Politica dell'innovazione

L'innovazione ha un ruolo sempre più importante nella nostra economia. Oltre ad apportare benefici sia ai consumatori che ai lavoratori dell'UE, è fondamentale nel creare posti di lavoro migliori, costruire una società più rispettosa dell'ambiente e migliorare la qualità della nostra vita, ma anche nel salvaguardare la competitività dell'Unione europea sul mercato mondiale. La politica dell'innovazione rappresenta l'anello di collegamento tra la politica in materia di ricerca e sviluppo tecnologico e la politica industriale. Il suo obiettivo è quello di creare un contesto favorevole affinché le idee possano approdare sul mercato.

Base giuridica

L'articolo 173 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) stabilisce che "l'Unione e gli Stati membri provvedono affinché siano assicurate le condizioni necessarie alla competitività dell'industria dell'Unione".

Gli articoli da 179 a 190 TFUE disciplinano la politica dell'Unione in materia di ricerca e sviluppo tecnologico (RST) e la politica spaziale. Lo strumento principale della politica dell'Unione in materia di RST è il programma quadro pluriennale, che fissa gli obiettivi, le priorità e il pacchetto finanziario di sostegno. I programmi quadro di RST sono adottati dal Parlamento europeo e dal Consiglio, previa consultazione del Comitato economico e sociale europeo.

Obiettivi

La politica dell'innovazione, la cui importanza è largamente riconosciuta, è strettamente collegata ad altre politiche dell'UE, ad esempio quelle in materia di occupazione, competitività, clima e ambiente, industria ed energia. Il ruolo dell'innovazione consiste nel tradurre i risultati della ricerca in servizi e prodotti nuovi e migliori, al fine di restare competitivi sul mercato mondiale e di migliorare la qualità della vita dei cittadini.

In termini di percentuale del PIL assegnata alle attività di ricerca e sviluppo (R&S), l'UE destina ogni anno una quota inferiore (il 2,2 % nel 2022) a quella destinata a tale scopo, rispettivamente, dagli Stati Uniti (il 3,5 % nel 2022) e dalla Repubblica di Corea (il 4,9 % nel 2022). Inoltre si assiste a una fuga di cervelli, dato che molti dei migliori ricercatori e innovatori dell'UE si trasferiscono in paesi in cui le condizioni sono più favorevoli. Il mercato dell'Unione rimane frammentato e non sufficientemente favorevole all'innovazione. Per invertire tali tendenze, l'UE ha sviluppato il concetto di "Unione dell'innovazione", i cui obiettivi erano i seguenti:

  • porre l'Unione europea all'avanguardia a livello mondiale in campo scientifico;
  • eliminare gli ostacoli all'innovazione – come i costi eccessivi dei brevetti, la frammentazione del mercato, la lentezza nella definizione delle norme e la carenza di competenze – che impediscono alle idee di approdare rapidamente sul mercato;
  • rivoluzionare il modo in cui il settore pubblico e quello privato collaborano tra loro, segnatamente realizzando partenariati europei per l'innovazione tra le istituzioni dell'UE, le autorità nazionali e regionali e le imprese.

Risultati conseguiti

A. Unione dell'innovazione

L'Unione dell'innovazione era una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020 per un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva. Lanciata dalla Commissione nel 2010, aveva l'obiettivo di creare un vero mercato unico europeo dell'innovazione. Per realizzare tale obiettivo, sono state proposte diverse misure nel campo della tutela brevettuale, della normalizzazione, degli appalti pubblici e della regolamentazione intelligente. Sono stati introdotti vari strumenti per monitorare la situazione nel territorio dell'UE e quantificare i progressi realizzati, fra cui:

  • un quadro esaustivo di valutazione dell'innovazione nell'UE, basato su 32 indicatori, e un mercato europeo delle conoscenze per brevetti e licenze. Il quadro europeo di valutazione dell'innovazione (European Innovation Scoreboard – EIS) è uno strumento della Commissione sviluppato nel contesto della strategia di Lisbona per fornire una valutazione comparativa della capacità di innovazione degli Stati membri dell'UE, di altri paesi europei e dei vicini regionali;
  • un quadro di valutazione dell'innovazione regionale, che classifica le regioni dell'UE in quattro gruppi in base alla loro capacità di innovazione: "leader dell'innovazione", " forti innovatori", "innovatori moderati" e "innovatori emergenti". Il quadro fornisce una mappa più accurata dell'innovazione a livello locale.

L'Unione dell'innovazione ha inoltre proposto misure per completare lo spazio europeo della ricerca, volte a garantire una maggiore coerenza tra le politiche dell'UE e nazionali in materia di ricerca ed eliminare gli ostacoli che si frappongono alla mobilità dei ricercatori. Per quanto riguarda l'istruzione, la Commissione sostiene progetti volti a sviluppare nuovi programmi didattici intesi a colmare le lacune esistenti in termini di capacità d'innovazione.

B. Orizzonte 2020 e Orizzonte Europa

In quanto iniziativa faro della strategia Europa 2020 volta a garantire la competitività globale dell'Unione, Orizzonte 2020, con un bilancio di 74,8 miliardi di EUR (adeguamento del 2015), era lo strumento finanziario che sosteneva l'attuazione dell'Unione dell'innovazione. Pur essendo l'ottavo programma quadro dell'UE (2014-2020) per la ricerca, Orizzonte 2020 è stato il primo programma a integrare la ricerca e l'innovazione.

Il regolamento (UE) 2021/695 ha istituito il programma Orizzonte Europa, stabilendo gli obiettivi del programma, il bilancio per il periodo 2021-2027, le forme di finanziamento dell'UE e le regole di erogazione dei finanziamenti.

La revisione intermedia del bilancio a lungo termine dell'UE – il quadro finanziario pluriennale (QFP) – per il periodo 2021-2027 ha comportato modifiche riguardanti gli aiuti all'Ucraina, come pure un aumento del Fondo europeo per la difesa e la creazione della piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP). Di conseguenza il bilancio di Orizzonte Europa è stato ridotto rispetto all'importo iniziale di 95,5 miliardi di EUR, arrivando a 93,4 miliardi di EUR a decorrere dal 2025.

Il secondo piano strategico di Orizzonte Europa per il periodo 2025-2027, adottato nel marzo 2024, delinea tre settori prioritari fondamentali: 1) la transizione verde, 2) la transizione digitale e 3) un'Europa più resiliente, competitiva, inclusiva e democratica. Inoltre, principi generali come l'autonomia strategica aperta e la garanzia del ruolo guida dell'Europa nello sviluppo e nella diffusione di tecnologie critiche orientano gli investimenti in tutti e tre i settori.

C. Politica di coesione

Anche la politica di coesione è incentrata sulla ricerca e l'innovazione. Nelle regioni più sviluppate, almeno l'85 % delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) a livello nazionale è destinato all'innovazione: per il periodo 2021-2027 è attribuita la priorità agli investimenti in un'Europa più intelligente, più verde, più connessa e più sociale, che sia più vicina ai suoi cittadini.

D. Strumenti finanziari

L'Unione dell'innovazione mirava inoltre a incentivare gli investimenti del settore privato e proponeva quindi, fra le altre cose, di aumentare gli investimenti dell'UE in capitale di rischio. Al fine di migliorare l'accesso al credito per i progetti di R&S e avviare progetti di dimostrazione, la Commissione, in collaborazione con il Gruppo BEI – che si compone della Banca europea per gli investimenti (BEI) e del Fondo europeo per gli investimenti – ha lanciato un'iniziativa congiunta nel quadro di Orizzonte 2020. L'iniziativa, "InnovFin – Finanziamento dell'UE per l'innovazione", riuniva una serie di strumenti di finanziamento integrati e complementari e di servizi di consulenza offerti dal Gruppo BEI che includevano l'intera catena del valore della ricerca e dell'innovazione in modo da sostenere gli investimenti di tutte le imprese, dalle più piccole alle più grandi.

Oltre ai programmi della politica di coesione, per finanziare investimenti in tecnologie innovative sono disponibili diversi programmi di finanziamento dell'UE, come ad esempio il dispositivo per la ripresa e la resilienza, InvestEU e il Fondo per l'innovazione. Il Fondo per l'innovazione, in particolare, è uno dei maggiori programmi di finanziamento al mondo per la diffusione di tecnologie innovative e a zero emissioni nette, soprattutto per quanto riguarda l'energia e l'industria.

E. Istituto europeo di innovazione e tecnologia

L'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) è stato istituito nel 2008. La sua missione, in generale, consiste nell'accrescere la competitività dell'Europa, come pure la sua crescita economica sostenibile e la creazione di posti di lavoro, promuovendo e rafforzando la cooperazione fra aziende leader, istituti d'istruzione di eccellenza e istituti di ricerca all'avanguardia, e nel dare impulso all'innovazione e all'imprenditorialità in Europa, favorendo contesti in cui le idee creative e innovative possano prosperare. L'EIT consegue tali obiettivi principalmente attraverso le comunità della conoscenza e dell'innovazione (CCI), che riuniscono più di 1 200 partner dei settori dell'imprenditoria, della ricerca e dell'istruzione (il cosiddetto "triangolo della conoscenza").

F. Consiglio per l'innovazione

Nel 2017 la Commissione ha creato un gruppo ad alto livello di innovatori, composto da quindici membri, che ha contribuito a definire il formato del Consiglio europeo per l'innovazione (CEI) nel quadro di Orizzonte Europa. Il CEI è il programma di innovazione faro dell'UE che mira a individuare, sviluppare e incrementare le innovazioni rivoluzionarie e, in particolare, le tecnologie a contenuto estremamente avanzato. Dispone di un bilancio di 10,1 miliardi di EUR per sostenere tali innovazioni lungo tutto il ciclo di vita, dalla ricerca iniziale alla dimostrazione di concetto, passando per il trasferimento di tecnologie, fino al finanziamento e all'espansione delle start-up e delle piccole e medie imprese. Nel 2021 la Commissione ha firmato un memorandum d'intesa tra il CEI e l'EIT finalizzato a rafforzare la loro cooperazione a sostegno dei migliori imprenditori europei. In risposta alla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, la Commissione ha stanziato 20 milioni di EUR per sostenere le start-up ucraine attraverso una modifica mirata del programma di lavoro del CEI per il 2022.

G. Agenda europea per l'innovazione

L'obiettivo della nuova agenda europea per l'innovazione è quello di porre l'Europa alla guida della nuova ondata di innovazioni a elevatissimo contenuto tecnologico, il che richiede una R&S all'avanguardia associata a ingenti investimenti di capitale per poter affrontare le pressanti sfide cui è confrontata la società. L'agenda propone 25 azioni specifiche in cinque settori faro: 1) il finanziamento delle imprese in fase di espansione (scale-up); 2) il sostegno all'innovazione attraverso spazi di sperimentazione e appalti pubblici; 3) l'accelerazione e il rafforzamento dell'innovazione negli ecosistemi europei dell'innovazione in tutta l'UE e la lotta al divario in termini di innovazione; 4) azioni per promuovere, attirare e trattenere i talenti deep-tech; e 5) il miglioramento degli strumenti di elaborazione delle politiche. Per continuare a sviluppare gli aspetti strategici dell'agenda europea per l'innovazione, è stato creato il comitato europeo per l'innovazione (European Sounding Board on Innovation), una piattaforma che consente di ottenere consulenza e di discutere sulle questioni emergenti con rappresentanti di alto livello del mondo accademico e dell'industria europei.

La relazione 2022 della Commissione sui risultati nel campo della scienza, della ricerca e dell'innovazione (SRIP) prende in esame, fra l'altro, le prestazioni dell'UE nell'ambito dell'innovazione in un contesto globale e suggerisce misure per affrontare problemi come la difficoltà di attirare e trattenere i talenti.

H. Regolamento sull'industria a zero emissioni nette

L'innovazione è parte essenziale della nuova iniziativa volta a rafforzare l'ecosistema europeo di produzione di prodotti delle tecnologie a zero emissioni nette – il regolamento sull'industria a zero emissioni nette (NZIA) 2.4.1. Il regolamento riguarda 19 tecnologie a zero emissioni nette e mira a creare condizioni più favorevoli per gli investimenti in nuovi progetti al fine di ridurre la dipendenza dell'UE da importazioni altamente concentrate. Sostiene, fra l'altro, l'innovazione attraverso la creazione di spazi di sperimentazione normativa per tecnologie a zero emissioni nette, il coordinamento delle attività di ricerca e innovazione tramite il gruppo direttivo del piano strategico per le tecnologie energetiche, come anche il ricorso ad appalti precommerciali e ad appalti pubblici per soluzioni innovative.

Ruolo del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha approvato una serie di risoluzioni intese a rafforzare la politica dell'UE in materia di innovazione, fra cui le seguenti:

Per maggiori informazioni sull'argomento, si rimanda al sito web della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE).

 

Kristi Polluveer