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Procedura : 2023/2506(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo dei documenti :

Testi presentati :

RC-B9-0057/2023

Discussioni :

PV 18/01/2023 - 25.3
CRE 18/01/2023 - 25.3

Votazioni :

PV 19/01/2023 - 7.3

Testi approvati :

P9_TA(2023)0014

Testi approvati
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Giovedì 19 gennaio 2023 - Strasburgo
Situazione dei giornalisti in Marocco, in particolare il caso di Omar Radi
P9_TA(2023)0014RC-B9-0057/2023

Risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2023 sulla situazione dei giornalisti in Marocco, in particolare il caso di Omar Radi (2023/2506(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che il giornalista d'inchiesta indipendente Omar Radi, che si è occupato delle proteste del movimento Hirak e degli scandali di corruzione statale, si trova in stato di detenzione dal luglio 2020 ed è stato condannato a sei anni di reclusione sulla base di accuse infondate di spionaggio, nonché di accuse di stupro nel luglio 2021; che la sua condanna è stata confermata in appello nel marzo 2022; che sono state violate diverse garanzie di un giusto processo, il che ha reso il processo profondamente iniquo e tendenzioso; che tali violazioni includono una prolungata custodia cautelare immotivata di un anno, il mancato accesso al proprio fascicolo e misure per impedire a due testimoni chiave della difesa di comparire in tribunale; che Omar Radi è ricorso in appello dinanzi alla Corte di cassazione; che è stato insignito del premio per la libertà di stampa 2022 di Reporter senza frontiere;

B.  considerando che il giornalista Taoufik Bouachrine si trova in stato di detenzione dal febbraio 2018 e nel settembre 2021 è stato condannato in appello a 15 anni di reclusione per reati sessuali; che vi sono state gravi violazioni delle garanzie di un giusto processo anche nel caso di Soulaimane Raissouni, il quale nel febbraio 2022 è stato condannato, al termine di un processo iniquo, a cinque anni di reclusione per reati sessuali;

C.  considerando che la libertà di stampa in Marocco è in continuo deterioramento e che il paese è sceso alla 135a posizione nell'indice 2022 sulla libertà di stampa nel mondo; che molti giornalisti, tra i quali ad esempio Ignacio Cembrero, sono oggetto di sorveglianza digitale, intimidazioni e vessazioni giudiziarie e vengono condannati a lunghe pene detentive, come nel caso di Maati Monjib;

D.  considerando che, nel 2020, Reporter senza frontiere ha espresso le proprie preoccupazioni al relatore speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne e le ragazze per quanto riguarda il ricorso alle accuse di aggressione sessuale per screditare i giornalisti, una pratica preoccupante condannata anche dall'organizzazione femminista Khmissa e dall'Associazione per diritti umani del Marocco;

1.  esorta le autorità marocchine a rispettare la libertà di espressione e dei media, a garantire un processo equo ai giornalisti incarcerati, segnatamente a Omar Radi, Soulaimane Raissouni e Taoufik Bouachrine, fornendo tutte le garanzie di un giusto processo, ad assicurare immediatamente il loro rilascio provvisorio e a porre fine alle vessazioni nei confronti di tutti i giornalisti e dei loro avvocati e familiari; esorta le autorità a rispettare i loro obblighi internazionali in materia di diritti umani, in linea con l'accordo di associazione UE-Marocco;

2.  condanna con forza il fatto che le accuse di aggressione sessuale siano utilizzate in modo improprio per dissuadere i giornalisti dall'esercizio della loro attività; ritiene che ciò arrechi pregiudizio ai diritti delle donne;

3.  esprime profonda preoccupazione per le accuse secondo cui le autorità marocchine avrebbero corrotto alcuni deputati al Parlamento europeo; chiede l'applicazione delle stesse misure applicate ai rappresentanti del Qatar; ribadisce il suo impegno a indagare e ad affrontare in modo approfondito i casi di corruzione nei quali sono coinvolti paesi terzi che tentano di acquisire influenza in seno al Parlamento europeo;

4.  sottolinea che nella sua risoluzione del 15 dicembre 2022 si chiedeva l'istituzione di una commissione speciale incaricata di individuare potenziali carenze nelle norme del Parlamento europeo in materia di trasparenza, integrità e corruzione e di formulare proposte di riforma;

5.  esorta le autorità marocchine a porre fine alla sorveglianza dei giornalisti, ivi incluso mediante lo spyware Pegasus del gruppo NSO, e a promulgare e attuare normative per tutelarli; chiede con urgenza agli Stati membri di cessare le esportazioni di tecnologia di sorveglianza verso il Marocco, in linea con il regolamento sui prodotti a duplice uso;

6.  chiede la liberazione immediata e incondizionata di Nasser Zefzafi, finalista del premio Sacharov 2018; chiede altresì il rilascio di tutti i prigionieri politici; condanna le violazioni dei diritti dei manifestanti pacifici e degli attivisti della diaspora; deplora i processi e le condanne irregolari di 43 manifestanti del movimento Hirak, nonché le torture da essi subite in carcere;

7.  invita l'UE e i suoi Stati membri a continuare a sollevare presso le autorità marocchine i casi dei giornalisti detenuti e dei prigionieri di coscienza nonché a presenziare ai loro processi; sollecita l'UE a sfruttare la sua capacità di leva a favore di miglioramenti concreti della situazione dei diritti umani in Marocco;

8.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, nonché al governo e al parlamento del Marocco.

Ultimo aggiornamento: 11 aprile 2023Note legali - Informativa sulla privacy