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Procedura : 2020/2142(DEC)
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Ciclo del documento : A9-0276/2021

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A9-0276/2021

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PV 19/10/2021 - 11

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P9_TA(2021)0423

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Martedì 19 ottobre 2021 - Strasburgo
Discarico 2019: bilancio generale dell'UE – Consiglio e Consiglio europeo
P9_TA(2021)0423A9-0276/2021
Decisione
 Risoluzione

1. Decisione del Parlamento europeo del 19 ottobre 2021 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio (2020/2142(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019(1),

–  visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2019 (COM(2020)0288 – C9-0222/2020)(2),

–  vista la relazione annuale del Consiglio sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2019, presentata all'autorità competente per il discarico,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2019, corredata delle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni(4), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2019 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  viste la sua decisione del 28 aprile 2021(5) che rinvia la decisione di discarico per l'esercizio 2019 e la risoluzione che la accompagna,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012(6), in particolare gli articoli 59, 118, 260, 261 e 262,

–  visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

–  vista la seconda relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0276/2021),

1.  rifiuta il discarico al Segretario generale del Consiglio per l'esecuzione del bilancio del Consiglio europeo e del Consiglio per l'esercizio 2019;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti nonché al Mediatore europeo, al Garante europeo della protezione dei dati e al Servizio europeo per l'azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

(1) GU L 67 del 7.3.2019.
(2) GU C 384 del 13.11.2020, pag. 1.
(3) GU C 377 del 9.11.2020, pag. 13.
(4) GU C 384 del 30.11.2020, pag. 180.
(5) Testi approvati, P9_TA(2021)0166.
(6) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1.


2. Risoluzione del Parlamento europeo del 19 ottobre 2021 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio (2020/2142(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio,

–  visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

–  vista la seconda relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0276/2021),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 13 del trattato sull'Unione europea (TUE), ciascuna istituzione agisce nei limiti delle attribuzioni che le sono conferite dai trattati, secondo le procedure, condizioni e finalità da essi previste, e che le istituzioni attuano tra loro una leale cooperazione;

B.  considerando che tutte le istituzioni dell'Unione dovrebbero essere trasparenti e rendere pienamente conto ai cittadini dell'Unione in merito ai fondi loro affidati in quanto istituzioni dell'Unione;

C.  considerando che la trasparenza e la responsabilità sono elementi chiave nel contesto della procedura di discarico al fine di garantire la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione nei confronti dei cittadini dell'Unione;

D.  considerando che una procedura di discarico trasparente richiede un'amministrazione dell'Unione trasparente e che la necessità di tutelare gli interessi finanziari dell'Unione richiede che ogni sua istituzione sia responsabile del bilancio cui dà esecuzione;

E.  considerando che l'autorità di discarico ritiene che il Consiglio europeo e il Consiglio, in quanto istituzioni dell'Unione, dovrebbero essere tenuti a rendere conto democraticamente ai cittadini dell'Unione nella misura in cui sono beneficiari del bilancio generale di quest'ultima;

1.  rammenta il ruolo del Parlamento rispetto al discarico del bilancio, quale specificato nel trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e nel regolamento finanziario;

2.  sottolinea che, conformemente all'articolo 335 TFUE, "l'Unione è rappresentata da ciascuna delle istituzioni, in base alla loro autonomia amministrativa, per le questioni connesse al funzionamento della rispettiva istituzione" e che, di conseguenza, tenuto conto anche dell'articolo 59 del regolamento finanziario, le istituzioni dispongono dei poteri necessari e sono responsabili a titolo individuale dell'esecuzione delle rispettive sezioni del bilancio;

3.  prende atto del ruolo del Parlamento e delle altre istituzioni nella procedura di discarico, quale prevista dal TFUE, in particolare dall'articolo 319, e dal regolamento finanziario, segnatamente dagli articoli da 260 a 263; sottolinea che il ruolo del Parlamento è rafforzato da una prassi consolidata e rispettata;

4.  osserva che, conformemente all'articolo 100 del suo regolamento, "le disposizioni che disciplinano la procedura relativa al discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio […] si applicano anche alla procedura relativa al discarico da dare […] ai responsabili dell'esecuzione dei bilanci di altre istituzioni e organi dell'Unione europea, quali il Consiglio";

5.  si rammarica del fatto che da oltre dieci anni il Consiglio si rifiuta di cooperare nel quadro della procedura di discarico, costringendo il Parlamento a rifiutare il discarico;

6.  si rammarica che il Consiglio continui a non pronunciarsi sulle osservazioni formulate dal Parlamento nella sua risoluzione sul discarico del 29 aprile 2021(1), in linea con una tendenza adottata nel 2009;

7.  si rammarica che il bilancio del Consiglio europeo e del Consiglio non sia stato diviso in due bilanci distinti, come raccomandato dal Parlamento in recenti risoluzioni sul discarico per motivi di trasparenza e per migliorare l'efficacia e la responsabilità delle spese di ciascuna delle due istituzioni;

8.  si rammarica del fatto che, nonostante il suo impegno iniziale, il Consiglio non abbia finora effettuato un'adeguata valutazione d'impatto delle sue modifiche sostanziali alle proposte della Commissione; ribadisce che siffatte valutazioni sono uno dei fattori chiave nel miglioramento della qualità della legislazione dell'Unione di cui nell'accordo interistituzionale "Legiferare meglio" del 13 aprile 2016(2);

9.  prende atto del miglioramento del sistema di gestione finanziaria e performance del Consiglio; si rammarica, tuttavia, che nessuna relazione fornisca attualmente una sintesi completa dei principali indicatori chiave di performance e dei risultati, il che impedisce qualsiasi misurazione dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi fissati;

10.  deplora la mancanza di informazioni sull'attuazione del piano d'azione del Consiglio sulla parità di genere e sulle misure adottate per garantire pari opportunità alle persone con disabilità in seno al Consiglio (come luogo di lavoro); invita il Consiglio a fornire al Parlamento informazioni dettagliate sulla percentuale di persone con disabilità che fanno parte del suo personale e sulla distribuzione geografica e di genere, in particolare a livello di alta dirigenza; invita il Consiglio a riferire in merito alle misure adottate per garantire le pari opportunità, l'equilibrio geografico e la parità di genere in seno all'Istituzione;

11.  si rammarica della mancanza di informazioni da parte del Consiglio su azioni efficaci intraprese per affrontare gli squilibri di genere e geografici, anche a livello di dirigenza; ricorda la necessità di armonizzare la tutela dei diritti delle donne e di rafforzare l'integrazione e il coordinamento dell'uguaglianza di genere nelle politiche dell'Unione attraverso un approccio intersettoriale; ricorda, a tale proposito, la risoluzione del Parlamento del 17 dicembre 2020 sulla necessità di una configurazione del Consiglio dedicata alla parità di genere(3);

12.  si rammarica della mancanza di informazioni riguardo ad azioni del Consiglio volte a rafforzare la cultura etica e sottolinea che al Parlamento non è stata segnalata alcuna iniziativa in tal senso; sottolinea l'importanza di prendere iniziative concrete per attuare buone pratiche quali formazioni specifiche, disposizioni in materia di codice di condotta od orientamenti interni sull'integrità e i valori etici, un sito web dedicato o domande rivolte di frequente (FAQ) su questioni etiche, o procedure per la protezione degli informatori; ricorda quanto afferma la Corte dei conti nella sua relazione speciale n. 13/2019 del 19 luglio 2019 dal titolo "I quadri etici delle istituzioni dell'UE controllate: ci sono margini di miglioramento", vale a dire che una condotta eticamente corretta "concorre a una più sana gestione finanziaria e rafforza la fiducia dei cittadini, che è indispensabile per la riuscita delle politiche pubbliche" e, in particolare, che "qualsiasi comportamento eticamente scorretto da parte del personale o delle alte cariche ("membri") delle istituzioni dell'Unione europea (UE) suscita grande interesse presso i cittadini e mina la fiducia nell'UE";

13.  deplora che non sia stata prestata attenzione alla necessità di un quadro etico, alla trasparenza e alla prevenzione, all'individuazione e alla prevenzione dei conflitti di interessi; ribadisce la sua profonda preoccupazione dinanzi ai conflitti di interessi di una serie di rappresentanti degli Stati membri coinvolti in processi decisionali strategici e di bilancio; sottolinea, a tale proposito, le conclusioni dell'audit della Commissione sul Primo ministro ceco Andrej Babiš e Agrofert, che confermano l'esistenza di un conflitto di interessi; ribadisce che qualsiasi conflitto di interessi reale o percepito mette a rischio la reputazione del Consiglio e dell'Unione nel suo complesso; rinnova il pressante invito del Parlamento al Consiglio di garantire che i rappresentanti degli Stati membri che beneficiano delle sovvenzioni dell'Unione attraverso le imprese di loro proprietà (direttamente o indirettamente) non partecipino alle relative discussioni e votazioni in materia di politiche o di bilancio; chiede al Consiglio di fornire al Parlamento informazioni sulle misure necessarie poste in essere per evitare qualsiasi conflitto di interessi; deplora che il Consiglio respinga categoricamente le proposte del Parlamento volte a rafforzare la digitalizzazione nel settore dell'audit e del controllo, e si rifiuti di cooperare per migliorare l'interoperabilità delle banche dati e dei sistemi di segnalazione e monitoraggio esistenti a livello nazionale e dell'Unione; esprime profonda preoccupazione quanto alle conclusioni ufficiali e non ufficiali del Consiglio europeo che, nonostante i conflitti di interessi esistenti, incidono sulla politica agricola comune e sui negoziati in materia di coesione sulla limitazione del finanziamento per persona fisica e giuridica;

14.  deplora che alcuni Stati membri ricorrano alla sponsorizzazione da parte di imprese per finanziare parte delle attività della loro presidenza del Consiglio non coperte dal bilancio del Consiglio; ribadisce la sua profonda preoccupazione per il possibile danno reputazionale che questa pratica potrebbe causare al Consiglio e all'Unione; prende atto del testo definitivo del 30 giugno 2021 che sarà inserito nel manuale della Presidenza del Consiglio quale orientamento per le presidenze del Consiglio in merito al ricorso alla sponsorizzazione; si compiace di tale misura positiva, ma deplora l'assenza di un insieme comune di norme chiare, trasparenti e concrete; invita il Consiglio a precisare tale orientamento e a renderlo obbligatorio per gli Stati membri;

15.  si rammarica che la comunicazione da parte del Consiglio riguardo alle misure adottate per migliorare la trasparenza legislativa sia ancora lungi dall'essere completamente soddisfacente e ribadisce al Consiglio l'invito a intensificare gli sforzi in materia di trasparenza, tra l'altro pubblicando i propri documenti di lavoro, registrando e pubblicando le posizioni degli Stati membri e rendendo disponibile un maggior numero di documenti di trilogo; accoglie con favore il fatto che il Consiglio europeo abbia firmato l'accordo interistituzionale su un registro per la trasparenza obbligatorio(4); insiste sulla necessità di estenderne l'utilizzo alle attività delle rappresentanze permanenti e di funzionari che non sono coperte a causa delle attuali limitazioni;

16.  si rammarica che non siano fornite informazioni complete sui verbali delle riunioni che si sono tenute tra i rappresentanti di interessi e il Presidente del Consiglio europeo o i membri del suo Gabinetto, come suggerito dalla Mediatrice europea nella sua decisione, in data 18 giugno 2019, nel caso 1946/2018/KR relativo al modo in cui il Segretariato generale del Consiglio informa il pubblico delle riunioni che il Presidente del Consiglio europeo e i membri del suo Gabinetto intrattengono con i rappresentanti di interessi;

17.  deplora la mancanza di azioni e di iniziative da parte del Consiglio volte a garantire un processo solido, trasparente ed efficiente per la nomina dei procuratori europei e in relazione alla proposta di procuratori europei delegati presentata dagli Stati membri;

18.  deplora le difficoltà ripetutamente incontrate finora nelle procedure di discarico riguardanti il Consiglio, causate da una mancanza di cooperazione da parte di tale Istituzione; evidenzia che il Parlamento ha rifiutato di concedere il discarico al Segretario generale del Consiglio per gli esercizi dal 2009 al 2018 e ha rinviato la sua decisione sulla concessione del discarico al Segretario generale del Consiglio per l'esercizio 2019 per i motivi esposti nella sua risoluzione sul discarico del 29 aprile 2021;

19.  si rammarica che il Parlamento non sia in grado di prendere una decisione informata sulla concessione del discarico al Segretario generale del Consiglio poiché un esercizio efficace di controllo di bilancio richiede che Parlamento e Consiglio cooperino, cosa che attualmente non avviene; insiste sul fatto che la spesa del Consiglio deve essere controllata al pari di quella delle altre istituzioni e sottolinea che gli elementi fondamentali di detto controllo sono stati esposti nelle risoluzioni di discarico del Parlamento degli ultimi anni;

20.  ricorda che, in quanto istituzione che formula raccomandazioni sulla procedura di discarico, il Consiglio dovrebbe farlo in modo più tempestivo e nel rispetto delle altre istituzioni dell'Unione;

21.  si rammarica che il Consiglio continui a non dare risposta alle domande del Parlamento e a non partecipare alle audizioni dei segretari generali delle istituzioni;

22.  ricorda che il Parlamento è l'unica istituzione direttamente eletta dai cittadini dell'Unione e che il suo ruolo nella procedura di discarico è direttamente collegato con il diritto dei cittadini di essere informati sul modo in cui viene utilizzato il denaro pubblico;

23.  sottolinea la prerogativa del Parlamento di concedere il discarico a norma degli articoli 316, 317 e 319 TFUE, in linea con l'attuale interpretazione e prassi, e segnatamente di concedere il discarico per ogni singola rubrica del bilancio, al fine di garantire la trasparenza e la responsabilità democratica nei confronti dei contribuenti dell'Unione; ricorda che il Parlamento esercita le sue prerogative nelle procedure di discarico nei confronti di tutte le istituzioni e di tutti gli organi e gli organismi dell'Unione, e deplora che il Consiglio sia l'unico a rifiutare di impegnarsi in una cooperazione leale per quanto riguarda le prerogative e i ruoli di ciascuno;

24.  ritiene che la mancanza di cooperazione da parte del Consiglio europeo e del Consiglio con l'autorità di discarico non solo contravvenga al principio di cooperazione leale fra le istituzioni trasmettendo un segnale negativo ai cittadini dell'Unione, ma esprima anche una mancanza di rispetto per il ruolo del Parlamento quale garante della trasparenza e della responsabilità democratica del bilancio dell'Unione;

25.  ribadisce la necessità di migliorare la cooperazione tra le istituzioni nel quadro della procedura di discarico attraverso un memorandum d'intesa tra Parlamento, Consiglio e Commissione riguardo alla cooperazione tra Parlamento e Consiglio durante la procedura annuale di discarico; ricorda che il Parlamento ha informato il Consiglio della composizione della sua squadra negoziale più di un anno fa e che è pronto a riprendere il dialogo in qualsiasi momento e sta solo aspettando la risposta del Consiglio; invita a tal fine il Consiglio ad avviare negoziati interistituzionali senza ulteriori indugi.

(1) Testi approvati, P9_TA(2021)0166.
(2) GU L 123 del 12.5.2016, pag. 1.
(3) Testi approvati, P9_TA(2020)0379.
(4) Accordo interistituzionale del 20 maggio 2021 tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea su un registro per la trasparenza obbligatorio (GU L 207 dell'11.6.2021, pag. 1).

Ultimo aggiornamento: 20 gennaio 2022Note legali - Informativa sulla privacy