Migliori condizioni d'ingresso e soggiorno per studenti e ricercatori stranieri 

Comunicati stampa 
 
 

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In base alle norme votate dal Parlamento martedì, l'UE offrirebbe migliori condizioni di vita e di lavoro a studenti e ricercatori extracomunitari talentuosi, in moda da incoraggiare la competitività degli Stati membri nel lungo periodo. Tali norme inoltre renderebbero più chiare le condizioni d'ingresso e soggiorno dei tirocinanti stranieri, dei volontari, degli alunni e dei ragazzi "alla pari".

Come afferma la Commissione europea, l'Europa spende lo 0,8 % in meno del PIL per la ricerca e lo sviluppo (R&S) rispetto agli Stati Uniti e l'1,5 % in meno rispetto al Giappone, spingendo molti fra i migliori ricercatori e innovatori di tutto il mondo a muoversi verso questi paesi.


L'aggiornamento delle norme europee, approvato con 578 voti in favore, 79 voti contrari con 21 astensioni, creerebbe condizioni migliori per rendere l'Unione europea più attraente per i cittadini di paesi terzi che cercano opportunità per fare ricerca, per studio, per partecipare ad uno scambio di studenti, per effettuare un tirocinio retribuito o non retribuito, per servizi di volontariato o scambio alla pari.


"Ci sono altri paesi nel mondo che attualmente stanno svolgendo un lavoro migliore rispetto al nostro per attrarre lavoratori competenti e qualificati. Ci sono spesso procedure burocratiche complicate (...) servono regole più chiare e semplici per rendere l'Europa più attraente. Una quantità maggiore di studenti stranieri e di scambi internazionali stimolerebbe la crescita economica, promuoverebbe l'innovazione, creerebbe più posti di lavoro nel lungo periodo e renderebbe più competitivi i nostri Stati membri", ha affermato la relatrice Cecilia Wikström (ALDE, SE).


Più tempo per avviare un'impresa


Dopo aver ultimato la ricerca o gli studi, i cittadini di paesi terzi dovrebbero avere il diritto di rimanere nello Stato membro dove hanno studiato o condotto la loro ricerca per un periodo di 18 mesi, per cercare lavoro o impostare una società, dicono i deputati. A tal proposito, la Commissione aveva proposto una limitazione di tale periodo a 12 mesi. I familiari dei ricercatori e degli studenti dovrebbero avere il diritto di restare e lavorare per lo stesso periodo, sottolineano i deputati.

 

Scadenze più rigorose


I deputati suggeriscono agli Stati membri un termine di 30 giorni (rispetto ai 60 giorni proposti dalla Commissione) per accettare o rifiutare le domande e per decidere in merito a un eventuale ricorso presentato in seguito a un rifiuto.


Spese più ragionevoli


Gli Stati membri potrebbero imporre il pagamento di tasse per il trattamento delle domande. Tuttavia, il livello di tali tasse non dovrebbe essere così eccessivo o sproporzionato tanto da ostacolare gli obiettivi della direttiva- dicono i deputati - aggiungendo che se le tasse fossero pagate dalla persona interessata, quest'ultima dovrebbe essere rimborsata dall'ente ospitante o dalla famiglia ospitante.


Mobilità anche per i volontari


In base alla proposta della Commissione, i ricercatori, gli studenti e i tirocinanti avrebbero il diritto di trasferirsi in altri paesi dell'Unione europea e svolgere le loro attività fino a un massimo di sei mesi. I deputati propongono di estendere tale diritto anche ai volontari.


Prossime tappe


Il Parlamento europeo ha votato il progetto di legge in prima lettura al fine di consolidare il lavoro svolto finora e consegnarlo al prossimo Parlamento. Questo garantisce la possibilità ai parlamentari eletti a maggio prossimo di non dover cominciare da zero e permette loro di continuare il lavoro svolto durante l'attuale mandato. Il nuovo Parlamento potrà, tuttavia, decidere di ricominciare il percorso legislativo, nel caso ciò fosse richiesto da una commissione e con l'accordo della Conferenza dei leader dei gruppi politici.


Procedura: co-decisione (procedura legislativa ordinaria), prima lettura