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Procedura : 2021/2019(INI)
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Ciclo del documento : A9-0323/2021

Testi presentati :

A9-0323/2021

Discussioni :

PV 15/12/2021 - 20
CRE 15/12/2021 - 20

Votazioni :

PV 16/12/2021 - 9
CRE 16/12/2021 - 9

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P9_TA(2021)0507

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Giovedì 16 dicembre 2021 - Strasburgo
Deliberazioni della commissione per le petizioni nel 2020
P9_TA(2021)0507A9-0323/2021

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 dicembre 2021 sulle deliberazioni della commissione per le petizioni nel 2020 (2021/2019(INI))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulle deliberazioni della commissione per le petizioni,

–  visti gli articoli 10 e 11 del trattato sull'Unione europea (TUE),

–  visti gli articoli 20, 24 e 227 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che riflettono l'importanza che il trattato attribuisce al diritto dei cittadini e dei residenti dell'UE di richiamare l'attenzione del Parlamento sulle loro preoccupazioni,

–  visto l'articolo 228 TFUE sul ruolo e le funzioni del Mediatore europeo,

–  visto l'articolo 44 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (la "Carta") relativo al diritto di petizione al Parlamento europeo,

–  viste le disposizioni del TFUE concernenti la procedura di infrazione, in particolare gli articoli 258 e 260,

–  visti l'articolo 54 e l'articolo 227, paragrafo 7, del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per le petizioni (A9-0323/2021),

A.  considerando che nel 2020 il Parlamento ha ricevuto 1 573 petizioni, il che rappresenta un aumento del 15,9 % rispetto alle 1 357 petizioni presentate nel 2019 e un aumento del 28,9 % rispetto alle 1 220 petizioni presentate nel 2018;

B.  considerando che nel 2020 il numero di utenti del portale web delle petizioni del Parlamento che hanno sostenuto una o più petizioni era di 48 882, il che rappresenta un aumento considerevole rispetto ai 28 076 utenti registrati nel 2019; che anche il numero di click a sostegno delle petizioni è aumentato nel 2020, raggiungendo un totale di 55 129;

C.  considerando che l'elevato numero di petizioni che esprimono le preoccupazioni dei cittadini per la salute pubblica e le emergenze socioeconomiche derivanti dall'insorgenza della pandemia di COVID-19 ha contribuito in modo significativo all'aumento del numero di petizioni registrate nel 2020 rispetto agli anni precedenti; che il 13,23 % delle petizioni ricevute nel 2020 ha riguardato la pandemia di COVID-19;

D.  considerando che l'elevato numero di petizioni presentate nel 2020 rivela che, in tempi di crisi, i cittadini si affidano ai propri rappresentanti eletti a livello dell'UE indirizzando loro direttamente le proprie preoccupazioni e denunce;

E.  considerando che, tuttavia, il numero complessivo di petizioni rimane modesto in relazione alla popolazione totale dell'UE, il che rivela che devono ancora essere intensificati ulteriormente gli sforzi per sensibilizzare i cittadini in merito al loro diritto di petizione e incoraggiarli a esercitarlo; che, nell'esercitare il diritto di petizione, i cittadini si aspettano che le istituzioni dell'UE apportino un valore aggiunto individuando una soluzione riguardo ai loro problemi;

F.  considerando che i criteri di ricevibilità delle petizioni, che figurano all'articolo 227 TFUE e all'articolo 226 del regolamento del Parlamento, prevedono che le petizioni debbano essere presentate da cittadini dell'UE o ivi residenti e riguardare materie che rientrano nel campo di attività dell'UE e che concernono direttamente i loro autori;

G.  considerando che delle 1 573 petizioni presentate nel 2020, 392 sono state dichiarate irricevibili e 51 sono state ritirate; che la percentuale relativamente alta (24,92 %) di petizioni irricevibili nel 2020 dimostra che esiste ancora una diffusa mancanza di chiarezza in merito alla portata e ai limiti degli ambiti di competenza dell'Unione;

H.  considerando che il diritto di inviare una petizione al Parlamento europeo è uno dei diritti fondamentali dei cittadini dell'UE; che il diritto di petizione fornisce ai cittadini e ai residenti dell'UE un meccanismo aperto, democratico e trasparente per rivolgersi direttamente ai loro rappresentanti eletti ed è pertanto essenziale per consentire ai cittadini di partecipare attivamente agli ambiti di attività dell'Unione;

I.  considerando che il diritto di petizione offre al Parlamento l'opportunità di migliorare la prontezza di risposta alle denunce e alle preoccupazioni relative al rispetto dei diritti fondamentali dell'UE e alla conformità alla legislazione dell'UE negli Stati membri; che le petizioni costituiscono pertanto una fonte utile di informazione sui casi di errata applicazione o violazione del diritto dell'UE e consentono quindi al Parlamento e alle altre istituzioni dell'UE di valutare il recepimento e l'applicazione del diritto dell'UE e il suo possibile impatto sui diritti dei cittadini e residenti dell'UE;

J.  considerando che da tempo il Parlamento svolge un ruolo di primo piano per quanto riguarda lo sviluppo del processo di petizione a livello internazionale e dispone del processo di petizione più aperto e trasparente in Europa, che consente la partecipazione dei firmatari alle sue attività;

K.  considerando che la commissione per le petizioni esamina e tratta con attenzione ogni petizione presentata al Parlamento; che ciascun firmatario ha il diritto di ricevere nella sua lingua o nella lingua utilizzata nella petizione, entro un termine ragionevole, una risposta con informazioni in merito alla decisione sulla ricevibilità e al seguito dato dalla commissione per le petizioni; che ogni firmatario può chiedere la riapertura della propria petizione sulla base di nuovi elementi pertinenti;

L.  considerando che le attività della commissione per le petizioni si basano sulle informazioni fornite dai firmatari; che le informazioni presentate dai firmatari nelle petizioni e nelle riunioni della commissione, unitamente alla valutazione della Commissione e alle risposte degli Stati membri e di altri organi, sono fondamentali per il lavoro della commissione; che le petizioni ricevibili forniscono anche un prezioso contributo ai lavori di altre commissioni parlamentari, dato che sono trasmesse dalla commissione per le petizioni ad altre commissioni per parere o per conoscenza;

M.  considerando che la commissione per le petizioni attribuisce un'importanza fondamentale all'esame e alla discussione pubblica delle petizioni durante le sue riunioni; che i firmatari hanno il diritto di presentare le proprie petizioni e partecipano spesso alla discussione, contribuendo così in maniera attiva al lavoro della commissione; che nel 2020 la commissione per le petizioni ha tenuto 13 riunioni, durante le quali sono state discusse 116 petizioni alla presenza di 110 firmatari, mentre 78 firmatari hanno partecipato attivamente prendendo la parola; che il minor numero di petizioni discusse nelle riunioni del 2020 rispetto al 2019 è riconducibile alla riduzione delle fasce orarie concesse per le riunioni delle commissioni, in particolare da aprile a luglio, a causa dei limitati servizi di interpretazione in conseguenza delle misure precauzionali adottate dal Parlamento nel contesto della pandemia;

N.  considerando che gli aspetti di maggior preoccupazione sollevati nelle petizioni presentate nel 2020 riguardano i diritti fondamentali (in particolare l'impatto delle misure di emergenza per la COVID-19 sullo Stato di diritto e la democrazia, nonché sulla libertà di circolazione, il diritto al lavoro, il diritto all'informazione e il diritto all'istruzione, oltre a un elevato numero di petizioni relative ai diritti delle persone LGBTQ+ nell'Unione), la salute (in particolare le questioni riguardanti la crisi sanitaria pubblica dovuta alla pandemia, che vanno dalla protezione della salute dei cittadini, comprese le cure e i dispositivi di protezione, alla gestione della crisi sanitaria negli Stati membri e l'acquisto e la distribuzione dei vaccini), l'ambiente (principalmente le attività estrattive e il loro impatto sull'ambiente, la sicurezza nucleare, l'inquinamento atmosferico e il deterioramento degli ecosistemi naturali), la giustizia (in particolare le questioni relative all'accesso alla giustizia o presunte irregolarità procedurali o preoccupazioni riguardanti lo Stato di diritto, nonché i casi transfrontalieri di sottrazione di minori e i diritti di affidamento), l'occupazione (in particolare l'accessibilità al mercato del lavoro e l'impiego precario), l'istruzione (in particolare le questioni relative all'accesso discriminatorio all'istruzione), il mercato interno (in particolare le questioni riguardanti le restrizioni di viaggio nazionali nel contesto della pandemia e il loro impatto sulla libertà di circolazione delle persone all'interno e all'esterno dell'UE), e l'attuazione dell'accordo sul recesso del Regno Unito dall'Unione europea, oltre a molti altri settori di attività;

O.  considerando che il 79,7 % (1 254) delle petizioni ricevute nel 2020 è stato presentato tramite il portale web delle petizioni del Parlamento, rispetto al 73,9 % (1 003 petizioni) del 2019, a conferma che il portale web delle petizioni del Parlamento è diventato di gran lunga il canale più utilizzato per presentare le petizioni dei cittadini al Parlamento;

P.  considerando che nel 2020 il portale web delle petizioni è stato ulteriormente sviluppato al fine di migliorarne la facilità di utilizzo, la sicurezza e l'accessibilità da parte dei cittadini; che le domande frequenti (FAQ) sono state aggiornate e sono stati apportati numerosi miglioramenti per quanto riguarda la protezione dei dati al fine di attuare le raccomandazioni del Garante europeo della protezione dei dati ed è stato introdotto un nuovo meccanismo di recupero della password; che l'interconnessione tra il portale web delle petizioni, ePeti e PETIGREF è stata ulteriormente sviluppata e si è lavorato per garantire l'integrazione degli sviluppi esterni e di Hermes; che è stato gestito con successo un numero elevato di richieste di assistenza individuale;

Q.  considerando che nel 2020 numerose petizioni relative alla COVID-19 sono state iscritte all'ordine del giorno applicando la procedura d'urgenza;

R.  considerando che nel 2020 la commissione per le petizioni ha effettuato una sola missione d'informazione; che non è stato possibile condurre altre missioni d'informazione a causa della situazione provocata dalla pandemia e della decisione adottata dal Presidente del Parlamento di annullare gli eventi parlamentari, comprese le delegazioni, come una delle misure necessarie e precauzionali adottate per contenere la diffusione della COVID-19 e ridurre al minimo i rischi per la salute dei deputati al Parlamento e del personale;

S.  considerando che la commissione per le petizioni, in quanto commissione associata, insieme alle commissioni competenti per la materia, come la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) e la commissione per la cultura e l'istruzione (CULT), ha organizzato un'audizione pubblica sull'iniziativa dei cittadini europei (ICE) intitolata "Minority Safepack - un milione di firme per la diversità in Europa" il 15 ottobre 2020; che, a causa della pandemia, l'audizione si è svolta in formato ibrido e gli organizzatori dell'iniziativa hanno potuto partecipare all'incontro da remoto mentre il pubblico ha potuto seguire l'incontro tramite streaming sul web;

T.  considerando che la Commissione, in quanto guardiana dei trattati, svolge un ruolo essenziale nell'ambito della commissione per le petizioni e che le informazioni fornite dai firmatari sono utili per rivelare possibili casi di violazione o applicazione errata del diritto europeo;

U.  considerando che la strategia della Commissione in merito al trattamento delle petizioni è fondata sulla sua comunicazione del 2016 intitolata "Diritto dell'Unione europea: risultati migliori attraverso una migliore applicazione" (C(2016)8600);

V.  considerando che le relazioni annuali della Commissione sul monitoraggio dell'applicazione del diritto dell'UE fanno riferimento alle petizioni in modo molto generico, rivelando la mancanza di un sistema adeguato per raccogliere informazioni sulle petizioni e sul loro collegamento con le procedure di infrazione o gli atti dell'UE;

W.  considerando che, ai sensi del regolamento interno, la commissione per le petizioni è responsabile delle relazioni con il Mediatore europeo, che esamina le denunce concernenti i casi di cattiva amministrazione all'interno delle istituzioni e degli organi dell'UE; che l'attuale Mediatore europeo, Emily O'Reilly, ha presentato la sua relazione annuale per il 2019 alla commissione per le petizioni in occasione della riunione del 3 settembre 2020;

X.  considerando che la commissione per le petizioni è membro della rete europea dei mediatori, la quale comprende altresì il Mediatore europeo, i difensori civici nazionali e regionali e organi simili degli Stati membri, dei paesi candidati e di altri paesi dello Spazio economico europeo, e mira a promuovere lo scambio di informazioni sul diritto e sulle politiche dell'UE e a condividere le migliori prassi;

1.  evidenzia il ruolo fondamentale della commissione per le petizioni nel proteggere e promuovere i diritti dei cittadini e dei residenti dell'UE, garantendo che le preoccupazioni e le denunce dei firmatari siano prese in esame tempestivamente ed efficacemente e, ove possibile, risolte, attraverso un processo di petizione aperto, democratico, rapido e trasparente; sottolinea come lo strumento delle petizioni sia centrale per promuovere i principi di democrazia diretta e per migliorare la partecipazione attiva dei cittadini dell'UE;

2.  evidenzia che la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell'Unione è essenziale per realizzare un'Unione più democratica, aperta e trasparente; sottolinea che la commissione per le petizioni svolge un ruolo fondamentale nel coinvolgere i cittadini europei nelle attività dell'Unione e rappresenta un consesso di discussione grazie al quale i cittadini possono far sentire la propria voce nelle istituzioni dell'UE; invita le istituzioni dell'UE a migliorare la loro risposta ai problemi dei cittadini nell'elaborazione delle politiche, tenendo conto delle opinioni e delle denunce espresse nelle petizioni;

3.  ribadisce l'importanza di un dibattito pubblico continuo sui settori di attività dell'Unione al fine di garantire che i cittadini siano correttamente informati in merito all'ambito di competenza dell'Unione e ai diversi livelli decisionali; chiede, a tale riguardo, di promuovere campagne di sensibilizzazione efficaci; sottolinea che il coinvolgimento attivo dei servizi di stampa e comunicazione sia a livello europeo che nazionale e di media sociali più attivi rafforzerebbe la visibilità e la capacità di risposta del lavoro della commissione per le petizioni alle preoccupazioni pubbliche;

4.  ritiene che tale sforzo contribuirebbe anche a evitare la disinformazione sull'attività della commissione per le petizioni, in linea con la lotta alla disinformazione promossa dalla Commissione, e contribuirebbe ad aumentare la conoscenza dei cittadini in merito al loro diritto di petizione, nonché alla portata e ai limiti delle responsabilità dell'Unione e delle competenze della commissione per le petizioni, nell'ottica di ridurre il numero di petizioni irricevibili; ritiene che sia altresì importante evidenziare i casi andati a buon fine, in cui una questione sollevata da un firmatario è stata risolta con il sostegno della commissione per le petizioni; sottolinea, a tale riguardo, l'importanza della politica di comunicazione multilingue dell'UE al fine di stabilire un legame migliore con i cittadini di tutti gli Stati membri;

5.  evidenzia che la Conferenza sul futuro dell'Europa dovrebbe essere sfruttata come un'opportunità per spiegare ai cittadini dell'UE il ruolo della commissione per le petizioni, al fine di sensibilizzarli al diritto di petizione e incoraggiarli a partecipare attivamente e a esprimere le proprie preoccupazioni e idee ai loro rappresentanti eletti;

6.  rileva che le petizioni costituiscono per i cittadini la via d'accesso alle istituzioni europee e un'opportunità unica per il Parlamento e le altre istituzioni dell'UE di avere un collegamento diretto con i cittadini e i residenti dell'UE, comprendere i loro problemi e mantenere un dialogo periodico con loro, in particolare nei casi in cui sono interessati da un'errata applicazione del diritto dell'UE; sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione tra la commissione per le petizioni e le commissioni competenti, le istituzioni, gli organi e le agenzie dell'Unione e le autorità nazionali, regionali e locali sulle indagini e le proposte relative all'attuazione e al rispetto del diritto dell'UE, comprese le necessarie risposte alla commissione; ritiene che tale cooperazione sia fondamentale per affrontare e risolvere le preoccupazioni dei cittadini riguardanti l'applicazione del diritto dell'UE e contribuisca a rafforzare la legittimità democratica e la rendicontabilità dell'Unione; chiede pertanto una partecipazione più attiva dei rappresentanti degli Stati membri alle riunioni di commissione e risposte più rapide alle richieste di chiarimenti o informazioni inviate dalla commissione per le petizioni alle autorità nazionali; invita la Commissione ad adottare misure per garantire che l'interpretazione dell'ambito di applicazione dell'articolo 51 della Carta sia quanto più coerente e ampia possibile;

7.  invita la Commissione a svolgere un ruolo più attivo in seno alla commissione per le petizioni per garantire che i cittadini ricevano una risposta dettagliata e comprensibile;

8.  sottolinea la necessità di rispettare l'approccio e il punto di vista espressi dalla Commissione nelle sue risposte alla commissione per le petizioni e di rispettare il suo ruolo di guardiana dei trattati;

9.  ricorda che le petizioni apportano un contributo considerevole al ruolo della Commissione di custode dei trattati; sottolinea che la cooperazione rafforzata tra la commissione per le petizioni e la Commissione è fondamentale per il trattamento efficace delle petizioni; esorta la Commissione ad astenersi da risposte generiche e a fornire risposte tempestive, precise, chiare e mirate per rispondere in maniera efficiente alle richieste concrete dei firmatari; invita la Commissione a garantire la trasparenza e l'accesso ai documenti e alle informazioni nel quadro delle procedure EU Pilot in relazione alle petizioni ricevute, nonché delle procedure EU Pilot e di infrazione già concluse, e a prendere in considerazione le questioni relative alla violazione del diritto dell'UE sollevate in via prioritaria dalle petizioni al momento di valutare l'opportunità di avviare una procedura di infrazione, in particolare quando si tratta di questioni connesse alla legislazione ambientale;

10.  chiede alla Commissione di fornire chiarimenti in merito alle sue competenze in relazione alle petizioni, comprese quelle che sollevano questioni che rientrano in un campo di attività dell'UE, ma non in un ambito strategico in cui l'UE ha competenza legislativa;

11.  invita le autorità nazionali a essere proattive nell'adottare le misure necessarie per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini espresse nelle loro petizioni riguardanti casi di mancato rispetto sistemico del diritto dell'UE; invita la Commissione a dare periodicamente riscontro dei progressi compiuti relativamente alla conformità con la legislazione dell'UE nei casi esaminati;

12.  sottolinea che la commissione per le petizioni deve rispettare i criteri di ricevibilità stabiliti dagli articoli 226 e 227 TFUE e dal regolamento del Parlamento europeo;

13.  ricorda che la cooperazione con le altre commissioni del Parlamento è essenziale per il trattamento accurato ed esaustivo delle petizioni; osserva che, nel 2020, 56 petizioni sono state inviate ad altre commissioni per parere e 385 per conoscenza; si compiace del fatto che siano stati ricevuti da altre commissioni 40 pareri e 60 conferme che le petizioni sono state tenute in considerazione nel loro lavoro; osserva che le audizioni pubbliche organizzate congiuntamente con altre commissioni parlamentari contribuiscono a un esame esaustivo delle petizioni; ricorda che i firmatari sono informati delle decisioni di richiedere pareri ad altre commissioni per il trattamento delle loro petizioni; invita le commissioni parlamentari a intensificare gli sforzi per contribuire attivamente all'esame delle petizioni, dando prova della loro competenza, e consentire così al Parlamento di rispondere più rapidamente e in modo più esaustivo alle preoccupazioni dei cittadini; deplora che la rete per le petizioni non abbia potuto indire riunioni nel 2020 a causa della situazione legata alla pandemia di COVID-19;

14.  reputa che la rete per le petizioni sia uno strumento utile per sensibilizzare in merito alle questioni sollevate nelle petizioni e facilitarne il trattamento da parte delle altre commissioni a cui sono trasmesse per parere o per conoscenza; osserva che vi è necessità di agevolare il seguito delle petizioni nell'attività parlamentare e legislativa; ritiene che tale rete dovrebbe rafforzare il dialogo e la collaborazione con la Commissione e le altre istituzioni dell'UE; è convinto che le riunioni periodiche della rete per le petizioni siano essenziali per rafforzare la cooperazione tra le commissioni parlamentari attraverso lo scambio di informazioni e la condivisione delle migliori pratiche tra i membri della rete; chiede al Parlamento di elaborare un meccanismo che consenta alla commissione per le petizioni di essere direttamente coinvolta nel processo legislativo;

15.  richiama l'attenzione sulla sua risoluzione del 17 dicembre 2020 sui risultati delle deliberazioni della commissione per le petizioni nel corso del 2019(1);

16.  sottolinea che, nonostante le fasce orarie ridotte per le riunioni di commissione nel 2020 a causa delle misure precauzionali adottate dal Parlamento per evitare la diffusione della COVID-19 all'interno dei suoi locali e la conseguente riduzione dei servizi di interpretazione, la commissione per le petizioni ha espresso il proprio parere su importanti questioni sollevate nelle petizioni contribuendo a un numero significativo di relazioni parlamentari, in particolare sulla conclusione dell'accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica(2), sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea nel 2017 e 2018(3), sulle raccomandazioni per i negoziati per un nuovo partenariato con il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord(4), sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea - Relazione annuale 2018-2019(5), sulla riduzione delle disuguaglianze con particolare attenzione alla povertà lavorativa(6), sulla Turchia – Relazione annuale 2019(7), e sull'applicazione della direttiva 2000/78/CE del Consiglio che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro alla luce della UNCRPD(8); apprezza l'attività del segretariato della commissione per le petizioni in generale e durante la pandemia, in particolare, poiché le condizioni di lavoro sono diventate più complesse; sottolinea la necessità di riflettere sulle sfide affrontate durante la pandemia e di esaminare possibili modi per migliorare il lavoro della commissione, soprattutto durante i periodi di crisi;

17.  evidenzia che nelle loro raccomandazioni per i negoziati su un nuovo partenariato con il Regno Unito, i membri della commissione per le petizioni hanno sottolineato che ogni cittadino dell'UE residente nel Regno Unito ha il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo a norma dell'articolo 227 TFUE, il diritto di partecipare a un'iniziativa dei cittadini europei nonché il diritto di rivolgersi al Mediatore europeo dopo la fine prevista del periodo di transizione (31 dicembre 2020), invitando nel contempo la Mediatrice a proseguire il proprio lavoro, avviato durante i negoziati sull'accordo di recesso, al fine di assicurare la trasparenza dei negoziati per un futuro partenariato tra l'Unione europea e il Regno Unito;

18.  richiama l'attenzione sull'elevato numero di petizioni riguardanti la COVID-19 che la commissione per le petizioni ha esaminato e a cui ha risposto nel 2020, principalmente applicando la procedura d'urgenza; sottolinea che la maggior parte di dette petizioni chiedeva la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini contro le misure di emergenza, comprese le misure di confinamento, e chiedeva trasparenza riguardo allo sviluppo, all'acquisto e alla distribuzione dei vaccini contro la COVID-19; sottolinea che tali petizioni includevano altresì domande su cure e dispositivi di protezione, nonché la valutazione della gestione della crisi sanitaria negli Stati membri; rammenta, altresì, che molti firmatari hanno espresso preoccupazione per l'impatto delle misure nazionali di emergenza, comprese le misure di confinamento, sulla democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali, mettendo in discussione le restrizioni ai viaggi e in ambito lavorativo, l'iniziale mancanza di coordinamento tra gli Stati membri sui controlli alle frontiere interne, gli ostacoli alla libertà di circolazione all'interno dell'area Schengen, mettendo particolarmente in difficoltà molti lavoratori transfrontalieri, studenti e coppie di nazionalità diversa, nonché la gestione dei voli e dei viaggi cancellati durante la pandemia e le politiche di rimborso delle compagnie aeree coinvolte; ricorda che tutte le misure restrittive devono essere necessarie, proporzionate e temporanee; sottolinea che garantire l'applicazione effettiva, equa e uniforme del diritto dell'UE è fondamentale per sostenere lo Stato di diritto, che è uno dei valori su cui si fondano l'Unione e i suoi Stati membri, ai sensi dell'articolo 2 TUE, anche in periodi di crisi come la pandemia di COVID-19; è del parere che un trattamento rapido ed efficiente delle petizioni, soprattutto in tempi di grave crisi, sia una condizione essenziale per conquistare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell'UE;

19.  sottolinea la decisione adottata durante i primi mesi della pandemia di dare priorità, nell'ambito della commissione per le petizioni, alle petizioni relative alla COVID-19 al fine di affrontare adeguatamente le richieste urgenti espresse dai cittadini durante i primi mesi del 2020;

20.  esprime seria preoccupazione per la salute pubblica e i danni socioeconomici causati dalla pandemia di COVID-19; plaude all'eccellente lavoro svolto dalla commissione per le petizioni che, dando voce alle preoccupazioni dei cittadini per la salute pubblica e le crisi socioeconomiche legate alla pandemia di COVID-19, ha contribuito a far sì che il Parlamento rispondesse alle esigenze e alle aspettative dei cittadini, in special modo quelli che sono stati particolarmente colpiti dalla crisi sanitaria, per quanto riguarda la capacità dell'Unione di affrontare una tale sfida globale; richiama l'attenzione, a tale proposito, sulle importanti azioni di monitoraggio intraprese dalla commissione per le petizioni per rispondere alle questioni sollevate nelle petizioni relative alla COVID-19, che hanno condotto all'adozione in plenaria delle risoluzioni sul sistema Schengen e le misure adottate durante la crisi della COVID-19(9), sui diritti delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie durante l'emergenza COVID-19(10) e sulla riduzione delle percentuali di senzatetto nell'UE(11);

21.  sottolinea l'importante contributo offerto dalla commissione per le petizioni alla tutela dei diritti dei minori, come evidenziato dal trattamento riservato a una serie di petizioni sulla sottrazione di minori da parte di uno dei genitori in Giappone; evidenzia, a tale proposito, la risoluzione sulla sottrazione internazionale e nazionale di minori dell'UE da parte di uno dei genitori in Giappone, la cui proposta è stata adottata dalla commissione per le petizioni il 16 giugno 2020 e adottata in plenaria l'8 luglio 2020(12);

22.  richiama l'attenzione sull'audizione del 29 ottobre 2020 sul tema "Cittadinanza dell'Unione: emancipazione, inclusione, partecipazione", che la commissione per le petizioni ha organizzato congiuntamente alla commissione giuridica, alla commissione per gli affari costituzionali e alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; ritiene che tale evento abbia rappresentato un contributo significativo del Parlamento alla relazione della Commissione sulla cittadinanza dell'UE per il 2020 e ai lavori in corso della commissione per le petizioni sulla partecipazione dei cittadini;

23.  prende atto del fatto che, insieme ai diritti fondamentali, la salute è stato il principale motivo di preoccupazione per i firmatari nel 2020, riconoscendo nel contempo che le preoccupazioni in materia di salute connesse alla pandemia di COVID-19 sono state al centro dell'attività della commissione per le petizioni; richiama l'attenzione sulla risoluzione sui fondi supplementari per la ricerca biomedica sull'encefalomielite mialgica, la cui proposta è stata adottata dalla commissione il 30 aprile 2020 e adottata in plenaria il 18 giugno 2020(13); ricorda che la risoluzione del Parlamento è stata accolta con grande favore dalla comunità scientifica e dalle comunità di pazienti in quanto chiede un migliore riconoscimento di questo tipo di malattia a livello degli Stati membri attraverso l'organizzazione di corsi di formazione ad hoc per le autorità pubbliche, i prestatori di assistenza sanitaria e i funzionari pubblici in generale; ribadisce, a tale riguardo, il suo invito a promuovere attività di ricerca coordinate e rafforzate e a stanziare fondi supplementari, anche nell'ambito del programma Orizzonte Europa, per sostenere i progressi nella ricerca al fine di affrontare le conseguenze umane e socioeconomiche del numero crescente di persone che vivono e lavorano con condizioni invalidanti a lungo termine e croniche;

24.  osserva che le questioni ambientali hanno continuato a rappresentare un ambito di grave preoccupazione per i firmatari nel 2020; si rammarica che le norme ambientali non siano sempre applicate correttamente negli Stati membri, come evidenziato in numerose petizioni contenenti denunce relative all'inquinamento atmosferico, al deterioramento degli ecosistemi naturali, alla sicurezza nucleare e all'impatto delle attività estrattive sull'ambiente; sottolinea l'importanza di rispondere alle aspettative dei cittadini dell'UE in materia di protezione dell'ambiente; esorta pertanto la Commissione a garantire, insieme agli Stati membri, la corretta attuazione della legislazione dell'UE in questo campo;

25.  accoglie con favore il ruolo specifico di protezione svolto dalla commissione per le petizioni in seno all'UE nel contesto della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità; evidenzia l'importante lavoro in corso della commissione riguardo alle petizioni relative a questioni legate alla disabilità; osserva che nel 2020 il numero di petizioni sulla disabilità è quasi raddoppiato rispetto all'anno precedente; sottolinea che la discriminazione e l'accesso all'istruzione e all'occupazione restano tra le principali sfide affrontate dalle persone con disabilità e ritiene necessari ulteriori sforzi da parte della Commissione e degli Stati membri per garantire una piena accessibilità ai servizi fondamentali; chiede l'attuazione di proposte concrete per promuovere l'inclusività e facilitare il riconoscimento e la portabilità delle competenze all'interno dell'UE;

26.  ricorda che nel 2020 la commissione per le petizioni ha prestato particolare attenzione alla discussione delle petizioni relative alle difficoltà incontrate dalle persone con disabilità intellettiva e dalle loro famiglie durante la pandemia di COVID-19, in particolare per quanto riguarda l'accesso ai servizi sanitari, l'assistenza personale e il contatto con le famiglie e i prestatori di assistenza; richiama l'attenzione, a tale riguardo, sulla risoluzione presentata dalla commissione per le petizioni e concernente i diritti delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie durante l'emergenza COVID-19, che è stata adottata in plenaria l'8 luglio 2020; accoglie con favore l'esito del seminario annuale della commissione per le petizioni e riguardante la protezione dei diritti delle persone con disabilità – "La nuova strategia sulla disabilità" – che si è svolto in occasione della riunione della commissione del 28 ottobre 2020;

27.  ricorda che le relazioni con il Mediatore europeo figurano tra le competenze conferite alla commissione per le petizioni dal regolamento del Parlamento; accoglie con favore la costruttiva collaborazione del Parlamento con il Mediatore europeo nonché la sua partecipazione alla rete europea dei difensori civici; riconosce i contributi periodici del Mediatore europeo nei confronti delle attività della commissione per le petizioni nell'arco dell'intero anno; è fermamente convinto che le istituzioni, gli organi e le agenzie dell'Unione debbano garantire un seguito coerente ed efficace alle raccomandazioni del Mediatore;

28.  ritiene essenziale che i cittadini possano essere coinvolti direttamente nell'avvio delle proposte legislative; evidenzia che l'iniziativa dei cittadini europei è uno strumento importante per la cittadinanza attiva nonché uno strumento unico di democrazia partecipativa europea per la commissione per le petizioni e che pertanto deve essere affrontato con un approccio aperto e pronto all'azione; sottolinea che l'audizione pubblica è un'opportunità fondamentale per gli organizzatori di presentare pubblicamente la loro iniziativa alle istituzioni e agli esperti dell'UE, consentendo alla Commissione e al Parlamento di conseguire una comprensione approfondita dei risultati auspicati relativi all'iniziativa dei cittadini europei; invita la Commissione a valutare la possibilità di avviare una proposta legislativa sulla base del contenuto di qualsiasi iniziativa dei cittadini europei andata a buon fine;

29.   sottolinea che la trasparenza e l'accesso del pubblico ai documenti delle istituzioni dell'UE sono fondamentali per garantire il massimo livello di tutela dei diritti democratici dei cittadini e la loro fiducia nelle istituzioni dell'UE; osserva che il vigente regolamento (CE) n. 1049/2001 relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione non riflette più la situazione attuale; esprime profondo rammarico per il fatto che la revisione del regolamento (CE) n. 1049/2001 sia bloccata da anni senza progressi; chiede alla Commissione di presentare una proposta di rifusione del regolamento del 2001 al fine di migliorare la trasparenza e la rendicontabilità attraverso la promozione di una buona prassi amministrativa, in linea con i requisiti del trattato di Lisbona;

30.  sottolinea che il portale web delle petizioni è uno strumento essenziale per garantire un processo di petizione agevole, efficiente e trasparente; plaude, a tale riguardo, ai miglioramenti riguardanti la protezione dei dati e le caratteristiche di sicurezza che hanno reso il portale più facile da usare e sicuro per i cittadini; sottolinea che occorre proseguire gli sforzi per far conoscere diffusamente il portale, attraverso i media sociali, e renderlo più facile da navigare e pienamente accessibile a tutti i cittadini, in particolare alle persone con disabilità, anche consentendo la presentazione di petizioni nelle lingue dei segni nazionali; chiede la pubblicazione di maggiori informazioni sul portale web delle petizioni, anche per quanto concerne lo stato di avanzamento delle petizioni e delle richieste ad altre istituzioni; chiede una valutazione su come impedire l'uso di identità rubate o false e sottolinea l'urgenza di modificare o aggiornare il sistema informatizzato di registrazione e firma affinché sia realmente agile e consenta la partecipazione dei cittadini in funzione delle loro esigenze, tutto in tempo reale; sostiene la creazione di un portale digitale unico cui i cittadini possano accedere e informarsi su tutte le procedure relative alle petizioni;

31.   osserva che, sebbene il numero di adesioni a una o più petizioni sia in netto aumento, numerosi firmatari continuano a lamentare la complessità delle procedure che devono essere seguite sul portale delle petizioni online del Parlamento per poter esprimere il proprio sostegno a una petizione; è del parere che una semplificazione del processo consentirebbe ai cittadini di esercitare meglio il loro diritto di petizione;

32.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione e la relazione della commissione per le petizioni al Consiglio, alla Commissione, al Mediatore europeo e ai governi degli Stati membri nonché ai parlamenti degli Stati membri, alle commissioni per le petizioni degli Stati membri e ai loro difensori civici nazionali o agli organi competenti analoghi.

(1) GU C 445 del 29.10.2021, pag. 168.
(2) Parere adottato il 21 gennaio 2020.
(3) Parere adottato il 19 febbraio 2020.
(4) Parere adottato il 30 aprile 2020.
(5) Parere adottato il 7 settembre 2020.
(6) Parere adottato il 7 settembre 2020.
(7) Parere adottato il 29 ottobre 2020.
(8) Parere adottato il 3 dicembre 2020.
(9) GU C 425 del 20.10.2021, pag. 7.
(10) GU C 371 del 15.9.2021, pag. 6.
(11) GU C 425 del 20.10.2021, pag. 2.
(12) GU C 371 del 15.9.2021, pag. 2.
(13) GU C 362 dell'8.9.2021, pag. 2.

Ultimo aggiornamento: 24 febbraio 2022Note legali - Informativa sulla privacy