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Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 17 novembre 2008 - Strasburgo Edizione GU

Fondo di solidarietà dell’Unione europea: ostacoli alla riforma (discussione)
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  Agnes Schierhuber (PPE-DE).(DE) Signor Presidente, era ora! Rivolgo al relatore i miei più fervidi ringraziamenti.

Penso che questa sia una delle questioni chiave che tengono insieme l’Europa, ed è anche una questione di solidarietà. E’ ora che gli Stati membri passino all’azione in questo campo. L’Unione deve dare sostegno finanziario alle organizzazioni che ci aiutano in situazioni di crisi. Molti Stati membri hanno subito in anni recenti devastanti catastrofi naturali: penso agli incendi boschivi che si verificano ripetutamente in Grecia, anche l’anno scorso, e alle inondazioni nell’Europa centrale nel 2002, che hanno colpito pesantemente anche l’Austria.

Catastrofi del genere privano le persone di ogni forma di sostegno economico. In tali situazioni, c’è bisogno di risorse straordinarie, signor Presidente, perché non basta fornire aiuti di emergenza, ma occorre anche ricostruire secoli di infrastrutture. Uno Stato membro da solo non dispone delle risorse necessarie per fare tutto ciò. Va tenuto presente che, purtroppo, alcuni paesi membri sono più soggetti di altri alle catastrofi naturali, e anche a tale proposito penso all’Austria. Gli austriaci parlano ancora adesso, con grande gratitudine, della prontezza con cui l’Unione europea li ha aiutati. Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea non dovrebbe soltanto contribuire a finanziare la ricostruzione, ma anche sostenere le organizzazioni che forniscono aiuti di emergenza. L’opera svolta dai pompieri volontari, dalla Croce rossa e da altre organizzazioni di volontari non ha prezzo: sarebbe folle se ci mettessimo a contare quanto dovremmo pagare se questi servizi non fossero forniti su base volontaria. Tali organizzazioni sono sempre presenti per aiutare in caso di emergenze e costituiscono un elemento indispensabile della struttura sociale nelle aree rurali.

Abbiamo perciò urgente necessità di compiere azioni volte a mantenere e ampliare queste strutture di aiuto. Mi auguro che troveremo rapidamente un accordo in questa sede, per non dover poi deplorare di non esserci riusciti quando accadrà la prossima catastrofe e non saremo in grado di agire con la necessaria rapidità.

 
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