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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 17 dicembre 2008 - Strasburgo Edizione GU

Progetto di bilancio generale 2009 modificato dal Consiglio (tutte le sezioni) (discussione)
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  Jutta Haug, relatore. – (DE) Signora Presidente, signora Commissario, il presidente in carica del Consiglio sembra non essere ancora giunto. Ad ogni modo, l’ordine del giorno di domani reca la seconda lettura del bilancio europeo. E’ molto probabile che le votazioni si svolgano in poco tempo. Il fatto che rimangano pochi punti da mettere ai voti e che vi sia solo un esiguo numero di questioni controverse è frutto della collaborazione costruttiva tra tutti i parlamentari coinvolti – tanto nelle commissioni specializzate quanto nella commissione per i bilanci – e desidero, pertanto, ringraziarli sentitamente. Mi compiaccio tanto più in quanto so che non è un risultato che si possa dare per scontato. Lo stesso dicasi per il lavoro di base svolto dall’intera squadra della commissione per i bilanci, per il lavoro del personale interno ai gruppi, e per il contributo degli assistenti personali. Grazie a tutti.

Desidero inoltre ringraziare la Commissione per la disponibilità a collaborare. Talvolta le sue comunicazioni nei nostri confronti possono non essere state gradite a tutti, ma devo dire che è sempre stata di aiuto e, in particolare, mi ha contattata a vari livelli. Temo di non poter dire altrettanto della presidenza del Consiglio. Fino a questo momento la presidenza francese non ha saputo rivolgersi a me, la relatrice generale, in nessuna occasione. Nemmeno una. Non ho neppure ricevuto risposta a una lettera da me inviata prima del dialogo a tre del 13 novembre – il che è davvero singolare e molto sconcertante.

Né singolare, né sconcertante può, invece, dirsi la condotta del gruppo di lavoro del Consiglio alla riunione di conciliazione, in cui abbiamo assistito a comportamenti e atteggiamenti cui siamo ormai avvezzi. Innanzi tutto, non sono assolutamente ammissibili revisioni, neanche le più ininfluenti. Secondo, i pagamenti devono essere ridotti in ogni caso, anche in presenza di un divario enorme tra pagamenti e impegni di spesa. Terzo, si preferisce che gli stanziamenti non erogati nell’esercizio finanziario corrente vengano trasferiti immediatamente. Ad ogni modo, circa 4,9 miliardi di euro saranno nuovamente fatti confluire nei forzieri dei ministeri delle Finanze degli Stati membri. Il Parlamento si rallegra vivamente di essere riuscito a persuadere la Commissione a promettere un riporto di 700 milioni di euro a favore dello sviluppo rurale. Crediamo inoltre che, per affrontare le questioni che ci attendono nel prossimo esercizio finanziario, saranno estremamente utili sia le dichiarazioni congiunte vincolanti a favore di una semplificazione della procedura e per accelerare l’attuazione dei programmi dei Fondi strutturali, sia la promessa di stanziare tempestivamente ulteriori fondi per i pagamenti, qualora dovessero essere necessari.

Ci attendono problemi di non poco conto. L’impatto della crisi finanziaria e le sue ripercussioni sull’economia reale si sentiranno in tutti gli Stati membri. Il Parlamento è assolutamente pronto a liberare fondi per la creazione di posti di lavoro, per la loro conservazione o per favorire la ripresa dell’economia, a complemento dei vari strumenti già a disposizione dell’Unione europea. Siamo disposti a fare tutto ciò che è necessario il più rapidamente possibile – certo, senza procedere indiscriminatamente, ma in presenza di indicazioni chiare sui progetti da finanziare e sulla loro adeguatezza nessuno sarà lasciato indietro.

Inoltre, il Parlamento è pronto per una revisione dei programmi finanziari a medio termine. Tuttavia, il Consiglio deve prima raggiungere una posizione comune.

Effettivamente, domani si terranno le votazioni in seconda lettura, ma ho la vaga sensazione che ciò che voteremo non sarà molto più di un quadro di bilancio. Le integrazioni necessarie emergeranno a poco a poco nel corso dell’anno.

 
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