2021 - 2030
Vincitori del premio Sacharov 2024: María Corina Machado, leader delle forze democratiche del Venezuela, e il presidente eletto Edmundo González Urrutia

Il Parlamento europeo ha assegnato il prestigioso premio Sacharov per la libertà di pensiero 2024 a María Corina Machado, leader delle forze democratiche del Venezuela, e a Edmundo González Urrutia, presidente eletto, in rappresentanza di tutti i venezuelani che, all'interno e all'esterno del Paese, lottano per ripristinare la libertà e la democrazia. In tal modo il Parlamento riconosce il loro incrollabile impegno a favore della libertà, dei diritti umani e dei principi democratici e sostiene la loro lotta per un futuro democratico in Venezuela.
María Corina Machado, ex parlamentare dell'opposizione e leader delle forze democratiche, è diventata una figura centrale del movimento filodemocratico venezuelano. Nota per aver criticato apertamente il regime di Nicolás Maduro, si è battuta per le riforme democratiche, la trasparenza e una governance responsabile in Venezuela. La sua presa di posizione contro la corruzione e l'abuso di potere l'ha portata a entrare in conflitto con le autorità in diverse occasioni.
Anche Edmundo González Urrutia, presidente eletto ed ex diplomatico, si è dedicato alla causa della democrazia e della libertà in Venezuela, rappresentando i venezuelani sia all'interno che all'esterno del paese. In qualità di leader stimato della società civile, González Urrutia si è impegnato per unire la società venezuelana e promuovere la solidarietà tra i cittadini, in particolare di fronte alla repressione governativa. Si è adoperato per costruire un sostegno internazionale e creare alleanze che potessero spianare la strada a una transizione democratica in Venezuela. La leadership di González Urrutia è stata determinante per unire il popolo venezuelano attorno a un obiettivo comune, soprattutto in occasione di disordini civili generalizzati.
La decisione di assegnare il premio Sacharov 2024 a queste due persone testimonia l'impegno del Parlamento europeo nel promuovere i valori democratici in tutto il mondo. La Presidente Metsola ha omaggiato il coraggio di María Corina Machado e Edmundo González Urrutia con le seguenti parole: "Nella loro incessante ricerca di una transizione del potere giusta, libera e pacifica, hanno difeso coraggiosamente i valori tanto cari a milioni di venezuelani e al Parlamento europeo: la giustizia, la democrazia e lo Stato di diritto. Il Parlamento europeo è al fianco del popolo venezuelano, di María Corina Machado e del presidente eletto Edmundo González Urrutia nella lotta per il futuro democratico del loro paese. Questo premio è per loro". Si tratta di un riconoscimento che intende donare un barlume di speranza ai venezuelani che si trovano ad affrontare gravi difficoltà economiche, violazioni dei diritti umani e repressione politica, a dimostrazione che la comunità internazionale sostiene la loro lotta.
Jina Mahsa Amini e il movimento "Donna, vita, libertà" in Iran – Vincitori del premio Sacharov 2023

Il premio Sacharov per la libertà di pensiero 2023 è stato assegnato a Jina Mahsa Amini e al movimento "Donna, vita, libertà" in Iran. La tragica storia di Jina Mahsa Amini, una donna curda iraniana di 22 anni, evoca con forza la lotta per i diritti umani e la libertà delle donne in corso in Iran.
Il 13 settembre 2022 Amini è stata arrestata dalla polizia iraniana a Teheran con l'accusa di aver violato le rigide norme sull'uso del velo in vigore nel paese. Tre giorni dopo è deceduta durante la detenzione. La morte di Amini ha innescato un focolaio di proteste in tutto l'Iran, guidate soprattutto da donne, al potente grido di "Donna, vita, libertà". Le loro manifestazioni intendevano sfidare l'oppressiva legge sull'hijab e chiedere il riconoscimento dei diritti civili, ponendo fine all'oppressione, alla discriminazione, alla tirannia e alla dittatura messe in atto dal regime.
A un anno dalla morte di Amini, che ha suscitato un'ondata di manifestazioni antiregime, i gruppi per i diritti umani hanno riferito che oltre 500 manifestanti hanno perso la vita per mano delle forze di sicurezza e che più di 19 700 persone sono state arrestate. Sebbene il governo abbia ampiamente represso le proteste, la morte di Amini ha avuto un impatto profondo e duraturo sulla popolazione iraniana.
Le manifestazioni diffuse, su una scala inedita dal Movimento verde del 2009, hanno dimostrato l'incredibile resilienza e determinazione delle donne iraniane. Il loro straordinario coraggio ha ispirato milioni di persone e ha attirato l'attenzione internazionale sulla terribile situazione dei diritti umani in Iran.
Il premio Sacharov per la libertà di pensiero è un importante riconoscimento dei sacrifici compiuti da innumerevoli individui e movimenti nella lotta per la giustizia e i diritti umani. La Presidente Metsola, annunciando il premio, ne ha sottolineato l'importanza affermando:
"Il 16 settembre è trascorso un anno dall'omicidio di Jina Mahsa Amini in Iran. Il Parlamento europeo è orgoglioso di sostenere coloro che con coraggio e audacia continuano a lottare per l'uguaglianza, la dignità e la libertà in Iran. Siamo al fianco di coloro che, anche dal carcere, continuano a mantenere vivo il movimento "Donna, vita, libertà". Selezionandoli come vincitori del premio Sacharov per la libertà di pensiero 2023, questa Camera commemora la loro lotta e continua a rendere omaggio a tutti coloro che hanno pagato il prezzo più alto per la libertà."
Il premio Sacharov è un simbolo del fermo sostegno del Parlamento europeo a coloro che difendono instancabilmente i diritti umani e la libertà di fronte alle avversità. Nel caso di Jina Mahsa Amini e del movimento "Donna, vita, libertà", la loro determinazione e il loro coraggio hanno ispirato una nazione intera e hanno attirato l'attenzione della comunità internazionale sulla lotta per l'uguaglianza e la libertà in corso in Iran. Le loro azioni ci ricordano che, anche nelle circostanze più difficili, lo spirito umano può ergersi al di sopra dell'oppressione e lottare per un futuro migliore.
Il coraggioso popolo ucraino, rappresentato dal suo Presidente, dai suoi leader eletti e dalla società civile

L'aggressione in corso rappresenta una nuova fase della guerra avviata dalla Russia contro l'Ucraina nel febbraio 2014 dopo la Rivoluzione della dignità ucraina, durante la quale il popolo ucraino ha chiesto che il paese seguisse un percorso europeista. La guerra di aggressione non provocata della Russia nei confronti dell'Ucraina sta provocando costi enormi per il popolo ucraino, che non solo sta lottando per proteggere le proprie case e la propria sovranità, indipendenza e integrità territoriale, ma difende anche la libertà, la democrazia, lo Stato di diritto e i valori europei nei campi di battaglia "contro un regime brutale che cerca di minare la nostra democrazia, indebolire e dividere la nostra Unione".
Ogni giorno il popolo ucraino subisce atrocità russe, con devastazioni, distruzione e perdita di vite umane, cui si accompagnano il declino sociale ed economico e altre difficoltà. Oltre 10 milioni di ucraini vivono da sfollati interni e oltre 6 milioni, principalmente donne con bambini e anziani, sono stati costretti a fuggire dalla loro patria.
Il premio Sacharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero 2022 è assegnato al popolo ucraino e sottolinea gli sforzi del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy insieme al ruolo dei singoli individui, dei rappresentanti di iniziative della società civile e delle istituzioni statali e pubbliche, compresi i servizi statali di emergenza dell'Ucraina, Yulia Pajevska, fondatrice dell'unità medica di evacuazione Angels di Taira, Oleksandra Matviychuk, avvocata per i diritti umani e presidente dell'organizzazione Centro per le libertà civili, Yellow Ribbon Civil Resistance Movement, e Ivan Fedorov, sindaco della città ucraina di Melitopol, attualmente sotto occupazione russa.
Il Presidente Zelensky, simbolo del coraggio del popolo ucraino, si è distinto per il suo ardimento, la sua resistenza e la sua dedizione al suo popolo e ai valori europei.
I servizi statali di emergenza (SES) dell'Ucraina svolgono operazioni di salvataggio, liberando detriti e ordigni inesplosi ed evacuando le persone in luoghi più sicuri. Alla fine di giugno 2022 il SES aveva estinto 10 078 incendi, evacuato 1 861 000 persone, salvato 1 487 persone e bonificato 620 km quadrati di zone minate.
Yulia Pajevska ("Taira"), volontaria ucraina, paramedica, fondatrice dell'unità medica di evacuazione "Angeli di Taira". Dal 2014 salva le vite di militari e civili nel Donbass. Nel marzo 2022, durante l'evacuazione di civili da Mariupol, è stata catturata dai russi e tenuta prigioniera per tre mesi.
Oleksandra Matviychuk, avvocata per i diritti umani, presidente della ONG Centro per le libertà civili. Cura un registro dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità commessi dall'esercito russo in Ucraina.
Il movimento di resistenza civile del nastro giallo, nato nella città temporaneamente occupata di Kherson, svolge un ruolo importante nella difesa della libertà di parola e della resistenza contro le intenzioni russe per le zone occupate.
Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol fino all'11 marzo 2022, quando è stato rapito dalle forze russe e sostituito da un sindaco ad interim filorusso. Tra gli ucraini, Fedorov è diventato un simbolo di resistenza all'oppressione e un esempio di coraggio di fronte all'invasione.
Alexei Navalny - 2021 Sakharov Prize laureate

Navalny was a member of the Russian Opposition Coordination Council, leader of the Russia of the Future party and founder of the Anti-Corruption Foundation. The Foundation published investigations into alleged corruption by high-ranking Russian officials, including two documentaries seen by millions: "He Is Not Dimon to You" (2017), about former Prime Minister and President Dmitry Medvedev, and "Putin's Palace (2021)", about a palace allegedly built for the Russian president, allegations the latter denied.
Russian authorities arrested Navalny many times. He received suspended sentences for alleged embezzlement in July 2013 and in December 2014. The European Court of Human Rights ruled that the cases violated Navalny's right to a fair trial. In 2013, Memorial, the 2009 Sakharov Prize laureate, recognised Navalny as a political prisoner.
In 2013, Navalny ran for mayor of Moscow and came in second. He tried to run for President of Russia during the 2018 election but was barred by the Central Election Commission. The Supreme Court of Russia upheld the ban. Navalny urged boycotting the elections. Mass demonstrations took place across Russia, with authorities detaining over 1600 protesters.
In 2020, Navalny campaigned against the vote on constitutional amendments that allowed President Putin, after having served two terms, to run for president again two more times, effectively making him ruler for life.
On 20 August 2020, Navalny was hospitalised in a serious condition after being poisoned by a Novichok nerve agent. Two days later, he was transported to Berlin on a medical evacuation flight. An investigation into his poisoning implicated agents from the Russian Federal Security Service. The EU, UK and US responded by imposing sanctions on senior Russian officials. Navalny recovered from a coma five months later.
He returned to Moscow on 17 January 2021 and was immediately arrested at the airport. On 2 February 2021, a Moscow court sentenced him to two and a half years' imprisonment for the alleged violation of his probation for a previous sentence - he had failed to report to Russia's Federal Prison Service twice per month while he was recovering in Germany. In February 2021, the European Court of Human Rights ruled that the Russian government should release Navalny immediately. The ruling was never implemented. In March 2021, after prison authorities failed to provide him with adequate medical care or allow doctors to visit him, Navalny carried out a 23-day hunger strike.
At the award ceremony that took place on the 15th December 2021 in Strasbourg, Daria Navalnaya, Navalny's daughter, and Leonid Volkov, friend and political advisor, represented the laureate and received the prize on his behalf. Daria Navalnaya addressed the audience with a message from Navalny himself: "no one can dare to equate Russia to Putin's regime. Russia is a part of Europe and we strive to become a part of it".
The European Parliament repeatedly asked for Navalny's immediate and unconditional release and called on the EU Member States to significantly strengthen sanctions against 'individuals and legal entities' involved in the decision to arrest and imprison him.
In March 2022 Navalny was sentenced to nine more years in prison for alleged fraud in a case observers called fabricated. In August 2023, he was sentenced again to further 19 years in prison on charges of extremism. While in prison, Alexey Navalny was denied rights he has under Russian legislation and was systematically sent to isolation cells, in imprisonment conditions amounting to torture.
Navalny died on 16 February 2024. The exact causes of his death are not known at this time. Reacting to this news, Parliament President Roberta Metsola stated that the world has lost a fighter whose courage will echo through generations and whose struggle for democracy will live on.
Contatti
60 rue Wiertz / Wiertzstraat 60
B-1047 - Bruxelles/Brussels
Belgium