PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull'utilizzo dei droni armati
24.2.2014 - (2014/2567(RSP))
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Michael Gahler, Arnaud Danjean, Tunne Kelam, Krzysztof Lisek, Elena Băsescu, Roberta Angelilli, Anne Delvaux a nome del gruppo PPE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0201/2014
Il Parlamento europeo,
– viste le relazioni riguardanti l'utilizzo di droni armati presentate dal relatore speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie il 28 maggio 2010 e il 13 settembre 2013, nonché dal relatore speciale delle Nazioni Unite sulla promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nell'ambito della lotta contro il terrorismo il 18 settembre 2013,
– vista la dichiarazione del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, del 13 agosto 2013, sull'utilizzo dei droni armati,
– vista l'audizione del 25 aprile 2013 sulle conseguenze dell'impiego di droni sui diritti umani, organizzata congiuntamente dalla sua sottocommissione per i diritti dell'uomo e dalla sua sottocommissione per la sicurezza e la difesa,
– visto il suo studio del 3 maggio 2013 dal titolo "Human rights implications of the usage of drones and unmanned robots in warfare" (conseguenze sui diritti umani dell'utilizzo di droni e robot automatizzati nei conflitti bellici),
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che l'utilizzo di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR, di seguito "droni") nelle operazioni extraterritoriali letali è aumentato notevolmente nell'ultimo decennio;
B. considerando che sono stati segnalati casi di civili uccisi o feriti gravemente durante attacchi con droni e che è difficile fare una stima del numero di tali casi;
C. considerando che le norme internazionali in materia di diritti umani vietano le uccisioni arbitrarie/illegali, anche nelle situazioni di conflitto armato;
D. che il diritto internazionale umanitario non consente l'uccisione mirata di non combattenti, indipendentemente dal luogo in cui si trovino;
E. considerando che, qualora siano stati uccisi civili durante un attacco con droni nel quadro di un conflitto armato, gli Stati sono soggetti all'obbligo di condurre un'indagine di accertamento tempestiva, indipendente e imparziale, nonché di fornire pubblicamente una spiegazione dettagliata e di garantire l'accesso ai mezzi di ricorso;
F. considerando che sette Stati membri (Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna) hanno firmato una lettera d'intenti con l'Agenzia europea di difesa (EDA) incaricandola di elaborare uno studio sulla produzione congiunta di un velivolo idoneo ad operare a media quota e con lunga autonomia (MALE - Medium Altitude Long Endurance) che potrà essere utilizzato per colpire obiettivi militari o per sorvegliare le imbarcazioni dei migranti nel Mediterraneo, iniziando in questo modo a lavorare su un SAPR europeo;
1. si oppone a qualsiasi uso illegale di droni armati, in particolare nel caso di uccisioni extragiudiziali mirate; invita gli Stati membri, il Consiglio e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a respingere tali pratiche e a vietarle;
2. invita gli Stati membri a includere i droni armati nei pertinenti regimi internazionali in materia di disarmo e controllo delle armi;
3. sollecita il Consiglio ad adottare una posizione comune dell'UE sull'utilizzo dei droni armati;
4. è fermamente convinto della necessità di dichiarare illegale la possibilità che i droni prendano autonomamente la decisione di fare uso della forza letale;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Servizio europeo per l'azione esterna, al Consiglio, ai parlamenti degli Stati membri e alla Commissione.