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Procedura : 2021/2786(RSP)
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Testi presentati :

RC-B9-0385/2021

Discussioni :

PV 08/07/2021 - 9.2
CRE 08/07/2021 - 9.2

Votazioni :

PV 08/07/2021 - 11
PV 08/07/2021 - 19

Testi approvati :

P9_TA(2021)0356

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PDF 142kWORD 54k
Giovedì 8 luglio 2021 - Strasburgo
Hong Kong, in particolare il caso di Apple Daily
P9_TA(2021)0356RC-B9-0385/2021

Risoluzione del Parlamento europeo dell'8 luglio 2021 su Hong Kong, in particolare il caso di Apple Daily (2021/2786(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste tutte le sue precedenti risoluzioni su Hong Kong, in particolare quelle del 21 gennaio 2021 sulla repressione dell'opposizione democratica a Hong Kong(1), del 19 giugno 2020 sulla legge della RPC sulla sicurezza nazionale per Hong Kong e la necessità che l'UE difenda l'elevato grado di autonomia di Hong Kong(2), del 18 luglio 2019 sulla situazione a Hong Kong(3) e del 24 novembre 2016 sul caso di Gui Minhai, editore incarcerato in Cina(4),

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla Cina, in particolare quelle del 20 maggio 2021 sulle controsanzioni cinesi nei confronti di entità dell'UE, di deputati al Parlamento europeo e di deputati nazionali(5), del 12 settembre 2018 sullo stato delle relazioni UE-Cina(6) e del 16 dicembre 2015 sulle relazioni UE-Cina(7),

–  vista la sua raccomandazione del 13 dicembre 2017 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) su Hong Kong a vent'anni dal passaggio alla Cina(8),

–  vista la dichiarazione congiunta rilasciata il 1º luglio 2020 dai deputati al Parlamento europeo David McAllister e Reinhard Bütikofer sulla nuova legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong,

–  visto il comunicato stampa della Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo del 6 luglio 2020,

–  viste le dichiarazioni del portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) del 23 giugno 2021 sulla chiusura delle operazioni di Apple Daily a Hong Kong e del 17 aprile 2021 sulla condanna di attivisti filo-democratici a Hong Kong, la dichiarazione del 9 giugno 2021 del VP/AR sulle modifiche del sistema elettorale di Hong Kong, le dichiarazioni del VP/AR, a nome dell'UE, dell'11 marzo 2021 sul sistema elettorale di Hong Kong e del 7 gennaio 2021 sugli arresti di massa delle persone coinvolte nelle elezioni primarie pro-democrazia a Hong Kong del luglio 2020 e tutte le altre dichiarazioni rilasciate sulla situazione a Hong Kong,

–  vista la dichiarazione del 2 maggio 2021 del VP/AR rilasciata a nome dell'UE in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa,

–  vista la relazione annuale dell'UE sugli sviluppi politici ed economici nel 2020 del 12 marzo 2021,

–  visto il 13º dialogo strutturato annuale tenutosi a Hong Kong il 28 novembre 2019,

–  viste le conclusioni del Consiglio su Hong Kong del 28 luglio 2020,

–  visti il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR) del 16 dicembre 1966 e le preoccupazioni espresse dalla commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani nel suo elenco di questioni per Hong Kong del 26 agosto 2020,

–  viste la dichiarazione rilasciata il 24 giugno 2021 dall'Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, secondo cui la nuova legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong ha indotto i giornalisti all'"autocensura" per evitare di scontrarsi con "reati formulati in modo vago", e la sua dichiarazione del 21 giugno 2021 in occasione della 47a sessione del Consiglio dei diritti umani,

–  visto l'appello rivolto dagli esperti delle Nazioni Unite il 26 giugno 2020 a favore di misure decisive per proteggere le libertà fondamentali in Cina,

–  vista l'adozione della legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong da parte della commissione permanente dell'Assemblea nazionale del popolo cinese il 30 giugno 2020,

–  visti il comunicato del vertice del G7 del 13 giugno 2021 e la dichiarazione del G7 del 12 marzo 2021 sulla riforma elettorale a Hong Kong,

–  vista la Legge fondamentale della Regione amministrativa speciale (RAS) di Hong Kong, adottata il 4 aprile 1990 ed entrata in vigore il 1° luglio 1997,

–  vista la dichiarazione congiunta del governo del Regno Unito e del governo della Repubblica popolare cinese sulla questione di Hong Kong, del 19 dicembre 1984, nota anche come dichiarazione congiunta sino-britannica,

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio, del 12 marzo 2019, dal titolo "UE-Cina – Una prospettiva strategica" (JOIN(2019)0005),

–  visti la politica dell'UE "un'unica Cina" e il principio "un paese, due sistemi",

–  vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,

–  visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che la promozione e il rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto dovrebbero restare al centro delle relazioni di lunga data tra l'UE e la Cina, coerentemente con l'impegno dell'UE per la difesa di tali valori nella sua azione esterna e con l'interesse manifestato dalla Cina ad aderire a essi nell'ambito della sua cooperazione allo sviluppo e internazionale;

B.  considerando che il 17 giugno 2021 500 poliziotti armati a Hong Kong hanno fatto irruzione negli uffici di Apple Daily, il più grande quotidiano favorevole all'opposizione, costringendo i giornalisti ad abbandonare la sala stampa e passando al setaccio i computer e i telefoni dei giornalisti nonché il materiale giornalistico, nell'ambito del primo caso in cui le autorità hanno citato articoli dei media potenzialmente lesivi della legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong; che cinque alti dirigenti e redattori del giornale sono stati arrestati, tra cui il caporedattore Ryan Law, il direttore esecutivo Cheung Kim-hung, il direttore operativo Royston Chow, l'editore associato Chan Puiman e il direttore di Apple Daily Digital Cheung Chi-wai;

C.  considerando che, secondo un portavoce della polizia di Hong Kong, i dirigenti e i redattori del giornale sono stati arrestati per il loro ruolo nella pubblicazione di oltre 30 articoli in cui si invitano i paesi stranieri a imporre sanzioni in relazione alla legge sulla sicurezza nazionale; che tali inviti sono stati considerati dalle autorità di Hong Kong come una collusione con paesi stranieri mettendo a repentaglio la sicurezza nazionale;

D.  considerando che il 23 giugno 2021 la polizia ha arrestato anche il redattore editoriale della rubrica China Beat di Apple Daily Yeung Ching-kee (noto anche come Li Ping) accusandolo inoltre di "cospirazione a fini collusivi con forze straniere" e che l'ex redattore editoriale senior di Apple Daily Fung Wai-kwong (noto anche come Lo Fung) è stato arrestato il 27 giugno 2021 per lo stesso reato;

E.  considerando che, a seguito del congelamento di tutti i suoi beni (circa 2 milioni di EUR) da parte delle autorità di Hong Kong sulla base della legge sulla sicurezza nazionale, Apple Daily è stata costretta a chiudere definitivamente il 24 giugno 2021 dopo 26 anni; che più di 800 dipendenti di Apple Daily hanno perso il lavoro e che è improbabile che vengano reimpiegati a Hong Kong;

F.  considerando che il fondatore di Apple Daily, Jimmy Lai, sta scontando 20 mesi di carcere per il suo coinvolgimento nel movimento di protesta del 2019 e deve far fronte a ulteriori accuse ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale che comportano un'eventuale condanna all'ergastolo; che Apple Daily è sempre stata una voce aperta e critica nei confronti del continente e della leadership di Hong Kong ed è stato l'unico giornale di lingua cinese a Hong Kong non sottoposto al controllo del governo cinese;

G.  considerando che la legge sulla sicurezza nazionale ha consentito a un unico funzionario, ovvero al segretario per la sicurezza di Hong Kong, di congelare tutti i beni di Apple Daily, senza accuse formali o un processo equo, semplicemente sulla base di denunce di violazioni della legge sulla sicurezza nazionale; che tale procedura potrebbe essere applicata a qualsiasi entità quotata in borsa o a qualsiasi società che svolga semplicemente attività commerciali a Hong Kong;

H.  considerando che il 30 giugno 2021 ha segnato il primo anniversario dell'entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale; che le autorità avevano annunciato che la legge avrebbe riguardato solo una "minoranza estrema" che minaccia la sicurezza pubblica; che, tuttavia, nel corso di un anno, la legge è stata applicata per smantellare completamente la società libera di Hong Kong su quasi tutti i fronti, sulla base di una serie di accuse vagamente definite come "sovversione", "secessione" e "collusione con forze straniere", trasformando completamente il panorama politico e giuridico di Hong Kong e soffocando la libertà di stampa e la libera espressione di opinioni; che la sicurezza nazionale è stata utilizzata per giustificare la censura, le vessazioni, gli arresti e i procedimenti giudiziari rivolti sistematicamente a rappresentanti politici ed eletti, attivisti, studenti e giornalisti dello schieramento filo-democratico; che secondo le stime 128 persone sono state arrestate nell'ambito della legge sulla sicurezza nazionale e 64 persone sono state incriminate, di cui 47 sono attualmente in custodia cautelare; che la legge sulla sicurezza nazionale viola integralmente il principio "un paese, due sistemi"; che l'erosione della libertà di stampa è anche in contrasto con l'aspirazione di Hong Kong a diventare un polo d'affari internazionale;

I.  considerando che dalla sua entrata in vigore la legge sulla sicurezza nazionale è stata utilizzata per intimidire, attaccare e persino molestare i giornalisti e i media, che avevano già iniziato ad abbandonare il loro posto di lavoro; che almeno 10 giornalisti e difensori delle libertà di stampa si trovano ora di fronte a potenziali condanne all'ergastolo; che la chiusura forzata di Apple Daily, sulla base di accuse secondo cui le sue attività costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale, equivale alla fine definitiva della libertà dei media e della libertà di espressione a Hong Kong;

J.  considerando che il 27 giugno 2021 Stand News, un altro mezzo di comunicazione indipendente, ha annunciato la cancellazione dal suo sito web di tutti gli articoli di opinione e sei direttori si sono dimessi; che l'associazione dei giornalisti di Hong Kong ha messo in guardia contro ulteriori arresti di giornalisti e ha riferito che le autorità hanno stilato un elenco di persone da arrestare ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale;

K.  considerando che almeno due giudici stranieri si sono dimessi dalle loro funzioni adducendo come motivo principale la legge sulla sicurezza nazionale; che nel giugno di quest'anno i legislatori pro-Pechino sono intervenuti con successo, per la prima volta, nella nomina di un giudice di alto grado alla Corte d'appello finale di Hong Kong, in quello che sembra essere un primo passo concreto nel tentativo di minare l'indipendenza della magistratura;

L.  considerando che le autorità di Hong Kong hanno introdotto una linea telefonica diretta per gli informatori nel quadro della legge sulla sicurezza nazionale; che il materiale didattico e i programmi scolastici nelle scuole primarie e secondarie, comprese le scuole internazionali frequentate da bambini espatriati, sono attualmente oggetto di un controllo sulla base dei principi della legge sulla sicurezza nazionale;

M.  considerando che 10 personalità di spicco a favore della democrazia ossia Martin Lee, Albert Ho, Jimmy Lai, Margaret Ng, Cyd Ho, Lee Cheuk-yan, Leung Kwok-hung, Au Nok-hin, Leung Yiu-chung e Yeung Sum, sono state condannate il 16 aprile 2021 a Hong Kong in due casi distinti per il loro coinvolgimento pacifico nelle proteste; che le loro condanne prevedono pene detentive comprese tra 8 e 18 mesi e pene detentive con sospensione condizionale tra 8 e 12 mesi in cinque casi; che queste ultime decisioni fanno seguito alla condanna di Joshua Wong e Sze-yiu Koo il 13 aprile 2021; che la lunga detenzione di alcuni individui per atti non violenti nell'esercizio dei diritti civili protetti è un ulteriore segnale della continua riduzione dello spazio democratico e dell'erosione delle libertà fondamentali a Hong Kong;

N.  considerando che la legge sulla sicurezza nazionale costituisce de jure e de facto una palese violazione della dichiarazione congiunta sino-britannica del 1984 e della Legge fondamentale della Regione amministrativa speciale di Hong Kong del 1990, che garantisce l'autonomia e l'indipendenza del potere esecutivo, legislativo e giudiziario nonché i diritti e le libertà fondamentali, tra cui la libertà di espressione, di riunione, di associazione e di stampa, per 50 anni dopo il trasferimento della sovranità; che la legge sulla sicurezza nazionale impedisce inoltre a Hong Kong di rispettare i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani, tra cui l'ICCPR; che sia la dichiarazione congiunta sia la Legge fondamentale sanciscono il principio "un paese, due sistemi" concordato tra la Cina e il Regno Unito;

O.  considerando che l'UE e il Parlamento europeo hanno sempre sostenuto con forza il principio "un paese, due sistemi" e il mantenimento dell'elevato grado di autonomia di Hong Kong, in linea con la Legge fondamentale e gli impegni internazionali, e che l'UE ha un forte interesse a che Hong Kong mantenga condizioni di stabilità e prosperità nel quadro di tale principio; che, nelle circostanze attuali, tali principi vengono inevitabilmente e irreversibilmente compromessi e annullati;

P.  considerando che l'UE continua a nutrire profonda preoccupazione per quanto riguarda la legge sulla sicurezza nazionale della Repubblica popolare cinese (RPC) per Hong Kong; che si tratta di una questione delicata, con conseguenze di vasta portata per Hong Kong e la sua popolazione, per i cittadini dell'UE e i cittadini stranieri, per le organizzazioni della società civile dell'UE e internazionali, nonché per la fiducia delle imprese nei confronti di Hong Kong; che l'entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale aumenterebbe i rischi per i cittadini dell'UE;

Q.  considerando che, secondo la relazione annuale di Human Rights Watch, la Cina si trova nel mezzo del suo periodo più buio per quanto riguarda i diritti umani dal massacro di Piazza Tienanmen;

R.  considerando che ai giornalisti dell'emittente radiotelevisiva pubblica di Macao è stato ordinato di promuovere il "patriottismo, il rispetto e l'amore" per la Cina e che almeno sei giornalisti si sono dimessi dopo l'introduzione di nuove regole redazionali, il che dimostra che le preoccupazioni per la legge sulla sicurezza nazionale riguardano anche altre regioni; che anche la Legge fondamentale di Macao tutela la libertà di stampa ed è in vigore fino al 2049;

S.  considerando che in occasione della sessione in corso del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite è stata adottata una dichiarazione congiunta rilasciata dal Canada a nome di 44 Stati - finora il più alto numero di firmatari - tra cui 23 Stati membri dell'UE;

1.  condanna con la massima fermezza la chiusura forzata del quotidiano Apple Daily, il protrarsi del congelamento dei suoi beni e gli arresti dei suoi giornalisti come un altro passo ancora della RPC nello smantellamento della società libera di Hong Kong e nel sancire una volta per tutte la fine della libertà dei media e della libertà di espressione in tale paese;

2.  esprime preoccupazione per il rapido deterioramento della situazione dei diritti umani a Hong Kong e, più in particolare, per gli attacchi espliciti contro la libertà di espressione e la libertà di stampa, dal momento che la RPC continua ad esercitare una repressione senza precedenti delle libertà fondamentali, repressione che si è trasformata in un'emergenza in materia di diritti umani, e sottolinea la necessità di un'azione urgente e risoluta da parte dell'UE;

3.  esprime la sua più forte solidarietà a tutti i giornalisti di Hong Kong i quali, nonostante l'entrata in vigore della Legge sulla sicurezza nazionale, hanno continuato a difendere strenuamente la libertà dei media e il giornalismo indipendente e a riferire circa la drammatica evoluzione degli eventi a Hong Kong; invita le autorità di Hong Kong a porre fine a tutte le persecuzioni giudiziarie e ad ogni intimidazione nei confronti dei giornalisti e ad adoperarsi per la protezione e la sicurezza dei giornalisti contro ogni forma di violenza, pressione, discriminazione, procedimento giudiziario iniquo e contro tutti i tentativi volti a impedire loro di svolgere la loro missione o a indebolire la loro capacità di farlo conformemente alle norme internazionali, in particolare agli articoli 19 e 21 dell'ICCPR sul diritto alla libertà di espressione e il diritto alla libertà di riunione pacifica;

4.  esorta le autorità di Hong Kong a rilasciare immediatamente e senza condizioni, ritirando ogni accusa nei loro confronti, tutti i giornalisti, nonché tutti i manifestanti pacifici, gli attivisti e i rappresentanti politici, che hanno semplicemente esercitato il loro diritto alla libertà di espressione e ad altri diritti umani e che sono stati arrestati con accuse a norma della Legge sulla sicurezza nazionale; chiede di porre fine ai procedimenti giudiziari per motivi politici e ad altre azioni legali nei confronti di manifestanti pacifici, al fine di mettere a tacere le voci critiche e a dissuadere le persone dal partecipare alla sfera pubblica;

5.  ribadisce la sua profonda preoccupazione per l'entrata in vigore della Legge sulla sicurezza nazionale il 30 giugno 2020, legge che viola gli impegni e gli obblighi della RPC ai sensi del diritto internazionale, in particolare la dichiarazione congiunta sino-britannica, e costituisce una vera e propria aggressione all'elevato livello di autonomia, allo Stato di diritto e alle libertà fondamentali della città; riconosce che la legge è stata utilizzata più volte come motivo per escludere e imprigionare candidati alle elezioni e politici, arrestare gli studenti per i loro post sui social media e vietare slogan di protesta comuni; sottolinea che la Legge sulla sicurezza nazionale impedisce un rapporto di fiducia tra la Cina e l'UE, compromette la futura cooperazione e porta ad un'ulteriore erosione della credibilità di Pechino sulla scena internazionale;

6.  condanna qualsiasi tentativo di mettere a tacere gli attivisti favorevoli alla democrazia, compreso il blocco di siti web a favore della democrazia, sulla base della legge sulla sicurezza nazionale; ribadisce che la libertà di espressione e di informazione è un diritto fondamentale sancito dal diritto interno di Hong Kong e dal diritto internazionale;

7.  esprime profonda preoccupazione per le presunte pratiche di detenzione segreta, tortura e maltrattamenti, nonché per le confessioni forzate da parte della forza di polizia di Hong Kong e nelle carceri di Hong Kong, comprese le preoccupazioni per le persone attualmente in attesa di giudizio che si trovano in isolamento per lunghi periodi di tempo;

8.  condanna le nuove restrizioni all'indipendenza della magistratura e la crescente politicizzazione dei tribunali; sottolinea l'urgente necessità di prevenire, come prossimo passo, lo smantellamento della magistratura indipendente di Hong Kong e invita il SEAE ad elaborare una relazione pubblica dettagliata sullo Stato di diritto e sull'indipendenza della magistratura, in aggiunta alla relazione annuale su Hong Kong;

9.  esprime preoccupazione per le modifiche recentemente adottate alla legge elettorale di Hong Kong, che introducono un principio del "solo patrioti” e istituiscono una commissione di valutazione per esaminare tutti i candidati alle elezioni, il che eliminerà ogni ultima voce dissenziente rimasta e contrasta totalmente con gli impegni a favore di una maggiore rappresentanza democratica sanciti dalla Legge fondamentale di Hong Kong;

10.  esorta le autorità cinesi ad abrogare la Legge sulla sicurezza nazionale, che danneggia lo status internazionale di Hong Kong, ed esorta le autorità di Hong Kong a ripristinare pienamente il rispetto per lo Stato di diritto, i diritti umani, i principi democratici e l'elevato livello di autonomia conformemente al principio "un paese, due sistemi" sancito dalla Legge fondamentale di Hong Kong e in linea con i suoi obblighi nazionali e internazionali;

11.  invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare la Legge sulla sicurezza nazionale quale priorità assoluta all'ordine del giorno di tutte le riunioni UE-Cina, anche nelle consultazioni diplomatiche in preparazione di tali riunioni; ricorda che è importante, in occasione di ogni dialogo in materia di politica e diritti umani con le autorità cinesi e in linea con l'impegno dell'UE di esprimersi con una voce forte, chiara e univoca nel suo approccio alla Cina, che l'UE continui a sollevare la questione delle violazioni dei diritti umani in Cina, segnatamente il caso delle minoranze dello Xinjiang e del Tibet; ricorda che la Cina ha sottoscritto un'ampia gamma di trattati e convenzioni internazionali in materia di diritti umani e sottolinea pertanto l'importanza di proseguire il dialogo con la Cina per garantire che la Cina rispetti il suo impegno ad ottemperare al quadro internazionale in materia di diritti umani;

12.  esprime profondo rammarico per la mancata adozione di conclusioni del Consiglio su Hong Kong in occasione del Consiglio "Affari esteri" dell'UE di aprile; sostiene fermamente il VP/AR nel presentare quanto prima un progetto di conclusioni ed esorta gli Stati membri ad affrontare la situazione di stallo e ad adottare nuove misure, tra cui sanzioni mirate nel quadro del regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani, compresa l'attuazione del divieto di viaggio e del congelamento dei beni, nei confronti di persone ed entità a Hong Kong e in Cina per le gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale a Hong Kong, compresi Carrie Lam, Teresa Yeuk-wah Cheng, Xia Baolong, Zhang Xiaoming, Luo Huining, Zheng Yanxiong, Chris Tang Ping-keung, Stephen Lo Wai-chung, e John Lee Ka-chiu, nonché istituzioni della RPC, che svolgono un ruolo cruciale nell’adottare misure e azioni complici che minano l'elevato livello di autonomia e le libertà di Hong Kong;

13.  ribadisce la sua posizione sull'accordo globale UE-Cina in materia di investimenti, posizione espressa nella sua risoluzione del 21 maggio 2021, compresa l'urgente necessità di adottare ulteriori misure mirate nel quadro del regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani, ove necessario, al fine di continuare a contrastare la repressione nello Xinjiang e a Hong Kong e far sì che la Cina ponga fine a tutte le violazioni;

14.  invita il SEAE e il Consiglio a continuare a valutare e a compiere progressi sul pacchetto di misure adottato nel luglio 2020 e a fissare un calendario chiaro per la loro attuazione; invita il SEAE a proseguire la sua valutazione e a preparare risposte concrete ai possibili effetti extraterritoriali della Legge sulla sicurezza nazionale, in particolare l'articolo 38, che stabilisce che la legge si applica anche a coloro che non sono residenti permanenti di Hong Kong; accoglie con favore la decisione degli Stati membri dell'UE e di altri partner internazionali di sospendere i trattati di estradizione con Hong Kong; ribadisce la sua richiesta di sospendere i restanti 10 trattati di estradizione di Stati membri con la Cina;

15.  ricorda e ribadisce la sua condanna nei confronti della complicità di banche con sede nell'UE nel congelamento dei beni e dei conti bancari appartenenti ad ex legislatori favorevoli alla democrazia; invita il SEAE a valutare il livello di conformità, di coinvolgimento e di collaborazione delle imprese con sede nell'UE con le autorità di Hong Kong nell'applicazione della Legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong e invita gli Stati membri a rivolgersi alle banche con sede nell'UE per liberare i beni appartenenti agli attivisti favorevoli alla democrazia di Hong Kong;

16.  invita la Commissione a valutare l'impatto commerciale a lungo termine per le imprese dell'UE che operano a Hong Kong alla luce dell'attuazione della Legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, con riferimento all’evoluzione dello Stato di diritto e al libero flusso di informazioni e capitali nella città; invita la Commissione e il SEAE a continuare ad applicare e a lavorare in merito ad adeguati meccanismi di controllo delle esportazioni per negare alla Cina e a Hong Kong l'accesso alle tecnologie utilizzate per violare i diritti umani, e a valutare norme che impediscano gli investimenti europei in imprese complici di gravi violazioni dei diritti umani in Cina e Hong Kong, compresa l'opzione di un elenco di entità;

17.  accoglie con grande favore le misure adottate dal Regno Unito, dall'Australia e dal Canada per aprire programmi volti ad offrire ai cittadini di Hong Kong l'opportunità di vivere e lavorare nei loro rispettivi paesi; ribadisce il suo pressante invito agli Stati membri a coordinare l'attuazione di un "sistema di salvataggio” per gli attivisti e i leader politici favorevoli alla democrazia a Hong Kong a seguito del crescente deterioramento dei diritti umani e delle libertà fondamentali e a rilasciare documenti di viaggio d'urgenza per i giornalisti di Hong Kong che rischiano di essere arrestati ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale;

18.  invita tutto il personale diplomatico dell'UE ed europeo a fare tutto il possibile per fornire protezione e sostegno agli attivisti pacifici e ai leader politici di Hong Kong, anche presenziando ai processi, chiedendo visite in carcere e rivolgendosi in modo costante e deciso alle autorità locali, applicando appieno gli orientamenti dell'UE sui difensori dei diritti umani e altre politiche pertinenti dell'UE, incluso il nuovo piano d'azione dell’UE per i diritti umani e la democrazia; si attende che il SEAE e il Consiglio elaborino misure concrete per aumentare il sostegno alla società civile e ai media di Hong Kong, ad esempio estendendo l'ambito di applicazione del Fondo europeo per la democrazia a progetti situati nel sud-est asiatico e includendo un impegno attivo rispetto alla diaspora di Hong Kong;

19.  invita l'UE e gli Stati membri a garantire che la popolazione di Hong Kong, ridotta al silenzio, possa far sentire nuovamente la propria voce, fornendo assistenza per l'archiviazione, la pubblicità e la documentazione delle violazioni dei diritti umani, e a contrastare la RPC rendendo ampiamente disponibili online libri vietati a Hong Kong; esprime il proprio sostegno agli sforzi compiuti dai canali televisivi internazionali, quali Deutsche Welle e France 24, per riferire regolarmente in merito agli sviluppi a Hong Kong;

20.  invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a declinare gli inviti per rappresentanti governativi e diplomatici a partecipare alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, a meno che il governo cinese non dimostri un miglioramento verificabile della situazione dei diritti umani a Hong Kong, nella regione uigura dello Xinjiang, in Tibet, nell’entroterra della Mongolia e altrove in Cina;

21.  esorta la Commissione e gli Stati membri ad aumentare il numero di opportunità accademiche e formative nell'ambito del programma Erasmus per studenti e giovani laureati di Hong Kong; invita il SEAE e la Commissione a sviluppare e coordinare misure volte a proteggere la libertà accademica degli studenti e degli scienziati di Hong Kong presso le università europee dalle pressioni delle autorità cinesi;

22.  ribadisce il suo invito all'UE e a tutti i suoi Stati membri a lavorare in modo unitario e risoluto allo svolgimento di una sessione speciale o di un dibattito urgente sulla Cina in seno al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e all'avvio di un'indagine indipendente delle Nazioni Unite sulla Cina; sottolinea il crescente sostegno internazionale a favore dell'avvio di un'inchiesta indipendente;

23.  invita l'UE e i suoi Stati membri a incoraggiare il Segretario generale delle Nazioni Unite a prendere in considerazione tutti i meccanismi a sua disposizione per garantire un monitoraggio e un’informazione indipendenti sulla situazione in Cina, compresa la nomina di un inviato speciale delle Nazioni Unite; invita il Consiglio e il VP/AR a collaborare con la comunità internazionale per creare un gruppo di contatto internazionale su Hong Kong e per iscrivere sistematicamente il paese all’ordine del giorno di altre organizzazioni internazionali;

24.  incoraggia i membri delle Nazioni Unite a tenere regolarmente eventi pubblici per sensibilizzare in merito alle gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo cinese, compresi crimini contro l'umanità, e ad altre violazioni del diritto internazionale, compresa almeno una riunione con la formula "Arria" presso il Consiglio di sicurezza dell'ONU; accoglierebbe con favore l’eventualità che le istituzioni e gli Stati membri dell'UE prendessero in considerazione la possibilità di commemorare il 1º luglio come "Stand with Hong Kong Day" al fine di sensibilizzare annualmente l'opinione pubblica europea circa la situazione di Hong Kong; ribadisce il suo invito all'UE e agli Stati membri a prendere in considerazione la possibilità di adire la Corte internazionale di giustizia in quanto la decisione della Cina di imporre la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong e la sua applicazione violano la dichiarazione congiunta sino-britannica e il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici;

25.  deplora la decisione della polizia di Hong Kong di vietare la veglia annuale del 4 giugno in piazza Tienanmen e la marcia annuale del 1º luglio, concedendo nel contempo un'autorizzazione speciale per la revoca delle restrizioni connesse alla Covid-19 per consentire ai funzionari di Hong Kong di celebrare il centenario del partito comunista cinese;

26.  invita il VP/AR a cooperare strettamente con paesi e partner che condividono gli stessi principi per fermare l'erosione delle libertà di Hong Kong; accoglie con favore il recente dialogo bilaterale UE-USA sulla Cina e insiste sul fatto che un maggiore coordinamento in materia di diritti umani, anche concentrandosi sulla situazione a Hong Kong, dovrebbe essere un obiettivo fondamentale;

27.  osserva che la politica della Repubblica popolare cinese di abbandonare l'approccio basato sul principio "un paese, due sistemi" ha fortemente alienato la popolazione taiwanese e sottolinea la propria volontà di cooperare con partner internazionali per contribuire a garantire la democrazia a Taiwan;

28.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al governo e al parlamento della Repubblica popolare cinese, nonché al capo dell'esecutivo e all'Assemblea della Regione amministrativa speciale di Hong Kong.

(1) Testi approvati, P9_TA(2021)0027.
(2) Testi approvati, P9_TA(2020)0174.
(3) GU C 165 del 4.5.2021, pag. 2.
(4) GU C 224 del 27.6.2018, pag. 78.
(5) Testi approvati, P9_TA(2021)0255.
(6) GU C 433 del 23.12.2019, pag. 103.
(7) GU C 399 del 24.11.2017, pag. 92.
(8) GU C 369 dell'11.10.2018, pag. 156.

Ultimo aggiornamento: 11 novembre 2021Note legali - Informativa sulla privacy