Elezioni europee: candidati a Presidenza CE e diritto di voto all'estero 

Comunicati stampa 
 
 

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i deputati chiedono che il voto elettronico sia previsto in tutti i Paesi membri, come già avviene in Estonia  

Il Parlamento ha approvato mercoledì una domanda formale di riforma del sistema elettorale UE, in cui si chiede che i candidati alla guida della CE siano presenti alle elezioni e che tutti i cittadini UE che si trovano all’estero abbiano la possibilità di votare. Inoltre, i deputati propongono un'età minima comune per votare, preferibilmente 16 anni, come in Austria.

In seguito al dibattito del 27 ottobre, il Parlamento ha adottato una proposta di riforma dell'Atto elettorale del 1976 con 315 voti favorevoli, 234 contrari e 55 astensioni. Il Parlamento ritiene che le attuali differenze tra le legislazioni nazionali indeboliscano la nozione di cittadinanza europea e il principio di uguaglianza.


"Vogliamo adattare l'Atto elettorale del 1976 alla nuova realtà" ha detto la correlatrice Danuta Hubner (PPE, PL), durante il dibattito del 27 ottobre. "Le elezioni per il Parlamento europeo continuano ad avere un carattere estremamente nazionale. Speriamo di accrescere l'interesse dei cittadini a partecipare a questa importante fase del processo decisionale europeo".


"La generazione dei giovani dovrebbe essere incoraggiata nel prendere parte a queste decisioni. La generazione internet preferisce votare online, con un click, piuttosto che andare in comune o in una scuola", ha aggiunto il correlatore Jo Leinen (S&D, DE). "In alcuni Paesi, le liste elettorali non sono pronte fino a 17 giorni prima delle elezioni. Non so come sia possibile fare campagna elettorale".


A questo proposito, il Parlamento propone l'istituzione di un termine (12 settimane prima delle elezioni) per la costituzione delle liste elettorali.


Per gli Stati più grandi dell'UE, i deputati esortano l'inserimento di soglie obbligatorie per l'assegnazione dei seggi al Parlamento europeo, che variano tra il 3% e il 5%. In concreto, rispetto al sistema attuale, toccherebbe a Spagna e Germania introdurre queste soglie.


Diritto di voto all'estero


I deputati ritengono che tutti i cittadini che vivono all'estero debbano avere la possibilità di votare alle elezioni per il Parlamento europeo e, quindi, chiedono che sistemi di voto elettronico, online e postale siano resi disponibili in tutti gli Stati membri.


Durante le elezioni europee del 2014, sono stati quattro i Paesi che non hanno previsto una possibilità per i cittadini che vivono all'estero di esprimere il proprio voto (Repubblica Ceca, Irlanda, Malta e Slovacchia). Per gli altri, è stato possibile votare per posta, presso l'ambasciata, elettronicamente o per delega.


Più visibilità per i partiti politici europei


Le schede elettorali utilizzate nelle elezioni europee dovrebbero dare la stessa visibilità ai nomi e ai loghi sia dei partiti nazionali sia dei partiti politici europei ai quali sono affiliati. Un'affiliazione europea del partito nazionale dovrebbe risultare chiaramente anche dai mezzi utilizzati nella campagna elettorale.


I deputati suggeriscono di creare una circoscrizione europea comune e transfrontaliera nella quale i copolista sono i candidati per ciascun gruppo politico al ruolo di presidente della Commissione.


I correlatori terranno una conferenza stampa giovedì, 12 novembre, alle ore 9:00. Sarà possibile seguire in diretta streaming la conferenza stampa.



Contesto

 

I trattati UE (articolo 223.1 del TFUE) consentono al PE di avviare la procedura di riforma del sistema elettorale europeo e di formulare proposte in tal senso. Queste proposte dovranno essere adottate dal Consiglio all'unanimità e poi ratificate da tutti gli Stati membri, sulla base dei loro rispettivi ordinamenti costituzionali.



Procedura: iniziativa legislativa

Per le elezioni europee del 2019, i deputati vorrebbero: 
  • candidati alla guida della CE presenti alle elezioni  
  • la possibilità per tutti i cittadini UE all'estero di votare 
  • un'età minima comune per votare (preferibilmente 16 anni, come in Austria) 
  • liste elettorali completate almeno 12 settimane prima delle elezioni