Risoluzione del Parlamento europeo del 19 ottobre 2023 sullo Stato di diritto a Malta sei anni dopo l'assassinio di Daphne Caruana Galizia e sulla necessità di proteggere i giornalisti (2023/2901(RSP))
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 2, 4, 5, 6, 7, 9 e 10 del trattato sull'Unione europea (TUE),
– visto l'articolo 20 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visti gli articoli 6, 7, 8, 10, 11, 12 e 47 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (“Carta”),
– viste le sue risoluzioni del 15 novembre 2017 sullo Stato di diritto a Malta(1), del 28 marzo 2019 sulla situazione dello Stato di diritto e della lotta contro la corruzione nell'UE, in particolare a Malta e in Slovacchia(2), del 18 dicembre 2019 sullo Stato di diritto a Malta, dopo le recenti rivelazioni sull'assassinio di Daphne Caruana Galizia(3), del 29 aprile 2021 sull'assassinio di Daphne Caruana Galizia e lo Stato di diritto a Malta(4) e del 20 ottobre 2022 sullo Stato di diritto a Malta, cinque anni dopo l'assassinio di Daphne Caruana Galizia(5),
– visti le audizioni, gli scambi di opinioni e le visite di delegazione tenuti dal gruppo di monitoraggio della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni sin dal 15 novembre 2017,
– visti gli scambi di lettere tra il presidente del gruppo di monitoraggio della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali e il Primo ministro di Malta,
– vista la risoluzione 2293(2019) dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, del 26 giugno 2019, dal titolo "Daphne Caruana Galizia's assassination and the rule of law in Malta and beyond: ensuring that the whole truth emerges" (L'assassinio di Daphne Caruana Galizia e lo Stato di diritto a Malta e oltre – garantire che emerga tutta la verità),
– vista la relazione sul seguito dato alla risoluzione 2293(2019) dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, sostenuta dalla commissione dell'Assemblea parlamentare per gli affari giuridici e i diritti umani l'8 dicembre 2020,
– visto il parere n. 993/2020 della commissione di Venezia, dell'8 ottobre 2020, relativo alle dieci leggi e progetti di legge di trasposizione delle proposte legislative enunciate nel parere CDL-AD(2020)006,
– vista la relazione della Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, a seguito della visita che ha effettuato a Malta dall'11 al 16 ottobre 2021,
– viste la lettera della Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, in data 23 settembre 2022, al Primo ministro maltese e la risposta di quest'ultimo in data 4 ottobre 2022,
– viste le lettere della Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, in data 26 settembre 2023, al Primo ministro e al Presidente della Camera dei deputati di Malta, e le loro rispettive risposte,
– vista la comunicazione della Commissione del 5 luglio 2023 dal titolo "Relazione sullo stato di diritto 2023" (COM(2023)0800),
– visto il resoconto di missione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni a seguito della visita della sua delegazione sullo Stato di diritto a La Valletta, Malta, dal 23 al 25 maggio 2022,
– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che l'Unione è fondata sui valori comuni, sanciti dall'articolo 2 TUE, del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza e dello Stato di diritto nonché del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze, valori che sono comuni agli Stati membri dell'UE e che i paesi candidati all'UE devono rispettare per entrare nell'Unione nel quadro dei criteri di Copenaghen, i quali non possono essere ignorati o reinterpretati successivamente all'adesione; che la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali sono valori che si rafforzano a vicenda e che, se indeboliti, rischiano di rappresentare una minaccia sistemica per l'Unione e per i diritti e le libertà dei suoi cittadini;
B. considerando che lo Stato di diritto e il rispetto della democrazia, dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché dei valori e dei principi sanciti dai trattati dell'UE e dagli strumenti internazionali in materia di diritti umani, sono obblighi che incombono all'Unione e ai suoi Stati membri e vanno pertanto osservati;
C. considerando che la Carta è una fonte di diritto primario dell'UE; che la libertà di espressione così come la libertà e il pluralismo dei media sono sanciti dall'articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali e dall'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU);
D. considerando che l'indipendenza della magistratura è sancita dall'articolo 19, paragrafo 1, TUE, dall'articolo 47 della Carta e dall'articolo 6 della CEDU, e costituisce un requisito essenziale per porre fine all'impunità per i reati contro i giornalisti e garantire loro sicurezza e protezione; che, al fine di evitare l'impunità, gli Stati membri hanno l'obbligo di compiere tutti i passi necessari per consegnare alla giustizia gli autori di reati contro giornalisti e altri operatori dei media; che un sistema giudiziario indipendente ed efficiente, come pure l'adozione e la piena attuazione di misure volte a garantire la libertà dei media, la libertà di espressione, il diritto di accesso alle informazioni e la protezione dei giornalisti e dei professionisti dei media, sono elementi fondamentali per promuovere e creare un contesto che consenta un giornalismo libero e indipendente;
E. considerando che i giornalisti, soprattutto i giornalisti investigativi, ma non solo essi, si trovano sempre più spesso ad affrontare cosiddette "azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica" (SLAPP, dall'acronimo inglese), sia all'interno che all'esterno dell'UE, intentate nei loro confronti non per ottenere una vittoria in giudizio ma piuttosto per sottoporli a pressioni finanziarie, psicologiche e temporali al solo scopo di frustrarne il lavoro, evitare qualsiasi controllo pubblico e impedire che le autorità rispondano del loro operato; che ciò ha un effetto dissuasivo sulla libertà dei media; che la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa ha avvertito che "l'accesso alle informazioni a Malta continua a essere ostacolato", suggerendo "un modello di segretezza ingiustificata all'interno delle istituzioni statali in merito a informazioni che potrebbero essere di notevole interesse pubblico";
F. considerando che i giornalisti sono stati sorvegliati con spyware come Pegasus e Predator; che la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatović, ha dichiarato che "spyware altamente invasivi minacciano il contenuto essenziale dei diritti umani" e che non dovrebbero quindi essere considerati né necessari né proporzionati in una società democratica; che la sorveglianza dei giornalisti mediante spyware compromette la riservatezza delle loro fonti e, pertanto, il funzionamento e la credibilità di uno dei pilastri fondamentali delle nostre società democratiche, vale a dire il libero accesso alle informazioni per tutti e la promozione di un ambiente mediatico pluralista; che le istituzioni dell'UE e gli Stati membri dovrebbero dar seguito senza indugio alle raccomandazioni formulate nella relazione della commissione d'inchiesta incaricata di esaminare l'uso di Pegasus e di spyware di sorveglianza equivalenti;
G. considerando che, nella relazione sullo Stato di diritto 2023, la Commissione ha sottolineato che, tenuto conto delle norme europee in materia di protezione dei giornalisti, non vi sono stati ulteriori progressi per quanto riguarda l'accesso ai documenti ufficiali e che a Malta "i giornalisti continuano a incontrare difficoltà nell'esercizio della loro professione";
H. considerando che gli Stati membri dovrebbero spingere per introdurre meccanismi di allerta precoce e di risposta rapida per garantire che i giornalisti e gli altri operatori dei media abbiano un accesso immediato a misure di protezione quando sono minacciati; che detti meccanismi dovrebbero essere soggetti a un controllo significativo della società civile e garantire la protezione degli informatori e delle fonti che desiderano mantenere l'anonimato; che già nel 2021 la legge sulla protezione degli informatori (capitolo 529 della legislazione maltese) era stata aggiornata per recepire la direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione(6);
I. considerando che Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa e blogger maltese impegnata nella lotta alla corruzione, è stata assassinata in un attentato con autobomba il 16 ottobre 2017; che aveva subito vessazioni e numerose minacce;
J. considerando che le indagini sull'omicidio condotte dalle autorità maltesi con il supporto di Europol hanno portato all'identificazione, all'incriminazione e al processo, ancora in corso, di varie persone sospettate e del potenziale ideatore dell'omicidio; che nel febbraio 2023 una delle persone condannate per l'omicidio di Daphne Caruana Galizia è stata fotografata in pubblico mentre partecipava a una festa di battesimo in famiglia; che il 26 settembre 2023 la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa ha osservato che "non sono stati ottenuti risultati significativi nell'assicurare alla giustizia tutti i responsabili dell'omicidio di Daphne Caruana Galizia";
K. considerando che gli Emirati arabi uniti (EAU) sono serviti per nascondere transazioni presumibilmente legate alla corruzione che Daphne Caruana Galizia stava denunciando al momento del suo assassinio;
L. considerando che il Dipartimento di Stato statunitense ha segnalato il capo di Gabinetto dell'ex Primo ministro maltese e l'ex ministro del Turismo, già ministro dell'Energia, e le loro famiglie a causa del loro coinvolgimento in episodi di corruzione significativa, ragion per cui è stato loro vietato l'ingresso negli Stati Uniti;
M. considerando che non sono stati registrati progressi per quanto riguarda i procedimenti giudiziari nei confronti dei funzionari della Pilatus Bank e degli ex partner della società Nexia BT, ora non più operativa, e le accuse di corruzione legate all'accordo ElectroGas, casi su cui Daphne Caruana Galizia stava indagando al momento del suo assassinio e affrontati nella risoluzione del Parlamento del 20 ottobre 2022;
N. considerando che lo Stato di diritto non è minacciato unicamente da quadri giuridici inadeguati, ma anche da una cultura dell'impunità che deriva dal controllo imposto su un sistema istituzionale di bilanciamento dei poteri viziato, che favorisce le ingerenze politiche e ne compromette un'effettiva applicazione, in assenza del quale non possono essere avviate azioni penali efficaci contro la corruzione;
O. considerando che un'indagine pubblica indipendente sull'assassinio di Daphne Caruana Galizia è iniziata alla fine del 2019 in seguito a una richiesta dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e che le attività d'indagine si sono concluse il 29 luglio 2021; che il comitato dell'indagine pubblica ha pubblicato una relazione finale contenente una serie di conclusioni e raccomandazioni sul rafforzamento dello Stato di diritto, sul rispetto della libertà di stampa, della libertà di espressione e sulla protezione dei giornalisti, sulla riforma giuridica a livello costituzionale e sulle proposte legislative riguardanti la libertà dei media; che l'indagine pubblica ha inoltre stabilito che "sebbene non vi siano prove che lo Stato in quanto tale abbia avuto un ruolo nell'assassinio di Daphne Caruana Galizia, (...) lo Stato dovrebbe assumersi la responsabilità dell'assassinio per aver creato un clima di impunità, generato dai più alti livelli al centro dell'amministrazione presso l'Auberge de Castille e diffondendo i suoi tentacoli ad altre entità, quali le istituzioni di regolamentazione e la polizia, che ha portato al collasso dello Stato di diritto"; che le prove presentate nell'ambito di tale indagine pubblica "hanno rivelato una diffusa cultura dell'impunità, non solo dei più alti funzionari della pubblica amministrazione, comprese le persone di fiducia, ma anche della cerchia ristretta di politici, uomini d'affari e criminali";
P. considerando che giornalisti investigativi maltesi hanno denunciato uno scandalo relativo all'acquisto dei voti di elettori insoddisfatti, basato sulla produzione di documenti falsificati, compresi certificati medici falsi; che faccendieri e intermediari hanno poi chiesto tangenti ed estorto pagamenti a coloro che ne hanno beneficiato direttamente; che l'associazione maltese dei datori di lavoro ha dichiarato che l'insabbiamento di simili scandali con il pretesto che questo sarebbe il normale funzionamento del sistema politico è inaccettabile e manda un messaggio pericoloso a tutti i settori della società maltese; che i faccendieri e gli intermediari del partito di governo continuano a essere protetti dall'azione penale; che tali episodi dimostrano che a Malta persistono gravi problemi di governance che incidono sulla vita dei cittadini maltesi, nonché sulla reputazione del paese a livello internazionale;
Q. considerando che giornalisti investigativi maltesi hanno svelato un altro scandalo relativo al traffico di influenze da parte di funzionari pubblici, inteso ad agevolare il rilascio delle patenti di guida in base all'appartenenza politica dei richiedenti; che nessuno dei funzionari di alto livello che fornivano i nomi dei beneficiari di tale trattamento preferenziale è stato processato;
R. considerando che le prove trapelate indicano che i dati sulle preferenze elettorali della popolazione detenuti dal partito di governo sono stati utilizzati per negare la prestazione di servizi pubblici e discriminare sistematicamente i cittadini; che il commissario maltese per la protezione dei dati ha avviato un'indagine sull'abuso sistematico dei dati dei privati cittadini;
S. considerando che il primo ministro maltese ha minimizzato i casi di corruzione istituzionalizzata, continuando in tal modo a rafforzare la cultura dell'impunità dei funzionari pubblici presumibilmente coinvolti negli scandali;
T. considerando che nel settembre 2023 alcuni attivisti della società civile sono stati interrogati dalla polizia dopo aver protestato contro l'emittente radiotelevisiva nazionale, il cui presidente, seppur coinvolto negli scandali, non è ancora stato processato; che organizzazioni non governative e rappresentanti della società civile hanno accusato l'emittente pubblica nazionale di censura; che attualmente il punteggio di Malta nell'indice di percezione della corruzione di Transparency International è pari a 51, in calo di tre punti rispetto all'anno precedente, e che, secondo Transparency International, una delle principali ragioni alla base di tale regressione è l'ingerenza della politica nei media pubblici; che nel febbraio 2023 la Corte costituzionale ha stabilito che l'autorità per l'emittenza radiotelevisiva ha il dovere costituzionale di garantire, d'ufficio e in maniera rapida e proattiva, l'imparzialità delle attività di radiodiffusione;
U. considerando che il governo maltese ha proposto una serie di riforme per affrontare alcune delle raccomandazioni formulate nell'inchiesta pubblica, tra cui un progetto di legge per rafforzare la libertà dei media e una proposta di legge anti-SLAPP; che la commissaria per i Diritti umani del Consiglio d'Europa ha esortato i membri del parlamento maltese a respingere le proposte del governo in quanto "ignorano in larga misura" il contributo degli attori nazionali e internazionali; che la commissaria ha criticato il governo per aver trascurato "la trasparenza e la consultazione approfondita che la gravità della situazione richiede";
V. considerando che l'ultimo Osservatorio del pluralismo dei media ha classificato come "elevato" il rischio per l'autonomia editoriale e l'indipendenza politica e ha rivalutato il rischio generale per il pluralismo dei media maltesi, che è passato da "medio" a "elevato";
W. considerando che dall'indice sulla libertà di stampa nel mondo 2023 elaborato da Reporter senza frontiere emerge un peggioramento del panorama mediatico nazionale, poiché Malta si colloca all'84º posto su 180, registrando un calo di sei posizioni rispetto al 2022; che, secondo tale fonte, il quadro giuridico e normativo nazionale non consente ai giornalisti di esercitare i loro diritti;
X. considerando che l'organo di informazione maltese The Shift News ha dovuto far fronte a 40 diverse azioni legali intentate dalle autorità pubbliche avverso le richieste in merito alla libertà di informazione riguardanti la spesa pubblica legata ai media indipendenti; che i procedimenti conclusi sono stati vinti da The Shift News, seppur a fronte di ingenti spese;
Y. considerando che, secondo la Coalizione europea anti-SLAPP, il numero di SLAPP in Europa è aumentato nel 2022 fino a raggiungere un record di 161 casi documentati; che, secondo la stessa fonte, Malta ha registrato il maggior numero di SLAPP pro capite, con 19,93 casi ogni 100 000 abitanti; che Daphne Caruana Galizia stava affrontando 43 cause civili e 5 cause penali al momento del suo assassinio;
Z. considerando che le raccomandazioni del Gruppo di Stati contro la corruzione continuano tuttavia a essere ignorate, come rilevato dalla commissaria per i Diritti umani del Consiglio d'Europa;
AA. considerando che gli sforzi volti a proteggere il giornalismo non possono avere successo se non si compiono altrettanti sforzi per combattere la corruzione e il riciclaggio di denaro e che la lotta alla corruzione e al riciclaggio di denaro è destinata a fallire senza una stampa forte e pluralista;
1. rende omaggio a Daphne Caruana Galizia sei anni dopo il suo omicidio, come pure al suo lavoro essenziale nel denunciare la corruzione, la criminalità organizzata, la frode fiscale e il riciclaggio di denaro e nel far sì che le persone coinvolte in tali attività illecite rispondano delle loro azioni; condanna fermamente la criminalizzazione, gli attacchi e gli omicidi di giornalisti colpevoli di aver svolto il loro lavoro, compresi gli omicidi di Ján Kuciak e della sua fidanzata Martina Kušnírová il 21 febbraio 2018, di Viktoria Marinova il 6 ottobre 2018, del giornalista greco Giorgos Karaivaz il 9 aprile 2021 e del giornalista dei Paesi Bassi Peter R. de Vries il 15 luglio 2021, e sottolinea il ruolo cruciale che essi svolgono per svelare la verità, proteggere la democrazia e porre fine alla cultura dell'impunità; esprime profondo sgomento per l'assenza di indagini approfondite sull'omicidio di Giorgos Karaivaz, mentre l'arresto di due sospetti sembra piuttosto essere legato alla campagna elettorale; invita le autorità greche a garantire che sia fatta piena giustizia; rende inoltre omaggio a tutti i giornalisti uccisi in Europa negli ultimi anni; ribadisce l'importanza fondamentale di mezzi di comunicazione indipendenti e di una società civile attiva quali pilastri fondamentali della giustizia, della democrazia e dello Stato di diritto; osserva che l'omicidio di giornalisti non riguarda soltanto uno Stato membro, ma l'Unione europea nel suo complesso; è fermamente convinto del fatto che la protezione dello Stato di diritto democratico sia una responsabilità comune che trascende i confini nazionali e di partito;
2. esprime profonda preoccupazione per i limitati progressi compiuti nei procedimenti giudiziari in corso sull'omicidio di Daphne Caruana Galizia dalla risoluzione approvata dal Parlamento il 20 ottobre 2022 in occasione del quinto anniversario del suo assassinio, nonché per il fatto che ad oggi sono state pronunciate solo tre condanne minori e che la mente dietro l'assassinio non è ancora stata condannata; invita le autorità maltesi ad accelerare i procedimenti giudiziari per garantire che la giustizia sia assicurata; ribadisce pertanto la sua richiesta di portare a termine l'indagine sui principali motivi alla base dell'omicidio e di concludere senza ulteriori indugi i procedimenti giudiziari penali, consegnando alla giustizia i soggetti coinvolti nell'omicidio a qualsiasi livello; chiede nuovamente che Europol sia coinvolta pienamente e costantemente in tutti gli aspetti dell'indagine sull'omicidio e in tutte le indagini connesse;
3. invita le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a garantire la sicurezza e la protezione dei giornalisti e dei professionisti dei media; invita altresì le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a dare tempestivamente seguito alle raccomandazioni del Parlamento sulla protezione dei giornalisti;
4. ribadisce le preoccupazioni e le raccomandazioni espresse nelle sue precedenti risoluzioni su Malta;
5. esprime sgomento per la dichiarazione resa dal primo ministro il 3 ottobre 2023, nella quale minimizza i casi di corruzione istituzionalizzata; ritiene che simili dichiarazioni continuino a rafforzare la cultura dell'impunità nei confronti dei funzionari pubblici presumibilmente coinvolti negli scandali;
6. esprime preoccupazione per il fatto che, a due anni dalla pubblicazione della relazione dell'inchiesta pubblica, il processo di attuazione delle raccomandazioni ivi formulate è tuttora assai carente; osserva che il governo maltese ha presentato una serie di riforme, tra cui proposte legislative volte a dare seguito ad alcune di queste raccomandazioni; osserva che la commissaria per i Diritti umani del Consiglio d'Europa ha espresso preoccupazione per il fatto che tali riforme carenti siano state presentate senza tenere conto dei contributi delle organizzazioni internazionali e nazionali; invita pertanto il governo maltese ad attuare senza ulteriori indugi tutte le raccomandazioni contenute nella relazione dell'inchiesta pubblica, comprese quelle sullo Stato di diritto e sulla criminalità organizzata;
7. chiede che sia posta fine alla cultura dell'impunità; chiede pertanto che siano condotte indagini e azioni penali approfondite, rapide e indipendenti nei confronti di tutti i funzionari pubblici presumibilmente coinvolti nei casi di corruzione, estorsione e traffico di influenze portati alla luce dai giornalisti investigativi a Malta, anche in relazione al sistema di acquisto dei voti e al giro delle patenti di guida; sottolinea che i giornalisti continueranno a essere a rischio finché la corruzione resterà impunita;
8. invita il Garante europeo della protezione dei dati a monitorare l'indagine in corso a Malta, annunciata pubblicamente il 9 ottobre 2023, che esaminerà l'abuso dei dati personali di cittadini maltesi che potrebbero essere stati utilizzati per operare discriminazioni fondate sull'appartenenza politica;
9. sottolinea che è fondamentale perseguire con rigore i reati finanziari ed economici di alto profilo, segnatamente la corruzione e il riciclaggio di denaro; è tuttavia costernato per la continua mancanza di progressi nel perseguire gli scandali legati alla corruzione e al riciclaggio di denaro su cui Daphne Caruana Galizia stava indagando al momento del suo omicidio, che ha coinvolto indiziati ai più alti livelli politici; è inoltre allarmato per il fallimento istituzionale delle autorità di contrasto e della giustizia a Malta ed esorta vivamente le autorità competenti ad assicurare alla giustizia ogni persona coinvolta in uno o più dei numerosi casi attualmente oggetto di indagini o denunce; invita le autorità maltesi ad affrontare le sfide connesse alla durata delle indagini nei casi di corruzione ad alto livello, anche istituendo una solida casistica di sentenze definitive; sottolinea che il protrarsi delle indagini continua a ostacolare i progressi in materia di Stato di diritto; sottolinea l'importanza dell'indipendenza istituzionale per il corretto funzionamento dello Stato di diritto; invita le autorità maltesi a compiere progressi nelle indagini sui casi di possibili tentativi da parte di funzionari pubblici di occultare prove e ostacolare le indagini e i procedimenti giudiziari;
10. ribadisce la sua preoccupazione per la lentezza dei procedimenti investigativi e giudiziari nei confronti dei funzionari della Pilatus Bank e per gli sforzi compiuti dalle autorità maltesi per sospendere i procedimenti a seguito dell'apparente adozione di misure provvisorie da parte del Centro internazionale per la risoluzione delle controversie in materia di investimenti; chiede chiarimenti sulle misure provvisorie del Centro internazionale per la risoluzione delle controversie in materia di investimenti del 14 settembre 2022, dal momento che un giudice ha lasciato intendere che il governo aveva indotto in errore il tribunale in merito allo stallo dei procedimenti; ribadisce il suo invito agli organismi internazionali ed europei competenti a continuare a monitorare i progressi compiuti per quanto riguarda i presunti casi di riciclaggio di denaro e corruzione;
11. chiede che siano rese disponibili capacità supplementari per le indagini e il perseguimento dei reati; deplora il fatto che il governo maltese abbia fatto approvare un meccanismo antistallo per la nomina a maggioranza semplice del commissario per gli standard, in contrasto con quanto indicato nel parere della Commissione di Venezia; depreca il fatto che la polarizzazione costituisca un ostacolo al consenso decisionale a Malta; osserva che l'aumento del numero di magistrati potrebbe aver facilitato la riduzione dei tempi necessari per i procedimenti giudiziari da 550 a 529 giorni, sebbene la riduzione della durata dei procedimenti giudiziari fosse solo una delle raccomandazioni in materia di inchieste pubbliche; deplora le carenze del sistema giudiziario maltese e chiede che siano individuate soluzioni per ridurre la durata dei procedimenti giudiziari;
12. invita la Commissione di Venezia a elaborare un parere sul rafforzamento del quadro giuridico nazionale maltese al fine di punire efficacemente e con forza la corruzione, ivi inclusi la corruzione ad alto livello e gli abusi di potere;
13. invita la Commissione a tenere conto con serietà della cultura dell'impunità a Malta e a insistere per un rapido ritorno al rispetto della democrazia e dello Stato di diritto a Malta; si rivolge alla Commissione affinché utilizzi tutti gli strumenti pertinenti a sua disposizione per garantire che l'applicazione della legge sia uguale per tutti;
14. esprime preoccupazione per l'impunità concessa all'ex primo ministro, al suo capo di gabinetto e all'ex ministro del Turismo, già ministro dell'Energia;
15. sottolinea che l'azione della polizia contro gli attivisti costituisce una forma di intimidazione che ha effetti dissuasivi sulla partecipazione pubblica e contribuisce a mettere a tacere la società civile, in particolare nel contesto della continua impunità per i reati; chiede riforme giuridiche, amministrative e politiche che rispettino le norme internazionali al fine di affrontare appieno i problemi sistemici individuati nell'inchiesta pubblica;
16. invita il governo maltese a desistere dalla sua retorica negativa nei confronti dei giornalisti e a cessare di promuovere un clima ostile per i giornalisti e i professionisti dei media, in linea con gli appelli analoghi formulati dalla commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa; esprime preoccupazione per il persistere di ostacoli alla libertà e al pluralismo dei media, ad esempio per quanto riguarda le richieste di accesso alle informazioni rivolte al governo, come pure il finanziamento potenzialmente discriminatorio degli organi di informazione; condanna il modello di segretezza ingiustificata all'interno delle istituzioni statali in merito a informazioni che potrebbero essere di notevole interesse pubblico; ribadisce il suo invito al governo maltese a ritirare i suoi ricorsi contro una serie di richieste in materia di libertà d'informazione presentate da The Shift News;
17. deplora il fatto che le proposte presentate dal governo maltese non producano un miglioramento della situazione della libertà dei media; esorta le autorità maltesi a provvedere affinché le riforme proposte rispettino le norme europee e internazionali in materia di protezione dei giornalisti, in particolare per quanto riguarda la prevenzione e il sanzionamento delle minacce e delle molestie nei confronti dei giornalisti, sia pubblicamente che online, e a procedere rapidamente alla loro attuazione; esorta inoltre le autorità maltesi ad adottare misure e garanzie supplementari volte a creare un ambiente più favorevole al giornalismo critico e indipendente a Malta, nonché a migliorare l'assunzione di responsabilità da parte di politici e funzionari;
18. esprime preoccupazione per le segnalazioni secondo cui, mentre il comitato di esperti sui media, incaricato di fornire consulenza sui cambiamenti nel settore dei media, ha effettivamente coinvolto alcuni rappresentanti di tale settore, il governo maltese non ha condotto una consultazione pubblica significativa; ritiene preoccupante il fatto che le autorità maltesi abbiano ignorato gli inviti a condurre un'ampia consultazione pubblica per quanto concerne il settore dei media e, in particolare, una limitazione del ricorso alle SLAPP; sostiene gli appelli rivolti dalla commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa al parlamento maltese a non adottare la legislazione proposta, che presenta lacune, comprese le modifiche alla Costituzione, fino a quando non sarà stata condotta una consultazione trasparente e approfondita sui progetti di legge, che dovrebbe assumere carattere prioritario; sottolinea che qualsiasi iniziativa volta a migliorare il progetto legislativo deve basarsi sulle raccomandazioni contenute nella relazione dell'inchiesta pubblica e che tali modifiche devono quanto meno rispettare le norme internazionali in materia di protezione e sicurezza dei giornalisti e di libertà dei media, al fine di garantire leggi di qualità sui media; ricorda al governo maltese la sua responsabilità di tenere consultazioni pubbliche ampie, inclusive e strutturate sulle riforme giuridiche;
19. deplora il fatto che i giornalisti, così come i familiari di Daphne Caruana Galizia, siano ancora oggetto di SLAPP e rinnova il suo appello forte e urgente a coloro che hanno avviato tali azioni nell'ambito del loro mandato di funzionari pubblici, compresi l'ex primo ministro ed ex funzionari governativi, a ritirarle;
20. ribadisce che i tribunali maltesi hanno la possibilità di considerare le cause per diffamazione "manifestamente infondate" e quindi di respingerle; ribadisce il suo invito alle autorità maltesi ad attuare la raccomandazione (UE) 2021/1534 della Commissione, del 16 settembre 2021, relativa alla garanzia della protezione, della sicurezza e dell'empowerment dei giornalisti e degli altri professionisti dei media nell'Unione europea (C(2021)6650) e ad attuare politiche efficaci per la protezione dei giornalisti; ricorda che tale direttiva potrebbe contemplare solo i casi di SLAPP con una dimensione transfrontaliera; invita le autorità maltesi ad affrontare anche i casi nazionali attraverso un'efficace legislazione anti-SLAPP, in linea con le osservazioni e le raccomandazioni del Consiglio d'Europa; esorta le istituzioni dell'UE a raggiungere rapidamente un accordo su un'ambiziosa direttiva anti-SLAPP e invita le autorità maltesi ad attuare pienamente la raccomandazione che accompagna la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla protezione delle persone attive nella partecipazione pubblica da procedimenti giudiziari manifestamente infondati o abusivi ("azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica") (COM(2022)0177); invita la Commissione a valutare la possibilità di introdurre altri atti legislativi per coprire tutti i casi di SLAPP;
21. sollecita il governo maltese a continuare ad affrontare le preoccupazioni esistenti in materia di libertà dei media e indipendenza dei media pubblici da ingerenze politiche, anche attraverso un quadro per garantire la trasparenza nella pubblicità di Stato, e ad affrontare il crescente ricorso ai discorsi di incitamento all'odio sui social media; ricorda che la legge europea per la libertà dei media dovrebbe contribuire a garantire la libertà, il pluralismo e l'indipendenza dei media in tutta l'UE, comprese la trasparenza della proprietà dei media e misure volte a evitare che la concentrazione dei media pregiudichi il pluralismo dei media; invita le istituzioni dell'UE a raggiungere rapidamente un accordo su un'ambiziosa legge europea per la libertà dei media;
22. invita il governo maltese a sancire finalmente il diritto all'aborto sicuro e legale nel diritto nazionale, precedentemente annunciato dal governo senza che tuttavia sia mai stato avviato alcun processo legislativo in tal senso, mentre al contrario è stata approvata una legge restrittiva sull'aborto;
23. ricorda al governo maltese il suo impegno a creare una banca dati per la raccolta di informazioni sulle denunce di irregolarità entro la fine del 2024 e che, secondo la relazione sullo Stato di diritto 2023, le raccomandazioni concernenti azioni volte a migliorare la protezione degli informatori non sono state attuate;
24. esorta il governo a istituire, in via prioritaria, il ruolo di commissario per i diritti umani e l'uguaglianza, in linea con i principi di Parigi e l'acquis dell'UE in materia di uguaglianza;
25. ribadisce il suo invito alle autorità maltesi a dare pienamente seguito a tutte le raccomandazioni ancora in sospeso formulate dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, dalla Commissione di Venezia, dal gruppo di Stati contro la corruzione e dal comitato di esperti per la valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (Moneyval);
26. sottolinea che il programma maltese di cittadinanza per investitori continua a destare grande preoccupazione; ricorda la sua posizione secondo cui la cittadinanza dell'UE non è in vendita e chiede un divieto immediato del programma a Malta e in tutta l'UE; attende la sentenza definitiva della Corte di giustizia dell'Unione europea sulla questione;
27. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Garante europeo della protezione dei dati, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa, al Gruppo di azione finanziaria internazionale, al governo e al parlamento degli Emirati arabi uniti e al Presidente della Repubblica di Malta.
Direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione (GU L 305 del 26.11.2019, pag. 17).