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Procedura : 2022/2195(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A9-0227/2023

Testi presentati :

A9-0227/2023

Discussioni :

PV 03/10/2023 - 19
CRE 03/10/2023 - 19

Votazioni :

PV 04/10/2023 - 7.7
CRE 04/10/2023 - 7.7

Testi approvati :

P9_TA(2023)0346

Testi approvati
PDF 183kWORD 64k
Mercoledì 4 ottobre 2023 - Strasburgo
Uzbekistan
P9_TA(2023)0346A9-0227/2023

Risoluzione del Parlamento europeo del 4 ottobre 2023 sull'Uzbekistan (2022/2195(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 15 maggio 2019, dal titolo "L'UE e l'Asia centrale: nuove opportunità per un partenariato rafforzato" (JOIN(2019)0009),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 17 giugno 2019 sulla nuova strategia per l'Asia centrale,

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 19 settembre 2018 dal titolo "Connessione Europa-Asia – Elementi essenziali per una strategia dell'UE" (JOIN(2018)0031),

–  visto il memorandum d'intesa sulla cooperazione nel settore dell'energia tra l'Unione europea e la Repubblica dell'Uzbekistan, sottoscritto il 24 gennaio 2011 e rinnovato nel febbraio 2017,

–  visto il programma congiunto Unione europea/Consiglio d'Europa dal titolo "Asia centrale - Programma sullo Stato di diritto" (2020-2023), sottoscritto il 28 novembre 2019,

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 1° dicembre 2021, dal titolo "Il Global Gateway" (JOIN(2021)0030),

–  visti i risultati della 18ª riunione dei ministri degli Esteri UE-Asia centrale tenutasi il 17 novembre 2022 a Samarcanda, incentrata sulla ricerca di soluzioni alle sfide comuni,

–  visto il comunicato stampa congiunto dei capi di Stato dell'Asia centrale e del Presidente del Consiglio europeo, emesso a seguito della prima riunione regionale ad alto livello tenutasi ad Astana il 27 ottobre 2022,

–  vista la dichiarazione del portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) in data 4 luglio 2022 sugli ultimi sviluppi in Uzbekistan,

–  vista la dichiarazione comune per la stampa rilasciata il 28 ottobre 2022 da Shavkat Mirziyoyev, Presidente della Repubblica dell'Uzbekistan, e Charles Michel, presidente del Consiglio europeo,

–  visto l'accordo di partenariato e cooperazione che istituisce un partenariato tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da un lato, e la Repubblica dell'Uzbekistan, dall'altro(1),

–  vista la 18ª riunione del sottocomitato dell'accordo di partenariato e cooperazione UE-Uzbekistan, i diritti umani e le questioni correlate, tenutasi il 29 marzo 2022,

–  vista la dichiarazione rilasciata il 15 marzo 2023 nel Tashkent dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani,

–  viste le osservazioni conclusive sulla sesta relazione periodica sull'Uzbekistan del Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione contro le donne, del 1º marzo 2022, sulla terza relazione periodica dell'Uzbekistan del Comitato delle Nazioni Unite dei diritti economici, sociali e culturali del febbraio 2022 e sulla quinta relazione periodica sull'Uzbekistan del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia del settembre 2022,

–  vista la convenzione delle Nazioni Unite del 1989 sui diritti del fanciullo,

–  viste le osservazioni conclusive del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani sulla quinta relazione periodica dell'Uzbekistan, del 1º maggio 2020, sul Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR),

–  vista la convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, del 1984,

–  visto il rapporto del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla promozione e la protezione dei diritti umani nella lotta al terrorismo a seguito di una visita ufficiale in Uzbekistan dal 29 novembre al 7 dicembre 2021, pubblicato il 25 febbraio 2022,

–  vista la strategia nazionale 2021-2026 dell'Uzbekistan per contrastare l'estremismo e il terrorismo,

–  vista la relazione finale della missione di osservazione elettorale dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE/ODIHR) sulle elezioni presidenziali del 24 ottobre 2021, pubblicata il 22 aprile 2022,

–  vista la dichiarazione sui risultati preliminari e le conclusioni della missione di osservazione limitata del referendum dell'OSCE/ODIHR nella Repubblica dell'Uzbekistan, pubblicata il 1º maggio 2023,

–  vista la sua raccomandazione del 26 marzo 2019 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sul nuovo accordo globale tra l'UE e l'Uzbekistan(2),

–  viste le sue precedenti risoluzioni sull'Uzbekistan,

–  visto l'articolo 54 del suo regolamento,

–  visto il parere della commissione per il commercio internazionale,

–  vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0227/2023),

A.  considerando che l'Uzbekistan svolge un ruolo chiave nell'Asia centrale, che è una regione di interesse strategico per l'UE in termini di sicurezza, connettività, diversificazione energetica, risoluzione dei conflitti e difesa dell'ordine internazionale multilaterale basato su regole;

B.  considerando che i negoziati sull'accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione (ARPC) tra l'Unione europea e l'Uzbekistan, inteso ad ammodernare l'attuale accordo di partenariato e cooperazione firmato nel 1999, sono stati ufficialmente avviati il 23 novembre 2018 e si sono conclusi positivamente il 6 luglio 2022; che, per entrare in vigore, l'ARPC necessita dell'approvazione del Parlamento;

C.  considerando che il governo dell'Uzbekistan si è adoperato per bilanciare la crescita economica con la tutela dell'ambiente; che le preoccupazioni ambientali segnalate includono il degrado del suolo, la salinizzazione del suolo, la ridotta qualità dell'acqua e l'erosione idrica;

D.  considerando che l'UE ha stanziato 76 milioni di EUR per il primo quadriennio (2021-2024) del suo programma indicativo pluriennale settennale 2021-2027 per l'Uzbekistan, con altri 7 milioni di EUR destinati al sostegno dei diritti umani e delle organizzazioni della società civile;

E.  considerando che l'Asia centrale sta affrontando una delle crisi idriche più gravi al mondo, che ha gravemente limitato il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) nella regione; che solo poco più della metà della popolazione dell'Uzbekistan ha accesso all'acqua potabile e che le zone rurali presentano una sicurezza idrica significativamente inferiore rispetto alle zone urbane; che l'agricoltura, in particolare l'industria intensiva del cotone, consuma oltre il 90 % delle risorse idriche dell'Uzbekistan; che l'acqua che scorre attraverso i fiumi Syr Darya e Amu Darya, che garantiscono gran parte dell'approvvigionamento idrico dell'Uzbekistan, dovrebbe diminuire fino al 15 % entro il 2050;

F.  considerando che, dopo il crollo dell'Unione sovietica e la sua disastrosa politica agricola e il suo sistema unitario di gestione delle risorse idriche, la sicurezza e la stabilità della regione dell'Asia centrale sono state fortemente influenzate da controversie in materia di risorse idriche; osserva che i cambiamenti climatici in Asia centrale hanno influito sulle risorse idriche e che le intense attività umane hanno portato a uno sfruttamento eccessivo dell'acqua; che la cattiva e sconsiderata gestione idrica e l'inquinamento dei principali fiumi per l'irrigazione delle piantagioni di cotone, avviati dal regime sovietico e continuati in gran parte nei tempi moderni in tutta l'area dei sei paesi della regione, hanno provocato la quasi completa scomparsa del lago d'Aral e di molti dei suoi sottobacini, esponendo la popolazione vulnerabile dell'area a disastrosi problemi sanitari, ecologici e sociali; che i frequenti conflitti idrici e l'instabilità politica hanno limitato la pianificazione unificata e l'efficiente distribuzione dei fiumi transfrontalieri, determinando uno sfruttamento e un utilizzo inefficaci delle risorse idriche della regione;

G.  considerando che l'UE ha contribuito con oltre 5,2 milioni di EUR al Fondo fiduciario di pluripartenariato per la sicurezza umana delle Nazioni Unite per la regione del lago d'Aral nell'ambito del Green Deal europeo; che l'UE si è impegnata a piantare oltre 27 000 alberi nel 2022, congiuntamente con i tentativi del governo uzbeko di bonificare il terreno del deserto di Aralkum;

H.  considerando che il 1º luglio 2022 sono scoppiate proteste nella Repubblica del Karakalpakstan a seguito della pubblicazione delle proposte di modifica della costituzione uzbeka, che avrebbero abolito il suo status di repubblica sovrana in seno all'Uzbekistan e il suo diritto di secessione; che almeno 21 persone sono rimaste uccise e oltre 270 sono rimaste ferite, mentre alcuni detenuti hanno denunciato torture e maltrattamenti, nella successiva repressione delle autorità; che i gruppi e gli attivisti per i diritti umani hanno riferito che le forze di sicurezza hanno utilizzato una forza letale ingiustificata e altre reazioni eccessive per disperdere manifestanti in gran parte pacifici; che 516 persone, tra cui giornalisti, sono state arrestate e alcune sono state tenute in isolamento per settimane dopo le proteste; che il 13 gennaio 2023 22 persone sono state condannate per aver partecipato ai disordini e che Dauletmurat Tajimuratov, un avvocato accusato di aver guidato i disordini, è stato condannato a 16 anni di reclusione; che il 17 marzo 2023 si è concluso il secondo processo a carico di altre 39 persone accusate di aver partecipato alle proteste, alle quali sono state comminate lunghe pene detentive fino a 11 anni;

I.  considerando che il governo uzbeko afferma pubblicamente che in Uzbekistan operano attualmente oltre 10 000 organizzazioni della società civile, mentre i gruppi attivi nel settore dei diritti civili indicano che la maggior parte di queste organizzazioni sono in realtà organizzazioni non governative organizzate dal governo;

J.  considerando che le riforme economiche e politiche intraprese dal presidente Shavkat Mirziyoyev hanno portato il paese a un graduale miglioramento, ma che occorre ancora compiere ulteriori sforzi, in particolare la promessa revisione del codice penale e un nuovo codice delle organizzazioni non governative; che l'Uzbekistan figura come paese "non libero" nella classifica 2023 della Freedom House sulla libertà nel mondo e 2022 sulla libertà in Internet e si colloca al 137º posto su 180 paesi nell'indice 2022 di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa nel mondo, rispetto al 133º posto nel 2022; che l'Uzbekistan si colloca al 126° posto su 180 paesi secondo l'indice di percezione della corruzione di Transparency International relativo al 2022;

K.  considerando che l'OSCE ha dichiarato che nelle elezioni presidenziali del 2021 erano assenti una reale concorrenza tra i candidati e un dialogo significativo con i cittadini e ha rilevato gravi irregolarità procedurali;

L.  considerando che il Senato dell'Oliy Majlis ha fissato al 30 aprile 2023 la data del referendum sulle riforme costituzionali, dopo un rinvio dovuto alla crisi del 2022 nel Karakalpakstan; che gli emendamenti presentati nel referendum interessano circa i due terzi della costituzione; che le modifiche contengono una disposizione che consentirebbe al presidente di rimanere in carica per altri due mandati di sette anni; che, secondo la commissione elettorale centrale, l'affluenza alle urne per il referendum è stata dell'84,5 % e che il 90,2 % dei voti si è espresso a favore della nuova costituzione;

M.  considerando che la missione di osservazione limitata del referendum dell'OSCE/ODIHR ha concluso, nelle sue risultanze e nelle sue conclusioni preliminari, che "il referendum è stato introdotto come prosieguo di riforme più ampie attuate negli ultimi anni, ma si è svolto in un contesto privo di un autentico pluralismo e competizione politica" e che "occorre di incoraggiare ulteriormente le opinioni alternative, offrire opportunità alla società civile indipendente e per il rispetto delle libertà fondamentali, che continuano ad essere limitate"; che, secondo la dichiarazione dell'OSCE/ODIHR sui risultati e le conclusioni preliminari, "gli osservatori hanno rilevato un ampio uso improprio delle risorse amministrative";

N.  considerando che, alla luce della crescente influenza cinese nella regione, negli ultimi anni l'Uzbekistan e la Cina hanno ampliato la loro cooperazione economica; che il progetto ferroviario Cina-Kirghizistan-Uzbekistan farà dell'Uzbekistan la porta d'accesso verso l'Asia meridionale e collegherà le due regioni evitando l'Afghanistan controllato dai talebani, ma fungerà anche da elemento centrale della "Nuova via della seta";

O.  considerando che in Uzbekistan continuano a essere segnalate problematiche significative in relazione ai diritti umani, compresi casi di tortura o di pene crudeli, inumane o degradanti nonostante la pratica sia vietata dalla legge; che altre preoccupazioni segnalate in materia di diritti umani includono gli arresti o le detenzioni arbitrari, l'arresto e l'incarcerazione di prigionieri politici, problemi a livello dell'indipendenza della magistratura, corruzione, restrizioni alle libertà di riunione, dei media e di parola, anche su Internet; che la diffamazione e gli insulti, compresi gli insulti nei confronti del presidente, continuano a essere considerati reati penali nonostante l'impegno assunto dal presidente Mirziyoyev nel 2020 di depenalizzare entrambi i reati; che il blogger Sobirjon Babaniyazov è stato condannato a tre anni di reclusione per avere insultato il presidente online;

P.  considerando che negli ultimi anni l'Uzbekistan ha accelerato la detenzione di giornalisti e blogger, tra cui Otabek Sattoriy, blogger indipendente, giornalista investigativo e attivista che sta scontando una pena detentiva di sei anni e sei mesi per i suoi reportage sulla corruzione; che una decisione del mese di novembre 2022 del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha stabilito che la detenzione di Sattoriy viola il diritto internazionale; che altri giornalisti e blogger condannati per i loro reportage o per le loro espressioni includono Miraziz Bazarov, blogger posto agli arresti domiciliari nel marzo 2021 e condannato a tre anni di libertà limitata con l'accusa di calunnia per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione, Fazilkhoja Arifkhojayev, blogger arrestato nel giugno 2021 e condannato a sette anni e sei mesi per aver ripubblicato e commentato argomenti religiosi sui social media e Lolagul Kallykhanova, fondatrice di Makan.uz, arrestata nel luglio 2022 e condannata a otto anni di libertà limitata per la sua presunta partecipazione alla proteste nel Karakalpakstan; che Valijon Kalonov, un critico del governo che ha invitato a boicottare le elezioni presidenziali del 2021, è detenuto in un ospedale psichiatrico nella regione di Samarcanda dopo che un tribunale ha stabilito che dovrebbe sottoporsi a cure psichiatriche obbligatorie;

Q.  considerando che, nel marzo 2020, il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani, che monitora il rispetto del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, ha espresso preoccupazione per le continue denunce di torture e maltrattamenti, tra cui violenze sessuali e stupri, da parte di funzionari penitenziari e personale delle forze dell'ordine nei confronti di persone private della libertà, comprese le persone detenute con accuse di matrice presumibilmente politica;

R.  considerando che, nel gennaio 2022, il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha riferito che la tortura e i maltrattamenti continuano a essere commessi abitualmente, su istigazione e con il consenso delle forze dell'ordine, degli investigatori e dei funzionari penitenziari dello Stato parte, principalmente allo scopo di estorcere confessioni o informazioni da utilizzare nei procedimenti penali; che le promesse del presidente Mirziyoyev di affrontare le cause profonde della tortura durante la custodia statale hanno portato all'adozione di alcune misure positive, quali la normativa che stabilisce che le prove ottenute sotto tortura non sono ammissibili in tribunale; che tali tutele giuridiche non sono attuate in modo coerente e che i casi di tortura in genere non sono oggetto di indagini adeguate da parte delle autorità; che i detenuti si astengono spesso dal presentare denunce per paura di rappresaglie;

S.  considerando che i musulmani che praticano la loro fede al di fuori del controllo statale continuano a essere presi di mira dalle autorità con false accuse penali relative all'estremismo religioso; che, ad esempio Bobirjon Tukhtamurodov è stato condannato a oltre 5 anni di reclusione per avere partecipato a un'organizzazione religiosa vietata e che altri musulmani, tra cui Oybek Khamidov, Khasan Abdirakhimov e Alimardon Sultonov sono stati incarcerati con accuse penali legate all'estremismo;

T.  considerando che in Uzbekistan è tuttora incompiuto il compito di riparare i torti passati nei confronti delle persone detenute illegalmente e in violazione dei loro diritti; che, mentre negli ultimi anni l'Uzbekistan ha rilasciato decine di ex prigionieri di coscienza, le autorità non hanno adottato misure per reinserire queste persone, che continuano a essere condannate per reati ai sensi della legge, o per risarcire i danni causati loro, tra l'altro, dalle lunghe detenzioni, torture e abusi che molti hanno subito, dall'isolamento dalla famiglia e dagli amici e dalla perdita del lavoro;

U.  considerando che nel luglio 2021 l'Uzbekistan ha adottato una strategia nazionale per combattere l'estremismo e il terrorismo per il periodo 2021-2026; che l'obiettivo dichiarato della strategia è perseguire una politica statale efficace e coordinata volta a contrastare l'estremismo e il terrorismo, al fine di garantire la sicurezza nazionale e i diritti e le libertà dei cittadini; che la presa di potere dei talebani in Afghanistan ha accresciuto le preoccupazioni dell'Uzbekistan per la potenziale propagazione del terrorismo dall'Afghanistan ai suoi vicini dell'Asia centrale, in particolare da parte dello Stato islamico-provincia di Khorasan, nonché dell'Unione della Jihad islamica, del Movimento islamico dell'Uzbekistan, del Katibat al-Imam al-Bukhari e del Jamaat Ansarullah; che l'Uzbekistan continua a partecipare attivamente alla piattaforma diplomatica C5+1 e alla relativa cooperazione in materia di la lotta al terrorismo/lotta all'estremismo violento;

V.  considerando che una recente indagine condotta dall'istituto di ricerca uzbeko sulla famiglia e sulle donne ha rilevato che una donna su tre ha subito abusi da parte dei mariti e una su quattro da parte della suocera; che solo il 7 % dei casi di violenza domestica è portato dinanzi ai tribunali; che la maggior parte delle vittime di violenza domestica non è in grado di accedere all'assistenza giuridica in quanto dipende finanziariamente dal proprio coniuge; che le vittime di violenza domestica risentono anche di un'assistenza di emergenza inadeguata, di un numero insufficiente di rifugi e di finanziamenti per le linee di assistenza telefonica diretta, nonché della mancanza di assistenti sociali e di psicologi qualificati; che il femminicidio da parte del marito o di altri parenti è una conseguenza comune dell'impunità per la violenza domestica, sebbene non siano disponibili statistiche ufficiali; che i matrimoni precoci sono ancora diffusi in alcune zone rurali dell'Uzbekistan e ostacolano i diritti delle donne nel paese limitandone le opportunità di istruzione e di lavoro;

W.  considerando che, ai sensi dell'articolo 120 del codice penale dell'Uzbekistan, la condotta omosessuale consensuale tra uomini è un reato punibile con la reclusione fino a tre anni; che tale legge non solo viola i diritti umani degli uomini gay e bisessuali, ma emargina ulteriormente la più ampia comunità LGBTIQ, creando un ambiente ostile e discriminatorio, ostacolando la loro possibilità di avere accesso a diritti e servizi basilari e rendendo loro difficile vivere la propria vita liberamente e apertamente;

X.  considerando che l'Uzbekistan ha subito carenze energetiche gravi e senza precedenti durante l'inverno 2022-2023, che hanno lasciato gran parte del paese senza riscaldamento ed elettricità e hanno contribuito a ridurre la fiducia dei cittadini nei confronti dell'amministrazione statale;

Y.  considerando che la commissione per gli affari esteri del Parlamento ha visitato l'Uzbekistan il 23 e 24 febbraio 2022; che la sua delegazione alle commissioni parlamentari di cooperazione UE-Kazakhstan, UE-Kirghizistan, UE-Uzbekistan e UE-Tagikistan, e per le relazioni con il Turkmenistan e la Mongolia si è recata periodicamente in visita in Uzbekistan;

Z.  considerando che l'Uzbekistan si è ritirato dall'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva a guida russa nel 2018; che dopo che la Russia ha lanciato una guerra di aggressione non provocata, ingiustificata e illegale contro l'Ucraina, l'Uzbekistan ha assunto una posizione neutrale e ha chiesto una risoluzione pacifica del conflitto; che il 17 marzo 2022 l'ex ministro degli esteri uzbeko Abdulaziz Kamilov ha dichiarato che l'Uzbekistan non riconoscerà gli Stati separatisti di Donetsk e Luhansk in Ucraina;

Relazioni tra UE e Uzbekistan

1.  si compiace del fatto che siano stati ultimati i negoziati sull'accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione (ARPC) UE-Uzbekistan, che crea un nuovo quadro moderno e ambizioso per l'approfondimento delle relazioni bilaterali; ribadisce che l'accordo pone nettamente l'accento sui valori condivisi, la democrazia e lo Stato di diritto, i diritti umani e le libertà fondamentali e lo sviluppo sostenibile; rileva che esso getta le basi altresì per una cooperazione rafforzata in materia di politica estera e di sicurezza, anche su questioni quali la stabilità regionale, la connettività digitale, la cooperazione internazionale e la prevenzione dei conflitti; sottolinea l'importanza di una maggiore cooperazione UE-Uzbekistan, in particolare alla luce dei recenti eventi geopolitici, come la guerra illegale di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina;

2.  sollecita una rapida conclusione delle necessarie procedure giuridiche e tecniche e la firma dell'ARPC, che creerebbero le premesse affinché il Parlamento eserciti le proprie prerogative in relazione alla ratifica dell'accordo; sottolinea l'importanza dello stretto coinvolgimento del Parlamento europeo nel monitoraggio dell'attuazione di tutte le parti dell'ARPC dopo la sua entrata in vigore;

3.  prende atto delle ambiziose riforme previste nell'ambito della strategia di sviluppo del nuovo Uzbekistan per il periodo 2022-2026, intesa a realizzare un reale cambiamento nel paese in termini di sviluppo socioeconomico, efficienza dell'amministrazione, maggiore indipendenza del sistema giudiziario e rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali; valuta positivamente le misure volte a migliorare il sistema anticorruzione e invita le autorità a proseguire e intensificare i loro sforzi a tale riguardo, tenendo conto delle conclusioni del secondo forum internazionale anticorruzione di Tashkent; chiede che nel programma di riforme siano inserite garanzie per le libertà religiose e di stampa, compreso l'accesso a Internet e media liberi e aperti; insiste sul fatto che la riforma costituzionale rappresenta un'occasione per rafforzare lo Stato di diritto e conferire una solida base giuridica alle riforme; invita le autorità uzbeke a proseguire tale processo in consultazione con i cittadini, la società civile e le parti interessate, tra cui la Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa, sulla base delle norme internazionali e delle migliori prassi;

4.  prende atto dei risultati del referendum costituzionale in Uzbekistan svoltosi il 30 aprile 2023 che ha approvato la nuova costituzione che mira ad apportare cambiamenti significativi al quadro giuridico del paese; esprime tuttavia preoccupazione per le disposizioni che consentono al presidente di prorogare il suo mandato; deplora che il governo abbia modificato i limiti del mandato in modo non trasparente e non democratico ed esorta il governo a seguire i principi della democrazia e dello Stato di diritto; sottolinea che il processo di democratizzazione dell'Uzbekistan dovrebbe essere accelerato;

5.  apprezza il fatto che il 28 marzo 2023 l'OSCE/ODIHR abbia inviato una missione di osservazione limitata del referendum al fine di valutare il modo in cui si è svolto il referendum; invita le autorità uzbeke a prendere atto con attenzione delle risultanze e delle conclusioni della missione di osservazione limitata del referendum e ad attuare le raccomandazioni della relazione finale della missione di osservazione elettorale 2021 dell'ODIHR, nonché a rivedere i requisiti legislativi e amministrativi per la registrazione dei partiti politici e a stabilire una netta separazione tra Stato e partito unitamente a sanzioni efficaci contro l'uso improprio delle risorse amministrative; invita le autorità a riformare ulteriormente il quadro giuridico elettorale al fine di consentire la partecipazione di tutti i candidati democratici alle future elezioni e creare un vero ambiente politico pluralistico;

Cooperazione regionale, relazioni internazionali e sfide globali

6.  considera l'Asia centrale una regione di interesse strategico per l'UE in termini di sicurezza, connettività, diversificazione energetica, risoluzione dei conflitti e difesa dell'ordine internazionale multilaterale basato su regole; osserva che l'Uzbekistan si trova in una posizione privilegiata per essere la forza trainante di una cooperazione regionale che aiuterebbe l'Asia centrale a diventare uno spazio economico e politico più resiliente, prospero e strettamente interconnesso; apprezza l'impegno dell'Uzbekistan nella piattaforma C5+1; incoraggia l'UE a intensificare l'impegno politico, economico e di sicurezza con l'Asia centrale in linea con l'importanza geostrategica della regione e a rispettare i valori della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto, che sono alla base dell'azione esterna dell'UE;

7.  sottolinea le grandi potenzialità di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa in materia di connettività sostenibile e digitale, soprattutto grazie all'iniziativa Global Gateway su energia, risorse idriche e sicurezza, ma anche attraverso un approccio multidimensionale finalizzato a diversificare le rotte commerciali nonché a promuovere maggiori investimenti privati e la cooperazione in materia di scienza e tecnologia, assistenza sanitaria, produzione industriale e rafforzamento delle capacità, a fornire formazione professionale e istruzione e a promuovere i contatti interpersonali; sottolinea, al riguardo, l'importanza dei programmi di cooperazione e di dialogo dell'UE quali la gestione delle frontiere in Asia centrale, il programma d'azione in materia di droga per l'Asia centrale e l'applicazione della legge in Asia centrale, che sono funzionali per la cooperazione in questi ambiti politici;

8.  ritiene che la strategia dell'UE del 2019 per l'Asia centrale debba essere ulteriormente aggiornata al fine di riflettere le conseguenze delle molteplici crisi geopolitiche recenti, tra cui la guerra illegale di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, la presa del potere da parte dei talebani in Afghanistan, le ambizioni globali della Cina e i cambiamenti politici nei paesi vicini;

9.  riconosce che la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e le sue implicazioni rappresentano sia sfide che opportunità per l'Uzbekistan e altri Stati dell'Asia centrale, che tradizionalmente intrattengono strette relazioni con la Russia; deplora che l'Uzbekistan non abbia condannato l'invasione militare dell'Ucraina da parte della Russia e incoraggia le autorità a farlo chiaramente in linea con la comunità internazionale; apprezza la dichiarazione del 17 marzo 2022 dell'ex ministro degli esteri Kamilov, in cui ha chiesto l'immediata cessazione delle ostilità in Ucraina, riconoscendo nel contempo l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina; rileva, nel contempo, che le autorità uzbeke non hanno riconosciuto l'indipendenza delle cosiddette repubbliche di Donetsk e di Luhansk; deplora, tuttavia, che l'Uzbekistan si sia astenuto nelle votazioni sulle risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sull'Ucraina, in particolare quelle del 2 marzo 2022, del 24 marzo 2022 e del 23 febbraio 2023, in cui si chiedeva la cessazione dell'offensiva russa e il ritiro immediato dall'Ucraina; deplora che il 7 aprile 2022 l'Uzbekistan si sia opposto all'espulsione della Russia dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite; deplora la presenza del presidente dell'Uzbekistan alla parata del Giorno della vittoria del 9 maggio 2023 a Mosca;

10.  prende atto dell'impegno della leadership politica uzbeka a non permettere l'elusione delle sanzioni imposte alla Russia e alla Bielorussia e si augura che manterrà tale impegno; invita la Commissione a garantire che l'undicesimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia tenga conto dell'elusione delle sanzioni attraverso l'Asia centrale, dato che il forte aumento degli scambi tra i paesi di questa regione e la Federazione russa a partire dall'anno scorso indica che il paese potrebbe costituire un punto di trasbordo di merci e tecnologie soggette a sanzioni verso la Russia e la Bielorussia; invita l'UE a dialogare da vicino con le autorità sulla questione;

11.  si compiace del fatto che il governo e il popolo uzbeko si siano adoperati per fornire cibo e assistenza medica all'Ucraina e li invita a continuare a fornire assistenza all'Ucraina di fronte alla guerra di aggressione della Russia; apprezza, alla luce dell'arruolamento e della repressione delle libertà fondamentali da parte della Russia, il ruolo positivo dell'Uzbekistan nell'accogliere un gran numero di cittadini russi in fuga dalla Russia per vari motivi politici; valuta positivamente la dichiarazione dell'ambasciata uzbeka a Mosca secondo cui qualsiasi forma di partecipazione ad attività militari sul territorio di paesi stranieri è considerata un'attività mercenaria, in risposta alle richieste di alcuni cittadini uzbeki residenti in Russia di unirsi all'invasione russa in corso e non provocata dell'Ucraina;

12.  riconosce i principi della politica estera uzbeka di astensione da alleanze militari, rifiuto di dispiegare truppe al di fuori dei propri territori nazionali o di ospitare basi militari straniere e di non intervento negli affari interni dei paesi stranieri; elogia il ruolo dell'Uzbekistan nelle piattaforme multilaterali, comprese le sue importanti iniziative nel quadro delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali per far fronte alle questioni regionali e globali contemporanee;

13.  apprezza la strategia nazionale 2021-2026 dell'Uzbekistan volta a contrastare l'estremismo e il terrorismo e invita l'UE e gli Stati membri a valutare una più stretta cooperazione in materia di lotta al terrorismo, in particolare per garantire che non vi sia una propagazione del terrorismo dall'Afghanistan in tutta la regione;

14.  riconosce che, nell'attuale clima geopolitico e di sicurezza, l'impegno regionale presenta serie sfide, in particolare alla luce del mancato riconoscimento globale del governo talebano in Afghanistan e dell'impatto delle sanzioni internazionali sui piani economici e sulle iniziative in materia di connettività;

15.  prende atto delle strette relazioni storiche dell'Uzbekistan con l'Afghanistan, che sono proseguite dopo l'ascesa al potere dei talebani; plaude all'impegno dell'Uzbekistan ad attenuare la grave crisi umanitaria nel paese tramite la fornitura di aiuti umanitari e di energia elettrica, in particolare alle donne e alle ragazze afghane, e attraverso l'istituzione nell'ottobre 2021 del polo logistico e di intervento umanitario regionale dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati a Termez, vicino al confine tra l'Uzbekistan e l'Afghanistan;

16.  invita l'Uzbekistan ad avvalersi dei suoi contatti con i talebani in modo costruttivo per insistere sul rispetto dei diritti e dell'umanità di donne e ragazze e, più in generale, per chiedere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali di tutti gli afghani, comprese le persone appartenenti a minoranze e le persone con disabilità, condizioni essenziali per un maggiore dialogo della comunità internazionale con l'Afghanistan, anche attraverso la connettività a sostegno dei diritti umani e la prevenzione degli effetti della radicalizzazione regionale e della migrazione indotta dai conflitti; ribadisce la sua ferma condanna nei confronti della decisione dei talebani di vietare alle donne e alle ragazze l'istruzione secondaria e universitaria e di proibire alle ONG e alle Nazioni Unite di assumere personale di sesso femminile; deplora il fatto che le persone con disabilità continuino a subire discriminazioni, limitazioni dei servizi e la mancanza di un quadro legislativo o istituzionale che garantisca il rispetto dei loro diritti fondamentali in Afghanistan;

17.  elogia l'Uzbekistan per aver ospitato rifugiati provenienti dall'Afghanistan e per avere svolto dal 2019 incontri internazionali annuali sull'Afghanistan, che hanno visto la partecipazione di un ampio spettro di attori e hanno fornito un forum di discussione costruttiva sulla stabilità regionale; rileva, tuttavia, che l'Uzbekistan non è firmatario della Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati del 1951, il che crea difficoltà per una soluzione a lungo termine a favore degli afgani in Uzbekistan; esorta il governo uzbeko a firmare e a ratificare la suddetta Convenzione e a consentire a un maggior numero di rifugiati afgani di cercare rifugio o di transitare in tutto il paese;

18.  plaude alla collaborazione tra l'UE e l'Uzbekistan volta a fornire ai bambini, ai giovani e alle famiglie costretti a fuggire dall'Afghanistan il sostegno dell'UNICEF, anche attraverso l'istruzione inclusiva, i servizi sociali e l'assistenza legale; invita gli Stati membri e il SEAE a collaborare con l'Uzbekistan al fine di assistere le donne che tentano di fuggire dall'Afghanistan;

19.  plaude all'accordo storico concluso il 27 gennaio 2023 tra l'Uzbekistan e il Kirghizistan sulla delimitazione del confine tra i due paesi, che risolve il contenzioso tra le due parti e porta a compimento un processo trentennale; plaude altresì alla firma della dichiarazione di partenariato strategico globale tra i due paesi; si compiace del fatto che tali accordi contribuiranno inoltre ad approfondire ulteriormente le relazioni e la cooperazione a livello bilaterale, anche nei settori del commercio e dell'energia; accoglie altresì con favore l'accordo del 22 dicembre 2022 tra l'Uzbekistan e il Kazakistan sulla delimitazione del confine di Stato kazako-uzbeko, che è il risultato di 19 anni di negoziati; elogia l'Uzbekistan per essere riuscito a risolvere complesse questioni relative all'uso dell'acqua, alla delimitazione e alle controversie transfrontaliere con i suoi vicini, come il Tagikistan; riconosce il ruolo fondamentale dell'Uzbekistan nella promozione di legami più stretti con i paesi vicini, fra cui il Kazakistan, attraverso una serie di progetti di connettività; evidenzia l'importanza della stabilità regionale ed esorta tutte le parti a impegnarsi in un dialogo costruttivo per risolvere eventuali conflitti in modo pacifico e diplomatico;

20.  apprezza l'adozione, da parte del governo uzbeko, della strategia di sviluppo del settore idrico 2020-2030 e i suoi sforzi volti a mobilitare il sostegno internazionale per far fronte alle conseguenze del prosciugamento e della salinizzazione del lago d'Aral, nonché del collasso del suo intero ecosistema; incoraggia una più stretta cooperazione a livello regionale e globale per trovare potenziali soluzioni, come il progetto del vertice Aral Cultura, recentemente annunciato, che riunirà la comunità locale e internazionale e promuoverà l'agricoltura sostenibile; si compiace del fatto che l'UE e altre organizzazioni siano coinvolte nel miglioramento della situazione ambientale e socioeconomica nella regione del lago d'Aral;

21.  apprezza il ruolo crescente dell'Uzbekistan nella diplomazia idrica regionale e invita la Commissione e il SEAE ad assistere l'Uzbekistan nella sua cooperazione con i paesi vicini, in particolare con il Kazakistan e il Kirghizistan, nonché a fornire all'Uzbekistan e ai vicini interessati l'assistenza tecnica e finanziaria necessaria per ripristinare gli ecosistemi collassati del lago d'Aral e del suo bacino aumentando il flusso d'acqua per diminuire la salinità, migliorando i canali di irrigazione e contribuendo a introdurre colture che richiedano meno acqua e meno prodotti tossici, fra le altre misure; sottolinea l'importanza di migliorare le relazioni regionali nel contesto dell'acqua, dato che la ricerca ha dimostrato che la crisi idrica in Asia centrale non è causata da una carenza di risorse idriche totali, ma dalle pratiche di ripartizione dell'acqua; sottolinea il fatto che la riconciliazione dei conflitti, compresi quelli relativi alla distribuzione dell'acqua, è fondamentale per il conseguimento della stabilità regionale a lungo termine e degli OSS;

Diritti umani e libertà fondamentali, Stato di diritto e società civile

22.  condanna la repressione e la violenza nei confronti del popolo karakalpako e deplora la perdita di vite umane avvenuta durante le proteste nella Repubblica del Karakalpakstan del 1° e del 2 luglio 2022; invita le autorità dell'Uzbekistan ad astenersi dall'usare una forza sproporzionata contro i manifestanti pacifici e ad avviare un'indagine realmente indipendente, imparziale ed efficace sugli eventi, compresi i decessi e le lesioni gravi verificatesi, nonché sulle azioni intraprese dalle forze di sicurezza, fra cui le armi utilizzate; prende atto degli sforzi compiuti dalle autorità uzbeke per aprire al pubblico e ai media tali processi, ma sottolinea l'importanza di processi giudiziari trasparenti basati sul rispetto dei diritti degli imputati e sull'adesione alle buone prassi internazionali; plaude all'impegno delle autorità uzbeke a mantenere l'attuale assetto costituzionale del Karakalpakstan;

23.  ribadisce l'importanza del diritto delle persone alla libertà di riunione, alla libertà di associazione e alla libertà di espressione; chiede un'indagine indipendente su tutte le denunce di tortura e di maltrattamenti riferite dagli imputati durante i processi legati alle proteste e dall'attivista e avvocato Dauletmurat Tajimuratov, nonché sulla morte di Polat Shamshetov, deceduto pochi giorni dopo essere stato condannato; invita le autorità uzbeke a garantire che i detenuti e i prigionieri siano detenuti in condizioni compatibili con il rispetto della loro dignità umana; chiede che siano revocate le condanne per complotto per prendere il potere in violazione dell'ordine costituzionale, dato che i manifestanti chiedevano il rispetto della costituzione; deplora il fatto che i manifestanti karakalpaki siano stati giudicati colpevoli e condannati a lunghe pene detentive e chiede il rilascio di tutti i prigionieri politici, compresi quelli arrestati durante le proteste nel Karakalpakstan, nonché delle migliaia di altri detenuti con accuse a sfondo politico;

24.  manifesta preoccupazione per le segnalazioni riguardo alla repressione transnazionale da parte dell'Uzbekistan nei confronti del popolo karakalpako in diaspora all'indomani delle proteste del luglio 2022, dato che gli attivisti karakalpaki sono stati arrestati o deportati con la forza da altri paesi;

25.  sottolinea il ruolo importante che può svolgere la società civile nel sostenere riforme efficaci e inclusive e il buongoverno; deplora gli ostacoli significativi alla registrazione delle ONG, dal momento che a diverse organizzazioni della società civile indipendenti è stata ripetutamente negata la registrazione per motivi che sembrano essere di ordine politico; deplora gli obblighi imposti alle ONG che ricevono finanziamenti esteri dalla normativa sul coordinamento tra organizzazioni non commerciali non governative e autorità pubbliche nell'attuazione di progetti a titolo di sovvenzioni internazionali, approvata con decreto n. 328 del Consiglio dei ministri uzbeko del 13 giugno 2022, che restringe lo spazio per le attività della società civile e ostacola l'esercizio della libertà di associazione; sottolinea che l'ostacolo alla registrazione delle ONG può incidere anche sulle relazioni commerciali tra l'UE e l'Uzbekistan, dato che la legislazione dell'UE e degli Stati membri in materia di dovere di diligenza può richiedere capacità di monitoraggio da parte delle ONG;

26.  invita il governo dell'Uzbekistan a permettere alle organizzazioni indipendenti per i diritti umani, compresi i gruppi internazionali per i diritti umani, di registrarsi nel paese e svolgere le loro attività senza indebite interferenze statali, nonché ad adottare un codice per le ONG in linea con le norme internazionali;

27.  invita le autorità uzbeke a continuare a compiere progressi nel rispetto dei principi relativi allo status delle istituzioni nazionali per la promozione e la protezione dei diritti umani (principi di Parigi);

28.  esprime profonda preoccupazione per gli scarsi risultati dell'Uzbekistan in materia di democrazia, libertà dei media, diritti umani e Stato di diritto, come riferito dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani; deplora il fatto che i partiti dell'opposizione non siano praticamente autorizzati a operare all'interno del paese e che le minoranze etniche e religiose siano spesso sottorappresentate nelle strutture statali e discriminate; invita il governo uzbeko a rispettare la libertà di associazione sia per le ONG che per i partiti politici; deplora il fatto che, nonostante alcuni miglioramenti nella lotta alla corruzione, la concussione, il nepotismo e l'estorsione siano ancora diffusi nella pubblica amministrazione;

29.  invita il governo uzbeko a riavviare la riforma del codice penale in linea con le norme internazionali in materia di diritti umani e con le raccomandazioni degli organismi previsti dai trattati delle Nazioni Unite, in particolare a modificare gli articoli relativi alle definizioni eccessivamente ampie di reati contro lo Stato e l'estremismo, ad abrogare gli articoli che consentono la proroga arbitraria delle condanne dei prigionieri politici, a depenalizzare la "diffamazione" e gli "insulti", comprese le critiche online nei confronti del Presidente, e a modificare la definizione di tortura in conformità della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici; deplora la mancanza di condizionalità in materia di diritti umani e sottolinea che i finanziamenti dell'UE dovrebbero essere subordinati al miglioramento della situazione dei diritti umani;

30.  sottolinea l'importanza di rafforzare il ruolo e il lavoro di Oliy Majlis in modo da migliorare il controllo parlamentare; chiede miglioramenti della cooperazione interparlamentare tra il Parlamento europeo, in particolare la commissione parlamentare di cooperazione, e il parlamento uzbeko su questioni di interesse comune, come il miglioramento della democrazia, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

31.  condanna l'uso continuo che, secondo le denunce, viene fatto della tortura e di trattamenti crudeli e disumani nelle carceri e nei centri di detenzione dell'Uzbekistan e chiede che siano attuate in modo coerente garanzie giuridiche e siano condotte indagini idonee su tutte le denunce di tortura;

32.  si compiace dei progressi concernenti la ratifica del protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti e incoraggia le autorità a completare tale processo quanto prima;

33.  deplora la mancanza di pluralismo dei media in Uzbekistan; invita a garantire la sostenibilità finanziaria e l'indipendenza degli organi di comunicazione in modo da eliminare le influenze politiche; chiede maggiore trasparenza riguardo alla titolarità dei media, in modo da rafforzare l'indipendenza e il pluralismo dei media; rileva la necessità di rafforzare la resilienza dei media uzbeki contro la propaganda e la disinformazione attraverso la promozione di media in lingua uzbeka e di programmi di formazione digitale, fornendo anche informazioni sul regolamento generale dell'UE sulla protezione dei dati e sulla legge sui servizi digitali;

34.  condanna qualsiasi minaccia nei confronti di giornalisti e blogger e invita le autorità a garantire il rispetto dei diritti dei giornalisti, dei blogger indipendenti, dei produttori di contenuti e dei difensori dei diritti umani e la loro protezione da violenze, vessazioni, detenzioni immotivate, pressioni, minacce rivolte a loro e alle loro famiglie e torture, nonché a indagare su tutti gli attacchi nei loro confronti;

35.  condanna i recenti arresti e le recenti persecuzioni di giornalisti accusati di aver partecipato alle proteste del luglio 2022 e la condanna di Dauletmurat Tajimuratov; chiede il rilascio di giornalisti, blogger indipendenti, detrattori del governo e difensori dei diritti umani, compresi quelli provenienti dal Karakalpakstan, che sono stati perseguiti per il loro lavoro; prende atto, a tale proposito, dei casi specifici dei blogger Otobek Sattoriv, Miraziz Bazarov e Fazilkhoja Arifkhojayev, nonché del giornalista karakalpako Lolagul Kallykhanova e di altri, tra cui Sobirjon Babaniyazov e Valijon Kalonov;

36.  condanna con forza il progetto di codice dell'informazione proposto dall'Agenzia per l'informazione e le comunicazioni di massa dell'Uzbekistan e pubblicato a metà del dicembre 2022, che, se adottato, rappresenta una grave minaccia per la libertà di espressione e per i diritti umani nel paese, e chiede che sia ritirato; ricorda alle autorità l'importanza di difendere la libertà di espressione, sia online che offline, la libertà di riunione, la libertà di associazione e l'indipendenza dei media;

37.  sottolinea l'importanza di astenersi dal limitare o bloccare siti web e invita il governo a garantire che qualsiasi restrizione sia strettamente limitata a casi in cui tale restrizione sia in linea con le norme internazionali, si basi su criteri oggettivi e trasparenti definiti per legge e sia specifica per contenuto, assicurandosi nel contempo che il pubblico sia debitamente informato;

38.  invita il governo a tutelare il diritto alla libertà di religione e a modificare la legge sulla religione del 2021 conformemente alle raccomandazioni formulate dall'ex relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o di credo in una relazione del 29 marzo 2023, la quale osserva che le definizioni di estremismo e di terrorismo sono vaghe ed eccessivamente ampie e portano a detenzioni arbitrarie e restrizioni indebite del diritto alla libertà di religione o di credo; raccomanda che le relative disposizioni giuridiche siano redatte in modo rigoroso e preciso; deplora la persecuzione religiosa e chiede il rilascio immediato e incondizionato di Bobirjon Tukhtamurodov, Oybek Khamidov, Khasan Abdirakhimov e Alimardon Sultonov; esorta le autorità uzbeke a proteggere i cristiani convertiti che rischiano di subire aggressioni fisiche, rapimenti e matrimoni forzati da parte delle loro famiglie e della comunità;

39.  esorta le autorità uzbeke ad adottare misure per riabilitare le vittime di detenzione ingiustificata e a riparare il danno loro arrecato, anche annullando le loro condanne, riconoscendole e risarcendole per il danno arrecato e fornendo assistenza, ad esempio cure mediche e psicologiche;

40.  rileva che, malgrado l'adozione di precedenti leggi, tra cui quella del 2019 sulla protezione delle donne dalle molestie e dalla violenza, la violenza di genere contro le donne continua a essere diffusa; accoglie con favore il disegno di legge sulla violenza di genere, che comprende anche la violenza domestica e l'abuso sessuale sui minori, adottato dal Senato uzbeko il 6 aprile 2023 e firmato dal presidente Mirziyoyev l'11 aprile 2023, come passo significativo verso la completa penalizzazione della violenza domestica in linea con le norme internazionali; riconosce, a tale proposito, l'opera di sensibilizzazione portata avanti per anni dalle attiviste uzbeke per i diritti delle donne; chiede che tutte le leggi in materia di violenza di genere siano effettivamente attuate e fatte rispettare dalle autorità in tutte le regioni dell'Uzbekistan;

41.  invita le autorità a continuare ad adottare misure per far sì che l'Uzbekistan ottemperi pienamente ai suoi obblighi derivanti dalla Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne, come indicato nelle osservazioni conclusive sulla sesta relazione periodica sull'Uzbekistan del Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione contro le donne; invita le autorità uzbeke a continuare a collaborare con le organizzazioni della società civile e i partner locali e internazionali per affrontare tali questioni; si attende che le autorità uzbeke promuovano la parità di genere nel settore dell'istruzione, nei luoghi di lavoro e nell'intera pubblica amministrazione;

42.  sottolinea che la partecipazione attiva delle donne alla vita pubblica e politica, in particolare a livello dirigenziale e decisionale, dovrebbe essere agevolata mediante iniziative giuridiche, istituzionali ed educative globali e che i partiti politici dovrebbero essere incoraggiati ad agevolare l'affermazione delle donne in politica, aumentare la visibilità delle donne durante le campagne elettorali e integrare le questioni di genere nelle loro piattaforme;

43.  incoraggia le autorità a intensificare gli sforzi per fermare i matrimoni precoci in Uzbekistan e invita il governo dell'Uzbekistan ad adoperarsi maggiormente per porre fine a tale pratica nel paese e tutelare i diritti delle ragazze e dei ragazzi, compreso il diritto all'istruzione per le ragazze e per le donne; si attende che le autorità uzbeke garantiscano pari opportunità e accesso all'istruzione a tutti gli studenti dell'Uzbekistan, indipendentemente dal loro ambiente d'origine o status socioeconomico;

44.  condanna, con la massima fermezza, il fatto che i rapporti omosessuali consensuali tra uomini continuino a essere considerati reato ed è profondamente preoccupato per la prevalenza di intimidazioni, molestie, violenze e stigmatizzazione nei confronti delle persone LGBTIQ nel paese; esorta le autorità dell'Uzbekistan a depenalizzare la condotta omosessuale abrogando l'articolo 120 del codice penale, in linea con il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR), a garantire la sicurezza, la privacy e la non discriminazione delle persone LGBTIQ in Uzbekistan e ad adottare una legge organica contro la discriminazione che includa l'orientamento sessuale e l'identità di genere come motivi oggetto di protezione; invita il governo a rivedere i suoi piani per quanto riguarda una nuova disposizione di legge, proposta nell'agosto 2022, che prescrive esami medici obbligatori per testare l'HIV nei cosiddetti "gruppi pericolosi", vale a dire uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, lavoratori del sesso e tossicodipendenti;

Cooperazione settoriale

45.  apprezza l'impegno dell'Uzbekistan volto a ridurre le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e incoraggia il paese, in quanto principale produttore di elettricità in Asia centrale, a dare la priorità a soluzioni energetiche sostenibili che apportino benefici a lungo termine alla regione; invita l'Uzbekistan a proseguire e a intensificare i propri programmi di transizione verde in linea con l'accordo di Parigi sul clima, di cui l'Uzbekistan è parte;

46.  prende atto del potenziale delle risorse naturali dell'Uzbekistan in termini di diversificazione energetica dell'UE nel quadro di partenariati sostenibili, riconoscendo nel contempo il ruolo cruciale dell'UE nel finanziamento delle riforme settoriali dell'Uzbekistan, nel miglioramento della sua efficienza energetica e nella riduzione delle sue emissioni di gas a effetto serra; ritiene che, sulla base del memorandum d'intesa UE-Uzbekistan e delle consultazioni bilaterali, entrambe le parti si stiano adoperando al fine di migliorare la propria sicurezza energetica e ambientale; deplora, a tale proposito, i vantaggi che le società statali russe e gli insider della politica russi traggono dal settore del gas in Uzbekistan e i tentativi da parte russa di ottenere vantaggi politici attraverso la fornitura di gas;

47.  invita la Commissione e il SEAE a intensificare gli sforzi volti a contribuire allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili in Uzbekistan, in linea con gli OSS e in modo da prevenire crisi future causate dalla carenza di combustibili fossili; plaude ai validi progetti nel quadro del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, che hanno predisposto in Uzbekistan alloggi efficienti dal punto di vista energetico e a basse emissioni di carbonio i quali hanno resistito alla crisi energetica, e invita le autorità uzbeke a contribuire ad ampliare tali sforzi ed estenderli anche agli alloggi esistenti;

48.  invita la Commissione a portare a termine lo studio sui corridoi di trasporto sostenibili che collegano l'Europa all'Asia centrale, che è stato avviato alla fine del 2021 ed è in fase di attuazione ad opera della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, e che mira a individuare i corridoi di trasporto più sostenibili e a proporre azioni chiave per il loro sviluppo;

49.  elogia ERASMUS+ e il piano d'azione per i giovani nell'ambito dell'azione esterna dell'UE e sottolinea l'importanza dei contatti interpersonali, in particolare tra i giovani durante il percorso scolastico, e invita l'UE e l'Uzbekistan a compiere maggiori sforzi e a sostenere l'espansione di tali contatti e scambi tra l'UE e l'Uzbekistan, a vantaggio di entrambe le parti;

Relazioni commerciali

50.  accoglie con favore il positivo completamento dei negoziati sull'accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione UE-Uzbekistan e si attende che tale accordo contribuirà a un'ulteriore integrazione dell'Uzbekistan nel sistema commerciale multilaterale, rafforzerà i meccanismi dell'economia di mercato e accrescerà la fiducia degli investitori esteri; ritiene che l'accordo garantirà un migliore contesto normativo per gli operatori economici in settori come il commercio di beni e servizi, le imprese statali, gli appalti e i diritti di proprietà intellettuale; ricorda che lo Stato di diritto, il buon governo, l'attuazione dei valori e dei principi condivisi della democrazia e del rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti umani e sociali costituiscono la base fondamentale dell'accordo rafforzato di partenariato e cooperazione tra l'UE e l'Uzbekistan, che definisce le relazioni bilaterali;

51.  riconosce gli sforzi compiuti dall'Uzbekistan nell'attuare le norme dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), in particolare per quanto riguarda l'eliminazione del lavoro minorile e del lavoro forzato nel settore del cotone; sottolinea la necessità di portare avanti gli sforzi a tale riguardo; esorta il governo uzbeko ad adoperarsi per garantire salari equi ai lavoratori del cotone; riconosce l'adozione del nuovo codice del lavoro dell'Uzbekistan, entrato in vigore il 30 aprile 2023, che introduce innovazioni nei rapporti di lavoro e nella risoluzione delle controversie; esorta il governo uzbeko a rendere più trasparenti i dati sul lavoro minorile per tutte le parti interessate e a consentire la registrazione delle organizzazioni non governative che si occupano di lavoro forzato, lavoro minorile e sfruttamento; invita l'Uzbekistan a introdurre riforme più ampie per responsabilizzare la società civile e sviluppare istituzioni efficaci in modo da garantire la trasparenza e la responsabilità e consolidare i progressi in tutte le aree del settore del cotone;

52.  riconosce la crescente importanza strategica dell'Asia centrale e il ruolo chiave che l'Uzbekistan svolge nella cooperazione e nella connettività regionali, in particolare nell'ambito dell'iniziativa Global Gateway; ritiene che, nell'ambito della politica di autonomia strategica aperta della Commissione, la resilienza della catena di approvvigionamento sarà rafforzata attraverso la creazione di una rete di portatori di interessi affidabili basata su attività economiche sostenibili e reciprocamente vantaggiose, nonché su scambi diplomatici regolari;

53.  sottolinea che l'UE e l'Uzbekistan dovrebbero utilizzare la loro cooperazione economica e commerciale per diversificare attivamente le industrie dell'Uzbekistan in modo da sostenere una transizione accelerata verso le energie rinnovabili, come pure intensificare gli sforzi per garantire l'efficienza energetica nell'ambito dell'accordo di Parigi, nonché rafforzare l'integrazione dei mercati dell'energia in Asia centrale con quelli dei paesi vicini e dell'UE attraverso la creazione di sinergie tra le varie strategie in materia di politica energetica e i progetti infrastrutturali nella regione, in linea con i negoziati in seno all'Organizzazione mondiale del commercio sulla definizione di norme e criteri per collegare il commercio, il clima e l'ambiente; ricorda che ciò dovrebbe andare a vantaggio dei cittadini, mitigando la povertà energetica e garantendo una transizione giusta verso l'azzeramento delle emissioni entro il 2050, oltre a creare una regione a impatto climatico zero in Asia centrale entro tale data;

54.  riconosce le sfide che l'Uzbekistan si trova ad affrontare alla luce dell'attuale situazione geopolitica, mentre il governo del paese tenta di diversificare la sua dipendenza economica e commerciale dalla Russia e cerca di incoraggiare una maggiore cooperazione con i suoi partner europei;

55.  sottolinea che la connettività e la cooperazione nella regione dovrebbero sostenere i rinnovati sforzi nell'ambito della piattaforma UE-Asia centrale per la cooperazione in materia ambientale e idrica in modo articolato e globale; pone l'accento, in tale contesto, sull'importanza dei principi di sostenibilità sociale e ambientale nell'ambito dell'estrazione o della trasformazione delle risorse naturali; ribadisce che reinvestire le entrate provenienti dalle risorse naturali è quindi fondamentale per lo sviluppo socioeconomico dell'Uzbekistan e per garantire che il paese e i suoi vicini diventino resilienti di fronte alle future sfide globali e regionali e siano in grado di attuare l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile; ritiene che ciò sia decisivo per contribuire a creare economie circolari sostenibili nel paese e nella regione;

56.  sottolinea che l'Uzbekistan svolge anche un ruolo cruciale per la sicurezza regionale e la stabilità economica, specialmente in termini di lotta contro l'immigrazione clandestina, la criminalità organizzata, il terrorismo e la corruzione;

57.  richiama l'attenzione sui potenziali rischi connessi alla possibile assistenza fornita dell'Uzbekistan alla Russia al fine di eludere le sanzioni commerciali imposte dall'UE; chiede che la situazione sia monitorata attentamente;

58.  ribadisce l'importanza dell'adesione dell'Uzbekistan al sistema di preferenze generalizzate Plus (SPG+), che contribuisce alla crescita economica e produce risultati molto positivi (le esportazioni verso l'UE sono aumentate del 34 % nel 2021); riconosce che l'accettazione dell'Uzbekistan come beneficiario dell'SGP+ riflette il riconoscimento delle riforme intraprese dal governo uzbeko; osserva che, nonostante i progressi compiuti dall'Uzbekistan negli ultimi anni, permangono alcune preoccupazioni in merito all'effettiva attuazione delle 27 convenzioni internazionali fondamentali; ribadisce la necessità di un'attuazione efficace delle convenzioni e del rispetto degli obblighi di rendicontazione nell'ambito del regime SPG+; invita la Commissione a sostenere e monitorare attentamente l'effettiva attuazione di tutte le 27 convenzioni internazionali fondamentali nell'ambito dell'SPG+ in materia di diritti umani e del lavoro, le normative ambientali e i principi di buon governo; invita a cooperare con l'Uzbekistan per sviluppare procedure doganali efficienti e affidabili che contribuiscano alla digitalizzazione e alla semplificazione amministrativa, il che a sua volta inciderà positivamente sull'aumento dei flussi commerciali;

59.  sottolinea che, nonostante i progressi compiuti per eliminare il lavoro forzato, in Uzbekistan permangono problemi notevoli per quanto riguarda le condizioni di lavoro inadeguate, i salari bassi, il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e il riconoscimento della libertà di associazione, compreso il diritto di istituire sindacati indipendenti;

60.  osserva che l'Uzbekistan può svolgere un ruolo importante nel diversificare le catene di approvvigionamento regionali e globali mettendo minerali e metalli a disposizione delle industrie nazionali, regionali e internazionali, comprese quelle dell'UE, garantendo il partenariato e la cooperazione tecnologica reciproca come punti di riferimento e sostenendo la transizione verde;

61.  sottolinea che, a causa della mancanza di accesso diretto ai porti marittimi, lo sviluppo di infrastrutture e corridoi logistici, in particolare la rotta di trasporto internazionale transcaspica, è di fondamentale importanza per il commercio e per collegare l'Uzbekistan ai mercati dei potenziali partner commerciali; osserva che collegamenti e reti efficienti e sostenibili tra l'Europa e l'Asia centrale attraverso corridoi di trasporto prioritari, compresi i trasporti aerei, marittimi e terrestri, nonché le reti digitali, energetiche e interpersonali, intensificheranno i flussi commerciali;

62.  si compiace della creazione del primo sindacato indipendente in Uzbekistan nel settore del cotone; invita le autorità uzbeke, in linea con le convenzioni dell'OIL ratificate dall'Uzbekistan, a promuovere la creazione di sindacati indipendenti e alternativi in tutti i settori della sua economia;

63.  invita le autorità uzbeke a ratificare la convenzione dell'OIL n. 155 sulla salute e la sicurezza sul lavoro;

64.  chiede la cooperazione e il sostegno dell'UE per favorire lo sviluppo verde ed esplorare ulteriormente il potenziale dell'Uzbekistan in termini di costruzione di relazioni commerciali ed economiche con l'UE;

o
o   o

65.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché al Presidente, al governo e al parlamento della Repubblica dell'Uzbekistan.

(1) GU L 229 del 31.8.1999, pag. 3.
(2) GU C 108 del 26.3.2021, pag. 126.

Ultimo aggiornamento: 11 gennaio 2024Note legali - Informativa sulla privacy