Risoluzione del Parlamento europeo del 13 luglio 2023 sullo stato dell'Unione delle PMI (2023/2750(RSP))
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea,
– vista la comunicazione della Commissione del 10 marzo 2020 dal titolo "Una nuova strategia industriale per l'Europa" (COM(2020)0102),
– vista la comunicazione della Commissione del 10 marzo 2020 dal titolo "Una strategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale" (COM(2020)0103),
– vista la comunicazione della Commissione del 5 maggio 2021 dal titolo "Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020: costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell'Europa" (COM(2021)0350),
– vista la direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali(1) (direttiva sui ritardi di pagamento),
– vista la sua risoluzione del 16 dicembre 2020 su una nuova strategia per le PMI europee(2),
– vista la relazione della Commissione del 27 giugno 2023 dal titolo "Annual Report on European SMEs 2022/2023 – SME Performance Review 2022/2023" (Relazione annuale sulle PMI europee 2022/2023 – Valutazione delle prestazioni delle PMI 2022/2023),
– visto il discorso sullo stato dell'Unione 2022 pronunciato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen dinanzi al Parlamento europeo riunito in seduta plenaria il 14 settembre 2022,
– visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che le piccole e medie imprese (PMI) europee hanno dovuto far fronte a sfide e difficoltà significative a causa della pandemia di COVID-19 e della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, che hanno causato perturbazioni nelle catene globali del valore e un'inflazione persistente;
B. considerando che l'articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea fa riferimento al mercato unico, allo sviluppo sostenibile e all'economia sociale di mercato;
C. considerando che le PMI costituiscono la spina dorsale della nostra economia, in quanto rappresentano il 99 % di tutte le imprese nell'UE, danno lavoro a circa 100 milioni di persone e rappresentano oltre la metà del prodotto interno lordo europeo;
D. considerando che le microimprese rappresentano una quota significativa delle PMI europee e molto spesso hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti e ad acquisire una conoscenza completa delle opportunità disponibili a livello europeo e nazionale; che questa categoria di imprese è stata anche duramente colpita dalla crisi di COVID-19 e, senza pregiudizio dell'attuale definizione di PMI, merita di ricevere maggiore assistenza e di beneficiare di una migliore promozione;
E. considerando che, nell'indagine congiunta condotta dalla Banca centrale europea e dalla Commissione nell'ottobre 2022, le PMI si sono dichiarate più pessimiste che mai circa le prospettive economiche generali; che, per quanto riguarda l'accesso delle imprese ai finanziamenti, le PMI hanno anche sottolineato che le banche sono sempre meno disposte a concedere prestiti e che la disponibilità di linee di credito si sta riducendo;
F. considerando che la relazione annuale 2022/2023 sulle PMI europee ha evidenziato che i tassi di inflazione hanno provocato un aumento dei tassi di interesse, che a loro volta hanno ridotto l'accesso ai finanziamenti pubblici e privati; che la stessa relazione ha raccomandato che le misure volte ad attenuare gli effetti negativi dell'inflazione dovrebbero concentrarsi su un migliore accesso ai finanziamenti per le PMI; che la relazione ha sottolineato che la mancanza di lavoratori qualificati costituisce un ostacolo per le PMI in tutta l'UE;
G. considerando che la spesa industriale operativa in Europa è elevata rispetto a quella dei concorrenti globali; che tale spesa è in gran parte dovuta agli alti prezzi dell'energia e a un elevato onere normativo;
H. considerando che, in termini di competitività, l'Europa è in ritardo rispetto ad altre economie sviluppate, il che compromette il suo potenziale di creazione di ricchezza e prosperità; che la legislazione dell'UE deve trovare il giusto equilibrio tra la promozione della crescita, l'imprenditorialità, l'adattamento ai cambiamenti climatici e la produttività delle imprese;
I. considerando che gli oneri normativi dovrebbero essere considerevolmente ridotti, compresi i costi di adempimento causati dalla sovraregolamentazione e da procedure amministrative e obblighi di comunicazione eccessivamente complessi;
J. considerando che solo il 17 % delle PMI ha integrato con successo le tecnologie digitali nelle proprie imprese; che la digitalizzazione è fondamentale per una crescita economica forte e la creazione di posti di lavoro nel mercato unico;
K. considerando che l'applicazione, da parte della Commissione, del principio dell'innovazione nell'elaborazione di nuove proposte legislative migliorerebbe significativamente le condizioni di mercato per le PMI innovative in Europa, in quanto promuoverebbe una sana concorrenza nel mercato unico e accelererebbe la duplice transizione dell'Europa;
L. considerando che durante il suo discorso sullo stato dell'Unione del 2022, la Presidente della Commissione ha annunciato che la Commissione avrebbe proposto un pacchetto di aiuti per le PMI; che la Presidente ha inoltre annunciato che la direttiva sui ritardi di pagamento sarà rivista in quanto non è giusto che un fallimento su quattro nell'UE sia dovuto a fatture non pagate in tempo;
M. considerando che il Parlamento europeo, che rappresenta gli interessi dei cittadini dell'UE, riconosce il ruolo cruciale delle PMI nel promuovere la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e la coesione sociale;
1. invita la Commissione a effettuare una valutazione globale dell'effetto cumulativo della legislazione dell'UE sulle PMI nell'Unione, al fine di proporre semplificazioni ove necessario, nonché a definire un quadro favorevole a garantire che l'UE sia il luogo migliore in termini di competitività e crescita per creare una PMI;
2. sottolinea la necessità di evitare un eccesso di burocrazia e di regolamentazione nonché di ridurre al minimo indispensabile l'onere normativo per le PMI, mantenendo nel contempo le norme più rigorose in materia di tutela dei consumatori, dei lavoratori, della salute e dell'ambiente;
Pacchetto di aiuti per le PMI
3. chiede l'adozione urgente di una direttiva riveduta sui ritardi di pagamento, che fornisca alle PMI un quadro giuridico solido e prevedibile per affrontare i ritardi di pagamento nelle relazioni tra imprese e tra imprese e pubblica amministrazione, garantendo nel contempo un approccio equilibrato che preservi la libertà contrattuale;
4. constata che i ritardi di pagamento continuano a rappresentare una grave minaccia per la sopravvivenza delle PMI, in particolare nell'attuale contesto di inflazione elevata e rincaro dei costi dell'energia; sottolinea che, secondo le stime, nell'UE in un caso su quattro il fallimento di imprese è dovuto al mancato pagamento delle fatture entro i termini previsti;
5. sostiene l'istituzione di un osservatorio sui ritardi di pagamento, come annunciato nella strategia per le PMI, al fine di monitorare le tendenze e gli sviluppi nella tempestività dei pagamenti alle PMI, rispettando nel contempo le informazioni sensibili sul piano commerciale; esorta la Commissione a sostenere l'uso diffuso di strumenti digitali, come la fatturazione elettronica e i processi di pagamento automatizzati, al fine di aumentare la trasparenza, la sicurezza e l'efficienza;
6. esorta gli Stati membri a garantire che il quadro temporaneo di crisi e transizione includa pienamente le PMI nella sua attuazione; invita la Commissione a garantire una concorrenza leale per le PMI e a prevenire distorsioni nel mercato unico causate dall'allentamento temporaneo delle norme in materia di aiuti di Stato; chiede alla Commissione di valutare un'eventuale revisione delle norme in materia di aiuti di Stato al fine di esaminare in che modo siano salvaguardati gli interessi delle PMI;
7. sottolinea la necessità di valutare l'attuale definizione di PMI al fine di facilitare il loro accesso al capitale di rischio e di creare una definizione standard di imprese a media capitalizzazione; si rammarica che non vi sia alcuna proposta di rafforzare la finestra per le PMI di InvestEU nel riesame del quadro finanziario pluriennale;
8. si compiace che la Presidente della Commissione, nel suo discorso sullo stato dell'Unione del 2022, abbia annunciato, nell'ambito del pacchetto di aiuti per le PMI, la proposta relativa a un corpus unico di norme fiscali per le imprese in Europa ("Imprese in Europa: quadro per l'imposizione dei redditi" – BEFIT); prende atto dell'intenzione della Commissione di presentare la proposta BEFIT il 12 settembre 2023 al fine di elaborare un nuovo corpus unico di norme sulla tassazione delle imprese nell'UE; osserva che l'iniziativa BEFIT dovrebbe offrire l'occasione di affrontare i costi associati all'adempimento degli obblighi fiscali e di ridurre gli oneri amministrativi, contribuendo nel contempo a ridurre al minimo la pianificazione fiscale aggressiva e a promuovere condizioni di parità per le PMI;
9. rileva che le imprese si trovano ad affrontare un contesto imprenditoriale instabile e un numero crescente di direttive fiscali dell'UE, in particolare a seguito della conclusione di accordi internazionali da parte degli Stati membri; deplora che l'aliquota d'imposta effettiva per le imprese multinazionali sia generalmente molto inferiore rispetto a quella applicata alle PMI; ritiene che la direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio, del 14 dicembre 2022, intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell'Unione(3) contribuirà a ridurre l'attuale divario;
10. invita la Commissione a garantire che siano soddisfatte le esigenze specifiche delle PMI, mantenendo il quadro BEFIT sempre facoltativo per le PMI, in particolare quelle che non svolgono attività economiche transfrontaliere;
11. prende atto dell'intenzione della Commissione, in virtù delle norme BEFIT proposte, di consentire alle PMI che svolgono attività transfrontaliere in altri Stati membri di operare nell'amministrazione fiscale che meglio conoscono;
Miglioramento dell'accesso delle PMI ai finanziamenti
12. osserva che le PMI che cercano di accedere ai finanziamenti si trovano ad affrontare condizioni più restrittive a causa delle attuali sfide economiche e dell'aumento dei tassi di interesse; invita la Commissione a intensificare gli sforzi a favore dell'Unione dei mercati dei capitali e a sbloccare i finanziamenti per la crescita dell'Europa;
13. plaude al lavoro della Commissione sul pacchetto della normativa sulle quotazioni, che mira a migliorare l'accesso ai mercati azionari, in particolare per le PMI, riducendo gli oneri amministrativi connessi alla quotazione in borsa di un'impresa; accoglie con favore la pubblicazione della normativa sulle quotazioni; prende atto delle sue potenzialità nell'agevolare l'accesso al capitale per le PMI e nel consentirne la scalabilità; riconosce l'opportunità di rafforzare l'Unione dei mercati dei capitali al fine di aumentare gli investimenti nelle PMI in tutta l'UE e sottolinea la necessità di dare priorità ai finanziamenti azionari per le PMI nell'ambito del progetto relativo all'Unione dei mercati dei capitali;
14. ribadisce l'importanza di convogliare gli investimenti verso le PMI al fine di contribuire a ridurre le disuguaglianze sociali;
15. chiede di intensificare i lavori su una strategia europea per i crediti all'esportazione delle PMI al fine di fornire garanzie coerenti ed efficaci sui crediti all'esportazione in tutta l'UE;
16. sottolinea la necessità di sostenere le PMI che si trovano in difficoltà finanziarie offrendo un adeguato sostegno finanziario e non finanziario per evitare il fallimento; invita gli Stati membri ad attuare la direttiva sulla ristrutturazione preventiva(4);
17. prende atto della proposta della Commissione relativa a una strategia per gli investimenti al dettaglio che ponga gli interessi dei consumatori al centro degli investimenti al dettaglio; ribadisce l'importanza di garantire che le PMI accedano a migliori opportunità di finanziamento grazie a una maggiore partecipazione degli investitori al dettaglio ai mercati dei capitali, che dovrebbe essere il risultato di tale strategia;
18. invita a sostenere la duplice transizione della decarbonizzazione e della digitalizzazione, in quanto le PMI costituiscono la spina dorsale della nostra economia e, di conseguenza, una pietra angolare della competitività europea a lungo termine;
19. ricorda la necessità di garantire condizioni di parità nel settore digitale, garantendo l'interoperabilità e l'accesso non discriminatorio ai dati, il che consentirebbe alle PMI di prosperare in un'economia europea dei dati equa;
20. chiede che l'adozione dell'intelligenza artificiale (IA) sia agevolata promuovendo la creazione di alleanze di PMI per l'IA nelle catene del valore strategiche;
21. riconosce che, a causa della crisi climatica, milioni di PMI nell'Unione dovranno compiere una transizione verso l'azzeramento delle emissioni nette; invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare gli sforzi per garantire che la finanza sostenibile sia più adatta alle PMI;
22. sottolinea l'importanza di coinvolgere le PMI in programmi e risorse dedicati nell'ambito del piano industriale del Green Deal, in particolare nello sviluppo di tecnologie pulite;
23. ricorda che il Consiglio europeo per l'innovazione (CEI) è un nuovo programma di finanziamento europeo unico nel suo genere, inteso a fornire alle start-up a elevatissimo contenuto tecnologico uno sportello unico per i finanziamenti che consenta loro di trasformare la loro innovazione da un'idea iniziale a un prodotto commerciabile nonché di espandere l'impresa; plaude all'aumento della dotazione di bilancio del CEI e all'ampliamento dell'ambito delle sue attività di equity, nel quadro della proposta relativa a una piattaforma di tecnologie strategiche per l'Europa; incoraggia la Commissione a destinare specificamente alle PMI una parte delle tecnologie strategiche proposte per la piattaforma europea;
24. chiede ulteriori incentivi per incoraggiare la partecipazione delle PMI ai finanziamenti di Orizzonte Europa, garantendo che il sottopilastro sulle PMI nell'ambito del CEI disponga della flessibilità necessaria per mobilitare rapidamente i fondi e aumentare il suo bilancio ove necessario;
25. chiede la designazione di un unico punto di contatto in seno alla Commissione per fornire orientamenti e sostegno chiari alle PMI; chiede l'istituzione di uno sportello digitale unico che funga da sportello unico e raccolga tutti i pertinenti tipi di sostegno finanziario e non finanziario, i formulari e le informazioni per tutte le imprese, comprese le PMI; chiede l'inclusione di tutti gli obblighi di comunicazione previsti dalla legislazione dell'UE, nonché di quelli derivanti dal pacchetto "Pronti per il 55 %", in un unico strumento di comunicazione che possa essere concepito con requisiti specifici e indicatori chiave di prestazione pronti all'uso per le imprese su base flessibile; sottolinea che tale strumento dovrebbe anche fornire un collegamento con le offerte e le opportunità di finanziamento dell'UE, consentendo in tal modo alle imprese di riuscire nella duplice transizione digitale e verde;
26. incoraggia gli Stati membri a condividere le migliori pratiche e a sviluppare procedure complementari a livello nazionale, in particolare quelle a vantaggio delle microimprese e delle piccole imprese;
27. sostiene l'introduzione di misure volte ad aumentare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici, tra cui procedure di gara semplificate e un maggiore utilizzo di strumenti digitali per gli appalti transfrontalieri;
28. chiede l'eliminazione urgente degli ostacoli alle operazioni commerciali transfrontaliere e agli investimenti intra-UE al fine di istituire un vero e proprio mercato unico per tutte le attività economiche;
29. sollecita la Commissione a nominare senza indugio il rappresentante dell'UE per le PMI; ritiene che il rappresentante per le PMI debba occupare una posizione centrale sotto la guida della Presidente della Commissione, onde consentirgli una vigilanza sulle questioni relative alle PMI in tutte le direzioni generali; è del parere che uno dei compiti principali del rappresentante per le PMI debba essere quello di creare condizioni di parità per le imprese transfrontaliere e porre rimedio alla sovraregolamentazione;
30. ritiene che il comitato per il controllo normativo debba essere ampliato e composto per lo più da esperti indipendenti;
31. invita la Commissione ad aggiornare il quadro di valutazione della ripresa e della resilienza per consentire un sistema di monitoraggio in grado di individuare le PMI come beneficiari; sottolinea l'importanza di raccogliere dati granulari per valutare le PMI in settori specifici;
32. sottolinea la necessità di includere la prospettiva delle PMI nel pacchetto "l'IVA (imposta sul valore aggiunto) nell'era digitale"; chiede l'elaborazione di orientamenti ad hoc per le PMI al fine di sostenere il loro modesto accesso ai vantaggi del mercato unico;
33. esorta la Commissione a pubblicare un pacchetto di strumenti dedicato per le PMI che delinei le misure e gli strumenti a disposizione degli Stati membri per sostenere le PMI durante la crisi energetica; incoraggia gli Stati membri a condividere le migliori pratiche, in particolare per quanto riguarda le politiche di bilancio che attenuano l'impatto dell'inflazione e delle perturbazioni nelle catene del valore sulle PMI;
Strumenti politici adatti alle PMI
34. sostiene con fermezza l'introduzione, da parte della Commissione, del controllo della competitività nell'ambito dell'elaborazione di nuove proposte legislative; ritiene che tale controllo dovrebbe essere saldamente integrato nel quadro istituzionale della Commissione;
35. chiede che il principio dell'innovazione sia attuato e valutato per tutti gli atti giuridici nuovi e riveduti proposti dalla Commissione al fine di incoraggiare le innovazioni che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali, sociali ed economici dell'UE e di anticipare e sfruttare i futuri progressi tecnologici; invita la Commissione ad analizzare il potenziale impatto negativo delle proposte di nuovi atti giuridici sullo sviluppo e sull'introduzione delle innovazioni sul mercato;
36. chiede l'applicazione del principio "one in, one out" per stabilizzare l'onere normativo dell'UE al suo livello attuale, seppure elevato; invita la Commissione a esaminare le migliori pratiche a livello nazionale, anche valutando una riduzione di almeno il 30 % degli oneri normativi che gravano sulle PMI, al fine di diminuire la pressione dei costi e di promuovere la competitività; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a razionalizzare le procedure e ad attuare i principi "una tantum" e "digitale per impostazione predefinita", agevolando così i processi amministrativi per le PMI;
37. chiede l'applicazione coerente del principio "pensare anzitutto in piccolo" nelle deliberazioni interne e il rafforzamento dei meccanismi di contributo delle PMI, spiegando le ragioni, se debitamente giustificate, per cui tali contributi non vengono presi in considerazione; riconosce l'importanza delle consultazioni dei gruppi di esperti per le PMI e si rammarica del fatto che il loro utilizzo sia limitato per mancanza di risorse;
38. invita l'UE e i suoi Stati membri ad adoperarsi per migliorare l'accesso alla manodopera qualificata; sottolinea l'importanza dell'acquisizione delle competenze, del miglioramento delle competenze e della riqualificazione dei dipendenti delle PMI, in particolare durante l'Anno europeo delle competenze 2023; esorta la Commissione a valutare le politiche che consentono alle PMI di mantenere una forza lavoro qualificata; sottolinea che le iniziative quali il patto per le competenze, i corsi accelerati per la digitalizzazione, la rete di consulenti in materia di sostenibilità e i poli dell'innovazione digitale dovrebbero dare priorità all'assistenza tecnica alle PMI e alla formazione dei loro dipendenti; chiede che il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo per una transizione giusta e l'agenda per le competenze per l'Europa affrontino adeguatamente le esigenze specifiche delle PMI; è del parere che l'alfabetizzazione digitale, l'alfabetizzazione in materia di appalti pubblici e l'educazione finanziaria e le competenze in materia di gestione della catena produttiva siano essenziali per aumentare la competitività delle PMI;
39. ribadisce il suo invito alla Commissione a presentare una proposta legislativa relativa a una tessera europea di sicurezza sociale volta a facilitare la mobilità dei lavoratori e a migliorare l'applicazione digitale dei diritti in materia di sicurezza sociale, al fine di fornire alle autorità nazionali e alle parti sociali uno strumento in tempo reale per applicare efficacemente il diritto nazionale e dell'UE, compresa la verifica dei documenti portatili A1;
40. ricorda l'importanza di promuovere il dialogo sociale nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche a favore delle PMI, in linea con il pilastro europeo dei diritti sociali;
41. si rammarica del fatto che persista ancora un divario di genere nell'imprenditoria e nell'accesso ai finanziamenti per le microimprese e le piccole e medie imprese guidate da donne; invita la Commissione a valutare gli ostacoli che ancora impediscono alle donne di liberare pienamente il loro potenziale imprenditoriale e a migliorare lo scambio delle migliori pratiche in tema di rafforzamento delle competenze e della sicurezza di sé in tale ambito;
42. sottolinea la necessità di ridurre gli oneri amministrativi e di semplificare l'assunzione di cittadini qualificati di paesi terzi per le PMI, anche valutando la possibilità di consentire alle associazioni industriali o di categoria di agire in qualità di datori di lavoro certificati per conto delle PMI che vi aderiscono;
43. chiede l'attuazione di politiche favorevoli per sostenere la trasmissione delle PMI a conduzione familiare e promuovere lo spirito imprenditoriale della prossima generazione; chiede con urgenza che sia effettuata una valutazione approfondita dell'attuazione della direttiva sulla ristrutturazione preventiva; incoraggia l'inclusione di misure di promozione dei trasferimenti di imprese nel pacchetto di aiuti alle PMI, come la facilitazione di un barometro dei trasferimenti di imprese a livello europeo;
44. valuta positivamente, come primo passo, l'annunciato impegno della Commissione a snellire e semplificare gli obblighi di comunicazione per le imprese e le amministrazioni, riducendoli del 25 %; ricorda tuttavia che gli obblighi di comunicazione rappresentano solo una piccola parte dell'onere normativo e che pertanto sono necessarie misure più drastiche; ritiene che la prevista riduzione degli obblighi di comunicazione dovrebbe applicarsi sia alla legislazione attuale che a quella futura;
45. ritiene che l'UE dovrebbe promuovere strumenti digitali semplici e facili da usare per consentire alle PMI di orientarsi nel contesto normativo dell'UE;
46. invita la Commissione a incoraggiare la diffusione delle migliori pratiche e l'accesso a dati accurati per favorire trasferimenti sicuri e la continuità, in particolare per le imprese a conduzione familiare, per le quali la continuità intergenerazionale è della massima importanza;
47. ritiene che l'UE debba rafforzare il suo principio "grande sulle grandi questioni e piccola sulle piccole" per garantire meglio la proporzionalità e la sussidiarietà e creare un ambiente imprenditoriale prospero per le nostre PMI;
48. chiede che le valutazioni d'impatto globali siano migliorate, prestando particolare attenzione alle PMI, compreso un test PMI vincolante nell'ambito della fase di valutazione d'impatto, al fine di valutare appieno l'impatto economico delle proposte legislative in materia di PMI, compresi i loro costi di conformità; chiede che il test sia aggiornato durante l'intero processo legislativo; raccomanda un riesame completo del test PMI introducendo l'uso di strumenti adeguati per facilitare il contributo delle PMI, la revisione periodica delle valutazioni d'impatto e la differenziazione tra le diverse categorie dimensionali delle PMI; richiama l'attenzione sull'importanza di solide valutazioni d'impatto che tengano conto della competitività delle imprese europee;
49. sottolinea l'importanza di introdurre requisiti semplificati e periodi transitori per le PMI nelle proposte legislative per facilitare la conformità; invita la Commissione a coinvolgere le PMI nel processo di elaborazione del diritto derivato;
o o o
50. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio
Direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l'esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l'efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, e che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 (direttiva sulla ristrutturazione e sull'insolvenza) (GU L 172 del 26.6.2019, pag. 18).