La risposta europea alla questione dei migranti 

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L'immigrazione recente ha evidenziato i limiti del sistema europeo di asilo, spingendo l’Unione europea all’azione. Ecco la risposta del Parlamento europeo.

La guardia costiera greca a largo dell'isola di Lesbo © UNHCR/Andrew McConnell  

Ci sono stati 1,83 milioni di attraversamenti illegali delle frontiere esterne dell'Unione europea nel 2015. Benché questo numero sia sceso a 125,100 nel 2020, il Parlamento europeo ha preparato negli anni delle proposte per rimediare alle carenze della politica di asilo e immigrazione dell'Unione europea: dalla riforma del sistema di asilo al rafforzamento della sicurezza ai confini alla promozione dell’integrazione dei rifugiati.

Rafforzare il sistema dell’asilo e condividere le responsabilità fra i paesi UE


In risposta alla crisi dei rifugiati del 2015, la Commissione europea ha presentato delle proposte per riformare il Sistema europeo comune di asilo, inclusa la riforma del sistema di Dublino, per meglio distribuire i richiedenti asilo fra i paesi UE. I paesi membri non hanno tuttavia mai trovato un accordo su come condividere le responsabilità.

Il 23 settembre 2020 la Commissione europea ha proposto un Nuovo patto su migrazione e asilo che stabilisce procedure più rapide ed efficienti in tutte le fasi del sistema di accoglienza. Il nuovo patto è una revisione del regolamento di Dublino, che determina il paese responsabile del trattamento delle domande di asilo - in genere il primo paese UE in cui il richiedente è arrivato.

Leggete di più sul Nuovo patto per la migrazione e l’asilo.

Il Parlamento ha concordato la sua posizione negoziale sulla revisione del regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione nell’aprile 2023. È ora pronto ad avviare i colloqui con i paesi dell’UE, con l’obiettivo di concluderli entro febbraio 2024.

Leggete il nostro articolo sulla rafforzamento del Sistema europeo comune di asilo

Scoprite fatti e cifre sulla migrazione nell'UE e le ragioni per cui le persone migrano.

 

Rilanciare l'Agenzia europea per l'asilo


Nel 2021, il Parlamento ha appoggiato la conversione dell'Ufficio europeo di supporto per l'asilo nell'Agenzia dell'UE per l'asilo. L'agenzia riformata si propone di agevolare procedure di asilo più omogenee e rapide nei paesi dell'UE.

I suoi 500 specialisti offrono assistenza ai sistemi nazionali di asilo oberati di lavoro, rendendo più efficiente e sostenibile la gestione globale della migrazione nell'UE. Inoltre, il nuovo ente ha il compito di verificare che i diritti fondamentali siano rispettati nel quadro delle procedure di protezione internazionale e delle condizioni di accoglienza nei paesi dell'UE.

Destinare fondi UE per l'asilo


Nel 2021, i parlamentari hanno supportato l'istituzione di un nuovo Fondo per la gestione integrata delle frontiere e hanno deciso di allocare 6,24 miliardi di euro. Il fondo è destinato a supportare i paesi dell'UE nel potenziamento delle loro capacità nella gestione delle frontiere, assicurando al contempo il rispetto dei diritti fondamentali. Contribuisce anche a una politica comune e armonizzata sui visti e introduce misure protettive per le persone vulnerabili che giungono in Europa, in particolare i minori non accompagnati.

Il Parlamento ha approvato anche il nuovo Fondo Asilo, migrazione e integrazione, dotato di 9,88 miliardi di euro per il biennio 2021-22. Il nuovo fondo dovrebbe aiutare a rafforzare la politica comune di asilo, promuovere la migrazione legale in linea con le necessità dei paesi dell'UE, favorire l'integrazione dei cittadini extra-UE e contribuire a combattere la migrazione irregolare. I fondi dovrebbero anche incentivare i paesi dell'UE a condividere più equamente la responsabilità di accogliere rifugiati e richiedenti asilo.

Ulteriori informazioni sulla riforma del sistema europeo comune di asilo.

Reazione alla crisi dei rifugiati ucraini

Oltre al sistema di asilo, l'UE ha anche messo in atto meccanismi di protezione temporanea per specifici gruppi di rifugiati o sfollati. Uno di questi meccanismi è la direttiva sulla protezione temporanea, che stabilisce un quadro per l'assegnazione di protezione temporanea. La direttiva è stata istituita nel 2001 in risposta al conflitto nei Balcani.

Più di recente, quando il 24 febbraio 2022 è iniziata l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'UE ha reagito prontamente e ha dimostrato solidarietà attiva aiutando le persone necessitose. Questo includeva aiuti umanitari diretti, assistenza di emergenza della protezione civile, supporto alle frontiere, nonché protezione per coloro che fuggivano dalla guerra e entravano nell'UE. Per la prima volta nella sua storia, l'UE ha attivato la Direttiva sulla protezione temporanea, stabilendo le norme giuridiche per gestire l'arrivo massiccio di persone.

Ulteriori informazioni sulle misure dell'UE per soccorrere i rifugiati ucraini.

Mettere in sicurezza le frontiere esterne dell'UE e gestire i flussi migratori

Contrastare l’immigrazione irregolare rispettando i diritti dei richiedenti asilo


Il Parlamento ha lavorato per rafforzare i controlli alle frontiere e migliorare la capacità dei paesi dell’UE di tracciare le persone che entrano in Europa. Nell’aprile 2023 il Parlamento ha approvato la propria posizione sulle revisioni della procedura per le frontiere esterne. Ora avvierà i negoziati con il Consiglio. Propone un migliore processo di screening, una procedura di asilo più rapida alle frontiere e rimpatri rapidi per i richiedenti asilo respinti.

Include la possibilità di una procedura più rapida e semplificata per le richieste di asilo subito dopo lo screening. Questi dovrebbero essere completati in 12 settimane, compresi i ricorsi. In caso di rigetto o di rigetto della domanda, il richiedente bocciato dovrà essere rimpatriato entro 12 settimane.

Le nuove regole limiterebbero anche il ricorso alla detenzione. Mentre viene valutata una richiesta di asilo o viene elaborata la procedura di ritorno, il richiedente asilo deve essere accolto dal paese dell’UE. La detenzione dovrebbe essere utilizzata solo come ultima risorsa.

Maggiori informazioni sulla lotta all'immigrazione irregolare e al rimpatrio dei migranti.

Rendere le frontiere esterne più sicure e gestire i flussi migratori

Il flusso dei rifugiati ha messo sotto enorme pressione le autorità nazionali addette al controllo delle frontiere. Il Parlamento chiede un rafforzamento dell’Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, Frontex.

Nel dicembre 2015 la Commissione europea ha presentato una proposta per una Guardia costiera e delle frontiere, con lo scopo di rafforzare la gestione e la sicurezza delle frontiere esterne dell’Unione europea e aiutare le forze di polizia di frontiera nazionali. Questa nuova agenzia è stata lanciata nell’ottobre 2016. È in programma dare all'Agenzia un corpo permanente di 10mila guardie di frontiera entro il 2027.

Il nuovo sistema per le migrazioni e l’asilo proposto dalla Commissione europea a settembre 2020 intende introdurre un nuovo sistema di contributi flessibili e rendere la solidarietà obbligatoria quando gli stati più esposti si trovano sotto pressione. La proposta intende anche aprire più canali di immigrazione legali, facilitare la cooperazione con i paesi terzi e assicurare un sistema di trattamento delle richieste di asilo alle frontiere più rapido, che includa rimpatri per i richiedenti respinti. Il Parlamento e il Consiglio devono trovare un accordo sulla proposta in quanto co-legislatori.

L'11 Novembre 2021,il Parlamento ha deciso di trasformare l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) nell'Agenzia dell'UE per l'asilo, in seguito a un accordo con il Consiglio.  La nuova agenzia contribuirà a rendere più uniformi e veloci le procedure di asilo nei paesi dell'UE. I suoi 500 esperti forniranno un supporto migliore ai sistemi nazionali di asilo che devono far fronte a un carico di lavoro elevato, rendendo il sistema generale di gestione della migrazione dell'UE più efficiente e sostenibile. Inoltre, la nuova agenzia sarà incaricata di sorvegliare sul rispetto dei diritti fondamentali all'interno del contesto delle procedure di protezione internazionale e delle condizioni di accoglienza negli Stati membri

Con la risoluzione approvata a luglio 2021, il Parlamento ha approvato il rinnovo del bilancio per il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (FAMI) per il 2021-2027, portandolo a 9,88 miliardi di euro. Il nuovo fondo contribuirà a rafforzare la politica comune in materia di asilo, sviluppare vie legali per la migrazione in linea con le esigenze degli Stati membri, sostenere l'integrazione dei cittadini di paesi terzi e contribuire alla lotta contro la immigrazione irregolare. I fondi dovrebbero anche servire da incentivo per condividere in modo più equo, la responsabilità di ospitare rifugiati e richiedenti asilo tra Stati membri.

I deputati hanno sostenuto inoltre la creazione di un nuovo Fondo per la gestione integrata delle frontiere (IBMF) stanziando 6,24 miliardi di euro. L'IBMF dovrebbe contribuire a migliorare le capacità degli Stati membri nella gestione delle frontiere, garantendo al tempo stesso il rispetto dei diritti fondamentali. Questa iniziativa servirà inoltre allo sviluppo di una politica comune in materia di visti, disciplinata da norme armonizzate, introducendo misure di protezione per le persone più vulnerabili che arrivano in Europa, con una particolare attenzione per i minori non accompagnati.

Leggi anche il nostro articolo sul controllo delle frontiere UE e la gestione delle migrazioni

Sostenere l’integrazione dei rifugiati in Europa

L’UE si sta anche impegnando per aiutare i migranti a integrarsi nella società dei loro nuovi paesi. Il Fondo per l’asilo, la migrazione e l’integrazione per il periodo 2021-2027, fornirà alle autorità locali e regionali, finanziamenti diretti a politiche e programmi di integrazione basati su consulenza, istruzione, conoscenza linguistica, così come corsi di formazione, di orientamento civico e orientamento professionale.

Il Parlamento europeo ha preso l’iniziativa e chiesto più fondi per programmi che creino opportunità, cioè lavoro e formazione per le popolazioni più vulnerabili, come appunto i rifugiati.

Insieme al Patto sull’immigrazione e l’asilo, la Commissione prevede di sviluppare un Piano d’azione per l’inclusione per il 2021-2024.

Leggi il nostro articolo sull'integrazione dei rifugiati in Europa

Altre risorse sull'immigrazione in Europa: