1. Decisione del Parlamento europeo del 18 ottobre 2022 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2020, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo (2021/2111(DEC))
Il Parlamento europeo,
– visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2020(1),
– vista la relazione annuale del Comitato economico e sociale europeo sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2020, presentata all'autorità competente per il discarico,
– vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2020, corredata delle risposte delle istituzioni(3),
– vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni(4), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2020 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– viste la sua decisione del 4 maggio 2022(5) che rinvia la decisione sul discarico per l'esercizio 2020 e la risoluzione che la accompagna,
– visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012(6), in particolare gli articoli 59, 118, 260, 261 e 262,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la seconda relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9‑0238/2022),
1. concede il discarico al Segretario generale del Comitato economico e sociale europeo per l'esecuzione del bilancio del Comitato economico e sociale europeo per l'esercizio 2020;
2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;
3. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Comitato economico e sociale europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).
2. Risoluzione del Parlamento europeo del 18 ottobre 2022 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2020, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo (2021/2111(DEC))
Il Parlamento europeo,
– vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2020, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la seconda relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9‑0238/2022),
A. considerando che, a norma dell'articolo 13 del trattato sull'Unione europea, ciascuna istituzione agisce nei limiti delle attribuzioni che le sono conferite dai trattati, secondo le procedure, condizioni e finalità da essi previste, e che le istituzioni attuano tra loro una leale cooperazione;
B. considerando che tutte le istituzioni dell'Unione dovrebbero essere esempi di integrità, trasparenza e piena rendicontabilità nei confronti dei cittadini dell'Unione in merito ai fondi loro affidati in quanto istituzioni dell'Unione;
Gestione finanziaria e di bilancio
1. ribadisce le proprie osservazioni in merito alla "indennità di cofinanziamento dei costi informatici per i membri", che eroga a favore di ciascun membro un'indennità annuale per le spese informatiche di 3 000 EUR (5 000 EUR nel 2020 con l'incremento una tantum legato alle misure varate a causa della pandemia di COVID-19); chiede al Comitato economico e sociale europeo (in appresso il "Comitato") di riconsiderare l'importo dell'indennità informatica e la sua natura, allo scopo di passare da un'indennità forfettaria a un pagamento basato sui costi effettivi e giustificati;
2. ricorda che, in ragione della pandemia di COVID-19, l'ufficio di presidenza del Comitato ha adottato una decisione temporanea che autorizza i membri del Comitato a chiedere la normale indennità di soggiorno per aver partecipato alle riunioni del Comitato a distanza, onde compensare i membri per il tempo trascorso nell'esercizio delle loro funzioni e per le relative spese amministrative qualora non abbiano potuto recarsi a Bruxelles; è a conoscenza del fatto che è stata successivamente presentata al Consiglio e da questo adottata nel giugno 2021 una proposta strutturale di indennità specifica per la partecipazione a distanza alle riunioni; riconosce che qualsiasi nuova prassi retributiva è subordinata alla decisione del Consiglio e rinnova pertanto l'invito al Comitato a proporre una remunerazione equa e proporzionata per i membri, su cui il Consiglio possa convenire;
Gestione interna, performance, controllo interno
3. si rende conto dell'incidenza avuta dalla pandemia di COVID-19 sull'attività delle istituzioni dell'Unione, tra cui le scadenze ravvicinate per l'adozione di nuovi atti legislativi e, di conseguenza, per l'elaborazione di pareri da parte dei comitati consultivi; ricorda che il Comitato ha adottato, prima dell'approvazione della sua procedura modificata, 13 documenti di sintesi in risposta alle consultazioni, onde garantire un contributo efficace e tempestivo alla risposta dell'Unione alla pandemia di COVID-19: è consapevole del fatto che il Comitato verifica il proprio rispetto dei termini istituzionali fissati per i suoi pareri e che sono state adottate misure ad hoc a seguito di una relazione di audit interno nel 2019; esorta il Comitato a riferire in merito a tali misure e ad altri eventuali interventi in materia; ricorda le proprie raccomandazioni, formulate in precedenti risoluzioni sul discarico, volte a intensificare la cooperazione interistituzionale e, di conseguenza, l'impatto dei lavori del Comitato; ricorda inoltre la propria raccomandazione al Comitato di effettuare una valutazione d'impatto qualitativa dei suoi pareri; riconosce l'importanza che il Comitato continui ad essere un organo consultivo forte, che consenta il dialogo tra le parti sociali, in particolare i datori di lavoro, i lavoratori e i rappresentanti di vari altri interessi;
4. ribadisce la propria preoccupazione per il fatto che la decisione n. 078/21 del Comitato non fornisce alcuna indicazione riguardo a situazioni in cui è opportuno che l'istituzione consulti il Servizio giuridico e invita il Comitato a rendere tale consultazione obbligatoria quanto meno per tutte le decisioni che comportano un rischio giuridico per il Comitato; ricorda la necessità di dotare il Servizio giuridico di risorse sufficienti e delle prerogative necessarie per svolgere con successo i suoi compiti nell'interesse del Comitato, tenendo conto del suo ruolo trasversale e delle sue insufficienti dimensioni;
Risorse umane, uguaglianza e benessere del personale
5. si compiace del piano d'azione per l'assunzione e la fidelizzazione del personale elaborato dalla direzione delle risorse umane e delle finanze del Comitato, approvato nell'ottobre 2021, e la futura revisione della sua politica di mobilità; invita il Comitato a garantire il necessario coinvolgimento dei rappresentanti del personale, rispettivamente, nell'attuazione del piano d'azione e nel riesame della politica di mobilità; plaude alla partecipazione del Comitato al gruppo di lavoro interistituzionale incaricato di affrontare i problemi imputabili al numero limitato di candidati e alla mancanza di elenchi di riserva di vincitori di concorsi generali;
6. rileva che la tabella dell'organico del Comitato ha subito una riduzione del 7,98 % rispetto al 2013 (superiore all'obiettivo del 5 % stabilito dalla Commissione), il che ha un'evidente incidenza negativa sul rapporto tra carico di lavoro e risorse e, pertanto, sul benessere del personale; plaude alla decisione di chiedere un audit esterno per confrontare le risorse umane disponibili con il carico di lavoro, nonché l'attrattiva del Comitato in quanto datore di lavoro e l'allineamento tra l'evoluzione delle attività e le risorse disponibili; chiede al Comitato di garantire la coerenza tra il citato audit e il piano d'azione per l'assunzione e la fidelizzazione del personale; ritiene che tale audit debba includere un'analisi specifica delle situazioni precedentemente segnalate dal Parlamento (come i dirigenti su posti ad interim o doppi incarichi "nell'interesse del servizio" e le posizioni occupate dopo la scadenza del termine per la mobilità) e di qualsiasi altra decisione in materia di risorse umane che incida sull'assegnazione del personale; invita il Comitato a informare il Parlamento dei risultati e delle misure adottate per dare seguito alle raccomandazioni formulate nel corso dell'audit in oggetto;
7. rileva che è stata preparata congiuntamente al Comitato delle regioni una nuova decisione sul telelavoro e sull'orario flessibile, adottata nell'aprile 2022, allo scopo di creare condizioni di lavoro per il personale che siano moderne, flessibili e orientate ai risultati; accoglie con favore la preparazione della nuova strategia e del piano d'azione in materia di diversità e inclusione; è favorevole al fatto che entrambe le azioni prevedano il coinvolgimento del responsabile delle pari opportunità del Comitato e facciano tesoro degli insegnamenti tratti e dei miglioramenti introdotti durante la crisi della COVID-19;
8. prende atto della riflessione in corso sulle nuove misure per promuovere l'accesso delle donne ai posti dirigenziali, quali gli incarichi dirigenziali intermedi al livello inferiore a quello di capo unità come pure l'attuazione pratica del bilancio di genere; incoraggia il Comitato a continuare a impegnarsi ad attuare le raccomandazioni del Parlamento volte a migliorare l'integrazione della dimensione di genere a livello interno;
9. plaude alla decisione di rivedere le norme sui tirocini di breve durata (che sono obbligatori per il completamento degli studi) e di offrire una retribuzione adeguata e ulteriori indennità, ad esempio per le spese di viaggio e di mobilità;
10. prende atto della sentenza del Tribunale del 23 febbraio 2022(1) sul caso di possibili molestie denunciato nel 2018, con la quale il Tribunale annulla la decisione n. 293/19 del Comitato, del 5 dicembre 2019, che infliggeva la sanzione minima possibile consistente in un monito scritto, respinge per il resto il ricorso e condanna il Comitato alle spese; si attende una riflessione interna a seguito di tale sentenza, in particolare sulle violazioni procedurali riscontrate dal Tribunale in relazione all'indagine interna, come quella relativa ai diritti della difesa;
11. sottolinea che delle sei richieste di assistenza relative a possibili casi di molestie, pervenute nel 2020, una è ancora aperta; rileva che, per tale richiesta di assistenza, l'indagine amministrativa interna si è conclusa nel dicembre 2021, che si sono tenute udienze preliminari con la persona interessata e con la vittima rispettivamente nel febbraio e nel marzo 2022 e che nel maggio 2022 l'autorità che ha il potere di nomina ha richiesto un'ulteriore indagine amministrativa per chiarire meglio la situazione prima di adottare una decisione definitiva; constata che tale decisione non è ancora stata adottata; ribadisce che il tempo trascorso incide negativamente sia sulle vittime che sull'immagine dell'istituzione interessata, ragion per cui esorta il Comitato a rispondere senza ulteriori indugi a tale richiesta e a riferire all'autorità di bilancio in merito al trattamento del caso in parola;
12. prende atto della conclusione degli accordi transattivi con le due vittime di molestie morali rispettivamente nel dicembre 2020 e nel marzo 2021; constata che l'ultimo punto in sospeso per la piena attuazione di entrambi gli accordi transattivi dipende da una prossima modifica dell'organigramma, di concerto con il Comitato delle regioni, e la cui attuazione è prevista per il 1º ottobre 2022; invita il Comitato ad applicare procedure specifiche nei casi di molestie, ai fini della parità di trattamento di tutte le vittime; esorta il Comitato a riferire tempestivamente all'autorità di bilancio in merito all'effettiva applicazione del punto in questione; esprime ancora una volta il proprio rammarico riguardo all'applicazione molto tardiva da parte del Comitato di tali accordi transattivi a norma di legge;
13. deplora che la conclusione dell'accordo transattivo con una delle vittime di gravi illeciti abbia avuto luogo soltanto nell'aprile 2022; deplora parimenti che l'attuazione delle misure concordate nel marzo 2021 tra l'altra vittima di grave illecito, ex membro del Comitato, e la Presidente del Comitato sia stata ritardata fino alla decisione del Parlamento di rinviare il discarico; si compiace comunque della dichiarazione pubblica della Presidente del Comitato, pubblicata sul sito web dell'Istituzione, in cui rinnova le sue sincere scuse a tutte le parti in causa per le sofferenze reali arrecate da tali illeciti; ribadisce la propria preoccupazione per il fatto che il Segretario generale del Comitato si rifiuti ancora di ammettere le carenze e le responsabilità interne, violando in tal modo il dovere di sollecitudine nei confronti del personale del Comitato;
14. prende atto degli aggiornamenti mensili del Comitato e del seguito dato alle osservazioni formulate dal Parlamento nella risoluzione sul discarico 2020(2); ricorda che la relazione dell'OLAF sul caso OC/2018/0666/A.1 riguarda soltanto il comportamento dell'autore nei confronti delle vittime e che la sentenza pronunciata dal Tribunale il 1º settembre 2021(3) si limita a esaminare la validità della decisione dell'ufficio di presidenza del Comitato del 9 giugno 2020, confutando le dichiarazioni del Comitato nel seguito dato alla prima risoluzione sul discarico 2020, secondo cui le denunce sono state trattate tenendo debitamente conto del benessere dei funzionari; sottolinea che non sono state affatto esaminate o convalidate la lentezza del trattamento del caso da parte dell'amministrazione del Comitato e, in particolare, le carenze nell'attuazione delle procedure interne; rileva con preoccupazione che il Comitato viola gravemente da fin troppo tempo il dovere di sollecitudine nei confronti del suo personale; esprime profonda preoccupazione per il fatto che siano state costantemente ignorati da molti anni i propri richiami inequivocabili alla responsabilità rinnova pertanto la propria richiesta di un'indagine esterna specifica sull'intervento o il mancato intervento dei vertici amministrativi del Comitato, con particolare riferimento alla responsabilità di tali vertici nel trattare le denunce di molestie morali e nel garantire il benessere del personale;
15. ribadisce la propria preoccupazione per il fatto che non è ancora possibile quantificare il costo definitivo totale del caso in questione, stimato attualmente a circa 150 000 EUR, in quanto dipende dall'esito del procedimento ancora in corso dinanzi al tribunale penale belga, in cui il Comitato si è costituito anche parte civile; chiede al Comitato di riferire tempestivamente all'autorità di bilancio in merito alla conclusione del procedimento giudiziario e al costo definitivo totale; rinnova la richiesta al Comitato affinché esiga dall'autore del reato il rimborso degli importi corrisposti come indennizzo alle vittime;
Quadro deontologico e trasparenza
16. rileva che le misure adottate dal gruppo di lavoro congiunto incaricato della revisione del quadro deontologico del Comitato si sono tradotte nell'adozione di un piano d'azione in materia di deontologia nel gennaio 2021; si compiace che siano state pienamente attuate diverse azioni, tra cui la revisione delle decisioni in materia di denunce di irregolarità e molestie (adottate rispettivamente nel dicembre 2021 e nel marzo 2022), l'accordo sul livello dei servizi con l'Ufficdio di indagine e disciplina della Commissione per professionalizzare le indagini amministrative, la formazione obbligatoria in materia di etica per tutto il personale, la creazione e la formazione di un nuovo gruppo di consulenti di etica, il rinnovo in corso della rete di consulenti di fiducia e la nuova guida per il personale "Rispetto sul lavoro presso il CESE" (pubblicata nel maggio 2022); constata che il gruppo di lavoro congiunto ha anche svolto lavori preparatori per la revisione in corso della decisione sulle procedure disciplinari e le indagini amministrative; chiede al Comitato di vigilare periodicamente, mediante indagini ad hoc, che il personale abbia un'adeguata conoscenza del quadro deontologico; deplora che la revisione delle decisioni citate abbia subito un estremo ritardo e che quella sulle molestie sia stata adottata soltanto dopo la decisione del Parlamento di rinviare il discarico 2020, dimostrando una mancanza di volontà di agire; esprime preoccupazione per l'assenza di una procedura specifica per il caso di molestia nel quale sono coinvolti un membro del Comitato e un funzionario (nell'ambito della definizione della decisione 090/22 A), ragion per cui non si applicano procedure uniformi al trattamento dei casi di molestie, il che implica che le vittime non sono trattate nella stessa maniera; ribadisce una volta di più che il fatto che lo statuto dei funzionari non possa essere imposto a un membro del Comitato non può essere un pretesto per giustificare l'inerzia; invita il Comitato a prevedere senza indugio una procedura specifica che garantisca a tutti una tutela adeguata e da tempo dovuta contro le molestie;
17. prende atto dell'entrata in vigore, nel gennaio 2021, del codice di condotta rafforzato per i membri del Comitato, che offre maggiore chiarezza e prevede sanzioni più severe in caso di violazione delle norme; si compiace del fatto che il piano d'azione in materia di deontologia includa misure mirate per i membri, tra cui la pubblicazione dell'opuscolo informativo "Rispetto e dignità al CESE" e la revisione della formazione deontologica per i membri da allineare al nuovo codice di condotta; rileva che il Comitato esaminerà la richiesta avanzata dal Parlamento di rendere tale formazione obbligatoria nell'ambito della prossima revisione dello statuto dei membri da parte dei questori del Comitato; plaude al fatto che la versione riveduta del regolamento interno del Comitato sia in linea con il nuovo codice di condotta e includa la possibilità che il mandato di un membro del Comitato possa cessare, a titolo eccezionale, mediante espulsione in caso di violazione delle norme, dei doveri e degli obblighi deontologici;
18. constata che il Servizio di audit interno del Comitato ha pubblicato altresì una relazione di audit interno sulla deontologia e l'integrità all'inizio del 2020; chiede al Comitato una sintesi delle raccomandazioni formulate dal revisore interno e delle azioni per attuarle;
19. si oppone all'abbandono da parte del Comitato dell'uso del registro per la trasparenza con la motivazione che il Comitato è un organo consultivo; esorta il Comitato ad aderire al registro per la trasparenza onde favorire la trasparenza delle sue interazioni con rappresentanti di interessi esterni;
20. chiede che tutte le procedure e le decisioni interne, tra cui quelle in materia deontologica, siano pubblicate in una colonna specifica del sito web del Comitato;
21. rileva che, in risposta alla richiesta del Parlamento, il Comitato ha tenuto conto delle raccomandazioni formulate dalla Mediatrice europea nella sua relazione inerente al caso SI/2/2017/NF, dal titolo "Revolving doors – Implementation of Article 16 of the EU Staff Regulations n a range of EU institutions, bodies and agencies" (Porte girevoli: attuazione dell'articolo 16 dello statuto dei funzionari dell'UE presso diverse istituzioni, organi e organismi dell'UE) in sede di revisione della sua decisione sulle attività e i compiti esterni; invita il Comitato a riferire sull'attuazione della decisione definitiva;
Cooperazione interistituzionale
22. prende atto dei negoziati in corso con la Commissione e il Consiglio al fine di intensificare le relazioni istituzionali e amministrative; sostiene il Comitato nel suo impegno ad attuare la raccomandazione della Conferenza sul futuro dell'Europa di migliorare il ruolo istituzionale del Comitato al fine di conferirgli il ruolo di facilitatore e garante delle attività di democrazia partecipativa, come il dialogo strutturato con le organizzazioni della società civile e i panel di cittadini;
23. insiste sul ruolo cruciale del Comitato nel rappresentare e coinvolgere le parti sociali e le organizzazioni della società civile degli Stati membri nel processo decisionale dell'Unione; prende atto degli sforzi compiuti dal Comitato per divulgare i suoi pareri e le sue attività nell'ambito dell'adempimento della sua missione e ricorda le raccomandazioni formulate in materia dal Parlamento in precedenti risoluzioni sul discarico; chiede che l'accordo di cooperazione tra il Comitato e il Parlamento divenga vincolante, in particolare che si instauri una cooperazione stretta e tempestiva tra i rispettivi relatori delle due istituzioni, che i pareri del Comitato siano condivisi con le commissioni competenti del Parlamento durante la fase di elaborazione delle relazioni e che i relatori del Comitato siano sistematicamente invitati alla presentazione di tali relazioni; raccomanda al Comitato di effettuare un'analisi più quantitativa e qualitativa dell'incidenza dei suoi pareri; esorta pertanto il Comitato a rafforzare il personale attivo nei settori dell'attività legislativa e dei rapporti interistituzionali;
Pandemia di COVID-19
24. rileva che, onde trarre vantaggio dagli insegnamenti della pandemia, nel 2021 è stato definito un piano d'azione del Comitato per la ripresa inteso ad aiutare i membri del personale a passare a una modalità di lavoro post-pandemia; chiede al Comitato di riferire all'autorità di bilancio in merito alle fasi chiave del piano d'azione per la ripresa e alla sua attuazione.