Gestione eco-responsabile dei rifiuti: le strategie adottate dall'UE

Scoprite come vengono gestiti i rifiuti dagli europei e quali misure sta adottando l'UE per garantire pratiche ecocompatibili.

All'interno dell'UE, ogni anno vengono prodotte 2,1 miliardi di tonnellate di rifiuti. I dati rivelano che la quantità di rifiuti e le modalità di gestione variano notevolmente tra i vari paesi dell'UE, ma si è osservato un trasferimento verso un riciclaggio più intensivo e un minor conferimento in discarica.

Per mitigare i rifiuti e il loro effetto sull'ambiente, l'UE ha stabilito mete audaci relative al riciclaggio e allo smaltimento in discarica e sta focalizzando i propri sforzi sui rifiuti di imballaggio. L'obiettivo è incentivare la transizione verso un modello più sostenibile, noto come economia circolare.

Scoprite di più su come l'UE agisce per gestire meglio i rifiuti e diventare un'economia circolare entro il 2050.

Pratiche di gestione dei rifiuti in tutta l'Unione Europea

Le pratiche di gestione dei rifiuti variano significativamente da un paese all'altro nell'UE.L'Unione Europea ambisce a promuovere la prevenzione della produzione di rifiuti e il riutilizzo dei prodotti ogni qualvolta sia possibile. Quando ciò non è realizzabile, viene privilegiato il riciclaggio (che include anche il compostaggio), seguito dall'utilizzo dei rifiuti per la generazione di energia. L'opzione più dannosa per l'ambiente e per la salute umana rimane semplicemente lo smaltimento dei rifiuti, come ad esempio in discarica, nonostante ciò rappresenti anche una delle opzioni più economiche. Nonostante la produzione di rifiuti pro capite sia aumentata, il modo in cui gestiamo i rifiuti è migliorato - con un aumento del riciclaggio e del compostaggio, e una diminuzione dell'uso di discariche.

58%

è stata la percentuale di spreco alimentare nell’UE nel 2021.

In linea con la Direttiva UE sulle discariche, i paesi dell'UE sono obbligati a ridurre la quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica al 10% o meno del totale dei rifiuti urbani generati entro il 2035.

Esportazione di rifiuti al di fuori dell'UE



L'UE esporta anche parte dei suoi rifiuti. Nel 2022, le esportazioni di rifiuti dell'UE verso paesi terzi hanno raggiunto i 32.1 milioni di tonnellate. Si tratta di una lieve  diminuzione del 3% rispetto ai dati del 2021.
La maggior parte dei rifiuti esportati al di fuori dell'UE (55%) è costituita da rottami di metalli ferrosi (ferro e acciaio) che vanno principalmente in Tuchia. Anche l’UE ha esportato grandi quantità di rifiuti di carta (15%), con l’India come destinazione principale.


Nel 2022, il 39% dei rifiuti dell'UE è andato in Turchia (12,4 milioni di tonnellate), seguita da India (3,5 milioni di tonnellate), Regno Unito( 2,0 milioni di tonnellate) Svizzera (1,6 milioni di tonnellate) e Norvegia (1,6 milioni di tonnellate).


L'UE vuole contrastare le esportazioni illegali e garantire che i rifiuti siano gestiti in modo ecologicamente corretto nei paesi di destinazione. Nel febbraio 2024, il Parlamento ha approvato regole più severe per l'invio di rifiuti verso paesi terzi. Le regole vieteranno l'esportazione di rifiuti plastici verso paesi non OCSE e introdurranno condizioni più rigide per le esportazioni verso i paesi OCSE. Lo spostamento di rifiuti verso un altro paese dell'UE sarà possibile solo in circostanze eccezionali.

L'azione del Parlamento per realizzare un'economia circolare


Nell'ottobre 2022 il Parlamento ha approvato una revisione delle norme sugli inquinanti organici persistenti (POP) per ridurre la quantità di sostanze chimiche pericolose nei rifiuti e nei processi di produzione. Le nuove regole introdurranno limiti più severi, vieteranno alcune sostanze chimiche e manterranno gli inquinanti lontani dal riciclaggio.

A febbraio 2021 il Parlamento europeo ha votato una risoluzione sul nuovo piano d’azione per l’economia circolare, chiedendo misure aggiuntive per raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. Sono anche incluse norme più severe sul riciclo e obiettivi vincolanti per il 2030 sull’uso e l’impronta ecologica dei materiali.


Nel novembre 2023, il Parlamento ha approvato la propria poszione negoziale riguardo la revisione delle normative UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, i parlamentari propongono di proibire le borse di plastica ultra-leggere, stabilire target precisi per la riduzione dei rifiuti da imballaggi in plastica, promuovere soluzioni di riutilizzo e ricarica, e vietare sostanze inquinanti persistenti negli imballaggi alimentari.