Politica ambientale dell'UE per il 2030: un cambiamento sostanziale 

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Quali sono gli obiettivi del piano d'azione ambientale UE per il 2030 e cosa è necessario fare per raggiungerli?

Mentre l'Europa, insieme al resto del mondo, fa fronte all'impatto economico e sociale del cambiamento climatico, del degrado degli ecosistemi e dello sfruttamento delle risorse naturali, il 10 marzo il Parlamento europeo ha adottato il programma d'azione ambientale per il 2030

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Verso una Unione climaticamente neutra


Nel novembre 2019, il Parlamento ha approvato una risoluzione in cui dichiarava l'emergenza climatica, invitando la Commissione a garantire che tutte le future proposte legislative e di bilancio, fossero in linea con gli obiettivi dell'accordo di Parigi.

Di conseguenza, la Commissione ha elaborato il Green Deal europeo, la tabella di marcia per un’Europa climaticamente neutra. Il nuovo programma di azione ambientale aiuterà a raggiungere questo obiettivo.

L'obiettivo del primo programma di azione in materia ambientale dell'UE, pubblicato nel 1973, era quello ridurre l'inquinamento, aumentare la consapevolezza sui problemi ecologici, migliorare gli ambienti urbani e quelli naturali.

L'ottavo aggiornamento si concentra sull'accelerazione della transizione verso la neutralità climatica, verso energie pulite ed efficienti e verso un'economia circolare e del benessere.

L'economia sostenibile come chiave


Nella sua relazione sullo stato dell'ambiente 2020, l'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) ha affermato che le attività economiche e i cambiamenti dello stile di vita, costituiscono le maggiori sfide ambientali per l'Europa.

La commissione per l'ambiente del Parlamento europeo, sostiene che l'UE dovrebbe evolvere verso un'economia del benessere sostenibile  basata su obiettivi di sviluppo sostenibile. Dove per economia del benessere, si intende quella per cui gli interessi pubblici determinano l'economia e non viceversa.

Secondo il programma d'azione, le priorità includono:

  • considerare il danno ambientale come una priorità, rettificato alla fonte e pagato da chi inquina
  • promuovere la mitigazione dei cambiamenti climatici per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030, garantendo nel contempo una transizione giusta che non lasci indietro nessuno
  • adattare e ridurre la vulnerabilità dell’ambiente, della società e di tutti i settori dell’economia ai cambiamenti climatici
  • perseguire l’obiettivo “zero inquinamento”, anche in relazione alle sostanze chimiche nocive
  • avanzare verso un’economia del benessere in cui la crescita è rigenerativa
  • proteggere, preservare e ripristinare la biodiversità, arrestarne e invertirne la perdita
  • ridurre le principali pressioni ambientali e climatiche legate alla produzione e al consumo
  • rafforzare gli incentivi ambientali positivi e l’eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose per l’ambiente, in particolare quelle legate ai combustibili fossili
  • utilizzare le tecnologie dei dati per supportare la politica ambientale, assicurando trasparenza e accessibilità

La Commissione riesaminerà questi obiettivi entro il 31 marzo 2024.

Trasparenza e monitoraggio dell'eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose


Le sovvenzioni legate ai combustibili fossili dovrebbero essere gradualmente eliminate, nel tentativo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, e l'UE dovrebbe monitorare i progressi dei paesi dell'UE verso il raggiungimento di questo obiettivo.


L'UE dovrebbe sviluppare inoltre una nuova metodologia per identificare altre sovvenzioni dannose per l'ambiente entro il 2023.


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