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Procedura : 2021/2146(DEC)
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Ciclo del documento : A9-0110/2022

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A9-0110/2022

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PV 04/05/2022 - 6
CRE 04/05/2022 - 6

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P9_TA(2022)0171

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Mercoledì 4 maggio 2022 - Strasburgo
Discarico 2020: Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera
P9_TA(2022)0171A9-0110/2022
Decisione
 Decisione
 Risoluzione

1. Decisione del Parlamento europeo del 4 maggio 2022 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera per l'esercizio 2020 (2021/2146(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera relativi all'esercizio 2020,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle agenzie dell'UE per l'esercizio finanziario 2020, corredata delle risposte delle agenzie(1),

–  vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni(2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2020 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 28 febbraio 2022 sul discarico da dare all'Agenzia per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2020 (06003/2022 – C9‑0101/2022),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012(3), in particolare l'articolo 70,

–  visto il regolamento (UE) 2019/1896 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2019, relativo alla guardia di frontiera e costiera europea e che abroga i regolamenti (UE) n. 1052/2013 e (UE) 2016/1624(4), in particolare l'articolo 116,

–  visto il regolamento delegato (UE) 2019/715 della Commissione, del 18 dicembre 2018, relativo al regolamento finanziario quadro degli organismi istituiti in virtù del TFUE e del trattato Euratom, di cui all'articolo 70 del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio(5), in particolare l'articolo 105,

–  visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

–  visto il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0110/2022),

1.  rinvia la decisione sul discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2020;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

(1) GU C 439 del 29.10.2021, pag. 3.
(2) GU C 439 del 29.10.2021, pag. 3.
(3) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1.
(4) GU L 295 del 14.11.2019, pag. 1.
(5) GU L 122 del 10.5.2019, pag. 1.


2. Decisione del parlamento europeo del 4 maggio 2022 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera per l'esercizio 2020 (2021/2146(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera relativi all'esercizio 2020,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle agenzie dell'UE per l'esercizio finanziario 2020, corredata delle risposte delle agenzie(1),

–  vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni(2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2020 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 28 febbraio 2022 sul discarico da dare all'Agenzia per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2020 (06003/2022 – C9‑0101/2022),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012(3), in particolare l'articolo 70,

–  visto il regolamento (UE) 2019/1896 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2019, relativo alla guardia di frontiera e costiera europea e che abroga i regolamenti (UE) n. 1052/2013 e (UE) 2016/1624(4), in particolare l'articolo 116,

–  visto il regolamento delegato (UE) 2019/715 della Commissione, del 18 dicembre 2018, relativo al regolamento finanziario quadro degli organismi istituiti in virtù del TFUE e del trattato Euratom, di cui all'articolo 70 del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio(5), in particolare l'articolo 105,

–  visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

–  visto il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0110/2022),

1.  rinvia la chiusura dei conti dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera relativi all'esercizio 2020;

2.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

(1) GU C 439 del 29.10.2021, pag. 3.
(2) GU C 439 del 29.10.2021, pag. 3.
(3) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1.
(4) GU L 295 del 14.11.2019, pag. 1.
(5) GU L 122 del 10.5.2019, pag. 1.


3. Risoluzione del Parlamento europeo del 4 maggio 2022 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera per l'esercizio 2020 (2021/2146(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera per l'esercizio 2020,

–  visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

–  visto il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0110/2022),

A.  considerando che, stando allo stato delle entrate e delle spese(1) dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (in appresso "l'Agenzia"), il bilancio definitivo di quest'ultima per l'esercizio 2020 ammontava a 364 432 655 EUR, il che rappresenta un incremento del 10,40 % rispetto al 2019; che il bilancio dell'Agenzia deriva prevalentemente dal bilancio dell'Unione;

B.  considerando che tutti gli organi e gli organismi dell'Unione dovrebbero essere trasparenti e rendere pienamente conto ai cittadini dell'Unione in merito ai fondi loro affidati;

C.  considerando che il regolamento (UE) 2019/1896 stabilisce gli obblighi cui l'Agenzia è tenuta a conformarsi, anche per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali;

D.  considerando che la Corte dei conti (in appresso "la Corte"), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio 2020 (in appresso "la relazione della Corte"), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia nonché alla legittimità e alla regolarità delle relative operazioni;

E.  considerando che dal dicembre 2019 l'Agenzia dispone di un nuovo mandato, che prevede un incremento importante ed essenziale delle missioni e del personale e che necessita di una dotazione di bilancio adeguata;

F.  considerando che, nella sua relazione speciale n. 08/2021 sul sostegno dell'Agenzia alla gestione delle frontiere esterne, la Corte ha riscontrato diverse carenze nelle principali attività dell'Agenzia, segnatamente il monitoraggio della situazione, l'analisi dei rischi, la valutazione delle vulnerabilità, le operazioni congiunte e gli interventi rapidi alle frontiere, le operazioni di rimpatrio e le attività di formazione dell'Agenzia, nonché il mancato svolgimento di valutazioni delle esigenze e di valutazioni di impatto prima dell'aumento esponenziale delle spese dell'Agenzia;

G.  considerando che la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento ha istituito il gruppo di lavoro per il controllo di Frontex, il quale il 14 luglio 2021 ha pubblicato una relazione sull'indagine conoscitiva riguardante l'attività dell'Agenzia per quanto concerne presunte violazioni dei diritti fondamentali ("relazione del gruppo di lavoro per il controllo di Frontex");

H.  considerando che il 15 febbraio 2021 l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha concluso parte delle sue indagini relative al trattamento delle segnalazioni di incidenti connessi ai diritti fondamentali, compresi casi di respingimento; che l'OLAF sta ancora indagando con riguardo a segnalazioni concernenti altre problematiche; che la relazione dell'OLAF su tali indagini non è stata trasmessa ai membri della commissione per il controllo dei bilanci, né ai membri della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; che ciò ostacola l'attività di controllo della commissione per il controllo dei bilanci, vista l'estrema importanza di tale relazione per la procedura di discarico;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio compiuti durante l'esercizio 2020 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 78,42 %, in calo del 21,42 % rispetto al 2019; sottolinea che, dei 364 milioni di EUR del bilancio, sono stati impegnati 360 milioni di EUR; rileva che 95 milioni di EUR sono stati restituiti al bilancio generale dell'Unione; constata con preoccupazione che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato molto modesto (43,84 %), il che rappresenta una flessione del 25,30 % rispetto al 2019;

2.  prende atto dell'osservazione della Corte secondo cui, per la pianificazione finanziaria delle proprie operazioni di rimpatrio, l'Agenzia si affida alle stime fornite dai paesi con cui coopera e che la completezza e la tempestività di tali informazioni sono cruciali; prende atto dell'osservazione della Corte secondo cui nel 2020 in un caso un'autorità nazionale ha incluso due operazioni di rimpatrio non precedentemente annunciate, per un totale di 355 000 EUR, in una convenzione di sovvenzione alla chiusura finanziaria della misura, da cui è derivato un improvviso disavanzo di bilancio che ha costretto l'Agenzia ad approvare un impegno di bilancio ex post, contrariamente a quanto prevede il regolamento finanziario dell'Agenzia; riconosce la dipendenza dell'Agenzia dai paesi con cui coopera e la invita a essere più rigorosa nella definizione e nell'applicazione di norme relative alla completezza e tempestività della ricezione delle informazioni concernenti la pianificazione finanziaria delle operazioni, comprese le operazioni di rimpatrio; ricorda che le regole e i principi del regolamento finanziario dell'Agenzia devono essere osservati e rispettati in tutte le circostanze;

3.  evidenzia che l'Agenzia ha iniziato ad aggiornare l'applicazione per i rimpatri (FAR) e l'applicazione per la gestione integrata dei rimpatri (IRMA) per creare gradualmente un sistema interoperabile dei costi connessi alle attività, al fine di garantire una sana gestione finanziaria delle sovvenzioni; sottolinea che gli Stati membri saranno tenuti a inserire informazioni operative e finanziarie dettagliate sulle attività svolte; invita la Commissione a consolidare le relazioni tra l'Agenzia e gli Stati membri e ad assicurare che siano applicate norme vincolanti per gli Stati membri in materia di protezione e di controllo finanziari e operativi;

4.  prende atto dell'osservazione della Corte secondo cui il contributo dei paesi associati Schengen è sottostimato, in quanto costituiva il 6,91 % del bilancio iniziale dell'Agenzia, mentre avrebbe dovuto rappresentare il 7,43 %, senza sovrastimare il contributo dell'Unione, dato che è iscritto a bilancio indipendentemente dalla partecipazione dei paesi associati Schengen; si associa all'osservazione della Corte secondo cui ciò evidenzia che è necessario che la Commissione fornisca ulteriori orientamenti agli organi e agli organismi dell'Unione su come calcolare in modo coerente i contributi dei paesi terzi;

5.  prende atto dell'osservazione della Corte secondo cui nel 2020 la pandemia ha condizionato le operazioni e l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia, la quale ha ridotto il proprio bilancio iniziale di 95 000 000 EUR, attraverso due bilanci rettificativi; osserva che un impegno di bilancio accantonato di 18 100 000 EUR per la preparazione di dispiegamenti sul campo nel 2021 è stato riportato senza che l'Agenzia avesse sottoscritto impegni giuridici entro il termine di cui all'articolo 75 del suo regolamento finanziario; constata che l'Agenzia prende atto dell'osservazione e nel contempo sta elaborando misure correttive per prevenire incidenti futuri, il che comporta la verifica delle tabelle di riporto per gli impegni giuridici associati; riconosce che l'Agenzia ha emesso una nota amministrativa contenente orientamenti sul principio dell'annualità, nella quale ha illustrato dettagliatamente le norme in materia di riporto;

6.  osserva che il finanziamento dell'Unione all'Agenzia è aumentato di 10 milioni di EUR mediante il bilancio rettificativo n. 1/2020; deplora il fatto che tale importo non fosse visibile nella contabilità di bilancio dell'Agenzia; concorda con il parere della Corte secondo cui ciò riduce la trasparenza, in quanto rende più difficile vedere a quanto ammontava il finanziamento dell'Unione messo a disposizione dell'Agenzia nel 2020 e come tale importo sia cambiato nel tempo; sottolinea la necessità di garantire la trasparenza in via prioritaria;

7.  ricorda la conclusione della Corte secondo cui le relazioni operative dell'Agenzia non informano adeguatamente i responsabili delle decisioni, dal momento che non presentano informazioni sulle prestazioni e sui costi effettivi; ribadisce la sua richiesta alla Corte di valutare i progressi compiuti dall'Agenzia nell'attuazione delle raccomandazioni da 1 a 4; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico sugli esiti dei contatti suggeriti con la Corte e la Commissione e a risolvere urgentemente la questione della carenza di prove a sostegno;

Prestazioni

8.  osserva che l'Agenzia utilizza determinate misure come indicatori chiave di prestazione (ICP) per valutare lo svolgimento delle proprie attività, adottate dal consiglio di amministrazione dell'Agenzia stessa, derivanti dal documento unico di programmazione 2020-2022; prende atto in particolare degli ICP sul tasso di posti di lavoro vacanti, la disponibilità e l'adeguatezza dei gruppi di risorse umane, la disponibilità di attrezzature tecniche per la missione dell'Agenzia e il rilevamento di attraversamenti illegali delle frontiere;

9.  osserva che l'Agenzia ha attuato due interventi rapidi alle frontiere terrestri e marittime esterne della Grecia con la Turchia che hanno richiesto il dispiegamento di attrezzature tecniche attinte dai gruppi di attrezzature tecniche e di reazione rapida, nonché di risorse umane;

10.  osserva che i servizi di sorveglianza degli aeromobili dell'Agenzia hanno svolto un totale di 1 068 missioni nel 2020, di cui 1 030 erano voli di sorveglianza e 38 missioni relative al controllo della pesca; si compiace del fatto che il numero dei servizi di sorveglianza degli aeromobili sia aumentato negli ultimi anni, passando dalle 177 missioni del 2017 alle 1 068 missioni del 2020;

11.  osserva che le risorse dell'Agenzia nelle operazioni marittime hanno contribuito a salvare più di 3 408 migranti durante le attività di pattugliamento, il che ha anche portato all'individuazione di 790 passatori, quattro trafficanti di esseri umani e un'ampia gamma di altri tipi di reati transfrontalieri, come il contrabbando di merci e sostanze illegali (1 463 litri di alcol, 4 013 munizioni, circa 361 chilogrammi di cocaina, oltre 144 tonnellate di hashish e marijuana e 40 chilogrammi di eroina);

12.  osserva che le operazioni di rimpatrio dell'Agenzia, nonostante siano state colpite dalle restrizioni per contenere la pandemia di COVID-19, sono proseguite con la partecipazione di 21 Stati membri in qualità di organizzatori o partecipanti alle operazioni di rimpatrio mediante voli charter coordinati e cofinanziati dall'Agenzia, per un totale di 7 952 persone consegnate, che hanno raggiunto 28 paesi terzi di rimpatrio, numeri significativamente inferiori rispetto al 2019; osserva che i rimpatri volontari hanno rappresentato il 18 % di tutti i voli assistiti; osserva che 26 Stati membri hanno effettuato rimpatri con voli di linea con il sostegno dell'Agenzia, rimpatriando 3 981 cittadini di paesi terzi in 83 paesi di rimpatrio, di cui 2 173 (55 %) senza scorta e 1 532 (38 %) su base volontaria;

13.  osserva che nel 2020 le misure connesse alla COVID-19 hanno incluso la chiusura delle frontiere e la sospensione del traffico aereo, con ripercussioni su tutte le attività operative coordinate dall'Agenzia; rileva che nel 2020 il numero di operazioni di rimpatrio è drasticamente diminuito; invita la Commissione a introdurre, in stretta cooperazione con l'Agenzia, un piano di emergenza volto a stabilire misure di sicurezza, garantendo la continuazione sicura delle operazioni di rimpatrio;

14.  osserva che le attività del responsabile dei diritti fondamentali dell'Agenzia sono state ostacolate dalle restrizioni causate dalla pandemia di COVID-19, in particolare il suo ruolo di monitoraggio in loco delle aree operative dell'Agenzia a causa delle restrizioni generali di viaggio e della chiusura delle frontiere dell'Unione; osserva che il monitoraggio è stato condotto esclusivamente mantenendo i contatti con la divisione di risposta operativa dell'Agenzia e la divisione di sensibilizzazione e monitoraggio situazionale, accedendo ai briefing forniti agli ufficiali distaccati e alle relazioni in arrivo, raccogliendo informazioni dai media, cooperando con il forum consultivo e altre organizzazioni internazionali; osserva che il responsabile dei diritti fondamentali ha formalmente registrato dieci relazioni di incidenti gravi e ha redatto tre relazioni finali emesse per chiudere tali casi, mentre altri tre casi sono considerati chiusi ma le relazioni finali del responsabile dei diritti fondamentali non sono state ancora pubblicate; osserva che le relazioni di incidenti gravi di cui sopra riguardano presunte violazioni dei diritti fondamentali nel corso di attività operative, comprese le operazioni di rimpatrio, coordinate dall'Agenzia (vale a dire relative al personale degli Stati membri e dell'Agenzia);

Diritti fondamentali e seguito dato al ciclo del discarico 2019

15.  ricorda che, nella sua risoluzione del 21 ottobre 2021 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera per l'esercizio 2019(2), il Parlamento ha invitato l'autorità di bilancio a iscrivere una parte del bilancio 2022 dell'Agenzia in una riserva che avrebbe dovuto essere sbloccata una volta soddisfatte sette condizioni; si rammarica che, dopo i negoziati sul bilancio 2022, tale riserva non sia stata istituita; ribadisce tuttavia che nel discarico dell'Agenzia per l'esercizio 2019 figurava esplicitamente che il mancato rispetto di tali condizioni avrebbe aumentato il rischio di un rifiuto di concessione del discarico per l'esercizio 2020; sottolinea la necessità di valutare, nell'ambito del discarico 2020, i risultati dell'Agenzia per ciascuna delle condizioni formulate nel 2019, al fine di rafforzare la coerenza tra le procedure di discarico nel corso degli anni e per valutare le prestazioni dell'Agenzia, anche nel campo dell'adempimento dei suoi obblighi giuridici; prende atto, in tale contesto, dei recenti contributi ricevuti dalla Commissione nella sua lettera del 24 marzo 2022 indirizzata alla commissione per il controllo dei bilanci, nonché delle informazioni sullo stato di attuazione delle condizioni stabilite nella risoluzione del Parlamento del 21 ottobre 2021, trasmesse dall'Agenzia alla stessa data;

16.  osserva che, per quanto riguarda le sette condizioni stabilite dal Parlamento nella sua risoluzione del 21 ottobre 2021, la Commissione ritiene che l'Agenzia abbia compiuto "progressi significativi nell'ultimo anno e mezzo", ma che "resta ancora molto da fare"; considera, per ciascuna delle sette condizioni, quanto segue:

   a) esprime delusione per il fatto che l'Agenzia non sia ancora in grado di ottemperare a quanto disposto dal regolamento (UE) 2019/1896, che prevedeva l'assunzione di almeno 40 osservatori dei diritti fondamentali entro dicembre 2020; osserva con rammarico che, ad oggi, solo un totale di 20 osservatori dei diritti fondamentali è entrato in carica, di cui 5 a livello AD e 15 a livello AST, per cui si registra un notevole ritardo nel soddisfare la prima condizione stabilita nel discarico 2019; rileva che le fasi successive dell'assunzione fanno capo al responsabile dei diritti fondamentali e sono condotte indipendentemente dall'ufficio del direttore esecutivo; osserva che il responsabile dei diritti fondamentali ha concluso, alla fine di febbraio 2022, la procedura per l'assunzione del secondo gruppo di 20 osservatori dei diritti fondamentali nel gruppo di funzioni AD, i quali tuttavia ad oggi non sono ancora entrati in carica; constata con rammarico che 8 di questi 20 osservatori dei diritti fondamentali supplementari erano già impiegati nel gruppo di funzioni AST e che pertanto deve essere pubblicato un invito complementare a presentare candidature; si compiace della collaborazione tra l'Agenzia e l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali in tale assunzione;
   b) rileva che i tre vicedirettori esecutivi sono stati assunti e sono entrati a far parte dell'Agenzia;
   c) osserva che il direttore esecutivo ha firmato, il 25 febbraio 2022, la procedura operativa standard sul meccanismo per revocare il finanziamento delle attività dell'Agenzia, sospenderle, cessarle o non avviarle; rileva che l'articolo 46 del regolamento (UE) 2019/1896 impone al direttore esecutivo dall'Agenzia di sospendere, cessare o non avviare le attività qualora vi siano rischi di violazione dei diritti fondamentali; osserva che l'Agenzia non ha effettuato una valutazione delle proprie attività in Grecia, anche se vi sono segnalazioni da parte di istituzioni degli Stati membri, del Consiglio d'Europa e delle Nazioni Unite che mostrano che l'Agenzia ha svolto operazioni in aree nelle quali contemporaneamente si sono verificate violazioni dei diritti fondamentali; sottolinea che il rispetto della condizione di cui alla lettera g) del presente paragrafo (relativa alla sospensione delle operazioni in Ungheria) è una componente pertinente della corretta attuazione dell'articolo 46 del regolamento (UE) 2019/1896, come formulato in tale condizione;
   d) osserva che il direttore esecutivo ha firmato, nell'aprile 2021, la procedura operativa standard riveduta sul meccanismo per la segnalazione di incidenti gravi che definisce il ruolo del responsabile dei diritti fondamentali nel processo; osserva che il direttore esecutivo e il responsabile dei diritti fondamentali hanno presentato una relazione sull'attuazione pratica di tale procedura concludendo che è necessario rivedere ulteriormente la procedura; sottolinea inoltre che il meccanismo per la segnalazione di incidenti gravi, pur non avviando automaticamente un'indagine, ha un seguito e consente al responsabile dei diritti fondamentali di assumere un ruolo guida; osserva che l'Agenzia non ha ancora fissato scadenze con gli Stati membri in merito alle tempistiche di risposta a un segnalazione di incidenti gravi;
   e) l'Agenzia ha adottato norme speciali per garantire l'indipendenza del responsabile dei diritti fondamentali e ha assunto un nuovo responsabile dei diritti fondamentali e un responsabile aggiunto dei diritti fondamentali; osserva che l'Agenzia ha elaborato una strategia e un piano d'azione in materia di diritti fondamentali, ha adottato un programma di formazione specializzata in materia di diritti fondamentali per gli osservatori dei diritti fondamentali e ha anche rivisto il suo meccanismo di denuncia;
   f) rileva che l'Agenzia ha completato l'attuazione di un progetto di gestione delle competenze e ha adottato una politica di gestione delle conoscenze e di necessità di sapere ("need-to-know") a valore aggiunto, attualmente aggiornata con nuovi miglioramenti, mentre sono ancora in corso l'attuazione del programma per la trasformazione della divisione "Conoscenza situazionale e monitoraggio" e la valutazione delle capacità delle risorse umane; osserva che l'Agenzia ha posticipato al 30 giugno 2022 il termine per la piena attuazione della raccomandazione 5, oltre il limite temporale per l'attuazione stabilito nella relazione speciale della Corte, nel contesto di un'analisi formale volta a individuare le esigenze del personale dell'Agenzia, in particolare nei settori dell'analisi dei rischi e della valutazione delle vulnerabilità;
   g) rileva che l'Agenzia continua a operare in Ungheria, nonostante la Corte di giustizia dell'Unione europea ("Corte di giustizia") abbia concluso, in una causa avviata dalla Commissione, che le attività dell'Ungheria sono incompatibili con la direttiva 2008/115/CE(3) e con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea; osserva che l'Agenzia sta fornendo assistenza operativa a tali operazioni di rimpatrio; rileva che sono state poste in essere ulteriori garanzie e che tutte le richieste di sostegno da parte dell'Ungheria sono oggetto di una valutazione puntuale; osserva che il gruppo di lavoro per il controllo di Frontex ha invitato l'Agenzia a sospendere le proprie attività di sostegno in Ungheria; sottolinea che la sentenza della Corte di giustizia fornisce orientamenti chiari al direttore esecutivo per l'attuazione dell'articolo 46 del regolamento (UE) 2019/1896 e la sospensione delle attività in Ungheria;

conclude che l'Agenzia ha soddisfatto solo parzialmente le condizioni stabilite nella risoluzione del Parlamento del 21 ottobre 2021; invita l'Agenzia a presentare all'autorità di discarico una tabella di marcia dettagliata sul modo in cui intende rispondere alle preoccupazioni in sospeso, unitamente a un calendario chiaro e dettagliato per tali azioni; esorta inoltre l'Agenzia ad adottare rapidamente tutte le misure necessarie suggerite dall'indagine dell'OLAF, conformemente alla legislazione in vigore, e a informare senza indugio l'autorità di discarico in merito alla portata e al calendario di tali procedimenti; sottolinea che la risposta dell'Agenzia costituisce un elemento essenziale da valutare nella procedura di discarico per l'esercizio 2020;

17.  ricorda le conclusioni indicate nella relazione di discarico 2019 per l'Agenzia sulla relazione speciale n. 8/2021 della Corte e la serie di carenze operative ivi individuate; ricorda le conclusioni della relazione della Corte secondo cui l'Agenzia non ha ancora adottato misure sufficienti per adeguare la propria organizzazione al fine di attuare pienamente il suo mandato a norma del regolamento (UE) 2016/1624(4), e che la Corte ha evidenziato rischi significativi connessi al mandato dell'Agenzia a norma del regolamento (UE) 2019/1896; ricorda che la Corte ha formulato cinque raccomandazioni all'Agenzia e alla Commissione, con scadenze per l'attuazione entro la fine del 2021 (raccomandazione n. 5), la metà del 2022 (raccomandazione n. 1) ed entro la fine del 2022 (raccomandazioni n. 2, n. 3 e n. 4); osserva che le raccomandazioni sono rivolte all'Agenzia e alla Commissione e che anche gli Stati membri sono coinvolti nell'attuazione; sottolinea l'importanza che l'autorità di discarico attribuisce alla corretta attuazione delle raccomandazioni formulate dalla Corte; ricorda che la raccomandazione n. 5 è inclusa nelle condizioni formulate nella relazione di discarico 2019 dell'Agenzia e non è ancora pienamente soddisfatta, e che l'attuazione delle altre raccomandazioni è ancora in sospeso; invita la Corte a svolgere una valutazione una volta scaduti i termini per le raccomandazioni da 1 a 4 (entro la fine del 2022) nel quadro della relazione annuale per l'Agenzia, al fine di valutare se, e se del caso in quale misura e con quali modalità, l'Agenzia abbia attuato le raccomandazioni della Corte come necessario e per tempo; invita l'Agenzia e la Commissione a tenere informata l'autorità di discarico in merito all'attuazione delle raccomandazioni ed esprime il proprio impegno a tenerne conto nelle future relazioni sul discarico;

18.  constata che, nell'ottobre 2020, indagini giornalistiche hanno mosso diverse accuse nei confronti dell'Agenzia, relative a una sua possibile complicità in respingimenti illegali di migranti nel Mar Mediterraneo; osserva che tali accuse erano supportate da filmati che mostravano la presunta partecipazione di risorse dell'Agenzia a tali azioni; ricorda che, sulla base di tali accuse, la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento ha condotto un'indagine da parte del suo gruppo di lavoro per il controllo di Frontex (FSWG); ricorda le conclusioni della relazione dell'FSWG che sono state ampiamente trattate nella relazione di discarico 2019 dell'Agenzia; ricorda, in tale contesto, che l'FSWG ha concluso che l'Agenzia "non ha individuato prove definitive sull'esecuzione diretta dei respingimenti e/o delle espulsioni collettive da parte dell'Agenzia nei casi di incidenti gravi che l'FSWG ha potuto esaminare"; rammenta che l'FSWG ha concluso che l'Agenzia era in possesso di "prove a sostegno delle accuse di violazioni dei diritti fondamentali all'interno di Stati membri con i quali conduceva un'operazione congiunta, ma non ha fatto fronte e dato seguito in maniera rapida, attenta ed efficace a tali violazioni" e che, "di conseguenza, Frontex non ha impedito il verificarsi delle violazioni in questione, né ha ridotto il rischio di future violazioni dei diritti fondamentali"; ricorda che la relazione dell'FSWG comprendeva raccomandazioni all'Agenzia, alla Commissione e al Consiglio su questioni riguardanti la conformità dell'Agenzia ai diritti fondamentali e la governance, il controllo, le procedure di segnalazione e il trattamento delle denunce; osserva che tali raccomandazioni sono rivolte all'Agenzia, al suo consiglio di amministrazione, al Parlamento, alla Commissione e al Consiglio; osserva che il direttore esecutivo dell'Agenzia riferisce, in ciascuna riunione del consiglio di amministrazione, in merito ai progressi compiuti nell'attuazione delle raccomandazioni formulate dall'FSWG per quanto concerne i diritti fondamentali e gli aspetti legali delle operazioni, il Mediatore europeo e la Corte; osserva che non vi sono scadenze per l'attuazione delle raccomandazioni e invita l'Agenzia a chiarire all'autorità di discarico il seguito dato previsto dalle raccomandazioni; invita l'FSWG a svolgere un'indagine di follow-up sull'attuazione delle raccomandazioni contenute nella relazione dell'FSWG e a comunicare i risultati all'autorità di discarico affinché siano rispecchiati nel discarico per l'Agenzia;

19.  invita il direttore esecutivo a rafforzare le sue relazioni con il responsabile dei diritti fondamentali e il forum consultivo, tenendo sistematicamente conto delle loro raccomandazioni, garantendo che il responsabile dei diritti fondamentali sia adeguatamente consultato prima delle operazioni e dando un seguito tempestivo alle raccomandazioni dell'FSWG, e a riferire all'autorità di discarico in merito ai progressi compiuti;

20.  osserva che il responsabile dei diritti fondamentali dell'Agenzia ha formalmente registrato dieci relazioni di incidenti gravi e ha redatto tre relazioni finali emesse per chiudere tali casi, mentre altri tre casi sono considerati chiusi ma le relazioni finali del responsabile dei diritti fondamentali non sono state ancora pubblicate; osserva che le relazioni di incidenti gravi di cui sopra riguardano presunte violazioni dei diritti fondamentali nel corso di attività operative, comprese le operazioni di rimpatrio, coordinate dall'Agenzia (vale a dire relative al personale degli Stati membri e dell'Agenzia); evidenzia che l'FSWG ha espresso preoccupazione per la mancanza di cooperazione da parte del direttore esecutivo al fine di garantire il rispetto di alcune disposizioni del regolamento relativo alla guardia di frontiera e costiera europea, segnatamente in materia di diritti fondamentali;

21.  ricorda che tutte le operazioni e attività dell'Agenzia devono essere svolte nel pieno rispetto del regolamento (UE) 2019/1896, nonché dello statuto del personale dell'UE e del regolamento finanziario dell'Agenzia;

Politica del personale

22.  deplora che, al 31 dicembre 2020, l'organico era stato completato al 63,01 %, con la nomina di 662 agenti temporanei su 1 050 agenti temporanei autorizzati a titolo del bilancio dell'Unione (rispetto ai 484 posti autorizzati nel 2019); osserva che, inoltre, 387 agenti contrattuali e 185 esperti nazionali distaccati hanno lavorato per l'Agenzia (con 730 agenti contrattuali e 220 esperti nazionali distaccati autorizzati per l'Agenzia nel 2020);

23.  prende atto con preoccupazione della situazione per quanto riguarda l'equilibrio di genere segnalata per il 2020 a livello di alta dirigenza con 15 uomini (75 %) e 5 donne (25 %), a livello di consiglio di amministrazione con 50 uomini (83,3 %) e 10 donne (16,7 % ), e per il personale complessivo dell'Agenzia, con 870 uomini (70,5 %) e 364 donne (29,5 %); invita l'Agenzia a migliorare l'equilibrio di genere a livello dell'alta dirigenza e del personale e a riferire all'autorità di discarico in merito ai progressi compiuti; rinnova l'invito alla Commissione e agli Stati membri a tenere conto dell'importanza di assicurare l'equilibrio di genere al momento di nominare i loro candidati al consiglio di amministrazione dell'Agenzia;

24.  ricorda che nel 2019 l'OLAF ha avviato un'indagine a seguito di accuse di molestie, negligenze e respingimenti di migranti che hanno coinvolto l'Agenzia, individuando irregolarità; osserva che il 15 febbraio 2022 l'OLAF ha chiuso la prima parte della sua indagine sulla gestione degli incidenti relativi ai diritti fondamentali con una raccomandazione disciplinare e che il suo esito è stato parzialmente presentato il 28 febbraio 2022 ai membri della commissione per il controllo dei bilanci e della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento; osserva, tuttavia, che la relazione non è ancora stata trasmessa per iscritto ai deputati, né sono state fornite altre prove scritte in merito ai risultati dell'indagine; osserva con preoccupazione che tale indagine si riferisce ad accuse relative all'esercizio di incarichi professionali e al mancato rispetto delle norme in vigore e che la relazione è stata inviata al consiglio di amministrazione dell'Agenzia nell'ambito di una procedura di sala di lettura sicura; invita l'OLAF e la Commissione a garantire che la relazione d'indagine completa sia condivisa quanto prima con l'autorità di discarico e la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, nel pieno rispetto del regolamento (UE, Euratom) 2020/2223(5) e di tutti i requisiti giuridici in materia di protezione dei dati sensibili e dei diritti delle persone interessate, tra cui l'accesso alle informazioni sulle accuse, la preparazione della loro difesa e il tempo sufficiente per reagire;

25.  ricorda che è necessario avere chiarezza su tutti gli elementi dell'indagine; sottolinea che le conclusioni delineate nella presentazione parziale sollevano serie preoccupazioni per quanto riguarda le prestazioni dell'Agenzia per l'esercizio 2020 ed esorta il consiglio di amministrazione e la Commissione ad agire rapidamente per affrontare tutte le questioni sollevate, dato che la credibilità dell'Agenzia deve essere al di là di ogni dubbio, affinché possa svolgere pienamente i suoi compiti e le sue prerogative, anche nel contesto della guerra in Ucraina; ritiene che l'autorità di discarico disponga al momento di informazioni incomplete per adottare una decisione pienamente informata sul discarico per l'esercizio 2020; ribadisce il suo invito all'Agenzia a cooperare pienamente con l'OLAF e a tenere informata l'autorità di discarico su qualsiasi sviluppo rilevante per la procedura di discarico;

26.  ricorda l'importanza dell'Agenzia e del suo ruolo di guardia costiera e di frontiera dell'Unione; invita pertanto l'Agenzia a intensificare gli sforzi per dare seguito e rispondere adeguatamente a tutte le raccomandazioni dell'OLAF, al fine di garantire la piena funzionalità, nonché l'efficacia e la credibilità delle sue azioni, in particolare nel contesto dell'attuale situazione in Ucraina, in cui il controllo delle frontiere dell'Unione e la corretta gestione dei crescenti flussi migratori assumono un'importanza fondamentale;

27.  prende atto con preoccupazione delle risposte dell'Agenzia alle interrogazioni parlamentari scritte, secondo cui 17 casi in totale di molestie sono stati segnalati alle entità competenti dell'Agenzia nel 2020; invita l'Agenzia a valutare attentamente ciascun caso, adottando un approccio di tolleranza zero nei confronti delle molestie psicologiche, sessuali o di qualsiasi altro tipo, e ad agire rapidamente affinché i responsabili di tali condotte illecite siano chiamati a rispondere delle loro azioni; accoglie con favore la formazione ricevuta dai consulenti di fiducia e le azioni intraprese per sensibilizzare e informare il personale su tali figure; accoglie con favore le sessioni di sensibilizzazione online per direttori esecutivi, alti dirigenti, quadri intermedi e responsabili di équipe e che siano state organizzate sessioni di sensibilizzazione dedicate per i membri del personale che vi si sono iscritti; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico circa l'esito di tali casi;

Appalti

28.  osserva che l'Agenzia ha indetto 23 gare a procedura aperta nel 2020, cinque delle quali hanno portato alla firma di contratti per un valore totale di 9 309 000 EUR, mentre 18 di queste sono ancora in corso, per un valore totale di 153 294 000 EUR; osserva inoltre che l'Agenzia ha avviato 30 procedure di basso e medio valore (negoziate con tre e cinque candidati) per un valore totale di 2 764 706,46 EUR, di cui 21 hanno portato alla firma di contratti nel 2020 per un valore totale di 1 992 904 EUR e nove di queste sono ancora in corso, per un valore totale di 771 802,46 EUR; osserva inoltre che 213 procedure di valore molto basso (negoziate con un candidato) per un valore totale di 1 347 649,76 EUR sono state gestite dall'Agenzia nel 2020; rileva infine che nel 2020 sono state gestite 776 procedure nell'ambito dei contratti quadro esistenti per un valore totale di 91 451 075,83 EUR, di cui 696 hanno dato luogo a contratti specifici o buoni d'ordine firmati, per un valore totale di 80 895 932,89 EUR, mentre 80 di esse, per un valore complessivo di 10 555 142,94 EUR, sono tuttora in corso;

29.  osserva che l'Agenzia ha condotto la gara interistituzionale per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale con la partecipazione di circa 50 altre istituzioni, agenzie e organismi dell'Unione per un valore totale di 60 580 000 EUR;

30.  si compiace del fatto che l'Agenzia abbia introdotto orientamenti per gli appalti verdi per i servizi di pulizia e mensa e la consegna di mobili; incoraggia l'Agenzia a valutare l'esperienza con gli appalti verdi, a condividerla con la rete delle agenzie dell'UE e, se del caso, a estendere il campo di applicazione degli appalti verdi nell'ambito dell'Agenzia;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

31.  si rammarica che non tutti i curricula e non tutte le dichiarazioni di interessi dei membri del consiglio di amministrazione siano pubblicati sul sito web dell'Agenzia; invita l'Agenzia a pubblicare i curricula e le dichiarazioni di interessi mancanti sul suo sito web, al fine di aumentare la trasparenza, e a riferire all'autorità di discarico sulle misure adottate al riguardo;

32.  ricorda le preoccupazioni dell'autorità di discarico per il discarico del 2019 in merito alla trasparenza e alla rappresentanza degli interessi per l'Agenzia; prende atto dell'istituzione e dell'operatività del registro per la trasparenza dell'Agenzia; invita l'Agenzia a rispettare i più elevati standard di trasparenza e ad aggiornare regolarmente il registro per la trasparenza; osserva che l'Agenzia ha attuato un nuovo procedimento per aumentare la trasparenza; osserva che tutte le riunioni settoriali (i-days) sono state organizzate online con la presentazione di oltre 60 soluzioni da parte di 50 aziende, con la partecipazione di 430 rappresentanti dell'Agenzia, degli Stati membri e dei partner dell'Unione, nonché di organizzazioni internazionali; osserva che l'Agenzia, oltre agli i-days, ha organizzato una dimostrazione online di soluzioni tecnologiche in parallelo con la conferenza internazionale sulla biometria per le frontiere, presentando oltre 100 soluzioni, con 23 presentazioni del settore a oltre 470 partecipanti alla conferenza; osserva tuttavia che pochissime riunioni sembrano essere registrate nel registro per la trasparenza di recente istituzione; invita l'Agenzia a comunicare all'autorità di discarico quali organismi privati ha incontrato nel corso delle giornate semestrali del settore nel 2020; invita l'Agenzia ad aggiornare l'autorità di discarico in merito ai progressi compiuti a tale proposito;

33.  sottolinea che la Mediatrice europea ha esortato l'Agenzia a "garantire un approccio più proattivo alla trasparenza"; ricorda la richiesta rivolta all'Agenzia dal gruppo di lavoro per il controllo di Frontex affinché essa aumenti ulteriormente la sua trasparenza agendo conformemente alla prassi del portale AsktheEU e non ricorra ad alcuna clausola sul diritto d'autore e le relazioni relative a gravi incidenti, le relazioni sull'uso della forza e le denunce individuali siano classificate come documenti riservati solo se necessario e secondo un approccio caso per caso;

34.  sottolinea la necessità che l'Agenzia collabori lealmente con tutti i portatori di interessi interni ed esterni, come previsto dall'articolo 11 del regolamento (UE) 2019/1896;

35.  prende atto delle recenti notizie dei media secondo cui l'Agenzia ha speso 8 500 EUR per inviare il suo direttore esecutivo su un jet privato per partecipare a una riunione a Bruxelles il 4 marzo 2020, sebbene fosse stato comunicato con un giorno di anticipo che la riunione di Bruxelles era programmata un giorno in cui era disponibile un volo commerciale; sottolinea che ciò va contro una gestione responsabile del denaro dei contribuenti ed esorta il direttore esecutivo a cambiare approccio a questo proposito;

Controllo interno

36.  prende atto della valutazione del sistema di controllo interno effettuata dall'Agenzia nel 2020, nella quale si conclude che, sebbene il sistema sia ritenuto complessivamente efficace, sono necessari alcuni miglioramenti; osserva che ciò riguarda in particolare i principi di controllo interno 10 (attività di controllo), 15 (comunicazione con parti esterne su questioni che incidono sul controllo interno) e 16 (valutazione annuale e continua del sistema di controllo interno); invita l'Agenzia a tenere conto anche delle osservazioni della Corte nella valutazione annuale del sistema di controllo interno; osserva che l'Agenzia ha formulato un piano d'azione per affrontare le carenze individuate e che si impegna a una rapida attuazione delle azioni; invita l'Agenzia a tenere informata l'autorità di discarico dei progressi compiuti;

37.  prende atto delle misure in corso dell'Agenzia in risposta alle osservazioni della Corte; osserva che l'Agenzia ha preparato un piano d'azione per affrontare le carenze rilevate dalla Corte; invita l'Agenzia a continuare a intraprendere azioni correttive, tra cui adottare e attuare una politica in materia di posti sensibili in linea con le sue norme di controllo interno, elaborare un piano di continuità operativa ottenendo l'approvazione del suo consiglio di amministrazione, affrontare il rischio di duplicazione del finanziamento da parte del Fondo sicurezza interna e far fronte all'elevato livello di riporti; esorta tuttavia l'Agenzia a potenziare gli sforzi volti al conseguimento dei livelli di occupazione richiesti dalla tabella dell'organico; accoglie con favore le misure correttive adottate dall'Agenzia per affrontare la questione dei rimborsi effettuati ai paesi cooperanti senza disporre dei necessari documenti giustificativi; invita l'Agenzia a riferire all'autorità di discarico in merito ai progressi compiuti in proposito;

38.  prende atto dell'osservazione della Corte secondo cui l'Agenzia non aveva annotato una nota di eccezione nel registro centrale delle eccezioni; invita l'Agenzia a mantenere i suoi elevati standard di trasparenza e registrazione tempestiva e completa delle eccezioni e degli eventi di non conformità e la relativa documentazione;

39.  prende atto della constatazione della Corte secondo cui, il 1° settembre 2020, l'Agenzia ha chiesto alla Commissione l'autorizzazione a riqualificare 100 posti AST in posti di grado avanzato (grado AD 7 o superiore) destinati al corpo permanente e alle nuove funzioni istituite in virtù del nuovo mandato; osserva con preoccupazione che l'Agenzia, in attesa della risposta della Commissione, il 9 settembre 2020 ha inviato 47 offerte a candidati di livello avanzato e che la Commissione ha informato l'Agenzia di non avere l'autorità legale per aggiornare i posti, con la conseguenza che l'Agenzia ha immediatamente ritirato le 47 offerte di lavoro; sottolinea che, prima di procedere, l'Agenzia avrebbe dovuto ottenere una garanzia giuridica da parte della Commissione, in quanto ciò avrebbe evitato l'inutile scompiglio causato dal ritiro delle offerte; ricorda che ciò ha esposto l'Agenzia a un inutile rischio di danno reputazionale e di contenzioso; invita l'Agenzia ad astenersi in futuro dall'intraprendere azioni simili senza chiarezza giuridica, per evitare che tali situazioni si ripetano;

Risposta alla COVID-19 e continuità operativa

40.  prende atto dell'istituzione di una cellula di crisi all'interno dell'Agenzia, che ha sostenuto la sua gestione esecutiva durante la pandemia di COVID-19, fornendo sostegno alla continuità operativa, garantendo la salute, la sicurezza e il benessere del personale e riducendo al minimo le perturbazioni al funzionamento dell'Agenzia; osserva che la cellula di crisi è stata autorizzata con un'assegnazione temporanea di funzioni e personale da entità in tutta l'Agenzia per garantire una gestione efficiente e sostenibile di processi e compiti;

41.  osserva che l'Agenzia ha redatto orientamenti specifici sul telelavoro durante la pandemia di COVID-19 nonché una strategia di uscita; osserva che, per facilitare il telelavoro e contribuire a creare condizioni di lavoro adeguate per il personale, tutto il personale, compreso quello esterno in caso di giustificate esigenze aziendali, è stato autorizzato a portare a casa determinate apparecchiature dell'ufficio e informatiche che normalmente utilizza in ufficio attraverso una procedura interna sviluppata per garantire il controllo delle apparecchiature e il ritiro ordinato dai locali;

42.  prende atto della relazione dell'Agenzia secondo cui è stato lanciato un nuovo flusso di lavoro privo di supporti cartacei per le procedure finanziarie e di appalto, compresi nuovi strumenti di attuazione, come l'interpretazione online; prende atto dell'osservazione dell'Agenzia secondo cui l'impatto della pandemia in alcuni casi può essere positivo, poiché ha accelerato le innovazioni tanto necessarie e ha semplificato alcune procedure;

43.  osserva che il piano di formazione dell'Agenzia ha risentito in modo significativo della pandemia, con restrizioni di viaggio imposte dagli Stati membri e dai paesi associati Schengen, che hanno portato all'indisponibilità sia dei formatori che dei luoghi di formazione, nonché la possibilità limitata di recarsi nei siti di formazione; prende atto degli sforzi dell'Agenzia per garantire la continuità aziendale riprogettando l'intero processo di formazione, adattato all'apprendimento a distanza;

Altre osservazioni

44.  ricorda che il 15 giugno 2021 il Mediatore europeo ha concluso che vi era stato un ritardo da parte dell'Agenzia nel dare attuazione alle importanti modifiche introdotte dal regolamento (UE) 2019/1896; osserva che la Mediatrice europea ha trattato 13 casi relativi all'Agenzia, sei sull'accesso del pubblico ai documenti, sei sulla gestione delle risorse umane e uno relativo ai diritti fondamentali; osserva che la Mediatrice europea non ha fornito raccomandazioni in sei casi, che l'attuazione di quattro raccomandazioni è in corso e che in tre casi la raccomandazione è già stata attuata;

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o   o

45.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 4 maggio 2022(6) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.

(1) GU C 143 del 30.4.2020, pag. 6.
(2) Testi approvati, P9_TA(2021)0442.
(3) Direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (GU L 348 del 24.12.2008, pag. 98).
(4) Regolamento (UE) 2016/1624 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2016, relativo alla guardia di frontiera e costiera europea e che modifica il regolamento (UE) 2016/399 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga il regolamento (CE) n. 863/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio e la decisione n. 2005/267/CE del Consiglio (GU L 251 del 16.9.2016, pag. 1).
(5) Regolamento (UE, Euratom) 2020/2223 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 dicembre 2020, che modifica il regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013 per quanto riguarda la cooperazione con la Procura europea e l'efficacia delle indagini dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (GU L 437 del 28.12.2020, pag. 49).
(6) Testi approvati, P9_TA(2022)0196.

Ultimo aggiornamento: 26 agosto 2022Note legali - Informativa sulla privacy