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Sakharov 2019: a Roma il 18 dicembre la diretta da Strasburgo

L'Ufficio in Italia del Parlamento europeo organizza un incontro per la consegna del Premio Sakharov 2019 per la libertà di pensiero, trasmessa in diretta dalla Plenaria di Strasburgo. Il 18 dicembre alle ore 10 a Roma, Sala Koch, Senato della Repubblica. È necessario registrarsi.

L'Ufficio in Italia del Parlamento europeo organizza un incontro in occasione della consegna del Premio Sakharov 2019.

Il Premio, un riconoscimento a personalità di rilievo che si impegnano per la difesa dei diritti umani, verrà assegnato quest'anno a Ilham Tohti, economista che si batte pacificamente per i diritti degli uiguri, la minoranza musulmana che abita la regione cinese-occidentale dello Xinjiang.

Tohti è un sostenitore del dialogo e delle leggi sull’autonomia regionale in Cina. Nel 2014 è stato condannato all’ergastolo per accuse di separatismo, per cui sarà sua figlia Jewher Ilham a ritirare il premio di persona.
Dal 2017 più di un milione di uiguri sono stati detenuti in una rete di campi di prigionia.

L'appuntamento è per il 18 dicembre ore 10 a Roma, Palazzo Madama.

Ospite d'onore sarà Hauwa Ibrahim, vincitrice del Premio Sacharov nel 2005.

Lamiya Haji Bashar, vincitrice del Premio Sacharov nel  2016 insieme a Nadia Murad, invierà un videomessaggio.

La cerimonia di consegna sarà trasmessa in diretta dall'Aula plenaria di Strasburgo. Il premio sarà ritirato da un delegato: per Ilham Tohti ci sarà una sedia vuota.

Purtroppo questo non è un evento insolito nella storia del Premio Sacharov. Ultimo in ordine di tempo, Oleg Sentsov ha ricevuto il 26 novembre di quest'anno il Premio assegnatogli nel 2018. Anche Ali Ferzat, il più noto vignettista e autore di satira politica siriano, e Guillermo Fariñas, psicologo, giornalista indipendente e dissidente politico cubano, hanno potuto ritirare il Premio Sacharov solo anni dopo l'assegnazione. Altri invece, come il blogger saudita Raif Badawi, Hu Jia, uno degli attivisti democratici più coraggiosi e rispettati della Cina, o gli iraniani Nasrin Sotoudeh, giurista, e Jafar Panahi, regista, non hanno mai potuto recarsi a Strasburgo perché sorvegliati, detenuti o privati della libertà di lasciare il proprio Paese.

 

Dove e quando

Roma, 18 dicembre 2019

Senato della Repubblica
Sala Koch - Palazzo Madama
entrata da Largo della Costituente, 1 (Via degli Staderari, Rione S. Eustachio)

dalle ore 10,00 alle 13,00

Per partecipare è necessario registrarsi scrivendo a epitalia@europarl.europa.eu

Per ulteriori informazioni: tel. 06 699501

 

Premio Sacharov 2019: la lotta gentile di Ilham Tohti

 

Il Premio Sakharov per la libertà di pensiero

Il Premio, istituito con una risoluzione del Parlamento europeo approvata nel dicembre 1985, è intitolato allo scienziato sovietico, dissidente e vincitore del premio Nobel per la pace, Andrej Sacharov.

La figura di Sacharov fu scelta perché egli era "un cittadino europeo che era la personificazione della libertà di pensiero e di espressione e che aveva deciso, in nome dei suoi principi e seguendo la sua coscienza, di rinunciare a tutti i vantaggi materiali e a tuttti gli onori che aveva a disposizione", come affermato dal relatore dell'iniziativa Jean-Francois Deniau.

Sacharov, da parte sua, accettò che un premio alla libertà di pensiero portasse il suo nome come un apprezzamento importante del suo lavoro in favore dei diritti umani.

Il Parlamento europeo attribuisce alla fine di ogni anno il Premio (dell'importo di 50.000 euro) durante una seduta solenne a Strasburgo nel mese di dicembre. Sono 43 le personalità, gruppi e organizzazioni eccezionali, insigniti del premio a partire dalla prima edizione nel 1988, quando venne vinto da Nelson Mandela e Anatolij Marčenko (postumo).

Il premio viene conferito a riconoscimento dell'impegno profuso da singoli individui od organizzazioni nella difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali, in particolare il diritto alla libertà di espressione, nella tutela dei diritti delle minoranze, nel rispetto del diritto internazionale, nello sviluppo della democrazia e dello Stato di diritto.

 

Il Parlamento europeo sostiene i diritti umani

Diverse commissioni del Parlamento europeo si occupano delle questioni connesse con la difesa dei diritti umani.

La sottocommissione per i diritti dell'uomo (DROI) elabora relazioni e risoluzioni che vengono approvate dalla commissione per gli affari esteri (AFET). Le commissioni DROI e AFET difendono i diritti umani al di fuori dell'Unione europea e promuovono la campagna contro la pena di morte, la tortura e l'impunità con il sostegno di altri attori chiave del Parlamento.

La situazione attuale dei diritti umani nel mondo è oggetto di relazioni e studi pubblicati periodicamente e messi a disposizione del pubblico.

Dibattiti e voti sulle situazioni di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, hanno luogo tutti i giovedì di sessione plenaria a Strasburgo.

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