Risoluzione del Parlamento europeo del 29 febbraio 2024 sulla necessità di un fermo sostegno dell'UE all'Ucraina dopo due anni di guerra di aggressione della Russia contro il Paese (2024/2526(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sull'Ucraina e sulla Russia, in particolare quelle adottate a seguito dell'escalation della guerra russa contro l'Ucraina nel febbraio 2022 e dell'annessione della penisola di Crimea il 19 febbraio 2014,
– visti l'accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Ucraina, dall'altra(1), firmato nel 2014, e la zona di libero scambio globale e approfondita tra l'Unione europea e l'Ucraina che lo accompagna,
– visti la Carta delle Nazioni Unite, le Convenzioni dell'Aia, le Convenzioni di Ginevra e i relativi protocolli aggiuntivi, nonché lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI),
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce lo strumento per l'Ucraina (COM(2023)0338), presentata dalla Commissione il 20 giugno 2023,
– vista la decisione del Consiglio europeo del 14 dicembre 2023 di avviare i negoziati di adesione con l'Ucraina, in seguito alla raccomandazione positiva della Commissione dell'8 novembre 2023 a tale riguardo,
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2023 e del 1° febbraio 2024,
– vista la relazione del 14 febbraio 2024 della Banca mondiale, del governo dell'Ucraina, della Commissione e delle Nazioni Unite dal titolo "Ukraine: Third Rapid Damage and Needs Assessment (RDNA3) February 2022 – December 2023" (Ucraina: terza valutazione rapida dei danni e delle esigenze (RDNA3), febbraio 2022 – dicembre 2023),
– vista la relazione del 9 febbraio 2024 del gruppo di lavoro ad alto livello sulle conseguenze ambientali della guerra dal titolo "An environmental compact for Ukraine – A Green Future꞉ Recommendations for Accountability and Recovery" (Un patto ambientale per l'Ucraina – Un futuro verde: raccomandazioni per la responsabilità e la ripresa),
– visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che dal 24 febbraio 2022 la Russia sta portando avanti una guerra di aggressione su vasta scala illegale, non provocata e ingiustificata contro l'Ucraina; che la guerra della Russia contro l'Ucraina è iniziata nel 2014 con l'occupazione e l'annessione illegale della penisola di Crimea e la successiva occupazione di parti delle regioni di Donetsk e Lugansk; che tale guerra di aggressione costituisce una palese e flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e dei principi fondamentali del diritto internazionale; che le azioni intraprese dalla Russia in Ucraina negli ultimi due anni continuano a minacciare la pace e la sicurezza in Europa e nel mondo;
B. considerando che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, nella sua risoluzione del 2 marzo 2022, ha immediatamente qualificato la guerra russa contro l'Ucraina come un atto di aggressione in violazione dell'articolo 2, paragrafo 4, della Carta delle Nazioni Unite e, nella sua risoluzione del 14 novembre 2022, ha riconosciuto la necessità di ritenere la Federazione russa responsabile della sua guerra di aggressione nonché responsabile sul piano legale ed economico dei suoi atti illeciti a livello internazionale, tra l'altro attraverso il risarcimento dei danni causati a cose e persone;
C. considerando che la guerra di aggressione russa rappresenta il più grande conflitto militare sul continente europeo dalla fine della Seconda guerra mondiale e riflette il crescente conflitto tra autoritarismo e democrazia;
D. considerando che l'Ucraina e i suoi cittadini hanno dato prova di ferma determinazione nel resistere alla guerra di aggressione della Russia, difendendo con successo il loro Paese, nonostante l'elevato prezzo pagato in termini di vittime civili e militari, unitamente alla distruzione e alla strumentalizzazione delle infrastrutture civili e pubbliche, dell'ambiente naturale e del patrimonio culturale; che il coraggioso popolo ucraino è stato insignito del premio Sacharov 2022 come omaggio al suo coraggio e alla sua resilienza;
E. considerando che milioni di ucraini, nel tentativo di sfuggire all'aggressione russa, continuano ad essere sfollati all'interno dell'Ucraina e in altri paesi; che oltre 3,3 milioni di persone, tra cui 800 000 bambini, vivono sulla linea del fronte; che case, scuole e ospedali continuano a essere bombardati ogni giorno; che, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, la campagna di distruzione condotta dalla Russia nel 2023 ha privato quasi 720 000 persone nelle zone più colpite dell'Ucraina dell'accesso ad alloggi adeguati e sicuri; che l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha riferito che gli attacchi indiscriminati contro le aree popolate in Ucraina hanno registrato un'impennata nel dicembre 2023, mettendo in evidenza il ripetersi sistematico di morti civili, distruzione e esigenze umanitarie nel corso del 2023;
F. considerando che i crimini di guerra della Russia avranno conseguenze traumatiche per un'intera popolazione, dal momento che, secondo le stime, 10 milioni di persone sono a rischio di sviluppare un disturbo mentale o ne sono già affette e 3,9 milioni di persone presentano sintomi da moderati a gravi di sofferenza psicologica, depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico che richiedono un trattamento; che nel 2023 sono stati segnalati 227 incidenti che hanno colpito le operazioni umanitarie nel Paese, nei quali sono rimasti uccisi o feriti 50 operatori umanitari, di cui 11 uccisi mentre prestavano servizio;
G. considerando che, secondo le stime prudenti della missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina, a quasi due anni dall'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia sono stati uccisi più di 10 000 civili e ne sono stati feriti quasi 20 000, mentre l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ritiene che le cifre effettive siano sensibilmente più elevate;
H. considerando che i minori ucraini stanno pagando il prezzo più alto della guerra, dal momento che oltre 520 sono stati uccisi e oltre 1 226 sono stati feriti, 1,8 milioni hanno dovuto attraversare la frontiera nei paesi vicini come rifugiati e altri 2,5 milioni sono sfollati all'interno dell'Ucraina;
I. considerando che dall'inizio della guerra di aggressione su vasta scala circa 20 000 minori ucraini sono stati deportati con la forza in Russia e Bielorussia o detenuti nei territori occupati; che la CPI ha emesso un mandato d'arresto internazionale nei confronti di Vladimir Putin e Maria Lvova-Belova in considerazione della loro responsabilità per il crimine di guerra di espulsione illegale e per il trasferimento illegale di minori dai territori occupati dell'Ucraina alla Federazione russa; che meno di 400 minori espulsi sono stati rimpatriati in Ucraina e si sono riuniti con le loro famiglie;
J. considerando che la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti si è detta allarmata per le segnalazioni e le testimonianze che denunciano le condizioni disumane di detenzione dei civili e dei prigionieri di guerra ucraini in Russia, compresi il ricorso alla tortura e la mancanza di cure mediche, con conseguenti danni permanenti per la loro salute; che vi sono casi noti in cui l'esercito russo ha ucciso i soldati ucraini anziché farli prigionieri, come segnalato da ultimo il 24 febbraio 2024 nella zona di Bakhmut; che nel 2022 oltre 50 prigionieri di guerra ucraini, per lo più membri del battaglione Azov, sono stati deliberatamente uccisi in un'esplosione premeditata presso il carcere di Olenivka;
K. considerando che le donne e le ragazze sono particolarmente a rischio durante le crisi umanitarie e di sfollamento, in quanto continuano a essere vittime, in misura sproporzionata, della violenza di genere; che molte donne sono rimaste in Ucraina e sono state reclutate nelle forze armate; che vi sono elementi che indicano che le soldate ucraine in prigionia sono state torturate e hanno subito violenze sessuali; che l'OHCHR ha riferito che, dal momento che gli uomini rappresentano la maggioranza delle vittime di esecuzioni sommarie da parte delle forze russe nei territori occupati, i familiari sopravvissuti, nella maggior parte dei casi donne, si ritrovano a dover andare avanti, spesso per conto proprio, con un reddito familiare limitato, maggiori oneri di assistenza e forti traumi e sofferenze psicologiche;
L. considerando che le forze armate ucraine sono riuscite a resistere all'invasione russa, hanno liberato più del 50 % dei territori temporaneamente occupati dopo il 24 febbraio 2022 e hanno ripreso il controllo sull'accesso occidentale dell'Ucraina al Mar Nero, respingendo in modo efficace la flotta russa del Mar Nero;
M. considerando che l'UE ha fornito un sostegno sostanziale in tutti i settori, compreso il sostegno militare, dall'inizio dell'invasione su vasta scala; che l'assistenza complessiva promessa all'Ucraina dall'UE, dai suoi Stati membri e dalle istituzioni finanziarie europee dal febbraio 2022 ammonta ad almeno 85 miliardi di EUR, compresa l'assistenza umanitaria e di emergenza, il sostegno di bilancio, l'assistenza macrofinanziaria e gli aiuti militari; che sono stati forniti 17 miliardi di EUR agli Stati membri per ospitare circa quattro milioni di rifugiati ucraini, ai quali è stata offerta una protezione estesa ai sensi della direttiva sulla protezione temporanea(2) fino a marzo 2025;
N. considerando che l'UE e i suoi Stati membri hanno finora fornito aiuti militari per un importo di 28 miliardi di EUR e hanno impegnato un importo preliminare di circa 21,2 miliardi di EUR per il 2024; che lo strumento europeo per la pace è stato utilizzato per fornire 5,6 miliardi di EUR per il trasferimento di attrezzature militari all'Ucraina da parte degli Stati membri; che l'iniziativa sulle munizioni, che inizialmente avrebbe dovuto fornire all'Ucraina un milione di proiettili da 155 mm entro marzo 2024, mira ora a consegnarne circa la metà entro tale data e l'altra metà entro la fine del 2024; che la missione di assistenza militare dell'UE a sostegno dell'Ucraina ha formato finora 40 000 soldati ucraini in Germania e Polonia e che il numero è in aumento;
O. considerando che, nonostante il PIL complessivo dei paesi occidentali sia 25 volte superiore a quello della Russia, nel 2023 l'assistenza militare dell'Occidente all'Ucraina ammontava a meno dello 0,1 % di tale PIL complessivo; che nel 2023 la Russia ha speso circa il 6 % del suo PIL per la guerra di aggressione e l'Ucraina ha speso l'equivalente del 25 % del suo PIL per la propria difesa;
P. considerando che il Congresso degli Stati Uniti non è riuscito finora ad adottare un nuovo pacchetto di aiuti all'Ucraina da 60 miliardi di USD per il 2024, il che ha sostanzialmente portato a un arresto degli impegni statunitensi in materia di aiuti e di forniture militari all'Ucraina; che, per sostituire pienamente il sostegno militare degli Stati Uniti nel 2024, l'UE e i suoi Stati membri dovrebbero raddoppiare il livello e il ritmo attuali del sostegno militare;
Q. considerando che il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha dichiarato che i membri della NATO devono prepararsi a un possibile scontro con la Russia che potrebbe durare decenni; che la guerra di aggressione della Russia ha avuto come conseguenze dirette l'adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO, la concessione dello status di Paese candidato all'adesione all'UE a Ucraina, Moldova e Georgia, la fornitura all'Ucraina di solidi pacchetti di assistenza in materia di sicurezza da parte di oltre 50 paesi e l'espressione di un forte sostegno politico a favore dell'Ucraina in seno alle Nazioni Unite;
R. considerando che il Consiglio europeo ha deciso di avviare i negoziati di adesione con l'Ucraina a seguito della raccomandazione positiva della Commissione e ha inoltre invitato il Consiglio ad adottare il quadro negoziale una volta soddisfatte le pertinenti raccomandazioni della Commissione;
S. considerando che l'Ucraina ha firmato accordi in materia di sicurezza con il Regno Unito, la Germania, la Francia, la Danimarca e l'Italia, in linea con la dichiarazione congiunta di sostegno all'Ucraina del G7, concordata il 12 luglio 2023 a margine del vertice NATO di Vilnius; che l'impegno del G7 ha aperto la strada ai negoziati per formalizzare gli impegni e le intese bilaterali a lungo termine in materia di sicurezza a sostegno dell'Ucraina;
T. considerando che, secondo quanto riferito, la Russia ha radicalmente riorientato la sua economia verso una "economia di guerra", cui si affiancano piani di una spesa per la difesa molto elevata stimata a ben oltre 100 miliardi di EUR; che la Russia produrrebbe più di 2 milioni di granate di artiglieria all'anno a livello nazionale, quantità notevolmente superiore a quella promessa dai governi dell'UE all'Ucraina;
U. considerando che dall'inizio della guerra l'UE ha adottato 13 pacchetti di sanzioni e ha istituito il nuovo ruolo di inviato speciale internazionale per l'attuazione delle sanzioni dell'UE, incaricato nello specifico di contrastare l'evasione e l'aggiramento delle sanzioni comminate alla Russia e alla Bielorussia, suo associato;
V. considerando che, secondo le stime, l'UE e altri partner hanno congelato 300 miliardi di EUR delle riserve della banca centrale russa e 21,5 miliardi di EUR di denaro appartenente a oligarchi russi, mentre gli Stati Uniti e altri alleati occidentali hanno bloccato o sequestrato più di 58 miliardi di USD in attività possedute o controllate da russi colpiti dalle sanzioni;
W. considerando che le istituzioni dell'UE hanno recentemente raggiunto un accordo per istituire uno strumento per l'Ucraina che offrirà 50 miliardi di EUR di sostegno prevedibile a medio termine, sotto forma di sovvenzioni e prestiti, per la riparazione, la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione dell'Ucraina dal 2024 al 2027;
X. considerando che la guerra di aggressione russa dimostra l'atteggiamento imperialistico della Russia nei confronti dei suoi paesi vicini; che, finché la Russia rimarrà uno Stato che persegue politiche revisioniste, continuerà ad adoperarsi per mantenere la costante minaccia di aggressione nei confronti del continente europeo; che numerosi attori internazionali hanno riconosciuto la Russia come Stato sostenitore del terrorismo e che fa uso di mezzi terroristici;
Y. considerando che la Russia è responsabile della crisi mondiale della sicurezza alimentare a seguito della sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e del suo blocco dei porti marittimi ucraini; che la Russia utilizza gli alimenti e la fame come armi sin dall'inizio della guerra;
Z. considerando che, a seguito di due dichiarazioni ad hoc dell'Ucraina, la CPI è competente a giudicare i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il crimine di genocidio commessi sul territorio ucraino a partire dal novembre 2013, ma non è competente, nell'attuale situazione, a giudicare il crimine di aggressione quale definito dall'articolo 8 bis dello statuto di Roma, in quanto né l'Ucraina né la Federazione russa hanno ratificato lo statuto di Roma e gli emendamenti relativi al crimine di aggressione; che l'UE appoggia l'istituzione di un tribunale speciale sul crimine di aggressione;
AA. considerando che l'ambiente naturale dell'Ucraina è un bersaglio specifico della guerra, dal momento che la Russia sta palesemente ricorrendo alla tattica di provocare ingenti danni ambientali, quali l'incendio di campi e foreste, il disboscamento illegale di legname ucraino, la contaminazione dell'acqua e del suolo con rifiuti chimici, provocando la distruzione della terra e dell'abitabilità del Paese, così come la capacità delle generazioni future di prosperarvi; che la distruzione della diga di Kakhovka il 6 giugno 2023 è un chiaro esempio delle azioni della Russia che continueranno a provocare devastazioni ecologiche negli anni a venire;
AB. considerando che il 13 febbraio 2024 Maksim Kuzminov, ex pilota russo di elicotteri che ha disertato raggiungendo l'Ucraina nel 2023, è stato trovato morto in Spagna, assassinato da uomini armati che sarebbero stati inviati dal governo russo; che negli ultimi decenni i servizi di intelligence russi hanno effettuato una serie di sfrontate operazioni sotto copertura, tra cui omicidi, sul territorio dell'UE;
1. ribadisce la sua ferma solidarietà al popolo e alla leadership dell'Ucraina, nonché il suo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale del Paese entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale;
2. ribadisce la sua più ferma condanna della guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificabile della Russia contro l'Ucraina, nonché del coinvolgimento del regime bielorusso; chiede che la Russia e le sue forze irregolari cessino tutte le azioni militari e che la Russia ritiri tutte le forze militari e irregolari nonché le attrezzature militari dall'intero territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale; chiede che l'insediamento di cittadini russi nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina cessi e sia annullato;
3. ricorda che la guerra di aggressione russa è iniziata con l'annessione illegale della penisola di Crimea nel febbraio 2014, seguita dall'occupazione di parti delle oblast di Donetsk e Luhansk; rammenta che la penisola è stata trasformata in una base militare ed è servita da trampolino di lancio per l'invasione su vasta scala nel 2022;
4. condanna la tortura e l'uccisione di prigionieri di guerra e di civili ucraini da parte della Russia; chiede un'indagine indipendente su tali crimini e il perseguimento di questi ultimi, nonché maggiori sforzi a favore dello scambio di prigionieri tra l'Ucraina e la Russia;
5. condanna i tentativi della Russia di negare l'identità etnica, linguistica e storica dell'Ucraina e del suo popolo, cancellando i segni dell'identità ucraina nei territori occupati e annessi e vietando l'uso della lingua e dei simboli ucraini, nonché l'intensa politica di "passaportizzazione" e i ripetuti tentativi del presidente russo e di altri funzionari di riscrivere la storia;
6. ritiene che l'esito della guerra e la posizione assunta dalla comunità internazionale svolgeranno un ruolo cruciale nell'influenzare le azioni future di altri regimi autoritari, che seguono da vicino il corso della guerra e valutano quanto spazio vi sia per esercitare politiche estere aggressive, anche con mezzi militari;
7. sottolinea che l'obiettivo principale è che l'Ucraina vinca la guerra contro la Russia, il che comporta l'allontanamento di tutte le forze russe e i loro associati e alleati dal territorio ucraino riconosciuto a livello internazionale; ritiene che tale obiettivo possa essere conseguito solo attraverso la fornitura continua, sostenuta e in costante aumento di tutti i tipi di armi convenzionali all'Ucraina;
8. riconosce la resilienza e la determinazione dimostrate dal popolo ucraino nel perseguire i valori democratici, gli sforzi di riforma e le aspirazioni all'integrazione nella comunità euro-atlantica delle nazioni;
9. ricorda l'importanza di liberare la penisola di Crimea, occupata dalla Russia da ormai un decennio; rammenta che i cittadini della penisola che sono fedeli all'Ucraina, in particolare i tatari autoctoni, sono oggetto di repressione, arresti e torture; ricorda che le forze di occupazione russe hanno compiuto ogni sforzo per cancellare il patrimonio tataro e la memoria della presenza ucraina dalla penisola e che continuano a tentare di cambiare con la forza la composizione demografica della popolazione, il che può equivalere ad atti di genocidio quali descritti nella Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio; sostiene gli sforzi dell'Ucraina volti a reintegrare la Crimea, in particolare la piattaforma per la Crimea;
10. ribadisce il proprio sostegno alla fornitura regolare di aiuti militari all'Ucraina per tutto il tempo necessario e in qualsiasi forma necessaria per la vittoria dell'Ucraina; riconosce gli sforzi compiuti finora dagli Stati membri nel fornire sostegno militare all'Ucraina e dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) nel coordinare tale sostegno; ribadisce il suo invito agli Stati membri ad aumentare e ad accelerare in modo sostanziale il loro sostegno militare, in particolare la fornitura di armi e munizioni in risposta a necessità chiaramente individuate, per consentire all'Ucraina non solo di difendersi dagli attacchi russi, ma anche di riconquistare il pieno controllo di tutto il suo territorio riconosciuto a livello internazionale; sottolinea che la consegna insufficiente e tardiva di armi e munizioni rischia di compromettere gli sforzi compiuti finora; esprime preoccupazione per il fatto che l'obiettivo di fornire all'Ucraina un milione di munizioni non sarà raggiunto come era stato promesso; invita gli Stati membri e il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) a presentare al Parlamento informazioni sulle precedenti forniture di aiuti militari all'Ucraina, compreso l'audit condotto dal SEAE, e sull'importo degli aiuti che gli Stati membri sono disposti a impegnare nel 2024;
11. ritiene che non debba esservi alcuna restrizione autoimposta all'assistenza militare all'Ucraina; sottolinea l'enorme divergenza del sostegno militare fornito dagli Stati membri dell'UE in percentuale del loro PIL; chiede gli investimenti necessari nella base industriale e tecnologica di difesa europea, in modo da incrementare in misura significativa la produzione al fine di soddisfare le esigenze dell'Ucraina e ricostituire le scorte esaurite degli Stati membri dell'UE; sottolinea che l'Ucraina ha particolare bisogno di sofisticati sistemi di difesa aerea, missili a lungo raggio, come i missili TAURUS, Storm Shadow/SCALP e altri, moderni aerei da combattimento, vari tipi di artiglieria e munizioni (in particolare da 155 mm), droni e armi per contrastarli; appoggia la proposta secondo la quale tutti gli Stati membri dell'UE e gli alleati della NATO dovrebbero sostenere militarmente l'Ucraina con almeno lo 0,25 % del loro PIL annuo; chiede un aumento complessivo del massimale finanziario dello strumento europeo per la pace e insiste sul fatto che dovrebbe essere destinato, tra l'altro, all'approvvigionamento unico delle munizioni disponibili sul mercato mondiale per soddisfare le esigenze dell'Ucraina; sollecita i governi degli Stati membri ad avviare immediatamente un dialogo con le imprese del settore della difesa al fine di garantire che la produzione e la consegna, in particolare, di munizioni, proiettili e missili per l'Ucraina siano prioritarie rispetto agli ordini provenienti da altri paesi terzi; invita l'UE e i suoi Stati membri a esplorare le possibilità di joint venture e di stretta cooperazione con le industrie della difesa di paesi terzi che condividono gli stessi principi al fine di fornire le munizioni necessarie all'Ucraina; esorta, in particolare, gli Stati membri più grandi con capacità notevoli per quanto riguarda l'industria della difesa ad aumentare con urgenza e in misura rilevante l'assistenza militare all'Ucraina; invita la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ad adottare senza ulteriori indugi il pacchetto di assistenza militare a favore dell'Ucraina;
12. chiede all'UE e ai suoi Stati membri di rispettare gli impegni della dichiarazione di Versailles del 2022 e di accelerare la piena attuazione della bussola strategica, rafforzando la cooperazione militare europea a livello di industrie e di forze armate, in modo da rendere l'UE un garante della sicurezza più forte e capace, che sia interoperabile con la NATO e complementare a essa; apprezza l'aumento dei bilanci e degli investimenti nella difesa da parte degli Stati membri e delle istituzioni dell'UE e chiede un aumento delle spese mirate, degli appalti congiunti e degli investimenti congiunti in ricerca e sviluppo nel settore della difesa; sottolinea che, durante il processo di adesione dell'Ucraina all'UE, dovrebbero essere intrapresi passi concreti verso l'integrazione del Paese nelle politiche e nei programmi di difesa e di cibersicurezza dell'UE;
13. si compiace della firma di accordi di sicurezza tra l'Ucraina e il Regno Unito, la Germania, la Francia, la Danimarca e l'Italia, in linea con la dichiarazione comune del G7 sul sostegno all'Ucraina, e invita altri partner che condividono gli stessi principi a seguirne l'esempio; sottolinea che tali accordi di sicurezza non possono essere intesi come sostitutivi di una futura adesione alla NATO; apprezza i progressi compiuti in merito ai dettagli pratici e al massimale finanziario per un nuovo Fondo di assistenza per l'Ucraina, nel quadro dello strumento europeo per la pace, che sosterrebbe la fornitura di attrezzature militari all'Ucraina attraverso iniziative europee di appalto congiunto;
14. ribadisce il proprio sostegno al piano di pace presentato dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy; ritiene che si tratti di un piano completo per ripristinare l'integrità territoriale dell'Ucraina; ricorda che i 10 punti del piano sono stati ripresi nella risoluzione ES-11/6 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 23 febbraio 2023 sui principi della Carta delle Nazioni Unite a fondamento di una pace globale, giusta e duratura in Ucraina;
15. ribadisce il suo invito alla Commissione, al VP/AR e agli Stati membri a collaborare con l'Ucraina e la comunità internazionale per istituire un tribunale speciale incaricato di indagare e perseguire il crimine di aggressione commesso contro l'Ucraina dai leader russi e dai loro alleati, come il regime in Bielorussia; plaude alla creazione di un centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione nei confronti dell'Ucraina, con sede all'Aia;
16. esprime il suo pieno sostegno alle indagini in corso da parte del procuratore della Corte penale internazionale (CPI) sulla situazione in Ucraina sulla base di presunti crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio; esorta l'Ucraina a ratificare lo statuto di Roma della CPI e le relative modifiche e a diventare ufficialmente membro della CPI al fine di sostenere gli sforzi internazionali volti a stabilire le responsabilità per gravi crimini internazionali; invita l'UE ad adoperarsi maggiormente sul piano diplomatico per incoraggiare la ratifica dello statuto di Roma e di tutte le sue modifiche a livello globale;
17. esprime orrore per il fatto che la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina ha portato a uno dei più rapidi sfollamenti su larga scala di minori dalla Seconda guerra mondiale; ricorda che, per effetto dei massicci attacchi alle infrastrutture civili, i minori ucraini sono gravemente privati dell'accesso a servizi di base come l'istruzione e l'assistenza sanitaria, in particolare il sostegno alla salute mentale;
18. ribadisce che il continuo trasferimento forzato e la deportazione di minori ucraini, anche provenienti da istituti, verso la Russia e la Bielorussia e la loro adozione forzata da parte di famiglie russe violano il diritto ucraino e internazionale; sottolinea che il trasferimento forzato di minori di un gruppo a un altro gruppo si configura come reato di genocidio, ai sensi dell'articolo II della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio; chiede che le autorità russe e bielorusse garantiscano il ritorno immediato di tutti i minori ucraini; elogia gli sforzi delle organizzazioni locali ucraine che, attivandosi caso per caso, sostengono i genitori e le famiglie nella ricerca dei loro figli e nella lotta per il loro ritorno in sicurezza;
19. condanna nuovamente la deportazione forzata di civili ucraini, compresi minori, verso la Russia, i territori dell'Ucraina temporaneamente occupati dalla Russia e la Bielorussia; invita tutti gli Stati e le organizzazioni internazionali a esercitare pressioni sulla Russia affinché rimpatri tutti i civili ucraini deportati con la forza e imprigionati illegalmente, in particolare i minori, comprese le spoglie di tutti coloro che sono morti mentre si trovavano in stato di detenzione; esorta l'UE e i suoi Stati membri a intensificare la ricerca di meccanismi per facilitare il rilascio dei civili ucraini detenuti illegalmente dalla Russia, anche attraverso i meccanismi delle Nazioni Unite;
20. deplora il fatto che la direttiva sulla protezione temporanea sia interpretata in modo così restrittivo che molte donne fuggite dalla guerra di aggressione russa non possono accedere all'assistenza all'aborto o ad altri trattamenti per la salute sessuale e riproduttiva, compresi i trattamenti a seguito di abusi sessuali; è costernato per il fatto che, di conseguenza, molte donne sono state costrette a tornare nell'Ucraina dilaniata dalla guerra per accedere ai servizi e ai diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva e all'assistenza riproduttiva; invita la Commissione a rivedere la direttiva al fine di garantire che tutti gli Stati membri siano tenuti a offrire la stessa assistenza che le donne potrebbero altrimenti ricevere in Ucraina;
21. condanna l'intenzione della Russia di indire elezioni presidenziali nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina dal 15 al 17 marzo 2024 e sottolinea che non riconoscerà i risultati di tali elezioni illegittime;
22. ribadisce la sua richiesta di un'interazione innovativa, complementare e flessibile tra i lavori in corso sull'attuazione dell'accordo di associazione attualmente in vigore e il processo negoziale di adesione, in modo da consentire la graduale integrazione dell'Ucraina nel mercato unico dell'UE e nei programmi settoriali, compreso l'accesso ai fondi dell'UE nei rispettivi settori, affinché il popolo ucraino possa trarre vantaggio dall'adesione durante l'intero processo e non solo al suo completamento; si compiace delle azioni realizzate con successo dall'Ucraina che hanno riaperto la rotta del Mar Nero per consentire al grano ucraino di raggiungere i suoi mercati tradizionali; invita le relative parti interessate internazionali a garantire in modo permanente tali risultati e la libertà di navigazione nel Mar Nero a fini commerciali; sostiene la proposta della Commissione di rinnovare la sospensione dei dazi e dei contingenti all'importazione sulle esportazioni ucraine verso l'UE; esorta la Commissione a esaminare eventuali segnalazioni di perturbazioni del mercato causate dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e dai benefici commerciali concessi all'Ucraina; invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare i motivi alla base di qualsiasi azione unilaterale, come il blocco delle frontiere, che limiti l'accesso dell'Ucraina al mercato unico dell'UE, a stabilire misure efficaci per monitorare il transito dei prodotti agricoli ucraini e a introdurre misure volte ad attenuare gli effetti per gli agricoltori europei, le cui proteste e richieste ragionevoli vengono anche sfruttate e prese di mira dalla disinformazione russa; invita l'UE, i suoi Stati membri, l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura, l'Organizzazione mondiale del commercio, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici e altri attori a dar prova di maggiore solidarietà e a stabilizzare il mercato dei cereali; invita l'UE e i suoi Stati membri a sospendere le importazioni e il transito attraverso il territorio dell'UE di cereali russi e di cereali rubati all'Ucraina;
23. sottolinea che la guerra di aggressione russa ha modificato radicalmente la situazione geopolitica in Europa e non solo, minacciando la sua architettura di sicurezza, e che la risposta a tale situazione richiede decisioni politiche, di sicurezza e finanziarie audaci, coraggiose e globali da parte dell'UE;
24. apprezza la decisione del Consiglio europeo di avviare i negoziati di adesione con l'Ucraina una volta soddisfatte le raccomandazioni della Commissione; ritiene che l'adesione dell'Ucraina all'UE rappresenti un investimento geostrategico in un'Europa unita e forte ed equivalga a una dimostrazione di leadership, determinazione e lungimiranza;
25. invita il Consiglio e la Commissione a definire un percorso chiaro per i negoziati di adesione, facendo attenzione a offrire benefici concreti alla società e ai cittadini ucraini fin dall'inizio del processo; invita il Consiglio a incaricare la Commissione di presentare immediatamente proposte per il pertinente quadro negoziale e ad adottarlo una volta che saranno state prese le misure del caso indicate nelle rispettive raccomandazioni della Commissione dell'8 novembre 2023;
26. ricorda che il processo di adesione all'UE sarà basato sul merito e che la metodologia di allargamento pone l'accento su settori chiave come il rispetto dello Stato di diritto, dei valori fondamentali, dei diritti umani e della democrazia e la lotta alla corruzione; ritiene che un processo di adesione fortemente meritocratico sia nell'interesse sia dell'Ucraina che dell'UE; incoraggia l'UE e i suoi Stati membri a fornire un maggiore sostegno e una maggiore assistenza all'Ucraina nel suo percorso verso l'adesione all'UE, anche in termini di competenze tecniche, sviluppo delle capacità e riforme istituzionali necessarie per soddisfare i criteri di adesione;
27. invita il governo ucraino a continuare a rafforzare le autonomie locali, una riforma che ha ricevuto un notevole riconoscimento a livello nazionale e internazionale, e a integrare il successo della riforma del decentramento nell'architettura generale dei processi di riparazione, ripresa e ricostruzione dell'Ucraina; ribadisce la sua posizione secondo cui i rappresentanti delle autonomie locali e della società civile in Ucraina devono essere attivamente coinvolti nel processo di ripresa e ricostruzione e tale processo deve soddisfare i più elevati standard di trasparenza e rendicontabilità;
28. accoglie con favore l'accordo di massima raggiunto tra le istituzioni dell'UE sull'istituzione dello strumento per l'Ucraina, che fornirà un'assistenza finanziaria prevedibile al Paese, e ne chiede la rapida creazione; pone l'accento sul ruolo rafforzato della Verchovna Rada, degli enti subnazionali e della società civile quali partner pertinenti per l'autorità esecutiva nell'individuare le priorità che saranno finanziate attraverso il piano per l'Ucraina, sottolineando che ciò accresce anche il controllo e il monitoraggio dello strumento; richiama l'attenzione sulla stima contenuta nell'ultima valutazione rapida dei danni e delle esigenze da parte della Banca mondiale, secondo cui nel prossimo decennio occorreranno almeno 452,8 miliardi di EUR per la ripresa e la ricostruzione dell'Ucraina; sottolinea, pertanto, che i fondi previsti a titolo dello strumento per l'Ucraina non basteranno e chiede all'UE e agli Stati membri di impegnarsi a favore di ulteriori finanziamenti a lungo termine per l'Ucraina, in particolare dato che l'ultimo pacchetto di aiuti statunitensi a favore dell'Ucraina è tuttora bloccato in seno al Congresso;
29. invita l'UE, gli Stati membri e i partner che condividono gli stessi principi a fornire un'assistenza politica, economica, tecnica e umanitaria globale e coordinata per sostenere la ricostruzione e la ripresa postbelliche sostenibili e inclusive dell'Ucraina, dedicando una particolare attenzione al ripristino delle infrastrutture essenziali, dell'assistenza sanitaria, dell'istruzione e dei servizi sociali; ritiene che la ricostruzione dell'Ucraina debba dare priorità al benessere del popolo ucraino piuttosto che favorire gli oligarchi e i profitti societari; invita l'UE e gli Stati membri a continuare a garantire cure mediche e servizi di riabilitazione, compreso il sostegno psicologico, ai soldati e ai civili ucraini feriti e in lutto; chiede che sia prestata un'attenzione continua e che sia fornito un maggiore sostegno alle attività di sminamento in Ucraina e chiede un programma di sminamento a lungo termine;
30. sottolinea la necessità di sostenere l'Ucraina nel ripristinare le condizioni che consentiranno al suo popolo di ritornare a una vita economica e sociale sicura e prospera e di riprendersi dalle profonde conseguenze della guerra sulla salute mentale, affinché gli sfollati interni e i rifugiati rientrino nelle loro case, e in particolare affinché le giovani generazioni del Paese sviluppino progetti personali, formativi e imprenditoriali; sottolinea inoltre la necessità di tenere conto delle preoccupazioni, delle esigenze e delle competenze degli sfollati interni e dei rifugiati nel processo di ripresa e ricostruzione, in quanto il loro reinserimento nelle comunità locali sarà fondamentale per rafforzare la resilienza sociale e istituzionale dell'Ucraina e la sua unità;
31. invita il Consiglio a mantenere e a estendere la sua politica di sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia, monitorando, rivedendo e rafforzando nel contempo la sua efficacia e il suo impatto; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la rapida attuazione e la rigorosa applicazione di tutti i 13 pacchetti di sanzioni; chiede alla Commissione una valutazione d'impatto sull'efficacia delle sanzioni nell'ostacolare lo sforzo bellico russo e sull'elusione delle sanzioni; ricorda che l'UE sta lavorando a una legislazione che qualifichi come reato la violazione delle misure restrittive; ribadisce il suo invito alla Commissione, al SEAE e agli Stati membri a sviluppare un meccanismo per prevenire che le sanzioni vengano aggirate;
32. insiste sulla necessità di vietare le importazioni metallurgiche e di uranio dalla Russia verso l'UE, nonché di vietare la cooperazione con il settore nucleare russo e, in particolare, con Rosatom; chiede un embargo immediato e totale sulle importazioni dalla Russia verso l'UE di prodotti agricoli e prodotti della pesca, nonché di combustibili fossili e gas naturale liquefatto trasportati attraverso gasdotti marittimi, e chiede di ridurre ulteriormente il tetto sui prezzi dei prodotti petroliferi russi, in coordinamento con i partner del G7, al fine di impedire il finanziamento della guerra russa con il denaro dell'UE; chiede, inoltre, di imporre misure punitive contro la "flotta ombra" russa, che trasporta petrolio senza assicurazione su imbarcazioni precarie attraverso le acque dell'UE e internazionali, e di imporre sanzioni contro le aziende cinesi e di altri paesi che aiutano la Russia a eludere le sanzioni; chiede che l'attuale regime di licenze per gli articoli militari e i beni a duplice uso sia ampliato in modo da includere un gruppo ben più vasto di beni pertinenti per la guerra, compresi i componenti digitali; chiede che le sanzioni nei confronti della Bielorussia siano pienamente allineate a quelle contro la Russia; chiede che altre persone, identificate dalla Fondazione anticorruzione di Alexei Navalny, siano incluse nel regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani e in altri elenchi di sanzioni;
33. condanna tutti i paesi che forniscono attrezzature militari alla Russia e la aiutano ad aggirare ed evitare gli effetti delle sanzioni imposte nei suoi confronti, e invita l'UE a perseguire con rigore le società, le associazioni e le persone che partecipano all'elusione delle sanzioni; chiede all'UE, agli Stati membri e ai loro alleati di rafforzare l'efficacia delle sanzioni già imposte, di adottare misure urgenti per bloccare qualsiasi tentativo di aggirare tali sanzioni e di lavorare a un meccanismo di sanzioni secondarie inteso a colmare le eventuali lacune;
34. ricorda alle imprese, ai cittadini, agli istituti finanziari e ad altri soggetti che operano o hanno catene del valore collegate alla Federazione russa o alle aree che occupa in Ucraina, compresi gli investitori, i consulenti, le organizzazioni non governative e i prestatori di servizi di dovuta diligenza, che si troveranno ad affrontare notevoli rischi operativi, giuridici, economici e reputazionali in relazione alle loro attività e rapporti commerciali russi; invita gli Stati membri ad adottare misure particolari per evitare che i prodotti tecnologici avanzati esportati verso paesi terzi finiscano in Russia;
35. insiste sul fatto che l'elusione di una misura restrittiva dell'Unione, ivi incluso il trasferimento di merci verso una destinazione in cui l'importazione, l'esportazione, la vendita, l'acquisto, il trasferimento, il transito o il trasporto di tali merci sono soggetti a restrizioni, dovrebbe essere considerata reato a livello dell'UE; sottolinea che, ai fini dell'applicazione, è fondamentale che l'UE qualifichi rapidamente come reato le violazioni delle sanzioni sia dirette, anche se commesse per negligenza grave, sia indirette, attraverso l'elusione delle misure restrittive dell'Unione; accoglie con favore l'accordo di principio recentemente raggiunto tra le istituzioni dell'UE sulle nuove norme che qualificano come reato la violazione delle sanzioni dell'UE;
36. condanna la pratica russa di bloccare qualsiasi azione a livello di Nazioni Unite finalizzata a chiamare la Russia a rispondere della sua guerra di aggressione contro l'Ucraina; invita l'UE e i suoi Stati membri a intraprendere ulteriori azioni per mantenere l'isolamento internazionale della Russia, anche per quanto riguarda l'adesione della Russia a organizzazioni e organismi internazionali, come il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;
37. evidenzia l'urgente necessità di istituire un solido regime giuridico che consenta la confisca dei beni russi di proprietà dello Stato congelati dall'UE e il loro utilizzo per far fronte alle varie conseguenze dell'aggressione russa contro l'Ucraina, tra cui la ricostruzione del Paese, il risarcimento delle vittime dell'aggressione russa, rafforzando in tal modo la resilienza dell'Ucraina; sottolinea la sua convinzione che, una volta terminata la guerra, la Russia dovrà essere costretta a pagare le riparazioni a suo carico, per garantire che dia un contributo sostanziale alla ricostruzione dell'Ucraina; accoglie con favore la creazione del registro dei danni causati dall'aggressione russa, come primo passo verso l'istituzione di un meccanismo internazionale di risarcimento; accoglie pertanto con favore la decisione del Consiglio di accantonare, come prima misura, le entrate straordinarie generate dalle attività e dalle riserve della Banca centrale di Russia immobilizzate nel quadro delle sanzioni dell'UE, il che consentirà di utilizzarle per fornire un contributo finanziario al sostegno dell'UE per la ripresa e la ricostruzione dell'Ucraina attraverso lo strumento per l'Ucraina;
38. ribadisce la propria preoccupazione per la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata illegalmente dalla Russia; sostiene gli sforzi volti a mantenere una presenza continua dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia; ricorda e condanna le azioni della Russia che hanno causato gravi danni all'ambiente in Ucraina, tra cui la distruzione della diga di Kakhovka, il disboscamento delle foreste ucraine, l'estrazione mineraria su vasta scala e la contaminazione dell'aria e delle risorse idriche; ribadisce la sua profonda preoccupazione per il più ampio impatto ambientale a lungo termine causato dalla guerra; sottolinea la necessità di creare un sistema per la registrazione e la valutazione dei danni ambientali causati dalla Russia e di preparare basi giuridiche per l'assunzione di responsabilità da parte della Russia per tali reati;
39. condanna fermamente l'eliminazione, la distruzione e il saccheggio da parte della Russia di beni culturali ucraini, come ad esempio chiese, opere d'arte, musei e università; prende atto dei danni causati, come accertato dall'Unesco, a 341 siti dall'inizio dell'invasione su vasta scala, tra cui 126 siti religiosi, 150 edifici di interesse storico e/o artistico, 31 musei, 19 monumenti, 14 biblioteche e un archivio; ribadisce che la distruzione e il saccheggio deliberati di siti del patrimonio culturale ucraino possono costituire crimini di guerra;
40. invita l'UE e gli Stati membri a lavorare in modo strategico e proattivo per contrastare le minacce ibride, rafforzare la comunicazione strategica dell'UE e prevenire le ingerenze della Russia nei processi politici ed elettorali e in altri processi democratici in Ucraina e nell'UE, in particolare le attività ostili volte a manipolare l'opinione pubblica e a compromettere l'integrazione europea, soprattutto alla luce delle prossime elezioni europee; invita la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a fornire informazioni pertinenti su vantaggi e opportunità reciproci dell'allargamento sia in Ucraina sia negli Stati membri, per aumentare ulteriormente il sostegno e rendere più comprensibile il processo di adesione;
41. condanna l'assassinio di Maksim Kuzminov in Spagna; invita gli Stati membri a reagire tempestivamente e con determinazione alle azioni destabilizzanti dei servizi di intelligence russi sul territorio dell'UE; raccomanda agli Stati membri di rafforzare la cooperazione in materia di controspionaggio e la condivisione di informazioni;
42. esprime preoccupazione per la restrizione dei viaggi all'estero dei membri della Verkhovna Rada dell'Ucraina; ritiene che ciò potrebbe essere considerato una limitazione indiscriminata dell'attività politica dei parlamentari eletti, in particolare di quelli che rappresentano l'opposizione; è fermamente convinto che, in tempi di guerra, non si debba trascurare nessuna risorsa politica che possa rappresentare la causa dell'Ucraina in qualsiasi forum internazionale;
43. esprime il suo massimo apprezzamento per il costante e instancabile lavoro del personale locale della delegazione dell'UE in Ucraina in circostanze che rimangono molto difficili per loro e per i loro familiari; esorta il SEAE e la Commissione ad adottare piani di emergenza e soluzioni provvisorie per il personale locale della delegazione dell'UE, anche in termini di telelavoro, modalità di lavoro flessibili e soluzioni di ricollocazione temporanea che siano adattate alle reali esigenze e sfide cui deve far fronte il personale; sottolinea, inoltre, l'importanza di prendersi cura in modo adeguato della salute mentale del personale della delegazione dell'UE;
44. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Presidente, al governo e alla Verchovna Rada dell'Ucraina, alle Nazioni Unite e alle autorità russe e bielorusse.
Direttiva 2001/55/CE del Consiglio, del 20 luglio 2001, sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell'equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell'accoglienza degli stessi (GU L 212 del 7.8.2001, pag. 12).