Risoluzione del Parlamento europeo del 7 luglio 2022 sulle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti – relazione annuale 2021 (2021/2203(INI))
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 15, 126, 174, 175, 177, 208, 209, 271, 308 e 309 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e il protocollo n. 5 sullo statuto della Banca europea per gli investimenti (BEI),
– vista l'approvazione da parte della BEI della ratifica dell'accordo di Parigi da parte dell'Unione europea del 7 ottobre 2016,
– viste le procedure relative al meccanismo di denuncia del gruppo BEI, pubblicate il 13 novembre 2018,
– vista la politica di prestito della BEI nel settore dell'energia, pubblicata il 14 novembre 2019,
– viste l'adozione della tabella di marcia della banca per il clima 2021-2025 da parte del consiglio di amministrazione della BEI in data 11 novembre 2020, e la nuova strategia climatica della BEI del 15 novembre 2020,
– visto il piano operativo 2021 del gruppo BEI, pubblicato il 20 gennaio 2021,
– vista la relazione della BEI sugli investimenti 2020/2021: costruire un'Europa intelligente e verde nell'era della Covid-19, pubblicata il 21 gennaio 2021,
– viste la relazione finanziaria 2020 della BEI, pubblicata il 3 maggio 2021, e la sua relazione sulle attività di finanziamento e di assunzione di prestiti della BEI per il 2020, pubblicata il 5 maggio 2021,
– visti la relazione di attività di valutazione delle operazioni della BEI per il 2020 e il programma di lavoro 2021-2023, pubblicato il 3 giugno 2021,
– vista la pubblicazione della BEI del 14 giugno 2021 dal titolo "Un partenariato con l'Africa: in che modo la Banca europea per gli investimenti realizza le politiche dell'UE in Africa e i nostri futuri piani di sviluppo e partenariato in tutto il continente",
– vista la carta per l'audit interno del gruppo BEI, pubblicata il 29 luglio 2021,
– viste la politica anti-frode del gruppo BEI, pubblicata il 5 agosto 2021, e la sua relazione di attività in materia di indagini anti-frode della BEI per il 2020, pubblicata il 29 luglio 2021,
– vista la relazione sull'informativa in materia di gestione dei rischi del gruppo BEI per il 2020, pubblicata il 9 agosto 2021,
– vista la politica di valutazione del gruppo BEI, pubblicata il 19 agosto 2021,
– vista la relazione 2020 sui progressi compiuti in materia di diversità e inclusione della BEI, pubblicata il 12 ottobre 2021,
– visto l'orientamento alla coesione 2021-2027 della BEI, pubblicato il 13 ottobre 2021,
– visto il piano di adattamento al clima della BEI, pubblicato il 26 ottobre 2021,
– visto l'accordo tripartito tra la Commissione europea, la Corte dei conti europea e la Banca europea per gli investimenti che è entrato in vigore nel novembre 2021,
– viste la politica di trasparenza del gruppo BEI, pubblicata il 18 novembre 2021, e la sua politica in materia di denunce di irregolarità, pubblicata il 24 novembre 2021,
– vista l'indagine sugli investimenti 2021 della BEI – panoramica dell'Unione europea, pubblicata il 2 dicembre 2021,
– vista la relazione 2020 sul governo societario del gruppo BEI, pubblicata il 9 dicembre 2021,
– vista la relazione d'impatto della BEI per il 2020:azione per il clima, sostenibilità ambientale e innovazione per la decarbonizzazione, pubblicata il 20 dicembre 2021, la sua relazione intitolata "Verso un pianeta migliore: adattamento ai cambiamenti climatici e allineamento all'accordo di Parigi", pubblicata il 28 ottobre 2021, e il piano di adattamento ai cambiamenti climatici della BEI: sostenere la strategia di adattamento dell'UE per rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici, pubblicato il 26 ottobre 2021,
– visto il quadro PATH del gruppo BEI – Sostenere le controparti nei loro percorsi di allineamento all'accordo di Parigi (Paris Alignment for Counterparties), pubblicato il 26 ottobre 2021,
– vista la relazione della BEI sugli investimenti 2021/2022: Risultati principali: la ripresa come trampolino di lancio per il cambiamento, pubblicata il 12 gennaio 2022,
– viste la relazione di attività 2020 della BEI dal titolo "Soluzioni alla crisi", pubblicata il 20 gennaio 2021, e la sua relazione di attività 2021 dal titolo "La risposta all'innovazione”, pubblicata il 27 gennaio 2022,
– vista la sentenza del Tribunale (Prima Sezione) del 30 marzo 2022 nella causa T-299/20, KF/BEI,
– viste le osservazioni formulate dall'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani nell'agosto 2021 sul progetto di quadro di sostenibilità ambientale e sociale (ESSF) del gruppo BEI,
– visti i casi 1065/2020/PB, 1251/2020/PB e 1252/2020/PB relativi alla BEI, decisi dal Mediatore europeo il 21 aprile 2022,
– viste la raccomandazione del Mediatore europeo nel caso 2168/2019/KR sul modo in cui l'Autorità bancaria europea ha gestito il trasferimento del suo ex direttore esecutivo per diventare amministratore delegato di una lobby del settore finanziario e la sua decisione nel caso OI/3/2021/KR sul modo in cui l'Agenzia europea per la difesa ha gestito la richiesta del suo ex direttore esecutivo di assumere incarichi di alto livello presso Airbus,
– vista la relazione speciale della Corte dei conti europea del 26 maggio 2021 dal titolo "Integrazione della dimensione di genere nel bilancio dell'UE: è tempo di tradurre le parole in azione",
– vista la politica ambientale e sociale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo dell'aprile 2019,
– visto il piano operativo 2022-2024 del gruppo BEI, pubblicato il 27 gennaio 2022,
– visto il quadro di sostenibilità ambientale e sociale del gruppo BEI, pubblicato il 2 febbraio 2022,
– vista la risposta solidale di emergenza all'Ucraina della BEI, adottata il 4 marzo 2022,
– vista la comunicazione della Commissione del 14 ottobre 2020 dal titolo "Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili – Verso un ambiente privo di sostanze tossiche" (COM(2020)0667),
– viste la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 dal titolo "Il Green Deal europeo" (COM(2019)0640) e la risoluzione del Parlamento del 15 gennaio 2020 al riguardo(1),
– viste le comunicazioni della Commissione del 20 maggio 2020 dal titolo "Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030: riportare la natura nella nostra vita" (COM(2020)0380) e "Una strategia 'Dal produttore al consumatore' per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente" (COM(2020)0381),
– vista la comunicazione della Commissione dell'11 marzo 2020 dal titolo "Un nuovo piano d'azione per l'economia circolare – Per un'Europa più pulita e più competitiva" (COM(2020)0098),
– vista la comunicazione della Commissione del 12 maggio 2021 dal titolo "Un percorso verso un pianeta più sano per tutti – Piano d'azione dell'UE: verso l'inquinamento zero per l'aria, l'acqua e il suolo" (COM(2021)0400),
– vista la comunicazione della Commissione dell'8 marzo 2022 dal titolo "REPowerEU: azione europea comune per un'energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili" (COM(2022)0108).
– visto il regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 marzo 2021, che istituisce il programma InvestEU(2),
– visti il regolamento (UE) 2021/1056 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, che istituisce il Fondo per una transizione giusta(3) e il regolamento (UE) 2021/1229 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 luglio 2021, relativo allo strumento di prestito per il settore pubblico nel quadro del meccanismo per una transizione giusta(4),
– visto il regolamento (UE) 2021/947 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 giugno 2021 che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale(5),
– visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite,
– vista la relazione di Counter Balance del 2019 dal titolo "Is the EIB up to the task in tackling fraud and corruption? Challenges for the EU Bank's governance framework" (La BEI è all'altezza del compito di contrastare le frodi e la corruzione? Sfide per il quadro di governance della banca dell'UE)",
– vista la sua risoluzione del 16 gennaio 2020 sulle istituzioni e gli organi dell'Unione economica e monetaria: prevenire i conflitti di interesse dopo una carica pubblica(6),
– viste la lettera del Mediatore europeo al presidente della BEI, del 22 luglio 2016, sulle questioni riguardanti i conflitti di interessi e la risposta del presidente della BEI del 31 gennaio 2017,
– visto il rapporto di ispezione del Mediatore europeo del 18 maggio 2022 riguardante il caso OI/1/2021/KR su come la Commissione gestisce le situazioni del tipo "porta girevole" che coinvolgono i suoi (ex) membri,
– visto l'articolo 54 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per i bilanci (A9-0165/2022),
A. considerando che, a norma dell'articolo 309 TFUE, la BEI ha il compito di contribuire al conseguimento degli obiettivi dell'Unione, anche attraverso vari strumenti di investimento quali prestiti, partecipazioni azionarie, garanzie, strumenti di condivisione dei rischi e servizi di consulenza;
B. considerando che, nel 2021, la BEI ha firmato prestiti per circa 95 miliardi di EUR e sostenuto circa 430 000 piccole e medie imprese (PMI) e imprese a media capitalizzazione che costituiscono la colonna portante del mercato unico dell'UE; che 75 miliardi di euro erano collegati alle operazioni del gruppo BEI e i restanti prestiti erano nel quadro del Fondo europeo di garanzia; che il gruppo BEI ha stanziato 20,7 miliardi di EUR a sostegno dell'innovazione, compresi investimenti nella digitalizzazione e nella promozione delle competenze e la formazione in ambito digitale, offrendo in tal modo un contributo significativo alla competitività globale e all'occupazione nell'UE; che l'importo totale della firma è superiore a qualsiasi altra banca multilaterale e segna un record per la BEI;
C. considerando che la Russia ha attaccato l'Ucraina il 24 febbraio 2022, provocando una crisi umanitaria in Ucraina con gravi effetti sulla situazione economica e la sicurezza dell'UE e dei paesi vicini; che, il 4 marzo, il consiglio di amministrazione della BEI ha approvato un pacchetto di sostegno finanziario immediato all'Ucraina di 668 milioni di euro, seguito da successive erogazioni al governo ucraino per le esigenze più urgenti; che la BEI ha promesso 4 miliardi di EUR a Stand Up for Ukraine, un evento globale di raccolta fondi per sostenere le vittime dell'invasione russa e i rifugiati di guerra ucraini negli Stati membri, al fine di finanziare infrastrutture sociali fondamentali, tra cui alloggi, scuole, ospedali e asili nido;
D. considerando che la pandemia di coronavirus ha rappresentato un grave shock globale con conseguenze sociali ed economiche di vasta portata; che durante la pandemia la BEI ha firmato prestiti per un valore di circa 6,3 miliardi di EUR nel quadro della risposta alla COVID-19 in ambito sanitario, compresi progetti riguardanti le infrastrutture sanitarie e ospedaliere e le attrezzature mediche, nonché il rafforzamento del sistema sanitario attraverso interventi di preparazione alle pandemie; che le risorse stanziate durante la pandemia sono state un fattore d'attrazione per le frodi e la corruzione, come sottolineato nella relazione di attività in materia di indagini anti-frode della BEI per il 2020; che la BEI dovrebbe adottare le misure necessarie per garantire che le risorse raggiungano i beneficiari previsti;
E. considerando che le conseguenze sociali ed economiche della crisi della COVID-19 e dell'aggressione militare illegale, non provocata e ingiustificata nei confronti dell'Ucraina hanno avuto un forte impatto sulla crescita equa, inclusiva e sostenibile, sugli investimenti, sulla resilienza, sull'occupazione, sull'istruzione e sulle disuguaglianze socioeconomiche; che l'inflazione elevata e l'aumento dei costi dell'energia, dei combustibili e dei prodotti alimentari colpiscono in modo sproporzionato le famiglie più svantaggiate della società;
Osservazioni generali
1. sottolinea il ruolo essenziale svolto dalla BEI, in qualità di banca pubblica dell'UE e unica istituzione finanziaria internazionale interamente di proprietà degli Stati membri dell'UE e interamente guidata dalle politiche e dalle norme dell'UE, nel sostenere la ripresa economica e sociale e nel destinare gli investimenti al conseguimento degli obiettivi europei; prende atto della relazione della BEI sugli investimenti 2021/2022 e del piano operativo 2022-2024 del gruppo BEI; accoglie con favore l'investimento record della BEI di quasi 95 miliardi di EUR di finanziamenti nel 2021 e l'accento posto dalla banca sulle sfide a lungo termine dell'UE in materia di cambiamenti climatici, coesione sociale e trasformazione digitale;
2. condanna con la massima fermezza l'aggressione militare illegale, non provocata e ingiustificata della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina e l'invasione di quest'ultima, nonché il coinvolgimento della Bielorussia in tale aggressione; sottolinea il fatto che la guerra ha creato una grave crisi umanitaria e ha avuto un impatto fondamentale sulla situazione economica e di sicurezza dell'UE e dei paesi vicini, di cui la BEI deve tenere maggior conto nelle proprie attività e nei propri piani di investimento;
3. plaude alla reazione della BEI all'invasione russa dell'Ucraina culminata con l'approvazione del pacchetto di sostegno finanziario immediato, che prevede, fra l'altro, l'erogazione immediata di 668 milioni di EUR alle autorità ucraine mediante esborsi urgenti nel quadro dei prestiti esistenti e l'impegno ad accelerare l'erogazione di ulteriori 1,3 miliardi di EUR; osserva che tale pacchetto include sia il sostegno finanziario immediato che il sostegno infrastrutturale a medio e lungo termine, comprese le opere di ricostruzione non appena sarà ristabilita un'Ucraina libera e indipendente dopo la guerra; invita la BEI ad elaborare piani d'azione volti a incentivare gli investimenti diretti dell'UE in Ucraina, compresi progetti economici e sociali da attuare al termine della guerra, quali la costruzione di scuole, alloggi sociali e ospedali; sottolinea l'importanza di sforzi coordinati nella risposta alla crisi ucraina;
4. invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare rapidamente un meccanismo di comunicazione per informare le autorità competenti in merito a tutte le attività detenute presso istituzioni finanziarie europee da persone fisiche e giuridiche russe e bielorusse con collegamenti ai regimi di Putin e Lukashenko, compreso il gruppo BEI se del caso; invita la BEI a essere molto vigile e a seguire con attenzione le nuove sanzioni e misure approvate dal Consiglio; ricorda che la BEI ha interrotto le proprie attività in Russia a seguito dell'annessione illegale della Crimea nel 2014; si attende inoltre che la BEI blocchi la partecipazione di eventuali partner russi direttamente o indirettamente coinvolti in progetti di investimento, anche attraverso intermediari finanziari;
5. chiede agli Stati membri, nella loro qualità di azionisti, di aumentare la capitalizzazione della BEI per consentire maggiori prestiti a lungo termine e strumenti innovativi per finanziare progetti con un grande potenziale in termini di sostenibilità, vantaggi sociali e innovazione in ambiti strategici fondamentali dell'UE come la digitalizzazione e la trasformazione verde, mantenendo nel contempo l'attuale elevata affidabilità creditizia;
6. accoglie con favore il sostegno offerto dalla BEI a oltre 430 000 PMI che impiegavano 4,5 milioni di persone nel 2021; invita tuttavia la BEI a fornire ulteriore capitale di crescita per consentire alle PMI di intensificare le loro operazioni; rileva che gli attuali prezzi elevati dell'energia hanno effetti anche sulla competitività delle PMI; invita la BEI a valutare se gli attuali livelli di sostegno alle PMI siano sufficienti nel contesto dei prezzi elevati dell'energia e dell'aumento dei costi di altre materie prime;
7. plaude ai finanziamenti record della BEI pari a 20,7 miliardi di EUR stanziati a sostegno dell'innovazione nel 2021, compresi investimenti nella digitalizzazione e la promozione delle competenze e la formazione in ambito digitale; considera questi investimenti della massima importanza per preservare la competitività dell'Europa e perseguire l'autonomia strategica dell'UE e siano particolarmente rilevanti per i lavoratori di settori che richiedono importanti capacità di adattamento e riqualificazione;
8. accoglie con favore il nuovo orientamento alla coesione, che si impegna ad aumentare le attività di prestito della BEI portandole al 45 % del totale dei prestiti UE-27 nelle regioni di coesione entro il 2025 e al 23 % nelle regioni meno sviluppate; ribadisce l'importanza di un'azione per il clima rafforzata nelle regioni interessate al fine di promuovere una convergenza economica, sociale e territoriale e una giusta transizione che non lasci indietro nessuno e sottolinea che gli investimenti dovrebbero essere selezionati sulla base del merito finanziario, economico e tecnico; invita la BEI a continuare a far fronte alle carenze sistemiche che impediscono ad alcune regioni o Stati membri di approfittare pienamente delle opportunità finanziarie della BEI, fra l'altro intensificando gli sforzi tesi a espandere le proprie attività di prestito attraverso la fornitura di assistenza tecnica, sviluppo delle capacità e consulenza, in particolare per quanto riguarda l'innovazione, la digitalizzazione, le infrastrutture, il sostegno alle PMI e i progetti volti a generare occupazione di alta qualità, e dando priorità ai progetti che riducono le disuguaglianze e promuovono la diversità e l'inclusione sociale; chiede, a tale proposito, un maggiore sostegno ai servizi di consulenza, quali l'Assistenza congiunta ai progetti nelle regioni europee (JASPERS), l'Assistenza energetica locale europea (ELENA) e la Fi-Compass;
9. plaude alla tempestività del Fondo europeo di garanzia per contribuire ad attenuare gli effetti sociali ed economici negativi della pandemia di COVID-19, anche sostenendo le PMI; osserva che, al 31 dicembre 2021, la BEI ha approvato operazioni a titolo del FEG per un valore di 23,2 miliardi di EUR (95 % dei 24,4 miliardi di EUR disponibili), il che rappresenta circa un terzo di quanto il gruppo BEI generalmente investe in un anno; osserva che, senza trasparenza in merito ai beneficiari finali, è difficile trarre conclusioni circa l'impatto del Fondo sull'economia europea; chiede pertanto una valutazione approfondita del Fondo, che analizzi in quale misura la partecipazione della BEI abbia portato un valore aggiunto e fino a che punto il Fondo abbia conseguito gli obiettivi fissati in quanto lo strumento viene gradualmente eliminato, e il livello di trasparenza della sua attuazione; chiede che tale valutazione sia resa pubblica; accoglie con favore il fatto che una valutazione del Fondo europeo di garanzia sia sulla buona strada e attende con interesse di riceverla;
10. prende atto del nuovo quadro di sostenibilità ambientale e sociale (ESSF); accoglie con favore l'adozione della finanza sostenibile quale modello operativo; chiede la sua rapida attuazione e invita la BEI a stabilire procedure chiare e rigorose sulle modalità di esercizio del dovere di diligenza; chiede, inoltre, che tutte le disposizioni dell'ESSF siano adeguatamente rispecchiate nei contratti e che il principio non arrecare un danno significativo sia applicato in tutte le operazioni della BEI;
11. accoglie con favore la firma dell'accordo InvestEU tra la BEI e la Commissione il 7 marzo 2022 e il fatto che il Fondo europeo per gli investimenti sia un partner esecutivo distinto; chiede la rapida attuazione del nuovo polo di consulenza InvestEU e sottolinea la necessità di accelerare i negoziati con altri partner esecutivi;
Banca per il clima
12. accoglie con favore il fatto che, nel 2021, il 43 % dei prestiti sia stato concesso a favore del clima e dell'ambiente - dal 40% nel 2020 - e plaude all'intenzione di raggiungere l'obiettivo dei prestiti per il clima nel 2022; accoglie altresì con favore il fatto che, escludendo il mandato del Fondo europeo di garanzia riguardante in modo specifico le PMI colpite dalla pandemia, la percentuale di finanziamenti verdi della BEI è aumentata di fatto al 51 %; ribadisce che tutti i flussi finanziari della BEI dovrebbero essere pienamente coerenti con l'obiettivo dell'azzeramento delle emissioni nette al più tardi entro il 2050 e con l'obiettivo climatico più ambizioso dell'Unione per il 2030; sottolinea che la transizione climatica deve essere inclusiva ed equa; sottolinea che gli investimenti verdi devono essere economicamente redditizi e la BEI deve mantenere un'alta affidabilità creditizia (AAA); invita, a tale proposito, la BEI a utilizzare i propri strumenti di prestito e finanziari, e i servizi di assistenza tecnica e consulenza per sostenere i cittadini e le regioni che si trovano ad affrontare le sfide legate alla transizione verso un'economia neutra in termini di emissioni di carbonio; sottolinea che la tabella di marcia della banca per il clima è un buon punto di partenza, ma che saranno necessarie ulteriori azioni per garantire l'allineamento con gli obiettivi dell'accordo di Parigi, mantenendo al contempo raggiungibile l'obiettivo dei 1.5ºC e una transizione giusta; ribadisce che un cambiamento su vasta scala può essere realizzato solo se si tiene conto dell'industria e si forniscono i necessari incentivi per soluzioni climatiche innovative e per la creazione di posti di lavoro di qualità; chiede che tutti i piani d'azione per l'attuazione della tabella di marcia della banca per il clima siano resi pubblici quanto prima possibile in modo da fornire una panoramica delle azioni previste per il conseguimento degli obiettivi e da valutarne l'adeguatezza;
13. attende con interesse la revisione intermedia della tabella di marcia della banca per il clima e sottolinea che deve servire a dare slancio alla trasformazione dell'istituzione in un'autentica banca per il clima che agevoli la protezione delle risorse naturali e la salvaguardia dell'ambiente; auspica che tutti i prestiti siano armonizzati con gli obiettivi dell'accordo di Parigi, mantenendo al contempo raggiungibile l'obiettivo dei 1,5ºC, e agli impegni climatici e ambientali dell'UE; chiede che la revisione intermedia della tabella di marcia della banca per il clima comprenda una solida valutazione delle alternative a minore intensità di carbonio e delle emissioni di "categoria 3" per ciascun progetto; si attende relazioni annuali dettagliate sullo stato di avanzamento della tabella di marcia della banca per il clima per tutte le operazioni del 2023, compreso il livello di allineamento con gli obiettivi climatici dell'UE;
14. accoglie con favore l'allineamento di Parigi per le controparti e ne attende la piena attuazione; ribadisce la sua richiesta affinché gli intermediari finanziari e non solo i clienti aziendali dispongano di piani di decarbonizzazione quanto prima e, al massimo, entro la fine del 2025; sottolinea che questi nuovi requisiti non devono andare a scapito dell'accesso ai finanziamenti per le PMI; chiede che si ponga l'accento sulla credibilità dei piani di decarbonizzazione a breve termine; chiede una rigorosa attuazione di detti piani e degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e una valutazione per accertare se possano essere inclusi nelle clausole contrattuali tra la BEI e i suoi clienti; si attende che la BEI verifichi e garantisca sistematicamente la conformità, in particolare per quanto riguarda l'attuazione dell'ESSF;
15. accoglie con favore i crescenti investimenti della BEI nel settore dell'energia in Europa, che sono passati da 10 miliardi di EUR nel 2018 a oltre 14 miliardi di EUR nel 2021; invita la BEI, alla luce dei recenti sviluppi geopolitici, ad accelerare e aumentare gli investimenti nella sicurezza energetica dell'UE e ribadisce che il rafforzamento della sicurezza energetica dell'UE è compatibile con il ruolo della BEI quale banca per il clima, nonché con l'obiettivo di ridurre la povertà energetica, che sta diventando particolarmente grave a causa del rapido aumento dei prezzi dell'energia e dei combustibili; ribadisce il suo invito alla BEI di attuare il principio dell'efficienza energetica in toto e di fissare un obiettivo di combattere la povertà energetica nei suoi prestiti a favore dell'energia; ribadisce il proprio sostegno alla politica di prestito 2019 della BEI nel settore dell'energia; invita la BEI a dare priorità ai finanziamenti per gli investimenti nelle energie rinnovabili, l'efficienza energetica e la sicurezza energetica, che aumenteranno l'indipendenza dell'UE dai paesi terzi; invita la BEI ad aumentare i prestiti per tali progetti, al fine di contribuire a ridurre rapidamente la dipendenza dalle importazioni di prodotti energetici e materie prime dalla Russia e da altri paesi terzi;
16. accoglie con favore il piano di adattamento climatico della BEI e l'impegno ad aumentare la quota destinata all'azione per il clima in materia di adattamento al 15 % dell'obiettivo climatico complessivo entro il 2025; ribadisce l'invito a introdurre criteri di vaglio armonizzati per valutare i rischi fisici del cambiamento climatico per tutte le attività di prestito della BEI, comprese quelle condotte mediante intermediari finanziari;
17. ricorda, in vista della prossima revisione intermedia della politica di prestito nel settore dell'energia, la dichiarazione resa dal Presidente Hoyer, in occasione della conferenza stampa annuale del Gruppo BEI del 27 gennaio 2022, secondo il quale la missione è quella di concentrarsi sulla sostenibilità e sul conseguimento degli obiettivi di Parigi con i mezzi di un'istituzione di investimento a lungo termine e che non vede, pertanto, un cambiamento nella politica di prestiti nel settore dell'energia; invita la BEI a rispettare le raccomandazioni della piattaforma sulla finanza sostenibile e a smettere di finanziare gli attivi non recuperabili e le attività incompatibili con gli obiettivi del Green Deal europeo e con le relative strategie dell'UE; invita la BEI a rivolgere una particolare attenzione agli investimenti in progetti che rafforzano la sicurezza degli approvvigionamenti energetici attraverso la diversificazione delle fonti energetiche e dei fornitori, nonché a ridurre la dipendenza energetica dell'UE da paesi terzi; incoraggia la BEI a cooperare con le autorità locali e regionali e ad agevolare il finanziamento di progetti più piccoli, comprese le iniziative di tipo partecipativo incentrate sulle fonti energetiche rinnovabili; invita la BEI a garantire che i suoi investimenti in alloggi sociali e a prezzi accessibili, che devono essere accolti con favore, contribuiscano anche a migliorare l'efficienza energetica;
18. deplora i ritardi nella revisione della politica in materia di prestiti nel settore dei trasporti; si attende una proposta pienamente in linea con gli obiettivi dell'accordo di Parigi, mantenendo l'obiettivo di 1,5ºC, che includa la definizione del ruolo della BEI nella decarbonizzazione della mobilità, in particolare in relazione alla transizione a livello di imprese; si attende che i prestiti della BEI riducano l'impatto ambientale dei trasporti, migliorando nel contempo la qualità e l'accessibilità economica dei servizi forniti, e che non siano concessi nuovi prestiti che ostacolino la decarbonizzazione dei trasporti o la transizione verso una mobilità più sostenibile e abbordabile a zero emissioni; sottolinea l'elevato rischio di attivi non recuperabili nel settore dei trasporti; ritiene necessario destinare maggiori finanziamenti alla mobilità a zero emissioni, in particolare all'uso della bicicletta e allo sviluppo e ammodernamento dei trasporti pubblici, ai servizi multimodali, anche nel contesto dei progetti di pianificazione urbana sostenibile e a servizi di trasporto migliori per le comunità scarsamente servite; chiede maggiori finanziamenti per decarbonizzare il settore marittimo;
Biodiversità e sostenibilità
19. accoglie con favore l'aggiornamento della norma 4 dell'ESSF , ossia l'inclusione del principio di "arrestare e invertire la perdita di biodiversità" e di limitare le compensazioni, in particolare nelle zone estremamente ricche di biodiversità, e ne chiede un'attuazione rigorosa; accoglie con favore gli sforzi compiuti per rafforzare la valutazione del rischio per la biodiversità e il dovere di diligenza attraverso lo strumento integrato per la valutazione della biodiversità; auspica che i dati utilizzati siano aggiornati; esprime tuttavia preoccupazione per l'utilizzo di dati obsoleti; si attende che la BEI rispetti gli articoli 11 e 191 del TFEU e cessi di erogare fondi e, se necessario, li ritiri qualora siano formalmente individuate prove o gravi rischi di effetti avversi sul clima, sull'ambiente o sulle comunità locali, tra l'altro attraverso valutazioni d'impatto ambientale;
20. rammenta l'obiettivo della strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 di stanziare almeno 20 milioni di EUR all'anno per la natura; sottolinea che la società nel suo complesso beneficia del ripristino della natura, che è fondamentale per un'ampia gamma di settori economici, e che la cooperazione degli Stati membri con la BEI e altre istituzioni finanziarie può essere cruciale per soddisfare il fabbisogno di finanziamenti; riconosce le sfide e i progressi compiuti con l'attuazione dello strumento di finanziamento del capitale naturale; ribadisce il suo invito a fornire una componente di sovvenzione nell'ambito del dispositivo o di qualsiasi strumento che lo sostituisca, ispirandosi al modello del meccanismo per una transizione giusta, per sostenere l'espansione iniziale dei progetti locali e facilitare la creazione di entrate; chiede l'avvio di una valutazione pubblica indipendente integrata in una più ampia valutazione del sostegno agli ecosistemi e al ripristino della biodiversità; osserva che i nuovi strumenti andranno a sostituire lo strumento di finanziamento del capitale naturale nel contesto del quadro finanziario pluriennale 2021-2027; esorta pertanto la BEI a escludere dai nuovi strumenti i progetti di compensazione della biodiversità nelle aree protette e nelle zone ad alta biodiversità;
21. osserva che Ucraina e Russia sono importanti produttori di colture alimentari, compresi frumento, granoturco e orzo; rileva che la guerra ha avuto gravi ripercussioni sul settore agricolo ucraino; osserva altresì che Russia e Bielorussia sono importanti produttori di fertilizzanti; deplora le possibili ricadute della guerra sulle catene di approvvigionamento transfrontaliere, sui prezzi dei prodotti alimentari e dei fertilizzanti, sull'accessibilità economica dei prodotti alimentari nell'UE e sulla sicurezza e sull'accessibilità economica dei prodotti alimentari a livello globale; incoraggia la BEI ad utilizzare le sue operazioni per agevolare la realizzazione degli obiettivi del Green Deal europeo, della strategia dal produttore al consumatore e della strategia sulla biodiversità per il 2030, nonché di tutti i regolamenti UE pertinenti e futuri sui prodotti che non comportano un aumento della deforestazione e sul ripristino ambientale collegati a dette strategie; invita la BEI a non sostenere attività che ostacolano la transizione verso un settore agricolo pienamente sostenibile e progetti di gestione delle risorse naturali che non rispettino i limiti del pianeta; invita la BEI a non sostenere alcuna forma di agricoltura industriale o di pratiche agricole non conformi alle norme dell'UE in materia di benessere degli animali, come indicato nella raccomandazione del Parlamento europeo del 20 gennaio 2022 al Consiglio e alla Commissione a seguito di indagini su presunte violazioni e casi di cattiva amministrazione nell'applicazione del diritto dell'Unione in relazione alla protezione degli animali durante il trasporto all'interno e all'esterno dell'Unione(7);
22. ribadisce l'invito alla BEI affinché sostenga con le sue nuove operazioni gli obiettivi della strategia dell'UE in materia di sostanze chimiche per la sostenibilità attraverso la promozione dell'innovazione in favore di sostanze chimiche, materiali e prodotti sicuri e sostenibili fin dalla progettazione, del piano d'azione per l'economia circolare basata sui cicli di materiali non tossici e del piano d'azione in materia di inquinamento zero dell'acqua, dell'aria e del suolo; plaude all'impegno di raddoppiare i finanziamenti a favore dell'iniziativa per gli oceani puliti (da 2 a 4 miliardi di EUR) al fine di ridurre l'inquinamento da plastica; sottolinea che occorre porre l'accento sui progetti volti a trovare alternative sostenibili alla plastica monouso; invita la BEI a non finanziare e a non contribuire in alcun modo allo sviluppo dell'industria mineraria oceanica; accoglie con favore la decisione della BEI di fornire assistenza tecnica e finanziamento di progetti all'impegno globale sul metano;
23. accoglie con favore l'emissione multivalutaria di obbligazioni verdi e di obbligazioni sostenibili; accoglie inoltre e l'impegno ad allinearsi con la norma per le obbligazioni verdi dell'UE ed eventuali norme future sulle obbligazioni sociali, in particolare in relazione a una maggiore trasparenza, nonché al miglioramento dell'assegnazione e della comunicazione riguardante l'impatto delle obbligazioni; insiste che eventuali azioni intraprese non devono condurre all'applicazione di norme meno rigorose;
Responsabilità sociale, salute e genere
24. accoglie con favore l'inclusione dei diritti dei lavoratori nella norma 8 dell'ESSF e ne chiede una rigorosa applicazione; invita la BEI a garantire che si tenga debitamente conto dei diritti dei lavoratori nelle sue operazioni, includendo clausole contrattuali che impongono ai promotori di valutare i rischi sul lavoro, e a garantire che i diritti dei lavoratori siano pienamente tutelati lungo l'intera catena di approvvigionamento; invita la BEI a contribuire a sostenere una ripresa inclusiva a seguito della pandemia attraverso investimenti nel settore sociale, compresi gli alloggi sociali efficienti sotto il profilo energetico, l'istruzione, la sanità e le competenze, e sottolinea l'importanza di sviluppare condizioni di lavoro eque, sicure e salubri e di rispettare i diritti del lavoro;
25. accoglie con favore il fatto che la BEI abbia svolto un ruolo importante nel sostenere la risposta dell'UE alla crisi sanitaria; invita la BEI a proseguire gli investimenti per rendere il settore della sanità pubblica più resiliente, contenere gli effetti negativi a lungo termine della pandemia e migliorare la preparazione alle pandemie future;
26. sottolinea che gli investimenti per lo sviluppo che riguardano le donne e tengono conto delle loro esigenze sono più efficaci e sostenibili; invita la BEI a contribuire alla piena attuazione degli impegni dell'UE in materia di genere, compreso il terzo piano d'azione sulla parità di genere, raccogliendo sistematicamente dati mirati disaggregati per genere e rendendoli pubblici; esorta la BEI a valutare l'impatto di genere dei progetti all'interno e al di fuori dell'UE e a riferire i risultati delle proprie valutazioni; ritiene che dovrebbero essere raccolti dati riguardanti i progetti onde dimostrare in che modo contribuiscono all'uguaglianza di genere e all'emancipazione femminile; esorta la BEI a valutare l'impatto di genere dei progetti e a confrontarsi con esperti indipendenti su tale aspetto; invita la BEI a garantire che l'assistenza tecnica e la consulenza fornite contribuiscano a promuovere l'uguaglianza di genere e lo sviluppo inclusivo, in particolare disponendo dell'esperienza necessaria, con un'attenzione particolare alla formazione; sottolinea la necessità di incrementare i prestiti destinati alle PMI a guida femminile, in modo da promuovere una ripresa più equa sotto il profilo di genere;
27. deplora che la BEI non abbia conseguito gli obiettivi previsti in materia di equilibrio di genere per il 2021 e che le donne continuino ad essere sottorappresentate nelle posizioni di alto livello in seno alla BEI; invita pertanto la BEI a intensificare gli sforzi per migliorare l'equilibrio di genere a tutti i livelli dell'organizzazione;
28. pone l'accento sul ruolo della BEI nella realizzazione delle priorità europee; si attende che la BEI sostenga i progetti che attuano il pilastro europeo dei diritti sociali, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e le iniziative sociali individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese nell'ambito del semestre europeo; sottolinea l'importanza del dialogo e della consultazione con le organizzazioni della società civile e incoraggia la BEI a rafforzare il proprio impegno a favore di tali attività; accoglie con favore gli investimenti della BEI nell'istruzione e ribadisce l'invito alla BEI di aumentare i suoi investimenti nel settore dell'istruzione al fine di contribuire a mitigare il grave impatto della crisi del coronavirus sui sistemi di istruzione a livello globale;
NDICI – BEI global
29. esprime il proprio sostegno alla BEI Global e ritiene che quest'ultima possa svolgere un ruolo chiave nel sostenere gli interessi strategici dell'UE; rammenta che la portata geografica della BEI è allineata a quella della Banca mondiale; si attende che gli investimenti della BEI nei paesi terzi siano pienamente allineati alle norme sociali dell'UE e a quelle in materia di clima e biodiversità applicabili ai prestiti intra-UE e alle politiche di azione esterna dell'UE, compresi gli investimenti effettuati in qualità di partner esecutivo nell'ambito dell'iniziativa Global Gateway; invita la BEI a rafforzare il proprio impegno nei paesi meno sviluppati e in quelli afflitti da guerre e povertà estrema; chiede una consultazione pubblica e pubblica trasparenza sulle strategie collegate alla BEI Global, con particolare attenzione al ruolo dei paesi beneficiari e a capitoli specifici sul dovere di diligenza in materia di diritti umani; chiede la piena responsabilità e la piena trasparenza dell'organo direttivo e del consiglio consultivo di BEI global, compresa la pubblicazione proattiva degli ordini del giorno e dei verbali delle riunioni del suo nuovo consiglio consultivo; chiede che i dipendenti ricevano una formazione adeguata circa i temi legati allo sviluppo per aiutarli ad attuare le iniziative UE Global e Team Europa; invita la Commissione a chiarire l'uso delle garanzie nell'ambito del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus gestito dalla BEI e da altre istituzioni finanziarie nell'attuazione dell'iniziativa Global Gateway;
30. rammenta l'impegno globale dell'UE a difendere e promuovere i diritti umani, che sono indivisibili, universali e interdipendenti; considera il nuovo ESSF un buon punto di partenza, ma ribadisce la sua ripetuta richiesta che siano necessarie ulteriori azioni per garantire nuovi miglioramenti nella protezione dei diritti umani e nelle procedure per prevenire le violazioni dei diritti umani; ricorda che la BEI è direttamente vincolata dalla Carta dei diritti fondamentali; richiama le osservazioni formulate dall'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani sul progetto di ESSF della BEI ed esorta la BEI a tenerne pienamente e tempestivamente conto, in particolare quelle sul dovere di diligenza in materia di diritti umani e sull'integrazione dei diritti umani nelle sue procedure di dovere di diligenza, nelle valutazioni d'impatto sui diritti umani e sulla necessità che l'impegno generale della BEI in materia di diritti umani sia ancorato alla responsabilità di rispettare i diritti umani; chiede che tali questioni siano affrontate nella prossima dichiarazione sui diritti umani; è fermamente convinto che la BEI non debba erogare prestiti in caso di chiare ritorsioni in materia di diritti umani; chiede alla BEI di adoperarsi per proteggere le comunità locali, anche ritirando i finanziamenti se del caso; si attende inoltre un'azione immediata laddove un cliente o un titolare effettivo sia responsabile di rappresaglie nei confronti di difensori dei diritti umani o dell'ambiente; si attende che la BEI dia seguito alle richieste avanzate da tempo dal Parlamento di evitare tali situazioni, in particolare introducendo clausole contrattuali, compresa una clausola volta ad ottenere il consenso libero, previo e informato delle comunità locali, se del caso nell'ambito del diritto internazionale, anche per i progetti finanziati attraverso intermediari finanziari; si attende che la BEI inviti i suoi clienti ad effettuare valutazioni di impatto sui diritti umani dei loro progetti, nonché a monitorare continuamente l'attuazione di tali progetti sul campo, al fine di prevenire abusi, espropri iniqui o violenze contro le popolazioni locali; invita a tale proposito la BEI a coinvolgere attivamente le comunità locali e, di conseguenza, a informarle dei loro diritti, con un'attenzione particolare all'attuazione del principio del consenso libero, preventivo e informato nonché al loro accesso a un meccanismo per il trattamento delle denunce;
31. ritiene che l'attuazione di BEI global dovrebbe poter contare su un livello adeguato di personale al di fuori della sua sede di Lussemburgo onde garantire la presenza sul campo e un'efficace cooperazione con il Servizio europeo per l'azione esterna e le sue delegazioni, poiché le competenza e il seguito dato ai progetti in loco sono elementi fondamentali per il sostegno alle comunità locali; chiede un rafforzamento del personale sul campo, in particolare dei lavoratori locali, al fine di soddisfare le esigenze locali con competenze tecniche rafforzate, comprese le competenze in materia di diritti umani e parità di genere; si attende la pubblicazione nel 2022 di un piano concreto di risorse umane per l'attuazione di BEI Global e invita la BEI a rafforzare urgentemente i meccanismi di lotta contro la frode, la corruzione e altri comportamenti vietati, in particolare nell'ambito degli sforzi volti ad aumentare la sua presenza al di fuori dell'UE; esorta la BEI a estendere la cooperazione con le autorità nazionali nei paesi partner; ricorda che il quartier generale regionale di Nairobi è operativo dal 2019; accoglie con favore la decisione del novembre 2021 di trasformarlo nel nuovo polo BEI a Nairobi volto a facilitare la cooperazione con i partner keniani, africani, di Team Europa e globali, a contribuire a una maggiore considerazione delle priorità di investimento pubblico e privato e a rafforzare la competenza riguardo all'azione per il clima, all'innovazione e agli investimenti digitali;
32. sottolinea l'importanza della coerenza, dell'addizionalità e dell'efficienza dei finanziamenti per lo sviluppo; invita la BEI, a tale riguardo, a rafforzare la cooperazione con i principali partner; chiede alla BEI di agevolare la partecipazione alle proprie operazioni da parte dei soggetti più piccoli attivi nel settore dei finanziamenti allo sviluppo; invita inoltre la BEI a porre maggiormente l'accento sulla promozione di investimenti privati e sulla mobilitazione di risorse interne nei paesi meno sviluppati;
Trasparenza e governance
33. ricorda l'obiettivo complessivo di pubblicare le informazioni sui progetti tre settimane prima che siano approvati dal consiglio di amministrazione della BEI; esprime preoccupazione per il calo della trasparenza, in particolare per quanto riguarda la tempestiva messa a disposizione del pubblico delle informazioni sui progetti; ricorda che, nel 2010, il 96,1 % di tutti i progetti è stato pubblicato tre settimane prima dell'approvazione del consiglio di amministrazione, scendendo al solo 60 % nel 2020; osserva che, secondo la BEI, questa tendenza al ribasso è una conseguenza del maggiore impegno della BEI nei confronti delle imprese del settore privato; deplora il crescente ricorso alle disposizioni in materia di riservatezza commerciale; riconosce, in tale contesto, la particolare importanza sia delle disposizioni in materia di riservatezza commerciale, in particolare per le PMI, che della trasparenza quale elemento fondamentale per la tutela dei principi democratici, compresi i diritti umani, e invita la BEI a trovare un equilibrio tra i due elementi, tenendo presente che i fondi della BEI sono denaro pubblico e dovrebbero sempre essere soggetti al controllo pubblico e alla responsabilità; chiede maggiore trasparenza e responsabilità, anche nei confronti delle istituzioni dell'UE, e in particolare del Parlamento; sottolinea, inoltre, che alcuni progetti recenti che hanno richiesto una valutazione dell'impatto ambientale sono stati pubblicati solo dopo l'approvazione; ricorda inoltre che lo standard migliore per quanto riguarda gli investitori privati consiste nel pubblicare tutti i progetti almeno 30 giorni prima dell'approvazione e che la International Finance Corporation (membro del gruppo Banca mondiale), che finanzia solo progetti nel settore privato, pubblica valutazioni d'impatto ambientale 60 giorni prima dell'adozione delle decisioni di finanziamento; ricorda che le imprese quotate in borsa devono operare secondo le norme del mercato dei capitali applicabili che comprendono disposizioni sulla condivisione delle informazioni; richiama l'attenzione sulle recenti raccomandazioni del Mediatore europeo circa la necessità che la BEI adotti un approccio più ambizioso alla sua prassi comunicativa, agisca in linea con la legislazione dell'UE in materia di trasparenza e sia più trasparente per quanto riguarda il potenziale impatto ambientale dei progetti che finanzia; esorta la BEI ad attuare quanto prima tali raccomandazioni;
34. ribadisce la sua richiesta relativa alla conclusione di un accordo interistituzionale tra la BEI e il Parlamento per migliorare l'accesso ai documenti e ai dati della BEI e rafforzare la responsabilità democratica, ivi compresa la capacità di presentare interrogazioni con richiesta di risposta scritta alla BEI e l'organizzazione di consultazioni e dialoghi economici;
35. chiede alla BEI di incrementare la rendicontazione al Parlamento in merito alle sue decisioni, ai progressi raggiunti e all'impatto delle sue attività di concessione di prestiti, attraverso dialoghi strutturati regolari;
36. ritiene che la nuova politica in materia di trasparenza rappresenti un'occasione persa; invita la BEI a riflettere sulla valutazione critica e si rammarica del fatto che la BEI abbia in parte ignorato le richieste molto chiare del Parlamento di migliorare la sua politica in materia di trasparenza in linea con le migliori prassi e norme di altre istituzioni finanziarie; accoglie con favore la pubblicazione di dichiarazioni in materia di addizionalità e impatto per le operazioni della BEI nell'ambito del suo quadro di misurazione dell'addizionalità e dell'impatto; deplora il fatto che la nuova politica preveda soltanto progressi limitati in relazione alla pubblicazione proattiva, ivi compreso per i progetti superiori a 50 milioni di euro realizzati da intermediari finanziari, nonostante la necessità della BEI di operare sulla base della "presunzione di accessibilità" nello svolgimento del proprio ruolo in quanto banca pubblica dell'UE; osserva che la nuova politica non prevede l'obbligo per la BEI di pubblicare proattivamente informazioni in merito alla selezione dei progetti, in particolare le informazioni sul dovere di diligenza, prima della decisione da parte del consiglio di amministrazione della BEI, in linea con le pratiche delle istituzioni finanziarie internazionali; esprime altresì preoccupazione per le deroghe per l'accesso ai documenti sulla base di interessi commerciali di terzi e della direttiva sugli abusi di mercato(8); deplora altresì che la politica non preveda la pubblicazione tempestiva dei processi verbali del consiglio di amministrazione e del comitato direttivo; chiede di affrontare urgentemente tali lacune; chiede che la politica in materia di trasparenza sia allineata a quella della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo in materia di comunicazione obbligatoria per gli intermediari di progetti ad alto rischio ambientale e ribadisce il suo invito ad estendere gli obblighi di trasparenza in linea con quelli per l'energia idroelettrica a tutti i progetti infrastrutturali, compresi quelli finanziati da intermediari finanziari;
37. chiede, a tale proposito, una norma ambiziosa per gli intermediari finanziari che rispetti norme rigorose in materia fiscale, di trasparenza, ambientale e sociale; invita la BEI a modificare quanto prima il suo modello per le clausole contrattuali in materia ambientale e, di conseguenza, i contratti con gli intermediari finanziari che stabiliscono i requisiti relativi alle informazioni ambientali che devono essere raccolte e pubblicate; sottolinea che questi nuovi requisiti non devono andare a scapito dell'accesso ai finanziamenti per le PMI;
38. prende atto del codice di condotta aggiornato e accoglie con favore le norme più rigorose sui conflitti di interessi e l'impegno a un riesame periodico; deplora che, nonostante le ripetute richieste, non vi sia alcuna disposizione che escluda i vicepresidenti dalla supervisione delle operazioni nei loro paesi di origine e insiste affinché tale aspetto sia affrontato nella prossima revisione;
39. esprime profonda preoccupazione per la mancanza di dialogo sociale in seno alla BEI, in particolare per affrontare le preoccupazioni in merito alle molestie, all'ambiente di lavoro e alle condizioni di lavoro; si attende che la dirigenza della BEI garantisca una tolleranza zero nei confronti di tutte le forme di condotta scorretta e attui con urgenza le modifiche necessarie per prevenire i comportamenti scorretti; esorta la dirigenza della BEI ad avviare un dialogo autentico con il personale al fine di affrontare le sue preoccupazioni e di promuovere la fiducia e una cultura di responsabilità; incoraggia la banca a introdurre sondaggi e consultazioni con il personale;
40. chiede alla Commissione di pubblicare la motivazione del suo parere ai sensi della procedura di cui all'articolo 19;
Tolleranza zero contro le frodi
41. prende atto della nuova politica antifrode e sottolinea l'importanza di una cooperazione inclusiva per l'elaborazione di importanti strumenti politici antifrode; esprime preoccupazione per il fatto che la politica della BEI in materia di lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo non affronti le principali carenze, in particolare l'inclusione dei requisiti della quarta direttiva antiriciclaggio dell'UE(9), in particolare la pubblicazione dei controlli "conosci il tuo cliente" prima dell'approvazione di qualsiasi progetto; deplora altresì il mancato miglioramento delle norme in materia di trasparenza, in particolare subordinando la concessione di prestiti diretti e indiretti alla pubblicazione, da parte dei beneficiari, dei dati fiscali e contabili dei beneficiari e degli intermediari finanziari coinvolti in operazioni di finanziamento; deplora il fatto che la BEI non abbia commissionato audit indipendenti della sua applicazione delle norme antiriciclaggio; si attende che la BEI si allinei all'evoluzione del quadro normativo e delle pratiche dell'UE in materia di lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, al fine di consentire alla banca di prevenire efficacemente il coinvolgimento in condotte illecite e di adottare azioni correttive, in particolare con l'esclusione dei soggetti, il recupero dei fondi e altri mezzi di ricorso contrattuali e giuridici;
42. invita la BEI a impegnarsi a rafforzare la sua politica di lotta alla frode fiscale, all'evasione e all'elusione fiscale, anche astenendosi dal finanziare beneficiari o intermediari finanziari e dal collaborare con partner finanziari con comprovati precedenti negativi; invita inoltre la BEI ad attuare misure di prevenzione e a realizzare regolari valutazioni fiscali sulle giurisdizioni fiscali non cooperative, la frode fiscale, l'evasione e l'elusione fiscale illegale e aggressiva; invita la BEI a subordinare la concessione di prestiti diretti e indiretti alla pubblicazione dei dati fiscali e contabili paese per paese da parte dei beneficiari e alla condivisione dei dati relativi alla titolarità effettiva sui beneficiari e sugli intermediari finanziari coinvolti in operazioni di finanziamento integrando una clausola specifica nei contratti stipulati con i clienti; invita il gruppo BEI ad allineare la propria politica nei confronti delle giurisdizioni scarsamente regolamentate, non trasparenti e non cooperative e la buona governance fiscale agli sviluppi normativi europei e internazionali nel settore dell'integrità fiscale, nonché alle norme e alle politiche di buona governance fiscale; sottolinea che la cooperazione internazionale è fondamentale per combattere le frodi, la corruzione e altre condotte illecite in modo efficace; invita la BEI a riferire i casi sospetti di condotta illecita alle autorità all'interno e al di fuori dell'UE onde consentire ulteriori indagini e il perseguimento giudiziario, nonché a fornire assistenza laddove richiesta;
43. ribadisce l'invito a sospendere i finanziamenti laddove le autorità locali siano state informate e/o siano impegnate in procedure giuridiche per possibili violazioni della legislazione vigente, per lo meno fino al temine delle indagini e dei procedimenti giudiziari a livello nazionale;
44. ricorda che la Commissione ha chiesto alla BEI di condividere maggiori informazioni sull'applicazione effettiva delle clausole contrattuali che consentono alla BEI di interrompere o ritirare i finanziamenti e si attende che il Parlamento abbia pieno accesso a tali informazioni; auspica un attento monitoraggio che tenga pienamente conto delle preoccupazioni espresse dalle parti coinvolte e dai soggetti interessati, in particolare in relazione alle violazioni dei diritti umani e dello Stato di diritto;
45. ribadisce l'invito alla BEI a rafforzare l'autonomia e l'efficienza del meccanismo di denuncia e della divisione Indagini sulle frodi; esprime preoccupazione per il fatto che c'è stata almeno una relazione molto chiara del meccanismo di denuncia della BEI che ha concluso che le norme ambientali e sociali della BEI fossero state violate; accoglie, pertanto, con favore il fatto che la banca abbia preso provvedimenti a seguito di una relazione sul meccanismo di denuncia per sospendere l'erogazione; ritiene, tuttavia, che vi siano insegnamenti da trarre per migliorare la verifica della conformità dei progetti alle politiche della banca e per informare il pubblico in merito ai progetti; raccomanda che, per i progetti complessi, la banca chieda l'assistenza di esperti ambientali e sociali locali al fine di valutare i progetti in modo più approfondito e acquisire una migliore comprensione dei contesti specifici; invita, inoltre, la BEI a garantire che le norme siano rispettate durante l'intero ciclo del progetto e ad adottare misure correttive in caso di mancato rispetto delle norme, adottando, ove possibile, misure correttive efficaci, significative e immediate o arrestando rapidamente il progetto; esprime preoccupazione per il fatto che, laddove un progetto possa comportare un conflitto di interessi, non sia ancora chiaro in che modo il danno causato sarà attenuato; invita la BEI ad adoperarsi per migliorare la propria cultura di trasparenza rafforzando ulteriormente la rappresentanza etica degli interessi, segnatamente introducendo un registro per la trasparenza che imponga ai membri del comitato direttivo di rendere pubbliche le riunioni con i rappresentanti di interessi; esorta, inoltre, la BEI ad evitare gli impieghi dopo una carica pubblica senza un periodo sufficiente di incompatibilità, che dovrebbe essere stabilito tenendo debitamente conto delle recenti raccomandazioni del Mediatore europeo in relazione all'Autorità bancaria europea e all'Agenzia europea per la difesa, in quanto costituisce un rischio non solo per la reputazione della BEI ma anche per la sua indipendenza;
46. accoglie con favore l'accordo di lavoro con la Procura europea e ne chiede la piena e rigorosa attuazione, in particolare per quanto riguarda la rendicontazione;
47. accoglie con favore la conclusione di un accordo di lavoro tra la BEI ed Europol avvenuta il 29 ottobre 2021, con cui si intende agevolare la condivisione delle informazioni e delle competenze per la lotta contro le frodi e la corruzione; si attende che tale accordo sia pienamente attuato;
48. ribadisce l'invito alla BEI di rafforzare la relazione con la Mediatrice europea e con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode;
49. accoglie con favore il rinnovato accordo tripartito tra la Corte dei conti europea, la BEI e la Commissione che rafforza i diritti di controllo della corte in relazione alle entrate e alle spese dell'Unione gestite dalla BEI, nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti in materia di riservatezza dei dati; osserva, tuttavia, che i dati riguardanti le attività con i fondi propri della BEI rimangono esclusi dall'ambito e dal mandato dei controlli della corte;
o o o
50. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alla Banca europea per gli investimenti.
Direttiva 2014/57/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alle sanzioni penali in caso di abusi di mercato (GU L 173 del 12.6.2014, pag. 179).
Direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo (GU L 141 del 5.6.2015, pag. 73).