Misure di protezione dei consumatori

Le misure europee di protezione dei consumatori intendono tutelare la salute, la sicurezza e gli interessi economici e giuridici dei consumatori europei, ovunque essi vivano, si rechino o facciano acquisti nell'UE. La legislazione dell'Unione disciplina sia le operazioni fisiche che il commercio elettronico e contiene norme di applicabilità generale unitamente a disposizioni riguardanti prodotti specifici, tra cui i medicinali, gli organismi geneticamente modificati, i prodotti del tabacco, i cosmetici, i giocattoli e gli esplosivi.

Base giuridica

Articoli 114 e 169 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).

Obiettivi

Assicurare che tutti i consumatori dell'Unione - ovunque essi vivano, si rechino o facciano acquisti nell'UE - beneficino di un livello comune elevato di protezione contro i rischi e le minacce alla loro sicurezza e ai loro interessi economici, e aumentare la capacità dei consumatori di tutelare i propri interessi.

Risultati

A. Protezione della salute e della sicurezza dei consumatori

1. Azioni dell'Unione nel settore della sanità pubblica e del tabacco (2.2.4)

2. Prodotti alimentari (2.2.6)

3. Medicinali (2.2.5)

4. Sistema per la sicurezza generale dei prodotti e vigilanza del mercato

La direttiva 2001/95/CE prevede un sistema per la sicurezza generale dei prodotti in base al quale qualsiasi prodotto di consumo immesso sul mercato, anche se non soggetto a una legislazione settoriale specifica, deve rispettare determinate norme per quanto concerne l'informazione dei consumatori, le misure per evitare i rischi alla sicurezza, il monitoraggio della sicurezza dei prodotti e la tracciabilità. Se un prodotto pone una minaccia grave che richiede un intervento rapido, lo Stato membro interessato deve informare immediatamente la Commissione attraverso RAPEX, un sistema per lo scambio rapido di informazioni tra gli Stati membri e la Commissione. Nel giugno 2021 la Commissione ha adottato una proposta di regolamento relativo alla sicurezza generale dei prodotti al fine di rivedere la direttiva relativa alla sicurezza generale dei prodotti (DSGP). Il regolamento proposto garantirà la continuità con la DSGP imponendo che i prodotti di consumo siano "sicuri", stabilendo determinati obblighi per gli operatori economici, compresi i mercati online, e stabilendo disposizioni per l'elaborazione di norme a sostegno dell'obbligo generale di sicurezza. Aggiornerà e modernizzerà il quadro generale per la sicurezza dei prodotti di consumo non alimentari e garantirà condizioni di parità per le imprese.

5. Sicurezza dei prodotti cosmetici, degli esplosivi per uso civile e dei giocattoli

Il regolamento (CE) n. 1223/2009 garantisce la sicurezza dei prodotti cosmetici, unitamente alla tutela dei consumatori, fornendo l'elenco degli ingredienti e applicando l'etichettatura informativa. La maggior parte delle disposizioni del regolamento è applicabile dall'11 luglio 2013. I requisiti di sicurezza relativi agli esplosivi per uso civile e a prodotti analoghi sono stabiliti dalle direttive 2014/28/CEE e 2008/43/CE e dalla decisione 2004/388/CE, che è stata oggetto di una rifusione mediante la direttiva sugli esplosivi per uso civile (2014/28/UE) e la direttiva sugli articoli pirotecnici (2013/29/UE). I requisiti sulla sicurezza dei giocattoli sono stabiliti nella direttiva 2009/48/CE. Il Comitato europeo di normalizzazione (CEN) provvede alla revisione e allo sviluppo di norme in materia.

6. Comunicazione a prezzi accessibili per i cittadini e le imprese (2.1.8)

B. Tutela degli interessi economici dei consumatori

1. Servizi della società dell'informazione, commercio elettronico e pagamenti elettronici e transfrontalieri

La direttiva 2000/31/CE (direttiva sul commercio elettronico) riguarda la responsabilità dei prestatori che hanno sede nell'UE e che forniscono servizi online, transazioni elettroniche online e altre attività online, quali la divulgazione di notizie, banche dati, servizi finanziari, servizi professionali, servizi di intrattenimento (video on demand), servizi di commercializzazione e pubblicità diretta nonché servizi di accesso a Internet. Sarà modernizzata dalla legge sui servizi digitali. La direttiva (UE) 2015/2366 sui bonifici transfrontalieri e il regolamento (UE) 2021/1230 sui pagamenti transfrontalieri stabiliscono che le spese per i pagamenti transfrontalieri in euro siano le stesse dei pagamenti effettuati nella valuta in questione negli Stati membri.

2. TV senza frontiere

La direttiva 2010/13/UE garantisce la libera circolazione dei servizi di radiodiffusione, al contempo tutelando determinati obiettivi di interesse pubblico, quali la diversità culturale, il diritto di replica, la protezione dei consumatori e la tutela dei minori. Le sue disposizioni riguardano, ad esempio, la pubblicità di bevande alcoliche, tabacco e medicinali, come pure le televendite e i programmi che contengono scene pornografiche o di violenza estrema. Gli eventi di grande importanza per la società devono essere trasmessi gratuitamente in chiaro, anche quando i diritti di esclusiva siano stati acquistati da canali televisivi a pagamento.

3. Contratti di vendita a distanza e contratti negoziati al di fuori dei locali commerciali, vendita di beni e garanzie, clausole vessatorie contenute nei contratti

Dal 13 giugno 2014 la direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori sostituisce la direttiva 85/577/CEE del Consiglio e la direttiva 97/7/CE. Tale direttiva ha modificato altresì la direttiva 93/13/CEE del Consiglio concernente le clausole abusive contenute nei contratti e la direttiva 1999/44/CE su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo. Ha rafforzato i diritti dei consumatori definendo le norme in materia di informazioni che devono essere fornite ai consumatori, disciplinando il diritto di recesso e armonizzando talune disposizioni contrattuali. L'11 maggio 2022 la Commissione ha presentato una proposta di direttiva volta a sostituire e modernizzare la direttiva 2002/65/CE che disciplina la commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori. Le istituzioni dell'UE stanno attualmente negoziando su tale proposta.

4. Pratiche commerciali sleali e pubblicità ingannevole e comparativa

La direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori proibisce le pratiche aggressive e ingannevoli, le pratiche disoneste (quali la vendita manipolatoria, la commercializzazione ingannevole e la pubblicità sleale) e le pratiche che ricorrono alla coercizione come strumento di vendita. Tale direttiva indica i criteri per la determinazione delle pratiche commerciali aggressive (molestie, coercizione o indebito condizionamento) e ne fornisce una "lista nera". La direttiva 2006/114/CE concernente la pubblicità ingannevole e comparativa è volta a combattere la pubblicità ingannevole e fissa inoltre le condizioni alle quali è lecita la pubblicità comparativa. La comunicazione della Commissione del 27 novembre 2012 (COM(2012)0702) ha proposto una revisione della direttiva 2006/114/CE al fine di ovviare alle lacune presenti nel testo e concentrare l'attenzione sul problema delle pratiche sleali delle società di compilazione degli annuari. Alla fine del 2019 è stata adottata la nuova direttiva (UE) 2019/2161 per una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell'Unione relative alla protezione dei consumatori. Tale nuova direttiva ha modificato la direttiva 93/13/CEE del Consiglio concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori e le direttive 98/6/CE (relativa alla protezione dei consumatori in materia di indicazione dei prezzi dei prodotti offerti ai consumatori), 2005/29/CE (relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno) e 2011/83/UE (sui diritti dei consumatori) del Parlamento europeo e del Consiglio. Per quanto riguarda le pratiche sleali, nell'aprile 2022 la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) ha tenuto un'audizione pubblica sulla difesa dei diritti dei consumatori quando fanno acquisti al di fuori dell'UE, al fine di individuare le sfide che i consumatori devono affrontare quando acquistano da paesi terzi.

5. Responsabilità per i prodotti difettosi e indicazione del prezzo

La direttiva 1999/34/CE stabilisce il principio della responsabilità oggettiva, o responsabilità non colposa del produttore, in caso di danni provocati da prodotti difettosi. Il consumatore danneggiato che chiede il risarcimento ha tre anni di tempo per provare il danno, il difetto del prodotto e una connessione causale. La direttiva 98/6/CE relativa ai prezzi unitari obbliga i commercianti a indicare i prezzi di vendita e i prezzi per unità di misura al fine di migliorare e semplificare il raffronto di prezzi e quantità tra i prodotti presenti sul mercato. La direttiva 1999/44/CE stabilisce una serie di garanzie dei prodotti per i consumatori prescrivendo ai professionisti che vendono beni di consumo nell'UE di correggere i difetti esistenti al momento della consegna e che si manifestano entro due anni. Tale direttiva è stata aggiornata nel 2011, poi abrogata e sostituita dalla direttiva (UE) 2019/771.

6. Credito al consumo e credito ipotecario

La direttiva 2008/48/CE garantisce che i creditori siano tenuti a utilizzare la stessa tipologia di documento concernente le "Informazioni europee di base relative al credito ai consumatori", ovvero un modulo contenente tutte le informazioni pertinenti sul contratto, compresi i costi del credito e il tasso annuo effettivo globale. I consumatori hanno il diritto di recedere dal contratto di credito, senza doverne indicare il motivo, entro 14 giorni dalla sua conclusione e hanno facoltà di rimborsare il debito anticipatamente in qualsiasi momento, mentre il creditore può richiedere un indennizzo equo e obiettivamente giustificato. Nel giugno 2021 la Commissione europea ha proposto un aggiornamento delle norme vigenti (COM (2021)0347). La proposta amplia il campo di applicazione dell'attuale direttiva sul credito al consumo includendo una gamma più ampia di prodotti che possono rappresentare un rischio per i consumatori. Promuove inoltre una riduzione della quantità di informazioni fornite ai consumatori nella pubblicità e si concentra su come e quando le informazioni precontrattuali sono presentate ai consumatori. La proposta migliora inoltre le norme in base alle quali viene valutato il merito creditizio e chiede agli Stati membri di promuovere l'educazione finanziaria e di garantire che sia messa a disposizione dei consumatori la consulenza in materia di debito.

La direttiva 2014/17/UE in merito ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali stabilisce un quadro comune per gli accordi relativi ai crediti al consumo, garantiti da un'ipoteca o altrimenti, relativi a beni immobili residenziali. Essa intende creare un efficiente mercato unico del credito ipotecario a vantaggio dei consumatori e stabilisce le condizioni per garantire un elevato livello di professionalità da parte dei creditori e degli intermediari del credito[1].

7. Pacchetti vacanza, multiproprietà e servizi di locazione di alloggi a breve termine

La direttiva (UE) 2015/2302 protegge i diritti fondamentali dei consumatori al momento dell'acquisto di un pacchetto vacanza o di altre forme di servizi turistici combinati, ad esempio qualora vengano effettuate prenotazioni su un sito web per le combinazioni fai-da-te comprendenti volo e albergo o noleggio auto. La direttiva 2008/122/CE concernente i contratti di multiproprietà, i contratti relativi ai prodotti per le vacanze di lungo termine e i contratti di rivendita e di scambio, prevede l'obbligo per l'operatore di fornire informazioni sugli elementi costitutivi del contratto e il diritto del consumatore di recedere dal contratto, senza sostenere costi e senza doverne indicare il motivo, entro 14 giorni di calendario. Oltre a quanto precede, nel novembre 2022 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento relativo alla raccolta e alla condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine. Se da un lato le prenotazioni di alloggi a breve termine offrono vantaggi a locatori e turisti, dall'altro possono creare problemi per le comunità locali che devono confrontarsi, ad esempio, con la mancanza di alloggi a prezzi accessibili. Le nuove norme miglioreranno la raccolta e la condivisione dei dati provenienti dai locatori e dalle piattaforme online. Ciò consentirà inoltre di attuare politiche locali efficaci e proporzionate per affrontare le sfide e le opportunità legate al settore della locazione a breve termine.

8. Trasporto aereo

I regolamenti (CE) n. 261/2004 e (CE) n. 2027/97 (quali modificati) hanno stabilito norme comuni in materia di compensazione e assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, cancellazione del volo o ritardo prolungato nonché in materia di responsabilità del vettore aereo in caso di incidenti. Il regolamento (CE) n. 80/2009 relativo ai sistemi telematici di prenotazione (CRS) per i servizi di trasporto aereo ha stabilito una serie di obblighi per i venditori dei sistemi (consentire a tutti i vettori aerei di partecipare a pari condizioni) e per i vettori (comunicare i dati a tutti i sistemi con pari tempestività e accuratezza). Il regolamento (CE) n. 80/2009 ha introdotto criteri e procedure comuni per la fissazione delle tariffe aeree per il trasporto di passeggeri e di merci praticate dai vettori per i servizi aerei all'interno della Comunità. Il regolamento (CE) n. 300/2008 ha introdotto norme comuni per la sicurezza dell'aviazione civile in seguito agli attentati terroristici dell'11 settembre 2001.

9. Mercati energetici

Il terzo pacchetto relativo alla legislazione UE sul mercato dell'energia (adottato nel 2009) è stato emanato al fine di migliorare il funzionamento del mercato interno dell'energia e risolvere i problemi strutturali; esso contemplava cinque aspetti di grande importanza, tra cui una maggiore trasparenza nei mercati al dettaglio a beneficio dei consumatori. La direttiva 2012/27/UE consente ai consumatori di energia di gestire meglio il consumo garantendo un agevole accesso a titolo gratuito ai dati sul consumo mediante contatori individuali. Il regolamento (UE) 2017/1369 mira a garantire che le informazioni complesse sui consumi e sulle prestazioni energetiche di determinati elettrodomestici siano presentate in un formato chiaro e comprensibile, in modo da consentire ai consumatori di prendere decisioni d'acquisto informate e quindi di scegliere gli apparecchi più efficienti. Nell'ambito del mercato interno dell'energia dell'Unione, tutti i cittadini UE hanno diritto all'allacciamento delle loro case alla rete energetica e possono altresì scegliere liberamente il fornitore di gas o energia elettrica che offre servizi nella loro zona.

10. Rete dei Centri europei dei consumatori (Rete CEC o "Eurosportelli") e il portale "La tua Europa"

La rete CEC fornisce informazioni e assistenza ai consumatori riguardo alle transazioni transfrontaliere. Tale rete collabora inoltre con altre reti europee, in particolare FIN-NET (finanza), SOLVIT (mercato interno) e la rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale. Il portale "La tua Europa" fornisce ai consumatori informazioni complete su diritti contrattuali, servizi Internet e di telecomunicazione, servizi e prodotti finanziari, possibili trattamenti iniqui, approvvigionamento energetico e risoluzione delle controversie che coinvolgono i consumatori. Ulteriori miglioramenti sono stati introdotti con lo sportello digitale unico (regolamento (UE) 2018/1724).

C. Tutela degli interessi giuridici dei consumatori

1. Procedure di risoluzione alternativa delle controversie e risoluzione delle controversie online

Le procedure di risoluzione alternativa delle controversie (ADR) sono meccanismi di composizione extragiudiziale che aiutano i consumatori e gli operatori commerciali a risolvere le controversie, nella maggior parte dei casi attraverso terzi, ad esempio un mediatore, un arbitro o un difensore civico. La raccomandazione 98/257/CE, la decisione 20/2004/CE e la risoluzione 2000/C 155/01 del Consiglio definiscono i principi applicabili alle procedure ADR, intese a garantire al singolo consumatore mezzi di ricorso meno onerosi e più rapidi. La direttiva 2009/22/CE relativa a provvedimenti inibitori a tutela degli interessi dei consumatori armonizza la legislazione dell'UE e le legislazioni nazionali vigenti e, al fine di tutelare gli interessi collettivi dei consumatori, introduce la nozione di "provvedimento inibitorio", un procedimento che può essere avviato dai tribunali nazionali competenti per sanzionare le violazioni messe in atto da operatori commerciali di altri paesi. La direttiva 2013/11/UE sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori offre a questi ultimi la possibilità di ricorrere a organismi autorevoli di risoluzione alternativa delle controversie per tutte le tipologie di controversie legate a contratti con imprese per acquisti effettuati online, offline, nel mercato nazionale o transfrontaliero. Il regolamento (UE) n. 524/2013 relativo alla risoluzione delle controversie online permette ai consumatori e agli operatori commerciali dell'Unione di risolvere le controversie online riguardanti acquisti nazionali e transfrontalieri attraverso la piattaforma dell'UE per la risoluzione delle controversie, alla quale, da febbraio 2016, possono iscriversi gli organismi ADR.

2. Rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale e obbligo di cooperare per le autorità nazionali

La decisione 2001/470/CE ha istituito una rete giudiziaria europea che mira ad assistere i cittadini che sono coinvolti in controversie transfrontaliere, migliorando i meccanismi di cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri in materia civile e commerciale e fornendo ai cittadini informazioni pratiche onde agevolare il loro accesso alla giustizia. Il regolamento (CE) n. 2006/2004 ha istituito una rete di autorità nazionali responsabili dell'effettiva applicazione della normativa dell'UE a tutela dei consumatori; dal 29 dicembre 2005, tale regolamento richiede loro di collaborare per garantire l'applicazione della legislazione dell'Unione e, nel caso di violazioni all'interno dell'UE, di porre fine alle violazioni mediante strumenti giuridici idonei quali i provvedimenti inibitori.

3. Azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori

La direttiva 2009/22/CE ha armonizzato i provvedimenti inibitori volti a tutelare gli interessi collettivi dei consumatori. La direttiva 2014/104/UE ha assicurato che chiunque abbia subito un danno a causa dell'infrazione della legislazione sulla concorrenza possa esercitare in maniera efficace il diritto di chiedere il pieno risarcimento. La direttiva (UE) 2020/1828 ha esteso l'ambito di applicazione del sistema dei provvedimenti inibitori per includere diversi strumenti orizzontali e settoriali specifici dell'UE rilevanti per la tutela degli interessi collettivi dei consumatori e ha stabilito le procedure per un ricorso di natura risarcitoria.

D. Misure attuate a seguito della pandemia di COVID-19

A causa delle crescenti irregolarità nelle offerte online nel corso della pandemia, le autorità per la tutela dei consumatori negli Stati membri, con il sostegno della Commissione, hanno adottato una posizione comune sulla cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC), chiedendo alle piattaforme online di adottare misure efficaci per eliminare le campagne di commercializzazione illegali. Anche la comunicazione congiunta dal titolo "Contrastare la disinformazione sulla COVID-19 – Guardare ai fatti" ha sottolineato la necessità di lottare contro la disinformazione per proteggere i consumatori.

A seguito delle perturbazioni causate dal ripristino dei controlli alle frontiere e delle restrizioni di viaggio, il 18 marzo 2020 la Commissione ha pubblicato orientamenti al fine di garantire l'applicazione coerente dei diritti dei consumatori dell'UE in tutta l'Unione. L'Unione europea è l'unica zona al mondo in cui i cittadini sono tutelati da un insieme di diritti dei passeggeri, quale che sia il mezzo di trasporto utilizzato – aereo, treno, nave o autobus. I vettori sono tenuti a fornire il rimborso dei biglietti o una soluzione di trasporto alternativa ai passeggeri in caso di cancellazione del servizio.

Ruolo del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo è parte attiva nello sviluppo e nel rafforzamento della legislazione dell'UE in materia di protezione dei consumatori, trovando nel contempo un equilibrio fra gli interessi del mercato e quelli dei consumatori. Le misure di protezione dei consumatori sono contenute nella Nuova agenda dei consumatori per il periodo 2020-2025, come pure nel New Deal per i consumatori, nel Green Deal europeo e nel Piano d'azione per l'economia circolare, tra le altre iniziative.

I consumatori europei beneficiano anche di azioni e strumenti volti a rafforzare vari aspetti del mercato interno dell'UE. Tra di essi figura un numero significativo di strumenti sviluppati nel quadro dell'iniziativa per il mercato unico digitale, che combinano misure strettamente orientate ai consumatori con misure di assetto del mercato: i regolamenti sulle tariffe di roaming, il regolamento sulla promozione della connettività Internet nelle comunità locali, il regolamento sulla portabilità dei contenuti online, il regolamento relativo alla consegna transfrontaliera dei pacchi, il regolamento generale sulla protezione dei dati, il regolamento sui blocchi geografici, il codice europeo delle comunicazioni elettroniche, il regolamento sulla libera circolazione dei dati non personali e la direttiva sul diritto d'autore nel mercato unico digitale[2].

Nella sua risoluzione del 25 novembre 2020 sul tema "Garantire la sicurezza dei prodotti nel mercato unico", il Parlamento ha chiesto una revisione della direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti. Ha esortato la Commissione ad aggiornare e stabilire norme di vigilanza del mercato allineate sia per i prodotti armonizzati che per quelli non armonizzati immessi sul mercato offline o online e a renderle pronte per l'era digitale, nonché ad adattare le norme di sicurezza dei prodotti al fine di affrontare le sfide poste dalle tecnologie emergenti, come l'intelligenza artificiale, i prodotti connessi e la robotica. Nel giugno 2022 il dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita ha pubblicato uno studio per la commissione IMCO in cui gli autori chiedono una revisione della direttiva relativa alla sicurezza generale dei prodotti e illustrano in che modo le nuove tecnologie possono incidere sulla sicurezza dei prodotti, chiedendo un quadro legislativo più completo.

Il Parlamento ha tenuto numerosi dibattiti sulla protezione dei consumatori alla luce della rivoluzione digitale. Su richiesta della commissione IMCO, il 18 febbraio 2020 il dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita ha organizzato un seminario sul tema "Norme sul commercio elettronico adeguate all'era digitale", accompagnato da una serie di studi[3] sulla futura legge sui servizi digitali. Gli esperti e le parti interessate hanno insistito sulla necessità di porre in essere solide misure di protezione dei consumatori per i mercati online attraverso la legge sui servizi digitali.

Di recente è stata condotta un'ampia gamma di ricerche in relazione alla protezione dei consumatori. Il 27 ottobre 2020 è stato presentato ai deputati uno studio[4] dal titolo "Le "loot box" nei giochi online e il loro effetto sui consumatori, in particolare sui giovani consumatori", seguito da una sessione di domande e risposte. Le "loot box" sono contenuti proposti in alcuni videogiochi cui si accede solitamente mediante il gioco, o che possono essere opzionalmente pagati con denaro reale. Poiché si avvalgono di meccanismi di ricompensa casuali, vi è la preoccupazione che le "loot box" possano fungere da portale di accesso al gioco d'azzardo e possano essere particolarmente nocive per i giovani consumatori. Il 19 dicembre 2022 la commissione IMCO ha approvato un progetto di relazione di attuazione sulla protezione dei consumatori nei videogiochi online, esaminando la questione dal punto di vista del mercato interno europeo.

Il briefing[5] pubblicato a gennaio 2021, dal titolo "Reimbursement and compensation in case of transport cancellation or delay: rights and their enforcement" (Rimborso e indennizzo in caso di cancellazione o ritardo del mezzo di trasporto: diritti e applicazione), delinea i diritti dei consumatori sanciti dal diritto dell'UE in caso di cancellazione del mezzo di trasporto con specifico riferimento alla pandemia di COVID-19 e offre altresì orientamenti concreti ai consumatori.

Uno studio[6] relativo all'impatto della pubblicità mirata sugli inserzionisti, sull'accesso al mercato e sulla scelta dei consumatori ha esaminato le dinamiche del mercato pubblicitario online. Per quanto riguarda la protezione dei consumatori, ha analizzato in che modo elementi quali la pubblicità personalizzata, la pubblicità micro-mirata e comportamentale e il "nudging" digitale possano incidere sui prezzi e sulla scelta dei consumatori. Lo studio ha rilevato che le tecniche di targeting possono andare a vantaggio dei consumatori adattando la pubblicità ai loro interessi. La pubblicità mirata solleva tuttavia anche una serie di preoccupazioni, tra cui la mancanza di trasparenza in relazione all'uso dei dati dei consumatori, la presa di mira di gruppi vulnerabili di consumatori e caratteristiche di progettazione che cercano di indurre i consumatori a prendere decisioni contrarie ai loro interessi (dark pattern). Per quanto riguarda in particolare i dark pattern, nel marzo 2022 la commissione IMCO ha tenuto un'audizione pubblica volta a individuare i rischi che tale pratica comporta per i consumatori.

Il 28 ottobre 2021 la commissione IMCO ha tenuto un'audizione pubblica sui prodotti di qualità differenziata nel mercato unico. Gli esperti (ad esempio di associazioni dei consumatori e di organizzazioni imprenditoriali) hanno messo in evidenza le sfide poste in essere dalle pratiche della qualità differenziata, sia per i consumatori che per l'industria, ad esempio in termini di informazione dei consumatori in merito alla differenziazione dei beni. Hanno inoltre discusso dei modi per sensibilizzare maggiormente i consumatori in merito alla questione.

Un mese dopo, il 9 dicembre 2021, la commissione IMCO ha votato il progetto di relazione sull'attuazione della direttiva sulla sicurezza dei giocattoli per garantire che solo i giocattoli sicuri possano essere immessi sul mercato dell'Unione.

Nel febbraio 2022 è stato pubblicato uno studio[7] sull'impatto degli influencer sulla pubblicità e sulla protezione dei consumatori nel mercato unico, che esamina in che misura gli influencer sono responsabili della diffusione di informazioni fuorvianti e della promozione di prodotti non sicuri. L'industria del marketing degli influencer, cresciuta in modo significativo negli ultimi anni, spesso utilizza messaggi fuorvianti per attirare consumatori vulnerabili. I recenti accordi politici provvisori sulla legge sui servizi digitali e sulla legge sui mercati digitali si concentrano rispettivamente sull'aumento della trasparenza e sulla regolamentazione dei gatekeeper delle piattaforme online, due settori sensibili nella sfera di attività degli influencer.

Nel settembre 2022 il dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita ha pubblicato uno studio[8] che analizza le concessioni di scoperto e lo sconfinamento nell'UE, in particolare per quanto riguarda le loro implicazioni per la protezione dei consumatori. Lo studio ha constatato che i tassi di interesse per questi tipi di servizi finanziari variano notevolmente da uno Stato membro all'altro. Gli autori chiedono una regolamentazione più rigorosa e più equa in materia (in particolare negli Stati membri in cui i tassi di interesse sono i più elevati).

Per maggiori informazioni sull'argomento, si rimanda al sito web della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori.

 

[1]Tra gli studi in materia figura Wiewiórowska A. et al, Contribution to Growth:Legal Aspects of Protecting European Consumers (Contributo alla crescita: Aspetti giuridici della protezione dei consumatori europei), pubblicazione destinata alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita, Parlamento europeo, Lussemburgo, 2019.
[2]Tra gli studi in materia figura Wiewiórowska A. et al, Contribution to Growth: Legal Aspects of Protecting European Consumers (Contributo alla crescita: Aspetti giuridici della protezione dei consumatori europei), pubblicazione destinata alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita, Parlamento europeo, Lussemburgo, 2019.
[3]Maciejewski M., Blandin L., Digital Services Act: Opportunities and Challenges for the Digital Single Market and Consumer Protection (Legge sui servizi digitali: Opportunità e sfide per il mercato unico del digitale e la protezione dei consumatori), pubblicazione destinata alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita, Parlamento europeo, Lussemburgo, 2020.
[4]Cerulli-Harms, A. et al., Loot boxes in online games and their effect on consumers, in particular young consumers (Le "loot box" nei giochi online e il loro effetto sui consumatori, in particolare sui giovani consumatori), pubblicazione destinata alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita, Parlamento europeo, Lussemburgo, 2020.
[5]Maciejewski, M. et al., Reimbursement and compensation in case of transport cancellation or delay: rights and their enforcement (Rimborso e indennizzo in caso di cancellazione o ritardo del mezzo di trasporto: diritti e applicazione), pubblicazione destinata alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita, Parlamento europeo, Lussemburgo, 2021.
[6]Fourberg, N. et al., Online advertising: the impact of targeted advertising on advertisers, market access and consumer choice (Pubblicità online: l'impatto della pubblicità mirata sugli inserzionisti, sull'accesso al mercato e sulla scelta dei consumatori), pubblicazione destinata alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita, Parlamento europeo, Lussemburgo, 2021.
[7]Michaelsen, F., Collini, L. et. Al., The impact of influencers on advertising and consumer protection in the Single Market (L'impatto degli influencer sulla pubblicità e la protezione dei consumatori nel mercato unico), pubblicazione destinata alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita, Parlamento europeo, Lussemburgo, 2022.
[8]Knops, K. et al., Consumer protection in the context of overdraft facilities and overrunning (Protezione dei consumatori nel contesto delle concessioni di scoperto e dello sconfinamento), pubblicazione destinata alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, dipartimento tematico Politica economica e scientifica e qualità di vita, Parlamento europeo, Lussemburgo, 2022.

Christina Ratcliff / Mathias Wosyka / Barbara Martinello / Davide Franco