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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 14 febbraio 2007 - Strasburgo Edizione GU

Dimensione esterna della lotta contro il terrorismo (discussione)
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  John Attard-Montalto (PSE), per iscritto.(EN) Il terrorismo internazionale è come una malattia letale. Lo consideriamo spesso come una disgrazia che riguarda altri fino a quando non ci colpisce direttamente a casa nostra.

In ultima analisi, tuttavia, in modo diretto o indiretto, tutti i paesi, e anche tutte le istituzioni, si ritrovano nella stessa barca.

Il terrorismo non conosce frontiere ed è indiscriminato. Basta guardare i nomi delle vittime degli attentati dell’11 settembre per rendersi conto che venivano da moltissimi paesi diversi e aderivano a tutte le principali religioni.

Possiamo tuttavia parlare di una guerra al terrore? In guerra sappiamo chi sono i nemici, negli scenari del terrorismo i nemici sono invece ignoti. Un tema fondamentale del diritto pubblico internazionale riguarda il diritto bellico, che non trova invece applicazione quando si ha a che fare con i terroristi.

Siamo comunque riusciti a elaborare una sorta di approccio giuridico nella lotta al terrorismo. Uno dei documenti più significativi è stato adottato a Barcellona: il Codice di condotta euromediterraneo in materia di lotta contro il terrorismo. I paesi aderenti si sono assunti almeno 21 obblighi in vista della lotta contro il terrorismo. Forse potrebbe fungere da traccia e, se questi obblighi saranno rispettati, vorrà dire che almeno una regione del mondo affronterà seriamente questa calamità.

 
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