Elezioni: facilitare la partecipazione dei cittadini UE in altri Paesi membri
I deputati proporranno misure per facilitare la candidatura e il voto alle elezioni europee e locali dei cittadini europei residenti in un altro Paese UE.
Più di 11 milioni di cittadini europei in età di voto vivono in un altro Paese UE. Il Parlamento chiederà ai Paesi UE di affrontare gli ostacoli amministrativi che si incontrano per esercitare il proprio diritto di voto e di eleggibilità nelle elezioni europee e locali.
Le due risoluzioni, che saranno discusse lunedì e votate martedì, sono state presentate dalle commissioni parlamentari per gli affari costituzionali (per le elezioni europee) e per le libertà civili (per le elezioni comunali), e sono strettamente legate. Le proposte includono semplificare le procedure di registrazione degli elettori e dei candidati, offrire tempestivamente informazioni in altre lingue ufficiali dell'UE, facilitare l'esercizio dei diritti dei gruppi vulnerabili, e introdurre strumenti alternativi alle schede elettorali e al voto in persona.
Inoltre, i deputati dovrebbero chiedere l'eliminazione delle cosiddette disposizioni “derogatorie", che attualmente consentono a un Paese UE di sospendere il diritto di voto e di eleggibilità ai cittadini di altri Paesi UE quando questi rappresentano più del 20% di tutti i cittadini dell'UE residenti nel suo territorio. Secondo la proposta, sarebbe eliminata anche la possibilità di riservare le posizioni di vertice nei governi locali ai propri cittadini.
Come stabilito dall'articolo 22 del trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE), queste modifiche richiedono l'unanimità del Consiglio, dopo una consultazione con il Parlamento.
Dibattito: lunedì 13 febbraio
Votazione: martedì 14 febbraio
Procedura: consultazione
Conferenza stampa: martedì 14 febbraio, 15.00 CET, con Damian Boeselager (Verdi/ALE, DE), relatore per le regole sulle elezioni europee