Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2021/2208(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A9-0195/2022

Testi presentati :

A9-0195/2022

Discussioni :

PV 05/07/2022 - 19
CRE 05/07/2022 - 18
CRE 05/07/2022 - 19

Votazioni :

PV 06/07/2022 - 11.9
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P9_TA(2022)0287

Testi approvati
PDF 221kWORD 79k
Mercoledì 6 luglio 2022 - Strasburgo
Affrontare la questione della sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo
P9_TA(2022)0287A9-0195/2022

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2022 sulla questione della sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo (2021/2208(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visti l'articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e l'articolo 11 del Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, che riconoscono il diritto all'alimentazione come parte integrante del diritto a un tenore di vita adeguato,

–  visto l'articolo 21 del trattato sull'Unione europea,

–  visto l'articolo 208 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), il quale ribadisce che l'Unione tiene conto degli obiettivi della cooperazione allo sviluppo nell'attuazione delle politiche che possono avere incidenze sui paesi in via di sviluppo,

–  visto l'articolo 214 TFUE, che stabilisce i principi e gli obiettivi riguardo alle azioni di aiuto umanitario dell'UE,

–  visto il regolamento (UE) 2021/947 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 giugno 2021, che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale, che modifica e abroga la decisione n. 466/2014/UE e abroga il regolamento (UE) 2017/1601 e il regolamento (CE, Euratom) n. 480/2009 del Consiglio(1),

–  visto il regolamento (CE) n. 1257/96 del Consiglio, del 20 giugno 1996, relativo all'aiuto umanitario(2),

–  viste le comunicazioni della Commissione del 31 marzo 2010 sull'assistenza alimentare umanitaria (COM(2010)0126) e su un quadro strategico dell'UE per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare i problemi della sicurezza alimentare (COM(2010)0127),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 3 ottobre 2012, dal titolo "L'approccio dell'Unione alla resilienza: imparare dalle crisi della sicurezza alimentare" (COM(2012)0586),

–  vista la comunicazione della Commissione del 12 marzo 2013 dal titolo "Migliorare l'alimentazione materna e infantile nell'assistenza esterna: un quadro strategico dell'Unione" (COM(2013)0141),

–  viste la comunicazione della Commissione del 10 marzo 2021 sull'azione umanitaria dell'UE: nuove sfide, stessi principi (COM(2021)0110), che prevede, tra l'altro, azioni chiave volte a rafforzare il collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace, al fine di collegare meglio gli aiuti urgenti e le soluzioni a più lungo termine, e la risoluzione del Parlamento europeo del 15 dicembre 2021 sui nuovi orientamenti per l'azione umanitaria dell'UE(3),

–  vista la comunicazione della Commissione del 23 marzo 2022 dal titolo "Proteggere la sicurezza alimentare e rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari" (COM(2022)0133),

–  visti il piano d'azione dell'UE sulla parità di genere e l'emancipazione femminile nell'azione esterna 2021-2025 (GAP III) e la risoluzione del Parlamento europeo in materia(4),

–  visti il piano d'azione della Commissione sulla nutrizione, del 3 luglio 2014, volto a ridurre di 7 milioni il numero di bambini al di sotto dei cinque anni con ritardo della crescita entro il 2025 (SWD(2014)0234) e la sesta relazione sui progressi compiuti in materia, del 12 agosto 2021 (SWD(2021)0229),

–  viste le sue risoluzioni sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, in particolare quelle del 27 novembre 2014 sulla denutrizione e la malnutrizione infantile nei paesi in via di sviluppo(5), del 7 giugno 2016 sulla Nuova alleanza per la sicurezza alimentare e la nutrizione(6) e del 5 ottobre 2016 sulle prossime tappe verso il conseguimento degli obiettivi globali e degli impegni dell'UE relativi all'alimentazione e alla sicurezza alimentare nel mondo(7),

–  vista la sua risoluzione del 24 marzo 2022 sulla necessità di un piano d'azione urgente dell'UE per garantire la sicurezza alimentare all'interno e all'esterno dell'Unione europea alla luce dell'invasione dell'Ucraina da parte russa(8),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 28 maggio 2013 in materia di sicurezza alimentare e nutrizionale nell'assistenza esterna,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 26 novembre 2018 sul rafforzamento della sicurezza alimentare e nutrizionale mondiale, del 25 novembre 2019 sulla quarta relazione sui progressi compiuti in merito al piano d'azione sulla nutrizione, del 20 maggio 2021 sulle priorità dell'UE per il vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari 2021, del 14 giugno 2021 sul rafforzamento dell'impegno di Team Europa a favore dello sviluppo umano, e del 19 novembre 2021 sull'acqua nell'azione esterna dell'UE,

–  vista la dichiarazione comune del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione europea relativa al consenso europeo sull'aiuto umanitario del 2008(9) e visto il consenso europeo del 2017 in materia di sviluppo,

–  visti i sei obiettivi globali fissati dall'Assemblea mondiale della sanità nel 2012 per l'alimentazione materna, infantile e dei bambini entro il 2025, vale a dire i) una riduzione del 40 % del numero di bambini al di sotto dei cinque anni affetti da ritardo della crescita, ii) una riduzione del 50 % dell'anemia nelle donne in età riproduttiva, iii) una riduzione del 30 % del basso peso alla nascita, iv) nessun aumento del sovrappeso infantile, v) un aumento del tasso di allattamento esclusivo al seno di almeno il 50 % nei primi sei mesi e vi) una riduzione del deperimento infantile a meno del 5 %,

–  visti lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nell'ambito delle relazioni a livello mondiale, la relazione globale sulle crisi alimentari e la relazione sulla nutrizione globale, comprese le sue edizioni del 2021, gli orientamenti sul diritto all'alimentazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), gli orientamenti volontari sui sistemi alimentari e la nutrizione del comitato della FAO per la sicurezza alimentare mondiale, i 10 elementi dell'agroecologia per guidare la transizione verso sistemi alimentari e agricoli sostenibili (FAO), e il quadro d'azione per la sicurezza alimentare e la nutrizione del 2014 nelle crisi prolungate,

–  vista la relazione del 2020 sullo stato della pesca e dell'acquacoltura mondiale dell'Organizzazione della Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO)(10),

–  visti gli accordi di partenariato nel settore della pesca sostenibile tra l'UE e i paesi terzi,

–  vista la rete mondiale contro le crisi alimentari, ovvero un'alleanza di attori umanitari e dello sviluppo che operano attraverso analisi e conoscenze condivise per rafforzare il coordinamento nel quadro del nesso tra aiuti umanitari, sviluppo e pace,

–  viste la dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni (UNDRIP) del 13 settembre 2007 e la dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle zone rurali del 28 settembre 2018,

–  vista la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 25 settembre 2015, dal titolo "Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development" (Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile),

–  vista la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1° aprile 2016, intitolata "United Nations Decade of Action on Nutrition (2016-2025)" (Il decennio d'azione delle Nazioni Unite per la nutrizione (2016-2025)), che mira a promuovere azioni vigorose per porre fine alla fame ed eliminare la malnutrizione a livello mondiale e a garantire l'accesso universale a regimi alimentari più sani e sostenibili per tutte le persone indistintamente e ovunque esse vivano,

–  visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite e la loro natura strettamente connessa e integrata, in particolare l'OSS 1 inteso a eliminare la povertà in tutte le sue forme e in tutto il mondo, l'OSS 2 inteso a porre fine alla fame, conseguire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile, l'OSS 3 volto ad assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età, l'OSS 5 finalizzato a raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze, l'OSS 6 inteso a garantire a tutti l'accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari, l'OSS 10 che mira a ridurre l'ineguaglianza all'interno delle nazioni e fra di esse, l'OSS 12 volto a garantire modelli di consumo e produzione sostenibili, l'OSS 13 inteso ad adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze e l'OSS 17 che mira a rafforzare i mezzi di attuazione e a rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile,

–  vista la risoluzione 2417 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, del 2018, che condanna la riduzione alla fame dei civili come tattica bellica, nonché l'accesso umanitario negato in modo illegale alla popolazione civile,

–  vista la relazione del giugno 2020 dell'IPBES (Piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi ecosistemici) e dell'IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico)(11) che sottolinea il legame esistente tra la lotta contro i cambiamenti climatici e la conservazione della biodiversità,

–  visti gli orientamenti volontari del CFS sulla governance responsabile della terra, della pesca e delle foreste nel contesto della sicurezza alimentare nazionale (2012) e i principi del CFS per investimenti responsabili nel settore agricolo e nei sistemi alimentari (2015),

–  visti il movimento per una migliore nutrizione "Scaling up Nutrition" e il suo lavoro per porre fine alla malnutrizione in tutte le sue forme attraverso il sostegno alle iniziative a livello governativo e alle priorità dei paesi coinvolti, in collaborazione con la società civile, le Nazioni Unite, i donatori, le imprese e i ricercatori,

–  visti l'impegno di 2,5 miliardi di EUR assunto dalla Commissione in occasione del vertice sulla nutrizione per la crescita tenutosi a Tokyo nel dicembre 2021 per combattere la malnutrizione nel periodo 2021-2024 e l'impegno costante dell'UE a ridurre il ritardo della crescita nei bambini di almeno 7 milioni entro il 2025,

–  visto il patto del G7 sulla prevenzione delle carestie e delle crisi umanitarie, approvato in occasione del vertice del G7 in Cornovaglia il 13 giugno 2021, con il quale i membri del G7 si sono impegnati a combattere la fame e a scongiurare le carestie attraverso azioni congiunte,

–  visto l'articolo 54 del regolamento,

–  visto il parere della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale,

–  vista la relazione della commissione per lo sviluppo (A9-0195/2022),

A.  considerando che l'insicurezza alimentare moderata o grave è in lento aumento dal 2014 e che nel 2020 quasi una persona su tre (2,37 miliardi di persone) non ha avuto accesso a un'alimentazione adeguata(12);

B.  considerando che la gravità e l'entità delle crisi alimentari sono aumentate dal 2020 a causa di conflitti, shock economici e condizioni meteorologiche estreme, o per effetto di una combinazione di tali fattori, con quasi 193 milioni di persone in condizioni di insicurezza alimentare acuta nel 2021 e bisognose di assistenza alimentare urgente, che è il maggior numero di persone in condizioni di insicurezza alimentare acuta in tutto il mondo registrato nella relazione globale sulle crisi alimentari nei sei anni della sua esistenza; che tra 720 e 811 milioni di persone soffrono la fame e cinque paesi sono stati considerati a rischio di carestia, tra cui Sud Sudan, Etiopia, Madagascar, Nigeria (16 Stati e il Territorio della Capitale Federale) e Yemen(13);

C.  considerando che il diritto all'alimentazione si riferisce alla dimensione della disponibilità, accessibilità e adeguatezza (quantità sufficiente e stabilità dell'accesso);

D.  considerando che, secondo l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), la sicurezza alimentare è realizzata quando tutti dispongono, in qualsiasi momento, di un accesso fisico ed economico a una nutrizione sufficiente, sana e nutriente per soddisfare il fabbisogno energetico e le preferenze alimentari e consente di svolgere una vita sana e attiva(14);

E.  considerando che la guerra di aggressione russa illegale, non provocata e ingiustificabile in Ucraina ha ulteriormente destabilizzato i mercati agricoli già fragili, ha esacerbato la già grave situazione causata dalla COVID-19 e ha esercitato un'ulteriore pressione sulle crisi alimentari in corso e sulla sicurezza alimentare globale, spingendo i prezzi internazionali degli alimenti e dei mangimi ben al di sopra dei loro livelli già elevati; che ciò rischia di aumentare l'insicurezza alimentare, la povertà, i disordini sociali e l'instabilità in molti paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dalle importazioni di frumento ucraino e russo, dato che il 40 % delle esportazioni di frumento e granturco dall'Ucraina è destinato al Medio Oriente e all'Africa;

F.  considerando che, secondo la FAO, quasi 50 paesi dipendono dalla Russia e dall'Ucraina per almeno il 30 % del loro fabbisogno di importazioni di frumento e che, di questi, 26 paesi si riforniscono da entrambi i paesi per oltre il 50 % delle loro importazioni di frumento; che il Programma alimentare mondiale stava acquistando quasi la metà delle sue forniture mondiali di frumento dall'Ucraina e ha sottolineato che le attuali crisi alimentari in paesi come l'Afghanistan, l'Etiopia, la Siria e lo Yemen saranno le più colpite;

G.  considerando che l'Ucraina e la Russia sono esportatori netti di prodotti agricoli, e che entrambi svolgono un ruolo guida in termini di forniture sui mercati globali di alimenti e fertilizzanti, ove le forniture per l'esportazione sono spesso concentrate in un ristretto numero di paesi; che tale concentrazione potrebbe esporre tali mercati a una maggiore vulnerabilità e volatilità; che la Russia è uno dei principali esportatori di fertilizzanti azotati sintetici e dei relativi componenti e che la Bielorussia è un importante esportatore di fertilizzanti a base di carbonato di potassio; che i prezzi dei fertilizzanti azotati dipendono in larga misura dai prezzi del gas naturale, prodotto per il quale la Russia gode di una posizione importante sul mercato; che molti dei paesi in via di sviluppo, già prima del conflitto, erano alle prese con gli effetti negativi degli elevati prezzi internazionali di alimenti e fertilizzanti;

H.  considerando che l'indice dei prezzi alimentari della FAO, che tiene traccia dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari e dei mangimi, è aumentato fino a toccare un nuovo massimo storico e che sono possibili ulteriori impennate dei prezzi e un'inflazione dei prezzi alimentari ben al di sopra dei livelli già elevati;

I.  considerando che, secondo la FAO, l'indice dei prezzi alimentari ha raggiunto un livello record nel febbraio 2022; che esso indica che i fattori alla base dell'inflazione dei prezzi alimentari non si limitano alle condizioni delle colture e alla disponibilità delle esportazioni ma le cause che sospingono in misura molto più forte l'inflazione dei prezzi alimentari risiedono invece al di fuori della produzione alimentare, in particolare nei settori dell'energia, dei fertilizzanti e dei mangimi;

J.  considerando che l'Africa ha la più alta prevalenza di insicurezza alimentare, in un contesto in cui, nel 2020, il 60 % della popolazione africana (799 milioni di persone) era colpito da insicurezza alimentare moderata o grave(15);

K.  considerando che l'Unione europea dovrebbe prestare particolare attenzione ai paesi che devono affrontare situazioni di carestia, aggravate da calamità naturali, come il Madagascar, che è stato colpito di recente da violenti cicloni e dove due abitanti su cinque si trovano in una situazione di insicurezza alimentare grave, in particolare nella regione del Grande Sud, dove oltre 300 000 bambini soffrono di malnutrizione acuta;

L.  considerando che molti piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo non possono avere accesso a regimi alimentari sani, nutrienti e sostenibili, in considerazione delle località remote, del basso reddito e di una mancanza di accesso a fonti alimentari diversificate; che i dati dimostrano che gli investimenti nel settore dei piccoli agricoltori e nelle strutture regionali producono i migliori rendimenti in termini di riduzione della povertà e di crescita, evidenziando di conseguenza la necessità di concentrare gli sforzi sul miglioramento dei redditi dei piccoli agricoltori e, in particolare, delle piccole agricoltrici, e di rafforzare la resilienza delle comunità vulnerabili;

M.  considerando che nel 2020 i regimi alimentari sani nel mondo erano economicamente inaccessibili per circa 3 miliardi di persone e che l'obesità è in forte aumento in tutte le regioni(16);

N.  considerando che la malnutrizione costituisce una condizione fisiologica anormale causata dalla denutrizione nonché dal sovrappeso e dall'obesità; che la salute delle donne e delle ragazze è strettamente legata alla salute fisica e mentale nonché allo stato nutrizionale dei loro futuri figli; che la denutrizione tra le donne incinte e le madri aumenta il rischio di complicazioni durante la gravidanza, la mortalità materna e la denutrizione e mortalità infantile; che un numero inaccettabilmente elevato di bambini è ancora affetto da malnutrizione: il 22 % di tutti i bambini di età inferiore a cinque anni soffre di ritardo della crescita a causa della malnutrizione cronica, il 6,7 % è affetto da deperimento - una forma di malnutrizione acuta - e il 5,7 % è in sovrappeso(17), e si prevede che le cifre effettive relative al ritardo nella crescita e al deperimento saranno più elevate a causa degli effetti provocati dalla pandemia;

O.  considerando che garantire un accesso sicuro all'acqua è strettamente legato al miglioramento della sicurezza alimentare e della nutrizione; che la carenza idrica colpisce più del 40 % della popolazione mondiale, con oltre 2 miliardi di persone che non hanno accesso diretto e sicuro all'acqua potabile in tutto il mondo, secondo l'ultima relazione mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche (2021);

P.  considerando che la sopravvivenza di oltre il 10 % della popolazione mondiale dipende dalla pesca e dall'acquacoltura(18) e che, secondo le Nazioni Unite, oltre 3 miliardi di persone dipendono dagli oceani per quanto riguarda le loro principali fonti di proteine provenienti dai prodotti ittici; che la pesca artigianale rappresenta oltre il 90 % della pesca di cattura e dei lavoratori del settore ittico;

Q.  considerando che i sistemi sanitari che non sono molto resilienti e forti sono messi alla prova dal periodico emergere di epidemie, in particolare per quanto concerne la loro capacità di garantire la continuità delle cure più basilari; che negli ultimi due anni le risorse del sistema sanitario sono state distolte da una serie di funzioni importanti dal punto di vista nutrizionale e da servizi sanitari essenziali connessi alla denutrizione - tra cui l'assistenza prenatale, l'integrazione dei micronutrienti, la prevenzione e il trattamento della diarrea infantile, le infezioni e la malnutrizione acuta - per combattere la COVID-19 e che i servizi di cura e prevenzione della denutrizione rimangono insufficientemente integrati nei pacchetti di assistenza essenziali dei sistemi sanitari nazionali e l'accesso equo ai servizi di assistenza rimane insufficiente;

R.  considerando che la povertà cronica, i livelli elevati e persistenti di disuguaglianza e sistemi alimentari insostenibili, unitamente alla maggiore frequenza delle calamità naturali, in particolare legate ai cambiamenti climatici, sono le cause alla base dell'insicurezza alimentare e della malnutrizione;

S.  considerando che, secondo la sesta relazione 2022 dell'IPCC, i cambiamenti climatici, compreso l'aumento della frequenza e dell'intensità di eventi estremi, riducono la sicurezza alimentare e idrica, diminuiscono le rese delle colture, modificano i pascoli e i percorsi di transumanza e riducono il valore nutrizionale degli alimenti, ostacolando in tal modo gli sforzi volti a conseguire l'Agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile;

T.  considerando che i cambiamenti climatici espongono ulteriormente le donne a rischi e vulnerabilità; che i cambiamenti climatici acuiscono le sfide esistenti, quali improvvise perdite di produzione alimentare e accesso agli alimenti, e le vulnerabilità sottostanti, inasprendo altresì la povertà e l'insicurezza alimentare, costringendo le comunità a dover fronteggiare crisi molteplici; che una dieta meno diversificata ha aumentato di conseguenza la malnutrizione in molte comunità, in particolare per quanto riguarda i popoli indigenti, i piccoli agricoltori e le famiglie a basso reddito, in un contesto in cui sono particolarmente colpiti i bambini, gli anziani e le donne incinte;

U.  considerando che, secondo le stime della FAO, circa il 75 % della diversità fitogenetica è andata persa a livello mondiale; che l'ampia erosione genetica aumenta la vulnerabilità ai cambiamenti climatici e alla comparsa di nuovi parassiti e di nuove malattie;

V.  considerando che la biodiversità e i servizi correlati, quali impollinazione, predatori di parassiti, aumento della resilienza degli agroecosistemi a erosione, siccità e inondazioni, formazione del suolo e assorbimento del carbonio, sono fondamentali per fornire una produzione alimentare sostenibile;

W.  considerando che lo sviluppo della resilienza della biodiversità e il sostegno all'integrità degli ecosistemi possono fornire benefici alle persone, anche in termini di mezzi di sussistenza, salute e benessere umano e approvvigionamento alimentare;

X.  considerando che è in aumento il numero di persone che hanno urgentemente bisogno di assistenza alimentare, nutrizionale e di sussistenza(19); che i principali fattori che determinano l'insicurezza alimentare e nutrizionale e la malnutrizione, in via di peggioramento, sono i conflitti, sono i conflitti, i cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi, il degrado ambientale, l'aumento dei prezzi dell'energia, l'accesso limitato all'acqua, gli shock economici, la povertà cronica, i livelli elevati e persistenti di disuguaglianza, compresa la disparità di genere, la mancanza di accesso ai servizi sociali e sanitari di base, la crescita demografica globale e il fallimento della governance, che possono comportare di conseguenza la necessità di migrare;

Y.  considerando che i conflitti perturbano l'accesso agli alimenti e ai servizi sociali di base incidendo sulla stabilità della salute, compresi i servizi nutrizionali, l'acqua, i servizi igienico-sanitarie e l'igiene, e danneggiando le risorse naturali, le infrastrutture, i mezzi di produzione e il patrimonio zootecnico; che l'insicurezza alimentare può essere una fonte di conflitti tra le comunità colpite, aggravando quindi le sfide e le tensioni esistenti connesse alla scarsità di risorse;

Z.  considerando che la COVID-19 ha determinato la perturbazione delle catene di valore, dalla produzione al trasporto, fino allo stoccaggio e alla vendita di alimenti, e che le restrizioni alla circolazione hanno ridotto l'accesso ai mercati per gli agricoltori e i consumatori, ostacolando ulteriormente l'equo accesso ad alimentazione e nutrimento adeguati per tutti, e ha messo in luce la vulnerabilità dei sistemi alimentari basati sulle importazioni e l'importanza di sistemi agroalimentari sostenibili;

AA.  considerando che la COVID-19 ha comportato un aumento della povertà in assenza di una protezione sociale di base universale; che le restrizioni hanno inciso sulle attività economiche quotidiane da cui dipendono molte famiglie, rendendo difficile ottenere cibo sano e nutriente o soddisfare le esigenze sanitarie; che, in molti paesi in via di sviluppo, l'accesso a un'assistenza sanitaria di qualità è estremamente limitato, in particolare per le persone più vulnerabili ed emarginate;

AB.  considerando che sistemi alimentari inclusivi, efficienti, resilienti e sostenibili sono determinanti per la realizzazione dell'Agenda 2030 e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile; che la pandemia di COVID-19 ha messo in luce le debolezze dei sistemi alimentari globali, esacerbando le disuguaglianze e minacciando la vita e i mezzi di sussistenza dei più vulnerabili; che il decennio d'azione delle Nazioni Unite richiede un'accelerazione di soluzioni rivoluzionarie volte ad affrontare le sfide globali per le persone e il pianeta, dalla povertà al genere, fino a includere i cambiamenti climatici, la disuguaglianza e il superamento del divario finanziario;

AC.  considerando che la nutrizione costituisce una questione importante che è alla base di almeno 12 dei 17 OSS e funge da volano per il loro raggiungimento, ed è intrinsecamente legata ad altre questioni fondamentali correlate allo sviluppo sostenibile, perché dipende da queste ultime (ad esempio acqua, servizi igienico-sanitari, igiene e agricoltura), perché le rende possibili (ad esempio salute, occupazione) o perché consente entrambe le cose (ad esempio uguaglianza di genere e istruzione);

AD.  considerando che l'accordo di Marrakech del 1994 e in particolare l'accordo sull'agricoltura dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) hanno contribuito alla specializzazione delle regioni agricole; che tale specializzazione ha condotto a regioni con elevati livelli di esportazioni e ad altre che dipendono quasi interamente dalle importazioni; che tale situazione non è resiliente alle crisi, come le guerre, ed è uno dei fattori che contribuiscono all'attuale instabilità alimentare globale;

AE.  considerando che un'elevata dipendenza dalle importazioni alimentari espone fortemente le popolazioni alle volatilità dei mercati globali, in particolare le persone che spendono una quota significativa del loro reddito per le esigenze alimentari quotidiane;

AF.  considerando che l'instabilità dei mercati internazionali provoca l'insicurezza alimentare nei paesi che non beneficiano di politiche agricole forti, poiché i periodi di prezzi bassi incidono negativamente sulla capacità di produzione e comportano un aumento delle importazioni, rendendo vulnerabili le popolazioni urbane nei periodi di impennata dei prezzi internazionali;

AG.  considerando che le politiche agricole sono le prime politiche macroeconomiche e che, in mancanza di protezione a fronte della volatilità estrema dei prezzi internazionali, i danni provocati dall'inflazione sono devastanti per le economie emergenti;

AH.  considerando che la sovranità alimentare è il diritto delle persone e dei paesi di definire le loro politiche agricole e alimentari; che tale concetto mira a consentire a ciascun paese di nutrire la propria popolazione e di essere autosufficiente e autonomo; che l'intenzione della strategia "Dal produttore al consumatore" di ridurre la dipendenza degli agricoltori dalla produzione esterna è in linea con tale definizione;

AI.  considerando che il Green Deal europeo e la strategia "Dal produttore al consumatore" adottano approcci olistici per quanto concerne l'agricoltura, non solo al fine di evitare una crisi climatica e della biodiversità in Europa, ma anche per garantire la sicurezza alimentare, migliorando la nutrizione e la salute pubblica; che ciò funge da modello per gli investimenti nel campo di azione del finanziamento allo sviluppo, con l'obiettivo di rafforzare la resilienza e l'autosufficienza alimentare dei paesi in via di sviluppo;

AJ.  che la strategia "Dal produttore al consumatore" mira a ridurre l'uso dei fattori di produzione agricoli e, in particolare, a ridurre l'uso complessivo dei pesticidi chimici del 50 %, dei pesticidi più pericolosi del 50 % e dei concimi di almeno il 20 % entro il 2030;

AK.  considerando che l'alimentazione è un investimento importante in quanto una buona nutrizione nei primi mille giorni di vita di un bambino è fondamentale per realizzare appieno il potenziale fisico, intellettuale e umano; che la fame e la malnutrizione influiscono negativamente sulla capacità di apprendimento dei bambini e possono portare all'abbandono scolastico, gravano per tutta la vita sugli individui e sulle società e si ripercuotono negativamente sullo sviluppo economico umano e nazionale; che una buona nutrizione è pertanto la chiave di volta della prosperità delle società;

AL.  considerando che, al culmine della pandemia di COVID-19, la chiusura delle scuole ha impedito a 370 milioni di bambini di accedere a un pasto assicurato a scuola, spesso l'unico piatto caldo della giornata, e che i programmi di ristorazione scolastica sono un elemento importante per combattere la fame infantile e le molteplici forme di malnutrizione; che, d'altro canto, l'insicurezza alimentare perturba il funzionamento sociale, compresa la capacità delle famiglie di mandare i figli a scuola ed, esercitando ulteriori pressioni sulle famiglie, può fungere da elemento scatenante della violenza domestica e basata sul genere; che per ogni dollaro investito in interventi a favore della nutrizione possono essere generati 16 dollari in termini di rendimenti;

AM.  considerando che, come in altri settori dell'aiuto umanitario e allo sviluppo, le crescenti esigenze non sono accompagnate da risorse adeguate, comportando un rapido aumento della carenza di finanziamenti, il che richiede approcci più intelligenti e sistemici, una trasformazione sistemica verso sistemi alimentari socialmente equi, in quanto i nostri attuali sistemi alimentari aggravano le disparità socioeconomiche e di genere che impediscono l'accesso a una nutrizione sana, equa e sostenibile;

AN.  considerando che le donne svolgono un ruolo chiave nell'alimentazione a livello mondiale in qualità di coltivatrici, prestatrici di assistenza e produttrici, producendo tra il 60 % e l'80 % degli alimenti nei paesi in via di sviluppo, ma hanno un accesso iniquo agli alimenti e alle risorse, ai servizi e ai beni che aumentano i loro redditi e rendimenti; che le donne si occupano del 75 % delle attività di assistenza non retribuita e dei lavori domestici, e che le donne nelle comunità rurali e nei paesi a basso reddito dedicano fino a 14 ore al giorno a lavori di assistenza;

AO.  considerando che la disparità di genere influisce sulla distribuzione del lavoro determinando un onere in termini di assistenza sproporzionato e non retribuito a carico delle donne e delle ragazze;

AP.  considerando che è necessario garantire la protezione dei diritti delle donne e delle ragazze a tutti i livelli e riservare loro spazio nei processi decisionali; che le donne e le ragazze sono maggiormente colpite dai cambiamenti climatici e dalle calamità, il che comporta una maggiore vulnerabilità a causa dei rischi aggravanti;

AQ.  considerando che le disparità di genere hanno un impatto diretto sulla nutrizione, plasmando le dinamiche alimentari nelle famiglie e nella comunità, in modo tale da incidere sulla produzione, l'accesso e la capacità delle donne e delle ragazze di permettersi alimenti, assistenza e servizi igienico-sanitari per loro stesse e di fornirli; che possono esporle a un aumento della violenza di genere e della violenza domestica;

AR.  considerando che il superamento del divario di genere tra agricoltori e agricoltrici potrebbe aumentare la produzione agricola del 2,5 % fino a raggiungere il 4 % nelle regioni più povere, e potrebbe ridurre la fame globale del 17 %;

AS.  considerando che le donne costituiscono il 43 % della forza lavoro agricola nei paesi partner, in un contesto in cui tale percentuale sale fino al 50 % e oltre in alcuni paesi dell'Asia e dell'Africa subsahariana, ma che esse rappresentano solo meno del 20 % dei proprietari terrieri;

AT.  considerando che vi sono 608 milioni di aziende agricole a conduzione familiare nel mondo, che occupano tra il 70 e l'80 % dei terreni agricoli mondiali, rappresentano oltre il 90 % di tutte le aziende agricole a livello globale e producono circa l'80 % dei prodotti alimentari mondiali in termini di valore;

AU.  considerando che un terzo degli alimenti prodotti a livello mondiale va perduto o sprecato; che, per affrontare l'insicurezza alimentare e la malnutrizione e proteggere la biodiversità in tutto il mondo, sono necessari maggiori sforzi volti a ridurre le perdite e gli sprechi alimentari applicando l'economia circolare ai sistemi di produzione agricola al fine di aumentare la sostenibilità e l'efficienza delle risorse della produzione agricola;

AV.  considerando che per affrontare la sicurezza alimentare e nutrizionale sono necessari non solo maggiori finanziamenti, ma anche un'attenzione e sforzi decisivi a livello politico;

AW.  considerando l'esistenza di progetti innovativi messi in atto da determinati paesi terzi quali l'iniziativa africana della "Grande muraglia verde", che consente lo sviluppo di progetti agroecologici;

AX.  considerando che il comitato per la sicurezza alimentare mondiale costituisce la principale piattaforma inclusiva internazionale e intergovernativa per tutti i portatori di interessi al fine di cooperare per conseguire l'obiettivo comune di garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione per tutti;

AY.  considerando che il 20 dicembre 2017 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato un progetto mediante il quale ha proclamato il 2019-2028 decennio dell'agricoltura familiare delle Nazioni Unite;

AZ.  considerando che i diritti degli agricoltori sono stati sanciti nel 2004 dal trattato internazionale della FAO sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura, ma che le norme in materia di proprietà intellettuale si sono spesso dimostrate in contrasto con tali diritti, mettendo a rischio i metodi di semina locali, tradizionali e autoctoni;

BA.  considerando che il ruolo attivo dell'UE nell'affrontare l'insicurezza alimentare è fondamentale, in quanto fornisce quasi la metà dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) globale;

Sicurezza alimentare e nutrizione al centro della ripresa post COVID-19

1.  è allarmato per il fatto che non siamo sulla strada giusta ed è altamente improbabile che riusciremo a conseguire gli obiettivi nutrizionali entro il 2025 o a debellare la fame entro il 2030 come affermato nell'OSS n. 2 "sconfiggere la fame"; ricorda che la fame e l'insicurezza alimentare hanno ripreso a crescere in tutto il mondo; osserva con preoccupazione che circa 660 milioni di persone potrebbero continuare a confrontarsi con la fame entro il 2030, anche a causa delle conseguenze della pandemia di COVID-19; ricorda che occorrono azioni coraggiose, in particolare riguardo alle disuguaglianze nell'accesso agli alimenti, per accelerare i progressi verso l'obiettivo della fame zero; ricorda che la fine della malnutrizione in tutte le sue forme e l'OSS n. 2 dovrebbero essere considerati prioritari in tutte le politiche, con particolare attenzione alle persone che si trovano nelle situazioni più vulnerabili;

2.  sottolinea che i sistemi alimentari possono svolgere un ruolo essenziale nel porre fine alla povertà e nel conseguire l'OSS n. 1, affrontando al contempo la malnutrizione e la coesistenza di sovranutrizione e denutrizione, il che sarà essenziale per raggiungere gli obiettivi dell'OSS n. 3; sottolinea che sarà impossibile gestire in modo sostenibile le risorse idriche per raggiungere l'OSS n. 6 se l'agricoltura non svolgerà un ruolo centrale e che la gestione sostenibile della pesca è fondamentale per la conservazione e l'utilizzo sostenibile degli oceani e dei mari e per il raggiungimento dell'OSS n. 14; ricorda, di conseguenza, che i sistemi alimentari più in generale devono anche rispecchiare gli impegni in materia di consumo e produzione sostenibili contenuti nell'OSS n. 12, di mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento agli stessi indicati nell'OSS n. 13 e di protezione, ripristino e gestione sostenibile degli ecosistemi terrestri stabiliti nell'OSS n. 15; 

3.  ricorda il ruolo cruciale della pesca artigianale per la sicurezza alimentare e la nutrizione; sottolinea che gli accordi di partenariato per una pesca sostenibile devono essere in linea con le migliori raccomandazioni scientifiche disponibili e non devono compromettere la sicurezza alimentare locale né minacciare i pescatori artigianali nei paesi terzi, ponendoli in diretta concorrenza con le navi dell'UE; chiede che gli accordi siano allineati all'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e agli obblighi ambientali dell'UE e agli obiettivi della politica comune della pesca mediante un aumento del sostegno settoriale e disposizioni in materia di sostenibilità per quanto riguarda le eccedenze, i rigetti e l'approccio precauzionale;

4.  sottolinea che la pandemia di COVID-19 e le conseguenti crisi economica e chiusura delle frontiere nonché l'attuale conflitto in Ucraina hanno messo in luce le vulnerabilità del sistema alimentare globale; sottolinea e ricorda alla Commissione europea e agli Stati membri l'importanza di creare legami più solidi tra le politiche a breve, medio e lungo termine per garantire l'inclusività dei piani di ripresa dalla COVID-19, prestando al contempo particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili, come i bambini, i giovani, le donne, gli anziani e le popolazioni indigene;

5.  esorta l'UE a salvaguardare il diritto dei paesi in via di sviluppo all'alimentazione e all'autosufficienza quale mezzo per conseguire la sicurezza nutrizionale, la riduzione della povertà, catene di approvvigionamento globali inclusive, sostenibili ed eque e sistemi alimentari più sostenibili; la invita inoltre a sostenere mercati locali e regionali, prestando particolare attenzione all'agricoltura femminile e familiare, allo scopo di garantire l'approvvigionamento di prodotti alimentari accessibili ed abbordabili e di reti di sicurezza sociale più solide per garantire che i più vulnerabili continuino ad avere accesso agli alimenti anche in situazioni di emergenza o di crisi;

6.  ricorda che l'Ucraina e la Russia sono attori importanti sul mercato globale delle esportazioni alimentari; rileva che, di conseguenza, l'Ucraina e la Russia hanno un impatto sproporzionato su una serie di paesi che registrano elevati livelli di fame, dato che importano una quota significativa del loro frumento dall'Ucraina o dalla Russia;

7.  sottolinea che, in tale contesto, i governi dovrebbero evitare i divieti di esportazione e individuare misure volte a sostenere la ristrutturazione dei mercati agricoli e la loro regolamentazione, attraverso una maggiore trasparenza e l'istituzione di nuove norme per evitare che l'eccessiva speculazione finanziaria alimenti la volatilità dei prezzi alimentari, la quale, soprattutto in un contesto di guerra, può gonfiare artificialmente i prezzi all'ingrosso e portare alla volatilità del mercato, colpendo in particolare i paesi in via di sviluppo e le popolazioni più vulnerabili;

8.  deplora vivamente la speculazione finanziaria sui prodotti agricoli e alimentari e invita la Commissione ad avanzare urgentemente proposte per porvi fine, specialmente in un contesto di guerra, e per garantire la stabilità dei mercati e della produzione agricola; rammenta a tale proposito che l'instabilità strutturale dei mercati agricoli internazionali è una minaccia per la sicurezza alimentare mondiale e per la stabilità politica di numerosi paesi in via di sviluppo; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere norme internazionali che mirino a bloccare la speculazione finanziaria sui prodotti agricoli;

9.  ricorda che il diritto al cibo è un diritto umano; chiede misure globali e incisive da parte dell'UE per accompagnare la piena e progressiva realizzazione di tale diritto quale mezzo per conseguire la sicurezza alimentare per tutti; esprime preoccupazione per il forte aumento dell'insicurezza alimentare negli ultimi anni;

10.  sottolinea che la crisi energetica e gli eventi climatici avversi che hanno preceduto la guerra in Ucraina hanno portato a un aumento dei prezzi dei prodotti agricoli nel mercato globale e chiede, in tale contesto, un'assistenza alimentare rafforzata e più efficiente nel tentativo di collegare meglio gli aiuti urgenti e le soluzioni a più lungo termine; invita, in particolare, la Commissione europea e gli Stati membri dell'UE ad aumentare i loro contributi al programma alimentare mondiale e ad adoperarsi per trasformare i nostri sistemi alimentari sostenendo la diversità e la qualità della produzione e della trasformazione agricole nei paesi partner nonché ad adottare misure volte ad affrontare la povertà strutturale e le disuguaglianze persistenti in quanto cause sottostanti dell'insicurezza alimentare;

11.  osserva con preoccupazione che l'invasione russa in Ucraina avrà forti ripercussioni in senso più ampio, aggravando ulteriormente l'insicurezza alimentare già esistente e gli effetti della pandemia di COVID-19; rileva con preoccupazione ancora maggiore che l'Ucraina è un importante produttore di prodotti alimentari di base, quali frumento, mais e oli vegetali; invita la Commissione a elaborare misure ambiziose per la sicurezza alimentare e ad attuarle nel breve, medio e lungo periodo; ricorda che l'UE deve garantire che il diritto all'alimentazione per tutti non sia un bene commerciale; rammenta che se i leader mondiali non adotteranno contromisure, le carestie sono alcune delle possibili conseguenze che devono essere prese seriamente in considerazione come risultati della guerra;

12.  sottolinea che la guerra in Ucraina evidenzia la misura in cui paesi a basso reddito dipendano dal mercato mondiale per i propri approvvigionamenti alimentari essenziali, basando la propria sicurezza alimentare su uno sparuto numero di nazioni esportatrici di cereali, il che rende tali paesi ancora più vulnerabili alle perturbazioni del mercato e agli aumenti dei prezzi; ricorda che, per sfamare i loro abitanti, 14 paesi a reddito basso o medio-basso importano oltre il 50 % del loro grano dalla Russia e dall'Ucraina e che alcuni di essi sono già alle prese con condizioni prossime alla carestia;

13.  sottolinea che, per assorbire gli shock provocati dal conflitto e restare resilienti, i paesi che dipendono dalle importazioni alimentari dall'Ucraina e dalla Federazione russa dovrebbero diversificare le fonti dei loro approvvigionamenti alimentari facendo affidamento su altri paesi esportatori o sulle scorte alimentari esistenti oppure diversificando maggiormente le loro basi di produzione nazionali;

14.  invita l'UE e gli Stati membri a colmare immediatamente la carenza di finanziamenti negli appelli umanitari delle Nazioni Unite del 2022 per l'Africa orientale e il Medio Oriente, poiché il sostegno per queste due regioni è attualmente sottofinanziato per il 99 %; ricorda che il programma alimentare mondiale (WFP) ha già dovuto ridurre le razioni per i rifugiati e altre popolazioni vulnerabili in tutta l'Africa orientale e nel Medio Oriente a causa della mancanza di finanziamenti, dell'aumento dei prezzi e di una ridotta offerta di prodotti sui mercati, anche in ragione della guerra in Ucraina;

15.  sottolinea che la programmazione alimentare e nutrizionale finanziata in modo ambizioso dovrebbe essere al centro dei piani di ripresa post-pandemia;

16.  esorta l'UE ad assegnare la priorità agli alimenti e all'agricoltura sostenibile nella sua programmazione internazionale a favore dello sviluppo e a garantire l'accesso ai finanziamenti per le comunità locali e per le organizzazioni; invita l'UE a investire in misure e interventi concernenti i partenariati con i paesi in via di sviluppo che diano accesso ad alimenti vari, economicamente accessibili, sicuri, sostenibili e sufficientemente nutrienti, perché investire nell'alimentazione e nella nutrizione è un elemento fondamentale per costruire il capitale umano e la competitività e conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile;

17.  sottolinea la necessità che le politiche siano orientate al paese, basate sulle esigenze e adeguate al contesto, dato che i sistemi alimentari sono estremamente eterogenei; ricorda che la priorità andrebbe attribuita alla produzione alimentare locale attraverso il finanziamento dei piccoli agricoltori, la tutela dei diritti umani, il rafforzamento dei sistemi agricoli a conduzione familiare, le cooperative e le catene di approvvigionamento regionali;

18.  sottolinea che i piccoli agricoltori sono i principali produttori di alimenti nei paesi in via di sviluppo e svolgono un ruolo essenziale nella sicurezza alimentare e nella nutrizione di tali paesi; invita l'UE a sostenere ed emancipare specificamente gli agricoltori su piccola scala, le aziende agricole familiari e le cooperative nella sua assistenza allo sviluppo, concentrando al contempo l'attenzione anche sulla dignità del lavoro; sottolinea che il rafforzamento della produzione agricola dei piccoli agricoltori si traduce in un aumento dei prodotti alimentari sul mercato mondiale, con conseguente riduzione dei prezzi e migliori regimi alimentari;

19.  ricorda che le tradizioni agricole locali integrate dalla tecnologia moderna possono aumentare la produzione di alimenti sani e nutrienti; ritiene che i paesi in via di sviluppo dovrebbero essere in grado di proteggere le loro politiche agricole pubbliche;

20.  ricorda che la produzione alimentare locale e il consumo locale che sostengono l'agricoltura su piccola scala e garantiscono prezzi equi per i produttori e i consumatori riducono la dipendenza dei paesi dalle importazioni e la loro vulnerabilità alle fluttuazioni internazionali dei prezzi;

21.  sottolinea che gli investimenti strategici in pratiche agricole sostenibili possono svolgere un ruolo fondamentale nel garantire sistemi agroalimentari più resilienti e durevoli; insiste sul fatto che gli investimenti dell'UE sono in linea con l'Agenda 2030, l'accordo di Parigi sul clima e la convenzione sulla diversità biologica; accoglie con favore e incoraggia gli investimenti dell'UE in partenariati con i paesi in via di sviluppo nell'agroecologia, nell'agroforestazione e nella diversificazione delle colture e ribadisce, al riguardo, che gli investimenti sostenuti dall'UE in materia di agricoltura, silvicoltura o pesca o in imprese che hanno un impatto sul suolo, sui prati, sulle foreste, sull'acqua o sul mare devono essere in linea, tra l'altro, con gli orientamenti volontari della FAO/CFS sulla governance responsabile della terra, della pesca e delle foreste nel contesto della sicurezza alimentare nazionale e i principi della FAO/CFS per investimenti responsabili nel settore agricolo e nei sistemi alimentari; sostiene i finanziamenti europei per i produttori e le imprese agroalimentari onde consentire loro di fare gli investimenti necessari per allinearsi ai requisiti del sistema dell'analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo, adottando misure tese a eliminare qualunque potenziale rischio per la sicurezza alimentare;

22.  sottolinea che le filiere corte hanno un grande potenziale per affrontare le attuali carenze del sistema alimentare e ricorda che un'agricoltura rispettosa del clima comporta, tra l'altro, la riduzione della dipendenza dall'energia da combustibili fossili, compreso l'uso di pesticidi e fertilizzanti chimici;

23.  accoglie con favore tutte le iniziative volte ad attuare o rafforzare le politiche agricole a livello nazionale o regionale, che mirano a garantire una maggiore autosufficienza alimentare, e incoraggia la transizione dei paesi in via di sviluppo verso una maggiore autosufficienza, conferendo agli agricoltori responsabilità, titolarità e indipendenza nella creazione di sistemi agroalimentari sostenibili e di sistemi di produzione più autosufficienti; chiede di concentrare gli sforzi nel settore dell'agricoltura sulla salvaguardia del diritto dei paesi in via di sviluppo alla sicurezza alimentare, a complemento del diritto alla sovranità alimentare(20), e sul miglioramento della loro capacità di soddisfare le esigenze nutrizionali delle rispettive popolazioni;

24.  sottolinea l'importanza della protezione e promozione del diritto delle comunità locali di accedere alle risorse naturali, come i terreni e l'acqua, e controllarle; deplora che il fenomeno dell'accaparramento delle terre sia diffuso in numerosi paesi in via di sviluppo; sottolinea che si tratta di una pratica brutale che mina la sicurezza e la sovranità alimentari e mette a repentaglio la sopravvivenza delle comunità rurali;

25.  osserva che, ad esempio, i diritti di pascolo e i terreni per il pascolo di proprietà collettiva si configurano come diritti tradizionali di uso della terra basati sul diritto consuetudinario e non su diritti di proprietà sanciti per iscritto; sottolinea tuttavia l'importanza essenziale di proteggere tali diritti consuetudinari per le popolazioni rurali;

26.  chiede che siano affrontate le tensioni sociali tra le popolazioni agricole sedentarie e le comunità pastorali nomadi, specialmente nelle regioni in cui i conflitti etno-religiosi si sovrappongono;

27.  è seriamente preoccupato per l'elevata dipendenza dei paesi in via di sviluppo dalle importazioni alimentari, soprattutto dall'Unione europea, in particolare laddove tali importazioni siano costituite da prodotti sovvenzionati il cui basso prezzo rappresenta una concorrenza dannosa per l'agricoltura locale su piccola scala;

28.  sottolinea la necessità di tutelare i diritti degli agricoltori a mantenere le risorse genetiche a fini di sicurezza alimentare e di adattamento ai cambiamenti climatici; chiede alla Commissione, nel quadro del mandato delle sue politiche di aiuto allo sviluppo, commerciali e di investimento, di sostenere sistemi agricoli che siano in linea con le disposizioni del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura (ITPGRFA), che tutela i diritti degli agricoltori a mantenere, controllare, proteggere e sviluppare le proprie sementi e conoscenze tradizionali;

29.  sottolinea la necessità di collaborare in modo coerente con i paesi, le organizzazioni internazionali e regionali, il settore privato, gli agricoltori e i piccoli proprietari terrieri, nonché la società civile locale e le comunità locali, per sostenere la progettazione, l'attuazione e il monitoraggio di obiettivi nazionali in materia di nutrizione specifici al contesto, realizzabili e solidi; riconosce il ruolo essenziale della società civile soprattutto nel raggiungere i piccoli agricoltori fornendo loro accesso alla formazione, alle risorse, ai mercati e alle catene del valore;

30.  è del parere che dare priorità alle esigenze nutrizionali materne e neonatali sia fondamentale per garantire una sicurezza alimentare solida e resiliente e invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere le autorità nazionali dei paesi in via di sviluppo nell'integrazione dei servizi di nutrizione nei sistemi sanitari, al fine di affrontare il problema della malnutrizione in tutte le sue forme e garantire la continuità dei servizi nutrizionali, in particolare l'individuazione precoce e la gestione a livello di comunità della malnutrizione acuta e dell'alimentazione dei lattanti e dei bambini nella prima infanzia, nonché i relativi programmi di nutrizione materna; accoglie con favore, a tale riguardo, i risultati e il lavoro del movimento SUN (Scaling Up Nutrition);

31.  invita l'UE a tutelare l'accesso e il controllo dei produttori su piccola scala rispetto ai terreni e ad altre risorse, tra cui le sementi degli agricoltori, l'accesso all'acqua e l'accesso alle infrastrutture per collegare le comunità rurali ai mercati territoriali, comprese le zone urbane;

32.  invita l'UE a garantire finanziamenti adeguati e la co-creazione di conoscenze e innovazioni tecniche attraverso ricerche condotte dagli agricoltori, compreso il sostegno per le organizzazioni dei produttori su piccola scala e le associazioni femminili e per le loro attività collettive di trasformazione e commercializzazione;

33.  invita la Commissione a stabilire stretti legami con i paesi partner per lo scambio di conoscenze sull'agricoltura; sottolinea le competenze del settore agricolo europeo ed evidenzia la necessità di privilegiare i partenariati per la ricerca e l'innovazione in agricoltura, anche attraverso Orizzonte Europa, e di dare slancio a innovazioni responsabili ed etiche per promuovere pratiche agricole sostenibili al fine di aumentare la resa e la produzione agricola; chiede a questo proposito una maggiore fiducia nel contributo che le conoscenze tradizionali locali possono apportare a una transizione giusta, specialmente per quel che riguarda le pratiche agricole, la pesca e la tutela delle foreste, rafforzando così l'autonomia delle popolazioni e delle comunità locali;

34.  prende atto dei risultati positivi del sostegno al bilancio riportati dalla sesta relazione sullo stato di avanzamento del piano d'azione sulla nutrizione in quanto meccanismo per investimenti sostenibili, incisivi e specifici per paese nell'ambito della nutrizione;

35.  invita l'UE a integrare gli obiettivi globali e nazionali in materia di nutrizione nei pertinenti programmi di sviluppo e nelle strategie per paese; invita l'UE e i suoi Stati membri a mobilitare investimenti finanziari a lungo termine nella sicurezza alimentare e nutrizionale e nell'agricoltura, pesca e acquacoltura sostenibili e a incoraggiare i paesi partner a investire maggiormente in tali settori attraverso i rispettivi bilanci nazionali;

36.  esorta l'UE a dare priorità alla sicurezza alimentare, alla protezione della biodiversità e all'agricoltura sostenibile nella sua programmazione internazionale dello sviluppo con i paesi partner, tenendo conto delle loro specifiche esigenze locali e garantendo l'accesso ai finanziamenti alle comunità locali e alle organizzazioni che le sostengono; invita l'UE e i suoi Stati membri a valutare e monitorare, con la partecipazione della società civile, i suoi investimenti per garantire che combattano concretamente la povertà e l'insicurezza alimentare;

37.  pone in rilievo il ruolo dell'UE quale promotrice della trasformazione dei sistemi alimentari globali in modo che possano divenire più resilienti, sostenibili ed equi; sottolinea che la strategia "dal produttore al consumatore" è un ambizioso quadro politico dell'Unione che promuove un sistema agroalimentare dell'UE più sostenibile e resiliente e sostiene una transizione globale ed equa verso sistemi agroalimentari sostenibili che apportano benefici alle persone, alla natura e alla crescita economica e preservano le risorse naturali in linea con gli obiettivi della strategia sulla biodiversità; ricorda, inoltre, l'intento della strategia "Dal produttore al consumatore" di ridurre la dipendenza degli agricoltori da apporti esterni;

38.  esorta l'UE e i suoi Stati membri a continuare a impegnarsi pienamente a livello internazionale a favore del clima e della biodiversità, del Green Deal e della strategia "Dal produttore al consumatore" e ad attuare di conseguenza le raccomandazioni dell'IPCC per adattarsi ai cambiamenti climatici, in particolare in un contesto in cui la crisi pandemica e la guerra in Ucraina mettono in luce la vulnerabilità del mercato alimentare mondiale alle perturbazioni;

39.  esorta la Commissione ad accelerare gli sforzi per aiutare i paesi partner a ridurre di 7 milioni entro il 2025 il numero di bambini di età inferiore ai cinque anni affetti da ritardo della crescita, come indicato nell'impegno contenuto nel piano d'azione dell'UE sulla nutrizione;

40.  invita l'Unione Europea a continuare a sostenere i paesi partner nel ripristinare la disponibilità di alimenti diversificati e nutrienti per i bambini in età scolare attraverso i programmi di refezione scolastica, promuovendo al contempo alimenti prodotti localmente e in modo sostenibile e prestando particolare attenzione ai bambini più vulnerabili; evidenzia, inoltre, l'utilità di programmi relativi agli appalti pubblici nel promuovere l'assistenza pubblica per l'acquisto presso i piccoli produttori e i produttori locali in sede di approvvigionamento di alimenti nutrienti destinati alla distribuzione;

41.  accoglie con favore il sostegno della Commissione europea e di diversi Stati membri alla School Meals Coalition nel dare seguito al vertice sui sistemi alimentari; prende atto dell'importanza di garantire che gli approcci sensibili agli aspetti della nutrizione siano collegati a interventi nutrizionali e ad altri interventi sanitari nei paesi in via di sviluppo;

42.  ricorda che fino a 811 milioni di persone nel mondo soffrono la fame e che circa 2 miliardi di persone sono cronicamente malnutrite e deficitarie di vitamine e minerali importanti, in particolare nell'Africa subsahariana e in Asia; ricorda che tali effetti sono devastanti in particolare per i bambini nei loro primi 1 000 giorni di vita, in quanto la carenza di micronutrienti essenziali, come la vitamina A, il ferro o lo zinco, produce effetti che durano per tutta la vita, causando una crescita limitata e una riduzione delle capacità intellettive, con ripercussioni non solo per gli individui, ma per intere economie; sottolinea che la fame e la malnutrizione sono pertanto tra i principali ostacoli allo sviluppo;

43.  accoglie con favore l'impegno assunto dall'UE in occasione del vertice "Nutrizione per la crescita" di investire 2,5 miliardi di EUR nel periodo 2021-2024 nella lotta contro la malnutrizione; esorta l'UE a svolgere un ruolo guida nel conseguimento di tale obiettivo;

44.  osserva che la pandemia di COVID-19 ha evidenziato i legami che intercorrono tra la salute umana, delle piante e degli animali, la salute dell'ambiente e la sicurezza alimentare; sottolinea che le malattie che colpiscono gli animali e le piante continuano anche a perturbare la sicurezza alimentare interrompendo l'approvvigionamento alimentare in tutto il mondo; invita la Commissione europea e gli Stati membri a unire gli sforzi con la comunità internazionale sulla base del principio "One Health" per riprogettare i sistemi alimentari, migliorarne la resilienza e realizzare una migliore salute e sicurezza alimentare per tutti;

45.  ricorda che le ricerche suggeriscono che la trasformazione dei sistemi alimentari potrebbe consentire di riottenere i 12 000 miliardi di dollari che il mondo spende a causa dei costi nascosti degli alimenti e che reindirizzare parte di tali fondi potrebbe evitare ulteriori danni all'ambiente e alla salute delle persone e aiutare, invece, a rafforzare gli impegni a favore dei finanziamenti per l'adattamento, come richiesto dagli Stati membri e dai leader durante la COP 26 a Glasgow;

46.  ricorda che i cambiamenti climatici eserciteranno una pressione crescente sulla produzione alimentare e l'accesso al cibo, in particolare nelle regioni vulnerabili, mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare e la nutrizione; sottolinea le conclusioni della relazione 2022 dell'IPCC, secondo cui il riscaldamento del pianeta indebolirà progressivamente la salute dei terreni e servizi ecosistemici come l'impollinazione, aumenterà la pressione causata da organismi nocivi e malattie e ridurrà la biomassa animale marina, mettendo a repentaglio la produttività alimentare sulla terraferma e negli oceani in molte regioni; accoglie con favore le sue raccomandazioni di adattarsi ai cambiamenti climatici attraverso la promozione dei principi e delle pratiche agroecologiche, l'agroforestazione, l'adattamento a livello comunitario, la gestione basata sugli ecosistemi nell'ambito della pesca e dell'acquacoltura e altri approcci che si affiancano ai processi naturali per sostenere la sicurezza alimentare, la nutrizione, la salute e il benessere;

Rafforzare la resilienza agli shock futuri

47.  ricorda che il rafforzamento della resilienza deve affrontare la crescente frequenza e intensità dei conflitti e delle catastrofi naturali, in particolare la siccità, i cicloni e le inondazioni, nonché le crisi sanitarie, la perdita di biodiversità, le disuguaglianze strutturali e gli shock economici, che spesso hanno molteplici effetti aggravanti sui più vulnerabili; sottolinea che gli investimenti strategici in pratiche agricole sostenibili possono svolgere un ruolo fondamentale nel garantire sistemi agroalimentari più resilienti e durevoli;

48.  esorta l'UE a promuovere finanziamenti prevedibili, specifici e mirati per azioni anticipatorie e precoci con l'obiettivo di prevenire l'insicurezza alimentare, ridurne l'impatto e aumentare l'attenzione e i finanziamenti per l'adattamento e la resilienza a guida locale; chiede all'UE di rafforzare i programmi di sussistenza, al fine di appoggiare la sicurezza alimentare e consentire alle persone di creare e mantenere i propri mezzi di sostentamento e di migliorare il proprio benessere e quello delle generazioni future; esorta l'UE a tutelare l'accesso e il controllo dei produttori su piccola scala rispetto ai terreni e alle altre risorse, comprese le sementi degli agricoltori e le infrastrutture per collegare le comunità rurali ai mercati territoriali, comprese le zone urbane;

49.  osserva che la sicurezza alimentare ha effetti positivi sulla resilienza della popolazione e contribuisce ad affrontare con maggiore efficacia gli shock, gli eventi estremi e le crisi prolungate;

50.  invita la Commissione a rivedere gli attuali piani di gestione delle crisi, in particolare per quanto riguarda la produzione alimentare;

51.  sottolinea che le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici dovrebbero avere lo scopo di ridurre le perdite e gli sprechi alimentari; ricorda che i paesi meno sviluppati e quelli a basso reddito hanno grandi potenzialità in termini di riduzione degli sprechi alimentari attraverso maggiori investimenti nelle infrastrutture di stoccaggio, confezionamento e trasporto; sottolinea l'importanza di attuare l'economia circolare nei sistemi di produzione agricola per rafforzarne la sostenibilità e l'efficienza sotto il profilo delle risorse e per ridurre quanto più possibile la perdita e lo spreco di cibo; invita la Commissione europea e tutti gli Stati membri a istituire e attuare programmi di prevenzione degli sprechi alimentari comprendenti la promozione di filiere alimentari corte, le quali riducono il rischio di generare sprechi alimentari; sottolinea l'importanza di realizzare e aggiornare una banca mondiale, accessibile alle autorità competenti, che registri le scorte, in particolare di cereali, al fine di gettare le basi per la realizzazione di un sistema che garantisca una costante sicurezza alimentare a un livello appropriato e riduca al minimo gli sprechi alimentari;

52.  sottolinea che la sicurezza alimentare dipende dal conseguimento degli obiettivi climatici, dalla lotta contro la perdita di biodiversità e dalla buona salute degli ecosistemi terrestri, costieri e marini; osserva che è pertanto fondamentale combattere l'inquinamento da plastica e diffuso;

53.  evidenzia che la produzione di biocarburanti incide sulla sicurezza alimentare, in quanto sottrae prodotti agricoli di base quali cereali, semi di soia, olio di colza, mais e canna da zucchero dalla produzione alimentare; ritiene che garantire politiche più flessibili e meglio coordinate a livello internazionale in materia di biocarburanti sia fondamentale per ottimizzare l'uso dei prodotti alimentari, beneficiando al contempo del potenziale stabilizzatore di tale opportunità alternativa; invita l'UE a dare priorità alla produzione alimentare rispetto alla produzione di biocarburanti prodotti da colture alimentari, nel rispetto della gerarchia dei rifiuti e tenendo conto del principio dell'uso a cascata, al fine di garantire un approvvigionamento alimentare supplementare e stabilizzare i mercati globali dei prodotti alimentari di base;

54.  rileva l'importanza dei collegamenti strategici tra l'Africa e l'Europa sulla base dei progressi compiuti nell'ambito del programma d'azione concordato tra l'Unione africana (UA) e l'UE per la trasformazione rurale; ricorda la risoluzione del Parlamento europeo del 16 settembre 2020 sulla cooperazione UE-Africa in materia di sicurezza nella regione del Sahel, in Africa occidentale e nel Corno d'Africa, la quale sottolinea che l'insicurezza alimentare è spesso una delle cause profonde del terrorismo e dei conflitti armati; chiede pertanto la piena integrazione dell'approccio basato sul nesso tra aiuti umanitari, sviluppo e pace nelle strategie di sicurezza nei paesi terzi, che richiede il sostegno alla fornitura di servizi di base, compresa la sicurezza alimentare, con il coinvolgimento delle comunità locali;

55.  ricorda che, entro il 2030, l'iniziativa "Grande muraglia verde" nella regione africana del Sahel intende ripristinare 100 milioni di ettari di terreni attualmente degradati, sequestrare 250 milioni di tonnellate di carbonio e creare 10 milioni di posti di lavoro nelle zone rurali, il che nell'insieme dovrebbe sostenere 15 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, ridurre la povertà e la fame, rafforzare la resilienza locale nei confronti dei cambiamenti climatici, migliorare la salute e il benessere, creare occupazione e stimolare la crescita economica;

56.  invita l'UE ad ampliare il sostegno a favore dei sistemi nazionali di protezione sociale, compresa un'assistenza sociale basata sul denaro contante e reattiva agli shock per affrontare le disparità di reddito in modo attento alla problematica dei conflitti e conformemente al principio del non nuocere, e a proteggere l'accesso al cibo per i più vulnerabili aumentando il loro potere di acquisto;

57.  sostiene l'istituzione di uno strumento finanziario per aiutare i paesi africani a colmare l'attuale carenza di finanziamenti per sviluppare urgentemente programmi di protezione sociale, sia attraverso il futuro acceleratore globale per l'occupazione e la protezione sociale o tramite la creazione di un fondo globale sulla protezione sociale;

58.  sottolinea quanto sia importante sostenere e promuovere la condivisione delle conoscenze e l'apprendimento tra pari, come ad esempio da agricoltore ad agricoltore e da azienda ad azienda, negli ambiti della produzione, della lavorazione e della commercializzazione; evidenzia l'importanza cruciale del settore agroalimentare per l'economia africana e per la creazione di opportunità di lavoro dignitose e sostenibili nelle zone rurali; sottolinea che ciò riguarda nella maggior parte dei casi le piccole proprietà e le aziende agricole a conduzione familiare; rileva l'importanza di promuovere e potenziare misure e strumenti volti a sostenere una maggiore qualità e diversificazione dei prodotti e la modernizzazione sostenibile delle pratiche agricole, nonché condizioni di lavoro sicure e disposizioni volte a rafforzare la resilienza degli agricoltori;

59.  osserva che le disuguaglianze di genere limitano la produttività e l'efficienza in agricoltura e, pertanto, mettono a repentaglio le sviluppo; ricorda che l'emancipazione delle donne e delle ragazze è fondamentale per la nutrizione, la tutela della salute, la sicurezza alimentare e il rafforzamento della resilienza; osserva che il rafforzamento del ruolo di donne e ragazze rimane una sfida per l'agricoltura e per la sicurezza alimentare e nutrizionale; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere l'imprenditorialità, l'occupazione e la rappresentanza politica delle donne, a garantire l'inclusione della prospettiva di genere nella gestione della sicurezza alimentare e ad assicurare la partecipazione delle donne al processo decisionale relativo a tale ambito, comprese le donne appartenenti a minoranze discriminate;

60.  esorta l'UE e i suoi Stati membri ad adoperarsi, in particolare attraverso gli aiuti allo sviluppo, a contribuire a contrastare le discriminazioni che le donne subiscono, in particolare per quanto riguarda l'accesso delle agricoltrici alla terra, alle risorse produttive e ai servizi finanziari; ricorda che in Africa, ad esempio, quasi la metà del lavoro agricolo è svolto da donne, le quali sono per lo più piccole agricoltrici o agricoltrici di sussistenza e non dispongono del necessario accesso alle informazioni, al credito, alla terra, alle risorse o alla tecnologia; incoraggia l'avanzamento dei diritti di successione per le donne e le ragazze e invita l'UE a sostenere i paesi partner, in particolare per quanto riguarda il loro riconoscimento del pieno diritto delle donne ai diritti fondiari; esorta la Commissione e gli Stati membri a promuovere un approccio trasformativo riguardo al genere per l'agricoltura, la pesca e i sistemi alimentari attraverso lo sviluppo delle capacità per le donne nelle zone rurali, riforme strategiche specifiche per adottare leggi più eque per la proprietà fondiaria nonché iniziative specifiche incentrate sull'emancipazione economica e l'accesso ai finanziamenti, come affermato nel piano d'azione sulla parità di genere III;

61.  osserva che le donne delle zone rurali producono più della metà degli alimenti a livello mondiale nonostante gli svantaggi strutturali; sottolinea l'urgenza di rafforzare l'accesso e il controllo delle donne delle zone rurali sulle terre, le risorse produttive, i beni e i mercati in quanto condizione necessaria per migliorare la sicurezza alimentare a livello mondiale; esorta l'Unione europea a prestare particolare attenzione alle donne delle zone rurali e alla loro emancipazione economica, sociale e politica; ricorda gli orientamenti volontari del CFS sulla governance responsabile della terra quale strumento positivo per affrontare gli ostacoli presenti nei sistemi consuetudinari e tradizionali di successione ereditaria e per garantire una migliore conoscenza da parte delle donne dei loro diritti legali(21);

62.  ricorda l'importanza strategica di investire nella biodiversità agricola a livello di azienda agricola al fine di garantire regimi alimentari sani, la qualità e la diversificazione dell'alimentazione nonché un apporto adeguato di sostanze nutritive; sottolinea, in particolare, che le donne e le ragazze hanno maggiori probabilità di ottenere un regime alimentare minimamente diversificato e adeguato dal punto di vista dei micronutrienti attraverso la diversificazione agricola e la produzione di sussistenza di una varietà di colture alimentari(22);

63.  ricorda l'importanza della trasformazione rurale e del rafforzamento delle catene del valore locali, regionali e trasparenti per consentire la creazione di posti di lavoro sostenibili, evitare violazioni dei diritti umani e mitigare i cambiamenti climatici; sottolinea la necessità di sostenere i giovani e le donne, in particolare attraverso la formazione, l'accesso al credito e ai mercati; invita a coinvolgerli nella formulazione delle politiche agricole e a sostenere l'azione collettiva attraverso le organizzazioni dei piccoli produttori;

64.  ricorda che, di fronte alla malnutrizione, l'educazione e la sensibilizzazione sono essenziali per uno stile di vita sostenibile e una società produttiva;

65.  accoglie con favore il lavoro in corso svolto dal comitato per la sicurezza alimentare mondiale in merito agli orientamenti volontari per l'uguaglianza di genere e l'emancipazione delle donne e delle ragazze nel contesto della sicurezza alimentare e della nutrizione;

66.  ricorda che i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, tra gli altri fattori, minacciano la nostra capacità di garantire la sicurezza alimentare mondiale e mettono ulteriormente sotto pressione i sistemi alimentari già fragili; chiede una produzione alimentare rispettosa dell'ambiente, come l'agroecologia e l'adattamento resiliente ai cambiamenti climatici, nonché la conservazione e il ripristino degli ecosistemi naturali al fine di ridurre i rischi climatici, far fronte alla crisi climatica, arrestare la perdita di biodiversità e rafforzare in tal modo la resilienza dei sistemi agroalimentari sostenibili; chiede, a tale proposito, che la Commissione e gli Stati membri sostengano i paesi partner nell'adozione di pratiche agricole sostenibili e di soluzioni innovative, compreso l'uso delle entrate generate dalle aste ETS e dai certificati CBAM per rafforzarne la resilienza climatica, le capacità di adattamento e mitigazione con l'obiettivo di disporre di sistemi alimentari più sostenibili;

67.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di garantire che i finanziamenti a titolo del nuovo strumento NDICI includano un approccio basato sui diritti umani che renda le comunità locali e le popolazioni indigene al centro degli sforzi in materia di clima, ambiente e sviluppo; ritiene importante prestare particolare attenzione ai piccoli agricoltori, che in genere hanno una minore capacità di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici; accoglie con favore, a tale riguardo, il futuro piano d'azione delle Nazioni Unite per realizzare una copertura universale dei servizi di allarme rapido contro le condizioni meteorologiche estreme e i cambiamenti climatici nei prossimi cinque anni, che sarà presentato dall'Organizzazione meteorologica mondiale durante la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 27) in Egitto; ricorda che l'inviato speciale per il vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari ha definito profonda l'intersezione tra clima e cibo;

68.  invita la Commissione a fornire sostegno ai paesi in via di sviluppo affinché sviluppino e proteggano le loro industrie sensibili e nascenti, promuovano la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare, sostengano l'attenuazione dei cambiamenti climatici a vantaggio dell'agricoltura e rispettino le norme di sostenibilità dell'UE e internazionali per l'esportazione dei loro prodotti agricoli;

69.  ritiene importante aiutare i paesi in via di sviluppo a dotarsi di politiche pubbliche agricole e alimentari in grado di soddisfare le esigenze delle loro popolazioni in rapida crescita; sottolinea che una politica in materia di sicurezza alimentare deve avere come obiettivo primario quello di fornire ai suoi cittadini alimenti in quantità sufficiente, nutrienti, sicuri e a prezzi accessibili per tutto l'anno in modo sostenibile, garantendo nel contempo un reddito e un tenore di vita equi agli agricoltori; osserva che, nel corso della storia della politica agricola comune, l'eliminazione delle sovvenzioni all'esportazione e il disaccoppiamento dei pagamenti diretti hanno notevolmente ridotto il rischio di pratiche di dumping sui mercati dei paesi terzi; invita la Commissione e gli Stati membri a fornire maggiore sostegno a uno sviluppo agricolo in grado di garantire la sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo e ad aumentare in modo decisivo i propri investimenti nello sviluppo rurale territoriale;

70.  sottolinea che i sistemi alimentari sono fattori determinanti delle emissioni di gas a effetto serra; osserva che per rafforzare la resilienza climatica dei sistemi alimentari occorrerà integrare l'adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione e gestione del rischio di catastrofi nelle politiche a breve, medio e lungo termine; invita la Commissione e gli Stati membri ad accompagnare i paesi in via di sviluppo in tale processo;

71.  invita l'UE a tutelare l'accesso e il controllo degli agricoltori su piccola scala rispetto ai terreni e alle altre risorse, comprese le sementi, le infrastrutture e l'acqua;

72.  invita l'UE a garantire appalti pubblici che privilegino la produzione agroecologica locale, norme sulla sicurezza alimentare adatte alla produzione su piccola scala, la protezione dei mercati nazionali dalle importazioni a basso prezzo, nonché l'educazione dei consumatori e la protezione sociale per aumentare il consumo di alimenti locali nutrienti;

73.  invita l'UE ad adeguare la sua programmazione nell'ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale per sostenere attivamente una trasformazione globale verso sistemi alimentari sostenibili in grado di fornire regimi alimentari sani e nutrienti a prezzi accessibili che siano equi, resilienti, basati sui diritti, sostenibili dal punto di vista ambientale, particolarmente attenti alle esigenze delle donne e in grado di ridurre la pressione della produzione alimentare sull'uso della terra e dell'acqua;

74.  sottolinea che gli effetti dei cambiamenti climatici hanno un impatto negativo fondamentale sulla sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo e che l'adattamento ai cambiamenti climatici è essenziale per garantire sistemi alimentari sostenibili e resilienti; deplora la violazione dell'impegno assunto dai paesi sviluppati nell'accordo di Copenaghen del 2009 di fornire finanziamenti prevedibili e adeguati per l'azione per il clima nei paesi in via di sviluppo, in particolare per le esigenze di adattamento, che avrebbero dovuto raggiungere i 100 miliardi di dollari nel 2020; invita l'UE a incrementare i finanziamenti per il clima al di là del quadro dello strumento NDICI-Europa globale, anche attraverso un uso ambizioso delle entrate generate dalle aste ETS e dai certificati CBAM;

75.  esorta la Commissione a sostenere la transizione agroecologica nei paesi partner per garantire alimenti nutrienti, sicuri, vari e a prezzi accessibili per tutti, tutto l'anno, salvaguardando la biodiversità, migliorando la resilienza climatica e rafforzando la coesione sociale attraverso la riduzione delle disuguaglianze sociali; invita la Commissione a sostenere lo sviluppo di reti alimentari locali per garantire una produzione e un consumo locali che promuovano la creazione di posti di lavoro a livello locale, garantiscano prezzi equi per i produttori e i consumatori e riducano la dipendenza dei paesi dalle importazioni e la loro vulnerabilità alle fluttuazioni internazionali dei prezzi;

76.  sottolinea che gli investimenti e gli interventi dell'UE dovrebbero basarsi su rigorose valutazioni preliminari, la piena trasparenza e l'inclusione dei soggetti interessati dagli investimenti e dagli interventi, comprese le organizzazioni della società civile, al fine di elaborare un'azione equa e rafforzare le capacità a livello nazionale e locale, compresi gli attori non statali; insiste affinché sia riconosciuta la necessità di misure adeguate al contesto al fine di realizzare sistemi agricoli e alimentari più sostenibili nei paesi partner;

77.  chiede che il piano d'azione dell'UE sulla nutrizione sia rivisto per affrontare tutte le forme di malnutrizione rispettivamente nei contesti umanitari e di sviluppo e che includa nuovi impegni politici e finanziari ambiziosi;

78.  osserva che 45 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni soffrono di deperimento, definito come un basso peso rispetto all'altezza, a causa della grave malnutrizione patita nei primi anni di vita; ricorda che il sovrappeso e l'obesità tra gli adulti, gli adolescenti e i bambini stanno aumentando a livelli record, interessando 2 miliardi di persone a livello mondiale, il 70 % delle quali vive in paesi a reddito basso e medio; ricorda che il sovrappeso e l'obesità sono associati al rischio di malattie legate al regime alimentare, comprese malattie non trasmissibili, in quanto la malnutrizione è una sfida per tutte le nazioni, indipendentemente dal loro stadio di sviluppo; osserva che, di conseguenza, molti paesi hanno adesso il doppio onere di almeno due tipologie di malnutrizione, in cui coesistono denutrizione e sovrappeso/obesità; invita la Commissione a rivedere gli impegni politici per la sicurezza alimentare del 2010 e la politica per la nutrizione del 2013, come richiesto dagli Stati membri dell'UE nelle conclusioni del Consiglio del 2018 relative al rafforzamento della sicurezza alimentare globale;

79.  invita la Commissione a garantire che si tenga pienamente conto della nutrizione ogniqualvolta l'UE investe nell'agricoltura, nello sviluppo economico, nella protezione del clima e nell'adattamento ai cambiamenti climatici, nella protezione della salute, nella sanità e in altri settori; sostiene la revisione della strategia globale sulla salute 2010 e chiede l'inclusione della lotta contro la malnutrizione nel documento riveduto; chiede un maggiore sostegno finanziario per creare sistemi sanitari solidi e resilienti al fine di spezzare il circolo vizioso intergenerazionale della malnutrizione e della denutrizione;

Una risposta complementare dell'UE in materia di politica umanitaria e di sviluppo

80.  insiste affinché l'assistenza umanitaria sia intensificata nei paesi che affrontano crisi alimentari o sono interessati da un conflitto; osserva che la comunità internazionale, compresa l'Unione europea, deve mirare a ridurre il crescente divario tra esigenze umanitarie e risorse disponibili a livello mondiale; condanna qualsiasi azione che utilizzi il cibo come strumento di oppressione o arma di guerra e ricorda i quattro principi umanitari: umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza;

81.  sottolinea che l'aiuto umanitario può essere mobilitato per far fronte a situazioni di pericolo imminente per la vita, laddove le capacità esistenti siano insufficienti, mentre occorre perseguire contemporaneamente le soluzioni finanziate mediante altri tipi di aiuto per prevenire e affrontare i fattori dell'insicurezza alimentare e della malnutrizione;

82.  accoglie con favore la tenuta del primo forum umanitario europeo per rafforzare ulteriormente gli effetti della risposta umanitaria e garantire l'efficacia e l'efficienza della fornitura degli aiuti, e plaude alla decisione di farne un evento annuale nel calendario umanitario; sottolinea l'importanza di lavorare insieme come Team Europa per affrontare la crisi umanitaria globale della sicurezza alimentare;

83.  invita i governi degli Stati membri dell'UE a prevenire i conflitti ricorrendo alla diplomazia, a eliminare tutte le forme di malnutrizione e a investire maggiormente nella prevenzione dei conflitti, con particolare attenzione alle donne e alle ragazze, applicando al contempo in modo rigoroso la risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; ricorda che gli aiuti umanitari sono esentati dalle sanzioni internazionali; pone in rilievo la necessità di trovare soluzioni sostenibili a medio e lungo termine nella cooperazione allo sviluppo per affrontare le cause profonde dell'insicurezza alimentare;

84.  ricorda che l'Ucraina e la Russia sono all'origine di circa il 30 % del commercio mondiale di grano, del 32 % di orzo, del 17 % di mais, di oltre il 50 % di olio di semi di girasole e del 20 % di semi di girasole; sottolinea che la riduzione o la perdita di esportazioni ucraine inciderà su paesi fortemente dipendenti dalla loro produzione, compresi i paesi che già soffrono di insicurezza alimentare, che sono vulnerabili agli shock nell'approvvigionamento e agli aumenti dei prezzi, come l'Africa; invita la Commissione e gli Stati membri a valutare urgentemente, in coordinamento con i loro partner internazionali e gli istituti internazionali pertinenti, tutti gli strumenti disponibili per evitare inadempimenti nella bilancia dei pagamenti dei paesi importatori di alimenti, inclusi i finanziamenti diretti e la ristrutturazione del loro debito; sottolinea l'importanza di conferire priorità ai finanziamenti basati sulle sovvenzioni come opzione predefinita, in particolare per i paesi meno sviluppati;

85.  sostiene la realizzazione in corso del nesso tra aiuti umanitari, sviluppo e costruzione della pace; evidenzia che tale principio dovrebbe continuare a essere incluso nell'assistenza umanitaria nonché nella programmazione per la sicurezza alimentare e la nutrizione con il sostegno di orientamenti chiari sulle migliori pratiche basate su dati concreti;

86.  accoglie con favore l'attività svolta dalle agenzie dell'UE e delle Nazioni Unite con sede a Roma, in particolare la FAO, il PAM e l'IFAD, per portare avanti un'azione di anticipazione volta a prevenire le crisi prima che si manifestino e tutelare i gruppi più vulnerabili dalle catastrofi provocate dal clima e dagli esseri umani; chiede il rafforzamento dei meccanismi di coordinamento con gli attori locali sul campo e l'individuazione di maggiori legami tra le azioni preventive a breve termine e i programmi dei governi a più lungo termine; ricorda che un'azione preventiva inclusiva dovrebbe essere specifica al contesto e a guida locale, e garantire che anche i soggetti più vulnerabili possano far sentire la loro voce a livello decisionale per soddisfare le loro esigenze specifiche;

87.  sostiene il ruolo attivo dell'UE nella rete globale contro le crisi alimentari e chiede che la rete sia resa ulteriormente operativa, in particolare nei contesti regionali e nazionali; invita gli Stati membri a rafforzare la rete globale contro le crisi alimentari nella sua attività tesa ad affrontare le crisi alimentari attraverso interventi diversificati e multisettoriali, il rafforzamento della resilienza e delle conoscenze e la realizzazione del nesso tra aiuti umanitari, sviluppo e pace; invita, in tale quadro, la Commissione europea e gli Stati membri a collaborare con i paesi in via di sviluppo alla definizione e all'attuazione di politiche e strategie innovative gestite dai paesi per fronteggiare l'insicurezza alimentare, stimolare l'inclusione economica e realizzare sistemi alimentari più sostenibili;

88.  ricorda la necessità di migliorare i sistemi di allarme rapido, i protocolli di intervento rapido e i meccanismi di vigilanza, per garantire l'attivazione di reazioni tempestive con un anticipo sufficiente ad attenuare l'impatto dei rischi sulla sicurezza alimentare e passare da interventi salvavita reattivi a interventi salvavita proattivi attraverso misure umanitarie preventive; sostiene il Comitato per la sicurezza alimentare, in quanto rappresenta la piattaforma strategica internazionale e intergovernativa più inclusiva in materia di sicurezza alimentare e nutrizione;

89.  invita la Commissione a garantire l'approccio multisettoriale alla nutrizione e a dare priorità all'integrazione della sicurezza alimentare e della nutrizione negli interventi in materia di sanità, istruzione, acqua, servizi igienico-sanitari e igiene, al fine di garantire che almeno il 20 % dell'aiuto pubblico allo sviluppo attraverso lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale sia dedicato all'inclusione sociale e allo sviluppo umano;

90.  chiede l'integrazione della nutrizione nella copertura sanitaria universale in quanto essenziale per porre fine alla malnutrizione e ricorda che detta copertura non sarà realizzata se non saranno concretamente integrate azioni essenziali per la nutrizione come servizi sanitari essenziali e se tali azioni non avranno priorità nei sistemi sanitari; ricorda che la copertura sanitaria universale è essenziale per le persone durante l'arco dell'esistenza, con un'attenzione particolare nei confronti delle persone più povere ed emarginate, e dovrebbe essere definita su misura in base alle esigenze sanitarie della popolazione; ricorda che tale copertura può essere sostenuta garantendo un'alimentazione ottimale e sicura per i neonati e i bambini piccoli anche attraverso l'allattamento, adoperandosi per garantire un regime alimentare equilibrato e sano, anche attraverso i pasti nelle scuole, fornendo un'istruzione qualificata in materia di nutrizione e consulenze per i cambiamenti di comportamento correlati, inserendo la nutrizione nel bilancio del settore sanitario, realizzando sistemi di informazione sulla salute che intraprendano azioni tempestive e promuovendo l'accesso a prodotti efficaci ed economici legati alla nutrizione, con la concomitante riduzione della commercializzazione di prodotti alimentari non salutari;

91.  riconosce che la nutrizione dovrebbe essere al centro delle strategie, dei programmi e dei bilanci dei sistemi sanitari, al fine di conseguire la copertura sanitaria universale; chiede un maggiore sostegno finanziario affinché la sanità realizzi sistemi sanitari solidi e resilienti, al fine di interrompere il circolo vizioso intergenerazionale della denutrizione, di prevenire le crisi sanitarie e reagire ad esse; sostiene l'integrazione, nei pacchetti essenziali di assistenza dei sistemi sanitari nazionali, dei servizi di trattamento e prevenzione della denutrizione, nonché di interventi sanitari come la pianificazione familiare e l'assistenza a favore della salute mentale e pre- e post-parto, al fine di realizzare la copertura sanitaria universale;

92.  osserva che la sicurezza alimentare è strettamente legata all'accesso all'acqua; invita pertanto la Commissione a integrare il diritto all'acqua e lo sviluppo delle infrastrutture legate all'acqua e ai servizi igienico-sanitari nei suoi interventi a favore della sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo;

93.  osserva che la biodiversità alimentare e agricola favorisce la resilienza agli shock e facilita l'adattamento, mantiene la stabilità e sostiene la ripresa; ricorda che la capacità dell'agroecologia di conciliare le dimensioni economica, ambientale e sociale della sostenibilità è stata ampiamente riconosciuta da importanti relazioni, in particolare dell'IPCC e dell'IPBES, nonché dalla valutazione globale dell'agricoltura condotta dalla Banca mondiale e dalla FAO (IAASTD); sottolinea l'importanza di promuovere l'agroecologia, l'agroforestazione, la produzione locale e sistemi alimentari sostenibili incentrati sulla messa a punto di catene di approvvigionamento brevi nel quadro delle politiche nazionali, ma anche dei forum internazionali, al fine di garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale per tutti, nonché aumentare la produttività del settore agricolo in modo sostenibile e la sua resilienza dinanzi ai cambiamenti climatici;

94.  esorta la Commissione ad aiutare i paesi partner nello sviluppo di pratiche agricole sostenibili, compresa l'agroecologia, con lo scopo di migliorare la fertilità del suolo, massimizzare la biodiversità e migliorare l'efficienza dell'uso dell'acqua quali elementi essenziali per una migliore sicurezza alimentare; prende atto delle sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla perdita di biodiversità, e dei loro effetti negativi sulla sicurezza alimentare e della nutrizione, nonché della necessità di fornire le risorse necessarie per l'adattamento ai cambiamenti climatici e la loro mitigazione;

95.  osserva che esistono molti approcci agronomici e agroecologici che possono portare benefici in altri climi e altre situazioni, come la mescolanza di colture, le "policolture", pratiche agroforestali, compreso l'uso di alberi leguminosi, che sono particolarmente indicati per offrire ombra e protezione ad altre colture e agli animali, e per promuovere/migliorare il ciclo idrologico e/o la ritenzione idrica;

96.  ricorda che la distruzione delle foreste pluviali comporta una perdita irreversibile di biodiversità e dei pozzi di assorbimento del carbonio, nonché la distruzione delle abitazioni e degli stili di vita delle comunità indigene che vivono nelle foreste; ricorda che le foreste contribuiscono in maniera significativa al raggiungimento degli obiettivi climatici, alla tutela della biodiversità e alla prevenzione della desertificazione e dell'erosione estrema del suolo; ritiene che gli sforzi di conservazione, in particolare delle foreste, della fauna selvatica e degli ecosistemi marini e costieri, debbano essere intensificati attraverso quadri normativi, risorse sufficienti e dati scientifici, e accompagnati da azioni di ripristino e di gestione degli ecosistemi;

97.  chiede che si tenga conto del legame tra salute pubblica e biodiversità, in linea con l'approccio "One Health"; esorta l'UE e tutti i paesi partner a riconoscere e a tutelare i diritti delle popolazioni indigene alla proprietà e al controllo consuetudinari delle loro terre e delle loro risorse naturali, come stabilito nella dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni e nella Convenzione n. 169 dell'Organizzazione internazionale del lavoro, e a rispettare il principio del consenso libero, previo e informato;

98.  rammenta che le pratiche di intensificazione agricola non sostenibili sono importanti cause del degrado della biodiversità in tutto il mondo, ivi compreso dell'erosione genetica delle varietà colturali e zootecniche; ricorda che la strategia "Dal produttore al consumatore" mira a ridurre gradualmente, entro il 2030, l'utilizzo globale e il rischio di pesticidi chimici e pericolosi in agricoltura e a promuovere pratiche alternative; sottolinea che i paesi poveri sono i destinatari di una parte importante delle sostanze pericolose; accoglie pertanto con favore l'intenzione della Commissione di presentare una proposta per porre fine a tale pratica nel quadro della strategia UE sulle sostanze chimiche per la sostenibilità; esorta, tuttavia, la Commissione a promuovere la ricerca di alternative sostenibili e a prezzi accessibili all'uso di tali pesticidi, al fine di evitare gravi perturbazioni alla sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo, che aggraverebbero il problema della fame tra le popolazioni più vulnerabili; chiede un sostegno specifico per l'istruzione e la formazione in materia di approcci fitosanitari sostenibili e di alternative ai pesticidi, nonché la massima riduzione dell'esposizione a sostanze pericolose;

99.  denuncia l'ipocrisia dell'UE in materia di pesticidi, che consente l'esportazione dall'UE delle stesse sostanze pericolose che sono vietate nel suo territorio; sottolinea che l'utilizzo di taluni pesticidi nell'agricoltura intensiva nei paesi in via di sviluppo influisce sulla salute dei lavoratori oltre a causare danni ambientali; chiede di promuovere l'istruzione e la formazione in materia di pratiche di protezione fitosanitaria sostenibili, agroecologiche e biologiche;

100.  ricorda che, secondo alcune recenti relazioni, fino a un terzo delle emissioni di gas a effetto serra e fino all'80 % della perdita di biodiversità sono attribuibili ai sistemi alimentari, che utilizzano fino al 70 % di acqua dolce; sottolinea, tuttavia, che i sistemi sostenibili per la produzione di alimenti dovrebbero essere considerati una soluzione essenziale per tali sfide e che è possibile alimentare una popolazione mondiale in crescita e proteggere, allo stesso tempo, il nostro pianeta;

101.  invita l'UE a rispettare attivamente gli impegni dell'Anno di azione 2021 per la nutrizione, in particolare quelli derivanti dal vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari e dal vertice sulla nutrizione per la crescita, e a svolgere un ruolo centrale nella cooperazione con le comunità indigene in questi sforzi, in linea con la sua strategia "Dal produttore al consumatore"; accoglie con favore la decisione della Commissione di essere un partner importante in otto coalizioni conseguenti al vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari;

102.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di impegnarsi con l'Unione africana per garantire un maggiore impegno e maggiori investimenti per affrontare le attuali sfide nutrizionali nella regione e sostenere l'Anno della nutrizione dell'Unione africana: "Rafforzare la resilienza nella nutrizione e nella sicurezza alimentare sul continente africano: rafforzare i sistemi agroalimentari nonché i sistemi sanitari e di protezione sociale per accelerare lo sviluppo del capitale umano, sociale ed economico";

103.  sottolinea che le tecnologie digitali e l'agricoltura intelligente e di precisione offrono importanti opportunità per lo sviluppo di sistemi agroalimentari sostenibili e per la promozione di una crescita economica equa e inclusiva nelle zone rurali dei paesi in via di sviluppo;

104.  sottolinea la necessità di migliorare la sicurezza alimentare e la nutrizione nei paesi in via di sviluppo attraverso un approccio olistico e sostenibile al sistema alimentare; chiede alla Commissione di adottare una strategia multilaterale inclusiva basata sui diritti; invita la Commissione a garantire che gli investimenti dell'UE nell'agricoltura, nello sviluppo economico, nella mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, nei servizi WASH, nel settore sanitario e in altri settori tengano pienamente conto della nutrizione, incorporando nella fase della pianificazione i risultati misurabili della nutrizione;

105.  mette in risalto la necessità che l'UE promuova i diritti umani e il diritto a un'alimentazione adeguata quale principio e priorità centrali dei sistemi alimentari, per garantire il diritto delle persone più emarginate ad accedere a un'alimentazione nutriente, e riconosce l'importanza della "dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle zone rurali";

106.  sostiene lo sviluppo delle opportunità commerciali tra l'UE e i paesi in via di sviluppo che possono offrire slancio all'agricoltura locale; ricorda che le aziende agricole a conduzione familiare e i piccoli coltivatori hanno dimostrato la loro capacità di fornire prodotti diversificati e di aumentare la produzione alimentare in modo sostenibile;

107.  insiste sulla necessità di riconoscere il ruolo guida degli agricoltori, delle organizzazioni di produttori e dei loro rappresentanti in qualsiasi strategia volta a rafforzare la sicurezza alimentare, ed evidenzia che l'istituzione di cooperative e gruppi di produttori nei paesi in via di sviluppo deve essere sostenuta al fine di rafforzare la loro capacità collettiva di organizzarsi più efficacemente, di beneficiare di una migliore posizione nelle filiere alimentari, come anche di condividere il valore aggiunto sui prodotti di esportazione;

108.  sottolinea che la liberalizzazione del commercio potrebbe avere un impatto sulla deforestazione, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, nonché sulla produzione alimentare e sull'accesso al cibo; ritiene che la politica commerciale e di investimento dell'UE nei confronti dei paesi in via di sviluppo dovrebbe basarsi su una politica commerciale che favorisca la difesa delle foreste e della biodiversità, e lo sviluppo dell'agricoltura locale e dei produttori e agricoltori locali, per promuovere una piena sovranità alimentare e ridurre il fenomeno dell'accaparramento dei terreni e della deforestazione per l'esportazione di prodotti agricoli;

109.  considera che l'Unione e gli Stati membri dovrebbero incoraggiare le varie iniziative di commercio equo e solidale, e integrare gli obiettivi ambientali e sociali con un approccio globale e onnicomprensivo in tutte le disposizioni degli accordi commerciali;

110.  ricorda che la diversità delle sementi è essenziale per rafforzare la resilienza dell'agricoltura ai cambiamenti climatici; ricorda che, secondo le stime, le sementi conservate dagli agricoltori equivalgono a più dell'80 % del fabbisogno totale di sementi degli agricoltori in alcuni paesi africani; chiede, di conseguenza, all'UE di sostenere regimi relativi ai diritti di proprietà intellettuale negli accordi commerciali che rafforzino lo sviluppo di varietà di sementi adattate alle condizioni locali e di sementi conservate dagli agricoltori, ma di astenersi dall'influenzare la riforma della normativa sulle sementi, in particolare in Africa, attraverso l'adozione delle disposizioni della Convenzione UPOV del 1991, nella misura in cui sono incompatibili con le disposizioni del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura (ITPGRFA);

111.  sottolinea che i prodotti della pesca e dell'acquacoltura sono tra i prodotti alimentari più sani e con minore impatto sull'ambiente; evidenzia che detti prodotti possono contribuire al conseguimento di vari OSS, in particolare l'OSS 2 "fame zero"; invita, in tale prospettiva, la Commissione a integrare i prodotti della pesca e dell'acquacoltura al momento dell'adozione di strategie relative alla sicurezza alimentare, anche per i paesi in via di sviluppo;

112.  incoraggia l'UE a continuare a impegnarsi per la conclusione di negoziati multilaterali sulle sovvenzioni alla pesca nel quadro dell'Organizzazione mondiale per il commercio – per il conseguimento dell'obiettivo di sviluppo sostenibile 14.6 – al fine di proibire talune forme di sovvenzioni alla pesca che contribuiscono alla sovraccapacità e allo sfruttamento eccessivo, eliminare le sovvenzioni che contribuiscono alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) e astenersi dall'introdurne di nuove, coerentemente con gli obiettivi stabiliti nel Green Deal europeo, l'8° programma d'azione per l'ambiente e l'accordo di Parigi;

113.  chiede che la dimensione globale della strategia sulla biodiversità sostenga il diritto a un'alimentazione adeguata, attui la dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle zone rurali al fine di adottare misure volte a migliorare a livello mondiale le condizioni di lavoro dei lavoratori agricoli e il reddito dei piccoli agricoltori che fanno parte delle filiere alimentari internazionali, e garantisca che il principio di precauzione sia tenuto in considerazione in relazione a tutti i requisiti in materia di sicurezza degli alimenti; invita l'UE ad allineare la propria politica commerciale agli obiettivi della strategia "Dal produttore al consumatore" e della strategia sulla biodiversità, e all'obiettivo di neutralità in termini di emissioni di carbonio del Green Deal europeo;

114.  sottolinea che, per conseguire con successo gli obiettivi di sostenibilità, è essenziale che i paesi terzi che agiscono a livello globale facciano la propria parte;

115.  sottolinea il valore del cibo, che deve essere inteso come ben di più di un semplice prodotto, vale a dire come un diritto delle persone che deve essere realizzato, e che l'impatto economico, sociale e ambientale e le esternalità devono essere valutati meglio, e mitigati o sfruttati ove richiesto;

116.  chiede un'azione rafforzata a livello internazionale per garantire che il processo decisionale politico sia incentrato sulla sicurezza alimentare, al fine di evitare la scarsità e garantire la sicurezza nutrizionale nei paesi più vulnerabili;

117.  chiede di proseguire gli sforzi per garantire la coerenza delle politiche dell'UE in linea con il principio della coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile; esorta a garantire che le esportazioni europee non danneggino lo sviluppo della produzione locale e dei mercati locali; sottolinea che gli accordi di libero scambio dell'UE non dovrebbero perturbare l'agricoltura locale, danneggiare i piccoli produttori o aggravare la dipendenza dalle importazioni alimentari; esorta altresì a sostenere una produzione e un consumo locali che possano garantire la creazione di posti di lavoro a livello locale, prezzi equi, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, nonché la riduzione della dipendenza dei paesi dalle importazioni e della loro vulnerabilità alle fluttuazioni internazionali dei prezzi;

118.  evidenzia la necessità di orientamenti chiari su come conseguire la coerenza delle politiche per lo sviluppo a livello dell'UE, affrontando al contempo obiettivi strategici potenzialmente in conflitto; esorta l'UE a garantire la coerenza delle politiche agricole e commerciali europee per sostenere la sicurezza e la sovranità alimentare, e proteggere i mercati locali e regionali;

o
o   o

119.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU L 209 del 14.6.2021, pag. 1.
(2) GU L 163 del 2.7.1996, pag. 1.
(3) Testi approvati, P9_TA(2021)0505.
(4) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2022-0073_IT.html
(5) GU C 289 del 9.8.2016, pag. 71.
(6) GU C 86 del 6.3.2018, pag. 10.
(7) GU C 215 del 19.6.2018, pag. 10.
(8) Testi approvati, P9_TA(2022)0099.
(9) GU C 25 del 30.1.2008, pag. 1.
(10) FAO, The State of World Fisheries and Aquaculture 2020 (Lo stato della pesca e dell'acquacoltura a livello mondiale nel 2020), https://www.fao.org/3/ca9231en/CA9231EN.pdf
(11) Seminario co-sponsorizzato da IPBES e IPCC sulla biodiversità e i cambiamenti climatici, relazione del seminario.
(12) Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo, relazione 2021.
(13) Relazione mondiale 2021 sulle crisi alimentari, aggiornamento di settembre.
(14) Voluntary Guidelines to Support the Progressive Realization of the Right to Adequate Food in the Context of National Food Security (Orientamenti volontari per sostenere la realizzazione progressiva del diritto a un'alimentazione adeguata nel contesto della sicurezza alimentare nazionale).
(15) Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo, relazione 2021. https://www.fao.org/3/cb4474en/cb4474en.pdf
(16) Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo, relazione 2021.
(17) UNICEF, Organizzazione mondiale della sanità e Banca mondiale, stime congiunte sulla malnutrizione infantile, Levels and trends in child malnutrition (Livelli e tendenze della malnutrizione infantile), 2021.
(18) FAO, Lo stato della pesca e dell'acquacoltura a livello mondiale nel 2020, https://www.fao.org/3/ca9231en/CA9231EN.pdf
(19) Relazione globale 2021 sulle crisi alimentari.
(20) La sovranità alimentare è definita da Via Campesina come il diritto dei popoli a un'alimentazione sana e culturalmente appropriata, prodotta con metodi ecologicamente sani e sostenibili, e a definire i propri sistemi alimentari e agricoli. La sicurezza alimentare, secondo la definizione del Comitato delle Nazioni Unite per la sicurezza alimentare mondiale, è la condizione in cui ogni individuo, in ogni momento, ha accesso sul piano fisico, sociale ed economico a un'alimentazione sufficiente, sana e nutriente, in grado di soddisfare il proprio fabbisogno nutrizionale e le proprie preferenze alimentari a beneficio di una vita attiva e sana.
(21) https://www.oxfam.org/en/empowering-women-farmers-end-hunger-and-poverty
(22) Jones, Andrew D; Creed-Kanashiro, Hilary; Zimmerer, Karl S.; De Haan, Stef; Carrasco, Miluska; Meza, Krysty; Cruz-Garcia, Gisella S.; Tello, Milka; Amaya, Franklin Plasencia; Marin, R Margot; e Ganoza, Lizette. 2018. "La biodiversità agricola a livello di azienda agricola nelle Ande peruviane è associata a maggiori probabilità per le donne di ottenere un regime alimentare minimamente diversificato e adeguato dal punto di vista dei micronutrienti". Journal of Nutrition 148(10): 1625-1637.

Ultimo aggiornamento: 30 novembre 2022Note legali - Informativa sulla privacy