamento nelle organizzazioni terroristiche; proseguire gli sforzi volti a contrastare il reclutamento, la lotta contro i combattenti stranieri, l'estremismo violento e la propaganda terroristica; sostenere azioni volte a rafforzare la resilienza delle comunità vulnerabili alla radicalizzazione, anche garantendo l'inclusione sociale ed esplorando iniziative che coinvolgano i leader religiosi e i ministri moderati; adoperarsi per rafforzare l'efficacia della polizia internazionale e della cooperazione giuridica e giudiziaria nella lotta contro il terrorismo e la criminalità transnazionale, al fine di sostenere le politiche di lotta alla radicalizzazione e di deradicalizzazione in linea con il piano d'azione delle Nazioni Unite per prevenire l'estremismo violento; stimolare il lavoro, in seno alle Nazioni Unite, per la lotta al terrorismo, applicando e aggiornando i quattro pilastri della strategia globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo approvata dall'Assemblea generale nel settembre 2006; assumere la guida dell'imminente revisione della strategia globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo rafforzando gli approcci in materia di diritti umani e prevenzione;
   r) ampliare ulteriormente la cooperazione trilaterale tra l'UE, l'Unione africana (UA) e le Nazioni Unite; il Parlamento sottolinea l'importanza di uno sforzo concertato verso lo sviluppo di capacità da parte dell'UE, dell’ONU e dell'UA nel continuare a sviluppare con l'UA nello sviluppo delle capacità dell'UA per quanto riguarda la prevenzione delle crisi, la gestione delle crisi e la risoluzione dei conflitti nel continente africano anche portando avanti in modo coerente il sostegno a lungo termine dell'UE e delle Nazioni Unite alla piena operazionalizzazione dell'architettura africana di pace e di sicurezza (APSA), nonché le capacità in altri settori politici pertinenti per la sicurezza e la stabilità dell'Africa, ad esempio sulla base di un indice della sicurezza umana, anche in termini economici e ambientali e per quanto riguarda l'accesso ai beni pubblici; sottolinea, a tale proposito, la necessità di prestare particolare attenzione alla situazione della regione del Sahel alla luce della crescente instabilità; è del parere che l'UE possa esercitare un impatto sostanziale grazie alla sua capacità di realizzare le aspirazioni di partenariato del continente africano e delle sue istituzioni attraverso partenariati tra pari, in linea con la nuova strategia UE-Africa; sottolinea l'importanza di un più stretto dialogo politico con i partner dell'UE in Africa, tra cui sostegno e dialogo con organizzazioni regionali e anche nell'ambito della dimensione parlamentare; sottolinea che è importante intensificare, nel quadro delle Nazioni Unite, il dialogo e la cooperazione con i paesi africani del vicinato del Mediterraneo meridionale, al fine di far fronte alle sfide in materia di sicurezza comune e stabilità;
   s) riconoscere i notevoli progressi compiuti dall'UE e dalle Nazioni Unite nel prestare sostegno e garantire lo sviluppo delle capacità nelle regioni del Sahel, dell'Africa occidentale e del Corno d'Africa e costruire su questa base; il Parlamento plaude al ruolo e alla cooperazione tra le missioni civili e militari dell'UE nell'ambito della politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) e le missioni delle Nazioni Unite, ivi compresi la strategia integrata delle Nazioni Unite per il Sahel e il suo piano di sostegno, la missione multidimensionale integrata di stabilizzazione delle Nazioni Unite in Mali (MINUSMA) e l'Ufficio delle Nazioni Unite per l'Africa occidentale; accoglie con favore la firma dell'accordo tecnico tra il G5 Sahel, l'UE e l'ONU per la fornitura di sostegno operativo e logistico alla forza congiunta nei cinque paesi del G5 Sahel, quale segno dell'eccellente cooperazione tra le tre organizzazioni; ritiene che l’UE debba sostenere l'invito rivolto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite affinché la forza congiunta del G5 Sahel sia inserita nel capitolo VII dello Statuto delle Nazioni Unite e benefici di un finanziamento permanente; ricorda che lo sviluppo, la sicurezza e la stabilità del continente africano, in particolare delle regioni del Maghreb e del Sahel, incidono direttamente sull'UE e sulle sue frontiere esterne; chiede all'UE di sostenere e rafforzare la sua cooperazione con le Nazioni Unite e l'UA nel favorire lo sviluppo, nell'affrontare la povertà e nello sviluppare le capacità con i partner locali al fine di combattere l'estremismo e la tratta di esseri umani;
   t) rafforzare la cooperazione con i paesi dell'America latina, una regione con la quale condividiamo numerosi legami e valori e che è stata duramente colpita dalla pandemia di COVID-19, al fine di far fronte alle sfide comuni in maniera coordinata nel quadro delle Nazioni Unite;
   u) proseguire ulteriormente il dialogo sull'abilità del sistema delle Nazioni Unite di realizzare e ampliare la propria capacità in termini di prevenzione dei conflitti e responsabilità di protezione (R2P), riaffermando l'impegno condiviso nei confronti di un ordine internazionale basato su regole, del diritto internazionale, comprese l'integrità territoriale, l'indipendenza e la sovranità, contemplate anche dai principi dell'Atto finale di Helsinki e dalla Carta di Parigi dell'(Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ) OSCE, e garantendo che i diritti umani e le libertà fondamentali di tutti siano al centro delle politiche in materia di mediazione e prevenzione dei conflitti; il Parlamento sottolinea l'importanza del dialogo e della cooperazione con le Nazioni Unite per quanto riguarda missioni di mantenimento della pace efficaci e credibili, con obiettivi chiari, una chiara capacità di attuazione e capaci di conseguire risultati tangibili e credibili; chiede meccanismi efficaci, tra cui: (i) l'attuazione della risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di tutte le successive risoluzioni su donne, pace e sicurezza, in linea con l'obiettivo di una partecipazione e di una leadership piena, equa e significativa delle donne nelle missioni di mantenimento della pace e nelle strutture delle Nazioni Unite ad esse dedicate, ii) la prospettiva dei bambini e dei giovani, come indicato nell'agenda per i giovani, la pace e la sicurezza e nella convenzione sui diritti del fanciullo, anche per quanto riguarda il sostegno e il rafforzamento degli sforzi internazionali attraverso le Nazioni Unite per porre fine all'uso dei bambini nei conflitti armati, iii) la prospettiva delle persone con disabilità, comprese, in particolare, le persone che subiscono una discriminazione intersettoriale e quelle a rischio in linea con la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, nonché, iv) la necessità di garantire il rispetto dei diritti umani e la protezione dei civili, che sono al centro dei mandati di mantenimento della pace; ribadisce il ruolo cruciale che le donne svolgono nella mediazione dei conflitti e nelle missioni di mantenimento della pace; ricorda la loro sottorappresentanza a tutti i livelli nelle missioni delle Nazioni Unite e dell'UE e l'importanza cruciale di proteggere le donne e le ragazze in situazioni di conflitto e post-conflitto; invita gli Stati membri dell'UE a fornire assistenza contribuendo con un maggior numero di forze armate europee al mantenimento della pace delle Nazioni Unite; sottolinea l'importanza del sostegno dell'UE ai paesi che escono da conflitti violenti; chiede, pertanto, una cooperazione rafforzata per affrontare la fragilità dei contesti di transizione, anche rafforzando la titolarità nazionale e consolidando i vantaggi della costruzione della pace, nonché migliorando l'interazione con le comunità locali, garantendo loro protezione e soccorso; chiede la riforma delle strutture pertinenti in modo da porre fine all'impunità del personale delle Nazioni Unite assegnato a operazioni militari e missioni civili, come pure di istituire meccanismi efficaci e trasparenti di controllo e piena responsabilità nei casi in cui avvengano abusi, in particolare atti di violenza sessuale; elogia il lavoro svolto da Agnes Callamard, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, e il contributo dalla stessa apportato alla lotta contro l'impunità conducendo indagini su sospetti casi di omicidi extragiudiziali, in un clima di intimidazioni e minacce contro la sua persona;
   v) proseguire ulteriormente un dialogo coerente nei vari consessi delle Nazioni Unite, segnatamente l'Assemblea generale, sulla necessità di tutelare i diritti umani delle persone LGBTI, in linea con gli orientamenti dell'UE per la promozione e la tutela dell'esercizio di tutti i diritti umani da parte delle persone LGBTI nei consessi multilaterali(5) e gli orientamenti dell'UE in materia di pena di morte(6) e nel rispetto dei principi di Yogyakarta riconosciuti a livello internazionale(7); incoraggiare gli organi e i membri delle Nazioni Unite a includere "l'identità e l'espressione di genere" e "le caratteristiche sessuali" nel loro ambito di valutazione delle violazioni dei diritti umani, includendo pertanto le persone transgender e intersessuali, nonché le violazioni dei diritti umani di cui sono vittima; utilizzare tutti gli strumenti diplomatici a disposizione per sostenere a livello mondiale la depenalizzazione degli atti sessuali consensuali con persone dello stesso sesso, l'abolizione della pena di morte quale sanzione per i suddetti atti, l'adozione della legislazione che consenta il riconoscimento giuridico del genere e il divieto della mutilazione genitale degli intersessuali e delle cosiddette pratiche della "terapia di conversione" in tutto il mondo;
   w) promuovere la coerenza dei rapporti delle Nazioni Unite nei confronti di situazioni di occupazione o di annessione di territori; ricorda che il diritto internazionale umanitario dovrebbe orientare l'impegno internazionale in tutte le suddette situazioni, anche nei casi di protratta occupazione e dei numerosi conflitti congelati nei paesi del partenariato orientale; il Parlamento sostiene la crescente attenzione prestata dalle Nazioni Unite alle attività commerciali connesse a situazioni di interesse internazionale e invita il Consiglio a monitorare attentamente le imprese con sede nell'UE che sono elencate in tali relazioni o banche dati delle Nazioni Unite;
   x) sviluppare ulteriormente le capacità di mediazione e diplomatiche dell'UE per la prevenzione e la gestione delle crisi e la risoluzione dei conflitti, compresi i conflitti congelati o nuovi, in sinergia con gli sforzi delle Nazioni Unite, con il processo di Berlino che rappresenta un buon esempio di sostegno e sinergia dell'UE con gli sforzi di mediazione condotti dalle Nazioni Unite, assicurando la partecipazione piena e significativa delle donne agli sforzi di mediazione, nonché continuando il fermo sostegno dell'UE all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale all'interno dei confini riconosciuti a livello internazionale dei suoi partner interessati dai conflitti, come Georgia, Moldova e Ucraina; invitare le Nazioni Unite a dare priorità alla prevenzione, alla mediazione, alla riconciliazione e alle soluzioni politiche ai conflitti, affrontando al contempo le cause profonde e i fattori alla base delle crisi; sollecitare un rafforzamento degli impegni multilaterali per individuare soluzioni politiche sostenibili ai conflitti in corso e continuare a sostenere il lavoro, le azioni e le iniziative degli inviati speciali delle Nazioni Unite volti a risolvere tali conflitti; il Parlamento plaude ai buoni risultati della cooperazione tra l'UE e le Nazioni Unite nel conseguire obiettivi di sviluppo comuni e nel prevenire l'ulteriore inasprimento dei conflitti in corso; ritiene, a tale proposito, che l'UE debba continuare a esortare la comunità internazionale ad attuare pienamente la politica di non riconoscimento dell'annessione illegale della Crimea;
   y) esortare tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a ratificare e ad attuare efficacemente tutte le convenzioni fondamentali dell'ONU in materia di diritti umani, compresa la convenzione contro la tortura e il relativo protocollo facoltativo, il protocollo facoltativo al patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e il patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, e a rispettare gli obblighi di comunicazione previsti da tali strumenti mostrando impegno a cooperare in buona fede con i meccanismi delle Nazioni Unite in materia di diritti umani;
   z) mantenere l'impegno in prima linea nel mobilitare tutti i mezzi per un'attuazione e un follow-up efficace degli obiettivi dell'Agenda 2030 in tutte le politiche interne ed esterne dell'UE e nelle strategie e priorità nazionali degli Stati membri; il Parlamento sottolinea l'urgente necessità di sostenere e riconoscere adeguatamente l'importante e indispensabile lavoro delle agenzie umanitarie come il Programma alimentare mondiale; accoglie con favore la decisione di attribuire il premio Nobel 2020 al Programma alimentare mondiale per i suoi sforzi volti a combattere la fame, per il suo contributo a migliorare le condizioni per la pace nelle zone di conflitto e per la sua funzione di forza motrice negli sforzi intesi a evitare di utilizzare la fame quale arma di guerra e conflitto;
   aa) ribadire la sua preoccupazione per gli effetti negativi sull'ambiente marino prodotti dalle navi, ivi compreso l'inquinamento, in particolare attraverso il rilascio illegale di idrocarburi e altre sostanze pericolose e lo scarico di rifiuti pericolosi, tra cui materiali radioattivi, rifiuti nucleari e sostanze chimiche pericolose, nonché effetti fisici sui coralli; il Parlamento esorta gli Stati membri delle Nazioni Unite a continuare a dare priorità all'azione in materia di inquinamento marino di origine tellurica nell'ambito delle loro strategie e dei loro programmi nazionali di sviluppo sostenibile e a portare avanti l'attuazione del programma di azione globale per la protezione dell'ambiente marino dalle attività terrestri e della dichiarazione di Montreal sulla protezione dell'ambiente marino dalle attività terrestri; invita gli Stati membri delle Nazioni Unite a migliorare la comprensione e la valutazione scientifiche degli ecosistemi marini e costieri quale base fondamentale per un processo decisionale solido tramite le azioni individuate nel piano di attuazione di Johannesburg; esorta gli Stati membri delle Nazioni Unite a elaborare programmi nazionali, regionali e internazionali volti a proteggere e conservare l'ambiente marino, nonché ad arrestare la perdita della biodiversità marina, in particolare degli ecosistemi fragili;
   ab) sostenere l'appello del Segretario generale delle Nazioni Unite a favore di un vaccino per la COVID-19 accessibile e a prezzi contenuti, da considerare un bene pubblico globale; attuare le disposizioni previste dalle recenti conclusioni del Consiglio sul ruolo dell'UE nel rafforzamento dell'Organizzazione mondiale della sanità, in particolare per quanto riguarda la capacità di preparazione e risposta alle emergenze sanitarie; accoglie con favore il lavoro svolto dall'OMS nel coordinare gli sforzi del governo per combattere la pandemia di COVID-19; il Parlamento chiede un'indagine imparziale, trasparente e indipendente sulla diffusione del virus e sulla gestione della pandemia di COVID-19, anche da parte dell'OMS; sostiene una riforma dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) perché in futuro possa rispondere in maniera più efficiente alle emergenze e creare un consorzio internazionale antivirale per garantire l'accesso ai vaccini contro la COVID-19, nonché ai vaccini futuri, e un'equa distribuzione dei medesimi, per tutti i paesi; ribadisce il suo sostegno all'inclusione di Taiwan nell'Assemblea mondiale della sanità; condanna l'abuso da parte di molti regimi autoritari delle misure introdotte per combattere la COVID-19, al fine di consolidare il potere, minare ulteriormente i diritti umani, reprimere l'opposizione e la società civile, istigare campagne di incitamento all'odio nei confronti dei gruppi minoritari, introdurre ulteriori misure per limitare i diritti e le libertà dei loro cittadini e ottenere un vantaggio geopolitico all'estero; sottolinea che il diritto internazionale in materia di diritti umani e la promessa di conseguire gli OSS entro il 2030 dovrebbero rimanere le pietre angolari di tutte le risposte alla pandemia; chiede all’UE di contribuire all'impegno politico a livello delle Nazioni Unite per porre fine entro il 2030 all'epidemia di AIDS, che continua a essere una minaccia per la sanità pubblica a livello mondiale; raccomanda al Consiglio di continuare a cercare maggiori sinergie tra gli Stati membri delle Nazioni Unite per rimuovere normative, politiche e pratiche che creano ostacoli all'accesso ai servizi per l'HIV e aumentano il rischio di contrarre l'HIV, con un’attenzione particolare ai gruppi marginalizzati o vulnerabili; sottolinea quanto sia importante che l’UE chieda di rafforzare i quadri legislativi e normativi e promuova la coerenza delle politiche per il conseguimento della copertura sanitaria universale, anche adottando disposizioni legislative e attuando politiche che forniscano maggiore accesso ai servizi e ai prodotti sanitari e ai vaccini, in particolare per i più svantaggiati;
   ac) prendere atto della relazione del Segretario generale dal titolo “Shared Responsibility, Global Solidarity: Responding to the socio-economic impacts of COVID-19" (Responsabilità condivisa, solidarietà globale: rispondere agli impatti socioeconomici della COVID-19) e insistere pertanto affinché le risposte dei governi alla pandemia di COVID-19 siano efficaci, inclusive e pienamente conformi ai loro obblighi e impegni in materia di diritti umani; invitare gli Stati membri delle Nazioni Unite ad adottare misure specifiche per proteggere i minori la cui vulnerabilità potrebbe essere particolarmente aggravata dalla pandemia di COVID-19; sostenere il Fondo centrale d'intervento per le emergenze, il Programma alimentare mondiale, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati e altre istituzioni e altri programmi dell'ONU, che svolgono un ruolo fondamentale nella risposta umanitaria alla crisi della COVID-19; sostenere le richieste di un vertice internazionale delle Nazioni Unite sulla ricostruzione economica e le riforme sistemiche post-COVID-19, da tenersi nel 2021, quale forum importante per uno spazio di governance più inclusivo e basato sui diritti;
   ad) rafforzare la visibilità dell'azione e dell'assistenza dell'UE in tutte le sedi multilaterali e sul terreno, in particolare del programma "Team Europa" che ha calcolato un importo di 36 miliardi di EUR per affrontare gli effetti devastanti della crisi della COVID-19 nei paesi e nelle regioni partner, segnatamente l'Africa;
   ae) assumere una leadership attiva, solida e ambiziosa nella preparazione della 26a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) anche su un approccio fondato sui diritti umani, nella fattispecie promuovendo un riconoscimento globale del diritto a un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile e sostenendo il mandato del relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani e l'ambiente; il Parlamento osserva che i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità sono tra le principali sfide attuali; sostiene l'iniziativa per i diritti ambientali delle Nazioni Unite, che rappresenta un riconoscimento del fatto che le violazioni dei diritti ambientali hanno un impatto profondo su un'ampia gamma di diritti umani; sottolinea che la biodiversità e i diritti umani sono interconnessi e interdipendenti; ricordare gli obblighi degli Stati in materia di diritti umani di proteggere la biodiversità, anche garantendo l'accesso a mezzi di ricorso efficaci in caso di perdita e degrado della biodiversità; il Parlamento incoraggia, al riguardo, l'UE e gli Stati membri a promuovere il riconoscimento dell'ecocidio quale crimine internazionale ai sensi dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale; ritiene che l’UE dovrebbe attuare misure specifiche per porre la resilienza al centro degli sforzi di ripresa e per integrare la riduzione dei rischi di catastrofi in tutte le politiche dell'UE in collaborazione con le Nazioni Unite, in linea con i traguardi di cui al quadro di Sendai per la riduzione dei rischi di catastrofi 2015-2030; ritiene che l'UE dovrebbe dare nuovo impulso al partenariato con l’attuale amministrazione statunitense, sostenendo la creazione di una "coalizione globale per l'azzeramento delle emissioni nette" con i paesi che si sono già impegnati a favore dell'obiettivo di azzeramento delle emissioni entro il 2050, cooperando con altri paesi nello sviluppo di piani e tecnologie di rimozione delle emissioni di carbonio e promuovendo una nuova strategia internazionale per la protezione della biodiversità;
   af) riaffermare la necessità di assicurare un'uguale tutela da parte della legge e l'uguaglianza dinanzi la legge, l'emancipazione e la partecipazione piena ed efficace ai processi decisionali e la partecipazione piena, paritaria ed efficace alla vita politica, economica, sociale e culturale per i popoli indigeni, ivi comprese donne e ragazze; accogliere con favore il lavoro del relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, il meccanismo di esperti sui diritti dei popoli indigeni (EMRIP) e il Forum permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene (UNPFII); incoraggiare gli Stati e le entità del sistema delle Nazioni Unite a rafforzare la cooperazione internazionale per affrontare gli svantaggi cui fanno fronte i popoli indigeni e ad aumentare la cooperazione tecnica e l'assistenza finanziaria al riguardo;
   ag) continuare a perseguire ed espandere la capacità di cooperazione nell'ambito del sistema delle Nazioni Unite sulla promozione di norme comuni efficaci e etiche in nuovi settori politici quali la disaggregazione e la protezione dei dati, il dovere di diligenza, la lotta all'impunità, l'intelligenza artificiale o il ciberspazio, promuovendo nel contempo un sostegno adeguato ai paesi che potrebbero voler ampliare la loro capacità di regolamentazione e l'attuazione delle norme; chiedere un più stretto coordinamento in materia di ciberdifesa per quanto riguarda le regole, le norme, le intese comuni e le misure di esecuzione nel ciberspazio; suggerire che le pietre angolari della cibersicurezza europea, come il regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD) e la direttiva sulla sicurezza delle reti e dell'informazione (NIS), possano rappresentare una base eccellente che i paesi volontari possono utilizzare per costruire sui loro quadri normativi in materia di protezione dei dati e cibersicurezza attraverso un approccio "sicurezza fin dalla progettazione"; indicare che le migliori pratiche e gli insegnamenti tratti a livello dell'UE possono essere condivisi nel quadro delle Nazioni Unite con le agenzie delle Nazioni Unite dedicate a tali compiti, anche in risposta alle richieste dei singoli paesi;
   ah) affrontare le sfide volte a prevenire e combattere i flussi finanziari illeciti e a rafforzare la cooperazione internazionale e le buone pratiche sulla restituzione e sul recupero dei beni, anche attraverso misure più efficaci intese ad attuare gli obblighi vigenti nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione e della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale e dei relativi protocolli; attuare misure efficaci, inclusive e sostenibili per prevenire e combattere la corruzione nel quadro dell'Agenda 2030; intraprendere e sostenere iniziative volte a contrastare l'evasione fiscale, il riciclaggio di denaro e la corruzione;
   ai) considerare la possibilità di introdurre ulteriori misure di ammortamento del debito per i paesi in via di sviluppo fortemente indebitati per evitare casi di insolvenza e creare possibilità di investimenti degli OSS e, in tal senso, sostenere l'invito del Segretario generale delle Nazioni Unite a istituire un meccanismo di ristrutturazione del debito sovrano nell'ambito della risposta a più lungo termine alla crisi della COVID-19 e ai suoi impatti economici;
   aj) affrontare la migrazione e gli sfollamenti forzati, comprese le loro cause, e cooperare all'attuazione del patto globale sulla migrazione e del patto globale sui rifugiati; ricorda che i diritti umani dovrebbero rimanere al centro del patto globale, con un'attenzione specifica ai migranti in situazioni di vulnerabilità, quali i bambini, i minori e le donne; continuare a far leva sull'impegno condiviso allo scopo di preservare lo spazio umanitario e migliorare il sistema di risposta umanitaria e sottolineare l'importanza di difendere il diritto di asilo in tutto il mondo; sostenere e rafforzare il lavoro degli organi competenti delle Nazioni Unite, quali l'UNHCR e l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione (UNRWA); riaffermare il ruolo chiave dell'UNRWA nel fornire assistenza umanitaria e allo sviluppo ai profughi palestinesi; chiedere agli Stati membri delle Nazioni Unite il mantenimento e l'aumento dei contributi all'UNRWA e sostenere la proposta del commissario generale dell'UNRWA relativa a una conferenza che porti a un sistema di flussi di finanziamento e di spesa più prevedibile, sostenibile e responsabile per l'UNRWA per il futuro e un impegno in tal senso da parte di un maggior numero di Stati membri delle Nazioni Unite e di donatori internazionali;
   ak) continuare a difendere la libertà di religione o di credo; sollecitare maggiori sforzi per tutelare i diritti delle minoranze religiose e di altre minoranze; chiedere una maggiore tutela delle minoranze religiose contro le persecuzioni e la violenza; chiedere l'abrogazione delle leggi che configurano come reato la blasfemia o l'apostasia e che fungono da pretesto per la persecuzione delle minoranze religiose e dei non credenti; sostenere il lavoro del relatore speciale sulla libertà di religione o di credo;
   al) rafforzare ulteriormente il sostegno integrato alla parità di genere e all'emancipazione delle donne, in linea con la dichiarazione di Pechino e la relativa piattaforma d'azione; invitare tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a continuare a sostenere e ad attuare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull'agenda per le donne, la pace e la sicurezza, che esaminano l'impatto sproporzionato dei conflitti sulle donne e sulle ragazze e orientano il lavoro e le azioni per promuovere la parità di genere e rafforzare la partecipazione, la protezione e i diritti delle donne in tutto il ciclo del conflitto, dalla prevenzione dei conflitti alla ricostruzione postbellica; a tale riguardo, prestare particolare attenzione all'eliminazione della violenza e della discriminazione nei confronti di donne e ragazze, compresa la violenza sessuale e di genere, le pratiche dannose e la violenza domestica e familiare, nonché al sostegno di una partecipazione attiva significativa ed equa delle donne in tutti gli ambiti della vita pubblica e del processo decisionale, nonché alla promozione dei diritti delle donne; sostenere e rafforzare gli sforzi internazionali compiuti attraverso le Nazioni Unite per garantire un'analisi di genere e l'integrazione delle dimensioni riguardanti il genere e i diritti umani in tutte le attività delle Nazioni Unite; il Parlamento ricorda che la violenza sessuale come lo stupro è utilizzata come tattica di guerra e costituisce un crimine di guerra e chiede di aumentare la protezione delle donne e delle ragazze in situazioni di conflitto, soprattutto per quanto riguarda la violenza sessuale; ritiene che l’UE dovrebbe raccogliere un maggiore sostegno, anche attraverso finanziamenti adeguati, per le attività di UN Women, che svolge un ruolo centrale nel sistema delle Nazioni Unite nel promuovere i diritti delle donne e riunire tutte le parti interessate al fine di consentire un cambiamento delle politiche e il coordinamento delle azioni strategiche;
   am) adottare un ruolo ambizioso e costruttivo all'interno del meccanismo per la revisione dell'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale e del suo protocollo addizionale per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone al fine di rafforzare ulteriormente gli sforzi internazionali per combattere la tratta di esseri umani, ivi comprese le prospettive delle donne, dei minori e dei migranti, che presentano un maggiore rischio di sfruttamento;
   an) consultare strettamente il Parlamento sul processo di attuazione delle conclusioni del Consiglio e associare il Parlamento in tutti i settori strategici in cui la diplomazia parlamentare può creare preziose sinergie e rafforzare la capacità di sensibilizzazione e l'impatto positivo e la leadership dell'UE nel suo insieme;
   ao) chiedere azioni immediate per affrontare la crescente crisi dei diritti umani nello Xinjiang, almeno per indagare sui casi segnalati di persecuzione etnica e religiosa nella regione; il Parlamento chiede, a tale riguardo, l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio indipendente delle Nazioni Unite sui diritti umani in Cina, che potrebbe comprendere un relatore speciale delle Nazioni Unite, un gruppo di esperti del Consiglio dei diritti umani o un inviato speciale; sostiene gli inviti dell'UNHRC a tenere una sessione speciale sulla crisi;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione e, per informazione, all'Assemblea generale e al Segretario generale delle Nazioni Unite.

(1) GU C 118 dell'8.4.2020, pag. 165.
(2) Testi approvati, P9_TA(2020)0008.
(3) GU C 433 del 23.12.2019, pag. 86.
(4) GU C 86 del 6.3.2018, pag. 33.
(5) https://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_Data/docs/pressdata/EN/foraff/137584.pdf
(6) https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-8416-2013-INIT/en/pdf
(7) http://yogyakartaprinciples.org/wp-content/uploads/2016/08/principles_en.pdf; http://yogyakartaprinciples.org/wp-content/uploads/2017/11/A5_yogyakartaWEB-2.pdf

Ultimo aggiornamento: 8 ottobre 2021Note legali - Informativa sulla privacy