Proposta di risoluzione - B5-0047/2001/REV1Proposta di risoluzione
B5-0047/2001/REV1

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

11 gennaio 2001

presentata a seguito delle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 37, paragrafo 2, del regolamento
da Paul Lannoye, Heidi Hautala, Nellie Maes, Caroline Lucas, Patricia McKenna, Elisabeth Schroedter, Johannes Voggenhuber, Jill Evans, Claude Turmes, Neil MacCormick, Monica Frassoni, Matti Wuori, Ilka Schröder, Danielle Auroi, Per Gahrton, Nuala Ahern, Carlos Bautista, Pierre Jonckheer, Knorr Borras, Camilo Nogueira, Josu Ortuondo, Alain Lipietz, Inger Schoerling, Mercedes Echerer e Joost Lagendijk
a nome del gruppo Verts/ALE
sul divieto di utilizzo dell'uranio impoverito in tutti i tipi di armi

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B5-0047/2001

Procedura : 2001/2502(RSP)
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B5-0047/2001
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B5-0047/2001
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B5‑0047/2001

Risoluzione del Parlamento europeo sul divieto di utilizzo dell'uranio impoverito in tutti i tipi di armi

Il Parlamento europeo,

A. vista la Convenzione delle Nazioni Unite del 10 ottobre 1980 sulla proibizione o la limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate come eccessivamente dannose o aventi effetti indiscriminati,

B. vista la risoluzione 1996/16 della sottocommissione per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite in cui si condannano esplicitamente le armi contenenti uranio impoverito a causa del loro carattere indiscriminato,

C. considerando che l'uranio impoverito è un prodotto chimico tossico e radioattivo che a causa della sua densità è usato dalle forze armate come penetrante o come corazzatura, e nella vita civile è utilizzato in odontoiatria e come zavorra per aeromobili e imbarcazioni da diporto,

D. considerando i vari effetti sanitari e ambientali della disseminazione dell'uranio sotto forma di aerosol dei vari isotopi, e dei prodotti del loro decadimento radioattivo, e considerando che tale disseminazione può diffondersi per decine di chilometri dal punto dell'impatto e portare ad una contaminazione irreversibile; considerando che tale contaminazione si è aggiunta a tutti gli altri tipi di inquinamento causati dalle operazioni militari,

E. considerando che l'uso delle armi all'uranio impoverito crea un tipo di esposizione all'uranio sconosciuta in precedenza, che implica la formazione di un aerosol inalabile di particelle ceramiche insolubili di meno di 10 micron di diametro, le quali migrano verso i linfonodi tracheobronchiali in cui vengono trattenute definitivamente,

F. considerando che, nonostante le tempestive e costanti messe in guardia da parte della comunità scientifica internazionale, le truppe americane e britanniche hanno utilizzato estesamente questo tipo di armi nella guerra del Golfo del 1991,

G. considerando che gli Stati Uniti si sono ancora avvalsi di tali armi nelle operazioni militari della NATO in Bosnia e in tutta la Iugoslavia e che, secondo quanto riferito dalla NATO all'ONU, l'aeronautica statunitense ha ammesso di avere esploso 10 000 proiettili del genere in Bosnia e 31 000 in Kosovo,

H. considerando che tanto in Iraq che in Bosnia le operazioni erano state intraprese su mandato dell'ONU,

I. considerando i problemi sanitari che si sono registrati e che si stanno registrando tra oltre 100 000 reduci americani della guerra del Golfo e i loro discendenti (malformazioni dovute alla contaminazione radioattiva o di altra natura),

J. considerando il generale deterioramento della salute delle popolazioni dell'Iraq meridionale esposte all'uranio impoverito dal 1991, in particolare l'aumento esplosivo dei casi di tumore e di leucemia in quella regione,

K. considerando che, in seguito alle indagini richieste lo scorso anno dal Segretario generale dell'ONU, l'UNEP (Programma Ambientale delle Nazioni Unite) ha annunciato il 5 gennaio 2001 di aver trovato prove di radioattività in 8 degli 11 siti esaminati in Kosovo (su un totale di 112 siti colpiti da proiettili contenenti uranio impoverito nel 1999),

L. considerando che in Italia, Belgio, Portogallo e Spagna si stanno analizzando casi di soldati deceduti, morenti o gravemente malati presumibilmente a causa dell'esposizione agli effetti dell'uranio impoverito; considerando altresì che indagini sono in corso nella maggior parte degli altri Stati membri della UE, anche se vi sono seri dubbi circa le metodologie utilizzate per ottenere la prova della contaminazione e per valutare i rischi,

M. considerando al riguardo che vi è un unico metodo d'analisi praticabile ed efficace per l'individuazione dell'uranio impoverito nei campioni di urina, il metodo sviluppato dall'equipe del dott. Asaf Durakovic, specialista in medicina nucleare e direttore del progetto medico sull'uranio della Georgetown University di Washington (Stati Uniti),

N. tenendo conto in particolare che molti di questi casi vengono ora denunciati ai tribunali nazionali per chiedere il risarcimento dei danni,

O. considerando che vari Stati membri dell'Unione europea producono armi contenenti uranio impoverito, in particolare la Francia e il Regno Unito; che inoltre, al di fuori della UE e della NATO, la Russia è nota come produttore e utilizzatore,

1. si compiace delle decisioni della NATO e dell'UE le quali, dopo anni di silenzio e di minimizzazione del problema, hanno finalmente iniziato a considerarlo seriamente e hanno avviato discussioni ad alto livello per affrontarlo; deplora tuttavia che ciò non abbia ancora condotto a decisioni soddisfacenti volte ad interdire questo tipo di armi e a trovare soluzioni per investigare e risarcire i danni subiti dai soldati che si sono recati in missione ed anche dalle popolazioni locali che soffrono le conseguenze dei bombardamenti;

2. si compiace in particolare della recente dichiarazione del Presidente Prodi secondo cui la Commissione è particolarmente preoccupata per l'impatto di anni di conflitto sulla salute e l'ambiente nella regione dei Balcani e i servizi della Commissione sono stati incaricati di raccogliere e analizzare ogni informazione pertinente sulla situazione nella regione; chiede alla Commissione di fornire al Parlamento tutte le informazioni in tal modo raccolte;

3. si rammarica tuttavia del fatto che la Commissione farà affidamento, in modo più o meno completo, sul parere del comitato dell'articolo 31 e sulla sua interpretazione della direttiva 96/29/Euratom, che stabilisce le norme in materia di radiazioni, la quale presenta molte pecche ed è stata a suo tempo adottata ignorando completamente le richieste, fondate su dati scientifici, del Parlamento;

4. si compiace delle iniziative della Presidenza svedese volte a rispondere positivamente a una richiesta dei ministri della Difesa belga e greco in merito a un'indagine della UE sui possibili collegamenti tra l'uso di armi contenenti uranio impoverito e i decessi e le malattie di soldati di Stati membri dell'UE coinvolti;

5. si compiace dell'iniziativa del governo tedesco di vietare la produzione e l'uso di armi contenenti uranio impoverito;

6. deplora che le deliberazioni della NATO non siano sfociate neppure in una proposta di moratoria per questo tipo di armi;

7. conferma che, alla luce della pronuncia della sottocommissione delle Nazioni Unite, l'uso di armi contenenti uranio impoverito rappresenta una violazione del rispetto dei diritti dell'uomo e delle generazioni future;

8. esorta la NATO e l'UE, come pure gli USA e il Regno Unito, ad effettuare indagini esaustive e a pubblicare i dati dettagliati sull'utilizzo di armi contenenti uranio impoverito in Iraq e nell'ex Iugoslavia;

9. esorta la NATO e l'UE, come pure gli USA e il Regno Unito, a effettuare e pubblicare ricerche approfondite sugli effetti di tale utilizzo per l'ambiente e per la salute dei soldati in missione nonché delle popolazioni locali;

10. esorta la NATO, la Commissione europea e gli Stati membri a includere nelle loro ricerche gli effetti di altre sostanze pericolose rilasciate a seguito delle attività belliche;

11. insite affinché per indagare sulla contaminazione degli esseri umani venga utilizzata l'appropriata metodologia di prova e affinché la Commissione fornisca immediata assistenza agli Stati membri ai fini della standardizzazione della procedura di prova, usando la metodologia del dott. Durakovic, prima che si possa giungere a conclusioni definitive;

12. esorta inoltre la Commissione e gli Stati membri a garantire che vengano prelevati campioni da tutte le presunte vittime, militari o civili, ad esempio dai loro linfonodi tracheobronchiali, per stabilire la correlazione fra malattia o decesso e contaminazione interna da uranio impoverito; li invita inoltre a prendere in esame l'opportunità di sottoporre le vittime al trattamento con pectina sviluppato in Bielorussia per le vittime del disastro di Chernobyl;

13. esorta in particolare la NATO e l'UE, nonché gli USA e il Regno Unito, a reagire positivamente alla necessità di riparare e risarcire tutti i danni subiti dalle popolazioni locali a causa della contaminazione derivante dall'uso di uranio impoverito;

14. invita gli Stati membri a svolgere indagini esaustive e rigorose sui danni subiti dai loro propri soldati e civili inviati in missione ed esposti al pericolo senza sufficienti precauzioni, e a fare tutto il necessario per risarcire questi danni;

15. si pronuncia a favore di un'interdizione totale della produzione, dell'esportazione, dell'immagazzinamento, dei test, dei tiri di prova e dell'utilizzo di armi contenenti uranio impoverito, ed esorta tutti gli Stati membri della NATO e dell'Unione europea, attuali e futuri, a dare il proprio sostegno a tale interdizione;

16. esorta in particolare la Presidenza svedese ad intraprendere tutti i passi necessari per promuovere il processo di chiarificazione e di risarcimento e per addivenire ad una posizione comune e ad un'azione comune per l'interdizione di tali armi da parte dell'UE;

17. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai paesi candidati all'adesione alla UE, al Segretario generale della NATO, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Congresso degli USA.