Proposta di risoluzione - B7-0355/2010Proposta di risoluzione
B7-0355/2010

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla necessità di una governance economica rafforzata

14.6.2010

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Guy Verhofstadt, Lena Ek a nome del gruppo ALDE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0349/2010

Procedura : 2009/2692(RSP)
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B7-0355/2010
Testi presentati :
B7-0355/2010
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B7‑0355/2010

Risoluzione del Parlamento europeo sulla necessità di una governance economica rafforzata

Il Parlamento europeo,

–   vista la riunione informale del Consiglio europeo dell'11 febbraio 2010,

–   visti la consultazione pubblica sull'UE 2020 lanciata dalla Commissione e il suo esito (SEC(2010)116),

–   vista la valutazione della strategia di Lisbona della Commissione (SEC(2010)114),

–   visto il documento del Consiglio europeo intitolato "Seven steps to deliver on the European strategy for growth and jobs" (Sette fasi per realizzare la strategia europea per la crescita e l'occupazione),

–   vista la risoluzione del Parlamento europeo del 10 marzo 2010 su UE 2020,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che la strategia UE 2020 dovrebbe promuovere la crescita economica e creare posti di lavoro; che la diminuzione del 4% del PIL, il calo della produzione industriale e un totale di oltre 23 milioni di lavoratrici e lavoratori disoccupati rappresentano una sfida economica e sociale,

B.  considerando che l'attuale crisi finanziaria in alcuni Stati membri dell'Unione europea non si sarebbe verificata se gli Stati membri avessero aderito alle disposizioni del Patto di stabilità e crescita,

C. considerando che gli Stati membri dovrebbero aumentare i propri risultati economici mediante l'introduzione di riforme strutturali al fine di ridurre la spesa pubblica, diminuire la burocrazia, aumentare il senso di responsabilità dei cittadini, favorire lo spirito imprenditoriale e l'innovazione, rendere la legislazione più favorevole alle PMI e fornire alle persone la possibilità di massimizzare il loro potenziale, piuttosto che dipendere dall'assistenza sociale,

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria per garantire la stabilità della zona euro primo passo importante

 

1.  ritiene che l'accordo raggiunto il 9 maggio quanto all'istituzione di un meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria per aiutare i paesi in difficoltà finanziarie, all'interno e all'esterno della zona euro, abbia costituito un momento cruciale nella storia europea, ma deplora che i politici europei, non intervenendo tempestivamente in modo deciso, abbiano perso mesi e miliardi di euro;

2.  ritiene che l'accordo costituisca un importante primo passo per dotare l'Unione europea di un quadro normativo solido e sostenibile per la politica monetaria; ritiene che il successo di questo programma dipenda essenzialmente dall'eventualità o meno che gli Stati membri in difficoltà finanziarie possano riformare i propri mercati del lavoro, risolvere i problemi dei propri settori bancari, migliorare la produttività e accelerare gli adeguamenti fiscali;

3.  ricorda alla Commissione e agli Stati membri che il Parlamento europeo dovrà esprimere il proprio accordo qualora la Commissione e il Consiglio intendano aumentare il fondo di salvataggio sui mercati internazionali di capitale;

4.  sottolinea che i recenti avvenimenti dimostrano che la zona euro ha bisogno di una governance economica più audace; sottolinea che un pilastro monetario senza un pilastro socio-economico è destinato a fallire;

L'Unione europea deve essere meglio preparata ad affrontare le crisi future

 

5.  accoglie con favore le proposte della Commissione volte a rafforzare la gestione della zona euro a medio e lungo termine al fine di evitare il ripetersi dell'attuale crisi monetaria;

6.  esorta la Commissione a inserire un meccanismo potenziato di sanzioni (ad esempio, stigmatizzazione, revoca del potere di voto, riduzione delle sovvenzioni a titolo dei fondi strutturali e sanzioni pecuniarie) nell'ambito della zona euro al fine di costringere gli Stati membri a rispettare le regole del Patto di stabilità e crescita;

7.  chiede la creazione di un "Fondo monetario europeo", cui i paesi della zona euro dovrebbero contribuire a seconda delle dimensioni del loro PIL e mediante ammende calcolate sulla base del debito e deficit eccessivi; ogni Stato membro potrebbe attingere dai fondi FME fino all'importo che ha depositato in passato; qualora, tuttavia, un paese dovesse aver bisogno di risorse o garanzie supplementari, sarebbe tenuto ad accettare un programma di riforma su misura, sotto la supervisione della Commissione europea;

8.  ritiene che la zona euro abbia bisogno di un mercato eurobond comune (EBM) per ridurre i differenziali tra le obbligazioni di riferimento e semplificare il modo in cui gli Stati accedono ai finanziamenti; sottolinea la necessità che molti paesi rimettano ordine nei propri bilanci e riducano in modo significativo i propri livelli di disavanzo e debito;

9.  sottolinea la necessità di potenziare le competenze di EUROSTAT; ritiene che un'informazione statistica aperta e trasparente dovrebbe costituire un prerequisito per l'accesso ai fondi strutturali;

10. sottolinea la necessità di un supervisore europeo, a garanzia di un controllo efficace, per la micro e macro-vigilanza prudenziale;

11. invita la Commissione europea a semplificare la ripartizione dei fondi e a renderli disponibili in tempi più brevi, al fine di affrontare meglio la crisi;

La struttura della governance della strategia Europa 2020 rimane troppo debole

12. ritiene che l'attuale strategia Europa 2020 dovrebbe osare di più per non ripetere l'esperienza toccata in sorte alla strategia di Lisbona, fallita a causa di una debole struttura di governance, di una mancanza di responsabilità e dell'assenza di fulcro e trasparenza;

13. deplora, quindi, profondamente che la Commissione e il Consiglio non abbiano rafforzato la struttura di governance della strategia Europa 2020, malgrado la pressante richiesta del Parlamento europeo nella sua risoluzione del 10 marzo 2010 su Europa 2020;

14. sottolinea nuovamente che il metodo aperto di coordinamento nel campo della politica economica ha fallito e dovrebbe essere sostituito da misure vincolanti;

15. è del parere che gli Stati membri, in stretta collaborazione con la Commissione europea, dovrebbero elaborare piani d'azione nazionali che rispettino un codice europeo di convergenza con valori massimi e minimi da applicare a determinati aspetti macroeconomici delle loro economie; detto codice di convergenza deve essere elaborato dalla Commissione europea e adottato dal Consiglio europeo;

16. sollecita la Commissione europea ad avvalersi del suo diritto di iniziativa per presentare una strategia economica per la ripresa economica basata principalmente su strumenti dell'UE e non unicamente sulle iniziative intergovernative;

17. ritiene che un'effettiva governance economica significhi dare alla Commissione un'idonea e più forte responsabilità di gestione, che le consenta di utilizzare gli strumenti esistenti e gli strumenti recentemente previsti dal trattato di Lisbona, come gli articoli 121, 122, 136, 172, 173 e 194 che conferiscono alla Commissione il compito di coordinare i piani e le azioni di riforma, nonché di stabilire una strategia comune;

18. esorta il Consiglio europeo e la Commissione a definire un approccio "bastone e carota" e ad avvalersi di meccanismi di osservanza nel quadro dell'articolo 136 del trattato, come (ad esempio fondi UE supplementari) sanzioni e incentivi economici, volti a sostenere una governance economica UE rafforzata e più specificamente una governance rafforzata della strategia Europa 2020;

Il bilancio europeo non rispecchia lo stesso livello di ambizione evidenziato nella comunicazione della Commissione su Europa 2020

19. sottolinea che il Parlamento europeo non approverà il progetto di bilancio 2011 fintantoché esso non rifletta il livello di ambizione evidenziato dalla strategia Europa 2020; deplora il fatto che i programmi faro della strategia Europa 2020 non siano dotati di fondi sufficienti nel progetto di bilancio per l'esercizio 2011; chiede alla Commissione europea di chiarire la relazione tra linee di bilancio e relativi obiettivi specifici della strategia UE 2020;

20. invita la Commissione europea a proporre un'ambiziosa revisione del bilancio europeo nel riesame del quadro finanziario pluriennale di giugno per aumentare il livello di ambizione volto a rendere la strategia Europa 2020 un successo;

Il Parlamento europeo utilizzerà tutti gli strumenti disponibili per rafforzare la strategia Europa 2020

21. deplora il fatto che sia la Commissione europea che il Consiglio europeo non abbiano dato prova di disponibilità a collaborare più intensamente con il Parlamento europeo per rendere la strategia Europa 2020 un successo;

22. sottolinea che il Parlamento prenderà una decisione sugli orientamenti per l'occupazione una volta ricevuta una risposta soddisfacente per quanto riguarda la struttura di governance e il quadro di bilancio della strategia Europa 2020;

23. sottolinea che le raccomandazioni politiche annuali e gli avvertimenti della Commissione in merito al rispetto degli obiettivi Europa 2020 da parte degli Stati membri dovrebbero costituire la base per le decisioni del Consiglio europeo; tali relazioni dovrebbero essere discusse in seno al Parlamento europeo prima delle discussioni del Consiglio europeo;

24. è del parere che gli indirizzi di massima per le politiche economiche (IMPE) e le raccomandazioni specifiche per paese dovranno essere abbastanza dettagliati per avere un effetto reale;

25. si aspetta che il Consiglio e la Commissione consultino il Parlamento sugli indirizzi di massima per le politiche economiche (IMPE); ritiene che tali indirizzi di massima dovrebbero concentrarsi sulle raccomandazioni politiche di contrasto agli sviluppi sia macro che microeconomici dell'Unione in generale e dei singoli Stati membri e che dovrebbe essere prestata un'attenzione particolare alle riforme strutturali di rafforzamento della crescita a medio e lungo termine;

26. sottolinea l'importanza di un legame più stretto tra gli strumenti del Patto di stabilità e crescita e i programmi nazionali di riforma, presentandoli in modo coerente dal punto di vista della tempistica ed integrandovi una migliore comparabilità dei bilanci nazionali per quanto riguarda la spesa in varie categorie;

27. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo e alla Commissione.