Fondi regionali e di coesione: regole sui futuri finanziamenti 

Comunicati stampa 
 
 

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  • Spostare l'attenzione dei finanziamenti dal livello nazionale al regionale 
  • Tenere conto delle esigenze specifiche delle regioni ultra periferiche 
  • Passaggio dal 6 al 10% degli investimenti per sviluppo urbano sostenibile 

Mercoledì, il Parlamento ha adottato delle nuove regole di finanziamento per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell'UE.

Le regole aggiornate, che dovrebbero applicarsi dal 2021 al 2027 al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e al Fondo di coesione (FC), riguarderanno tutte le regioni, in particolare le comunità meno sviluppate, le aree urbane e le regioni ultra periferiche.


I deputati hanno convenuto di destinare una parte significativa del FESR, che rappresenta di gran lunga il più importante fondo pubblico dell'UE, sulla crescita intelligente e l'economia verde. Nel testo approvato si stabilisce che le regioni dovrebbero spendere almeno dal 30 al 50% dei finanziamenti ricevuti per un'Europa intelligente e innovativa, mentre un altro 30% dovrà essere destinato alla lotta contro il cambiamento climatico e all'economia circolare.


Il Fondo di coesione continuerà ad essere utilizzato prevalentemente per gli investimenti nelle infrastrutture ambientali e di trasporto.


Maggiore attenzione alle regioni e alle città


La gestione dei fondi europei deve tener conto della diversità territoriale, economica e sociale delle regioni europee, che traggono i maggiori benefici dalla politica di coesione. I finanziamenti UE verrebbero pertanto assegnati a livello regionale sulla base del prodotto interno lordo (PIL) pro capite, piuttosto che a livello nazionale e sulla base del rapporto del reddito nazionale lordo, come avvenuto finora. Inoltre, almeno il 10% delle risorse del FESR a livello nazionale dovrebbe essere destinato allo sviluppo urbano sostenibile, rispetto al 6% proposto dalla Commissione.


La legislazione è stata approvata con 475 voti favorevoli, 93 contrari e 53 astensioni.


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Attività non ammissibili


Inoltre, i deputati chiedono che le infrastrutture aeroportuali, lo smaltimento dei rifiuti e il trattamento dei rifiuti residui, nonché gli investimenti legati ai combustibili fossili, siano esclusi dai finanziamenti regionali dell'UE, con poche eccezioni per le regioni ultra-periferiche, e che le soluzioni siano in linea con i principi dell'economia circolare e dell'efficienza energetica.


Prossime tappe


Il nuovo Parlamento e il Consiglio dovrebbero avviare in autunno i negoziati sul finanziamento della futura politica regionale e di coesione.