Le cause della deforestazione e le misure dell'UE per combatterla 

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In alcuni paesi, le foreste pluviali vengono distrutte per fare spazio all'olio di palma  

Scoprite le cause della deforestazione e in che modo la nuova normativa UE intervene per limitare l'importazione di beni prodotti su terreni deforestati.

Il tasso di perdita di foreste nel mondo è allarmante. Per l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), tra il 1990 e il 2020 sono andati persi 420 milioni di ettari di foresta a causa della deforestazione, un'area equivalente a quella dell'UE.

Col termine deforestazione si intende la distruzione delle foreste, in modo da poter destinare la terra ad altri usi. Per converso, il degrado forestale consiste in un processo graduale legato alla raccolta insostenibile, che provoca la perdita della capacità delle foreste di produrre benefici essenziali, come il legname o la biodiversità.

Questi processi avvengono principalmente nei tre principali bacini forestali: Amazzonia (Sud America), Congo (Africa centrale) e Sud-est asiatico. Un processo inverso sta accadendo invece nell'UE, dove, tra il 1990 e il 2020, le foreste sono aumentate del 10%.

Pur coprendo il 31 % della superficie terrestre globale, le foreste ospitano la maggior parte della biodiversità terrestre della Terra. Agiscono anche come pozzi di assorbimento del carbonio, assorbendo CO2 dall'atmosfera e forniscono una fonte vitale di reddito per circa il 25 % della popolazione mondiale, con gran parte della terra tradizionalmente abitata da popolazioni indigene.

Quali sono le cause della deforestazione e del degrado forestale?

La deforestazione e il degrado forestale, avvengono principalmente in conseguenza delle attività umane che incide sulla vita delle persone nel pianeta.

Agricoltura industriale

L'agricoltura è il principale motore della deforestazione in tutte le regioni ad eccezione dell'Europa. La conversione delle foreste in terreni coltivati ​​è il principale motore della perdita di foreste. Secondo la FAO, è la causa di almeno il 50% della deforestazione globale, principalmente per la produzione di olio di palma e semi di soia.

Il pascolo del bestiame è responsabile di quasi il 40% della deforestazione globale. In Europa, la conversione in terreni coltivati ​​rappresenta circa il 15% della deforestazione e il 20% è dovuto al pascolo del bestiame.

Urbanizzazione

Lo sviluppo urbano e infrastrutturale, compresa la costruzione e l'espansione delle strade, è la terza causa principale della deforestazione globale. Rappresenta poco più del 6% del totale. Eppure è la causa principale della deforestazione in Europa.

Sfruttamento eccessivo delle risorse legnose

Altre attività dannose legate alle attività umane includono la raccolta eccessiva di legname, anche per il combustibile, e il disboscamento illegale o non sostenibile.

Cambiamento climatico

Il cambiamento climatico è sia una causa che una conseguenza della deforestazione e del degrado forestale. Gli eventi estremi che provoca, come incendi, siccità e inondazioni, colpiscono le foreste. A sua volta, la perdita di foreste è dannosa per il clima, poiché le foreste svolgono un ruolo importante nel fornire aria pulita, regolare il ciclo dell'acqua, catturare CO2, prevenire la perdita di biodiversità e l'erosione del suolo.

Consumo dell'UE di beni prodotti su terreni deforestati

Gran parte delle foreste tropicali convertite all'agricoltura vengono utilizzate per produrre beni commercializzati a livello globale. . Il consumo dell'UE rappresenta circa il 10% della deforestazione globale, principalmente olio di palma e soia, che rappresentano oltre i due terzi.

Secondo la valutazione d'impatto della Commissione europea, i principali prodotti importati nell'UE con provenienza da terreni disboscati sono:

  • Olio di palma 34%
  • Soia 32,8%
  • Legno 8,6%
  • Cacao 7,5%
  • Caffè 7%
  • Gomma 3,4%
  • Mais 1,6%

Nuovo regolamento dell'UE sui prodotti provenienti da catene di approvvigionamento a deforestazione zero.

La deforestazione e il degrado forestale hanno un impatto sugli obiettivi ambientali dell'UE come la lotta ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, ma anche sui diritti umani, la pace e la sicurezza. Questo è il motivo per cui l'UE sta lavorando per combattere la scomparsa delle foreste nel mondo.

Nell'aprile 2023, il Parlamento ha approvato nuove norme che obbligano le imprese a verificare che i prodotti venduti sul mercato europeo non abbiano contribuito alla deforestazione o al degrado forestale in nessuna parte del mondo.

Cosa copre la nuova normativa?

Si applica ai prodotti, tra  quali: olio di palma, soia, cacao, caffè, bestiame e legname, nonché prodotti derivati come manzo, pelle e carta stampata, mobili, cosmetici e cioccolato.

Le aziende dovranno inoltre verificare che questi prodotti rispettino gli standard sui diritti umani e garantire il rispetto dei diritti delle popolazioni indigene.

Il Parlamento ha ampliato la definizione di degrado forestale per includere la conversione di foreste primarie o foreste che si rigenerano naturalmente in foreste di piantagioni o altri terreni boschivi.

Penalità

La Commissione classifica i paesi in basso, standard o ad alto rischio. Le aziende dovranno eseguire controlli semplificati sui prodotti provenienti da paesi a basso rischio.

Se le aziende non effettueranno i controlli, potrebbero venir multate fino al 4% del loro fatturato totale annuo nell'UE.


Una volta approvate formalmente dal Consiglio, le norme entreranno in vigore.