Risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2022 sulle isole dell'UE e la politica di coesione: situazione attuale e sfide future (2021/2079(INI))
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 174, 175 e 349 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),
– visto il regolamento (UE) 2021/1058 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo di coesione(1),
– visto il regolamento (UE) 2021/1056 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, che istituisce il Fondo per una transizione giusta(2),
– vista la dichiarazione finale della 40a Assemblea generale annuale della Commissione delle isole della Conferenza delle regioni periferiche marittime d'Europa (CRPM) del 15 aprile 2021,
– visto il 7° programma d'azione in materia di ambiente e i concetti ivi enunciati,
– viste le conclusioni del Consiglio, del 16 ottobre 2020, sulla strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030,
– visto lo studio condotto per la commissione per lo sviluppo regionale dal titolo "Islands of the European Union: State of play and future challenges" (Le isole dell'Unione europea: situazione attuale e sfide future), pubblicato nel marzo 2021,
– visto lo studio condotto per la commissione per lo sviluppo regionale dal titolo "Cohesion Policy and Climate Change" (Politica di coesione e cambiamenti climatici), pubblicato nel marzo 2021,
– visto lo strumento per la ripresa Next Generation EU,
– vista la dichiarazione finale della 26a Conferenza dei presidenti delle regioni ultraperiferiche, firmata a Ponta Delgada il 18 novembre 2021,
– visto il parere del Comitato europeo delle regioni, del 10 dicembre 2020, relativo alla relazione della Commissione europea sull'attuazione di un partenariato strategico rinnovato con le regioni ultraperiferiche dell'UE(3),
– visto l'accordo del Consiglio del 7 dicembre 2021 su un approccio generale inteso ad aggiornare le norme dell'UE per quanto riguarda le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto (IVA),
– vista la sua risoluzione del 18 maggio 2021 sul riesame del Fondo di solidarietà dell'Unione europea(4),
– vista la sua risoluzione del 17 aprile 2018 sul rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale nell'Unione europea: la 7a relazione della Commissione europea(5),
– vista la sua risoluzione del 17 aprile 2020 sull'azione coordinata dell'Unione europea per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze(6),
– vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 sul Green Deal europeo(7),
– vista la sua risoluzione del 14 settembre 2021 verso un rafforzamento del partenariato con le regioni ultraperiferiche dell'Unione(8),
– vista la sua risoluzione del 28 novembre 2019 sull'emergenza climatica e ambientale(9),
– visto l'articolo 54 del suo regolamento,
– visti i pareri della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale,
– visto il parere del Comitato europeo delle regioni del 14 ottobre 2020 su un uso sostenibile delle risorse naturali nel contesto insulare mediterraneo,
– vista la relazione della commissione per lo sviluppo regionale (A9-0144/2022),
A. considerando che le regioni insulari dell'UE hanno una popolazione stimata di oltre 20 milioni di abitanti (il 4,6 % della popolazione totale dell'Unione); che la popolazione insulare europea è distribuita su circa 2 400 isole appartenenti a 13 Stati membri;
B. considerando che le isole europee con un numero significativo di problemi strutturali sono già ampiamente classificate come regioni (NUTS) 2 o NUTS 3 nella classificazione comune delle unità territoriali per la statistica;
C. considerando che le isole spesso presentano svantaggi naturali molteplici e permanenti, quali dimensioni ridotte, in gran parte bassa densità di popolazione, sfide demografiche quali una pressione demografica stagionale, volume ristretto dei mercati, doppia insularità (isole e arcipelaghi), topografia difficile molto simile alle regioni montane, dipendenza dal trasporto marittimo e aereo o da un numero esiguo di produzioni;
D. considerando che i cambiamenti demografici non interessano tutti i paesi e le regioni in modo uniforme, ma hanno un impatto maggiore sulle regioni già in ritardo di sviluppo, aggravando le disuguaglianze territoriali e sociali esistenti; che le regioni rurali, periferiche e ultraperiferiche, comprese le isole, sono le più segnate dallo spopolamento e che ad abbandonare queste zone sono in particolare i giovani e le donne, con un conseguente aumento delle persone anziane che vi abitano e un maggiore rischio di isolamento sociale;
E. considerando che le caratteristiche specifiche delle isole sono riconosciute dall'articolo 174 TFUE e che manca ancora l'applicazione concreta di tale articolo per quanto riguarda specificamente i territori insulari dell'UE; che tali caratteristiche dovrebbero essere tenute conto nelle politiche dell'UE, in particolare nell'elaborazione di una strategia specifica, un piano d'azione europeo e un'agenda politica insulare con priorità d'azione chiaramente definite;
F. considerando che le regioni insulari sono tutte relativamente meno sviluppate rispetto alle regioni continentali del loro Stato membro e hanno un PIL pro capite inferiore;
G. considerando che tre Stati membri dell'UE sono isole;
H. considerando che l'assenza di collegamenti fisici delle isole e la loro lontananza dalla terraferma pongono in essere ulteriori limiti, in particolare per il mercato del lavoro, i collegamenti di trasporto e la mobilità sostenibili, l'importazione di materie prime e di prodotti di consumo, l'accesso dei prodotti insulari ai mercati esterni limitrofi, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, le attività economiche, l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, l'approvvigionamento energetico e gli impianti di gestione dei rifiuti; che tale assenza di collegamenti geografici rende più difficile la transizione verde di tali territori verso un'economia climaticamente neutra;
I. considerando che ai fini della competitività sostenibile, dell'equità sociale e della resilienza è necessario garantire a tutti, comprese le persone che vivono nelle zone rurali e remote e nelle isole scarsamente popolate, un accesso paritario a misure per acquisire competenze di qualità ed inclusive, migliorarne il livello o riqualificarsi, nonché alle informazioni sulle risorse, sulla consulenza, l'istruzione e la formazione professionale;
J. considerando che, conformemente all'articolo 349 TFUE, per le regioni ultraperiferiche, che sono in gran parte isole, l'UE deve adottare misure specifiche volte a stabilire le condizioni di applicazione delle politiche comuni dell'UE a tali regioni, soprattutto in settori quali politiche doganali e commerciali, politica fiscale, zone franche, politiche in materia di agricoltura e di pesca, condizioni di fornitura delle materie prime e di beni di consumo primari, aiuti di Stato e condizioni di accesso ai fondi strutturali e ai programmi orizzontali dell'Unione; che le misure specifiche in tutti questi settori contribuiscono a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale nell'UE;
K. considerando che durante la pandemia di COVID-19 i lavoratori stagionali e distaccati spesso erano privi di un'assistenza sanitaria di base, di un alloggio dignitoso, di dispositivi di protezione individuale e di informazioni adeguate; che spesso avevano solo un accesso inadeguato o nullo ai regimi di protezione sociale negli Stati membri ospitanti, tra cui l'indennità di malattia e i regimi di disoccupazione di breve periodo; che la mobilità dei lavoratori dipende notevolmente dai mezzi di trasporto disponibili e che i lavoratori delle isole e delle regioni ultraperiferiche dell'Unione sono particolarmente colpiti;
L. considerando che le conseguenze sociali, economiche, ambientali e culturali a lungo termine della crisi della COVID-19 sui territori insulari dell'UE destano particolare preoccupazione e che la ripresa europea deve passare per le isole e non deve causare ulteriori disparità regionali; che la crisi generata dalla COVID-19 ha messo in luce l'enorme vulnerabilità delle economie insulari a tali eventi;
M. considerando che i tassi di disoccupazione spesso elevati delle isole, che tendono a essere più elevati rispetto a quelli della terraferma, sono notevolmente aumentati a causa della crisi della COVID-19, colpendo in particolare i giovani;
N. considerando che le isole e le regioni ultraperiferiche sono in prima linea nel cambiamento climatico, colpite dall'innalzamento del livello del mare e dall'erosione costiera, dal riscaldamento e dall'acidificazione dei mari e degli oceani e dall'aumento della frequenza e della violenza di catastrofi naturali quali cicloni, eruzioni vulcaniche, incendi boschivi e tempeste, inondazioni, siccità e problemi di desertificazione, che possono avere effetti negativi sull'agricoltura e sull'approvvigionamento alimentare e possono causare molteplici forme di danno economico, sociale e ambientale; che possono essere laboratori eccellenti per diversi processi di transizione ecologica e molti stanno mirando all'autonomia energetica attraverso le energie rinnovabili;
O. considerando che le isole dispongono di molte risorse che devono essere maggiormente valorizzate;
P. considerando l'eccezionale ricchezza della biodiversità e degli ecosistemi insulari; che questi ultimi sono particolarmente minacciati dall'impatto dei cambiamenti climatici e che è opportuno garantire la loro protezione;
Q. considerando che su molte isole le zone interne sono in ritardo rispetto alle regioni costiere in termini di sviluppo economico e di accessibilità dei servizi;
R. considerando che sulle isole le aziende agricole, la maggior parte delle quali di dimensioni ridotte, sono ostacolate dalla loro collocazione geografica remota, dall'insularità e dalle condizioni ambientali, dalla dipendenza energetica dalla terraferma, da una limitata diversità nella produzione dovuta alle condizioni climatiche locali e da un'elevata dipendenza dai mercati locali, nonché dalla crisi climatica, dal degrado ambientale, dalla perdita di biodiversità e dalla mancanza di infrastrutture di base, quali strade, approvvigionamento idrico, gestione dei rifiuti, infrastrutture digitali e sanitarie; che tali difficoltà strutturali sono spesso inasprite dalla mancanza di servizi di interesse generale pienamente sviluppati;
S. considerando che le isole, in particolare le regioni ultraperiferiche, sono molto vulnerabili alle crisi socioeconomiche e alle catastrofi naturali come eventi meteorologici estremi e attività vulcanica; che, a causa del loro isolamento geografico e delle difficoltà di accesso alle forniture di base dai territori continentali, come il carburante o l'acqua, le isole sono più duramente colpite da fenomeni come la pandemia di COVID-19, che creano particolari difficoltà per gli agricoltori; che i territori insulari dell'Unione rappresentano l'80 % della biodiversità europea, ospitano molte specie endemiche dell'Europa e possono fungere da rifugio per le specie minacciate di estinzione, rappresentando al tempo stesso zone di svernamento vitali, tappe e punti di sosta per uccelli, mammiferi e invertebrati in migrazione, oltre ad avere tesori paesaggistici e ambientali che richiedono una protezione specifica;
T. considerando che una parte sostanziale dello sviluppo socioeconomico delle isole si basa su settori caratterizzati da un'elevata stagionalità, come nel caso dell'agricoltura e del turismo; che gli agricoltori delle regioni insulari risentono in particolare di una minore competitività, per via del fatto che devono sostenere costi di trasporto elevati e non possono beneficiare delle economie di scala, in quanto in molte isole la terra è un bene raro; che tutte le isole dell'UE dovranno seguire la strategia "Dal produttore al consumatore" in quanto parte essenziale del Green Deal europeo, al fine di sviluppare sistemi di approvvigionamento alimentare equi, sani e rispettosi dell'ambiente; che tali regioni potrebbero trovarsi in una situazione di notevole svantaggio a causa della concorrenza dei paesi terzi, che spesso non rispettano le stesse norme in materia di ambiente e di sicurezza della produzione alimentari e hanno costi del lavoro molto più bassi;
U. considerando che l'impatto della strategia "Dal produttore al consumatore" sulla produzione agricola dell'UE può avere gravi conseguenze in queste regioni a causa della loro debole competitività rispetto alle importazioni dall'estero e le sfide che devono affrontare in termini di diversificazione della loro produzione;
V. considerando che la biodiversità marina e terrestre delle isole è in gran parte endemica e quindi più fragile; che l'inquinamento marino e costiero come pure la pesca eccessiva e la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, che hanno un maggiore impatto sull'ambiente nelle isole, con conseguenze estremamente gravi sull'occupazione, il settore della pesca artigianale e le comunità locali, possono essere fonte di preoccupazione per le isole;
W. considerando che le regioni ultraperiferiche e le isole hanno il potenziale di contribuire a garantire un futuro sostenibile per l'Europa in settori strategici come l'energia pulita, la biodiversità e l'ecoturismo;
Caratteristiche e specificità delle isole dell'Unione europea
1. riconosce l'insularità come uno svantaggio strutturale permanente; osserva che occorre pertanto elaborare strategie complementari che consentano alle isole di affrontare le sfide e superare gli ostacoli che la loro propria natura insulare comporta;
2. ricorda che l'articolo 174 TFUE stabilisce che l'Unione deve prestare particolare attenzione alle isole europee;
3. sottolinea che le isole europee, pur affrontando sfide comuni, presentano varie caratteristiche geografiche e assetti istituzionali che rendono fondamentale l'adozione di soluzioni flessibili che tengano conto di tali specificità;
4. deplora la mancanza di una visione dell'UE per le isole europee e chiede che sia messa a punto una visione europea e che siano valorizzati i punti di forza delle isole;
5. sottolinea che l'articolo 349 TFUE riconosce anche l'insularità tra le condizioni che limitano lo sviluppo delle nove regioni ultraperiferiche e che l'insularità è una delle condizioni che aggravano la loro situazione socioeconomica strutturalmente fragile; ricorda che l'articolo 349 TFUE prevede misure specifiche per tali regioni ultraperiferiche; chiede l'istituzione di una regolamentazione specifica per le regioni ultraperiferiche sull'organizzazione comune dei mercati (OCM), in modo da poter tenere conto delle peculiarità ambientali, geografiche e sociali dei territori di cui all'articolo 349 TFUE;
6. sottolinea che il PIL e il livello di sviluppo delle isole europee sono al di sotto della media dell'UE e dei paesi di cui fanno parte;
7. sottolinea che uno dei principali svantaggi per le isole è rappresentato dalle loro condizioni geomorfologiche e naturali; osserva che le isole presentano generalmente un doppio o triplice svantaggio naturale, vale a dire l'insularità, il paesaggio montuoso e la loro collocazione in un arcipelago;
8. ricorda che l'insularità crea problemi strutturali di dipendenza dal trasporto marittimo e aereo, che costituisce un servizio pubblico da cui dipende la vita quotidiana dei cittadini dell'Unione che vivono nelle isole, con costi aggiuntivi per l'importazione e l'esportazione di merci, materie prime, tra cui prodotti energetici e di consumo, nonché per il trasporto passeggeri;
9. sottolinea che, nel caso degli arcipelaghi, la doppia e talvolta tripla insularità amplifica tali difficoltà;
10. mette in evidenza le carenze delle isole in termini di popolazione, materie prime e risorse di ogni tipo e ricorda che per molte di loro la questione dell'accesso all'acqua potabile e dei servizi igienico-sanitari, in particolare per le famiglie, è fondamentale per la vita delle persone, lo sviluppo dell'agricoltura, la produzione di energia, la sostenibilità dell'isola e l'accoglienza turistica;
11. sottolinea che l'isolamento dovuto all'insularità comporta una dipendenza dai mercati della terraferma e delle zone continentali e aumenta il costo di determinati servizi, come la gestione dei rifiuti, nonché di determinati beni, in particolare per le isole di piccole dimensioni o remote, che dipendono fortemente dalle importazioni;
12. sottolinea che le economie insulari sono orientate verso i settori primario e terziario e che l'iperspecializzazione indebolisce il tessuto economico rendendolo più vulnerabile alle fasi recessive e alle crisi; esprime preoccupazione per gli sviluppi a lungo termine che possono portare a una monoattività turistica in molte isole dell'UE, che determinano vulnerabilità stagionali come differenze in termini di risorse finanziarie tra l'alta e la bassa stagione; sottolinea pertanto la necessità di diversificare l'economia delle isole rafforzando i loro settori secondari al fine di conseguire un buon equilibrio e un mercato del lavoro diversificato;
13. osserva con preoccupazione gli effetti attuali e a lungo termine della crisi pandemica della COVID-19, che aggravano una situazione già precaria in molte zone per le isole dell'Unione europea; osserva con preoccupazione che il peggioramento della salute mentale è un fattore significativo per la precarietà, a causa dell'isolamento e delle scelte limitate delle zone insulari;
14. sottolinea che, in numerose isole e nelle regioni ultraperiferiche, le conseguenze della crisi della COVID-19 sono ancor più sentite che sulla terraferma, come dimostrato dall'impennata dei prezzi del trasporto marittimo, e si aggiungono alle difficoltà socioeconomiche strutturali di tali regioni; osserva che gli attuali rincari non faranno che inasprire tali difficoltà;
15. ricorda agli Stati membri che il dispositivo per la ripresa e la resilienza deve mirare a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo economico, sociale e territoriale delle isole e delle regioni ultraperiferiche rispetto alle regioni più avanzate; invita la Commissione, in sede di presentazione della relazione di esame al Parlamento europeo, a provvedere affinché i piani nazionali di riforma (PNR) attestino il rispetto di tale disposizione;
Sfide e problemi per le isole europee
Cambiamenti climatici e biodiversità
16. sottolinea che la biodiversità si manifesta con caratteristiche uniche sul piano biogeografico, fitogenetico e funzionale, che le isole ospitano una parte significativa della biodiversità mondiale e grandi colonne riproduttive di specie importanti, delle quali hanno registrato una perdita sproporzionata in termini di biodiversità; mette in evidenza che politiche e azioni regionali mirate, come un'assistenza tecnica più coordinata per proteggere e ripristinare la biodiversità unica delle isole nonché preservare le scarse risorse naturali presenti, come il suolo e l'acqua, sono necessarie al fine di salvaguardarne la produttività agricola, in particolare i prodotti tradizionali sostenibili, e garantire i mezzi di sussistenza, contribuendo nel contempo al conseguimento dell'obiettivo del Green Deal europeo; invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare il sostegno agli agricoltori che si prodigano in pratiche rispettose della biodiversità, anche attraverso maggiori finanziamenti e tassi di cofinanziamento;
17. sottolinea che molte isole hanno un ambiente fragile e una biodiversità marina e terrestre endemica e che lo sviluppo del turismo, in particolare su alcune isole del Mediterraneo, accresce ulteriormente la pressione antropogenica sulla biodiversità;
18. chiede politiche e azioni regionali mirate, sostenibili ed efficienti per le isole, volte a rafforzarne la capacità di proteggere e ripristinare la loro biodiversità unica, a promuovere un'economia blu orientata al turismo e alla pesca sostenibili e a sostenere la ricerca sui fondali marini; invita inoltre la Commissione a valutare l'impatto del cambiamento climatico sulle isole;
19. ricorda che le isole sono in prima linea nel cambiamento climatico, in particolare con l'innalzamento del livello del mare, il riscaldamento e l'acidificazione dei mari e degli oceani, il crescente impatto della desertificazione e la moltiplicazione delle catastrofi naturali;
20. invita la Commissione a esaminare la necessità di migliorare il Fondo di solidarietà dell'Unione europea per adattarlo a nuove realtà e minacce quali le catastrofi naturali o gli effetti dei cambiamenti climatici, al fine di affrontare in modo più realistico le conseguenze di tali fenomeni;
21. invita la Commissione ad affrontare rapidamente la questione dell'importanza di adattare i meccanismi di emergenza esistenti per far fronte alle catastrofi naturali sempre più gravi come l'eruzione del vulcano sull'isola di La Palma (Spagna), che rappresenta una sfida sociale ed economica senza precedenti per la quale è necessaria una risposta proporzionata al danno causato;
22. prende atto con preoccupazione dei rischi associati alla pesca eccessiva e all'inquinamento marino e costiero; chiede, nel quadro dell'accordo di Parigi e del Green Deal europeo, compresa la normativa sul clima, un sostegno specifico alle isole, fattore essenziale per renderle opportunamente adeguate, resilienti e lungimiranti per combattere e adattarsi ai cambiamenti climatici; chiede che nelle isole dell'UE siano utilizzati gli strumenti di compensazione degli effetti sociali negativi del Green Deal europeo;
23. chiede di valutare le strategie di prevenzione dei rischi di catastrofi naturali, le misure di adattamento ai cambiamenti climatici e le politiche regionali al fine di evitare la moltiplicazione degli alloggi e delle infrastrutture nelle aree costiere soggette a inondazioni o nei territori esposti agli slittamenti di terreno;
Accesso all'acqua e gestione idrica
24. ritiene che le isole possano rappresentare un eccezionale laboratorio per le pratiche sostenibili in settori quali l'energia pulita, l'economia circolare, la mobilità intelligente, la gestione dei rifiuti e l'economia blu; ritiene necessario in particolare accorciare le catene di distribuzione al fine di ridurre le emissioni del trasporto di materie prime e promuovere l'economia circolare, essendo di grande importanza per rendere le isole più competitive e autosufficienti;
25. sottolinea che quasi tutte le isole sono sempre più precarie in termini di risorse ambientali, in particolare di risorse idriche; invita, in tale contesto, la Commissione a mobilitare fondi aggiuntivi per accompagnare meglio le regioni insulari per quanto riguarda l'accesso alle risorse idriche e la loro gestione e ad adottare una politica comune sulle isole per la gestione delle risorse idriche;
26. sottolinea la necessità di promuovere la depurazione dell'acqua, in particolare delle acque reflue, e di garantire un ciclo idrico sostenibile; ricorda che la desalinizzazione è spesso costosa e non è un modo efficace per fornire l'intero approvvigionamento idrico dell'isola; ricorda altresì le sfide correlate alla gestione dei rifiuti nei territori insulari che dispongono di risorse limitate per stoccare e trasformare i rifiuti, in particolare durante l'alta stagione turistica in cui la produzione di rifiuti è maggiore; mette in evidenza inoltre il ruolo strategico dell'economia circolare, che deve essere estesa per comprendere la raccolta e il riciclaggio economico dei rifiuti marini;
Transizione energetica
27. chiede norme specifiche e un sostegno finanziario per aiutare le isole a conseguire gli obiettivi di neutralità climatica, tenendo conto dei costi aggiuntivi connessi a settori quali energia e trasporti nonché dell'impatto delle tecnologie mobili sui loro sistemi energetici; riconosce che per gestire le energie rinnovabili intermittenti sono necessari livelli di investimento proporzionalmente molto elevati; chiede che tali costi siano presi in considerazione nel pacchetto legislativo "Pronti per il 55 %";
28. sottolinea la necessità e le opportunità derivanti dal pacchetto legislativo "Pronti per il 55 %"; è del parere tuttavia che l'attuazione concreta di tali misure legislative debba andare di pari passo con la promozione della coesione economica, sociale e territoriale, poiché le isole dipendono esclusivamente dal trasporto aereo e marittimo;
29. chiede misure compensative concrete che compensino eventuali conseguenze negative sulla coesione economica, sociale e territoriale delle isole nel processo di transizione verso un'economia e una società più pulite, che potrebbero sorgere a causa della loro dipendenza dai settori aereo e marittimo;
30. ritiene importante un attento monitoraggio per garantire la piena integrazione di tali isole nello sviluppo di infrastrutture marittime verdi; chiede che le isole siano considerate prioritarie per le infrastrutture al fine della decarbonizzazione del trasporto aereo e marittimo; sottolinea che tali handicap strutturali delle isole lasciano i loro cittadini e le imprese più esposti all'aumento dei prezzi;
31. ricorda che a causa delle loro piccole dimensioni e dei sistemi energetici isolati, le isole si trovano ad affrontare una sfida importante per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico poiché in genere dipendono dalle importazioni di combustibili fossili per la produzione di elettricità, i trasporti e il riscaldamento;
32. ritiene che l'uso delle energie rinnovabili, compresa l'energia mareomotrice, dovrebbe essere una priorità che apporta notevoli benefici alle isole, tenendo conto nel contempo delle esigenze delle comunità locali, compresa la conservazione dell'architettura tradizionale e degli habitat locali delle isole; chiede pertanto di sostenere lo sviluppo di un'ampia gamma di fonti di energia rinnovabili in base alle caratteristiche geografiche delle isole; accoglie con favore i programmi per l'idrogeno verde avviati dalle isole;
33. chiede di stabilire un obiettivo di autonomia in materia di energia basata sulle rinnovabili per tutte le isole europee, da sostenere mediante le risorse finanziarie necessarie e da realizzare attraverso l'eliminazione graduale dei combustibili fossili e l'introduzione di misure volte ad aumentare il potenziale delle energie sostenibili e rinnovabili; chiede di effettuare ulteriori ricerche per rendere le energie rinnovabili offshore più accessibili e adatte alle caratteristiche geografiche dei diversi bacini marittimi;
34. sottolinea che, al fine di realizzare una transizione ambientale efficace, è fondamentale rafforzare la capacità amministrativa delle istituzioni locali delle isole europee e sviluppare il loro potenziale sia come fattori chiave della competitività economica, sociale e territoriale sia come promotori di comportamenti rispettosi del clima tra i cittadini; ricorda che tale transizione dipende anche da solide politiche e iniziative in materia di ricerca e innovazione che promuovano la collaborazione tra le parti interessate locali, incentivando nel contempo una più ampia diffusione delle strutture di ricerca nei territori insulari;
35. ricorda agli Stati membri che i loro piani nazionali di transizione nell'ambito del Fondo per una transizione giusta devono includere uno studio e un'analisi specifici per ciascuna delle loro isole;
Sviluppo sociale ed economico
36. sottolinea l'importanza di sostenere il tessuto economico locale delle isole europee, in particolare delle microimprese e delle piccole e medie imprese (PMI);
37. invita gli Stati membri a utilizzare i fondi provenienti dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e dal Fondo europeo di sviluppo regionale per sostenere la creazione di posti di lavoro di qualità, promuovere un migliore equilibrio tra attività professionale e vita familiare e fornire opportunità di lavoro nelle regioni a rischio di spopolamento, prestando particolare attenzione a una migliore partecipazione delle donne al mercato del lavoro; sottolinea l'importanza dei servizi di consulenza, dell'apprendimento permanente e dei programmi di riqualificazione professionale e miglioramento delle competenze dei lavoratori di tutte le età;
38. chiede misure urgenti per limitare lo spopolamento delle isole nonché la fuga di cervelli e competenze e migliorare la qualità della vita dei cittadini, anche attraverso una maggiore accessibilità per i gruppi vulnerabili, sostenere le imprese locali e tutelare i posti di lavoro nonché affrontare l'invecchiamento della popolazione; chiede inoltre di incoraggiare lo sviluppo di istituti d'istruzione, di formazione professionale, per il miglioramento delle competenze, per un'imprenditorialità innovativa e sostenibile e l'occupazione per gli abitanti dell'isola, in particolare per le donne e per i giovani, il cui tasso di occupazione in quasi tutti i territori insulari dell'Unione è inferiore a quello degli uomini;
39. sottolinea la necessità di estendere l'accordo del Consiglio del 7 dicembre 2021 inteso ad aggiornare le norme dell'UE per quanto riguarda le aliquote dell'IVA a tutte le zone insulari dell'UE, se del caso;
40. ricorda che la crisi generata dalla pandemia di COVID-19 ha messo in luce le fragilità di molte isole europee in materia di salute; sottolinea pertanto l'importanza di sviluppare e migliorare le infrastrutture sanitarie, l'accesso alle cure e il sostegno per incoraggiare la creazione di operatori sanitari, in particolare nei territori insulari più remoti;
41. sottolinea la necessità di incoraggiare, a livello locale, la stretta cooperazione, la mobilità e gli scambi di conoscenze tra istituti di istruzione, ricerca e innovazione tecnologica, imprese, e singoli cittadini; invita pertanto la Commissione a garantire che gli abitanti delle isole europee, in particolare di quelle più lontane dal continente, possano partecipare pienamente e in condizioni di parità ai programmi di mobilità europei quali Erasmus+, il Corpo europeo di solidarietà, DiscoverEU o il futuro programma ALMA (Aim, Learn, Master, Achieve);
42. ricorda l'importanza dei programmi dell'UE come la garanzia per i giovani; invita gli Stati membri ad attuare rapidamente tale programma, in stretto coordinamento con fondi dell'UE quali il FSE+, per affrontare la situazione dei giovani che non lavorano e non svolgono attività di istruzione o formazione, con particolare riferimento a quanti vivono nelle zone rurali e nelle regioni con vincoli naturali o demografici che influenzano il rispettivo mercato del lavoro, comprese le isole, al fine di garantire che tutti i giovani di età inferiore ai 30 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida in materia di impiego, continuazione degli studi, istruzione o formazione professionale, siano in grado di sviluppare le competenze necessarie per accedere a opportunità di occupazione in un'ampia gamma di settori, oppure ricevano un'offerta di apprendistato o tirocinio retribuito entro quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dal termine degli studi;
43. accoglie con favore gli sforzi volti a rendere la garanzia per i giovani più inclusiva ed evitare qualsiasi forma di discriminazione, anche nei confronti dei giovani che vivono in zone urbane remote, rurali o svantaggiate o in territori d'oltremare e regioni insulari;
Cultura
44. ritiene che la cultura e lo sviluppo del settore culturale sulle isole siano fondamentali; sostiene che le identità culturali e linguistiche delle isole debbano essere tutelate e promosse, anche nei contesti educativi, in quanto contribuiscono alla valorizzazione delle isole, e dell'intera UE, a tutti i livelli;
45. invita la Commissione a designare il 2024 come Anno europeo delle isole;
Agricoltura e pesca
46. invita la Commissione a valutare la necessità di un regolamento recante misure specifiche nel settore agricolo per tutte le isole ai livelli NUTS 2 e NUTS 3 al fine di conseguire l'autonomia alimentare e aumentare la competitività dei loro prodotti, fatti salvi gli strumenti esistenti, quali il programma di soluzioni specifiche per ovviare alla lontananza e all'insularità (POSEI) e il regolamento recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo(10);
47. chiede azioni volte a colmare il divario economico tra le zone interne e le regioni costiere, che molto spesso persiste nei territori insulari;
48. osserva che la qualità dei prodotti agricoli e alimentari delle isole è unica grazie alle loro specifiche condizioni microclimatiche e topografiche; sottolinea la necessità di promuovere il consumo di prodotti agricoli provenienti dalle regioni insulari e periferiche attraverso la politica di coesione; esorta la Commissione e gli Stati membri a sviluppare soluzioni sostenibili per il trasporto dei prodotti agricoli tra la maggior parte delle isole e la terraferma; reputa che ciò aumenterà la competitività, in particolare delle isole più piccole, e conferirà maggiori responsabilità ai piccoli agricoltori;
49. sottolinea la necessità di un maggiore sostegno per lo sviluppo sostenibile delle isole, entro i limiti ecologici e nel rispetto di un ambiente terrestre e marino sano, per l'agricoltura, la gestione e la conservazione delle foreste, la zootecnia, l'acquacoltura, la pesca sostenibile, la produzione locale e l'economia blu, anche attraverso programmi di cooperazione europei; ritiene necessario rafforzare il sostegno dell'Unione europea alla modernizzazione dell'attività agricola nelle isole, anche attraverso la promozione dell'agricoltura di precisione, per aiutare queste regioni a realizzare gli obiettivi del Green Deal;
50. sottolinea che il divario di sviluppo delle zone rurali insulari è ulteriormente aggravato dal fatto che, poiché nella maggior parte delle isole non sono presenti città vitali, esse non possono beneficiare delle ricadute finanziarie urbane; osserva che ciò comporta una riduzione della competitività, in particolare per quanto riguarda la capacità delle PMI di esplorare economie di scala;
51. sottolinea l'importanza della pianificazione territoriale orientata su un utilizzo efficace ed efficiente del territorio;
52. sottolinea l'importanza di raggiungere le persone nelle zone rurali e remote e di rendere le opportunità di riqualificazione e miglioramento delle competenze più accessibili e di progettarle per le persone che lavorano nell'agricoltura, nella pesca, nella silvicoltura e in altri settori professionali in suddette zone; insiste altresì sull'esigenza di fornire loro le competenze verdi e digitali e tutte le altre competenze necessarie per cogliere le opportunità presenti e future offerte dall'economia verde e blu, e di consentire loro di apportare un contributo decisivo alla salvaguardia dell'ambiente;
53. sottolinea la mancanza di soluzioni sostenibili per il trasporto di prodotti agricoli tra la maggior parte delle isole e la terraferma e per l'esportazione e l'importazione di prodotti agricoli da e per le isole, ed esorta la Commissione e gli Stati membri a sostenere i progetti innovativi per sviluppare collegamenti più verdi nei loro piani di sviluppo per le isole dell'UE;
54. invita gli Stati membri a utilizzare tutti gli strumenti disponibili nell'ambito della politica di coesione e a identificare e promuovere le opportunità di complementarità e sinergia tra le varie politiche e fondi europei al fine di rafforzare la sicurezza alimentare e l'autosufficienza delle isole, anche promuovendo l'uso di energia da fonti rinnovabili, e di renderle parte integrante della transizione verso sistemi alimentari sostenibili e circolari e zone rurali intelligenti, trasformando così gli svantaggi geografici in opportunità; è del parere che la promozione del ruolo delle isole nella catena alimentare sostenibile mediante strumenti di intervento dell'UE, inclusa la politica di coesione, potrebbe generare ulteriori opportunità di lavoro e dimezzare la tendenza allo spopolamento delle regioni insulari;
55. sottolinea la necessità di sostenere filiere corte redditizie e rispettose dell'ambiente, come pure lo sviluppo di un settore agricolo orientato soprattutto verso produzioni tradizionali a elevato valore aggiunto, il consumo locale e le soluzioni verdi e il conseguimento dell'autonomia alimentare;
56. sottolinea la necessità di proseguire l'attuazione della dichiarazione di Cork II su una vita migliore nelle zone rurali, al fine di riflettere sulle sfide e sulle opportunità attuali che le isole europee si trovano ad affrontare ; chiede che la visione a lungo termine per le zone rurali integri specificamente le particolarità delle regioni ultraperiferiche e delle isole dell'Egeo; invita la Commissione a promuovere le politiche insulari durante i processi di pianificazione regionale per sostenere l'agricoltura sostenibile, la produzione alimentare, l'agriturismo, l'economia blu e la connettività, anche attraverso finanziamenti complementari a quelli del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), affrontando i cambiamenti climatici, proteggendo la biodiversità, introducendo l'economia circolare e passando alle energie rinnovabili; incoraggia inoltre la Commissione a valutare il costo reale dell'insularità e della doppia insularità delle regioni arcipelagiche, tenendo conto delle vulnerabilità e delle risorse delle regioni insulari, in particolare delle regioni ultraperiferiche; ritiene che nella politica di coesione dell'UE si debba tenere conto del costo reale dell'insularità per le regioni insulari, effettuando nel contempo una valutazione d'impatto delle iniziative e delle azioni dell'UE sulle isole, basata su dati aggiornati e armonizzati; sottolinea che l'Osservatorio rurale rappresenta un'opportunità unica per la produzione di dati adeguati e aggiornati di elevata qualità per i territori insulari incentrati, tra l'altro, sull'accesso alla terra, stabilendo le basi per uno sviluppo agricolo ed economico olistico delle isole.
57. è favorevole al mantenimento del trasporto di animali vivi via mare, data la forte dipendenza dalle esportazioni del settore agricolo di alcune isole, soprattutto le più piccole, che non possono trasportare carcasse di animali a causa delle loro piccole dimensioni e della conseguente mancanza di infrastrutture;
58. ritiene necessario rafforzare il sostegno dell'Unione europea alla modernizzazione dell'attività agricola nelle isole, anche attraverso la promozione dell'agricoltura di precisione, per aiutare queste regioni a realizzare gli obiettivi del Green Deal;
59. sottolinea tuttavia che, poiché la strategia "Dal produttore al consumatore" limita ulteriormente l'uso di prodotti fitosanitari nell'Unione, essa dovrebbe altresì tenere conto delle specificità delle colture tropicali e subtropicali nelle regioni ultraperiferiche e limitare l'accesso ai mercati dell'Unione dei prodotti che non soddisfano le norme dell'Unione;
60. ritiene che, per quanto riguarda specificamente le regioni ultraperiferiche, la coesione dell'UE dovrebbe essere perseguita attraverso: il rafforzamento dell'articolo 349 TFUE, segnatamente consolidando l'acquis dell'UE applicabile in tali regioni; il mantenimento e il rafforzamento del programma POSEI e del suo bilancio, in particolare mediante il relativo recepimento in altri settori diversi dall'agricoltura come la pesca, i trasporti, il turismo ecc., e la garanzia di un trattamento differenziato dei prodotti delle regioni ultraperiferiche nella rinegoziazione di tutti gli accordi di partenariato economico e di libero scambio e la piena protezione in tali negoziati dei prodotti agricoli sensibili, come le banane, i pomodori, lo zucchero e il latte;
61. chiede il consolidamento di meccanismi specifici nel quadro della PAC tramite il programma POSEI, al fine di ridurre la dipendenza delle regioni ultraperiferiche dalle importazioni agricole e agroalimentari, di rafforzare la sicurezza alimentare e la capacità di queste regioni di accedere ai loro mercati, sia all'interno del loro territorio sia altrove nell'Unione; chiede, a tale proposito, un aumento del bilancio del POSEI a partire dal 2027 per soddisfare le crescenti esigenze e lo sviluppo della produzione locale in suddette regioni remote e insulari aventi significativi costi di produzione aggiuntivi;
62. invita la Commissione a mantenere il tasso di cofinanziamento a lungo termine per le regioni ultraperiferiche all'85 % per il FEASR, al fine di garantire lo sviluppo socioeconomico di questi territori e alleviare così le problematiche derivanti dalla loro posizione remota;
63. chiede il rigoroso rispetto delle norme ambientali e sociali europee applicabili ai beni tropicali provenienti dai paesi non UE e l'introduzione sistematica di contingenti di importazione per i prodotti tropicali originari di tali paesi, sulla base dei flussi esistenti; ritiene che sia opportuno introdurre meccanismi specifici di vigilanza e sanzione per verificare il rispetto di tali condizioni; raccomanda di imporre il principio di conformità per le importazioni da paesi non UE, in particolare per i prodotti biologici;
64. riconosce che le regioni costiere e quelle ultraperiferiche dipendono storicamente dalla pesca e dovrebbero beneficiare di un sostegno finanziario al fine di consolidare i posti di lavoro nel settore della pesca, sviluppare nuovi settori e creare nuovi posti di lavoro, soprattutto nella pesca artigianale; invita gli Stati membri a mettere in atto politiche mirate per tutelare i posti di lavoro esistenti, crearne di nuovi diversificati e promuovere la digitalizzazione; sottolinea l'importanza di prevenire qualsiasi forma di discriminazione nel mercato del lavoro e di proteggere e sostenere i gruppi vulnerabili e svantaggiati; sostiene l'impiego combinato dei Fondi strutturali e d'investimento europei per creare sinergie, evitando al contempo duplicazioni;
65. esprime profonda preoccupazione per la salute fisica e mentale dei lavoratori del settore della pesca, spesso messa a repentaglio, oltre che dalla connaturata pericolosità del lavoro in mare aperto, anche dall'impiego di pescherecci che non rispettano le attuali norme di sicurezza, aumentando la loro esposizione a infortuni sul lavoro anche gravi; invita pertanto le autorità competenti a garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose per tutti i lavoratori del settore nonché condizioni di parità e una concorrenza leale tra le imprese di pesca a livello globale, senza abbassare gli standard europei; invita gli Stati membri a fornire un sostegno adeguato al miglioramento della sicurezza della flotta e delle condizioni di lavoro nel rispetto dei requisiti di sostenibilità ambientale e con particolare attenzione alla pesca su piccola scala, in particolare nelle regioni insulari e ultraperiferiche, dove l'età media dei pescherecci è notevolmente superiore a quella della pesca industriale; accoglie con favore l'iniziativa della Commissione di cercare un accordo sulla sicurezza dei pescherecci;
Turismo
66. osserva che il settore del turismo è il principale fattore di crescita economica delle regioni insulari in termini di entrate e occupazione; invita pertanto la Commissione a fornire un sostegno finanziario supplementare specifico per il turismo sostenibile sulle isole, risolvendo il problema del turismo stagionale e sostenendo progetti pilota innovativi per promuovere soluzioni più ecologiche e digitali in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, e ad aiutare le isole che dipendono fortemente dal turismo a diversificare le loro economie; invita inoltre la Commissione a creare un'etichetta europea del turismo sostenibile per valorizzare i punti di forza e gli sforzi delle isole e delle regioni insulari in materia;
67. evidenzia la necessità di rafforzare l'approccio integrato allo sviluppo territoriale nei confronti delle isole, come gli investimenti territoriali integrati e lo sviluppo locale di tipo partecipativo, nonché di incoraggiare iniziative quali la strategia "Piccoli comuni intelligenti" e i poli dell'innovazione digitale europei in relazione alle isole, al fine di sostenere un'agricoltura e una produzione alimentare sostenibili con speciale attenzione alle pratiche rispettose dell'ambiente, nonché un agriturismo sostenibile; sottolinea l'importanza di promuovere l'uso intelligente dell'energia e delle risorse idriche al fine di garantire che le isole sfruttino al meglio le loro scarse risorse;
Accesso ai servizi pubblici
68. chiede lo sviluppo e il miglioramento dell'infrastruttura dei trasporti delle isole al fine di promuovere i trasporti sostenibili e di sostenere la modernizzazione e l'inverdimento delle infrastrutture stradali, aeroportuali e portuali assicurando, nel contempo, una transizione socialmente giusta; chiede, in particolare, di sostenere trasporti pubblici e privati rispettosi dell'ambiente;
69. chiede di dare priorità a maggiori investimenti nelle infrastrutture di base per migliorare l'accesso di tutte le famiglie all'acqua potabile e ai servizi sanitari;
70. sottolinea la necessità di garantire la continuità territoriale di tutte le isole attraverso un trasporto marittimo e aereo sostenibile, prestando particolare attenzione ad evitare situazioni di monopolio, salvo in caso di carenza di servizi di trasporto regolari in una situazione di libera concorrenza che richiede il ricorso ad accordi di servizio pubblico; sottolinea l'importanza di una riduzione dei costi di trasporto per i passeggeri e le merci, anche con tariffe agevolate per i residenti e di garantire la sicurezza e l'adeguatezza dei ponti terrestri e dei collegamenti stradali;
71. invita la Commissione a garantire che il programma di lavoro 2021-2023 del meccanismo per collegare l'Europa e i programmi di cooperazione europei contribuiscano all'accessibilità territoriale delle isole; osserva che il miglioramento dell'accessibilità delle isole e lo sviluppo di collegamenti di trasporto sostenibili con e tra le isole sono fondamentali per il loro sviluppo e per la fornitura di servizi pubblici essenziali quali l'istruzione, la sanità e l'assistenza sociale; ritiene che tali miglioramenti non dovrebbero limitarsi alla terraferma o, se del caso, agli Stati membri dell'UE;
72. sottolinea, in particolare nel contesto della crisi della pandemia di COVID-19, l'importanza di migliorare le infrastrutture sanitarie, rafforzare i servizi di telemedicina e telepsichiatria e aggiornare la fornitura di assistenza sanitaria primaria e l'accesso ai medicinali sulle isole dell'UE;
73. sottolinea che le pari opportunità per tutti sono fondamentali e invita la Commissione e gli Stati membri a colmare in via prioritaria il divario di competenze digitali garantendo che le regioni vulnerabili, comprese le zone rurali e remote e i cittadini indigenti, abbiano accesso all'istruzione e alla formazione digitali, all'hardware minimo richiesto, all'accesso diffuso a Internet, al sostegno digitale e ad altri strumenti di apprendimento tecnologico; sottolinea altresì che occorre sostenere queste categorie per innalzare i livelli di competenze digitali che sono loro necessari per prosperare, e per evitare di aggravare le disuguaglianze, senza lasciare indietro nessuno;
74. sottolinea che la digitalizzazione e una connettività digitale efficiente per le isole sono una priorità assoluta, in particolare per contribuire a superare gli svantaggi geografici cui devono far fronte e per migliorare l'offerta di tecnologie e infrastrutture digitali, servizi di istruzione e formazione, nonché sanità elettronica, compresa la telemedicina e la telepsichiatria, e altri servizi pubblici essenziali per i cittadini e le PMI, che producono effetti positivi per le strategie e le operazioni commerciali;
75. sottolinea l'importanza di mantenere le infrastrutture digitali che collegano le isole dell'UE al resto del mondo, in particolare destinando fondi europei sufficienti per la sostituzione dei cavi sottomarini obsoleti;
76. ritiene che, soprattutto nelle piccole isole, sia difficile per le PMI accedere facilmente a tutte le informazioni relative alla promozione dell'imprenditoria, allo sviluppo delle competenze e alle opportunità finanziate dall'UE; chiede di rafforzare il sostegno finanziario a tale riguardo, nonché di garantire maggiori sessioni di informazione, servizi di consulenza e formazione su misura;
Migrazione
77. osserva che alcune isole fanno fronte all'arrivo di un gran numero di migranti che talvolta superano di gran lunga la popolazione locale, e che non sono in grado di fornire i mezzi necessari per l'alloggio e l'assistenza;
78. richiama l'attenzione sulla pressione specifica e sproporzionata sui sistemi di asilo e di accoglienza nelle isole, nelle isole periferiche e nelle regioni ultraperiferiche; chiede che il piano d'azione europeo per le isole riconosca la suddetta realtà in materia di asilo e migrazione, che richiede soluzioni coordinate a livello europeo che rispettino il benessere e la dignità dell'individuo, affrontando nel contempo la pressione;
Rivalutazione dei regimi di aiuti di Stato e misure volte a ridurre il divario di sviluppo
79. invita la Commissione a presentare un'analisi relativa al volume degli aiuti di Stato concessi alle imprese aventi sede nelle isole dell'UE; ritiene indispensabile, nonostante gli sforzi compiuti dall'UE e dagli Stati membri, determinare se e in quale misura le imprese situate nei territori insulari abbiano beneficiato di tali misure e rivalutare di conseguenza gli aiuti di Stato; sottolinea a tale riguardo l'importanza di aiuti di Stato più flessibili per le imprese del trasporto aereo e marittimo in tali territori insulari, data la loro totale dipendenza da questi mezzi di trasporto;
80. chiede che qualsiasi futura revisione del quadro legislativo in materia di aiuti di Stato sia sottoposta a valutazioni d'impatto basate su indicatori specifici per valutare il divario di competitività delle economie delle regioni insulari, anche rispetto alle conseguenze del pacchetto "Pronti per il 55 %", su tali territori e per definire un regime decrescente specifico per i territori insulari allorché le misure straordinarie previste nel quadro temporaneo per gli aiuti di Stato giungeranno a scadenza dopo il 31 dicembre 2021;
81. chiede la creazione di una sottocategoria "isole", considerate le loro caratteristiche distinte, per quanto riguarda l'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato regionali per il periodo 2021-2027 e la soppressione dei massimali "de minimis" per le isole e le regioni ultraperiferiche europee, oltre i quali è richiesta l'autorizzazione della Commissione;
82. sottolinea la necessità di un approccio più flessibile per garantire l'impiego più efficace dei finanziamenti europei nei territori insulari e nelle regioni ultraperiferiche, senza pregiudicare le norme di qualità e le procedure di monitoraggio pertinenti;
83. osserva che l'attuale regola de minimis limita la competitività e crea difficoltà nelle isole e nelle regioni ultraperiferiche europee; è del parere che, onde ridurre tali svantaggi, tutte le isole dell'UE dovrebbero essere esentate dai massimali applicabili della norma de minimis; invita inoltre la Commissione ad adeguare le norme in materia di aiuti di Stato per garantire che le sovvenzioni volte a porre rimedio all'insularità non siano considerate aiuti di Stato ma compensazioni per porre le isole e le regioni ultraperiferiche europee su un piano di parità con le loro controparti continentali;
84. chiede una rivalutazione del criterio legato alla distanza (150 km) utilizzato nella classificazione delle isole come regioni di frontiera ammissibili ai finanziamenti a titolo dei programmi di cooperazione transfrontaliera, nel quadro dell'obiettivo di cooperazione territoriale della politica di coesione o nel quadro della politica europea di vicinato; ritiene che, qualora sia necessario stabilire un limite di qualche tipo, per le regioni insulari sarebbe più appropriato applicare la condizione di territorio transfrontaliero a livello di bacino marittimo;
Una politica specifica e mirata dell'UE per le isole
85. sottolinea che la mancanza di dati statistici sulle isole ostacola lo sviluppo di politiche mirate; invita la Commissione a creare un Istituto europeo dei territori svantaggiati, in relazione all'articolo 174 TFUE, per raccogliere dati statistici affidabili e aggregati, inclusi dati disaggregati per genere, regolarmente aggiornati utilizzando criteri armonizzati a tutti i livelli amministrativi; invita la Commissione a migliorare la raccolta di dati statistici sulle isole europee e a introdurre il "territorial proofing" nelle valutazioni d'impatto delle sue proposte, con l'obiettivo di sviluppare politiche mirate e valutare come la legislazione proposta influisca sui cittadini e sulle imprese con sede nelle diverse regioni;
86. sottolinea che le isole non sono tutte attualmente soggette alla legislazione europea in materia di classificazione territoriale; invita la Commissione ad avviare una discussione al riguardo, al fine di includere le isole nella classificazione comune delle unità territoriali per la statistica e a prendere in considerazione l'istituzione di un programma analogo all'iniziativa urbana europea per sostenere i partenariati tra le isole europee al fine di definire approcci innovativi ai problemi specifici delle isole, condividere le migliori pratiche e attuare soluzioni vantaggiose per i cittadini e le imprese;
87. invita la Commissione a prendere atto degli studi già realizzati dalle isole europee sulle sfide e i costi aggiuntivi dell'insularità e a elaborare analisi interdisciplinari sulle caratteristiche demografiche, geografiche, economiche, sociali e ambientali dei territori insulari in modo da assicurare che tali regioni non risentano di alcuno svantaggio competitivo connesso alla loro condizione geografica;
88. chiede la creazione di una dotazione supplementare destinata ad aiutare le isole europee ad affrontare le loro sfide e disparità specifiche e a coprire i costi aggiuntivi dell'insularità nel quadro della futura politica di coesione; suggerisce di ampliare il punto di contatto insulare istituendo una task force insulare in seno alla direzione generale della politica regionale e urbana della Commissione;
89. invita la Commissione a prendere in considerazione l'assegnazione del bilancio sulla base del PIL pro capite al fine di colmare tutte le disparità tra le isole;
Patto delle isole e piano d'azione europeo per le isole
90. invita la Commissione a effettuare una valutazione dinamica dell'articolo 174 TFUE e a basarsi su tale articolo con una vera e propria agenda per le isole europee e a creare una strategia europea per le isole basata su tale relazione, che sia in linea con le esigenze locali e le realtà sul campo e tenga conto delle specificità di ciascuno dei bacini marittimi dell'Unione europea; invita la Commissione a realizzare uno studio sulle diverse situazioni dei territori insulari e a prendere in considerazione una strategia per le isole corredata di proposte concrete;
91. chiede che sia elaborato e messo in pratica quanto prima un patto per le isole con la partecipazione delle principali parti interessate, vale a dire autorità nazionali, regionali e locali, operatori economici e sociali, società civile, mondo accademico e organizzazioni non governative, sulla falsariga del patto urbano e del futuro patto rurale;
92. sottolinea che il dialogo con le comunità insulari e tra le medesime è essenziale per favorire la vicinanza al progetto europeo, costruire ponti tra le culture, stimolare l'interesse nei processi decisionali e promuovere la costruzione della stessa Unione europea;
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93. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e ai parlamenti nazionali e regionali degli Stati membri.
Regolamento (UE) n. 229/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 marzo 2013 recante misure specifiche nel settore dell’agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo (GU L 78 del 20.3.2013, pag. 41).