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Procedura : 2023/2782(RSP)
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RC-B9-0333/2023

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PV 13/07/2023 - 7.3

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P9_TA(2023)0290

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Giovedì 13 luglio 2023 - Strasburgo
Repressione nei confronti dei media e libertà di espressione in Kirghizistan
P9_TA(2023)0290RC-B9-0333/2023

Risoluzione del Parlamento europeo del 13 luglio 2023 sulla repressione nei confronti dei media e della libertà di espressione in Kirghizistan (2023/2782(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul Kirghizistan,

–  visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che, da quando ha ottenuto l'indipendenza nel 1991, il Kirghizistan è stato considerato la più democratica delle nazioni dell'Asia centrale, con una società dinamica e media liberi;

B.  considerando che, negli ultimi anni, si è rilevato un allarmante deterioramento delle norme democratiche e dei diritti umani in Kirghizistan; che l'indice sulla libertà di stampa nel mondo di Reporter senza frontiere relativo al 2023 indica che il paese è sceso di 50 posizioni collocandosi al 122° posto su 180 paesi;

C.  considerando che varie leggi sono utilizzate per reprimere i media indipendenti e la libertà di espressione; che Radio Azattyk è stata costretta a chiudere, Kaktus Media è oggetto di un'indagine penale, il giornalista investigativo Bolot Temirov è stato espulso illegalmente in Russia e il direttore di Next TV Taalaibek Duishenbiev è stato ingiustamente condannato per aver informato sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina;

D.  considerando che nel febbraio 2023 il Kirghizistan è diventato membro del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite;

1.  invita le autorità kirghise a rispettare e difendere le libertà fondamentali, in particolare la libertà dei media e la libertà di espressione, in linea con l'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione UE-Kirghizistan;

2.  invita le autorità kirghise e i membri del Parlamento a revocare e ritirare la controversa legge sulle "informazioni false" e a rivedere i progetti di legge sui "rappresentanti stranieri", i "mass media" e "la protezione dei minori dalle informazioni nocive", la cosiddetta "legge sulla propaganda LGBTI", che sono incompatibili con gli impegni internazionali del Kirghizistan;

3.  invita le autorità kirghise a liberare immediatamente tutti i difensori dei diritti umani, gli operatori dei media e i giornalisti detenuti arbitrariamente; esorta le autorità, a tale riguardo, a ritirare tutte le accuse a carico di Bolot Temirov e Taalaibek Duishenbiev; chiede analogamente che siano ritirate tutte le accuse contro i difensori dei diritti umani, incluse Gulnara Dzhurabayeva, Klara Sooronkulova, Rita Karasartova e Asya Sasykbayeva, che hanno chiesto trasparenza in merito alla decisione del governo di trasferire il bacino idrico di Kempir-Abad in Uzbekistan;

4.  esorta le autorità a sospendere le pressioni senza precedenti esercitate su Radio Azattyk e su altri organi di informazione e a garantire un ambiente di lavoro sicuro per le organizzazioni della società civile, i giornalisti e gli operatori dei media;

5.  si rammarica della recente sospensione anticipata dall'incarico di mediatrice di Atyr Abdrakhmatova; ritiene di fondamentale importanza che il paese rispetti pienamente i principi di Parigi sulle norme per le istituzioni nazionali per i diritti umani;

6.  invita le istituzioni dell'UE, in particolare la delegazione dell'UE in Kirghizistan, a continuare a esprimere la loro profonda preoccupazione per il deterioramento dei diritti umani nel paese in tutti i loro scambi con le autorità kirghise;

7.  invita la Commissione a riesaminare se il Kirghizistan, visti i suoi impegni nel quadro delle convenzioni internazionali, debba continuare a beneficiare del Sistema di preferenze generalizzate Plus;

8.  invita il governo kirghiso ad astenersi dall'aggirare le sanzioni che l'UE ha imposto alla Russia per la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina;

9.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al rappresentante speciale dell'UE per l'Asia centrale, agli Stati membri, al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e alle autorità kirghise.

Ultimo aggiornamento: 20 dicembre 2023Note legali - Informativa sulla privacy