Il Parlamento chiede una tabella di marcia europea per proteggere i diritti LGBTI  

Comunicati stampa 
 
 

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L'UE dovrebbe istituire una tabella di marcia per garantire la tutela dei diritti fondamentali delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), secondo una risoluzione non legislativa approvata dal Parlamento martedì. Il sondaggio condotto nel 2013 dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali aveva infatti rilevato che il 47% delle persone LGBT si sentiva discriminato o molestato e il 26% era stato aggredito fisicamente nel 2012.

"L'omofobia non deve più essere tollerata in Europa. Molti di noi, lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali hanno vissuto, per troppo tempo, la propria vita nella paura. Paura di tenersi per mano in strada, paura di essere insultati, paura di essere buttati fuori dalle nostre case, scuole o posti di lavoro. Nella mia relazione si evidenzia che l'Unione europea deve agire in tal senso, in modo che anche noi si possa godere dei diritti garantiti a tutti nell'UE", ha affermato la relatrice Ulrike Lunacek (Verdi/ALE, AT).


Nella risoluzione, adottata con 394 voti a favore, 176 contrari e 72 astensioni, il Parlamento deplora con forza che nell‘UE i diritti fondamentali delle persone LGBTI non siano ancora pienamente rispettati e invita la Commissione, gli Stati membri e le agenzie europee a lavorare insieme su una "politica globale pluriennale" - in altre parole una tabella di marcia, una strategia o un piano d'azione - per garantire piena protezione di tali diritti.


I deputati hanno stabilito una serie di obiettivi che dovrebbero essere affrontati nella tabella di marcia, in settori quali l'occupazione, l'istruzione, la sanità, i beni e servizi, le famiglie e la libertà di movimento, la libertà di espressione, i crimini d'odio e l'asilo. La risoluzione afferma chiaramente che tale politica globale deve rispettare le competenze degli Stati membri.


Famiglie e libertà di circolazione


La Commissione dovrebbe elaborare orientamenti per garantire l'attuazione delle direttive relative al diritto dei cittadini UE e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri e al diritto alla riunificazione familiare per assicurare il rispetto di tutte le forme di famiglia riconosciute a livello giuridico dalla leggi nazionali degli Stati membri.


Politiche anti-bullismo


Nel campo dell'istruzione, la Commissione dovrebbe promuovere l'uguaglianza e la non discriminazione per motivi di orientamento sessuale in tutti i suoi programmi per la gioventù e l'istruzione. I deputati chiedono inoltre di agevolare la condivisione di buone prassi fra gli Stati membri nell'ambito dell'istruzione formale, anche a livello di materiali didattici e di politiche di lotta al bullismo e alla discriminazione.

 

Persone transgender


I deputati affermano che gli Stati membri dovrebbero "introdurre procedure di riconoscimento giuridico di genere, oppure rivedere quelle esistenti, onde garantire il pieno rispetto del diritto dei transgender alla dignità e all'integrità fisica ", ad esempio, vietando la sterilizzazione forzata. Inoltre, la Commissione dovrebbe continuare a collaborare con l'Organizzazione Mondiale della Sanità per smettere di considerare le persone transessuali malati di mente.


Crimini d’odio


Il Parlamento chiede la revisione della decisione quadro in vigore sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale, per includervi i crimini d’odio e l’incitamento all’odio sulla base dell'orientamento sessuale e l'identità di genere.


Procedura: risoluzione non legislativa