Il nuovo presidente degli Stati Uniti: come possono migliorare i rapporti tra Unione europea e Stati Uniti?

L’insediamento di un nuovo presidente degli Stati Uniti rappresenta un’opportunità per ricalibrare le relazioni transatlantiche. Scopri quali collaborazioni propone l’UE.

Il 20 gennaio 2021, giorno dell'insediamento di Joe Biden, gli europarlamentari hanno discusso della situazione politica negli Stati Uniti. Hanno accolto con favore la nuova presidenza come un'opportunità per l'Europa di rafforzare i legami tra UE e USA, per affrontare le sfide e le minacce comuni al sistema democratico.

Europa e America sono alleati storici ma sotto la presidenza di Donald Trump gli Stati Uniti hanno scelto di agire in modo più unilaterale, ritirandosi da diversi patti e organizzazioni internazionali.

Con Joe Biden che ha preso in mano le redini il 20 gennaio, l’UE ha una nuova possibilità di rilanciare la cooperazione tra le due potenze mondiali.

Il 2 dicembre 2020 la Commissione Europea ha presentato una proposta per una nuova agenda transatlantica che permetta ai partner di lavorare congiuntamente su una serie di temi. Nelle sue conclusioni del 7 dicembre il Consiglio ha ribadito l’importanza della partnership tra queste due realtà.

Anche il Parlamento europeo auspica una cooperazione più stretta. Il 7 novembre il Presidente del Parlamento David Sassoli ha twittato: “Il mondo ha bisogno di un rapporto forte fra Europa e Stati Uniti, specialmente in questi tempi difficili. Non vediamo l’ora di lavorare insieme per combattere COVID-19, cambiamento climatico e affrontare le crescenti disuguaglianze”.

Sia gli Stati Uniti che l’Unione europea hanno molto da guadagnare da rapporti rinnovati e più collaborativi, ma rimangono diverse sfide e differenze da superare.

Il  presidente eletto degli USA Joe Biden.  ©Angela Weiss/AFP
Il presidente eletto degli USA Joe Biden. ©Angela Weiss/AFP

Coronavirus

Nonostante la pandemia di COVID-19 rappresentasse e rappresenti tuttora una minaccia globale, Trump ha comunque deciso di ritirare gli Stati Uniti dall’OMS, ovvero l’Organizzazione mondiale della sanità. Ora l’UE e gli USA potrebbero quindi unire le forze per finanziare lo sviluppo e la distribuzione dei vaccini, dei test e delle cure, oltre a lavorare su prevenzione, preparazione e risposta.

Cambiamento climatico

Insieme, USA e UE potrebbero spingere per un accordo ambizioso per il Vertice delle Nazioni unite sulla biodiversità di quest’anno, cooperando per lo sviluppo di tecnologie verdi e progettando insieme un quadro normativo mondiale per la finanza sostenibile.


Tecnologia, commercio e standard

Alimenti geneticamente modificati e carni bovine trattate con ormoni di crescita sono tra le dispute commerciali che dividono la visione dell’UE da quella degli Stati Uniti. Rimane il fatto che entrambe le potenze mondiali hanno molto da guadagnare dalla rimozione delle barriere che le dividono. Nel 2018 Trump ha imposto dei dazi su acciaio e alluminio, cosa che ha portato l’UE a imporre nuove tariffe sui prodotti provenienti dagli USA. La presenza di Biden come presidente rappresenta la possibilità di creare un nuovo dialogo costruttivo.

L’UE e gli Stati Uniti potrebbero inoltre collaborare sulla riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio, proteggendo tecnologie critiche e stabilendo nuovi standard e nuovi regolamenti. Gli Stati Uniti al momento bloccano i meccanismi di risoluzione delle controversie istituiti nel quadro dell’organizzazione.

La Commissione europea ha anche offerto di collaborare sulle sfide legate alla digitalizzazione, come la tassazione equa e le distorsioni sul mercato. Il problema della tassazione sui colossi digitali potrebbe essere molto delicato e complesso da risolvere dal momento che un gran numero di aziende leader del settore sono statunitensi.

Affari esteri

L’Unione europea e gli Stati Uniti condividono l’impegno della promozione della democrazia e dei diritti umani. Insieme potrebbero lavorare per rafforzare il sistema multilaterale. In alcuni casi però sono in disaccordo sul miglior modo per procedere.

Entrambe le realtà devono affrontare la sfida di individuare il modello migliore per trattare con la Cina. Sotto la presidenza di Trump gli Stati Uniti hanno scelto una via conflittuale mentre l’UE si è focalizzata di più sulle relazioni diplomatiche. A dicembre 2020 i negoziatori UE hanno raggiunto un accordo di principio sugli investimenti con la Cina. L’accordo è attualmente all’esame del Parlamento europeo. Il consenso del Parlamento è necessario perché l’accordo entri in vigore. La nuova leadership statunitense rappresenta l’opportunità per coordinare gli approcci in maniera più soddisfacente ed efficace.

Un altro dei temi caldi è l’Iran. In passato sia l’UE che gli USA sono stati coinvolti nell’accordo nucleare iraniano per evitare che il paese mediorientale persegua un armamento nucleare. Trump ha però ritirato gli Stati Uniti dall’accordo nel 2018: l’inizio di una nuova presidenza statunitense potrebbe essere l’occasione per ritrovare un approccio comune.