Risoluzione del Parlamento europeo del 13 luglio 2023 sull'India e la situazione nel Manipur (2023/2781(RSP))
Il Parlamento europeo,
– visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che i violenti scontri in corso dal 3 maggio 2023 nello Stato indiano del Manipur tra le comunità etniche Meitei e Kuki hanno causato la morte di almeno 120 persone e 50 000 sfollati e hanno distrutto oltre 1 700 abitazioni, più di 250 chiese e diversi templi e scuole; che l'intolleranza nei confronti delle minoranze religiose e di credo, compresi i cristiani, contribuisce alla violenza;
B. considerando che sono state espresse preoccupazioni per le misure divisive e politicamente motivate che promuovono il maggioritarismo indù e per l'aumento dell'attività di gruppi militanti;
C. considerando che le testimonianze del coinvolgimento di parte delle forze di sicurezza nelle uccisioni hanno aumentato la sfiducia nei confronti delle autorità;
D. considerando che il governo dello Stato del Manipur ha imposto il coprifuoco e ha emesso ordini di sparare a vista per farlo rispettare e ha chiuso internet, ostacolando gravemente la raccolta di informazioni e la comunicazione da parte dei media e dei gruppi della società civile;
E. considerando che l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha lanciato un appello all'India affinché salvaguardi i diritti dei difensori dei diritti umani, esprimendo preoccupazione per la riduzione dello spazio della società civile;
1. esorta vivamente le autorità indiane a prendere tutte le misure necessarie e ad adoperarsi al massimo per fermare prontamente le violenze etniche e religiose in corso, per proteggere tutte le minoranze religiose, come la comunità cristiana del Manipur, e per prevenire qualsiasi ulteriore escalation;
2. invita tutte le parti a dar prova di moderazione ed esorta i leader politici a porre fine alle dichiarazioni incendiarie, a ripristinare la fiducia e a svolgere un ruolo imparziale nel mediare le tensioni; denuncia con la massima fermezza qualsiasi retorica nazionalistica; chiede che non venga criminalizzato chi critica la condotta del governo;
3. incoraggia il governo centrale indiano e tutti gli attori politici e i leader religiosi ad adottare misure urgenti per ripristinare la calma e garantire un dialogo inclusivo che coinvolga la società civile e le comunità colpite;
4. invita le autorità a consentire indagini indipendenti sulle violenze, a combattere l'impunità e a porre fine alla chiusura di internet; invita le autorità a garantire un accesso senza restrizioni ai fornitori di aiuti umanitari, agli osservatori internazionali e ai giornalisti;
5. invita il governo centrale ad abrogare la legge illecita che conferisce poteri speciali alle forze armate, in linea con le raccomandazioni dell'esame periodico universale delle Nazioni Unite, e a rispettare i principi fondamentali delle Nazioni Unite sull'uso della forza e delle armi da fuoco da parte delle forze dell'ordine;
6. ribadisce il suo invito a integrare i diritti umani in tutti i settori del partenariato UE-India, compreso il commercio;
7. chiede il rafforzamento del dialogo UE-India sui diritti umani; esorta il VP/AR, la Commissione e gli Stati membri a sollevare in modo sistematico e pubblico con l'India al più alto livello le preoccupazioni in materia di diritti umani, in particolare per quanto riguarda la libertà di espressione e di religione e la riduzione dello spazio della società civile, e appoggia la delegazione dell'UE a Delhi in tal senso;
8. chiede che sia organizzato un dialogo regolare tra il Parlamento europeo e il Parlamento indiano;
9. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, agli Stati membri e alle autorità indiane.