Risoluzione del Parlamento europeo del 18 gennaio 2024 sugli aspetti di genere dell'aumento del costo della vita e dell'impatto della crisi energetica (2023/2115(INI))
Il Parlamento europeo,
– visti l'articolo 2 e l'articolo 3, paragrafi 1 e 3, del trattato sull'Unione europea,
– visti gli articoli 8, 9, 10, 119, 122, 127 e 151, l'articolo 153, paragrafo 2, e gli articoli 156, 157, 191 e 194 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare le disposizioni relative ai diritti sociali e alla parità tra uomini e donne,
– visti l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, il principio di "non lasciare indietro nessuno" e, in particolare, l'obiettivo di sviluppo sostenibile (OSS) n. 1 sull'eliminazione della povertà, l'OSS n. 5 sul raggiungimento dell'uguaglianza di genere e il miglioramento delle condizioni di vita delle donne e l'OSS n. 8 sul conseguimento di una crescita economica sostenibile,
– vista la comunicazione della Commissione del 5 marzo 2020 dal titolo "Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025" (COM(2020)0152),
– vista la direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale e che abroga la direttiva 2003/55/CE,(1)
– vista la direttiva 2012/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE,(2)
– vista la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili,(3)
– vista la direttiva (UE) 2019/944 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e che modifica la direttiva 2012/27/UE,(4)
– visto il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza,(5)
– vista la direttiva (UE) 2023/970 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 maggio 2023, volta a rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione,(6)
– vista la raccomandazione (UE) 2023/2407 della Commissione, del 20 ottobre 2023, sulla povertà energetica,
– vista la sua risoluzione del 19 maggio 2022, sulle conseguenze sociali ed economiche per l'UE della guerra russa in Ucraina – rafforzare la capacità di agire dell'UE,(7)
– vista la sua risoluzione del 5 luglio 2022 sulla povertà femminile in Europa,(8)
– vista la relazione speciale della Corte dei conti europea del 26 maggio 2021 dal titolo "Integrazione della dimensione di genere nel bilancio dell'UE: è tempo di tradurre le parole in azione",(9)
– vista la raccomandazione (UE) 2020/1563 della Commissione, del 14 ottobre 2020, sulla povertà energetica,(10)
– vista la comunicazione della Commissione del 14 ottobre 2020 su "Un'ondata di ristrutturazioni per l'Europa: inverdire gli edifici, creare posti di lavoro e migliorare la vita" (COM(2020)0662),
– visti i dati dell'Agenzia internazionale per l'energia relativi ai prezzi e alle imposte dell'energia nell'uso finale,(11)
– vista la relazione del Fondo monetario internazionale dell'ottobre 2022 dal titolo "The Fog of War Clouds the European Outlook" (La nebbia della guerra offusca le prospettive europee),(12)
– visto lo studio di Eurostat del 2022 dal titolo "Living conditions in Europe" (Condizioni di vita in Europa),(13)
– visto il documento informativo di Eurostat del 10 febbraio 2022 dal titolo "Energy prices on the rise in the euro area in 2021" (Prezzi dell'energia in aumento nella zona euro nel 2021),(14)
– vista la relazione di Eurofound del 28 ottobre 2022 dal titolo "The cost-of-living crisis and energy poverty in the EU: Social impact and policy responses – Background paper" (La crisi del costo della vita e la povertà energetica nell'UE: impatto sociale e risposte politiche – Documento informativo),(15)
– visto l'ultimo sondaggio elettronico di Eurofound sul tema "Living and Working in Europe" (Vivere e lavorare in Europa), condotto nella primavera del 2023,
– visti gli indici sull'uguaglianza di genere 2021 e 2022 dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere,(16)(17)
– vista la sua indagine Eurobarometro dell'autunno 2022,(18)
– visto lo studio del Forum economico mondiale del 26 gennaio 2023,(19)
– visto lo studio dal titolo "Gender perspective on access to energy in the EU" (Accesso all'energia nell'UE, una prospettiva di genere), pubblicato dalla Direzione generale delle Politiche interne dell'Unione il 18 dicembre 2017,(20)
– visto il briefing dal titolo "Gender Aspects of Energy Poverty" (Aspetti di genere della povertà energetica), pubblicato dalla Direzione generale delle Politiche interne dell'Unione il 1º marzo 2023,(21)
– visto lo studio dal titolo "The Gender Dimension and Impact of the Fit for 55 Package" (La dimensione di genere e l'impatto del pacchetto "Pronti per il 55 %"), pubblicato dalla Direzione generale delle Politiche interne dell'Unione il 6 dicembre 2022,(22)
– visto il briefing dal titolo "Energy poverty in the EU" (La povertà energetica nell'UE), pubblicato dalla Direzione generale dei Servizi di ricerca parlamentare il 18 settembre 2023,(23)
– vista la sua risoluzione del 17 settembre 2020 sulla massimizzazione del potenziale di efficienza energetica del parco immobiliare dell'Unione europea,(24)
– visto il parere del 12 maggio 2022 della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'efficienza energetica,
– visti la relazione del 7 aprile 2021 della commissione per lo sviluppo sull'impatto dei cambiamenti climatici sulle popolazioni vulnerabili dei paesi in via di sviluppo e il parere della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere del 2 ottobre 2020,
– vista la sua risoluzione del 10 febbraio 2021 sulla riduzione delle disuguaglianze, con un'attenzione particolare alla povertà infantile,(25)
– vista la sua risoluzione del 21 gennaio 2021 sull'accesso a un alloggio dignitoso e a prezzi abbordabili per tutti,(26)
– vista la sua risoluzione del 15 dicembre 2021 sull'attuazione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia,(27)
– vista la sua risoluzione del 3 ottobre 2023 sulla garanzia di trasporti europei che rispondano alle necessità delle donne,(28)
– visto l'articolo 54 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere (A9-0430/2023),
A. considerando che l'inflazione è aumentata drasticamente dal 2021, trainata in primo luogo dagli elevati costi dell'energia e dei prodotti alimentari e aggravata dalla guerra di aggressione ingiustificata della Russia contro l'Ucraina; che secondo le proiezioni i salari non aumenteranno con la stessa rapidità dell'inflazione, il che porterà a una crisi del costo della vita; che tale crisi minaccia gravemente i mezzi di sussistenza, la salute, il benessere, l'indipendenza economica e l'accesso agli alloggi delle donne, limitando nel contempo il loro potere d'acquisto e la loro capacità di comprare beni di prima necessità, come il cibo, e impedendo loro di godere di un tenore di vita dignitoso;(29)
B. considerando che i prezzi nell'UE sono aumentati, in generale, dell'11,5 % dall'ottobre 2021, e che il fenomeno è stato riscontrato in particolare nel settore alimentare, dove l'inflazione ha raggiunto il 17,8 % nell'ottobre 2022; che, in linea con le proiezioni macroeconomiche della BCE del settembre 2023 per la zona euro, il tasso medio di inflazione per il 2023 è stimato al 5,6 %, il che rappresenta una revisione al rialzo delle proiezioni precedenti; che, secondo Eurofound, gli aumenti dei salari nominali registrati in molti paesi nel 2023 sono stati in molti casi insufficienti a mantenere il potere d'acquisto delle lavoratrici;
C. considerando che la pandemia di COVID-19, la crisi dell'aumento del costo della vita e la guerra contro l'Ucraina hanno intensificato una crisi preesistente e condizioni di vita e di lavoro precarie cui erano già confrontate molte donne; che le implicazioni di genere di tali crisi perpetuano ulteriormente le disuguaglianze sistemiche di genere in molteplici settori;
D. considerando che le donne, in tutta la loro diversità, sono colpite in modo sproporzionato dalle conseguenze della crisi del costo della vita, in quanto tendono ad appartenere alle fasce più povere della popolazione, rappresentando il 70 % degli 1,3 miliardi di persone che vivono in condizioni di povertà; che le donne sono costantemente svantaggiate da fattori strutturali e culturali come le norme di genere tradizionali;(30)
E. considerando che le donne sono sovrarappresentate nei posti di lavoro precari, nelle forme di lavoro flessibili, nei contratti atipici e flessibili (lavoro a tempo parziale, lavoro temporaneo, lavoro informale), così come tra i lavoratori con salario minimo; che le donne tendono inoltre ad avere redditi e ricchezza più bassi a causa dei divari retributivi e pensionistici, hanno quindi maggiori probabilità di incontrare difficoltà ad arrivare a fine mese e sostengono ancora un onere sproporzionato del lavoro assistenziale non retribuito, situazioni che lasciano loro meno risorse per proteggersi dall'impatto negativo della crisi del costo della vita; che le donne sono inoltre particolarmente colpite dalla povertà di tempo, definita come la mancanza di tempo sufficiente per il riposo e il tempo libero per una persona dopo aver detratto il tempo necessario per l'occupazione retribuita e il lavoro non retribuito, e che pertanto non sono in grado di ridurre l'orario di lavoro senza cadere (ancora di più) in povertà;
F. considerando che le donne tendono a essere gli "ammortizzatori della povertà", a cui spetta la principale responsabilità e l'onere mentale di pianificare, comprare e preparare i pasti per le loro famiglie e di coordinare altri vari compiti assistenziali e familiari come la gestione del bilancio nei nuclei familiari poveri, e che sono pertanto molto più colpite dall'aumento del costo della vita e dalla crisi energetica; che il loro ruolo di prestatrici primarie di assistenza all'interno della famiglia colloca sulle spalle delle donne una parte sproporzionata dell'onere di assistenza non remunerata e di lavori domestici;
G. considerando che una serie di crisi successive ha avuto ripercussioni negative sulle donne in tutto il mondo, ostacolando i progressi verso l'uguaglianza di genere; che le donne sono particolarmente colpite dalla riduzione degli investimenti e dai tagli di bilancio nei servizi pubblici quali l'istruzione, la sanità, i trasporti e l'assistenza sociale in quanto sono più propense a lavorare in tali settori e a dipenderne, nonché a diventare prestatrici di tali servizi quando essi vengono soppressi;
H. considerando che è essenziale contrastare le discriminazioni tra uomini e donne nell'accesso all'impiego e al lavoro e di promuovere l'uguaglianza nella carriera e nelle categorie professionali, nella formazione professionale e nella retribuzione, così come potenziare al contempo l'occupazione con diritti e la difesa degli accordi collettivi e dei diritti sindacali;
I. considerando che la crisi energetica in Europa ha palesato la necessità di una riforma del mercato europeo dell'energia elettrica; che, agganciando i prezzi dell'energia elettrica a quelli del gas, il mercato ha creato condizioni molto favorevoli alla speculazione, mettendo in tal modo in grave difficoltà sia le imprese, in particolare le PMI, sia le famiglie, in particolare quelle con persone in situazioni vulnerabili o che vivono in zone rurali, comprese le donne, che sono particolarmente a rischio; che la speculazione economica ha contribuito a far aumentare i costi dell'energia; che la regolamentazione dei prezzi nel settore dell'energia è uno degli strumenti chiave per garantire i diritti economici e sociali delle persone e assicurare l'accesso universale all'energia elettrica, al riscaldamento e al raffreddamento nella transizione energetica verde;
J. considerando che il Consiglio ha raggiunto un accordo relativamente alla riforma del mercato dell'energia elettrica che mira a ridurre la dipendenza dei prezzi dell'energia elettrica dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, a proteggere i consumatori dalle impennate dei prezzi, ad accelerare la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili e a migliorare la protezione dei consumatori;
K. considerando che i cambiamenti climatici e le catastrofi legate al clima aggravano la crisi del costo della vita e colpiscono in maniera particolare le donne, dal momento che statisticamente queste sono più esposte al rischio di povertà; che i gruppi che già vivono ai margini sono i più duramente colpiti dalla volatilità del sistema energetico basato sui combustibili fossili, mentre i grandi gruppi economici come le imprese energetiche e alimentari realizzano profitti record;
L. considerando che la povertà energetica rappresenta una sfida enorme e un grave problema sociale per l'UE; che anche prima della crisi attuale, nel 2021, il 6,9 % di tutte le famiglie dell'Unione era in ritardo con il pagamento delle bollette e il 6,4 % dichiarava di non riuscire a riscaldare la propria abitazione; che nel 2020 quasi il 15 % di tutte le famiglie viveva in abitazioni con infiltrazioni, tetti danneggiati o marcescenze;(31)
M. considerando che nel 2022 oltre 41 milioni di europei non erano in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione; che tale numero è equivalente alla somma degli abitanti di Grecia, Portogallo, Ungheria e Svezia, e che tali persone devono scegliere se riscaldare la propria casa oppure acquistare cibo; che si stima che la cifra potrebbe essere molto più alta, e che l'Osservatorio della povertà energetica dell'UE ritiene che il fenomeno interessi oltre 50 milioni di nuclei famigliari; che la povertà energetica è un fenomeno multidimensionale, che si ritiene sia causato da una combinazione di reddito basso, costi dell'energia elevati e scarsa efficienza energetica degli edifici;
N. considerando che gli edifici sono responsabili del 40 % del consumo finale di energia dell'UE e del 36 % delle emissioni di gas a effetto serra associate all'energia, e che il 75 % degli edifici dell'UE è tuttora inefficiente sul piano energetico;
O. considerando che la povertà energetica è aggravata dalle disuguaglianze di genere esistenti, in particolare quelle relative il reddito, ad esempio il divario di genere in termini di retribuzione, pensione e partecipazione; che nell'UE il divario retributivo di genere è ancora pari al 12,7 %; che l'effetto cumulativo di tali disparità retributive di genere nel corso dell'intera vita di una donna fa sì che le donne nell'UE percepiscano una pensione di vecchiaia mediamente inferiore del 35 % rispetto a quella percepita dagli uomini; che il diritto alla parità di retribuzione a parità di lavoro non è sempre garantito e continua ad essere una delle maggiori sfide da affrontare negli sforzi volti a superare la discriminazione retributiva; che per quanto concerne il divario pensionistico di genere permangono notevoli disparità fra gli Stati membri dell'UE, con dati che spaziano dal 2,6 % dell'Estonia al 46,1 % di Malta; che il divario pensionistico di genere fa sì che le donne corrano un rischio più elevato di trovarsi in una condizione di povertà in età avanzata e di essere escluse dalla società;(32)
P. considerando che le donne, in particolare le madri sole e quelle che subiscono discriminazioni intersezionali fondate sull'etnia, la razza, lo status migratorio, l'orientamento sessuale, la disabilità o l'età, hanno maggiori probabilità di incorrere nella povertà energetica; che, di conseguenza, l'attuale crisi del costo della vita aggraverà la povertà energetica di genere nell'UE; che sono necessari ulteriori dati disaggregati sull'uguaglianza, sia per genere sia intersezionali; che, secondo le Nazioni Unite, il mondo sta affrontando la più grande crisi del costo della vita da un'intera generazione;
Q. considerando che nel 2022 oltre un quinto della popolazione dell'UE costituita da famiglie con figli a carico era a rischio di povertà o di esclusione sociale; che alla fine del 2022 il 44 % delle madri sole e il 31 % delle donne sole prevedeva che avrebbe avuto difficoltà a sostenere i costi dell'energia nei mesi successivi;(33)
R. considerando che le crisi energetiche e la quota più elevata dei costi energetici sul reddito totale delle donne riducono la loro capacità finanziaria di crearsi un'esistenza autonoma, rendendo più difficile per le donne prive di reddito o con un reddito basso sottrarsi alla violenza domestica e agli abusi da parte di un partner al quale sono legate finanziariamente;
S. considerando che la povertà energetica è associata a ripercussioni significative sulla salute umana fisica e psicologica dal momento che, ad esempio, le temperature fredde nelle abitazioni implicano un rischio maggiore di stress, disturbi del sonno, malattie respiratorie e malattie circolatorie; che le donne sono esposte a rischi significativi per la salute e la sicurezza derivanti dall'inquinamento dell'aria in casa e dalla mancanza di illuminazione e che, secondo uno studio dell'OMS, le donne hanno un rischio relativo più elevato rispetto agli uomini di esiti avversi per la salute imputabili all'esposizione alle emissioni dei combustibili solidi, tra cui malattie polmonari ostruttive croniche e cancro ai polmoni; che il freddo nelle abitazioni e i relativi rischi per la salute sono stati riconosciuti come una potenziale causa di eccessiva mortalità invernale;(34)(35)
T. considerando che le zone rurali, interne e ultraperiferiche e le zone ad alto rischio di spopolamento sono particolarmente esposte alla povertà energetica, a causa dei redditi relativi più bassi delle famiglie che vi abitano e delle esigenze energetiche specifiche delle famiglie degli agricoltori; che, inoltre, gli investimenti per migliorare l'efficienza energetica nell'edilizia abitativa sono inferiori; che le donne che vivono in tali zone sono più esposte alla povertà energetica e sono colpite in modo sproporzionato da un accesso inadeguato all'energia pulita e a prezzi accessibili, in quanto sono spesso le principali consumatrici dell'energia domestica;
U. considerando che vi sono scarsa consapevolezza o scarsi dati disponibili in merito all'impatto della povertà energetica sulle donne nell'UE; che l'Osservatorio della povertà energetica dell'UE non fornisce dati disaggregati per genere nella sua serie di indicatori accessibile al pubblico; che solo pochi Stati membri hanno adottato definizioni di povertà energetica e indicatori di povertà energetica, che di solito non tengono conto del genere;
V. considerando che l'energia solare può non solo offrire una soluzione all'attuale crisi energetica, ma anche avere un impatto positivo sull'uguaglianza e l'equità di genere in tutto il mondo;
W. considerando che le donne attive nel settore energetico tendono a lavorare in aziende che offrono stipendi più bassi, in misura maggiore rispetto a quanto accade in altri settori; che nel settore dell'energia solo il 20 % dei ruoli dirigenziali di alto livello è ricoperto da donne e che pertanto le donne non sono sufficientemente rappresentate nelle posizioni apicali delle imprese energetiche; che la piena inclusione delle donne in tali ruoli contribuirebbe a promuovere l'innovazione, ad attuare nuove modalità di gestione e a promuovere la diversità nella forza lavoro, promuovendo in tal modo un circolo virtuoso di parità di genere che contribuisca alla transizione verso l'energia verde;
X. che, secondo le Nazioni Unite, le donne possono essere potenti fonti di cambiamento nella transizione verso l'energia pulita; che per creare un ambiente che favorisca l'imprenditoria femminile e l'energia sostenibile sarà anche necessario collaborare con un'ampia gamma di portatori di interessi del settore privato; che affrontare gli attuali divari di genere nell'accesso ai finanziamenti, all'informazione, alle tecnologie, ai beni e ai servizi è importante per ridurre i rischi di investimento e incoraggiare l'accesso ai finanziamenti per le imprenditrici nel settore dell'energia sostenibile;
Y. considerando che aumentare l'accesso delle donne alle opportunità e all'energia sostenibile costituisce un presupposto per la riduzione della povertà e l'emancipazione economica delle donne in tutto il mondo;
Z. considerando che, secondo il Forum economico mondiale, il settore energetico sta facendo fronte a una deplorevole mancanza di donne laureate nelle discipline STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arti e matematica), il che riduce il ventaglio dei potenziali candidati; che, pur costituendo il 52 % della popolazione europea e la maggioranza dei diplomati dell'istruzione terziaria dell'UE, le donne rappresentano ancora solo il 17,9 % dei professori ordinari nelle facoltà di ingegneria e tecnologia e solo due scienziati e ingegneri su cinque e, pertanto, solo il 34 % della forza lavoro nelle carriere STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica); che la transizione energetica può trarre significativi vantaggi dalle competenze e dall'esperienza delle donne;(36)(37)
AA. considerando che la Commissione non ha tenuto fede all'impegno assunto nella strategia per la parità di genere di integrare una prospettiva di genere in tutte le principali iniziative della Commissione, compresi il Green Deal europeo e le politiche correlate;
AB. considerando che, a norma dei trattati, la Commissione è tenuta a promuovere la parità di genere; che, tuttavia, la Corte dei conti europea ritiene che nel bilancio dell'UE non sia stata integrata una prospettiva di genere, dal momento che questo è perlopiù scevro di elementi cruciali come l'analisi di genere, gli obiettivi e gli indicatori legati al genere e l'assunzione di responsabilità tramite la rendicontazione;
AC. considerando che le preoccupazioni in materia di parità di genere sono in gran parte assenti dai pilastri della transizione verde e della trasformazione digitale del dispositivo per la ripresa e la resilienza, il che rappresenta un'occasione mancata per integrare efficacemente la parità di genere negli obiettivi climatici e ambientali;
AD. considerando che, secondo uno studio commissionato dalla commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere (FEMM), gli uomini sono spesso favoriti a scapito delle donne e di altri gruppi emarginati nella progettazione di sussidi e sostegni nell'ambito del pacchetto "Pronti per il 55 %" nonché di altri programmi, politiche e finanziamenti volti a promuovere la transizione verde;
AE. considerando che manca la prospettiva di genere nelle politiche e nelle misure degli Stati membri e dell'UE volte a contrastare e attenuare gli effetti della crisi del costo della vita; che circa due terzi delle misure introdotte dagli Stati membri per attenuare l'aumento dei tassi di inflazione non sono destinate a particolari gruppi in situazioni vulnerabili e forniscono solo soluzioni a breve termine anziché risposte che contribuiscano a una transizione verde e socialmente equa, come la promozione del risparmio energetico o la transizione a fonti di energia rinnovabili;
AF. considerando che l'azione dell'UE dovrebbe tenere conto dell'importanza del concetto di giustizia climatica e dell'impegno assunto da tutte le parti dell'accordo di Parigi di rispettare, promuovere e considerare i rispettivi obblighi in materia di diritti umani, compresa l'uguaglianza di genere, nelle azioni intraprese per affrontare i cambiamenti climatici;
Soluzioni sensibili al genere per affrontare la povertà energetica e l'aumento del costo della vita
1. invita la Commissione a tenere fede all'impegno positivo assunto dalla Presidente von der Leyen di promuovere la parità di genere in tutte le politiche e sottolinea che occorre fare di più, in quanto manca una prospettiva di genere nelle principali iniziative presentate in materia di clima, energia e ambiente; chiede che il Green Deal europeo assicuri una transizione giusta e socialmente equa che funzioni per tutti, elaborando una strategia intersezionale trasformativa di genere per affrontare la povertà energetica e aumentando gli investimenti pubblici in alloggi sociali economicamente accessibili ed efficienti sotto il profilo energetico, tenendo conto delle esigenze specifiche delle donne, le quali, pur contribuendo spesso in maniera significativa alla gestione dell'energia domestica, non hanno pari accesso alle risorse;
2. deplora che la raccomandazione (UE) 2023/2407 della Commissione, del 20 ottobre 2023, sulla povertà energetica(38) e gli orientamenti che la accompagnano(39) non riconoscano gli aspetti di genere della povertà energetica e la necessità essenziale di dati disaggregati per genere al fine di valutare adeguatamente le esigenze delle famiglie vulnerabili come indicatore chiave; esprime preoccupazione per il fatto che la Commissione non ha accolto i numerosi inviti del Parlamento europeo, della società civile e dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) a sviluppare indicatori specifici di genere per garantire che la transizione verde sia socialmente equa;
3. invita l'UE a promuovere un pacchetto straordinario volto a sostenere le persone in difficoltà dinanzi all'aumento vertiginoso del costo della vita, che preveda 100 miliardi di EUR per le famiglie, in particolare quelle monogenitoriali con figli a carico – a capo delle quali nella stragrande maggioranza dei casi vi sono donne –, che sono le più colpite dalla povertà energetica, e almeno 20 miliardi di EUR per potenziare il sistema di garanzia europea per l'infanzia;
4. invita gli Stati membri e l'UE a garantire urgentemente servizi di pubblica utilità e alimenti a prezzi accessibili per le famiglie a basso reddito e, in particolare, per coloro che subiscono discriminazioni intersezionali; sottolinea che nessuno dovrebbe essere costretto a soffrire per il freddo in pieno inverno o il caldo nei torridi mesi estivi e chiede agli Stati membri e all'UE di vietare le interruzioni di fornitura energetica; evidenzia che l'aumento dell'efficienza energetica attraverso la ristrutturazione degli alloggi dovrebbe essere una priorità in tutti gli Stati membri;
5. ricorda che, con oltre 50 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà energetica nell'UE, si dovrebbe fornire assistenza finanziaria per aiutare le famiglie a basso reddito a conformarsi alle norme minime in materia di prestazione energetica; ritiene importante che gli Stati membri garantiscano ai soggetti vulnerabili l'accesso all'energia elettrica;
6. ricorda che in tutta l'Unione la povertà energetica colpisce le donne in modo sproporzionato e che gli Stati membri dovrebbero pertanto prestare il sostegno necessario per alleviare la povertà energetica che le colpisce;
7. invita la Commissione e gli Stati membri a intervenire con urgenza per affrontare la povertà e l'acuirsi delle disuguaglianze tra le donne, in particolare tra i gruppi vulnerabili, comprese le madri sole, le donne con disabilità, le donne rom, le donne di origine razziale ed etnica diversa, le donne LGBTIQ+, le donne migranti e rifugiate, le donne anziane e le donne nelle zone rurali o spopolate; invita la Commissione a sviluppare una strategia europea ambiziosa di lotta alla povertà per il 2030, compresa la povertà di tempo, dotata di obiettivi concreti per la riduzione della povertà, segnatamente quello di porre fine alla povertà femminile e di spezzare il ciclo intergenerazionale del rischio di povertà;
8. invita gli Stati membri ad adottare misure specifiche per combattere il rischio di povertà in età avanzata e ad adottare un approccio sensibile alla dimensione di genere in sede di riforma dei sistemi pensionistici, adeguando l'età pensionabile e rafforzando le pensioni e le prestazioni e i servizi sociali quali l'assistenza a lungo termine, tenendo conto della sottorappresentanza delle donne nel mercato del lavoro, nonché della segregazione del mercato del lavoro e della discriminazione basata sul genere;
9. invita la Commissione a valutare e proporre, se del caso, nuovi atti legislativi per impedire agli speculatori di rendere l'accesso all'energia economicamente non sostenibile per le donne;
10. sottolinea che l'accesso all'energia elettrica svolge un ruolo fondamentale nella riduzione della povertà e nel garantire le stesse possibilità di piena partecipazione alla società;
11. invita la direzione generale dell'Energia della Commissione a elaborare un piano d'azione sulla parità di genere che garantisca che tutta la legislazione dell'UE in materia di energia, compreso il diritto alla condivisione dell'energia di cui alla direttiva (UE) 2018/2001, integri la dimensione di genere e sviluppi misure specifiche, indicatori e fondi mirati per combattere la povertà energetica, e in particolare le sue conseguenze;
12. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l'inclusione della dimensione di genere e della dimensione intersezionale in tutti i regimi per l'efficienza energetica e l'energia elettrica da fonti rinnovabili, compreso il diritto alla condivisione dell'energia, in modo da sostenere i cittadini più colpiti dalla povertà energetica; riconosce il contributo delle iniziative guidate dalle donne alle soluzioni energetiche sostenibili e il ruolo determinante delle donne nella progettazione di tali soluzioni a tutti i livelli, compresi i livelli domestico, comunitario, locale, nazionale ed europeo;
13. invita la Commissione e gli Stati membri a integrare la parità di genere in tutte le politiche al fine di ottenere la migliore risposta alla crisi energetica, che colpisce in modo sproporzionato le donne; invita a tale proposito la Commissione a elaborare una relazione sulle conseguenze di genere dell'aumento del costo della vita dovuto alla crisi energetica, compresa una valutazione di genere dell'attuazione della sua raccomandazione concernente la povertà energetica; esorta gli Stati membri ad adottare misure specifiche per monitorare i prezzi dell'energia, dei trasporti e di altri beni essenziali al fine di combattere il rischio di esclusione sociale e di povertà, concentrandosi sull'accesso ad alloggi, trasporti, giustizia ed energia a prezzi accessibili;
14. invita la Commissione a chiedere agli Stati membri di effettuare valutazioni obbligatorie dell'impatto di genere nei piani nazionali per l'energia e il clima, anche nella comunicazione di informazioni sulla povertà energetica;
15. invita la Commissione a elaborare orientamenti specifici su come garantire che gli Stati membri applichino correttamente l'integrazione di genere e l'analisi di genere nella progettazione dei rispettivi piani nazionali per l'energia e il clima (PNEC), comprese misure e azioni volte ad attenuare la povertà energetica; ritiene che integrare nei PNEC un'analisi di genere con una prospettiva intersezionale sia fondamentale per promuovere una transizione energetica socialmente giusta;
16. invita gli Stati membri ad aumentare gli investimenti pubblici nelle politiche che mirano, direttamente o indirettamente, a contrastare gli effetti negativi della crisi del costo della vita sulle donne in tutta la loro diversità, proteggendo le vittime della violenza di genere, e a garantire l'accesso a servizi pubblici di alta qualità e gratuiti per l'assistenza, l'istruzione, la salute, compresi la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti, e l'alloggio, i trasporti e l'energia a prezzi abbordabili; invita gli Stati membri a prestare particolare attenzione alle regioni rurali, interne e ultraperiferiche e alle regioni a rischio di spopolamento, che spesso non dispongono di una fornitura adeguata di tali servizi;
17. sottolinea che l'impatto dell'elevata inflazione e dei costi dell'energia sta compromettendo i servizi pubblici, che con maggior probabilità sono quelli su cui le donne fanno affidamento e in cui trovano lavoro; sottolinea che i tagli ai bilanci degli Stati membri per le attività di assistenza all'infanzia, all'istruzione e alle attività prescolastiche e per i prestatori di assistenza hanno implicazioni dirette per le donne, su cui grava la maggior parte dei compiti aggiuntivi; invita gli Stati membri ad aumentare i finanziamenti per le infrastrutture sociali, in particolare per i servizi sanitari e di assistenza, e a dare priorità all'edilizia sociale e agli investimenti per l'adeguamento delle abitazioni al fine di ridurre i costi energetici;
18. sottolinea che la crisi del costo dell'energia, insieme alla crisi del costo della vita, sta avendo un impatto negativo sull'inclusione economica e sociale, sulla salute e sui diritti fondamentali delle donne, compresi la salute e i diritti sessuali e riproduttivi; sottolinea che circa un terzo delle persone dichiara di aver rinunciato a cure mediche nel 2022 e che un numero sempre maggiore di persone dichiara di essere costretto a rinunciare all'assistenza sanitaria a causa dell'aumento dei costi, dei maggiori tempi di attesa e della carenza di medici e medicinali;
19. chiede che venga garantito un reddito minimo adeguato, seguendo le raccomandazioni europee, al fine di promuovere l'uguaglianza di genere, la sicurezza del reddito e l'indipendenza economica delle donne; ricorda che salari minimi adeguati sono una salvaguardia necessaria per garantire una distribuzione salariale più equa e per garantire un salario minimo di base che tuteli le donne; sottolinea che gli strumenti summenzionati devono rispettare i diritti sanciti dai contratti collettivi;
20. invita la Commissione ad astenersi dal promuovere raccomandazioni politiche che portino a un aumento dei rapporti di lavoro precari, alla deregolamentazione degli orari di lavoro, a una riduzione delle retribuzioni, a un attacco contro la contrattazione collettiva o alla privatizzazione dei servizi pubblici e della sicurezza sociale;
21. chiede una politica dei trasporti pubblici che tenga conto dell'uguaglianza di genere, in particolare espandendo e migliorando il servizio di trasporto pubblico e offrendo una mobilità efficace, in modo che le donne possano trovare lavoro e partecipare più attivamente al mercato del lavoro (e raggiungere un migliore equilibrio tra attività professionale e vita privata);
22. invita gli Stati membri a garantire che non si crei una bolla speculativa artificiale a scapito del benessere delle donne;
23. ricorda che un alloggio adeguato è un diritto fondamentale che deve essere protetto e riconosciuto come condizione preliminare per l'esercizio e l'accesso ad altri diritti fondamentali e a una vita dignitosa; si rammarica del fatto che, a causa di discriminazione e disuguaglianza negli alloggi, molte donne vivono in condizioni precarie, non dignitose e insicure e sono esposte a un maggiore rischio di mancanza di fissa dimora e di violenza; sottolinea che gli sgomberi forzati e altre violazioni del diritto all'alloggio hanno un impatto sproporzionato sulle donne e rafforzano le disuguaglianze esistenti, rappresentando un ostacolo significativo alla parità di genere; invita la Commissione a valutare e proporre, se del caso, nuovi atti legislativi per attenuare la finanziarizzazione dei mercati immobiliari e impedire agli speculatori di rendere gli alloggi economicamente inaccessibili;
24. invita la Commissione a dare alle autorità locali, comprese le autorità cittadine, la possibilità di rafforzare il loro controllo sulle piattaforme online di locazione di alloggi; invita gli Stati membri ad aumentare l'offerta e la scelta degli alloggi pubblici disponibili e affrontare l'impatto degli aumenti dei tassi di interesse causati dall'inflazione;
25. chiede alla Commissione di invitare gli Stati membri a garantire l'approvvigionamento energetico nelle zone lontane dai centri urbani, di modo che le zone rurali possano offrire le condizioni minime di abitabilità per le donne e le loro famiglie;
26. sottolinea che l'onere imposto ai consumatori più vulnerabili dalla volatilità del mercato dell'energia può essere ridotto in modo significativo migliorando l'efficienza energetica degli edifici;
27. invita le società energetiche ad adottare un approccio proporzionale alla disconnessione degli utenti dalla rete elettrica, tenendo conto delle esigenze, delle sfide e delle altre difficoltà affrontate da donne, madri sole, donne disabili, donne anziane, ragazze e donne che vivono nelle zone rurali e interne durante una crisi del costo della vita, che è intrinsecamente legata alla crisi energetica;
28. chiede che l'UE e i suoi Stati membri integrino una prospettiva di genere e intersezionale nelle loro definizioni di povertà energetica, in modo da consentire il confronto e il monitoraggio di questa realtà in un modo che vada oltre il concetto generale di "famiglie vulnerabili", permettendo così una migliore comprensione delle diverse situazioni all'interno di ogni famiglia;
29. ribadisce i suoi appelli alla Commissione, a Eurostat e agli Stati membri affinché continuino a sviluppare e migliorare la raccolta di dati, statistiche, studi e analisi intersezionali e disaggregati per genere, dal momento che si tratta dell'unico modo per garantire che non siano trascurate situazioni specifiche e per offrire una base per una definizione delle politiche basata su dati concreti;
30. invita la Commissione e gli Stati membri a chiedere a Eurostat dati disaggregati per genere sulla povertà energetica; invita, a tale proposito, l'Osservatorio UE della povertà energetica a utilizzare tali dati per sviluppare e selezionare indicatori specifici di genere che consentano lo sviluppo di politiche basate su dati concreti in tale settore, in consultazione con l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali e l'Agenzia europea dell'ambiente;
31. ritiene che gli Stati membri dovrebbero compiere maggiori sforzi per includere dati disaggregati per genere nei propri piani nazionali di ristrutturazione degli edifici al fine di orientare meglio le politiche e le misure;
32. sottolinea l'importanza di promuovere una ricerca e un'innovazione continue e sensibili al genere nel settore dell'energia elettrica rinnovabile;
33. invita gli Stati membri e l'UE a garantire urgentemente servizi di pubblica utilità a prezzi accessibili per le PMI gestite da donne, in particolare per quelle che subiscono discriminazioni intersezionali; riconosce che le imprese guidate da donne e le imprese locali con un'elevata percentuale di lavoratrici sono spesso una parte essenziale della produzione di beni essenziali; sottolinea che le imprenditrici non dovrebbero assumersi un onere sproporzionato della speculazione economica e dovrebbero beneficiare di pari accesso alle opportunità offerte dalla transizione verde, attenuandone nel contempo l'impatto ineguale;
34. sottolinea che i principi della parità di trattamento e dell'integrazione di genere dovrebbero essere al centro del principio "l'efficienza energetica al primo posto" e riflettersi nelle decisioni politiche, di pianificazione e di investimento;
Verso una transizione verde inclusiva dal punto di vista del genere
35. ricorda che una transizione verde giusta è necessaria per evitare gravi crisi future e un aumento della povertà; ricorda inoltre che la transizione verde sarà socialmente equa solo se includerà una prospettiva di genere e garantirà pari opportunità alle donne e a coloro che subiscono discriminazioni intersezionali nonché la loro significativa inclusione nel processo di elaborazione delle politiche; invita pertanto la Commissione a nominare un coordinatore dell'UE per il genere e il clima che possa avvalersi di risorse umane e finanziarie sufficienti e a introdurre valutazioni d'impatto di genere in tutte le politiche e normative dell'UE, in particolare nelle iniziative del Green Deal europeo;
36. ricorda che per conseguire uno sviluppo più inclusivo e sostenibile è fondamentale estendere l'accesso all'energia verde e promuoverne l'abbordabilità economica; riconosce che la rapida discesa dei costi delle tecnologie legate alle energie rinnovabili e i nuovi modelli aziendali offrono soluzioni energetiche molto promettenti per accelerare l'accesso all'energia sostenibile per le donne in tutta la loro diversità;
37. sottolinea che le donne hanno un ruolo strategico e positivo da svolgere nella transizione verde, in quanto attori chiave nello sviluppo di modelli di consumo e produzione sostenibili ed ecologicamente validi, nonché nelle imprese e nella definizione delle politiche a tutti i livelli; evidenzia la necessità immediata di riconoscere il loro potenziale nella promozione dell'energia sostenibile e di contribuire al raggiungimento di molteplici obiettivi di sviluppo sostenibile;
38. si rammarica che, secondo le Nazioni Unite, il potenziale delle donne come imprenditrici nel settore energetico sia sottoutilizzato; invita la Commissione ad appoggiare le imprenditrici di energia sostenibile e gli Stati membri a colmare i divari di genere esistenti e a migliorare il loro accesso all'informazione, alla tecnologia, ai beni e ai servizi, ai mercati e ai finanziamenti, in particolare rafforzando i servizi di intermediazione finanziaria tradizionali e innovativi, come le piattaforme web integrate;
39. elogia i governi locali e nazionali o le imprese private che stanno compiendo grandi sforzi per affrontare le dimensioni sociali ed economiche della povertà energetica e le esorta a proseguire questo lavoro integrando una prospettiva di genere ogniqualvolta sia possibile e garantendo che il linguaggio e la comunicazione utilizzati siano inclusivi sotto il profilo del genere e siano anche offerti in lingua Braille per coloro che ne hanno bisogno;
40. deplora il fatto che le donne siano notevolmente sottorappresentate nelle posizioni chiave preposte all'elaborazione di politiche in materia di cambiamenti climatici, transizione energetica e ambiente e invita l'UE e gli Stati membri ad adottare misure d'azione positive, come la definizione di quote temporanee, per garantire una rappresentanza equa e diversificata nelle posizioni decisionali nelle istituzioni, negli organi governativi e nelle autorità pubbliche dell'UE a tutti i livelli di governance e negli organismi pubblici associati; invita gli Stati membri a promuovere una partecipazione significativa delle donne alla pianificazione, alle politiche e ai programmi che tengano conto della dimensione di genere, compresa la sua pianificazione di bilancio, e a garantire che tali politiche tengano conto degli impatti diversi prodotti dai cambiamenti climatici e dalle crisi energetiche sulle donne e sugli uomini;
41. osserva che, al fine di garantire che la forza lavoro dell'UE sia pienamente preparata per adoperarsi attivamente al conseguimento dei suoi obiettivi climatici, gli Stati membri dovrebbero mirare a ridurre la disparità di genere nel settore delle costruzioni e dell'edilizia, anche attraverso i loro piani nazionali per l'energia e il clima;
42. accoglie con favore il fatto che, in quanto principali agenzie per l'ambiente e la parità di genere nel sistema delle Nazioni Unite, l'UNEP e UN Women abbiano unito le loro forze per sviluppare un programma globale per promuovere l'imprenditorialità femminile per l'energia sostenibile; invita la Commissione e le agenzie competenti dell'UE a prendere atto di questo programma e a promuovere analoghi obiettivi imprenditoriali in materia di energia sostenibile all'interno dell'UE,
43. sottolinea che la tecnologia e le piattaforme digitali stanno diventando fondamentali nell'intero processo di istruzione e formazione delle donne e delle ragazze, nonché in molti processi di selezione del lavoro; deplora gli effetti negativi della disparità di accesso alla tecnologia, che può ostacolare lo sviluppo dell'alfabetizzazione digitale delle donne e delle ragazze, e invita la Commissione a garantire che le donne e le ragazze in tutta la loro diversità, comprese le donne sole, le donne anziane e le donne che vivono nelle zone rurali, nelle zone interne e nelle zone ad alto rischio di spopolamento, non siano colpite in modo sproporzionato dalla povertà energetica;
44. invita la Commissione e gli Stati membri a ridurre il divario di genere nel settore energetico affrontando la sottorappresentanza delle donne nelle carriere STEAM e a garantire che le donne abbiano pari accesso ai corsi di formazione professionale e ai corsi di sensibilizzazione nelle discipline STEAM, compresi quelli sull'efficienza e la sufficienza energetiche, e a creare un legame positivo tra l'acquisizione di conoscenze e lo sviluppo di competenze essenziali per le opportunità di lavoro emergenti nella transizione digitale e verde;
45. riconosce che gli obiettivi ultimi dell'inclusione, dell'uguaglianza e del raggiungimento dell'equilibrio di genere nel settore energetico non sono ancora stati raggiunti; invita le rispettive autorità competenti in materia di istruzione degli Stati membri a incoraggiare in particolare le ragazze a interessarsi al settore energetico lottando contro gli stereotipi di genere nelle scelte educative e a rafforzare la loro fiducia nel possesso delle competenze necessarie per diventare dipendenti, innovatori e pionieri nel settore energetico;
46. sottolinea che nell'UE quello energetico è uno dei settori con maggior squilibrio in quanto a genere, con una rappresentanza di forza lavoro femminile pari solo al 24 %, e in quanto a segregazione professionale e gerarchica di genere; invita le aziende energetiche private e pubbliche a eliminare qualsiasi forma di discriminazione basata sul genere o su altri motivi, come stabilito dall'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE; sottolinea la necessità di lottare contro il persistere di disuguaglianze strutturali di genere che perpetuano gli ostacoli all'ingresso e al mantenimento della forza lavoro nel settore energetico, compreso il rispetto e la promozione del ricorso ai diritti di maternità e paternità; sottolinea che le imprese energetiche che promuovono l'uguaglianza rappresentano ambienti di lavoro più attraenti per tutti i loro dipendenti e potenziali dipendenti;(40)
47. accoglie con favore le iniziative volte a incoraggiare le donne a diventare imprenditrici nel settore dell'energia solare, eolica, geotermica e idroelettrica, in quanto ciò va a vantaggio delle donne coinvolte e della comunità in generale, e invita gli Stati membri a individuare eventuali ostacoli che impediscono alle donne di lavorare in tali settori; invita le aziende private del settore energetico a garantire che la tecnologia dell'energia solare, eolica, geotermica e idroelettrica, e le sue innovatrici, siano messe in grado di sostenere la transizione energetica;
48. prende atto di uno degli obiettivi chiave della Commissione nell'ambito della strategia dell'UE per l'energia solare, che mira a rendere più competitivi e resilienti i sistemi di energia solare dell'UE; riconosce che le energie solare, eolica, geotermica e idroelettrica stanno offrendo alle donne un maggiore accesso all'energia, in particolare nelle zone rurali; sottolinea la necessità di tenere conto delle preoccupazioni delle donne in materia di sicurezza in relazione all'uso dell'illuminazione nel momento in cui vengono progettate e pianificate le politiche urbane e di mobilità, al fine di promuovere spazi pubblici sicuri e liberi da molestie;
49. invita la Commissione e il Consiglio a impegnarsi a favore del bilancio di genere nonché a garantire che esso sia applicato all'intero bilancio dell'UE e che le raccomandazioni della Corte dei conti europea siano pienamente attuate, anche nella revisione intermedia del vigente quadro finanziario pluriennale e nell'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza;
o o o
50. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
Forum economico mondiale, This is why women are bearing the brunt of the cost of living crisis, according to research (Questo è il motivo per cui le donne sostengono il peso maggiore della crisi del costo della vita, secondo le ricerche), gennaio 2023.
Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne dell'Unione, Dipartimento tematico Diritti dei cittadini e affari costituzionali, Gender perspective on access to energy in the EU, 18 dicembre 2017.
Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne dell'Unione, Dipartimento tematico Diritti dei cittadini e affari costituzionali, Gender Aspects of Energy Poverty, 1º marzo 2023.
Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne dell'Unione, Dipartimento tematico Diritti dei cittadini e affari costituzionali, The Gender Dimension and Impact of the Fit for 55 Package, 6 dicembre 2023.
The gender security project, Can 70 % of the World’s Poor Celebrate International Women’s Day? (Può il 70 % dei poveri nel mondo festeggiare la Giornata internazionale della donna?), marzo 2022.
Eurofound, The cost-of-living crisis and energy poverty in the EU: Social impact and policy responses – Background paper (La crisi del costo della vita e la povertà energetica nell'UE: impatto sociale e risposte politiche – Documento informativo), ottobre 2022.
Commissione europea, Towards a manifesto for gender-inclusive STE(A)M education and careers (Verso un manifesto per l'istruzione e le carriere STE(A)M inclusive sotto il profilo del genere), ottobre 2022.