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Procedura : 2021/2252(INI)
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Ciclo del documento : A9-0270/2022

Testi presentati :

A9-0270/2022

Discussioni :

PV 23/11/2022 - 12
CRE 23/11/2022 - 12

Votazioni :

PV 24/11/2022 - 5.11
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Testi approvati :

P9_TA(2022)0420

Testi approvati
PDF 173kWORD 60k
Giovedì 24 novembre 2022 - Strasburgo
Futura architettura finanziaria europea per lo sviluppo
P9_TA(2022)0420A9-0270/2022

Risoluzione del Parlamento europeo del 24 novembre 2022 sulla futura architettura finanziaria europea per lo sviluppo (2021/2252(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la dichiarazione comune del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione europea, del 30 gennaio 2008, dal titolo "Consenso europeo sull'aiuto umanitario"(1),

–  visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione, del 30 aprile 2014, dal titolo "Tool-box: A Rights-Based Approach, encompassing all human rights for EU Development Cooperation" (Pacchetto di strumenti per un approccio basato sui diritti, che includa tutti i diritti umani per la cooperazione allo sviluppo dell'UE, SWD(2014)0152),

–  vista la risoluzione delle Nazioni Unite, del 21 ottobre 2015, dal titolo "Transforming our World: the 2030 Agenda for Sustainable Development" (Trasformare il nostro mondo: l'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile), adottata in occasione del vertice delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile tenutosi a New York il 25 settembre 2015, e i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS),

–  visti la terza conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo tenutasi ad Addis Abeba dal 13 al 16 luglio 2015 e il programma d'azione di Addis Abeba,

–  visto l'accordo adottato in occasione della 21a Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21) tenutasi a Parigi il 12 dicembre 2015 (l'accordo di Parigi),

–  vista la dichiarazione comune del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione, del 30 giugno 2017, relativa a un nuovo consenso europeo in materia di sviluppo, dal titolo "Il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro"(2),

–  vista la relazione elaborata nell'ottobre 2019 dal gruppo di saggi ad alto livello sull'architettura finanziaria europea per lo sviluppo intitolata "Europe in the World – the future of European financial architecture for development" (L'Europa nel mondo – il futuro dell'architettura europea per lo sviluppo),

–  visto lo studio di fattibilità del Consiglio, del 14 aprile 2021, sulle opzioni per rafforzare la futura architettura finanziaria europea per lo sviluppo,

–  viste le conclusioni del Consiglio, del 10 giugno 2021, sul rafforzamento dell'architettura finanziaria europea per lo sviluppo (EFAD),

–  viste la tabella di marcia della Commissione, del 24 marzo 2022, per una migliore architettura finanziaria europea per lo sviluppo e la relazione d'attività 2021 (COM(2022)0139),

–  vista la relazione congiunta BEI/BERS del 25 novembre 2021 sulle azioni intraprese nel contesto delle conclusioni del Consiglio sull'EFAD,

–  visto il parere della Corte dei conti europea n. 7/2020, dell'11 settembre 2020, che accompagna la relazione della Commissione sull'attuazione del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD),

–  vista la sua risoluzione del 25 marzo 2021 dal titolo "Una nuova strategia UE-Africa – un partenariato per lo sviluppo sostenibile e inclusivo"(3),

–  vista la sua risoluzione del 7 ottobre 2021 sulla relazione di attuazione sui fondi fiduciari dell'UE e lo strumento per i rifugiati in Turchia(4),

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 1° dicembre 2021, dal titolo "Il Global Gateway" (JOIN(2021)0030),

–  visto il regolamento (UE) 2021/947 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 giugno 2021, che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale, che modifica e abroga la decisione n. 466/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga il regolamento (UE) 2017/1601 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE, Euratom) n. 480/2009 del Consiglio(5),

–  visti il sesto vertice Unione europea – Unione africana del 17 e 18 febbraio 2022 e la relativa dichiarazione finale dal titolo "Una visione comune per il 2030",

–  visti l'articolo 209 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e lo statuto della Banca europea per gli investimenti (BEI), che è allegato ai trattati e stabilisce che la BEI è l'istituzione finanziaria dell'Unione europea, è di proprietà esclusiva di tutti i 27 Stati membri dell'UE e svolge il compito di contribuire all'attuazione della politica di sviluppo dell'UE,

–  visto l'articolo 54 del suo regolamento,

–  visti i pareri della commissione per i bilanci e della commissione per gli affari esteri,

–  vista la relazione della commissione per lo sviluppo (A9-0270/2022),

A.  considerando che la pandemia di COVID-19 ha aumentato il già significativo deficit di finanziamento degli OSS e determinato un calo complessivo delle risorse di 700 miliardi di USD e, nel contempo, un incremento del fabbisogno di 1 000 miliardi di USD generando un effetto forbice, per cui si prevede che il deficit di finanziamento annuo degli OSS nei paesi in via di sviluppo, che prima della pandemia era di 2 500 miliardi di USD, aumenterà del 70 % in seguito alla COVID-19, raggiungendo i 4 200 miliardi di USD (3 700 miliardi di EUR)(6);

B.  considerando che nei paesi a reddito basso e medio-basso esiste un deficit di finanziamento annuo di 148 miliardi di USD per conseguire l'OSS 4 entro il 2030; che i costi aggiuntivi dovuti alla chiusura delle scuole a seguito della COVID-19 rischiano di aumentare tale deficit di finanziamento fino a un terzo;

C.  considerando che l'aggressione militare russa in Ucraina ha drasticamente aggravato la situazione degli OSS in Ucraina e nei paesi limitrofi; che l'attuale aggressione russa in Ucraina influirà sull'attuazione degli OSS a livello mondiale, soprattutto per quanto riguarda la lotta alla povertà e alla fame, aggravando il rischio di crescenti disordini civili, conflitti e migrazioni irregolari; che le conseguenze umanitarie causate dall'atto criminale della guerra di Putin hanno sottratto molte delle già limitate risorse all'assistenza allo sviluppo; che le conseguenze a lungo termine di questa guerra sono ancora sconosciute; che il grave deficit nel finanziamento degli OSS e le conseguenze della pandemia di COVID-19, che ha avuto effetti devastanti nei paesi in via di sviluppo, richiedono una risposta straordinaria e sostenuta da parte di tutti gli attori dell'UE e una revisione sistemica dell'EFAD;

D.  considerando che l'attuale leadership politica e finanziaria dell'UE e i suoi sforzi non sono sufficienti per conseguire gli OSS e gli obiettivi dell'accordo di Parigi e per affrontare altre importanti sfide globali, in particolare l'aggravarsi dei cambiamenti climatici, il drammatico aumento dell'onere del debito dei paesi partner, le conseguenze della COVID-19 e i conflitti violenti, e che pertanto è necessario un impegno congiunto a livello internazionale per garantire che l'EFAD sia in grado di rispondere a tali sfide emergenti;

E.  considerando che, per conseguire efficacemente gli OSS e superare la pandemia di COVID-19, è urgentemente necessaria la coerenza delle politiche e una stretta cooperazione tra tutte le istituzioni ufficiali di finanziamento dello sviluppo, i loro azionisti governativi, le istituzioni dell'UE e tutti i partner esistenti per garantire che gli scarsi fondi pubblici siano usati nel modo più efficace ed efficiente; che la mobilitazione efficace di nuovi capitali, sia privati che pubblici, oltre all'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) e ad altre forme esistenti di finanziamento allo sviluppo, è fondamentale e deve essere allineata agli obiettivi strategici di sviluppo, in particolare al fine di ridurre le disuguaglianze e la povertà come primo obiettivo dell'Agenda 2030;

F.  considerando che, anche in vista dello sviluppo sostenibile del Sud globale, è di primaria importanza che in futuro i flussi energetici mondiali vengano riorganizzati e che il continente africano svolga un ruolo importante; che il rafforzamento del suo ruolo in materia di produzione, uso ed esportazione di energia sostenibile offrirà l'opportunità per uno sviluppo economico sostenibile e orientato al futuro e potrebbe migliorare le condizioni di vita della grande maggioranza della popolazione;

G.  considerando che l'insicurezza alimentare rappresenta un ostacolo significativo al conseguimento degli OSS, in particolare in Africa, dove due persone su dieci sono denutrite; che questa sfida non potrà che diventare più ardua a fronte della crescita demografica; che la cooperazione dell'UE con i paesi partner deve affrontare questa sfida in modo efficace e sostenibile;

H.  considerando che, nel loro insieme, le istituzioni e i 27 Stati membri dell'UE costituiscono il più grande donatore per i paesi in via di sviluppo, contribuendo a circa il 46 % del totale dell'aiuto pubblico allo sviluppo fornito ai paesi in via di sviluppo da tutti i membri dell'OCSE per l'APS;

I.  considerando che l'adozione dell'approccio Team Europe come risposta globale dell'UE alla COVID-19 potrebbe contribuire all'istituzione di un quadro di coordinamento strategico unico per la risposta esterna dell'UE alla pandemia e ad altre sfide importanti, come le conseguenze dell'aggressione militare russa in Ucraina, a sostegno dei paesi partner; che tale approccio rappresenta un processo promettente per consentire l'ulteriore cooperazione tra le istituzioni dell'UE, gli Stati membri e le istituzioni europee di finanziamento allo sviluppo bilaterali e multilaterali, la BEI e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), che aumenta costantemente l'efficacia e la visibilità collettiva dell'UE;

J.  considerando che l'entrata in vigore dello Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale (NDICI-Europa globale), con un bilancio complessivo di 79,5 miliardi di EUR, costituisce un cambiamento storico nelle politiche esterne e di sviluppo dell'UE, portando alla razionalizzazione e al consolidamento della spesa per lo sviluppo dell'UE e dando nuovo impulso a una maggiore cooperazione tra gli attori europei dello sviluppo; che lo strumento NDICI-Europa globale modifica in modo significativo il quadro degli investimenti esterni, riunendo finanziamenti misti e garanzie nell'ambito del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus (EFSD+) e della garanzia per le azioni esterne (EAG); che l'EFSD+ amplia notevolmente la portata geografica e la dotazione finanziaria del suo predecessore, l'EFSD, e sarà in grado di garantire operazioni fino a 53,4 miliardi di EUR attraverso l'EAG; che il principio "dare priorità alle politiche" alla base dello strumento NDICI-Europa globale rappresenta una svolta verso una cooperazione orientata agli obiettivi della politica e sottopone l'impiego delle garanzie di bilancio dell'UE al processo di programmazione;

K.  considerando che l'EFSD +, istituito nell'ambito dello strumento NDICI-Europa globale, fornisce finanziamenti per operazioni di finanziamento misto e di garanzia di bilancio, che devono essere attuate da partner ammissibili secondo un approccio aperto e collaborativo;

L.  considerando che l'articolo 36 del regolamento NDICI-Europa globale stabilisce il ruolo specifico della BEI nel quadro di tale strumento;

M.  considerando che nell'ultimo decennio le imprese e le istituzioni finanziarie dell'UE operanti nei paesi in via di sviluppo hanno dovuto far fronte sempre più spesso alla concorrenza sleale di attori globali che operano al di fuori del sistema multilaterale di finanziamento dello sviluppo che prevede una serie di norme e regolamenti internazionali, quali requisiti specifici per l'APS, crediti che beneficiano di sostegno pubblico, prestiti sostenibili e sostenibilità del debito, sovvenzioni alle esportazioni vietate e standard internazionali per combattere la corruzione;

N.  considerando che una coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS) e un sostegno alla mobilitazione delle risorse nazionali ben funzionanti sono parte integrante di una sana gestione finanziaria e mirano ad aumentare l'efficacia degli aiuti tramite iniziative concrete, quali il sostegno per la lotta alla corruzione, per lo sviluppo di sistemi di imposizione fiscale progressiva e per il contrasto dell'elusione e dell'evasione fiscali;

O.  considerando che, tra le sue raccomandazioni, la relazione del gruppo di saggi pubblicata nell'ottobre 2019 suggeriva la creazione di una Banca europea per il clima e lo sviluppo sostenibile (ECSDB), un'opzione immediatamente respinta dagli Stati membri in quanto troppo costosa e troppo lunga da attuare entro il nuovo periodo di bilancio; che il Consiglio ha, invece, optato per un'opzione alternativa a quelle suggerite dal gruppo di saggi ad alto livello, denominata Status Quo+, che non cambia radicalmente le strutture esistenti ma ne prevede il miglioramento; che l'opzione Status Quo+ prevede il seguente miglioramento senza costi aggiuntivi per gli Stati membri: miglioramento della presenza della BEI sul territorio e cambiamento del suo modello imprenditoriale verso una banca più orientata allo sviluppo, espansione graduale del campo d'azione della BERS nell'Africa subsahariana, aumento della competenza della Commissione, del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e delle delegazioni dell'UE;

P.  considerando che gli Stati membri hanno invitato le banche di sviluppo e le istituzioni finanziarie europee ad accrescere la collaborazione e il coordinamento, sia tra loro che con altre istituzioni finanziarie multilaterali e internazionali, facendo leva sui punti di forza e le competenze di ciascuna istituzione, migliorando così l'efficienza, la visibilità e l'impatto dell'EFAD e incoraggiando un'ulteriore mobilitazione del settore privato, pur continuando a integrare e sostenere l'impegno del settore pubblico;

Principi e obiettivi dell'architettura finanziaria europea per lo sviluppo

1.  prende atto delle conclusioni del Consiglio sul rafforzamento dell'EFAD, della tabella di marcia della Commissione per una migliore architettura finanziaria europea e della relazione 2021 sullo stato di avanzamento dei lavori del 24 marzo 2022 (COM(2022)0139); sottolinea il ruolo fondamentale di NDICI-Europa globale, dell'EFSD + e dell'EAG nel fornire un quadro strategico per finanziamenti misti, ridurre i rischi legati agli investimenti e alle garanzie e mobilitare risorse provenienti dal settore privato con il sostegno del bilancio dell'UE, in particolare alla luce della crescente concorrenza geopolitica ed economica;

2.  sottolinea che l'EFAD dovrebbe prevedere un'architettura efficiente, efficace, coerente e inclusiva, sorretta dal principio "dare priorità alle politiche" quale colonna portante della propria struttura, e in linea con gli interessi strategici e i valori dell'UE; insiste affinché tutti i partner esecutivi facenti parte dell'EFAD e che accedono ai fondi del bilancio dell'UE nell'ambito dell'EFSD+ applichino l'intera gamma di standard, politiche e procedure dell'UE in materia sociale, di diritti umani, di appalti, di trasparenza, di ambiente e di Stato di diritto; invita la Commissione a valutare e monitorare l'osservanza di tali norme dell'UE e a riferire in merito ad essa; sottolinea che l'EFAD basata sull'approccio "priorità alle politiche" dovrebbe seguire i principi e gli obiettivi sanciti dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, dall'accordo di Parigi e dal programma d'azione di Addis Abeba e dovrebbe contribuire al conseguimento degli OSS; ribadisce che i progetti che coinvolgono gli attori dell'EFAD devono essere soggetti a verifica della sostenibilità climatica, ambientale e sociale, al fine di ridurre al minimo eventuali impatti negativi e massimizzare i benefici nelle dimensioni climatica, ambientale e sociale, in linea con gli impegni assunti dall'UE e dai suoi Stati membri a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, lettera c), dell'accordo di Parigi; insiste fermamente sul fatto che le operazioni nell'ambito della nuova EFAD contribuiscono alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi; insiste inoltre, in tale contesto, affinché le operazioni che coinvolgono gli attori dell'EFAD non finanzino settori che alimentano la crisi climatica, ma contribuiscano invece alla transizione verso una produzione energetica sostenibile; ricorda che l'impegno politico dell'UE dovrebbe essere integrato nel suo quadro finanziario pluriennale e riflettersi pienamente nella sua architettura finanziaria europea per lo sviluppo;

3.  insiste fermamente sul fatto che l'EFAD deve rafforzare i partenariati strategici tra l'Unione europea e i suoi partner di sviluppo globale; ribadisce che tali partenariati dovrebbero sempre basarsi sul rispetto e sulla dignità reciproci, su interessi e valori condivisi, in particolare i diritti umani, la parità di genere, la responsabilità ambientale, sociale e climatica, la salute e la sicurezza, al fine di ridurre le disuguaglianze e la povertà; ribadisce altresì che tali partenariati dovrebbero sempre essere istituiti in linea e con l'impegno di conseguire gli OSS; mette in evidenza, a tale riguardo, l'influenza multidimensionale del regime di Putin e il sostegno di cui gode nel continente africano e invita l'UE e i suoi Stati membri a rivolgersi a tali paesi partner in Africa e instaurare partenariati affidabili; invita la Commissione a coinvolgere le organizzazioni della società civile e le ONG, comprese le organizzazioni locali, nell'elaborazione e nell'attuazione di tali partenariati; sottolinea che garantire lo sviluppo e l'addizionalità finanziaria, nonché la titolarità nazionale e l'efficacia dello sviluppo, costituisce un prerequisito per i progetti di partenariato finanziati dall'EFAD; appoggia le politiche e le iniziative dell'UE che sostengono il coordinamento e la cooperazione tra Stati membri nell'ambito della politica di sviluppo e le azioni dell'UE a integrazione e a sostegno delle iniziative degli Stati membri; sottolinea che eliminare la povertà (OSS 1), promuovere la salute e il benessere (OSS 3), garantire a tutti un'istruzione di qualità (OSS 4), ridurre le disuguaglianze (OSS 10) e promuovere l'azione per il clima (OSS 13), con particolare attenzione ai gruppi più emarginati e senza lasciare indietro nessuno, sono sfide particolarmente onerose nel mondo odierno; insiste inoltre sulla necessità di intraprendere ulteriori azioni per soddisfare le esigenze di investimento per le industrie oceaniche sostenibili, dal momento che l'OSS 14 che riguarda "la vita sott'acqua" rimane uno degli OSS più sottofinanziati;

4.  sottolinea l'interconnessione tra aiuti umanitari, cooperazione allo sviluppo e pace; sottolinea il ruolo svolto dallo sviluppo nel prevenire i conflitti, assicurare vie d'uscita a lungo termine dagli stessi e rafforzare la gestione delle crisi; insiste sull'importanza di sviluppare ulteriormente un triplice nesso ben concepito, che si concentri su una ripresa a lungo termine strutturale, sostenibile e incentrata sulle persone per affrontare le complessità di crisi prolungate e prevedibili e situazioni violente; ricorda che, senza pace e sicurezza, lo sviluppo e l'eliminazione della povertà non sono possibili, mentre senza sviluppo ed eliminazione della povertà non possono esistere né una pace sostenibile, né la sicurezza delle persone e dello Stato; osserva inoltre che la mancanza di sicurezza aggrava le vulnerabilità già esistenti nei paesi in via di sviluppo e accresce il deficit di finanziamento per il conseguimento degli OSS; prende atto del fatto che la sicurezza, lo Stato di diritto e istituzioni resilienti sono essenziali per gli investimenti e lo sviluppo sostenibile; prende atto delle attività dei portatori di interessi locali, comprese le autorità locali, le organizzazioni della società civile, le parti sociali e le organizzazioni di ispirazione religiosa, nella risoluzione e nella gestione dei conflitti e del loro contribuito alla pace e alla sicurezza; ricorda che l'APS dovrebbe sempre essere impiegato in linea con gli obiettivi di sviluppo concordati a livello internazionale e con l'NDICI-Europa globale;

5.  sottolinea il ruolo di un approccio collettivo e coerente dell'UE, sostenuto e approvato da tutti i suoi Stati membri, che sia politicamente accorto e adattato alle specificità del paese partner e che possa essere efficace nel promuovere l'espansione dei sistemi di protezione sociale, in linea con le convenzioni dell'OIL pertinenti, e dei servizi pubblici essenziali nei paesi in via di sviluppo; evidenzia che un tale approccio dell'UE contribuirebbe a fare della protezione sociale uno dei fondamenti del contratto sociale, aprendo la strada a una maggiore resilienza; ritiene che il finanziamento misto rappresenti un'opzione tra gli strumenti a disposizione del finanziamento allo sviluppo che potrebbe integrare gli investimenti pubblici in un contesto di ristrettezze di bilancio; chiede che le operazioni di finanziamento misto siano limitate ai settori in cui possono apportare un valore aggiunto all'economia locale e auspica, in tale contesto, un'attenta valutazione, in particolare quando ci si rivolge ai paesi meno sviluppati, al fine di limitare gli oneri del debito, salvaguardare i servizi pubblici essenziali quali la sanità, l'istruzione e la protezione sociale e non ampliare le disuguaglianze esistenti;

6.  sottolinea che la coerenza tra tutte le politiche, le strategie e le iniziative dell'UE, nonché tra tutti i suoi strumenti di finanziamento, in particolare il nuovo strumento NDICI-Europa globale, l'iniziativa Team Europa e la nuova strategia "Global Gateway", come pure lo stretto coordinamento con la strategia dell'UE per la coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS) e per la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile (CPSS), è fondamentale al fine di massimizzare la risposta globale dell'UE alla crescita, allo sviluppo e alla pace sostenibili; ritiene che l'EFAD debba migliorare la visibilità dell'UE e l'impatto dei suoi finanziamenti allo sviluppo nel mondo, al fine di garantire che il ruolo percepito dell'UE nel mondo corrisponda all'entità del suo sostegno;

7.  è allarmato dal modo in cui la pandemia di COVID-19 ha portato alla luce i fattori strutturali di lunga data alla base delle disuguaglianze sanitarie; ritiene che l'EFAD dovrebbe contribuire agli investimenti in sistemi sanitari pubblici resilienti, assistenza e servizi sanitari, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie sanitarie nonché di vaccini e trattamenti, concentrandosi sulle malattie ricorrenti nei paesi in via di sviluppo; chiede che venga vagliata la possibilità di creare una piattaforma per condividere innovazione, istruzione e formazione, conoscenze e competenze, che sostenga partenariati multilaterali, promuova il dialogo pubblico-privato e prenda in considerazione soluzioni imprenditoriali innovative per accelerare lo sviluppo sostenibile; sottolinea il ruolo degli investimenti pubblici e privati e dei partenariati pubblico-privato, nonché l'importanza della mobilitazione delle risorse nazionali nei paesi partner e di un utilizzo più efficace dei finanziamenti dell'UE per colmare il deficit di finanziamento rilevato di 2 500 miliardi di USD per conseguire gli OSS entro il 2030, rafforzando nel contempo la buona governance e combattendo la corruzione;

Sfide da affrontare

8.  sottolinea che i paesi in via di sviluppo e i paesi sviluppati hanno una responsabilità condivisa nel conseguimento degli OSS; sottolinea che il contributo finanziario dell'UE allo sviluppo sostenibile nei paesi partner dovrebbe consentire a questi ultimi di contribuire al proprio sviluppo economico e sociale e di conseguire gli OSS; sottolinea l'importanza fondamentale della titolarità nazionale in tale contesto; evidenzia che l'EFAD e la tanto attesa strategia degli OSS dell'UE debbano riflettere e agevolare un insieme coordinato e coerente di politiche e impegni interni ed esterni dell'UE, anche mediante la serie di strumenti della politica di sviluppo già esistenti; sottolinea che i finanziamenti pubblici e privati devono essere allineati con gli OSS e con gli obiettivi dell'accordo di Parigi; deplora, in tale contesto, che la Commissione non abbia ancora elaborato una strategia di attuazione organica e integrata degli OSS, il che costituisce una sfida significativa in termini di ambizione per la realizzazione di politiche coerenti, a causa della mancanza di obiettivi chiari, misurabili e con scadenze precise per tutti gli OSS a livello di UE che fungano da parametri di riferimento;

9.  ritiene che l'EFAD dovrebbe basarsi sulle competenze e sulle reti esistenti di tutti i suoi diversi attori (ovvero la BEI, la BERS, le istituzioni europee di finanziamento allo sviluppo (IFS) e altri); riconosce i progressi e i miglioramenti compiuti nell'ambito della futura EFAD in seguito alle conclusioni del Consiglio, ma osserva che l'attuale status quo è ancora caratterizzato dall'assenza di una guida politica e di coordinamento e dalla frammentazione, dalla duplicazione e dalla sterile concorrenza tra tutti gli attori summenzionati; invita a ulteriori sforzi per migliorare il coordinamento e la collaborazione al fine di rendere l'attuale sistema più efficace, collaborativo e volto a garantire un uso ottimale delle risorse, che valorizzi le competenze geografiche, settoriali e finanziarie pertinenti dei partner principali per ottenere un migliore rendimento del denaro dei contribuenti dell'UE e un maggiore impatto sullo sviluppo;

10.  riconosce la necessità di rafforzare e migliorare l'assetto istituzionale dell'UE, far fronte al suo "deficit di efficacia dello sviluppo", ridurre il pesante coordinamento burocratico e aumentare la flessibilità istituzionale, al fine di massimizzare il potenziale dell'EFAD aumentandone il suo impatto sullo sviluppo;

11.  invita la Commissione a lavorare a una governance efficace della strategia "Global Gateway", che deve essere promossa sotto la guida generale della Presidente della Commissione, nonché a coordinarsi strettamente a tale riguardo con il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il SEAE, il Consiglio e il Parlamento; sottolinea che tale strategia dovrebbe essere coerente con l'EFAD e ritiene che il ricorso alla riserva per le sfide e le priorità emergenti dell'NDICI-Europa globale non sia appropriato; esorta la Commissione a fornire informazioni aggiuntive circa il calcolo del coefficiente di leva finanziaria per le operazioni di investimento della strategia "Global Gateway" dell'UE recentemente annunciata;

12.  esprime preoccupazione per il fatto che gli aspetti fondamentali del principio della coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile (CPSS) siano sistematicamente assenti nelle iniziative di regolamentazione dell'UE; sottolinea che sono necessari maggiori sforzi per rispettare pienamente i principi della CPSS, al fine di conseguire gli obiettivi di efficacia degli aiuti; insiste sul fatto che i meccanismi per garantire la CPSS devono essere sanciti nell'EFAD; chiede un maggior numero di valutazioni d'impatto ex ante e l'istituzione di un sistema di allarme precoce per quanto riguarda le incoerenze nelle politiche presso le delegazioni dell'UE; raccomanda l'utilizzo più sistematico ed efficiente della CPSS da parte di tutte le istituzioni pertinenti dell'UE e degli Stati membri, anche al più alto livello politico, e che essa sia integrata nell'elaborazione e nell'attuazione di tutte le politiche dell'UE affinché non incidano negativamente sul conseguimento degli OSS; sottolinea che tali meccanismi della CPSS dovrebbero altresì essere attuati dalla BEI, dalla BERS, dalle IFS e dai loro intermediari; sottolinea la necessità di integrare la CPSS in particolare nelle politiche esterne dell'UE e che sia affrontata al fine di conseguire gli OSS;

13.  riconosce gli sforzi della Commissione per una migliore regolamentazione intesa a creare investimenti sostenibili di lungo periodo che promuovano la salute e il benessere delle persone e del pianeta e tutelino i diritti umani; chiede che l'EFAD sia coerente con la futura legislazione dell'UE in materia di dovere di diligenza e responsabilità aziendale, garantendo il rispetto, da parte delle imprese, delle norme in materia di diritti umani e delle evoluzioni normative, del dovere di diligenza obbligatorio e degli impegni internazionali per quanto riguarda imprese e diritti umani; sottolinea che l'EFAD deve soddisfare i più elevati standard di trasparenza e responsabilità; invita i membri dell'EFAD a rafforzare la dovuta diligenza delle loro operazioni, garantire un'approfondita consultazione della popolazione locale durante l'attuazione dei progetti, sviluppare ulteriormente le loro competenze in materia di sviluppo e le loro capacità e risorse umane dedicate sul campo, attuare l'integrazione della dimensione di genere e tutelare i diritti umani in tutte le operazioni, dotarsi di solidi meccanismi di responsabilizzazione per le comunità coinvolte e monitorare attentamente, e riferire, le carenze del loro coinvolgimento e del ruolo dei loro intermediari in progetti che hanno avuto un impatto negativo sulle popolazioni locali nei paesi in via di sviluppo;

14.  ribadisce che tutti i partner esecutivi e gli intermediari finanziari coinvolti in progetti connessi alle garanzie dell'UE o finanziati dal bilancio dell'UE devono rispettare pienamente le norme, le politiche, le regole e le procedure sociali, ambientali, fiscali, di trasparenza, antifrode e anticorruzione dell'UE; invita la Corte dei conti europea a garantire un controllo completo e a riferire regolarmente circa le operazioni sostenute dalle garanzie a titolo del bilancio dell'UE, colmando eventuali lacune nei suoi metodi di lavoro che attualmente le impediscono di farlo; sottolinea l'importanza di effettuare una valutazione indipendente dell'EFSD+ e dell'approccio Team Europa in tempo utile per valutarne l'efficacia, le prestazioni e l'impatto sullo sviluppo;

15.  osserva che l'approccio Team Europa è emerso come risposta alla pandemia di COVID-19; ritiene che l'approccio Team Europa dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel migliorare ulteriormente la cooperazione strategica, il coordinamento globale e la coerenza e l'efficacia degli sforzi di sviluppo, in particolare a livello di paesi partner, come pure a livello dell'UE e dei suoi Stati membri nonché a livello di governo regionale; si attende un orientamento e un'attenzione più incisivi delle politiche e meccanismi di comunicazione e visibilità più solidi per quanto riguarda lo strumento EFSD+/NDICI-Europa globale; insiste inoltre sull'adeguata attuazione del meccanismo di controllo del Parlamento europeo per garantire la legittimità democratica delle attività Team Europa;

16.  invita la Commissione a presentare un forte orientamento politico dell'UE per le politiche di sviluppo e a coordinare l'EFAD in modo da consentire un maggiore allineamento tra le attività delle istituzioni finanziarie dell'UE per lo sviluppo nell'ambito della nuova architettura aperta, collaborativa, trasparente e inclusiva, al fine di conseguire gli obiettivi della politica di sviluppo dell'UE, rafforzare gli stretti partenariati con le regioni e contribuire al loro sviluppo;

17.  sottolinea che il processo di programmazione NDICI-Europa globale offre l'opportunità di migliorare l'uso delle garanzie di bilancio dell'UE, in particolare dell'EFSD+; sottolinea che la futura architettura finanziaria dovrebbe consentire la partecipazione di tutti gli attori del finanziamento allo sviluppo interessati, compresi gli attori di piccole e medie dimensioni e le banche di sviluppo e i portatori di interessi di paesi terzi; chiede, a tale riguardo, solide condizioni di parità in termini di governance dell'EFSD+ e di accesso alle risorse dell'UE; evidenzia l'importanza di un adeguato quadro di gestione dei rischi, nonché di una gestione e una supervisione efficaci dell'attuazione degli strumenti di finanziamento dello sviluppo; invita la Commissione a utilizzare in modo più efficace le risorse di cui dispone in termini di competenze bancarie e le sue capacità finanziarie e tecniche;

18.  accoglie con favore la pubblicazione della prima tabella di marcia della Commissione per una migliore architettura finanziaria europea per lo sviluppo e della relazione d'attività 2021; ricorda che l'NDICI-Europa globale prevede che la Commissione comunichi al Consiglio e al Parlamento europeo la composizione, il mandato e il regolamento del gruppo di valutazione tecnica, nonché garantisca l'imparzialità e l'assenza di conflitti di interesse dei suoi membri; esorta la Commissione ad adottare misure analoghe per garantire la trasparenza e l'imparzialità del gruppo di esperti ad alto livello che fornirà alla Commissione raccomandazioni sull'ulteriore accelerazione del flusso di capitali privati verso i paesi a basso e medio reddito;

19.  invita la Commissione a garantire che l'EFAD persegua l'obiettivo di ripristinare il sistema multilaterale di finanziamento dello sviluppo al fine di contribuire a porre fine alle insostenibili pratiche di prestito di alcuni paesi che operano al di fuori di tale sistema, che non solo minacciano le condizioni di parità per l'UE e altri paesi conformi, ma aumentano anche sensibilmente il debito estero già elevato di molti paesi in via di sviluppo, resi ancora più vulnerabili a seguito della pandemia di COVID-19; sottolinea, in tale contesto, che l'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina aggrava ulteriormente l'onere del debito di molti paesi in via di sviluppo; sottolinea che i paesi meno sviluppati non sono in grado di attuare gli OSS in assenza di un sostegno finanziario e, pertanto, chiede con forza misure di riduzione del debito in linea con gli impegni di sostenibilità;

20.  ritiene che la tassonomia dell'UE dovrebbe contribuire al riorientamento dei flussi di capitali verso investimenti sostenibili e introdurre la sostenibilità tra i criteri di cui tenere conto per la gestione del rischio; invita la Commissione a sviluppare ulteriormente la tassonomia dell'UE e a incoraggiare le istituzioni di finanziamento allo sviluppo a livello sia dell'UE che degli Stati membri, nonché gli attori privati attivi nello sviluppo, affinché allineino le loro attività, in particolare quelle nei paesi in via di sviluppo, agli OSS e agli obiettivi dell'accordo di Parigi;

Istituzioni finanziarie europee e nazionali

21.  ribadisce il ruolo specifico della BEI all'interno dell'Unione e a livello globale, sancito dall'articolo 209 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e dall'articolo 36 dell'NDICI-Europa globale; sottolinea l'importante ruolo della BEI nella realizzazione degli investimenti dell'UE e nella collaborazione con la Commissione sul fronte dell'attuazione della strategia "Global Gateway";

22.  riconosce il ruolo primario della BEI nell'ambito del Green Deal europeo e dell'economia blu sostenibile, nonché il suo contributo sostanziale alla risposta economica dell'UE alla pandemia di COVID-19; invita l'UE a massimizzare ulteriormente il potenziale della BEI come strumento per fare leva sull'autonomia strategica dell'Unione e promuovere i suoi interessi e le sue priorità di politica esterna nelle sue relazioni con i paesi terzi; invita la BEI a migliorare le sue politiche, le sue pratiche e la sua trasparenza, in particolare attuando la raccomandazione formulata dalla Mediatrice europea di adottare diverse misure di trasparenza per rendere più facilmente visibile al pubblico il potenziale impatto ambientale dei progetti che finanzia, come indicato nei casi 1065/2020/PB, 1251/2020/PB e 1252/2020/PB;

23.  accoglie con favore l'istituzione di EIB Global, definita dalla BEI come una filiale dedicata allo sviluppo all'interno del gruppo BEI, operativa dal 1° gennaio 2022; invita la BEI a rafforzare la sua presenza sul campo sfruttando nel contempo le possibili sinergie con il SEAE, le delegazioni dell'UE, la BERS e altre IFS europee; sottolinea che la mancanza di informazioni sulle modalità di finanziamento di EIB Global mette a repentaglio il suo mandato fin dall'inizio, anche in considerazione degli impegni assunti da questa nuova entità in termini di obiettivi di sviluppo; chiede pertanto un mandato di sviluppo concreto e solido per la nuova direzione EIB Global; si attende che questa nuova struttura e il suo comitato consultivo, i suoi obiettivi e le sue disposizioni di bilancio, il suo funzionamento organizzativo e i suoi obiettivi specifici, nonché i suoi meccanismi di coordinamento con altre IFS, si dimostrino pienamente trasparenti, anche pubblicando documenti in maniera proattiva, garantendo una rappresentanza significativa dei paesi beneficiari e intrattenendo scambi regolari con il Parlamento europeo e un dialogo aperto con le parti interessate, in particolare con le organizzazioni della società civile e gli attori locali;

24.  incoraggia la BEI a continuare a impegnarsi attivamente nello sviluppo della pianificazione, del monitoraggio e della valutazione a livello nazionale, di concerto con le delegazioni dell'UE e attraverso il cofinanziamento con le IFS; chiede un maggiore coordinamento tra la Commissione, il SEAE e le delegazioni dell'UE per agevolare le discussioni e la cooperazione con gli attori pertinenti sul campo, al fine di individuare i progetti che meglio rispondono agli obiettivi di efficacia dello sviluppo;

25.  incoraggia la BEI e la BERS a rafforzare ulteriormente la loro complementarità e i loro modelli di impresa mediante iniziative di maggiore affidamento reciproco, poiché le esigenze superano le loro risorse comuni; invita la BEI e la BERS a coordinare il loro operato lungo diverse traiettorie e a chiarire la divisione dei compiti al fine di aiutare ciascuna banca a concentrarsi sulle proprie competenze fondamentali, evitando in tal modo duplicazioni e sottoquotazioni; osserva che è necessario adeguare i metodi e gli strumenti di lavoro della BEI e della BERS alle esigenze di investimento in Africa, in particolare al fine di facilitare gli investimenti su larga scala, mantenendo nel contempo il sostegno dell'UE a progetti locali su scala più ridotta; sottolinea che è fondamentale che gli investimenti europei siano accompagnati da una presenza visibile dell'UE e da un dialogo politico costante; osserva che l'EFAD deve massimizzare i vantaggi dei diversi contesti strutturali e metodi di lavoro delle banche di sviluppo e delle istituzioni finanziarie europee esistenti, al fine di rendere più efficiente il contributo dell'UE allo sviluppo sostenibile; auspica che la BEI, la BERS e altre IFS europee garantiscano e dimostrino, sotto forma di valutazioni d'impatto ex ante, che tutti i progetti, e in particolare i progetti di finanziamento misto, contribuiscano al conseguimento degli obiettivi di sviluppo dell'UE, compresi quelli relativi ai paesi meno sviluppati, e rispettino le norme internazionali in materia di diritti umani; invita la Commissione, la BEI, la BERS e le IFS europee a garantire che le loro squadre di consulenza e assistenza tecnica siano attrezzate per promuovere la parità di genere e lo sviluppo inclusivo;

26.  invita la Commissione, gli Stati membri, la BEI, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e le altre banche di sviluppo e istituzioni finanziarie europee, comprese le IFS di dimensioni più piccole, a rafforzare la loro cooperazione, in particolare nel quadro dell'NDICI-Europa globale e dei suoi obiettivi, nonché nel conseguimento a livello globale degli obiettivi dell'Agenda 2030, a incoraggiarli a mettere in comune risorse e finanziamenti e a migliorare il coordinamento e la comunicazione nei progetti comuni, attingendo alle rispettive competenze finanziarie; invita la Commissione a svolgere un ruolo più incisivo nel fornire assistenza tecnica ai progetti e nell'assistere le IFS e gli altri attori dello sviluppo nel coordinamento; chiede un approccio inclusivo nei confronti delle IFS più piccole degli Stati membri nell'accesso ai finanziamenti nell'ambito dell'architettura europea del finanziamento allo sviluppo;

27.  evidenzia l'importanza di utilizzare in modo più efficiente le sinergie e di armonizzare meglio le iniziative di finanziamento della BERS, della BEI e di altre IFS destinate ai paesi del vicinato europeo, attribuendo particolare importanza ai paesi candidati all'adesione all'UE; ricorda, nel contesto della guerra in corso in Ucraina, che il finanziamento europeo nei paesi del vicinato e nei paesi candidati all'adesione è una componente indispensabile delle riforme necessarie per soddisfare i criteri di adesione, in linea con gli interessi di politica estera dell'UE;

28.  invita la BEI a collaborare più strettamente con la Banca africana di sviluppo e a valutare i vantaggi della creazione di una filiale comune a seguito dell'attuazione del piano d'azione di partenariato in atto tra la BEI e la Banca africana di sviluppo; invita la BEI a riferire al Parlamento in merito alle prossime misure adottate; sottolinea la necessità di finanziare investimenti a lungo termine che promuovano lo sviluppo sostenibile e di far leva sulla cooperazione finora instaurata, al fine di creare ulteriori opportunità di sviluppo sostenibile per il continente africano; incoraggia la creazione di centri di progetto e di consulenza, gestiti congiuntamente dalla BEI e dalla Banca africana di sviluppo, al fine di istituire punti di contatto efficaci per gli attori locali in materia di consulenza e avvio dei progetti, di rispondere meglio alle esigenze di sviluppo sul campo, nonché di migliorare la titolarità locale dei progetti di sviluppo comuni; invita, a tal proposito, a sostenere lo sviluppo del settore privato locale in Africa, in particolare grazie all'erogazione di maggiori fondi alle micro, piccole e medie imprese africane;

29.  sottolinea in tale contesto che, in generale, per conseguire un impatto duraturo sullo sviluppo sono necessari la titolarità locale e un approccio collaborativo e inclusivo, che dovrebbero essere sostenuti da un solido quadro per le consultazioni locali sistematiche delle parti interessate e dei beneficiari; chiede che la Commissione valuti come si possa migliorare ulteriormente il quadro per le consultazioni locali sistematiche delle parti interessate e dei beneficiari;

30.  invita le IFS degli Stati membri a sviluppare ulteriormente l'inclusione finanziaria, onde favorire l'accesso ai finanziamenti sostenibili di coloro che ne hanno più bisogno, ad esempio le donne, in quanto ciò contribuisce alla loro emancipazione economica; invita, in tale contesto, l'EFAD a contribuire alla piena attuazione del terzo piano d'azione dell'UE sulla parità di genere; rammenta l'obiettivo di almeno l'85 % di azioni aventi come obiettivo principale o significativo la parità di genere, di cui almeno il 5 % dovrebbe avere la parità di genere e i diritti e l'emancipazione delle donne e delle ragazze come obiettivo principale; chiede che per tutte le operazioni dell'EFAD sia previsto l'obbligo di raccogliere dati disaggregati per genere, oltre che di elaborare valutazioni dell'impatto di genere sia ex ante che ex post.

31.  incoraggia tutte le banche e le istituzioni di sviluppo ad assumere impegni sostenibili e a realizzare investimenti coraggiosi conformemente agli obiettivi della politica di sviluppo, in particolare la riduzione delle disuguaglianze e l'eliminazione della povertà, anziché mirare ad assicurare un rendimento degli investimenti; riconosce pertanto l'importanza di incoraggiare investimenti più rischiosi in contesti di sviluppo più difficoltosi, come i paesi fragili o colpiti da conflitti, e in settori che non ricevono sufficiente attenzione, come il clima, la biodiversità, l'istruzione e la sanità; sottolinea, al contempo, la necessità di ridurre al minimo eventuali rischi associati per il bilancio dell'UE, come l'aumento della domanda di garanzie di bilancio dell'UE, e di preservare l'elevato rating del credito della BEI; incoraggia le IFS ad assumersi maggiori rischi nei loro programmi di investimento attraverso l'EFSD+, in modo tale da raggiungere anche le economie più fragili; invita la Commissione, a tal riguardo, a svolgere un ruolo più incisivo nel garantire effetti misurabili e supplementari sullo sviluppo, senza provocare distorsioni del mercato locale o competere in modo sleale con gli attori economici locali, e nel contribuire allo sviluppo del lato dell'offerta dei progetti, fornendo sostegno alla preparazione dei progetti e aiutando le IFS a coordinarsi, garantendo nel contempo l'integrazione delle IFS di dimensioni più piccole;

32.  riconosce l'importanza e il potenziale delle banche di sviluppo degli Stati membri all'interno della struttura dell'EFAD; esprime tuttavia preoccupazione per il ruolo degli intermediari che collaborano con le IFS, in particolare per quanto riguarda le segnalazioni di violazioni dei diritti umani; sottolinea l'importante ruolo che lo sviluppo del settore privato locale nell'Africa subsahariana può svolgere nel consentire ai paesi partner di intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile;

33.  invita la Commissione a riferire annualmente in merito alle iniziative Team Europa sulla base di indicatori quantitativi e qualitativi nell'ambito dell'NDICI-Europa globale, valutando nel contempo le risorse mobilitate, la pianificazione e l'impatto dello sviluppo, l'armonizzazione e l'applicazione delle norme dell'Unione, la prospettiva di integrazione nell'UE e il coinvolgimento degli Stati membri; insiste affinché tali relazioni siano condivise con il Parlamento e rese pubbliche; sottolinea che il Parlamento svolge un ruolo chiave nell'esaminare gli obiettivi politici e i risultati attesi delle iniziative Team Europa, sia a livello generale che di progetto, garantendo che le tali iniziative funzionino parallelamente ai meccanismi esistenti e vadano a integrare i programmi indicativi pluriennali, piuttosto che aggiungersi ad essi;

34.  ribadisce che il monitoraggio e il controllo istituzionale sui finanziamenti dell'UE promuovono il dibattito democratico e contribuiscono a rafforzare la credibilità e la trasparenza dell'UE; sottolinea, a tal riguardo, l'importante ruolo del Parlamento e la sua funzione di controllo nell'ambito dell'NDICI-Europa globale; chiede obblighi che garantiscano un'adeguata visibilità dell'attuazione dell'EFAD; invita la Commissione ad agire in modo adeguato e tempestivo laddove tali obblighi non siano rispettati; invita la Corte dei conti europea a elaborare relazioni periodiche sull'attuazione dell'EFAD, che saranno rese pubbliche e porteranno alla formulazione di raccomandazioni strategiche, anche relative alle azioni da intraprendere per apportare migliorie; deplora che al pubblico non siano fornite informazioni sul ruolo dell'UE nell'offrire sostegno alle comunità locali e incoraggia una migliore comunicazione con il pubblico;

35.  invita la Commissione e le istituzioni dell'EFAD a promuovere la trasparenza nelle loro procedure di appalto; ricorda che le imprese dell'UE dovrebbero essere in grado di competere in condizioni di parità con le imprese aventi sede in paesi terzi;

36.  sottolinea che la disponibilità di informazioni pertinenti, coerenti e comparabili in modo tempestivo è essenziale per misurare i progressi e i risultati effettivi e per comprendere se i finanziamenti allo sviluppo dell'UE sono stati efficaci e hanno apportato un valore aggiunto rispetto ad altri finanziamenti; si rammarica dell'assenza di un quadro unificato per la comunicazione e la misurazione dei risultati dotato di indicatori comparabili per l'EFSD+; incoraggia la Commissione a definire tale quadro per consentire una gestione armonizzata dei risultati; invita la Commissione ad aggiornare il Parlamento sul contenuto e sull'attuazione di tale quadro;

37.  attende con interesse la relazione speciale della Corte dei conti europea sulla programmazione degli aiuti allo sviluppo, che valuterà se gli aiuti allo sviluppo dell'UE per il periodo 2021-2027 sono stati assegnati secondo una strategia ben definita; sottolinea l'importanza di valutare l'addizionalità dei finanziamenti misti per determinare l'efficacia di tali strumenti nel conseguire risultati di sviluppo e obiettivi strategici basati sui valori dell'UE; invita la Corte dei conti europea a prendere in considerazione l'elaborazione di una valutazione di questo tipo;

Finanziamento dello sviluppo

38.  insiste affinché gli Stati membri rispettino il loro impegno di destinare lo 0,7 % del loro reddito nazionale lordo (RNL) all'APS; è allarmato dal fatto che nel 2020 l'APS delle economie avanzate rappresentasse in media appena lo 0,32 % del loro RNL, ovvero meno della metà dell'impegno dello 0,7 %, che è stato rispettato solo da quattro Stati membri; sottolinea che le ripercussioni dell'aggressione militare russa in Ucraina sulla spesa pubblica in tutto il mondo metterà ulteriormente sotto pressione i bilanci destinati agli aiuti, che sono già esigui; rileva che gli Stati membri che hanno aderito all'UE dopo il 2002 si sono impegnati ad aumentare il loro rapporto APS/RNL, portandolo allo 0,33 %; accoglie con favore gli sforzi finora compiuti da questi e altri Stati membri per aumentare gradualmente la spesa per l'APS; li incoraggia a proseguire su questa strada; evidenzia l'importante ruolo dell'APS quale catalizzatore del cambiamento e leva per la mobilitazione di altre risorse; ritiene che l'Unione debba sforzarsi di mantenere la propria posizione di leader mondiale nell'APS; ricorda che almeno il 93 % della spesa nell'ambito dell'NDICI-Europa globale deve soddisfare i criteri dell'APS;

39.  sottolinea l'importanza dell'impegno dell'UE a stanziare risorse per l'azione per il clima e il ruolo svolto dalla BEI e da altri membri dell'EFAD nel compiere progressi in questo settore; prende atto dell'impegno del Consiglio a orientare l'EFAD verso la realizzazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, degli OSS e dell'accordo di Parigi al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5 ºC; ricorda l'obiettivo dell'NDICI-Europa globale di destinare il 30 % della spesa globale all'azione per il clima e l'obiettivo, definito nel QFP, di assegnare il 7,5 % del PIL alla tutela della biodiversità entro il 2024; si rammarica che la Commissione non abbia previsto, nella sua tabella di marcia, impegni più specifici in merito agli obiettivi della politica climatica e auspica che si ponga rimedio a tale lacuna in un prossimo documento di programmazione; chiede che siano vietate tutte le operazioni che finanziano i settori che contribuiscono alla crisi climatica, in particolare l'industria dei combustibili fossili; riconosce che l'EFAD dovrebbe essere inclusiva nei confronti di tutte le regioni e di tutti i paesi partner, pur riconoscendo che una quota considerevole di investimenti è destinata ai Balcani occidentali e al vicinato orientale e meridionale;

40.  riconosce che le micro, piccole e medie imprese, le cooperative, i modelli imprenditoriali inclusivi e gli istituti di ricerca fungono da motori della crescita, dell'occupazione e dell'innovazione locale, che contribuiranno a loro volta al conseguimento degli OSS; sottolinea la necessità di semplificare l'accesso ai finanziamenti, rafforzare l'inclusività e sostenere gli attori più piccoli, anche migliorando l'accessibilità ai pertinenti dati disponibili al pubblico; sottolinea che le PMI locali devono pertanto avere un facile accesso ai servizi finanziari nell'ambito dell'EFAD; osserva che le politiche dell'UE devono favorire la cooperazione delle società e delle imprese, in particolare delle PMI, affinché possano svolgere un ruolo attivo nel quadro delle iniziative che contribuiscono allo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo;

41.  invita la Commissione a stabilire un collegamento tra le possibili attività di riduzione del rischio e il sostegno finanziario destinato all'accesso all'istruzione e alla formazione professionale, in particolare ai fini della creazione di infrastrutture adeguate e della formazione degli insegnanti, nell'ambito dell'NDICI-Europa globale, allo scopo di facilitare il conseguimento dell'OSS 4;

42.  constata la particolare importanza degli investimenti dell'UE nel settore dell'agricoltura sostenibile, comprese le pratiche agroecologiche, in cui vi è una carenza di investimenti pubblici e privati; sottolinea che gli agricoltori locali, i piccoli coltivatori e le aziende agricole a conduzione familiare devono avere accesso ai servizi finanziari e, in particolare, al microfinanziamento;

43.  rileva che il mancato accesso al mercato dovuto a problemi di connettività è uno dei principali ostacoli alla sicurezza alimentare in molte regioni dell'Africa; ritiene che gli investimenti dell'UE in questo settore potrebbero avere un forte impatto;

44.  prende atto della soluzione basata su due pilastri per far fronte alle sfide fiscali derivanti dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione dell'economia, come concordato dai membri del quadro inclusivo dell'OCSE/G20 sull'erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili; invita l'UE e i suoi Stati membri a garantire l'effettiva applicazione dell'aliquota minima globale del 15 % per le imprese multinazionali; sottolinea che, secondo le stime, tale aliquota minima genererà ogni anno circa 150 miliardi di USD di gettito fiscale globale aggiuntivo;

45.  invita la Commissione a promuovere la cooperazione internazionale in materia fiscale per combattere l'evasione fiscale, i flussi finanziari illeciti e la corruzione, al fine di favorire un finanziamento dello sviluppo mirato e sostenibile che contribuisca a ridurre le disuguaglianze e la povertà;

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o   o

46.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici e alle Nazioni Unite.

(1) GU C 25 del 30.1.2008, pag. 1.
(2) GU C 210 del 30.6.2017, pag. 1.
(3) GU C 494 dell'8.12.2021, pag. 80.
(4) GU C 132 del 24.3.2022, pag. 88.
(5) GU L 209 del 14.6.2021, pag. 1.
(6) GU L 209 del 14.6.2021, pag. 1.

Ultimo aggiornamento: 1 marzo 2023Note legali - Informativa sulla privacy