La lotta per l’uguaglianza di genere: cosa fa il Parlamento europeo

Ecco cosa fa il Parlamento europeo per i diritti delle donne e per raggiungere la parità sul luogo di lavoro, in politica e in altre aree della società.

Ecco cosa fa il Parlamento europeo per i diritti delle donne e per raggiungere la parità sul luogo di lavoro, in politica e in altre aree della società
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Cosa fa l’UE per ridurre le disuguaglianze? Foto di Brooke Cagle su Unsplash

Cosa fa l’UE per ridurre le disuguaglianze di genere?

Sin dai suoi albori, l’UE ha promosso l'uguaglianza di genere e la creazione di un'Europa sociale.

L’Europa ha adottato leggi, pubblicato raccomandazioni, favorito lo scambio di buone pratiche e offerto fondi per sostenere l’azione degli stati membri. I concetti alla base della politica dell’uguaglianza di genere sono stati anche plasmati dalle sentenze della Corte europea di giustizia. Il Parlamento europeo adotta regolarmente relazioni di iniziativa sulle questioni di genere, chiedendo più sforzi per raggiungere l’uguaglianza.

Il Parlamento europeo è sempre stato molto attivo nel raggiungere l’uguaglianza fra donne e uomini e ha una commissione permanente sui diritti delle donne e l’uguaglianza di genere. Ogni anno il Parlamento europeo ricorda la giornata internazionale della donna organizzando eventi per mantenere alta la consapevolezza sui temi dell’uguaglianza.

Nel gennaio 2022, gli eurodeputati hanno rinnovato la loro richiesta per la creazione di una nuova formazione del Consiglio che favorisca gli incontri fra i ministri e i segretari di stato incaricati di occuparsi dell'uguaglianza di genere. L'obiettivo di tale nuova configurazione è quello di facilitare l'avanzamento di importanti iniziative per l'uguaglianza di genere, come la ratifica della convenzione di Istanbul sulla lotta alla violenza contro le donne.

A febbraio del 2021, il Parlamento ha adottato una risoluzione per valutare i progressi compiuti dopo oltre 25 anni dalla dichiarazione di Pechino e le sfide future che ancora attendono l'UE in relazione ai diritti delle donne. Gli eurodeputati hanno espresso preoccupazione per i passi indietro fatti in alcuni paesi dell'UE e il conseguente rischio che l'uguaglianza di genere possa essere ulteriormente rimandata nella tabella di marcia degli Stati membri. Il Parlamento europeo ha anche chiesto alla Commissione di garantire che i diritti delle donne siano presi in considerazione in tutte le sue proposte, di sviluppare piani concreti per arginare il tasso di povertà delle donne e, infine, di impegnarsi per diminuire il divario retributivo di genere.

Date un'occhiata alla cronologia delle tappe fondamentali nella lotta per i diritti delle donne a livello europeo


Settimana sulla parità di genere al Parlamento

Per sottolineare l'importanza rivestita dal tema della parità di genere, nel 2020 il Parlamento europeo ha istitutito la Settimana europea sulla parità di genere. Tale iniziativa, fornisce alle commissioni parlamentari l'opportunità di considerare le questioni affrontate da una prospettiva di genere.


I diritti riproduttivi e sessuali delle donne


Nel giugno 2021, il Parlamento europeo ha adottato una relazione in cui esorta i paesi dell’UE a proteggere e a migliorare la salute sessuale e riproduttiva delle donne. Gli europarlamentari vogliono l’accesso universale all’aborto legale e sicuro, sistemi contraccettivi di alta qualità e l’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole primarie e secondarie. Inoltre, hanno chiesto l’esenzione dell’IVA sui prodotti mestruali.

Nel marzo 2022, il Parlamento europeo ha adottato il Piano d’azione dell’UE per l’uguaglianza di genere III, volto a promuovere la salute sessuale e riproduttiva e i diritti delle donne al di fuori dell’UE e a garantire l’accesso universale nei paesi dell’UE.

Uguaglianza di genere nei luoghi di lavoro


Maternità, paternità e congedo parentale


Nel 2019 l’UE ha approvato nuove regole sui congedi di cura familiare e per condizioni di lavoro più adattabili. L’obiettivo è quello di incentivare i padri a prendere periodi di congedo per occuparsi della famiglia e promuovere così la parità e l’occupazione femminile.

La legislazione dell’UE sull’uguaglianza nei luoghi di lavoro

  • Regole sull’impiego (inclusi parità di salario, sicurezza sociale, condizioni di lavoro, protezione dalle molestie)
  • Regole sul lavoro in proprio
  • Diritti a congedo di maternità e paternità e congedo parentale

Divario salariale di genere


Il Parlamento ha anche chiesto misure concrete per ridurre il divario retributivo di genere - la differenza di reddito tra uomini e donne - che nell'UE era in media del 13% nel 2020 e il divario pensionistico - la differenza di reddito pensionistico ottenuto da uomini e donne - che si attestava al 29% nel 2019. Il Parlamento ha chiesto inoltre misure per ridurre la povertà femminile, poiché le donne hanno maggiori probabilità di vivere in povertà rispetto agli uomini.

Nel marzo 2023, il Parlamento europeo ha fissato nuove regole sui salari dei lavoratori. Nel caso in cui i dati indichino una differenza del 5% tra i salari degli uomini e delle donne, allora i datori di lavoro dovranno collaborare con i rappresentanti dei lavoratori per analizzare e risolvere il problema. Inoltre, gli Stati Memberi dovranno inoltre prendere provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro che non rispettano le suddette regole con multe e sanzioni. Infine, le offerte di lavoro e i titoli di lavoro dovranno essere scelti in modo da non creare differenze tra uomini e donne.

Tuttavia affinché queste regole possano entrare in vigore è necessario che siano ufficialmente approvate dal Consiglio.

Ulteriori informazioni sulle azioni dell'UE per colmare il divario retributivo di genere

Più donne nelle discipline tecnologiche e scientifiche

In Europa le donne sono fortemente sottorappresentate nel settore digitale: è meno probabile che intraprendano studi o facciano domanda per un lavoro in questo campo. In una risoluzione adottata nel 2018, il Parlamento europeo ha chiesto ai paesi membri di  mettere in pratica misure concrete per integrare meglio le donne nei settori delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e di sostenere l’istruzione in questi settori e nelle discipline scientifiche, tecnologiche e matematiche.

Donne nei consigli di amministrazione

In una risoluzione adottata a febbraio 2021, il Parlamento europeo ha chiesto di portare avanti le norme suggerite grazie alle quali si garantirebbe che almeno il 40% dei membri non esecutivi dei consigli di amministrazione delle aziende siano donne. Sulla base di una proposta della Commissione, gli europarlamentari e i stati membri dovrebbero iniziare presto i negoziati per accrescere l’equilibrio di genere all’interno dei consigli di amministrazione.

Nel novembre 2022, il Parlamento ha approvato nuove regole di importanza fondamentae nella promozione del'uguaglianza di genere nei consigli di amministrazione delle società. La direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione mira a introdurre procedure di assunzione trasparenti nelle aziende, in modo che almeno il 40% dei posti di amministratore non esecutivo o il 33% di tutti i posti di amministratore siano occupati dal sesso sottorappresentato entro la fine di giugno 2026.

In precedenza, nel corso del 2022, i negoziatori del Parlamento europeo e degli Stati membri dell'UE hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla parità di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa nell'UE. Entro due anni, i paesi dell'UE dovranno attuare le nuove norme. Restano escluse da questa disciplina, le piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti.

Promuovere i diritti della donna nell’UE: Stella e Linda spiegano come
Ciascuno Stato membro assicura l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso femminile per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore.
Articolo 157 Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE)
Fonte "Ciascuno Stato membro assicura l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso femminile per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore. " Si apre in una nuova finestra

Prevenire la violenza contro le donne

 

L’UE combatte la violenza contro le donne in molti modi.

Il Parlamento ha anche insistito per attirare l’attenzione su specifiche forme di violenza quali le molestie sessuali, il traffico e la prostituzione forzata, la mutilazione genitale femminile, lo stalking e la violenza in rete.

Nel febbraio 2021 gli eurodeputati hanno chiesto alla Commissione di proporre una direttiva del Parlamento europeo che impedisca e combatta ogni forma di violenza di genere. . La Commissione ha presentato una proposta al Parlamento nel marzo 2022. Il Parlamento ha approvato la propria posizione nel luglio 2023 ed è ora pronto per i negoziati con il Consiglio.

Scoprite di più su come viene affrontata la violenza di genere nell'UE.

Dall’immigrazione al commercio estero


Il Parlamento ha ripetutamente chiesto alla Commissione europea di mantenere la coerenza nei confronti dell’uguaglianza di genere in tutte le politiche per il commercio, lo sviluppo, l’agricoltura, l’impiego, il lavoro e l’immigrazione.

In una risoluzione adottata nel 2016 il Parlamento europeo ha chiesto una serie di linee guida di genere come parte di una più ampia riforma sull’immigrazione e l’asilo politico.

Nella relazione adottata nel 2018, gli eurodeputati hanno chiesto un approccio più consapevole verso le questioni di genere nelle politiche sul cambiamento climatico per sostenere le donne, spesso in situazioni più vulnerabili.

Tutti gli accordi commerciali devono includere clausole vincolanti per assicurare il rispetto dei diritti umani, fra cui l’uguaglianza di genere, secondo la risoluzione adottata nel 2018.

Donne in politica

 

Il Parlamento europeo ha chiesto ripetutamente un maggiore sforzo per la partecipazione delle donne in politica, in modo da promuovere un processo decisionale più giusto e inclusivo a tutti i livelli.

In una relazione adottata a gennaio 2019 il Parlamento ha chiesto a tutti i partiti politici europei di assicurare che uomini e donne vengano proposti in maniera eguale per ricoprire le cariche più importanti nel Parlamento europeo nella nona legislatura.

Il Parlamento europeo, il cui mandato è ufficialmente iniziato nel luglio 2019, è il più paritario di sempre: il 41% dei membri sono donne, una cifra in aumento rispetto al 36,5% della legislatura precedente.

Scopri l'infografica dedicata alle donne nel Parlamento europeo

Parità di genere e la pandemia da COVID-19

 

Il Parlamento europeo teme che la crisi dovuta alla pandemia COVID-19 possa acuire il divario di genere. La pandemia rischia di avere conseguenze a lungo termine perché potrebbe portare altri 47 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo sotto la soglia di povertà. Inoltre le donne sono in prima linea nella lotta contro COVID-19: il 76% dei 49 milioni di persone impiegate nel settore sanitario in Europa sono donne. La pandemia ha inoltre avuto effetti negativi su settori dell’economia tradizionalmente femminili, come il turismo, la cura dell'infanzia e i lavori domestici.

Leggi la nostra infografica sull’impatto della pandemia COVID-19 sulle donne

I numeri dimostrano che l’aumento del lavoro di assistenza non retribuito e del telelavoro durante la pandemia ha colpito l’equilibrio vita-lavoro e la salute mentale delle donne più duramente degli uomini.

Scoprite la nostra infografica su telelavoro, assistenza non retribuita, salute mentale delle donne e degli uomini durante il Covid-19

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