1. Decisione del Parlamento europeo del 23 aprile 2024 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2022, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio (2023/2131(DEC))
Il Parlamento europeo,
– visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2022(1),
– vista la relazione annuale del Consiglio sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2022, presentata all'autorità competente per il discarico,
– vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2022, corredata delle risposte delle istituzioni(3),
– vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni(4), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2022 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012(5), in particolare gli articoli 59, 118, 260, 261 e 262,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la lettera della commissione per gli affari costituzionali,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0071/2024),
1. rinvia la decisione sul discarico alla Segretaria generale del Consiglio per l'esecuzione del bilancio del Consiglio europeo e del Consiglio per l'esercizio 2022;
2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;
3. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).
2. Risoluzione del Parlamento europeo del 23 aprile 2024 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2022, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio (2023/2131(DEC))
Il Parlamento europeo,
– vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2022, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la lettera della commissione per gli affari costituzionali,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0071/2024),
A. considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico intende sottolineare che è particolarmente importante rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità nonché attuando i concetti della programmazione di bilancio basata sulla performance e della buona gestione delle risorse umane;
B. considerando che, conformemente all'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), il Parlamento europeo è l'unica istituzione responsabile della concessione del discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione, e che il bilancio del Consiglio europeo e del Consiglio costituisce una sezione del bilancio dell'Unione;
C. considerando che, a norma dell'articolo 15, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea (TUE), il Consiglio europeo non esercita funzioni legislative;
D. considerando che, conformemente all'articolo 317 TFUE, la Commissione dà esecuzione al bilancio sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria, e che, nell'ambito del quadro in vigore, la Commissione deve riconoscere alle altre istituzioni dell'Unione i poteri necessari all'esecuzione delle rispettive sezioni del bilancio;
E. considerando che, nel quadro dell'articolo 235, paragrafo 4, e dell'articolo 240, paragrafo 2, TFUE, il Consiglio europeo e il Consiglio ("Consiglio") sono assistiti dal Segretariato generale del Consiglio e che il Segretario generale del Consiglio è interamente responsabile della sana gestione degli stanziamenti iscritti nella sezione II del bilancio dell'Unione;
F. considerando che, nel corso di quasi vent'anni, il Parlamento ha attuato la prassi consolidata e rispettata di concedere il discarico a tutte le istituzioni e a tutti gli organi e organismi dell'Unione, e che la Commissione sostiene la necessità di continuare a seguire in futuro la prassi di concedere il discarico a ciascuna istituzione e a ciascun organo od organismo dell'Unione per le sue spese amministrative;
G. considerando che, conformemente all'articolo 59, paragrafo 1, del regolamento finanziario la Commissione riconosce alle altre istituzioni dell'Unione i poteri necessari all'esecuzione delle rispettive sezioni del bilancio;
H. considerando che, dal 2009, la mancanza di cooperazione da parte del Consiglio nella procedura di discarico costringe il Parlamento a rifiutare di concedere il discarico al Segretario generale del Consiglio;
I. considerando che il Consiglio europeo e il Consiglio, in quanto istituzioni dell'Unione e destinatari del bilancio generale dell'Unione, dovrebbero essere trasparenti, essere tenuti a rendere conto democraticamente ai cittadini dell'Unione ed essere soggetti a un controllo democratico della spesa dei fondi pubblici;
J. considerando che la raccomandazione della Mediatrice europea ("Mediatrice") nell'indagine strategica OI/2/2017/TE sulla trasparenza del processo legislativo del Consiglio indicava che la prassi del Consiglio in merito alla trasparenza del processo legislativo costituiva cattiva amministrazione e doveva essere affrontata al fine di consentire ai cittadini di seguire il processo legislativo dell'Unione;
K. considerando che la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea conferma il diritto dei contribuenti e del pubblico di essere informati sull'uso delle entrate pubbliche e che il Tribunale, nella sentenza del 25 gennaio 2023, causa T-163/21(1), De Capitani/Consiglio, ha affermato, in merito alla trasparenza del processo legislativo dell'Unione, che i documenti prodotti dal Consiglio nei suoi gruppi di lavoro non hanno carattere tecnico bensì legislativo e sono pertanto soggetti a richieste di accesso ai documenti;
1. rileva che il bilancio del Consiglio rientra nella rubrica 7 del QFP, "Pubblica amministrazione europea", che nel 2022 ammontava a 11,6 miliardi di EUR (pari al 5,9 % del bilancio totale dell'Unione); rileva altresì che il bilancio del Consiglio, pari a circa 0,6 miliardi di EUR, rappresenta circa il 5,3 % delle spese amministrative totali dell'Unione;
2. prende atto del fatto che, nella sua relazione annuale per l'esercizio 2022, la Corte dei conti ("Corte") ha esaminato nell'ambito della rubrica "Amministrazione" un campione di 60 operazioni, pari al numero di operazioni esaminate nel 2021; prende inoltre atto del fatto che la Corte scrive che le spese amministrative includono le spese relative alle risorse umane, comprese le pensioni, che nel 2022 hanno rappresentato circa il 70 % delle spese amministrative totali, e le spese concernenti gli immobili, gli impianti e le apparecchiature, l'energia, le comunicazioni e le tecnologie dell'informazione, e che dal lavoro svolto nel corso di molti anni risulta che, nel complesso, questo settore di spesa è a basso rischio;
3. osserva che 14 operazioni su 60 (23 %) erano inficiate da errori, ma che la Corte, sulla base dei cinque errori quantificati, stima che il livello di errore sia al di sotto della soglia di rilevanza;
4. constata con soddisfazione che la Corte, nella sua relazione annuale per l'esercizio finanziario 2022, afferma di non aver individuato criticità specifiche concernenti il Consiglio;
Situazione attuale della procedura di discarico
5. esprime profondo rammarico per il fatto che, dal 2009 e nuovamente per l'esercizio finanziario 2021, il Parlamento ha dovuto rifiutare il discarico al Consiglio poiché quest'ultimo continua a rifiutare di cooperare con il Parlamento sulla procedura di discarico, impedendo al Parlamento di prendere una decisione informata fondata su un controllo serio e approfondito dell'esecuzione del bilancio del Consiglio;
6. osserva che il 28 settembre 2023 i servizi competenti del Parlamento, a nome del relatore per la procedura di discarico, hanno trasmesso al Segretariato del Consiglio un questionario contenente 74 domande importanti per il Parlamento al fine di consentire un controllo approfondito dell'esecuzione del bilancio del Consiglio e della gestione del Consiglio; osserva inoltre che questionari simili sono stati inviati a tutte le altre istituzioni, le quali hanno tutte fornito al Parlamento risposte esaurienti a ogni domanda;
7. si rammarica del fatto che, il 12 ottobre 2023, il Segretariato generale del Consiglio abbia comunicato una volta di più al Parlamento che non avrebbe risposto al suo questionario e che non avrebbe partecipato all'audizione organizzata per il 25 ottobre 2023 nell'ambito della procedura di discarico, audizione alla quale tutte le altre istituzioni invitate hanno partecipato;
8. sottolinea la prerogativa del Parlamento di concedere il discarico a norma dell'articolo 319 TFUE nonché le disposizioni applicabili del regolamento finanziario e del regolamento del Parlamento, in linea con l'interpretazione e la prassi attuale, vale a dire il potere di concedere il discarico al fine di mantenere la trasparenza e garantire la responsabilità democratica nei confronti dei contribuenti dell'Unione;
9. sottolinea che l'articolo 59, paragrafo 1, del regolamento finanziario afferma che la Commissione riconosce alle altre istituzioni dell'Unione i poteri necessari all'esecuzione delle rispettive sezioni del bilancio e, pertanto, trova incomprensibile che il Consiglio ritenga adeguato che il discarico sia concesso alla Commissione per l'esecuzione del bilancio del Consiglio;
10. sottolinea la prassi consolidata e rispettata che il Parlamento segue da quasi vent'anni di concedere il discarico a tutte le istituzioni e a tutti gli organi e organismi dell'Unione; ricorda che la Commissione ha dichiarato di non essere in grado di vigilare sull'esecuzione dei bilanci delle altre istituzioni dell'Unione; sottolinea il punto di vista ribadito dalla Commissione secondo cui la prassi di concedere il discarico a ciascuna istituzione dell'Unione per le sue spese amministrative dovrebbe continuare a essere esercitata dal Parlamento;
11. sottolinea che la situazione attuale consente al Parlamento di controllare solo le relazioni della Corte e della Mediatrice, come anche le informazioni pubblicamente disponibili sul sito internet del Consiglio, dal momento che tale istituzione continua a dar prova di negligenza non cooperando con il Parlamento, cosa che rende impossibile a quest'ultimo svolgere correttamente i suoi compiti e prendere una decisione informata sulla concessione del discarico;
12. deplora che il Consiglio dimostri da oltre un decennio di non avere alcuna volontà politica di collaborare con il Parlamento nel contesto della procedura annuale di discarico; sottolinea che tale comportamento ha avuto un effetto negativo perdurante su entrambe le istituzioni, togliendo credibilità alla gestione e al controllo democratico del bilancio dell'Unione e incrinando la fiducia dei cittadini nei confronti dell'Unione in quanto entità trasparente;
13. rammenta che la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea sostiene il diritto dei contribuenti e del pubblico di essere informati sull'uso delle entrate pubbliche; chiede pertanto il pieno rispetto della prerogativa e del ruolo del Parlamento quale garante del principio della responsabilità democratica; invita il Consiglio a dare debitamente seguito alle raccomandazioni adottate dal Parlamento nel contesto della procedura di discarico;
14. invita il Consiglio a riprendere quanto prima i negoziati con il Parlamento al più alto livello, coinvolgendo i Segretari generali e i Presidenti di entrambe le istituzioni, al fine di sbloccare la situazione di stallo e trovare una soluzione tenendo conto dei ruoli rispettivi delle due istituzioni nella procedura di discarico, e garantendo la trasparenza e un adeguato controllo democratico dell'esecuzione del bilancio;
15. sottolinea che, sebbene la situazione attuale debba essere migliorata mediante una maggiore cooperazione interistituzionale nel quadro dei trattati, una revisione degli stessi potrebbe rendere più chiara e più trasparente la procedura di discarico conferendo al Parlamento la competenza esplicita di concedere il discarico individualmente a tutte le istituzioni e a tutti gli organi e organismi dell'Unione; sottolinea tuttavia che, in attesa di detta revisione, la situazione attuale deve essere migliorata attraverso una più stretta cooperazione interistituzionale nell'ambito del quadro vigente dei trattati, ed esorta il Consiglio a dialogare attivamente con il Parlamento per affrontare tale situazione;
16. constata che, malgrado la riluttanza del Consiglio a cooperare nella procedura di discarico, nella presente risoluzione il Parlamento sottolinea comunque alcune priorità politiche ed espone alcune osservazioni relative alla gestione finanziaria e di bilancio del Consiglio, formulando altre osservazioni pertinenti per la procedura di discarico;
17. ricorda che, da quando la Russia ha iniziato a condurre una guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata contro l'Ucraina il 24 febbraio 2022, l'Unione e i suoi Stati membri si sono impegnati a fornire assistenza all'Ucraina e al suo popolo; ricorda l'iniziativa sulle munizioni, che inizialmente mirava a fornire all'Ucraina un milione di cartucce da 155 mm entro marzo 2024, ma a tale data ha consegnato solo circa la metà di tale quantità; esorta la Commissione e gli Stati membri ad accelerare in modo significativo e senza ritardo la fabbricazione, l'approvvigionamento e la consegna di munizioni all'Ucraina; sottolinea che il governo ucraino ha chiesto ai suoi alleati europei di fornire all’Ucraina 7 dei circa 30 sistemi antimissilistici Patriot disponibili negli Stati membri per proteggere più adeguatamente le infrastrutture civili dall'aggressione russa; deplora che finora solo uno Stato membro si è impegnato a fornire un sistema aggiuntivo ed esorta il Consiglio europeo ad accelerare il processo decisionale e a stanziare risorse per fornire all'Ucraina le necessarie capacità di difesa aerea; sottolinea che il Parlamento non concederà il discarico al Consiglio per la mancata attuazione delle raccomandazioni del Parlamento e fino a quando il sostegno necessario all'Ucraina non sarà adeguatamente iscritto in bilancio; ribadisce la sua solidarietà all'Ucraina e sottolinea l'importanza di un'azione risoluta da parte dei leader europei per rispondere alle urgenti esigenze di sicurezza dei nostri partner ucraini;
Priorità politiche
18. si rammarica che il Consiglio eserciti la sua prerogativa nelle procedure di nomina e candidatura per molte istituzioni e molti organi e organismi dell'Unione senza tenere conto delle opinioni delle parti interessate né delle raccomandazioni dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF);
19. sottolinea che la tradizione del Consiglio di non mettere in discussione le nomine dei singoli Stati membri per la maggior parte delle posizioni significa che le qualifiche professionali dei candidati non sono verificate in modo esauriente; ribadisce, pertanto, la necessità di riesaminare la prerogativa del Consiglio nell'ottica di garantire e rafforzare la partecipazione delle istituzioni e degli organi e organismi interessati, e di accrescere la legittimità di coloro che sono nominati; suggerisce che un modo per garantire che i candidati abbiano le qualifiche necessarie consisterebbe nell'istituire gruppi di esperti indipendenti che effettuino tali controlli;
20. sottolinea che, a norma dell'articolo 286, paragrafo 2, TFUE, il Consiglio nomina i membri della Corte previa consultazione con il Parlamento; deplora che il Consiglio abbia ripetutamente omesso di prendere in considerazione le raccomandazioni formulate dal Parlamento nel suo ruolo consultivo riguardo alla nomina dei membri della Corte;
21. sottolinea il grave squilibrio di genere in seno alla Corte, dove alla fine del 2022 erano presenti solo 9 membri di genere femminile a fronte di 17 membri di genere maschile; prende atto delle difficoltà incontrate nel realizzare l'equilibrio di genere in seno alla Corte, per via dell'attuale procedura di nomina; ribadisce il suo invito al Consiglio a riconsiderare la procedura di nomina al fine di affrontare tale problema con azioni concrete, come l'obbligo per gli Stati membri di proporre almeno due candidati di genere diverso per ciascun posto vacante;
22. si rammarica del fatto che il Consiglio abbia finora ignorato la risoluzione del Parlamento del 17 dicembre 2020 sulla necessità di una configurazione del Consiglio dedicata alla parità di genere(2) e insiste sul fatto che un forum istituzionale dedicato garantirebbe una maggiore integrazione della parità di genere nelle politiche e nelle strategie dell'Unione, nonché un coordinamento e progressi essenziali nei principali fascicoli relativi alla parità di genere;
23. si rammarica che il processo decisionale in seno al Consiglio sia ancora lungi dall'essere pienamente trasparente, il che pregiudica la fiducia dei cittadini nei confronti dell'Unione in quanto entità trasparente e, di conseguenza, compromette la reputazione dell'Unione nel suo complesso; ricorda e sostiene le raccomandazioni della Mediatrice relative alla trasparenza del processo legislativo del Consiglio nell'indagine strategica OI/2/2017/TE; esorta il Consiglio ad adottare tutte le misure necessarie per attuare senza indebito ritardo le raccomandazioni della Mediatrice e le pertinenti sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea; ricorda che il Tribunale, nella causa T-163/21, De Capitani/Consiglio, ha sottolineato che sarebbe necessaria una trasparenza legislativa più chiara da parte del Consiglio al fine di garantire l'accesso ai documenti legislativi, il che corrisponde all'obbligo del Consiglio in materia di controllo pubblico e responsabilità dei colegislatori, in quanto fondamento di qualsiasi legittimità democratica;
24. esprime profonda preoccupazione dinanzi al ruolo crescente del Consiglio europeo nei fascicoli legislativi, nonostante che l'istituzione non abbia né una funzione legislativa né una funzione esecutiva e non applichi gli stessi criteri di trasparenza del Consiglio, il che significa che non è tenuto a rendere conto del suo operato;
25. fa osservare che l'utilizzo della procedura di voto all'unanimità in seno al Consiglio in taluni settori d'intervento può incidere negativamente sul processo decisionale dell'Unione rendendolo quindi soggetto al ricatto da parte di alcuni Stati membri, soprattutto di quelli che non rispettano lo Stato di diritto; invita il Consiglio ad applicare le procedure di voto a maggioranza qualificata ogniqualvolta i trattati lo prevedano; osserva che il passaggio a una procedura di voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio può essere un modo di rendere maggiormente efficiente il processo decisionale;
26. deplora il fatto che la partecipazione dei rappresentanti permanenti degli Stati membri al registro per la trasparenza obbligatorio, istituito mediante l'accordo interistituzionale del 20 maggio 2021 tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea su un registro per la trasparenza obbligatorio(3), sia totalmente volontaria e insiste affinché tutte le rappresentanze permanenti partecipino attivamente al registro per la trasparenza obbligatorio prima, durante e dopo la presidenza del Consiglio del loro Stato membro; ritiene che le norme etiche esistenti in materia di conflitti di interessi, "porte girevoli" e trasparenza sul lobbismo dovrebbero essere rafforzate e armonizzate e che i rappresentanti degli Stati membri che beneficiano direttamente delle sovvenzioni dell'Unione attraverso le imprese di loro proprietà non dovrebbero essere autorizzati a partecipare alle discussioni e votazioni strategiche o di bilancio relative a tali sovvenzioni;
27. si rammarica che il Consiglio non utilizzi appieno il registro per la trasparenza obbligatorio al di là delle sue attuali limitazioni, respingendo qualsiasi raccomandazione di miglioramento; ribadisce l'invito rivolto al Consiglio affinché rifiuti di incontrare lobbisti non registrati;
28. invita le presidenze di turno del Consiglio, in linea con le conclusioni del seminario tenuto dalla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento il 27 giugno 2023, a non utilizzare più le sponsorizzazioni delle imprese per contribuire alla copertura delle proprie spese; è consapevole del fatto che le risorse finanziarie provenienti dai bilanci nazionali variano notevolmente da uno Stato membro all'altro e che ciascuno Stato membro, indipendentemente dalle sue dimensioni e dal bilancio disponibile, dovrebbe avere le stesse opportunità di organizzare con successo una presidenza del Consiglio, ma ritiene che accettare sponsorizzazioni dalle imprese generi un danno alla reputazione perché rischia di creare conflitti di interessi; invita nuovamente il Consiglio a prevedere un bilancio per le presidenze del Consiglio, al fine di garantire standard di efficienza e di efficacia adeguati e uniformi nell'attività del Consiglio in generale; esprime, a tale proposito, delusione per gli orientamenti non vincolanti emanati dal Consiglio in materia di sponsorizzazioni da parte delle imprese;
29. deplora che, nonostante le numerose richieste del Parlamento, il codice di condotta per il Presidente del Consiglio europeo non sia stato allineato a quelli di Parlamento e Commissione, in particolare per quanto riguarda le attività da approvare dopo che il Presidente avrà lasciato il suo incarico;
30. ribadisce che la decisione (UE) 2023/2061 del Consiglio europeo, del 22 settembre 2023, che stabilisce la composizione del Parlamento europeo(4) non pregiudica le prerogative del Parlamento e del Consiglio nella procedura annuale di bilancio, e che il considerando 5 di tale decisione riguarda questioni che non rientrano nell'ambito delle competenze del Consiglio europeo a norma dell'articolo 15, paragrafo 1, TUE e della base giuridica per l'istituzione della composizione del Parlamento conformemente all'articolo 14, paragrafo 2, TUE; insiste sul fatto che spetta esclusivamente al Parlamento e al Consiglio decidere in merito al contenuto del bilancio dell'Unione secondo la procedura di cui all'articolo 314 TFUE;
Gestione finanziaria e di bilancio
31. constata che il bilancio per il Consiglio è stato di 611 473 556 EUR nel 2022, il che rappresenta un aumento del 2,9 % rispetto al 2021, significativamente superiore all'aumento del 2021 rispetto al 2020, che era stato dello 0,6 %;
32. ribadisce il suo rammarico per il fatto che il bilancio del Consiglio europeo e del Consiglio non è stato suddiviso in due bilanci nettamente separati, come raccomandato dal Parlamento nelle sue precedenti risoluzioni sul discarico, al fine di migliorare la trasparenza e la responsabilità, non da ultimo per quanto riguarda il Consiglio europeo, dato che è attualmente impossibile ottenere informazioni affidabili sui suoi costi;
33. osserva con rammarico che il Segretariato generale del Consiglio pubblica una relazione sui conti annuali e una serie di relazioni annuali di attività provenienti da diverse parti del Segretariato generale, ma che è difficile ottenere una panoramica concisa e facilmente accessibile di tutte le sue attività in quanto non esiste una relazione unica che presenti una sintesi e una visione d'insieme coerente delle attività del Consiglio;
34. rileva con soddisfazione che il contabile del Consiglio è in grado di certificare che i conti annuali del Consiglio per l'esercizio 2022 sono stati preparati conformemente al titolo XIII del regolamento finanziario e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione, come richiesto a tutte le istituzioni e a tutti gli organi e organismi dell'Unione, e che il contabile ha avuto la ragionevole garanzia che i conti per l'esercizio 2022 presentavano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la situazione finanziaria, i risultati delle operazioni e i flussi di cassa del Consiglio;
35. constata che il Consiglio, nel 2022, ha eseguito 64 storni di bilancio, tutti sulla base dell'articolo 29 del regolamento finanziario, con un significativo aumento rispetto ai 43 del 2021; constata inoltre che sei degli storni hanno comportato l'informazione dell'autorità di bilancio e che la ragione principale di tali storni è rappresentata dall'aumento dei costi di acqua, gas, elettricità e riscaldamento, nonché da aumenti retributivi;
36. rileva che gli storni hanno comportato anche una riduzione dei costi di missione di 300 000 EUR, pari al 9 %, per il Segretariato generale del Consiglio, e un analogo aumento di 300 000 EUR, pari al 20 %, dei costi di missione per il personale legato al Consiglio europeo; chiede al Consiglio di garantire piena trasparenza in merito agli spostamenti del Presidente del Consiglio europeo, inclusi i mezzi di trasporto, la giustificazione dei mezzi scelti e il personale di accompagnamento;
37. critica il significativo aumento, negli anni, del bilancio per le spese di viaggio del Presidente del Consiglio europeo ed esprime preoccupazione per il fatto che, secondo quanto riportato dalla stampa, il Presidente del Consiglio europeo ha utilizzato aerei commerciali solo in 18 delle 112 missioni intraprese tra l'inizio del suo mandato nel 2019 e il dicembre 2022; sottolinea che gli aerei commerciali dovrebbero rappresentare l'opzione standard anche per il Presidente del Consiglio europeo, ogniqualvolta tale alternativa risulti disponibile e in funzione dell'agenda e del luogo in cui si tengono le riunioni in questione, ed evidenzia che i leader delle istituzioni dell'Unione dovrebbero fungere da esempio per il pubblico, non da ultimo per ciò che concerne il garantire politiche di sostenibilità climatica;
Gestione interna, performance e controllo interno
38. rileva che nel corso del 2022 le misure eccezionali legate alla pandemia di COVID-19 sono state gradualmente eliminate e che le attività di riunione sono tornate alla normalità; osserva, a tale proposito, una diminuzione del numero di videoconferenze a favore delle riunioni in presenza tra il 2021, quando il 35 % delle riunioni si è svolto in videoconferenza e il 65 % in presenza, e il 2022, quando il 15 % delle riunioni si è svolto in videoconferenza e l'85 % in presenza;
39. constata che il numero totale delle riunioni ufficiali nel 2022 è stato di 4 415, una cifra che rappresenta un incremento del 2,9 % rispetto alle 4 291 del 2021 e che comprende un aumento significativo, pari a oltre il 150 %, degli incontri in presenza;
40. rileva che nel 2022 sono state avviate dal Segretariato generale del Consiglio 44 nuove procedure d'appalto pubblico e sono stati firmati 42 contratti per un importo totale di 123 863 392 EUR, il che rappresenta una riduzione significativa rispetto al 2021, anno in cui sono state avviate 62 nuove procedure d'appalto pubblico e sono stati firmati 102 contratti per un importo complessivo di 416 013 813 EUR;
41. accoglie con favore il fatto che il Segretariato generale del Consiglio abbia fornito un riepilogo del numero e del tipo di audit interni effettuati presso il Segretariato generale nel 2022 e una sintesi delle raccomandazioni e del seguito dato a queste ultime, in linea con l'articolo 118, paragrafo 8, del regolamento finanziario; rileva che il revisore interno ha stabilito un programma di lavoro triennale per il periodo 2022-2024, che viene suddiviso in programmi di lavoro annuali; osserva inoltre che nel 2022 sono stati eseguiti sette audit interni; constata con preoccupazione che, alla fine del 2022, solo il 72 % delle raccomandazioni del programma di lavoro 2019-2021 era stato attuato e che il 27 % è ancora in sospeso;
42. accoglie con favore il fatto che gli audit interni siano stati condotti in una vasta gamma di ambiti; accoglie inoltre con favore il fatto che tutte le raccomandazioni relative a sei dei sette audit siano state accettate; si rammarica del fatto che i risultati dell'audit sulla gestione delle cripto-attività non siano stati comunicati perché la relazione di audit è stata classificata; sottolinea che il Parlamento dispone di sistemi per la gestione delle informazioni classificate e che i risultati dell'audit sulla gestione delle cripto-attività avrebbero potuto essere comunicati utilizzando tali sistemi;
Risorse umane, uguaglianza e benessere del personale
43. osserva che, data la mancanza di cooperazione con il Parlamento da parte del Consiglio, le osservazioni contenute in questa sezione si basano principalmente su informazioni aggregate pubblicate sul sito internet del Consiglio, che forniscono dettagli limitati;
44. constata che il Consiglio, nel bilancio per il 2022, ha ricevuto 3 029 posti, così come nel 2021, ma che è cambiata la distribuzione tra le categorie, con un aumento del numero di posti di amministratore (AD) da 1 493 a 1 519, un calo del numero di posti di assistente (AST) da 1 320 a 1 284 e un aumento del numero di posti di segretario (SC) da 180 a 190; chiede al Consiglio di fornire maggiori dettagli sulla prevenzione del burn-out presso il suo personale, soprattutto per il fatto che il numero degli assistenti è in calo;
45. osserva che, secondo la sua relazione sull'attività finanziaria per il 2022, il Segretariato generale del Consiglio aveva 2 924 posti occupati al 31 dicembre 2022; osserva inoltre che il sito internet del Consiglio indica che, al 1º gennaio 2023, il Segretariato del Consiglio contava 3 108 membri del personale (funzionari, personale temporaneo, agenti contrattuali ed esperti nazionali distaccati); invita il Consiglio a evitare di pubblicare informazioni discrepanti nelle sue fonti aperte;
46. constata che su 3 108 membri del personale, 1 783 (57 %) erano donne e 1 325 (43 %) uomini; si rammarica del fatto che nella categoria "alta dirigenza" le donne fossero solo 18 su 51, pari al 35 %; si rammarica, inoltre, del fatto che ciò rappresenti un calo nella quota di donne nell'"alta dirigenza" rispetto al 38 % del 2021;
47. constata che nella categoria "management intermedio" 37 persone su 83, pari al 45 %, erano donne, il che rappresenta un lieve aumento rispetto al 44 % dello scorso anno; rileva infine che, su 1 462 AD, 814, pari al 56 %, erano donne, un dato anch'esso in leggero aumento rispetto al 55 % del 2021, e nota che, su 1 411 AST e SC, 882, pari al 63 %, erano donne, così come nel 2021;
48. deplora lo squilibrio di genere nelle posizioni dirigenziali di alto livello in seno al Segretariato generale del Consiglio; invita il Consiglio ad adottare misure immediate e concrete per conseguire l'equilibrio di genere a tutti i livelli della gerarchia;
49. rileva che tutti i 27 Stati membri sono rappresentati nel personale, ma che si constatano notevoli squilibri geografici, con 527 membri del personale belgi, pari al 17 %, mentre solo lo 0,2 % è cipriota e lo 0,3 % lussemburghese; sottolinea che è importante assicurare un corretto equilibrio geografico fra i membri del personale a tutti i livelli, e in particolare nei posti dirigenziali di medio e alto livello, soddisfacendo al tempo stesso i requisiti dello statuto dei funzionari in relazione alle competenze e ai meriti dei candidati;
50. deplora la mancanza di informazioni sull'attuazione del piano d'azione del Consiglio sulla parità di genere e sulle misure adottate per garantire pari opportunità alle persone con disabilità assunte dal Consiglio; invita il Consiglio a fornire al Parlamento informazioni sull'equilibrio di genere, la distribuzione geografica e le disabilità dei membri del suo personale e sulle relative politiche interne;
51. si rammarica del fatto che, non avendo il Consiglio risposto al questionario del Parlamento, quest'ultimo non dispone di informazioni sul numero di tirocinanti presso il Consiglio nel corso del 2022 e sulla loro eventuale retribuzione durante il tirocinio; ricorda la richiesta rivolta dal Parlamento a tutte le istituzioni, secondo cui tutti i tirocinanti dovrebbero ricevere una retribuzione, a meno che non siano già pagati da altre fonti;
Quadro etico e trasparenza
52. ribadisce che la condotta etica contribuisce a una sana gestione finanziaria e rafforza la fiducia dei cittadini e che, come sottolineato dalla Corte nella sua relazione speciale n. 13/2019, vi sono margini di miglioramento nei quadri etici delle istituzioni europee, il che rappresenta un elemento fondamentale in quanto qualsiasi comportamento eticamente scorretto da parte del personale o delle alte cariche ("membri") suscita grande interesse presso i cittadini e mina la fiducia nell'Unione;
53. si rammarica che il Parlamento non abbia alcuna possibilità di porre domande relative al quadro etico vigente al Consiglio, dal momento che quest'ultimo non risponde alle sue domande, e che non si ricevano informazioni sul codice di condotta applicabile a tutti i membri del personale del Consiglio;
54. ricorda la raccomandazione formulata dalla Corte nella sua relazione speciale n. 13/2019 per quanto riguarda il miglioramento del quadro etico del Consiglio; esprime preoccupazione per l'assenza, rilevata dalla Corte, di un quadro etico comune dell'Unione che guidi il lavoro dei rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio;
55. osserva che il Segretariato generale del Consiglio pubblica una relazione annuale corredata di informazioni relative alle attività professionali degli ex funzionari di inquadramento superiore del Segretariato generale del Consiglio dopo che hanno lasciato il servizio (articolo 16, terzo e quarto comma, dello statuto dei funzionari); constata che, secondo la relazione riguardante il 2022, quattro funzionari di inquadramento superiore hanno dichiarato la loro intenzione di impegnarsi in attività professionali nel corso del 2022, e che due ex funzionari di inquadramento superiore hanno presentato dichiarazioni alla fine del 2021, che sono state esaminate anch'esse nel 2022; osserva che nessuna delle richieste è stata ritenuta rientrare nell'ambito di applicazione dell'articolo 16;
56. prende atto con soddisfazione del fatto che tutti i direttori generali competenti del Consiglio, nelle loro relazioni annuali di attività, hanno dichiarato che nel 2022 non sono stati portati alla loro attenzione casi di frode o irregolarità;
Digitalizzazione, cibersicurezza e protezione dei dati
57. osserva che nel 2022 il bilancio del Consiglio per i sistemi informatici e le telecomunicazioni ammontava inizialmente a 48 115 000 EUR, il che rappresenta un aumento del 2,1 % rispetto al 2021; constata tuttavia che nel corso del 2022 sono stati trasferiti al bilancio altri 6 805 000 EUR, ma che i pagamenti effettivi sono stati notevolmente inferiori attestandosi a 27 096 067 EUR, che rappresentano solo il 50 % circa degli stanziamenti finali totali;
58. accoglie con favore il fatto che nel 2022 l'elaborazione elettronica delle fatture abbia raggiunto il 97 %, il che rappresenta un aumento significativo rispetto all'89 % del 2021;
59. rinnova al Consiglio l'invito a esplorare modi per utilizzare le tecnologie open source quanto più possibile e a riferire sui progressi nell'utilizzo di tali sistemi;
Edifici
60. constata che i pagamenti totali per quanto riguarda gli edifici sono stati pari a 45 435 994 EUR nel 2022, in netto aumento rispetto ai 35 709 119 EUR del 2021, con un incremento del 27,2 %; osserva che la ragione principale di tale aumento sono i pagamenti per acqua, gas, elettricità e riscaldamento, che da 2 565 008 EUR nel 2021 sono passati a 11 233 088 EUR nel 2022, con un aumento pari al 338 %;
61. accoglie con favore il fatto che nel 2022 il Consiglio sia riuscito a ridurre il consumo di energia rispetto agli anni precedenti, anche grazie alla politica adottata da tutte le istituzioni dell'Unione per ridurre la temperatura degli edifici portandola a 19 gradi; incoraggia, tuttavia, il Segretariato del Consiglio a individuare ulteriori iniziative per ridurre il consumo energetico;
62. si rammarica del fatto che, non avendo il Consiglio risposto al questionario del Parlamento, quest'ultimo non dispone di alcuna informazione in merito alle iniziative prese dal Consiglio nel 2022 per migliorare l'accesso ai propri edifici per le persone con disabilità e ad altre eventuali iniziative a favore di detta categoria di persone;
Ambiente e sostenibilità
63. rileva che continua ad essere difficile ottenere informazioni aggiornate ed esaurienti sulle iniziative del Consiglio in materia di ambiente e sostenibilità e sull'andamento dei consumi in generale, compreso l'uso di acqua, gas, elettricità e carta; incoraggia il Consiglio a riferire sistematicamente circa la dimensione ambientale e di sostenibilità delle sue attività nell'ambito della sua relazione annuale; prende atto con soddisfazione di alcune iniziative sparse citate nella relazione annuale, quali l'acquisto di quattro auto elettriche e l'incoraggiamento a integrare clausole relative all'ambiente nelle procedure di appalto;
64. continua a invitare il Consiglio a istituire un sistema, qualora non abbia già provveduto in tal senso, volto a incoraggiare il personale a utilizzare i trasporti pubblici o altri mezzi di trasporto a basse emissioni come le biciclette, al fine di ridurre l'impronta di carbonio dell'istituzione;
65. rileva che i conti annuali del Consiglio indicano che, alla fine del 2022, il Consiglio era in possesso di 773,4 certificati di energia verde, rispetto ai 2 589,2 della fine del 2021, basati sull'energia prodotta dai pannelli solari collocati sul tetto dei suoi edifici; constata che i certificati sono valutati 65 EUR ciascuno; continua a chiedere al Consiglio di riferire in modo più dettagliato circa la vendita di tali certificati sul libero mercato e l'uso previsto delle entrate generate;
Cooperazione interistituzionale
66. sottolinea la necessità di rivedere l'articolo 319 TFUE nell'ambito di una modifica di tale trattato, al fine di stabilire esplicitamente che il Parlamento, oltre a concedere il discarico alla Commissione, concede il discarico anche ad altre istituzioni e altri organi e organismi dell'Unione per quanto riguarda l'esecuzione delle loro sezioni del bilancio o dei loro bilanci;
Comunicazione
67. rileva che il 2022 è stato un anno record che ha registrato oltre 24,5 milioni di visite al sito web del Consiglio, il che rappresenta un aumento del 16 % rispetto al 2020, e che il numero di follower su Facebook è aumentato dell'8 %, mentre il numero di follower su X (ex Twitter), Instagram e LinkedIn ha registrato, rispettivamente, una crescita del 19 %, 17 % e 33 %;
68. incoraggia il Consiglio a dialogare con il Garante europeo della protezione dei dati in vista dell'utilizzazione delle due piattaforme di social media open source, EU-Voice e EU-Video, che sono state lanciate come progetto pilota pubblico per promuovere l'utilizzo di reti sociali gratuite e open source; incoraggia il Consiglio a preferire alternative di reti sociali decentrate rispetto a piattaforme online molto grandi, come la piattaforma Mastodon.