Indice 
Testi approvati
Giovedì 10 maggio 2012 - Bruxelles
Difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri della Comunità europea ***I
 Restrizioni all'importazione di determinati prodotti di acciaio dalla Federazione russa***I
 Pubblicazione elettronica della Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ***
 Richiesta di difesa dell'immunità parlamentare di Corneliu Vadim Tudor
 Futuro degli aeroporti regionali e dei servizi aerei nell'Unione europea
 Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, sezione III, Commissione
 Relazioni speciali della Corte dei conti europea nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2010
 Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Parlamento europeo
 Discarico 2010: 8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo
 Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Consiglio
 Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Corte di giustizia
 Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Corte dei conti
 Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Comitato economico e sociale
 Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Comitato delle regioni
 Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Mediatore europeo
 Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Garante europeo della protezione dei dati
 Discarico 2010: prestazioni, gestione finanziaria e controllo delle agenzie dell'UE
 Discarico 2010: Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea
 Discarico 2010: Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop)
 Discarico 2010: Accademia europea di polizia (CEPOL)
 Discarico 2010: Agenzia comunitaria di controllo della pesca
 Discarico 2010: Agenzia europea per la sicurezza aerea
 Discarico 2010: Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)
 Discarico 2010: Agenzia europea delle sostanze chimiche
 Discarico 2010: Agenzia europea dell'ambiente
 Discarico 2010: Autorità europea per la sicurezza alimentare
 Discarico 2010: Istituto europeo per l'uguaglianza di genere
 Discarico 2010: Agenzia europea per i medicinali
 Discarico 2010: Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze
 Discarico 2010: Agenzia europea per la sicurezza marittima
 Discarico 2010: Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione
 Discarico 2010: Agenzia ferroviaria europea
 Discarico 2010: Fondazione europea per la formazione
 Discarico 2010: Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
 Discarico 2010: Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom
 Discarico 2010: Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro
 Discarico 2010: EUROJUST
 Discarico 2010: Europol
 Discarico 2010: Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali
 Discarico 2010: Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (Frontex)
 Discarico 2010: Autorità di vigilanza del GNSS europeo
 Discarico 2010: ARTEMIS (sistemi informatici integrati)
 Discarico 2010: CLEAN SKY - Aeronautica e ambiente
 Discarico 2010: Impresa comune ENIAC
 Discarico 2010: Impresa Comune «Celle a combustibile e idrogeno» (FCH)
 Discarico 2010: Iniziativa sui medicinali innovativi (IMI)
 Discarico 2010: Impresa comune europea per il progetto ITER e sviluppo dell'energia da fusione
 Discarico 2010: Impresa comune SESAR
 Protezione degli interessi finanziari dell'Unione europea - Lotta antifrode - Relazione annuale 2010
 Roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all'interno dell'Unione ***I
 Esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose ***I
 Modifica degli articoli 87 e 88 del regolamento del Parlamento europeo
 Legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali (Roma II)
 Strategia commerciale e di investimento dell'UE nella sponda meridionale del Mediterraneo in seguito alle rivoluzioni della primavera araba
 Brevetti per processi biologici essenziali
 Pirateria marittima
 Esame in commissione delle interrogazioni scritte rimaste senza risposta (interpretazione dell'articolo 117, paragrafo 3, del regolamento)
 Sostegno all'istituzione di una Giornata europea in memoria dei Giusti

Difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri della Comunità europea ***I
PDF 188kWORD 32k
Risoluzione
Testo
Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n.1225/2009 del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri della Comunità europea (COM(2012)0041 – C7-0030/2012 – 2012/0019(COD))
P7_TA(2012)0148A7-0140/2012

(Procedura legislativa ordinaria: prima lettura)

Il Parlamento europeo,

–  vista la proposta della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio (COM(2012)0041),

–  visti l'articolo 294, paragrafo 2, e l'articolo 207, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a norma dei quali la proposta gli è stata presentata dalla Commissione (C7-0030/2012),

–  visto l'articolo 294, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'impegno assunto dal rappresentante del Consiglio, con lettera del 25 aprile 2012, di approvare la posizione del Parlamento europeo, in conformità dell'articolo 294, paragrafo 4, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 55 e l'articolo 46, paragrafo 1, del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il commercio internazionale (A7-0140/2012),

1.  adotta la sua posizione in prima lettura figurante in appresso;

2.  chiede alla Commissione di presentargli nuovamente la proposta qualora intenda modificarla sostanzialmente o sostituirla con un nuovo testo;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti nazionali.

Posizione del Parlamento europeo definita in prima lettura il 10 maggio 2012 in vista dell'adozione del regolamento (UE) n. .../2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1225/2009 del Consiglio relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri della Comunità europea

P7_TC1-COD(2012)0019


(Dato l'accordo tra il Parlamento e il Consiglio, la posizione del Parlamento corrisponde all'atto legislativo finale, il regolamento (UE) n. 765/2012)


Restrizioni all'importazione di determinati prodotti di acciaio dalla Federazione russa***I
PDF 188kWORD 32k
Risoluzione
Testo
Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga il regolamento (CE) n. 1342/2007 del Consiglio relativo alla gestione di alcune restrizioni all'importazione di determinati prodotti di acciaio dalla Federazione russa (COM(2011)0715 – C7-0396/2011 – 2011/0315(COD))
P7_TA(2012)0149A7-0085/2012

(Procedura legislativa ordinaria: prima lettura)

Il Parlamento europeo,

–  vista la proposta della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio (COM(2011)0715),

–  visti l'articolo 294, paragrafo 2, e l'articolo 207 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a norma dei quali la proposta gli è stata presentata dalla Commissione (C7-0396/2011),

–  visto l'articolo 294, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'impegno assunto dal rappresentante del Consiglio, con lettera del 25 aprile 2012, di approvare la posizione del Parlamento europeo, in conformità dell'articolo 294, paragrafo 4, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 55 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il commercio internazionale (A7-0085/2012),

1.  adotta la sua posizione in prima lettura figurante in appresso;

2.  chiede alla Commissione di presentargli nuovamente la proposta qualora intenda modificarla sostanzialmente o sostituirla con un nuovo testo;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti nazionali.

Posizione del Parlamento europeo definita in prima lettura il 10 maggio 2012 in vista dell'adozione del regolamento (UE) n. .../2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga il regolamento (CE) n. 1342/2007 del Consiglio, relativo alla gestione di alcune restrizioni all'importazione di determinati prodotti di acciaio dalla Federazione russa

P7_TC1-COD(2011)0315


(Dato l'accordo tra il Parlamento e il Consiglio, la posizione del Parlamento corrisponde all'atto legislativo finale, il regolamento (UE) n. 529/2012)


Pubblicazione elettronica della Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ***
PDF 181kWORD 29k
Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 concernente il progetto di regolamento del Consiglio relativo alla pubblicazione elettronica della Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (10222/5/2011 – C7-0076/2012 – 2011/0070(APP))
P7_TA(2012)0150A7-0087/2012

(Procedura legislativa speciale – approvazione)

Il Parlamento europeo,

–  visto il progetto di regolamento del Consiglio (10222/5/2011),

–  vista la richiesta di approvazione presentata dal Consiglio a norma dell'articolo 352 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (C7-0076/2012),

–  visto l'articolo 81, paragrafo 1, del suo regolamento,

–  vista la raccomandazione della commissione giuridica (A7-0087/2012),

1.  dà la sua approvazione al progetto di regolamento del Consiglio;

2.  ricorda al Consiglio che sarà necessario chiedere nuovamente l'approvazione del Parlamento qualora il requisito dell'unanimità di cui all'articolo 352 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e le procedure parlamentari nazionali in corso nel Regno Unito dovessero comportare modifiche del progetto di testo;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti nazionali.


Richiesta di difesa dell'immunità parlamentare di Corneliu Vadim Tudor
PDF 109kWORD 33k
Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla richiesta di difesa dei privilegi e delle immunità di Corneliu Vadim Tudor (2011/2100(IMM))
P7_TA(2012)0151A7-0151/2012

Il Parlamento europeo,

–  vista la richiesta presentata il 14 aprile 2011 da Corneliu Vadim Tudor, comunicata in Aula il 9 maggio 2011, in difesa della sua immunità, nel quadro del procedimento avviato nei suoi confronti dal Procuratore generale dell'Alta Corte di Cassazione e Giustizia della Romania,

–  avendo dato a Corneliu Vadim Tudor in due occasioni l'opportunità di essere ascoltato a norma dell'articolo 7, paragrafo 3, del suo regolamento,

–  visti gli articoli 8 e 9 del protocollo sui privilegi e sulle immunità dell'Unione europea, dell'8 aprile 1965, e l'articolo 6, paragrafo 2, dell'atto relativo all'elezione dei membri del Parlamento europeo a suffragio universale diretto, del 20 settembre 1976,

–  viste le sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea del 12 maggio 1964, 10 luglio 1986, 15 e 21 ottobre 2008, 19 marzo 2010 e 6 settembre 2011(1),

–  visto l'articolo 72 della Costituzione della Romania,

–  vista la lettera dell'Ambasciatore della Romania presso l'Unione europea, del 7 ottobre 2011,

–  visti l'articolo 6, paragrafo 3, e l'articolo 7 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione giuridica (A7-0151/2012),

A.  considerando che Corneliu Vadim Tudor, deputato al Parlamento europeo, ha richiesto la difesa della sua immunità parlamentare nell'ambito di un procedimento giudiziario dinanzi all'Alta Corte di Cassazione e Giustizia della Romania;

B.  considerando che la richiesta dell'on. Tudor si riferisce a un procedimento penale in cui è accusato di avere minacciato un ufficiale giudiziario e alcuni agenti di polizia, commettendo atti di violenza contro di essi, insultandoli e tentando in generale di ostacolare l'esecuzione di una decisione giudiziaria nel contesto dello sfratto del partito Romania Mare dalla propria sede a Bucarest il 4 gennaio 2011;

C.  considerando che in tale procedimento penale Corneliu Vadim Tudor è accusato di oltraggio alla corte, comportamenti contrari alla morale pubblica e disturbo della quiete pubblica;

D.  considerando che, a norma dell'articolo 8 del Protocollo sui privilegi e sulle immunità dell'Unione europea, i membri del Parlamento europeo non possono essere ricercati, detenuti o perseguiti a motivo delle opinioni o dei voti espressi nell'esercizio delle loro funzioni e che, a norma dell'articolo 9 del medesimo protocollo, essi beneficiano, sul loro territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Stato;

E.  considerando che nella sua lettera l'on. Tudor fa riferimento a entrambi gli articoli 8 e 9 del protocollo (ex articoli 9 e 10); che l'articolo 9 non è pertinente ai fini dell'articolo 72 della Costituzione rumena e che la sua richiesta deve pertanto essere intesa come basata unicamente sull'articolo 8;

F.  considerando che, con lettera dell'8 giugno 2011, il presidente della commissione giuridica ha scritto alle autorità rumene per chiedere ulteriori informazioni più dettagliate in relazione al procedimento avviato nei confronti dell'on. Tudor;

G.  considerando che nella lettera del 7 ottobre 2011 le autorità rumene affermano che, siccome l'on. Tudor non è stato fermato, arrestato o perquisito, non sussiste necessità di chiedere l'accordo del Parlamento europeo, e che, siccome i fatti di causa non sono collegati con le opinioni politiche o i voti espressi nell'esercizio delle sue funzioni e non è stato fermato, arrestato o perquisito, non si è ritenuto necessario richiedere la revoca dell'immunità parlamentare dell'on. Tudor;

H.  considerando che lo sfratto del partito Romania Mare e le relative circostanze costituiscono di fatto, rispettivamente, questioni civili e penali che non hanno una diretta e ovvia connessione con l'esercizio da parte dell'on. Tudor delle funzioni di membro del Parlamento europeo;

I.  considerando che l'on. Tudor non si è avvalso dell'opportunità di spiegare alla commissione competente la sua richiesta di difesa dell'immunità, in particolare alla luce della lettera delle autorità rumene;

1.  decide di non difendere i privilegi e le immunità di Corneliu Vadim Tudor;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere immediatamente la presente decisione e la relazione della sua commissione competente all'autorità rumena competente e a Corneliu Vadim Tudor.

(1) Causa 101/63 Wagner/Fohrmann e Krier, Racc. 1964, pag. 195; Causa 149/85 Wybot/Faure e altri, Racc. 1986, pag. 2391; Causa T-345/05 Mote/Parlamento, Racc. 2008, pag. II-2849; Cause congiunte C-200/07 e C-201/07 Marra/De Gregorio e Clemente, Racc. 2008, pag. I-7929; Causa T-42/06 Gollnisch/Parlamento, Racc. 2010, pag. II-1135; Causa C-163/10 Patriciello (non ancora pubblicata nella Gazzetta Ufficiale).


Futuro degli aeroporti regionali e dei servizi aerei nell'Unione europea
PDF 140kWORD 62k
Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul futuro degli aeroporti regionali e dei servizi aerei nell'UE (2011/2196(INI))
P7_TA(2012)0152A7-0094/2012

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Un piano d'azione per le capacità, l'efficienza e la sicurezza degli aeroporti in Europa» (COM(2006)0819),

–  vista la comunicazione della Commissione intitolata «Orientamenti comunitari concernenti il finanziamento degli aeroporti e gli aiuti pubblici di avviamento concessi alle compagnie aeree operanti su aeroporti regionali»(1),

–  vista la comunicazione della Commissione intitolata «L'Unione europea e le regioni limitrofe: un approccio rinnovato alla cooperazione in materia di trasporti» (COM(2011)0415),

–  vista la sua risoluzione del 7 giugno 2011 sui sistemi globali di navigazione via satellite applicati ai trasporti – Politica dell'UE a breve e medio termine(2),

–  visto il libro bianco della Commissione dal titolo «Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti – Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile» (COM(2011)0144),

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  visti la relazione della Commissione per i trasporti e il turismo e il parere della commissione per lo sviluppo regionale (A7-0094/2012),

A.  considerando che non esiste al momento una definizione universalmente accettata dell'espressione «aeroporto regionale»; considerando che gli aeroporti il cui principale bacino di utenza è una capitale non sono inclusi nell'ambito di analisi della presente relazione; considerando che si propone che gli aeroporti regionali, vale a dire gli aeroporti «non-hub», siano suddivisi in aeroporti principali e minori in base ai tipi di collegamenti da essi forniti, al volume dei passeggeri e ai collegamenti con le principali città e gli aeroporti principali, e considerando che la Commissione è esortata a fissare criteri comuni al fine di facilitare una corretta definizione di «aeroporto regionale» che tenga conto di tutti gli elementi sopra menzionati; considerando che tuttavia, un «servizio aereo regionale» deve essere definito come un volo in partenza da e/o in arrivo in un aeroporto regionale; considerando che, nel portare avanti il dibattito sugli aeroporti regionali, sarà indispensabile distinguere tra i diversi ruoli che questi svolgono, in particolare tra gli aeroporti insulari e gli aeroporti che servono regioni mal collegate o economicamente svantaggiate;

B.  considerando che il trasporto aereo regionale, come altri modi di trasporto, è un fattore chiave per la mobilità dei cittadini; considerando che una migliore connettività e una mobilità intermodale efficiente possono contribuire notevolmente a un migliore accesso a regioni e imprese, favorire il turismo e lo sviluppo dei servizi ad esso collegati e diffondere prosperità economica;

C.  considerando che le differenze in termini di condizioni economiche dei cittadini e di livelli di sviluppo delle infrastrutture conducono a disparità nella possibilità di usufruire di collegamenti aerei regionali negli Stati membri;

D.  considerando che la connettività offerta dal trasporto aereo ai cittadini e alle imprese nelle regioni dell'UE, e in particolare in regioni difficilmente accessibili e nelle isole, è estremamente importante e contribuisce ad assicurare la sostenibilità economica delle regioni in questione; considerando che in Europa gli aeroporti coprono un'ampia rete di 150 000 coppie di città;

E.  considerando che numerosi aeroporti regionali si trovano ad affrontare situazioni in cui vige il quasi monopolio di una compagnia aerea, la quale può sfruttare questa posizione come mezzo di pressione per imporre un numero sempre crescente di richieste all'aeroporto interessato e alle autorità locali e/o regionali, tra l'altro riguardo ai diritti aeroportuali e alle tasse per la sicurezza dell'aviazione;

F.  considerando che le vendite al dettaglio negli aeroporti sono diminuite in modo significativo a causa dell'introduzione di politiche restrittive per i bagagli a mano da parte di alcune compagnie aeree; considerando che l'impatto della regola del «bagaglio unico» applicata dalle compagnie e soprattutto dalle linee a basso costo che operano principalmente in questi aeroporti, unitamente a ulteriori pratiche per il contenimento dei costi, ha peggiorato l'esperienza di viaggio determinando per alcuni aeroporti regionali un drastico calo delle vendite al dettaglio a terra; considerando che un terzo degli utili delle vendite al dettaglio negli aeroporti serve a sovvenzionare le compagnie aeree compensando le tasse di atterraggio;

G.  considerando che il governo spagnolo ha espressamente vietato alle compagnie aeree di applicare la regola del «bagaglio unico» per i voli in partenza da aeroporti spagnoli;

H.  considerando che gli aeroporti principali di alcuni Stati membri dell'UE stanno vivendo una crisi di capacità;

I.  considerando che la crisi del debito finanziario e sovrano ha sostanzialmente modificato le condizioni di finanziamento aeroportuale nell'UE, soprattutto per gli aeroporti non-hub;

J.  considerando che la costruzione di nuovi aeroporti regionali dovrebbe basarsi su un'analisi costi-benefici;

K.  considerando che l'ammontare degli investimenti del settore pubblico destinati alla ristrutturazione degli aeroporti dovrebbe mostrare una certa proporzione tra spese sostenute e volume del traffico di passeggeri degli aeroporti in questione;

Economia dei servizi aerei regionali

1.  sottolinea la necessità di un obbligo di servizio pubblico per i servizi aerei di interesse economico e pubblico, in particolare quelli che collegano le regioni remote, le isole e le regioni ultraperiferiche, data la loro lontananza e le loro caratteristiche fisiche e naturali, al fine di garantirne la piena accessibilità e integrazione territoriale; sottolinea che è opportuno mantenere gli attuali obblighi di servizio pubblico; ritiene che tali servizi non sarebbero economicamente sostenibili senza denaro pubblico; sottolinea l'importanza di aumentare la competitività delle regioni ultraperiferiche e di promuovere la loro integrazione con altre regioni in modo da colmare il divario economico che le separa dal resto dell'Europa;

2.  ritiene auspicabile evitare una proliferazione di aeroporti regionali e osserva che il loro sviluppo dovrebbe essere mirato a evitare la creazione di infrastrutture aeroportuali poi inutilizzate o utilizzate in modo inefficiente, che finirebbero per costituire un onere economico per le autorità responsabili; incoraggia invece il rafforzamento dei collegamenti esistenti, soprattutto nelle zone che presentano difficoltà geografiche (come ad esempio le isole); plaude pertanto a ogni iniziativa volta a sviluppare il ruolo del trasporto pubblico, anche su strada, per favorire i collegamenti; sottolinea che i finanziamenti pubblici agli aeroporti regionali devono essere compatibili con gli articoli 106 e 107 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato; ritiene che occorra prevedere un regime di sanzioni applicabili alle compagnie aeree che abbandonano prima dei termini previsti un aeroporto regionale beneficiario di fondi;

3.  chiede alla Commissione di riesaminare la decisione 2012/21/UE riguardante l'applicazione dell'articolo 106, paragrafo 2, che abbassa a 200 000 passeggeri l'anno la soglia per stabilire quali aeroporti possano ricevere aiuti di Stato senza essere tenuti a darne notifica alla Commissione, tenuto presente che i succitati orientamenti comunitari indicano quale soglia di redditività per gli aeroporti un traffico di almeno 500 000 passeggeri l'anno;

4.  ritiene che gli aeroporti regionali, a causa del loro impatto ambientale ed economico, debbano essere adeguatamente sostenuti dalle autorità nazionali e regionali, essere oggetto di consultazione locale e regionale e, sulla base di analisi costi-benefici, essere considerati ammissibili alla domanda di finanziamento nel quadro dei fondi dell'UE, così come di altri strumenti di ingegneria finanziaria finanziati dall'Unione europea nell'ambito del nuovo quadro di programmazione; raccomanda che la Commissione tenga conto delle opportunità offerte dagli aeroporti regionali come parte della rete europea di trasporto centrale;

5.  chiede che i criteri per l'ottenimento di sovvenzioni e finanziamenti pubblici siano definiti con rigore e impostati in maniera trasparente;

6.  invita la Commissione ad adottare un approccio equilibrato nelle future revisioni delle linee guida nel settore dell'aviazione onde favorire uno sviluppo socialmente ed economicamente sostenibile dei servizi aerei regionali, prendendo in considerazione lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per garantire l'intermodalità, garantendo nel contempo l'accessibilità a tali servizi per i cittadini dell'UE e tenendo conto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità;

7.  invita la Commissione, nel sostenere lo sviluppo degli aeroporti regionali esistenti e la costruzione di nuovi (specialmente nei paesi in cui gli aeroporti nazionali sono ubicati in aree remote ), a prestare particolare attenzione allo sviluppo territoriale equilibrato delle regioni corrispondenti ai livelli I e II della nomenclatura delle unità territoriali per la statistica (NUTS), al fine di garantire l'innovazione e la competitività in regioni che sono molto distanti dalla capitale e non beneficiano di un buon accesso ai trasporti e di agevolare lo sviluppo di veri snodi economici e di trasporto;

8.  sottolinea che un adeguato sviluppo degli aeroporti regionali contribuisce a uno sviluppo parallelo del settore turistico, che è di vitale importanza per molte regioni europee;

9.  rileva che il turismo sta dimostrando di avere una maggiore resistenza alla crisi economica e che qualsiasi aspetto o decisione di politica economica suscettibile di promuovere o fare avanzare questo settore, come nel caso del trasporto aereo e delle infrastrutture aeroportuali, merita particolare attenzione;

10.  sottolinea che taluni aeroporti regionali sono in attività soltanto nei periodi di massiccio afflusso turistico, il che comporta spesso problemi organizzativi supplementari, maggiori costi unitari, ecc; chiede alla Commissione di tenere conto, nell'adozione di nuova legislazione nel settore, della specificità e delle problematiche di questi aeroporti regionali attivi su base stagionale;

11.  sottolinea che gli aeroporti regionali rivestono un'importanza sempre crescente per le compagnie charter e a basso costo; sottolinea che attualmente le compagnie charter operano principalmente voli a lungo raggio diretti verso destinazioni turistiche, con uno spazio tra i sedili più angusto e un servizio a bordo inferiore rispetto alle tradizionali compagnie di linea, spesso a partire da aeroporti regionali inadeguati per un servizio di linea e su tratte che non risentono della concorrenza delle compagnie a basso costo e dei loro voli a corto raggio; ricorda che per i voli a corto raggio le compagnie aeree impiegano principalmente aerei a fusoliera stretta, soprattutto i vettori di rete che servono gli snodi aeroportuali a partire da aeroporti regionali e le compagnie a basso costo;

12.  invita la Commissione a garantire la corretta applicazione della legislazione europea e nazionale in materia di condizioni sociali e di lavoro nelle compagnie aeree, in modo che il personale impiegato presso un aeroporto regionale non diventi vittima di dumping sociale e affinché vengano garantite una concorrenza leale e pari condizioni nel settore dell'aviazione; chiede che il personale aeroportuale usufruisca di condizioni contrattuali dignitose, con particolare riferimento agli aeroporti in cui la maggior parte del traffico deriva dalle compagnie a basso costo;

13.  esprime preoccupazione per il fatto che alcune pratiche adottate da compagnie a basso costo, che spesso operano su aeroporti regionali, conducono a una scarsa qualità del servizio per i passeggeri e a un deterioramento delle condizioni di lavoro; esprime preoccupazione per la regola del «bagaglio unico» e per altre restrizioni al bagaglio a mano imposte da talune compagnie aeree, data l'attuale pratica commerciale aggressiva di alcune compagnie aeree a basso costo operanti su aeroporti regionali di approfittare della loro posizione dominante e data l'importanza delle attività commerciali quale importante fonte di reddito per gli aeroporti regionali; ritiene che queste pratiche costituiscano una violazione del diritto della concorrenza e ritiene che tali restrizioni possano costituire un abuso di posizione da parte di un vettore; chiede pertanto agli Stati membri di fissare limiti massimi comuni da imporre alle compagnie aeree per quanto riguarda tali restrizioni e ritiene che tutte le verifiche relative alle restrizioni in peso e alle dimensioni del bagaglio debbano essere effettuate prima dell'arrivo alla porta d'imbarco;

14.  chiede che gli acquisti al dettaglio in aeroporto siano considerati «elementi essenziali», come attualmente avviene per articoli quali i cappotti; plaude alla decisione della Spagna di bandire le pratiche di cui al paragrafo 13 nel suo territorio(3) e invita la Commissione a esaminare l'introduzione di una misura simile per tutti i servizi aerei provenienti dall'Europa;

15.  ritiene che il trasporto merci sia per gli aeroporti regionali un fattore positivo in grado di creare sviluppo e occupazione anche attraverso la messa in funzione di servizi a terra connessi e la creazione di poli commerciali legati all'aeroporto regionale; invita la Commissione a elaborare una strategia che favorisca il trasporto merci e agevoli la cooperazione tra aeroporti regionali vicini;

16.  sollecita le autorità degli Stati membri a proporre piani di sviluppo riguardanti gli aeroporti regionali già esistenti e a renderli più efficienti;

17.  ritiene che gli aeroporti regionali non dovrebbero favorire un aumento del debito pubblico ma dovrebbero, in generale, essere economicamente sostenibili nel medio periodo;

Ambiente e innovazione

18.  esorta la Commissione e gli Stati membri ad accelerare la messa a punto dell'impresa comune per la realizzazione del sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (SESAR) e dell'iniziativa «Clean Sky», nonché l'applicazione della legislazione relativa al Cielo unico europeo; rileva che, con l'entrata in funzione del SESAR e con l'importante ruolo del Sistema geostazionario europeo di navigazione di sovrapposizione (EGNOS), gli aeroporti regionali trarranno profitto da progetti come torri di controllo a distanza, gestione della velocità e della congestione e miglioramento delle procedure operative;

19.  riconosce che la gestione delle capacità negli aeroporti a «banda oraria coordinata» differisce da quella negli aeroporti a «banda oraria non coordinata»; è del parere che vi sia un'abbondante riserva di capacità da utilizzare in molti aeroporti regionali e che, ricorrendo ad essa, la congestione e le attese per il decollo e l'atterraggio presso i principali aeroporti possano essere ridotte e l'impatto ambientale possa essere limitato; riconosce che la buona qualità dei collegamenti fra gli aeroporti principali e gli aeroporti regionali limitrofi può contribuire alla riduzione della congestione;

20.  sottolinea il ruolo degli aeroporti regionali come centri principali di sviluppo di poli di innovazione, riducendo i costi di localizzazione per le aziende di nuova creazione, soprattutto nelle regioni geograficamente remote;

21.  invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a tenere conto non solo delle considerazioni di natura economico-finanziaria ma anche dei fattori ambientali, territoriali, geologici e meteorologici, nonché di altri criteri razionali al momento di decidere dove localizzare gli aeroporti e ogniqualvolta le strutture aeroportuali debbano essere rinnovate o ampliate; sottolinea nel contempo l'importanza di utilizzare e ammodernare le strutture esistenti prima di edificarne di nuove;

Congestione e multimodalità

22.  rileva che recenti studi affermano che le regioni europee stanno perdendo i collegamenti diretti con alcuni degli aeroporti più congestionati ed è deluso che gli studi condotti dalla Commissione europea trattino solo dei maggiori aeroporti; suggerisce pertanto che la portata di eventuali studi futuri sia estesa agli aeroporti regionali e nel frattempo incoraggia gli Stati membri e la Commissione a promuovere i collegamenti tra gli aeroporti regionali e gli aeroporti principali degli Stati membri, contribuendo a stimolare l'economia nelle aree in prossimità degli aeroporti regionali offrendo nel contempo anche una soluzione al problema della congestione del traffico aereo in Europa;

23.  esorta tutte le parti e le istituzioni coinvolte nella revisione del regolamento (CEE) n. 95/93 (quale modificato dal regolamento (CE) n. 793/2004) a concentrarsi sulla realizzazione di nuova capacità degli aeroporti piuttosto che escludere dal mercato i servizi aerei regionali a causa di prezzi troppo alti; reputa essenziale che gli aeroporti regionali abbiano accesso agli aeroporti di snodo e ritiene che questo debba essere preso in considerazione durante la revisione del regolamento (CEE) n. 95/93, in particolare nel contesto dei piani per lo scambio secondario delle bande orarie e della prevista graduale introduzione di altri meccanismi di mercato, compreso lo scambio primario, che potrebbe tradursi in una rottura dei collegamenti tra aeroporti regionali e aeroporti principali;

24.  invita la Commissione ad adottare un approccio razionale per quanto concerne le regolamentazioni amministrative e giuridiche connesse alla gestione delle bande orarie presso gli aeroporti regionali, in mancanza del quale potrebbe verificarsi una restrizione della rete; invita la Commissione, dato che i principali aeroporti di snodo hanno quasi raggiunto la capacità massima, a elaborare una strategia per l'assegnazione di bande orarie negli aeroporti regionali in grado di attirare nuove compagnie aeree e promuovere la concorrenza, la decongestione dei principali aeroporti e lo sviluppo degli aeroporti regionali;

25.  si rammarica del fatto che gli aeroporti regionali situati lontano dai centri urbani spesso non siano adeguatamente collegati alla rete di trasporto a terra; invita gli Stati membri a sviluppare le loro politiche intermodali e a investire in questi collegamenti intermodali strategicamente importanti, ad esempio nei collegamenti con la rete ferroviaria, in quanto l'interconnessione degli aeroporti regionali con le altre parti della rete di trasporto, compresi gli altri aeroporti, porterà a un maggiore uso degli aeroporti regionali quando gli aeroporti snodo soffrono di strozzature di capacità;

26.  sottolinea che la mancanza di azioni incisive finalizzate al miglioramento dell'accessibilità degli aeroporti regionali mediante un adeguato collegamento con i centri urbani, anche attraverso investimenti nelle infrastrutture di trasporto, limita lo sviluppo economico e sociale delle regioni;

27.  prende atto della necessità di una migliore integrazione tra modi di trasporto; esorta la Commissione a presentare una comunicazione che incoraggi l'industria a sviluppare il trasporto multimodale mediante l'emissione di biglietti aerei e ferroviari combinati; segnala che in alcuni Stati membri sono già in funzione progetti di questo tipo ed esorta pertanto tutte le parti interessate a uno scambio delle migliori pratiche esistenti nel settore;

28.  rileva l'urgente necessità di garantire le capacità aeroportuali nell'Unione europea per non perdere competitività rispetto ad altre regioni emergenti e per scongiurare così lo spostamento del traffico verso regioni vicine; reputa che gli aeroporti regionali possano contribuire al decongestionamento dei principali aeroporti europei e alla conservazione di una posizione di leadership;

29.  ritiene che i piani di sviluppo delle reti nell'ambito dei settori ferroviario e stradale dovrebbero tener conto dell'ubicazione degli aeroporti, al fine di inserire questi ultimi nelle reti dei trasporti terrestri in fase di realizzazione; constata la necessità di sviluppare reti di aeroporti regionali basate su collegamenti integrati con gli aeroporti principali, al fine di migliorare la mobilità delle persone e di razionalizzare il trasporto di merci;

30.  sottolinea che una rete ben sviluppata di aeroporti regionali migliorerà anche la sicurezza dei passeggeri, garantendo, tra le altre cose, la disponibilità di una rete di aeroporti di emergenza o alternativi in caso di peggioramento delle condizioni meteorologiche o di altre circostanze;

31.  ritiene indispensabile integrare la specializzazione nel trasporto merci quale elemento essenziale per contribuire alla razionalizzazione della mappa degli aeroporti e ottimizzare l'utilizzo delle infrastrutture disponibili; evidenzia che un idoneo uso del suddetto principio, abbinato a una gestione adeguata delle bande orarie al fine di segmentare i transiti di passeggeri e merci, deve contribuire a evitare la saturazione degli aeroporti principali; pone in risalto l'importanza che rivestono gli aeroporti regionali in tale strategia;

Le reti transeuropee di trasporto (RTE-T)

32.  ritiene che il ruolo svolto dagli aeroporti regionali sia di vitale importanza per la coesione territoriale e lo sviluppo sociale ed economico delle regioni, soprattutto nelle regioni in cui mancano altre forme di trasporto; chiede pertanto che la futura politica in materia di reti transeuropee di trasporto tenga conto degli aeroporti regionali; è inoltre fermamente convinto che i maggiori aeroporti regionali con traffico costante durante tutto l'anno, che apportano un contributo concreto allo sviluppo economico, al rilancio dell'industria e all'occupazione nelle loro regioni, dovrebbero essere inclusi nella rete principale RTE-T, in particolare gli aeroporti con alti volumi di connettività con paesi terzi e traffico intraeuropeo e che contribuiscono al carattere multimodale del trasporto nella regione e gli aeroporti regionali che possono servire per alleviare le congestioni;

33.  sottolinea che, per poter beneficiare di un cofinanziamento da parte dell'UE attraverso le RTE-T, il Fondo di coesione e il Fondo regionale, gli aeroporti regionali situati in regioni transfrontaliere e in prossimità reciproca dovrebbero dar prova di cooperazione e coordinamento nello sfruttamento delle capacità esistenti;

34.  ritiene che, nell'ambito delle RTE-T, gli aeroporti regionali potrebbero svolgere un ruolo guida nella creazione di un più ampio spazio aereo comune europeo che copra un miliardo di persone nell'UE e nei paesi vicini, in linea con la comunicazione della Commissione (COM(2011)0415);

35.  deplora il fatto che la Commissione non abbia prestato attenzione alla richiesta del Parlamento e del Consiglio di cui all'articolo 10, paragrafo 4, della decisione n. 884/2004/CE di collegare alla rete gli aeroporti regionali, soprattutto in considerazione della necessità di garantire servizi di trasporto aereo alle regioni europee, accanto allo sviluppo di servizi ferroviari, in quanto il trasporto aereo può, in certe circostanze, raggiungere e servire ulteriori mercati più piccoli in modo più efficiente in termini di tempo, costi e impatto ambientale; evidenzia quindi la grande importanza del collegamento ferroviario, in particolare quello ad alta velocità e lunga distanza, con gli aeroporti;

36.  ritiene che una più ampia inclusione degli aeroporti nei nuovi orientamenti della RTE-T faciliterà l'accesso ai finanziamenti privati per progetti di infrastrutture aeroportuali e invierà un segnale positivo ai mercati finanziari; invita la Commissione, durante la sua revisione delle RTE-T, a riconoscere il legame vitale tra servizi aerei regionali e rigenerazione economica;

Sicurezza

37.  rileva che il costo di attuazione delle misure di sicurezza negli aeroporti minori regionali è proporzionalmente superiore a quello relativo ai grandi aeroporti, i quali beneficiano di economie di scala; ritiene, tuttavia, che un'eventuale proposta di finanziamento delle misure di sicurezza non debba distorcere la concorrenza tra gli aeroporti o i gruppi di aeroporti;

38.  ricorda che la direttiva concernente i diritti aeroportuali(4) riguarda solo gli aeroporti con più di 5 milioni di passeggeri e/o il più grande aeroporto di ciascuno Stato membro dell'UE; ritiene che una valutazione dell'impatto sugli aeroporti di piccole e medie dimensioni dovrebbe costituire una parte fondamentale di qualsiasi revisione delle direttive in materia;

39.  esorta il Consiglio ad adottare una posizione sui diritti per le misure di sicurezza dell'aviazione e ritiene che siano i singoli Stati membri a dover finanziare, attraverso il gettito fiscale generale, misure di sicurezza più rigorose, in quanto la sicurezza aerea è una questione di sicurezza nazionale; sottolinea che occorre applicare disposizioni analoghe a tutti gli altri modi di trasporto al fine di garantire una concorrenza leale;

40.  riconosce la necessità di disporre di attrezzature di controllo affidabili dei LAG (liquidi, aerosol e gel), che garantiscano un elevato grado di probabilità di rilevamento di una vasta gamma di esplosivi liquidi, e invita la Commissione a esaminare le conseguenze per gli aeroporti regionali di un adeguamento ai futuri obblighi di controllo dei LAG;

41.  richiama l'attenzione sull'impatto delle nuove norme sul trasporto aereo di merci, con specifico riferimento al fatto che molti aeroporti regionali basano la propria attività sul traffico merci; esorta gli Stati membri e la Commissione a studiare le conseguenze economiche di queste norme, al fine di garantire che gli spedizionieri non trasferiscano le loro operazioni al di fuori dell'UE;

Trasparenza

42.  propone di imporre alle compagnie aeree l'obbligo di offrire a tutti cittadini residenti negli Stati membri dell'UE un'opzione di pagamento tramite carta di credito o debito senza costo alcuno, raccomandando che tale carta sia esente da spese mensili o amministrative ad essa associate, anche se rilasciata da una società distinta dalla compagnia aerea, e propone che, se le compagnie aeree addebitano alla maggior parte dei passeggeri costi supplementari per il pagamento, tali costi debbano essere ritenuti illegali e considerati oneri inevitabili da includere pertanto nel prezzo dichiarato;

43.  sottolinea che, mentre in alcuni aerei lo stivaggio può essere limitato, non esistono linee guida comuni per la dimensione o il peso dei bagagli a mano o da stiva sui voli UE; suggerisce alla Commissione di incoraggiare il settore a stabilire limiti superiori comuni per le restrizioni, in quanto ciò darebbe maggiore certezza ai passeggeri; ritiene che, affinché tale accordo funzioni in un mercato globale, l'ICAO debba essere coinvolta in questo processo;

44.  osserva che alcune compagnie aeree applicano per la registrazione dei bagagli prezzi che sovente sembrano sproporzionatamente elevati e invita la Commissione, in considerazione delle pratiche di cui al paragrafo 13 e ai fini di una politica dei prezzi equa e chiara, a esaminare tali pratiche;

45.  propone di introdurre un massimale per il supplemento imposto dalle compagnie aeree per i bagagli aggiuntivi e il peso in eccesso;

Accessibilità

46.  sollecita le società di gestione degli aeroporti regionali a predisporre adeguamenti strutturali finalizzati all'accoglimento dei disabili al fine di permettere a questi ultimi di poter raggiungere in autonomia le varie aree aeroportuali e di poter usufruire agevolmente di tutti i servizi;

47.  sottolinea che gli aeroporti regionali, grazie alle minori dimensioni dei loro terminal, alla loro compattezza e alla loro organizzazione, costituiscono un valore aggiunto per i passeggeri a mobilità ridotta, i passeggeri in viaggio con le famiglie, ecc.; esorta la Commissione, gli aeroporti e le altre parti interessate a prendere quale esempio da seguire la progettazione e la costruzione di terminal più accessibili e accoglienti per i passeggeri;

o
o   o

48.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU C 312 del 9.12.2005, pag.1.
(2) Testi approvati, P7_TA(2011)0250.
(3) Legge 1/2011 (4 marzo 2011) che istituisce il programma di Stato per la sicurezza dell'aviazione civile, che modifica la legge 21/2003 sulla sicurezza della navigazione aerea (7 luglio 2003).
(4) Direttiva 2009/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell' 11 marzo 2009, concernente i diritti aeroportuali


Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, sezione III, Commissione
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Decisione
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Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – (COM(2011)0473 – C7-0256/2011 – 2011/2201(DEC))
P7_TA(2012)0153A7-0098/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(2),

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  vista la comunicazione della Commissione del 1° giugno 2011 dal titolo «Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2010» (COM(2011)0323),

–  visti la relazione annuale della Commissione sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010, presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2011)0643), e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SEC(2011)1189),

–  viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 e le sue relazioni speciali, accompagnate dalle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la dichiarazione(4) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alla Commissione per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (06081/1/2012 – C7-0053/2012),

–  visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0098/2012),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi, e che, a norma dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, espleta tali compiti in cooperazione con gli Stati membri sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.  concede il discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e agenzie esecutive e nella sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2010(6);

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e le risoluzioni che ne costituiscono parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011 – 2011/2201(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(7),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(8),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per l'esercizio 2010,

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  visti la relazione annuale della Commissione sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010, presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2011)0643), e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SEC(2011)1189),

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la dichiarazione(10) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alle agenzie esecutive per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 (06084/2012 – C7-0052/2012), e rilevando che il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno rifiutato per la prima volta di raccomandare la concessione del discarico,

–  visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(11), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari(12), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–  visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari(13), in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

–  vista la decisione 2005/56/CE della Commissione, del 14 gennaio 2005, che istituisce l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per la gestione dell'azione comunitaria nei settori dell'istruzione, degli audiovisivi e della cultura, in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio(14),

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0098/2012),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi, e che, a norma dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, espleta tali compiti in cooperazione con gli Stati membri sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.  concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011 – 2011/2201(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(15),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(16),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione per l'esercizio 2010,

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  visti la relazione annuale della Commissione sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010, presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2011)0643), e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SEC(2011)1189),

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(17),

–  vista la dichiarazione(18) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alle agenzie esecutive per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 (06084/2012 – C7-0052/2012), e rilevando che il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno rifiutato per la prima volta di raccomandare la concessione del discarico,

–  visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(19), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari(20), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–  visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari(21), in particolare l'articolo 66, commi primo e secondo,

–  vista la decisione 2004/20/CE della Commissione, del 23 dicembre 2003, che istituisce un'agenzia esecutiva, denominata «Agenzia esecutiva per l'energia intelligente», per la gestione dell'azione comunitaria nel settore dell'energia a norma del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio(22),

–  vista la decisione 2007/372/CE della Commissione, del 31 maggio 2007, che modifica la decisione 2004/20/CE per trasformare l'Agenzia esecutiva per l'energia intelligente in Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione(23),

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0098/2012),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi, e che, a norma dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, espleta tali compiti in cooperazione con gli Stati membri sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.  concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

4.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011 – 2011/2201(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(24),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(25),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori per l'esercizio 2010,

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  visti la relazione annuale della Commissione sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010, presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2011)0643), e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SEC(2011)1189),

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(26),

–  vista la dichiarazione(27) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alle agenzie esecutive per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 (06084/2012 – C7-0052/2012), e rilevando che il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno rifiutato per la prima volta di raccomandare la concessione del discarico,

–  visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(28), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari(29), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–  visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari(30), in particolare l'articolo 66, commi primo e secondo,

–  vista la decisione 2004/858/CE della Commissione, del 15 dicembre 2004, che istituisce un'agenzia esecutiva, denominata «Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica», per la gestione dell'azione comunitaria nel settore della sanità pubblica, a norma del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio(31),

–  vista la decisione 2008/544/CE della Commissione, del 20 giugno 2008, che modifica la decisione 2004/858/CE per trasformare la denominazione Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica in Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori(32),

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0098/2012),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi, e che, a norma dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, espleta tali compiti in cooperazione con gli Stati membri sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.  concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

5.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011 – 2011/2201(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(33),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(34),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esercizio 2010,

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  visti la relazione annuale della Commissione sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010, presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2011)0643), e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SEC(2011)1189),

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(35),

–  vista la dichiarazione(36) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alle agenzie esecutive per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 (06084/2012 – C7-0052/2012), e rilevando che il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno rifiutato per la prima volta di raccomandare la concessione del discarico,

–  visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(37), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari(38), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–  visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari(39), in particolare l'articolo 66, commi primo e secondo,

–  vista la decisione 2008/37/CE della Commissione, del 14 dicembre 2007, che istituisce l'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per la gestione del programma specifico comunitario «Idee», nel settore della ricerca di frontiera, a norma del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio(40),

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0098/2012),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi, e che, a norma dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, espleta tali compiti in cooperazione con gli Stati membri sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.  concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

6.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per la ricerca per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011 – 2011/2201(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(41),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(42),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per la ricerca per l'esercizio 2010,

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  visti la relazione annuale della Commissione sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010, presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2011)0643), e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SEC(2011)1189),

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva par la ricerca relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(43),

–  vista la dichiarazione(44) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alle agenzie esecutive per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 (06084/2012 – C7-0052/2012), e rilevando che il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno rifiutato per la prima volta di raccomandare la concessione del discarico,

–  visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(45), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari(46), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–  visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari(47), in particolare l'articolo 66, commi primo e secondo,

–  vista la decisione 2008/46/CE della Commissione, del 14 dicembre 2007, che istituisce l'Agenzia esecutiva per la ricerca per la gestione di talune parti dei programmi specifici comunitari Persone, Capacità e Cooperazione nel settore della ricerca, a norma del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio(48),

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0098/2012),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi, e che, a norma dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, espleta tali compiti in cooperazione con gli Stati membri sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.  concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per la ricerca per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per la ricerca, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

7.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011 – 2011/2201(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(49),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(50),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto per l'esercizio 2010,

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  visti la relazione annuale della Commissione sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010, presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2011)0643), e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SEC(2011)1189),

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(51),

–  vista la dichiarazione(52) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alle agenzie esecutive per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 (06084/2012 – C7-0052/2012), e rilevando che il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno rifiutato per la prima volta di raccomandare la concessione del discarico,

–  visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(53), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari(54), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–  visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari(55), in particolare l'articolo 66, commi primo e secondo,

–  vista la decisione 2007/60/CE della Commissione, del 26 ottobre 2006, che istituisce un'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea dei trasporti a norma del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio(56),

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0098/2012),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi, e che, a norma dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, espleta tali compiti in cooperazione con gli Stati membri sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.  concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

8.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti relativi all'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione (COM(2011)0473 – C7-0256/2011 – 2011/2201(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(57),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(58),

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  vista la comunicazione della Commissione del 1° giugno 2011 dal titolo «Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2010» (COM(2011)0323),

–  visti la relazione annuale della Commissione sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010, presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2011)0643), e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SEC(2011)1189),

–  viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 e le sue relazioni speciali, accompagnate dalle risposte delle istituzioni(59),

–  vista la dichiarazione(60) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alla Commissione per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (06081/1/2012 – C7-0053/2012), e rilevando che il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno rifiutato per la prima volta di raccomandare la concessione del discarico,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alle agenzie esecutive per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 (06084/2012 – C7-0052/2012),

–  visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(61), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari(62), in particolare l'articolo 14, paragrafi 2 e 3,

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0098/2012),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 318 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la Commissione sottopone i conti concernenti le operazioni del bilancio e comunica un bilancio finanziario che espone l'attivo e il passivo dell'Unione;

1.  approva la chiusura dei conti relativi all'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e agenzie esecutive e nella sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2010(63);

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

9.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione e agenzie esecutive (COM(2011)0473 – C7-0256/2011 – 2011/2201(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(64),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(65),

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  vista la comunicazione della Commissione del 1° giugno 2011 dal titolo «Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2010» (COM(2011)0323),

–  visti la relazione annuale della Commissione sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010, presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2011)0643), e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SEC(2011)1189),

–  viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 e le sue relazioni speciali, accompagnate dalle risposte delle istituzioni(66),

–  vista la dichiarazione(67) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alla Commissione per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (06081/1/2012 – C7-0053/2012), e rilevando che il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno rifiutato per la prima volta di raccomandare l'approvazione del discarico,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alle agenzie esecutive per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 (06084/2012 – C7-0052/2012), e rilevando che il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno rifiutato per la prima volta di raccomandare l'approvazione del discarico,

–  visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(68), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari(69), in particolare l'articolo 14, paragrafi 2 e 3,

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0098/2012),

A.  considerando che l'Europa è confrontata a una grave crisi di bilancio e finanziaria, che può provocare una crisi di fiducia nei confronti dell'Unione, e che è di fondamentale importanza che l'Unione dia l'esempio in materia di buona gestione pubblica tramite la Commissione, che si occupa dell'esecuzione del bilancio dell'Unione; considerando che la buona gestione pubblica è un elemento necessario ai fini del mantenimento della nota AAA dell'Unione europea, che è importante in particolare per tener fede all'impegno di garantire un importo di 60 000 000 000 EUR per il Meccanismo europeo di stabilità finanziaria;

B.  considerando che il 2010 è il primo esercizio interamente coperto dal trattato di Lisbona, con nuove procedure di bilancio e l'istituzione del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), nonché del Consiglio europeo oltre alla Presidenza di turno del Consiglio; considerando che il 2010 è anche il primo anno della nuova strategia Europa 2020;

C.  considerando che ai fini del buon governo è necessario fissare gli obiettivi politici prima di adottare gli strumenti giuridici per il loro conseguimento e che gli strumenti giuridici vigenti che non sono pienamente conformi agli obiettivi devono essere modificati;

D.  considerando che quando sono in gioco fondi pubblici è necessario prevedere disposizioni adeguate in materia di trasparenza, rendicontabilità e audit pubblico; considerando che, per il diciassettesimo anno consecutivo, la Corte dei conti non è stata in grado di presentare una dichiarazione di affidabilità positiva sul bilancio dell'Unione;

E.  considerando che l'articolo 287, paragrafo 1, secondo comma, TFUE impone alla Corte dei conti di presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione in cui attesta l'affidabilità dei conti e la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, e stabilisce altresì che detta dichiarazione può essere completata da valutazioni specifiche per ciascuno dei settori principali dell'attività dell'Unione;

F.  considerando che oltre il 90% degli errori sono rilevati al di fuori della Commissione al livello delle autorità degli Stati membri e dei beneficiari finali (relazione annuale, punto 1.22);

G.  considerando che nella maggioranza dei casi in cui sono stati rilevati errori nel settore della politica di coesione, le autorità degli Stati membri disponevano di informazioni sufficienti per rilevare e correggere gli errori prima di certificare la spesa alla Commissione (relazione annuale, punto 4.25);

H.  considerando che è necessario distinguere tra le autorità nazionali che hanno istituito sistemi di supervisione e controllo funzionanti e le autorità nazionali che sono responsabili di sistemi solo parzialmente efficaci, al fine di evitare oneri aggiuntivi per tutti gli Stati membri;

I.  considerando che la mancanza di un serio interesse da parte degli Stati membri per la procedura di discarico potrebbe essere dovuta all'insufficienza degli sforzi compiuti dalla Commissione per individuare pubblicamente, in modo chiaro e inequivocabile e con prove sufficienti gli Stati membri, le regioni e i programmi che non raggiungono risultati soddisfacenti nella gestione dei fondi europei;

J.  considerando che le dichiarazioni nazionali sulla gestione obbligatorie, rilasciate e firmate a livello ministeriale e debitamente controllate da un revisore esterno, costituiscono uno strumento necessario per contrastare la mancanza di responsabilità di alcune autorità nazionali per quanto concerne l'utilizzo e la gestione dei fondi europei;

K.  considerando che il maggiore ricorso ai prefinanziamenti da parte della Commissione ha implicazioni per lo svolgimento degli audit della Corte dei conti e che la Corte dei conti potrebbe adattare la sua metodologia a questa nuova situazione al fine di garantire l'utilità delle sue informazioni per l'autorità di discarico;

L.  considerando che l'Unione ha più che mai bisogno di un forte, indipendente ed efficiente organo di revisori contabili realmente esterno, il che ovviamente significa che – per rispetto dei contribuenti – i membri della Corte dei conti non dovrebbero mai essere designati per ragioni politiche ma soltanto per merito professionale;

M.  considerando che il ricorso a strumenti finanziari innovativi e complessi deve essere controbilanciato da una piena trasparenza, tra cui la pubblicazione dei dati completi di tutti i beneficiari finali, e da norme chiare in materia di rendicontazione, onde evitare qualsiasi rischio per il bilancio e la reputazione dell'Unione;

N.  considerando che gli Stati membri devono cooperare con la Commissione per garantire che gli stanziamenti siano utilizzati in conformità dei principi di sana gestione finanziaria;

O.  considerando che gli Stati membri, anche se hanno una struttura federale, sono responsabili di fronte al mondo esterno e all'Unione;

P.  considerando che è necessario affrontare in modo più efficace le questioni relative alla conformità e all'esecuzione per rafforzare la legittimità dell'Unione;

Q.  considerando che l'evoluzione costante della dichiarazione di affidabilità della Corte dei conti nei corso degli anni ha permesso di identificare i settori in cui la gestione degli Stati membri e della Commissione va migliorata;

R.  considerando che la Corte dei conti ancora una volta non è stata in grado di fornire una dichiarazione di affidabilità positiva per quanto riguarda la legittimità e la regolarità dei pagamenti, il che è deplorevole;

Azioni prioritarie per la Commissione

1.  invita la Commissione a presentare al Parlamento un piano d'azione per la realizzazione delle seguenti azioni prioritarie:

   un attento monitoraggio dell'uso degli strumenti di ingegneria finanziaria (SIF) di cui al paragrafo 21 della presente risoluzione,
   il miglioramento e il rafforzamento dell'affidabilità della catena di responsabilità, di cui al paragrafo 36 della presente risoluzione,
   il riesame del maggiore ricorso ai prefinanziamenti, di cui al paragrafo 56 della presente risoluzione,
   la creazione di un efficace meccanismo sanzionatorio nel settore della politica di coesione, di cui al paragrafo 124 della presente risoluzione;

La dichiarazione di affidabilità della Corte dei conti
Affidabilità dei conti – giudizio senza riserve

2.  constata che i conti annuali dell'Unione per l'esercizio finanziario 2010 presentano un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria dell'Unione al 31 dicembre 2010 e dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data;

3.  prende atto del paragrafo di enfasi concernente una modifica della politica contabile della Commissione relativa agli strumenti di ingegneria finanziaria (SIF), secondo cui i rischi di inesattezze rilevanti permangono sebbene i conti abbiano ottenuto un giudizio senza riserve dal 2007; invita la Commissione a esaminare annualmente se il nuovo meccanismo adottato rispecchia fedelmente la realtà soggiacente;

Legittimità e regolarità delle entrate – giudizio senza riserve

4.  prende atto con soddisfazione che le entrate su cui sono basati i conti per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2010 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari;

Legittimità e regolarità degli impegni – giudizio senza riserve

5.  prende atto con soddisfazione che gli impegni su cui sono basati i conti per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2010 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittimi e regolari;

Legittimità e regolarità dei pagamenti – giudizio negativo

6.  esprime profondo rammarico per il fatto che i pagamenti sono ancora inficiati da errori in misura rilevante;

7.  constata che il giudizio negativo della Corte dei conti si basa sull'osservazione che i sistemi di supervisione e controllo sono solo parzialmente efficaci e che, di conseguenza, i pagamenti sono inficiati da un tasso di errore che si attesta con ogni probabilità al 3,7%;

8.  ricorda che il tasso di errore più probabile per i pagamenti nell'esercizio finanziario 2009 era stimato al 3,3%;

9.  è preoccupato per questo aumento, in quanto esso inverte la tendenza positiva registrata negli ultimi anni; invita la Commissione a conseguire una tendenza verso un calo costante del tasso di errore, come richiesto in precedenti relazioni sul discarico;

10.  imputa questa evoluzione principalmente al forte aumento del 7,7% del tasso di errore più probabile registrato nel settore della coesione, dell'energia e dei trasporti;

Questioni orizzontali
Strumenti di ingegneria finanziaria (SIF)

11.  ricorda che la Commissione sostiene un maggiore ricorso agli SIF nel prossimo quadro finanziario pluriennale(70), sebbene essa stessa riconosca che si tratta di strumenti ad alto rischio(71); rileva che gli SIF integrano, piuttosto di sostituire, i finanziamenti esistenti e presentano il vantaggio di poter essere utilizzati più di una volta;

12.  è profondamente preoccupato per la mancanza di informazioni sull'esecuzione degli attuali SIF che risulta riguardare tutti i settori (relazione annuale, punti 1.31 e 1.33);

13.  si rammarica per l'assenza di obblighi formali di fornire informazioni e prende atto degli sforzi compiuti dalla Commissione per ottenere informazioni dagli Stati membri sull'attuale ricorso agli SIF nel quadro del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); accoglie con favore la relazione di sintesi sulle informazioni raccolte dalla Commissione sugli strumenti di ingegneria finanziaria applicati dagli Stati membri con i contributi del FESR – situazione al 31 dicembre 2010' (relazione di sintesi sugli SIF), che è stata presentata alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo; osserva che sono stati creati SIF con una dotazione complessiva pari a circa 8 100 000 000 EUR e che, alla fine del 2010, i pagamenti eseguiti dai programmi operativi 2007-2013 a favore di tali strumenti ammontavano a circa 5 200 000 000 EUR (relazione annuale, punto 4.32);

14.  deplora che la Commissione abbia ricevuto informazioni solo su circa il 75% dei contributi totali destinati agli SIF per le imprese(72); è preoccupato per il fatto che le informazioni pervenute dagli Stati membri differiscono in termini di completezza e precisione e che un numero limitato di Stati membri o di regioni non hanno fornito un feedback o non hanno compilato i formulari per il monitoraggio; rileva che ciò impedisce alla Commissione di coprire tutti gli SIF al 31 dicembre 2010;

15.  sottolinea che:

   il numero esatto e il volume dei fondi specifici creati
  

(la Commissione stima che in Francia e in Italia esistano circa 92 fondi specifici, per i quali non sono pervenute relazioni di controllo o sono disponibili solo informazioni insufficienti, oltre ai quasi 300 fondi specifici per i quali sono disponibili informazioni(73)),

   gli indicatori con livelli obiettivo sull'efficacia degli SIF
  

(ad esempio, il numero di investimenti nelle piccole e medie imprese, i posti di lavoro creati o salvaguardati, le risorse addizionali mobilizzate a livello di impresa o di fondo specifico(74)), e

   gli indicatori sull'efficienza e l'economia degli SIF
  

(ad esempio, i costi di gestione e la questione se essi forniscono incentivi per un migliore utilizzo dei fondi, informazioni sull'entrata e l'uscita dai fondi, e informazioni sulle rimanenze dei fondi al termine del periodo di programmazione(75))

  

sono elementi importanti e indispensabili per poter valutare il ricorso agli SIF, e si rammarica profondamente che queste informazioni non siano ancora pienamente disponibili;

16.  prende atto e si rammarica delle osservazioni della Corte dei conti, principalmente nel settore della politica di coesione, per quanto riguarda la dotazione eccessiva degli SIF che consente di eludere la regola n+2 (relazione annuale, esempio 4.4, a), i ritardi e la lentezza dell'esecuzione degli SIF (relazione annuale, esempio 4.4, b), la disposizione irregolare in materia di liquidazione (relazione annuale, esempio 4.4, c), i contributi finanziari versati mediante un unico pagamento non appena costituita la struttura giuridica dello SIF (relazione annuale, punto 4.34) e i problemi per l'esecuzione di verifiche adeguate sugli SIF (relazione annuale, punti 4.35 e 4.36);

17.  ritiene che tali constatazioni abbiano origine dalla base giuridica inadeguata per gli SIF; è preoccupato per il fatto che le regole applicabili a questi strumenti non prevedono incentivi appropriati per un loro utilizzo efficace; è altresì preoccupato per il fatto che essi lasciano un eccessivo margine di flessibilità per gli Stati membri; plaude, tuttavia, ai recenti miglioramenti nella definizione di una base giuridica per gli SFI; evidenzia le seguenti principali lacune nella base giuridica che, all'epoca, era un regolamento del Consiglio(76):

   disposizioni insufficienti per favorire una rapida applicazione degli SIF,
   disposizioni insufficienti sugli obblighi relativi all'effetto leva e al carattere rinnovabile degli SIF,
   disposizioni insufficienti per evitare le dotazioni eccessive,
   disposizioni insufficienti per mettere in atto modalità per le spese di gestione che creino incentivi a utilizzare gli SIF nel modo più efficiente possibile,
   disposizioni insufficienti sulle rimanenze dei fondi al termine del periodo di programmazione,
   condizioni di ammissibilità poco chiare per il capitale di esercizio,
   possibilità di ricorso ingiustificato al trattamento preferenziale del settore privato;

18.  condivide il parere della Corte dei conti secondo cui le risorse restituite agli strumenti finanziari e gli introiti ottenuti da questi ultimi non dovrebbero essere riassegnati prima della chiusura del programma operativo, bensì dovrebbero essere restituiti ai rispettivi strumenti finanziari (parere della Corte dei conti n. 7/2011(77), pag. 11); si attende che tale raccomandazione sia tenuta seriamente in considerazione nell'ambito la procedura legislativa relativa alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sugli strumenti strutturali (COM(2011)06152011/0276(COD));

19.  si compiace del fatto che gli articoli 130 e 131 della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio annuale dell'Unione (COM(2010)08152010/0395(COD)) prevedono la possibilità di determinare la durata degli strumenti finanziari; chiede alla Commissione di presentargli una sintesi delle misure in grado di prevenire i rischi per il bilancio dell'Unione posti dagli SFI;

20.  constata che gli SIF sono presenti anche in altri settori; ritiene che senza un coordinamento adeguato questi strumenti rischino di sovrapporsi e di essere utilizzati in modo incoerente; invita pertanto la Corte dei conti a effettuare un controllo trasversale degli SIF in tutti i settori;

21.  invita la Commissione a considerare come un'azione prioritaria un attento monitoraggio dell'uso degli SIF, in particolare attraverso:

   una valutazione obiettiva e critica del uso fatto finora degli SIF nel quadro della politica di coesione nel periodo di programmazione 2007-2013, tenendo conto in particolare delle osservazioni della Corte dei conti, nonché degli insegnamenti e delle conclusioni che ne derivano, e la presentazione al Parlamento di una relazione sui risultati della valutazione;
   la fornitura di una valutazione del rischio che esamini i diversi SFI distintamente e che tenga conto della struttura di rischio del beneficiario di SFI;
   il completamento del processo di raccolta delle informazioni presso gli Stati membri sulle questioni che non sono ancora trattate interamente, quali il numero esatto e il volume dei fondi specifici e gli indicatori pertinenti sull'efficacia, l'efficienza e l'economia degli SIF; la messa a punto di meccanismi intesi a far rispettare agli Stati membri i loro obblighi d'informativa;
   la presentazione di una relazione annuale al Parlamento, nel contesto della procedura di discarico, sull'uso degli SIF negli Stati membri, inclusi gli indicatori sull'efficacia, l'efficienza e l'economia degli SIF, e sulle modalità con cui la Commissione coordina, garantisce la coerenza e limita il rischio di sovrapposizioni tra i diversi settori di attività;

Responsabilità della Commissione e prese di posizione dei suoi responsabili

22.  rammenta che, a norma dell'articolo 317 del TFUE, la Commissione dà esecuzione al bilancio «sotto la propria responsabilità»; sottolinea che quando la Commissione esegue il bilancio mediante gestione concorrente, le funzioni di esecuzione sono delegate agli Stati membri, a norma dell'articolo 53 ter del regolamento finanziario;

23.  ribadisce(78) che incombe pertanto alla Commissione la responsabilità primaria in materia di gestione dei fondi dell'Unione in questione e che, di conseguenza, la Commissione è tenuta ad adottare misure che garantiscano la legittimità e la regolarità nonché la sana gestione finanziaria;

24.  sottolinea l'impossibilità che la Commissione trasferisca la propria responsabilità finanziaria agli Stati membri, anche qualora siano state riscontrate carenze manageriali o irregolarità al livello di uno Stato membro;

25.  è del parere che un uso razionale dei termini «gestione concorrente» debba fondarsi sul principio fondamentale secondo cui l'Unione delega alcune delle sue competenze agli Stati membri e che questi ultimi sono obbligati a svolgere la loro parte di lavoro conformemente agli atti normativi dell'Unione; chiede la piena attuazione del punto 44 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 concluso tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria(79); ritiene che le sintesi annuali delle revisioni contabili e delle dichiarazioni disponibili debbano essere rese pubbliche onde contribuire a migliorare la gestione del bilancio dell'Unione;

26.  rileva lo stretto nesso tra la responsabilità ultima della Commissione per l'esecuzione del bilancio e il significato della procedura di discarico; sottolinea che la responsabilità ultima della Commissione in materia di esecuzione del bilancio copre anche le carenze dei sistemi di gestione e di controllo degli Stati membri;

27.  sottolinea che la responsabilità finanziaria è e resterà indivisibile e rammenta l'articolo 53 ter, paragrafo 4, del regolamento finanziario, secondo cui «per assicurarsi che l'impiego dei fondi sia conforme alla normativa pertinente, la Commissione ricorre a procedure di liquidazione dei conti o a meccanismi di rettifiche finanziarie che le permettano di assumere la responsabilità finale nell'esecuzione del bilancio» (evidenziazione aggiunta);

28.  sottolinea in tale contesto l'importanza delle prese di posizione dei responsabili della gestione in seno alla Commissione; prende atto, tuttavia, delle osservazioni generali della Corte dei conti in merito alle relazioni annuali di attività della Commissione, in cui si rileva l'assenza di linee guida sul calcolo del tasso d'errore residuo o del rischio residuo; constata inoltre che tali elementi hanno assunto importanza all'atto di stabilire se la necessità o meno di formulare una riserva (relazione annuale, punti 1.19 e 1.20); teme che ciò si traduca in un'applicazione incoerente tra le diverse direzioni generali;

29.  prende atto altresì delle osservazioni della Corte dei conti in merito alle seguenti relazioni annuali di attività (RAA):

   la riserva riguardo alle misure di sviluppo rurale nell'ambito dell'asse 2 non avrebbe dovuto essere sciolta (relazione annuale, punto 3.53); il calcolo dei tassi d'errore residuo per i programmi di aiuto presenta diverse carenze (relazione annuale, punto 3.54);
   l'importo a rischio stimato che figura nelle relazioni annuali di attività della Direzione generale della Politica regionale (DG REGIO) e della Direzione generale dell'Occupazione, degli affari sociali e dell'inclusione (DG EMPL) potrebbe essere stato sottovalutato (relazione annuale, allegato 4.3);
   il calcolo del tasso di errore residuo figurante nelle relazioni annuali di attività della Direzione generale dell'Allargamento riguarda appena il 30% dei pagamenti effettuati (relazione annuale, punto 5.33);
   la relazione annuale di attività di EuropeAid fornisce soltanto una valutazione parzialmente corretta della gestione finanziaria sotto il profilo della regolarità (relazione annuale, punto 5.34);
   avrebbe dovuto inoltre essere mantenuta la riserva in merito al Sesto programma quadro figurante nella relazione annuale di attività della Direzione generale della Società dell'informazione e dei media (relazione annuale, punto 6.47);

30.  rammenta alla Commissione che tutte le riserve figurano in allegato alla sua relazione di sintesi e sottolinea che, con l'adozione di tale «relazione di sintesi, la Commissione assume la completa responsabilità politica della gestione operata dai propri direttori generali e capi servizio, sulla base delle garanzie di affidabilità e delle riserve da loro espresse nelle relazioni annuali di attività»(80);

31.  sottolinea che in tal modo il Collegio e i Commissari si assumono la responsabilità finale per l'affidabilità e la completezza delle riserve formulate dai direttori generali e dai capi unità che fungono da «ordinatori delegati», rilevando altresì che la delega non esonera in alcun modo il Collegio e i Commissari dalla responsabilità finale;

32.  prende atto delle osservazioni della Corte dei conti in merito al parere generale del revisore interno e ritiene che, in assenza di un riesame sostanziale che tenga conto dei rilievi della Corte dei conti, l'utilità del parere generale resterà limitata;

33.  esprime preoccupazione per le osservazioni formulate dalla Corte dei conti riguardo alle relazioni annuali di attività e alla relazione di sintesi (relazione annuale, punti 1.17 - 1.25); ritiene che tali osservazioni debbano essere affrontate tempestivamente per salvaguardare il valore di tali documenti quali strumenti di rendicontazione; riconosce, nondimeno, che il calcolo di un tasso di errore residuo rappresenta soltanto uno dei metodi utilizzati dalla Commissione per la stima dell'importo a rischio; chiede alla Commissione di fornire orientamenti coerenti che andranno applicati da tutte le direzioni generali;

34.  prende atto del Libro verde della Commissione sul quadro dell'Unione europea in materia di governo societario(81) per il settore privato; constata inoltre i sostanziali progressi compiuti dalla Commissione per quanto riguarda l'adeguatezza della propria gestione interna in seguito alle vicende che hanno condotto alle dimissioni della Commissione Santer nel 1999;

35.  prende atto della dichiarazione sulla governance adottata dalla Commissione il 30 maggio 2007, che riguarda il funzionamento interno di tale istituzione, illustrandone le modalità di direzione e controllo nonché di interrelazione con i propri soggetti interessati; incoraggia la Commissione a migliorare ulteriormente la propria governance aziendale e a notificare all'autorità competente per il discarico le azioni e le misure adottate, in particolare:

   incorporando quegli elementi del governo societario richiesti o proposti dal diritto societario dell'Unione che sono di pertinenza per le istituzioni della stessa;
   adottando misure che consentano al Presidente di firmare i conti e di corredare questi ultimi:
   i.) di una descrizione dei rischi e delle incertezze che potrebbero incidere sul conseguimento degli obiettivi strategici, nonché di una dichiarazione in cui il Presidente, unitamente al Collegio dei Commissari, accetta la responsabilità della gestione del rischio; nonché
   ii.) di una dichiarazione ufficiale sul governo societario che indichi chiaramente a quali norme internazionali di governo societario aderisce la Commissione, unitamente a una spiegazione obiettiva e completa dei casi in cui è necessario distaccarsi dalle raccomandazioni del codice di governo societario (principio del «comply or explain»);

36.  invita la Commissione a considerare prioritari il miglioramento e il rafforzamento della catena di responsabilità, anche mediante:

   la messa a disposizione della commissione per il controllo dei bilanci di un quadro esaustivo delle sintesi annuali degli Stati membri; si rammarica del fatto che la Commissione non abbia finora fornito alcuna informazione sulle sintesi annuali, dal momento che, ignorando completamente il contenuto delle sintesi annuali, è impossibile considerare queste ultime dichiarazioni nazionali di gestione;
   il rilascio di una dichiarazione politica in cui accetta la propria irresponsabilità ultima e generale per l'esecuzione del bilancio, ivi inclusa la parte di bilancio eseguita tramite gestione concorrente;
   l'aggiunta della firma del Commissario competente alla RAA;
   la stesura delle RAA nel rispetto del principio di obiettività, evitando previsioni ottimistiche;
   la fornitura alle direzioni generali di orientamenti obbligatori, esaustivi e pertinenti, in particolare per quanto riguarda le modalità di previsione dei tassi di errore residuo e del rischio residuo in base al principio della prudenza;
   l'inserimento in ciascuna RAA di una motivazione esaustiva e affidabile del rapporto tra rischio residuo o tasso di errore residuo e il tasso di errore della Corte dei conti; chiede alla Commissione, in stretta collaborazione con la Corte dei conti, di esaminare la possibilità di allineare la propria metodologia di calcolo del tasso di errore residuo con quella utilizzata dalla Corte dei conti per individuare il tasso di errore più probabile;
   un riesame della metodologia alla base del parere generale del revisore interno e provvedimenti tesi a ovviare alle carenze individuate dalla Corte dei conti;
   un'analisi volta a determinare l'eventuale possibilità di migliorare il sistema di governance della Commissione, tenendo conto del suddetto Libro verde sul quadro dell'Unione europea in materia di governo societario per il settore privato;

Scuole europee

37.  deplora che, malgrado le ingenti risorse di bilancio previste per le scuole europee, queste ultime continuino a non espletare il loro compito principale di garantire la disponibilità di posti sufficienti nelle lingue richieste e in prossimità dei luoghi di lavoro e di residenza dei funzionari, avendo invece ampliato le loro attività ad altri settori dell'istruzione;

38.  riconosce che uno dei problemi fondamentali risiede nelle strutture decisionali e di finanziamento della convenzione sulle scuole europee; invita pertanto la Commissione a esaminare insieme agli Stati membri l'eventuale revisione di tale convenzione e a riferire entro il 31 dicembre 2012 sui progressi compiuti; le chiede nel frattempo di intensificare gli sforzi per conseguire suddetti obiettivi mediante un impiego più oculato delle risorse di bilancio stanziate;

Amministrazione della Commissione

39.  invita la Commissione a precisare i propri piani di trasloco, i costi che ne deriverebbero, l'entità degli spazi per uffici che verrebbero liberati e degli spazi aggiuntivi, nonché il numero di funzionari interessati nelle rispettive direzioni generali;

40.  chiede che la Commissione completi senza indugio l'esercizio di riclassificazione di tutti gli agenti temporanei dell'OLAF con controllo a durata indeterminata, come annunciato dal commissario Šefčovič nel questionario di preparazione del presente discarico(82);

41.  rileva che nel 2010, durante la procedura per l'approvazione dell'orario di lavoro flessibile (flexitime) e di congedi compensativi per prestazioni volontarie, la Commissione ha approvato circa 90 000 giorni supplementari di congedo per il proprio personale, il che equivale a circa 445 posti, sebbene l'articolo 56 dello statuto dei funzionari preveda che il lavoro straordinario effettuato da personale di grado AD5/AST5 non dia diritto a compensazione; chiede che sia precisato il costo totale per il contribuente dei congedi compensativi;

Responsabilità degli Stati membri

42.  rammenta che, ai sensi dell'articolo 317 TFUE, la Commissione europea dà esecuzione al bilancio «sotto la propria responsabilità» ma anche «in cooperazione con gli Stati membri»;

43.  sottolinea che i due ambiti di intervento soggetti ai più elevati tassi di errore («Coesione, trasporti ed energia» e «Agricoltura e risorse naturali») vengono attuati mediante gestione concorrente e deplora il fatto che i loro tassi di errore più probabili stimati ammontino, rispettivamente, al 7,7% e al 2,3%;

44.  si compiace in tale contesto del fatto che la Commissione abbia analizzato gli errori segnalati dalla Corte dei conti per gli esercizi 2006-2009, analisi in cui si evidenzia per la prima volta che, per quanto riguarda il FESR e il Fondo di coesione, tre Stati membri (Spagna, Italia e Regno Unito) hanno contribuito per il 59% agli errori cumulativi quantificabili riscontrati nel periodo in questione e che, per quanto riguarda il FSE, quattro Stati membri (Spagna, Portogallo, Regno Unito e Germania) sono responsabili del 68% degli errori quantificabili complessivamente rilevati nel periodo in questione nel settore della politica di coesione(83); rileva che, per quanto riguarda il FESR e il Fondo di coesione, la maggior parte degli errori riscontrati in Italia riguardavano le regioni Calabria, Campania e Puglia e che in Spagna un piccolo numero di programmi operativi nelle regioni di Andalusia, Valencia e Castiglia-La Mancia erano all'origine del 75% degli errori riscontrati in Spagna(84); osserva inoltre che anche la Spagna e l'Italia hanno contribuito in maniera significativa al tasso di errore dell'esercizio 2010;

45.  rileva che i problemi riscontrati in Italia in relazione al FESR «riguardano le carenze sistemiche individuate al livello delle autorità di audit e di gestione», nonché «l'applicazione delle norme in materia di appalti pubblici e selezione dei progetti, tra cui l'ammissibilità di progetti retroattivi»(85); rileva inoltre che in Spagna la ragione dei problemi risiede nella complessità del sistema di gestione e di controllo che «può comportare in pratica una ripartizione opaca delle responsabilità come pure l'assenza di un'efficace vigilanza da parte dell'autorità di gestione»(86);

46.  rammenta che i ministri delle finanze di Grecia, Italia e Spagna sono stati invitati a uno scambio di opinioni presso la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento e deplora che nessuno dei suddetti ministri si sia presentato per discutere con i deputati della commissione in oggetto delle risultanze della Corte dei conti, allo scopo di migliorare la gestione dei Fondi strutturali e, successivamente, della base giuridica; invita il suo Presidente a sollevare, in occasione della prossima riunione dei capi di Stato, la questione del rifiuto di detti ministri delle finanze di discutere pubblicamente questi importanti argomenti con la commissione competente del Parlamento;

47.  ricorda di aver invitato a più riprese la Commissione a presentare una proposta volta a introdurre l'obbligo delle dichiarazioni nazionali di gestione, rilasciate, pubblicate e debitamente verificate dalle competenti autorità di audit, nell'ambito della responsabilità ultima e generale della Commissione per l'esecuzione del bilancio dell'Unione; rileva che tali dichiarazioni nazionali di gestione dovrebbero contenere informazioni esaustive sull'impiego dei fondi dell'Unione;

48.  propone che il contenuto delle dichiarazioni nazionali firmate a livello di direzione generale sia conforme ai principi internazionali di revisione e risulti utile all'attività di audit della Corte dei conti, ispirandosi in particolare alle dichiarazioni delle autorità cui sono delegate competenze di gestione;

49.  rileva l'esistenza di sostanziali differenze tra le prestazioni amministrative degli Stati membri in materia di entrate e spese nell'ambito della gestione concorrente, in particolare per quanto riguarda l'individuazione di irregolarità, frodi ed errori e i controlli finanziari sia in ambito doganale sia riguardo alle modalità di spesa dei finanziamenti dell'Unione; è del parere che se tutti gli Stati membri garantissero prestazioni corrette nel solo ambito doganale, il bilancio dell'Unione potrebbe contare su un gettito (netto) supplementare di almeno 100 000 000 EUR; constata che la Commissione controlla a tutt'oggi le prestazioni amministrative in maniera reattiva e caso per caso, e pertanto non svolge un'analisi adeguata delle tendenze in grado di individuare i settori a rischio; invita la Commissione ad applicare la metodologia dell'analisi delle tendenze allo scopo di individuare i rischi finanziari e adottare provvedimenti volti a migliorare le prestazioni amministrative degli Stati membri;

Bulgaria e Romania

50.  prende atto con profonda inquietudine della relazione interlocutoria della Commissione sui progressi compiuti dalla Bulgaria nell'ambito del meccanismo di cooperazione e di verifica; esprime preoccupazione per lo stato a tutt'oggi desolante dell'ordinamento giuridico della Bulgaria; constata che sono in corso 27 procedimenti penali a fronte di un organico di 28 giudici; chiede delucidazioni riguardo a una serie di casi di presunte frodi ai danni di fondi dell'Unione in Bulgaria, che hanno causato la sospensione dei pagamenti nel 2008, in cui il pubblico ministero ha sospeso le indagini sebbene fossero ancora in corso in un altro Stato membro le indagini inerenti a casi analoghi basate sui medesimi fatti; esprime stupore per il fatto che in tutti i casi di frode ai danni di fondi dell'Unione promossi dinanzi agli organi giurisdizionali, i procedimenti penali siano stati sostituiti da ammende amministrative e che un ricorso in appello relativo a un caso importante di frode ai danni di fondi dell'Unione si sia protratto per oltre 18 mesi; deplora inoltre l'indifferenza dimostrata nei confronti della raccomandazione della Commissione nel non autorizzare la commissione nazionale per l'identificazione e la confisca dei beni della criminalità (CEPACA) ad effettuare la verifica preventiva del patrimonio di alti funzionari e di politici; esprime preoccupazione per il fatto che la pubblicazione uniforme, tempestiva e sistematica di sentenze motivate non sia la norma in Bulgaria; invita la Commissione a esercitare pressione sulle autorità giudiziarie affinché intensifichino gli sforzi di riforma e di attuazione senza indugio delle raccomandazioni della Commissione; chiede alla Commissione, a tale proposito, di rivelare l'entità dei finanziamenti destinati a sostenere l'impegno della Bulgaria ad attuare le riforme e di valutare la misura in cui i pagamenti hanno prodotto i risultati promessi; si attende notevoli miglioramenti nel corso del prossimo anno, con ulteriori esami e una serie di provvedimenti, definiti dalla Commissione in collaborazione con il governo bulgaro, tesi a ripristinare l'integrità dell'ordinamento giuridico della Bulgaria;

51.  prende atto con inquietudine della relazione interlocutoria della Commissione sui progressi compiuti dalla Romania nell'ambito del meccanismo di cooperazione e di verifica; constata tuttavia con soddisfazione la tendenza positiva rilevata nella capacità dell'agenzia nazionale per l'integrità (ANI) nel perseguire i casi di arricchimento indebito e nell'individuare conflitti d'interesse; osserva che i finanziamenti a favore dell'ANI sono stati incrementati con fondi dell'Unione; constata, tuttavia, con preoccupazione che ai fascicoli dell'ANI non viene dato un seguito uniforme e che tale seguito è spesso ritardato; si compiace del fatto che la Direzione nazionale anticorruzione (DNA) ha continuato a svolgere efficacemente le funzioni di procura nei casi di corruzione ad alto livello; rileva che nel 2011 è stato registrato un aumento del numero di rinvii a giudizio, decisioni dei tribunali e condanne che, insieme all'accelerazione delle cause dinanzi all'Alta Corte di cassazione e di giustizia, si è riflesso nell'aumento dell'85% delle decisioni definitive dei tribunali nei casi di competenza della DNA rispetto al 2011(87); esprime preoccupazione per i risultati di un'analisi delle sentenze in casi di corruzione e di alto livello, da cui emerge che il 60% delle pene è sospeso e che le condanne emesse sono spesso il minimo previsto dalla legge; esprime il proprio stupore per la prassi non soddisfacente relativa alla pubblicazione delle sentenze motivate nei termini previsti, che accresce il rischio di prescrizione in alcuni casi di corruzione di alto livello in ragione dei ritardi nella presentazione dei ricorsi a loro volta imputabili ai ritardi nella motivazione delle suddette sentenze; chiede alla Commissione di rivelare l'entità dei finanziamenti destinati a sostenere l'impegno della Romania a riformare il sistema giudiziario; si attende ulteriori miglioramenti entro il prossimo anno; invita la Commissione a incrementare la pressione sul governo rumeno affinché dia attuazione alle sue raccomandazioni; si attende che la Commissione inviti senza meno il governo rumeno a garantire che siano intensificati i suoi sforzi tesi a sviluppare una giurisprudenza coerente nel settore degli appalti pubblici; invita la Commissione a insistere con costanza e determinazione presso il governo rumeno sulla necessità di conformarsi alle raccomandazioni della Commissione e di elaborare un piano attuativo più chiaro e di più ampio respiro in vista dei preparativi per l'attuazione delle disposizioni del Codice penale e del Codice di procedura penale; si attende maggiori sforzi per quanto riguarda la confisca dei proventi di attività criminali in Romania; si attende inoltre che la Commissione vari una serie di provvedimenti, in collaborazione con il governo rumeno, al fine di migliorare l'integrità dell'ordinamento giuridico della Romania;

Prefinanziamenti

52.  constata che i prefinanziamenti sono ritenuti necessari affinché i beneficiari possano avviare l'azione concordata;

53.  prende atto delle osservazioni della Corte dei conti secondo cui la Commissione ha incrementato sensibilmente il ricorso ai prefinanziamenti tra il 2005 e il 2010 (relazione annuale, punto 1.28); esprime preoccupazione per la mancata liquidazione dei prefinanziamenti (relazione annuale, punto 1.29 e punto 86 del parere n. 6/2010 della Corte dei conti);

54.  esprime preoccupazione per l'influsso che hanno avuto i prefinanziamenti in particolare negli ambiti d'intervento «Aiuto esterno, sviluppo e allargamento» e «Ricerca e politiche interne»; constata un maggior ricorso ai prefinanziamenti e un tasso di errore generale al di sotto del 2% nei due settori citati; prende atto, inoltre, delle conclusioni della Corte dei conti, secondo cui i prefinanziamenti non contengono errori rilevanti laddove i pagamenti intermedi e finali permangono inficiati da errori rilevanti (relazione annuale, punti 5.35 e 6.48);

55.  esprime la convinzione che, versando ingenti volumi di prefinanziamenti, la Commissione si assume un accresciuto rischio finanziario, ad esempio in caso di insolvenza dei beneficiari, come pure un accresciuto rischio per quanto riguarda la legittimità e la regolarità, dal momento che l'accettazione dei costi dichiarati dai beneficiari è rinviata a una data successiva;

56.  è del parere che sia più efficiente prevenire le irregolarità che ovviare a pagamenti indebiti ex post mediante recuperi; invita pertanto la Commissione a riesaminare in via prioritaria l'accresciuto ricorso ai prefinanziamenti e ai meccanismi di controllo e di audit:

   comunicando al Parlamento le ragioni per cui ha fatto maggior ricorso ai prefinanziamenti tra il 2005 e il 2010;
   adeguando il ricorso ai prefinanziamenti nei vari programmi a un livello che garantisca il necessario fondo cassa affinché il beneficiario possa avviare il progetto, salvaguardando nel contempo anche gli interessi finanziari dell'Unione e informando il Parlamento di conseguenza;

Impegni di bilancio non ancora liquidati

57.  rammenta che gli impegni di bilancio non ancora liquidati sono impegni stanziati ma non utilizzati (ossia pagati) e sono per lo più riconducibili ai programmi pluriennali (ad esempio, la coesione), in cui gli stanziamenti sono impegnati nei primi anni del periodo di programmazione laddove i relativi pagamenti sono effettuati gradualmente nell'arco dell'intero periodo di programmazione;

58.  rileva che un elevato livello di impegni non liquidati potrebbe essere rivelatore di problemi incontrati degli Stati membri nell'assorbimento degli importi assegnati;

59.  osserva che nel 2010 la Corte dei conti ha riscontrato un incremento vicino al 10% degli impegni da liquidare, i quali hanno raggiunto approssimativamente un importo di 194 000 000 000 EUR (relazione annuale, punto 1.43 e il grafico 1.2), il che corrisponde a quasi tre anni di spesa al ritmo attuale;

60.  ritiene che, per quanto riguarda il periodo di programmazione 2007-2013, sussista il rischio che:

   gli stanziamenti impegnati debbano essere spesi più velocemente del solito, incrementando in tal modo il rischio di errore;
   alla fine del periodo di programmazione 2007-2013, gli Stati membri possano cercare di assorbire tutti gli importi impegnati, finendo con il concorrere al finanziamento di progetti già attuati e finanziati a titolo dei fondi nazionali (i cosiddetti progetti «retroattivi», che non sono passati attraverso il sistema di gestione e di controllo dell'Unione e che risultano pertanto più soggetti a errore);

61.  invita la Commissione a fornire informazioni sull'entità degli impegni non liquidati per ciascuno Stato membro, nonché sulla sua cooperazione con gli Stati membri nell'individuare e gestire i settori di rischio per quanto riguarda gli aspetti dell'assorbimento e della regolarità;

Contributi alle agenzie decentrate e alle imprese comuni a titolo del bilancio

62.  rileva che il contributo dell'Unione per l'esercizio 2010 ammontava a 620 000 000 EUR a favore delle agenzie decentrate e ad oltre 500 000 000 EUR a favore delle imprese comuni; prende atto di alcune difficoltà nel reperire informazioni circa il contributo dell'Unione a favore delle agenzie; invita la Commissione a fornire ogni anno all'autorità competente per il discarico informazioni consolidate sui finanziamenti annui totali per agenzia/impresa comune a titolo del bilancio generale dell'Unione, quali ad esempio:

   il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'agenzia/impresa comune,
   l'importo dei fondi provenienti dal recupero dell'eccedenza,
   il contributo complessivo dell'Unione a favore dell'agenzia//impresa comune,
   l'importo del contributo dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA), ove applicabile;

63.  si attende che la Commissione, in questo periodo di crisi finanziaria, eviti di incrementare il bilancio delle agenzie e che prenda addirittura in considerazione la possibilità di ridurre il contributo dell'Unione al loro bilancio, in base a una valutazione delle loro priorità;

64.  invita la Commissione a elaborare linee guida per modelli che potrebbero essere utilizzati da tutte le agenzie/imprese comuni per la stesura del programma annuale di lavoro e della relazione annuale di attività, onde garantire ragionevolmente la possibilità di valutare i risultati rispetto agli obiettivi previsti;

65.  invita la Commissione a fornirgli un quadro esaustivo dei criteri e dei meccanismi di verifica utilizzati al fine di evitare conflitti d'interesse e fenomeni di «porte girevoli» per le agenzie/imprese comuni;

Il bilancio dell'Unione e la crisi finanziaria e di bilancio

66.  manifesta inquietudine per il perdurare della crisi finanziaria e di bilancio negli Stati membri ed è del parere che la crisi in questione comporti diversi tipi di rischi per il bilancio dell'Unione:

   rischi finanziari riguardo ai prestiti concessi agli Stati membri;
   rischi finanziari riguardo alle entrate;

67.  rammenta che sei Stati membri (Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Portogallo e Romania) sono attualmente considerati «Stati membri in difficoltà», in quanto beneficiano di assistenza sotto forma di prestiti a titolo dello strumento a sostegno della bilancia dei pagamenti (BdP), di prestiti concessi a titolo del Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) o di aiuti nell'ambito dei prestiti alla Grecia (Greek loadn facility);

68.  rileva che il bilancio dell'Unione garantisce prestiti nell'ambito dello strumento BdP (prestiti erogati al 31 dicembre 2010 per un importo di circa 12 000 000 000 EUR) e del MESF (nessun importo erogato al 31 dicembre 2010)(88); rileva inoltre che l'esposizione creditizia massima dei prestiti che si possono concedere nell'ambito dello strumento BdP e del MESF ammonta, rispettivamente, a 50 000 000 000 EUR (articolo 1, paragrafo 1, secondo comma del regolamento (CE) n. 332/2002 del Consiglio(89)) e a 60 000 000 000 EUR(90); pone in evidenza che l'importo complessivo (110 000 000 000 EUR) è pressoché equivalente a un bilancio annuale dell'Unione, dal momento che i pagamenti totali a titolo di tale bilancio ammontavano nel 2010 approssimativamente a 122 000 000 000 EUR(91);

69.  manifesta inquietudine per il fatto che nella sua relazione annuale 2010 la Corte dei conti non abbia prestato sufficiente attenzione a queste nuove sfide nell'Unione; deplora in particolare che la Corte dei conti non faccia sufficientemente riferimento a tali rischi per il bilancio dell'Unione e sottolinea la necessità che la Corte riconosca al Meccanismo europeo di stabilità un ruolo di primo piano nel lavoro che svolgerà in futuro;

70.  ricorda che non è stato previsto un fondo di garanzia che tuteli il bilancio da eventuali richieste su tali garanzie; invita pertanto la Commissione a valutare l'eventuale necessità di istituire un fondo di garanzia a copertura di potenziali perdite, analogamente al Fondo di garanzia per le azioni esterne, nell'intento di tutelare il bilancio dell'Unione;

71.  sottolinea che, al 30 settembre 2011, l'EFSF aveva sottoscritto prestiti per l'ammontare di 48 500 000 000 EUR su un importo totale di 60 000 000 000 EUR; incoraggia la Corte dei conti a presentare una relazione sulle operazioni dell'EFSF e, in particolare, sui meccanismi di controllo istituiti dalla Commissione, entro la fine del 2012;

72.  rammenta che le entrate del bilancio dell'Unione provengono da diverse fonti; ribadisce che, fatte salve le altre entrate, il bilancio è finanziato integralmente tramite risorse proprie; constata che, in particolare il reddito nazionale lordo (RNL), che corrisponde al 73% delle entrate totali, proviene dai bilanci nazionali degli Stati membri(92);

73.  è del parere che tanto più si aggrava la situazione finanziaria in taluni Stati membri, tanto maggiori saranno le difficoltà che questi ultimi incontreranno per contribuire al bilancio dell'Unione; esprime la convinzione che ciò metta a repentaglio le entrate del bilancio dell'Unione provenienti dagli «Stati membri in difficoltà», i quali potrebbero essere indotti ad indebitarsi ulteriormente per finanziare il bilancio dell'Unione o per concorrere al finanziamento di taluni programmi di aiuto;

74.  rileva che le risorse RNL provenienti dagli Stati membri in difficoltà rappresentano circa il 6% delle risorse RNL totali per l'esercizio 2010(93);

75.  rileva inoltre l'incremento dei tassi di cofinanziamento a carico degli Stati membri in difficoltà per quanto riguarda il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), i Fondi strutturali, il Fondo di coesione e il Fondo europeo per la pesca; si attende che tassi più elevati di cofinanziamento permettano di effettuare investimenti più consistenti soprattutto negli Stati membri in difficoltà; rileva in tale contesto l'accresciuto ruolo di controllo e di vigilanza che è chiamata a svolgere la Commissione;

Strumento europeo di stabilità finanziaria (EFSF) e Meccanismo europeo di stabilità (MES)

76.  disapprova il fatto che il Consiglio si è avvalso dell'articolo 122 TFUE nel 2010 per istituire lo Strumento europeo di stabilità finanziaria (EFSF) in quanto l'articolo in questione si applica unicamente alle calamità naturali e non a quelle di natura economica; esprime preoccupazione per il fatto che l'EFSF non prevede alcun elemento di controllo democratico da parte del Parlamento, né di audit da parte della Corte dei conti; disapprova fermamente il fatto che l'EFSF non preveda neppure un audit pubblico esterno;

77.  prende atto della recente firma del trattato sul MES da parte degli Stati membri; ricorda la propria risoluzione del 23 marzo 2011(94) , in cui ha messo in guardia circa l'opportunità di istituire il Meccanismo europeo permanente di stabilità (MES) al di fuori del quadro istituzionale dell'Unione, in quanto tale decisione comporta problemi per il meccanismo di controllo delle istituzioni dell'Unione; condivide le preoccupazioni espresse dal alcune Istituzioni superiori di controllo (ISC) secondo cui il trattato non è dotato delle necessarie disposizioni che garantiscano un efficace audit esterno;

78.  rinnova il proprio invito al Consiglio e agli Stati membri affinché prendano debitamente in esame le seguenti questioni relative all'attuazione del MES:

   garantire nello statuto del MES le opportune modalità di svolgimento degli audit pubblici esterni per quanto riguarda la legittimità, la regolarità e l'efficacia, nel rispetto delle norme di revisione contabile riconosciute a livello internazionale, tenuto conto dei seguenti documenti:
   i.) risoluzione del comitato di contatto delle Istituzioni superiori di controllo (ISC) dell'Unione europea, del 14 ottobre 2011, concernente la dichiarazione delle ISC della zona euro sull'audit esterno del MES (CC-R-2011-01)(95), e
   ii.) dichiarazione del comitato di contatto delle ISC dell'Unione europea rivolta al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, alla Commissione europea e ai parlamenti e ai governi degli Stati membri dell'Unione europea, del 14 ottobre 2011, relativa all'impatto del semestre europeo e di altri recenti sviluppi della governance economica dell'Unione europea sulle Istituzioni superiori di controllo degli Stati membri dell'Unione europea e sulla Corte dei conti europea(96),
   iii.) lettera del presidente della Corte dei conti dei Paesi Bassi(97) concernente alcuni aspetti da precisare nello statuto del MES con riferimento all'articolo 30 del relativo trattato,
   porre in essere opportune modalità in materia di rendicontabilità e piena trasparenza del MES,
   garantire l'affidabilità di dati e statistiche,
   chiarire le responsabilità e le misure di rendicontazione di tutti i soggetti interessati aventi responsabilità nella creazione del meccanismo,
   invitare la Commissione a riferire al Parlamento e al Consiglio con cadenza semestrale in merito al rischio che rappresenta per il bilancio dell'Unione la sua garanzia per l'EFSF e invitare la Commissione a illustrare il modo in cui, in caso di insolvenza, tali fondi sarebbero trasferiti nel bilancio dell'Unione e quindi all'EFSF;

79.  invita il Consiglio e gli Stati membri a definire il controllo politico del Parlamento sull'eventuale emissione di euro-obbligazioni (eurobond), in generale, e sul meccanismo permanente di gestione delle crisi, in particolare; condivide il parere secondo cui il Parlamento dovrebbe essere coinvolto nel meccanismo a condizione di parità;

Trasparenza

80.  evidenzia il ruolo fondamentale svolto dalla trasparenza nel garantire la rendicontabilità nell'impiego di fondi pubblici e rammenta che la trasparenza è uno dei principali strumenti per garantire la legittimità e la regolarità delle spese; ribadisce la propria richiesta di registrare tutti i pagamenti a titolo dei fondi dell'Unione in una banca dati on-line di facile impiego, prestando debita attenzione alla normativa sulla protezione dei dati; ritiene che il versamento di fondi dell'Unione debba essere chiaramente vincolato all'accettazione, da parte dei beneficiari, del fatto che le informazioni di base – tra cui l'importo, il nome del beneficiario e la finalità – siano pubblicamente accessibili;

81.  rileva che il sistema attualmente vigente per il settore d'intervento «Coesione» non garantisce la piena trasparenza dei beneficiari degli aiuti del FESR e del Fondo di coesione; osserva che nell'ambito del quadro esistente, la Commissione mette a disposizione un portale da cui è possibile accedere agli elenchi dei beneficiari che figurano sui siti web nazionali, i quali sono disponibili soltanto nella rispettiva lingua del paese e non seguono criteri comuni; si attende che la futura normativa recante disposizioni comuni sugli strumenti strutturali (COM(2011)06152011/0276 (COD)) garantisca che gli Stati membri forniscano i dati sui beneficiari finali degli aiuti a titolo del FESR e del Fondo di coesione, affinché siano pubblicati sul sito web ufficiale della Commissione in una delle tre lingue di lavoro dell'Istituzione e sulla base di un insieme di criteri comuni, che consentano di effettuare raffronti e individuare errori; rinnova il proprio invito alla Commissione affinché si ispiri al Recovery Accountability and Transparency Board (la commissione statunitense per la responsabilità e la trasparenza) (www.recovery.gov);

82.  ribadisce la sentenza della Corte di giustizia, del 9 novembre 2010, nelle cause riunite C-92/09 Volker contro Markus Schecke GbR e C-93/09 Hartmut Eifert contro il Land Hessen, che ha rilevanza per il settore «Agricoltura e risorse naturali»; invita la Commissione a presentare quanto prima una proposta di nuovo regolamento che obblighi gli Stati membri a pubblicare informazioni sulle persone giuridiche e fisiche che beneficiano dei fondi agricoli europei, tenendo conto della suddetta sentenza; è del parere che le informazioni sui beneficiari debbano essere accessibili sul sito web ufficiale della Commissione in una delle tre lingue di lavoro di tale Istituzione e sulla base di un insieme di criteri comuni, che consentano di effettuare raffronti e individuare errori;

La metodologia della dichiarazione di affidabilità

83.  è al corrente dell'intenzione della Corte dei conti di fornirgli più informazioni sui settori d'intervento «Agricoltura e risorse naturali» e «Coesione, energia e trasporti»; plaude a tale intenzione che contribuirebbe a una maggiore trasparenza e a una più accurata individuazione dei settori problematici del bilancio; è del parere che ciò consenta alla Commissione, alla Corte dei conti, al Parlamento e ad altri soggetti interessati di concentrare la propria attenzione e formulare raccomandazioni in merito ai settori di cui è opportuno migliorare la gestione; auspica, tuttavia, sottolineare l'importanza di garantire la comparabilità tra diversi esercizi;

84.  si compiace del fatto che la Corte dei conti abbia proceduto a una valutazione più approfondita dell'affidabilità delle attestazioni dei responsabili della gestione in seno alla Commissione nell'ambito del capitolo 1 ma anche dei singoli capitoli della relazione annuale 2010; rammenta che la dichiarazione di un responsabile della gestione necessita di un secondo parere autorevole da parte della Corte dei conti; incoraggia la Corte dei conti a proseguire il consolidamento del sue analisi delle attestazioni dei responsabili della gestione in seno alla Commissione e a riferire in merito in maniera descrittiva;

85.  prende atto del maggior ricorso ai prefinanziamenti; ritiene che questi ultimi siano esposti a un grado inferiore di rischio per quanto riguarda la legittimità e la regolarità rispetto ai pagamenti intermedi o finali, giacché non richiedono una giustificazione dei costi; invita la Corte dei conti a prendere in considerazione la possibilità di adeguare la propria strategia di audit affinché tenga conto del maggior ricorso ai prefinanziamenti, onde fornire al Parlamento informazioni ancora più utili incentrate sulle operazioni che comportano i maggiori rischi;

86.  constata che la Corte dei conti applica una metodologia comune per categorizzare e quantificare gli errori nei due settori d'intervento «Agricoltura e risorse naturali» e «Coesione, energia e trasporti»; deplora che la Commissione adotti metodologie diverse nei predetti settori, nessuno dei quali peraltro è conforme alla metodologia della Corte dei conti; teme che la diversità di approcci in questi due settori possa compromettere la credibilità del controllo e delle verifiche contabili delle spese effettuate nell'ambito di questo tipo di gestione; chiede pertanto alla Commissione e alla Corte dei conti di armonizzare urgentemente il trattamento degli errori relativi agli appalti pubblici nei due predetti settori e di riferire alla commissione competente del Parlamento in merito ai progressi compiuti entro la fine del 2012;

Questioni specifiche
Il ruolo del Commissario competente per il controllo dei bilanci

87.  rileva che in seno alla Commissione in carica nel periodo 2004-2009, un Commissario si occupava a tempo pieno del controllo di bilancio, come previamente richiesto dal Parlamento; deplora il fatto che nell'ambito dell'attuale Commissione, le questioni attinenti al controllo di bilancio siano state accorpate ad altre competenze («fiscalità e unione doganale»); propone di ripristinare nell'ambito della prossima Commissione 2014-2019 un Commissario addetto a tempo pieno al controllo di bilancio, che sia competente di questioni inerenti, tra l'altro, ai seguenti settori:

   audit interno;
   misure antifrode;
   relazioni con la Corte dei conti e la commissione competente del Parlamento europeo;
   contatti con le competenti autorità di bilancio e di audit negli Stati membri e sviluppo di un quadro generale di controllo interno;
   supervisione e miglioramento dell'utilità della relazione annuale di sintesi, tra cui un riesame dei sistemi di gestione e di controllo degli Stati membri;
   commissionare e analizzare valutazioni indipendenti dei programmi e trasformare la relazione di valutazione di cui all'articolo 318 TFUE in un valido strumento per il miglioramento delle prestazioni;

Prestazione: ottenere risultati dal bilancio dell'Unione europea

88.  accoglie con soddisfazione il nuovo capitolo 8 «Ottenere risultati dal bilancio dell'Unione europea» della relazione annuale, tra cui le osservazioni della Corte dei conti sull'autovalutazione della performance da parte della Commissione nelle sue RAA;

89.  prende atto dei rilievi della Corte dei conti in merito alla qualità delle relazioni della Commissione sulla performance, quali ad esempio:

–  «il piano di gestione non prevede attualmente obiettivi e indicatori per misurare l'economia e l'efficienza» (relazione annuale, titolo prima del punto 8.17);

–  «in alcuni settori, i target non erano sufficientemente quantificati o specifici» (relazione annuale, titolo prima del punto 8.18);

–  «in alcuni settori, non sono definite tappe intermedie per i target pluriennali» (relazione annuale, titolo prima del punto 8.20);

–  «la descrizione delle realizzazioni nei vari settori di intervento ha fornito informazioni limitate sui risultati e sull'impatto» (relazione annuale, titolo prima del punto 8.22);

90.  è del parere che tali importanti rilievi evidenzino l'impossibilità per il Parlamento di fare affidamento sulle relazioni della Commissione in merito alla performance; ritiene che l'affidabilità dei dati costituisca il fondamento di una gestione sana, della definizione delle politiche e del controllo parlamentare; auspicherebbe che la Corte dei conti sviluppi ulteriormente le proprie attività in questo ambito, affinché includano la «certificazione» dei dati sulla performance trasmessi periodicamente dalla Commissione;

91.  esprime la convinzione che la performance rivesta la medesima importanza della legittimità e della regolarità, ragion per cui invita la Corte dei conti a esaminare la possibilità di includere l'aspetto della performance relativo ai diversi gruppi di politiche nei pertinenti capitoli della relazione annuale;

92.  rileva che gli obiettivi, gli indicatori e i target presentati nei piani di gestione sono incentrati per lo più sull'efficacia (relazione annuale, punto 8.15); invita la Commissione a migliorare la propria rendicontazione sulla performance, tra cui gli indicatori relativi ai risparmi e all'efficienza, e a fissare opportuni target per valutare i progressi verso il conseguimento degli obiettivi pluriennali;

93.  chiede inoltre alla Commissione di definire, negli ambiti della gestione concorrente, unitamente agli Stati membri, opportuni indicatori di performance da applicare con coerenza e verificare che le informazioni fornite dagli Stati membri sui risultati conseguiti siano obbligatorie, complete, precise e pubbliche;

94.  prende atto dei pareri ripetutamente espressi sia dalla Corte dei conti che dalla Commissione, secondo cui la qualità dei sistemi di gestione e di controllo differisce notevolmente da uno Stato membro all'altro e da un programma all'altro;

95.  invita la Commissione a rendere conto sistematicamente di tali variazioni dell'efficacia dei sistemi di controllo e a rendere disponibili chiare valutazioni degli sforzi profusi – o meno – dagli Stati membri nell'individuare e correggere tali irregolarità, onde garantire che gli Stati membri che dispongono di sistemi di vigilanza e di controllo ben funzionanti non rischino di essere discreditati;

96.  invita la Commissione a presentare alla propria commissione competente e all'Aula la relazione di valutazione di cui all'articolo 318 TFUE, contestualmente alla presentazione della relazione annuale della Corte dei conti, e invita quest'ultima a formulare in tali occasioni le proprie osservazioni sulla relazione di valutazione; sottolinea che la relazione di valutazione dovrebbe essere pubblicata con una tempistica che consenta al Parlamento e alla Corte dei conti di valutarla in maniera adeguata;

97.  rammenta che, ai sensi dell'articolo 318 TFEU, la Commissione presenta «una relazione di valutazione delle finanze dell'Unione basata sui risultati conseguiti»; rileva che il 17 febbraio 2012 la Commissione ha adottato la prima relazione di valutazione ai sensi dell'articolo 318 TFUE, relativa all'esercizio 2010;

98.  rammenta inoltre di aver proposto nella sua risoluzione sul discarico dato alla Commissione per l'esercizio 2009(98):

   che la Commissione proceda alla nomina di un «valutatore di prestazioni» al fine di stabilire una chiara titolarità della relazione di valutazione (paragrafo 199);
   che risulti chiaro e trasparente il rapporto tra indicatori di performance, la base giuridico-politica, l'importo delle spese e i risultati ottenuti (paragrafo 200);
   che la metodologia utilizzata per la stesura della relazione sia sottoposta a un controllo del Servizio di audit interno, il quale dovrebbe altresì valutare il lavoro svolto (paragrafo 200);
   che gli indicatori chiave di performance utilizzati dai servizi della Commissioni siano pubblicamente disponibili (paragrafo 200);

99.  deplora che la Commissione non sia stata in grado di seguire pienamente tali proposte nella prima relazione di valutazione ai sensi dell'articolo 318 TFUE; constata inoltre che la prima relazione di valutazione è di fatto una sintesi di relazione di valutazione esistenti in due settori di intervento (istruzione e cultura e ricerca); ritiene che la portata e il contenuto della prima relazione di valutazione non siano all'altezza di ciò che sarebbe lecito attendersi da una relazione di valutazione prevista dal TFUE;

100.  invita la Commissione a sviluppare ulteriormente il contenuto della relazione di valutazione ai sensi dell'articolo 318 TFUE e, in particolare, a determinarne il valore aggiunto rispetto alle «normali» valutazioni svolte conformemente al regolamento finanziario (articolo 27) e alle sue modalità di applicazione (regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002(99), articolo 21);

101.  approva pienamente l'intenzione della Commissione di adoperarsi «per garantire, nel prossimo quadro finanziario, un miglior coordinamento, scambi di informazioni e coerenza sia all'interno della Commissione che con gli Stati membri in sede di programmazione, organizzazione e uso dei risultati del monitoraggio e della valutazione»(100);

102.  plaude all'intenzione della Corte dei conti di formulare osservazioni sulla prima relazione di valutazione elaborata ai sensi dell'articolo 318 TFUE(101);

103.  rinnova il proprio invito alla Commissione a riesaminare le istruzioni e la formazione impartite al personale per quanto riguarda il «Titolo II: Diritti e obblighi dei funzionari» dello statuto dei funzionari, in modo da garantire che tutti i membri del personale siano pienamente a conoscenza delle disposizioni ivi contenute e in particolare degli obblighi di cui all'articolo 22 bis dello statuto; chiede che la Commissione presenti alla commissione competente del Parlamento, entro settembre 2012, una relazione sulle attività da essa svolte a tal fine;

104.  chiede che la Commissione presenti alla commissione competente del Parlamento, entro settembre 2012, una relazione sulle attività da essa svolte al fine di incoraggiare i cittadini in generale a denunciare le irregolarità di cui vengono a conoscenza;

Coesione, energia e trasporti – Conclusioni negative

105.  deplora la crescita del tasso di errore al 7,7% nel settore d'intervento «Coesione, energia e trasporti» nonostante l'accresciuto ricorso alle interruzioni dei termini di pagamento; è particolarmente preoccupato per il fatto che, per il 58% delle operazioni inficiate da errori, parte degli errori avrebbero potuto essere rilevati e corretti (relazione annuale, punto 4.25); esprime preoccupazione per il fatto che, nel parlare di situazione «stabile» per quanto riguarda i tassi di errore, non si nasconda un crescente autocompiacimento;

106.  invita la Corte dei conti a presentare i tassi di errore per il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione, il Fondo sociale europeo, l'energia e i trasporti in maniera distinta e non su base aggregata;

107.  deplora il fatto che, anno dopo anno, la mancata osservanza delle norme in materia di appalti pubblici rappresenti una quota sostanziale degli errori riscontrati; ne ravvisa le implicazioni più ampie e ritiene che tale fenomeno dimostri che la posta in gioco è il funzionamento del mercato interno; invita la Commissione a proseguire la riforma in corso degli appalti pubblici, tenendo debitamente conto dei suddetti risultati preoccupanti e di perseguire le violazioni con fermezza, dal momento che la Corte dei conti ha riscontrato altresì casi di incorretto recepimento di direttive dell'Unione nella normativa nazionale in materia di appalti pubblici (relazione annuale, punto 4.27);

108.  apprende con inquietudine che le autorità di audit si rivelano soltanto parzialmente efficaci; esprime profonda preoccupazione per il fatto che gli approcci di controllo delle autorità di audit differiscano in misura tale che le risultanze non possono essere aggregate per approdare a un giudizio globale per ciascun Fondo, a livello nazionale (relazione annuale, punto 4.41); invita la Commissione a comunicare in che modo riesce a consolidare le informazioni pervenutele dalle autorità di audit e in che modo garantisce la coerenza per fornire informazioni affidabili al Parlamento nelle sue relazioni annuali di attività;

109.  invita la Corte dei conti, a norma dell'articolo 287, paragrafo 4, secondo comma, TFUE, a formulare un parere sull'indipendenza delle autorità nazionali di audit per quanto riguarda la gestione concorrente;

110.  chiede alla Commissione di informarlo allorché intende fare affidamento su determinate autorità di audit a norma dell'articolo 73 del regolamento (CE) n. 1083/2006 e ridurre in tal modo i propri audit in loco; invita la Corte dei conti a seguire da vicino tale sviluppo e a sottoporlo ad audit;

111.  incoraggia la Corte dei conti a prendere in considerazione la possibilità di far fronte al continuo problema della natura pluriennale dell'esecuzione dei fondi rispetto alla cadenza annuale degli audit della Corte; sottolinea che, in sede di esecuzione, il tasso di errore tende ad essere superiore rispetto alla fase di chiusura, allorché le spese sono state sottoposte a tutti i livelli di controllo;

La funzione di vigilanza della Commissione nel settore della coesione

112.  osserva che la Commissione ha la facoltà (ma non l'obbligo) di sanzionare gli Stati membri inadempienti tramite diversi strumenti:

interruzione

sospensione

rettifiche finanziarie accettate dagli stati membri

rettifiche finanziarie contestate dagli stati membri

effetto

il termine di pagamento è ritardato per un periodo massimo di sei mesi dall'ordinatore

il pagamento è sospeso sine die dal collegio dei commissari

gli stati membri sono autorizzati a reimpiegare i fondi «sbloccati» che non comportano perdite finanziarie per uno stato membro

annullamento in toto o in parte del contributo dell'unione (riduzione netta)

condizioni

dalle prove disponibili si evincono carenze significative nel sistema di gestione e di controllo

gravi carenze riscontrate nel sistema di gestione e di controllo oppure le spese dichiarate presentano gravi irregolarità

lo stato membro accetta le rettifiche finanziarie derivanti dagli audit della commissione, della corte dei conti o di un altro revisore contabile dell'unione

lo stato membro contesta le rettifiche finanziarie derivanti dagli audit della commissione, della corte dei conti o di un altro revisore contabile dell'unione

base giuridica regolamento (CE) n. 1083/2006

articolo 91

articolo 92

articolo 98

articolo 99

113.  plaude ai chiarimenti forniti dalla Commissione(102) per quanto riguarda la distinzione tra «carenze significative» e «carenze gravi»; constata che la valutazione che conduce a tali definizioni si basa sulla guida COCOF 08/0019/01-EN, avvalendosi dei requisiti chiave ivi indicati;

114.  deplora il fatto che la Commissione non abbia la facoltà di imporre sanzioni agli Stati membri o alle regioni dimostratisi ripetutamente incapaci di attuare correttamente i Fondi strutturali e il Fondo di coesione;

Efficacia delle interruzioni e delle sospensioni

115.  rammenta di aver chiesto il ricorso sistematico a interruzioni e sospensioni a prescindere da qualsiasi considerazione politica (risoluzione sul discarico 2009(103), punti 194-196);

116.  rileva che nel 2010 la Commissione ha fatto maggiore ricorso alle interruzioni, dal momento che la DG REGIO ha interrotto 49 termini di pagamento (vedasi la RAA della DG REGIO, pagg. 42-44) e la DG EMPL ne ha interrotti 14 (vedasi la RAA della DG EMPL, pag. 50); rileva inoltre che nel 2010 la Commissione non ha sospeso nessun pagamento nell'ambito del FESR né del Fondo di coesione, sospendendo invece sei pagamenti nell'ambito del FSE;

117.  si rammarica del fatto che il tasso di errore nell'ambito di intervento «Coesione», e in particolare di quello relativo alla politica regionale, sia aumentato nonostante l'accresciuto ricorso alle interruzioni e malgrado il fatto che la Commissione abbia identificato gli Stati membri e le regioni che contribuiscono maggiormente al tasso di errore; ricorda alla Commissione il suo piano d'azione per il rafforzamento della sua funzione di supervisione nel contesto della gestione concorrente degli interventi strutturali(104); chiede alla Commissione di analizzare le carenze negli Stati membri e nelle regioni che presentano i tassi di errore più elevati e la invita a svolgere il proprio ruolo di supervisione, garantendo l'applicazione delle misure previste dal piano d'azione;

118.  invita la Commissione a ripristinare i pagamenti soltanto in presenza di sufficienti elementi probatori dell'audit, raccolti in loco, da cui risulti l'effettiva eliminazione delle carenze riscontrate, onde accrescere l'efficacia di tale potere sanzionatorio ed evitare l'eventuale rischio di ripristinare i pagamenti troppo presto;

119.  constata che la DG REGIO ha ripristinato il 24% (12 su 49 pagamenti interrotti nel 2010, la cui totalità era stata interrotta nell'ottobre 2010(105)) dei pagamenti interrotti nel dicembre 2010; ritiene che la ripresa dei pagamenti in dicembre aggravi gli squilibri dei pagamenti sull'intero anno, il che incrementa il rischio di errore nella gestione dei pagamenti e riduce i tempi a disposizione della Corte dei conti per verificare i pagamenti effettuati; invita la Commissione a comunicargli in quali dei suddetti 12 casi i finanziamenti sarebbero andati persi in virtù della regola n+2/n+3 se i pagamenti fossero stati ripristinati nel 2011;

Efficacia delle rettifiche finanziarie

120.  intende evidenziare la rilevante differenza tra le rettifiche finanziarie effettuate dagli Stati membri, che non comportano una riduzione netta, e le rettifiche finanziarie effettuate dalla Commissione mediante ordini di riscossione che comportano invece una riduzione netta; ritiene che le rettifiche finanziarie effettuate da uno Stato membro siano di «natura virtuale» e abbiano uno scarso effetto dissuasivo; accoglie con soddisfazione i miglioramenti apportati alla Nota 6 allegata ai conti annuali dell'Unione europea e invita la Commissione a continuare a migliorare le informazioni fornite, ad esempio raffrontando le rettifiche finanziarie e i recuperi ai relativi importi dei pagamenti;

121.  esprime profonda inquietudine per i fatti elencati in appresso:

   le rettifiche finanziarie nel 2010 hanno comportato una riduzione netta soltanto nel 20% circa di tutti i casi (si vedano i conti annuali dell'Unione europea, pag. 68), dal momento che i progetti considerati non ammissibili possono essere sostituiti da altri progetti, eventualmente anche da «progetti retroattivi», sebbene questi ultimi rappresentino un maggiore rischio in materia di legittimità e regolarità e siano privi di valore aggiunto dell'Unione;
   nella maggior parte dei casi, le rettifiche finanziarie riguardano le carenze riscontrate nei sistemi di controllo degli Stati membri e non singoli progetti, il che implica che le incidenze finanziarie delle carenze di sistema sono di norma a carico dei contribuenti nazionali che hanno già contribuito al bilancio dell'Unione;
   il tasso di esecuzione delle rettifiche finanziarie per il periodo di programmazione 2000-2006 è sceso dal 62% al 58% (si vedano i conti annuali dell'Unione europea, pag. 71), un fatto riconducibile per lo più al basso tasso di esecuzione nell'ambito del FESR e del Fondo di coesione;

122.  è del parere che tali elementi compromettano seriamente l'efficacia delle rettifiche finanziarie e teme che la possibilità di sostituire le spese non ammissibili spinga gli Stati membri a presentarne di altri, eventualmente retroattivi, il che potrebbe anche avere l'effetto negativo di aumentare il rischio in materia di legittimità e regolarità per il bilancio dell'Unione;

Conclusioni riguardo al ruolo di controllo della Commissione

123.  invita la Commissione, e in particolare la DG REGIO, ad avvalersi pienamente degli strumenti sanzionatori esistenti; ritiene, tuttavia, che il quadro legislativo 2007-2013 non incentivi sufficientemente gli Stati membri ad attenersi alle regole, né metta a disposizione della Commissione strumenti sufficientemente efficaci per premiare l'adempienza e sanzionare l'inadempienza;

124.  invita pertanto la Commissione a considerare prioritario il sostegno al Parlamento negli sforzi profusi, nell'ambito della procedura legislativa ordinaria, per quanto riguarda la proposta di regolamento recante disposizioni comuni sugli strumenti strutturali (COM(2011)0615 - 2011/0276(COD)), allo scopo di istituire efficaci meccanismi sanzionatori che consentano alla Commissione di assumersi pienamente la propria responsabilità ultima e generale per l'esecuzione del bilancio, tra cui, in particolare, i seguenti elementi:

   azione volta a far sì che le riduzioni nette diventino la regola per le rettifiche finanziarie imposte dalla Commissione e non l'eccezione ed eliminazione della possibilità di dichiarare i progetti retroattivi;
   obbligo per gli Stati membri di recuperare, nella misura del possibile, le spese non ammissibili dai beneficiari finali, affinché siano questi ultimi – e non i contribuenti – a subire le conseguenze della mancata ammissibilità delle spese, inoltrando, se possibile, al Parlamento informazioni sugli importi recuperati dalla Commissione;
   facoltà per la Commissione di fornire incentivi agli Stati membri affinché non solo rispettino le regole ma attuino la politiche di coesione in maniera efficace, efficiente ed economica;
   garanzia che per la totalità dei fondi si possa ricorrere all'intero spettro delle sanzioni (interruzioni, sospensioni, rettifiche finanziarie e penali), con un margine minimo di discrezionalità all'atto di riscontrare violazioni delle norme;
   facoltà per la Commissione di comminare sanzioni agli Stati membri o di interrompere i programmi operativi negli Stati membri o nelle regioni dimostratisi ripetutamente incapaci di attuare correttamente i Fondi strutturali e il Fondo di coesione;
   avvio di azioni legali se gli Stati membri persistono nel venir meno ai loro obblighi in virtù dell'articolo 258 TFUE;
   trasmissione alla Commissione dei dati e delle informazioni di cui necessita per esercitare il proprio ruolo di controllo sull'esecuzione dei fondi da parte degli Stati membri;

Agricoltura e risorse naturali – Conclusioni con riserve

125.  si compiace dell'assenza di errori rilevanti per quanto riguarda i pagamenti diretti coperti dal Sistema integrato di gestione e di controllo, che nel 2010 rappresentavano il 77% della spesa totale nell'ambito della PAC (relazione annuale, punto 3.55 e risposta della Commissione al riguardo);

126.  accoglie con soddisfazione il fatto che la Commissione sia riuscita a tenere il tasso d'errore più probabile al 2,3% (relazione annuale, allegato 3.1) e incoraggia tale istituzione a proseguire gli sforzi tesi a ridurre ulteriormente il tasso di errore;

127.  rammenta che il Sistema integrato di gestione e di controllo (SIGC) deve garantire che i pagamenti corrisposti agli agricoltori avvengano in maniera corretta e tracciabile; rileva, tuttavia, che l'efficacia del SIGC è inficiata da dati imprecisi inseriti nelle banche dati, da controlli incrociati incompleti o da un follow-up delle anomalie incompleto o errato (relazione annuale della Corte dei conti, punto 3.29); chiede alla Commissione di garantire il puntuale aggiornamento delle banche dati e un opportuno follow-up di tutte le anomalie;

128.  prende atto dell'esempio di errore di ammissibilità fornito dalla Corte dei conti per quanto riguarda il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)(106), nell'ambito di accordo di baratto mediante il ricorso a scorte d'intervento; constata inoltre che l'importo totale a carico del bilancio dell'Unione per il trasporto delle 9 894 tonnellate di burro è stato pari a 900 000 EUR(107); esprime profonda inquietudine per la sana gestione finanziaria delle operazioni in oggetto e invita la Commissione ad adottare tutte le misure necessarie per garantire la trasparenza e l'economicità degli accordi di baratto, semmai debbano essere proseguiti;

129.  constata che le spese per lo sviluppo rurale (approssimativamente 11 483 000 000 EUR(108)) sono particolarmente soggette ad errore dal momento che delle 80 operazioni selezionate, 40 (50%) erano inficiate da errori e che 21 di queste ultime (52%) presentavano errori quantificabili (relazione annuale, punto 3.19);

130.  rileva che la procedura di liquidazione dei conti ha dimostrato in generale la propria efficacia nel tutelare gli interessi finanziari del bilancio dell'Unione, escludendo le spese non effettuate nel rispetto della normativa dell'Unione;

131.  incoraggia la Commissione a ridurre ulteriormente la durata della procedura di verifica della conformità, pur garantendo che sia tutelato il diritto degli Stati membri alla difesa; invita altresì la Commissione a rafforzare il nesso tra le rettifiche finanziarie imposte e l'effettiva entità dei pagamenti irregolari; chiede agli Stati membri di collaborare con la Commissione nel fornire, a tempo debito, tutte le informazioni necessarie;

132.  si compiace delle risultanze contenute nella relazione speciale della Corte dei conti n. 8/2011 dal titolo «Recupero dei pagamenti indebiti effettuati nell'ambito della politica agricola comune», secondo cui nel corso degli ultimi anni sono migliorati i sistemi inerenti ai recuperi e alle rettifiche finanziarie; ribadisce la propria convinzione che i finanziamenti agricoli versati indebitamente debbano essere recuperati dai beneficiari finali nella misura del possibile onde evitare un doppio onere per il contribuente; invita la Commissione ad adottare ulteriori misure volte a eliminare le possibilità di interpretazioni e prassi divergenti da parte degli Stati membri e a verificare scrupolosamente i loro sistemi di recupero;

133.  esprime la ferma convinzione che gli incontri a tre tra la Corte dei conti, la Commissione e le autorità nazionali debbano essere estesi anche ai settori dell'agricoltura e delle risorse naturali, onde agevolare l'uniformità di interpretazione e applicazione delle norme in materia di gestione e di controllo della spesa, evitando il più possibile fraintendimenti;

Aiuti esterni, sviluppo e allargamento – Conclusioni con riserve

134.  prende atto della conclusione della Corte dei conti secondo cui i sistemi di supervisione e controllo per il gruppo di politiche «Aiuti esterni, sviluppo e allargamento» hanno avuto un'efficacia soltanto parziale nel garantire la regolarità dei pagamenti (relazione annuale, punto 5.36);

135.  constata che il tasso generale di errore più probabile stimato dalla Corte dei conti è pari all'1,7% (relazione annuale, punto 5.13); deplora tuttavia che sia stato riscontrato un tasso di errore rilevante nei pagamenti intermedi e finali che, secondo il Commissario Andris Piebalgs, si attesta attorno al 5%(109) e risulterebbe anche maggiore se si escludesse dal calcolo l'intervento di bilancio; constata inoltre che la totalità degli errori quantificabili è stata riscontrata nei pagamenti intermedi e finali (relazione annuale, punto 5.13); deplora il fatto che due terzi degli errori riscontrati nei pagamenti finali non fossero stati rilevati dai controlli della Commissione (relazione annuale, punto 5.16);

136.  esprime la convinzione che il tasso generale di errore più probabile sia al di sotto della soglia rilevante del 2% in ragione della quota di prefinanziamenti e di intervento di bilancio nell'ambito della spesa operativa totale; constata che tale quota è cresciuta dal 66% dell'esercizio 2008 al 75% dell'esercizio 2010(110);

137.  rammenta che i prefinanziamenti sono caratterizzati da un profilo di rischio differente che non emerge dall'audit relativo alla dichiarazione di affidabilità; è del parere che sia più efficiente prevenire le irregolarità che ovviare a pagamenti indebiti ex post mediante recuperi;

138.  ricorda che i principali rischi connessi all'intervento di bilancio (vale a dire il rischio relativo al grado di efficacia degli aiuti e i rischi di frode e corruzione) non compaiono nell'audit sulla dichiarazione di affidabilità; invita la Commissione a monitorare scrupolosamente tali rischi; ritiene tuttavia che il sostegno settoriale a titolo del bilancio rappresenti una misura efficace per la creazione di capacità sul lungo periodo; invita la Commissione a provvedere affinché il sostegno a titolo del bilancio avvenga soltanto a condizioni rigorose e ben definite;

139.  plaude alla dichiarazione della Corte dei conti in cui si afferma che «EuropeAid ha elaborato una strategia di controllo esaustiva e ha continuato ad apportare significativi miglioramenti alla concezione e all'attuazione dei propri sistemi di supervisione e controllo» (relazione annuale, allegato 5.3);

140.  prende atto dell'affermazione secondo cui «La Corte [dei conti] ritiene che la dichiarazione e la relazione annuale di attività del direttore generale forniscano soltanto una valutazione parzialmente corretta della gestione finanziaria sotto il profilo della regolarità per i FES e per il bilancio generale dell'Unione europea» (relazione annuale, punto 5.34, corsivo aggiunto);

141.  invita la Commissione a incoraggiare EuropeAid a ultimare quanto prima il lavoro alla metodologia per calcolare il livello di «errore residuo» che potrebbe restare una volta eseguiti tutti i controlli, e a condividerne i risultati con le altre direzioni generali competenti per le relazioni esterne, onde apportare le necessarie migliorie alle attestazioni dei responsabili della gestione in seno alla Commissione in materia di aiuti esterni, sviluppo e allargamento;

142.  invita la Commissione ad autorizzare un capo delegazione aggiunto che, ove è presente, proviene di norma da uno Stato membro, a fare le veci del capo delegazione in assenza di quest'ultimo per tutte le questioni ad eccezione dell'esecuzione delle spese operative gestite dalla delegazione dell'Unione, che può essere delegata soltanto al personale della Commissione;

143.  prende atto delle osservazioni formulate dalla Corte dei conti nell'esempio 5.3 della relazione annuale; esprime profonda preoccupazione per «l'interpretazione flessibile dell'ammissibilità delle azioni cofinanziate» o «l'approccio nozionale» con le organizzazioni dell'ONU, elementi che comportano il rischio di una doppia copertura del medesimo costo; ritiene che ciò abbia altresì l'effetto di ridurre il tasso di errore rilevato dalla Corte dei conti; manifesta profonda inquietudine inoltre per «l'estensione dei criteri di ammissibilità» applicabile ai sensi dell'Accordo quadro finanziario e amministrativo (FAFA) concluso con le Nazioni Unite e delle convenzioni quadro di partenariato con i partner attuatori della Commissione, giacché anche in questo caso vi è il rischio di una doppia copertura del medesimo costo; esorta la Commissione ad abbandonare entrambe le prassi; si attende che le agenzie delle Nazioni Unite riconoscano alle organizzazioni intergovernative dei paesi donatori gli stessi diritti di accesso alle relazioni di audit interno di cui godono gli Stati membri delle Nazioni Unite; rileva a tale proposito la necessità di compiere ulteriori progressi per migliorare le informazioni sull'utilizzo dei fondi dell'Unione europea, fornendo informazioni incentrate sui risultati piuttosto che sulle azioni;

144.  si compiace della revisione del mandato, concessa dalla Commissione, che prevede una garanzia di bilancio a favore della BEI a copertura dei rischi di perdite imputabili a prestiti e garanzie per progetti all'esterno dell'Unione; sottolinea che la garanzia concessa dall'Unione a favore della BEI rientra indubbiamente tra le competenze di controllo della Corte dei conti;

145.  rileva che le informazioni sui contratti aggiudicati da EuropeAid(111) e dalla DG ECHO(112) non seguono lo stesso modello; incoraggia la Commissione a mettere a punto un modello comune per le banche dati contenenti i contratti aggiudicati dalle due suddette direzioni generali, in cui figurino come minimo le seguenti informazioni: numero/riferimento del contratto, intestazione del contratto, tema/settore d'intervento, nome e nazionalità del contraente, paese d'intervento, corrispettivo, tipo di contratto e durata (indicando sia la data d'inizio sia la data di conclusione);

146.  chiede alla Commissione di fornirgli una relazione dettagliata sul costo totale della pubblicità per l'allargamento dell'Unione (spot cinematografici, televisivi, su internet e su altri mezzi d'informazione), la ripartizione dei costi per ciascun mezzo d'informazione e i paesi in cui gli spot sono stati trasmessi, nonché informazioni particolareggiate sulle imprese incaricate dell'esecuzione, dalla produzione alla messa in onda; si attende inoltre una relazione su tutte le altre attività pubblicitarie della Commissione inerenti all'allargamento, unitamente a un'altrettanto dettagliata rendicontazione e a una ripartizione dei costi;

Aiuti dell'Unione per Haiti

147.  rammenta il terremoto ad Haiti e le sue disastrose conseguenze; si rammarica per il livello insufficiente del coordinamento degli aiuti umanitari e degli aiuti allo sviluppo (collegando gli aiuti di emergenza, la ricostruzione e lo sviluppo); ritiene che la fornitura di aiuti umanitari dovrebbe basarsi su una strategia di uscita; ritiene che la Commissione debba concentrare gli sforzi e i finanziamenti sulla ricostruzione e lo sviluppo;

148.  si rammarica dell'insufficiente grado di coordinamento tra la delegazione dell'Unione e la rappresentanza della DG ECHO; è favorevole a un maggiore coordinamento tra tutti i soggetti dell'Unione nel paese, pertanto esorta la Commissione a garantire una migliore coerenza e complementarità tra gli aiuti umanitari e gli aiuti allo sviluppo, a livello programmatico e pratico;

149.  si rammarica della mancata sostenibilità di alcuni progetti, sottolineando che questi ultimi dovrebbero essere principalmente finalizzati alla creazione di posti di lavoro e a garantire una crescita sostenibile, che consentirebbe ad Haiti di incrementare le entrate ai fini di una minore dipendenza dall'assistenza estera; invita pertanto la Commissione a fornire al Parlamento un elenco dei progetti che sono stati attuati nel corso degli ultimi quindici anni ad Haiti, corredato di una valutazione dettagliata della situazione attuale dei progetti, al fine di valutarne la sostenibilità;

150.  sottolinea la mancanza di visibilità dell'Unione ad Haiti; è del parere che, per accrescere tale visibilità, è opportuno che sui documenti ufficiali figurino non soltanto la bandiera ma anche il nome dell'Unione europea e non semplicemente quello della Commissione o della DG ECHO, che risultano molto meno identificabili per il cittadino medio di Haiti;

Ricerca e altre politiche interne – Conclusione con riserve

151.  prende atto della conclusione della Corte dei conti, secondo cui «i sistemi di supervisione e di controllo per »Ricerca e altre politiche interne' sono stati parzialmente efficaci nel garantire la regolarità dei pagamenti' (relazione annuale, punto 6.49);

152.  constata, quale tratto caratteristico del gruppo di politiche in questione, che il grosso della spesa operativa (72%, relazione annuale, tabella 6.1) viene eseguito mediante prefinanziamento – che richiede l'osservanza soltanto di un numero limitato di condizioni rispetto ai pagamenti intermedi e finali – e che tale specificità incide positivamente sul tasso d'errore generale;

153.  esprime preoccupazione, in particolare, per l'entità dei prefinanziamenti relativamente al programma di apprendimento permanente, in cui sono ammessi prefinanziamenti del 100% del costo preventivato del progetto (relazione annuale, punto 6.9) e per il quale il 93% di tutti i pagamenti effettuati nel 2010 è avvenuto mediante prefinanziamento (relazione annuale, tabella 6.1);

154.  prende atto degli errori sostanziali riscontrati nei pagamenti intermedi e finali a favore dei beneficiari e constata che l'errore più probabile stimato dalla Corte dei conti è pari all'1,4% (relazione annuale, punto 6.12) grazie all'incidenza dei prefinanziamenti; constata inoltre che la Corte dei conti non pubblica un tasso specifico di errore per i pagamenti intermedi e finali;

155.  rileva che la Commissione(113) stima al 3,4% il tasso di errore rappresentativo senza prefinanziamenti e su base pluriennale per il Sesto programma quadro e a un valore leggermente superiore al 4% il tasso d'errore rappresentativo per il Settimo programma quadro, sempre su base pluriennale; rileva inoltre che il tasso di errore residuo su base pluriennale, ovvero il livello di errore restante dopo le rettifiche e i recuperi effettuati dei servizi della Commissione in seguito alle loro revisioni contabili, è pari al 2,4% per il Sesto programma quadro mentre, per quanto riguarda il Settimo programma quadro, la Commissione non ha ancora avuto tempo sufficiente per verificare gli effetti complessivi dei recuperi e delle rettifiche su base pluriennale;

156.  sottolinea l'importante ruolo del Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi alla luce dell'attuale crisi finanziaria; invita la Commissione a rafforzare il sostegno accordato dal meccanismo a favore delle università ed enti di ricerca per i loro investimenti in PPP e progetti per infrastrutture di ricerca d'interesse europeo, ai fini del conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 in materia di politiche pubbliche intelligenti;

157.  rileva che la Commissione sta semplificando il più possibile le procedure di controllo ex ante, allo scopo di agevolare il trattamento dei pagamenti, con il risultato che è possibile effettuare unicamente una verifica aritmetica e dei requisiti amministrativi; teme che, anche nei casi di dubbio circa l'ammissibilità delle spese dichiarate, siano stati effettuati controlli ex ante soltanto limitati (relazione annuale, punto 6.17 ed esempio 6.2); insiste sulla necessità di intervenire per ovviare a una tale situazione;

158.  è convinto che occorra trovare un compromesso tra la necessità di agevolare i pagamenti e l'imperativo di verificare l'ammissibilità delle spese dichiarate invita la Commissione a modificare la propria strategia di controllo ex ante e ad applicare un'impostazione basata sul rischio, per poter gestire meglio i rischi specifici delle dichiarazioni di spesa e, in caso di rischio elevato, estendere le procedure di controllo ex ante alle verifiche in loco;

159.  esprime profonda preoccupazione per il fatto che le certificazioni di audit siano a tutt'oggi solo parzialmente efficaci (relazione annuale, punto 6.22); rammenta che tali certificazioni costituiscono uno degli elementi più importanti del controllo ex ante della Commissione e invita pertanto quest'ultima a instaurare la prassi corrente di comunicare ufficialmente con i revisori esterni, fornendo riscontri e chiedendo delucidazioni in caso di inattendibilità dei certificati di audit;

160.  si compiace che la strategia di audit ex post della Commissione sia ritenuta efficace nel rilevare e rettificare gli errori (relazione annuale, punto 6.30); constata inoltre con soddisfazione l'adeguatezza delle procedure della Commissione per il recupero dei fondi indebitamente spesi e si compiace che tale istituzione abbia fatto maggior ricorso a misure correttive quali la risoluzione anticipata dei contratti e le sanzioni;

161.  esprime profonda preoccupazione per il fatto che il calcolo del tasso di errore residuo si basi su assunti in realtà non sempre fondati, quali la «estrapolazione» degli errori riscontrati in una dichiarazione di spesa ad altre dichiarazioni di spesa del medesimo beneficiario; condivide il parere della Corte dei conti secondo cui il grado di attendibilità dei tassi d'errore residuo è limitato (relazione annuale, punto 6.32); esprime la convinzione che ciò metta in dubbio l'affidabilità delle riserve sollevate dalle direzioni generali, dal momento che il principale indicatore utilizzato per decidere se sollevare o meno una riserva è proprio il tasso di errore residuo;

Prospettive settoriali specifiche
Riflessioni dall'ottica della politica di sviluppo

162.  è del parere che la crisi di bilancio ed economica alla quale numerosi Stati membri sono attualmente confrontati richieda più che mai che l'Unione ottimizzi l'efficienza e l'impatto dei suoi aiuti; manifesta preoccupazione, in tale contesto, per il fatto che la Corte dei conti ha constatato, nella sua relazione annuale sull'esecuzione del bilancio 2010, che nel 2010 i sistemi di supervisione e controllo della Commissione per gli aiuti esterni e lo sviluppo sono stati ancora soltanto parzialmente efficaci nel garantire la regolarità dei pagamenti, che due terzi degli errori quantificabili sono stati riscontrati nei pagamenti finali e che tali errori non erano emersi dai controlli della Commissione;

163.  prende atto, tuttavia, degli sforzi attualmente profusi dalla Commissione per migliorare la concezione e l'attuazione dei propri sistemi di supervisione e controllo nonché la qualità dei dati introdotti nel sistema informativo gestionale CRIS; si compiace che, globalmente, i pagamenti relativi agli aiuti esterni e allo sviluppo nel 2010 siano stati privi di errori rilevanti e che il tasso di errore stimato sia inferiore a quello del 2009; incoraggia la Commissione a sviluppare una metodologia coerente per il calcolo del tasso di errore residuo da parte delle direzioni responsabili delle relazioni esterne, al fine di migliorare ulteriormente il quadro di audit esterno e rispettare le norme di controllo più elevate possibili;

164.  incoraggia in particolare la Commissione a migliorare la qualità delle funzioni relative al controllo ex-ante, al monitoraggio e alla rendicontazione, alla supervisione e all'audit basato sul rischio, che sono svolte dalle delegazioni dell'Unione e in relazione alle quali è stata rilevata la maggior parte degli errori, al fine di rafforzare la capacità delle sezioni operative e finanziarie delle delegazioni, di aumentare le risorse a disposizione delle delegazioni per le attività fondamentali di monitoraggio e di sistematizzare il quadro di monitoraggio, il che comprende l'introduzione di piani pluriennali di monitoraggio e valutazione e il potenziamento degli orientamenti per il monitoraggio;

165.  invita la Commissione a trovare soluzioni realizzabili per affrontare le sfide organizzative poste dalla fusione della DG DEV e della DG AIDCO alla fine del 2010; sollecita la Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), creato nel dicembre 2010, a finalizzare senza indugio le modalità di lavoro, precisando i ruoli e le responsabilità rispettivi nel ciclo di programmazione e attuazione degli aiuti esterni, che comprende le delegazioni;

166.  è del parere che i nuovi strumenti di finanziamento a titolo del prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020 debbano riflettere pienamente i diritti legislativi e di controllo del Parlamento, rafforzati nell'ambito del trattato di Lisbona, e che il Parlamento debba essere coinvolto nel processo di programmazione su un piano di parità con il Consiglio;

167.  incoraggia la Commissione a migliorare ulteriormente l'efficacia degli aiuti dell'Unione a favore del settore dell'istruzione di base nell'Africa subsahariana e nell'Asia meridionale(114), in particolare definendo obiettivi e indicatori realistici per monitorare i risultati in modo efficace, garantendo che le delegazioni nominino personale con adeguate competenze ed esperienza per portare avanti il dialogo sulle politiche settoriali con i governi partner e gli altri donatori, nonché focalizzando maggiormente l'attenzione sulla qualità dell'istruzione e sulla capacità dei governi beneficiari di far fronte all'aumento delle iscrizioni nelle scuole;

168.  esprime costernazione per i casi di frode su vasta scala scoperti verso la fine del 2010 dal Fondo mondiale per la lotta contro l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria in Mali, Mauritania, Gibuti e Zambia e manifesta preoccupazione circa la potenziale appropriazione indebita di notevoli somme di denaro, anche provenienti dal contributo 2010 dell'Unione europea al Fondo mondiale; incoraggia la Commissione a lavorare a più stretto contatto con il Fondo mondiale per sostenere e monitorare gli interventi di quest'ultimo nei singoli paesi, al fine di evitare che si ripetano tali casi di corruzione e di migliorare la rendicontazione e l'efficacia del Fondo;

169.  ribadisce la sua richiesta di un maggiore coinvolgimento dei parlamenti e di una migliore consultazione della società civile e delle autorità locali dei paesi partner al momento di elaborare e rivedere i programmi indicativi pluriennali e i documenti di strategia nazionale nel quadro dello strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI).

Riflessioni dall'ottica della politica del lavoro e degli affari sociali

170.  rileva che il 18% delle spese concernenti la politica di coesione dell'Unione riguarda l'occupazione e il settore sociale, e che la parte più consistente delle spese relative a tali politiche ricade per il 94% sul Fondo sociale europeo (FSE);

171.  rileva dunque con soddisfazione che gli stanziamenti del FSE sono stati impegnati al 100% per i 10 800 000 000 EUR di stanziamenti d'impegno e all'87,9% per i 7 100 000 000 EUR di stanziamenti di pagamento; riconosce che la più bassa percentuale di questi ultimi è dovuta al fatto che alcuni impegni sono stati contratti soltanto nell'ultimo trimestre; riconosce gli sforzi compiuti dalla Commissione per migliorare la gestione finanziaria;

172.  prende atto della valutazione della Corte dei conti secondo cui nel 2010 il tasso di errore si è mantenuto al 7,7% per quanto riguarda la spesa nei settori della coesione, dell'energia e dei trasporti; apprende con sorpresa che la Corte dei conti rileva come le direttive dell'Unione non siano state recepite in modo corretto nella normativa nazionale in materia di appalti pubblici; auspica pertanto che la Commissione vigili maggiormente sul recepimento nella legislazione nazionale ed effettui maggiori controlli sull'ammissibilità dei progetti finanziati; ritiene che gli appalti pubblici si applichino in misura minore al FSE;

173.  riconosce gli sforzi della Commissione intesi a garantire, attraverso attività di formazione bilaterali e multilaterali, che gli Stati membri forniscano costantemente ai beneficiari e alle agenzie esecutive informazioni, formazione, consulenza e assistenza per ridurre il tasso di errore dei pagamenti; si rammarica del fatto che gli Stati membri sembrino non riuscire a farlo autonomamente;

174.  reitera la sua richiesta di obbligare gli Stati membri a riferire sull'esecuzione finanziaria degli strumenti di finanziamento, e si unisce alla Corte dei conti nell'esigere che l'impiego del FSE sia controllato periodicamente dalla Commissione;

175.  ricorda che deve essere garantito il corretto utilizzo dei fondi da parte degli Stati membri e che le interruzioni e le sospensioni dei pagamenti sono strumenti efficaci a tale scopo;

176.  esprime preoccupazione per l'elevato numero di errori individuati dalla Corte dei Conti in relazione agli strumenti di ingegneria finanziaria;

177.  deplora che le raccomandazioni della Corte dei conti sul contributo del FSE alla lotta contro l'abbandono precoce degli studi siano state recepite ad oggi soltanto in parte dalla Commissione;

178.  ricorda che spetta alla direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, incaricata della gestione delle risorse, adottare misure adeguate per la prevenzione delle frodi e della corruzione; si compiace della stretta cooperazione instaurata con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF); chiede che si assicuri che i casi di frode nell'ambito del FSE siano perseguiti e sanzionati anche dalle autorità giudiziarie nazionali;

179.  plaude agli sforzi della Commissione di ottenere da tutti gli Stati membri resoconti esaurienti attraverso relazioni di controllo annuali degli organismi di audit e relazioni riepilogative annuali, e ritiene necessario che la Commissione estenda le proprie attività di audit per essere in grado di comunicare al Parlamento il valore aggiunto dei finanziamenti dell'Unione;

180.  sottolinea le particolari esigenze dei gruppi destinatari e dei promotori di progetti FSE; suggerisce di includere nel cofinanziamento dei progetti anche le attività onorarie svolte in organizzazioni d'interesse collettivo e i conferimenti in natura; chiede un'indagine aggiornata sui costi amministrativi del FSE, ripartiti per Stato membro e progetto, a livello dei promotori;

181.  sottolinea il fatto che il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione ha finanziato ad oggi 21 progetti per un valore complessivo di 105 000 000 EUR, mentre le risorse che possono essere mobilitate tramite storni raggiungono i 500 000 000 EUR; si compiace della tendenza crescente tra gli Stati membri a elaborare e presentare progetti adeguati in tale contesto; incoraggia la Commissione a sostenere in modo efficace gli Stati membri nello sviluppo e nella presentazione di progetti nell'ambito del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, al fine di aiutare i lavoratori a trovare nuovi impieghi e a sviluppare nuove competenze qualora abbiano perso il lavoro a causa dei cambiamenti nei flussi commerciali mondiali o della crisi finanziaria ed economica globale;

182.  invita la Corte dei conti a controllare anche le altre linee di bilancio concernenti gli affari sociali e l'occupazione e ad accertare perché le risorse preventivate non siano state interamente utilizzate;

183.  invita la Corte dei conti a presentare tassi di errore separati per il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il FSE e non su base aggregata;

184.  si attende che la Commissione presenti approfondite relazioni in merito ai progetti pilota;

Riflessioni dall'ottica della politica del mercato interno e della protezione dei consumatori

185.  rileva con soddisfazione l'aumento del tasso di esecuzione per gli stanziamenti di pagamento nel titolo 12; segnala tuttavia l'esiguo tasso di esecuzione per la linea di bilancio 17 02 04, che ha avuto effetti negativi sul tasso medio di esecuzione nel settore della politica dei consumatori; sottolinea la necessità che la Commissione si basi su meccanismi di previsione più efficienti per stabilire il fabbisogno di pagamenti, al fine di migliorare l'esecuzione del bilancio; accoglie con favore i progressi compiuti dalla Commissione nel 2011 a tale riguardo;

186.  sottolinea la necessità di promuovere l'educazione finanziaria dei consumatori al fine di rafforzare la loro comprensione dei servizi finanziari; ribadisce pertanto, nonostante le carenze nell'esecuzione del bilancio sottolineate precedentemente e tenendo conto dei recenti sviluppi positivi al riguardo, il proprio sostegno al progetto pilota «Trasparenza e stabilità sui mercati finanziari» istituito nel 2010; incoraggia la Commissione ad adoperarsi per individuare il modo migliore di spendere le risorse stanziate;

187.  accoglie favorevolmente l'iniziativa della Commissione volta ad organizzare seminari negli Stati membri per affrontare i problemi che le amministrazioni nazionali incontrano nell'attuazione e nell'applicazione della legislazione sul mercato interno; ritiene che tale iniziativa avrà un effetto positivo sui risultati conseguiti in materia di esecuzione;

188.  invita nuovamente la Commissione ad analizzare l'efficacia degli attuali programmi di finanziamento per le PMI e a studiare lo sviluppo di nuovi strumenti finanziari congiunti;

189.  valuta positivamente l'importanza che la Commissione attribuisce alla promozione di SOLVIT e EU Pilot quali meccanismi alternativi di risoluzione dei problemi e invita la Commissione ad intensificare gli sforzi al riguardo; sottolinea che SOLVIT si è dimostrato efficace nella risoluzione di alcuni problemi incontrati dai cittadini, quali il riconoscimento delle qualifiche professionali e dei diritti in materia di lavoro; ricorda di essersi espresso a favore di una linea di bilancio separata e di risorse finanziarie adeguate per SOLVIT, del portale «La tua Europa» e di tutti gli altri strumenti utilizzati per garantire il funzionamento del mercato interno sul campo; si compiace del rinnovato portale «La tua Europa» quale punto unico di accesso a tutte le informazioni sui diritti in diversi settori e ai servizi di assistenza; è del parere che sia necessario rafforzare il grado di informazione del pubblico in merito al portale «La tua Europa» e diffonderlo maggiormente presso le imprese e i cittadini dell'Unione;

190.  accoglie favorevolmente il continuo sostegno finanziario alla rete dei centri europei dei consumatori (rete CEC) nonché lo studio commissionato per valutarne l'efficienza; invita la Commissione ad attingere alle conclusioni di tale studio e ad agire sia per migliorare la qualità dei servizi offerti sia per garantire il finanziamento stabile della rete CEC; sottolinea l'importanza di sensibilizzare i consumatori in merito ai servizi offerti dalla rete CEC; plaude vivamente alle azioni della Commissione a tale riguardo, quali campagne mediatiche e misure di ottimizzazione dei motori di ricerca;

191.  invita la Commissione ad intensificare gli sforzi volti a garantire che gli estratti conto degli Stati membri per quanto riguarda le risorse proprie tradizionali siano esatti e a potenziare il sistema nazionale di vigilanza doganale per evitare errori negli importi riscossi a titolo di risorse proprie tradizionali, conformemente alla raccomandazione della Corte dei conti (punto 2.21); incoraggia pertanto la Commissione a compiere ulteriori sforzi per la semplificazione del quadro giuridico, in particolare per risolvere i problemi pendenti in relazione ad alcuni sistemi di controllo;

192.  sottolinea che la complessità delle norme è una delle fonti principali di errori nel capitolo «Ricerca e altre politiche»; invita la Commissione a esaminare varie opzioni per trovare un miglior equilibrio tra semplificazione e controllo al fine di ridurre l'onere amministrativo delle PMI; richiama l'attenzione sulla complessità delle norme in materia di appalti pubblici e ne raccomanda pertanto la semplificazione per ridurre l'incidenza generale degli errori;

193.  esprime preoccupazione per la parziale efficacia dei sistemi di supervisione e controllo della Commissione; osserva che alcuni errori riscontrati dalla Corte dei conti non erano stati individuati dalla Commissione e sottolinea pertanto la necessità di impegnarsi per migliorare gli attuali sistemi di controllo;

194.  riconosce gli sforzi compiuti dalla Commissione nell'attuazione del Codice doganale aggiornato; rileva ritardi nel processo ed esorta la Commissione a stabilire un termine più realistico;

195.  rinnova la propria richiesta alla Commissione di trasmettere ogni anno al Parlamento e al Consiglio una descrizione più dettagliata delle spese per ogni linea di bilancio rispetto alle osservazioni relative a tale linea;

196.  ritiene che, malgrado le critiche giustificate della Corte dei conti(115), lo strumento relativo alle garanzie per le PMI sia uno strumento finanziario chiave per stimolare ulteriormente il potenziale delle imprese artigiane e degli esercizi al dettaglio; incoraggia la Commissione a massimizzare il valore aggiunto dello strumento relativo alle garanzie per le PMI e a promuovere ulteriormente l'innovazione e l'imprenditorialità dell'Unione su scala mondiale;

197.  prende atto della relazione speciale n. 13/2011 della Corte dei conti che mira a valutare se i controlli sul regime doganale 42 impediscano e individuino i casi di evasione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA); invita la Commissione a modificare ulteriormente il quadro normativo dell'Unione, al fine di evitare perdite significative per i bilanci nazionali risultanti dall'evasione dell'IVA; invita altresì gli Stati membri a migliorare la collaborazione e a scambiarsi informazioni in modo più efficiente, per garantire una gestione uniforme dell'esenzione IVA da parte delle autorità doganali;

198.  ricorda la responsabilità degli Stati membri ai sensi dell'articolo 317 TFUE e il loro obbligo di rafforzare i sistemi di controllo concernenti, in primo luogo, le verifiche di gestione da eseguire prima di certificare le spese alla Commissione e, in secondo luogo, i suoi orientamenti sulle sintesi annuali, che costituiscono una fonte preziosa di garanzia di affidabilità;

199.  invita la Commissione, con riferimento alla comunicazione «Un bilancio per la strategia 2020», a proseguire la collaborazione con il Parlamento e il Consiglio e a garantire che le future attività di programmazione nell'Unione rispettino i principi di semplificazione, sana gestione finanziaria e rendicontabilità; chiede agli Stati membri e alla Commissione di concentrarsi sugli obiettivi SMART (specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti) affinché coincidano con la pianificazione dei programmi di spesa dell'Unione, tenendo conto nello stesso tempo degli eventuali rischi concernenti l'attuazione;

Riflessioni dall'ottica della politica dei trasporti e del turismo

200.  constata che il bilancio 2010, quale approvato in via definitiva e modificato nel corso dell'esercizio in questione, prevedeva specificamente per le politiche nell'ambito di attività della commissione per i trasporti e il turismo complessivamente 2 640 819 360 EUR in stanziamenti d'impegno e 1 895 014 386 EUR in stanziamenti di pagamento; osserva inoltre che nell'ambito di tali importi:

   1 012 440 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 890 594 000 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati alle reti transeuropee di trasporto (RTE-T),
   16 876 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 15 375 000 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati alla sicurezza dei trasporti,
   63 940 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 30 257 000 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati al programma Marco Polo,
   165 788 360 EUR in stanziamenti d'impegno e 128 447 410 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati alle agenzie di trasporti;
   896 035 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 455 135 000 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati al programma Galileo;
   427 740 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 346 880 476 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati ai trasporti, compreso un settore prioritario dedicato alla mobilità urbana sostenibile a titolo del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo,
   4 600 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 3 520 000 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati al turismo;

201.  constata che, esaminando l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, la Corte dei conti ha preferito concentrarsi sulle politiche per la coesione e l'energia piuttosto che sulla politica dei trasporti;

202.  si compiace dell'elevato tasso di utilizzo degli stanziamenti d'impegno destinati ai progetti nel settore delle RTE-T; invita gli Stati membri a garantire un finanziamento appropriato, a partire dai bilanci nazionali, per sostenere tale impegno dell'Unione; ricorda che il Parlamento ha sostenuto un livello di finanziamento dell'Unione più elevato; incoraggia gli Stati membri, nel quadro dei progetti transfrontalieri della rete centrale, a compiere ogni sforzo per trovare accordi finanziari equilibrati all'altezza delle ambizioni dell'Unione;

203.  invita la Commissione a presentare ogni anno degli elenchi di progetti di infrastrutture turistiche e di trasporto cofinanziati dal Fondo di coesione e dai fondi regionali, come già avviene per i fondi RTE-T, e quindi a mettere a disposizione di altre istituzioni e dei contribuenti, in modo facilmente accessibile e trasparente, le informazioni concernenti il cofinanziamento da parte dell'Unione;

204.  si compiace della revisione intermedia dei progetti prioritari del programma pluriennale RTE-T 2007-2013 effettuata dalla DG Mobilità e trasporti (MOVE) al fine di valutare i progressi compiuti nella realizzazione della rete; ritiene che tale revisione abbia definito il principio volto a subordinare il finanziamento programmato a progressi tangibili dei progetti onde ottimizzare l'utilizzo delle risorse finanziarie disponibili; invita la Commissione a estendere questo esercizio di revisione subordinata a risultati ad altre Direzioni generali e ad altre politiche dell'Unione e chiede alle altre commissioni del Parlamento di formulare la stessa esigenza;

205.  accoglie favorevolmente le proposte della Commissione in materia di RTE-T e del relativo strumento finanziario (noto come «Meccanismo per collegare l'Europa»); sottolinea il valore aggiunto europeo di una migliore utilizzazione dei fondi e sostiene i suoi impegni di bilancio che sono all'altezza degli obiettivi della nuova proposta; sostiene lo sviluppo di fonti di finanziamento innovative per completare, nei termini previsti, i progetti di infrastrutture di trasporto europee, che sono necessariamente lunghi e costosi;

206.  si compiace dell'iniziativa «Prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti» e chiede alla Commissione di assicurare il controllo permanente dell'efficacia di questo nuovo strumento e dei suoi effetti moltiplicatori; ritiene molto opportuna la proposta atta a destinare 10 000 000 000 EUR provenienti dal Fondo di coesione alle infrastrutture trasportistiche nel quadro del Meccanismo per collegare l'Europa, onde rafforzare tanto l'efficacia quanto il valore aggiunto delle politiche strutturali e di coesione; chiede il miglioramento dei sistemi di gestione e di controllo dell'utilizzo delle dotazioni del Fondo di coesione onde garantire un assorbimento corretto ed efficace di tali finanziamenti;

207.  si rammarica del basso tasso di utilizzo degli stanziamenti di pagamento per la sicurezza dei trasporti (65%); ricorda che l'importo iscritto nel bilancio 2010 era quello proposto nel progetto preliminare di bilancio della Commissione; invita quest'ultima a fornire una spiegazione dettagliata per il sottoutilizzo di tali stanziamenti e a illustrare le misure che intende adottare per garantire che il problema non si ripresenti;

208.  si compiace dell'aumento del tasso di utilizzo degli stanziamenti di pagamento destinati alla sicurezza dei trasporti e ai diritti dei passeggeri, nonché al programma Marco Polo II; rileva, tuttavia, che il 14% degli stanziamenti per tale programma è stato stornato ad altre linee di bilancio; constata che è stata stornata anche una parte della linea di bilancio del programma SESAR e richiama l'attenzione sulla particolare importanza di tale programma per il rafforzamento della politica industriale dell'Unione;

209.  accoglie favorevolmente il tasso di utilizzo degli stanziamenti di pagamento per i programmi Egnos e Galileo, che ha consolidato i progressi registrati nel 2009; sottolinea l'importanza degli investimenti in questo settore, che hanno ripercussioni su tutte le politiche dell'Unione e in particolare sui settori della logistica, del trasporto sostenibile e della sicurezza nei trasporti; si compiace della riuscita del lancio dei due primi satelliti operativi Galileo il 21 ottobre 2011, che rappresenta una tappa fondamentale verso il buon esito dei due programmi; invita a garantire un finanziamento adeguato, lo sviluppo, l'attuazione e la sostenibilità delle applicazioni e dei servizi innovativi sostenuti da tali programmi nell'ambito dei trasporti al fine di sfruttare al massimo il potenziale dei programmi stessi;

210.  prende atto della relazione speciale intitolata «Sono efficaci i progetti turistici cofinanziati dal FESR?», in cui si constata che il turismo rappresenta la maggiore industria di servizi dell'Unione; accoglie favorevolmente la conclusione della Corte dei conti secondo cui la maggior parte dei progetti aveva prodotto risultati a vari livelli, che si tratti della creazione o del mantenimento di posti di lavoro, della creazione di una capacità di accoglienza o di attività turistica; invita la Commissione a seguire le raccomandazioni della Corte dei conti per quanto riguarda la gestione e il controllo dei fondi del FESR destinati ai progetti turistici e ad avvalersi delle disposizioni del trattato di Lisbona per proporre un programma pluriennale per il turismo, che includa voci di bilancio dotate di risorse finanziarie adeguate;

211.  constata con soddisfazione il parere espresso dalla Corte dei conti in merito alla legittimità e alla regolarità dei conti annuali dell'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto, sotto tutti gli aspetti rilevanti; è preoccupato per l'entità degli stanziamenti d'impegno riportati (14,5%); invita la Commissione a fornire una spiegazione dettagliata sul riporto di tali stanziamenti d'impegno;

212.  chiede che sia allegata al bilancio di ogni esercizio un'apposita relazione sugli stanziamenti non utilizzati di esercizi precedenti, recante le ragioni del loro mancato utilizzo, nonché le modalità e i tempi in cui le stesse verranno impiegate;

Riflessioni dall'ottica della politica in materia di libertà civili, giustizia e affari interni

213.  si rammarica del calo registrato nel livello di esecuzione degli impegni di bilancio relativi allo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia (94,8% nel 2010 rispetto al 97,7% nel 2009), come anche della lieve flessione nel livello di esecuzione dei pagamenti (88,7% nel 2010 rispetto all'89,6% nel 2009);

214.  si compiace del fatto che sono stati compiuti progressi significativi nella riduzione del livello di cancellazione dei pagamenti (dall'8,5% del 2009 al 2,8% del 2010); deplora l'aumento del livello dei riporti (dall'1,9% del 2009 all'8,5% del 2010), dovuto principalmente a riporti nell'ambito del Fondo per le frontiere esterne, del Fondo europeo per i rimpatri e del SIS II; invita la Commissione a ridurre il livello dei riporti dei pagamenti nel bilancio relativo allo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia;

215.  si compiace degli elevati tassi di esecuzione di tre dei quattro Fondi «Solidarietà e gestione dei flussi migratori»; prende atto della giustificazione fornita dalla Commissione quanto al minore tasso di esecuzione del Fondo per le frontiere esterne, vale a dire che i programmi annuali dei cinque paesi che nel 2010 hanno partecipato a tale Fondo per la prima volta non erano stati adottati nel 2010;

Riflessioni dall'ottica della politica della cultura e dell'istruzione

216.  accoglie con favore gli sforzi volti a semplificare ulteriormente le procedure e ad agevolare l'accesso all'istruzione e ai programmi culturali e constata che nel 2010 l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) aveva messo a disposizione formulari elettronici per la maggior parte delle sue azioni e dei suoi programmi, segnatamente il programma d'azione nel campo dell'apprendimento permanente (PAP), il programma «Cultura» e il programma «Europa per i cittadini»; si compiace per l'ampio utilizzo di importi forfettari e le numerose decisioni di sovvenzione; sottolinea l'importanza di garantire un buon equilibrio fra flessibilità delle procedure e necessità dei controlli;

217.  deplora che le agenzie nazionali non abbiano effettuato integralmente i controlli primari per il programma PAP, con un conseguente assorbimento inadeguato dei fondi da parte del programma, a causa dell'incoerenza dei dati trasmessi e della mancata esecuzione tempestiva del numero minimo di controlli; invita la Commissione a proseguire i suoi sforzi per garantire che tutte le agenzie nazionali assumano le loro responsabilità;

218.  constata con soddisfazione che la Commissione ha rafforzato i propri sistemi di controllo e che il settore «cultura e istruzione», in quanto parte del gruppo di politiche «Ricerca e altre politiche interne», non conteneva errori rilevanti;

219.  si congratula per il significativo miglioramento in materia di ritardi di pagamento e nota con soddisfazione che l'EACEA ha eseguito il 94% dei suoi pagamenti entro i termini previsti; ricorda che qualsiasi ritardo nei pagamenti lede direttamente i diritti dei beneficiari, soprattutto quelli delle piccole e medie imprese e pregiudica pertanto la riuscita dei programmi; rammenta, tuttavia, che il grosso di una sovvenzione dovrebbe essere versato non appena possibile e, in ogni caso, durante il periodo di sovvenzionamento, onde evitare di accrescere la dipendenza delle organizzazioni dalle banche che concedono i prestiti, in quanto l'EACEA ritiene che gli interessi non siano «ammissibili»;

220.  rileva che la Commissione ha lanciato una gara d'appalto per una rete televisiva paneuropea, come previsto nei bilanci per il 2009 e il 2010; si inquieta, pertanto, vivamente del fatto che nel 2010 la Commissione abbia deciso di annullare il progetto e di riorientare i fondi altrove, senza il consenso del Parlamento e del Consiglio; chiede la divulgazione di tutti i contratti e di tutte le raccomandazioni attinenti alla rete televisiva, nonché delle valutazioni effettuate dal comitato di selezione;

Riflessioni dall'ottica della politica dell'ambiente, della sanità pubblica e della sicurezza alimentare

221.  ritiene soddisfacenti i tassi globali di esecuzione delle linee di bilancio in materia di ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare; ricorda, a tale riguardo, che solo lo 0,76% del bilancio dell'Unione è destinato agli strumenti strategici di responsabilità della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare;

Ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici

222.  sottolinea che il tasso globale di esecuzione in materia di ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici è del 99,26%; rileva inoltre che l'esecuzione dei pagamenti ha raggiunto il livello dell'84,1%;

223.  si compiace per l'esecuzione del 99,4% del bilancio operativo di LIFE+; osserva che, nel 2010, sono stati destinati 240 000 000 EUR alla sovvenzione di progetti, 9 300 000 EUR al sostegno delle attività operative delle ONG, 42 500 000 EUR a misure volte a sostenere la Commissione nel suo ruolo di avvio e monitoraggio dello sviluppo delle politiche e della legislazione e 14 500 000 EUR all'assistenza amministrativa;

224.  sottolinea lo scarto tra gli stanziamenti nazionali indicativi e gli stanziamenti finali per Stato membro dei fondi LIFE+ nonché la differenza nel numero di proposte ricevute dai diversi Stati membri; incoraggia ulteriormente gli sforzi della Commissione per offrire una formazione annuale alle autorità nazionali e organizzare seminari in ciascuno degli Stati membri, allo scopo di fornire informazioni generali sugli obiettivi di LIFE+ e sul modo di preparare una proposta che possa essere accolta;

225.  riconosce l'assenza di una base giuridica per attuare il programma d'azione dell'Unione europea per la lotta ai cambiamenti climatici; si compiace dello storno dell'importo totale di 15 000 000 EUR a favore dello strumento finanziario nel quadro dell'iniziativa di finanziamento dell'energia sostenibile, allo scopo di sviluppare strumenti di finanziamento adeguati per stimolare maggiormente i progetti relativi all'efficienza energetica e allo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili;

226.  prende atto delle osservazioni della Corte dei Conti per quanto concerne gli audit ex post che sono stati condotti dalla Commissione sin dal 2006 con criteri basati sul rischio; si compiace che la DG ENV abbia deciso di cambiare il metodo di campionamento nel 2011, in modo da ottenere risultati basati anche su un campione casuale, che potrebbero essere più facilmente generalizzati alla globalità del progetto;

227.  valuta positivamente il piano d'azione concepito dalla DG CLIMA per migliorare le misure di sicurezza nazionali, piano che è stato ritenuto necessario dopo l'individuazione di una significativa carenza di sicurezza nei registri nazionali del sistema dell'Unione europea per lo scambio di quote di emissioni (ETS);

228.  rileva che, nell'ambito del bilancio 2010, sono stati realizzati sette progetti pilota e un'azione preparatoria;

229.  sottolinea che il tasso di esecuzione dei contributi alle attività internazionali in materia di ambiente, che sono destinati a coprire i contributi obbligatori e volontari a convenzioni, protocolli e accordi internazionali, sono soggetti alle oscillazioni del tasso di cambio, dal momento che la maggior parte dei contributi è corrisposta in dollari statunitensi;

Sanità pubblica e sicurezza alimentare

230.  si compiace del tasso di esecuzione del 99,7% degli stanziamenti d'impegno in materia di sanità pubblica (esclusi gli stanziamenti previsti dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare, dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e dall'Agenzia europea per i medicinali); osserva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti in materia di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali e interventi fitosanitari è del 95,3%;

231.  sottolinea l'importanza del programma di sanità pubblica; si compiace pertanto del soddisfacente tasso di esecuzione – quasi del 100% – degli stanziamenti d'impegno; è consapevole del fatto che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento (95,1%) è più basso a causa di ritardi nelle richieste di pagamento da parte dei beneficiari delle sovvenzioni o di proroghe di accordi contrattuali;

232.  sottolinea l'importanza di continuare a sensibilizzare il pubblico sugli effetti nocivi del consumo di tabacco; ritiene che l'esecuzione totale dell'importo disponibile nel 2010 rappresenti un successo della campagna HELP;

233.  prende atto delle osservazioni della Corte dei conti sull'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori, organo amministrativo della Commissione; invita l'Agenzia esecutiva a ridurre in misura significativa gli importi riportati rivedendo i propri strumenti di pianificazione e comunicazione del bilancio al fine di rispettare il principio dell'annualità del bilancio dell'Unione; prende inoltre atto della relazione annuale della Commissione sugli audit interni effettuati nel 2010 e incoraggia l'Agenzia esecutiva, in cooperazione con la DG partner, a occuparsi delle questioni affrontate, come la governance e l'architettura informatiche;

234.  prende atto del livello di esecuzione del 95,3% del capitolo 17 04 – Sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali e interventi fitosanitari; è consapevole che un'esecuzione totale non è stata possibile a causa del ridotto numero di focolai di malattie degli animali, per cui non si sono esauriti i fondi di emergenza come previsto, e in secondo luogo, a causa del fatto che non è stato necessario acquistare vaccini d'emergenza;

235.  osserva che, per quanto riguarda le misure di eradicazione, le dichiarazioni definitive di spesa presentate dagli Stati membri per i pagamenti erano spesso inferiori alle previsioni iniziali; rileva inoltre la necessità di un maggior numero di audit a causa di tassi di errore precedentemente elevati che ritardano anche l'esecuzione dei pagamenti in questo ambito;

236.  deplora i risultati meno buoni per quanto riguarda i pagamenti relativi alle misure fitosanitarie dovuti a ritardi degli Stati membri nella presentazione dei documenti richiesti o al fatto che la documentazione era incompleta; invita gli Stati membri a migliorare le procedure al riguardo;

Riflessioni dall'ottica della politica estera

237.  osserva che la maggior parte degli errori non quantificabili individuati dalla Corte dei conti riguarda errori nelle procedure di appalto e nella proroga di contratti; ribadisce, analogamente alle precedenti procedure di discarico, le sue preoccupazioni circa l'elevata vulnerabilità di questi due settori alle frodi e alla cattiva gestione;

238.  constata che i sistemi di supervisione e controllo per le politiche di azione esterna, sviluppo e allargamento sono ritenuti solo parzialmente efficaci e invita la Commissione a prendere e attuare tutte le misure necessarie per incrementare la regolarità dei pagamenti;

239.  ricorda che i principali rischi connessi al sostegno al bilancio (vale a dire il rischio relativo al grado di efficacia degli aiuti e i rischi di frode e corruzione) non compaiono nell'audit sulla dichiarazione di affidabilità; invita la Commissione a monitorare con attenzione tali rischi;

240.  ritiene che, al di là degli sforzi richiesti per incrementare la regolarità dei pagamenti, la Commissione dovrebbe eseguire, per tutti gli interventi, valutazioni sistematiche nell'ottica del rapporto costi-benefici, come raccomandato dalla Corte dei conti nella sua relazione speciale(116); insiste sulla necessità di essere informato, in quanto ramo dell'autorità di bilancio, dei risultati di tali valutazioni, compreso l'esito delle valutazioni riguardanti le attività PESC;

241.  sottolinea, tuttavia, che il rapporto costi-benefici di per sé non può essere sempre considerato un criterio sufficiente a valutare l'adeguatezza dell'assistenza dell'Unione in un paese terzo; è anzi del parere che l'efficacia degli aiuti in relazione agli obiettivi della politica estera dell'Unione vada analizzata sistematicamente e debba comprendere criteri supplementari, come ad esempio gli interessi strategici dell'Unione, la necessità che essa sia presente in loco o l'attuazione di progetti e azioni volti a promuovere i valori e i principi fondamentali dell'UE;

242.  condivide il parere della Corte dei conti secondo cui diverse aree di assistenza dell'Unione potrebbero, in alcuni casi, essere ottimizzate e l'impatto dell'assistenza potrebbe essere accresciuto mediante un miglior coordinamento con gli Stati membri, la cui azione esterna non dovrebbe essere ritenuta concorrente bensì complementare; chiede pertanto maggiori sforzi per quanto concerne il coordinamento dei donatori all'interno dell'Unione, con i paesi terzi e con le organizzazioni internazionali;

Riflessioni dall'ottica della politica di sviluppo regionale

243.  rileva che l'esecuzione del bilancio è positiva per la politica regionale (importo dei pagamenti pari a 30 557 000 000 EUR) e che la maggior parte dei pagamenti del 2010 è destinata principalmente e per la prima volta all'attuazione dei programmi 2007-2013 (25 550 000 000 EUR a titolo di pagamenti intermedi, rispetto a 9 420 000 000 EUR nel 2009);

244.  deplora che la politica regionale sia tra i settori più soggetti a errore tra le categorie di spesa dell'Unione: il 49% dei 243 pagamenti verificati dalla Corte dei conti contiene errori; osserva tuttavia che solo alcuni degli errori avranno un impatto finanziario e che la frequenza del 49% è inferiore a quella registrata nel periodo 2000-2006; sottolinea che il tasso di errore è andato diminuendo rispetto al periodo di programmazione 2000-2006; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire, nell'ambito della gestione concorrente, che l'andamento registri una costante riduzione del tasso di errore;

245.  ricorda che un errore si verifica nel caso in cui un'operazione non sia eseguita conformemente alle disposizioni giuridiche e regolamentari, il che rende irregolare la spesa dichiarata (e rimborsata); osserva inoltre che un errore non implica necessariamente che i fondi siano scomparsi, andati perduti o sprecati né che sia stata commessa una frode;

246.  osserva che il mancato rispetto delle norme relative agli appalti pubblici e delle norme di ammissibilità rappresenta una proporzione elevata del tasso di errore stimato (rispettivamente 31% e 43%); prende atto, in tale contesto, della raccomandazione della Corte dei conti di individuare quali ambiti possono essere ulteriormente semplificati; invita pertanto a valutare l'eventuale necessità di rafforzare l'assistenza tecnica e in ogni caso la necessità di mantenere la piena capacità operativa del controllo finanziario; sottolinea che è necessario che la Commissione semplifichi le norme al fine di garantire una maggiore facilità di applicazione delle procedure e di non dissuadere i potenziali beneficiari dal partecipare ai progetti; invita gli Stati membri a semplificare le loro disposizioni nazionali, che molto spesso aggiungono oneri amministrativi non previsti dalle norme dell'Unione; ritiene pertanto che sia necessario proseguire in maniera rigorosa gli sforzi per ridurre ulteriormente tale tasso di errore;

247.  si rammarica delle lacune constatate nell'attuazione degli strumenti di ingegneria finanziaria, in particolare il mancato rispetto dei requisiti regolamentari per quanto concerne il contributo fornito a titolo dei programmi operativi ai fondi destinati all'attuazione di tali strumenti, nonché dell'inadeguatezza dei requisiti in vigore in materia di rendicontazione e verifica; osserva che il potenziale degli strumenti di ingegneria finanziaria dovrebbe essere sviluppato ulteriormente al fine di permettere l'elaborazione di progetti strategici qualitativi, la partecipazione di attori privati, in particolare le PMI, e l'utilizzo di capitali nei progetti dell'Unione; invita la Commissione a semplificare le norme relative a tali strumenti, dal momento che attualmente la loro complessità ne limita l'utilizzo; raccomanda la realizzazione di analisi più dettagliate che valutino l'effetto reale di tali strumenti e gli orientamenti sull'attuazione; invita gli Stati membri a rispettare i propri obblighi in materia di rendicontazione;

248.  osserva che, in numerose operazioni contenenti errori, le autorità degli Stati membri dispongono di informazioni sufficienti per individuare l'errore e applicare misure correttive prima della certificazione; invita la Commissione a rafforzare l'assistenza prestata alle autorità di gestione mediante l'organizzazione di seminari mirati, la pubblicazione di note orientative, la diffusione delle migliori pratiche e la formazione dei funzionari preposti alla gestione dei programmi, visto che la maggior parte degli errori si registra durante i controlli di primo livello; osserva che dovrebbe essere istituito un sistema di controllo costante delle attività di formazione rivolte alle autorità di gestione, onde garantire l'effettivo trasferimento delle nozioni, con particolare attenzione per quanto accade a livello locale; invita a stabilire meccanismi correttivi, tra cui l'applicazione di sanzioni in casi di evidente negligenza;

249.  si compiace della spiegazione fornita dalla Commissione secondo cui, per la prima volta, il grosso degli errori si concentra solo in tre Stati membri e in alcuni programmi operativi;

Riflessioni dall'ottica della politica dei diritti della donna e dell'uguaglianza di genere

250.  ricorda alla Corte dei conti e alla Commissione che, ai sensi dell'articolo 8 TFUE, la promozione della parità tra uomini e donne è un principio fondamentale dell'Unione europea in tutte le sue attività; invita pertanto la Corte dei conti a valutare l'implementazione del bilancio sotto il profilo della prospettiva di genere, laddove applicabile;

251.  deplora il fatto che la relazione annuale non contenga né osservazioni della Corte dei conti né risposte della Commissione sulle spese relative alla parità di genere;

252.  sottolinea l'imprescindibilità di audit del bilancio che includa una prospettiva di genere ai fini dell'elaborazione di un bilancio con una dimensione di genere, dal momento che può dimostrare l'impatto della spesa sulla parità di genere e, in particolare, se gli uomini e le donne beneficiano della spesa in maniera proporzionale e se occorre procedere a un adeguamento del bilancio per meglio soddisfare le diverse necessità dei due sessi;

Riflessioni dall'ottica della politica del commercio internazionale

253.  richiama l'attenzione sul fatto che la garanzia di una sufficiente tutela degli interessi finanziari dell'Unione è collegata all'assistenza macrofinanziaria; ritiene necessario che la Commissione garantisca l'effettuazione di controlli adeguati e che la Corte dei conti provveda alle opportune revisioni contabili relativamente a tale strumento;

254.  sottolinea che, in virtù della strategia in materia di aiuti al commercio, i fondi dell'Unione devono essere utilizzati in modo efficace e conformemente alle normative vigenti, con l'obiettivo di assicurare una migliore integrazione dei beneficiari nel sistema commerciale mondiale basato sulle norme e di promuovere l'eliminazione della povertà;

255.  pone l'accento sul fatto che si dovrebbero sostenere i business center dell'Unione in Cina, Thailandia e India; ritiene, al tempo stesso, che sia necessario svolgere controlli sufficienti al fine di garantire un funzionamento efficace e corretto di tali centri;

Riflessioni dall'ottica della politica della pesca

256.  prende atto della comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti sui conti annuali dell'Unione europea per l'esercizio 2010(117) e della relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio(118); rileva che nessuno dei due documenti si riferisce in particolare al settore degli affari marittimi e della pesca;

257.  ringrazia la DG MARE per i documenti complementari che ha fornito e ritiene soddisfacenti i tassi globali di esecuzione 2010 delle linee di bilancio in materia di affari marittimi e di pesca;

258.  evidenzia il tasso globale di esecuzione del bilancio del 97,20% per gli stanziamenti d'impegno e il tasso globale del 79,23% per gli stanziamenti di pagamento; constata, tuttavia, un tasso di esecuzione alquanto esiguo al capitolo 11 02 (Mercati della pesca) e prende atto degli elementi esplicativi forniti dalla Commissione per quanto riguarda nello specifico l'esecuzione dei programmi di pesca a favore delle regioni ultraperiferiche;

259.  prende atto con soddisfazione delle intenzioni della DG MARE di migliorare l'esecuzione degli stanziamenti disponibili per le azioni cofinanziate con gli Stati membri e incoraggia i servizi interessati della Commissione a proseguire su questa strada;

260.  constata gli sforzi intrapresi dalla DG MARE nel settore dell'audit interno e invita la Commissione a continuare a gestire l'insieme dei progetti e della documentazione nel modo più efficace e rapido possibile;

261.  rileva il mantenimento della riserva della DG MARE per i sistemi di gestione e di controllo dei programmi operativi SFOP (Strumento finanziario d'orientamento della pesca) in Germania - stabilimento per il condizionamento; constata che si tratta di un programma di lunga data e complesso, avviato nel 2001, e invita la Commissione a concluderlo quanto prima, tutelando al contempo gli interessi dell'Unione;

262.  si compiace che la DG MARE abbia rafforzato l'efficienza dei controlli in materia di accordi internazionali e che si sia deciso di separare i pagamenti concernenti strettamente l'aspetto commerciale (104 017 795 EUR, pari al 72% del totale) da quelli riguardanti il sostegno settoriale (40 211 849 EUR, pari al 28% del totale);

263.  insiste sulla necessità di seguire in maniera efficace le azioni finanziate dall'Unione per il sostegno settoriale nell'ambito degli accordi internazionali, avvalendosi di matrici quanto più dettagliate possibile, nonché sulla necessità invocare un incremento della quota destinata al sostegno settoriale; ritiene che a termine la parte commerciale degli accordi dovrebbe essere subordinata a un sostegno settoriale efficace, sufficientemente controllato e sostanziale;

264.  chiede un maggior coinvolgimento nella politica della pesca, in virtù del proprio ruolo legislativo e delle proprie competenze in materia di bilancio, in particolare per quanto gli accordi internazionali di pesca e i vari incontri in materia (ad esempio, commissioni miste o negoziati bilaterali con i paesi terzi);

265.  invita la Corte dei conti ad elaborare relazioni speciali sui settori prioritari della politica comune della pesca (PCP), in seguito alle varie proposte legislative e comunicazioni presentate nell'ambito del pacchetto di riforma della PCP, inclusa la sua dimensione esterna.

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(4) GU C 332 del 14.11.2011, pag 134.
(5) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(6) Testi approvati, P7_TA(2012)0154.
(7) GU L 64 del 12.3.2010.
(8) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 63.
(10) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(11) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(12) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
(13) GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
(14) GU L 24 del 27.1.2005, pag. 35.
(15) GU L 64 del 12.3.2010.
(16) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(17) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 81.
(18) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(19) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(20) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
(21) GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
(22) GU L 5 del 9.1.2004, pag. 85.
(23) GU L 140 dell'1.6.2007, pag. 52.
(24) GU L 64 del 12.3.2010.
(25) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(26) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 93.
(27) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(28) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(29) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
(30) GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
(31) GU L 369 del 16.12.2004, pag. 73.
(32) GU L 173 del 3.7.2008, pag. 27.
(33) GU L 64 del 12.3.2010.
(34) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(35) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 69.
(36) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(37) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(38) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
(39) GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
(40) GU L 9 del 12.1.2008, pag. 15.
(41) GU L 64 del 12.3.2010.
(42) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(43) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 87.
(44) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(45) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(46) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
(47) GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
(48) GU L 11 del 15.1.2008, pag. 9.
(49) GU L 64 del 12.3.2010.
(50) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(51) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 75.
(52) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(53) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(54) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
(55) GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
(56) GU L 32 del 6.2.2007, pag. 88.
(57) GU L 64 del 12.3.2010.
(58) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(59) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(60) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(61) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(62) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
(63) Testi approvati, P7_TA(2012)0154.
(64) GU L 64 del 12.3.2010.
(65) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(66) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(67) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(68) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(69) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
(70) COM(2011)0662.
(71) SEC(2011)1179, pag. 24.
(72) Relazione di sintesi sugli SIF, pag. 6.
(73) Relazione di sintesi sugli SIF, pag. 10.
(74) Relazione di sintesi sugli SIF, pag. 9.
(75) Relazione di sintesi sugli SIF, pagg. 21 e 26.
(76) Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione (GU L 210 del 31.7.2006, pag. 25).
(77) GU C 47 del 17.2.2012, pag. 1.
(78) Risoluzione del Parlamento europeo del 21 aprile 2004 sul discarico dato alla Commissione per l'esercizio 2002 (GU L 330 del 4.11.2004, pag. 82).
(79) GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
(80) Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2010 (COM(2011)0323), pag. 2.
(81) COM(2011)0164.
(82) Risposta del commissario Šefčovič alla domanda scritta n. 12 dell'audizione dell'8 dicembre 2011 davanti alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo.
(83) SEC(2011)1179, pag. 13.
(84) Risposta del Commissario Johannes Hahn all'interrogazione scritta n. 4 per l'audizione del 19 dicembre 2011 dinanzi alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo.
(85) SEC(2011)1179, pag. 20.
(86) SEC(2011)1179, pag. 21.
(87) Relazione della Commissione sui progressi compiuti dalla Romania secondo il meccanismo di cooperazione e verifica, COM(2012)0056, pag. 4.
(88) Conti annuali dell'Unione europea (COM(2011)0473), pagg. 32 e 90.
(89) Regolamento (CE) n. 332/2002 del Consiglio, del 18 febbraio 2002, che istituisce un meccanismo di sostegno finanziario a medio termine delle bilance dei pagamenti degli Stati membri (GU L 53 del 23.2.2002, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 431/2009 (GU L 128 del 27.5.2009, pag. 1).
(90) L'articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 407/2010 del Consiglio, dell'11 maggio 2010 , che istituisce un meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (GU L 118 del 12.5.2010, pag. 1) fissa un massimale dell'1,23% in virtù del quale, secondo le stime della Commissione, potrebbe essere attivato un importo complessivo di 60 000 000 000 EUR (COM(2010)0713, pag. 4).
(91) Fonte: diagramma IV dell'allegato alla relazione annuale 2010 della Corte dei conti.
(92) Fonte: diagramma I dell'allegato alla relazione annuale 2010 della Corte dei conti.
(93) Fonte: diagramma V dell'allegato alla relazione annuale 2010 della Corte dei conti.
(94) Risoluzione del Parlamento europeo del 23 marzo 2011 sul progetto di decisione del Consiglio europeo che modifica l'articolo 136 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativamente a un meccanismo di stabilità per gli Stati membri la cui moneta è l'euro (P7_TA(2011)0103).
(95) http://eca.europa.eu/portal/pls/portal/docs/1/9406723.PDF.
(96) http://eca.europa.eu/portal/pls/portal/docs/1/9504723.PDF.
(97) Disponibile sul sito web della Corte dei conti dei Paesi Bassi http://www.courtofaudit.com/english/News/2012/02/Letter_of_president_Netherlands_Court_of_Audit_on_ESM_Board_of_Auditors
(98) GU L 250 del 27.9.11, pag. 33.
(99) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 1.
(100) COM(2012)0040, pag. 16.
(101) Programma di lavoro 2012 della Corte dei conti europea, pag. 6.
(102) Risposta alla domanda n. 21, documento «Allegato: quesiti al Commissario Šemeta», messo a disposizione dalla segreteria della commissione per il controllo dei bilanci il 16 dicembre 2011, in seguito all'audizione del Commissario Šemeta tenutasi l'8 dicembre 2011 dinanzi alla commissione in oggetto.
(103) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 33.
(104) COM(2008)0097.
(105) Allegato alle risposte ai quesiti scritti rivolti al Commissario Johannes Hahn per l'audizione del 19 dicembre 2011 dinanzi alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo.
(106) Relazione annuale, esempio 3.1, pag. 79.
(107) Relazione annuale, nota 23, pag. 79.
(108) Relazione annuale, tabella 3.1, pag. 72.
(109) Risposta a un quesito orale rivolto al Commissario Andris Piebalgs nel corso dell'audizione del 12 gennaio 2012 dinanzi alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo.
(110) Calcolo basato sulla risposta al quesito scritto n. 2 al Commissario Andris Piebalgs durante l'audizione del 12 gennaio 2012.
(111) http://ec.europa.eu/europeaid/work/funding/beneficiaries/index.cfm?lang=en&mode=SM&type=contract
(112) http://ec.europa.eu/echo/files/funding/agreements/agreements_2010.pdf
(113) Risposta a un quesito orale rivolta al Commissario Andris Piebalgs nel corso dell'audizione del 23 gennaio 2012 dinanzi alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo.
(114) Assistenza UE allo sviluppo per l'istruzione di base nell'Africa subsahariana e nell'Asia meridionale (relazione speciale n. 12/2010).
(115)1 Relazione speciale n. 4/2011 della Corte dei conti «Audit dello strumento relativo alle garanzie per le PMI».
(116) Relazione speciale della Corte dei conti n. 1/2011 «La deconcentrazione della gestione dell'assistenza esterna della Commissione dai servizi centrali alle delegazioni ha migliorato l'erogazione degli aiuti?»
(117) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(118) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 3.


Relazioni speciali della Corte dei conti europea nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2010
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Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2010 (2011/2225(DEC))
P7_TA(2012)0154A7-0102/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0256/2011)(2),

–  viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 e le sue relazioni speciali, accompagnate dalle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la dichiarazione(4) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  viste la sua decisione del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione(5) e la sua risoluzione recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione,

–  viste le relazioni speciali della Corte dei conti elaborate a norma dell'articolo 287, paragrafo 4, secondo comma, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 sul discarico da dare alla Commissione per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (06081/1/2012 – C7-0053/2012),

–  visti l'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0102/2012),

A.  considerando che, a norma dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi, e che, a norma dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, espleta tali compiti in cooperazione con gli Stati membri sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della sana gestione finanziaria;

B.  considerando che le relazioni speciali della Corte dei conti forniscono informazioni su questioni d'interesse per l'esecuzione dei fondi e sono pertanto utili al Parlamento nell'esercizio del suo ruolo di autorità di discarico;

C.  considerando che le sue osservazioni sulle relazioni speciali della Corte dei conti costituiscono parte integrante della sua citata decisione del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III – Commissione;

Parte I – Relazione speciale n. 7/2010 della Corte dei conti dal titolo «Audit della procedura di liquidazione dei conti»

1.  accoglie con favore la relazione speciale n. 7/2010 sulla procedura di liquidazione dei conti nell'ambito della politica agricola, data la sua fondamentale rilevanza per la qualità delle informazioni che la Commissione trasmette al Parlamento nel corso della procedura di discarico;

2.  ritiene che la principale conclusione a cui giunge la relazione speciale n. 7/2010 riguardi le sue osservazioni sulle rettifiche successive alla liquidazione dei conti tramite le decisioni di conformità, malgrado nel frattempo il Parlamento abbia concesso il discarico e nonostante la conseguente relativizzazione delle informazioni trasmesse nel corso della procedura di discarico;

3.  è consapevole del fatto che l'unica soluzione possibile per porre pienamente rimedio alla situazione potrebbe essere la modifica del sistema dei controlli nell'ambito della politica agricola, attuabile solo tramite un considerevole aumento degli oneri a carico dei beneficiari e delle autorità amministrative;

4.  concentra pertanto le proprie raccomandazioni soprattutto sulle possibilità di miglioramento dell'attuale sistema; fa riferimento inoltre, allo scopo di valutare la reale funzionalità di tale sistema, alla relazione speciale n. 8/2011 della Corte dei conti dal titolo «Recupero dei pagamenti indebiti effettuati nell'ambito della politica agricola comune» e sottolinea le critiche formulate dalla Corte dei conti riguardo al fatto che il sistema nel suo insieme non consente di quantificare i pagamenti indebiti eseguiti nell'ambito della politica agricola;

5.  condivide la richiesta della Corte dei conti a favore di una riforma della procedura di liquidazione dei conti allo scopo di:

   ridurre la durata delle procedure di rettifica finanziaria, stabilendo scadenze precise e procedure di ricorso articolate,
   stabilire una chiara correlazione tra gli importi recuperati e gli effettivi pagamenti irregolari ed escludere la possibilità di «trattative» sull'entità delle rettifiche finanziarie, dal momento che si tratta di un reale recupero dei pagamenti irregolari e non di una «sanzione»;

6.  ritiene che, per garantire la credibilità della procedura annuale di discarico e tutelare gli interessi finanziari dell'Unione, sia imprescindibile migliorare l'attuale sistema e insiste affinché, nel corso della procedura di discarico, la Commissione fornisca indicazioni concernenti:

   gli importi, i settori e gli esercizi di spesa che possono essere oggetto di ulteriori procedure di verifica e la quantità di rettifiche finanziarie che, in termini minimi e massimi, possono essere imposte negli Stati membri interessati,
   le decisioni di conformità e gli esercizi finanziari a cui fanno realmente riferimento e i modi in cui tali decisioni modificano gli importi degli esercizi che hanno già ottenuto il discarico,
   una stima esatta del numero di rettifiche di conformità necessarie non effettuate e il numero delle rettifiche di conformità che non è più possibile effettuare a causa della «regola dei 24 mesi»;

7.  approva le misure che la Commissione ha adottato per migliorare l'affidabilità dei dati forniti dalle autorità di controllo degli Stati membri e che sono alla base della liquidazione dei conti; sottolinea la drammatica conclusione a cui giunge la Corte, quando afferma che tali autorità, nella maggioranza dei casi, non sono però in grado di adempiere a tali misure; chiede pertanto un maggiore impegno da parte della Commissione inteso a formare le autorità amministrative degli Stati membri; invita la Commissione ad accompagnare in modo strutturato e a promuovere lo scambio di informazioni fra organismi pagatori e organismi di certificazione tramite le loro reti e seminari, a diffondere esempi di buone pratiche e a elaborare mediante interpretazione una soluzione comune alle questioni giuridiche; considera indispensabile attuare controlli basati sul rischio anche presso le autorità di certificazione;

8.  ritiene che l'ulteriore miglioramento delle dichiarazioni di affidabilità rilasciate dai direttori degli organismi pagatori e delle autorità di certificazione sia una misura indispensabile ai fini dell'obbligo di rendiconto; chiede un sistema di ricompense per le dichiarazioni corrette e sanzioni per le dichiarazioni inesatte, soprattutto nel caso di errori sistemici rilevati, ma non preventivamente dichiarati;

9.  chiede un flusso sistematico di informazioni da parte delle autorità esecutive al livello più basso verso la Commissione, onde delineare i problemi in loco nell'ambito di testi giuridici semplificati e della loro interpretazione; invita la Commissione a garantire che i funzionari degli organismi pagatori nazionali e delle autorità di certificazione non siano penalizzati dalle loro autorità nazionali e dai loro direttori per aver segnalato correzioni alla Commissione;

10.  invita la Commissione a includere gli organismi pagatori e le autorità di certificazione in cui si registri una rapida rotazione del personale in un audit basato sui rischi e di includere una comunicazione all'autorità di discarico nella propria relazione annuale di attività; insiste sulla necessità di analizzare la correttezza delle dichiarazioni di affidabilità e di illustrare alle autorità competenti per il discarico i tassi di errore per Stato membro, con l'indicazione delle principali fonti di errore;

11.  sollecita la revisione delle procedure alla base delle decisioni di conformità, un più rapido intervento del gruppo di esperti ai fini della conciliazione e un uso mirato della procedura stessa;

12.  raccomanda di riprendere i dati di cui al paragrafo 6 in una sezione separata della risoluzione annuale sul discarico, da sottoporre al voto in plenaria;

Parte II – Relazione speciale n. 13/2010 della Corte dei conti europea dal titolo «Il nuovo strumento europeo di vicinato e partenariato è stato felicemente varato e sta producendo risultati nel Caucaso meridionale (Armenia, Azerbaigian e Georgia)?»

13.  si compiace dell'audit della Corte dei conti e delle raccomandazioni in esso contenute; esprime la sua profonda preoccupazione per le risultanze dell'audit, che evidenziano gravi problemi nella realizzazione dello strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI) da parte della Commissione;

14.  esprime profonda preoccupazione per le carenze nelle procedure di programmazione rilevate dall'audit; esorta la Commissione a fare proprie le raccomandazioni della Corte dei conti, razionalizzando le procedure, rafforzando il collegamento fra i documenti strategici di programmazione (piani d'azione per la politica europea di vicinato, documenti di strategia nazionale e programmi indicativi nazionali) e rendendo più coerenti le scadenze temporali di detti documenti, allo scopo primario di offrire ai paesi limitrofi la prospettiva di una relazione sempre più stretta con l'Unione europea;

15.  ritiene inaccettabile il modo in cui la Commissione ricorre al sostegno al bilancio nell'ambito dell'ENPI, considerandolo come la modalità di aiuto privilegiata per i tre paesi, in assenza di una valutazione dettagliata riguardo all'efficacia degli strumenti a disposizione; sottolinea al riguardo che il sostegno settoriale al bilancio è spesso connesso a scarsa visibilità e ad una motivazione occasionale da parte dei governi; esprime profonda preoccupazione riguardo alla conclusione della Corte dei conti che l'idoneità di un settore all'uso del sostegno settoriale al bilancio è divenuta un fattore importante ai fini della determinazione dell'aiuto nei programmi di azione annuali 2007; sollecita la Commissione a rispettare la raccomandazione della Corte dei conti di scegliere in modo più selettivo il sostegno settoriale al bilancio, considerando tutte le opzioni disponibili nell'ENPI, e di conseguire un utilizzo più equilibrato dei diversi strumenti; sottolinea la necessità di agevolare l'accesso delle ONG e del settore privato dei paesi beneficiari all'assistenza fornita;

16.  è preoccupato dalle constatazioni dell'audit secondo cui la programmazione e la concezione dell'assistenza non sono state sufficientemente guidate da un dialogo strutturato con i paesi beneficiari, visto che il dialogo è stato condotto principalmente dai servizi centrali della Commissione, confinando lo scambio diretto di opinioni nei pochi giorni previsti per le missioni in loco e senza che dalle relazioni emergessero chiaramente gli argomenti oggetto di discussione; è del parere che l'offerta di un sostegno settoriale al bilancio destinato ad ampliare l'uso delle fonti energetiche rinnovabili in un paese produttore ed esportatore di petrolio potrebbe sicuramente non rappresentare una forte motivazione per il governo; invita la Commissione a prendere i provvedimenti necessari per rafforzare tale dialogo;

17.  invita la Commissione e il SEAE a considerare la raccomandazione della Corte dei conti di prevedere l'assegnazione di personale sufficiente, anche in loco, fra cui esperti in materia di sostegno al bilancio, e di contribuire a rafforzare nei paesi beneficiari il quadro generale per la pubblica amministrazione mediante misure complementari allo strumento del gemellaggio;

18.  accoglie con favore il programma pilota attuato dalla Commissione che implica un monitoraggio orientato ai risultati e che è calibrato espressamente alle operazioni del programma di sostegno della politica settoriale e attende una relazione di valutazione sul valore aggiunto riscontrato nei tra paesi;

Parte III – Relazione speciale della Corte dei conti n. 14/2010 dal titolo «Gestione del sistema dei controlli veterinari sulle importazioni di carne da parte della Commissione dopo le riforme del 2004 della normativa in materia di igiene»

19.  accoglie con favore la relazione speciale della Corte dei conti, la risposta della Commissione e la relazione della Commissione sull'efficacia e la coerenza dei controlli sanitari e fitosanitari sulle importazioni di prodotti alimentari, mangimi, animali e piante (COM(2010)0785);

20.  condivide le raccomandazioni che la Corte dei conti rivolge alla Commissione affinché questa ottimizzi le proprie funzioni in materia di supervisione e coordinamento;

21.  chiede, in particolare, di apportare miglioramenti nei settori specificati in appresso, onde contribuire ad aumentare la sicurezza alimentare nelle importazioni di prodotti a base di carne e quindi migliorare la protezione dei cittadini europei contro le importazioni alimentari sospette, senza trascurare le raccomandazioni non esplicitamente contemplate nelle lettere da a) ad e):

   a) in riferimento alla prima raccomandazione della Corte dei conti, si invita la Commissione a mirare a un livellamento dei diversi trattamenti riservati agli Stati membri nei paesi terzi, come pure a procedere contro gli svantaggi concorrenziali discriminatori che ne derivano;
   b) in riferimento alla terza raccomandazione della Corte dei conti, si invita la Commissione a istruire gli Stati membri affinché utilizzino più efficacemente i sistemi informativi esistenti e intensifichino la messa in rete, onde garantire un maggiore coordinamento fra posti di ispezione frontaliera e autorità doganali;
   c) in riferimento alla quarta raccomandazione della Corte dei conti, si invita la Commissione a offrire assistenza agli Stati membri nelle fasi di elaborazione, attuazione e valutazione dei piani nazionali di controllo; ritiene che, tenendo in debita considerazione il principio di sussidiarietà, sarebbe opportuno stabilire una serie di base di analisi che comprenda le categorie di residui ormonali più comuni (fra cui gli anabolizzanti), e/o i contaminanti ambientali (ad esempio, diossine e metalli pesanti) ecc., prescrivendone l'applicazione obbligatoria; ritiene che, innanzitutto, si potrebbe avviare un'opera di sensibilizzazione all'interno del programma «Migliorare la formazione per rendere più sicuri gli alimenti» allo scopo di sensibilizzare in tal senso le autorità competenti degli Stati membri; ritiene inoltre che occorra impegnarsi per controllare il rispetto delle disposizioni fiscali;
   d) in riferimento alla settima raccomandazione della Corte dei conti, si invita la Commissione a presentare una proposta al Parlamento europeo e al Consiglio che consenta di intraprendere azioni legali contro gli Stati membri che violano in modo regolare e per un lungo periodo il regolamento (CE) n. 882/2004(7), compromettendo dunque la sicurezza dei cittadini europei;
   e) in riferimento all'ottava raccomandazione della Corte dei conti, si invita la Commissione ad armonizzare l'attuazione di controlli rafforzati e a identificare una formulazione precisa e chiara delle disposizioni legislative in materia di controlli rafforzati presso i posti di ispezione frontaliera; si invita inoltre la Commissione a considerare la possibilità di prescrivere agli Stati membri un certo numero di analisi di laboratorio nell'ambito dei controlli fisici presso i posti di ispezione frontaliera;

22.  rileva che i produttori europei di carni e alimenti devono rispettare elevati standard produttivi e qualitativi; esprime profonda preoccupazione per il fatto che tali standard produttivi non si applicano ai produttori dei paesi terzi che esportano verso l'Unione, come constatato anche dalla Corte dei conti; invita la Commissione ad affrontare tale questione e a sottoporre senza indugio al Parlamento europeo e al Consiglio opportune proposte sui modi per poter adeguatamente contrastare l'impatto negativo sulla competitività dei produttori europei di carni e alimenti;

Parte IV – Relazione speciale della Corte dei conti n. 1/2011 dal titolo «La deconcentrazione della gestione dell'assistenza esterna della Commissione dai servizi centrali alle delegazioni ha migliorato l'erogazione degli aiuti?»

23.  si compiace dell'esauriente relazione analitica della Corte dei conti europea nonché dell'eccellente tempismo con cui sono stati valutati i risultati della deconcentrazione;

24.  appoggia le constatazioni della Corte dei conti secondo cui la deconcentrazione ha chiaramente determinato un aumento della velocità di erogazione, un miglioramento della qualità nonché una migliore gestione finanziaria degli aiuti;

25.  incoraggia la Commissione a integrare i criteri e a consolidare le procedure inerenti alla valutazione della qualità dei progetti finanziati, al fine di potenziare la qualità degli aiuti e ridurre ulteriormente il numero dei progetti con performance negativa; sottolinea che l'impatto della spesa per gli aiuti riveste fondamentale importanza per il Parlamento;

26.  invita la Commissione, in sede di decisione in merito ai progetti di aiuto e di monitoraggio del relativo stato di avanzamento, a prendere in considerazione, ove possibile, la promozione di consultazioni a livello locale;

27.  auspica che la Commissione adotti tutte le misure necessarie a colmare le carenze dei sistemi di supervisione e di controllo, segnatamente a livello delle delegazioni dell'Unione;

28.  esprime preoccupazione riguardo ai problemi che persistono in merito al personale coinvolto nelle politiche di aiuto; ritiene che l'alto tasso di rotazione del personale nella DG Sviluppo e cooperazione - EuropeAid nonché la carenza di personale con qualifiche adeguate all'interno delle delegazioni dell'Unione dovrebbero essere affrontati senza indugi; ritiene inoltre che, ove necessario, la Commissione debba cooperare con il SEAE al fine di assicurare, all'interno delle delegazioni dell'Unione, un'adeguata capacità di risorse umane per la gestione degli aiuti; si attende verso la fine del 2012 dalla Commissione una relazione dettagliata in cui siano programmate e introdotte misure per colmare dette carenze;

29.  incoraggia la Commissione a chiedere alle delegazioni dell'Unione di svolgere sistematicamente visite di monitoraggio tecnico e finanziario dei progetti e a focalizzare maggiormente il sistema di comunicazione interna sui risultati conseguiti dagli interventi di aiuto;

30.  invita la Commissione, con la partecipazione attiva delle delegazioni dell'Unione, ad analizzare ed individuare possibilità di incentivazione dei programmi di aiuto nei paesi partner, con il coinvolgimento della Banca europea per gli investimenti e delle istituzioni europee nazionali e internazionali che finanziano lo sviluppo;

Parte V – Relazione speciale n. 2/2011 della Corte dei conti dal titolo «Seguito dato alla relazione speciale n. 1/2005 concernente la gestione dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode»

31.  esorta la Commissione ad attuare senza ulteriore ritardo le raccomandazioni formulate nella relazione speciale n. 1/2005, poiché solamente due delle quattordici raccomandazioni accolte dalla Commissione sono state finora pienamente attuate; auspica di essere pienamente informato sui progressi compiuti nell'attuazione delle raccomandazioni ancora in sospeso;

32.  si compiace del fatto che l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) si avvalga in misura maggiore dei suoi poteri di indagine, ad esempio svolgendo verifiche sul posto e audizioni oppure concentrandosi sui casi più gravi e complessi; apprezza il maggiore utilizzo del sistema elettronico di gestione dei casi dell'OLAF e l'introduzione del sistema di gestione del tempo; si rammarica, tuttavia, del fatto che la durata media dei casi rimanga ancora superiore ai due anni e che nel 2009 il tempo dedicato all'attività investigativa abbia rappresentato soltanto il 37% di quello dell'intero Ufficio;

33.  invita l'OLAF a migliorare la sua gestione del tempo in modo da garantire una migliore distribuzione dei compiti, onde ridurre il tempo dedicato alle mansioni non investigative; è interessato a vedere i risultati reali delle attività non investigative svolte, che corrispondono al 63% del tempo totale;

34.  rileva che, secondo la figura 2 della relazione speciale della Corte n. 2/2011, l'aspetto relativo a «obiettivi e pianificazione chiari» è stato giudicato quello più debole nel corso di un'indagine; raccomanda per il futuro di stabilire in modo appropriato obiettivi chiari per ciascuna indagine, tenendo conto del fatto che la base di ogni indagine e la pianificazione delle risorse sono obiettivi chiari;

35.  prende atto del fatto che, secondo la relazione speciale n. 2/2011 «ancor oggi, non vi è un controllo indipendente sulla legittimità degli atti d'indagine in corso né un codice che garantisca che gli atti investigativi seguano una procedura predeterminata», nonostante i ripetuti annunci dell'OLAF in passato; nota altresì che malgrado l'esplicita volontà, espressa dalla Commissione nella proposta modificata di regolamento che modifica il regolamento (CE) n. 1073/1999 (COM(2011)0135), di introdurre una procedura di revisione, si tratta di una soluzione non equiparabile a un controllo indipendente della legalità delle singole indagini, risultando quindi persino più debole al riguardo della proposta iniziale; ricorda che si tratta di una richiesta primaria che si riflette anche nella giurisprudenza della Corte di giustizia; ritiene, pertanto, che sia indispensabile garantire un tale meccanismo di controllo, non solo per proteggere i diritti dei singoli o degli operatori economici interessati, ma anche per tutelare i diritti degli investigatori dell'OLAF rispetto alle azioni giudiziarie intentate da quei singoli o da quegli operatori economici; sottolinea altresì la necessità di un chiaro mandato per l'OLAF, per quanto riguarda le altre istituzioni dell'Unione;

36.  condivide il parere della Corte dei conti sulla necessità di un unico documento globale che rifletta chiaramente la performance dell'OLAF nei diversi settori, consentendo di misurare i progressi anno per anno; sottolinea l'importanza di operare una distinzione fra le relazioni elaborate per uso pubblico e quelle elaborate per uso interno; è del parere che una relazione dettagliata a disposizione del pubblico sia della massima importanza, poiché consentirebbe di compiere un raffronto affidabile della performance dell'OLAF nel tempo e fra i diversi settori;

37.   deplora il fatto che non sempre risulta possibile valutare i risultati delle attività dell'OLAF in quanto le informazioni sono presentate in documenti diversi, elaborati con finalità diverse e indirizzati a destinatari diversi; sollecita la Commissione a istituire un sistema per la divulgazione di informazioni unificate, chiare e comparabili, in grado di consentire una valutazione piena e oggettiva delle attività dell'OLAF;

38.  sottolinea che dal 2004 il tempo dedicato alla valutazione delle informazioni ricevute è raddoppiato, passando da 3,5 a 7,1 mesi; è del parere che la fase della valutazione iniziale dovrebbe limitarsi a dimostrare o respingere la veridicità delle accuse contenute nelle informazioni iniziali; ritiene che si debba evitare di svolgere attività di indagine nel corso della fase iniziale di valutazione, il che di conseguenza non solo determina incertezza giuridica, ma falsa anche le statistiche concernenti i diversi aspetti delle indagini; suggerisce di avviare un'indagine ricorrendo alle opportunità investigative disponibili qualora le informazioni, raccolte nel corso della valutazione iniziale e con gli strumenti giuridici a disposizione in detta fase, non consentano all'OLAF di decidere se aprire o meno un fascicolo;

39.  concorda con la Corte dei conti sul fatto che, accorciando le fasi d'indagine e migliorando la qualità delle relazioni finali, si potrebbe contribuire a un sistema sanzionatorio più efficace, che consenta il recupero dei fondi o l'avvio di procedimenti disciplinari o penali;

40.   deplora il fatto che, nonostante l'accordo di cooperazione firmato nel 2008 dall'OLAF e Eurojust, ai termini del quale l'OLAF è tenuta a notificare a Eurojust ogni caso di presunta frode tra gli operatori economici in più di uno Stato membro, l'OLAF ha inviato a Eurojust tali notifiche soltanto per cinque casi nel 2008 e soltanto un caso nel 2009, il che evidenzia che la cooperazione tra l'OLAF ed Eurojust non funziona e sollecita ogni intervento mirato a intensificare le attività in materia;

41.  sollecita l'OLAF a intensificare ulteriormente la cooperazione con gli Stati membri su una base giuridica solida; appoggia a tale riguardo l'idea di consolidare ulteriormente le attuali diverse basi giuridiche allo scopo di intensificare la cooperazione; concorda con la raccomandazione della Corte dei conti di concludere accordi con i servizi investigativi nazionali qualora non esista una legislazione specifica, onde chiarire le norme dettagliate che disciplinano la cooperazione e lo scambio di informazioni.

Parte VI – Relazione speciale della Corte dei conti n. 3/2011 dal titolo «Efficacia ed efficienza dei contributi dell'UE erogati attraverso gli organismi delle Nazioni Unite nei paesi teatro di conflitti»

42.  accoglie con favore la relazione della Corte dei conti e avalla le conclusioni e le raccomandazioni presentate in tale relazione;

43.  apprezza il fatto che la collaborazione con le Nazioni Unite (ONU) consenta alla Commissione di raggiungere regioni del mondo che altrimenti non potrebbe raggiungere da sola; è consapevole dell'elevato rischio intrinseco connesso all'erogazione di aiuti in regioni teatro di conflitti; è preoccupato tuttavia per le carenze individuate a livello dell'efficienza dei progetti e dei ritardi nel loro completamento; accoglie con favore le recenti decisioni dei comitati direttivi di UNICEF, UNDP, UNOPS e UNFPA di divulgare alla Commissione europea le relazioni di audit interno;

44.  invita la Commissione a garantire la trasparenza per quanto concerne i fondi dell'Unione che sono spesi dall'ONU nell'ambito della procedura di bilancio annuale, a migliorare la programmazione della spesa con l'ONU e ad accelerare le sue procedure interne per conseguire risultati più rapidi;

45.  è dell'avviso che un corretto monitoraggio dipenda inevitabilmente da un'informazione adeguata; è seriamente preoccupato del fatto che le informazioni rimangano tuttora inadeguate nonostante i numerosi inviti a migliorare la situazione da parte del Parlamento in risoluzioni di discarico successive e i numerosi impegni assunti dalla Commissione e dalle agenzie dell'ONU per attuare rapidamente i provvedimenti necessari; esorta la Commissione a presentare al Parlamento, entro e non oltre la fine di marzo 2012, un piano d'azione con chiare tappe contrattuali, concepite specificatamente al fine di migliorare in maniera decisiva il sistema d'informazione per tutti i progetti e i programmi finanziati attraverso la modalità della gestione congiunta e delegati alle agenzie dell'ONU;

46.  chiede che, nell'ambito di progetti finanziati con altri donatori attraverso un Fondo fiduciario multi donatore, la Commissione sia a conoscenza dell'esatta percentuale del progetto che viene finanziata; è del parere che, per garantire migliori meccanismi di controllo, le risorse dovrebbero essere gestite in un conto separato; ritiene che, qualora le specifiche del progetto non siano soddisfacenti, la Commissione debba essere in grado di rifiutare il progetto e che lo stesso debba valere nel caso in cui i rappresentanti dell'Unione europea non siano sufficientemente coinvolti nel processo di pianificazione del programma;

47.  condivide il parere della Corte dei conti secondo cui i controlli della Commissione in merito a legalità e regolarità debbano essere integrati da controlli adeguati circa l'efficacia e l'efficienza dei progetti; invita pertanto la Commissione a definire assieme al SEAE obiettivi chiari e misurabili e a istituire adeguate misure di controllo; sottolinea, a tale proposito, l'importanza di ottenere ragionevoli garanzie dai partner incaricati dell'attuazione; ricorda che il Parlamento ha chiesto dichiarazioni di garanzia da parte dei partner di attuazione e insiste su questa richiesta; chiede alla Commissione di formalizzare queste dichiarazioni e di metterle a disposizione del Parlamento durante la procedura di discarico; condivide le raccomandazioni del Servizio di audit interno (IAS) alla Commissione di realizzare controlli ex ante dei pagamenti e degli accordi contrattuali per accertare l'ammissibilità dei costi proposti e di cui è richiesto il rimborso; insiste sulla necessità di documentare, nel fascicolo, le discussioni relative a tali questioni; sottolinea il parere dell'IAS secondo cui i costi amministrativi aggiuntivi ed altri costi indiretti pretesi dall'ONU e pagati dall'Unione devono essere adeguatamente documentati e giustificati;

48.  condivide il parere della Corte dei conti di valutare scadenze realistiche per i progetti sulla base di determinate circostanze onde evitare una esplosione dei tempi e dei costi, il che è previsto nell'accordo quadro finanziario e amministrativo tra la Comunità europea e le Nazioni Unite (AQFA); ricorda alla Commissione la sua responsabilità finale in materia di esecuzione del bilancio; chiede alla Commissione di aggiornare il Parlamento in merito all'utilizzo delle linee guida rivedute UE-ONU per l'attività d'informazione;

49.  invita la Commissione ad applicare un meccanismo di confronto dei costi per identificare ed evitare fatturazioni eccessive e a rifiutare ulteriori costi indiretti derivanti da subappalti, che la Corte dei conti ha identificato in due casi; chiede alla Commissione di realizzare indagini congiunte insieme alle Nazioni Unite laddove vi siano dubbi in merito alla credibilità dei progetti;

50.  deplora che solo alcuni dei progetti esaminati riguardino i Fondi fiduciari multidonatore; invita la Corte dei conti a pubblicare una relazione speciale concentrata unicamente sulla gestione dei Fondi fiduciari multidonatore;

51.  invita la Corte dei conti ad informare il Parlamento in caso di protratte difficoltà ad ottenere pieno accesso ai documenti di lavoro dei revisori ONU sulla base dell'accordo AQFA; ricorda che il Parlamento ha richiesto di concedere tale accesso; chiede alla Commissione, qualora i suoi servizi dovessero continuare ad avere difficoltà di accesso a tali documenti, di trattenere i futuri pagamenti sui fascicoli corrispondenti, in applicazione delle specifiche disposizioni del regolamento finanziario utilizzate in caso mancanza di giustificazioni; invita la Commissione, nell'ambito della prossima procedura di discarico, a riferire alla commissione per il controllo dei bilanci, in base a come evolverà la situazione, sia in merito all'accesso alle relazioni di audit che alla qualità delle informazioni; chiede alla Commissione di astenersi dal delegare nuovi progetti e programmi alle agenzie dell'ONU qualora non siano adottati i provvedimenti in questione;

Parte VII – Relazione speciale n. 4/2011 della Corte dei conti dal titolo «Audit dello strumento relativo alle garanzie per le PMI»

52.  accoglie favorevolmente la relazione speciale, che rappresenta la prima analisi di uno strumento finanziario prodotta dalla Corte dei conti; osserva che lo strumento relativo alle garanzie per le PMI (SMEG) può essere considerato il programma più efficace dell'Unione in materia di strumenti finanziari; attende le dichiarazioni della Commissione in merito ad un'eventuale modifica dell'effetto moltiplicatore 1:10 dello strumento finanziario instauratosi nel 2009, nonché del tasso di inadempienza di circa lo 0,045% osservato dalla Corte dei conti alla fine dello stesso anno;

53.  riconosce l'utilità dello SMEG, nonostante le critiche fondate della Corte dei conti in merito al mancato riscontro di un valore aggiunto dell'Unione e al significato puramente locale del sostegno alle imprese artigiane e ai punti vendita al dettaglio; propone che, considerata l'importanza delle PMI per la struttura economica degli Stati membri e per l'intera Unione, siano presentati i 13 paesi coperti dal programma e analizzati i loro risultati, permettendo così di trarre conclusioni per un migliore orientamento dello SMEG;

54.  si attende che la Commissione discuta in maniera attendibile la questione del valore aggiunto dell'Unione e dell'effetto inerziale e trovi una soluzione, dal momento che l'intervento europeo non può limitarsi ad avere per obiettivo la creazione di strutture per l'intervento nazionale o la sua sostituzione; considera rilevante la critica sostanziale della Corte dei conti allo SMEG e la dichiarazione secondo cui tale sistema di incentivazione avrebbe una portata troppo ampia, anziché finanziare solo le PMI con scarso accesso al capitale di terzi;

55.  ritiene necessario un dibattito aperto sulle modalità di finanziamento dello strumento PMI; richiama l'attenzione su una riduzione della linea di bilancio di 57 300 000 EUR nel 2010 dal programma quadro competitività e innovazione (CIP); chiede delucidazioni in merito al numero di dipendenti della Commissione e del Fondo europeo per gli investimenti (FEI) impegnati nella gestione dello SMEG e all'ammontare dei costi amministrativi; sollecita informazioni sulla quantità di richieste effettivamente respinte;

56.  prende atto delle dichiarazioni generali della Corte dei conti in merito ad un sistema di commissioni migliorato e orientato ai risultati per i servizi finanziari forniti dal FEI; osserva che mancano tuttavia le indicazioni in merito della Commissione e si attende una concretizzazione del presente punto;

57.  appoggia le raccomandazioni della Corte dei Conti secondo le quali:

   i futuri programmi a sostegno delle PMI dovrebbero basarsi su una logica di intervento esplicita;
   occorrerebbe migliorare gli indicatori di performance per consentire alla Commissione di monitorare meglio il conseguimento degli obiettivi dello strumento;
   occorrerebbe definire target più specifici che rispecchino meglio gli obiettivi dello strumento finanziario, aggiornando il monitoraggio onde misurare i progressi compiuti in termini di conseguimento di tali target e prevedendo idonee misure per minimizzare l'effetto inerziale;
  

rileva con soddisfazione che la Commissione ha accettato le raccomandazioni di cui sopra, e invita la Commissione a riferire al Parlamento sulle misure previste e/o già adottate;

58.  approva le raccomandazioni della Corte dei conti ed esorta la Commissione a garantire che:

   nel caso di eventuali strumenti futuri, la base giuridica e l'accordo gestionale siano definiti molto prima dell'inizio effettivo del periodo di programmazione;
   nel caso di eventuali programmi successivi, sia messo a punto un sistema di punteggi che consenta di valutare le domande presentate dai potenziali intermediari, e siano definiti i requisiti minimi per la loro selezione;
  

prende atto della volontà della Commissione di esaminare ulteriormente tali raccomandazioni, e invita la Commissione a riferire al Parlamento sulle proprie conclusioni e ad esporre le eventuali azioni previste per accogliere le suddette raccomandazioni;

Parte VIII – Relazione speciale n. 5/2011 della Corte dei conti dal titolo «Il regime di pagamento unico (RPU): aspetti da considerare per migliorare la sana gestione finanziaria»

59.  accoglie con favore la relazione della Corte dei conti e legge con grande interesse le conclusioni e le raccomandazioni in essa contenute; si congratula con la Corte dei conti per aver presentato una relazione su un argomento così rilevante al momento giusto;

60.  è del parere che l'RPU contribuisca in misura insufficiente agli obiettivi della politica agricola comune (PAC) stabiliti dal trattato; invita, pertanto, la Commissione a proporre le necessarie modifiche alla legislazione affinché l'RPU offra un contributo importante agli obiettivi della PAC; è del parere che l'RPU debba essere migliorato al fine di orientare meglio gli aiuti verso i veri agricoltori; invita il Consiglio a sostenere il Parlamento e la Commissione nei loro sforzi per migliorare l'efficienza e l'efficacia del regime di sostegno europeo più importante aiutando quindi a garantire un migliore utilizzo del denaro dei contribuenti dell'Unione;

61.  ritiene che vi sia un livello di flessibilità troppo elevato (per esempio, le norme sulle buone condizioni agronomiche e ambientali) e un'eccessiva libertà di interpretazione delle norme di base dell'RPU; invita la Commissione a fornire un orientamento più preciso sull'applicazione degli atti dell'Unione nelle legislazioni degli Stati membri al fine di evitare un abuso delle norme da parte degli Stati membri; ritiene, in tale contesto, che la Commissione debba ottenere deleghe sufficienti per eliminare le lacune e porre rimedio alle carenze al più presto;

62.  è del parere che il modello storico abbia raggiunto i suoi obiettivi e debba, pertanto, essere abbandonato nel corso del prossimo quadro finanziario pluriennale; sostiene la sesta raccomandazione della Corte dei conti che invita a basare gli aiuti a titolo dell'RPU sulle condizioni in cui viene effettivamente svolta l'attività agricola nelle varie regioni dell'Unione; ritiene, inoltre, che gli attuali 20 modelli debbano essere ridotti fino ad arrivare, idealmente, a un unico modello dell'Unione applicabile in tutti gli Stati membri;

63.  ricorda che l'ingresso di nuovi agricoltori nel settore agricolo riveste grande importanza per garantire il rinnovamento del settore; è pertanto preoccupato di quanto rilevato dalla Corte dei conti ossia che certi Stati membri che applicano l'RPU (5 su 17) non optano per l'uso della riserva nazionale a favore dell'ingresso di nuovi agricoltori nel settore, stimolando quindi il ricambio generazionale nelle aree rurali;

64.  è del parere che l'attuale sistema RPU funzioni senza stimolare sufficientemente l'innovazione nel settore agricolo e ostacoli inoltre l'ingresso di nuovi soggetti nel settore;

65.  è particolarmente preoccupato della mancanza di un nesso diretto tra gli aiuti a titolo dell'RPU e i costi sostenuti dagli agricoltori per conformarsi a corrette condizioni agronomiche e ambientali; ritiene che ciò comporti uno squilibrio tra il volume di aiuti e le migliori condizioni per l'ambiente, il benessere degli animali e la sicurezza alimentare; riconosce, tuttavia, che il principio del disaccoppiamento limita la creazione di un simile nesso;

66.  ritiene che la Commissione nella sua proposta per una PAC dopo il 2013 dovrebbe assicurare una distribuzione più equilibrata degli aiuti tra gli agricoltori;

Parte IX – Relazione speciale n. 6/2011 della Corte dei conti dal titolo «I progetti cofinanziati dal FESR nel settore del turismo sono risultati efficaci?»

67.  accoglie con favore le risultanze della Corte dei conti, in particolare il fatto che tutti i progetti hanno avuto risultati positivi in una forma o nell'altra, e che la maggioranza ha avuto risultati positivi a vario titolo; prende inoltre atto della constatazione che i progetti sono andati a beneficio dell'economia locale e/o hanno contribuito a preservare gli elementi del patrimonio culturale, storico, artistico o ambientale di una regione;

68.  appoggia l'osservazione della Corte dei conti secondo cui la creazione o il mantenimento dei posti di lavoro costituisce un fattore chiave per raggiungere uno sviluppo sostenibile ed equilibrato dell'economia e dell'occupazione;

69.  rileva con preoccupazione che solo il 58% dei progetti del campione aveva stabilito degli obiettivi, mentre il rimanente 42% non perseguiva obiettivi in termini di performance e che i risultati non sono stati monitorati per la maggior parte dei progetti del campione;

70.  si rammarica della difficoltà di valutare l'andamento effettivo dei progetti o l'entità di un valore aggiunto europeo dovuta al fatto che gli obiettivi dei progetti, i valori obiettivo e gli indicatori non vengono sistematicamente stabiliti e i risultati non vengono successivamente monitorati e valutati;

71.  appoggia la raccomandazione della Corte dei conti secondo la quale le autorità di gestione dovrebbero garantire che, nelle fasi di presentazione della domanda di sovvenzione e dell'adozione di una decisione in merito, siano stabiliti obiettivi, valori obiettivo e indicatori adeguati (per esempio, il numero di posti di lavoro creati, la capacità ricettiva aggiuntiva creata e l'incremento dell'attività turistica) al fine di consentire la selezione dei progetti potenzialmente più efficienti e per assicurare la valutazione dei relativi risultati; invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare tale pratica;

72.  appoggia la raccomandazione della Corte dei conti che invita la Commissione ad effettuare una valutazione dell'aiuto nel settore del turismo, onde appurare in quale misura costituisca un mezzo efficace, sotto il profilo dei costi, per sostenere gli sforzi degli Stati membri volti a promuovere la crescita economica e verificare se detto sostegno possa essere meglio orientato a tal fine;

73.  accoglie con favore gli sforzi della Commissione per semplificare la procedura di sovvenzione FESR al fine di ridurre al minimo l'onere amministrativo sostenuto dai promotori; invita la Commissione a riferire sui progressi nel settore;

Parte X – Relazione speciale n. 7/2011 della Corte dei conti dal titolo «Il sostegno agroambientale è ben concepito e gestito in modo soddisfacente?»

74.  riconosce l'importanza delle misure agroambientali quale elemento chiave delle politiche dell'Unione atte a mitigare gli effetti avversi dell'agricoltura sull'ambiente; riconosce che le indennità agroambientali «dovrebbero incoraggiare ulteriormente gli agricoltori e gli altri gestori del territorio a rendere un servizio all'intera società attraverso l'introduzione o la prosecuzione dell'applicazione di metodi di produzione agricola compatibili con la tutela e con il miglioramento dell'ambiente, del paesaggio e delle sue caratteristiche, delle risorse naturali, del suolo e della diversità genetica»(8);

75.  sottolinea ad un tempo che la spesa pubblica dovrebbe essere effettuata garantendo il miglior rapporto costi-benefici e risultati tangibili; sottolinea altresì l'urgente necessità di rispettare nel modo più efficiente possibile gli impegni dell'Unione (riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020, strategia per la biodiversità Europa 2020, ecc);

76.  esprime preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti ha constatato che la politica agroambientale non è concepita e monitorata in modo da poter produrre benefici agroambientali tangibili, che gli obiettivi delle indennità agroambientali nono sono abbastanza specifici per valutare se essi siano stati raggiunti, che le citate pressioni ambientali non forniscono una chiara giustificazione delle indennità agroambientali e che i risultati della politica agroambientale non possono essere facilmente monitorati; invita gli Stati membri a stabilire programmi di sviluppo rurale chiaramente mirati e la Commissione a valutare tali programmi con maggior rigore prima di approvarli; sottolinea l'importanza di una rete di valutazione dell'Unione per lo sviluppo rurale adeguatamente gestita;

77.  accoglie con favore la conclusione della Corte dei conti secondo la quale gli agricoltori generalmente godono di idoneo sostegno grazie ad un adeguato orientamento; rileva, tuttavia, la necessità di migliorare la diffusione delle migliori pratiche e del feed-back sui ​​risultati; a tal fine, chiede alla Commissione e agli Stati membri di fare un uso migliore delle strutture esistenti, come la rete europea per lo sviluppo rurale;

78.  si compiace della conclusione della Corte dei conti secondo la quale gli agricoltori generalmente godono di idoneo sostegno grazie ad un adeguato orientamento e prende atto dei vari casi di migliori pratiche identificati dalla Corte dei conti; è preoccupato del fatto che gran parte degli Stati membri non ha però calcolato il livello minimo di partecipazione necessario per garantire che le sottomisure producessero gli effetti ambientali attesi né valutato se l'ammontare degli aiuti fosse adeguato per raggiungere questo livello minimo; ritiene che l'approccio Leader allo sviluppo rurale potrebbe essere usato anche per attuare un approccio collettivo;

79.  esprime preoccupazione per le criticità nella fissazione degli importi di aiuti rilevate dalla Corte dei conti; invita la Commissione ad assicurare, prima dell'approvazione dei programmi, che si tenga debitamente conto di tutti gli elementi identificati dalla Corte dei conti come fattori necessari alla corretta determinazione degli importi degli aiuti;

80.  è preoccupato per il fatto che la maggior parte della spesa è stata dedicata alle sottomisure «orizzontali», che sono state attuate in tutto il settore del programma senza che ciò risultasse sempre giustificato nei programmi di sviluppo rurale; ritiene inaccettabile che gli Stati membri facciano un uso limitato delle procedure di concentrazione e di selezione; ritiene che l'assenza di concentrazione dovrebbe essere sempre giustificata nei programmi;

81.  è profondamente preoccupato per il fatto che la gestione della politica agroambientale non tenga sufficientemente conto delle specifiche necessità ambientali e che ciò, quindi, si traduca in investimenti non ottimali; considera inaccettabile che, secondo i riscontri della Corte dei conti, nel 39% dei controlli contabili sui contratti non vi erano specifiche pressioni ambientali nell'area in cui il contratto è stato attuato, oppure che gli Stati membri non hanno potuto identificare tali problemi; invita gli Stati membri a concentrarsi su un approccio collettivo nei casi in cui quest'ultimo possa garantire l'effetto ambientale auspicato;

82.  sottolinea che, nel quadro del prossimo periodo di programmazione, affinché le indennità agroambientali sortiscano gli effetti auspicati in termini di biodiversità, protezione e sviluppo di sistemi di agricoltura e silvicoltura con elevato valore naturale e paesaggi agricoli tradizionali, risorse idriche e cambiamento climatico, è necessario concentrare i programmi agroambientali su priorità più specifiche;

83.  si compiace dell'approccio scelto nella proposta della Commissione concernente il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (COM(2011)0627/2), che metterà in maggior risalto un costante monitoraggio e indicatori di performance per i programmi di sviluppo rurale;

Parte XI – Relazione speciale n. 8/2011 della Corte dei conti dal titolo «Recupero dei pagamenti indebiti effettuati nell'ambito della politica agricola comune»

84.  si compiace della relazione speciale della Corte dei conti e prende atto delle sue conclusioni; sottolinea che il Parlamento europeo denuncia da tempo che il sistema di recupero funziona solo in parte; evidenzia che le cifre «più ottimistiche» fornite dalla Commissione riguardo ai recuperi indicano che comunque il 60% delle somme indebitamente versate continua a rimanere illegittimamente nelle mani dei beneficiari; rileva che, basandosi sulle cifre presentate dalla Corte dei conti, tale percentuale arriva persino al 90%;

85.  approva le raccomandazioni della Corte dei conti secondo le quali la Commissione dovrebbe:

   chiedere agli Stati membri di segnalare irregolarità e altri recuperi nel momento in cui viene redatta la notifica di riscossione,
   introdurre un limite temporale uniforme fra l'individuazione di una potenziale irregolarità e la notifica dell'ordine di riscossione al debitore, rafforzando l'armonizzazione fra Stati membri e garantendo una più tempestiva trasmissione delle informazioni all'OLAF,
   emanare regole chiare e non ambigue in materia di applicazione, registrazione e rendicontazione degli interessi sui crediti in essere,
   fornire chiarimenti sulle circostanze in cui i crediti possono essere dichiarati irrecuperabili, in particolare relativamente ai casi di insolvenza, e
   effettuare ogni anno una stima precisa delle somme che sono indebitamente versate ai beneficiari finali, allo scopo di conoscere gli importi che dovrebbero essere recuperati da tali beneficiari; allo stesso modo, occorre ripartire esattamente i recuperi sull'esercizio in cui si è prodotto il danno;

86.  rileva che il sistema di recupero, in generale, copre solo una frazione dei pagamenti e che negli ultimi dieci anni 5 000 000 000 EUR dei 500 000 000 000 EUR in pagamenti della PAC sono stati recuperati (1%) (relazione speciale n. 7/2010); osserva inoltre che pertanto è più oneroso mantenere un sistema di controllo funzionante che versare alla Commissione gli importi delle rettifiche finanziarie;

87.  prende atto della posizione della Commissione, che intende riflettere ulteriormente su tali raccomandazioni e la invita a riferire al Parlamento sulle azioni che prevede di adottare allo scopo di accogliere tali raccomandazioni;

88.  deplora che la percentuale di debiti inesigibili e a carico del bilancio dell'Unione è stata dell'87,8%, ovvero 428 900 000 EUR per il periodo 2006-2009; chiede alla Commissione di applicare un meccanismo sanzionatorio nel caso in cui gli Stati membri cancellino i crediti come non recuperabili qualora non sia opportuno; insiste sulla necessità di una definizione chiara e pratica delle linee guida che non dia spazio a interpretazioni diverse;

89.  approva le raccomandazioni della Corte dei conti ed esorta la Commissione a garantire che:

   siano ulteriormente migliorate le modalità di gestione e rendicontazione dei crediti negli Stati membri e sia assicurato un trattamento uniforme di detti crediti in tutti gli Stati membri,
   siano emanate tempestivamente linee guida per rimediare alle persistenti incoerenze nei concetti chiave della rendicontazione e della contabilità,
   si riesamini l'applicazione della regola 50/50, in particolare per quanto concerne la possibilità che certi importi sfuggano alla liquidazione e all'applicazione efficace della regola,
   il lavoro degli organismi di certificazione, nella loro verifica dei conti debitori negli Stati membri, copra i rischi evidenziati,
   si recuperi una quota più elevata di pagamenti indebiti dai beneficiari,
   si porti a compimento il seguito dei vecchi casi della «task force recuperi» con trattamento uniforme fra tutti gli Stati membri;

90.  prende atto dei chiarimenti forniti dalla Commissione in merito a tali raccomandazioni e la invita a valutare ulteriormente tali suggerimenti; invita la Commissione a riferire al Parlamento in merito alle sue conclusioni e a precisare se sono previste iniziative nel contesto di tali raccomandazioni;

91.  si compiace dell'iniziativa dell'OLAF di studiare la possibilità di una modifica del regolamento (CE) della Commissione n. 1848/2006, del 14 dicembre 2006, relativo alle irregolarità e al recupero delle somme indebitamente pagate nell'ambito del finanziamento della politica agricola comune nonché all'instaurazione di un sistema d'informazione in questo settore(9), al fine di migliorare il flusso e l'utilizzo delle informazioni esistenti; invita l'OLAF a riferirne i risultati al Parlamento;

92.  chiede che ai crediti in essere (da recuperare) si applichi lo stesso trattamento in tutti gli Stati membri e insiste sulla necessità di intervenire affinché gli importi dovuti al'Unione per violazioni del diritto dell'Unione siano effettivamente restituiti, nonostante le crisi finanziarie che colpiscono taluni Stati membri;

93.  rileva che l'importo a carico degli Stati membri nell'ambito della regola 50/50 (2006-2009) è pari a 424 000 000 EUR, il 58% dei quali riguarda l'Italia; chiede che sia elaborato un piano d'azione perché l'Italia rimedi a tale situazione,

94.  ricorda che nei rendiconti finanziari presentati al Parlamento vi è ancora mancanza di trasparenza per quanto concerne la pubblicazione degli importi dedotti dagli Stati membri (di fatto denaro dei contribuenti) e gli importi realmente recuperati dai beneficiari; chiede alla Commissione di fornire tali informazioni al Parlamento;

95.  invita la Corte dei conti a pubblicare una relazione analoga per il settore dei Fondi strutturali;

Parte XII – Relazione speciale n. 9/2011 della Corte dei conti dal titolo «I progetti di e-Government sovvenzionati dal FESR sono stati efficaci?»

96.  si compiace della relazione speciale della Corte dei conti e della sua valutazione secondo cui i progetti di e-Government sostenuti dal FESR hanno contribuito allo sviluppo dei servizi pubblici elettronici;

97.  appoggia le raccomandazioni della Corte, in particolare:

–  gli Stati membri dovrebbero elaborare strategie in materia di e-Government che si basino sulle esigenze emerse, abbiano chiari obiettivi e attribuiscano responsabilità agli organismi che devono rispondere della realizzazione degli obiettivi stessi,

–  le autorità di gestione dovrebbero selezionare i progetti di e-Government cui concedere l'aiuto a titolo del FESR in base ad una valutazione dei probabili costi e dei benefici quantitativi e qualitativi del progetto,

–  le autorità di gestione negli Stati membri dovrebbero far sì che i progetti di e-Government selezionati ai fini del finanziamento del FESR non si concentrino solo sulle realizzazioni ma anche sui cambiamenti nei processi o nell'organizzazione necessari per beneficiare pienamente dei sistemi sviluppati,

–  le autorità di gestione dovrebbero essere incoraggiate ad applicare le migliori pratiche, consigliare quali siano disponibili ad esempio attraverso la comunità ePractice, e raccomandare l'uso di una metodologia appropriata di gestione dei progetti per quanto riguarda i progetti di e-Government che beneficiano di finanziamenti del FESR,

–  la Commissione dovrebbe essere invitata a proseguire gli sforzi intesi a garantire che i progetti beneficiari del FESR tengano conto dei principi e delle raccomandazioni dell'Unione che consentono l'interoperabilità transeuropea, in particolare dei principi del FESR,

–  le autorità di gestione, al momento di selezionare i progetti di e-Government, dovrebbero accertarsi che nell'analisi costi-benefici, che dovrebbe supportare la decisione di finanziamento, siano stati sufficientemente previsti tutti i costi significativi, compresi quelli di manutenzione,

–  la Commissione dovrebbe essere invitata a proseguire gli sforzi per fare in modo che le autorità di gestione verifichino e valutino i risultati e l'impatto dei progetti al fine di dimostrare l'uso efficace dei finanziamenti dell'Unione e fornire un importante riscontro per migliorare la concezione dei programmi futuri;

Parte XIII – Relazione speciale n. 10/2011 della Corte dei conti dal titolo «I programmi »Latte alle scuole' e «Frutta nelle scuole» sono efficaci?«

98.  ricorda l'esito della valutazione esterna del programma «Latte alle scuole» eseguita nel 1999 e l'osservazione della Corte dei conti secondo cui da allora non è stato apportato alcun reale cambiamento al programma;

99.  sottolinea che il semplice proseguimento dell'attuale programma «Latte alle scuole» rappresenterebbe uno spreco del denaro dei contribuenti e che il programma andrebbe pertanto interrotto immediatamente, a meno che non venga sottoposto a una riforma immediata e completa;

100.  evidenzia che attualmente solo il 10% delle scuole ammissibili a partecipare al programma «Latte alle scuole» ne beneficia concretamente; osserva, pertanto, che gli Stati membri hanno mostrato il loro sostegno al programma nonostante il basso tasso di sovvenzione e il possibile «effetto inerziale»; incoraggia gli Stati membri a istituire programmi nutrizionali nazionali per le scuole, sostituendo i programmi «Latte alle scuole» e «Frutta nelle scuole» con misure più mirate;

101.  è del parere che, se verranno portati avanti, i programmi «Latte» e «Frutta» dovranno presentare un funzionamento analogo al fine di semplificare il coordinamento e la creazione di sinergie, dal momento che i loro obiettivi coincidono;

102.  invita la Commissione e gli Stati membri a scegliere come destinatari, su base scientifica, i bambini e gli alunni che potrebbero trarne il massimo beneficio (in termini di fabbisogno nutrizionale, classi di età, stato di salute, gruppo sociale, ecc.); sottolinea che un simile orientamento dell'aiuto renderà più semplice la misurazione dell'impatto dei programmi;

103.   è del parere che i prodotti andrebbero distribuiti gratuitamente evitando la distribuzione nelle mense;

104.  insiste sul fatto che la distribuzione dei prodotti che rientrano nell'ambito di tali regimi deve essere integrata in una strategia nazionale e/o regionale e sottolinea che tale strategia deve includere altresì misure di accompagnamento (sotto forma di misure di istruzione e di informazione che coinvolgano genitori e insegnanti);

105.  invita la Commissione e gli Stati membri a istituire per il programma «Latte alle scuole» un sistema di cofinanziamento simile a quello utilizzato per il programma «Frutta nelle scuole»; ritiene che la Commissione e gli Stati membri potrebbero prendere in considerazione la possibilità di estendere il cofinanziamento alle misure di accompagnamento e ritiene inoltre che le dotazioni finanziarie nazionali non utilizzate potrebbero essere ridistribuite tra gli Stati membri;

106.  invita la Commissione e gli Stati membri ad avviare sistemi efficaci di monitoraggio e di controllo;

Parte XIV – Relazione speciale n. 11/2011 della Corte dei conti dal titolo «La concezione e la gestione del sistema delle indicazioni geografiche ne consentono l'efficacia?»

107.  si compiace della relazione speciale della Corte dei conti e prende atto delle sue conclusioni secondo le quali:

–  le disposizioni giuridiche relative al sistema di indicazione geografica non stabiliscono requisiti minimi in materia di verifica dei disciplinari e non trattano aspetti quali la copertura minima delle verifiche, la frequenza delle stesse, la metodologia per la loro selezione e le parti coinvolte nelle differenti fasi della produzione e della distribuzione soggette a controllo;

–  il regolamento (CE) N. 882/2004 non affronta le questioni dell'obbligatorietà e della natura dei controlli che gli Stati membri devono svolgere per prevenire e individuare le pratiche non autorizzate relative al sistema delle indicazioni geografiche;

108.  teme, in linea con l'audit della Corte dei conti, che ne consegua una situazione in cui i sistemi di controllo messi in atto nei diversi Stati membri presentino discrepanze relative a diversi aspetti importanti e ritiene che tali discrepanze debbano essere ridotte in futuro; prende atto della proposta della Commissione (COM(2010)0733) che fa parte del cosiddetto «pacchetto qualità»; invita ad istituire una struttura e un sistema di controllo adeguati che garantiscano una qualità elevata e costante dei prodotti a denominazione di origine protetta e ad indicazione geografica protetta e contribuiscano a prevenire e individuare efficacemente le pratiche non autorizzate in tutti gli Stati membri; ritiene tuttavia che ciò non debba portare alla creazione di nuovi livelli di controllo, alla definizione di requisiti massimi di controllo e a un ulteriore aumento della burocrazia;

109.  sostiene la raccomandazione della Corte dei conti secondo cui la Commissione dovrebbe includere nel proprio programma di audit periodici negli Stati membri degli audit sulle verifiche operate dagli Stati membri in ordine al regime delle indicazioni geografiche e invita la Commissione ad agire di conseguenza;

110.  ricorda la costatazione della Corte dei conti secondo cui la procedura d'esame delle domande, a livello sia nazionale che di Commissione, richiede molto tempo e chiede a quest'ultima di semplificare ed abbreviare le procedure di registrazione lunghe ed onerose al fine di rafforzare l'attrattiva del sistema di indicazione geografica agli occhi dei potenziali richiedenti attualmente scoraggiati dalle procedure di registrazione troppo dispendiose in termini di tempo;

111.  esprime preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti ha costatato sia presso i produttori che i consumatori una scarsa conoscenza del sistema delle indicazioni geografiche; teme inoltre che le opzioni attualmente messe in atto non consentano una maggiore sensibilizzazione nei confronti del sistema e siano inadatte a incoraggiare i produttori ad aderirvi; invita quindi la Commissione a esaminare la situazione in modo approfondito, a sviluppare una chiara strategia e a definire misure e strumenti efficaci volti a porre rimedio all'attuale situazione di scarsa conoscenza del sistema delle indicazioni geografiche, dei loro prodotti e del logo, ad esempio organizzando di propria iniziativa una campagna promozionale;

112.  sostiene la raccomandazione della Corte dei conti secondo cui dovrebbe essere istituito un sistema di assistenza reciproca adeguato alle specifiche esigenze delle autorità nazionali che si occupano del sistema delle indicazioni geografiche;

113.  ricorda che il sistema di indicazioni geografiche dell'Unione distingue tra due tipi di denominazioni protette: denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta; segnala che tali definizioni sono fonte di confusione per i consumatori in quanto non evidenziano chiaramente la differenza esistente tra loro; propone pertanto indicazioni più chiare, atte a consentire ai consumatori di sapere come le denominazioni protette siano diverse in termini di grado e tipo di legame esistente tra un prodotto e una regione geografica;

114.  esprime preoccupazione in merito a recenti notizie della stampa che denunciano l'abuso e l'utilizzo improprio compiuti da alcuni paesi terzi in materia di indicazioni geografiche; invita la Commissione a intervenire attivamente per proteggere i prodotti registrati nel quadro del sistema delle indicazioni geografiche dell'Unione, anche nel contesto degli scambi internazionali, e ad elaborare accordi in tal senso con i paesi terzi;

115.  esorta la Commissione a informare il Parlamento europeo in merito ai risultati delle sue azioni;

Parte XV – Relazione speciale n. 15/2011 della Corte dei conti dal titolo «Le procedure della Commissione consentono una gestione efficace del controllo sugli aiuti di Stato?»

116.  accoglie con favore la relazione speciale e approva, in generale, le raccomandazioni della Corte dei conti con le osservazioni in appresso, e constata che solo otto Stati membri sono stati selezionati per l'audit;

117.  prende atto della valutazione della Corte dei conti secondo cui la Commissione ha reagito in maniera tempestiva ed efficace alla crisi finanziaria, contribuendo così in modo sostanziale a evitare il fallimento di grandi istituti finanziari con sede centrale nell'Unione;

118.  invita la Commissione ad adottare un atteggiamento più fattivo nelle proprie relazioni con gli Stati membri, in particolare:

   ad adoperarsi maggiormente per sensibilizzare alle norme in materia di aiuti di Stato, attraverso la diffusione delle migliori prassi e la fornitura di orientamenti più pratici,
   a garantire, se del caso, che tutti gli aiuti di Stato siano debitamente notificati, nonché sviluppare strumenti per disciplinare a questo riguardo gli Stati membri inadempienti,
   ad incrementare senza ulteriore indugio le risorse umane preposte al controllo degli aiuti di Stato;

119.  prende atto delle carenze concernenti la necessità di velocizzare il processo decisionale e di aumentarne la trasparenza, e invita la Commissione ad attivarsi per restringere i tempi del procedimento di indagine; osserva l'elevato numero di richieste di informazioni inviate agli Stati membri e incoraggia la Commissione a ridurne il numero in modo da velocizzare la procedura; invita la Commissione a informare il Parlamento sul tempo medio, per Stato membro, impiegato negli ultimi quattro anni per chiudere i casi;

120.  incoraggia la Commissione a valutare se le lezioni apprese dalla positiva gestione della crisi finanziaria possano essere usate anche per semplificare il lavoro in circostanze «normali» e invita la Commissione a informare il Parlamento prima del settembre 2012 in merito alle eventuali modifiche da introdurre;

121.  sottolinea l'importanza di garantire certezza giuridica a tutte le parti interessate; esorta pertanto la Commissione a:

   archiviare le denunce infondate in tempi rapidi,
   velocizzare in generale il processo di esame delle denunce e ripartire le risorse necessarie per ridurre ulteriormente gli arretrati,
   informare debitamente il denunciante, lo Stato membro e il beneficiario circa i progressi relativi a ciascun caso e il risultato dell'indagine;

122.  prende atto delle carenze concernenti l'impiego delle risorse umane disponibili e plaude all'intenzione della Commissione di attuare un sistema potenziato di registrazione dei tempi; appoggia il suggerimento della Corte dei conti di introdurre un sistema di rendiconto della gestione volto a monitorare in modo efficace il tempo dedicato ai singoli casi e il carico di lavoro di ciascun incaricato; auspica che un tale sistema sia operativo entro la fine del 2012;

123.  evidenzia l'importanza di monitorare gli aiuti di Stato; incoraggia quindi la Commissione a intensificare le sue attività di monitoraggio, sia in termini di dimensioni del campione che di portata;

124.  prende atto delle carenze relative al processo di raccolta dati e invita la Commissione a migliorarne l'efficienza e l'attendibilità, nonché a riferire sui progressi relativi all'introduzione dell'applicazione SARI(10) prima della chiusura della procedura di discarico per l'esercizio 2010;

125.  invita la Commissione a estendere la sua valutazione ex post dell'impatto degli aiuti di Stato e del controllo in materia di aiuti di Stato sulle imprese, sui mercati e sull'economia nel suo complesso;

o
o   o

126.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea e alla Corte dei conti e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 326 del 10.11.11, pag. 1.
(4) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(5) Testi approvati, P7_TA(2012)0153.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali (GU L 165 del 30.4.2004, pag. 1).
(8) Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (GU L 277 del 21.10.2005, pag. 1), considerando 35.
(9) GU L 355 del 15.12.2006, pag. 56.
(10) L'applicazione SARI è una nuova applicazione della base di dati centrale con cui le autorità che erogano gli aiuti negli Stati membri possono direttamente inscrivere le spese relative agli aiuti che le concernono (Relazione speciale n. 15/2011, pag. 15).


Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Parlamento europeo
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Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione I – Parlamento europeo (COM(2011)0473 – C7-0257/2011 – 2011/2202(DEC))
P7_TA(2012)0155A7-0120/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0257/2011)(2),

–  vista la relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria – sezione I – Parlamento europeo – esercizio 2010(3),

–  vista la relazione annuale del revisore interno per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata dalle risposte delle istituzioni(4),

–  vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea(5),

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e l'articolo 318 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea nonché l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare gli articoli 145, 146 e 147,

–  visto l'articolo 13 delle norme interne relative all'esecuzione del bilancio del Parlamento europeo(7),

–  visto l'articolo 147, paragrafo 1, del regolamento finanziario, a norma del quale tutte le istituzioni dell'Unione sono tenute ad adottare ogni misura utile per dare seguito alle osservazioni che accompagnano la decisione di discarico del Parlamento europeo,

–  vista la sua risoluzione del 10 marzo 2009 sugli orientamenti relativi alla procedura di bilancio 2010 – Sezioni I, II, IV, V, VI, VII, VIII e IX(8),

–  vista la sua risoluzione del 5 maggio 2009 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2010(9),

–  visti l'articolo 77, l'articolo 80, paragrafo 3, e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0120/2012),

A.  considerando che la revisione contabile della Corte dei conti indica, per le spese amministrative del 2010, che tutte le istituzioni hanno utilizzato in maniera soddisfacente i sistemi di supervisione e controllo prescritti dal regolamento finanziario e che il 93% dei 58 pagamenti esaminati sono risultati esenti da errori rilevanti;

B.  considerando che in data 16 giugno 2011 il Segretario generale ha attestato con ragionevole certezza che il bilancio del Parlamento era stato eseguito in conformità dei principi di sana gestione finanziaria e che il quadro di controllo instaurato forniva le garanzie necessarie quanto alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

1.  concede il discarico al suo Presidente per l'esecuzione del bilancio del Parlamento europeo per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione I – Parlamento europeo (COM(2011)0473 – C7-0257/2011 – 2011/2202(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(10),

–  visti i conti annuali definitivi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0257/2011)(11),

–  vista la relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria – sezione I, Parlamento europeo – esercizio 2010(12),

–  vista la relazione annuale del revisore interno per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata dalle risposte delle istituzioni(13),

–  vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea(14),

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e l'articolo 318 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea nonché l'articolo 106 bis del trattato Euratom,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(15) (il regolamento finanziario), in particolare gli articoli 145, 146 e 147,

–  visto l'articolo 13 delle norme interne relative all'esecuzione del bilancio del Parlamento europeo(16),

–  visto l'articolo 147, paragrafo 1, del regolamento finanziario, a norma del quale tutte le istituzioni dell'Unione sono tenute ad adottare ogni misura utile per dare seguito alle osservazioni che accompagnano la decisione di discarico del Parlamento europeo,

–  vista la sua risoluzione del 10 marzo 2009 sugli orientamenti relativi alla procedura di bilancio 2010 – Sezioni I, II, IV, V, VI, VII, VIII e IX(17),

–  vista la sua risoluzione del 5 maggio 2009 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2010(18),

–  visti l'articolo 77, l'articolo 80, paragrafo 3, e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0120/2012),

A.  considerando che la revisione contabile della Corte dei conti indica, per le spese amministrative del 2010, che tutte le istituzioni hanno utilizzato in maniera soddisfacente i sistemi di supervisione e controllo prescritti dal regolamento finanziario e che il 93% dei 58 pagamenti esaminati sono risultati esenti da errori rilevanti;

B.  considerando che in data 16 giugno 2011 il Segretario generale ha attestato con ragionevole certezza che il bilancio del Parlamento era stato eseguito in conformità dei principi di sana gestione finanziaria e che il quadro di controllo instaurato forniva le garanzie necessarie quanto alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.  considerando che alcune questioni sollevate nel corso delle discussioni sul discarico per l'esercizio 2010 in sede di commissione per il controllo dei bilanci sono andate oltre i problemi specifici relativi al 2010 e sono state incluse nelle questioni più generali poste dalla commissione, e che la presente relazione è principalmente incentrata sull'esecuzione del bilancio e sul discarico per l'esercizio 2010, riconoscendo nel contempo che l'approccio alle questioni di bilancio può essere oggetto di discussioni più ampie, soprattutto in seno al gruppo di lavoro istituito per esaminare le spese e i possibili risparmi del Parlamento europeo, e conformemente agli orientamenti per il bilancio 2013 approvati l'8 febbraio 2012, intesi a risparmiare un importo significativo sul lungo periodo attraverso una valutazione indipendente del bilancio del Parlamento europeo che porti alla formulazione di proposte entro la fine del 2012 e alla loro conseguente rapida attuazione,

Sfide nell'esecuzione del bilancio nel 2010

1.  sottolinea che l'esecuzione del bilancio nel 2010 è stata densa di sfide, in quanto si è trattato del primo esercizio completo dopo le elezioni europee del 2009 che si è svolto nel contesto dei persistenti problemi finanziari nell'Unione;

2.   osserva che il bilancio del Parlamento (stanziamenti finali totali: 1 616 760 399 EUR, a fronte di 1 529 970 930 EUR nel 2009) rappresentava poco meno di un quinto (19,99%; 19,67% nel 2009, quindi al di sotto della tradizionale percentuale del 20%) della rubrica V (Spese amministrative) del bilancio generale dell'Unione europea per il 2010;

3.  prende atto della risposta data dal Segretariato del Parlamento, secondo cui i costi annuali della sede del Parlamento a Strasburgo ammontavano precisamente a 51 500 000 EUR nel 2010, di cui 33 500 000 EUR di costi infrastrutturali e 18 000 000 EUR di costi operativi per le 12 tornate mensili; osserva che questi importi ufficiali sono nettamente inferiori alle stime presentate in precedenza, che variavano da 169 000 000 a 203 000 000 EUR; rileva tuttavia che nelle stime del 2006 l'Amministrazione ha calcolato il risparmio annuo dato da un unico luogo di lavoro a 204 000 000 EUR e nel 2010 a 180 000 000 EUR, un importo inferiore dopo l'acquisto degli immobili di Strasburgo e il miglioramenti delle tecnologie dell'informazione, e ricorda che nelle sue stime relative al 2013 il Parlamento europeo ha votato, con 429 voti favorevoli e 184 contrari, per una sede unica ai fini della riduzione dei costi;

4.  osserva che l'entrata in vigore del trattato di Lisbona ha aumentato i poteri, le attività e il carico di lavoro legislativo del Parlamento, rendendo necessari profondi cambiamenti nell'organizzazione e nei metodi di lavoro dell'Istituzione per garantire l'eccellenza legislativa e proseguire i preparativi per l'allargamento dell'Unione alla Croazia; osserva inoltre che, per rispondere alle nuove sfide, sono state adottate misure per migliorare l'efficienza dei costi attraverso una maggiore produttività, riassegnazioni del personale e il miglioramento dei metodi di lavoro;

5.  osserva che per finanziare le spese supplementari derivanti direttamente dall'entrata in vigore del trattato di Lisbona è stato necessario un bilancio rettificativo (n. 1/2010 adottato il 19 maggio 2010) per un importo pari a 9 397 164 EUR; osserva inoltre che questo bilancio rettificativo ha rafforzato in particolare due voci di bilancio (la voce 1 2 0 0 «Retribuzioni e indennità » e la voce 4 2 2 0/01 «Assistenza parlamentare: assistenti locali»), al fine di migliorare l'assistenza prestata ai deputati nello svolgimento dei loro maggiori compiti legislativi; si rammarica tuttavia che questo aumento non sia stato ridotto in modo sostanziale mediante risparmi più consistenti;

6.   osserva che il 2010 è stato contrassegnato dal consolidamento e dall'ulteriore ammodernamento dell'amministrazione, con una maggiore attenzione per le attività essenziali, la ristrutturazione dei servizi, un migliore uso delle moderne tecnologie e una più intensa cooperazione interistituzionale;

7.  sottolinea che il 2010 è stato il primo anno in cui sono stati applicati integralmente il nuovo Statuto dei deputati e il nuovo Statuto degli assistenti (entrambi entrati in vigore il 14 luglio 2009), con l'entrata in vigore di una serie di modifiche delle misure di attuazione dei due statuti, proposte dal gruppo temporaneo di valutazione, il che ha comportato un significativo aumento dei compiti per l'amministrazione del Parlamento;

8.   prende atto dell'approvazione da parte dell'Ufficio di presidenza, il 24 marzo 2010, di una strategia a medio termine in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (e in particolare del Sistema di gestione delle conoscenze che fa parte di tale strategia) e di una strategia immobiliare a medio termine, aventi entrambe notevoli implicazioni finanziarie;

Relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria

9.  osserva che nel 2010 il Parlamento ha percepito entrate per un importo pari a 243 094 204 EUR (141 250 059 EUR nel 2009), di cui 110 298 523 EUR di entrate con destinazione specifica;

Presentazione dei conti del Parlamento europeo

10.  prende atto delle cifre con cui sono stati chiusi i conti del Parlamento europeo per l'esercizio 2010, vale a dire:

a) Stanziamenti disponibili (EUR)

Stanziamenti per il 2010

1 616 760 399

Riporti non automatici dall'esercizio 2009

10 100 000

Riporti automatici dall'esercizio 2009

180 265 823

Stanziamenti corrispondenti a entrate con destinazione specifica per il 2010

110 298 523

Riporti corrispondenti a entrate con destinazione specifica per il 2009

20 637 870

Totale:

1 938 062 615

b) Utilizzo degli stanziamenti nell'esercizio 2010 (EUR)

Impegni

1 772 219 308

Pagamenti effettuati

1 506 555 191

Stanziamenti riportati automaticamente compresi quelli provenienti da entrate con destinazione specifica

341 046 482

Stanziamenti riportati non automaticamente

9 240 000

Stanziamenti annullati

80 650 726

c) Entrate (EUR)

riscosse nel 2010

243 094 204

d) Totale bilancio al 31 dicembre 2010 (EUR)

1 612 914 353

11.  rileva che nel 2010 sono stati impegnati il 96% (93% nel 2009) degli stanziamenti definitivi, con un tasso di annullamento del 4% (6,7% nel 2009), e che, come negli esercizi precedenti, è stato conseguito un livello molto elevato di esecuzione del bilancio;

12.  prende atto tuttavia dell'elevato livello dei riporti al 2010 (190 365 823 EUR(19)), derivante in larga misura dal carattere particolare del 2009 in quanto anno elettorale, e chiede una migliore pianificazione della spesa che tenga conto di tale aspetto in vista delle prossime elezioni europee;

13.  constata che questo livello di esecuzione generalmente elevato è in parte dovuto a due storni mirati, effettuati prima della fine dell'esercizio 2010 (9 240 000 EUR per l'acquisto di una Casa dell'Europa a Sofia e 10 923 000 EUR per quattro importanti progetti informatici); si compiace del fatto che, per la seconda volta, tra il 2010 e il 2011 non siano stati effettuati storni di recupero; esorta tuttavia la sua amministrazione a perseguire l'obiettivo di una programmazione finanziaria più chiara e di una migliore disciplina in futuro e osserva che l'iscrizione in bilancio delle spese per gli immobili e l'informatica e di altre spese importanti garantirebbe un'assoluta chiarezza finanziaria; ritiene che tutte le spese ingenti debbano essere interamente previste nel bilancio annuale e non derivare dalla necessità di effettuare un recupero di importi non utilizzati;

Dichiarazione di affidabilità del Segretario generale

14.  si compiace della dichiarazione rilasciata dal Segretario generale in data 16 giugno 2011, nella sua veste di ordinatore principale delegato, concernente le relazioni annuali di attività degli ordinatori per il 2010, in cui ha attestato con ragionevole certezza che il bilancio del Parlamento é stato eseguito in conformità dei principi di sana gestione finanziaria e che il quadro di controllo instaurato forniva le garanzie necessarie quanto alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

Relazione annuale sui contratti aggiudicati

15.  rileva che i servizi centrali hanno trasmesso all'autorità di bilancio la relazione annuale(20) sui contratti aggiudicati nel 2010 sulla base delle informazioni fornite dagli uffici ordinatori, e osserva altresì che la composizione dei contratti stipulati nel 2009 e 2010 è la seguente:

Tipo di contratto

2010

2009

Numero

Percentuale

Numero

Percentuale

Servizi

Forniture

Opere

Edifici

143

40

27

4

67 %

19 %

12 %

2 %

157

56

34

5

62 %

22 %

14 %

2 %

Totale

214

100 %

252

100 %

Tipo di contratto

2010

2009

Valore (EUR)

Percentuale

Valore (EUR)

Percentuale

Servizi

Forniture

Opere

Edifici

149 463 916

45 467 211

22 128 145

22 269 303

63%

19%

9%

9%

415 344 963

34 980 727

36 045 314

70 394 138

75%

6%

6%

13%

Totale

239 328 575

100 %

556 765 142

100 %

(Rapporto annuale sui contratti aggiudicati dal Parlamento europeo nel 2010, pag. 5)

16.  rileva che la composizione dei contratti aggiudicati nel 2010 e nel 2009 per tipologia procedurale è la seguente:

Tipo di procedura

2010

2009

Numero

Percentuale

Numero

Percentuale

Aperta

Ristretta

Negoziata

72

5

137

34%

2%

64%

73

13

166

29%

5%

66%

Totale

214

100%

252

100%

Tipo di procedura

2010

2009

Valore (EUR)

Percentuale

Valore (EUR)

Percentuale

Aperta

Ristretta

Negoziata

143 603 024

2 129 576

93 595 975

60%

1%

39%

415 996 418

9 458 434

131 310 290

75%

2%

23%

Totale

239 328 575

100%

556 765 142

100%

(Rapporto annuale sui contratti aggiudicati dal Parlamento europeo nel 2010, pagg. 6-7)

Procedure negoziate a carattere eccezionale

17.  si compiace del fatto che, dal 2010, tutte le direzioni generali forniscono, in un allegato alle loro relazioni annuali di attività, informazioni dettagliate sui contratti aggiudicati nel quadro della procedura negoziata a carattere eccezionale, indicando i motivi per i quali si è fatto ricorso a tale procedura, assieme alle altre informazioni richieste al paragrafo 50 della risoluzione del 5 maggio 2010(21) sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2008, sezione I – Parlamento europeo;

18.  considera positiva l'inversione di tendenza nel 2010 (rispetto al 2009 e agli esercizi precedenti) nel numero delle procedure negoziate a carattere eccezionale, in relazione a tutti i contratti di valore superiore a 25 000 EUR(22), come figura nella ripartizione seguente:

Direzione generale

2010

2009

Numero

% del totale dei contratti della DG

Numero

% del totale dei contratti della DG

DG PRES

5

50,00%

14

53,85%

DG IPOL

2

5,56%

0

0,00%

DG EXPO

0

0,00%

1

50,00%

DG COMM

8

14,81%

29

42,03%

DG PERS

0

0,00%

1

16,67%

DG INLO

24

30,00%

37

38,14%

DG INTE

3

27,27%

3

21,43%

DG TRAD

0

0,00%

0

0,00%

DG ITEC

7

53,85%

4

36,36%

DG FINS

0

0,00%

0

0,00%

Servizio giuridico

0

0,00%

0

0,00%

Totale Parlamento

49

22,90%

89

35,32%

(Rapporto annuale sui contratti aggiudicati dal Parlamento europeo nel 2010, pag. 11)

19.  invita le direzioni generali che presentano ancora cifre elevate, in particolare la DG INLO, a ridurre ulteriormente il numero/la proporzione di tali procedure; esorta l'amministrazione a proseguire l'esame approfondito di tali procedure, in particolare per quanto concerne i potenziali conflitti d'interesse, e ad applicare sanzioni più severe e dissuasive per le eventuali irregolarità riscontrate; invita il Segretario generale a riferire con cadenza semestrale alla commissione per il controllo dei bilanci sui progressi compiuti;

20.  accoglie con favore la creazione da parte della DG PRES di un servizio appalti in seno all'Unità programmazione, gestione del bilancio e contratti, che consentirà di aumentare la trasparenza degli appalti pubblici;

Relazione annuale della Corte dei conti per il 2010
Risultati generali

21.  si compiace che la revisione contabile della Corte dei conti abbia concluso che i pagamenti nel complesso non presentavano errori rilevanti e non abbia rilevato carenze sostanziali nel valutare la conformità dei sistemi di supervisione e controllo al regolamento finanziario;

Gestione del regime di sovvenzioni per i gruppi di visitatori

22.  prende atto della conclusione della Corte dei conti che le procedure in vigore nel 2010, che non imponevano ai gruppi di documentare le spese di viaggio effettivamente sostenute e che prevedevano il versamento della compensazione in contanti ai capigruppo, presentavano un rischio di pagamenti in eccesso e limitavano la possibilità di applicare controlli interni ai pagamenti, e prende atto della recente approvazione di modifiche al sistema; sottolinea tuttavia che i deputati hanno ancora la possibilità di chiedere il pagamento in contanti per i gruppi di visitatori; invita il Segretario generale a chiedere alla Corte dei conti di pronunciarsi sulla modifica della regolamentazione;

Assunzione di agenti contrattuali

23.  osserva con delusione che la Corte dei conti ha rilevato che, in quattro dei cinque casi controllati, vale a dire in almeno l'80%, la documentazione relativa all'esame delle domande, allo svolgimento dei colloqui e alla decisione presa al termine della selezione era incompleta, senza che ciò abbia avuto conseguenze negative per i membri del personale coinvolti e pertanto senza che siano stati loro forniti incentivi a migliorare la situazione; concorda con la raccomandazione della Corte dei conti che d'ora in poi dovrà essere predisposta una documentazione completa ai fini del controllo interno;

Appalti

24.  si rammarica che la Corte dei conti abbia evidenziato errori, incongruenze e altre debolezze nelle procedure di appalto sottoposte alla revisione contabile; ricorda le recenti misure adottate per migliorare l'organizzazione delle procedure e incoraggia l'amministrazione a realizzare ulteriori miglioramenti in questo ambito di attività; accoglie con favore lo sviluppo dell'applicazione informatica WebContracts, introdotta nel 2010, che consente di gestire online i contratti;

25.  invita l'Ufficio di presidenza a riesaminare tutti i meccanismi di controllo per gli appalti pubblici, al fine di garantire i prezzi più competitivi per i servizi e i beni offerti;

Organizzazione e funzionamento dei gruppi politici

26.  prende atto delle conclusioni della Corte dei conti relative ai riporti degli stanziamenti inutilizzati da parte dei gruppi politici e alla divisione in due periodi degli anni in cui si tengono le elezioni europee ai fini del calcolo dei riporti autorizzati; è del parere che, onde evitare il ripresentarsi delle difficoltà emerse all'inizio del 2010, in futuro è opportuno considerare l'intero anno elettorale per calcolare il riporto da parte dei gruppi politici che continuano a esistere dopo le elezioni;

27.  osserva che, mentre è stato indicato che le interrogazioni con richiesta di risposta scritta presentate dai cittadini ricevono generalmente una risposta entro due settimane, attualmente non esiste un sistema grazie al quale le interrogazioni dei deputati al Presidente o al Segretario generale ricevano una risposta entro lo stesso lasso di tempo;

Seguito dato dal Segretario generale alla risoluzione sul discarico per il 2009

28.  prende atto con soddisfazione della tempestività e della portata delle risposte scritte relative alla risoluzione sul discarico per l'esercizio 2009 fornite dalla commissione per il controllo dei bilanci il 6 ottobre 2011 e della qualità dello scambio di opinioni tra il Segretario generale e la commissione per il controllo dei bilanci, tenutosi l'11 ottobre 2011, durante il seguito dato all'esercizio di discarico 2009;

29.  accoglie con favore le varie risposte date a una serie di richieste formulate nella summenzionata risoluzione e attende con interesse il completamento del seguito dato alle seguenti richieste espresse nella medesima risoluzione:

   i) effettuare una valutazione completa delle modifiche in materia di personale e dell'andamento della spesa in tutti i settori interessati dall'attuazione dei due nuovi statuti (dei deputati e degli assistenti), da trasmettere alle commissioni competenti del Parlamento europeo unitamente ad un piano d'azione e a una valutazione delle loro implicazioni finanziarie dirette e indirette sul bilancio del Parlamento per i prossimi cinque anni, comprese le disposizioni relative all'eventuale disponibilità di ulteriore spazio per uffici, ai traslochi e ai costi connessi alle ristrutturazioni/modifiche (paragrafo 7);
   ii) fornire informazioni circa i costi legati all'esternalizzazione dei centri di calcolo in rapporto a quelli precedentemente registrati nella sua prossima relazione di attività (paragrafo 37);
   iii) adottare una decisione formale sull'abolizione del Premio del Parlamento europeo per il giornalismo (paragrafo 93);
   iv) riferire sull'importo complessivo dei risparmi effettuati, inclusi quelli derivanti da un'ulteriore razionalizzazione delle missioni tra i tre luoghi di lavoro (paragrafo 102);
   v) proporre norme rigorose applicabili a tutti i deputati volte a garantire che l'utilizzo dell'indennità per spese generali sia sempre trasparente e che essa sia destinata unicamente ai fini previsti;

30.  chiede al Segretario generale di riferire alla commissione competente del Parlamento, entro e non oltre il 31 ottobre 2012, sulle azioni già adottate o ancora da adottare;

Relazione annuale del revisore contabile interno

31.  si compiace che una società di revisori esterni abbia certificato che il Servizio di audit interno risponde al più elevato livello di conformità alle norme internazionali per la pratica professionale della revisione contabile interna;

32.   osserva che, alla riunione della commissione competente del 24 gennaio 2012, il revisore contabile interno ha presentato la sua relazione annuale firmata il 15 luglio 2011 e ha indicato che nel 2010 ha effettuato le seguenti revisioni contabili sull'amministrazione del Parlamento:

   il seguito da dare alla revisione contabile dei diritti individuali del personale;
   la revisione contabile dei gruppi di visitatori;
   il seguito da dare alla revisione contabile sulle spese di missione del personale;
   il seguito da dare alla revisione dei controlli interni sui contratti a lungo termine;
   il seguito da dare all'esame della gestione delle tecnologie dell'informazione – pianificazione e organizzazione;
   il seguito da dare alla revisione contabile della preparazione dei bollettini di stipendio;
   il seguito da dare alla revisione contabile della procedura degli appalti pubblici e dell'applicazione dei contratti nella DG ITEC;
   il seguito da dare alla revisione contabile dell'indennità di assistenza parlamentare;

33.  rileva e sostiene il parere espresso dal revisore contabile interno per quanto riguarda la necessità:

   di completare quanto prima tutte le azioni in sospeso, in particolare quelle critiche, al fine di migliorare i processi gestionali, l'ambiente e le attività di controllo della DG Personale nel settore dei diritti individuali del personale, e di completare le quattro azioni in sospeso nel settore delle spese di missione del personale individuate nella relazione di audit interno n. 10/04 del 6 maggio 2011, che era una relazione di verifica dell'audit originario del 2008;
   di modificare le disposizioni finanziarie della regolamentazione interna relativa all'accoglienza dei gruppi di visitatori, al fine di adeguare i finanziamenti alle spese effettivamente sostenute dai visitatori;
   di completare le 20 azioni in sospeso nel settore della gestione delle tecnologie informatiche;

Natura e finalità delle relazioni di revisione contabile interna

34.   rinvia alle osservazioni sulle relazioni di revisione contabile interna contenute nelle sue precedenti risoluzioni sul discarico; riconosce che le relazioni di revisione contabile interna costituiscono degli strumenti per migliorare i sistemi e i risultati e che esse possono essere interpretate correttamente solo quando sono stati completati i cambiamenti e ottenuti i risultati raccomandati; osserva tuttavia che la revisione in corso del regolamento finanziario affronta la questione della disponibilità di tali relazioni su richiesta, tenendo conto della decisione della Corte di giustizia dell'Unione europea a tale riguardo;

GESTIONE DELL'AMMINISTRAZIONE DEL PARLAMENTO
Relazioni di attività dei Direttori generali

35.  prende atto con soddisfazione che tutti i direttori generali sono stati in grado di fornire una dichiarazione di affidabilità senza riserva sull'esecuzione del bilancio dei loro servizi nel 2010; è consapevole che le relazioni di attività sono uno strumento di gestione interna che ha lo scopo principale di fornire al Segretario generale un quadro chiaro del funzionamento dell'amministrazione e, in particolare, delle eventuali carenze;

Gestore del rischio

36.  prende atto con soddisfazione dell'assunzione delle funzioni, il 1° giugno 2010, del gestore del rischio, che risponde direttamente al Segretario generale; accoglie con favore la pubblicazione, il 16 dicembre 2011, di un manuale sulla gestione dei rischi e ribadisce la richiesta che la sua commissione competente riceva la relazione annuale di attività del gestore del rischio per il 2010 e sia tenuta informata sugli sviluppi nell'attuazione della nuova politica di gestione dei rischi del Parlamento;

37.  chiede che la sua commissione competente sia informata, entro la fine di settembre 2012, sull'impostazione e le azioni adottate per individuare e gestire i posti sensibili;

DG Presidenza (DG PRES)
Sicurezza

38.  prende atto di una leggera diminuzione del bilancio destinato alla sicurezza da 45 980 000 EUR a 45 590 000 EUR tra il 2009 e il 2010; accoglie con favore la costante tendenza alla riduzione della spesa nel bilancio 2011 (stanziamenti finali: 42 830 000 EUR) rispetto al 2010 e l'approvazione da parte dell'Ufficio di presidenza, nel luglio 2011, del concetto di sicurezza globale che garantisce una sicurezza più moderna ed efficiente al Parlamento;

39.  rinnova la propria richiesta al Segretario generale di introdurre l'obbligo per i deputati di esibire il loro badge per accedere e per uscire dagli edifici del Parlamento; propone che anche i badge dei deputati siano sottoposti a un controllo elettronico;

40.  sottolinea che occorre dare la massima priorità al rafforzamento della sicurezza degli edifici del Parlamento e delle immediate vicinanze; richiede che, in tale ambito, la sicurezza nei parcheggi sia migliorata e che si controlli l'accesso alle zone degli edifici del Parlamento in cui sono situati gli uffici dei deputati;

41.  sottolinea che i furti si sono verificati in uffici dei deputati che erano chiusi a chiave, il che dimostra il basso livello di sicurezza degli uffici; invita il Segretario generale ad adottare misure urgenti per migliorare la situazione attuale;

42.  è preoccupato per il basso livello di sicurezza nei parcheggi del Parlamento; osserva che numerose autovetture sono state deliberatamente danneggiate nel parcheggio a Bruxelles; invita l'Ufficio di presidenza ad adottare idonee misure per migliorare la situazione;

43.  rinnova la richiesta al Segretario generale di presentare, entro il 30 giugno 2012, proposte per un sistema di firma più efficiente, sicuro e a prova di frode (analizzando, tra l'altro, la questione degli orari di apertura per le firme) e in particolare per un eventuale futuro sistema di firma elettronica per i deputati, sia per la firma dei documenti (come gli emendamenti) sia per la registrazione della loro presenza con una firma digitale, pur nella consapevolezza che ciò avrebbe un impatto solo minimo in termini di costi o di risparmi;

44.  constata con soddisfazione che, a seguito della decisione dell'Ufficio di presidenza del 5 luglio 2010, l'internalizzazione dei servizi di accreditamento sta per essere conclusa; si attende che il nuovo sistema di accreditamento offra un servizio migliore e più efficiente; ritiene necessario proseguire il miglioramento e l'ammodernamento della sicurezza del Parlamento mediante una sua adeguata professionalizzazione, essenzialmente attraverso specifiche procedure di selezione e di assunzione, nonché attraverso i necessari corsi di formazione professionale interna, complementare e di aggiornamento; attende con interesse lo sviluppo del nuovo concetto globale di sicurezza, in particolare la delimitazione delle varie «zone», che comporterà un sostanziale miglioramento non ultimo per quanto riguarda i problemi relativi alla sicurezza degli uffici dei deputati;

Ristrutturazione

45.  prende atto della ristrutturazione di ampia portata realizzata alla DG PERS nel 2010; accoglie con favore la centralizzazione delle funzioni finanziarie, della pianificazione e della gestione degli appalti e della sicurezza in seno alla direzione delle risorse creata nel marzo 2010;

DG Politiche interne (DG IPOL) e DG politiche esterne (DG EXPO)

46.  ricorda l'importanza politica delle delegazioni per l'attività del Parlamento all'interno e all'esterno dell'Unione; prende atto tuttavia della grande disparità tra i costi giornalieri per deputato (che variano da 1 400 EUR a 5 300 EUR) nelle diverse delegazioni, in particolare quelle che si svolgono al di fuori dell'Unione; invita l'Ufficio di presidenza, in collaborazione con tutte le DG interessate, a definire i principi per una struttura di costo più economica e uniforme per le missioni delle delegazioni, in particolare tenendo conto della loro importanza politica e della durata nonché del rapporto ottimale deputati/personale; chiede che venga messo a punto un sistema informatico per il consolidamento del bilancio, che fornisca informazioni dettagliate sul bilancio per ciascuna delegazione e permetta di migliorare la gestione della spesa; chiede che, per le future missioni delle delegazioni, venga presentata una dichiarazione dettagliata dei costi per tutti i partecipanti;

DG Comunicazione (DG COMM)

47.  è preoccupato per il fatto che, ad eccezione delle spese connesse all'Osservatorio legislativo, la linea di bilancio 3 2 4 2 (Spese di pubblicazione, informazione e partecipazione alle manifestazioni pubbliche) non è sufficientemente trasparente, e ritiene che la spesa a titolo della sottovoce 3 2 4 2/01 in particolare dovrebbe essere dettagliata per migliorare la trasparenza nei prossimi esercizi contabili;

Centro visitatori (Parlamentarium)

48.  constata che gli impegni iscritti alla voce 3 2 4 3 «Centro visitatori» sono aumentati in misura significativa (+227%), in contrasto con la sottoesecuzione registrata nel 2009, e ammontano a 12 725 985 EUR; mette in rilievo l'importante problema relativo alla sicurezza dei controsoffitti che ha ritardato il progetto nel 2010 e ha obbligato l'amministrazione ad annullare 1 000 000 EUR che era quindi stato riportato automaticamente dal 2009 al 2010;osserva che i costi totali stimati ammontano a 20 530 000 EUR, importo che rappresenta un aumento del 15,3% rispetto al 2007; chiede che vengano introdotte garanzie onde evitare che altri progetti che implicano costi per vari milioni di euro registrino aumenti simili;

49.  si compiace dell'apertura del Centro visitatori il 14 ottobre 2011 (inizialmente prevista per le elezioni europee del 2009); si rammarica tuttavia del forte ritardo accumulato e del superamento dei costi inizialmente previsti per il progetto; chiede che si proceda a un'analisi dell'attività del Centro visitatori dopo dodici mesi dalla sua apertura, al fine di valutare la risposta del pubblico, i suoi punti di forza e le sue debolezze, nonché il rapporto costi/benefici, per garantire che esso sia efficace sotto il profilo dei costi;

Casa della storia europea

50.  osserva che il 5 luglio 2010 l'Ufficio di presidenza ha approvato la strategia di comunicazione aggiornata del Parlamento che comprendeva il progetto della Casa della storia europea e che, nel settembre 2010, una giuria internazionale ha esaminato il progetto; osserva inoltre che il capitolo di bilancio 10 6 «Riserva per progetti prioritari in corso di sviluppo» non è stato utilizzato per questo progetto, in quanto tutti gli stanziamenti iscritti a tale capitolo (5 000 000 EUR) sono stati trasferiti all'articolo 2 1 0 «Informatica e telecomunicazioni»; insiste affinché siano comunicate le implicazioni finanziarie complessive del progetto, in particolare tenendo conto delle complicazioni causate dal fiume Maalbeek che scorre sotto le fondamenta dell'edificio; ribadisce la propria aspettativa che la stima dei costi contenuta nel piano di attività sia rigorosamente rispettata;

51.  si rammarica che le decisioni adottate dall'Ufficio di presidenza e da altri organi in relazione alla Casa della storia europea non siano state basate sul totale dei costi finali «stimati» connessi alla creazione di un progetto pienamente operativo; consiglia all'Ufficio di presidenza e ai Questori di non approvare in futuro nessun progetto e nessuna iniziativa per i quali non venga presentata una stima finanziaria completa dei costi diretti e indiretti;

Gruppi di visitatori

52.  riconosce l'importanza del programma per i visitatori per far conoscere al pubblico il Parlamento e la sua attività legislativa; prende atto delle recenti modifiche apportate al sistema dei pagamenti per i gruppi introdotto nel 2010 e chiede che venga effettuata una valutazione del nuovo sistema di pagamenti e del sistema di rimborso che indichi l'evoluzione dei costi e il grado in cui i pagamenti rispecchiano le spese effettivamente sostenute dai visitatori; propone alla Corte dei conti di seguire la questione e attende con interesse le osservazioni del revisore contabile interno sull'applicazione del nuovo sistema;

53.  esorta l'amministrazione del Parlamento a riferire sulle ripercussioni della regolamentazione modificata sulle dimensioni dei gruppi di visitatori in generale, e in particolare per quanto riguarda l'organizzazione e l'utilizzo ottimale delle capacità;

54.  manifesta la propria preoccupazione, per evidenti motivi di sicurezza e al fine di preservare l'immagine del Parlamento, per il fatto che il Parlamento può versare somme importanti in contanti ai capigruppo dei gruppi di visitatori;

WebTV

55.  deplora che EuroparlTV non possa essere considerata un successo, alla luce del ridottissimo numero di utenti diretti(23) (esclusi gli accessi attraverso accordi di partenariato con reti televisive regionali), malgrado la sostanziosa dotazione di cui ha beneficiato nel 2010, pari a circa 9 000 000 EUR (voce 3 2 4 6); accoglie con favore gli sforzi compiuti per ridurre questa dotazione del 14% (portandola a 8 000 000 EUR) nel 2011 e negli esercizi successivi; prende atto tuttavia con rammarico che non possono essere giustificate altre sovvenzioni e invita il Segretario generale a presentare alla sua commissione competente proposte per la chiusura dell'operazione;

Premi

56.  osserva che i costi relativi al Premio LUX nel 2010 sono stati pari a 380 666,18 EUR; è preoccupato per l'aumento delle spese connesse a tale evento nel 2011 a 573 722,08 EUR (vale a dire di oltre il 50%) e si aspetta una netta inversione di tendenza a partire dal 2012; chiede in particolare che le seguenti attività siano ridotte al fine di contenere i costi:

   le attività promozionali onerose all'interno degli edifici del Parlamento,
   le attività promozionali in occasione di festival del cinema internazionali,
   le spese elevate connesse all'organizzazione delle manifestazioni «mini-LUX» negli Stati membri;

57.  prende atto delle spese relative ai premi nel periodo 2009-2011:

2009

2010

2011

Premio per il giornalismo

105 000 EUR

118 059 EUR

154 205 EUR

Premio Sacharov

300 000 EUR

654 542 EUR

652 348 EUR

Premio Carlo Magno per la gioventù

24 000 EUR

34 000 EUR

35 000 EUR

Premio LUX

320 000 EUR

380 666 EUR

573 722 EUR

Totali

749 000 EUR

1 187 267 EUR

1 415 275 EUR

58.  ritiene che l'aumento dell'89% delle spese relative ai premi tra il 2009 e il 2011 abbia assorbito fondi che avrebbero potuto essere utilizzati meglio altrove; chiede che in futuro le spese per i premi siano riportate ai livelli del 2009;

59.  constata che i costi relativi al Premio per il giornalismo nel 2010 sono stati pari a 118 059 EUR, con un aumento del 18% rispetto al 2009; è preoccupato per l'aumento di oltre il 25% delle spese connesse a questo evento nel 2011 e chiede che venga effettuata un'analisi costi-benefici approfondita prima di avviare eventuali iniziative in questo settore delle relazioni con la stampa o in qualsiasi altro settore, ora che il premio in questione è stato soppresso;

60.  è del parere che i premi non costituiscano un'attività essenziale del Parlamento e chiede che venga effettuata un'analisi costi-benefici prima di elaborare altre nuove iniziative relative a premi, in modo da tener conto del continuo aggravamento della situazione finanziaria ed economica in tutti gli Stati membri;

Uffici d'informazione/Case dell'Europa

61.  prende atto della creazione di una direzione delle risorse in seno alla DG nel 2010, incaricata tra l'altro del coordinamento centralizzato degli appalti pubblici, il che consente agli uffici d'informazione decentrati di essere interessati in misura minore dalla prassi del trasferimento di personale chiave da posti sensibili;

62.  osserva che i costi delle 978 missioni a Bruxelles e a Strasburgo dei 32 Uffici d'informazione del Parlamento sono ammontati complessivamente a 944 330 EUR - mediamente 701 EUR per missione a Bruxelles e 1 064 EUR per missione a Strasburgo -; rileva che una missione da Lussemburgo a Bruxelles ha un costo medio di 250 EUR, mentre una missione da Lussemburgo a Strasburgo ammonta mediamente a 630 EUR; chiede che in futuro gli sia comunicato anche il costo medio per missione (pagina 68 delle risposte al questionario);

Ufficio di collegamento a Washington

63.  prende atto dell'apertura, nell'aprile 2010, dell'Ufficio di collegamento del PE (EPLO) a Washington e del sistema delle missioni annuali per quattro funzionari introdotto nell'ottobre 2010; osserva che, per quanto l'apertura dell'Ufficio a Washington non abbia comportato la creazione di nuovi posti, sono state inevitabilmente sostenute altre spese; desidera essere informato sul livello di tali costi per il 2011 e il 2012; chiede che venga presentata all'Ufficio di presidenza, e trasmessa in copia alle commissioni competenti, un'analisi della struttura, delle attività e dei costi di tale ufficio;

DG Personale (DG PERS)

64.  si compiace che la DG sia stata in grado di migliorare la sua performance grazie all'esternalizzazione di alcune funzioni (come la gestione dell'asilo nido) e a un maggiore utilizzo delle tecnologie informatiche nella gestione dei fascicoli del personale; accoglie con favore l'introduzione dell'applicazione informatica Streamline;

65.  constata che la decisione del Consiglio del dicembre 2009 di accordare un aumento annuale delle retribuzioni pari solo all'1,85%, invece che al 3,7% indicato e proposto dalla Commissione, ha generato impegni da liquidare (pari a circa 6 000 000 EUR, ossia l'1,4%) alla voce 1 2 0 0 «Retribuzioni e indennità»;

66.  osserva che l'organico totale del Parlamento è stato fissato a 6 285 posti: 5 348 (ossia l'85,1%) per il Segretariato del Parlamento e 937 (ossia il 14,9%) per i gruppi politici, il che rappresenta un aumento del 3,35% (+204 posti) tra il 2009 e il 2010, derivante in larga misura dall'aumento dei poteri del Parlamento a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona il 1° dicembre 2009;

67.  prende atto dei cambiamenti nella struttura del Segretariato, che sono stati decisi dall'Ufficio di presidenza nel 2009 e che sono diventati effettivi all'inizio del 2010, in preparazione della nuova legislatura, in particolare al fine di migliorare i servizi prestati ai deputati; osserva che questi cambiamenti hanno comportato in particolare la ristrutturazione delle DG PRES, DG PERS e DG INLO e la creazione di una direzione delle risorse in seno alle DG PRES, DG IPOL, DG EXPO e DG COMM, vale a dire le quattro direzioni generali che hanno un ambito di competenza essenzialmente politico;

68.  osserva che, al 31 dicembre 2010, il personale del Segretariato (58,4%) e del gruppo di funzioni degli amministratori (51,7%) era costituto in maggioranza da donne; si compiace che, al livello dirigenziale superiore e intermedio, la proporzione delle donne direttori generali e capi unità sia aumentata nel 2010 (rispettivamente al 36,4%, vale a dire 4 su 11, e al 26,2%);

69.  sottolinea la difficoltà di assumere funzionari o agenti provenienti da alcuni Stati membri, tra cui la Germania, il Regno Unito, l'Austria o i Paesi Bassi, per i quali la proporzione del personale al Segretariato generale del Parlamento è significativamente inferiore al «peso demografico» di ciascuno di tali paesi all'interno dell'Unione(24) e constata il numero relativamente elevato del personale di nazionalità belga (13,6%) o lussemburghese (2,3%), dovuto alla presenza in questi paesi dei luoghi di lavoro del Parlamento; chiede all'Ufficio di presidenza di analizzare le procedure e i requisiti per l'assunzione, al fine di determinare in che modo possano creare difficoltà nell'assunzione di personale;

Missioni nei tre luoghi di lavoro / Spese di missione

70.  osserva che nel 2010 si sono svolte 33 200 missioni (viaggi ufficiali), per un totale di 98 629 giorni di missione, gran parte delle quali hanno comportato spostamenti tra i tre luoghi di lavoro del Parlamento; ribadisce la necessità di evitare missioni superflue tra i tre luoghi di lavoro e i relativi costi richiedendo la presentazione più sistematica di documenti giustificativi e applicando controlli più rigorosi; chiede al Segretario generale di riferire, nel quadro della procedura di discarico, sui risparmi realizzati grazie a un'ulteriore razionalizzazione e sulle altre iniziative, adottate o in preparazione, intese a ridurre il numero delle missioni; ritiene inoltre che, in generale, nessuna riunione di commissione dovrebbe tenersi a Strasburgo, fatta eccezione per le riunioni il cui ordine del giorno è direttamente legato alle relazioni o alle discussioni iscritte all'ordine del giorno di quella specifica tornata; incoraggia la Corte dei conti ad analizzare in modo approfondito le attuali procedure relative alle missioni e a formulare raccomandazioni su come migliorare la loro efficienza; chiede al Segretario generale di esaminare in modo specifico i posti assegnati a sedi al di fuori Bruxelles, in particolare per i membri del personale che effettuano ripetute missioni a Bruxelles, al fine di valutare l'opportunità di un trasferimento di tali posti; indica che l'accordo concluso con le autorità lussemburghesi, che fissa il numero dei membri del personale del Parlamento in servizio a Lussemburgo senza tener conto dell'evoluzione delle esigenze dell'Istituzione, potrebbe necessitare di una revisione;

Statuti dei deputati e degli assistenti

71.  constata con soddisfazione che il passaggio al nuovo sistema di assunzione non ha avuto ripercussioni sul piano finanziario, visto che circa 15 membri del personale gestiscono l'assunzione di circa 1 400 assistenti; attende con interesse di ricevere una copia della relazione sull'attuazione del nuovo sistema di assunzione, sul totale dei suoi costi diretti e indiretti, incluse le prestazioni di disoccupazione versate dalla Commissione;

72.  rileva che non è stato ancora posto rimedio alla conclusione della Corte dei conti riguardante le carenze nella documentazione e tracciabilità delle spese degli assistenti per le missioni effettuate con autovetture private; esorta l'amministrazione del Parlamento a trovare quanto prima una soluzione trasparente e tracciabile al riguardo;

DG Infrastrutture e Logistica (DG INLO)
Edifici e politica immobiliare

73.  prende atto della politica immobiliare a medio e lungo termine (strategia immobiliare) approvata dall'Ufficio di presidenza il 24 marzo 2010, i cui parametri principali sono i seguenti:

   i) preferenza per l'acquisto rispetto alla locazione, in linea con le raccomandazioni della Corte dei conti;
   ii) pagamento anticipato dei costi legati alla politica immobiliare (vale a dire rimborso il più rapido possibile dei prestiti);
   iii) concentrazione geografica degli edifici nei tre luoghi di lavoro;
   iv) particolare attenzione per la manutenzione e la ristrutturazione degli edifici;
   v) maggiore integrazione possibile del Parlamento nell'ambiente urbano;
   vi) maggiore agevolazione possibile dell'accesso al Parlamento per le persone disabili e applicazione dei più elevati standard di sicurezza, salute e benessere delle persone;
   vii) adeguamento del Parlamento per renderlo il più possibile rispettoso dell'ambiente;

74.  osserva che il Consiglio europeo, che invita giustamente il Parlamento europeo all'austerità, continua tuttavia a negargli la possibilità di realizzare notevoli risparmi che potrebbero derivare cessando di organizzare delle riunioni a Strasburgo;

75.  constata che le spese di manutenzione, riparazione, funzionamento e pulizia degli edifici nei tre luoghi di lavoro sono passate da un totale di 33 700 000 EUR nel 2009 a 38 700 000 EUR nel 2010 e che, secondo le previsioni, questi importi dovrebbero continuare ad aumentare negli anni 2011-2013, fatta eccezione per una leggera diminuzione dei costi prevista a Lussemburgo nel 2013; osserva inoltre che, nello stesso periodo, il consumo di energia e di altri servizi essenziali ha registrato aumenti meno forti ma comunque significativi;

76.  prende atto della notevole riduzione dei pagamenti per gli affitti nel 2010 (5 700 000 EUR rispetto a 58 600 000 EUR nel 2008, che è l'importo più elevato degli ultimi anni) e delle fluttuazioni meno forti delle spese per gli affitti (25 300 000 EUR nel 2010, rispetto all'importo massimo di 31 200 000 EUR nel 2006 e all'importo minimo di 19 900 000 EUR nel 2007), e osserva altresì la diversità degli importi spesi per gli edifici, che variano da un massimo di 165 900 000 EUR nel 2006, a zero nel 2009 e a 20 200 000 EUR nel 2010;

77.  prende atto con soddisfazione che, secondo le risposte ricevute al questionario sul discarico, si stima che, se l'istituzione avesse preso in locazione tutti gli edifici che occupa, avrebbe dovuto prevedere, nel suo bilancio 2010, un importo supplementare pari a 163 000 000 EUR, equivalente al 10% del suo bilancio totale; appoggia pertanto tale politica che privilegia l'acquisto rispetto alla locazione, che la Corte dei conti aveva vivamente raccomandato per molti anni e più recentemente nella sua relazione speciale n. 2/2007 relativa alle spese immobiliari;

78.  osserva che i lavori per rimuovere l'amianto dai tre edifici a Strasburgo nel 2010, che sono costati 2 464 701 EUR, sono stati in gran parte rimborsati dalla Città di Strasburgo che ha versato un contributo di 2 015 000 EUR;

79.  osserva che il 27 gennaio 2010, lo Stato belga ha proceduto al rimborso al Parlamento della somma di 85 987 000 EUR a seguito dell'assunzione a suo carico del costo del terreno degli edifici Willy Brandt e József e delle spese di urbanizzazione della piattaforma sovrastante la stazione ferroviaria di Bruxelles-Luxembourg; sottolinea che tale importo è stato iscritto nei conti come «entrate con destinazione specifica» in conformità del regolamento finanziario ed è stato utilizzato per finanziare progetti immobiliari;

80.  prende atto dell'acquisto, nel 2010, dell'edificio REMARD a Bruxelles (11 000 000 EUR) e della decisione di acquistare la Casa dell'Europa a Sofia (9 240 000 EUR); si rammarica che, a causa dei vincoli di mercato, i costi di manutenzione, ristrutturazione e acquisto siano eccessivamente elevati e che sia difficile mantenere la riservatezza delle trattative; ritiene che la proposta, contenuta nel regolamento finanziario rivisto, di introdurre un obbligo per le istituzioni di pubblicare in anticipo i loro progetti immobiliari per un certo numero di anni comporterà costi notevoli per le istituzioni e il contribuente;

81.  osserva che il fatto di autorizzare il finanziamento diretto degli edifici, previsto dal regolamento finanziario rivisto, avrebbe un effetto positivo in quanto consentirebbe al Parlamento di utilizzare prestiti senza ricorrere a terzi, riducendo in tal modo i costi e aumentando al contempo la trasparenza; sottolinea che questo avviene già in relazione al finanziamento dell'edificio KAD a Lussemburgo, per il quale è stato concluso un partenariato con la Banca europea degli investimenti che fornisce il 50% dei fondi;

82.  chiede a tale riguardo una dichiarazione finanziaria dettagliata dei costi già sostenuti e dei costi previsti per i prossimi 20 anni in relazione all'edificio KAD a Lussemburgo, e sottolinea la necessità di pubblicare in modo dettagliato i costi di costruzione totali, i costi di funzionamento stimati e le altre spese connesse alla costruzione e al funzionamento di questo edificio;

83.  si compiace che il Segretario generale abbia assicurato che non esistono più uffici assegnati ai lobbisti o alle fondazioni, ma osserva che, fino al 31 dicembre 2011, la Fondazione Pegasus e il gruppo Kangaroo disponevano di uffici presso gli edifici del Parlamento;

84.  si rammarica del fatto che nel 2010 organizzazioni di lobbisti accreditate hanno potuto utilizzare spazi per uffici, il che ha accordato a tali organizzazioni un trattamento preferenziale a carico dei contribuenti europei;

Strutture per i servizi di ristorazione

85.  reitera la richiesta che vengano presentate opzioni più diversificate per i servizi di ristorazione negli edifici del Parlamento, cessando di accordare il monopolio a un unico prestatore di servizi di ristorazione quando i contratti in corso giungeranno a scadenza;

DG Traduzione (DG TRAD) e DG Interpretazione e conferenze (DG INTE)

86.  osserva che nel 2010 sono state tradotte in totale 1 721 191 pagine (di cui 1 033 176 pagine – ossia il 60% – sono state tradotte internamente) e si compiace dal fatto che tutti i documenti richiesti per le votazioni sono stati forniti in tempo utile dalla DG TRAD e che il 90% del totale delle traduzioni sono state fornite entro le scadenze fissate, sebbene il 65% delle richieste di traduzione siano pervenute in ritardo (vale a dire oltre il termine dei dieci giorni lavorativi previsto dal Codice di condotta sul multilinguismo);

87.  prende atto con soddisfazione che la DG TRAD sta migliorando la sua produttività e utilizza il suo bilancio in modo più efficiente, garantendo al contempo il mantenimento del multilinguismo; sottolinea, a tale riguardo, che la produttività interna è aumentata da 1 500 pagine a 1 800 pagine all'anno; auspica che vengano pubblicati dati relativi alla produttività per unità linguistica;

88.  osserva tuttavia che dopo aver registrato un aumento del tasso di conformità al Codice di condotta sul multilinguismo di oltre il 10% tra il 2008 e il 2009 (il primo anno di attuazione), tra il 2009 e il 2010 questo tasso è diminuito(25); invita le commissioni, le delegazioni e i gruppi politici a rispettare rigorosamente i termini fissati dal Codice di condotta;

89.  si compiace dell'introduzione del nuovo servizio di interpretazione ad personam (IAP) offerto dalla DG INTE ai deputati, creato a seguito del progetto pilota avviato nel 2010;

DG Finanze (DG FINS)

90.  prende atto con soddisfazione della riduzione di tempi di pagamento delle fatture a una media di 21 giorni nel 2010;

Spese di trasporto

91.  osserva che nel 2010 le spese di viaggio dei deputati e del personale sono state pari a circa 107 000 000 EUR(26) (che corrisponde al 6,6% del totale degli stanziamenti finali) e che attualmente viene applicata una riduzione del 5%; ritiene opportuno studiare la possibilità di realizzare ulteriori riduzioni attraverso la condivisione delle miglia accumulate; chiede che sia fornita un'analisi dell'articolo 3 0 0 per mezzo di una nota annessa ai conti concernente il costo medio di trasferta per funzionario per i sei itinerari: Bruxelles-Lussemburgo; Lussemburgo-Bruxelles; Lussemburgo-Strasburgo; Strasburgo-Lussemburgo; Bruxelles-Strasburgo; Strasburgo-Bruxelles;

Agenzia viaggi

92.  constata che gli stanziamenti finali per l'agenzia viaggi ammontavano a 1 438 000 EUR nel 2010, con un elevato tasso di impegni (94%); osserva inoltre che l'agenzia ottiene tariffe negoziate presso le compagnie aeree, vale a dire prezzi medi per il servizio migliore; sottolinea tuttavia che ciò non significa che, per una data o un tragitto particolari, non sia possibile ottenere prezzi più vantaggiosi effettuando direttamente la prenotazione presso operatori di viaggio; chiede che venga effettuata un'indagine indipendente in vista dello svolgimento di una valutazione delle prestazioni dell'agenzia viaggi, della sua struttura e del suo funzionamento; invita il contraente che ha attualmente in gestione l'agenzia viaggi a compiere maggiori sforzi per proporre sistematicamente ai deputati e al personale le opzioni meno costose; invita inoltre la direzione competente a monitorare il livello dei servizi offerti dall'agenzia viaggi;

93.  si rammarica che, in alcuni casi, l'agenzia viaggi non offra le migliori tariffe rispetto ad altre agenzie viaggi, sia online che fisiche; chiede alla DG Finanze di mettere a punto un idoneo meccanismo di controllo che garantisca il migliore rapporto qualità/prezzo;

94.  ritiene che sia necessario disporre di dati comparabili sui prezzi dei voli per poter determinare la tariffa migliore per un determinato volo;

95.  ritiene che il Parlamento dovrebbe cessare di aggiudicare contratti monopolistici laddove possibile e che il fatto di avere a disposizione più di un'agenzia viaggi permetterebbe di ridurre i costi e di offrire un migliore servizio ai deputati;

Storni di recupero

96.  si compiace che, alla fine dell'esercizio 2010, non sia stata utilizzata la procedura degli storni di recupero, come richiesto dalla commissione per il controllo dei bilanci negli ultimi anni, evitando in tal modo che vi fosse una forte differenza tra il bilancio previsto per l'esercizio e la sua esecuzione, come era avvenuto negli esercizi precedenti; ritiene che tutte le istituzioni dell'Unione potrebbero facilitare il controllo e il discarico per i prossimi esercizi se prevedessero le loro spese immobiliari in un modo trasparente attraverso la procedura di bilancio;

Fondo pensione

97.  osserva che, sebbene il valore degli attivi del fondo pensionistico volontario fosse aumentato del 13,3% nel 2010, visto il costante recupero dei mercati di investimento dopo la crisi finanziaria mondiale del 2008, al 31 dicembre 2010 il fondo presentava un deficit di 178 960 000 EUR, che dà adito a preoccupazioni circa l'eventuale insolvenza del fondo; ricorda che il Parlamento garantisce il pagamento dei diritti a pensione a tutti gli ex deputati e ad alcuni deputati attuali a titolo di questo fondo pensionistico volontario anche qualora esso non fosse in grado di far fronte ai propri obblighi; desidera essere informato su come, e a titolo di quale linea di bilancio, il Parlamento farà fronte ai propri obblighi in una siffatta eventualità;

98.  prende atto che due terzi dei versamenti al fondo sono stati fatti direttamente dal Parlamento e non da singoli deputati; ricorda ai deputati iscritti al fondo che i loro contributi erano volontari e insiste sul fatto che il Parlamento non deve fornire altri contributi finanziari per versare pagamenti o per ridurre il deficit di un fondo che non è stato strutturato in modo soddisfacente fin dall'inizio;

99.  osserva inoltre che gli obblighi derivanti dalla regolamentazione riguardante le spese e le indennità dei deputati al Parlamento europeo (regolamentazione SID) relativi alla pensione di reversibilità e alla pensione di invalidità (allegato II) ammontano a 28 950 000 EUR; sottolinea che un importo pari a 195 640 000 EUR è utilizzato per i casi – che riguardano principalmente deputati italiani e francesi – di divergenza tra le disposizioni del regime pensionistico nazionale e quelle del regime del Parlamento europeo (allegato III) e che è previsto un importo pari a 152 210 000 EUR nel quadro del nuovo statuto (quest'ultimo importo aumenterà di anno in anno); sottolinea che non esistono fondi per coprire queste spese;

DG Innovazione e supporto tecnologico (DG ITEC)

100.  prende atto delle decisioni dell'Ufficio di presidenza, del 17 giugno 2009 e del 18 ottobre 2010, di estendere la copertura della rete senza fili (Wi-Fi) negli edifici del Parlamento europeo all'emiciclo, alle sale delle commissioni, agli uffici dei deputati e agli spazi pubblici sia a Bruxelles che a Strasburgo (prima fase del progetto: 7 878 000 EUR);chiede alla DG ITEC di permettere ai singoli deputati di chiedere di non ricevere più in futuro documenti cartacei per le riunioni di commissione per le quali è utilizzato il sistema eCommittee; ritiene che ciò possa accelerare il successo del progetto;

101.  si compiace della nuova veste grafica del sito web del Parlamento europeo, che fa seguito alla decisione dell'Ufficio di presidenza del 22 novembre 2010 sulla «Strategia per la futura presenza del Parlamento europeo on line – Rifacimento del sito Internet del PE»; chiede che sia migliorato il supporto del sito web, in particolare effettuando test regolari;

102.  accoglie con favore il sistema AT4AM, introdotto nel 2010, che consente ai deputati di modificare più facilmente i testi delle proposte legislative e non legislative;

103.  prende atto con soddisfazione dei miglioramenti nel settore delle tecnologie dell'informazione realizzati a partire dal 2010, che hanno comportato una maggiore capacità di gestire aspetti chiave all'interno, l'internalizzazione delle attività, l'istituzione di organi fondamentali di governo societario (il comitato sulla strategia di innovazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e il comitato direttivo per l'innovazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione), la definizione di una funzione di pianificazione delle tecnologie dell'informazione e del sistema di notifica sull'andamento dei progetti di sviluppo di tali tecnologie, nonché lo sviluppo di una metodologia trasparente di pianificazione a breve termine; si compiace dell'ampio uso degli indicatori di efficacia da parte di questa DG; esprime preoccupazione per il crescente rischio di accesso illecito e di manipolazione dei sistemi informatici del Parlamento e ritiene che sia necessario elaborare con la massima urgenza una strategia efficace e a lungo termine intesa a proteggere tali sistemi; invita il Segretario generale a tenerlo informato sulle misure adottate a tal fine;

104.  si attende che venga presentata una relazione completa su come i progetti di software libero del Parlamento sono stati sviluppati per quanto riguarda l'uso e gli utenti al Parlamento, l'interazione con i cittadini e le procedure di appalto; suggerisce di esaminare gli obblighi del Parlamento a norma dell'articolo 103 del regolamento per quanto riguarda il software libero e le norme aperte;

Appalti pubblici alla DG ITEC

105.  incoraggia la DG ITEC a impegnarsi per preparare meglio le procedure di appalto, in particolare nel caso dei contratti quadro, che sono spesso complessi, stipulando obblighi contrattuali sulle prestazioni e sui risultati piuttosto che sulla semplice produzione e definendo meglio le esigenze e gli obiettivi del Parlamento; propone, che, piuttosto di applicare clausole penali, il Parlamento dovrebbe chiedere indennizzi ai fornitori o ai prestatori di servizi che non rispettano i loro obblighi contrattuali o ricorrere alla minaccia di non attribuire altri lavori in futuro nel caso dei contratti quadro;

Nuove apparecchiature per il voto e l'interpretazione

106.  osserva che le nuove apparecchiature per il voto nell'emiciclo sono costate 2 135 623 EUR e sono state interamente finanziate a titolo degli stanziamenti del 2010; osserva altresì che le spese di manutenzione e di assistenza tecnica per le nuove apparecchiature per il voto sono state pari a 147 149 EUR nel 2010;

Gruppi politici (voce di bilancio 4 0 0 0)

107.  prende atto che nel 2010 gli stanziamenti iscritti alla voce di bilancio 4 0 0 0 sono stati utilizzati nel modo seguente:

Gruppo

2010

2009**

Stanziamenti annuali*

Risorse proprie e stanziamenti riportati

Spese

Tasso di utilizzo degli stanziamenti annuali

Importi riportati al periodo successivo

Stanziamenti annuali

Risorse proprie e stanziamenti riportati

Spese

Tasso di utilizzo degli stanziamenti annuali

Importi riportati al periodo successivo (2010)

PPE (ex PPE-ED)

19 990

2 392

20 662

103,36%

1 720

19 715

7 782

25 314

128,40%

2.182

S&D (ex PSE)

14 011

4 629

13 359

95,35%

5 281

14 235

6 999

16 750

117,67%

4.483

ALDE

6 262

2 240

6 160

98,37%

2 342

6 441

3 065

7 328

113,77%

2.178

Verts/ALE

3 896

1 188

3 893

99,92%

1 191

3 360

1 055

3 235

96,28%

1.179

GUE/NGL

2 531

1 065

2 525

99,76%

1 071

2 673

1 487

3 102

116,05%

1.057

UEN

-

 

 

 

 

1 417

1 452

2 552

180,10%

0

IND/DEM

-

 

 

 

 

775

1 023

1 048

135,23%

0

ECR

3 648

398

3 362

92,16%

684

1 788

3

1 415

79,14%

376

EFD

2 201

419

1 799

81,74%

821

1 113

1

701

62,98%

413

Deputati non iscritti

1 234

248

828

67,10%

409

1 169

348

925

79,13%

248

Totale

53 773

12 579

52 588

97,80%

13 519

52 686

23 215

62 370

118,38%

12.116

* tutti gli importi sono espressi in migliaia di EUR.

** l'anno 2009 è stato diviso in due esercizi finanziari a causa delle elezioni parlamentari del giugno 2009. Gli importi per il 2009 nella tabella rappresentano la somma degli importi 2009_1 e 2009_2.

Dopo le elezioni europee del 2009, i gruppi UEN e IND/DEM hanno cessato di esistere e sono stati creati i nuovi gruppi ECR e EFD.

   108. accoglie con favore l'impegno dell'amministrazione del Parlamento, citato nella relazione della Corte dei conti, di considerare l'intero anno di calendario, piuttosto di due periodi distinti, per il calcolo dei riporti da parte dei gruppi politici alla fine degli anni elettorali; prende atto dell'evidente miglioramento delle previsioni finanziarie indicato dal fatto che i gruppi politici non hanno restituito alcuno stanziamento inutilizzato per il 2010;

Partiti politici europei e fondazioni politiche europee

109.  prende atto che, nel 2010, gli stanziamenti iscritti alle linee di bilancio 4000 e 4030 sono stati utilizzati nel modo seguente(27):

Partito

Abbreviazione

Risorse proprie*

Sovvenzione PE

Totale delle entrate

Sovvenzione PE quale % spesa ammissibile (85% max.)

Eccedenza di entrate (trasferimento alle riserve) o perdite

Partito popolare europeo

PPE

1 413

4 959

6 372

85%

429

Partito socialista europeo

PSE

914

3 395

4 310

80%

2

Partito europeo dei liberali, democratici e riformatori

ELDR

379

1 554

1 933

85%

77

Partito Verde Europeo

EGP

365

1 055

1 420

85%

170

Alleanza dei conservatori e riformisti europei

AECR

58

327

386

85%

0

Partito della sinistra europea

EL

200

708

908

71%

-90

Partito democratico europeo

EDP/PDE

95

424

519

85%

12

Alleanza libera europea

EFA

77

339

416

85%

17

EU Democratici

EUD

35

176

211

85%

-17

Movimento politico cristiano europeo

ECPM

55

208

264

85%

3

Totale

 

3 591

13 145

16 739

83%

603

(*) Tutti gli importi sono espressi in migliaia di EUR.

Fondazione

Abbreviazione

Affiliata al partito

Risorse proprie*

Sovvenzione del PE

Totale entrate

Sovvenzione del PE in % delle spese ammissibili (max. 85%)

Centro di studi europei

CES

EPP

615

2 928

3 543

83%

Fondazione per gli studi europei progressisti

FEPS

PES

366

2 136

2 502

85%

Forum liberale europeo

ELF

ELDR

117

658

775

85%

Fondazione europea dei Verdi

GEF

EGP

119

674

794

85%

Trasformare l'Europa

TE

EL

87

475

562

85%

Istituto dei democratici europei

IED

PDE

36

197

233

85%

Fondazione per la democrazia UE

FEUD

EUD

20

122

142

85%

Centro Maurits Coppieters

CMC

EFA

27

156

183

85%

Nuova direzione

ND

AECR

92

404

496

84%

Totale

 

 

1 479

7 750

9 230

84%

(*) Tutti gli importi sono espressi in migliaia di EUR.

110.  prende atto delle modifiche apportate dal 2010, in particolare le visite gestionali durante le quali sono effettuati controlli a campione su bilancio, assunzioni, appalti e altri sistemi;

Parlamento ecocompatibile

111.   prende atto del piano d'azione sul CO2 approvato dall'Ufficio di presidenza nel 2010; si compiace della forte riduzione dei consumi energetici presso la sede di Strasburgo del Parlamento, che sono diminuiti del 74% tra il 2006 e il 2010; si rammarica tuttavia che l'impronta di carbonio della sede di Strasburgo, che rappresenta l'energia consumata per l'anno 2010, sia pari a 1 533 tonnellate di CO2;

112.   ritiene che occorra valutare la possibilità di realizzare miglioramenti ambientali e risparmi nel bilancio del Parlamento, introducendo metodi di lavoro diversi che siano più ecologici e meno costosi ma che non pregiudichino l'attività del Parlamento, tra cui il ricorso alle videoconferenze;

113.  accoglie con favore l'introduzione nel dicembre 2010 di un «sistema del terzo erogatore'per gli abbonamenti NMBS/SNCB(28) a Bruxelles, in base al quale il Parlamento contribuisce per il 50% al costo degli abbonamenti annuali individuali acquistati dal suo personale; incoraggia la sua amministrazione ad adottare le disposizioni necessarie per rimborsare anche il personale che deve combinare trasporto ferroviario e urbano; è del parere che tali misure potrebbero promuovere ulteriormente l'utilizzo dei trasporti pubblici e ridurre l'impronta di carbonio del Parlamento;

114.  accoglie con favore i progetti pilota nel settore della logistica attuati nel 2010 (ad esempio l'acquisto di veicoli a basse emissioni conformi alla norma EURO 5, l'organizzazione di una formazione sulla guida ecologica per gli autisti e gli addetti ai traslochi e la condivisione delle casse per il trasporto dei documenti di lavoro, che consentono di ridurre le emissioni di CO2 di circa il 33% in tale settore) nel quadro del piano d'azione EMAS;

115.  accoglie con favore l'approvazione da parte dell'Ufficio di presidenza, il 10 novembre 2010, della proposta del gruppo di lavoro Edifici, trasporti e Parlamento verde di rivedere la regolamentazione relativa all'utilizzo delle autovetture di servizio da parte dei deputati, che ha consentito al Parlamento di ammodernare il suo parco veicoli acquistando autovetture meno inquinanti e di organizzare trasporti collettivi con minibus VIP verso gli aeroporti di Bruxelles e Strasburgo;

Discussione distinta in Aula sul discarico al Parlamento

116.  invita la Conferenza dei presidenti a programmare una discussione sul discarico al Parlamento in un momento distinto rispetto alla discussione sulle altre relazioni di discarico, al fine di offrire ai deputati la possibilità di prestare al discarico della loro Istituzione l'attenzione esclusiva che esso merita;

117.   propone all'Ufficio di presidenza di iscrivere al suo ordine del giorno una discussione sulla risoluzione sul discarico successivamente alla sua approvazione in Aula.

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 167 del 7.6.2011, pag. 1.
(4) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(5) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) PE 349.540/Bur/ann/def.
(8) GU C 87 E dell'1.4.2010, pag. 327.
(9) GU C 212 E del 5.8.2010, pag. 244.
(10) GU L 64 del 12.3.2010.
(11) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(12) GU C 167 del 7.6.2011, pag. 1.
(13) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(14) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(15) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(16) PE 349.540/Bur/ann/def.
(17) GU C 87 E dell'1.4.2010, pag. 327.
(18) GU C 212 E del 5.8.2010, pag. 244.
(19) Riporti automatici: 180 265  823 EUR; riporti non automatici: 10 100 000 EUR.
(20) Disponibile in inglese al seguente indirizzo: http://www.europarl.europa.eu/document/activities/cont/201109/20110913ATT26546/20110913ATT26546EN.pdf
(21) GU L 252 del 25.9.2010, pag. 3.
(22) Rapporto annuale sui contratti aggiudicati dal Parlamento europeo nel 2010, paragrafi 38 e 39.
(23) Tra 11 000 e 66 000 (con una media inferiore a 30 000) visite al mese nel 2010.
(24) Percentuale in personale/percentuale in peso demografico: Germania: 6,4%/16,3%, Regno Unito: 4,4%/12,4%, Austria: 1%/1,67%, Paesi Bassi: 2,7%/3,3%, Fonti: Relazione sociale del PE 2010, dicembre 2011, ed Eurostat
(25) Relazione annuale di attività della DG TRAD, pag. 8.
(26) L'importo degli stanziamenti finali per le voci 1 0 0 4 (Spese di viaggio ordinarie) e 1 0 0 5 (Altre spese di viaggio) e per l'articolo 3 0 0 (Spese per missioni e spostamenti del personale tra i tre luoghi di lavoro) era pari a 106 718 500 EUR.
(27) Fonte: Processo verbale della riunione dell'Ufficio di presidenza del 12 settembre 2011, punto 12 (nota del Segretario generale D(2011)32179, PE469.487/BUR).
(28) Società ferroviaria nazionale belga.


Discarico 2010: 8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo
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Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010 (COM(2011)0471 – C7-0273/2011 – 2011/2212(DEC))
P7_TA(2012)0156A7-0100/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano la relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  visti i rendiconti finanziari e i conti di gestione dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010 (COM(2011)0471 – C7-0273/2011),

–  vista la relazione annuale della Commissione del 27 aprile 2011 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010,

–  viste le informazioni finanziarie sui Fondi europei di sviluppo (COM(2011)0334),

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività finanziate dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte della Commissione(1) e delle relazioni speciali della Corte dei conti,

–  vista la dichiarazione(2) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  viste le raccomandazioni del Consiglio del 21 febbraio 2012 concernenti il discarico da concedere alla Commissione in relazione all'esecuzione delle operazioni del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2010 (05458/2012 - C7-0047/2012, 05459/2012 - C7-0048/2012, 05460/2012 - C7-0049/2012),

–  visto l'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000(3) e rivisto a Lussemburgo il 25 giugno 2005(4),

–  vista la decisione 2001/822/CE del Consiglio, del 27 novembre 2001, relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare alla Comunità europea («Decisione sull'associazione d'oltremare»)(5) come modificata dalla decisione 2007/249/CE del Consiglio del 19 marzo 2007(6),

–  visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento e alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE(7),

–  visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE(8),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE(9),

–  visto l'articolo 119 del regolamento finanziario, del 27 marzo 2003, per il 9° Fondo europeo di sviluppo(10),

–  visto l'articolo 142 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo(11),

–  visti l'articolo 76, l'articolo 77, terzo trattino, e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0100/2012),

1.  concede il discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti relativi all'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010 (COM(2011)0471 – C7-0273/2011 – 2011/2212(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano la relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  visti i rendiconti finanziari e i conti di gestione dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010 (COM(2011)0471 – C7-0273/2011),

–  vista la relazione annuale della Commissione del 27 aprile 2011 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010,

–  viste le informazioni finanziarie sui Fondi europei di sviluppo (COM(2011)0334),

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività finanziate dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte della Commissione(12) e delle relazioni speciali della Corte dei conti,

–  vista la dichiarazione(13) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  viste le raccomandazioni del Consiglio del 21 febbraio 2012 concernenti il discarico da concedere alla Commissione in relazione all'esecuzione delle operazioni del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2010 (05458/2012 - C7-0047/2012, 05459/2012 - C7-0048/2012, 05460/2012 - C7-0049/2012),

–  visto l'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000(14) e rivisto a Lussemburgo il 25 giugno 2005(15),

–  vista la decisione 2001/822/CE del Consiglio, del 27 novembre 2001, relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare alla Comunità europea («Decisione sull'associazione d'oltremare»)(16) come modificata dalla decisione 2007/249/CE del Consiglio del 19 marzo 2007(17),

–  visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento e alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE(18),

–  visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE(19),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE(20),

–  visto l'articolo 119 del regolamento finanziario, del 27 marzo 2003, per il 9° Fondo europeo di sviluppo(21),

–  visto l'articolo 142 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo(22),

–  visti l'articolo 76, l'articolo 77, terzo trattino, e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0100/2012),

1.  constata che i conti annuali definitivi dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo si presentano come figurano nella tabella 2 della relazione annuale della Corte dei conti;

2.  approva la chiusura dei conti relativi all'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010(COM(2011)0471 – C7-0273/2011 – 2011/2212(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano la relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  visti i rendiconti finanziari e i conti di gestione dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010 (COM(2011)0471 – C7-0273/2011),

–  vista la relazione annuale della Commissione del 27 aprile 2011 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2010,

–  viste le informazioni finanziarie sui Fondi europei di sviluppo (COM(2011)0334),

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività finanziate dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte della Commissione(23) e delle relazioni speciali della Corte dei conti,

–  vista la dichiarazione(24) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  viste le raccomandazioni del Consiglio del 21 febbraio 2012 concernenti il discarico da concedere alla Commissione in relazione all'esecuzione delle operazioni del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2010 (05458/2012 - C7-0047/2012, 05459/2012 - C7-0048/2012, 05460/2012 - C7-0049/2012),

–  visto l'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000(25) e rivisto a Lussemburgo il 25 giugno 2005(26),

–  vista la decisione 2001/822/CE del Consiglio, del 27 novembre 2001, relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare alla Comunità europea («Decisione sull'associazione d'oltremare»)(27) come modificata dalla decisione 2007/249/CE del Consiglio del 19 marzo 2007(28),

–  visto l'articolo 33 dell'accordo interno, del 20 dicembre 1995, tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento e alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE(29),

–  visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE(30),

–   viste le sue risoluzioni del 5 luglio 2011 sul potenziamento dell'impatto della politica dell'Unione europea in materia di sviluppo(31) e sul futuro del sostegno finanziario dell'UE ai paesi in via di sviluppo(32),

–   vista la sua risoluzione del 22 maggio 2008 sul seguito dato alla Dichiarazione di Parigi del 2005 sull'efficacia degli aiuti(33),

–   vista la sua risoluzione del 28 settembre 2006 su «Cooperare di più, cooperare meglio: il pacchetto 2006 sull'efficacia degli aiuti dell'UE»(34),

–   vista la relazione del Comitato di assistenza allo sviluppo dell'OCSE sull'efficacia degli aiuti, che riferisce sui progressi compiuti in merito all'attuazione della dichiarazione di Parigi del giugno 2009,

–   visto il Consenso di Tunisi per uno sviluppo efficace, del 4 e 5 novembre 2010, su un'agenda africana per l'efficacia dello sviluppo,

   visto il documento finale della riunione di alto livello dell'OCSE sull'efficacia degli aiuti del dicembre 2011 a Busan,

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE(35),

–  visto l'articolo 119 del regolamento finanziario, del 27 marzo 2003, per il 9° Fondo europeo di sviluppo(36),

–  visto l'articolo 142 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo(37),

–  visti l'articolo 76, l'articolo 77, terzo trattino, e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0100/2012),

A.  considerando che l'obiettivo principale dell'accordo di Cotonou in quanto quadro delle relazioni dell'Unione con gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e dei paesi e territori d'oltremare (PTOM) consiste nel ridurre e, in definitiva, eliminare la povertà, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di integrazione progressiva dei paesi ACP e PTOM nell'economia mondiale;

B.  considerando che il Fondo europeo di sviluppo (FES) è il più importante strumento finanziario dell'Unione europea per la cooperazione allo sviluppo con gli Stati ACP;

C.  considerando che, nonostante la reiterata richiesta del Parlamento di iscrivere in bilancio il FES, la Commissione ha proposto, nella sua comunicazione del 29 giugno 2011 intitolata «Un bilancio per la strategia 2020» (COM(2011)0500), che il FES rimanga al di fuori del bilancio dell'Unione per il periodo 2014-2020, il che significa che i FES continueranno ad essere attuati non mediante il regolamento finanziario, ma secondo regole finanziarie specifiche;

D.  considerando che l'importo complessivo degli aiuti erogati tramite il FES sta aumentando notevolmente, dato che il volume degli aiuti dell'Unione a titolo del 10° FES per il periodo 2008-2013 è stato fissato a 22 682 000 000 EUR, il che rappresenta un aumento nominale del 37% annuo rispetto alla dotazione finanziaria del 9° FES e che, mentre le erogazioni del FES sono raddoppiate dal 2000 al 2010, permane il problema della capacità di assorbimento;

E.  considerando che un anno dopo la sua istituzione, il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), che condivide con la Commissione la responsabilità di gestire gli aiuti europei allo sviluppo, è stato criticato per la sua inefficacia nonché per gravi problemi strutturali e transitori in seno alle delegazioni dell'Unione;

F.  considerando che il paesaggio relativo all'aiuto allo sviluppo è in continua evoluzione e che l'aiuto allo sviluppo rientra in un contesto più ampio in cui gli scambi, le rimesse e altre fonti di reddito sono attualmente più importanti dei pagamenti dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) per molti paesi in via di sviluppo;

G.  considerando che la trasparenza e la responsabilità – tra donatori e paesi partner da un lato e tra lo Stato partner ed i suoi cittadini dall'altro – sono un requisito essenziale per aiuti efficaci e che, nella dichiarazione di Parigi e nel programma d'azione di Accra sull'efficacia degli aiuti, i donatori e i paesi partner hanno deciso di divulgare in tempo utile informazioni dettagliate sui flussi degli aiuti attuali e futuri, in modo che i paesi in via di sviluppo possano mettere in atto procedure di bilancio e verificare i loro conti in modo più preciso;

H.  considerando che l'aiuto allo sviluppo è spesso erogato in un contesto caratterizzato da istituzioni pubbliche deboli, da una diffusa corruzione e da sistemi di controllo interni insufficienti dello Stato beneficiario e che la revisione contabile della dotazione dell'Unione per lo sviluppo riveste pertanto una particolare importanza;

I.  considerando che il 2010 è stato un anno di sfide difficili per la cooperazione allo sviluppo a livello globale, dovute ad esempio all'inizio della crisi finanziaria e del debito a livello mondiale, all'aumento dei prezzi delle derrate alimentari ed al terremoto di Haiti,

1.  ricorda che il FES è attuato mediante progetti e sostegno al bilancio e che nel 2010 il 66% dei fondi è confluito in progetti ed il 34% è stato incanalato attraverso il sostegno al bilancio; ricorda che, nel 2010, il 49% dei pagamenti del FES è stato gestito nel quadro di una gestione centralizzata, ossia che la Commissione ha attuato direttamente le attività di aiuto; che l'11% dei pagamenti è stato gestito mediante una gestione congiunta, ossia attraverso organizzazioni internazionali quali l'Organizzazione delle Nazioni Unite e la Banca centrale, e che il 40% dei pagamenti è stato gestito nel quadro di una gestione decentrata, ovvero che la Commissione ha affidato alcuni compiti di attuazione alle autorità dei paesi beneficiari;

2.  nota con soddisfazione che, a metà del periodo di applicazione del decimo Fondo europeo di sviluppo (FES), è stato raggiunto un livello record dei pagamenti lordi e che il tasso d'impegno è prossimo al 50%, il che rende perseguibile l'obiettivo di impegnare l'intero decimo FES entro il 2013; è preoccupato, tuttavia, per i bassissimi tassi d'impegno delle dotazioni regionali (20%) e di quelle dei paesi e territori d'oltremare (3%), a metà del decimo FES; chiede alla Commissione di accelerare urgentemente l'attuazione dei programmi indicativi regionali e dei programmi concernenti i paesi e territori d'oltremare;

3.  ribadisce la sua preoccupazione per il fatto che il Parlamento non ha il diritto di controllare le operazioni del FES in modo analogo a quanto avviene per altri strumenti di aiuto come lo strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI); esorta la Commissione a presentare proposte concrete per migliorare il controllo democratico del Parlamento sul FES allineandolo con quello esercitato sul DCI; sottolinea altresì l'importanza di una vigilanza sul FES da parte dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE;

Iscrizione in bilancio del FES

4.   ribadisce la sua posizione a favore dell'iscrizione in bilancio del FES; è convinto che si tratti di un passo fondamentale per rafforzare il controllo democratico, la responsabilità e la trasparenza dei finanziamenti e per garantire maggiore coerenza alla politica dell'Unione nei confronti dei paesi ACP; sottolinea che l'iscrizione in bilancio ridurrebbe i costi di transazione e semplificherebbe le procedure contabili e dei sistemi di informazione, grazie all'introduzione di una sola serie di norme amministrative e strutture decisionali in luogo di due; si aspetta che la Commissione garantisca che l'iscrizione in bilancio non avvenga a spese di una perdita di prevedibilità dei finanziamenti ACP;

5.   si rammarica fortemente che la Commissione nella sua comunicazione «Un bilancio per la strategia 2020» non abbia proposto di integrare il FES nel bilancio dell'Unione nell'ambito del quadro finanziario 2014-2020; insiste perché, quanto prima e non oltre il 2020, alla scadenza dell'accordo di Cotonou, il FES sia integrato nel bilancio dell'Unione; incoraggia con forza la Commissione a preparare l'integrazione della cooperazione con i paesi ACP nel bilancio senza ulteriori indugi;

6.   esorta il Consiglio e gli Stati membri a rispondere favorevolmente alla proposta della Commissione e ad acconsentire a che il FES sia integralmente incorporato nel bilancio dell'Unione a partire dal 2020; ritiene che tale misura sia attesa da troppo tempo; si aspetta che la Commissione adempia a tale impegno e prenda tutte le misure necessarie per cominciare a preparare l'iscrizione in bilancio del FES;

7.  sottolinea che l'integrazione del FES nel bilancio dell'Unione non implica una riduzione della spesa complessiva per la cooperazione allo sviluppo;

Dichiarazione di affidabilità
Affidabilità dei conti

8.  accoglie con favore il parere della Corte dei conti secondo cui i conti annuali definitivi dell'ottavo, nono e decimo FES presentano correttamente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la situazione finanziaria dei FES al 31 dicembre 2010;

9.  ricorda il parere della Corte dei conti secondo cui esiste ancora una frequenza elevata di errori di codificazione; prende atto della constatazione della Corte dei conti secondo cui, benché tali errori non abbiano avuto un impatto materiale sui conti annuali nel 2010, essi possono influire sull'affidabilità dei dati di gestione finanziaria di EuropeAid;

10.  prende atto del piano d'azione di EuropeAid, inteso a migliorare la qualità delle informazioni relative ai contratti nel suo sistema di gestione dell'informazione e contabilità (CRIS), nonché dell'iniziativa in materia di contabilità volta ad aiutare gli utenti a codificare e classificare correttamente le informazioni contabili; attende l'avvio di una revisione del modulo di audit del sistema CRIS nel 2012; chiede alla Commissione di riferire alle commissioni competenti del Parlamento se la riduzione prevista di tali errori di codificazione persistenti ed un ulteriore miglioramento della qualità di immissione dei dati sono stati effettivamente attuati;

11.  nota con soddisfazione che l'introduzione del nuovo sistema di contabilità per competenza (ABAC-FES) è stata praticamente completata; nota che il nuovo sistema di contabilità rafforza il contesto contabile e migliora la qualità della codificazione;

Regolarità delle operazioni

12.  nota con soddisfazione che, secondo la Corte dei conti, le entrate e gli impegni sono esenti da errori significativi, ma è preoccupato per la frequenza significativa di errori non quantificabili che riguardano gli impegni in termini di rispetto delle procedure di appalto e dei termini legali per la firma dei contratti;

13.  è preoccupato per il parere della Corte dei conti relativo alla legalità e regolarità dei pagamenti alla base dei conti, secondo cui i pagamenti sono stati inficiati da errori in misura rilevante; ricorda che la stima della Corte dei conti relativa al tasso di errore più probabile per i pagamenti per l'ottavo, il nono e il decimo FES è del 3,4%, è superiore alla soglia di rilevanza del 2% e che, per tutti i tipi di progetti, ad eccezione degli appalti di forniture, sono stati riscontrati errori quantificabili e non quantificabili;

14.  constata che, per quanto riguarda i pagamenti relativi ai progetti, i principali tipi di errori quantificabili individuati rimasti riguardano i seguenti aspetti: a) la precisione: errori di calcolo; b) la frequenza: assenza di fatture o di altra documentazione di sostegno per i servizi prestati o le merci fornite; c) l'eleggibilità: spese sostenute al di fuori del periodo di attuazione o relative a voci non previste nel contratto e pagamenti non dovuti dell'IVA o mancata applicazione di sanzioni obbligatorie;

15.   è particolarmente allarmato per l'aumento dei progetti a scarso rendimento constatato nel 2010 (12,6% a fronte dell'11% nel 2009)(38) e il persistente alto tasso di errore negli impegni a livello di gestione decentrata;

16.  deplora la persistente frequenza elevata di errori non quantificabili che riguardano i pagamenti; nota che gli errori non quantificabili riguardavano principalmente le garanzie di buona esecuzione, la non conformità con le procedure di autorizzazione e aggiudicazione degli appalti per le spese amministrative, documenti giustificativi insufficienti ed incoerenze con le norme contrattuali;

17.  nota che, secondo la Commissione, gli errori non quantificabili non hanno avuto alcun impatto finanziario; prende atto del sostanziale aumento relativo alla messa a disposizione, da parte di EuropeAid, di formazioni on line, nonché di seminari messi a disposizione, prima dell'incarico, dei capi di delegazione appena nominati, ecc., quale strategia volta a ridurre i tassi di errori non quantificabili; si aspetta che la Commissione dimostri se ciò avrà come conseguenza una riduzione del numero di errori non quantificabili; invita la Commissione a rafforzare i controlli ex ante per prevenire gli errori non quantificabili e possibili perdite dovuti al mancato rispetto delle norme applicabili in materia di garanzie bancarie;

Errori residui

18.  ricorda che EuropeAid sta ancora lavorando ad un indicatore chiave dell'impatto finanziario stimato degli errori residui, una volta attuati tutti i controlli transazionali ex ante ed ex post; nota l'affermazione della Commissione secondo cui il suo tasso netto di errori residui è inferiore al tasso di errore stimato dalla Corte dei conti; ricorda il parere della Corte dei conti in cui essa dichiara che l'audit della Corte non corrobora la dichiarazione del direttore generale di EuropeAid secondo cui avrebbe ottenuto una ragionevole garanzia sul fatto che i pagamenti effettuati da EuropeAid a partire dai FES molto probabilmente non erano inficiati da errori materiali;

19.  deplora la mancanza di compatibilità tra, da una parte, la stima della Corte dei conti dei tassi di errore più probabili, basata sull'approccio annuale della Corte dei conti e sul metodo attuale e, dall'altra, la prassi della Commissione che consiste nel fare riferimento al tasso netto di errore residuale che copre più di un anno; ritiene che l'approccio basato sul tasso di errore residuo nella sua forma attuale non fornisca dati comparabili per la procedura annuale di discarico; nota con soddisfazione che la Commissione concorda con la Corte dei conti sulla necessità di trovare elementi probanti supplementari; invita la Commissione a completare il processo di elaborazione dell'indicatore chiave al fine di stimare l'impatto finanziario dell'errore residuo entro il termine fissato, ossia entro il 2013;

Valutazione globale dell'efficacia dei sistemi di supervisione e controllo

20.  si rammarica in merito alla constatazione della Corte dei conti secondo cui i sistemi generali di supervisione e controllo del FES gestiti dalla Commissione sono solo parzialmente efficaci; osserva che il monitoraggio e la supervisione da parte dei servizi centrali di EuropeAid sono stati efficaci, mentre sono stati solo parzialmente efficaci per quanto riguarda le delegazioni dell'Unione;

21.  si rammarica che le carenze dei sistemi di supervisione e controllo delle delegazioni dell'Unione abbiano un carattere ricorrente; ricorda che le conclusioni della Corte dei conti menzionavano verifiche male documentate ed inefficaci, eseguite presso la maggior parte delle amministrazioni degli ordinatori nazionali nei paesi beneficiari del FES, la mancanza di capacità istituzionali nella gestione degli ordinatori nazionali, limitazioni in termini di risorse e percentuali di rotazione molto elevate presso le delegazioni dell'Unione; chiede pertanto un rafforzamento della capacità istituzionale dell'amministrazione degli ordinatori nazionali, fornendo un'ulteriore formazione in ambito finanziario e un orientamento mirato a superare tali carenze della gestione finanziaria;

22.  nota che, nelle ultime tre relazioni annuali della Corte dei conti relative al FES, sono state rilevate carenza di personale e risorse umane inadeguate, che potrebbero avere un impatto negativo sulle procedure di revisione contabile dell'Unione; esprime forte preoccupazione per tale problema ricorrente;

23.  sottolinea che la presenza di personale competente in numero adeguato è un requisito fondamentale per un'attuazione efficace ed un monitoraggio e un controllo di alta qualità dell'aiuto allo sviluppo dell'Unione; invita a tale riguardo la Commissione e il SEAE a dare sufficiente priorità agli aspetti relativi alle risorse umane in seno alla propria organizzazione nonché all'efficienza in termini di costi, al fine di non compromettere la capacità delle delegazioni nello svolgimento dei compiti di monitoraggio e controllo;

24.  prende atto delle conclusioni della Corte dei conti secondo cui i controlli ex ante eseguiti dagli ordinatori dei servizi centrali di EuropeAid nonché nelle delegazioni dell'Unione sono stati solo parzialmente efficaci; ricorda che i controlli ex ante di EuropeAid si basano in larga misura su certificati di supervisori esterni o su audit e verifiche esterni delle spese; deplora che, in seguito alla frequenza elevata di errori, la Corte dei conti abbia stimato che la garanzia che può esserne dedotta è limitata; nota che la Commissione ha adottato capitolati d'oneri standard per gli auditor al fine di risolvere tale questione;

25.  nota con soddisfazione che l'ambiente di controllo dei Servizi centrali EuropeAid e delle delegazioni dell'Unione è stato giudicato efficace; è preoccupato per le debolezze ricorrenti nei sistemi di monitoraggio e supervisione delle delegazioni dell'Unione, quali una documentazione carente o inadeguata o il ricorso a procedure di appalto scorrette da parte degli organismi attuatori; osserva che il «manuale per la gestione finanziaria per i destinatari dei fondi UE per le azioni esterne» è stato finalizzato e divulgato al fine di migliorare la conoscenza della gestione finanziaria e delle norme che regolano l'ammissibilità da parte degli organismi attuatori;

26.  nota che la Commissione persegue i suoi sforzi volti a migliorare i sistemi di supervisione e controllo di EuropeAid, si aspetta che l'attuale revisione dei sistemi di controllo di EuroAid (piano d'azione di EuropeAid per rafforzare la piramide di controllo) diano risultati positivi in termini di responsabilità, efficienza ed efficacia sul piano dei costi; invita la Commissione ad informare le commissioni competenti del Parlamento in merito alle misure adottate per porre rimedio ai problemi di cui sopra;

27.  plaude all'introduzione, nel giugno 2010, di un nuovo formato per le relazioni annuali elaborate dalle delegazioni sulle riforme in materia di gestione delle finanze pubbliche nei paesi beneficiari ed esorta le delegazioni ad applicare in modo coerente tale nuovo quadro;

28.  plaude alla conclusione della Corte dei conti secondo cui la relazione annuale di attività è chiara ed istruttiva, in particolare grazie all'uso di indicatori quantitativi ed offre un quadro oggettivo dell'attuazione e dei risultati;

29.  esorta la Commissione ad aumentare il livello di informazione per quanto riguarda l'esecuzione del FES in ambito nazionale e regionale nei paesi ACP ed a garantire una maggiore visibilità di tutte le attività finanziate oltremare dall'Unione;

Competenze della Commissione e del SEAE per quanto concerne l'attuazione dell'aiuto allo sviluppo fornito dall'Unione

30.  nota che il 2010 è stato l'anno in cui il SEAE ha preso forma ed ha iniziato la sua attività; ribadisce le sue preoccupazioni sul fatto che la ripartizione iniziale delle competenze tra il personale della Commissione e del SEAE nelle delegazioni dell'Unione abbia dato luogo ad una situazione di confusione ed a critiche ingiustificate; chiede una maggiore efficacia dell'aiuto europeo allo sviluppo per superare tale gestione frammentata;

31.  chiede alla Commissione di seguire e di riferire in merito al funzionamento di tale nuovo sistema; nota che le questioni che hanno richiesto un chiarimento tra il SEAE e la Commissione sono affrontate negli «accordi di lavoro tra i servizi della Commissione e il SEAE in relazione a questioni in materia di relazioni esterne»; invita la Commissione a presentare il documento alle commissioni competenti del Parlamento una volta che lo avrà finalizzato, corredato di una sintesi delle questioni in sospeso tra la Commissione ed il SEAE ed un quadro della strategia destinata ad affrontare tali questioni, nonché un chiarimento formale riguardo ad un'eventuale flessibilità nell'impiego delle risorse umane nelle delegazioni dell'Unione;

Sostegno al bilancio

32.  ricorda che la Corte dei conti ha constatato nella sua relazione annuale sul FES concernente l'esercizio 2010 che i pagamenti di sostegno al bilancio presentavano una frequenza elevata di errori non quantificabili nel 2010 (35%), ossia un tasso altrettanto elevato che nel 2009, il che indica un elevato tasso di errori nei pagamenti relativi al sostegno finanziario; nota che al fine di affrontare tale questione la Commissione ha rafforzato le disposizioni in materia di formazione ed ha introdotto il «manuale per la gestione finanziaria per i destinatari dei fondi UE per le azioni esterne»; invita la Commissione a seguire la questione ed a riferire se tali misure migliorano la situazione;

33.  ricorda che il sostegno al bilancio è stato utilizzato per quasi due decenni da parte della Commissione quale modalità di aiuto; nota che vi è ancora un margine di miglioramento per aspetti quali la concezione, l'efficienza e l'efficacia dell'attuazione, il controllo e la rendicontazione;

34.  riconosce i potenziali vantaggi del sostegno al bilancio; ritiene tuttavia che esso non rappresenti la giusta risposta a qualsiasi situazione; ritiene che tale modalità di aiuto abbia senso solo se garantisce sufficiente trasparenza, responsabilità ed efficacia;

35.  riconosce gli sforzi compiuti ed i risultati conseguiti dalla Commissione nel presentare l'ammissibilità del sostegno al bilancio in modo più formalizzato e strutturato, ad esempio introducendo un quadro rivisto per la valutazione dei progressi in materia di gestione delle finanze pubbliche oppure mediante gli orientamenti in materia di sostegno al bilancio per gli Stati fragili e così via;

36.  invita la Commissione a concentrarsi sull'efficacia dei programmi verificando i risultati in base agli indicatori, a pubblicare le condizioni e gli indicatori di prestazione nei documenti strategici per paese ed a garantire che le relazioni delle delegazioni forniscano una dimostrazione strutturata e formalizzata dei progressi compiuti in materia di gestione delle finanze pubbliche, definendo chiaramente i criteri per la valutazione di tali progressi, i progressi conseguiti e, se del caso, le ragioni per le quali il programma di riforma non sia stato attuato in conformità del piano;

37.  plaude alle conclusioni della Corte dei conti secondo cui il numero precedentemente elevato di errori non quantificabili, relativo alla dimostrazione dei progressi compiuti in materia di gestione delle finanze pubbliche sia sostanzialmente diminuito, in seguito all'introduzione, nel giugno 2010, di un quadro rivisto per il monitoraggio e la rendicontazione sui progressi in materia di gestione delle finanze pubbliche; invita la Commissione a proseguire nei suoi sforzi intesi a ridurre definitivamente gli errori non quantificabili;

38.  prende atto della comunicazione della Commissione del 13 ottobre 2011 su «Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi» (COM(2011)0638), che prevede ad esempio l'introduzione, da parte della Commissione, di un nuovo criterio di ammissibilità concernente la trasparenza e il controllo del bilancio;

39.  ricorda che, a norma dell'articolo 25, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1905/2006(39), il sostegno finanziario può essere concesso qualora il paese partner dia prova di sufficiente trasparenza, affidabilità ed efficacia nella gestione della spesa pubblica; esprime preoccupazione, in tale contesto, per i rischi impliciti nell'interpretazione «dinamica» dei criteri di ammissibilità da parte della Commissione; invita la Commissione a proseguire i suoi sforzi per concretizzare le sue decisioni in materia di ammissibilità del sostegno al bilancio e per assicurare che tutte le convenzioni di finanziamento forniscano una base chiara e completa per valutare il rispetto delle condizioni di pagamento; chiede alla Commissione di stabilire gli importi da assegnare ai singoli programmi di sostegno al bilancio apportando maggiori prove ed in maniera più trasparente;

40.  sottolinea la doppia responsabilità per quanto riguarda il sostegno al bilancio: tra donatore e paese partner e tra il paese partner ed i suoi cittadini; sottolinea pertanto l'interesse comune dei contribuenti nell'Unione e nei paesi partner per revisioni contabili trasparenti e corrette e la costante necessità di un migliore sostegno allo sviluppo della capacità di controllo propria dei paesi partner;

41.  ricorda che la gestione delle finanze pubbliche è uno dei criteri per fornire sostegno al bilancio agli attuali 102 paesi beneficiari(40); invita la Commissione a illustrare all'autorità per quali ragioni solo 28 analisi nazionali della responsabilità finanziaria in materia di spesa pubblica (PEFA) siano disponibili sul sito della Commissione(41);

42.  auspica che la Commissione e gli Stati membri istituiscano un registro pubblico che elenchi in maniera trasparente gli accordi, le procedure e gli indicatori di sviluppo(42);

43.  chiede alla Commissione di fornire relazioni regolari sul conseguimento degli obiettivi definiti in relazione al sostegno al bilancio dell'Unione e sui problemi specifici incontrati in alcuni paesi beneficiari; invita la Commissione a garantire che il sostegno di bilancio sia ridotto o sospeso quando non siano raggiunti obiettivi chiari;

44.  ritiene che il Libro verde(43) lanciato nel 2010 rappresenti un contributo positivo alla riflessione su come trasformare il sostegno al bilancio in uno strumento più efficiente ed efficace per la riduzione della povertà;

45.  esorta ancora una volta la Commissione ad aiutare i paesi partner a sviluppare il controllo parlamentare e le capacità di audit e ad aumentare la trasparenza e l'accesso pubblico alle informazioni, in particolare quando gli aiuti sono forniti mediante un sostegno al bilancio, in linea con il disposto dell'articolo 25, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1905/2006 e invita la Commissione a riferire regolarmente sui progressi conseguiti;

Relazione speciale n. 11/2010 della Corte dei conti sulla gestione, da parte della Commissione, del sostegno al bilancio generale nei paesi ACP, dell'America latina e dell'Asia

46.  accoglie con favore l'audit della Corte dei conti e le raccomandazioni costruttive ivi contenute;

47.  ritiene che, se utilizzato in modo adeguato, il sostegno al bilancio generale (SBG) sia un prezioso strumento per erogare aiuti, giacché ha il potenziale di accrescere la partecipazione e la responsabilità dei governi beneficiari, e riconosce la necessità di un maggiore controllo da parte dei parlamenti e la partecipazione della società civile dei paesi beneficiari, contribuendo altresì ad ampliare le fondamenta e la necessità di un forte dialogo politico tra questi ultimi e l'Unione europea;

48.  esprime profonda preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti abbia riscontrato che la Commissione, a vent'anni di distanza da quando ha iniziato a fornire aiuti mediante questo strumento, non gestisce in maniera adeguata i principali rischi per una fornitura efficace di SBG; esorta altresì la Commissione a seguire le raccomandazioni della Corte dei conti al fine di rafforzare la propria gestione dei rischi mediante una valutazione adeguata dei rischi fiduciari e per lo sviluppo, in particolare utilizzando meglio le informazioni già disponibili;

49.  condivide il parere espresso dalla Commissione, secondo cui in certi casi un «approccio dinamico» all'SBG può permettere di ottenere importanti risultati politici, quando l'SBG è erogato a favore di paesi che, nonostante presentino debolezze nella gestione delle finanze pubbliche, si impegnano sul fronte delle riforme e dimostrano di compiere progressi nell'attuazione delle stesse; esprime tuttavia profonda preoccupazione per il fatto che dodici paesi ACP, che non sono in una situazione di fragilità e per i quali è stato pianificato l'SBG nei documenti di strategia nazionale del decimo FES, e cinque paesi dell'America latina con programmi SBG, siano stati classificati nel 2009 come afflitti da «corruzione dilagante» in base all'indice di percezione della corruzione (Corruption Perception Index) pubblicato da Transparency International, il che significa che hanno ottenuto un punteggio inferiore a tre su una scala da 10 (molto pulito) a 0 (molto corrotto); sollecita la Commissione a sviluppare metodi di controllo adeguati, rigorosi e trasparenti ed a garantire la presenza di personale sufficiente e appropriato nelle delegazioni dell'Unione prima di avviare un SBG in paesi beneficiari con rischi fiduciari così elevati; a tale riguardo, chiede al SEAE di esercitare appieno il suo ruolo politico, partecipando attivamente allo sviluppo degli obiettivi politici dei paesi beneficiari in materia di lotta alla corruzione e per assicurare che si compiano progressi nel raggiungimento degli stessi;

50.  esprime preoccupazione in merito alle conclusioni della Corte dei conti secondo cui non è stata prestata sufficiente attenzione alla necessità di rafforzare gli organi di vigilanza, quali i parlamenti e le organizzazioni della società civile nei paesi beneficiari, laddove il potenziamento del controllo parlamentare e della partecipazione della società civile rappresentano una componente essenziale degli obiettivi di rafforzamento delle capacità per quanto riguarda l'SBG; esorta la Commissione ad investire maggiormente nel miglioramento delle istituzioni, dello Stato di diritto, della democrazia e della buona governance nei paesi beneficiari;

51.  chiede alla Commissione di fare in modo che gli obiettivi dei suoi programmi SBG prendano in considerazione la situazione specifica del paese partner, tenendo debitamente conto del fatto che l'obiettivo principale dei programmi SBG è sostenere l'attuazione della strategia di sviluppo nazionale di un paese;

52.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di:

   dare prova di una comune determinazione a svolgere pienamente un forte ruolo politico nel loro dialogo con i paesi beneficiari, essenziale per il successo dell'SBG, in particolare quando associato al forte impatto potenziale di una politica comune dell'UE, condivisa da tutti gli Stati membri,
   migliorare il proprio coordinamento per quanto riguarda le procedure,
   rafforzare il proprio impegno nei confronti degli obiettivi dell'SBG,
   evitare di inviare segnali contradditori ai paesi beneficiari, anche se ciò potrebbe sembrare altrettanto difficile agli Stati membri e alla Commissione di quanto lo siano le richieste legittime rivolte ai paesi beneficiari dell'SBG, per quanto riguarda il buon governo e lo Stato di diritto;

53.  esprime preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti abbia rilevato che la concezione e l'attuazione delle quattro componenti dei programmi SBG (finanziamento, sostegno allo sviluppo delle capacità, condizioni e dialogo) non garantiscono l'ottimizzazione dell'impatto potenziale degli stessi; chiede alla Commissione di seguire le raccomandazioni della Corte dei conti stabilendo gli importi da stanziare per i singoli programmi SBG in modo più circostanziato e trasparente, incentrando il rafforzamento delle capacità sulle esigenze prioritarie, rafforzando la gestione delle condizioni riferite ai risultati per quanto riguarda le generali condizioni di ammissibilità e quelle specifiche per l'esborso e rafforzando il suo approccio al dialogo;

54.  chiede alla Commissione di impegnarsi in maniera più sistematica nel dialogo con i paesi beneficiari su tutti gli aspetti dell'SBG; esorta altresì la Commissione a migliorare le competenze dei suoi funzionari presso le delegazioni dell'Unione al fine di rafforzare tale dialogo; chiede alla Commissione di garantire che i funzionari delle delegazioni dell'Unione che attuano l'SBG abbiano un accesso adeguato alle risorse umane e alle informazioni;

55.  esorta la Commissione a migliorare la rendicontazione dell'efficacia del suo programma SBG, in particolare mediante la creazione di un adeguato metodo di valutazione quantitativa e un sistematico monitoraggio dei progressi rispetto ad indicatori chiari ed obiettivi quantificabili;

56.  ribadisce gli appelli rivolti alla Commissione affinché rediga una relazione annuale sull'utilizzo del sostegno al bilancio, onde individuare meglio i punti forti e i punti deboli degli attuali programmi di sostegno al bilancio;

57.  esorta la Commissione e gli altri donatori a collaborare per realizzare, con cadenza regolare, una valutazione congiunta volta ad esaminare l'efficacia dell'aiuto erogato attraverso i programmi SBG in termini di riduzione della povertà;

Priorità in materia di sviluppo, cooperazione allo sviluppo con un impatto elevato

58.  sottolinea che la buona governance, la democrazia, il rispetto dei diritti umani e la riduzione della povertà devono costituire obiettivi integranti degli organismi attuatori nei paesi in cui è distribuito l'aiuto del FES;

59.  ricorda gli eventi della Primavera araba nel 2011 e l'importanza di concentrare l'attenzione sui principi democratici e sul sostegno all'instaurazione della democrazia in tutti i tipi di aiuti allo sviluppo;

60.  ribadisce il suo impegno ad attenersi ai principi dell'efficacia dell'aiuto sulla base di un reale partenariato, quali definiti nella dichiarazione di Parigi dell'OCSE e nel programma d'azione di Accra sull'efficacia degli aiuti;

61.  prende atto con soddisfazione della comunicazione della Commissione dal titolo «Potenziare l'impatto della politica di sviluppo dell'Unione europea: un programma di cambiamento» (COM(2011)0637), del 13 ottobre 2011, che prevede un sostegno costante per l'inclusione sociale e lo sviluppo umano; insiste affinché almeno il 20% degli aiuti dell'Unione sia destinato all'istruzione primaria e secondaria e alle cure sanitarie di base; sollecita la Commissione a porre maggiormente l'accento sulla salute materna, visto che si tratta dell'Obiettivo di sviluppo del millennio (OSM) per il quale i progressi sono stati più deludenti;

62.  invita nuovamente la Commissione a dare priorità al rafforzamento del sostegno ai sistemi sanitari, concentrandosi in particolare sulle persone più povere, e al miglioramento della qualità dell'insegnamento, nonché a contribuire a definire un quadro strategico che favorisca i poveri e affronti le problematiche di genere; esorta la Commissione a garantire una migliore visibilità delle attività finanziate dall'Unione in altri continenti;

63.  plaude al fatto che l'aiuto allo sviluppo non rappresenta più la principale fonte di reddito per molti dei paesi più poveri del mondo; sottolinea che l'efficacia degli aiuti richiede che i paesi poveri siano in grado di mobilitare entrate interne e deplora il fatto che le fughe illecite di capitali dai paesi in via di sviluppo in quantità che superano l'afflusso di capitali verso tali paesi, ad esempio mediante la corruzione e l'evasione fiscale su larga scala, rappresentino un problema grave e sostanziale che ostacola la riduzione della povertà e prolunga la dipendenza dagli aiuti;

64.  sottolinea altresì che uno sviluppo sociale ed economico a lungo termine richiede fonti di reddito sostenibili oltre agli aiuti; ritiene, a tale riguardo, che relazioni commerciali sane e funzionanti in linea con i principi dell'OMC siano fondamentali per i paesi in via di sviluppo e sollecita pertanto la Commissione, il Consiglio e i paesi ACP ad individuare soluzioni alle questioni ancora in sospeso concernenti gli accordi di partenariato economico e gli accordi di libero scambio proposti tra l'Europa e la regione ACP;

65.  esprime preoccupazione in merito alle procedure di controllo della Commissione in vigore, allorché i fondi dell'Unione sono gestiti mediante organizzazioni internazionali nel quadro di accordi di gestione congiunti; pone l'accento sul fatto che i termini e l'attuazione delle attività di controllo e follow-up dei fondi dell'Unione previsti dalla gestione congiunta hanno dimostrato gravi carenze; invita la Commissione a garantire che tutti i suoi partner le forniscano un accesso facile e non burocratico alle loro relazioni di audit interno;

66.  ricorda il caso dell'Afghanistan, in cui la situazione sul piano della sicurezza è estremamente difficile, al punto che il personale della Commissione non può più circolare liberamente, il che limita notevolmente l'esecuzione di un certo numero di procedure «standard» di controllo interno;

67.  rileva l'importanza del collegamento tra aiuto di emergenza, risanamento e sviluppo (LRRD) per rafforzare i collegamenti tra aiuto di emergenza, ripresa e sviluppo e garantire una transizione graduale dall'aiuto umanitario all'aiuto allo sviluppo; sottolinea che per migliorare il coordinamento, l'efficienza, l'efficacia e la coerenza dell'LRRD rimane ancora molto lavoro da svolgere;

68.  esorta la Commissione a garantire che i finanziamenti del FES siano coordinati con altri strumenti (strumento alimentare, programma tematico sulla sicurezza alimentare, strumento europeo per la democrazia e i diritti umani, programma tematico «Attori non statali e autorità locali», strumento per la stabilità, progetto pilota per la microfinanza rurale); invita la Commissione a garantire maggiore coerenza e complementarità tra l'aiuto umanitario e l'aiuto allo sviluppo, a livello sia programmatico sia pratico ed a porre maggiormente l'accento sulla riduzione dei rischi di catastrofi e sulla preparazione alle catastrofi nonché a rafforzare la resistenza delle popolazioni a rischio;

69.  sottolinea che l'Unione ha bisogno di un'ampia gamma di strumenti per la cooperazione allo sviluppo adeguati ai diversi contesti, poiché in materia di aiuto allo sviluppo non vi è una soluzione unica per tutti; sottolinea in particolare la necessità di strumenti e metodi di lavoro specifici nelle relazioni con gli Stati falliti o con i paesi profondamente antidemocratici come l'Eritrea, che rifiuta gli aiuti a favore della popolazione nonostante la grave crisi alimentare;

70.  ritiene che l'attuale grave crisi alimentare nel Corno d'Africa sia anche la tragica conseguenza della mancata coerenza e complementarità tra gli aiuti umanitari e allo sviluppo attuati a livello internazionale nonché delle speculazioni abusive sui prodotti alimentari; rileva che, contrariamente alle catastrofi naturali, questa crisi si sia sviluppata lentamente, trasformandosi gradualmente in una catastrofe umanitaria; rammenta che nel Corno d'Africa la siccità e la penuria alimentare sono purtroppo caratterizzate da cronicità e che l'autosufficienza degli agricoltori locali dovrebbe essere rafforzata per garantire la sostenibilità;

71.  nota che la procedura di revisione intermedia non è ancora completata per tutti i paesi partner(44), nonostante fosse stata prevista per il periodo 2010-2011; si aspetta che la Commissione la completi quanto prima e fornisca informazioni in merito all'esito della procedura di revisione sul suo sito web ufficiale;

Aiuti dell'Unione per Haiti

72.  ricorda il terremoto di Haiti e le sue disastrose conseguenze; si rammarica per il livello insufficiente del coordinamento degli aiuti umanitari e degli aiuti allo sviluppo (collegamento tra aiuto di emergenza, risanamento e sviluppo); ritiene che la fornitura di aiuti umanitari dovrebbe basarsi su una strategia di uscita; ritiene che la Commissione dovrebbe dirigere i suoi sforzi e finanziamenti verso il risanamento e lo sviluppo;

73.  deplora l'insufficiente grado di coordinamento tra la delegazione dell'Unione e la rappresentanza della DG ECHO; è a favore di un coordinamento rafforzato tra tutti gli attori dell'Unione nel paese; esorta pertanto la Commissione a garantire una maggiore coerenza e complementarità tra l'aiuto umanitario e l'aiuto allo sviluppo, a livello sia programmatico sia pratico;

74.  deplora la mancanza di sostenibilità di alcuni progetti e sottolinea che essi dovrebbero essere principalmente intesi a creare occupazione e crescita sostenibili, onde consentire ad Haiti di aumentare i propri redditi al fine di ridurre la propria dipendenza dall'assistenza straniera; invita pertanto la Commissione a fornire al Parlamento un elenco dei progetti che sono stati attuati ad Haiti, corredato di una valutazione dettagliata della situazione attuale dei progetti, al fine di valutarne la sostenibilità;

75.  evidenzia la mancanza di visibilità degli aiuti dell'Unione ad Haiti; è del parere che, per accrescere tale visibilità, è opportuno che sui documenti ufficiali figurino non soltanto la bandiera dell'Unione europea, ma anche il suo nome piuttosto che semplicemente quello della Commissione o della DG ECHO, che risultano molto meno identificabili per il cittadino medio di Haiti;

Relazione speciale n. 12/2010 della Corte dei conti sull'assistenza dell'Unione allo sviluppo per l'istruzione di base nell'Africa subsahariana e nell'Asia meridionale

76.  accoglie con favore tale eccellente relazione della Corte dei conti che offre un'analisi approfondita dei risultati conseguiti grazie agli aiuti forniti dall'Unione all'istruzione di base; sottolinea tuttavia le carenze del programma, che sono dovute solo parzialmente alle misure adottate dalla Commissione;

77.  riconosce appieno le difficoltà incontrate dalla Commissione nell'attuazione di tale programma allorché essa lavora in alcuni tra i paesi più poveri delle regioni interessate e cerca di raggiungere le popolazioni più povere; ritiene che il fatto che il 45% degli indicatori sia stato conseguito e che il 30% di essi stia registrando evidenti progressi rappresenti un notevole successo; chiede alla Commissione di indicare se nel frattempo tali dati sono ulteriormente migliorati;

78.  sostiene appieno le conclusioni e le raccomandazioni della Corte dei conti ed ha preso atto delle risposte della Commissione;

79.  ricorda le sue precedenti relazioni sul discarico, in cui è menzionato che uno dei problemi principali in relazione all'attuazione di programmi di sviluppo specifici risiede nella mancanza di personale qualificato nelle delegazioni dell'Unione e nel sostegno fornito dalla sede della Commissione: invita la Commissione a discutere con le commissioni competenti del Parlamento al fine di individuare una soluzione più duratura al problema;

80.  invita la Commissione ad affrontare in modo sistematico le carenze rilevate dalla Corte dei conti; vorrebbe essere informato sui seguenti punti:

   a) per quanto riguarda la qualità dell'istruzione (aspetto affrontato da un documento di lavoro dei servizi della Commissione pubblicato nel febbraio 2010 - SEC(2010)0121): tralasciando il fatto che la questione può apparire tardiva rispetto all'avvio del programma, può la Commissione indicare quali altre misure vengono attualmente adottate per monitorare e migliorare la qualità dell'istruzione?
   b) in alcuni dei paesi analizzati nella relazione speciale n. 12/2010, sono stati rilevati casi di frode e di cattiva amministrazione delle risorse governative, tra cui il fenomeno dei docenti «fantasma»; quale tipo di sostegno assicura la Commissione per aiutare i paesi interessati a eliminare questo genere di frodi?
   c) uno degli strumenti di base per l'attuazione di un programma efficace è la disponibilità di adeguate statistiche e valutazioni del sistema formativo esistente; la Corte dei conti rileva che in diversi paesi tali statistiche e valutazioni non sono disponibili o aggiornate; quali misure ha adottato la Commissione per porre rimedio a questo problema?
   d) come segnalato dalla Corte dei conti, la partecipazione delle bambine all'istruzione di base dipende da un'ampia serie di misure non legate all'istruzione, come la presenza di servizi igienici separati ecc., anche se in alcuni paesi interessati sono stati conseguiti progressi; quali misure specifiche ha adottato la Commissione in ciascuno di questi paesi per innalzare il livello di partecipazione delle bambine all'istruzione di base e in quali di questi paesi le scuole femminili sono considerate una soluzione possibile?

Lo strumento per gli investimenti

81.  ricorda che i fondi assegnati allo strumento per gli investimenti del decimo FES ammontavano a 1 530 000 000 EUR per i paesi ACP e PTOM; nota che l'importo totale delle operazioni sottoscritte nel quadro del portafoglio dello strumento per gli investimenti era di 374 230 000 EUR nell'esercizio 2010; ricorda che la Banca europea per gli investimenti (BEI) gestisce lo strumento per gli investimenti, uno strumento di rischio rotativo finanziato dal FES e inteso a promuovere gli investimenti privati, in particolare nei paesi ACP;

82.  deplora il fatto che lo strumento per gli investimenti non sia coperto dalla dichiarazione di affidabilità della Corte dei conti o dalla procedura di discarico del Parlamento, benché le operazioni siano eseguite dalla BEI per conto e a rischio dell'Unione utilizzando le risorse del FES; ritiene che ciò non sia auspicabile politicamente e per motivi di responsabilità; sottolinea che tali disposizioni riducono l'ambito di applicazione dei poteri di discarico del Parlamento, specie se si considera che le risorse del FES derivano da fondi pubblici versati dai contribuenti europei;

83.  sottolinea che tutte le operazioni della BEI finanziate dal FES devono essere pienamente conformi con l'articolo 208 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, secondo cui la riduzione e l'eliminazione della povertà sono obiettivi primari della politica di sviluppo dell'Unione; reputa che solo una politica di sviluppo a favore dei poveri possa essere efficace e sostenibile;

84.  ritiene che le politiche a favore della crescita economica non possano prescindere dalla promozione delle norme sociali e ambientali e dall'attuazione dei meccanismi di protezione sociale;

85.  invita la BEI a vincolare più direttamente i progetti che finanzia alla riduzione della povertà e al conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio, ai diritti umani, alla responsabilità sociale delle imprese, al lavoro dignitoso e ai principi ambientali, alla democrazia, alla buona governance ed alla creazione di imprese, attuando la decisione n. 1080/2011/UE(45);

86.  invita la BEI a esercitare maggiore vigilanza sugli aspetti sociali (compreso il rispetto dei diritti umani) lungo l'intero ciclo di realizzazione dei suoi progetti, sia attraverso l'analisi ex ante sia, in particolare, attraverso il monitoraggio durante la realizzazione del progetto e dopo il suo completamento; chiede che siano definiti «indicatori di rendimento» per meglio valutare il valore aggiunto e l'impatto delle operazioni della BEI e il rafforzamento delle specifiche competenze del personale in materia di sviluppo sostenibile, diritti umani, e problematiche sociali/di genere;

87.  nota che la valutazione indipendente intermedia dello strumento per gli investimenti della BEI e delle attività delle risorse proprie della BEI nei paesi ACP indica che gli sforzi della BEI volti a monitorare l'attuazione del progetto, garantire una presenza locale e seguire gli aspetti ambientali e sociali sembrano ancora insufficienti; invita la BEI a migliorare i suoi meccanismi di controllo;

88.  nota con soddisfazione i progressi conseguiti nella relazione annuale 2010 della BEI sullo strumento per gli investimenti in termini di focalizzazione sui risultati; ritiene tuttavia che via sia ancora un ampio margine di manovra per migliorare le relazioni annuali dal punto di vista della presentazione di informazioni complete, rilevanti e obiettive per quanto riguarda i risultati, gli obiettivi stabiliti, gli obiettivi conseguiti ed i motivi di eventuali scarti, nonché le valutazioni eseguite ed una sintesi dei risultati di tali valutazioni, inclusi i punti deboli ed i problemi che occorre affrontare; accoglie con favore l'atteggiamento cooperativo della BEI durante i lavori preliminari della presente relazione sul discarico;

89.  ricorda che il 14% dei fondi dello strumento per gli investimenti (390 000 000 EUR) è erogato attraverso istituzioni finanziarie europee di sviluppo bilaterale o joint venture;

90.  deplora la mancanza di trasparenza riguardo ai beneficiari finali dei fondi dello strumento per gli investimenti; invita la BEI ad applicare una vigilanza rafforzata («due diligence»), verificando la presenza di un'appropriata consultazione pubblica a livello locale, degli aspetti relativi allo sviluppo dei progetti per i quali si richiede la garanzia dell'Unione, prima della loro approvazione, inclusa la performance degli intermediari finanziari nell'utilizzare i crediti erogati dalla BEI su tali aspetti; ritiene che, per quanto riguarda i prestiti ai paesi in via di sviluppo, la BEI dovrebbe applicare una «due diligence» rigorosamente rafforzata in conformità di procedure standardizzate, secondo le migliori prassi internazionali, per quanto riguarda la lotta al riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo;

91.  prende atto delle relazioni di un'organizzazione non governativa, concernenti presunti casi in cui i fondi della BEI sarebbero stati erogati a società i cui dirigenti erano soggetti a indagini o erano accusati di corruzione e riciclaggio di denaro; invita la BEI ad informarlo in merito a tali casi;

92.  nota che la BEI garantisce la complementarietà tra i progetti finanziati dalla BEI e dalla Commissione, consultando la Commissione in una fase molto precoce, prima che la BEI inizi ad esaminare con attenzione i diversi progetti; ricorda che la Commissione è un membro che non dispone del diritto di voto in seno al comitato dello strumento per gli investimenti e fornisce il suo parere su ogni proposta specifica;

93.  invita la Commissione a continuare a monitorare e controllare da vicino l'attuazione dello strumento per gli investimenti e ad informare la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento su base regolare in merito alle sue conclusioni;

94.  ricorda che l'accordo tripartito tra la Commissione, la BEI e la Corte dei conti definisce il ruolo della Corte dei conti in relazione al controllo dei FES gestiti dalla BEI; invita la Corte dei conti a presentare una relazione speciale sull'efficacia e l'efficienza dei FES gestiti dalla BEI dal punto di vista della riduzione della povertà;

95.  nota che la BEI versa una retribuzione variabile sotto forma di gratifiche annuali al proprio personale; invita la BEI a pubblicare su base annua informazioni dettagliate sul suo sito web in relazione agli importi delle gratifiche annuali del suo personale direttivo, incluse quelle di ogni membro del consiglio di amministrazione, del comitato direttivo e del comitato di audit;

96.  nota altresì che l'attuale consiglio di amministrazione della BEI è costituito da sette donne e diciannove uomini; invita gli Stati membri a designare candidati donne per coprire i due posti attualmente vacanti, al fine di conseguire una rappresentanza più equilibrata in seno al consiglio di amministrazione.

(1) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 251.
(2) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 262.
(3) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
(4) GU L 287 del 28.10.2005, pag. 4.
(5) GU L 314 del 30.11.2001, pag. 1 e GU L 324 del 7.12.2001, pag. 1.
(6) GU L 109 del 26.4.2007, pag. 33.
(7) GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.
(8) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.
(9) GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.
(10) GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.
(11) GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.
(12) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 251.
(13) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 262.
(14) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
(15) GU L 287 del 28.10.2005, pag. 4.
(16) GU L 314 del 30.11.2001, pag. 1 e GU L 324 del 7.12.2001, pag. 1.
(17) GU L 109 del 26.4.2007, pag. 33.
(18) GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.
(19) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.
(20) GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.
(21) GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.
(22) GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.
(23) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 251.
(24) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 262.
(25) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
(26) GU L 287 del 28.10.2005, pag. 4.
(27) GU L 314 del 30.11.2001, pag. 1 e GU L 324 del 7.12.2001, pag. 1.
(28) GU L 109 del 26.04.07, pag. 33.
(29) GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.
(30) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.
(31) Testi approvati, P7_TA(2011)0320.
(32) Testi approvati, P7_TA(2011)0317.
(33) GU C 279 E del 19.11.2009, pag. 100.
(34) GU C 306 E del 15.12.2006, pag. 373.
(35) GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.
(36) GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.
(37) GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.
(38) Relazione annuale sulla gestione finanziaria dell'ottavo, nono e decimo Fondo europeo di sviluppo nel 2010, pag. 11.
(39) Regolamento (CE) n. 1905/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (GU L 378 del 27.12.2006, pag. 41).
(40) Risposta all'interrogazione scritta 23, rivolta al Commissario Piebalgs nel quadro del discarico del FES 2010, per l'audizione del 12 gennaio 2012.
(41) http://ec.europa.eu/europeaid/what/economic–support/public–finance/pefa_assesments_en.htm
(42) Come richiesto nella risoluzione sul futuro del sostegno finanziario dell'UE ai paesi in via di sviluppo, Testi approvati del 5 luglio 2011, P7_TA(2011)0317, paragrafo 52.
(43) Libro verde della Commissione del 19 ottobre 2010: «Il futuro del sostegno al bilancio dell'UE a favore dei paesi terzi» (COM(2010)0586).
(44) Risposta all'interrogazione scritta n. 31, rivolta al Commissario Piebalgs nel quadro del discarico del FES 2010, per l'audizione del 12 gennaio 2012.
(45) Decisione n. 1080/2011/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, che accorda alla Banca europea per gli investimenti una garanzia dell'Unione in caso di perdite dovute a prestiti e garanzie sui prestiti a favore di progetti realizzati al di fuori dell'Unione (GU L 280 del 27.10.2011, pag. 1).


Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Consiglio
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Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione II – Consiglio (COM(2011)0473 – C7-0258/2011 – 2011/2203(DEC))
P7_TA(2012)0157A7-0095/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0258/2011)(2),

–  vista la relazione annuale del Consiglio all'autorità competente per il discarico riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la dichiarazione(4) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  vista la decisione n. 31/2008 del segretario generale del Consiglio/alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune relativa al rimborso delle spese di viaggio dei delegati dei membri del Consiglio(6),

–  visto l'accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, del 17 maggio 2006 sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria(7),

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0095/2012),

1.  rinvia la sua decisione sul discarico al segretario generale del Consiglio relativamente all'esecuzione del bilancio del Consiglio per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni e riserve nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione II – Consiglio (COM(2011)0473 – C7-0258/2011 – 2011/2203(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(8),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0258/2011)(9),

–  vista la relazione annuale del Consiglio all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(10),

–  vista la dichiarazione(11) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  vista la decisione n. 31/2008 del segretario generale del Consiglio/alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune relativa al rimborso delle spese di viaggio dei delegati dei membri del Consiglio(13),

–  visto l'accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, del 17 maggio 2006, sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria(14),

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0095/2012),

1.  in linea con la sua facoltà di utilizzare le due scadenze del calendario di discarico al fine, in questo caso, di esplorare la possibilità di pervenire ad un accordo con la Presidenza di turno, rinvia la sua decisione di discarico al segretario generale del Consiglio relativamente all'esecuzione del bilancio del Consiglio per l'esercizio 2010;

2.  prende atto che nella sua relazione annuale 2010 la Corte dei conti ha stimato che, sulla base dei lavori di rendicontazione effettuati, i pagamenti relativi all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 per le spese amministrative e di altro genere delle istituzioni e degli organi sono, nell'insieme, esenti da errore significativo; sottolinea che il tasso di errore più probabile è valutato nel settore delle «spese amministrative», in generale allo 0,4% (punti 7.9 e 7.10);

3.  dichiara di aver ricevuto una serie di documenti destinati alla procedura di discarico 2010 (stati finanziari definitivi del 2010, compresi i conti, la relazione di attività in materia finanziaria e la sintesi delle revisioni contabili interne del 2010); rimane in attesa di tutti i documenti necessari per il discarico (fra cui l'integralità dell'audit interno per il 2010);

4.  auspica che il Parlamento riceva la relazione annuale di attività integrale; insiste affinché la relazione annuale di attività fornisca altresì una tabella esauriente di tutte le risorse umane di cui il Consiglio dispone, ripartita per categoria, grado, sesso, partecipazione alla formazione professionale e nazionalità;

5.  sottolinea che, nella sua relazione annuale 2010, la Corte dei conti ha criticato il finanziamento del progetto immobiliare «Residence Palace» per via degli anticipi (paragrafo 7.19); osserva che la Corte dei conti ha constatato che nel corso del periodo 2008-2010 l'importo complessivo degli anticipi versati dal Consiglio è stato di 235 000 000 EUR; constata che gli importi versati provenivano da linee di bilancio sottoutilizzate; evidenzia che «sottoutilizzato» è il termine politicamente corretto per «importo iscritto in bilancio in eccesso»; sottolinea che nel 2010 il Consiglio ha aumentato la linea di bilancio «Acquisto di beni immobiliari» di 40 000 000 EUR;

6.  prende nota delle spiegazioni fornite dal Consiglio circa il fatto che gli stanziamenti sono stati resi disponibili mediante storni di bilancio autorizzati dall'autorità di bilancio secondo le procedure previste agli articoli 22 e 24 del regolamento finanziario;

7.  condivide il parere della Corte dei conti secondo cui una tale procedura reca nocumento al principio della verità di bilancio, nonostante i risparmi ottenuti a livello di pagamento di canoni di locazione;

8.  prende atto della risposta del Consiglio secondo cui gli importi destinati alle linee di bilancio per l'interpretazione e le spese di viaggio delle delegazioni dovrebbero essere più in linea con il consumo effettivo e chiede una migliore pianificazione di bilancio al fine di evitare in futuro le prassi attuali;

9.  ricorda alla Corte dei conti la richiesta avanzata dal Parlamento di procedere a una valutazione approfondita dei sistemi di sorveglianza e controllo esistenti al Consiglio, sulla falsariga delle valutazioni da essa realizzate presso la Corte di giustizia, il Mediatore europeo e il Garante europeo per la protezione dei dati, nella fase di preparazione della relazione annuale della Corte dei conti per l'esercizio 2010;

10.  deplora le difficoltà incontrate nell'ambito delle procedure di discarico per gli esercizi 2007, 2008 e 2009 che erano dovute all'indisponibilità del Consiglio ad impegnarsi in un dialogo aperto e formale con la commissione per il controllo dei bilanci nonché a rispondere alle domande della commissione; ricorda che il Parlamento ha rifiutato il discarico al segretario generale del Consiglio sull'esecuzione del bilancio del Consiglio per l'esercizio 2009 per i motivi specificati nelle sue risoluzioni del 10 maggio 2011(15) e del 25 ottobre 2011(16);

11.  ribadisce la sua posizione secondo la quale i contribuenti europei hanno tutto il diritto di aspettarsi che la totalità del bilancio dell'Unione, compresi tutti i fondi gestiti autonomamente dalle sue istituzioni e agenzie separate, sia soggetta al pieno controllo pubblico;

12.  deplora che il Consiglio ritenga - unico tra le istituzioni dell'Unione - di non essere responsabile per l'utilizzo dei fondi messi a sua disposizione;

13.  rileva che la capziosità dell'argomentazione del Consiglio secondo cui la concessione del discarico alla Commissione dovrebbe essere interpretata come concessione del discarico alla totalità del bilancio dell'Unione, comprese le parti del bilancio utilizzate dal Consiglio, è dimostrata dalla sua incoerente adesione all'idea secondo la quale la Commissione non dovrebbe avere il potere di controllare e gestire il proprio bilancio; ritiene che l'unica soluzione logica di questo conflitto sia che il Consiglio inviti la Commissione a esercitare un controllo sulle sue finanze o partecipi pienamente ad una procedura di discarico ordinaria che deve necessariamente seguire, mutatis mutandis, le procedure complete applicate a tutte le altre istituzioni dell'Unione europea;

14.  ribadisce che il Parlamento sta ancora aspettando la risposta del Consiglio sulle azioni e la richiesta di documenti di cui alle due citate risoluzioni; invita il segretario generale del Consiglio a fornire alla commissione del Parlamento competente per la procedura di discarico esaurienti risposte scritte alle seguenti domande:

   a) in relazione alle precedenti discussioni sul discarico al Consiglio in seno alla competente commissione del Parlamento, il Consiglio non ha partecipato in modo regolare a tali riunioni, laddove la partecipazione del Consiglio è da ritenersi della massima importanza per poter rispondere alle domande poste dai membri della commissione in merito al discarico relativo al Consiglio. Accetta il Consiglio di partecipare alle future discussioni sul discarico del Consiglio in seno alla commissione del Parlamento competente per la procedura di discarico?
   b) perché il Consiglio cambia ogni anno la presentazione/il formato della revisione contabile interna? perché ogni anno la revisione contabile interna è così breve, generica e oscura? intende il Consiglio, a partire dal discarico 2010, presentare la revisione contabile interna in una o più lingue, oltre al francese?
   c) è stata effettuata una revisione contabile esterna? in caso affermativo, può la commissione del Parlamento competente per la procedura di discarico prenderne visione? se non esiste alcuna revisione contabile esterna, perché il Consiglio ha deciso di non effettuarla?
   d) finora l'attività del Consiglio ha comportato il cofinanziamento con la Commissione che ha registrato un aumento dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona. Quali sistemi di revisione contabile e controllo sono stati messi a punto per garantire la completa trasparenza? Dato che il trattato di Lisbona ha incrementato il cofinanziamento con la Commissione, cosa intende il Consiglio per «rispondere alle adeguate indagini»?
   e) la Corte dei conti, nella sua relazione annuale per il 2009, ha stabilito che, in due delle sei procedure di appalto sottoposte a revisione contabile, il Consiglio non ha rispettato le norme del regolamento finanziario relative alla pubblicazione dell'esito della procedura. Il Consiglio ha esaminato altri campioni di appalti analoghi? Ha semplificato la procedura interna al fine di evitare casi simili in futuro?
   f) in merito al personale dei Rappresentanti speciali dell'Unione europea (RSUE): si prega di indicare il personale (tutto il personale, in organigramma e altri agenti) – numero di posti, grado – per i RSUE presso il Consiglio nel 2009. In che modo e quando saranno ripartiti i posti del personale RSUE tra il Consiglio e il servizio europeo per l'azione esterna (SEAE)? Qual è stata la dotazione finanziaria per le spese di viaggio per ogni RSUE? Quanti effettivi dei RSUE sono stati trasferiti il 1° gennaio 2011 al SEAE? Quanti resteranno presso il Consiglio e perché?
   g) il Consiglio evidenzia questioni di bilancio legate alle conseguenze del trattato di Lisbona al punto 2.2 della relazione finanziaria di attività (11327/2010 FIN 278). Ha il Consiglio risolto i problemi relativi alle spese del sig. Solana? Quale parte delle spese è imputabile al bilancio del Consiglio e quale altra al bilancio della Commissione?
   h) quali sono state le spese operative e quelle amministrative per il personale e la politica immobiliare previste dal Consiglio per il 2009 al fine di istituire la carica di alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/vicepresidente della Commissione?
   i) l'alto rappresentante/vicepresidente della Commissione ha assunto le sue funzioni il 1° dicembre 2009. In che modo sono stati ripartiti i costi tra il Consiglio e la Commissione (per il personale, i viaggi, ecc.)? In che modo il Consiglio ha preparato il relativo bilancio per il 2010? Quali linee di bilancio e quali importi sono stati riservati per le sue attività?
   j) in che modo gli spazi per uffici lasciati vacanti a seguito del trasferimento di personale al SEAE incideranno sui programmi del Consiglio in materia immobiliare? Quali disposizioni sono state prese in merito al successivo impiego di tali spazi per uffici? Quali sono i costi previsti per i traslochi? Quando sono stati pubblicati gli (eventuali) bandi di gara per i traslochi?
   k) quali sono state le spese amministrative e operative relative ai compiti della politica estera e di sicurezza comune/politica di sicurezza e di difesa comune (PESC/PSDC) che sono stati finanziati almeno in parte a titolo del bilancio dell'Unione nel 2009? Qual è stato l'importo totale della spesa per la PESC nel 2009? Può il Consiglio indicare almeno le principali missioni e i relativi costi nel 2009?
   l) quali sono state le spese per riunioni dei gruppi di lavoro del Consiglio relativi alla PESC/PSDC a Bruxelles e altrove e dove si sono svolte tali riunioni?
   m) quali sono state le spese amministrative relative all'attuazione delle operazioni militari della PESD/PSDC? Quale quota dell'importo totale delle spese derivanti dalle operazioni militari è stata imputata al bilancio dell'Unione?
   n) quali sono state le spese amministrative sostenute per il funzionamento del meccanismo «ATHENA», quanti posti sono stati necessari per tale meccanismo e in futuro alcuni dei posti in questione saranno trasferiti al SEAE? A chi riferiranno i titolari di tali posti?
   o) si registra un basso tasso di occupazione dei posti nella tabella dell'organico del Consiglio (91% nel 2009, 90% nel 2008). Questo livello costantemente basso ha ripercussioni sul modo in cui il Segretariato generale del Consiglio (SGC) funziona? Il SGC è in grado di espletare tutti i suoi compiti con il tasso di occupazione attuale? I livelli di occupazione più bassi sono specifici di servizi particolari? Quali sono i motivi di questa costante discrepanza?
   p) qual è il numero totale di posti assegnati alle attività di coordinamento politico e sostegno amministrativo (quali definite nelle relazioni annuali della Commissione relative allo screening del personale)? Qual è la loro percentuale in relazione al numero complessivo di posti?
   q) per conseguire gli obiettivi amministrativi nel 2009 il Consiglio ha aggiunto il telelavoro alle sue modalità di lavoro. In che modo può il Consiglio dimostrare l'efficienza di tale modalità? Chiede, inoltre, al Consiglio di riferire in merito alle ulteriori misure adottate a tale scopo, in particolare quelle intese a migliorare la qualità della gestione finanziaria, nonché in merito al loro impatto;
   r) il Consiglio ha aumentato il proprio organico di 15 posti (8 AD e 7 AST) per coprire il fabbisogno di personale dell'unità linguistica irlandese. Quanti sono gli effettivi delle altre unità linguistiche (personale per lingua)? C'è del personale che lavora già per i paesi candidati? È già stato assunto personale proveniente da tali paesi? In caso di risposta affermativa, di quanti posti si tratta (distinti per paese e per lingua)?
   s) il «gruppo di riflessione» è stato istituito il 14 dicembre 2007 e i suoi membri sono stati nominati il 15 e 16 ottobre 2008. Per quale motivo il necessario finanziamento non ha potuto essere previsto e inserito nel bilancio 2009? Lo storno, nel bilancio 2009, dalla riserva di contingenza a una voce di bilancio intesa a finanziare una struttura concepita nel 2007 è una procedura neutra sotto il profilo del bilancio? Il Consiglio ha stanziato 1 060 000 EUR a favore del «gruppo di riflessione». Quanti posti possono essere assegnati a tale gruppo?
   t) le spese di viaggio delle delegazioni continuano a sembrare problematiche (cfr. la nota del Consiglio del 15 giugno 2010, SGS10 8254, trattino II, pagina 4). Perché tali spese figurano in così tante linee di bilancio diverse?
   u) perché la revisione contabile interna reputa tuttora necessario aggiungere le «spese di viaggio dei delegati e le spese d'interpretazione» nonostante le forti critiche espresse nelle due ultime risoluzioni del Parlamento sul discarico relativo al Consiglio?
   v) il Consiglio ha nuovamente fatto ricorso al sottoutilizzo degli stanziamenti per l'interpretazione al fine di destinare ulteriori finanziamenti alle spese di viaggio delle delegazioni. Di conseguenza, nel 2009 gli stanziamenti di impegno effettivi per le spese di viaggio erano notevolmente inferiori rispetto al bilancio iniziale (36 100 000 EUR iniziali e 48 100 000 EUR disponibili dopo lo storno a fronte di 22 700 000 EUR di impegni). Quali sono i motivi di questo storno di 12 000 000 EUR (cfr. la relazione finanziaria di attività – 11327/2010 FIN 278 – punto 3.3.2 - trattino VI)? Perché lo storno di stanziamenti dall'interpretazione alle spese di viaggio delle delegazioni è stimato dal Consiglio a 12 000 000 EUR a pagina 12 e a 10 558 362 EUR a pagina 13? Qual è stata la destinazione del rimanente importo trasferito dall'interpretazione (la somma totale trasferita dall'interpretazione è pari a 17 798 362 EUR)? Chiede, inoltre, al Consiglio di spiegare le ragioni del gran numero di ordini di riscossione emessi prima del 2009 e riportati al 2009 (12 300 000 EUR) nonché dei recuperi effettuati in base a dichiarazioni relative al 2007 (6 300 000 EUR);
   w) nel 2009 il Consiglio, come già nel 2008, ha riassegnato un importo considerevole del suo bilancio alla politica immobiliare e, nello specifico, ha più che raddoppiato la dotazione inizialmente prevista per l'acquisizione dell'edificio Residence Palace (riassegnando 17 800 000 EUR in aggiunta ai 15 000 000 EUR previsti a tal fine nel bilancio 2009). Quali sono i motivi di questa operazione? Può il SGC fornire dati concreti sui risparmi realizzati a seguito dell'operazione? Qual era il costo inizialmente previsto per l'edificio Residence Palace? Ritiene il Consiglio che l'importo inizialmente previsto si rivelerà esatto oppure che i costi potrebbero essere più elevati di quanto stimato? Quali sono le misure previste per il finanziamento dell'edificio?
   x) esecuzione del bilancio del Consiglio - riporto di stanziamenti: può il Consiglio fornire l'importo stimato nonché l'oggetto delle fatture non ricevute entro il giugno 2010 per l'esercizio 2009 e pertanto riportate?
   y) il riporto al 2010 degli stanziamenti con destinazione specifica ammontavano nel 2009 a 31 800 000 EUR. Si tratta del 70% circa delle entrate con destinazione specifica per il 2009. Quali sono i motivi di questo elevato tasso di riporto? Cosa ne sarà/ne è stato di queste entrate nel 2010?
   z) cosa significa «dotazione tecnica di 25 000 000 EUR per l'avvio del Consiglio europeo nel 2010»? (cfr. la relazione sull'attività finanziaria – 11327/2010, FIN 278 - punto 3.1, trattino IV);
   aa) qual è il livello di riservatezza del bilancio del Consiglio specificato dalle varie linee di bilancio?
   ab) può il Consiglio indicare le misure specifiche adottate per migliorare la qualità della sua gestione finanziaria, in particolare per quanto riguarda i punti sollevati al paragrafo 5 della risoluzione del Parlamento del 25 novembre 2009(17) che accompagna la sua decisione sul discarico per l'esercizio 2007?
  ac) invita il segretario generale del Consiglio a fornire alla commissione del Parlamento competente per la procedura di discarico i seguenti documenti:
   l'elenco completo degli storni relativi al bilancio 2009 del Consiglio;
   una dichiarazione scritta sulle spese di missione del Consiglio effettuate dai RSUE;
   le dichiarazioni degli Stati membri per il 2007 (cfr. la relazione sull'attività finanziaria – 11327/2010, FIN 278 - punto 3.2.2, trattino II); nonché
   la relazione del «gruppo di riflessione» al fine di comprendere per quale motivo tale relazione sia costata 1 060 000 EUR (cfr. la relazione sull'attività finanziaria – 11327/2010, FIN 278 - punto 2);

15.  prende atto della risposta della Commissione del 25 novembre 2011 alla lettera del presidente della commissione per il controllo dei bilanci in cui la Commissione dichiara che è auspicabile che il Parlamento continui a concedere, rinviare o rifiutare il discarico alle altre istituzioni, come avvenuto fino adesso;

16.  ricorda che il 31 gennaio 2012 il presidente della commissione per il controllo dei bilanci ha inviato una lettera alla presidenza in carica del Consiglio per sottolineare l'auspicio di ristabilire il dialogo politico e comunicare domande complementari formulate dalla commissione parlamentare circa il discarico da dare al Consiglio; auspica pertanto che il Consiglio fornisca alla commissione competente per la procedura di discarico una risposta al questionario - allegato alla lettera del presidente - prima della discussione in plenaria;

17.  deplora, tuttavia, che il Consiglio abbia rifiutato di partecipare a qualsiasi riunione ufficiale della commissione per il controllo dei bilanci relativa al suo discarico;

18.  sottolinea il diritto del Parlamento, su raccomandazione del Consiglio, di concedere il discarico secondo la procedura prevista dal trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che va interpretata alla luce del suo contesto e del suo obiettivo che consiste nel sottoporre l'esecuzione della totalità del bilancio dell'Unione senza eccezioni al controllo e alla sorveglianza parlamentari e a concedere il discarico in maniera autonoma non solo per la sezione del bilancio eseguita dalla Commissione, ma anche per le sezioni del bilancio eseguite dalle altre istituzioni di cui all'articolo 1 del regolamento finanziario;

19.  rileva che il Consiglio dovrebbe dar prova di trasparenza e rispondere pienamente dinanzi ai cittadini europei per i fondi affidatigli in quanto istituzione dell'Unione; ribadisce che ciò significa che il Consiglio deve partecipare pienamente e in buona fede al processo di discarico annuale:

   rispondendo in modo dettagliato al questionario annuale preparato dalla commissione parlamentare competente;
   partecipando nella misura richiesta alle audizioni pubbliche organizzate dalla commissione;
   garantendo la presenza di un rappresentante a tutte le pertinenti riunioni della commissione in cui viene discusso il discarico;

20.  ritiene che la cooperazione interistituzionale tra il Parlamento e il Consiglio rivesta estrema importanza in materia di controllo dell'esecuzione del bilancio dell'Unione; a questo proposito, chiede al Consiglio di fornire le risposte al questionario che gli è stato presentato dal Parlamento;

21.  chiede al Consiglio di esaminare la questione del discarico annuale del bilancio generale dell'Unione europea in una parte aperta al pubblico della riunione del Consiglio.

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(4) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(5) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(6) Decisione emanante dal regolamento interno del Consiglio del 22 luglio 2002 (GU L 230 del 28.8.2002, pag. 7).
(7) GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
(8) GU L 64 del 12.3.2010.
(9) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(10) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(11) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(12) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(13) Decisione emanante dal regolamento interno del Consiglio del 22 luglio 2002 (GU L 230 del 28.8.2002, pag. 7).
(14) GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
(15) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 25.
(16) GU L 313 del 26.11.2011, pag. 13.
(17) GU L 19 del 23.1.2010, pag. 9.


Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Corte di giustizia
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Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione IV – Corte di giustizia (COM(2011)0473 – C7-0259/2011 – 2011/2204(DEC))
P7_TA(2012)0158A7-0088/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 - C7-0259/2011)(2),

–  vista la relazione annuale della Corte di giustizia all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea(4),

–  visto l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0088/2012),

1.  concede il discarico al cancelliere della Corte di giustizia per l'esecuzione del bilancio della Corte di giustizia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione IV – Corte di giustizia (COM(2011)0473 – C7-0259/2011 – 2011/2204(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(6),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 - C7-0259/2011)(7),

–  vista la relazione annuale della Corte di giustizia all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(8),

–  vista la dichiarazione(9) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0088/2012),

1.  sottolinea che nella sua relazione annuale 2010 la Corte dei conti ha constatato di non aver «alcuna osservazione da formulare in merito alla Corte di giustizia» (punto 7.23.);

2.  si rallegra del fatto che la Corte dei conti abbia stimato, sulla base dei lavori di rendicontazione effettuati, che i pagamenti relativi all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 per le spese amministrative e di altro genere delle istituzioni e degli organi sono, nell'insieme, esenti da errore significativo; il tasso di errore più probabile è stimato nel settore delle «spese amministrative» in generale nello 0,4% (punti 7.9. e 7.10.);

3.  constata che nel 2010, la Corte di giustizia disponeva di stanziamenti di impegno pari a 331 000 000 EUR (318 000 000 EUR nel 2009), e che il tasso di esecuzione di tali stanziamenti è stato del 97,9% (98,50% nel 2009); sottolinea che il bilancio della Corte di giustizia è puramente amministrativo, giacché il 75% è destinato alle persone legate all'istituzione e il 25% agli immobili, al mobilio, alle attrezzature e alle spese varie di funzionamento;

4.  ricorda che nel 2009 la Corte di giustizia è stata oggetto di una valutazione approfondita dei sistemi di controllo e di sorveglianza; sottolinea che la Corte dei conti ha constatato che i sistemi di controllo e di sorveglianza disponibili hanno funzionato in modo efficace nell'individuare eventuali errori e eccezioni;

5.  ricorda altresì che la Corte dei conti ha rilevato, nel 2009, che la Corte di giustizia non aveva anticipato la scadenza di un contratto quadro; prende atto delle spiegazioni fornite dalla Corte di giustizia nella sua relazione annuale di attività 2010(11) sulla legalità della procedura scelta; nota che il potenziamento della gestione dei dati relativi ai contratti nel sistema integrato di gestione SAP (strumento di gestione di bilancio e finanziaria) dovrebbe permettere di evitare il ripetersi di tale situazione in futuro;

6.  nota con soddisfazione che la direzione dell'interpretazione ha dato attuazione alle raccomandazioni del revisore contabile interno sulla gestione dell'interpretazione e delle spese relative agli interpreti esterni e che il corretto funzionamento formerà oggetto di un'ulteriore verifica;

7.  prende atto del fatto che la direzione generale delle infrastrutture ha stabilito un piano d'azione nel 2009 per dare attuazione alle principali raccomandazioni del revisore contabile interno sulla gestione e conservazione delle opere d'arte; desidera essere informato dei progressi compiuti nella relazione annuale di attività 2011;

8.  prende atto del fatto che il servizio competente ha effettuato due revisioni contabili interne sulla gestione della tesoreria, dei conti bancari e dell'esecuzione dei pagamenti nonché sulle indennità giornaliere; desidera essere informato dell'attuazione data alle raccomandazioni nell'ambito della relazione annuale di attività;

9.  si compiace del fatto che lo sviluppo dell'applicazione «e-Curia», che permette la presentazione e la notifica degli atti di procedura per via elettronica, sia entrato in una fase dimostrativa nel 2010 con due Stati membri; ricorda che e-Curia deve permettere a termine la soppressione di gran parte degli scambi di corrispondenza, la digitalizzazione degli atti procedurali in entrata e in uscita e l'ottimizzazione del flusso del lavoro interno;

10.  nota con soddisfazione che la Corte di giustizia ha esaminato la questione dell'interpretazione nella sua relazione annuale d'attività relativa all'esercizio 2010 come richiesto dal Parlamento nella sua risoluzione del 10 maggio 2011(12) sul discarico per l'esercizio 2009; constata un considerevole aumento del numero di sedute (+27%) connesso principalmente all'allargamento e all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona:

Numero di sedute(13):

con

interpretazione

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

udienze

350

411

366

369

517

454

520

altre riunioni

63

51

78

54

30

37

102

totale

413

462

444

423

547

491

622

11.  sottolinea, nel contesto della gestione e dell'assunzione di interpreti, l'importanza della cooperazione interistituzionale;

12.  nota con soddisfazione che la Corte di giustizia ha presentato alle autorità di bilancio, nell'aprile 2011, un piano aggiornato di investimenti immobiliari 2011-2013 orientato a due obiettivi principali: da un lato, raggruppare tutti i servizi della Corte di giustizia in un unico sito e, dall'altro, diventare proprietario degli edifici; nota che il costo di costruzione è stimato in circa 355 300000 EUR, di cui il saldo da consolidare era dell'ordine di 40 000 000 EUR alla fine del 2010;

13.  è soddisfatto del fatto che le statistiche giudiziarie della Corte di giustizia per l'anno 2010 rilevano, complessivamente, una produttività sostenuta e un miglioramento dell'efficacia per quanto riguarda la durata delle procedure: 16,1 mese per le domande pregiudiziali, 16,7 mesi per i ricorsi diretti (contro 17,1 mesi nel 2009), 14,3 mesi per le impugnazioni (contro 15,4 mesi nel 2009);

14.  auspica di poter rilevare l'ulteriore proseguimento della tendenza a un calo della durata delle procedure; ritiene al riguardo che una riorganizzazione interna e una riassegnazione del personale specializzato nella rispettiva area di competenza potrebbe facilitare tale obiettivo;

15.  si dichiara preoccupato per il forte aumento del numero di cause introdotte (631 nel 2010) davanti alla Corte di giustizia, laddove, nello stesso tempo, il numero di cause definite è rimasto stabile; constata inoltre che il numero di cause pendenti davanti alla Corte di giustizia è stato di 799 nell'anno in questione anche se la durata media delle procedure è stata la più bassa di sempre, vale a dire 16,1 mesi per procedura:

Attività generali della Corte di giustizia(14):

cause

2006

2007

2008

2009

2010

introdotte

537

581

593

562

631

definite

546

570

567

588

574

pendenti

731

742

768

742

799

16.  nota con preoccupazione il forte aumento del numero di cause introdotte (636 nel 2010) davanti al Tribunale; constata che il numero di cause definite è in leggero ribasso; tuttavia il numero di cause pendenti davanti al Tribunale ha raggiunto 1 300, malgrado la riduzione della durata media di una procedura (27,2 mesi nel 2009; 24,7 mesi nel 2010);

Attività generali del Tribunale(15):

cause

2006

2007

2008

2009

2010

introdotte

432

522

629

568

636

definite

436

397

605

555

527

pendenti

1029

1154

1178

1191

1300

17.  sostiene pertanto l'iniziativa della Corte di giustizia che ha presentato, alla fine di marzo 2011, ai due rami dell'attività legislativa una proposta di riforma del proprio statuto (che prevede in particolare la nomina di 12 giudici in più al Tribunale); detta iniziativa dovrebbe essere condotta con modalità operative il più possibile efficienti in termini di costi; spera che le misure strutturali potranno essere approvate all'inizio del 2012 in vista di una loro attuazione quanto prima possibile nel corso di questo stesso anno;

18.  auspica che la relazione annuale di attività fornisca altresì una tabella esauriente di tutte le risorse umane di cui la Corte di giustizia dispone, ripartita per categoria, grado, sesso, partecipazione alla formazione professionale e cittadinanza; si rallegra, nondimeno, dell'esaustività dell'informazione fornita dalla Corte di giustizia nella sua relazione annuale di attività sulla gestione del personale nonché delle risposte date alle domande complementari del Parlamento al riguardo; chiede che tale informazione sia d'ora in poi inclusa d'ufficio nella sua relazione e che essa informi altresì in merito ai risultati raggiunti nell'utilizzo da parte del suo personale sia del telelavoro sia dell'orario flessibile.

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(4) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(5) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(6) GU L 64 del 12.3.2010.
(7) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(8) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(9) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) Relazione annuale di attività relativa all'esercizio 2010, pag. 91.
(12) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 90.
(13) Relazione annuale di attività relativa all'esercizio 2010, pag. 54.
(14) Relazione annuale di attività relativa all'esercizio 2010, pag. 6.
(15) Relazione annuale di attività relativa all'esercizio 2010, pag. 8.


Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Corte dei conti
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Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione V – Corte dei conti (COM(2011)0473 – C7-0260/2011 – 2011/2205(DEC))
P7_TA(2012)0159A7-0091/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0260/2011)(2),

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti all'autorità di bilancio sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la dichiarazione(4) attestante l'affidabilità dei conti e la legittimità e regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0091/2012),

1.  concede il discarico al Segretario generale della Corte dei conti per l'esecuzione del bilancio della Corte dei conti per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione V – Corte dei conti (COM(2011)0473 – C7-0260/2011 – 2011/2205(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(6),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0260/2011)(7),

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti all'autorità di discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(8),

–  vista la dichiarazione(9) attestante l'affidabilità dei conti e la legittimità e regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0091/2012),

1.  sottolinea che l'audit dei rendiconti finanziari della Corte dei conti nel 2010 è stato effettuato da una revisore esterno; rileva che, nella sua relazione, il revisore indipendente è giunto alla seguente conclusione: «A nostro parere, i rendiconti finanziari presentano un'immagine fedele della situazione finanziaria della Corte dei conti europea al 31 dicembre 2010, nonché dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data, conformemente al regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, al regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità d'esecuzione di tale regolamento, nonché alle norme contabili dell'Unione europea»(11);

2.  rileva tuttavia che si tratta di un audit «classico» (...) se le operazioni finanziarie sono state correttamente registrate e ben eseguite sul piano giuridico e procedurale a fini di economia, efficienza ed efficacia' (Relazione del revisore indipendente, punto 1, terzo° comma); auspica che i futuri audit prendano in considerazione gli indicatori di rendimento e gli obiettivi;

3.  chiede di migliorare la qualità del riepilogo sul numero e il tipo di audit interni realizzati nonché le raccomandazioni formulate e il seguito dato a tali raccomandazioni, come pure che tale riepilogo sia più informativo e pertinente;

4.  constata che nel 2010 la Corte dei conti disponeva di stanziamenti di impegno pari a un importo totale di 148 600 000 EUR (188 000 000 EUR nel 2009) e che il tasso di esecuzione di tali stanziamenti è stato del 93% (92,1% nel 2009); sottolinea che il bilancio della Corte dei conti è puramente amministrativo, in quanto spende l'80% per il personale dell'istituzione e il 20% per immobili, mobilio, impianti e apparecchiature e spese varie di funzionamento;

5.  rileva che il tasso di esecuzione del titolo 1 «Persone appartenenti all'istituzione» è aumentato dall'87,6% del 2009 al 92,3% nel 2011; e che nel 2010 era utilizzato il 98% degli stanziamenti del titolo 2 «Immobili, mobilio, impianti e apparecchiature, spese varie di funzionamento»;

6.  accoglie favorevolmente il fatto che la Corte dei conti, a seguito di una riorganizzazione, abbia ridotto i costi annuali per i servizi di sicurezza dell'importo di 500 000 EUR, facilitando nel contempo una più efficace prestazione dei servizi e un migliore controllo dei rischi;

7.  invita l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ad accelerare le indagini connesse a presunte irregolarità che gli sono state segnalate dalla Corte dei conti nel corso del 2010;

8.  accoglie positivamente il fatto che la Corte dei conti abbia già rivisto il Codice di condotta dei suoi membri e che tale Codice preveda la pubblicazione su internet della dichiarazione degli interessi finanziari dei membri;

9.  osserva che nel 2010 la Corte dei conti ha pubblicato due relazioni annuali, 40 relazioni annuali speciali (37 nel 2009)14 relazioni speciali (18 nel 2009) e sei pareri (uno nel 2009); raccomanda che la Corte dei conti valuti gli effetti e l'attuazione delle conclusioni contenute nelle sue relazioni speciali entro un ragionevole periodo di tempo, informando la commissione per il controllo dei bilanci in merito ai suoi risultati;

10.  ritiene che individuare e prevenire i conflitti di interesse rivesta grande importanza per un uso efficiente e corretto delle risorse, nonché per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell'Unione europea; attende la relazione speciale della Corte dei conti sulla gestione dei conflitti di interesse in seno all'Agenzia europea per la sicurezza aerea, all'Agenzia europea delle sostanze chimiche, all'Autorità europea per la sicurezza alimentare e all'Agenzia europea per i medicinali, come previsto, entro la fine di giugno 2012;

11.  si compiace della cooperazione professionale improntata a cortesia tra la Corte dei conti e la commissione per il controllo dei bilanci; si compiace a tale riguardo delle azioni avviate dalla Corte dei conti su richiesta del Parlamento per migliorare il suo ruolo al fine di incidere più ampiamente e profondamente affinché i suoi pareri e le sue relazioni siano più efficaci ed utili e i suoi sistemi e procedure più affidabili, rafforzando in tal modo le sinergie tra le due istituzioni;

12.  plaude alla buona cooperazione tra la Corte dei conti e la commissione per il controllo dei bilanci per quanto riguarda il discarico 2010 per le imprese comuni; invita la Corte dei conti a trasmettere all'autorità competente per il discarico una relazione speciale sull'efficacia dell'istituzione delle imprese comuni e sul loro valore aggiunto ai fini dell'esecuzione efficiente di programmi dell'Unione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione;

13.  ricorda che la Corte dei conti aveva adottato una strategia di audit per il periodo 2009-2012 definendo i seguenti obiettivi: 1) massimizzare l'incidenza globale degli audit e 2) migliorare l'efficacia mediante un utilizzo ottimale delle risorse; constata con soddisfazione che la Corte dei conti ha realizzato nel 2010 le seguenti priorità(12):

   l'obiettivo di produrre 12 - 15 relazioni sul controllo di rendimento ogni anno è stato raggiunto;
   sono stati elaborati nuovi prodotti, ossia un documento sui rischi e le sfide cui sarà confrontata la nuova Commissione (parere n. 1/2010) nonché un sistema che permette di elaborare, a partire dal 2012, relazioni sul seguito dato alle raccomandazioni della Corte;
   sono state riviste le regole interne della Corte al fine di razionalizzare il processo decisionale mediante la creazione di sezioni e rafforzare la governance;
   è stato elaborato un insieme completo di indicatori di rendimento;
   l'approccio scelto per l'audit annuale dell'esecuzione del bilancio dell'Unione europea (dichiarazione di affidabilità) è stato migliorato seguendo le raccomandazioni di un gruppo di riflessione interno assistito da specialisti esterni;
   sono stati riassegnati all'audit vari posti nei servizi di supporto.

14.  si compiace del fatto che il numero di posti per mansioni di audit sia aumentato del 6%(13):

15.  rileva che nel 2010 la Corte dei conti disponeva di un organigramma di 889 funzionari, 48 agenti contrattuali e 17 esperti nazionali distaccati; 557 funzionari erano assegnati alle sezioni di audit, di cui 123 ai gabinetti dei membri; auspica che la relazione annuale di attività fornisca in futuro un quadro esaustivo dell'insieme delle risorse umane di cui dispone la Corte dei conti, ripartito per categoria, grado, sesso, partecipazione alla formazione professionale e nazionalità;

16.  considera che per migliorare ulteriormente l'attività della Corte dei conti è opportuno che un numero ancora maggiore dei funzionari della Corte siano specializzati in revisione contabile e svolgano esclusivamente tali compiti; si attende di vedere un aumento di tale percentuale in futuro;

17.  rileva altresì che la Corte dei conti ha effettuato in totale 376 missioni, di cui 351 negli Stati membri e 25 presso altri beneficiari (Francia: 52, Germania: 38, Regno Unito: 32, Italia: 30; Spagna: 26, Paesi Bassi: 23, Svezia: 15, Portogallo: 14, Grecia: 13, Danimarca: 12 Lussemburgo: 11, Ungheria: 10, Polonia: 10);

18.  invita la Corte dei conti a introdurre nei suoi futuri programmi di lavoro un controllo sistematico di specifiche revisioni passate, a seguito di un lasso di tempo adeguato, per valutare i progressi;

19.  si dichiara soddisfatto che la Corte dei conti misuri l'utilizzo efficiente ed efficace delle risorse applicando gli indicatori chiave di rendimento; prende atto del progresso costante; auspica nondimeno che la Corte dei conti aumenti ulteriormente la presentazione delle constatazioni preliminari elaborate entro i termini (che gli permettono di verificare con le entità controllate l'esattezza fattuale delle sue principali constatazioni)(14);

20.  rileva che secondo il progetto del futuro regolamento finanziario, le agenzie possano nominare, previa consultazione della Corte dei conti, un controllore esterno indipendente che verifichi se l'esecuzione del bilancio dell'agenzia corrisponde alle disposizioni del regolamento finanziario; constata che la Corte dei conti prenderebbe successivamente in considerazione la relazione del controllore esterno per la realizzazione del suo parere; osserva che nel 2011 la Corte dei conti ha avviato un progetto pilota con Eurofound (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro);

21.  segue con interesse il progetto pilota e i suoi risultati; riconosce i benefici che questa nuova procedura potrebbe generare nel razionalizzare il carico di lavoro della Corte dei conti; ritiene tuttavia che il risultato debba essere valutato principalmente attraverso indicatori di rapporto tempo-qualità e di costo;

22.   incoraggia la Corte dei conti a procedere ad un'analisi approfondita dei sistemi di sorveglianza e di controllo al Consiglio entro la fine del 2012, come ricordato nella risoluzione di discarico del Parlamento del 2009(15) (paragrafo 8);

23.  attende con interesse la successiva revisione tra pari che la Corte dei conti intende presentare nel 2012; conferma la sua intenzione di elaborare una relazione d'iniziativa sui miglioramenti che potrebbero essere proposti alla Corte dei conti; chiede di essere tenuto informato dell'attuazione delle conclusioni dell'ultima verifica tra pari;

24.  conferma altresì la sua intenzione di proporre la revisione delle regole per la nomina dei candidati alla Corte dei conti in modo da migliorare le condizioni richieste per un migliore adeguamento della Corte alle sfide presenti e future.

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(4) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(5) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(6) GU L 64 del 12.3.2010.
(7) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(8) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(9) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU C 267 del 9.9.2011, pag. 3.
(12) Relazione annuale di attività 2010, pag. 26.
(13) Relazione annuale di attività 2010, pag. 34.
(14) Relazione annuale di attività 2010, pag. 30.
(15) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 94.


Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Comitato economico e sociale
PDF 279kWORD 45k
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo (COM(2011)0473 – C7-0261/2011 – 2011/2206(DEC))
P7_TA(2012)0160A7-0092/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0261/2011)(2),

–  vista la relazione annuale del Comitato economico e sociale all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 e le sue relazioni speciali, accompagnate dalle risposte delle istituzioni controllate(3),

–  vista la dichiarazione(4) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0092/2012),

1.  concede il discarico al segretario generale del Comitato economico e sociale europeo per l'esecuzione del relativo bilancio per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo (COM(2011)0473 – C7-0261/2011 – 2011/2206(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(6),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473 – C7-0261/2011)(7),

–  vista la relazione annuale del Comitato economico e sociale all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010 e le sue relazioni speciali, accompagnate dalle risposte delle istituzioni controllate(8),

–  vista la dichiarazione(9) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0092/2012),

1.  constata che nel 2010 il Comitato economico e sociale europeo (CESE) disponeva di stanziamenti d'impegno pari a 127 200 000 EUR (122 000 000 EUR nel 2009) e che il tasso d'esecuzione di tali stanziamenti è stato del 98% (98% nel 2009); sottolinea che il bilancio del CESE è puramente amministrativo giacché il 70% è destinato alle persone legate all'istituzione e il 30% agli immobili, al mobilio, alle attrezzature e a spese diverse di funzionamento;

2.  invita il Comitato a limitare a un minimo assoluto gli aumenti ai propri bilanci nei prossimi anni e a finanziare le attività, siano esse nuove o estese, in primo luogo mediante i risparmi;

3.  ribadisce l'invito rivolto al CESE, nella sua risoluzione del 10 maggio 2011(11) sul discarico a detto organismo per l'esercizio 2009, affinché avvii con urgenza una revisione globale delle spese relative a tutti i settori di attività, al fine di garantire l'ottimizzazione di tutte le spese e di individuare le possibilità di realizzare risparmi che riducano la pressione sul bilancio in questo periodo di austerità, in una situazione come quella attuale;

4.  si compiace del fatto che nella sua relazione annuale la Corte dei conti abbia stimato che, sulla base dei lavori di rendicontazione effettuati, i pagamenti relativi all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 per le spese amministrative e di altro genere delle istituzioni e degli organi sono, nell'insieme, esenti da errore significativo; il tasso di errore più probabile è stimato nel settore delle «spese amministrative» in generale allo 0,4% (punti 7.9. e 7.10.);

5.  sottolinea che nella sua relazione annuale del 2010 la Corte dei conti ha espresso osservazioni circa il rimborso delle spese di viaggio ai membri del CESE e l'aggiudicazione di appalti secondo la procedura ristretta;

6.  nota con soddisfazione che l'Ufficio di presidenza del CESE ha deciso il 6 dicembre 2011 di riformare il sistema di rimborso delle spese dei membri al fine precipuo di rimborsare i titoli di trasporto esclusivamente sulla base delle spese reali, allineare le indennità giornaliere e di trasporto a quelle pagate dal Parlamento e prevedere indennità di compensazione per il tempo destinato dai membri all'esercizio delle loro funzioni e per le spese amministrative afferenti, stante che i membri del CESE non fruiscono di alcuna forma di retribuzione né di pensione a carico del bilancio dell'Unione;

7.  incoraggia e si aspetta una rapida attuazione della succitata decisione del 6 dicembre 2011;

8.  esprime sorpresa per l'elevato numero di voli fatturati dai membri del CESE nel 2010 e per la loro lunga distanza (in media 2000 km); chiede al CESE di fornire un elenco dettagliato di tutti i voli fatturati nel 2010, indicando l'aeroporto di partenza, gli scali, la destinazione, la lunghezza del volo e i costi sostenuti dai contribuenti europei;

9.  accoglie con soddisfazione il fatto che durante la riunione dell'Ufficio di presidenza del CESE il 21 febbraio 2012 siano state introdotte modifiche in relazione alla conferma di presenza e al rimborso per la partecipazione a videoconferenze conformemente alle indicazioni del Parlamento (rafforzamento delle garanzie di motivazione dell'indennità di cui all'articolo 12 della decisione dell'Ufficio di presidenza del 21 febbraio 2012 sulla compensazione delle spese sostenute e le indennità percepite dai membri del Comitato, dai delegati delle commissioni consultative e dai loro rispettivi supplenti e soppressione del punto relativo alla videoconferenza); attende i risultati dei negoziati tra il CESE e il Consiglio per arrivare a una soluzione definitiva e soddisfacente su tutti questi aspetti per i quali la decisione dipende dal Consiglio;

10.  prende nota con soddisfazione della decisione dell'Ufficio di presidenza del CESE di prevedere la pubblicazione della dichiarazione degli interessi finanziari dei membri; è lieto di constatare che questa decisione è già stata attuata;

11.  si compiace dell'interesse recente e accresciuto dei membri del CESE per le materie finanziarie e di bilancio, soprattutto nel gruppo di bilancio, il che implica un impegno pieno sia nella redazione del bilancio sia nella sorveglianza della sua esecuzione; auspica un rafforzamento della cooperazione tra i membri del CESE e la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento;

12.  si compiace del fatto che i due Comitati, il Comitato delle regioni e il CESE, abbiano finalmente potuto ottenere il certificato EMAS (sistema di gestione ambientale e di audit dell'Unione europea) il 27 dicembre 2011; desidera essere informato annualmente sui progressi previsti e/o compiuti per ridurre ulteriormente l'impatto negativo delle attività dei Comitati sull'ambiente;

13.  è soddisfatto dei risultati indicati nella relazione di valutazione di metà percorso in merito al funzionamento dell'accordo di cooperazione amministrativa tra il Comitato delle regioni e il CESE; osserva principalmente che la creazione di servizi congiunti ha consentito ai due Comitati di conseguire risparmi di bilancio; auspica che i Comitati attuino le raccomandazioni emanate nei settori del personale (maggiore armonizzazione delle norme), nei servizi sociali e medici e nei servizi interni;

14.  suggerisce una maggiore compatibilità delle linee di bilancio prioritarie dei due Comitati; ritiene che ciò potrebbe condurre a sua volta a un aumento dei risparmi e al rafforzamento supplementare della cooperazione interistituzionale;

15.  si compiace della decisione del CESE del 24 aprile 2012 di organizzare una valutazione della propria attività come già fatto dal Comitato delle regioni (CAF(12), quadro di autovalutazione delle funzioni pubbliche), seguendo la raccomandazione contenuta nella presente risoluzione quale approvata dalla commissione per il controllo dei bilanci il 27 marzo 2012;

16.  nota con altrettanta soddisfazione che il CESE ha preso atto delle osservazioni della Corte dei conti e che un riepilogo sugli elementi essenziali da osservare nelle procedure di aggiudicazione degli appalti è stato inviato a tutti gli ordinatori subdelegati; osserva del pari che il CESE accentuerà i propri sforzi per garantire che l'esperienza richiesta in materia di appalti pubblici sia disponibile nei comitati di valutazione;

17.  chiede al CESE di migliorare la qualità della sintesi delle attività del servizio di revisione contabile interna per consentire al Parlamento di valutare i meccanismi di sorveglianza e di controllo in seno al CESE; insiste affinché la sintesi sia informativa e pertinente; chiede al CESE di presentare senza indugio alla commissione competente una versione rielaborata;

18.  considera molto utile l'allegato D della relazione annuale d'attività che riprende gli indicatori di attività e di rendimento; è preoccupato per il fatto che il 12,3% del servizio di interpretazione richiesto sia stato annullato, il che costituisce un costo pari a 913 344 EUR; desidera essere informato su quali misure urgenti sono prese per porre rimedio a questo problema;

19.  chiede che la pianificazione finanziaria e la gestione del bilancio siano migliorate al fine di evitare situazioni analoghe in futuro;

20.  si attende che la relazione annuale d'attività sia completata in futuro da una tabella esauriente di tutte quante le risorse umane di cui il CESE dispone, ripartita per categoria, grado, sesso, partecipazione alla formazione professionale e nazionalità;

21.  reitera la sua richiesta al Mediatore di informare la commissione per il controllo dei bilanci sui risultati delle inchieste relative alle procedure di promozione del personale;

22.  chiede che tutti i pareri espressi dal CESE siano allegati ai relativi dossier.

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(4) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(5) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(6) GU L 64 del 12.3.2010.
(7) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(8) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(9) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 98.
(12) Common Assessment Framework, European Institute for Public Administration, Maastricht 2006.


Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Comitato delle regioni
PDF 278kWORD 46k
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione VII – Comitato delle regioni (COM(2011)0473 – C7-0262/2011 – 2011/2207(DEC))
P7_TA(2012)0161A7-0090/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473– C7-0262/2011)(2),

–  vista la relazione annuale del Comitato delle regioni all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la dichiarazione(4) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0090/2012),

1.  concede il discarico al segretario generale del Comitato delle regioni per l'esecuzione del relativo bilancio per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione VII – Comitato delle regioni (COM(2011)0473 – C7-0262/2011 – 2011/2207(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(6),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473– C7-0262/2011)(7),

–  vista la relazione annuale del Comitato delle regioni all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(8),

–  vista la dichiarazione(9) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0090/2012),

1.  sottolinea che nella sua relazione annuale 2010 la Corte dei conti ha rilevato errori riguardo all'assunzione di un agente permanente e l'aggiudicazione di appalti per un servizio d'interpretazione;

2.  si dimostra soddisfatto delle spiegazioni fornite dal Comitato delle regioni (CdR) riguardo agli errori riscontrati nonché delle decisioni adottate per evitare che tali situazioni abbiano a ripetersi (miglioramento della procedura di assunzione di un funzionario proveniente da un'altra istituzione nonché i dispositivi di sorveglianza e controllo delle stime dei valori dei contratti grazie a un documento normalizzato e, infine, perfezionamento del sistema di sorveglianza e di controllo delle offerte attraverso un recapito con accesso ristretto);

3.  si rallegra del fatto che la Corte dei conti ha stimato, sulla base dei lavori di rendicontazione effettuati, che i pagamenti relativi all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 per le spese amministrative e di altro genere delle istituzioni e degli organi sono, nell'insieme, esenti da errore significativo; il tasso di errore più probabile è stimato nel settore delle «spese amministrative» in generale allo 0,4% (punti 7.9. e 7.10.);

4.  si compiace della decisione del Comitato delle regioni di predisporre un documento normalizzato per le stime in caso di procedure negoziate;

5.  constata che nel 2010 il Comitato delle regioni disponeva di stanziamenti di impegno pari a 90 800 000 EUR (88 000 000 EUR nel 2009), e che il tasso di esecuzione di tali stanziamenti è aumentato (99,4% nel 2010 e 98,37% nel 2009); sottolinea che il bilancio del Comitato delle regioni è puramente amministrativo, giacché il 72% è destinato alle persone legate all'istituzione e il 28% agli immobili, al mobilio, alle attrezzature e alle spese varie di funzionamento;

6.  invita il Comitato a limitare a un minimo assoluto gli aumenti ai propri bilanci nei prossimi anni e a finanziare le attività, siano esse nuove o estese, in primo luogo mediante i risparmi;

7.  invita il Comitato delle regioni a procedere a un riesame globale delle spese secondo il principio di un bilancio a base zero onde individuare i risparmi invece di aggiungere semplicemente la percentuale di incremento nominale legato all'inflazione al bilancio esistente da un esercizio all'altro;

8.  nota con soddisfazione che, come richiesto dal Parlamento nella risoluzione del 10 maggio 2011(11) sul discarico per l'esercizio 2009, il Comitato delle regioni ha rafforzato la sua procedura di bilancio che adesso si svolge in quattro tappe: preparazione da parte dell'amministrazione del CdR, valutazione del progetto preliminare da parte della commissione per gli affari finanziari e amministrativi (CAFA), presa di posizione dell'Ufficio di presidenza e dell'Assemblea plenaria del CdR sul progetto di bilancio e verifica dell'attuazione di metà percorso;

9.  si compiace del fatto che i due comitati, Comitato delle regioni e Comitato economico e sociale europeo (CESE), siano finalmente riusciti a ottenere il certificato EMAS (sistema di management ambientale e di audit dell'Unione europea), il 27 dicembre 2011; chiede di essere informato sulla quantità totale di energia utilizzata prodotta a partire da fonti rinnovabili;

10.  è soddisfatto dei risultati indicati nella relazione di valutazione di metà percorso in merito al funzionamento dell'accordo di cooperazione amministrativa tra il Comitato delle regioni e il CESE; osserva in particolare che la creazione di servizi congiunti ha consentito ai due Comitati di conseguire risparmi di bilancio; auspica che i Comitati attuino le raccomandazioni nei settori del personale (maggiore armonizzazione delle norme), nei servizi sociali e medici e nei servizi interni; chiede di essere informato prima della prossima procedura di discarico in merito all'importo dei risparmi realizzati;

11.  si compiace con il Comitato delle regioni per la qualità della sintesi sulle attività del servizio di revisione contabile interna; chiede che le revisioni contabili sull'esecuzione dei diritti in corso di definizione e sulla gestione delle linee di bilancio siano effettuate quanto prima possibile e che vengano potenziati la verifica delle raccomandazioni relative all'attuazione delle norme di controllo interno e la pertinenza dei circuiti finanziari;

12.  si compiace con il Comitato delle regioni per il piano di miglioramento a seguito della autovalutazione della gestione della propria organizzazione (CAF(12) quadro di autovalutazione delle funzioni pubbliche), mirante a:

   migliorare l'impatto e il monitoraggio delle attività consultive e politiche,
   accompagnare meglio le azioni politiche e migliorare le relazioni interistituzionali nonché i partenariati internazionali,
   rafforzare la cooperazione con e tra gli enti locali e regionali e loro associazioni,
   esaminare il potenziale guadagno di efficienza, anche in termini di eventuale riduzione delle spese di viaggio, per quanto riguarda i meccanismi politici del Comitato delle regioni, grazie al ricorso alle videoconferenze,
   migliorare il sostegno proposto ai membri del Comitato delle regioni per quanto attiene alla comunicazione riguardo ai rappresentanti dei cittadini,
   organizzare regolarmente seminari per i quadri superiori in presenza del Presidente del Comitato delle regioni;
  

desidera essere informato di tale iniziativa nella relazione annuale d'attività;

13.  apprezza la qualità costante della relazione annuale d'attività; auspica che tale relazione sia completata in futuro da una tabella esauriente di tutte le risorse umane di cui il Comitato delle regioni dispone, ripartita per categoria, grado, sesso, partecipazione alla formazione professionale e cittadinanza;

14.  ribadisce la sua posizione secondo cui, in nome della trasparenza, le dichiarazioni di interessi finanziari dei membri di tutte le istituzioni dovrebbero essere accessibili, aggiornate periodicamente, in internet; in questo contesto prende nota con soddisfazione della decisione dell'Ufficio di presidenza del CdR, presa nel dicembre 2011, di prevedere la pubblicazione online della dichiarazione degli interessi finanziari dei membri nella parte del sito in cui figurano le informazioni relative ai membri;

15.  constata che il trattato sul funzionamento dell'Unione europea pone in rilievo l'importanza del principio di sussidiarietà, il che rafforza il ruolo del Comitato delle regioni; in tale contesto si compiace con il Comitato delle regioni per il lavoro svolto sulla strategia «Europa 2020» e sulla governance multi-livello;

16.  ritiene che la relazione annuale d'impatto del Comitato delle regioni sia una strumento utile per valutare il lavoro di tale Comitato;

17.  chiede che tutti i pareri espressi dal Comitato delle regioni siano allegati ai fascicoli corrispondenti.

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(4) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(5) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(6) GU L 64 del 12.3.2010.
(7) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(8) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(9) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 102.
(12) Common Assessment Framework, European Institute for Public Administration, Maastricht 2006.


Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Mediatore europeo
PDF 272kWORD 38k
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, Sezione VIII – Mediatore europeo (COM(2011)0473 – C7-0263/2011 – 2011/2208(DEC))
P7_TA(2012)0162A7-0089/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473– C7-0263/2011) (2),

–  vista la relazione annuale del Mediatore europeo all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la dichiarazione(4) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0089/2012),

1.  concede il discarico al Mediatore europeo per l'esecuzione del relativo bilancio per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, Sezione VIII – Mediatore europeo (COM(2011)0473 – C7-0263/2011 – 2011/2208(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(6),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010 (COM(2011)0473– C7-0263/2011) (7),

–  vista la relazione annuale del Mediatore europeo all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(8),

–  vista la dichiarazione(9) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0089/2012),

1.  sottolinea che nella sua relazione annuale 2010 la Corte dei conti ha constatato di non avere «alcuna osservazione da formulare in merito al Mediatore europeo» (punto 7.31.); ricorda tuttavia che la Corte dei conti aveva chiesto al Mediatore europeo (in prosieguo il «Mediatore») di redigere disposizioni sulla procedura di assunzione del personale temporaneo; avrebbe desiderato che la Corte dei conti lo informasse dei risultati;

2.  constata che nel 2010 il Mediatore disponeva di stanziamenti d'impegno pari a 9 332 275 EUR (9 000 000 EUR nel 2009) e che il tasso di esecuzione di tali stanziamenti è stato dell'89,65 %, ossia inferiore alla media delle altre istituzioni e due punti al di sotto del tasso di esecuzione dell'anno scorso (91,98 % nel 2009); nota tuttavia che la variazione del tasso di esecuzione dipende essenzialmente dalla rotazione del personale e sottolinea che il bilancio del Mediatore è puramente amministrativo, giacché il 79% è destinato alle persone legate alle istituzioni, il 15% per gli immobili, il mobilio, le attrezzature e le spese varie di funzionamento e il 6% per l'esercizio delle sue competenze generali;

3.  chiede una migliore pianificazione finanziaria che garantisca un'esecuzione del bilancio più efficace;

4.  si compiace del fatto che il Mediatore abbia fissato indicatori chiave di rendimento nel piano d'azione per l'anno 2010, nonché una tabella di marcia che rende misurabile lo sforzo del servizio grazie a un sistema di campionatura («benchmarking»); si congratula per il progresso compiuto lungo tutto l'anno;

5.  auspica tuttavia che il numero e la proporzione dei casi per i quali la decisione di ricevibilità è adottata entro un mese aumenti ancora; attualmente tale tasso ammonta al 66%;

6.  auspica altresì che il numero e la proporzione delle indagini definite in meno di un anno continui a progredire: attualmente tale tasso ammonta al 66%;

7.  si compiace del fatto che sia stata introdotta una nuova procedura per l'assunzione degli agenti temporanei e per il calcolo dei diritti individuali;

8.  si congratula per la revisione contabile effettuata dal servizio di revisione contabile interna nel 2010, tenendo conto delle osservazioni formulate nel 2009, che ha portato alla conclusione che il sistema di gestione e controllo è efficace, fatta salva l'attuazione delle azioni convenute;

9.  ricorda che la relazione annuale sulle attività del Mediatore nel 2010 ha di recente formato oggetto di una relazione d'iniziativa approvata dal Parlamento il 27 ottobre 2011(11); non desidera pertanto aggiungere altre osservazioni;

10.  auspica che la relazione annuale sulle attività del Mediatore nel 2011 contenga, se del caso, un capitolo sul seguito dato alla risoluzione di discarico del Parlamento e fornisca altresì una tabella completa di tutte le risorse umane di cui il Mediatore dispone, ripartita per categoria, grado, sesso, partecipazione alla formazione professionale e nazionalità.

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(4) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(5) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(6) GU L 64 del 12.3.2010.
(7) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(8) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(9) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) Testi approvati, P7_TA(2011)0467.


Discarico 2010: bilancio generale dell'UE, Garante europeo della protezione dei dati
PDF 278kWORD 40k
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati (COM(2011)0473 – C7-0264/2011 – 2011/2209(DEC))
P7_TA(2012)0163A7-0093/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(1),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473– C7-0264/2011)(2),

–  vista la relazione annuale del Garante europeo della protezione dei dati all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la dichiarazione(4) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0093/2012),

1.  concede il discarico al Garante europeo della protezione dei dati per l'esecuzione del suo bilancio per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati (COM(2011)0473 – C7-0264/2011 – 2011/2209(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010(6),

–  visti i conti annuali dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (COM(2011)0473– C7-0264/2011)(7),

–  vista la relazione annuale del Garante europeo della protezione dei dati all'autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(8),

–  vista la dichiarazione(9) attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2010 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0093/2012),

1.  nota che nella sua relazione annuale 2010 la Corte dei conti ha fatto la seguente osservazione: «Benché la natura specializzata delle funzioni espletate dal Garante possa giustificare l'organizzazione di un concorso interno [organizzato nei settori giuridico, tecnologico, delle risorse umane e dell'assistenza amministrativa nel 2009], questa politica non dovrebbe essere considerata la norma. La prassi migliore prevede che ci si avvalga dei servizi dell'Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO), che bandisce regolarmente concorsi generali» (punto 7.32.);

2.  esprime soddisfazione per il fatto che, nel 2009-2010, il Garante ha organizzato in stretta cooperazione con EPSO un concorso generale in materia di protezione dei dati per assumere personale altamente specializzato;

3.  si rallegra del fatto che la Corte dei conti ha stimato, sulla base dei lavori di rendicontazione effettuati, che i pagamenti relativi all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 per le spese amministrative e di altro genere delle istituzioni e degli organi sono, nell'insieme, esenti da errore significativo; il tasso di errore più probabile è stimato nel settore delle «spese amministrative» in generale nello 0,4% (punti 7.9, 7.10 e 7.32);

4.  ricorda che la Corte dei conti aveva chiesto al Garante, nell'esercizio 2009, di invitare i propri agenti a produrre, a intervalli regolari, i documenti che ne attestano la situazione personale; nota che nel frattempo il Garante ha corretto gli errori rilevati nell'ambito della dichiarazione di affidabilità 2009, nel 2010 e 2011, e ha posto in atto una serie di strumenti che permettono di migliorare la gestione delle indennità; la Corte dei conti verificherà i progressi compiuti nella sua relazione annuale 2011;

5.  constata che nel 2010 il Garante disponeva di stanziamenti di impegno pari a 7 104 351 EUR (7 000 000 EUR en 2009) e che il tasso di esecuzione di tali stanziamenti è stato dell'82,73 % (81,44 % nel 2009); sottolinea che il bilancio del Garante è puramente amministrativo, giacché il 65% è destinato alle persone legate all'istituzione (titolo 1) e il 35% agli immobili, al mobilio, alle attrezzature e alle spese varie di funzionamento (titolo 2);

6.  invita il Garante a preparare bilanci annuali corrispondenti al suo fabbisogno (il titolo 1 è stato utilizzato solo al 75% nel 2010) e a provvedere a una migliore esecuzione di bilancio (punto 7.35);

7.  nota con soddisfazione che le raccomandazioni contenute nelle relazioni della Corte dei conti e della Commissione relative all'esercizio 2009 sono state poste in atto come segue:

   al piano di svolgimento («workflow») finanziario è stato aggiunto un nuovo sistema interno di verifica finanziaria,
   è stato designato un consigliere contabile,
   è stato istituito un registro centrale delle eccezioni e
   è in corso di attuazione un sistema di verifica ex post;

8.  prende atto del profondo cambiamento introdotto nell'organizzazione del personale nel 2010 e chiede di essere informato dei risultati del nuovo organigramma; in tal senso desidererebbe che nella sua relazione annuale d'attività il Garante presenti altresì il seguito dato alle raccomandazioni del Parlamento;

9.  nota che l'introduzione di un sistema elettronico di gestione dei fascicoli costituisce un progresso; desidera essere informato sugli sviluppi nella prossima relazione annuale d'attività;

10.  nota che il Garante definirà un sistema che fissa indicatori chiave di rendimento nel piano di gestione per l'anno 2012, nonché una tabella di marcia che rende misurabile lo sforzo del servizio grazie a un sistema di campionatura («benchmarking»); precisa che il piano verrà valutato nell'ambito della relazione annuale di attività 2012;

11.  prende nota che la relazione annuale d'attività per l'anno 2011 conterrà un capitolo sul seguito dato alla risoluzione di discarico del Parlamento;

12.  auspica che la relazione annuale d'attività per l'anno 2011 fornisca altresì una tabella esauriente di tutte quante le risorse umane di cui il Garante dispone, ripartita per categoria, grado, sesso, partecipazione alla formazione professionale e cittadinanza.

(1) GU L 64 del 12.3.2010.
(2) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(3) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(4) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(5) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(6) GU L 64 del 12.3.2010.
(7) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.
(8) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(9) GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.


Discarico 2010: prestazioni, gestione finanziaria e controllo delle agenzie dell'UE
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Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio delle agenzie dell'Unione europea per l'esercizio 2010: prestazioni, gestione finanziaria e controllo delle agenzie dell'UE (2011/2232(DEC))
P7_TA(2012)0164A7-0103/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 14 novembre 2011, sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2009 (COM(2011)0736) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SEC(2011)1350 e SEC(2011)1351),

–  vista la comunicazione della Commissione dell'11 marzo 2008 dal titolo «Il futuro delle agenzie europee» (COM(2008)0135),

–  vista la sua risoluzione del 10 maggio 2011, sul discarico 2009: prestazioni, gestione finanziaria e controllo delle agenzie dell'UE(1),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(3), in particolare l'articolo 96,

–  vista la relazione speciale n. 5/2008 della Corte dei conti intitolata «Agenzie dell'Unione europea: ottenere risultati»,

–  viste le relazioni annuali specifiche(4) della Corte dei conti sui conti annuali delle agenzie decentrate per l'esercizio 2010,

–  visto il suo studio intitolato «Opportunità e fattibilità della creazione di servizi di supporto comuni per le agenzie dell'UE», pubblicato il 7 aprile 2009,

–  viste la sua risoluzione del 15 settembre 2011 sugli sforzi dell'Unione europea per lottare contro la corruzione(5), la sua dichiarazione del 18 maggio 2010 sugli sforzi dell'Unione in materia di lotta alla corruzione(6) e la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo sulla lotta alla corruzione nell'UE (COM(2011)0308);

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci nonché i pareri della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0103/2012),

A.  considerando che la presente risoluzione contiene, per ciascun organismo di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002, le osservazioni orizzontali che accompagnano le decisioni di discarico in conformità dell'articolo 96 del regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 e dell'articolo 3 dell'allegato VI del regolamento del Parlamento europeo,

B.  considerando che nell'ultimo decennio il proliferare di agenzie ha assunto dimensioni notevoli e che esse sono passate dalle tre del 2000 alle 24 del 2010,

C.  considerando che le decisioni adottate dal Consiglio negli ultimi anni in merito alla creazione e agli stanziamenti delle agenzie sono alla base delle spese elevate e del funzionamento inefficace delle agenzie interessate, poiché non si basano su considerazioni di efficienza, il che ha portato tra l'altro alla scelta di sedi remote e molto costose,

D.  considerando che il bilancio delle agenzie decentrate è aumentato in maniera sostanziale tra il 2007 e il 2010, passando da 1 055 000 000 EUR (per 21 agenzie) a 1 658 000 000 EUR (per 24 agenzie),

E.  considerando che i contributi dell'Unione alle agenzie decentrate per l'esercizio 2010 ammontavano a oltre 620 000 000 EUR,

F.  considerando che, in seguito all'adozione della citata comunicazione della Commissione dell'11 marzo 2008, il Parlamento, il Consiglio e la Commissione hanno rilanciato il progetto per la definizione di un quadro comune per le agenzie, istituendo nel 2009 un gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie,

G.  considerando che il gruppo di lavoro interistituzionale si è riunito per la settima volta a livello politico il 13 dicembre 2011, discutendo i seguenti punti all'ordine del giorno: criteri per la creazione di nuove agenzie, scelta delle sedi delle agenzie e loro approvazione, composizione dei consigli di amministrazione, procedure di nomina dei direttori, valutazione e prestazioni, programma pluriennale e assistenza amministrativa,

H.  considerando che la pubblicazione di una relazione speciale della Corte dei conti sull'analisi comparativa dei costi delle agenzie dell'Unione europea era attesa entro la fine del 2011; che una lettera della Corte dei conti ricevuta in data 15 febbraio 2012 ha trasmesso un documento di sintesi con i dati concernenti i costi di governance, la gestione finanziaria e l'efficacia operativa delle agenzie, in relazione al periodo 2008-2010; che la Corte dei conti ha comunicato all'autorità di discarico, in una lettera del 18 aprile 2012, che non intende pubblicare la relazione speciale sull'analisi comparativa dei costi delle agenzie dell'Unione europea;

I.PROBLEMI COMUNI IN MATERIA DI GESTIONE FINANZIARIA
Gestione delle risorse di bilancio (compresi riporti e cancellazioni)

1.   invita la Commissione a trasmettere ogni anno all'autorità di discarico i dati consolidati sul finanziamento complessivo annuale per agenzia a partire dal bilancio generale dell'Unione; sottolinea che il documento deve includere i seguenti dati:

   il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'agenzia;
   l'importo dei fondi provenienti dal recupero dell'eccedenza;
   il contributo complessivo dell'Unione destinato all'agenzia;
   l'importo del contributo dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA);
  

invita la Commissione a trasmettere ogni anno all'autorità di discarico i dati consolidati, ove possibile, in merito al livello delle entrate generate dalle agenzie e al livello dei contributi degli Stati membri e di terzi;

2.  invita la Commissione a fornire i dati elencati al paragrafo 1 per l'esercizio 2010, in modo comparabile e trasparente, e per gli esercizi precedenti, al fine di consentire al Parlamento e ai cittadini di commisurare il contributo dell'Unione per ciascuna agenzia nel corso del tempo; tale procedura garantirà la chiarezza, la trasparenza e il controllo pubblico sull'utilizzo delle risorse dell'Unione;

3.  esorta la Commissione a non aumentare i bilanci delle agenzie e a prendere in considerazione una riduzione del contributo dell'Unione ai loro bilanci; esorta inoltre le agenzie a ridurre le spese correnti e generali, anche accorpando le agenzie che hanno compiti simili o sovrapposti oppure molteplici sedi, e a istituire meccanismi che mettano in luce l'utilizzo e la giustificazione di ogni euro speso e a individuare sostanziali forme di risparmio delle risorse dell'Unione;

4.  chiede a tutte le agenzie di giustificare sistematicamente i bilanci rettificativi, gli storni e i riporti nelle proprie relazioni sui conti annuali definitivi e nella relazione annuale sulla gestione finanziaria e di bilancio;

5.  osserva che alcune agenzie hanno difficoltà a spendere il proprio bilancio nei tempi opportuni e che i fondi sono impegnati in progetti non correlati all'esercizio finanziario; è preoccupato del fatto che significativi importi di bilancio sono stanziati al termine dell'esercizio finanziario; ritiene che ciò potrebbe indicare, in alcuni casi, l'eventuale utilizzo superfluo dei fondi unionali; chiede alla Corte dei conti e soprattutto alle agenzie stesse di fornire informazioni e giustificazioni complementari relativamente a CEDEFOP, UCVV, EFSA, EMSA, ENISA, ERA, EUROJUST e FRA, che hanno speso oltre il 25% del proprio bilancio negli ultimi due mesi dell'esercizio 2010, e relativamente a CEPOL, UCVV, FRONTEX e ancora EMSA che presentano di continuo elevati tassi di stanziamenti riportati che devono essere annullati;

6.  è preoccupato del fatto che nei casi di ECHA, ENISA, ERA, EUROFOUND, FRA, CEPOL, EU-OSHA, EFSA, EUROJUST, ECDC, FRONTEX e UAMI, nel 2010 il rapporto tra le spese da pagare e gli stanziamenti riportati è stato inferiore al 50%; chiede informazioni e giustificazioni complementari alle agenzie citate, poiché ciò indica che oltre la metà degli stanziamenti riportati si basa su attività svolte nell'anno seguente, il che, se non giustificato, viola il principio di annualità;

7.  osserva che nell'esercizio 2010 molte agenzie hanno fatto ricorso a un elevato livello di riporti e annullamenti degli stanziamenti operativi che la Corte dei conti non ha ritenuto significativi o indebiti nelle sue relazioni sui conti annuali per l'esercizio 2010; sarebbe quindi interessato a ricevere informazioni da parte della Corte dei conti in merito ai criteri utilizzati per valutare quali riporti sono significativi o indebiti;

8.  sottolinea che un livello elevato di riporti e di annullamenti rivela spesso l'incapacità di un'agenzia di gestire una crescita consistente del suo bilancio; esige che la capacità di assorbimento e il tempo necessario per espletare ulteriori mansioni svolga un ruolo maggiore nell'ambito delle decisioni di bilancio; chiede che il bilancio annuale dell'agenzia interessata sia ridotto, qualora la questione non sia risolta sul piano strutturale;

9.  esorta le agenzie a migliorare la propria gestione degli impegni, la pianificazione interna e le previsioni generali delle entrate, al fine di ottimizzare i tassi di riporto e annullamento nonché le proprie spese; ricorda alle agenzie che è necessario perfezionare i propri sistemi di pianificazione e controllo nonché avviare le procedure di appalto in una fase precedente dell'anno, al fine di ridurre la necessità di riportare gli stanziamenti; invita inoltre la Commissione a fornire assistenza e a mantenere livelli elevati di supervisione in tal senso;

10.  riconosce tuttavia che, in ragione della propria struttura finanziaria, alcune agenzie, come l'EMA, in genere concludono l'esercizio finanziario con un livello elevato di riporti; invita tali agenzie a istituire un reale meccanismo che consenta loro di stabilire a tempo debito il livello dei propri riporti previsto; ritiene che detto meccanismo sia fondamentale per valutare se il livello dei riporti al termine dell'esercizio è giustificato nonché per valutare la capacità delle agenzie di gestire adeguatamente il proprio bilancio;

11.  riconosce che alcune agenzie attive nel settore della libertà, della sicurezza e della giustizia hanno carattere operativo e che l'esecuzione del loro bilancio può dipendere da fattori esterni;

12.  accoglie positivamente l'intenzione del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (CEDEFOP) di ridurre ulteriormente i propri riporti attraverso un monitoraggio mediante modelli standardizzati di esecuzione di bilancio (impegni, pagamenti) e sviluppo degli appalti; ritiene che altre agenzie dovrebbero applicare questa misura;

13.  rileva che, prima di procedere a qualunque esternalizzazione o fusione, occorre condurre un'approfondita analisi costi/benefici per valutare se sia possibile ridurre i costi amministrativi, ad esempio in settori come quello della pianificazione del bilancio e della gestione del personale; a tale proposito, fa riferimento allo studio intitolato «Opportunity and feasibility of establishing common support services for EU agencies» (Creazione di servizi di sostegno comuni per le agenzie dell'Unione europea: opportunità e fattibilità), condotto dal Parlamento già nel 2009;

14.  ricorda che il bilancio delle agenzie deve essere equilibrato; sottolinea che le attività di alcune agenzie generano profitti che a volte comportano un'eccedenza; ritiene che, per le agenzie finanziate integralmente dal bilancio dell'Unione, l'eccedenza generata nell'anno n dovrebbe essere chiaramente dedotta dalla sovvenzione dell'Unione per l'anno n+1;

15.  chiede alle agenzie di esaminare le proprie procedure amministrative interne nell'ottica di ridurre gli oneri amministrativi; richiama in particolare l'attenzione sulle procedure di appalto e di assunzione, in cui potrebbe esserci un significativo margine di riduzione;

16.  insiste affinché, nel definire la pianificazione delle risorse, le agenzie confrontino i propri costi amministrativi con quelli di organismi analoghi e consultino le tabelle delle categorie comparative del personale amministrativo nelle designazioni future per tali posti;

17.  ritiene inoltre che, per le agenzie parzialmente autofinanziate, i clienti dovrebbero pagare il costo complessivo dei servizi forniti loro da tali agenzie, compreso il contributo del datore di lavoro al sistema di previdenza; per quanto concerne la questione di come affrontare un eventuale deficit rispetto alle entrate previste dai clienti e la necessità di garantire alle agenzie la disponibilità dei finanziamenti necessari, invita la Commissione a esaminare la necessità e le eventuali modalità per la creazione di un fondo di riserva limitato e riservato da gestire in modo trasparente;

18.  chiede a tutte le parti che intervengono nella procedura di bilancio di rispettare i propri obblighi nell'ambito di tale procedura, di fornire una giustificazione appropriata alle richieste relative al bilancio delle agenzie (ovvero le richieste di bilancio iniziali, gli aumenti e le diminuzioni) e di prestare maggiore attenzione in futuro nel decidere di incrementare il bilancio di un'agenzia, tenendo conto del tempo necessario per avviare le nuove attività; è del parere che i bilanci delle agenzie debbano basarsi sulle loro effettive esigenze reali; invita la Commissione e tutte le parti coinvolte nella procedura di bilancio ad attuare quanto prima la raccomandazione della Corte dei conti relativa a un approccio di bilancio a base zero nell'elaborazione dei bilanci delle agenzie, il che significa che il bilancio di ogni agenzia è elaborato senza fare riferimento agli importi storici ed è determinato dalle esigenze indipendenti di ciascuna agenzia;

19.  esorta le agenzie a ridurre al minimo il numero dei pagamenti tardivi, attuando misure correttive; è preoccupato principalmente del fatto che i ritardi nei pagamenti aumentino il rischio di dover pagare interessi e spese su tali pagamenti in ritardo, senza che nel bilancio siano previsti stanziamenti corrispondenti;

20.  chiede inoltre alle agenzie di comunicare con precisione e in modo esauriente le eccezioni, conformemente alla norma di controllo interno n. 16;

Debolezze nelle procedure di appalto

21.   osserva alcune lacune nelle procedure di appalto; invita le agenzie a migliorare l'efficacia del sistema di controllo interno per evitare o rilevare gli errori che compromettono la legalità e la regolarità delle transazioni effettuate dalle agenzie;

22.  esorta dunque le agenzie a rafforzare le proprie procedure di appalto, in particolare quelle di autorizzazione degli appalti a livello di decisione di finanziamento e di programma di lavoro; rileva, ad esempio, che non fornendo dati a sostegno della decisione di finanziamento relativa ad appalti operativi programmati, l'EMSA mette a rischio la validità della propria decisione;

23.  chiede inoltre alle agenzie di inserire nel proprio programma di lavoro annuale dati chiari in merito alla dotazione di bilancio complessiva riservata agli appalti, precisando indicativamente il numero e la tipologia di appalti previsti; ritiene preoccupante che spesso il programma di lavoro annuale delle agenzie non riporti esplicitamente tutte le informazioni previste dal regolamento finanziario e dalle sue modalità di applicazione; constata che questa lacuna si rileva principalmente all'EMSA e all'ERA;

24.  invita le agenzie ad assicurare una comunicazione precisa e tempestiva in merito alla divulgazione esaustiva delle eccezioni nelle proprie relazioni annuali di attività; ritiene che elenchi e programmi dettagliati consentirebbero alle agenzie di definire chiaramente le mansioni di ciascun membro del personale e di garantire un seguito adeguato alle eventuali irregolarità;

25.  esorta inoltre le agenzie ad assicurare che la procedura negoziata, che dovrebbe essere utilizzata secondo condizioni rigorosamente definite, sia debitamente e tempestivamente notificata al consiglio di amministrazione, affinché quest'ultimo sia informato in modo esauriente in merito alla portata delle procedure;

26.  invita inoltre le agenzie a elaborare controlli ex-post e a garantire la comunicazione in merito agli stessi, al fine di assicurare un seguito adeguato alle eventuali irregolarità; sostiene al riguardo le iniziative che sviluppano una capacità centrale e coordinata a livello di direzione interna di ciascuna agenzia al fine di ridurre il rischio di utilizzo inefficace delle risorse e di controllo non coordinato dei contratti;

27.  plaude all'iniziativa dell'EFSA di elaborare un manuale pratico degli appalti da aggiornare regolarmente, che precisi il ruolo e le competenze per ciascuna fase della procedura; considera questa iniziativa come una prassi che altre agenzie dovrebbero applicare;

28.  plaude al fatto che la Corte dei conti è riuscita a ottenere ragionevoli garanzie quanto al fatto che i conti annuali di tutte le agenzie che operano nel settore libertà, sicurezza e giustizia per l'esercizio 2010 sono affidabili sotto ogni profilo materiale e che le transazioni sottostanti sono legittime e regolari; osserva che il discarico per l'esecuzione del bilancio di tali agenzie dovrebbe continuare a basarsi sul loro rendimento nel corso dell'anno;

II.  PROBLEMI COMUNI IN MATERIA DI PERFORMANCE

Programma pluriennale

29.  esorta le agenzie a elaborare programmi strategici pluriennali e linee guida adeguate alle caratteristiche delle proprie attività; auspica che questa pianificazione pluriennale (obiettivi e mezzi per conseguirla) sia collegata alla pianificazione pluriennale delle risorse (umane e di bilancio in particolare) e si rifletta chiaramente nel programma di lavoro annuale; invita pertanto le agenzie a consultare il Parlamento in tal senso;

30.  incoraggia le agenzie a elaborare un piano strategico pluriennale nell'ambito delle tecnologie informatiche, a sostegno delle proprie attività operative;

Programma di lavoro annuale (PLA)

31.  ritiene che la procedura interna delle agenzie per l'elaborazione del PLA incida notevolmente sull'affidabilità delle informazioni che le agenzie forniscono alle parti interessate e all'autorità di discarico; esorta quindi le agenzie a garantire la coerenza della pianificazione, le procedure e gli orientamenti adeguati, nonché una documentazione sufficiente a sostegno del programma di lavoro annuale, al fine di fornire le informazioni su tutte le attività da svolgere e sulle risorse previste per ognuna di esse;

32.  ritiene assolutamente necessario che le commissioni competenti per le agenzie controllino accuratamente i programmi di lavoro annuali delle stesse, adeguandoli alle circostanze correnti e alle priorità politiche;

33.  si attende, al riguardo, una maggiore collaborazione delle agenzie con la Commissione nell'elaborazione del programma di lavoro annuale;

34.  chiede una stretta collaborazione tra le agenzie per garantire un efficace coordinamento dei programmi di lavoro annuali;

35.  chiede in particolare che le agenzie adottino le misure necessarie a garantire che il programma di lavoro annuale sia completo e contenga tutte le informazioni richieste (es. le informazioni su tutte le attività svolte dall'agenzia e su tutte le risorse previste per ciascuna attività) e includa inoltre le informazioni e le stime dettagliate per gli stanziamenti riportati all'anno seguente;

36.  incoraggia, al riguardo, le agenzie a basare il proprio programma di lavoro annuale su un modello al fine di semplificare la comparazione; chiede alla Commissione di fornire alcuni orientamenti per l'elaborazione di detto modello;

37.  esprime preoccupazione per il fatto che l'attribuzione di competenze per l'elaborazione e l'adozione del programma di lavoro annuale non è stata precisata nella decisione istitutiva di alcune agenzie (es. EUROJUST); ritiene che ciò potrebbe generare confusione e una mancanza di titolarità per l'elaborazione e l'adozione del programma di lavoro annuale; attende la proposta di modifica della base giuridica da parte della Commissione;

Relazioni annuali di attività

38.  incoraggia le agenzie a uniformare la struttura delle proprie relazioni annuali di attività in base al formato utilizzato dalle Direzioni generali della Commissione e, quindi, a fornire informazioni dettagliate e complete in merito all'attuazione dei propri programmi di lavoro annuali, al bilancio e alla politica del personale, agli indicatori per la gestione di bilancio, quali le spese di fine esercizio (ovvero gli impegni di bilancio effettuati dall'agenzia nell'ultimo trimestre dell'anno), ai sistemi di gestione e controllo interno, ai risultati degli audit interni/esterni, al seguito dato alle raccomandazioni degli audit, alle raccomandazioni in materia di discarico e alla dichiarazione di affidabilità del direttore esecutivo; chiede inoltre alle agenzie di inserire nelle proprie relazioni annuali di attività le informazioni derivanti dalle schede finanziarie e dalla relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio prevista nel contesto della procedura di discarico, a condizione che i limiti di tempo per l'elaborazione dei conti annuali consolidati dell'Unione siano rispettati;

39.  chiede che la struttura della relazione annuale di attività di ciascuna agenzia preveda un certo numero di elementi comuni basati sulle buone prassi delle varie agenzie, nell'ottica di facilitare la comparazione; al riguardo, esorta la Commissione a sviluppare un modello indicativo di concerto con le Agenzie;

40.  invita i direttori delle agenzie a trasmettere la relazione annuale di attività dell'anno n, accompagnata dalla valutazione del consiglio di amministrazione, alla Corte dei conti, al Parlamento, al Consiglio e alla Commissione entro il 1° luglio dell'anno n+1;

41.  si compiace del fatto che nella relazione annuale di attività per il 2010 l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) fornisca dati che mettono a confronto un anno con un altro, per consentire all'autorità di discarico di valutare con maggiore efficacia la performance dell'agenzia; ritiene che altre agenzie dovrebbero applicare questa prassi;

42.  invita le agenzie a compiere sforzi ulteriori al fine garantire che le proprie relazioni annuali di attività rispecchino effettivamente il programma di lavoro annuale; sottolinea che si tratta di un aspetto fondamentale per valutare adeguatamente le attività e i risultati delle agenzie rispetto al contributo dell'Unione e determinare così le loro prestazioni; si congratula, da questo punto di vista, per le relazioni annuali di attività e i programmi di lavoro annuali, in particolare di ECHA, EMSA ed EUROPOL; osserva, tuttavia, che alcune agenzie (es. EMCCDA e GSA) hanno mostrato una lacuna al riguardo e che la pianificazione delle loro risorse per attività non era allineata alla struttura organizzativa in modo tale da consentire il controllo dell'esecuzione del bilancio;

43.  plaude all'iniziativa del CEDEFOP di mettere a disposizione le tabelle Gantt in merito alle attività operative principali nella propria relazione annuale di attività per il 2010; ricorda alle agenzie che tali diagrammi indicano, in forma concisa, il tempo dedicato da ciascun membro del personale a un dato progetto e favoriscono un approccio orientato al conseguimento di risultati; invita le agenzie a considerare l'introduzione di un diagramma di Gantt nella programmazione di ciascuna delle sue attività operative;

Valutazione delle agenzie

44.  invita le agenzie a elaborare e presentare una valutazione biennale complessiva delle proprie attività, delle proprie prestazioni e della propria efficacia, che dovrà essere commissionata dalla Commissione, dal Parlamento e/o dalla Corte dei conti, e a pubblicare tale relazione sul proprio sito internet; le agenzie devono quindi essere invitate a elaborare una tabella di marcia che preveda un seguito basato sulle conclusioni di tali valutazioni e a elaborare un rapporto semestrale sui progressi effettuati;

Relazione a norma dell'articolo 96

45.  ricorda che, a norma dell'articolo 96, paragrafo 2, del regolamento finanziario quadro, le agenzie sono tenute a fornire all'autorità di discarico una relazione sulle misure adottate in seguito alle osservazioni e alle raccomandazioni formulate dall'autorità di discarico nelle precedenti relazioni sul discarico;

46.  si rammarica del fatto che le informazioni fornite dalle agenzie nelle relazioni a norma dell'articolo 96 provengano dalle agenzie stesse e che, di conseguenza, l'esattezza delle loro dichiarazioni non possa essere pienamente attestata e garantita; invita quindi il gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie a esaminare la possibilità di inserire una disposizione in merito alla creazione e all'applicazione di un meccanismo di verifica concernente le informazioni fornite dalle agenzie nelle relazioni a norma dell'articolo 96, al fine di consentire all'autorità di discarico di non dubitare della validità delle informazioni ricevute e di permettere un seguito approfondito delle osservazioni e delle raccomandazioni formulate dal Parlamento nelle sue precedenti risoluzioni sul discarico;

Tabella allegata alla relazione annuale della Corte dei conti

47.  si congratula con le agenzie per avere presentato, in una tabella comparativa allegata alla relazione della Corte dei conti per il 2010, una comparazione delle operazioni effettuate nel corso degli esercizi 2009 e 2010, consentendo all'autorità di discarico di valutare con maggiore efficacia le loro prestazioni da un anno all'altro; ricorda che detta tabella era stata richiesta dall'autorità di discarico fin dalla procedura di discarico del 2008 per le agenzie;

Ruolo di coordinatore della rete di agenzie

48.  si congratula con l'ECHA per l'efficace lavoro svolto in qualità di coordinatore della rete di agenzie durante la procedura di discarico 2010; ritiene opportuno che tale prassi sia seguita anche dal crescente numero di imprese comuni;

III.  PROBLEMI COMUNI IN MATERIA DI TRASPARENZA

Sito internet delle agenzie

49.  esorta le agenzie a fornire, mediante i propri siti internet, le informazioni necessarie a garantire la trasparenza, in particolare quella finanziaria; esorta in particolare le agenzie a pubblicare sul proprio sito l'elenco degli appalti vinti negli ultimi tre anni e l'elenco dei membri del consiglio di amministrazione, corredati della dichiarazione di interessi e di un elenco di tutte le aziende coinvolte in contratti di partenariato pubblico-privato (PPP) o che hanno altri legami di natura commerciale con le agenzie; invita la Commissione a proseguire gli sforzi atti a rendere pienamente accessibili dette informazioni e a integrarle nel proprio sistema di trasparenza finanziaria;

Relazioni con le parti interessate

50.  invita le agenzie a far sì che le proprie funzioni siano esercitate di concerto con le diverse parti interessate;

51.   esorta le agenzie a rafforzare la partecipazione delle istituzioni europee, in particolare del Parlamento, alla propria pianificazione annuale;

Conflitto d'interessi

52.  chiede alle agenzie di adottare procedure efficaci per affrontare in modo consono le accuse di conflitto di interessi nelle agenzie e/o nei consigli di amministrazione, soprattutto per quanto concerne EASA, AEE ed EFSA;

53.  plaude all'iniziativa di alcune agenzie, quali ad esempio l'Agenzia europea di controllo della pesca, la cui struttura interna di audit ha messo a punto un corso di formazione interno e ha offerto la formazione necessaria in materia di etica e integrità in seno all'agenzia; plaude in particolare al fatto che tale formazione è obbligatoria per tutto il personale, al fine di assicurare una presa di coscienza dei valori etici e organizzativi, in particolare della condotta etica, della prevenzione dei conflitti di interessi e della frode, nonché della segnalazione di irregolarità;

54.  invita le agenzie a registrare e valutare attentamente i propri sistemi di controllo per evitare conflitti di interessi tra il proprio personale e gli esperti che lavorano nell'agenzia; chiede inoltre al consiglio di amministrazione delle agenzie di adottare e applicare le disposizioni e i meccanismi di verifica più rigorosi per quanto concerne i propri membri, al fine di garantire la loro totale indipendenza da interessi privati; ricorda ancora una volta che la reputazione di un'agenzia sarebbe compromessa qualora essa fosse contestata sulla base di un conflitto di interessi, con ripercussioni negative sulla reputazione dell'Unione;

55.  ricorda che il Mediatore europeo ha criticato l'EFSA per le modalità di valutazione dei potenziali conflitti di interessi e dei fenomeni delle «porte girevoli»; chiede alle altre agenzie di utilizzare procedure efficaci per rilevare e prevenire qualsiasi situazione di conflitto di interessi; ritiene che sia necessario precisare il periodo «di riflessione» di chi ha ricoperto la carica di direttore di un'agenzia o ha esercitato importanti responsabilità al suo interno;

56.  chiede quindi alle agenzie di fornire alle proprie commissioni competenti e alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento una panoramica dettagliata delle procedure, dei criteri e dei meccanismi di verifica applicati, al fine di evitare il fenomeno delle «porte girevoli» e qualsiasi situazione di conflitto di interessi; esorta le agenzie a chiarire tale condivisione dei ruoli per evitare lacune di responsabilità in caso di conflitti d'interessi, sebbene questo ruolo sia garantito di concerto con le controparti nazionali;

57.  ribadisce inoltre la propria richiesta rivolta alla Commissione di fornire informazioni sull'esistenza e l'applicazione, in tutte le agenzie, di regolamenti e norme in materia di periodi di riflessione e in casi analoghi entro la fine del 2012;

58.  si compiace dell'intenzione della Corte dei conti di effettuare un'analisi approfondita in merito all'approccio alle politiche delle agenzie e alle pratiche concrete per la gestione delle situazioni di conflitto d'interessi, onde evitare conflitti d'interessi e tenere conto della definizione di «conflitto d'interessi» formulata dall'OCSE e delle norme a essa pertinenti;

59.  ricorda che nella suddetta risoluzione del 15 settembre 2011 sugli sforzi dell'Unione europea per lottare contro la corruzione, il Parlamento ha chiesto, tra l'altro, alla Commissione e alle agenzie dell'Unione di garantire maggiore trasparenza mediante l'elaborazione di codici di condotta o il miglioramento dei codici già esistenti, prevedendo disposizioni chiare almeno in materia di conflitto d'interessi;

60.  ricorda che i conflitti d'interessi sono fonte di corruzione, frode, malagestione delle risorse umane e finanziarie nonché di favoritismi e hanno ripercussioni negative sull'imparzialità delle decisioni e la qualità del lavoro, compromettendo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell'Unione, comprese le agenzie;

Assunzione dei direttori delle agenzie

61.  invita il gruppo di lavoro interistituzionale ad affrontare le modalità di nomina dei direttori delle agenzie, al fine di giungere a una procedura di assunzione aperta, trasparente e affidabile; al riguardo invita il gruppo di lavoro interistituzionale a garantire che la sua dichiarazione comune precisi che i candidati selezionati per il posto di direttore di agenzia sostengano un colloquio pubblico dinanzi alle commissioni del Parlamento;

62.  constata che per l'ESMA, l'ABE e l'EIOPA (agenzie istituite nel 2010 e diventate operative nel 2011) il direttore esecutivo è nominato dal Consiglio delle autorità di vigilanza, ma solo previa conferma del Parlamento, nel ruolo di autorità di discarico; sottolinea che questa procedura dovrebbe costituire la regola per la nomina di tutti i direttori esecutivi delle agenzie;

Prevenzione delle frodi

63.  invita le agenzie a mostrarsi più attive nell'identificazione e nella prevenzione delle frodi, comunicando adeguatamente e periodicamente in merito a queste attività; sottolinea che il ruolo dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) rispetto alle agenzie dovrebbe essere formalizzato, potenziato e reso più visibile;

Sistema di allarme

64.  ritiene che, qualora la Commissione sia seriamente preoccupata del fatto che un'agenzia sia sul punto di prendere decisioni o di impegnarsi in attività non conformi al suo mandato, che potrebbero violare il diritto dell'Unione o essere manifestamente contrarie a un obiettivo politico della stessa, essa è tenuta a informarne immediatamente il Parlamento e il Consiglio per consentire loro di intraprendere le azioni adeguate;

IV.  PROBLEMI COMUNI IN MATERIA DI RISORSE UMANE

Procedure di assunzione

65.  esorta le agenzie ad adottare le misure necessarie a migliorare la legalità, la trasparenza e l'obiettività delle loro procedure di assunzione; constata infatti ancora una volta la presenza di carenze, in diverse agenzie, nelle procedure di selezione del personale che pregiudicano la trasparenza di tali procedure e/o violano il principio della parità di trattamento nell'applicazione dei criteri di ammissibilità; riconosce, in particolare, che la Corte dei conti ha segnalato in più occasioni le seguenti carenze:

   assenza di elementi che comprovino che i criteri di selezione e i punteggi che i candidati devono ottenere per essere convocati a sostenere le prove scritte/i colloqui sono stati definiti prima dell'inizio della procedura di valutazione,
   insufficiente documentazione delle procedure di assunzione,
   disparità di trattamento nelle procedure di assunzione per i candidati interni/esterni,
   concorrenza limitata;
  

ritiene che queste carenze riducano la capacità delle agenzie di rispondere alle eventuali accuse di decisioni arbitrarie in merito all'assunzione del personale e di prendere le decisioni adeguate per risolvere la situazione;

66.  accoglie favorevolmente l'iniziativa del CEDEFOP di elaborare nel 2010 uno strumento on line per le assunzioni, RECON - Recruitment Online, che aiuterà il Centro ad accelerare i tempi e a migliorare l'efficacia e la trasparenza del processo di assunzione; invita tutte le agenzie a seguire questa procedura;

67.  ritiene che ogni anno alcuni dipendenti, compresi i direttori, passino da un'agenzia all'altra; invita la Commissione a fornire al Parlamento una tabella dei membri del personale, in particolare dei direttori e di coloro che ricoprono incarichi dirigenziali, che sono passati da un'agenzia all'altra o che hanno cambiato istituzione, almeno dal 2008;

68.  invita la Commissione a trasmettere al Parlamento una tabella dettaglia dei criteri applicati per garantire l'indipendenza, l'imparzialità e la qualifica adeguata del personale assunto, compresi i criteri intesi a porre fine ai conflitti d'interesse o a evitarli, e ad applicare sanzioni dissuasive per qualsiasi irregolarità rilevata;

69.  si rammarica del fatto che alcune agenzie presentavano ancora un'elevata percentuale di posti vacanti nel 2010; invita tali agenzie ad adottare tutte le misure necessarie per evitare il ripetersi di questa situazione;

Mansioni delicate assegnate a personale interinale

70.  invita ancora una volta le agenzie a garantire che le attività sensibili non siano affidate a personale interinale; deplora che in alcuni casi le agenzie abbiano assunto personale interinale per espletare compiti sensibili o accedere a informazioni sensibili; sottolinea i rischi di possibili violazioni della sicurezza legate all'accesso a informazioni sensibili da parte del personale interinale o al fatto che quest'ultimo ignora le procedure da seguire o i conflitti d'interesse;

Orario di lavoro flessibile – congedo

71.  chiede a tutte le agenzie di comunicare all'autorità competente per il discarico il numero di giorni di congedo concessi nel 2010 per ogni grado nel quadro dell'orario di lavoro flessibile e le modalità di compensazione delle ore di lavoro straordinario;

V.  PROBLEMI RELATIVI AL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

72.  incoraggia le agenzie a migliorare ulteriormente il loro sistema di controllo interno allo scopo di coadiuvare la dichiarazione annuale di affidabilità del loro direttore; sottolinea inoltre l'importanza per l'Agenzia di istituire una funzione di gestione dei rischi al fine di rilevare i rischi e mettere a punto piani di attenuazione degli stessi;

Servizio di audit interno (IAS)

73.  osserva che, a norma della legislazione in vigore, le agenzie non sono di per sé obbligate a mettere a disposizione della commissione per il controllo dei bilanci le relazioni del servizio di audit interno; ravvisa una lacuna nella legislazione e ritiene che le relazioni del revisore interno dovrebbero essere messe a disposizione dei membri della commissione per il controllo dei bilanci, prevedendo eventualmente un accesso limitato a esse; esorta i colegislatori a modificare il regolamento finanziario nel corso delle attuali negoziazioni affinché il revisore interno sia obbligato a trasmettere le proprie relazioni all'autorità di discarico attraverso la segreteria della commissione per il controllo dei bilanci;

74.  ritiene fondamentale il ruolo del servizio di audit interno quale revisore interno delle agenzie decentrate; rileva, in particolare, che il servizio di audit interno esprime pareri indipendenti sulla qualità dei sistemi di gestione e di controllo e formula raccomandazioni volte a migliorare le condizioni di esecuzione delle operazioni e a promuovere una sana gestione finanziaria delle agenzie;

75.  chiede quindi ai consigli di amministrazione delle agenzie di tenere debitamente conto delle raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno, nell'ottica di colmare rapidamente le lacune individuate e di giustificare all'autorità di discarico il rifiuto di alcune raccomandazioni del servizio di audit interno e i ritardi nell'applicazione delle stesse;

VI.  PROBLEMI RELATIVI AL SISTEMA DI CONTROLLO ESTERNO

Controlli della Corte dei conti sulle agenzie

76.  osserva che il servizio di audit interno e la Corte dei conti formulano raccomandazioni rivolte alle agenzie per colmare le lacune rilevate; accoglie con favore gli sforzi profusi da entrambi gli organismi di audit per fornire alle agenzie consigli utili che consentano loro di porre rimedio a tali lacune; invita con forza le agenzie a tenere debitamente conto delle raccomandazioni e ad adottare le misure necessarie per ovviare alle lacune; chiede al servizio di audit interno di informare l'autorità di bilancio in merito alle lacune segnalate nelle relazioni dei direttori delle agenzie conformemente all'articolo 72, paragrafo 5, del regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 e di pubblicare apertamente le raccomandazioni rivolte alle agenzie al fine di assicurare l'interesse pubblico e quindi l'efficacia dei loro compiti di audit;

77.  osserva che nel 2010 la Corte dei conti ha redatto 32 documenti pubblici sulle agenzie, tutti pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e disponibili sia sul sito web della Corte dei conti sia su quello della commissione per il controllo dei bilanci; incoraggia dunque la Corte dei conti a continuare a esercitare le proprie funzioni di verifica nei confronti delle agenzie in modo approfondito e imparziale e a comunicare le proprie constatazioni e raccomandazioni attraverso le relazioni annuali o speciali pubbliche per consentire all'autorità di bilancio di esercitare la propria funzione di discarico senza riserve e garantire che i cittadini europei siano informati;

78.  rileva che la Corte dei conti include le procedure di appalto nell'audit annuale delle agenzie; sostiene la Corte dei conti nel suo ruolo di revisore esterno, nell'ottica di assicurare che essa si adoperi al massimo per ottenere informazioni quanto più possibile complete sulle procedure di appalto al fine di garantire che le fasi di elaborazione, pubblicazione, valutazione e gestione degli appalti rispettino appieno il principio di massima e libera concorrenza nonché il principio di economicità e che la Corte dei conti possa verificare la rotazione reale delle società che lavorano per le agenzie, al fine di garantire che tale rotazione sia legata a cambiamenti della ragione sociale dell'appaltatore;

79.  chiede alla Corte dei conti di costituire, man mano che durante il processo di audit vengono raccolte le informazioni pertinenti, una banca dati pubblica che comprenda tra l'altro, in un formato facilmente accessibile (ad esempio, file Excel e/o CSV), le seguenti informazioni:

   gli impegni di bilancio assunti negli ultimi tre mesi dell'anno;
   gli stanziamenti riportati in relazione al bilancio delle agenzie;
   le discrepanze tra le stime (ex-ante) e gli stanziamenti effettivamente riportati (ex-post) delle agenzie;
   la giacenza di cassa media mensile;
   gli stanziamenti annullati in relazione alla giacenza di cassa media nel corso dell'anno;
   gli interessi relativi alla giacenza di cassa media delle agenzie;
   la giacenza di cassa media in relazione alle spese medie giornaliere;
   gli utenti unici dei siti web delle agenzie e le pubblicazioni o i comunicati stampa delle agenzie relativi alle risorse stanziate per le pubbliche relazioni;
  

esorta pertanto le agenzie a fornire tempestivamente alla Corte dei conti le informazioni e le stime necessarie;

80.  chiede alla Corte dei conti di elaborare una procedura di classificazione delle agenzie trasparente e liberamente accessibile utilizzando importanti indicatori in materia di buona gestione finanziaria e di bilancio, costi di governance ridotti e buona efficacia operativa, e di fornire i dati di riferimento in un formato di facile accesso (ad esempio, file Excel e/o CSV);

Relazioni sui conti annuali della Corte dei conti

81.  ricorda che nelle precedenti procedure di discarico delle agenzie, l'autorità di discarico chiedeva alla Corte dei conti di fornire ulteriori informazioni in merito:

   all'efficacia dei sistemi di controllo interno di ciascuna agenzia,
   ai potenziali conflitti d'interesse in seno alle agenzie,
   a una valutazione della relazione annuale di attività di ciascuna agenzia,
   al rendimento delle agenzie;

82.  plaude al fatto che la Corte dei conti abbia incluso in allegato alla sua valutazione delle relazioni annuali di attività delle agenzie una tabella specifica in cui vengono confrontate le operazioni del 2009 e del 2010, fornendo così al pubblico informazioni su tali attività;

83.  ricorda che la Corte dei conti agisce in veste di organo di controllo esterno indipendente nell'ottica di garantire il diritto dei cittadini europei di conoscere le modalità di utilizzo del proprio denaro e di gestione delle agenzie; ricorda, in questo contesto, che le agenzie sono al servizio dell'interesse pubblico e dovrebbero rendere conto ai cittadini, di cui devono servire gli interessi; invita la Corte dei conti a fornire all'autorità di discarico informazioni quanto più dettagliate possibile sul seguito dato agli audit precedenti e sulle irregolarità che non sono state giudicate sufficientemente importanti da essere menzionate, al fine di assistere l'autorità di discarico nel suo ruolo di controllo delle agenzie;

Due relazioni speciali della Corte dei conti: una prevista ma non effettuata, la seconda attesa per il 2012

84.  è preoccupato per il fatto che, nonostante i dati della Corte dei conti riportati nel programma di lavoro annuale per il 2011 e le ripetute richieste del Parlamento, la relazione speciale sull'analisi comparativa dei costi delle agenzie non è stata presentata; riconosce gli sforzi della Corte dei conti volti a fornire al Parlamento informazioni per quanto concerne l'analisi comparativa dei costi delle agenzie; è tuttavia sorpreso che il 15 febbraio 2012 il Presidente della Corte dei conti abbia inviato al Presidente del Parlamento una lettera accompagnata da un allegato, affermando in sostanza che tale allegato non costituisce la relazione speciale sulla comparazione dei costi delle agenzie, non ha carattere pubblico ma può essere utilizzato per il discarico 2011, benché i dati in esso contenuti riguardino il periodo 2008-2010; deplora che la Corte dei conti non intenda pubblicare la relazione speciale sull'analisi comparativa dei costi delle agenzie, come indicato nella sua lettera all'autorità di discarico del 18 aprile 2012;

85.  rileva che la Corte dei conti pubblicherà una relazione speciale sulla gestione dei conflitti d'interesse nelle agenzie entro la fine di giugno 2012; esprime preoccupazione per il fatto che diverse agenzie sono state ripetutamente interessate da casi di conflitti d'interesse; accoglie con favore questa decisione ed esorta la Corte dei conti a intensificare i suoi sforzi per pubblicare la relazione speciale entro i termini stabiliti;

Esternalizzazione dei controlli della Corte dei conti sulle agenzie

86.  ritiene che, se i revisori del settore privato devono essere associati al controllo esterno dei conti delle agenzie, la selezione e la nomina di revisori privati debbano essere effettuate nel rispetto delle norme vigenti, incluse quelle in materia di trasparenza degli appalti pubblici, e che debbano essere messi in atto meccanismi di controllo adeguati per garantire che le attività relative alla legalità e alla regolarità delle entrate e delle spese nonché all'affidabilità dei conti delle agenzie siano effettuate conformemente alle norme previste; ritiene inoltre che alcuni aspetti degli audit esterni, soprattutto le conclusioni degli audit comunicate, debbano continuare a competere pienamente alla Corte dei conti, la quale dovrà gestire tutte le procedure amministrative e di appalto necessarie nonché finanziarle a titolo del proprio bilancio, senza richiedere risorse supplementari, poiché tali compiti sono di competenza della Corte dei conti; osserva inoltre che la crisi attuale non consente di stanziare risorse supplementari destinate all'esecuzione di compiti che competono a un'istituzione dell'Unione, in questo caso la Corte dei conti;

87.  esorta la Corte dei conti a evitare qualsiasi conflitto d'interesse nell'aggiudicare un appalto per l'audit indipendente delle agenzie;

88.  ritiene inoltre che, se si ricorre all'esternalizzazione, la relazione dei revisori indipendenti debba essere resa pubblica immediatamente sia dai revisori indipendenti sia dalla Corte dei conti; chiede, a tal fine, alla Corte dei conti di astenersi dall'imporre clausole di riservatezza nel contratto sottoscritto con un eventuale appaltatore indipendente per quanto concerne la pubblicazione delle relazioni nella forma in cui sono redatte da detto appaltatore indipendente; chiede nel contempo che la Corte dei conti si assuma la responsabilità degli audit indipendenti e agisca di conseguenza;

VII.  GOVERNANCE DELLE AGENZIE

Consiglio di amministrazione

89.  ritiene che le notevoli dimensioni dei consigli di amministrazione di talune agenzie, come pure la natura e l'elevato avvicendamento dei loro membri, possano pregiudicare l'efficacia del processo decisionale; invita pertanto il gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie a occuparsi della questione e a condurre altresì un riesame della natura dello status dei loro membri, della portata delle loro competenze e delle questioni relative ai conflitti d'interesse; propone inoltre di prendere in considerazione la possibilità di accorpare i consigli di amministrazione delle agenzie che lavorano in ambiti correlati, allo scopo di ridurre le spese per le riunioni;

90.  prende atto della responsabilità dei consigli di amministrazione in termini di gestione e supervisione delle agenzie; ritiene che alcune decisioni dei consigli di amministrazione, ad esempio la decisione di respingere una o più raccomandazioni del revisore interno senza valide ragioni, possano ripercuotersi negativamente sulla gestione dell'agenzia; chiede che sia riconsiderata la posizione della Commissione in seno ai consigli di amministrazione delle agenzie nell'ottica di accordarle il diritto di voto e di costituire una «minoranza di blocco» in merito alle decisioni relative alla gestione di bilancio, finanziaria e amministrativa; invita inoltre la Commissione a comunicare all'autorità di discarico le decisioni dei consigli di amministrazione che contrastino con il principio della sana gestione finanziaria e di bilancio delle agenzie o con il regolamento finanziario;

91.  plaude al fatto che, su suggerimento della Corte dei conti, sono state avviate azioni concernenti l'introduzione di una verifica e un controllo più approfonditi degli storni di stanziamenti, e si attende altresì che, in futuro, i bilanci delle agenzie continuino a essere sottoposti a un attento esame; riconosce che i problemi legati all'iscrizione in bilancio in base alle attività siano dovuti alle difficoltà pratiche nella separazione delle spese per il personale, delle spese amministrative e delle spese operative laddove i settori di attività coprono misure d'informazione, consulenza e rafforzamento della fiducia;

92.  chiede alle agenzie che l'organico, compresi gli agenti contrattuali, sia indicato con maggiore trasparenza nelle relazioni di attività; resta in attesa dell'accordo del gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie, poiché fornirà un contributo significativo all'elaborazione del bilancio e al funzionamento delle agenzie;

93.  osserva con preoccupazione che nel 2010 il costo del consiglio di amministrazione per riunione e per membro era compreso in media tra 1 017 EUR e 6 175 EUR nel caso di otto agenzie, ossia CEPOL, ECHA, EFSA, OEDT, EMSA, ETF, FRA e FRONTEX; ritiene che questi costi siano eccessivi e debbano essere ridotti drasticamente;

Assistenza amministrativa

94.  invita inoltre le agenzie a prevedere le seguenti opzioni, qualora prendano in considerazione la possibilità di un'assistenza amministrativa per operare nel modo più efficiente possibile:

   la fusione delle agenzie più piccole al fine di realizzare economie e/o evitare la sovrapposizione di obiettivi e di evitare spese supplementari per il bilancio dell'Unione,
   la condivisione dei servizi tra le agenzie, per prossimità geografica o ambiti comuni; elogia al riguardo l'iniziativa di EMSA-CFCA di condividere la funzione di audit interno; ritiene tuttavia che si tratti solo di una prima iniziativa che potrebbe essere seguita dalla ristrutturazione e dalla fusione delle agenzie;

95.  invita la Commissione e/o la Corte dei conti a effettuare una valutazione di tutte le agenzie per rilevare e analizzare:

   le potenziali sinergie e i casi di attività superflue o sovrapposte delle agenzie,
   i casi in cui l'ubicazione della sede comporti spese generali inutilmente elevate,
  

nonché a elaborare un'analisi completa dei costi, dei benefici e delle ripercussioni, valutando la fusione o la chiusura di talune agenzie qualora il loro valore aggiunto o la loro efficacia non siano sufficienti, e a informare il Parlamento in merito alla questione in tempo utile per il discarico 2011;

96.  esorta la Commissione e il Consiglio a tenere conto delle necessità reali di ciascuna agenzia e dell'esigenza di economizzare il denaro dei contribuenti dell'Unione in questo periodo di crisi finanziaria ed economica, senza tenere conto del fatto che alcuni Stati membri hanno interesse ad avere un'agenzia nel proprio paese per motivi diversi dall'interesse generale dell'Unione;

Procedura disciplinare

97.  ricorda ancora una volta che il Parlamento, fin dalla sua risoluzione sul discarico del 2006, ha invitato le agenzie a prendere in considerazione l'istituzione di un consiglio disciplinare comune alle agenzie, chiamato ad applicare in modo imparziale sanzioni disciplinari che arrivano fino all'esclusione; osserva che l'avanzamento di questo progetto continua a presentare alcune difficoltà; invita l'agenzia incaricata di coordinare la rete delle agenzie a creare una rete di membri del personale che abbiano il grado necessario per essere membri imparziali di detto consiglio;

VIII.  RIFLESSIONE SULLE AGENZIE: UNA STRATEGIA COMUNE

98.  si compiace dell'attuale operato del gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie, finalizzato a riesaminare il ruolo e il collocamento delle agenzie decentrate nel contesto istituzionale dell'Unione, nonché l'istituzione, la struttura e il funzionamento di tali agenzie, unitamente agli aspetti legati al finanziamento, al bilancio, alla sorveglianza e alla gestione; chiede al gruppo di lavoro di giungere a un progetto di proposta relativa a un accordo comune tra Parlamento, Consiglio e Commissione per quanto concerne le agenzie;

99.  invita la Commissione a definire opzioni relative al modo di organizzare e mettere in atto una gestione professionale della giacenza di cassa delle agenzie;

100.  chiede al gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie di individuare gli ambiti in cui si verificano duplicazioni e sovrapposizioni tra le agenzie esistenti e di considerare la possibilità di accorpare alcune di esse;

101.  ritiene che le agenzie potrebbero beneficiare di una condivisione dei servizi amministrativi, in modo analogo a quanto avviene nella cooperazione tra il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo; esorta il gruppo di lavoro interistituzionale a prendere in considerazione il problema della dispersione geografica delle agenzie, che contribuisce ad aumentarne in modo significativo i costi e ne ostacola la collaborazione; ritiene che il raggruppamento delle agenzie in un ridotto numero di sedi consentirebbe la condivisione delle spese generali e dei costi di gestione, in particolare per quanto concerne le tecnologie dell'informazione, il personale e l'amministrazione finanziaria;

102.  ritiene, in conclusione, che specialmente in questo periodo di crisi il reale valore aggiunto delle agenzie debba essere analizzato seriamente e in modo tempestivo, al fine di evitare qualsiasi spesa che non sia obbligatoria e assolutamente necessaria e di rispondere adeguatamente alle strette esigenze dell'Unione e dei suoi cittadini, nonché alle preoccupazioni e alle attese di questi ultimi relativamente alla fiducia nelle istituzioni; sottolinea che l'Unione e i suoi Stati membri non possono chiedere ai cittadini dell'Unione di risparmiare senza fare altrettanto; chiede equità per quanto concerne le grandi economie richieste agli organismi dell'Unione, comprese le agenzie, e nel richiedere tali economie ai cittadini, i quali contribuiscono al bilancio dell'Unione;

o
o   o

103.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alle agenzie soggette alla presente procedura di discarico, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti.

(1) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 269.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(4) GU C 368 del 16.12.2011.
(5) Testi approvati, P7_TA(2011)0388.
(6) GU C 161 E del 31.5.2011, pag. 62.


Discarico 2010: Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (C7-0280/2011 – 2011/2219(DEC))
P7_TA(2012)0165A7-0125/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte del Centro(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 2965/94 del Consiglio, del 28 novembre 1994, relativo all'istituzione di un Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea(3), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0125/2012),

1.  concede il discarico al direttore del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esecuzione del bilancio del Centro per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione, che ne costituisce parte integrante, al direttore del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (C7-0280/2011 – 2011/2219(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte del Centro(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 2965/94 del Consiglio, del 28 novembre 1994, relativo all'istituzione di un Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea(7), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0125/2012),

1.  approva la chiusura dei conti del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (C7-0280/2011 – 2011/2219(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte del Centro(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 2965/94 del Consiglio, del 28 novembre 1994, relativo all'istituzione di un Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea(11), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0125/2012),

A.   considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea (il «Centro») relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

B.   considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento europeo ha concesso il discarico al direttore del Centro per quanto riguarda l'esecuzione del bilancio del Centro per l'esercizio 2009(13) e che, nella sua risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, ha fra l'altro invitato il Centro a:

   sviluppare ulteriormente la valutazione della sua efficienza, migliorando i collegamenti tra le azioni strategiche e le azioni previste nel programma di lavoro annuale e riesaminando gli indicatori per il monitoraggio dell'efficienza al fine di soddisfare i criteri SMART;
   adottare misure più efficaci per porre rimedio al costante aumento dell'eccedenza che, nel 2009, ammontava a 24 000 000 EUR, mentre nel 2008 era pari a 26 700 000 EUR, nel 2006 a 16 900 000 EUR, nel 2005 a 10 500 000 EUR e nel 2004 a 3 500 000 EUR;
   comunicare all'autorità competente per il discarico le misure messe in atto per rendere effettivamente operativo il sistema contabile ABAC;

C.  considerando che il bilancio definitivo del Centro per il 2010 è stato di 55 928 077 EUR rispetto ai 62 630 000 EUR del 2009, il che rappresenta una riduzione dell'11,98%;

D.  considerando che il volume delle traduzioni nel 2010 è stato il più elevato sin dalla creazione del Centro e ha segnato un aumento del 20,1% del numero di pagine tradotte rispetto al 2009;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  evince dalla relazione annuale di attività e dai conti annuali relativi all'esercizio 2010 del Centro che il bilancio iniziale di quest'ultimo per il 2010, pari a 48 100 000 EUR, è stato oggetto di due bilanci rettificativi; riconosce, in particolare, che i due bilanci rettificativi si prefiggevano il duplice obiettivo di:

   includere l'eccedenza di bilancio degli anni precedenti, pari a 24 000 000 EUR, al fine di pagare i contributi pensionistici dei datori di lavoro alla Commissione per il periodo 1998-2009, ossia un importo totale di 18 400 000 EUR, e di rimborsare alla principale agenzia che usufruisce dei servizi del Centro, l'Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno, il risultato economico per il 2009, ossia l'importo di 6 121 255 EUR;
   pareggiare il bilancio con la somma di 8 000 000 EUR, a seguito di un considerevole aumento delle previsioni dei clienti;

2.  riconosce, sulla base della relazione annuale di attività, che, dato l'aumento del numero totale di pagine tradotte nel 2010, le entrate del Centro nell'anno in questione hanno raggiunto la cifra di 51 200 000 EUR, registrando un aumento del 13,71% rispetto al 2009; evince altresì dalla relazione annuale di attività che il tasso di esecuzione delle spese iscritte nel bilancio del Centro è aumentato sino a raggiungere 43 040 000 EUR, pari all'86,79% degli stanziamenti, il che rappresenta un aumento del 18,27% rispetto al 2009;

3.   ricorda che, ai sensi dell'articolo 10 del regolamento (CE) n. 2965/94 che istituisce il Centro, le entrate e le spese del bilancio del Centro devono essere in pareggio; prende atto che nell'esercizio 2010 l'eccedenza di bilancio del Centro accumulata nel 2009 ammontava a 24 000 000 EUR; osserva, tuttavia, che il Centro è riuscito a ridurre tale eccedenza portandola a 9 200 000 EUR, principalmente trasferendo fondi al regime pensionistico dell'Unione e rimborsando i suoi clienti; apprende inoltre dal Centro che nel 2011 il consiglio di amministrazione ha deciso di destinare la suddetta somma di 9 200 000 EUR alla creazione di una riserva per gli investimenti eccezionali (4 300 000 EUR) e di una riserva per la stabilizzazione dei prezzi (4 900 000 EUR);

4.  accoglie con favore la risoluzione dell'annosa controversia fra il Centro e la Commissione in merito alla questione del contributo del datore di lavoro al regime pensionistico dell'Unione;

5.  plaude alla sopracitata decisione del consiglio di amministrazione, adottata nel 2011, di creare una riserva di 4 300 000 EUR da destinare a investimenti in un programma e-CDT da realizzare tra il 2012 e il 2013 e una riserva di 4 900 000 EUR per la stabilizzazione dei prezzi, al fine di compensare il potenziale calo delle entrate dovuto alla riduzione prevista delle domande di traduzione dei clienti;

6.  si compiace del fatto che, in seguito alla richiesta dell'autorità di discarico, i conti annuali definitivi del Centro per l'esercizio 2010 siano stati pubblicati sul sito web del Centro;

Procedure di aggiudicazione degli appalti

7.  esorta il Centro a garantire la conformità all'articolo 60 del suo regolamento finanziario adottando decisioni di finanziamento per le spese operative; chiede, in particolare, al Centro di prevedere controlli più rigorosi nel processo di pianificazione degli appalti;

8.  prende atto dalla relazione annuale di attività che il Centro ha avviato due nuove procedure di appalto per la fornitura di servizi di traduzione e revisione nei settori ferroviario e marittimo;

9.  osserva altresì che in totale sono stati conclusi 47 contratti quadro;

Risorse umane

10.  riconosce che, dato che otto membri del personale con un numero più elevato di punti non sono stati promossi mentre altri membri appartenenti allo stesso grado hanno avuto la promozione, non è stato rispettato l'articolo 45 dello statuto dei funzionari, poiché sono stati incorporati elementi discrezionali aggiuntivi nella decisione finale di conferire la promozione; prende atto delle dichiarazioni del Centro secondo le quali il servizio di audit interno (IAS) ha riconosciuto che le decisioni concernenti la carriera e la promozione dei funzionari e degli agenti temporanei adottate il 7 febbraio 2008 dal consiglio di amministrazione erano soggette a interpretazione e che in seguito alla valutazione finale effettuata nel settembre 2010 dall'IAS sull'applicazione della promozione del personale, il Centro ha adattato la propria interpretazione a quella dell'IAS e i criteri supplementari che venivano usati precedentemente per la promozione sono stati abbandonati;

11.  evince altresì dalla relazione annuale di attività che nel 2010 il Centro ha svolto 22 procedure di selezione per agenti temporanei e contrattuali e organizzato due concorsi per posti permanenti;

12.  rileva che il Centro ha creato un servizio di orientamento professionale per identificare le possibilità del personale e per consentire la mobilità e l'orientamento professionale;

Risultati

13.  plaude all'aumento, in termini di volume di traduzioni, dei servizi prestati dal Centro agli organismi dell'Unione rispetto al 2009 e segnatamente all'aumento del 20,1% del numero di documenti tradotti, sebbene il bilancio del Centro sia stato ridotto dell'11,98% rispetto all'esercizio precedente;

14.  constata dalla relazione annuale di attività del Centro che nel 2010 sono stati conclusi contratti con sei nuovi clienti, ossia le imprese comuni ARTEMIS, ENIAC, IMI e FCH, l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo e l'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia, e che sono stati presi i primi contatti con l'Autorità bancaria europea, l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati e l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali;

15.  prende atto dalla relazione annuale di attività del Centro che, durante l'esercizio 2010, circa il 55% del volume totale di pagine tradotte è stato esternalizzato; evince altresì dalla medesima relazione che il Centro ha preso provvedimenti per consolidare la gestione del flusso di lavoro della traduzione nel 2010 tramite l'accorpamento della sezione Gestione della domanda con la sezione Gestione delle risorse freelance; riconosce in particolare che è stato completato uno studio esterno sulla convalida del rapporto tra i lavori di traduzione effettuati internamente e quelli esternalizzati e che il modello di calcolo utilizzato dal Centro è stato convalidato;

16.  apprezza gli sforzi del Centro finalizzati a migliorare la qualità della traduzione; sottolinea il fatto che sono stati completati 17 progetti di terminologia entro la fine del 2010, il che ha consentito di migliorare la base di dati terminologica; sostiene il Centro nell'organizzazione di formazioni per i suoi traduttori, che contribuiscono ad aumentare la loro produttività;

17.  invita il Centro ad analizzare il flusso di dati e gli strumenti attuali utilizzati per la pianificazione di bilancio e a introdurre controlli; osserva, a tale proposito, che la pianificazione di bilancio del Centro si basa su tabelle Excel e su controlli manuali o automatici dei dati che potrebbero comportare errori di calcolo e una pianificazione errata delle spese e, in ultima analisi, incidere negativamente sulla fissazione dei prezzi del Centro;

18.  incoraggia il Centro ad applicare requisiti minimi di previsione delle informazioni e a rafforzare la cooperazione e lo scambio di opinioni in tale ambito con alcuni clienti scelti, al fine di evitare una sovrastima delle spese e dei prezzi;

Audit interno

19.  osserva che 12 raccomandazioni «molto importanti» del servizio di audit interno erano ancora pendenti al 31 dicembre 2010; esprime preoccupazione per il ritardo nell'attuazione di sette delle suddette raccomandazioni; riconosce, in particolare, che i ritardi hanno interessato le seguenti questioni importanti:

   la qualità delle previsioni dei clienti;
   la divulgazione dell'esercizio 2008;
   la valutazione del sistema di controllo interno;
  

invita pertanto il Centro a fornire spiegazioni all'autorità di bilancio in merito ai suddetti ritardi e a porvi rimedio;

20.  osserva che, tra le 12 raccomandazioni «molto importanti» del servizio di audit interno, il Centro ha respinto quella relativa all'informativa finanziaria; invita il Centro a comunicare all'autorità competente per il discarico le ragioni di tale decisione;

21.  osserva che il servizio di audit interno ha svolto un audit sulla redazione del bilancio delle spese, ha finalizzato un audit di verifica sulla gestione delle risorse umane e sull'attuazione delle norme di controllo interno e ha effettuato una valutazione dei rischi informatici;

22.  constata dalla relazione annuale di attivitàdel Centro che, secondo la relazione finale dell'audit di verifica del servizio di audit interno, delle 41 raccomandazioni presentate, 29 sono ancora in corso di attuazione, 10 sono state attuate e due parzialmente accettate o rifiutate;

23.  riconosce che la struttura di audit interno ha effettuato attività ufficiali di consultazione sulle seguenti aree:

o
o   o

   consulenza sull'ottimizzazione della struttura organizzativa e relativa riduzione dei costi;
   coordinamento dell'esercizio di valutazione dei rischi informatici;
   facilitazione e consulenza a favore dell'esercizio annuale di gestione del rischio del Centro;
   sostegno e guida per l'attività di audit della qualità;

24.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico, quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

25.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(14).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Centro di traduzione degli organi dell'Unione europea

2006

2007

2008

2009

Efficienza

n.a.

- Gli obiettivi e gli indicatori di rendimento spesso non sono misurabili

- Osserva che nel 2007 il Centro ha rimborsato 9 300 000 EUR ai suoi clienti

- Miglioramenti informatici (FLOSYSWEB)

- Osserva che il Centro nel 2008 ha rimborsato 11 450 000 EUR ai clienti

- Invita il Centro a sviluppare ulteriormente la valutazione della sua efficienza, migliorando i collegamenti tra le azioni strategiche e le azioni previste nel programma di lavoro e riesaminando gli indicatori per il monitoraggio delle prestazioni al fine di soddisfare i criteri SMART

Gestione finanziaria e di bilancio

n.a.

- La pianificazione dovrebbe basarsi su un legame chiaro e coerente tra gli obiettivi fissati e l'esecuzione delle risorse di bilancio necessarie per il loro raggiungimento

- Invita il Centro ad adottare misure più efficaci per porre rimedio al costante aumento della sua eccedenza→ 2008: 26.700.000 EUR; 2006: 10.500.000 EUR

- Invita la Commissione ad esaminare l'importo delle giacenze di cassa dell'Agenzia: 48 405 006 EUR

- Invita il Centro ad offrire in futuro ai clienti servizi che coprano i costi sostenuti

- Esorta il Centro ad applicare sistematicamente l'articolo 8, paragrafo 2, del regolamento finanziario che stabilisce che «gli stanziamenti d'impegno coprono il costo totale degli impegni giuridici sottoscritti durante l'esercizio in corso»

- Invita il Centro ad adottare misure più efficaci per porre rimedio al costante aumento della sua eccedenza che è legata principalmente alla scarsa precisione delle previsioni relative alle richieste di traduzione provenienti dai suoi clienti

Risorse umane

- Carenze nelle procedure di assunzione: mancanza di prove scritte sulle norme applicate per la valutazione del fascicolo dei candidati

- La controversia tra il Centro e la Commissione riguardo alla quota contributiva del datore di lavoro per le pensioni del personale non è stata risolta

n.a.

- Il Centro dovrebbe organizzare in modo più realistico ed efficiente le proprie procedure di assunzione, per rispettare le scadenze e prevedere tutte le esigenze che un aumento del personale comporta (in termini quantitativi e qualitativi);

- La controversia tra il Centro e la Commissione riguardo alla quota contributiva del datore di lavoro per le pensioni del personale non è stata risolta

- Invita il Centro a inserire le informazioni sulle funzioni sensibili nella descrizione delle mansioni e a garantire che tutti i controlli per la riduzione dei rischi messi in atto siano identificati;

-Esorta il Centro ad aggiornare le modalità di esecuzione della formazione e a definire nuove tempistiche a tale riguardo;

Audit interno

n.a.

n.a.

n.a.

- Invita il Centro a instaurare una procedura scritta completa che definisca i ruoli, la tempistica e i flussi di lavoro per l'emissione, la convalida e la contabilizzazione degli ordini di riscossione relativi alle prestazioni fornite ai clienti.

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 117.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 314 del 7.12.1994, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 117.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 314 del 7.12.1994, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 117.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 314 del 7.12.1994, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 125.
(14) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop)
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2010 (C7-0274/2011 – 2011/2213(DEC))
P7_TA(2012)0166A7-0129/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte del Centro(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CEE) n. 337/75 del Consiglio, del 10 febbraio 1975, relativo all'istituzione di un centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale(3), in particolare l'articolo 12 bis,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0129/2012),

1.  concede il discarico al direttore del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esecuzione del bilancio del Centro per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2010 (C7-0274/2011 – 2011/2213(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte del Centro(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CEE) n. 337/75 del Consiglio, del 10 febbraio 1975, relativo all'istituzione di un centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale(7), in particolare l'articolo 12 bis,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0129/2012),

1.  approva la chiusura dei conti del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2010 (C7-0274/2011 – 2011/2213(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte del Centro(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CEE) n. 337/75 del Consiglio, del 10 febbraio 1975, relativo all'istituzione di un centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale(11), in particolare l'articolo 12 bis,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0129/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (di seguito il «Centro») relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore del Centro per l'esecuzione del bilancio del Centro per l'esercizio 2009(13) e che, nella sua risoluzione che correda la decisione di discarico, il Parlamento ha, tra l'altro:

   esortato il Centro a rispettare in maniera più rigorosa i principi di specializzazione e trasparenza del bilancio;
   preso atto del fatto che il Centro ha riportato stanziamenti (il 31% delle spese amministrative - Titolo II) e annullato stanziamenti di pagamento (il 24% del totale degli stanziamenti destinati alle attività di funzionamento);
   invitato il direttore del Centro a fornire informazioni specifiche sul contenuto delle 15 raccomandazioni ancora in sospeso il 31 dicembre 2008 e delle 14 nuove raccomandazioni ancora in sospeso il 31 dicembre 2009, formulate in entrambi i casi dal servizio di audit interno;
   invitato il Centro a informare l'autorità competente per il discarico dei passi compiuti in merito alla procedura per il disimpegno al fine di migliorare la trasparenza dell'inventario dei beni;

C.  considerando che il bilancio complessivo del Centro per l'esercizio 2010 ammontava a 18 300 000 EUR, il che rappresenta una diminuzione dell'1,6% rispetto all'esercizio 2009;

D.  considerando che il contributo dell'Unione al bilancio del Centro per l'esercizio 2010 è stato di 16 920 000 EUR, il che rappresenta un aumento del 2% rispetto al 2009;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  rileva dai conti annuali del Centro per l'esercizio 2010 che, a metà dicembre 2010, è stato autorizzato un bilancio suppletivo e rettificativo di un importo di 810 000 EUR per finanziare studi richiesti dalla DG Occupazione sulla previsione dei fabbisogni in termini di competenze;

2.  prende atto del parere del consiglio di amministrazione del Centro sui conti annuali definitivi per il 2010, secondo il quale il bilancio finanziato dal contributo dell'Unione nel 2010 sarebbe stato eseguito al 99%;

3.  rileva inoltre dai conti annuali del Centro che le spese di rappresentanza e le spese per riunioni sono aumentate rispettivamente del 233% e del 37% rispetto al 2009; dichiara di aver ricevuto la motivazione relativa all'aumento di tali spese in una lettera del 23 febbraio 2012; rileva in particolare che l'aumento delle spese di rappresentanza è stato determinato dall'organizzazione di un ricevimento in occasione della partenza dell'ex direttore; invita il Centro a limitare le proprie spese di rappresentanza e riunione a quanto effettivamente necessario;

4.  osserva che il Centro percepisce contributi annuali da due paesi non appartenenti all'Unione europea che beneficiano dei suoi lavori; rileva che il contributo della Norvegia e dell'Islanda al bilancio del Centro per l'esercizio 2010 ammontava a 421 308 EUR; ricorda che questi fondi sono gestiti come entrate aventi destinazione specifica e devono pertanto essere impegnati a titolo di determinati progetti; osserva che nel 2010 il Centro non ha raggiunto l'obiettivo per quanto riguarda l'utilizzo di questi fondi; sottolinea che già con riferimento all'esercizio 2009 la Corte dei conti aveva formulato osservazioni sull'incompleto utilizzo di questi fondi da parte del Centro; dichiara di aver ricevuto una spiegazione in merito a tale situazione in una lettera del 23 febbraio 2012; si compiace, in proposito, del fatto che nel 2011 l'obiettivo è stato raggiunto e che è stato eseguito il 100% del bilancio previsto; prende atto di quanto dichiarato dal Centro, e cioè che l'obiettivo previsto per il 2010 non è stato raggiunto a causa del rinvio dei lavori di ristrutturazione degli edifici del Centro; rileva inoltre l'impegno del Centro a esaurire nel 2012 i contributi di Norvegia e Islanda per gli anni precedenti; invita il Centro a tenere informata l'autorità competente per il discarico circa l'utilizzo dei contributi in questione;

Stanziamenti riportati

5.  rileva dai conti annuali del Centro che esso ha riportato dal 2010 al 2011 794 700 EUR di stanziamenti del titolo I (personale) e del titolo 2 (spese amministrative); ricorda i riporti automatici di stanziamenti riguardano solo le spese connesse ai titoli I e II;

6.  rileva inoltre dai conti annuali del Centro che è stato effettuato un riporto non automatico per un importo di 55 910 EUR relativamente a spese iscritte al titolo II;

7.  osserva alcuni miglioramenti in quanto il Centro ha ridotto gli stanziamenti di pagamento annullati, passati dal 24% nel 2009 al 14% nel 2010; accoglie inoltre positivamente l'impegno del Centro a ridurre ulteriormente i propri riporti monitorando mediante modelli standardizzati l'esecuzione del bilancio (impegni, pagamenti) e le procedure di appalto;

8.  esorta tuttavia il Centro a compiere ulteriori sforzi per ridurre i riporti di stanziamenti al fine di rispettare maggiormente il principio dell'annualità di bilancio; ricorda al Centro che ciò può essere conseguito migliorando i suoi sistemi di programmazione e di monitoraggio e anticipando, all'interno dell'anno di calendario, l'avvio delle procedure di appalto;

Storni

9.  accoglie positivamente il fatto che il Centro abbia potuto assicurare all'autorità competente per il discarico che esso ha applicato efficacemente il principio della trasparenza, riferendo regolarmente al proprio consiglio di amministrazione in merito a tutti gli storni tra linee di bilancio nel corso dell'anno; osserva, in particolare, che al 20 settembre 2011 il Centro aveva effettuato cinque storni di stanziamenti d'impegno (per un importo massimo di 35 000 EUR) tra linee di bilancio, e che il consiglio di amministrazione è stato regolarmente informato di tali storni; invita tuttavia il Centro a ridurre per quanto possibile detti storni, tra l'altro per applicare il principio della specializzazione di bilancio;

Risorse umane

10.  prende atto del fatto che il direttore ha lasciato il Centro il 15 ottobre 2010, al termine del suo mandato, per assumere un nuovo incarico presso l'Istituto per la formazione professionale dei lavoratori in Italia;

11.  rileva dalla relazione annuale di attività 2010 del Centro che al 31 dicembre 2010 il Centro impiegava 96 persone, cinque in meno di quante previste dalla sua tabella dell'organico; osserva che al totale del personale sono stati aggiunti 24 agenti contrattuali e cinque esperti nazionali distaccati e che il rapporto tra personale operativo e personale amministrativo era di 90:35;

12.  prende atto di quanto dichiarato dal consiglio di amministrazione nel suo parere sui conti annuali definitivi 2010 del Centro, e cioè che le procedure di assunzione per i cinque posti scoperti erano in corso o erano state concluse con successo entro il 31 dicembre 2010;

13.  accoglie favorevolmente il fatto che nel 2010 il Centro abbia messo definitivamente a punto uno strumento online per le assunzioni (RECON), che gli permetterà di accelerare i tempi e l'efficacia delle sue assunzioni;

Prestazioni

14.  osserva con soddisfazione che il Centro ha messo a disposizione, come richiesto dall'autorità competente per il discarico, diagrammi di Gantt per tutte le attività operative essenziali del 2011; ricorda al Centro che tali diagrammi riportano in forma concisa il tempo dedicato a un progetto da ciascun membro del personale e incoraggiano un approccio volto al raggiungimento di risultati;

15.  rileva dalla relazione annuale di attività del Centro che il sistema di misurazione dei risultati (PMS) è stato messo integralmente in atto e incoraggia il Centro a sviluppare ulteriormente valutazioni qualitative a complemento degli indicatori PMS, di natura più quantitativa;

Audit interno

16.  prende nota che il Centro ha comunicato di dover ancora mettere in atto alcune raccomandazioni del servizio di audit interno formulate nel contesto degli audit sulla gestione delle risorse umane, nel 2008, e sulla deontologia, nel 2009; dichiara di aver ricevuto un'informazione esplicativa in una lettera del 23 febbraio 2012; si compiace che in relazione all'audit sulla gestione delle risorse umane del 2008 sono state attuate 13 delle 14 raccomandazioni; si compiace, inoltre, che in relazione all'audit sull'etica del 2009 sono state attuate 16 delle 17 raccomandazioni; invita il Centro a tenere informata l'autorità competente per il discarico in merito ai progressi nell'attuazione delle rimanenti raccomandazioni;

17.  rileva dalla relazione annuale d'attività del Centro che il servizio di audit interno ha svolto nel 2010 una valutazione dei rischi inerenti alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione; accoglie con favore l'attuazione, al 31 dicembre 2011, di tutte le misure previste dal Centro a seguito dei risultati di detta valutazione dei rischi informatici;

18.  prende altresì atto del fatto che, nell'aprile 2010, il servizio di audit interno ha svolto un ulteriore audit sulla relazione annuale di attività del Centro e i capisaldi dell'affidabilità in seno al Centro; apprende dal Centro che la relazione finale del servizio di audit interno è stata comunicata al Centro il 5 luglio 2010 e che essa forniva ragionevoli garanzie per quanto riguarda l'elaborazione della relazione annuale, compresa la dichiarazione di affidabilità del direttore; si compiace delle informazioni fornite dal Centro in una lettera del 23 febbraio 2012, in cui si afferma che tutte e sette le raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno sono state attuate entro la fine di dicembre 2011;

19.  rileva dalla relazione annuale di attività del Centro che nel 2009 esso ha iniziato ad applicare nuove norme di controllo interno e che alla fine del 2010 i requisiti di base erano soddisfatti, ad eccezione delle norme di controllo interno 8 e 10; si compiace delle informazioni ricevute in una lettera del 23 febbraio 2012, in cui si afferma che alla fine del 2011 erano pienamente soddisfatti tutti i requisiti di base riguardanti la norma di controllo interno 8; prende atto dell'impegno del Centro a soddisfare i requisiti di base riguardanti la norma di controllo interno 10 nel primo semestre del 2012;

Struttura di audit interno

20.  rileva dalla relazione annuale di attività del Centro che il piano di revisione contabile IAC 2010 prevedeva diversi audit ex-post e in corso di procedura per le procedure di appalto, segnatamente per lo studio delle procedure relative ai contratti e alle sovvenzioni; osserva inoltre che, a seguito di un audit della struttura di audit interno delle procedure di sovvenzione, il Centro ha potuto recuperare importi erogati a beneficiari nazionali per un totale di 23 647,67 EUR;

21.  deplora che la struttura di audit interno abbia lasciato il Centro il 31 agosto 2010; ritiene che le relazioni della struttura di audit interno possano portare a ulteriori miglioramenti delle misure di controllo interno per le procedure di appalto e di sovvenzione;

22.  prende nondimeno atto delle osservazioni del Centro, in base alle quali le funzioni della struttura di audit interno sono ora svolte da contraenti esterni (ad esempio un audit del programma finanziario del Centro FIBUS è stato appaltato esternamente e concluso nel 2011) o da gruppi interni a progetto;

23.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni quali formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico e figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

o
o   o

24.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione sul discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(14).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

2006

2007

2008

2009

Prestazione

n.a.

- Obiettivi e indicatori di rendimento spesso non misurabili → il Centro dovrebbe migliorare la propria programmazione. Il Centro dovrebbe stabilire un legame chiaro e coerente tra gli obiettivi fissati e l'esecuzione delle risorse di bilancio necessarie per il loro raggiungimento

- Invita il Centro a ricorrere a obiettivi SMART e indicatori RACER, nonché a elaborare un diagramma di Gantt → promuovere un approccio orientato sui risultati

- Chiede al Centro di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti

- Invita il Centro e la Fondazione europea per la formazione a inserire nella loro relazione d'attività 2009 un resoconto dettagliato sul monitoraggio dell'accordo di cooperazione

- Chiede al Centro di operare un chiaro raffronto tra le operazioni svolte durante l'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e il precedente

Gestione finanziaria e di bilancio

- Il principio della specializzazione di bilancio non è stato rispettato in modo rigoroso: il 43% degli stanziamenti d'impegno sono stati riportati all'esercizio finanziario seguente. Oltre il 20% degli stanziamenti di pagamento destinati alle attività di funzionamento è stato annullato. Alto numero di storni di bilancio.

- Problemi di trasparenza nelle procedure di aggiudicazione degli appalti

n.a.

- Carenze nella programmazione e nel monitoraggio degli stanziamenti dissociati destinati alle attività di funzionamento. Il 25% degli stanziamenti di pagamento sono stati riportati

- Esorta il Centro a rispettare in maniera più rigorosa i principi di specializzazione e trasparenza del bilancio

Risorse umane

- Problemi di trasparenza: in due casi, il Centro non ha verificato correttamente l'esperienza professionale richiesta dal bando di gara nella fase di preselezione

n.a.

n.a.

- Rileva che il Centro ha modificato le procedure di assunzione a seguito delle osservazioni formulate dalla Corte dei conti nella sua relazione del 2009, che invitava il Centro a migliorare ulteriormente la trasparenza. Si congratula per l'iniziativa avviata dal Centro nel giugno 2010 riguardo ai quesiti nei test scritti e ai colloqui prima della preselezione

Audit interno

- Le procedure di controllo interne non erano complete

n.a.

- Invita il Centro a mettere in atto 15 delle 30 raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno: gestione delle risorse umane (rendimento del personale, fissazione di obiettivi individuali e determinazione delle funzioni e delle responsabilità del Comitato del personale)

- Invita il direttore del Centro a fornire informazioni specifiche sul contenuto delle 15 raccomandazioni avviate il 31 dicembre 2008 e delle 14 nuove raccomandazioni avviate il 31 dicembre 2009 dal servizio di audit interno

- Invita il Centro a informare l'autorità competente per il discarico dei passi compiuti in merito alla procedura per il disimpegno avviata al fine di migliorare la trasparenza dell'inventario dei beni. Il Centro ha inoltre iniziato a documentare le principali procedure di controllo.

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 127.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 39 del 13.2.1975, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 127.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 39 del 13.2.1975, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 127.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 39 del 13.2.1975, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 130.
(14) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Accademia europea di polizia (CEPOL)
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia europea di polizia per l'esercizio 2010 (C7-0290/2011 – 2011/2230(DEC))
P7_TA(2012)0167A7-0119/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Accademia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2005/681/GAI del Consiglio, del 20 settembre 2005, che istituisce l'Accademia europea di polizia (CEPOL)(3), in particolare l'articolo 16,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  vista la decisione C(2011)4680 della Commissione, del 30 giugno 2011, che concede l'autorizzazione alla deroga richiesta dall'Accademia europea di polizia al regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002,

–  vista la relazione dell'Accademia europea di polizia, del 12 luglio 2010, sul rimborso delle spese private (10/0257/KA),

–  visto l'audit esterno commissionato dall'Accademia europea di polizia (Rif. contratto n. CEPOL/2010/001) sul rimborso delle spese private,

–   vista la relazione finale sulla valutazione esterna quinquennale dell'Accademia europea di polizia (Rif. contratto n. CEPOL/CT/2010/002),

–  vista la relazione annuale di attività 2009 della Direzione generale Giustizia, libertà e sicurezza,

–  vista la quarta relazione dell'Accademia europea di polizia sui progressi compiuti nell'attuazione del piano di azione pluriennale per il 2010-2014,

–  vista la relazione della Corte dei conti sull'attuazione del piano di azione pluriennale (PAP) dell'Accademia europea di polizia per il 2010-2014,

–  vista la nota del Servizio di audit interno del 4 luglio 2011 (Rif. Ares (2011)722479) sulla terza relazione sui progressi compiuti nell'attuazione del piano di azione pluriennale dell'Accademia europea di polizia per il 2010-2014,

–  visti la relazione e gli allegati dell'Accademia europea di polizia sull'attuazione della risoluzione del Parlamento europeo su «Discarico 2009: Accademia europea di polizia»,

–  visti la relazione e l'allegato dell'Accademia europea di polizia sull'applicazione del manuale per gli appalti per il periodo dal 1° luglio 2010 al 1° luglio 2011,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0119/2012),

1.  concede il discarico al direttore dell'Accademia europea di polizia per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Accademia europea di polizia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Accademia europea di polizia per l'esercizio 2010 (C7-0290/2011 – 2011/2230(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Accademia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2005/681/GAI del Consiglio, del 20 settembre 2005, che istituisce l'Accademia europea di polizia (CEPOL)(7), in particolare l'articolo 16,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  vista la decisione C(2011)4680 della Commissione, del 30 giugno 2011, che concede l'autorizzazione alla deroga richiesta dall'Accademia europea di polizia al regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002,

–  vista la relazione dell'Accademia europea di polizia, del 12 luglio 2010, sul rimborso delle spese private (10/0257/KA),

–  visto l'audit esterno commissionato dall'Accademia europea di polizia (Rif. contratto n. CEPOL/2010/001) sul rimborso delle spese private,

–   vista la relazione finale sulla valutazione esterna quinquennale dell'Accademia europea di polizia (Rif. contratto n. CEPOL/CT/2010/002),

–  vista la relazione annuale di attività 2009 della Direzione generale Giustizia, libertà e sicurezza,

–  vista la quarta relazione dell'Accademia europea di polizia sui progressi compiuti nell'attuazione del piano di azione pluriennale per il 2010-2014,

–  vista la relazione della Corte dei conti sull'attuazione del piano di azione pluriennale dell'Accademia europea di polizia per il 2010-2014,

–  vista la nota del Servizio di audit interno del 4 luglio 2011 (Rif. Ares (2011)722479) sulla terza relazione sui progressi compiuti nell'attuazione del piano di azione pluriennale dell'Accademia europea di polizia per il 2010-2014,

–  visti la relazione e gli allegati dell'Accademia europea di polizia sull'attuazione della risoluzione del Parlamento europeo su «Discarico 2009: Accademia europea di polizia»,

–  visti la relazione e l'allegato dell'Accademia europea di polizia sull'applicazione del manuale per gli appalti per il periodo dal 1° luglio 2010 al 1° luglio 2011,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0119/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Accademia europea di polizia per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Accademia europea di polizia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia europea di polizia per l'esercizio 2010 (C7-0290/2011 – 2011/2230(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Accademia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2005/681/GAI del Consiglio, del 20 settembre 2005, che istituisce l'Accademia europea di polizia (CEPOL)(11), in particolare l'articolo 16,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  vista la decisione C(2011)4680 della Commissione, del 30 giugno 2011, che concede l'autorizzazione alla deroga richiesta dall'Accademia europea di polizia al regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002,

–  vista la relazione dell'Accademia europea di polizia, del 12 luglio 2010, sul rimborso delle spese private (10/0257/KA),

–  visto l'audit esterno commissionato dall'Accademia europea di polizia (Rif. contratto n. CEPOL/2010/001) sul rimborso delle spese private,

–   vista la relazione finale sulla valutazione esterna quinquennale dell'Accademia europea di polizia (Rif. contratto n. CEPOL/CT/2010/002),

–  vista la relazione annuale di attività 2009 della Direzione generale Giustizia, libertà e sicurezza,

–  vista la quarta relazione dell'Accademia europea di polizia sui progressi compiuti nell'attuazione del piano di azione pluriennale (PAP) per il 2010-2014,

–  vista la relazione della Corte dei conti sull'attuazione del piano di azione pluriennale (PAP) dell'Accademia europea di polizia per il 2010-2014,

–  vista la nota del Servizio di audit interno del 4 luglio 2011 (Rif. Ares (2011)722479) sulla terza relazione sui progressi compiuti nell'attuazione del PAP dell'Accademia europea di polizia per il 2010-2014,

–  visti la relazione e gli allegati dell'Accademia europea di polizia sull'attuazione della risoluzione del Parlamento europeo su «Discarico 2009: Accademia europea di polizia»,

–  visti la relazione e l'allegato dell'Accademia europea di polizia sull'applicazione del manuale per gli appalti per il periodo dal 1 luglio 2010 al 1 luglio 2011,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0119/2012),

A.  considerando che l'Accademia europea di polizia («l'Accademia») è stata istituita nel 2001 e che, a decorrere dal 1° gennaio 2006, è stata trasformata in organismo comunitario ai sensi dell'articolo 185 del regolamento finanziario, per cui ad essa si applicano le disposizioni del regolamento finanziario relativo alle agenzie;

B.  considerando che, nelle relazioni sui conti annuali dell'Accademia per gli esercizi 2006, 2007 e 2009, la Corte dei conti ha espresso riserve in merito alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti indicando che le procedure di appalto non erano conformi alle disposizioni del regolamento finanziario;

C.  considerando che, nella relazione sui conti annuali dell'Accademia per l'esercizio 2008, la Corte dei conti ha aggiunto un paragrafo d'enfasi al suo giudizio sull'affidabilità dei conti, pur non esprimendo riserve in relazione ad essa, ed ha espresso riserve in merito alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

D.  considerando che, nella decisione del 7 ottobre 2010, il Parlamento ha rifiutato la concessione del discarico al direttore dell'Accademia per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia per l'esercizio 2008;

E.  considerando che, nella decisione del 10 maggio 2011, il Parlamento ha deciso di rinviare la decisione sulla concessione del discarico al direttore dell'Accademia per l'esecuzione del bilancio di quest'ultima per l'esercizio 2009(13) e lo ha poi concesso nella decisione del 25 ottobre 2011(14);

F.  considerando che, per la prima volta da quando l'Accademia è diventata un'agenzia, nella relazione sui conti annuali dell'Accademia per l'esercizio 2010 la Corte dei conti ha espresso un parere senza riserve sull'affidabilità dei conti nonché sulla legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti;

G.  considerando che, nella relazione sul PAP dell'Accademia per il 2010-2014, la Corte dei conti ha affermato che l'Accademia sta compiendo progressi in riferimento agli obiettivi intermedi del PAP;

H.  considerando che, nella nota del 4 luglio 2011 al direttore dell'Accademia, il Servizio di audit interno ha affermato che la descrizione fornita nella relazione sui progressi compiuti nell'attuazione del PAP dell'Accademia, pur essendo alquanto generica, offre una chiara panoramica dello stato dei differenti obiettivi intermedi e che dovrebbe pertanto fungere da base soddisfacente per informare le varie parti interessate;

I.  considerando che, con la decisione C(2011)4680 del 30 giugno 2011, la Commissione ha concesso all'Accademia una deroga alle disposizioni di cui all'articolo 74 ter del regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002;

J.  considerando che il bilancio dell'Accademia per il 2010 è stato di 7 800 000 EUR rispetto agli 8 800 000 EUR del 2009, il che rappresenta un decremento dell'11,4%; che il contributo totale dell'Unione europea per il 2010 al bilancio del Centro ammontava a 7 800 000 EUR(15),

Gestione di bilancio e finanziaria – Osservazioni generali

1.  prende atto dell'affermazione dell'Accademia secondo la quale l'esercizio 2010 è stato caratterizzato da una mancanza di risorse finanziarie sufficienti, con un taglio di 1 000 000 EUR per quanto riguarda il contributo dell'Unione al bilancio dell'Accademia; esprime sorpresa per questo punto di vista, soprattutto in questo momento di crisi, poiché una buona gestione garantisce una spesa corretta ed efficace sotto il profilo dei costi della dotazione disponibile e considerando che il 31,6% del bilancio 2010 dell'Accademia è stato riportato al 2011;

2.  apprende, tuttavia, dalla Commissione che, nel 2009, il contributo complessivo dell'Unione all'Accademia è stato pari a 8 800 000 EUR, di cui 7 800 000 EUR finanziati dal bilancio 2009 e il saldo di 1 000 000 EUR effettivamente finanziato dalle entrate con destinazione specifica del 2007 derivanti dal recupero delle eccedenze dell'Accademia per l'esercizio 2007; prende atto della proposta della Commissione di ridurre, nel 2010, il contributo dell'Unione destinato all'Accademia per il 2010 al livello degli stanziamenti votati nel 2009, pari a 7 800 000 EUR, a causa dell'esiguo tasso di esecuzione per il 2008; incoraggia, quindi, l'Accademia ad introdurre una chiara distinzione tra le diverse componenti del contributo dell'Unione al bilancio dell'Accademia nei suoi conti annuali definitivi;

3.  apprende dai conti annuali definitivi dell'Accademia per l'esercizio 2010 che sono state registrate alcune carenze nella preparazione dei bilanci e degli impegni individuali per corsi e seminari che hanno determinato l'impegno e il pagamento di stanziamenti del 2010 per coprire spese del 2009; ricorda all'Accademia che ciò è in contrasto con il principio dell'annualità; invita l'Accademia a prendere misure per evitare in futuro il ripetersi di simili carenze;

4.  constata dalla relazione annuale di attività dell'Accademia per il 2010 che il 99,56% degli stanziamenti d'impegno è stato impegnato; rileva inoltre che è stato utilizzato il 46% degli stanziamenti di pagamento, ma che le cifre definitive per l'utilizzo del titolo III (spese operative) sarebbero state disponibili solo alla fine del 2011; segnala che i conti annuali definitivi dell'Accademia per il 2010 indicano un tasso di utilizzazione degli stanziamenti di pagamento pari al 59,12% nel 2010;

5.  prende atto delle misure adottate dalla nuova struttura di gestione e direzione dell'Accademia per far fronte alle sue carenze in risposta alla richiesta del Parlamento di prendere provvedimenti dopo le gravi irregolarità nell'esecuzione del bilancio per il 2009;

6.  richiama l'attenzione sul fatto che, sebbene a giudizio della Corte dei conti le operazioni su cui sono basati i conti annuali dell'Accademia siano legittime e regolari, la Corte stessa ha altresì sottolineato che, quanto alle spese per l'organizzazione di corsi e seminari, vi è stata una mancanza di rigore da parte dell'Accademia nella procedura di approvazione delle dichiarazioni di spesa relative a tali attività, in particolare per quel che riguarda la completezza della documentazione giustificativa; osserva che, stando alla risposta dell'Accademia, con la decisione 11/2011/GB, del 10 marzo 2011, del consiglio di amministrazione dell'Accademia sono stati stabiliti obblighi tassativi che prevedono la presentazione, insieme alla relazione finanziaria e alle dichiarazioni di spesa, di un elenco dei partecipanti debitamente firmato;

7.  prende atto che, conformemente alla decisione 11/2011/GB, le norme in materia di rimborso applicabili alle attività dell'Accademia sono state ampiamente riviste e che sono state chiarite diverse misure concernenti la rigorosa attuazione dei regolamenti finanziari e un approccio rigorosamente disciplinato per quanto riguarda i costi ammissibili, compreso l'obbligo di rendicontazione;

8.  deplora il fatto che, prima dell'adozione della decisione 34/2010/GB, del 29 settembre 2010, del consiglio di amministrazione dell'Accademia, le scadenze per il rimborso delle spese non sono state applicate e non vi è quindi stato un miglioramento sostanziale nell'attenersi a tali scadenze; ricorda che il mancato rispetto delle scadenze è uno dei fattori principali che ostacolano la sana gestione finanziaria; prende atto che, conformemente alla decisione 34/2010/GB, non si effettueranno rimborsi per le dichiarazioni di spesa ricevute dopo la scadenza; invita l'Accademia a tenere informata l'autorità di discarico in merito all'attuazione della decisione 34/2010/GB;

9.  prende atto della dichiarazione dell'Accademia secondo cui la Commissione ha effettuato un taglio sul bilancio dell'Accademia per il 2010 pari a 1 000 000 di EUR, ma sottolinea che l'importo assegnato per il 2010 è uguale a quello per il 2009;

Stanziamenti riportati

10.  constata dai conti annuali definitivi dell'Accademia per l'esercizio 2010 che 2 469 984,20 EUR degli stanziamenti impegnati del 2010, pari al 31,6% del bilancio dell'Accademia per il 2010, sono stati riportati al 2011; ricorda all'Accademia che tale situazione è in contrasto con il principio dell'annualità;

11.  si rammarica che la Corte dei conti non menzioni gli stanziamenti riportati dell'Accademia nella sua relazione sui conti annuali dell'Accademia per l'esercizio 2010;

12.  esprime preoccupazione poiché, nonostante la Corte dei conti abbia potuto ottenere ragionevoli garanzie sull'affidabilità, sotto tutti gli aspetti rilevanti, dei conti annuali dell'Accademia relativi all'esercizio 2010, la stessa Corte dei conti ha osservato che nel 2010 hanno dovuto essere annullati stanziamenti per oltre 1 600 000 EUR, equivalenti al 48% di quelli riportati dal 2009; rammenta all'Accademia che questa situazione è incompatibile con il principio dell'annualità di bilancio e può essere risolta con una programmazione e un monitoraggio migliori dell'esecuzione del suo bilancio per ridurre al minimo i riporti di stanziamenti; invita pertanto l'Accademia ad intervenire efficacemente in tal senso;

13.  prende nondimeno atto della risposta dell'Accademia, che ha dichiarato che, per evitare il ripetersi della situazione descritta dalla Corte dei conti, il riporto degli stanziamenti del 2010 è stato sottoposto a criteri rigorosi per ridurre al minimo gli annullamenti nel 2011;

14.  constata che l'Accademia comunica di avere introdotto nel 2010 riunioni settimanali di gestione finanziaria per migliorare l'esecuzione e il controllo del bilancio e che nel giugno 2011 sono stati rivisti tutti gli impegni in sospeso al fine di controllare meglio il consumo delle dotazioni di bilancio e ottimizzare l'esecuzione del bilancio 2011; invita quindi la Corte dei conti e il Servizio di audit interno a fornire garanzie al Parlamento sui reali progressi compiuti dall'Accademia in questo ambito e a indicare che tutti gli strumenti di programmazione e monitoraggio sono pienamente operativi;

Procedure di aggiudicazione degli appalti

15.  rileva che, l'8 giugno 2010, l'Accademia ha adottato un manuale per gli appalti ad uso interno, come richiesto dal Parlamento nel discarico all'Accademia per il 2008; rileva, inoltre, che il manuale è entrato in vigore il 1° luglio 2010 e che è stato nominato un coordinatore per gli appalti pubblici;

Completezza della registrazione interna delle spese di missione

16.  invita l'Accademia ad informare l'autorità competente per il discarico quanto all'effettiva attuazione della raccomandazione «molto importante» del Servizio di audit interno sulla completezza della registrazione interna delle spese di missione;

Le attività dell'Accademia

17.  constata che la Corte dei conti segnala che le spese per l'organizzazione di corsi e seminari rappresentano una quota significativa del bilancio dell'Accademia; riconosce che vi è stata una mancanza di rigore da parte dell'Accademia nella procedura di approvazione delle dichiarazioni di spesa relative a tali attività, in particolare per quel che riguarda la completezza della documentazione giustificativa;

18.  prende tuttavia atto della dichiarazione dell'Accademia secondo cui questa ha migliorato le relazioni e il controllo sulle sue attività e ha rivisto la procedura per l'approvazione delle dichiarazioni di spesa e della loro documentazione giustificativa, segnatamente grazie:

   alla definizione di obblighi tassativi che prevedono la presentazione, insieme alla relazione finanziaria e alle dichiarazioni di spesa, di un elenco dei partecipanti debitamente firmato;
   alla revisione delle norme in materia di rimborso applicabili alle attività dell'Accademia, che sono state chiarite;
   alla rigorosa applicazione della data di scadenza successivamente alla quale una richiesta di rimborso non sarà accettata, misura che è stata introdotta il 29 settembre 2010;
   all'organizzazione di un nuovo corso di formazione per il personale responsabile dei corsi per migliorare ulteriormente i controlli sui corsi e la qualità dei fascicoli di pagamento;
   alla realizzazione, nel 2011, di verifiche ex post dei corsi dell'Accademia;
   alla verifica di quattro attività del 2010 in Svezia e di sei nel Regno Unito, una delle quali collegata ad una attività del 2010 e cinque ad attività del 2011;
  

invita il Servizio di audit interno a fornire all'autorità competente per il discarico una valutazione approfondita di queste modifiche introdotte dall'Accademia;

19.  riconosce che la decisione C(2011)4680 della Commissione ha autorizzato l'Accademia a modificare il suo regolamento finanziario introducendo un articolo (articolo 74 quater) che prevede una deroga al regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 concernente l'esclusione delle gare di appalto per la selezione di esperti nel campo della formazione, al fine di ricorrere a esperti delle scuole nazionali di polizia;

Errori contabili

20.  invita l'Accademia ad aggiornare il Parlamento sul livello di attuazione delle 16 nuove norme di controllo interno (NCI) della Commissione che sono state adottate dal consiglio di amministrazione dell'Accademia in sostituzione delle NCI precedenti;

Stanziamenti utilizzati per finanziare spese private

21.  riconosce che è stata effettuata una verifica esterna ex post sugli stanziamenti utilizzati per finanziare spese private nel corso del 2007 e del 2008 e che, in merito a tale problema, i revisori esterni hanno ritenuto che non vi sia alcuna possibilità di recuperare altri fondi; constata che l'Accademia segnala che l'ordine di riscossione notificato all'ex direttore affinché restituisse l'importo di 2014,94 GBP (2 196,72 EUR) è stato incassato nel dicembre 2011; invita l'Accademia a continuare la procedura di recupero fino a quando non siano stati completamente recuperati tutti i fondi;

Il piano pluriennale dell'Accademia per il 2010-2014

22.  riconosce che il Servizio di audit interno ha valutato l'attuazione del piano pluriennale dell'Accademia per il 2010-2014 come era stato richiesto dall'autorità competente per il discarico; rileva che, alla fine di settembre del 2010, erano stati raggiunti 19 dei 44 obiettivi intermedi, che per altri 18 si stava rispettando il calendario stabilito mentre per altri 7 l'attuazione doveva ancora essere avviata;

23.  prende inoltre atto della dichiarazione del Servizio di audit interno secondo la quale la descrizione di alcuni elementi del piano pluriennale manca di chiarezza e la relazione sullo stato di avanzamento non è sempre sufficientemente precisa da consentire una chiara comprensione di ciò che i singoli obiettivi intermedi comportano in termini di azioni concrete; riconosce inoltre che il Servizio di audit interno ha individuato sovrapposizioni tra alcuni obiettivi intermedi, rendendo difficile la valutazione dello stato globale delle azioni collegate; prende atto della dichiarazione dell'Accademia secondo cui il piano pluriennale è stato aggiornato in conformità delle raccomandazioni del Servizio di audit interno e i miglioramenti sono stati inseriti nella terza relazione sui progressi compiuti approvata dal consiglio di amministrazione l'8 dicembre 2010; chiede al SAI di confermare che la relazione aggiornata sui progressi compiuti per quanto riguarda il piano pluriennale tenga in debito conto le sue raccomandazioni in materia;

Audit interno

24.  constata che, secondo il Servizio di audit interno, la raccomandazione molto importante sulla completezza della registrazione interna delle spese di missione è stata segnalata come attuata dall'Accademia ed è attualmente sotto revisione da parte del SAI; invita l'Accademia e il SAI a informare l'autorità competente per il discarico dei risultati della revisione;

25.  rileva che il Servizio di audit interno ha eseguito un'autovalutazione dei rischi informatici con l'obiettivo di individuare e valutare i principali rischi informatici in seno all'Accademia; rileva che il Servizio di audit interno ha individuato i principali rischi in relazione a: strategia in materia di tecnologie dell'informazione, sistema e-net, gestione dei dati e dipendenza da singole persone; invita pertanto l'Accademia ad adottare misure adeguate per affrontare e prevenire tali rischi;

26.  rileva che la struttura di audit interno organo consultivo del consiglio di amministrazione, non ha rilevato alcun errore materiale nei conti dell'Accademia per il 2010;

Governance e carenze strutturali

27.  sottolinea che i costi di governance dell'Accademia sono elevati rispetto alle sue attività; accoglie pertanto con favore gli sforzi profusi dall'Accademia per ridurre la spesa gestionale in occasione della 25a riunione del consiglio di amministrazione del giugno 2011, quando è stato stabilito che tutte le commissioni del consiglio di amministrazione saranno abolite entro il 2012 e che tutti i suoi gruppi di lavoro saranno sottoposti a un'analisi rigorosa;

28.  constata, inoltre, che l'Accademia segnala che sono in fase di attuazione le seguenti misure in materia di governance:

   dal 2012, il consiglio di amministrazione si riunirà solo due volte all'anno, mentre le decisioni più urgenti tra le riunioni dovranno essere prese con procedura scritta e discusse in teleconferenza;
   il consiglio di amministrazione si concentrerà solo sui compiti che gli sono stati assegnati con decisione dell'Accademia, mentre gli altri compiti che precedentemente rappresentavano un sovraccarico di lavoro per il consiglio di amministrazione dovranno essere espletati dal direttore;
   ciascuno Stato membro è invitato a inviare un massimo di due delegati ad ogni riunione del consiglio di amministrazione;
   l'Accademia si occuperà dell'organizzazione del viaggio per i partecipanti che hanno diritto al rimborso per garantire che vengano utilizzati i mezzi più economici al fine di ridurre la procedura di rimborso dopo la riunione;

29.  attende con interesse la futura proposta della Commissione intesa a modificare la base giuridica dell'Accademia nonché l'esito dei negoziati tra il Parlamento e il Consiglio;

30.  rileva, inoltre, che la relazione finale sulla valutazione esterna quinquennale dell'Accademia ha concluso che vi sono argomenti convincenti a favore di uno spostamento della stessa;

31.  accoglie con favore la decisione 24/2011/GB, del 15 giugno 2011, del consiglio di amministrazione dell'Accademia, che scioglie a decorrere dal 1° gennaio 2012 i comitati esistenti, riducendo quindi le sovrapposizioni tra diverse strutture; invita il consiglio di amministrazione a prendere decisioni drastiche relativamente ai gruppi di lavoro esistenti; ricorda che, a norma dell'articolo 10, paragrafo 10, della decisione 2005/681/GAI, il consiglio di amministrazione può, «in caso di assoluta necessità», decidere di istituire gruppi di lavoro che formulino raccomandazioni, mettano a punto e propongano strategie, o svolgano altri compiti consultivi da esso ritenuti necessari;

32.  prende atto della risposta dell'Accademia secondo cui il suo regolamento è stato modificato per limitare il numero delle riunioni periodiche del consiglio di amministrazione a una per presidenza e per ridurre le dimensioni delle delegazioni nazionali, giacché ogni Stato membro è invitato a inviare al massimo due delegati a ogni riunione;

33.  rileva che il discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia dovrebbe continuare a basarsi sui risultati della stessa durante l'intero esercizio;

o
o   o

34.  richiama l'attenzione sulle raccomandazioni formulate nelle sue precedenti risoluzioni sul discarico, quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

35.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(16).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Accademia europea di polizia

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.a.

n.a.

n.a.

- Esprime preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti abbia individuato gravi carenze nelle norme amministrative e finanziarie che disciplinano le spese relative all'organizzazione di corsi e seminari, principalmente a causa del fatto che il regolamento finanziario rivisto dell'Accademia non è mai entrato in vigore.

- Raccomanda all'Accademia di fornire accesso diretto al suo bilancio dettagliato.

Gestione finanziaria e di bilancio

- Gli stanziamenti del bilancio non sono stati utilizzati secondo il principio della sana gestione finanzia.

- Il sistema di appalti non è conforme alle disposizioni del regolamento finanziario.

- L'Accademia non ha predisposto i sistemi e le procedure necessarie per redigere un rendiconto finanziario conforme agli obblighi prescritti dal regolamento finanziario quadro applicabile alle agenzie.

- Il regolamento finanziario dell'Accademia prevede la necessità di norme dettagliate per l'attuazione del regolamento.

- L'Agenzia non rispetta il principio dell'unità e della verità di bilancio (il bilancio non comprendeva un contributo di 1,5 milioni di EUR ricevuti dalla Commissione nel 2007 per attuare un programma MEDA).

- L'Agenzia non rispetta il principio di trasparenza.

- Il livello elevato di stanziamenti riportati (1,7 milioni di EUR) e annullati denota difficoltà nella gestione del bilancio.

- Non erano stati preparati né i conti provvisori, né la relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio.

- Il regolamento finanziario dell'Accademia prevede la necessità di norme dettagliate per l'attuazione del regolamento.

- Il sistema di appalti non è conforme alle disposizioni del regolamento finanziario.

- Sono stati individuati casi in cui gli stanziamenti sono stati utilizzati per finanziare le spese private di membri del personale dell'Accademia.

- L'Agenzia non ha rispettato il principio di annualità (più di 2,7 milioni di EUR di stanziamenti di pagamento del 2008 hanno dovuto essere riportati).

- Lacune nella programmazione e nel monitoraggio dell'attuazione del bilancio.

- Più di 3,8 milioni di EUR degli stanziamenti 2009 (43% del bilancio totale) sono stati riportati al 2010.

- Il 46% degli stanziamenti riportati dal 2008 ha dovuto essere annullato, indica debolezze gravi e ricorrenti nella programmazione e nel controllo dell'attuazione del bilancio, in contrasto con il principio dell'annualità.

- Per il 2008, il 31% del bilancio ha dovuto essere riportato.

- Significativi ritardi ed errori nella compilazione dei conti provvisori 2009.

Procedura di aggiudicazione

n.a.

n.a.

n.a.

- Preoccupazione per il persistente mancato rispetto del regolamento finanziario per quanto riguarda le norme sugli appalti pubblici. - Gran parte del bilancio complessivo dell'Accademia contiene irregolarità.

Risorse umane

n.a.

n.a.

n.a.

- Varie lacune per quanto riguarda le procedure di selezione del personale.

- Reputa inaccettabile:

- i punteggi minimi che i candidati dovevano aver ottenuto erano generalmente fissati dopo la valutazione e la graduatoria dei candidati;

- i quesiti per i colloqui sono stati spesso preparati dopo l'esame delle candidature;

- la documentazione delle procedure era inadeguata.

- Esprime preoccupazione per pratiche che non sono consentite ai sensi dello statuto dei funzionari dell'UE o sono illegali.

Audit interno

n.a.

- Assenza di norme di controllo interno e inefficace controllo di bilancio.

- Sono stati individuati casi in cui gli stanziamenti sono stati utilizzati per finanziare le spese private di membri del personale dell'Accademia.

- Il controllo di un campione di impegni ha dimostrato che, in tre casi, non vi era alcuna traccia di audit per ripercorrere l'esecuzione finanziaria.

- Non è stato ancora eseguito alcun controllo esterno su tali casi.

- Rileva che il discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia dovrebbe basarsi in misura maggiore sulle prestazioni di quest'ultima nel corso dell'esercizio.

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 134.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 256 dell'1.10.2005, pag. 63.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 134.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 256 dell'1.10.2005, pag. 63.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 134.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 256 dell'1.10.2005, pag. 63.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 260.
(14) GU L 313 del 26.11.2011, pag. 17.
(15) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 1047.
(16) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia comunitaria di controllo della pesca
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca per l'esercizio 2010 (C7-0293/2011 – 2011/2234(DEC))
P7_TA(2012)0168A7-0130/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca relativi all'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 768/2005 del Consiglio, del 26 aprile 2005, che istituisce un'Agenzia comunitaria di controllo della pesca(3), e in particolare l'articolo 36,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per la pesca (A7-0130/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea di controllo della pesca (precedentemente denominata Agenzia comunitaria di controllo della pesca), al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca per l'esercizio 2010 (C7-0293/2011 – 2011/2234(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca relativi all'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 768/2005 del Consiglio, del 26 aprile 2005, che istituisce un'Agenzia comunitaria di controllo della pesca(7), e in particolare l'articolo 36,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per la pesca (A7-0130/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea di controllo della pesca (precedentemente denominata Agenzia comunitaria di controllo della pesca), al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca per l'esercizio 2010 (C7-0293/2011 – 2011/2234(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca relativi all'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 768/2005 del Consiglio, del 26 aprile 2005, che istituisce un'Agenzia comunitaria di controllo della pesca(11), e in particolare l'articolo 36,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per la pesca (A7-0130/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca per l'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle relative operazioni;

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia per l'esecuzione del suo bilancio per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, il Parlamento tra l'altro:

   esortava l'Agenzia a migliorare il suo Programma di lavoro annuale includendovi obiettivi specifici e misurabili, a livello sia di settore di intervento che di attività operativa definendo indicatori SMART;
   esortava il direttore esecutivo ad adempiere pienamente all'obbligo di includere nella relazione di sintesi da presentare all'autorità di discarico che riassume la relazione al Servizio di audit interno, tutte le raccomandazioni formulate e tutte le azioni intraprese sulla base di tali raccomandazioni;
   invitava l'Agenzia a rivedere il proprio sistema di controllo interno, per corroborare la dichiarazione annuale di affidabilità del suo direttore esecutivo, e a riesaminare tutte le procedure amministrative e operative applicate con conseguente documentazione del controllo del flusso di lavoro e della sicurezza di dette procedure;

C.  considerando che il bilancio complessivo dell'Agenzia per l'esercizio 2010 è stato di 11 000 000 EUR rispetto ai 10 100 000 EUR del 2009, il che rappresenta un incremento del 8,9%;

D.  considerando che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 è stato di 7 695 223 EUR con un aumento cioè del 34,9% rispetto al contributo iniziale del 2009(14);

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione europea al bilancio dell'Agenzia per il 2010 era di 7 695 223 EUR cui si sono aggiunti 714 777 EUR, provenienti da recuperi di eccedenze, portando il contributo dell'Unione europea a un totale di 8 410 000 EUR;

2.  constata dai suoi conti annuali definitivi per il 2010, che l'Agenzia ha impegnato il 98,3% del contributo concesso e ha erogato l'85,6% degli stanziamenti di pagamento disponibili (esclusa la spesa dalle altre fonti di entrata); si compiace che l'Agenzia abbia fornito all'autorità di discarico, nella sua relazione annuale di attività per l'esercizio 2010, dati che mostrano il suo tasso di esecuzione del bilancio generale in termini di impegni e di pagamenti;

3.  apprende, inoltre, dalla relazione del Servizio di audit interno per l'esercizio 2010 che il riporto automatico dell'Agenzia verso il 2011 è stato di 1 160 393 EUR (impegni RAL) e di 629 517,41 EUR (crediti di pagamento) e che i riporti non automatici dell'Agenzia ammontano a 530 875,59 EUR; incoraggia la Corte dei conti a menzionare i dati sui riporti nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2011;

4.  esorta vivamente l'Agenzia a rispettare il principio dell'annualità; rileva in particolare che alcuni degli impegni di bilancio dell'Agenzia si riferiscono alla spesa per progetti 2011; deplora che la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia per il 2010 non sia stata in grado di fornire all'autorità di discarico ulteriori dettagli in materia;

Sistema contabile

5.  constata dai suoi conti annuali definitivi per l'esercizio 2010 che la contabilità di bilancio dell'Agenzia è gestita dal sistema ABAC mentre i conti generali sono tenuti con il sistema SAP, che ha un'interfaccia diretta con il sistema di contabilità generale della Commissione;

6.  insiste nondimeno affinché l'Agenzia allinei i diritti di accesso ABAC degli Ordinatori delegati (OD) con la decisione di delega;

7.  rileva inoltre che l'Agenzia ha intrapreso un esercizio di revisione di tutti le sue schede, modelli e formulari operativi utilizzati nelle procedure per cercare possibilità di miglioramento ed evitare i passaggi superflui;

Procedure di appalto

8.  invita l'Agenzia a prendere le necessarie misure per far sì che la documentazione relativa agli appalti sia debitamente firmata e datata; osserva che la Corte dei conti ha constatato punti deboli a tale riguardo;

Risorse umane

9.  incoraggia l'Agenzia ad aumentare la trasparenza nelle sue procedure di assunzione; prende atto che la Corte dei conti ha constatato punti deboli a tale riguardo; apprende, in particolare che quanto alle procedure di selezione del personale, né i punteggi minimi che i candidati dovevano aver ottenuto per poter essere convocati al colloquio di selezione, né i punteggi necessari per essere inseriti negli elenchi degli idonei erano stati fissati preventivamente;

10.  constata dalla relazione annuale dell'Agenzia che 10 degli 11 posti vacanti per agenti temporanei sono stati coperti, il che porta al 98% il tasso di copertura dei posti previsti dall'organico 2010 (52 dei 53 posti di agente temporaneo);

11.  constata dalla relazione annuale dell'Agenzia che il turn over del personale si è limitato alla partenza di due agenti contrattuali e al pensionamento di un agente temporaneo;

12.   esprime la propria soddisfazione per il fatto che la Corte dei conti abbia dichiarato legittime e regolari, in tutti gli aspetti materiali, le operazioni soggiacenti ai conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio 2010;

Risultati

13.  osserva che l'Agenzia ha adottato il suo programma pluriennale di lavoro per il periodo 2011-2015, il 19 ottobre 2010; sottolinea l'importanza di tale documento per consentire all'Agenzia di prendere disposizioni organizzative efficaci per attuare la sua strategia e conseguire i suoi obiettivi;

14.  chiede nuovamente all'Agenzia di sviluppare un diagramma di Gantt nella programmazione delle sue singole attività operative, in modo da indicare in forma concisa il tempo speso da ciascun membro del personale per un dato progetto e favorire un approccio orientato al conseguimento di risultati; riconosce, nondimeno, che l'Agenzia ha fornito all'autorità di discarico uno schema che visualizza le informazioni richieste;

15.  accoglie con favore l'iniziativa della struttura di audit interno dell'Agenzia, che ha sviluppato un corso di formazione interno e ha fornito la formazione necessaria su deontologia e integrità nell'Agenzia; accoglie con particolare favore il fatto che tale formazione è obbligatoria per tutto il personale, al fine di assicurare una presa di coscienza dei valori deontologici e organizzativi, in particolare del comportamento etico, della prevenzione dei conflitti di interessi e della frode, nonché della segnalazione di irregolarità;

16.   sottolinea l'importanza dei compiti dell'Agenzia e si compiace dell'efficienza ed efficacia della sua attività, che la propria commissione per la pesca ha potuto constatare nel corso della visita presso l'Agenzia nel giugno 2010 e che ispezionerà nuovamente in occasione della prossima visita nel 2012;

Audit interno

17.  si compiace dell'iniziativa dell'Agenzia di attivazione, nel 2008, di una struttura di audit interno con il compito di fornire sostegno e consulenza al direttore esecutivo e ai responsabili amministrativi del controllo interno, della valutazione dei rischi e dell'audit; osserva che l'Agenzia non si serve di una struttura di audit interno a tempo pieno ma condivide questo servizio con l'Agenzia europea per la sicurezza marittima di Lisbona (EMSA); osserva, a tale proposito, che il 17 giugno 2008 l'Agenzia e l'EMSA hanno firmato un accordo a livello di servizio;

18.  constata dalla relazione annuale dell'Agenzia che il Servizio di audit interno, conformemente al programma strategico 2010-2012, ha svolto un audit del processo di esecuzione del bilancio e una valutazione dei rischi delle tecnologie dell'informazione;

19.  osserva che nel 2010 il Servizio di audit interno ha eseguito un audit dell'esecuzione del bilancio per valutare se il sistema di controllo interno dia ragionevole garanzia di rispetto della base giuridica, di efficacia e di efficienza delle procedure e di affidabilità delle informazioni a sostegno del monitoraggio della gestione;

20.   invita l'Agenzia a prendere le misure necessarie sulle seguenti questioni:

   diritti di accesso ABAC per gli Ordinatori delegati (OD);
   ritardi dei pagamenti;
   politica per la gestione delle eccezioni e creazione di un registro centrale delle eccezioni;
  

osserva che le due raccomandazioni molto importanti formulate dal Servizio di audit interno, segnatamente l'adeguamento dei diritti di accesso ABAC per gli Ordinatori delegati e la creazione e attuazione di un politica per il trattamento delle eccezioni e di un registro centrale delle eccezioni, sono indicate come attuate dall'Agenzia e attualmente oggetto di riesame da parte del suddetto servizio; invita comunque l'Agenzia a informare l'autorità di discarico delle azioni intraprese e dei risultati conseguiti;

21.  invita l'Agenzia a prendere misure immediate concernenti gli importanti punti seguenti e a informare l'autorità di discarico delle azioni intraprese:

   attuare un sistema di gestione dei rischi;
   introdurre un riesame periodico del sistema di controllo interno;

22.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni formulate nelle precedenti relazioni sul discarico, quali figurano nell'allegato alla presente risoluzione;

o
o   o

23.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la propria decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla propria risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia comunitaria di controllo della pesca

(istituita nel 2007)

2007

2008

2009

Risultati

n.a.:

-chiede all'Agenzia di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti

- invita l'Agenzia a considerare l'introduzione di un diagramma di Gantt nella programmazione di ciascuna delle sue attività operative

-invita l'Agenzia a elaborare un programma di lavoro pluriennale

-invita l'Agenzia a presentare una comparazione tra le operazioni effettuate durante l'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e quelle svolte durante l'esercizio precedente, al fine di consentire all'autorità di discarico di valutare meglio l'operato dell'Agenzia da un anno all'altro

-esorta l'Agenzia a migliorare il suo programma di lavoro annuale includendo obiettivi specifici e misurabili, a livello sia di settore di intervento che di attività operativa, nonché definendo indicatori SMART

-invita l'Agenzia a sviluppare indicatori chiave di efficienza nell'ambito delle funzioni di assistenza amministrativa

-invita l'Agenzia a considerare l'introduzione di un diagramma di Gantt nella programmazione di ciascuna delle sue attività operative

Gestione finanziaria e di bilancio

-Le procedure del controllo interno previste dall'articolo 38 del regolamento finanziario al fine di garantire la trasparenza e la sana gestione finanziaria non sono ancora documentate → nessuna norma di controllo, né procedure in materia di aggiudicazione degli appalti

- L'Agenzia non rispetta strettamente il principio di specializzazione: l'Agenzia deve rimediare alle lacune nella programmazione delle sue attività; contrariamente a quanto disposto dal regolamento finanziario, alcuni impegni giuridici (1 400 000) sono stati iscritti prima che fossero effettuati i corrispondenti impegni di bilancio

n.a.:

Risorse umane

n.a.:

-chiede all'Agenzia di migliorare il controllo dell'esecuzione del bilancio, in particolare nel campo delle risorse umane

invita l'Agenzia a colmare le lacune evidenziate a livello di pianificazione delle assunzioni;

Audit interno

n.a.:

-chiede all'Agenzia di adempiere alle 15 raccomandazioni formulate dal Servizio di audit interno relative allo sviluppo di indicatori che coprano tutte le attività dell'Agenzia, le strutture organizzativa e procedurale interna a sostegno della garanzia di gestione, la gestione delle risorse umane e la necessità di modificare le procedure interne onde ridurre i ritardi di pagamento dell'Agenzia

-invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico delle raccomandazioni formulate dalla struttura di audit interno e delle azioni intraprese dall'Agenzia

-esorta il direttore esecutivo dell'Agenzia ad adempiere pienamente all'obbligo di includere nella relazione di sintesi della relazione del Servizio di audit interno da presentare all'autorità di discarico tutte le raccomandazioni formulate e tutte le azioni intraprese sulla base di tali raccomandazioni

-invita l'Agenzia a rivedere non solo il proprio sistema di controllo interno, in modo da suffragare la dichiarazione annuale di affidabilità del suo direttore esecutivo, ma anche tutte le procedure amministrative e operative applicate, documentando successivamente il flusso di lavoro nonché i controlli chiave effettuati

-esorta l'Agenzia a istituire una funzione di gestione dei rischi al fine di rilevare i rischi e mettere a punto piani di attenuazione degli stessi

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 1.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 128 del 21.5.2005, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 1.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 128 del 21.5.2005, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 1.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 128 del 21.5.2005, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 135.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 837.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia europea per la sicurezza aerea
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2010 (C7-0285/2011 – 2011/2224(DEC))
P7_TA(2012)0169A7-0124/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 2008, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza aerea(3), in particolare l'articolo 60,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0124/2012),

1.  concede il discarico al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea sull'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2010 (C7-0285/2011 – 2011/2224(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 2008, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza aerea(7), in particolare l'articolo 60,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0124/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2010 (C7-0285/2011 – 2011/2224(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 2008, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza aerea(11), in particolare l'articolo 60,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0124/2012),

A.   considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea («l'Agenzia») relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti,

B.   considerando che, il 10 maggio 2011, il Parlamento ha concesso il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia per l'esecuzione del suo bilancio per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione di discarico, ha tra l'altro:

   esortato l'Agenzia ad attuare una struttura per attività rispetto al suo bilancio operativo per stabilire un chiaro collegamento tra il programma di lavoro e le previsioni finanziarie, nonché a migliorare il monitoraggio e la rendicontazione delle prestazioni:
   richiamato l'attenzione sul fatto che, ancora una volta, l'Agenzia aveva riportato al 2010 un elevato livello di stanziamenti per le spese operative;
   chiesto che il bilancio di ogni esercizio fosse corredato da una relazione sugli stanziamenti non spesi riportati dagli esercizi precedenti, in cui venissero spiegati i motivi per i quali il denaro non era stato utilizzato e quando lo sarebbe stato;
   osservato carenze delle procedure di selezione del personale, che ne potevano compromettere la trasparenza;

C.   considerando che l'Agenzia è finanziata da diritti ed onorari e da un contributo da parte dell'Unione,

D.  considerando che il bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010 è stato di 137 200 000 EUR rispetto a 122 200 000 EUR nel 2009, il che rappresenta un incremento dell'12,27%; che il contributo dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 è stato di 34 197 000 EUR(14), il che rappresenta un aumento dello 0,87% rispetto al 2009,

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  ricorda che due terzi del bilancio dell'Agenzia provengono da diritti e onorari pagati dall'industria, un terzo da sovvenzioni dell'Unione e che il contributo iniziale dell'Unione a favore dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 32 879 000 EUR; rileva, tuttavia, 1 318 000 EUR, provenienti dal recupero dell'eccedenza, sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo dell'Unione a un totale di 34 197 000 EUR;

2.  rileva che il bilancio dell'Agenzia è aumentato del 61%, da 85 200 000 EUR del 2007 a 137 200 000 EUR del 2010, mentre l'organico è salito da 333 persone a 524;

3.  rileva che, ai sensi dell'articolo 3 del regolamento (CE) n. 593/2007 della Commissione, del 31 maggio 2007, relativo ai diritti e agli onorari riscossi dall'Agenzia europea per la sicurezza aerea(15), le entrate derivanti dai diritti riscossi costituiscono entrate assegnate che possono essere riportate dall'Agenzia fintantoché non siano state utilizzate; rileva che le entrate industriali possono essere correlate a più di un esercizio; rileva che la riserva che può essere utilizzata negli anni successivi viene adeguata sulla base dei risultati di bilancio per l'esercizio; rileva che l'importo della riserva è diminuito, nel corso degli ultimi due anni, da 29 000 000 EUR alla fine del 2008 a 21 000 000 EUR alla fine del 2010;

4.  desume dai conti annuali definitivi per l'esercizio 2010 che l'Agenzia ha utilizzato solo stanziamenti non dissociati e che, di conseguenza, gli stanziamenti d'impegno sono stati pari agli stanziamenti di pagamento; rileva, inoltre, che il tasso generale di esecuzione del bilancio è stato pari al 99,51% per gli stanziamenti del 2010;

5.  invita l'Agenzia ad adottare ulteriormente le misure adeguate per evitare le carenze che pregiudicano la trasparenza della procedura d'appalto, nonché il principio di sana gestione finanziaria;

Contabilità

6.  desume dai conti annuali definitivi che, nel 2010, l'Agenzia ha modificato il proprio metodo di riconoscimento delle entrate passando da un metodo basato sui costi al metodo lineare proposto nella norma contabile UE n. 4;

7.  apprende dall'Agenzia che la modifica è stata apportata per aumentare la precisione e la trasparenza del modo in cui sono basate le entrate e per tener conto della raccomandazione del 2009 della Corte conti di applicare un metodo che rifletta più precisamente l'importo delle entrate assegnate ad un esercizio;

8.  desume dalla relazione annuale di attività dell'Agenzia che il sistema di pianificazione delle risorse d'impresa è stato ulteriormente rafforzato e sistematicamente utilizzato per tutti i tipi di transazioni finanziarie e per la chiusura di fine esercizio;

Procedure di aggiudicazione degli appalti

9.  constata dalla sua relazione annuale di attività che, nel corso del 2010, sono state gestite 23 procedure di appalto di elevato valore, riguardanti sia esigenze operative che amministrative, che 20 di esse sono state ultimate e che sono stati firmati 29 contratti di valore elevato, per un valore di circa 14 000 000 EUR; osserva, inoltre, che, a seguito delle procedure di appalto di esiguo valore, sono stati firmati 428 contratti, per un totale di circa 1 650 000 EUR;

10.  apprende, in particolare, dalla Corte dei conti che, per due grandi procedure di appalto, il metodo di valutazione utilizzato non ha permesso agli offerenti che presentavano la migliore offerta finanziaria di conseguire il punteggio più elevato; constata dall'Agenzia che queste due procedure di appalto si riferiscono:

   al rinnovo di un contratto di quattro anni per i servizi di pulizia per un importo di 1 000 000 EUR,
   a un contratto quadro della durata massima di quattro anni per studi sui requisiti e le norme in materia di certificazione dei motori degli aeromobili di importo pari a 2 500 000 EUR, per i quali l'appaltatore non ha completato tutti gli elementi di costo nella sua candidatura;
  

prende atto della risposta dell'Agenzia secondo la quale non vi era alcun impatto negativo sul risultato da segnalare e terrà, tuttavia, conto delle considerazioni della Corte e, in futuro, affronterà il rischio individuato attraverso una attenzione ancora maggiore alle formule di valutazione finanziaria;

Risorse umane

11.  rileva che, ancora una volta, l'autorità competente per il discarico ha constatato carenze nelle procedure di selezione del personale, che ne possono compromettere la trasparenza; constata dalla Corte dei conti che non vi erano elementi in grado di comprovare che fossero stati stabiliti, prima dell'inizio dell'esame delle domande, i punteggi minimi per essere invitati al colloquio o per essere inclusi nell'elenco di riserva; rileva che ciò potrebbe nascondere una situazione di nepotismo o conflitto di interessi; chiede che sia fatto tutto il possibile al fine di evitare conflitti di interessi; invita la Commissione a verificare che l'Agenzia applichi correttamente le norme dell'Unione; sottolinea l'importanza della trasparenza nell'ambito delle procedure di aggiudicazione degli appalti e di selezione del personale;

12.   rileva che l'Agenzia non ha informato l'autorità competente per il discarico dei provvedimenti intrapresi per rendere più trasparenti le procedure di selezione dei suoi esperti/del suo personale come richiesto nel 2009, pur comprendendo che la situazione è stata affrontata nel 2010 dopo che la Corte dei conti aveva nuovamente sottolineato la questione nella sua relazione; sottolinea, ancora una volta, che l'impatto di queste lacune è tanto più grave se si considera che l'Agenzia ha i seguenti obiettivi: emanare le specifiche di certificazione, prendere decisioni quanto ai certificati di navigabilità aerea e ai certificati ambientali e eseguire ispezioni in materia di standardizzazione presso le autorità competenti degli Stati membri;

13.   prende atto della risposta dell'Agenzia alla Corte in cui si afferma che le proprie linee guida per i membri del comitato indicano chiaramente la soglia minima che i candidati devono soddisfare per essere invitati ai colloqui (50%) o entrare nell'elenco di riserva (65%) ma si riserva il diritto di decidere sul numero massimo ragionevole di candidati da invitare secondo l'ordine di merito;

14.  ricorda all'Agenzia l'importanza di garantire una formazione e criteri di qualificazione adeguati per i gruppi di ispezione e i capigruppo; invita l'Agenzia ad adottare misure concrete e ad informare l'autorità competente per il discarico in merito alle stesse;

15.  rileva che tra il 2009 e il 2010 il personale dell'Agenzia è salito da 509 a 578 dipendenti, inclusi gli agenti temporanei e gli agenti contrattuali;

Conflitto di interessi

16.   rileva che è necessario che il personale tecnico dell'Agenzia venga generalmente assunto dalle autorità aeronautiche nazionali e dall'industria del trasporto aereo; è consapevole che il personale debba essere dotato di una sufficiente e aggiornata esperienza tecnica di lavoro nel settore dell'aviazione per eseguire un controllo tecnico dei documenti di attestazione di conformità al fine di poter garantire un livello adeguato di sicurezza aerea, come richiesto dalla vigente normativa dell'Unione; è, tuttavia, preoccupato, per il fatto che questa situazione potrebbe provocare, se non individuata e adeguatamente gestita,conflitti di interesse qualora un membro del personale assunto da un costruttore di aeromobili lavori e prenda decisioni presso l'Agenzia in merito alla certificazione del velivolo su cui lavorava mentre impiegato dal costruttore; riconosce tuttavia che l'Agenzia ha messo in atto una procedura di certificazione in cui è garantita l'imparzialità del processo decisionale attraverso la collegialità delle valutazioni tecniche e il processo decisionale in sé, è inoltre consapevole che l'Agenzia è in procinto di istituire una vasta politica in materia di codici di condotta, comprendente l'identificazione, la prevenzione, il controllo e la gestione delle conseguenze di potenziali casi di conflitto di interessi. Tale politica aiuterà l'Agenzia a migliorare ulteriormente l'identificazione e la gestione di situazioni di conflitto di interessi in modo tale che la sicurezza aerea non venga mai messa a rischio;

17.   invita l'Agenzia a tenere debitamente conto dei precedenti professionali dei suoi collaboratori al fine di evitare qualsiasi conflitto di interessi; è del parere che la politica dell'Agenzia in materia di conflitto di interessi dovrebbe stabilire in quale misura ed in quali condizioni un dipendente dell'Agenzia possa essere coinvolto nella certificazione di un aeromobile su cui ha lavorato prima di entrare nell'Agenzia;

18.   invita l'Agenzia ad adottare procedure efficaci che affrontino debitamente i potenziali casi di accuse di conflitto di interessi in seno all'Agenzia; invita, inoltre, l'Agenzia a pubblicare sul proprio sito web la dichiarazione di interessi e l'esperienza professionale dei propri esperti, della propria amministrazione, dei membri del consiglio di amministrazione e di eventuali altre persone le cui attività sono collegate al processo di certificazione; indica che l'Agenzia dovrebbe seguire gli orientamenti OCSE in materia di conflitto di interessi;

19.   rilevando che l'Agenzia è coinvolta in decisioni di vitale importanza per tutti i cittadini e tenendo conto della sua esposizione a causa della sua importanza per l'industria, l'autorità di discarico attende di ricevere e discutere i risultati e le raccomandazioni della relazione speciale sulle situazioni di conflitto di interessi che verrà elaborata dalla Corte dei conti entro la fine di giugno 2012;

Risultati

20.  invita l'Agenzia ad attuare ulteriormente l'attuale struttura per attività rispetto al suo bilancio operativo per stabilire un chiaro collegamento tra il programma di lavoro e le previsioni finanziarie, nonché a migliorare ulteriormente il monitoraggio e la rendicontazione delle prestazioni,

21.   esorta l'Agenzia a introdurre un diagramma di Gantt nella programmazione di ciascuna delle sue attività operative, ove opportuno; sottolinea anche quanto sia importante che l'Agenzia ricorra a obiettivi SMART e a indicatori RACER nella sua programmazione, come fa, dal 2008, nel programma annuale di lavoro e nella relazione annuale di attività;

Controllo interno

22.  desume dalla relazione annuale di attività che l'Agenzia, nel 2010, ha consolidato il suo Sistema integrato di gestione compreso il concetto di «controllo interno», che mira a garantire che i rischi siano correttamente mitigati, al fine di migliorare la capacità dell'Agenzia di conseguire gli obiettivi operativi, qualitativi, di conformità o finanziari;

23.  rileva che, nel dicembre 2010, il Sistema integrato di gestione dell'Agenzia ha ottenuto la certificazione Standard di gestione della qualità ISO 9001:2008, riconosciuta a livello internazionale;

Svolgimento delle ispezioni di normalizzazione

24.   invita l'Agenzia a migliorare ulteriormente la documentazione di pianificazione e programmazione delle ispezioni; ricorda all'Agenzia l'importanza di documentare la valutazione del rischio e i criteri utilizzati per stabilire la pianificazione delle ispezioni al fine di giustificare il proprio processo decisionale interno per i casi che presentano carenze significative con conseguenze sulla sicurezza dei cittadini dell'Unione;

25.   invita, inoltre, l'Agenzia a migliorare ulteriormente la propria efficacia nella gestione di questioni fondamentali in materia di sicurezza:

   controllando l'informazione,
   riducendo la lunghezza dei tempi della comunicazione e dell'attuazione,
   documentando il processo decisionale tra l'Agenzia e la Commissione, e
   attenuando adeguatamente ogni potenziale situazione di conflitto di interessi;

26.  invita, inoltre, l'Agenzia a classificare, monitorare e seguire i risultati delle ispezioni classificati come «Osservazioni»; apprende dall'Agenzia che questa ha sviluppato una procedura operativa per definire tali risultati e comunicarli alla Commissione; invita l'Agenzia ad informare l'autorità di discarico sulle misure adottate;

Audit interno

27.  riconosce che alcune raccomandazioni «molto importanti» del Servizio di audit interno volte a ridurre gli attuali rischi dell'Agenzia sono ancora aperte e in fase di revisione da parte del di detto servizio;

28.  rileva, in particolare, che, nel 2010, il Servizio di audit interno ha effettuato un audit sullo svolgimento delle ispezioni di normalizzazione al fine di valutare e fornire una garanzia indipendente sul sistema di controllo interno in relazione allo svolgimento delle ispezioni di normalizzazione presso l'Agenzia, il cui scopo è quello di monitorare l'applicazione dei pertinenti regolamenti dell'Unione da parte delle autorità aeronautiche nazionali e di riferire alla Commissione; rileva inoltre che l'Agenzia ha già sviluppato un piano d'azione correttivo che è stato approvato dal Servizio di audit interno e ha già presentato alla revisione del medesimo servizio la prova dell'attuazione in merito alle raccomandazioni di cui ai paragrafi 25-27 della presente relazione;

29.  esorta al riguardo l'Agenzia a:

   documentare maggiormente le proprie valutazioni del rischio dopo aver effettuato i suoi programmi e visite di controllo annuali,
   migliorare ulteriormente il monitoraggio e la comunicazione delle gravi carenze che sollevano preoccupazioni in materia di sicurezza,
   seguire e monitorare le proprie osservazioni dopo le visite di ispezione;

30.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni quali formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico e figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

31.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(16).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia europea per la sicurezza aerea

2006

2007

2008

2009

Risultati

- L'Agenzia dovrebbe verificare con cura la coerenza delle previsioni di spesa: il sistema di analisi dei costi dell'Agenzia ha evidenziato costi pari a circa EUR 48 milioni a fronte di entrate pari a circa EUR 35 milioni; programmazione insufficiente

L'Agenzia dovrebbe verificare con cura la coerenza delle previsioni di spesa da presentare all'adozione dell'autorità di bilancio

- Chiede all'Agenzia di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti

- Invita l'Agenzia a definire obiettivi SMART e indicatori RACER

- Esorta l'Agenzia a introdurre un diagramma di Gantt

- Invita l'Agenzia a definire obiettivi SMART e indicatori RACER

- Invita l'Agenzia a valutare l'opportunità di rendere un diagramma di Gantt parte integrante della programmazione di ciascuna delle sue attività operative per riportare in forma concisa il tempo dedicato a un progetto da ogni membro del personale

- Esorta l'Agenzia ad attuare una struttura per attività rispetto al suo bilancio operativo per stabilire un chiaro collegamento tra il programma di lavoro e le previsioni finanziarie, nonché a migliorare il monitoraggio e la rendicontazione delle prestazioni,

- Chiede all'Agenzia di operare un raffronto tra le operazioni svolte durante l'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e il precedente

Regolamento relativo ai diritti e oneri riscossi

n.a.

- L'Agenzia non dovrebbe confondere l'uso del precedente regolamento sui diritti riscossi con quello nuovo.

- Invita l'Agenzia a stabilire un sistema di monitoraggio a livello di progetti di certificazione

- Invita l'Agenzia a presentare un piano dettagliato per garantire che il sistema di diritti annuali forfettari non possa generare entrate notevolmente superiori ai costi effettivi dei servizi resi

- Invita l'Agenzia a migliorare il sistema di monitoraggio per i progetti di certificazione al fine di garantire che, per l'intera durata, i corrispettivi riscossi non si discostino notevolmente dal costo effettivo.

- Esorta l'Agenzia a stimare correttamente, nell'ambito dell'elaborazione dei resoconti finanziari 2010, l'aumento delle spese connesse alla gestione delle operazioni di certificazione esternalizzate presso autorità nazionali di aviazione.

Stanziamenti riportati/Questioni relative agli appalti

- Il principio dell'annualità di bilancio non è stato rispettato: in violazione del proprio regolamento finanziario, l'Agenzia ha utilizzato gli stanziamenti di pagamento dissociati riportati dall'esercizio 2005, nonostante disponesse di sufficienti stanziamenti di pagamento per il 2006

- Problemi relativi alla trasparenza dei criteri di aggiudicazione e del metodo di valutazione finanziaria

- Invita l'Agenzia a porre rimedio al sistema di pianificazione delle risorse dell'impresa dovuto a un ritardo nel processo di firma del contratto di servizio. (Invita l'Agenzia a presentare una previsione molto più realistica alla Commissione e al Parlamento nel corso dei prossimi anni)

- Invita la Commissione ad esaminare modalità per garantire che il principio della gestione della liquidità basata sulle esigenze sia pienamente attuato, al fine di garantire che le riserve dell'Agenzia siano mantenute al livello più basso possibile

- L'Agenzia ha riportato al 2010 un elevato livello di stanziamenti per le spese operative (65% dal Titolo III, Attività operative. La percentuale di impegni riportati è del 13%)

- Chiede che, nel prossimo esercizio, vengano presentate al Parlamento e alla Commissione una gestione più accurata e tempestiva dei contratti e previsioni molto più realistiche

- Chiede che il bilancio di ogni esercizio sia corredato da una relazione sugli stanziamenti non spesi riportati dagli esercizi precedenti, in cui vengano spiegati i motivi per i quali il denaro non è stato utilizzato e quando lo sarà,

Risorse umane

n.a.

- Invita l'Agenzia a migliorare i propri sistemi di assunzione e pianificazione delle risorse

- Invita l'Agenzia a migliorare i propri sistemi di assunzione e pianificazione delle risorse

- Osserva carenze nelle procedure di selezione del personale, che ne possono compromettere la trasparenza, La Corte dei conti ha riferito che le decisioni delle commissioni giudicatrici non erano sufficientemente giustificate e documentate poiché le soglie per essere invitati ad un colloquio o iscritti nell'elenco di riserva non erano state fissate preliminarmente e mancavano i verbali.

- Invita l'Agenzia ad informare l'autorità competente per il discarico dei provvedimenti intrapresi per sanare la situazione e rendere più trasparenti le procedure di selezione dei suoi esperti/del suo personale.

6 – Audit interno

- L'Agenzia non ha ancora posto in essere un sistema efficace per la gestione dei crediti che includa, possibilmente, interessi sui pagamenti tardivi.

n.a

- Invita l'Agenzia ad adottare misure per soddisfare 13 (2 sono considerate critiche) delle 28 raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno→ le raccomandazioni riguardano l'incertezza del bilancio, l'assenza di analisi di rischio, l'assenza di una politica di valutazione e di promozione, la procedura di separazione degli esercizi (cut-off) e la mancanza di una procedura per la registrazione delle eccezioni scadute

- Riconosce che l'Agenzia ha messo in atto 20 delle 26 raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno dal 2006

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 21.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 79 del 19.3.2008, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 21.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 79 del 19.3.2008, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 21.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 79 del 19.3.2008, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 140.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 613.
(15) GU L 140 del 1.6.2007, pag. 3.
(16) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)
PDF 229kWORD 72k
Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2010 (C7-0287/2011 – 2011/2227(DEC))
P7_TA(2012)0170A7-0123/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte del Centro(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 851/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, che istituisce un Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie(3), in particolare l'articolo 23,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0123/2012),

1.   concede il discarico al direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esecuzione del bilancio del Centro per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2010 (C7-0287/2011 – 2011/2227(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte del Centro(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 851/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, che istituisce un Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie(7), in particolare l'articolo 23,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0123/2012),

1.   approva la chiusura dei conti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2010 (C7-0287/2011 – 2011/2227(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte del Centro(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 851/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, che istituisce un Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie(11), in particolare l'articolo 23,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0123/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie («il Centro») dell'esercizio 2010, nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti,

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento europeo ha concesso il discarico al direttore del Centro per l'esecuzione del suo bilancio per l'esercizio 2009(13) e che, nella sua risoluzione che accompagna la decisione di discarico, ha tra l'altro esortato il Centro:

   a presentare, in una tabella da allegare alla relazione della Corte dei conti, una comparazione tra le operazioni effettuate durante l'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e quelle svolte durante l'esercizio precedente;
   ad affrontare il problema dell'elevato livello di riporti, che ha un effetto negativo sull'esecuzione del bilancio ed è in contrasto con il principio di annualità;
   a rispettare l'obbligo di trasmettere all'autorità competente per il discarico una relazione, elaborata dal suo direttore, che sintetizza il contenuto delle raccomandazioni del servizio di audit interno;

C.   considerando che il bilancio complessivo del Centro per l'esercizio 2010 ammontava a 57 800 000 EUR rispetto a 49 200 000 EUR nel 2009, il che rappresenta un incremento del 17,5%; che il contributo totale dell'Unione per il 2010 al bilancio del Centro ammontava a 56 225 000 EUR;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione per il 2010 a favore del Centro ammontava a 53 078 000 EUR; rileva tuttavia che 145 000 EUR, provenienti da recuperi di eccedenze, sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo dell'Unione per il 2010 a un totale di 53 223 000 EUR;

2.   sottolinea che, secondo il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, il contributo totale a favore del Centro era pari a 56 225 000 EUR e comprendeva:

   un contributo di 33 360 000 EUR per i titoli I e II e
   un contributo di 22 895 000 EUR per il titolo III, del quale sono stati versati 10 000 000 EUR;
  

osserva tuttavia che lo stesso documento presenta un contributo totale dell'Unione pari a 53 223 000 EUR per il 2010; prende atto della dichiarazione della Commissione secondo la quale il contributo totale dell'Unione al Centro per il 2010 è stato pari a 56 225 000 EUR e l'importo di 53 223 000 dipende da incongruenze del testo collegato alle cifre di bilancio; ritiene che ciò confermi la necessità che la Commissione fornisca ogni anno all'autorità competente per il discarico informazioni consolidate sul finanziamento annuo per agenzia a partire dal bilancio generale dell'Unione europea;

3.  prende atto dal Centro che un secondo accordo di sovvenzione è stato raggiunto con la Direzione generale Allargamento per una durata iniziale di due anni e che successivamente, nel 2010, è stato introdotto un aumento di bilancio di 400 000 EUR per il periodo 2009-2010; osserva che nel 2011 il Centro avrebbe dovuto presentare una richiesta di proroga della sovvenzione;

4.  apprende dai conti annuali definitivi del Centro per l'esercizio finanziario 2010 che il tasso di esecuzione del bilancio del Centro ha raggiunto il 95% per quanto riguarda gli stanziamenti d'impegno; è tuttavia preoccupato dal fatto che, per quanto riguarda gli stanziamenti di pagamento, il tasso di esecuzione ha raggiunto solo il 68% del bilancio totale del Centro; ritiene che ciò costituisca un progresso rispetto al 59% del 2009, ma considera che il Centro debba compiere maggiori sforzi a questo proposito;

5.   sottolinea che l'esecuzione degli stanziamenti di pagamento è leggermente migliorata, avendo raggiunto il 92,7%, con un livello di stanziamenti inutilizzati pari a 3 800 000 EUR; rileva che tale sottoesecuzione è legata al fatto che il Centro ha limitato la propria richiesta di stanziamenti di pagamento al fine di ridurre la liquidità sul conto bancario a fine anno, come avevano richiesto la Corte dei conti e la Commissione;

6.  osserva dalla relazione annuale di attività 2010 del Centro che il direttore, in quanto ordinatore, ha delegato la responsabilità finanziaria ai cinque capi unità e, per un periodo, al coordinatore del proprio gabinetto; rileva che, tuttavia, tutti i contratti per importi superiori ai 250 000 EUR devono essere firmati dal direttore;

Stanziamenti riportati

7.  apprende dalla Corte dei conti che nel 2010 è stato riportato al 2011 un importo di 15 600 000 EUR, pari al 27% della dotazione totale e al 50% della dotazione del titolo III – Spese operative; torna a esortare il Centro a porre rapidamente rimedio alle lacune identificate dalla Corte dei conti per quanto riguarda i riporti; sottolinea che un elevato livello di riporti ha un effetto negativo sull'esecuzione del bilancio;

8.  è preoccupato per il fatto che questo elevato livello di riporti, combinato con il ridotto livello di spese da pagare, è eccessivo ed è in contrasto con il principio di bilancio dell'annualità;

Contabilità

9.  rileva dalla relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio (RGFB) che il 2010 è stato il primo anno nel quale il Centro ha eseguito integralmente il proprio bilancio, durante l'intero esercizio, utilizzando ABAC WF (il sistema integrato di bilancio e contabilità della Commissione);

10.  apprende dalla relazione annuale di attività che il Centro ha effettuato un riesame delle procedure interne relative ai pagamenti e agli impegni;

Appalti

11.  osserva dalla relazione annuale di attività che l'ufficio appalti ha trattato 50 procedure aperte, 18 procedure negoziate e otto inviti a presentare proposte; invita il Centro a fornire all'autorità competente per il discarico i risultati di ciascuna procedura di appalto;

12.  osserva che, dopo cinque anni di negoziati, è stato firmato un accordo di sede tra il Centro e il ministero per l'assistenza agli anziani e la sanità pubblica svedese;

Risorse umane

13.  prende atto del fatto che l'ex direttore ha lasciato il Centro nel febbraio 2010 per assumere una posizione presso l'ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale per la sanità;

14.  esorta il Centro a mettere in atto sufficienti misure per garantire la trasparenza delle sue procedure di assunzione; è particolarmente preoccupato per i risultati presentati dalla Corte dei conti, secondo i quali i punteggi minimi che i candidati dovevano ottenere per poter essere convocati a colloquio o inseriti negli elenchi degli idonei non erano stati previamente definiti; osserva che ciò potrebbe celare una situazione di favoritismo o di conflitto di interessi;

15.  osserva dalla RGFB che, al 31 dicembre 2010, il Centro impiegava 175 agenti temporanei su 200 posti previsti dalla tabella dell'organico per quell'anno;

16.  osserva inoltre dalla RGFB che il tasso di avvicendamento tra agenti temporanei e agenti contrattuali era del 7% nel 2010;

17.   ritiene che il Centro sia un importante organismo dell'Unione per rafforzare e sviluppare la sorveglianza delle malattie a livello europeo, per valutare e comunicare le minacce per la salute umana, attuali ed emergenti, costituite dalle malattie infettive e per raggruppare a livello europeo le conoscenze in ambito sanitario;

Risultati

18.  riconosce che il Centro sta attualmente lavorando con i suoi partner per apportare cambiamenti sulla base degli insegnamenti tratti dalla pandemia H1N1 nel 2009, al fine di migliorare ulteriormente le sue prestazioni in futuro; sottolinea tuttavia gli importanti contributi dati dal Centro alle misure di lotta contro la pandemia H1N1 con la pubblicazione di orientamenti provvisori sull'uso di vaccini specifici contro l'influenza pandemica nel 2009;

Audit interno

19.  osserva dalla RGFB che è stato svolto un riesame del funzionamento del sistema di controllo interno; è preoccupato in particolare per il fatto che due norme, nella fattispecie «continuità dei servizi» e «valutazione delle attività», ancora non sono state messe in atto, mentre altre quattro sono state attuate solo parzialmente; esorta quindi il Centro a prendere tempestivamente provvedimenti a questo proposito e a informare l'autorità competente per il discarico del livello di attuazione di tali norme;

20.  rileva dalla RGFB che il progettato audit del servizio di audit interno sulle procedure di sostegno alla realizzazione del programma di lavoro annuale, incentrato sul sistema di gestione dell'informazione, è stato rinviato al 2011; invita quindi il Centro a informare l'autorità competente per il discarico in merito ai risultati ottenuti dal suddetto servizio;

21.  riconosce inoltre che alla fine del 2010 l'audit del servizio di audit interno non ha identificato conclusioni critiche; tuttavia, sei conclusioni importanti erano ancora in sospeso; è informato dal Centro del fatto che quattro di tali raccomandazioni riguardano comunicazioni in materia di salute, indicatori di rendimento, le liste di controllo utilizzate dagli operatori finanziari e le stime dei costi delle riunioni del Centro; esorta il Centro a informare l'autorità competente per il discarico in merito alle altre due raccomandazioni che il Centro deve ancora mettere in atto;

22.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico, quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

23.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione sul discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(14).

Allegato

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

2006

2007

2008

2009

Operato dell'Agenzia/

Appalti

- Le norme relative agli appalti non sono state rigorosamente rispettate: carenza di criteri di selezione chiari, scelta non corretta delle procedure, mancato rispetto della procedura descritta nel bando di gara, insufficiente documentazione della procedura.

n.a.

- Invita il Centro a fornire un raffronto tra le operazioni svolte durante l'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e il precedente in modo da permettere all'autorità competente per il discarico di valutarne più efficacemente le prestazioni da un anno all'altro.

- Non è stato ancora concluso un accordo sulla sede tra il Centro e il governo svedese dato che restano numerose questioni importanti che richiedono ulteriori negoziati.

- Chiede al Centro di operare un raffronto tra le operazioni svolte durante l'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e il precedente.

Riporti di stanziamenti

- Il principio dell'annualità di bilancio non è stato rispettato rigorosamente: quasi il 45% degli impegni iscritti nell'esercizio sono stati riportati. Nel secondo semestre 2006 sono stati eseguiti numerosi storni → imprecisione delle stime circa il fabbisogno di personale.

- Il principio dell'annualità di bilancio non è stato rispettato rigorosamente: carenze nella programmazione, nel monitoraggio e nella successiva esecuzione del bilancio del Centro.

- Gli emendamenti di bilancio non erano accompagnati da una valutazione degli effetti che avrebbero avuto sul programma di lavoro e sul raggiungimento degli obiettivi.

- Il principio dell'annualità di bilancio non è stato rispettato rigorosamente: carenze nella programmazione, nel monitoraggio e nella successiva esecuzione del bilancio del Centro.

- Chiede alla Commissione di esaminare modalità per dare piena attuazione al principio di una gestione della liquidità basata sulle necessità → Il Centro trattiene per lunghi periodi ingenti riserve di cassa (al 31/12/2008: 16 705 091 EUR).

- Esorta il Centro a informare l'autorità competente per il discarico in merito alle misure prese per correggere le carenze. L'elevato livello di riporti ha un effetto negativo sull'esecuzione del bilancio ed è in contrasto con il principio di annualità.

Risorse umane

n.a.

n.a.

- Carenze nella pianificazione delle procedure di assunzione.

n.a.

Audit interno

- Sono stati assunti impegni legali in assenza di un precedente impegno in bilancio, in violazione del regolamento finanziario.

- Il Centro non si è conformato al regolamento finanziario e al principio di economia: nel 2007 ha speso 500 000 EUR per lavori di ristrutturazione dell'edificio affittato come sua sede, mediante trattativa privata tra il Centro stesso e il proprietario. L'accordo non specificava né la natura dei lavori, né le scadenze e le condizioni di pagamento.

- Il Centro non ha pienamente rispettato l'obbligo di trasmettere all'autorità competente per il discarico una relazione, elaborata dal suo direttore, che riassuma il numero di audit interni condotti dal revisore contabile interno.

- Il Centro non ha pienamente rispettato l'obbligo di trasmettere all'autorità competente per il discarico una relazione, elaborata dal suo direttore, che sintetizza il contenuto delle raccomandazioni del servizio di audit interno.

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 122.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 142 del 30.4.2004, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 122.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 142 del 30.4.2004, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 122.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 142 del 30.4.2004, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 145.
(14) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia europea delle sostanze chimiche
PDF 231kWORD 69k
Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche per l'esercizio 2010 (C7-0294/2011 – 2011/2235(DEC))
P7_TA(2012)0171A7-0126/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche(3), in particolare l'articolo 97,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0126/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche sull'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche per l'esercizio 2010 (C7-0294/2011 – 2011/2235(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche(7), in particolare l'articolo 97,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0126/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche per l'esercizio 2010 (C7-0294/2011 – 2011/2235(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche(11), in particolare l'articolo 97,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0126/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche («l'Agenzia») per l'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2009(13) e che, nella sua risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, ha tra l'altro:

   invitato l'Agenzia a informare l'autorità competente per il discarico delle misure adottate per migliorare il suo sistema di controllo rafforzando i propri circuiti finanziari, flussi di lavoro, piani d'azione e valutazioni del rischio;
   incoraggiato l'Agenzia a garantire efficacemente che:
   tutti gli elementi delle decisioni di finanziamento siano disponibili,
   le informazioni necessarie a ogni livello nell'ambito dell'organizzazione siano adeguatamente definite e trasmesse,
   il programma di lavoro annuale evidenzi tutte le risorse rese disponibili dal bilancio,
   la documentazione delle procedure finanziarie e delle liste di controllo sia completata e aggiornata,
   invitato l'Agenzia a sviluppare ulteriormente la pianificazione e il monitoraggio dell'attività in materia di appalti e dell'esecuzione del bilancio, in modo da ridurre la percentuale degli stanziamenti riportati;

C.  considerando che il bilancio complessivo dell'Agenzia per l'esercizio 2010 è stato di 75 500 000 EUR rispetto a 70 400 000 EUR nel 2009, il che rappresenta un incremento del 7,24%;

D.  considerando che l'Agenzia ha beneficiato di un contributo temporaneo dell'Unione e dell'Associazione europea di libero scambio (AELS) per un importo di 36 000 000 EUR;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  osserva che la Corte dei conti ha riferito che il bilancio 2010 dell'Agenzia ammontava a 75 000 000 EUR, mentre l'Agenzia ha dichiarato un bilancio di 75 500 000 EUR per l'esercizio 2010;

2.  prende atto che l'Agenzia è finanziata dai contributi versati dalle imprese per la registrazione di sostanze chimiche e, potenzialmente, attraverso un contributo dell'Unione;

3.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione a favore dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 25 305 000 EUR; rileva tuttavia che 8 700 000 EUR provenienti da recuperi di eccedenze sono stati aggiunti a tale importo, portando il contributo dell'Unione europea a un totale di 34 005 000 EUR per il 2010(14); riconosce inoltre che, poiché generalmente le entrate derivanti dai contributi versati dalle imprese sono accreditate all'Agenzia solo alla fine dell'anno, il contributo dell'Unione è stato considerato necessario per sostenere le spese correnti sino al mese di ottobre 2010;

4.  osserva che l'Agenzia fa riferimento a un contributo temporaneo dell'Unione per il 2010 di 36 000 000 EUR, ma che tale importo include il contributo AELS;

5.  constata dalla relazione dell'Agenzia sulla gestione finanziaria e di bilancio che l'Agenzia si è impegnata a rimborsare integralmente il contributo temporaneo dell'Unione alla Commissione a ricezione della nota di addebito; prende atto che l'Agenzia ha effettuato il rimborso del contributo temporaneo nel marzo 2011 e che alla Commissione sono stati versati gli interessi dovuti;

6.  prende atto dalla relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio che il bilancio iniziale dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 86 481 700 EUR; osserva tuttavia che, nel corso dell'esercizio, il consiglio d'amministrazione ha adottato due bilanci rettificativi, riducendo le spese di bilancio per un totale di 11 000 000 EUR (12,75%);

7.  rileva dalla relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio che il bilancio per il titolo I nel 2010, pari a 47 214 285 EUR, è stato ridotto dell'8% corrispondente ad un importo di 3 787 650,18 EUR; prende atto dell'osservazione dell'Agenzia secondo la quale la ragione principale della riduzione è stata un tasso di assunzione inferiore rispetto a quanto inizialmente pianificato; osserva inoltre che il tasso di esecuzione totale per il titolo I ha raggiunto il 97,2%;

8.  rileva inoltre dalla relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio che la spesa del titolo II ha rappresentato il 92,4% del bilancio rettificato (10 739 727,92 EUR rispetto a 11 624 281,05 EUR), risultato della cancellazione di diversi progetti di consulenza informatica che saranno attuati in base al futuro contratto di esternalizzazione nel 2011;

9.  deduce dalla relazione annuale di attività dell'Agenzia che quest'ultima è riuscita a trattare quasi 23 000 pagamenti di contributi, che hanno portato a entrate accreditate per 349 700 000 EUR;

10.  osserva che, secondo la Corte dei conti, nel 2010 l'Agenzia ha acquisito l'indipendenza finanziaria, ma sarebbe opportuno che rivedesse il proprio regolamento finanziario per introdurvi un meccanismo che le consenta di trattenere la parte di entrate proprie eccedentaria onde finanziare attività future;

11.  prende atto della risposta dell'Agenzia, che dichiara che nella prossima revisione del proprio regolamento finanziario includerà una proposta per un meccanismo che consenta di gestire le entrate eccedentarie; rileva dalla relazione annuale di attività dell'Agenzia che è stato preso un accordo con un depositario esterno altamente rinomato e che è in corso di elaborazione un secondo accordo volto a garantire la custodia sicura e la diversificazione dei rischi per le riserve di liquidità accumulate che dovrebbero costituire la principale fonte di finanziamento dell'Agenzia sino all'adozione del prossimo quadro finanziario per il periodo 2014-2020; prende atto che l'Agenzia ha depositato riserve di liquidità per la gestione degli attivi presso la Banca europea per gli investimenti e la Banca centrale finlandese;

Riporto di stanziamenti

12.  osserva dalla relazione dell'Agenzia sulla gestione finanziaria e di bilancio che i riporti di stanziamenti d'impegno e di pagamento per 12 254 740,59 EUR riguardano principalmente spese informatiche a sostegno di operazioni (5 747 560,42 EUR) e spese di amministrazione generale (1 555 943,82 EUR);

13.  rileva inoltre dalla relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio che l'importo totale di 2 533 156,09 EUR è stato annullato dagli stanziamenti d'impegno e di pagamento riportati dal bilancio nel 2009; osserva che ciò riguarda in particolare il titolo II;

14.  si rammarica che la Corte dei conti non menzioni gli stanziamenti riportati e annullati nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

15.  accoglie positivamente gli sforzi compiuti dall'Agenzia per migliorare la pianificazione e il controllo delle risorse e introdurre orientamenti per promuovere il principio dell'annualità di bilancio; riconosce, in particolare, che l'Agenzia è riuscita a ridurre il tasso di riporto degli stanziamenti dal 29,7% del 2009 al 16,3 del 2010;

16.  sottolinea inoltre che, visto che l'Agenzia opera con stanziamenti non dissociati in tutti i suoi titoli, non è realistico attendersi che tutte le operazioni iscritte in un anno di calendario possano essere impegnate e pagate nel corso dello stesso esercizio di bilancio, soprattutto quando si tratta di spese operative di tipo progettuale (ad esempio, lo sviluppo di sistemi informatici);

Procedure di aggiudicazione degli appalti

17.  osserva inoltre dalla relazione annuale di attività dell'Agenzia che nel 2010 sono state effettuati 350 appalti, tra le quali contratti quadro pluriennali per informatica, sicurezza, servizi di consulenza per la qualità e la gestione, diverse questioni connesse alla comunicazione e formazione linguistica;

18.  riconosce in particolare che un elevato volume di appalti è stato realizzato in base a contratti quadro esistenti nel campo dei servizi di consulenza informatici, nonché per questioni scientifiche, ambientali e socioeconomiche connesse a REACH;

Gestione delle risorse umane

19.  osserva dalla relazione di attività dell'Agenzia che quest'ultima ha assunto, nel 2010, oltre 120 nuovi funzionari; prende atto in particolare del fatto che è stato messo l'accento sull'assunzione di personale esperto, per potenziare la competenza scientifica dell'Agenzia; osserva inoltre che è stata data la priorità all'assunzione di personale di inquadramento medio e alto, per assicurare l'attuazione della nuova struttura organizzativa a partire dal gennaio 2011;

20.  invita l'Agenzia a migliorare la pianificazione delle sue attività e progetti in materia di risorse umane al momento di elaborare il proprio programma di lavoro annuale; osserva, in particolare, dalla relazione annuale di attività, che a causa della frequenza e dell'impatto delle scadenze di registrazione sui servizi di risorse umane, le attività di formazione hanno perso priorità e diversi progetti di risorse umane sono stati rinviati o gestiti a un livello inferiore di quanto inizialmente previsto;

Conflitto d'interessi

21.  dal momento che l'Agenzia partecipa a decisioni di grande rilevanza per i consumatori e tenendo conto della sua esposizione dovuta all'importanza che essa riveste per il settore, attende con interesse di ricevere e discutere i risultati e le raccomandazioni della relazione speciale della Corte dei conti sulle situazioni di conflitto d'interesse che dovrà essere pubblicata prima della fine di giugno 2012;

22.  ritiene che, dopo la fase di avvio, incentrata sulle procedure, l'Agenzia debba assicurare una ripartizione del bilancio e del personale che le consenta di svolgere pienamente le sue funzioni sostanziali, in particolare per quanto riguarda la valutazione, le restrizioni e l'autorizzazione;

Audit interno

23.  ritiene che l'Agenzia abbia migliorato le proprie procedure amministrative (inclusi i circuiti finanziari) e il proprio flusso di lavoro operativo, sviluppando un sistema integrato di gestione della qualità (ISO9001); accoglie positivamente il fatto che l'Agenzia abbia integrato la valutazione dei rischi nelle sue priorità per gli audit e nel suo programma di lavoro annuale e, ove opportuno, quale base decisionale; ritiene che questa rientri tra le migliori pratiche che le altre agenzie dovrebbero applicare;

24.  apprende dall'Agenzia che il servizio di audit interno ha effettuato una missione consultiva sulla «preparazione alle registrazioni», che è stata pubblicata e trasmessa al direttore esecutivo dell'Agenzia il 14 aprile 2010; sottolinea che l'obiettivo di tale audit era valutare la capacità dell'Agenzia di fare fronte alle future scadenze di registrazione;

25.  accoglie positivamente a questo proposito la creazione, da parte dell'Agenzia, di un'unità distinta per la registrazione e la presentazione di domande, nonché di un gruppo di lavoro d'emergenza; invita tuttavia l'Agenzia a migliorare la coerenza nel trattamento dei fascicoli; osserva che questo è un requisito essenziale delle attività di registrazione e che l'Agenzia dovrebbe intensificare i propri sforzi al riguardo creando procedure normalizzate per l'aggiornamento delle regole di registrazione e una sufficiente traccia documentale delle informazioni e delle decisioni prese per gli aggiornamenti delle regole;

26.  invita inoltre l'Agenzia a preparare sin d'ora il personale della sua unità registrazione a un carico di lavoro intensificato, formando tale personale (e, in particolare, i quadri intermedi) e introducendo sistemi di sostituzione per le persone che occupano posizioni chiave; sottolinea che il compito dell'unità registrazione dovrebbe essere incentrato su attività centrali per le quali sono necessarie conoscenze specifiche in materia di registrazione;

27.  invita l'Agenzia a rispettare rigorosamente un metodo di rendicontazione bidirezionale (dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto) e chiari principi guida per definire gli indicatori rilevanti e gli strumenti da utilizzare;

28.  riconosce che la capacità di audit interno dell'Agenzia ha svolto due audit interni di garanzia nel 2010, uno sulle procedure di sostituzione del personale e l'altro sulle procedure di fatturazione dei contributi;

Risultati

29.  osserva che verso la fine del 2010 sono passate due importanti scadenze per REACH e il regolamento relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio; si compiace quindi che l'Agenzia sia riuscita a gestire con successo la ricezione e il trattamento di 25 000 fascicoli di registrazione di 4 300 sostanze chimiche comunemente utilizzate in Europa o molto pericolose, e oltre tre milioni di notifiche per oltre 100 000 sostanze classificate e che devono essere etichettate per proteggere l'utilizzatore;

30.  valuta positivamente le iniziative dell'Agenzia per potenziare le sue procedure di attenzione al cliente e di feedback; è particolarmente soddisfatto che l'Agenzia abbia accordato particolare attenzione alle attività di comunicazione, quali le giornate dedicate alle parti interessate, le pubblicazioni o il servizio di assistenza;

31.  si compiace con l'Agenzia per aver operato con successo nell'attuazione la legislazione dell'Unione sulle sostanze chimiche;

32.  ritiene che gli sviluppi nel contesto dei contratti informatici siano una conseguenza dei loro costi rilevanti e dei ritardi riscontrati durante la fase di avvio;

Ruolo di coordinatore della rete di agenzie

33.  plaude all'efficacia dell'attività dell'Agenzia di coordinamento della rete di agenzie nel quadro della procedura di discarico 2010;

34.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni quali formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico e figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

35.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la sua decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia europea delle sostanze chimiche

2008

2009

Risultati

– L'Agenzia farebbe bene a mettere a punto procedure di feedback e un approccio maggiormente orientato al cliente

– Chiede alla Corte dei conti di intraprendere controlli sui risultati dell'Agenzia

Gestione finanziaria e di bilancio

– Chiede all'Agenzia di adottare misure intese a migliorare la pianificazione e il monitoraggio delle sue risorse e dei suoi stanziamenti (il 41% degli stanziamenti d'impegno concessi alle attività operative è stato riportato e il 37,5% è stato annullato)

– Chiede alla Commissione di esaminare modalità per dare piena attuazione al principio di una gestione della liquidità basata sulle necessità (riserve di cassa nel 2008: 18 747 210,75 EUR)

– Invita l'Agenzia a sviluppare ulteriormente la pianificazione e il monitoraggio dell'attività in materia di appalti e dell'esecuzione del bilancio, in modo da ridurre la percentuale degli stanziamenti riportati; osserva in effetti che la Corte dei conti ha registrato un riporto di 20 000 000 EUR (il 29% degli stanziamenti) all'esercizio 2010, circa l'88% dei quali corrispondenti ad attività non ancora eseguite (o, in alcuni casi, a beni non ricevuti) a fine esercizio; osserva inoltre che il 5% degli stanziamenti (3 000 000 EUR) è stato annullato

Risorse umane

– Invita l'Agenzia ad attuare attentamente la procedura di assunzione

– Problemi di trasparenza: in 14 procedure di assunzione non era garantita l'indipendenza dei membri del comitato di selezione per il fatto che il direttore stesso dell'Agenzia presiedeva il comitato; si congratula con l'Agenzia per aver deciso che in futuro il direttore non parteciperà più ai lavori dei comitati di selezione

– Chiede all'Agenzia di istituire procedure ben definite per la transizione nelle funzioni

– Invita l'Agenzia a continuare a monitorare l'esecuzione del suo bilancio e del piano di assunzioni

Audit interno

– L'audit di tre procedure ha constatato vizi nei documenti di sintesi relativi ai lavori dei comitati di selezione (assenza di giustificazioni)

– Chiede al direttore esecutivo dell'Agenzia di comunicare all'autorità competente per il discarico il contenuto del piano di audit

– Invita l'Agenzia a informare l'autorità competente per il discarico delle misure adottate per migliorare il suo sistema di controllo rafforzando i propri circuiti finanziari, flussi di lavoro, audit, piani d'azione e valutazioni del rischio

– Incoraggia l'Agenzia a garantire che:

– tutti gli elementi delle decisioni di finanziamento siano disponibili;

– le informazioni necessarie a ogni livello nell'ambito dell'organizzazione siano adeguatamente definite e trasmesse;

– il programma di lavoro evidenzi tutte le risorse rese disponibili attraverso il bilancio;

– la documentazione delle procedure finanziarie e delle liste di controllo sia completata e aggiornata

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 33.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 33.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 33.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 150.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 447.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia europea dell'ambiente
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2010 (C7-0278/2011 – 2011/2217(DEC))
P7_TA(2012)0172A7-0105/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CEE) n. 1210/90 del Consiglio, del 7 maggio 1990, sull'istituzione dell'Agenzia europea dell'ambiente e della rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale(3) e in particolare l'articolo 13,

–  visto il regolamento (CE) n. 401/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sull'Agenzia europea dell'ambiente e la rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale(4), in particolare l'articolo 13,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0105/2012),

1.  rinvia la decisione sulla concessione del discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente sull'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2010 (C7-0278/2011 – 2011/2217(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(6),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(7), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CEE) n. 1210/90 del Consiglio, del 7 maggio 1990, sull'istituzione dell'Agenzia europea dell'ambiente e della rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale(8) e in particolare l'articolo 13,

–  visto il regolamento (CE) n. 401/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sull'Agenzia europea dell'ambiente e la rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale(9), in particolare l'articolo 13,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0105/2012),

1.  rinvia la chiusura dei conti dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Agenzia europea dell'ambiente, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2010 (C7-0278/2011 – 2011/2217(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(11),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CEE) n. 1210/90 del Consiglio, del 7 maggio 1990, sull'istituzione dell'Agenzia europea dell'ambiente e della rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale(13) e in particolare l'articolo 13,

–  visto il regolamento (CE) n. 401/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sull'Agenzia europea dell'ambiente e la rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale(14), in particolare l'articolo 13,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(15), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0105/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali dell'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti,

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha dato discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2009(16) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione di discarico, il Parlamento, tra l'altro:

   ha incoraggiato l'Agenzia a proseguire gli sforzi volti a sviluppare ulteriormente i suoi metodi di comunicazione, in modo da richiamare una maggiore copertura mediatica sulle sue conclusioni, trattandosi di iniziative che possono portare a metodi operativi più trasparenti e stimolare l'interesse del pubblico per le attività dell'Agenzia;
   ha espresso preoccupazione per la pratica dell'Agenzia – incompatibile con il principio dell'annualità – di operare trasferimenti per incrementare una linea di bilancio e pagare il canone locativo dell'Agenzia per il primo trimestre 2010 imputandolo al bilancio 2009;
   ha invitato l'Agenzia a rimediare alle carenze rilevate nelle procedure di assunzione, che mettono a rischio la trasparenza del processo;

C.  considerando che il bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010 ammontava a 50 600 000 EUR, ossia il 26% in più rispetto all'esercizio finanziario 2009; che il contributo dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 è stato di 35 258 000 EUR, contro gli 34 560 000 EUR del 2009(17), pari a un incremento del 2%,

1.  rinvia la concessione del discarico all'Agenzia e rimane in attesa di risposte e interventi sostanziali a seguito delle osservazioni critiche e delle richieste formulate;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.  constata che i livelli di esecuzione del bilancio dell'Agenzia in termini di stanziamenti d'impegno e di pagamento sono stati, rispettivamente, del 100% e del 90,75%;

3.  rileva dai conti definitivi dell'Agenzia che per l'esercizio 2010 il totale dei pagamenti è stato pari a 38 898 533,88 EUR;

4.  rileva che per un periodo di cinque mesi, dal 22 maggio 2010 all'ottobre dello stesso anno, la facciata dell'Agenzia è stata caratterizzata da una copertura verde, costata 294 641 EUR, realizzata dalle società Ramboll, contraente principale, e Green Fortune; esprime il proprio stupore per la mancata realizzazione di una gara d'appalto; chiede al direttore dell'Agenzia di chiarire le modalità di selezione delle società contraenti; apprende dalla lettera del direttore dell'Agenzia in data 11 aprile 2012 che per la copertura dei costi in questione sono state utilizzate le linee di bilancio 2140 «Sistemazione dei locali»(180 872 EUR) e 3323 «Comunicazioni» (113 769 EUR); sottolinea che gli stanziamenti di impegno nel quadro della linea di bilancio 2140 sono aumentati passando da 85 000 a 271 049 EUR, contro il parere del capo dell'amministrazione dell'Agenzia; rileva altresì che detto capo è in congedo di malattia da maggio 2010 e che da allora le sue funzioni sono esercitate da un sostituto ad interim; apprende dalla lettera del direttore in data 30 aprile 2012 che la linea di bilancio 2140 è stata rafforzata mediante uno storno dalla linea 2100 «Affitto»; ricorda che nel dicembre 2009 l'Agenzia ha versato il canone di locazione per il primo trimestre 2010, evitando così di ridurre l'importo rimborsato dalla Commissione; chiede quindi all'Agenzia di spiegare all'autorità di discarico per quale motivo ha utilizzato 180 872 EUR a titolo della linea di bilancio «Affitto», quando il canone di locazione è una somma prefissata per contratto, e di fornire informazioni nonché prove scritte circa le procedure relative agli storni; si attende che l'Agenzia porti a termine tutte le azioni richieste entro la fine di agosto 2012;

5.  osserva che nel dicembre 2011 l'Agenzia ha proceduto all'assegnazione di un contratto quadro di prestazione di servizi per il monitoraggio dei mezzi di comunicazione della durata di 48 mesi; il valore complessivo è di 250 000 EUR, ovvero un importo di molto superiore a quello speso per servizi analoghi negli anni precedenti; osserva che, in base al citato contratto, l'Agenzia spenderà in media 62 500 EUR l'anno per il monitoraggio dei mezzi di comunicazione e ritiene tali costi eccessivi nonché contrari al principio di utilizzo efficiente del denaro dei contribuenti;

Stanziamenti riportati

6.  prende atto dai conti finali dell'Agenzia che stanziamenti 2010 per 12 809 551,05 EUR sono stati riportati al 2011; rileva che, dell'ammontare complessivo dei riporti, 8 941 279 EUR corrispondono a entrate con destinazione specifica esterne, che hanno carattere pluriennale e non sono pertanto soggette al principio di annualità;

7.  rileva dai conti finali dell'Agenzia che l'annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati dal precedente esercizio ha riguardato un importo di 585 282,87 EUR; apprende dall'Agenzia che questa cifra è inferiore a quella annullata nel 2009, ossia 693 127,02 EUR; osserva pertanto che un tasso di annullamento pari a soltanto l'1,5% indica un miglioramento della capacità di prevedere il fabbisogno finanziario;

8.  si rammarica che la Corte dei conti non abbia ritenuto che il volume degli stanziamenti riportati e annullati fosse sufficientemente elevato per meritare una menzione nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio finanziario 2010;

Procedure di appalto

9.  prende atto della dichiarazione dell'Agenzia secondo cui la Corte dei conti avrebbe realizzato, nell'ottobre 2011, un audit sulle procedure d'appalto relative ai servizi mensa, pulizia e sicurezza nonché all'acquisto di mobilio; invita l'Agenzia a trasmettere all'autorità di discarico, entro la fine del settembre 2012, le conclusioni di tale audit nonché le risposte formulate e le azioni intraprese in merito dall'Agenzia stessa;

10.  chiede al Servizio di Audit interno (IAS) di condurre un audit sui contratti dell'Agenzia per i servizi mensa, pulizia e sicurezza e per l'acquisto di mobilio, onde stabilire se nelle fasi di preparazione, pubblicazione, valutazione e gestione dei contratti siano stati rispettati i due principi della concorrenza e dell'economia, e di informare a tempo debito l'autorità di discarico sulle sue conclusioni;

Risorse umane

11.  nota che l'Agenzia ha riformato le procedure di assunzione in linea con le osservazioni formulate dall'autorità di discarico e dalla Corte dei conti, in modo da rimediare alle carenze relative agli avvisi di posto vacante, alla documentazione delle decisioni delle commissioni giudicatrici, alle soglie minime per essere invitati ai colloqui e ai verbali dei colloqui stessi;

12.  rileva inoltre dal Piano annuale di gestione che l'Agenzia ha implementato la «Politica del personale dell'AEA» che forma la base per la politica di sviluppo del personale;

13.  apprende che nel 2010 sono stati assunti 7 candidati interni e 40 candidati esterni; prende atto che fra i candidati interni figuravano 1 funzionario, 5 agenti temporanei e 1 agente contrattuale, mentre il personale assunto dall'esterno annoverava 1 funzionario, 13 agenti temporanei, 29 agenti contrattuali e 4 esperti nazionali; prende atto inoltre che, negli ultimi cinque anni, l'Agenzia ha ospitato 12 scienziati «ospiti» che lavoravano presso la sua sede; invita l'Agenzia, ai fini della trasparenza, a completare la pubblicazione del curriculum vitae – indicando almeno gli studi effettuati e le esperienze di lavoro pregresse – di tali scienziati ospiti;

Strategia dell'Agenzia per il 2009-2013

14.  apprezza il fatto che il personale e le attività di gestione, i processi di controllo di qualità, i prodotti e servizi, i servizi amministrativi e immobiliari assumano nella strategia dell'Agenzia per il 2009-2013 una valenza strategica;

15.  invita l'Agenzia a rendere più esplicito il legame tra azioni, risorse e risultati;

Conflitto di interessi

16.  rileva che, dal giugno 2010 all'aprile 2011, il direttore esecutivo dell'Agenzia era contemporaneamente amministratore e membro del comitato consultivo internazionale di Earthwatch – un'organizzazione internazionale di volontariato che impegna persone di tutto il mondo in attività di ricerca e istruzione in ambito scientifico – nonché, a quanto sembra, membro del comitato consultivo europeo di Worldwatch Europe; prende atto che, in base alle proprie dichiarazioni, il direttore esecutivo ha rinunciato a tali incarichi in seno a Earthwatch nell'aprile 2011, su consiglio di un membro della Corte dei conti, nel quadro di un eventuale conflitto di interessi;

17.  constata con preoccupazione che nel 2010, mentre il direttore esecutivo era direttamente impegnato nelle attività di Earthwatch, 29 membri del personale dell'Agenzia, fra cui lo stesso direttore esecutivo, si sono recati nei Caraibi o nel Mediterraneo per missioni di ricerca fino a una durata di 10 giorni nel quadro di vari progetti in materia di biodiversità gestiti da Earthwatch, e che l'Agenzia ha versato alla ONG un totale di 33 791,28 EUR, come dichiarato dal direttore esecutivo dell'Agenzia;

18.  riconosce la formazione speciale del personale come parte dell'evoluzione della carriera e prende atto dell'importo totale corrisposto per pagare tale formazione;

19.  si dichiara sorpreso nell'apprendere che l'indirizzo dichiarato dell'istituto Worldwatch Europe, fondato il 5 novembre 2010, corrispondeva a quello dell'Agenzia, i cui locali, pagati dal bilancio dell'Unione, sono stati utilizzati come sede dall'istituto in questione senza il versamento di alcun canone di locazione all'Agenzia stessa; si rammarica per la presenza, nella lettera del direttore del 30 aprile 2012, di riferimenti al solo istituto Worldwatch con sede negli Stati Uniti e non anche a Worldwatch Europe, l'istituto che ha utilizzato i locali dell'Agenzia in assenza di locazione; rileva altresì che il direttore esecutivo dell'istituto Worldwatch Europe era uno degli scienziati «ospiti» dell'Agenzia; invita l'Agenzia a fornire all'autorità di discarico dettagli concreti e mezzi di prova al riguardo, ivi inclusi il nome della persona dell'Agenzia che ha concesso l'autorizzazione e la data esatta in cui l'istituto Worldwatch Europe ha cessato di utilizzare i locali dell'Agenzia stessa; chiede inoltre di far sapere se il lavoro realizzato dallo scienziato «ospite» in questione sarà pubblicato, entro la fine di agosto 2012, a nome del citato istituto ovvero dell'Agenzia;

20.  elogia la cooperazione fra l'Agenzia e le ONG impegnate nel settore ambientale, come accade per altre Agenzie specializzate, ma ricorda che anche la semplice parvenza di conflitto di interessi danneggia la fiducia nelle istituzioni e suscita inquietudine nei contribuenti;

21.  invita l'Agenzia, nel quadro di uno sforzo teso a favorire una maggiore trasparenza in termini di prevenzione e lotta al conflitto di interessi, ad adottare immediatamente un piano d'azione che preveda la pubblicazione nel suo sito web delle dichiarazioni di interessi e, ove non siano disponibili, dei curriculum vitae – indicando almeno gli studi effettuati e le esperienze di lavoro pregresse – del personale con mansioni direttive, dei membri del comitato scientifico, degli esperti e dei membri del consiglio di amministrazione, entro il 30 giugno 2012; è del parere che tali misure consentirebbero all'autorità di bilancio e alla collettività di monitorare le loro qualifiche e prevenire potenziali conflitti d'interesse;

Risultati

22.  apprende dell'iniziativa dell'Agenzia di fornire regolarmente sia una valutazione esterna indipendente, sulla base del suo regolamento istitutivo (CEE) n. 1210/90, sia i programmi di lavoro adottati dal consiglio di amministrazione; nota in particolare che la prossima valutazione sarà effettuata nel 2012 e si concentrerà sull'efficacia ed efficienza della strategia operativa portata avanti;

23.  nota l'iniziativa dell'Agenzia di misurare la propria performance mediante il Sistema di gestione ambientale e di audit (EMAS) e altri sistemi di gestione interna che utilizzano quattro prospettive: prospettiva finanziaria, prospettiva del cliente, prospettiva interna all'organizzazione e prospettiva di innovazione e apprendimento;

24.  rileva, dalle osservazioni contenute nel Piano di gestione annuale, che l'Agenzia è impegnata con vari organismi internazionali e unionali, Eionet e il Comitato scientifico per istituire una rete che permetta di mantenere i contatti con la comunità scientifica e di ricerca, di divulgare e di utilizzare in modo più sistematico i risultati – soprattutto informazioni e dati – delle attività di ricerca a livello europeo e nazionale;

25.  nota anche che, a seguito delle richieste fatte dall'autorità di discarico per l'esercizio di discarico 2009, nel 2011 l'Agenzia si è impegnata maggiormente per raggiungere un pubblico più vasto e ha varato progetti ricorrendo ai media sociali come mezzo di comunicazione al pubblico;

26.  invita l'Agenzia a informare in dettaglio l'autorità di bilancio, in particolare l'autorità per il controllo dei bilanci, sui seguenti elementi:

   le fonti utilizzate dall'Agenzia per elaborare rapporti, documenti e prodotti similari;
   il numero di relazioni e altri prodotti pubblicati nel 2010;
   le prove dell'eventuale valore aggiunto apportato dalle relazioni dell'Agenzia rispetto ai rapporti degli altri organismi su materie ambientali;
   il processo – se esistente – di verifica dei dati inviati dagli Stati membri, la periodicità delle verifiche, le modalità con cui l'Agenzia utilizza i dati inviati dagli Stati membri;

27.  si compiace del fatto che nel 2010 l'Agenzia abbia posto una maggiore enfasi sulla biodiversità, sul sistema del Monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (GMES), sulla piattaforma Eye on Earth e sulla relazione relativa allo Stato dell'ambiente 2010 (SOER);

28.  incoraggia l'Agenzia a proseguire gli sforzi volti a sviluppare ulteriormente i suoi metodi di comunicazione, in modo da richiamare una maggiore copertura mediatica sulle sue conclusioni e alimentare così il dibattito pubblico, assicurando una maggiore diffusione delle informazioni accessibili al pubblico su importanti questioni ambientali quali il cambiamento climatico, la biodiversità e la gestione delle risorse naturali;

Audit interno

29.  prende atto che nel 2010 l'IAS ha ultimato un audit sul sistema di programmazione gestionale («management plan system», MPS) e il monitoraggio delle attività, il cui scopo era di valutare e confermare l'adeguatezza della programmazione e del monitoraggio delle attività dell'Agenzia; nota in particolare che l'IAS ha emesso al riguardo otto raccomandazioni, sei delle quali designate come «importanti» e due come «di auspicata realizzazione»;

30.  esorta al riguardo l'Agenzia a:

   promuovere linee guida relative a obiettivi e indicatori misurabili nel planning progettuale e nel monitoraggio dei progressi;
   imputare i costi ai vari progetti;
   promuovere una più efficace gestione di progetto e più valide procedure di controllo e verifica dei nuovi dati immessi nell'MPS;

31.  invita inoltre l'Agenzia ad adottare senza indugio misure per rimediare alle carenze riscontrate nei suoi precedenti audit dall'IAS in fatto di gestione della qualità e di gestione delle sovvenzioni, al fine di:

o
o   o

   sviluppare e utilizzare check-list di Quality Assurance e Quality Control (QA/QC) per l'Inventario delle emissioni di gas serra,
   pianificare, descrivere e documentare i pertinenti controlli di qualità,
   garantire la supervisione dei controlli di qualità,
   anticipare problemi di continuità operativa,
   attuare controlli in loco e verifiche sulle sovvenzioni,
   monitorare l'implementazione delle sovvenzioni ed assicurarne il follow-up;

32.  richiama l'attenzione sulle raccomandazioni formulate nelle sue precedenti relazioni sul discarico, quali figurano nell'allegato alla presente risoluzione;

33.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la sua decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(18).

Allegato

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia europea dell'ambiente

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.a.

n.a.

-chiede all'Agenzia di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti

- chiede all'Agenzia di fornire ogni 5 anni sia una valutazione esterna indipendente, sulla base del regolamento istitutivo, sia i programmi di lavoro adottati dal consiglio di amministrazione

- Tendenze positive: l'Agenzia ha realizzato un sistema avanzato di gestione basata sulle attività, un programma di lavoro pluriennale, una scorecard equilibrata corredata di indicatori e un sistema integrato di controllo della gestione

- chiede all'Agenzia di operare un raffronto tra le operazioni svolte durante l'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e il precedente

- chiede all'Agenzia di trattare in via prioritaria 4 aree e di adoperarsi maggiormente per svilupparle

- incoraggia l'Agenzia a proseguire gli sforzi volti a sviluppare ulteriormente i suoi metodi di comunicazione, in modo da richiamare una maggiore copertura mediatica sulle sue conclusioni, trattandosi di iniziative che possono portare a metodi operativi più trasparenti e stimolare l'interesse del pubblico per le attività dell'Agenzia

- chiede formalmente alla Corte dei conti di realizzare audit di performance sull'Agenzia;

Gestione finanziaria e di bilancio

- Il principio dell'annualità di bilancio non è stato rigorosamente rispettato: si è reso necessario il riporto di oltre il 30% degli impegni e del 50% delle spese operative

- Carenze nelle procedure di appalto: aggiudicazione diretta di contratti per servizi, senza rispettare i requisiti del regolamento finanziario, aggiudicazione di un contratto specifico di servizi non conforme alle disposizioni del contratto quadro

- Debolezze nella gestione degli accordi di sovvenzionamento (European Topic Centres - ETC)

n.a.

- esorta l'Agenzia a rafforzare il legame tra bilancio e programma di lavoro

- esprime preoccupazione per la pratica dell'Agenzia - incompatibile con il principio dell'annualità - di operare trasferimenti per incrementare una linea di bilancio e pagare il canone locativo dell'Agenzia per il primo trimestre 2010 imputandolo al bilancio 2009;

- invita l'Agenzia a migliorare l'esattezza delle informazioni fornite dagli uffici operativi sulla stima delle spese operative;

Risorse umane

n.a.

- Carenze nelle procedure di assunzione: candidati non rispondenti ai criteri di selezione sono stati ammessi a una fase di valutazione successiva e non sono stati documentati i criteri per la selezione dei migliori candidati da invitare al colloquio.

n.a.

- invita l'Agenzia a correggere le carenze rilevate nelle procedure di assunzione, che ne mettono a rischio la trasparenza;

- La Corte dei conti ha rilevato le seguenti carenze: gli avvisi di posto vacante non specificavano un numero massimo di candidati da iscrivere negli elenchi di riserva; le domande poste nel corso delle prove scritte e dei colloqui non erano state decise prima dell'esame delle candidature; le decisioni delle commissioni giudicatrici non erano sufficientemente documentate; i verbali non erano completi e le soglie per essere invitati ad un colloquio o iscritti nell'elenco di riserva non erano state fissate preliminarmente

Audit interno

- Violando il principio della separazione delle funzioni, lo stesso Ordinatore delegato non soltanto ha eseguito controlli ex ante ma ha anche gestito i diritti di accesso al sistema di contabilità finanziaria informatizzata

n.a.

- invita l'Agenzia a mettere in atto 17 delle 27 raccomandazioni formulate dal Servizio di Audit interno: stabilire circuiti finanziari, promuovere controlli in loco/verifiche su sovvenzioni, monitorare l'implementazione delle sovvenzioni assicurandone il follow-up e implementare standard di controllo interno

- rileva che 3 raccomandazioni scaturite dal follow-up sulle raccomandazioni formulate dall'IAS in occasione di audit passati sono ancora da implementare; riguardano in particolare posti sensibili, controlli/verifiche in loco su sovvenzioni e circuiti finanziari e sono considerate di grande importanza

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 57.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 120 del 11.5.1990, pag. 1.
(4) GU L 126 del 21.5.2009, pag. 13.
(5) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(6) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 57.
(7) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(8) GU L 120 del 11.5.1990, pag. 1.
(9) GU L 126 del 21.5.2009, pag. 13.
(10) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(11) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 57.
(12) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(13) GU L 120 del 11.5.1990, pag. 1.
(14) GU L 126 del 21.5.2009, pag. 13.
(15) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(16) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 155.
(17) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 677.
(18) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Autorità europea per la sicurezza alimentare
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2010 (C7-0286/2011 – 2011/2226(DEC))
P7_TA(2012)0173A7-0106/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Autorità(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare(3), in particolare l'articolo 44,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0106/2012),

1.   rinvia la decisione sulla concessione del discarico al direttore dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2010 (C7-0286/2011 – 2011/2226(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Autorità(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare(7), in particolare l'articolo 44,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0106/2012),

1.   rinvia la chiusura dei conti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2010 (C7-0286/2011 – 2011/2226(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Autorità(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare(11), in particolare l'articolo 44,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0106/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali dell'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti,

B.  considerando che, il 10 maggio 2011, il Parlamento ha concesso il discarico al direttore dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione di discarico, ha tra l'altro:

   invitato l'Autorità a consolidare i processi di bilancio relativi agli stanziamenti dissociati nonché la pianificazione e il monitoraggio dell'esecuzione pluriennale,
   sollecitato inoltre l'Autorità a migliorare la sua gestione di bilancio al fine di ridurre l'elevato numero di riporti,
   invitato l'Autorità ad avviare un'indagine sui potenziali conflitti di interessi dei suoi più importanti scienziati, nonché dei membri del suo consiglio d'amministrazione e dei gruppi, affinché sia possibile individuare e trattare tempestivamente eventuali omissioni nelle dichiarazioni di interessi;

C.  considerando che il bilancio complessivo dell'Autorità per l'esercizio 2010 è stato di 74 700 000 EUR rispetto a 71 400 000 EUR nel 2009, il che rappresenta un incremento del 4,6%; che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Autorità per il 2010 è stato di 69 041 000 EUR, il che rappresenta un incremento del 4,36% rispetto al suo contributo iniziale nel 2009(14);

D.  considerando che il volume e la complessità del lavoro sono in continuo aumento, stante l'emissione di oltre 560 contributi scientifici;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.   ricorda che il contributo iniziale dell'Unione a favore dell'Autorità per il 2010 ammontava a 69 041 000 EUR; rileva tuttavia che 3 950 000 EUR, provenienti da recuperi di eccedenze, sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo dell'Unione europea a un totale di 72 991 000 EUR per il 2010;

2.   riconosce, sulla base della sua relazione annuale di attività, che nel 2010 l'Autorità ha registrato un tasso di esecuzione del bilancio pari al 98,8% degli stanziamenti di impegno e all'83,5% degli stanziamenti di pagamento; constata che per il titolo 1 (personale) e il titolo 2 (infrastrutture) il bilancio è stato completamente eseguito mentre per il titolo 3 (operazioni) il tasso di esecuzione ha raggiunto il 96,5%;

3.   osserva, tuttavia, sulla base della relazione annuale di attività, che nel 2010 l'Autorità aveva registrato un tasso di esecuzione del bilancio pari soltanto all'83,5% degli stanziamenti di pagamento, l'11% in meno rispetto all'obiettivo fissato dall'Autorità; rileva, in base ai commenti dell'Autorità, che il tasso di esecuzione rispetto agli stanziamenti di pagamento è inferiore alle aspettative per i seguenti principali motivi:

   nel novembre 2010 sono stati avviati importanti progetti di elaborazione dei dati e di supporto operativo informatico che, di conseguenza, hanno attivato pagamenti per una somma pari a 4 300 000 EUR solamente nel 2011;
   i ritardi nella conclusione dei contratti per le attività di cooperazione scientifica e il basso livello dei pagamenti nel quadro dell'attuale programma di appalti e sovvenzioni hanno portato a una sottoutilizzazione dei relativi stanziamenti dissociati dell'ammontare di 1 300 000 EUR;
   i pagamenti per un importo di 1 100 000 EUR per progetti specifici nel campo dell'amministrazione e della comunicazione sono stati rinviati al 2011;

4.   apprende dall'Autorità che le relazioni sull'esecuzione del bilancio sono state presentate al consiglio di amministrazione su base mensile, che gli scostamenti dagli obiettivi di esecuzione del bilancio per attività o in relazione al programma di cooperazione scientifica sono stati segnalati e che sono state adottate misure correttive;

5.   esorta tuttavia l'Autorità ad adottare ulteriori misure volte a consentire una soddisfacente esecuzione del bilancio per quanto concerne gli stanziamenti sia di impegno sia di pagamento e a informare l'autorità di discarico dei progressi conseguiti;

6.  osserva, come dichiarato dall'Autorità, che la migrazione verso il sistema di contabilità per competenza (ABAC), secondo il piano della Commissione, era prevista per il settembre 2011 ed è stata attuata secondo i piani;

7.  ritiene inaccettabile che le riunioni del consiglio di amministrazione dell'Autorità, composto da soli 15 membri, costino in media 92 630 EUR ciascuna, ovvero 6 175 EUR per membro; sottolinea che, tra i consigli di amministrazione delle agenzie decentralizzate, il citato importo corrisponde a circa il triplo di quello speso dal secondo consiglio di amministrazione più dispendioso; è del parere che i costi delle riunioni del consiglio di amministrazione siano eccessivi e che dovrebbero essere drasticamente ridotti; invita l'Autorità e il relativo consiglio di amministrazione a porre immediatamente rimedio alla situazione e a informare l'autorità di discarico, entro il 30 giugno 2012, in merito alle misure intraprese;

Riporti e procedura di gestione dei contratti

8.  apprende dall'Autorità che è stato necessario annullare il 6% (270 000 000 EUR) degli impegni per attività operative riportati dall'esercizio 2009; osserva che ciò rappresenta un miglioramento rispetto all'anno precedente, nel quale era stato riportato dal 2008 il 19% degli impegni per le attività operative, dal 2007 era stato riportato il 37% di tali impegni e dal 2006 il 26%;

9.   sollecita nuovamente l'Autorità a migliorare la sua gestione di bilancio al fine di ridurre l'elevato numero di riporti; rileva, in particolare, che tale situazione dimostra la presenza di debolezze nella gestione dei contratti e nel monitoraggio da parte dell'Autorità della presentazione delle relazioni e delle dichiarazioni di spesa;

10.  invita l'Autorità a sviluppare e applicare un sistema di monitoraggio comune per la gestione di tutti i suoi contratti; riconosce, in particolare, l'assenza di una capacità centrale e coordinata al livello della direzione responsabile del monitoraggio dei contratti; sottolinea che ciò rischia di portare a un impiego inefficiente delle risorse e a un monitoraggio non coordinato dei contratti e invita pertanto l'Autorità ad accentrare tali responsabilità a livello di ciascuna direzione;

11.  sollecita inoltre l'Autorità a migliorare le relazioni riguardanti l'esecuzione dei contratti, al fine di garantire l'efficace supervisione e gestione delle sue attività operative;

Appalti

12.  rileva, sulla base della sua relazione annuale di attività, che nel 2010 l'Autorità ha completato 24 procedure di appalto nel campo della comunicazione e dell'amministrazione, per un totale di 48 800 000 EUR, nonché 75 contratti di appalto e 10 convenzioni di sovvenzione come parte del programma di cooperazione scientifica, con valori rispettivamente di 5 700 000 EUR e 2 100 000 EUR;

13.  osserva che l'Autorità dispone sin dal 2008 di una guida pratica per gli appalti, che fornisce al personale indicazioni pratiche per la preparazione e attuazione delle procedure di appalto e dei relativi contratti, e che detta guida viene aggiornata regolarmente; osserva altresì che la guida è in fase di revisione, al fine di integrare le norme recentemente adottate dalla Commissione in materia di appalti pubblici e revisione del regolamento finanziario;

Risorse umane

14.  apprende dall'Autorità che il 99% dei posti previsti erano stati assegnati o erano stati offerti entro la fine del 2010;

15.  invita l'Autorità a rimediare alle carenze rilevate nelle procedure di assunzione, che ne mettono a rischio la trasparenza; riconosce, in particolare, in base alle dichiarazioni della Corte dei Conti, che l'Autorità non ha garantito il carattere anonimo delle prove scritte e ha stabilito i punteggi per il passaggio alle varie fasi di selezione dopo che la procedura di valutazione era già stata avviata;

16.  esprime preoccupazione per il fatto che l'Autorità ha rinviato per oltre dodici mesi la raccomandazione «molto importante» del servizio di audit interno, che invitava l'Autorità a definire i processi di rinnovo dei contratti e a garantire la trasparenza del processo decisionale; chiede pertanto all'Autorità di spiegare all'autorità di discarico le cause del ritardo e a porre rapidamente rimedio a tale lacuna;

Conflitto d'interessi e fenomeno delle «porte girevoli»

17.  osserva, in particolare, che nel settembre 2010 si è diffusa la notizia secondo cui il presidente del consiglio di amministrazione sarebbe direttamente collegato all'industria alimentare e sarebbe altresì membro del consiglio di amministrazione dell«International Life Science Institute (ILSI) Europa;

18.   ritiene che, se da un lato un dialogo con il settore in merito alle metodologie di valutazione dei prodotti è legittimo e necessario, dall'altro lo stesso non dovrebbe mettere a repentaglio l'indipendenza dell'Autorità né l'integrità delle procedure di valutazione del rischio; chiede quindi all'Autorità di considerare fonte di conflitto di interessi la partecipazione di membri appartenenti al consiglio di amministrazione, ai gruppi di esperti e ai gruppi di lavoro oppure del personale, nel presente o nel recente passato, ad attività dell'ILSI nell'ambito di task force e comitati scientifici oppure in qualità di presidenti di conferenza;

19.  esorta la Corte dei conti a completare e presentare il proprio audit sui conflitti di interessi presso l'Autorità;

20.  ricorda che, nel 2010, l'attuale presidente del consiglio d'amministrazione ha omesso di dichiarare la sua appartenenza al consiglio d'amministrazione dell'ILSI; osserva che l'ILSI è finanziato da imprese dei settori alimentare, chimico e farmaceutico;

21.  ritiene, pertanto, che sia necessario effettuare un'accurata analisi caso per caso di queste notizie nonché dei possibili ed effettivi casi di conflitto di interessi, in modo da valutare l'obiettività e l'imparzialità dell'Autorità a tutti i livelli e il lavoro che svolge; invita altresì l'Autorità ad analizzare con attenzione le dichiarazioni di interessi presentate dal personale, dagli esperti e dai membri del consiglio di amministrazione e ad adottare in seguito misure concrete volte a porre fine ai conflitti di interessi e a informare il pubblico; invita l'Autorità a informare l'autorità di discarico in merito al processo di analisi e alle misure concrete adottate attraverso una relazione scritta dettagliata da presentare entro il 30 giugno 2012;

22.  rileva inoltre che, secondo le osservazioni della Corte dei conti, il processo di revisione delle dichiarazioni di interessi dei membri del consiglio di amministrazione non è sufficientemente rigoroso né dettagliato e rischia di compromettere la completezza e la trasparenza di tale procedura;

23.  ritiene che la valutazione dei prodotti non dovrebbe essere basata unicamente sui dati messi a disposizione dal settore e che dovrebbe invece tenere debito conto della letteratura scientifica indipendente pubblicata su riviste soggette a revisione paritaria; sottolinea la necessità di prestare maggiore attenzione all'influenza del settore sullo sviluppo di orientamenti e metodologie di valutazione, che non dovrebbero favorire studi sponsorizzati dal settore stesso per ragioni speculative e dovrebbero invece essere sviluppati in maniera aperta, trasparente ed equilibrata;

24.  ricorda all'Autorità che le norme relative alle dichiarazioni d'interessi dovrebbero essere corredate di una serie di provvedimenti da applicare in caso di inosservanza delle stesse; osserva, inoltre, che nel quadro del suo processo decisionale indipendente, l'Autorità dovrebbe concentrarsi ulteriormente sull'interesse pubblico tenendo conto di tutti i dati e le informazioni pertinenti;

25.  fa notare che, nel marzo 2010, una ONG tedesca si è rivolta al Mediatore europeo, lamentando il fatto che l'Autorità non avesse affrontato in modo adeguato un potenziale conflitto di interessi quando, nel 2008, il capo dell'unità responsabile per gli organismi geneticamente modificati è passato a una società del settore delle biotecnologie, meno di due mesi dopo aver lasciato l'Autorità e senza che fosse trascorso un periodo di «pausa»;

26.  sottolinea che il Mediatore europeo ha concluso che l'Autorità non aveva effettuato una valutazione approfondita del presunto conflitto di interessi e ha invitato tale organo a migliorare le modalità di applicazione delle sue regole e procedure nei futuri casi di «porte girevoli»; sottolinea inoltre che il Mediatore ha altresì osservato che i negoziati condotti da un membro del personale in servizio relativamente a un futuro lavoro che potrebbero causare il fenomeno delle «porte girevoli» costituiscono di per sé un conflitto di interessi e ha raccomandato che l'Autorità renda di conseguenza le proprie regole e procedure più rigorose; invita l'Autorità a informare l'autorità di discarico circa le misure concrete adottate e le relative scadenze, al fine di dare un seguito adeguato alle conclusioni del Mediatore;

27.  esorta nuovamente l'Autorità ad adottare misure adeguate nei casi di conflitto di interessi e in relazione ai fenomeni delle «porte girevoli», anche quando tali casi riguardano il consiglio di amministrazione, e di informare tempestivamente sia l'autorità di discarico sia il pubblico in merito a tali misure;

28.  osserva, sulla base della sua relazione annuale di attività, che nel 2010 l'Autorità ha intrapreso varie iniziative nel campo della prevenzione e gestione del conflitto di interessi:

   il conferimento di un mandato per l'esecuzione di una relazione indipendente intesa a valutare l'attuazione da parte dell'Autorità della sua politica in materia di dichiarazione di interessi del 2007;
   il conferimento di un mandato per l'esecuzione di una relazione indipendente intesa a confrontare il sistema di indipendenza dell'Autorità con quello di organizzazioni analoghe ai livelli nazionale e internazionale;
   l'espletamento di una revisione indipendente esterna delle sue valutazioni concernenti la dichiarazione di interessi;

29.  accoglie positivamente l'adozione, da parte dell'Autorità, di una nuova definizione di «conflitto di interessi» basata su quella dell'OCSE; fa tuttavia notare che sono necessari ulteriori miglioramenti al fine del rafforzare la politica dell'Autorità in materia di indipendenza; sottolinea, in particolare, la necessità di chiarire e ampliare i criteri per la definizione di «conflitto di interessi» e di includervi le attività svolte nel presente o nel recente passato;

30.  apprende dall'Autorità che una revisione della sua politica in materia di dichiarazione di interessi è stata effettuata nel 2011 e che il consiglio di amministrazione ha adottato una nuova politica riguardante l'indipendenza e i processi decisionali in ambito scientifico;

31.  prende atto delle critiche ripetutamente rivolte all'Autorità in relazione a presunti casi di conflitti di interessi riguardanti membri dei gruppi di esperti, con particolare riferimento al gruppo sugli additivi alimentari e le fonti alimentari aggiunte agli alimenti (ANS) e a quello sugli organismi geneticamente modificati (OGM); sottolinea che nel marzo 2012 era previsto il rinnovo di otto gruppi di esperti nonché del comitato scientifico dell'Autorità e che la capacità dell'Autorità stessa di mettere in pratica la nuova politica è oggetto di verifiche; invita quindi l'Autorità a informare per iscritto l'autorità di discarico, entro il 30 giugno 2012, in merito ai provvedimenti intrapresi per dare attuazione alla nuova politica in materia di indipendenza e processi decisionali in ambito scientifico nonché a conformarsi, in sede di rinnovo dei propri gruppi di esperti e del comitato scientifico, alla definizione di «conflitto di interessi» formulata dall'OCSE; invita altresì l'Autorità a informare l'autorità di discarico in merito alla nuova composizione dei gruppi di esperti e del comitato scientifico entro il 30 giugno 2012;

32.  prende atto della revisione delle procedure dell'Autorità, effettuata nel dicembre 2010, per garantire l'attuazione degli obblighi derivanti dagli articoli 16, paragrafo 2, 17 e 19 dello statuto dei funzionari dell'Unione europea e dal regime applicabile agli altri agenti dell'Unione europea, a norma del regolamento (CEE, Euratom, CECA) n. 259/68 del Consiglio(15); è stato informato del fatto che, nel 2010, venti membri del personale hanno lasciato l'Autorità e che, al momento di partire, hanno tutti ricevuto una lettera che rammentava gli obblighi loro incombenti nei confronti dell'Autorità; invita l'Autorità a migliorare ulteriormente le modalità di applicazione delle sue regole e procedure, onde evitare il fenomeno delle «porte girevoli» verificatosi nei casi recentemente evidenziati dal Mediatore europeo; ritiene che eventuali problemi circa l'applicazione delle norme relative al personale e alle dichiarazioni di interessi compromettano la credibilità dell'Autorità;

33.  osserva che l'Autorità è stata sottoposta a un audit della Corte dei conti nel quadro della relazione speciale sulla gestione dei conflitti di interessi nelle agenzie dell'Unione e apprende dalla stessa Corte dei conti che la pubblicazione di detta relazione speciale è prevista entro la fine di giugno 2012;

34.  prende atto che, come indicato nella relazione speciale, la Commissione sta valutando di modificare il futuro finanziamento dell'Autorità e ha proposto che l'autorità di discarico e il Consiglio considerino per l'Autorità una struttura di finanziamento parziale sulla base di compensi; osserva che la Commissione sta eseguendo una valutazione dell'impatto relativamente a tale questione; esprime tuttavia preoccupazione per la possibilità che il nuovo sistema di finanziamento proposto dalla Commissione comprometta l'indipendenza dell'Autorità;

Risultati

35.  osserva, sulla base della sua relazione annuale di attività, che una revisione dell'efficienza, condotta da consulenti esterni, è stata avviata nel 2010 con il lancio del programma e3; rileva che la fase iniziale del programma ha riguardato la definizione delle attività del programma stesso, della struttura e della governance, in preparazione della riorganizzazione strutturale da attuare nel 2011; invita l'Autorità a informare l'autorità di discarico circa le conclusioni della revisione e le misure che ha adottato e attuato per dare seguito a tali conclusioni;

36.  accoglie favorevolmente l'intenzione dell'Autorità di rafforzare la propria pianificazione a medio termine al fine di migliorare la partecipazione degli Stati membri alle attività dell'Autorità e la messa in comune delle risorse a livello europeo; è favorevole a un potenziamento della cooperazione dell'Autorità con gli Stati membri nel campo della valutazione del rischio;

37.  sottolinea che l'Autorità deve far sì che le sue consulenze siano indipendenti e di alta qualità, al fine di garantire il rispetto delle norme di sicurezza dell'Unione, l'eccellenza scientifica e l'indipendenza in tutti gli ambiti che hanno un impatto diretto o indiretto sulla sicurezza alimentare e dei mangimi nonché sulla protezione fitosanitaria; raccomanda, soprattutto ai fini della trasparenza, l'adozione di misure che consentano di promuovere e monitorare maggiormente le regole interne relative alle dichiarazioni di interessi del personale dell'Autorità e degli esperti che con essa collaborano;

38.  ritiene che i compiti principali dell'Autorità siano la fornitura di consulenza scientifica indipendente in campi che hanno un'incidenza diretta o indiretta sulla sicurezza alimentare, la realizzazione di valutazioni del rischio per mettere a disposizione delle istituzioni dell'Unione, degli Stati membri e degli organi politici una solida base scientifica che permetta di definire misure strategiche legislative o regolamentari, nonché la raccolta e l'analisi di dati scientifici;

Audit interno

39.  rileva che sei raccomandazioni «molto importanti» presentate dal servizio di audit interno non sono state ancora attuate, e che tre di esse vengono rimandate da oltre 12 mesi; osserva, in particolare, che questi ritardi riguardano: la gestione della sicurezza delle informazioni, il processo di rinnovo dei contratti e la trasparenza del processo decisionale nonché la politica di classificazione e archiviazione; invita, pertanto, l'Autorità a porre rapidamente rimedio a tali lacune e a informare le autorità di discarico circa i risultati conseguiti;

o
o   o

40.  richiama l'attenzione sulle raccomandazioni formulate nelle sue precedenti risoluzioni sul discarico, quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

41.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione sul discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(16).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Autorità europea per la sicurezza alimentare

2006

2007

2008

2009

Risultati

-Assenza di una valutazione dei rischi o della definizione di opportuni indicatori di performance, nessun sistema o procedure di controllo interno documentati per la gestione delle sue attività

n.a.

- Invita l'Autorità a ricorrere a obiettivi SMART e indicatori RACER, nonché a elaborare un diagramma di Gantt → per promuovere un approccio orientato ai risultati

- Suggerisce all'Autorità di rafforzare la pianificazione e il monitoraggio dei processi di bilancio relativi agli stanziamenti dissociati

- Sottolinea che l'Autorità deve garantire consulenze indipendenti e di alta qualità. Raccomanda misure che consentano di promuovere e monitorare maggiormente le regole interne relative alle dichiarazioni di interessi del personale dell'Autorità e degli esperti che collaborano con essa

- Chiede alla Corte dei conti di realizzare audit di performance sull'Autorità

Gestione finanziaria e di bilancio/appalti

- Il principio dell'annualità non è stato rigorosamente rispettato: è stato eseguito un elevato numero di storni, con un'elevata concentrazione verso la fine dell'anno (31 storni su 49)

- Carenze nelle procedure di appalto: i criteri di selezione non sono stati definiti; il metodo di assegnazione dei punteggi è stato delineato solo a procedura di selezione in corso; descrizione vaga dei criteri di qualità

- Il principio dell'annualità non è stato rigorosamente rispettato: carenze nella programmazione e nell'iscrizione in bilancio delle attività pianificate

- Carenze nell'esecuzione del bilancio: i contributi concessi dalla Commissione alla Croazia e alla Turchia (strategia di preadesione) avrebbero dovuto essere trattati come entrate con destinazione specifica, invece sono stati considerati parte integrante della normale sovvenzione comunitaria

- Il principio dell'annualità non è stato rigorosamente rispettato: carenze nella programmazione, nel monitoraggio delle scadenze contrattuali e del bilancio dell'Autorità→

1) Invita l'Autorità a migliorare la sua gestione di bilancio al fine di ridurre l'elevato numero di riporti: 23% nel 2008; 16% nel 2007; 20% nel 2006

2) È stato necessario annullare un elevato numero di impegni (il 37% degli impegni per attività operative riportati dal 2007 e il 26% dal 2006)

- Chiede alla Commissione di esaminare modalità per dare piena attuazione al principio di una gestione della liquidità basata sulle necessità→ riserve di cassa elevate (19 990 492,26 EUR)

- Invita l'Autorità a consolidare i processi di bilancio relativi agli stanziamenti dissociati nonché la pianificazione e il monitoraggio della loro esecuzione pluriennale

- Esorta l'Autorità a migliorare la sua gestione di bilancio al fine di ridurre l'elevato numero di riporti, sottolinea che la Corte dei conti ha individuato riporti di stanziamenti all'esercizio successivo. Questa situazione dimostra debolezze da parte dell'Autorità nella gestione dei contratti e nel monitoraggio della presentazione delle relazioni e delle dichiarazioni di spesa

- La Corte dei conti ha sottolineato che gli impegni per attività operative riportati dall'esercizio precedente hanno dovuto essere annullati, esorta l'Autorità a porre rimedio a tale situazione e a comunicare alla Corte dei conti i provvedimenti adottati

- Osserva che la Corte dei conti ha segnalato difficoltà di attuazione del programma di lavoro per il 2009, invita l'Autorità ad adottare le misure necessarie per porre rimedio a tali carenze

Risorse umane

- Assenza di obiettivi in materia di assunzione realistici

- L'Autorità è riuscita a conseguire i propri obiettivi in materia di assunzione e ad assegnare 273 dei 300 posti previsti nell'organigramma: dall'audit delle procedure di assunzione è emerso che, in generale, la commissione di selezione non aveva deciso, prima della scadenza indicata nell'avviso di posto vacante, né la ponderazione dei criteri di selezione da applicare né il punteggio minimo richiesto per accedere alla fase di selezione successiva

n.a.

n.a.

Audit interno

n.a.

n.a.

- Sono state attuate 20 delle 25 raccomandazioni (80%) formulate dal servizio di audit interno e dal comitato di revisione interna

- Esprime preoccupazione per il fatto che delle 48 raccomandazioni una è considerata essenziale, 27 sono molto importanti e 20 importanti, tuttavia l'autorità di discarico non ha ricevuto alcuna informazione circa il contenuto di tali raccomandazioni ed esorta il direttore dell'Autorità a fornire tali informazioni

- Ribadisce la sua richiesta all'Autorità di adottare misure adeguate in caso di conflitto di interessi, invita l'Autorità ad avviare un'indagine sui potenziali conflitti di interessi dei suoi più importanti scienziati, nonché dei membri del consiglio d'amministrazione e dei gruppi, affinché sia possibile individuare e trattare tempestivamente eventuali omissioni nelle dichiarazioni di interessi

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 106.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 31 dell'1.2.2002, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 106.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 31 dell'1.2.2002, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 106.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 31 dell'1.2.2002, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 162.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 991.
(15) GU L 56 del 4.3.1968, pag. 1.
(16) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Istituto europeo per l'uguaglianza di genere
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Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2010 (C7-0351/2011 – 2011/2264(DEC))
P7_TA(2012)0174A7-0132/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte dell'Istituto(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Istituto europeo per l'uguaglianza di genere(3), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), e in particolare il suo articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A7-0132/2012),

1.   concede il discarico al direttore dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2010 (C7-0351/2011 – 2011/2264(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte dell'Istituto(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Istituto europeo per l'uguaglianza di genere(7), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), e in particolare il suo articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A7-0132/2012),

1.   approva la chiusura dei conti dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2010 (C7-0351/2011 – 2011/2264(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte dell'Istituto(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Istituto europeo per l'uguaglianza di genere(11), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A7-0132/2012),

A.   considerando che l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere ( «l'Istituto») è stato istituito ai sensi del regolamento (CE) n. 1922/2006 ed è divenuto indipendente il 15 giugno 2010;

B.   considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali dell'Istituto per l'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle relative operazioni;

C.  considerando che il bilancio complessivo dell'Istituto per l'esercizio 2010 è pari a 6 500 000 EUR e che è interamente finanziato con il contributo dell'Unione,

1.  accoglie positivamente la prima relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Istituto per l'esercizio finanziario 2010;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.  constata che all'Istituto è stata concessa l'autonomia amministrativa e finanziaria il 15 giugno 2010;

3.   ritiene necessario prendere in considerazione la fusione dell'Istituto con l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, al fine di evitare doppioni e ridurre i costi generali;

4.  constata, nella Relazione annuale di attività dell'Istituto, che dal 1° gennaio al 15 giugno 2010 la Direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità (DG EMPL), «madre» dell'Istituto, è stata responsabile della sua gestione finanziaria, in particolare per spese di personale e amministrative, e che in tale periodo la DG EMPL ha effettuato pagamenti per un importo complessivo di 846 876,91 EUR;

5.  riconosce i commenti formulati nella suddetta Relazione annuale di attività e stando ai quali nello spazio limitato di sei mesi dopo l'adozione del programma di lavoro annuale per il 2010 e dopo aver ottenuto l'indipendenza amministrativa e finanziaria, l'Istituto ha avuto un tasso di esecuzione del bilancio del 65% in termini di stanziamenti di impegno e del 26% in termini di stanziamenti di pagamento; invita l'Istituto ad adottare misure immediate per assicurare un tasso soddisfacente di esecuzione del bilancio in futuro;

6.  rileva, nella Relazione annuale di attività, che dopo la revisione del suo progetto di bilancio per l'esercizio 2010, il consiglio di amministrazione ha evidenziato due squilibri di bilancio pari a un importo totale di 415 000 EUR:

   uno squilibrio di bilancio pari a 195 000 EUR per quanto riguarda il Titolo II, dovuto al sottoutilizzo delle spese di affitto, poiché il governo lituano ha coperto le spese di affitto dei locali dell'Istituto in Lituania per i suoi primi due anni di attività;
   uno squilibrio di bilancio di 220 000 EUR per quanto riguarda il Titolo III, dovuto al previsto sottoutilizzo delle spese connesse con il funzionamento;
  

rileva che nell'ottobre 2010 il consiglio di amministrazione ha deciso di non assegnare all'Istituto questi fondi congelati; invita l'Istituto a informare l'autorità di discarico delle azioni intraprese in relazione ai fondi congelati;

Contabilità

7.  constata che nel 2010 l'Istituto ha definito le responsabilità degli attori finanziari per il personale e ha messo a punto circuiti finanziari per gli impegni; osserva inoltre che l'Istituto aveva nominato tutti gli attori finanziari, definendone i ruoli e le responsabilità, alla fine del 2010;

8.  prende atto, nella Relazione annuale di attività dell'Istituto, che il direttore ha delegato i poteri di ordinatore al capo dell'amministrazione, per un importo massimo di 500 000 EUR, per i Titoli I e II e, per un periodo limitato di un anno, per il Titolo III; prende inoltre atto della nomina di un funzionario contabile supplente;

9.  rileva, nella relazione annuale di attività, che alla fine del 2010 erano state create e applicate procedure nelle seguenti aree amministrative: missioni, gestione dei reclami, domande e risposte sugli appalti pubblici, IVA, norme contabili di qualità, riconciliazione bancaria, operazioni di pagamento, impegni e pagamenti, e che erano state stabilite e applicate una politica delle telecomunicazioni e un quadro di registrazione dei documenti;

Appalti pubblici

10.  constata che nel 2010 sono stati espletati 63 appalti pubblici e sono stati firmati i contratti relativi ai servizi forniti; rileva che l'importo complessivo dei contratti è pari a 1 974 626 EUR;

11.  rileva che, in base alla Relazione annuale di attività, nell'aggiudicazione degli appalti pubblici si sono verificate due difficoltà principali:

   il termine di tempo a disposizione per l'espletamento di una procedura di aggiudicazione era estremamente ridotto e avrebbe potuto compromettere l'esecuzione degli studi previsti e del relativo bilancio;
   la mancanza di sostegno qualificato all'Unità operativa, ove la maggioranza del personale ha avuto poca o nessuna conoscenza delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici;
  

queste complicazioni hanno di conseguenza comportato ritardi e varie procedure di aggiudicazione hanno dovuto essere annullate e gran parte degli impegni di bilancio è perciò stata riportata al 2011; invita di conseguenza l'Istituto a porre rimedio a tale situazione e a informare l'autorità di discarico delle misure adottate a tal fine;

12.  rileva inoltre che l'85% dei contratti oggetto di una procedura di aggiudicazione, per un importo totale di 1 628 122 EUR, concerneva servizi di sostegno alle attività operative e che il restante importo di 292 504 EUR (15%) è stato consacrato all'acquisto di beni e servizi per sostenere le attività amministrative;

Risorse umane

13.  constata che, stando alla Relazione annuale di attività, l'Istituto ha assunto 23 agenti temporanei e 6 agenti contrattuali e ha conseguito il 92,3% dei propri obiettivi, in termini di tabella dell'organico;

14.   sottolinea la necessità di coprire tutti i posti vacanti necessari per l'efficace funzionamento dell'Istituto e la realizzazione degli obiettivi fissati;

Risultati

15.  constata che, ai sensi dell'articolo 20 del regolamento (CE) n. 1922/2006 che istituisce l'Istituto, entro il 18 gennaio 2010 l'Istituto era tenuto a richiedere una valutazione esterna e indipendente dei risultati ottenuti; constata, nella Relazione annuale di attività, che il consiglio di amministrazione ha rinviato la valutazione ex-post poiché l'Istituto non era operativo il 19 gennaio 2010, ma ha deciso di richiedere una valutazione ex-ante nel 2010 e una valutazione a metà percorso entro il 2013; invita l'Istituto a comunicare immediatamente all'autorità di discarico i risultati della valutazione ex-ante;

16.  riconosce che nel dicembre 2010 l'Istituto, sostenuto dalla DG EMPL, ha lanciato il capitolato d'oneri della «Seconda valutazione ex-ante dell'EIGE, ponendo l'accento sulle operazioni e gli obiettivi specifici dell'Istituto»;

17.  invita l'Istituto a informare l'autorità di discarico dell'esecuzione di dette valutazioni e delle loro rispettive conclusioni;

18.  ricorda alla Corte dei conti che l'attività dell'Istituto è della massima importanza per la promozione dell'uguaglianza di genere nell'Unione; osserva, pertanto, che nelle future relazioni devono essere indicate in dettaglio eventuali difficoltà che ostacolano le attività dell'Istituto in una qualunque fase della procedura di bilancio;

19.  rileva che, in un periodo di crisi economica e austerità, è d'importanza fondamentale che l'Istituto offra il miglior rapporto qualità-prezzo senza pregiudicare l'esito positivo del suo importante mandato.

Sede

20.  constata, nella Relazione annuale di attività, che il 1° marzo 2010 il personale dell'Istituto è stato trasferito dalla sede provvisoria di Bruxelles a quella permanente di Vilnius, in Litutania;

Audit interno

21.  è stato informato dall'Istituto che il Servizio di audit interno procederà al primo audit nel corso del 2012;

22.  constata, nella Relazione annuale di attività, che nel novembre 2010 l'OLAF ha effettuato una visita all'Istituto e ha fornito una prima sezione di formazione del personale sui principi di audit e gli standard di controllo interno; riconosce inoltre che nel 2010 è stato preparato un accordo di cooperazione tra l'OLAF e l'Istituto e adottato da parte del consiglio di amministrazione dell'Istituto il 26 gennaio 2011;

o
o   o

23.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione sul discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(13).

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 173.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 403 del 30.12.2006, pag. 9.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 173.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 403 del 30.12.2006, pag. 9.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 173.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 403 del 30.12.2006, pag. 9.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia europea per i medicinali
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2010 (C7-0281/2011 – 2011/2220(DEC))
P7_TA(2012)0175A7-0107/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che istituisce un'Agenzia europea per i medicinali(3), in particolare l'articolo 68,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0107/2012),

1.   rinvia la decisione sulla concessione del discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2010 (C7-0281/2011 – 2011/2220(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che istituisce un'Agenzia europea per i medicinali(7), in particolare l'articolo 68,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0107/2012),

1.   rinvia la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2010 (C7-0281/2011 – 2011/2220(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che istituisce un'Agenzia europea per i medicinali(11), in particolare l'articolo 68,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0107/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti, nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia europea per i medicinali, ha espresso riserve in merito alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

B.  considerando che, nella decisione del 10 maggio 2011, il Parlamento ha stabilito di rinviare la sua decisione sulla concessione del discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2009(13) ma che il discarico è stato successivamente concesso nella decisione del 25 ottobre 2011(14);

C.  considerando che il 25 ottobre 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2009 e che, nella risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, il Parlamento ha tra l'altro:

   sottolineato che l'autorità di discarico dovrebbe continuare a monitorare con attenzione durante le prossime procedure di discarico il livello di attuazione delle misure adottate per porre rimedio alle gravi carenze dell'Agenzia evidenziate dalle relazioni sia della Corte dei conti che del Servizio di audit interno,
   invitato l'Agenzia a informare l'autorità di discarico dell'azione intrapresa sulle questioni relative al rispetto effettivo del suo codice di condotta per quanto riguarda la gestione dei conflitti di interesse,
   insistito, e altresì avvertito l'Agenzia, che ogni azione menzionata nelle rispettive relazioni di audit, compresa quella per l'esercizio 2010, dovrebbe essere pienamente attuata prima dell'inizio della procedura di discarico successiva;

D.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

E.  considerando che il bilancio dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 208 400 000 EUR, che rappresenta un aumento del 7,20% rispetto all'esercizio 2009;

F.  considerando che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 è stato di 28 279 600 EUR, contro un importo di 36 390 000 EUR nel 2009(15) e che il contributo complessivo dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 è stato di 36 600 100 EUR,

Seguito dato al discarico 2009

1.  si attende che l'Agenzia informi l'autorità di discarico in merito all'esito dell'azione intrapresa relativamente ai seguenti temi:

   il processo di adozione da parte del consiglio di amministrazione del piano d'azione con misure e scadenze specifiche di attuazione per porre rimedio alle carenze identificate nelle procedure di appalto,
   la verifica esaustiva dell'uso efficace delle procedure esistenti per l'identificazione e la gestione dei conflitti di interesse che riguardano il personale e gli esperti,
  

invita la Corte dei conti a fornire garanzie ragionevoli che l'Agenzia abbia effettivamente posto rimedio alle carenze relative alle procedure di appalto e chiede al Servizio di audit interno di fornire a sua volta garanzie all'autorità di discarico in merito all'uso efficace delle procedure esistenti per la gestione dei conflitti di interesse che riguardano il personale e gli esperti dell'Agenzia;

2.  invita l'Agenzia e il Servizio di audit interno a verificare immediatamente che ciascuna azione specificata nelle relazioni di audit, compresa quella per l'esercizio 2010, sia pienamente attuata e ad informare di conseguenza l'autorità di discarico;

3.  prende atto dall'Agenzia che il 15 dicembre 2011 il consiglio di amministrazione ha approvato la proposta che l'Agenzia presenti in occasione della riunione del consiglio di amministrazione del giugno 2012 le misure dettagliate di attuazione concernenti:

   l'istituzione della nuova struttura e l'ambito di attività del comitato consultivo per gli appalti e i contratti,
   l'attuazione di un piano pluriennale in materia di appalti,
   la definizione delle relative responsabilità;
  

insiste che il consiglio di amministrazione trasmetta il piano d'azione all'autorità di discarico al più tardi entro il 30 giugno 2012;

Gestione finanziaria e di bilancio

4.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione a favore dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 26 335 100 EUR; rileva tuttavia che 10 265 000 EUR, provenienti dal recupero dell'eccedenza, sono stati aggiunti a detta somma, portando quindi il contributo dell'Unione europea a un totale di 36 600 100 EUR per il 2010;

5.  sottolinea che il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, nella versione definitiva adottata, registra due cifre diverse per il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Agenzia, ossia 28 279 600 EUR e 26 335 100 EUR; esorta pertanto la Commissione a informare l'autorità di discarico dell'importo esatto della sovvenzione concessa all'Agenzia;

6.  riconosce che il bilancio dell'Agenzia è finanziato sia dal bilancio dell'Unione che dai diritti versati dall'industria farmaceutica per richiedere, ottenere o mantenere le autorizzazioni UE di commercializzazione; constata dalla relazione annuale di attività che, nel 2010, il 73% delle entrate dell'Agenzia proveniva, secondo le stime, dai diritti riscossi e che, parallelamente all'aumento di suddette entrate, il reddito relativo percentuale proveniente dal contributo dell'Unione è diminuito, passando dal 23% nel 2006 al 14% nel 2010;

7.  constata dalla relazione annuale di attività che, nel 2010, 17 deroghe sono state iscritte nel registro delle eccezioni;

8.  prende atto delle debolezze riscontrate nel sistema in uso presso l'Agenzia per la convalida delle domande di credito relative ai contraenti di appalti informatici; prende atto della dichiarazione dell'Agenzia in cui afferma che le carenze riscontrate dalla Corte dei conti erano connesse ad un errore umano e sono state corrette, che ha rafforzato il suo controllo operativo e finanziario ex ante delle fatture e che non sono state rilevate ulteriori carenze; invita la Corte dei conti a verificare la situazione e ad informarne il Parlamento;

Riporti e annullamenti di stanziamenti

9.  constata dalla relazione dell'Agenzia sulla gestione finanziaria e di bilancio che i riporti automatici all'esercizio 2011 sono stati pari a 41 655 049,44 EUR, ossia il 20,90% dello stanziamento impegnato, e che è stato richiesto un riporto non automatico all'esercizio 2011 pari a 3 500 000 EUR, ossia l'1,68% dello stanziamento finale;

10.  esprime preoccupazione in merito alla segnalazione nuovamente sollevata dalla Corte dei conti relativamente a un riporto elevato al titolo II (spese amministrative), pari a 17 600 000 EUR; sottolinea che tale situazione denota ritardi nell'esecuzione delle attività finanziate dal titolo II del bilancio dell'Agenzia e che quest'ultima non rispetta il principio dell'annualità di bilancio;

11.  prende atto con preoccupazione dell'osservazione aggiuntiva della Corte dei conti in merito al fatto che solo il 36% degli stanziamenti riportati al 2011 corrisponde alle spese da pagare dell'esercizio 2010, mentre il restante 64% degli importi riportati non riguardava l'esercizio 2010;

12.  sottolinea che la Corte dei conti ha già segnalato un livello elevato di riporti negli esercizi finanziari precedenti; osserva in particolare che nel bilancio 2009 la Corte dei conti ha segnalato un riporto di 19 500 000 EUR (pari a 38% degli impegni dell'Agenzia) mentre nel 2008 era di 36 000 000 EUR (pari al 19,7% del bilancio);

13.  evince dalla relazione dell'Agenzia sulla gestione finanziaria e di bilancio che, nel 2010, sono stati annullati stanziamenti per l'importo di 9 074 296,49 EUR in confronto ai 7 693 276,58 EUR del 2009; prende atto della risposta dell'Agenzia che il livello degli stanziamenti di spesa annullati è il risultato di un monitoraggio rigoroso delle entrate effettive e degli adeguamenti alla spesa; esorta l'Agenzia ad agire immediatamente per ridurre il livello di stanziamenti annullati e adottare un piano di azione contenente misure - comprese misure volte ad una stima più rigorosa dei redditi da diritti e del periodo di ricezione - e scadenze concrete per far fronte a questo problema persistente entro il 30 giugno 2012;

Procedure di appalto e storni

14.   rileva dalla relazione di attività annuale che, oltre ai 165 contratti specifici conclusi nell'ambito dei contratti quadro, nel corso del 2010 l'Agenzia ha aggiudicato 70 nuovi appalti per un valore superiore ai 25 000 EUR;

15.  rileva dalla relazione dell'Agenzia sulla gestione finanziaria e di bilancio che, nel corso del 2010, sono stati approvati 13 storni per un importo totale di 13 714 500 EUR (15,29% degli stanziamenti finali); osserva inoltre che l'Agenzia aveva già approvato 10 storni per un importo totale di 9 609 000 EUR nel 2009; esorta l'Agenzia ad adottare un piano d'azione contenente misure e scadenza concrete per porre rimedio a questo problema persistente;

Sistema di retribuzione dei servizi

16.  esorta l'Agenzia a instaurare un sistema di retribuzione dei servizi prestati dalle autorità nazionali degli Stati membri basato sui costi realmente sostenuti da questi ultimi; invita altresì l'Agenzia ad informare puntualmente l'autorità di discarico dell'avvenuta istituzione del sistema; osserva a tal proposito che, durante la riunione del 10 dicembre 2009, un nuovo sistema di retribuzione era stato già presentato al consiglio di amministrazione che, tuttavia, aveva respinto la proposta in questione;

17.  appoggia tutti gli sforzi a livello esecutivo e amministrativo dell'Agenzia per riformare il sistema di pagamento per i servizi prestati dalle autorità degli Stati membri, che dovrebbe chiaramente basarsi sui costi effettivi; esorta il consiglio di amministrazione a procedere sulla questione;

18.  constata che, rifiutando un nuovo sistema di retribuzione, il consiglio di amministrazione accetta e si assume la responsabilità diretta di rischi di considerevole entità, quali la non conformità ai requisiti legislativi, il potenziale impatto finanziario dell'attuale sistema di retribuzione e la reputazione dell'Agenzia; non è pertanto disposto ad accettare questo comportamento discutibile del consiglio di amministrazione ed esorta l'Agenzia ad adottare un piano d'azione in merito e a informare l'autorità di discarico entro il 30 giugno 2012;

Gestione delle risorse umane

19.  invita l'Agenzia a rafforzare i processi di assunzione e a garantire la corretta gestione della relativa documentazione; invita in particolare l'Agenzia a migliorare la documentazione dei fascicoli di assunzione degli agenti contrattuali, e l'autorità che ha il potere di nomina ad adottare gli elenchi di riserva proposti dalle commissioni di selezione;

20.  apprende altresì dalla Corte dei conti che, in materia di assunzioni, l'Agenzia non ha operato una distinzione sufficientemente chiara fra personale interinale e agenti contrattuali; esorta pertanto l'Agenzia ad avvalersi di personale interinale solo per far fronte a esigenze a breve termine e a consentire un accesso trasparente ai posti vacanti per agenti contrattuali;

Gestione dei conflitti di interesse

21.  esorta l'Agenzia a fornire un coordinamento centrale per lo sviluppo e il monitoraggio di una metodologia comune di valutazione degli esperti applicabile a tutte le autorità nazionali competenti; osserva che, dopo l'entrata in vigore in data 4 luglio 2011del protocollo di intesa concluso tra l'Agenzia e ciascuna autorità nazionale competente sul monitoraggio del livello scientifico degli esperti, l'Agenzia continua ad essere responsabile dello sviluppo e del coordinamento di una metodologia comune di valutazione degli esperti;

22.  sottolinea che l'Agenzia deve finalizzare la conclusione di protocolli di intesa sull'indipendenza della valutazione scientifica, modificare di conseguenza le procedure interne e aggiornare la banca dati di esperti; prende atto della risposta dell'Agenzia che protocolli d'intesa sull'indipendenza della valutazione scientifica sono stati firmati a partire dall'ottobre 2011 e che la banca dati degli esperti è stata aggiornata per permettere di caricarvi direttamente le dichiarazioni di interesse elettroniche; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico sullo stato di attuazione di queste misure entro il 30 giugno 2012; invita altresì il Servizio di audit interno ad informare l'autorità di discarico dell'avvenuta ed efficace attuazione di queste raccomandazioni di grande importanza ad opera dell'Agenzia;

23.  invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico delle modalità con cui garantisce che le procedure sulla partecipazione degli esperti siano pienamente applicate fintanto che i protocolli d'intesa sull'indipendenza della valutazione scientifica non siano stati firmati da tutte le autorità nazionali competenti;

24.  esorta l'Agenzia a riferire sulla sua partecipazione all'organizzazione di conferenze da parte di organizzazioni private come l'Organizzazione per i professionisti negli affari regolatori;

25.  prende atto dall'Agenzia dell'adozione il 1° febbraio 2012 della «Decisione sulle norme relative agli articoli 11 bis e 13 dello Statuto concernenti la gestione degli interessi dichiarati dei dipendenti dell'Agenzia europea per i medicinali» da parte del consiglio di amministrazione e della «Decisione sulle norme relative al trattamento degli interessi dichiarati di esperti nazionali distaccati, esperti in visita, tirocinanti e temporanei dell'Agenzia europea per i medicinali» da parte del direttore esecutivo; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico delle misure concrete avviate per attuare tali decisioni entro il 30 giugno 2012 al fine di consentire al Parlamento di valutare le procedure esistenti per la gestione dei potenziali conflitti di interesse per tutte le categorie elencate nelle due decisioni, oltre ai membri del consiglio di amministrazione;

26.  osserva con preoccupazione che anche nei circuiti finanziari si registrano potenziali conflitti di interesse nel trattamento dei pagamenti a causa dell'insufficiente separazione delle mansioni; esorta pertanto l'Agenzia a prendere debitamente in considerazione questo rischio molto grave e ad adottare immediatamente provvedimenti per far fronte a questa carenza;

27.  rileva che l'ex direttore esecutivo dell'EMA aveva scritto in data 28 dicembre 2010 all'Agenzia indicando le attività che intendeva svolgere alla fine del suo mandato; considera che la prima decisione dell'11 gennaio 2011 del presidente del consiglio di amministrazione dell'Agenzia, intesa ad autorizzare le nuove attività del suo ex direttore esecutivo, costituisca una violazione delle norme dell'UE sul conflitto di interessi, in particolare per quanto concerne il titolo II, articolo 16, dello Statuto dei funzionari delle Comunità europee; ricorda che, ai sensi del titolo II, articolo 11 e del titolo IV, articolo 91, delle condizioni di impiego degli altri agenti delle Comunità europee, tale disposizione si applica per analogia agli agenti temporanei e contrattuali; è dell'avviso che l'adozione, in data 17 marzo 2011, da parte del consiglio d'amministrazione, solo dopo energiche proteste pubbliche, di limitazioni sulle future attività dell'ex direttore esecutivo provi chiaramente che l'Agenzia non aveva inizialmente applicato lo Statuto in modo adeguato, il che ha quindi sollevato seri interrogativi circa l'applicazione da parte sua delle norme in generale; chiede al direttore esecutivo di presentare una relazione dettagliata sull'applicazione dell'articolo 16 dello Statuto dei funzionari all'interno dell'Agenzia;

28.  esprime profonda preoccupazione per l'incapacità dell'Agenzia e del suo consiglio di amministrazione di affrontare con efficacia la questione dei conflitti di interesse;prende atto del fatto che nell'aprile 2012 l'Agenzia ha adottato una politica rivista in materia di gestione dei conflitti d'interesse dei membri del comitato scientifico e degli esperti nonché una procedura per l'abuso di fiducia da parte dei membri del comitato e degli esperti; insiste affinché l'esecuzione e i risultati concreti siano gli unici elementi atti a dimostrare l'efficienza della nuova politica e della nuova procedura; ritiene che l'Agenzia debba verificare nel corso del 2012 tutte le dichiarazioni di interessi degli esperti e dei membri del comitato scientifico; invita pertanto l'Agenzia a fornire dati, compresi importi e nominativi, a seguito dell'applicazione di detta procedura; invita altresì l'Agenzia a fare verificare almeno il 75% delle dichiarazioni di interessi degli esperti e almeno il 75% delle dichiarazioni di interessi dei membri del comitato scientifico e a trasmettere all'autorità di discarico entro la fine di agosto 2012 i risultati di tali verifiche nonché un piano d'azione corredato di uno scadenzario in merito al rimanente processo di verifica delle dichiarazioni; prende atto del fatto che nell'aprile 2012 l'Agenzia ha adottato una politica rivista in materia di gestione dei conflitti d'interesse dei membri del comitato scientifico e degli esperti nonché una procedura per l'abuso di fiducia da parte dei membri del comitato e degli esperti; insiste affinché l'esecuzione e i risultati concreti siano gli unici elementi atti a dimostrare l'efficienza della nuova politica e della nuova procedura; ritiene che l'Agenzia debba verificare nel corso del 2012 tutte le dichiarazioni di interessi degli esperti e dei membri del comitato scientifico; invita pertanto l'Agenzia a fornire dati, compresi importi e nominativi, a seguito dell'applicazione di detta procedura; invita altresì l'Agenzia a fare verificare almeno il 75% delle dichiarazioni di interessi degli esperti e almeno il 75% delle dichiarazioni di interessi dei membri del comitato scientifico e a trasmettere all'autorità di discarico entro la fine di agosto 2012 i risultati di tali verifiche nonché un piano d'azione corredato di uno scadenzario in merito al rimanente processo di verifica delle dichiarazioni;

29.  ricorda che, in seguito all'assunzione dell'ex direttore esecutivo dell'Agenzia da parte di una società di consulenza che assiste, tra l'altro, aziende farmaceutiche, praticamente subito dopo che aveva lasciato l'Agenzia, l'autorità di discarico ha espresso preoccupazioni sulla effettiva indipendenza dell'Agenzia e sul modo in cui il suo consiglio di amministrazione applicava l'articolo 16 dello Statuto; è inoltre preoccupato per le asserzioni secondo le quali l'ex direttore esecutivo dell'Agenzia avrebbe aperto una propria attività di consulenza mentre era ancora in carica; invita l'Agenzia a fornire all'autorità di discarico ulteriori informazioni sull'argomento entro il 30 giugno 2012;

30.  esorta la Corte dei conti a completare e presentare il proprio audit attuale sul conflitto di interessi presso l'Agenzia;

31.  deplora il fatto che molti esperti non siano riusciti a pubblicare le loro dichiarazioni di interessi e che il confronto tra le dichiarazioni di interessi pubblicate dalle competenti agenzie nazionali e quelle pubblicate dall'Agenzia mostra in alcuni casi differenze significative; deplora inoltre il fatto che almeno un membro del consiglio di amministrazione dell'Agenzia, anche membro sostituto del Comitato per i medicinali per uso umano, abbia omesso di dichiarare le sue recenti responsabilità di gestione in una ditta farmaceutica;

32.  accoglie con favore l'iniziativa dell'Agenzia di pubblicare sul suo sito web le dichiarazioni di interessi del personale che occupa posizioni di gestione e degli esperti coinvolti nella valutazione dei medicinali; nota con interesse che l'elenco degli esperti indica anche il loro livello di rischio in termini di conflitto di interessi; ritiene che insieme alle dichiarazioni di interessi andrebbero almeno resi noti anche i posti di lavoro precedenti - background professionale - per consentire la verifica delle dichiarazioni di interessi e individuare eventuali conflitti; invita pertanto l'Agenzia a fornire al Parlamento informazioni sullo stato di attuazione di queste misure entro il 30 giugno 2012;

33.  esorta l'Agenzia ad effettuare controlli sulle dichiarazioni di interessi presentatele e una verifica approfondita per campione, in particolare applicando un sistema in base al quale le dichiarazioni sono sottoposte a controlli incrociati con informazioni detenute dall'industria e dalle agenzie nazionali competenti in materia;

34.  è tuttavia preoccupato per l'approccio dell'Agenzia nei confronti del controllo delle dichiarazioni di interessi che si fonda innanzitutto sulla fiducia invece che sulla verifica; è preoccupato in particolare per il fatto che il confronto tra la dichiarazione di interessi degli esperti pubblicata dalle agenzie nazionali competenti e quella pubblicata dall'Agenzia rivela in alcuni casi differenze significative; invita pertanto l'Agenzia a stabilire un vero e proprio meccanismo che consenta un adeguato controllo delle dichiarazioni di interessi ricevute dall'Agenzia e ad informare al riguardo l'autorità di discarico entro il 30 giugno 2012;

35.  esorta l'Agenzia ad applicare la sua politica in materia di conflitti di interessi al proprio consiglio di amministrazione;

36.  rileva che l'Agenzia è stata sottoposta al controllo della Corte dei conti nel quadro della relazione speciale sulla gestione dei conflitti di interesse nelle agenzie dell'Unione; prende atto dalla Corte dei conti che la relazione speciale sopra menzionata sarà pubblicata entro la fine di giugno 2012; è del parere che, data l'entità delle critiche concernenti il conflitto di interessi in seno all'Agenzia, la decisione sul discarico andrebbe rimandata fino alla pubblicazione della relazione speciale per tener conto delle conclusioni della Corte dei conti in materia;

37.  ritiene che un'efficace gestione dei conflitti di interessi sia fondamentale per mantenere la fiducia del pubblico nel lavoro dell'Agenzia;

38.  riconosce la volontà dell'Agenzia di pubblicare le dichiarazioni di interessi degli esperti coinvolti nella valutazione dei medicinali; deplora tuttavia che molti degli esperti debbano ancora pubblicare le loro dichiarazioni di interessi;

39.  osserva che, il 17 marzo 2011, il consiglio di amministrazione ha adottato limitazioni alle successive attività professionali dell'ex direttore esecutivo, in seguito alle proteste pubbliche appoggiate dal Parlamento relative alla decisione del consiglio di amministrazione del gennaio 2011 di autorizzare pienamente le nuove attività dell'ex direttore esecutivo; ricorda a tale proposito che una delegazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare ha visitato l'Agenzia nel giugno 2011 per seguire questo caso e ricevere ulteriori informazioni sul miglioramento delle procedure; ricorda, inoltre, che la commissione ha tenuto uno scambio di opinioni con il direttore esecutivo designato nel luglio 2011 nel quale la questione è stata affrontata nuovamente per evitare il ripresentarsi di casi analoghi in futuro;

Prestazioni

40.  ritiene che la valutazione dell'adeguatezza e dell'efficacia dei sistemi utilizzati per sostenere la fornitura di consulenze scientifiche sui medicinali per uso umano in seno all'Agenzia sia uno strumento importante per misurare i risultati ottenuti da quest'ultima;

41.  prende atto del maggiore numero di prodotti e servizi (pareri, relazioni, consulenze scientifiche, ispezioni) rispetto al 2009; esprime altresì soddisfazione per l'attuazione del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999, concernente i medicinali orfani(16) ed esorta l'Agenzia a portare avanti la sua azione volta a incentivare la ricerca, lo sviluppo e l'immissione in commercio dei medicinali designati come orfani;

Audit interno

42.  apprende dall'Agenzia che 11 raccomandazioni «molto importanti» delServizio di audit interno devono ancora essere attuate; osserva che una di queste raccomandazioni, che l'Agenzia ha dichiarato aver attuato, è attualmente all'esame del medesimo servizio;

43.  è preoccupato a causa del ritardo superiore ai 12 mesi registrato per sette delle suddette raccomandazioni «molto importanti»; osserva che tali raccomandazioni riguardano:

   il rispetto dell'articolo 110 dello statuto dei funzionari;
   il processo di assunzione;
   l'utilizzo delle banche dati;
   la definizione delle norme sulla registrazione dei prodotti;
   gli orientamenti sulla gestione dei potenziali conflitti di interesse del personale;
   le procedure sulla partecipazione degli esperti;
   la separazione delle mansioni nei circuiti finanziari;
  

esorta pertanto l'Agenzia ad affrontare rapidamente le carenze identificate dal Servizio di audit interno e ad informare l'autorità di discarico delle misure adottate in merito;

44.  è altresì preoccupato per il rifiuto che l'Agenzia ha espresso su due raccomandazioni «molto importanti» relative a:

   i diritti pagati alle agenzie nazionali;
   la riduzione del numero dei consulenti interni;
  

esorta l'Agenzia a motivare immediatamente il rifiuto delle due raccomandazioni in parola all'autorità di discarico;

45.  rileva che se il Servizio di audit interno, nella sua relazione di verifica del settembre 2010, continua a riscontrare «un inadeguato accertamento dell'indipendenza degli esperti», il direttore esecutivo dovrebbe pubblicare un elenco di tutti i medicinali autorizzati in questione e comunicare il modo in cui l'Agenzia intende correggere tali procedure;

o
o   o

46.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni quali formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico e figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

47.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione sul discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(17).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia europea per i medicinali

2006

2007

2008

2009

Prestazioni

n.a.

- Il principio di sana gestione finanziaria non è stato rispettato rigorosamente: le previsioni di liquidità dell'Agenzia non sono state preparate in modo adeguato;

- L'Agenzia esercita le sue attività in due siti, esponendosi a costi aggiuntivi (posti diretti: 450 000 EUR)

- Buoni risultati per l'instaurazione di metodi sofisticati per l'elaborazione del bilancio per attività e la valutazione della soddisfazione degli utenti

- Invita l'Agenzia a rivalutare la sua politica di intermediazione alla luce dei rischi finanziari incontrati nel corso dell'esercizio

- L'Agenzia esercita le sue attività in due siti, esponendosi a costi aggiuntivi

- Trova inaccettabile che l'Agenzia non applichi in modo efficace le norme pertinenti per la gestione dei conflitti di interesse

- 12 raccomandazioni «molto importanti» e 1 «critica» contenute in varie relazioni dell'IAS degli anni precedenti non erano state ancora attuate nel 2009

- Trova inaccettabile che l'Agenzia non rispetti il suo codice di condotta e la esorta a documentare e valutare i controlli effettuati e ad archiviare le pertinenti decisioni relative alle dotazioni che devono essere consultabili sul sito web

- Invita l'Agenzia a comunicare all'autorità di discarico i passi intrapresi dalla sua creazione per garantire l'indipendenza dei propri esperti

- Chiede all'Agenzia di completare e aggiornare regolarmente l'elenco europeo di esperti come previsto dal regolamento (CE) n. 726/2004

Riporto di stanziamenti

- Il principio dell'annualità di bilancio non è stato rispettato scrupolosamente: il tasso di utilizzo degli stanziamenti di impegno è stato inferiore al 60%; più del 40% degli stanziamenti d'impegno sono stati riportati all'esercizio 2007.

- L'Agenzia ha riscontrato difficoltà nella programmazione, nell'elaborazione del bilancio per attività e nell'attuazione di dette attività: 32 milioni di euro sono stati riportati e 4 milioni annullati. Invita l'Agenzia a rispettare il principio dell'annualità.

- Invita l'Agenzia a rispettare il principio dell'annualità: gli stanziamenti di bilancio riportati e annullati sono stati pari, rispettivamente, a 36 000 000 EUR (19,7% del bilancio) e 9 700 000 EUR (5,3% del bilancio)

- La Corte dei corti ha segnalato un riporto di 19,5 milioni di euro (38% degli stanziamenti di impegno dell'Agenzia), di cui 14,8 milioni erano destinati alle attività che non erano state ancora attuate alla fine dell'esercizio. Si registrano ritardi nell'esecuzione delle attività finanziate dal titolo II. L'Agenzia non rispetta il principio dell'annualità di bilancio.

Procedure di aggiudicazione degli appalti

n.a.

- Problemi relativi alla trasparenza a livello dei criteri di selezione e dei metodi di valutazione per le condizioni relative ai prezzi e per la procedura di aggiudicazione congiunta degli appalti

- Rammenta l'invito a migliorare la gestione degli appalti

- Invita l'Agenzia a migliorare la qualità delle sue procedure di aggiudicazione degli appalti per porre rimedio alle carenze riscontrate, per quanto riguarda, ad esempio, l'applicazione dei metodi di valutazione per le condizioni relative ai prezzi e l'assoluta necessità di motivare la procedura scelta

- È preoccupato in quanto la Corte dei conti ha riscontrato errori nelle procedure di aggiudicazione degli appalti corrispondenti a un importo significativo del bilancio complessivo dell'Agenzia per l'esercizio 2009. Rileva carenze nei criteri di valutazione relativi ai prezzi e alla scelta delle procedure

- esorta l'Agenzia a migliorare la qualità delle sue procedure di aggiudicazione degli appalti per sanare le lacune riscontrate dalla Corte dei conti

- Invita l'Agenzia a elaborare un programma pluriennale per gli appalti

- Invita l'Agenzia a garantire che i risultati delle procedure di appalto siano verificati prima dell'aggiudicazione dei contratti

Entrate provenienti da diritti

- L'Agenzia non è stata in grado di svolgere un'analisi esaustiva dei costi sostenuti dai relatori degli Stati membri volta a fornire una base oggettiva e documentata alla quale adattare i pagamenti nei loro confronti e, conseguentemente, i diritti imposti ai suoi clienti. Ne deriva una violazione delle norme sui compensi

- Problemi di trasparenza relativi all'importo riversato ai relatori degli Stati membri

- Invita la Commissione ad esaminare il livello cronicamente elevato di giacenze di cassa dell'Agenzia (41 887 000 EUR)

- Invita l'Agenzia a garantire un miglior coordinamento tra i suoi servizi finanziari e scientifici al fine di porre rimedio ai ritardi inaccettabili con cui sono emessi gli ordini di riscossione

Audit interno

n.a.

n.a.

- Invita l'Agenzia a dare seguito alla «raccomandazione essenziale» presentata dall'IAS della Commissione relativa agli esperti esposti a conflitti di interesse nonché alle otto raccomandazioni «molto importanti» relative ai documenti da fornire sui conflitti d'interesse che riguardano il personale dell'Agenzia e relative alle banche dati che servono per le procedure amministrative che disciplinano la valutazione e lo sviluppo degli orientamenti per la presentazione dei fascicoli e l'attuazione completa di detti orientamenti

- Trova inaccettabile che la dichiarazione di affidabilità del direttore esecutivo non contenga alcuna riserva e non rispetti l'impegno assunto nel codice di condotta adottato dall'Agenzia alla luce delle dichiarazioni di affidabilità dell'IAS e della Corte dei conti

- Chiede all'Agenzia di inoltrare all'autorità di discarico entro il 30 giugno 2011 le relazioni elaborate dall'IAS a partire dal 2007

- Esorta l'Agenzia ad attuare senza indugio le raccomandazioni dell'IAS e a fornire all'autorità di discarico un resoconto delle misure adottate e attuate

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 27.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 136 del 30.4.2004, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 27.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 136 del 30.4.2004, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 27.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 136 del 30.4.2004, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 173.
(14) GU L 313 del 26.11.2011, pag. 27.
(15) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 445.
(16) GU L 18 del 22.1.2000, pag. 1.
(17) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2010 (C7-0277/2011 – 2011/2216(DEC))
P7_TA(2012)0176A7-0134/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'Osservatorio(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1920/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006 , relativo all'istituzione di un Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (rifusione)(3), in particolare l'articolo 15,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0134/2012),

1.  concede il discarico al direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2010 (C7-0277/2011 – 2011/2216(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'Osservatorio(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1920/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006 , relativo all'istituzione di un Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (rifusione)(7), in particolare l'articolo 15,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0134/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2010 (C7-0277/2011 – 2011/2216(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'Osservatorio(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1920/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006 , relativo all'istituzione di un Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (rifusione)(11), in particolare l'articolo 15,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0134/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali dell'esercizio 2010, nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti,

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento europeo ha concesso il discarico al direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, ha tra l'altro:

   invitato l'Osservatorio a definire istruzioni e procedure appropriate per l'analisi dei riporti potenziali e a migliorare la programmazione e il monitoraggio delle sue attività al fine di ridurre il riporto di stanziamenti;
   invitato l'Osservatorio a garantire un'attuazione coerente della procedura approvata di valutazione del personale;
   invitato l'Osservatorio ad attuare senza indugio le nove raccomandazioni molto importanti del servizio di audit interno (SAI) e ad informare l'autorità competente per il discarico in merito ai progressi compiuti;

C.  considerando che il bilancio iniziale dell'Osservatorio per l'esercizio 2010 ammontava a 15 900 323 EUR, contro i 14 700 000 EUR nel 2009, il che rappresenta un incremento dell'8,16%; che il contributo dell'Unione al bilancio dell'Osservatorio per il 2010 è stato di 14 800 00 EUR(14), il che rappresenta un aumento del 4,59% rispetto al 2009;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  rileva dai conti annuali definitivi che le entrate effettive dell'Osservatorio nell'esercizio finanziario 2010 sono ammontate a 16 245 886 EUR; rileva che la differenza tra le entrate effettive e le entrate iscritte in bilancio per l'esercizio 2010 è dovuta ai fattori seguenti:

   il pagamento, nel 2010, di un contributo dell'Unione di 362 000 EUR relativo a entrate di bilancio dell'Osservatorio degli esercizi 2008 e 2009;
   una compensazione di 16 437 EUR, corrispondente al saldo positivo dell'esecuzione del contributo della Norvegia al bilancio dell'Osservatorio per il 2008 e 2009;
   un importo di 1 980,00 EUR, accreditato nel 2010, ma che non era stato iscritto nel bilancio del rispettivo esercizio;

2.  osserva che il contributo dell'Unione per il 2010 ammonta complessivamente a 14 800 000 EUR e che all'importo di 14 600 000 EUR iscritto in bilancio si aggiungono 200 000 EUR provenienti dal recupero delle eccedenze;

3.  rileva dai conti annuali definitivi che nel 2010 l'Osservatorio ha registrato un tasso di esecuzione del bilancio pari al 98,82% (-0,03% rispetto al 2009) per gli stanziamenti di impegno, del 94,85% per gli stanziamenti di pagamento rispetto agli impegni (-1,66% rispetto al 2009) e del 93,73% per i pagamenti rispetto al bilancio finale (-1,67% rispetto al 2009);

4.  osserva altresì che i dati relativi all'esecuzione di bilancio dei titoli I e II (personale e attività di sostegno) mostrano un aumento rispetto al tasso di esecuzione del 2009, per quanto riguarda sia gli impegni che i pagamenti, rispettivamente +0,57% e +13,4%; rileva che il tasso di esecuzione è del 99,15% per gli stanziamenti d'impegno e del 96,64% per gli stanziamenti di pagamento rispetto al 98,58% e al 95,30% del 2009;

5.  constata che il tasso di esecuzione per il titolo III (progetti e attività operative) mostra una flessione nell'utilizzo degli stanziamenti di pagamento (-9,58%) rispetto al 2009 e una leggera riduzione, dell'ordine dell'1,37%, degli stanziamenti impegnati nel bilancio finale; osserva inoltre che il tasso di esecuzione ammonta al 98,04 % per gli stanziamenti d'impegno e all'88,83% per gli stanziamenti di pagamento; apprende dall'Osservatorio che la situazione è dovuta al fatto che:

   oltre il 70% dei punti focali nazionali hanno potuto richiedere solo il pagamento della prima rata del cofinanziamento Reitox 2010;
   è stato impossibile eseguire prima della fine dell'esercizio 2010 alcuni pagamenti connessi al rimborso di spese per riunioni tecniche svolte durante la parte finale dell'anno di calendario;
   non è stato possibile eseguire alcuni pagamenti residui connessi all'esecuzione di piccoli contratti per studi tecnici o sondaggi esterni a causa della conclusione tardiva della relativa procedura di appalto o contrattuale;
  

ritiene che un basso tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento relativi al titolo III influisca sullo sviluppo dei progetti e delle attività dell'Osservatorio e possa avere ripercussioni negative sui loro risultati previsti; esorta quindi l'Osservatorio ad attivarsi senza indugio per migliorare in futuro il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento e a mantenere informata l'autorità competente per il discarico in merito ai progressi compiuti;

6.  invita l'Osservatorio a rafforzare la sua gestione finanziaria; riconosce che le questioni connesse alle droghe dovrebbero trovare un'adeguata rappresentazione nel nuovo quadro finanziario pluriennale (2014-2020);

Stanziamenti riportati

7.  accoglie favorevolmente l'iniziativa dell'Osservatorio di ridurre ulteriormente il volume di stanziamenti riportati; prende atto, in particolare, dalla relazione annuale di attività che l'Osservatorio ha:

   organizzato cinque sedute di formazione sulle operazioni di bilancio e le procedure di appalto, destinate ai diversi responsabili finanziari e operativi dell'Osservatorio;
   introdotto istruzioni e procedure più chiare e strutturate al fine di analizzare e prevenire il riporto di stanziamenti;
   anticipato il più possibile la procedura di licitazione volta ad attuare il programma di lavoro annuale e il bilancio in modo che, di norma, l'iter procedurale si svolga durante il primo semestre dell'anno di calendario;
   assunto un funzionario AD per migliorare la capacità dell'Osservatorio di pianificare e controllare le proprie attività;
  

invita ciò nondimeno la Corte dei conti a informare l'autorità competente per il discarico in merito all'efficacia di tali misure;

Contabilità

8.  riconosce dai conti annuali definitivi che l'Osservatorio ha messo in atto una nuova struttura delle entrate, creata con ABAC, per semplificare e meglio gestire gli ordini di riscossione;

9.  osserva inoltre che l'Osservatorio ha rivisto il suo sistema di gestione per attività e definito un sistema contabile basato sui costi effettivi; riconosce in particolare che le relative applicazioni ABAC e SAP CO sono state configurate di conseguenza e che l'avvio della fase di produzione era previsto per il primo trimestre 2011; invita l'Osservatorio a tenere informata l'autorità competente per il discarico in merito ai progressi compiuti;

Appalti pubblici

10.  rileva dai conti annuali definitivi dell'Osservatorio che non è stato possibile eseguire alcuni pagamenti connessi all'esecuzione di piccoli contratti per studi tecnici o sondaggi esterni a causa della conclusione tardiva della relativa procedura di appalto o contrattuale, a seconda dello stato di avanzamento del progetto interessato nel programma di lavoro dell'Osservatorio;

Prestazioni

11.  invita l'Osservatorio a tener debitamente conto del livello di rendicontazione quando pianifica le sue attività; esorta in particolare l'Osservatorio ad assicurare che la relazione annuale di attività rispecchi effettivamente il programma di lavoro annuale e che la pianificazione delle risorse per attività (ABB) sia coerente con la struttura organizzativa dell'Osservatorio, in modo da consentire la supervisione dell'esecuzione di bilancio;

12.  valuta positivamente la divulgazione sul web, che rappresenta una componente efficace ed efficiente sotto il profilo dei costi della strategia globale di comunicazione e delle attività di informazione dell'Osservatorio; invita inoltre l'Osservatorio a proporre miglioramenti per portare avanti, con l'aiuto di Reitox, la sua politica orientata al multilinguismo;

13.  prende atto della necessità di superare le difficoltà economiche nell'Unione europea e sollecita pertanto una rinnovata flessibilità, misure organizzative innovative e un coordinamento migliore tra le istituzioni dell'Unione, le agenzie e le autorità nazionali;

14.  accoglie con favore il miglioramento della cooperazione tra l'Osservatorio e il progetto europeo di indagini scolastiche sull'alcol e altre droghe (ESPAD); ritiene che il monitoraggio dell'alcolismo, del tabagismo e di altri comportamenti che creano dipendenza pur non essendo correlati a sostanze dovrebbe essere inserito tra le priorità della prossima strategia dell'Unione in materia di droghe;

Valutazione dei rischi

15.  rileva dalla relazione annuale di attività che l'Osservatorio ha approvato una metodologia globale per l'identificazione e la valutazione dei rischi quale strumento per migliorare la propria gestione dei rischi; invita ciò nondimeno la Corte dei conti a informare l'autorità competente per il discarico in merito all'efficacia delle misure adottate dall'Osservatorio; invita inoltre il SAI a verificare che sia stato effettivamente introdotto il registro centrale dei rischi, come raccomandato dal SAI stesso e come previsto dalle norme di controllo interno dell'Osservatorio;

Audit interno

16.  prende atto del fatto che nel 2010 il SAI ha sottoposto ad audit la gestione delle spese destinate alla comunicazione esterna, per valutare i controlli interni applicabili a tali spese e fornire garanzie al riguardo; osserva in particolare che nel corso degli anni sono stati pubblicati diversi documenti strategici relativi al settore della comunicazione, senza essere però collegati al programma di lavoro annuale 2010 o al programma di lavoro pluriennale 2010-2012, e che non è stato previsto un aggiornamento del pubblico di destinatari durante la durata di vita dei documenti di programmazione, sebbene ciò fosse previsto dalla strategia di comunicazione dell'Osservatorio;

17.  esorta l'Osservatorio a questo proposito a collegare la sua futura strategia di comunicazione ai suoi documenti annuali o pluriennali di programmazione e a riesaminare a scadenze regolari il pubblico di destinatari;

18.  riconosce che l'Osservatorio deve ancora mettere in atto cinque raccomandazioni molto importanti degli audit del SAI, sulla gestione delle sovvenzioni (effettuato nel 2009) e sui preparativi in vista del trasloco (del 2008); è preoccupato per il fatto che, per tre raccomandazioni molto importanti, la messa in atto è ritardata oltre la data definita dall'Osservatorio nel suo piano d'azione originario; osserva altresì che l'Osservatorio ha riferito di aver dato seguito a un'ulteriore raccomandazione alla fine del 2010 e attende ora una verifica del SAI che ne confermi l'effettiva attuazione; esorta quindi l'Osservatorio a prendere immediatamente misure per correggere la situazione e informare l'autorità competente per il discarico in merito ai provvedimenti adottati;

19.  osserva parimenti che l'Osservatorio ha respinto una raccomandazione concernente la conformità all'accordo di sovvenzione; esorta quindi l'Osservatorio a motivare la sua decisione dinanzi all'autorità competente per il discarico;

o
o   o

20.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico, quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

21.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la sua decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

2006

2007

2008

2009

Prestazione

I principi dell'annualità e della specializzazione di bilancio non sono stati rigorosamente rispettati: elevato numero di storni di stanziamenti tra le linee di bilancio, in molti casi con insufficiente documentazione di supporto

n.a.

Invita l'Osservatorio a ricorrere a obiettivi SMART e indicatori RACER, nonché a elaborare un diagramma di Gantt → promuovere un approccio orientato sui risultati

Invita l'Osservatorio a introdurre un diagramma di Gantt nella programmazione di ciascuna delle sue attività operative

Gestione finanziaria e di bilancio

Le norme relative agli appalti non sono state rigorosamente rispettate

L'Osservatorio è in disaccordo con la Norvegia in merito al calcolo del contributo finanziario di questo paese per la sua partecipazione ai lavori dell'Osservatorio. L'Osservatorio dovrebbe cercare di chiarire questo disaccordo al più presto possibile, in quanto ha ripercussioni sul bilancio e sulle dichiarazioni finanziarie dell'Osservatorio (le stime dell'Osservatorio sono di 80 000 EUR più elevate rispetto a quelle delle autorità norvegesi).

n.a.

Invita l'Osservatorio a definire istruzioni e procedure appropriate per l'analisi dei riporti potenziali e a migliorare la programmazione e il monitoraggio delle sue attività al fine di ridurre il riporto di stanziamenti

La Corte dei conti imputa storni di stanziamenti per 339 000 EUR nel 2009 per il titolo II - Spese amministrative (26%)

Risorse umane

n.a.

n.a.

n.a.

Invita l'Osservatorio a garantire un'attuazione coerente della procedura approvata di valutazione del personale

Audit interno

n.a.

n.a.

Invita l'Osservatorio a mettere in atto 26 delle 41 raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno nel 2006, vale a dire: controllo di qualità del nuovo sito, precauzioni contro danni da allagamento, piano di continuità operativa e investimenti in apparecchiature, nonché attuazione delle norme di controllo interno (promozione del personale, valutazione del personale, gestione dei rischi)

Invita l'Osservatorio a tenere informata l'autorità competente per il discarico in merito ai progressi compiuti in materia di gestione del rischio e analisi annuale dei rischi

Esorta l'Osservatorio ad attuare senza indugio 9 raccomandazioni molto importanti e ad informare l'autorità competente per il discarico in merito ai progressi compiuti

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 156.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 376 del 27.12.2006, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 156.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 376 del 27.12.2006, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 156.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 376 del 27.12.2006, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 167.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 1056.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia europea per la sicurezza marittima
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2010 (C7-0284/2011 – 2011/2223(DEC))
P7_TA(2012)0177A7-0137/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1406/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2002, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza marittima(3), in particolare l'articolo 19,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0137/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2010 (C7-0284/2011 – 2011/2223(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1406/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2002, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza marittima(7), in particolare l'articolo 19,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0137/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2010 (C7-0284/2011 – 2011/2223(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1406/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2002, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza marittima(11), in particolare l'articolo 19,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0137/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima («l'Agenzia») per l'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti,

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia per l'esecuzione del suo bilancio per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione di discarico, ha tra l'altro:

   invitato l'Agenzia a considerare l'introduzione di un diagramma di Gantt nella programmazione di ciascuna delle sue attività operative, con l'obiettivo di riportare in forma concisa il tempo dedicato a un progetto da ogni membro del personale e incoraggiare un approccio volto al conseguimento di risultati; chiede, di conseguenza, all'Agenzia di informare l'autorità di discarico circa i provvedimenti da essa adottati a tale proposito;
   esortato l'Agenzia ad attuare correttamente le procedure di appalto, plaudendo comunque al fatto che nella sua relazione annuale di attività del 2009 essa aveva incluso un allegato specifico relativo alle procedure negoziate, al fine di informare l'autorità di bilancio;

C.  considerando che il bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010 è stato di 54 400 000 EUR rispetto ai 53 300 000 EUR del 2009, che corrisponde a un aumento del 6,1%; che il contributo dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 è stato di 31 949 360 EUR, contro i 24 435 000 EUR del 2009(14), il che rappresenta un incremento del 30,75%,

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  apprende dall'Agenzia che essa ha ricevuto 54 400 000 EUR in stanziamenti di impegno e 50 600 000 EUR in stanziamenti di pagamento; constata che ciò rappresenta un aumento dell'11,21% per quanto concerne gli stanziamenti di impegno e una riduzione del 5,33% per gli stanziamenti di pagamento rispetto al 2009;

2.  constata, secondo quanto riportato nella relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio dell'Agenzia, che nel 2010 essa ha registrato un tasso di esecuzione del bilancio pari al 98% degli stanziamenti di impegno e all'89% degli stanziamenti di pagamento; osserva inoltre che, rispetto al 2009, i tassi di esecuzione del bilancio dell'Agenzia sono aumentati sia per gli stanziamenti di impegno (+ 4%) sia per quelli di pagamento (+ 8%); invita l'Agenzia a intraprendere le azioni necessarie per migliorare ulteriormente l'esecuzione del proprio bilancio, e a tenere regolarmente informata di tale questione l'autorità di discarico;

Riporti

3.  rileva, secondo quanto riportato nella relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio dell'Agenzia, che l'importo degli stanziamenti riportati dal 2010 al 2011 per coprire gli impegni non pagati alla fine dell'esercizio ammontava a 1 214 272,92 EUR; apprende dall'Agenzia che un tale livello di riporti è inferiore del 43% rispetto a quello del 2009; chiede tuttavia all'Agenzia di intraprendere ulteriori azioni al fine di ridurre i propri riporti e rispettare il principio dell'annualità;

4.  si rammarica che la Corte dei conti non abbia menzionato gli stanziamenti dell'Agenzia riportati e annullati nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

Impegni a posteriori

5.  rileva che, su richiesta del Parlamento, l'Agenzia ha incluso nella sua relazione annuale di attività per il 2010 informazioni specifiche in merito agli impegni a posteriori (vale a dire gli impegni giuridici iscritti prima che fossero effettuati i corrispondenti impegni di bilancio); prende atto degli sforzi compiuti dall'Agenzia al fine di ridurre gli impegni a posteriori (da più di 20 nel 2007 a 5 nel 2010); è tuttavia preoccupato per la possibilità che tali impegni costituiscano una violazione dell'articolo 62, paragrafo 1, del regolamento finanziario quadro e per il fatto che l'Agenzia reitera tale pratica dal 2006;

Procedure di aggiudicazione degli appalti

6.  constata, sulla base della relazione annuale di attività dell'Agenzia, che l'unità per gli affari giuridici e finanziari ha trattato complessivamente 54 procedure di appalto nel 2010;

7.  esorta l'Agenzia ad applicare correttamente tali procedure e a garantire l'esattezza dei dati relativi agli appalti pubblici previsti nel suo programma di lavoro annuale (PLA); ritiene preoccupante, in particolare, che il PLA non riporti esplicitamente tutte le informazioni previste dal regolamento finanziario e dalle sue modalità di applicazione; rammenta all'Agenzia che se una decisione di finanziamento relativa ad appalti operativi programmati non viene adeguatamente supportata da dati giustificativi, ciò può mettere in discussione la validità della decisione dell'Agenzia; apprende dall'Agenzia che, a partire dal 2011, nel programma di lavoro finale è stato inserito un allegato specifico recante indicazioni in merito alla dotazione di bilancio complessiva riservata agli appalti durante l'esercizio, un numero indicativo di contratti e periodi di tempo indicativi suddivisi per attività;

8.  invita l'Agenzia a rendere conto al consiglio di amministrazione in modo accurato e puntuale delle procedure negoziate; riconosce che, di fatto, le procedure negoziate dall'Agenzia, che dovrebbero essere utilizzate secondo condizioni rigorosamente definite, non vengono necessariamente notificate al consiglio di amministrazione;

Risorse umane

9.  esprime preoccupazione per il fatto che nel 2010 l'indipendenza del contabile dell'Agenzia risultava essere a rischio; osserva, infatti, che:

   la sua nomina era ancora provvisoria all'inizio dell'anno;
   le sue responsabilità non erano state definite formalmente; e
   la valutazione dell'esercizio delle sue funzioni era stata svolta dal direttore esecutivo dell'Agenzia senza la partecipazione del consiglio di amministrazione;

10.  accoglie con favore la decisione del consiglio di amministrazione, del 14 giugno 2010, di ufficializzare la nomina del contabile dell'Agenzia; prende atto della decisione del consiglio di amministrazione, del 10 novembre 2011, che modifica la disposizione generale di attuazione dell'articolo 43 dello statuto dei funzionari, chiarendo il ruolo del consiglio di amministrazione nei confronti del contabile;

11.   sottolinea tuttavia che permangono debolezze in relazione al contabile, soprattutto per quanto concerne la definizione delle sue responsabilità e la valutazione dell'esercizio delle sue funzioni; osserva che l'Agenzia ha adottato misure volte a porre rimedio alla situazione riportata in precedenza;

Risultati

12.  valuta positivamente il fatto che l'Agenzia ha approvato, nel marzo 2010, il suo programma di lavoro pluriennale per cinque anni; osserva che la relazione annuale dell'Agenzia per il 2010 indica per ogni attività operativa le risorse impiegate e l'esito delle attività, e che per ogni voce vengono riportate, a scopo comparativo, le risorse e l'esito previsti, quali indicati nel programma di lavoro dell'Agenzia per il 2010;

13.  si rammarica che la Corte dei conti, nella sua relazione annuale per il 2010, non abbia menzionato gli storni di bilancio dell'Agenzia; osserva che l'elevato numero di storni di bilancio dell'Agenzia ha costituito una fonte di preoccupazione per il Parlamento negli esercizi precedenti (49 nel 2009, 52 nel 2008 e 32 nel 2007); chiede pertanto alla Corte dei conti di informare immediatamente l'autorità di discarico circa la situazione degli storni nel 2010;

14.  ribadisce l'invito all'Agenzia a considerare l'introduzione di un diagramma di Gantt nella programmazione di ciascuna delle sue attività operative, con l'obiettivo di riportare in forma concisa il tempo dedicato a un progetto da ogni membro del personale e incoraggiare un approccio volto al conseguimento di risultati; chiede, di conseguenza, all'Agenzia di informare l'autorità di discarico circa le misure concrete adottate;

15.   evidenzia le nuove competenze attribuite all'Agenzia in virtù della proposta di regolamento recante modifica del regolamento (CE) n. 1406/2002 che la istituisce; invita la Commissione a incrementare le risorse a favore dell'Agenzia e chiede a quest'ultima di gestire tali risorse in maniera oculata ed efficace al fine di svolgere correttamente le nuove competenze conferitele ai sensi del predetto regolamento;

Audit interno

16.  rileva che l'Agenzia non ha ancora attuato 15 raccomandazioni «molto importanti» presentate dal servizio di audit interno; esprime preoccupazione per il fatto che l'attuazione di 8 di queste raccomandazioni è stata rinviata di 6-12 mesi, mentre una raccomandazione è stata respinta; osserva che le prime 11 raccomandazioni «molto importanti» riguardano il processo decisionale giuridico e finanziario, la gestione delle risorse umane e le norme di controllo interno; constata inoltre che la raccomandazione respinta riguarda la responsabilità per la valutazione dell'esercizio delle funzioni del contabile; esorta pertanto l'Agenzia a spiegare all'autorità di discarico i motivi di tale rifiuto e la invita ad adottare provvedimenti relativi alle raccomandazioni rinviate;

17.  prende atto dell'iniziativa dell'Agenzia di condividere una funzione di audit interno (capacità di audit interno - IAC) con l'Agenzia europea di controllo della pesca;

18.  rileva, in particolare, che l'IAC ha fornito consulenza interna in merito alle questioni di controllo interno quali:

o
o   o

   lo sviluppo del piano di continuità operativa per le applicazioni marittime;
   lo sviluppo del piano di continuità operativa per le attività di supporto;
   la procedura di registrazione delle eccezioni;
  

prende atto della comunicazione dell'Agenzia, che afferma che il piano di continuità operativa per le applicazioni marittime, il piano di continuità operativa per le attività di supporto e la procedura di registrazione delle eccezioni sono stati adottati;

19.  richiama l'attenzione sulle raccomandazioni formulate nelle sue precedenti risoluzioni sul discarico e figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

20.  rimanda l'Agenzia alla risoluzione del Parlamento europeo, del 10 maggio 2011, sul discarico 2009: prestazioni, gestione finanziaria e controllo delle agenzie dell'UE(15), e la invita ad attenervisi;

21.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la sua decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(16).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia europea per la sicurezza marittima

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.d.

- Presentazione non corretta del bilancio

- L'Agenzia non è riuscita a elaborare un programma di lavoro pluriennale e il suo programma di lavoro annuale non era collegato al suo impegno di bilancio

- Invita l'Agenzia a ricorrere a obiettivi SMART e indicatori RACER, nonché a elaborare un diagramma di Gantt → per promuovere un approccio orientato ai risultati

- Chiede all'Agenzia di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti

- Invita l'Agenzia a considerare l'introduzione di un diagramma di Gantt nella programmazione di ciascuna delle sue attività operative

- Chiede all'Agenzia di operare un raffronto tra le operazioni svolte durante l'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e il precedente

Gestione finanziaria e di bilancio

- Le procedure relative alla formazione del bilancio e alla tabella dell'organico non sono state sufficientemente rigorose→ pianificazione inadeguata delle assunzioni e presentazione non corretta del bilancio

- Il principio dell'annualità di bilancio non è stato rigorosamente rispettato

- Alcuni contratti consentivano un prefinanziamento al 100%: tale pratica non è conforme ai principi di sana gestione finanziaria

- Presentazione non corretta del bilancio: per quanto concerne gli stanziamenti dissociati, il bilancio non includeva le scadenze dei pagamenti da effettuare nel corso degli esercizi successivi al fine di rispettare gli impegni di bilancio assunti durante gli esercizi precedenti

- Sono stati iscritti impegni giuridici prima che fossero effettuati i corrispondenti impegni di bilancio

- Le procedure per la formazione del bilancio non sono state sufficientemente rigorose→elevato numero di storni di bilancio (32 nel 2007)

- Debolezze nella pianificazione e nel monitoraggio degli stanziamenti di pagamento per le attività operative (sono stati cancellati 7,5 milioni di EUR)

- Invita l'Agenzia a intensificare i propri sforzi in materia di formazione e comunicazione, al fine di evitare situazioni nelle quali gli impegni giuridici vengono iscritti prima di avere effettuato i corrispondenti impegni di bilancio

- Invita la Commissione a esaminare modalità per garantire che il principio della gestione della liquidità basata sulla necessità sia attuato

- Osserva che la Corte dei conti ha constatato l'elevato numero di storni di bilancio nel 2009, sollecita l'Agenzia a migliorare la propria pianificazione e il monitoraggio al fine di ridurre il numero di storni di bilancio

- Esorta l'Agenzia ad applicare correttamente le procedure di aggiudicazione degli appalti

Risorse umane

n.d.

- Problemi di trasparenza nelle procedure di assunzione: per le procedure di assunzione sottoposte ad audit, né i criteri di selezione né i punteggi minimi per il passaggio alle fasi di selezione successive erano stati definiti prima dell'inizio del processo di valutazione

- Invita a migliorare la strategia in materia di risorse umane→ problemi di trasparenza (cfr. audit interno)

- Rileva carenze nelle procedure di selezione del personale, esorta l'Agenzia a porre rimedio alle attuali debolezze

Audit interno

n.d.

n.d.

- Invita l'Agenzia ad adottare misure per conformarsi a 7 delle 32 raccomandazioni presentate dal Servizio di audit interno → vale a dire l'approvazione delle norme di applicazione dello statuto del personale concernenti l'assunzione di personale temporaneo conformemente allo statuto del personale; i controlli nella procedura di selezione miranti a garantire maggiore trasparenza e parità di trattamento tra i candidati; lo sviluppo di una strategia per la pianificazione delle carriere

- Invita l'Agenzia ad attuare rapidamente le raccomandazioni molto importanti dell'IAS, sottolinea in particolare di:

-prevedere una pianificazione strategica e controllare l'azione delle parti interessate dell'Agenzia con una panoramica dei rischi residui di inquinamento da idrocarburi;

-conformarsi alle procedure amministrative;

-analizzare le eventuali opzioni di gestione delle attrezzature e valutare le loro ripercussioni finanziarie e operative;

-documentare le decisioni di mobilitazione delle navi

- Osserva che le raccomandazioni dell'IAS che devono ancora essere attuate dall'Agenzia includono l'istituzione di:

-una valutazione interna dei rischi;

-un inventario delle attuali procedure interne;

-una tabella di marcia per lo sviluppo e l'attuazione delle restanti procedure;

-un registro delle procedure di eccezione e

- una revisione del sistema di controllo interno

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 52.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 208 del 5.8.2002, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 52.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 208 del 5.8.2002, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 52.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 208 del 5.8.2002, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 181.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 615.
(15) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 269.
(16) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2010 (C7-0288/2011 – 2011/2228(DEC))
P7_TA(2012)0178A7-0136/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 460/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 marzo 2004, che istituisce l'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione(3), in particolare l'articolo 17,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0136/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione rispetto all'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2010 (C7-0288/2011 – 2011/2228(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 –C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 460/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 marzo 2004, che istituisce l'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione(7), in particolare l'articolo 17,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0136/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico rispetto all'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2010 (C7-0288/2011 – 2011/2228(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 –C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 460/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 marzo 2004, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione(11), in particolare l'articolo 17,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0136/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (in appresso «l'Agenzia») relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia per l'esecuzione del bilancio della medesima per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, il Parlamento, tra l'altro:

   ha espresso preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti aveva segnalato che gli stanziamenti riportati all'esercizio successivo corrispondevano al 19% del bilancio complessivo dell'Agenzia;
   ha esortato l'Agenzia a realizzare un inventario fisico completo e a garantire la correttezza delle registrazioni contabili;
   ha esortato l'Agenzia a:
   migliorare la trasparenza per quanto riguarda le previsioni e l'identità delle persone responsabili dei progetti;
   rafforzare le sue procedure di autorizzazione degli appalti a livello di decisione di finanziamento e di programma di lavoro;
   garantire che la comunicazione delle deroghe nella sua relazione annuale di attività avvenga in maniera esaustiva;
   garantire che sia dato opportunamente seguito alle eventuali irregolarità,
   istituire controlli ex post e riferire in merito;

C.  considerando che il bilancio complessivo dell'Agenzia per l'esercizio 2010 ammontava a 8 113 188 EUR, importo che rappresenta un decremento dello 0,05% rispetto al suo bilancio per l'esercizio 2009; considerando che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 7 288 200 EUR(14) contro un importo di 7 800 000 EUR nel 2009,

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 7 288 200 EUR; rileva tuttavia che 640 000 EUR, provenienti da recuperi di eccedenze, sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo dell'Unione europea a un totale di 7 928 200 EUR per il 2010;

2.  prende atto dai conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio 2010 che il suo bilancio iniziale ammontava a 7 928 200 EUR; osserva tuttavia che il consiglio d'amministrazione ha rettificato il bilancio al fine di rispecchiare il contributo dei paesi dell'EFTA, pari a 184 988 EUR;

3.  constata, sulla base dei conti annuali, che gli stanziamenti sono stati impegnati a un tasso del 99,95% rispetto al 94,40% nel 2009, mentre i pagamenti hanno raggiunto un livello pari al 76,46% del totale degli stanziamenti gestiti, contro il 75,67% nel 2009;

Stanziamenti riportati

4.  prende atto dai conti annuali dell'Agenzia che 1 987 011 EUR degli stanziamenti d'impegno assegnati entro la fine del 2010 ma non ancora erogati sono stati riportati al 2011; osserva inoltre che il totale degli stanziamenti riportati annullati nel 2010 ammonta a 89 185 EUR;

5.  è preoccupato per il fatto che, ancora una volta, la Corte dei conti ha osservato che il 52% dei riporti proveniva dal bilancio operativo dell'Agenzia (titolo III); esprime preoccupazione perché tale situazione è indicativa di ritardi nell'esecuzione delle attività dell'Agenzia finanziate a carico del titolo III ed è in contrasto con il principio dell'annualità del bilancio; esorta nuovamente l'Agenzia a comunicare all'autorità competente per il discarico le misure adottate per correggere tale carenza;

Procedure di aggiudicazione degli appalti

6.  riconosce che nel 2011 l'Agenzia ha attuato controlli ex post al fine di migliorare l'efficacia del controllo interno nell'ambito delle procedure di aggiudicazione degli appalti; esorta tuttavia l'Agenzia a istituire in aggiunta efficaci misure di verifica ex ante al fine di evitare carenze nelle procedure di appalto; invita altresì la Corte dei conti a verificare l'efficacia di tali misure;

7.  apprende dall'Agenzia che essa ha migliorato la trasparenza per quanto riguarda tanto le previsioni quanto l'identità delle persone responsabili dei progetti, ha rafforzato le sue procedure di autorizzazione degli appalti a livello di decisione di finanziamento e di programma di lavoro, ha assicurato che la comunicazione delle deroghe nella sua relazione annuale di attività avvenga in maniera esaustiva, e ha garantito che sia dato opportunamente seguito alle eventuali irregolarità; invita tuttavia la Corte dei conti a fornire all'autorità competente per il discarico garanzie dell'efficacia di tali misure;

8.  apprende dalla relazione annuale di attività dell'Agenzia che essa ha ottenuto i seguenti risultati in termini di contratti aggiudicati a seguito di procedure di appalto lanciate nel 2010:

   contratti: 52, compresi 20 contratti di servizi e 9 contratti quadro di servizi;
   buoni d'ordine: 233, di cui 79 emessi a titolo di un contratto quadro di servizi esistente;
   procedure di aggiudicazione di appalti lanciate: 36, comprese 13 procedure aperte;

Restituzione da parte delle autorità fiscali dello Stato membro ospite

9.  constata nuovamente, con disappunto, che non vi sono stati progressi rispetto all'esercizio precedente per quanto riguarda la restituzione dell'importo di 45 000 EUR corrispondente all'IVA versata anticipatamente dall'Agenzia alle autorità fiscali dello Stato membro ospite; esorta pertanto l'Agenzia a informare l'autorità competente per il discarico non appena tale importo sarà restituito dallo Stato membro ospite;

Risorse umane

10.  esprime preoccupazione per il fatto che, ancora una volta, si riscontrano carenze nelle procedure di selezione del personale che ne possono compromettere la trasparenza; prende atto delle segnalazioni della Corte dei conti secondo le quali né i punteggi minimi che i candidati dovevano ottenere per essere convocati ai colloqui né i criteri che dovevano soddisfare per essere inseriti negli elenchi di riserva di candidati idonei erano stati previamente definiti dalle commissioni giudicatrici; esorta pertanto l'Agenzia a porre rimedio a tale situazione e a comunicare all'autorità competente per il discarico le misure adottate; osserva inoltre che le misure adottate dall'Agenzia finora si sono rivelate insufficienti a tale riguardo; è dell'avviso che l'autorità competente per il discarico non debba più accettare che tali carenze si ripetano;

11.  apprende dai conti annuali che l'organico dell'Agenzia alla fine del 2010 era costituito da 40 agenti temporanei e 11 agenti contrattuali; osserva inoltre che 4 posti di agente temporaneo e 2 posti di agente contrattuale erano vacanti alla fine del 2010 e che le procedure di assunzione per coprire 3 posti vacanti di agente temporaneo sono state completate nel quarto trimestre del 2010, mentre le procedure di assunzione di agenti contrattuali sono state avviate all'inizio del 2011;

12.  osserva inoltre, sulla base della relazione annuale di attività dell'Agenzia, che le priorità della sezione «Risorse umane» della medesima per il 2010 erano le seguenti:

   pianificazione periodica delle risorse (piano di politica del personale);
   misure positive quantificabili in vista della conservazione del personale;
   offerta di servizi mediante gestione elettronica dei flussi di lavoro;
  

invita pertanto la Corte dei conti a confermare all'autorità competente per il discarico che tali priorità sono state effettivamente rispettate;

Sistemi di controllo interno

13.  riconosce che l'Agenzia sta applicando e consolidando le procedure interne e i controlli interni per tutti i circuiti finanziari, come previsto nel suo programma di lavoro per il 2010;

Audit interno

14.  riconosce inoltre che il Servizio di audit interno (SAI) ha condotto una valutazione dei rischi moderati per l'Agenzia al fine di aggiornare le priorità in materia di audit e il piano di audit del SAI per il periodo 2010-2012; osserva in particolare che l'Agenzia presenta un rischio maggiore a livello di pianificazione, contabilità, esecuzione del bilancio, sviluppo e gestione delle tecnologie dell'informazione, continuità operativa, relazioni con le parti interessate, comunicazione esterna, nonché valutazione d'impatto e altre valutazioni; esorta pertanto l'Agenzia a stabilire tempestivamente le misure necessarie per ridurre i rischi nei settori summenzionati;

15.  osserva che nel 2010 il SAI ha realizzato un audit sul tema «Pianificazione: parti interessate e obiettivi delle operazioni» al fine di valutare e fornire una ragionevole garanzia dell'adeguatezza e dell'efficacia del sistema di controllo interno, relativamente ai contributi e alle esigenze delle parti interessate, e dell'efficacia dell'assegnazione delle risorse rispetto alle priorità delle attività operative;

16.  apprende dall'Agenzia che il SAI ha formulato dieci raccomandazioni, tre delle quali classificate come «molto importanti» e sette come «importanti»; osserva che tali raccomandazioni «molto importanti» riguardano:

   l'elaborazione di una mappa delle aspettative delle parti interessate;
   il coinvolgimento delle parti interessate nella pianificazione dei progetti;
   il miglioramento della gestione delle relazioni con le parti interessate mediante un adeguato strumento informatico;

17.  esorta pertanto l'Agenzia a:

   coinvolgere le parti interessate prima/nel corso dell'elaborazione del suo programma di lavoro provvisorio;
   elaborare un quadro pluriennale volto a definire i principali settori d'interesse e a stabilire le priorità;
   tenere maggiormente conto del feedback fornito dalle parti interessate;
  

invita inoltre l'Agenzia a comunicare all'autorità competente per il discarico le misure adottate al riguardo;

18.  osserva che l'Agenzia ha segnalato che le quattro raccomandazioni «molto importanti» relative all'audit del 2009 sulle procedure di appalto sono state attuate e al momento sono oggetto di esame da parte del SAI;

o
o   o

19.  richiama l'attenzione sulle raccomandazioni formulate nelle sue precedenti relazioni sul discarico, quali figurano nell'allegato alla presente risoluzione;

20.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la sua decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.a.

n.a.

Chiede all'Agenzia di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti.

n.a.

Gestione finanziaria e di bilancio

- Nell'esecuzione del bilancio dell'Agenzia non sono stati rigorosamente rispettati i principi dell'annualità e della specializzazione del bilancio: si è registrata una concentrazione delle operazioni nell'ultimo trimestre dell'anno.

- Carenze nell'esecuzione delle attività operative: il 40 % degli impegni e oltre il 50 % dei pagamenti a fronte di attività operative sono stati eseguiti in novembre e in dicembre.

- Carenze nelle procedure di appalto (ingiustificata preselezione delle offerte, documenti valutativi non firmati dal comitato di valutazione, fascicoli non strutturati e incompleti).

- La Corte dei conti ha riscontrato lacune nelle procedure: sottostima dei bilanci di un contratto quadro (per un contratto quadro di servizi della durata di tre anni, le esigenze sono state sottostimate e il bilancio disponibile per tale spesa per l'intero anno è stato utilizzato in soli sei mesi).

- Invita la Commissione ad esaminare modalità per garantire la piena applicazione del principio della gestione della liquidità basata sulle necessità.

- Invita la Commissione a garantire che le riserve di cassa dell'Agenzia siano mantenute a lungo termine al livello più basso possibile.

- Esprime preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti ha segnalato che gli stanziamenti riportati all'esercizio successivo corrispondevano al 19 % del bilancio complessivo dell'Agenzia.

Audit interno e risorse umane

- Le procedure di controllo interno che dovrebbero garantire la trasparenza e la sana gestione finanziaria non erano documentate.

n.a.

- Risultati ottenuti nel quadro dell'attuazione delle otto raccomandazioni del SAI: politica del personale, rinnovo di contratti scaduti nel 2008, indipendenza dei comitati di selezione, servizi di formazione, e trasparenza della procedura di promozione.

- Carenze nella procedura di selezione del personale.

- Invita l'Agenzia a istituire controlli ex post con l'ausilio di un fornitore professionista.

- Esorta l'Agenzia a realizzare un inventario fisico completo e a garantire la correttezza delle registrazioni contabili.

Procedura di aggiudicazione

n.a.

n.a.

n.a.

- Invita l'Agenzia a intensificare i propri controlli interni per garantire che i contratti e le procedure di aggiudicazione degli appalti siano correttamente applicati.

- Esorta l'Agenzia a:

- migliorare la trasparenza per quanto riguarda le previsioni e l'identità delle persone responsabili dei progetti;

- rafforzare le proprie procedure di autorizzazione degli appalti a livello di decisione di finanziamento e di programma di lavoro;

- garantire che la comunicazione delle deroghe nella sua relazione annuale di attività avvenga in maniera esaustiva;

- garantire che sia dato opportunamente seguito alle eventuali irregolarità;

- istituire controlli ex post e riferire in merito.

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 15.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 77 del 13.3.2004, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 15.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 77 del 13.3.2004, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 15.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 77 del 13.3.2004, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 186.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 759.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia ferroviaria europea
PDF 233kWORD 77k
Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia ferroviaria europea per l'esercizio 2010 (C7-0289/2011 – 2011/2229(DEC))
P7_TA(2012)0179A7-0118/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 881/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che istituisce un'Agenzia ferroviaria europea(3), in particolare l'articolo 39,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0118/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia ferroviaria europea per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia ferroviaria europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia ferroviaria europea per l'esercizio 2010 (C7-0289/2011 – 2011/2229(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 881/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che istituisce un'Agenzia ferroviaria europea(7), in particolare l'articolo 39,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0118/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia ferroviaria europea per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia ferroviaria europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia ferroviaria europea per l'esercizio 2010 (C7-0289/2011 – 2011/2229(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 881/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che istituisce un'Agenzia ferroviaria europea(11), in particolare l'articolo 39,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0118/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto ragionevoli garanzie in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'esercizio 2010 nonché alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia ferroviaria europea per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2009(13) e che nella risoluzione che accompagna la decisione di discarico il Parlamento, tra l'altro,

   ha invitato l'Agenzia a risolvere il problema degli stanziamenti riportati da un esercizio all'altro, in quanto il riporto pari al 41% nel titolo II rappresenta una grave violazione del principio dell'annualità di bilancio;
   ha osservato che la Corte dei conti ha riscontrato annullamenti e ritardi nelle procedure di aggiudicazione degli appalti, ritardi ricorrenti nell'esecuzione dei pagamenti e significative modifiche apportate al programma di lavoro annuale in corso di esercizio;
   ha esortato l'Agenzia a elaborare una procedura di assunzione consolidata, sotto forma di manuale cui ricorrere per quanti si occupano di nuove assunzioni;

C.  considerando che il bilancio complessivo dell'Agenzia per l'esercizio 2010 ammontava a 24 147 240 EUR, importo che rappresenta un incremento del 14,9% rispetto all'esercizio 2009; che il contributo iniziale dell'Unione europea al bilancio dell'Agenzia per il 2010 è stato di 23 260 000 EUR, contro i 16 060 000 EUR del 2009, il che rappresenta un incremento del 44,83%,

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione a favore dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 23 260 000 EUR; rileva tuttavia che 214 000 EUR provenienti da recuperi di eccedenze sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo complessivo dell'Unione a un totale di 23 474 000 EUR per il 2010;

2.  constata dalla relazione annuale di attività dell'Agenzia che il 99% degli stanziamenti è stato impegnato e il 77% è stato oggetto di pagamenti; osserva in particolare che:

   al titolo I, l'importo totale degli stanziamenti impegnati era pari a 14 507 149 EUR, il 99% dei quali è stato impiegato per l'esecuzione dei pagamenti, mentre il 77% degli stanziamenti riportati al 2010 è stato utilizzato per l'esecuzione dei pagamenti;
   al titolo II, quasi il 100% degli stanziamenti è stato impegnato e il 62% è stato impiegato per l'esecuzione dei pagamenti, mentre il 92% degli stanziamenti riportati al 2010 è stato utilizzato per l'esecuzione dei pagamenti;
   al titolo III, quasi il 100% degli stanziamenti è stato impegnato e il 62% di essi è stato impiegato per l'esecuzione dei pagamenti, mentre il 95% degli stanziamenti riportati al 2010 è stato utilizzato per l'esecuzione dei pagamenti;
  

apprezza il fatto che l'Agenzia fornisca informazioni riguardanti l'impiego degli stanziamenti riportati dal 2009 al 2010;

3.  considera estremamente importante ottimizzare l'impiego dei fondi di bilancio in un periodo di crisi finanziaria ed esorta la Commissione e l'Agenzia ad analizzare e definire l'effettivo fabbisogno finanziario affinché l'Agenzia sia in grado di espletare tutti i compiti affidatile;

Storni

4.  prende atto che, secondo la relazione dell'Agenzia sulla gestione finanziaria e di bilancio, nel dicembre 2009 l'Agenzia si è resa conto che il capitolo 11 (spese di personale) non era stato oggetto di una previsione corretta per il bilancio 2010 poiché il titolo I era stato sottostimato di circa 1 500 000 EUR; apprende dall'Agenzia che la situazione era dovuta:

   a un errore sistemico di calcolo nelle previsioni per le spese di personale; poiché il calcolo delle previsioni era basato sulla tabella degli stipendi di base per il 2007, non erano state incluse tre indicizzazioni annue;
   all'aumento del numero di agenti contrattuali causato dal taglio dei nuovi posti permanenti richiesto dall'Agenzia;

5.  prende atto della decisione dell'Agenzia di trasferire un importo di 500 000 EUR dal titolo II al titolo I e di trasferire un importo di 500 000 EUR dal titolo III al titolo I; apprende dall'Agenzia che il consiglio di amministrazione e la Commissione hanno approvato tale decisione;

6.  osserva inoltre che, per coprire lo scarto restante, l'Agenzia ha attuato misure complementari per ridurre le spese relative al titolo I; apprende dall'Agenzia che tali misure hanno permesso risparmi supplementari pari a poco meno di 300 000 EUR; constata che tale importo è stato nuovamente trasferito al titolo II;

7.  si rammarica che gli errori nelle previsioni di bilancio abbiano causato l'annullamento o il ritardo di determinati investimenti; sollecita l'Agenzia a informare immediatamente l'autorità di discarico circa le misure attuate per assicurare migliori previsioni di spesa;

8.  esprime preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti non abbia menzionato tale situazione nella relazione sui conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2010; chiede alla Corte dei conti di spiegare all'autorità di discarico i motivi di tale omissione;

Riporti di stanziamenti

9.  apprende dalla Corte dei conti che gli stanziamenti riportati all'esercizio 2011 ammontavano a 5 500 000 EUR, di cui 4 300 000 EUR (78%) riguardavano beni e servizi da fornire nel 2011;

10.  rammenta che già negli esercizi 2008 e 2009 l'Agenzia aveva riportato stanziamenti all'esercizio 2010 per un importo considerevole; ritiene che siffatte gravi violazioni del principio dell'annualità del bilancio non possano più essere tollerate in futuro e che, in caso di ulteriore violazione di tale principio, il discarico debba essere rifiutato; chiede all'Agenzia di adottare senza indugio le necessarie misure correttive;

11.  è del parere che l'Agenzia non abbia risolto adeguatamente il problema degli stanziamenti riportati da un esercizio all'altro; ricorda l'importanza del principio dell'annualità di bilancio; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico circa i provvedimenti presi per migliorare l'esecuzione del bilancio e ridurre i riporti di stanziamenti;

12.  prende nondimeno atto della risposta dell'Agenzia, che afferma di stare analizzando la possibilità di concludere contratti quadro per studi in tempi molto più brevi dopo l'adozione del bilancio; osserva inoltre che l'Agenzia si è impegnata, in riferimento agli esercizi 2011 e 2012, a riesaminare le proprie previsioni di bilancio, in modo da adeguarle più opportunamente alle esigenze reali e ottimizzare l'impiego delle risorse disponibili;

13.  chiede all'Agenzia di informare l'autorità di discarico quando sarà pronta la relazione, da allegare al bilancio di ogni esercizio, sugli stanziamenti non spesi riportati dagli esercizi precedenti; ricorda all'Agenzia che tale richiesta era già stata formulata nel quadro della procedura di discarico precedente;

Appalti pubblici

14.  osserva che, per facilitare la pianificazione annuale degli appalti, l'Agenzia introdurrà nel programma di lavoro annuale il modulo ABAC Contract al fine di sostenere la gestione decentralizzata degli appalti;

15.  osserva che, secondo la relazione annuale di attività dell'Agenzia, nel 2010 sono state lanciate 21 procedure di appalto (negoziate e pubbliche) e ne sono state completate 12;

Sistema contabile

16.  osserva che, secondo la relazione annuale di attività dell'Agenzia, quest'ultima ha aggiornato il suo manuale relativo alle procedure finanziarie, conformemente ai moduli ABAC Workflow e ABAC assets;

17.  si congratula con l'Agenzia per aver reso operativo, a decorrere dal 1° settembre 2010, un sistema centralizzato per la registrazione delle fatture in entrata; sottolinea la necessità di tale misura per assicurare la tempestiva registrazione di tutte le fatture e contribuire a evitare ritardi nell'esecuzione dei pagamenti;

Risorse umane

18.  apprende dalla relazione dell'Agenzia sulla gestione di bilancio e finanziaria che al 31 dicembre 2010 l'Agenzia impiegava 133 agenti temporanei e 9 agenti contrattuali; prende atto inoltre che le procedure di assunzione sono ancora in corso per raggiungere il numero di 139 agenti temporanei previsto nella tabella dell'organico per il 2010 e, successivamente, il numero di 144 agenti temporanei previsto per il 2011;

19.  osserva, sulla base della relazione dell'Agenzia sulla gestione di bilancio e finanziaria, che nel 2010 l'Agenzia contava 6 esperti nazionali distaccati;

20.  riconosce che l'Agenzia ha dichiarato di aver sviluppato un manuale consolidato che raccoglie diverse regole, istruzioni e orientamenti in materia di assunzione del personale; sottolinea che è importante trattare e gestire le singole procedure di assunzione senza compromettere il principio di parità di trattamento tra i candidati;

Risultati
Programma di lavoro annuale e pianificazione strategica

21.  invita l'Agenzia a includere nel suo programma di lavoro annuale informazioni più chiare sul pacchetto finanziario complessivo riservato ai contratti d'appalto nonché il numero indicativo e il tipo di contratti d'appalto previsti; osserva in effetti che l'articolo 60, paragrafo 3, del regolamento finanziario dell'Agenzia lo richiede, indicando che il programma di lavoro dell'Agenzia vale quale decisione di finanziamento per le attività che copre, a condizione che esse siano chiaramente individuate e che siano esattamente definiti dei criteri di inquadramento;

22.  esorta inoltre l'Agenzia a stabilire un piano pluriennale che consenta di tradurre gli obiettivi a lungo termine in compiti pluriennali e nei relativi indicatori chiave di efficienza; sottolinea che ciò consentirà di migliorare la comunicazione alle parti interessate delle informazioni sugli obiettivi e sulle attività, sulle priorità strategiche e sull'assegnazione delle risorse;

23.  osserva, sulla base della relazione annuale di attività, che la struttura della pianificazione delle attività e la struttura di bilancio dell'Agenzia sono state riviste nel 2010 al fine di introdurre una pianificazione per attività a partire dal 2012;

Due siti

24.  ritiene che il fatto che l'Agenzia eserciti le sue attività in due siti (Lille e Valenciennes) determini costi addizionali; rileva inoltre che questa osservazione ricorre dal 2006 e che il Consiglio non ha fatto nulla per modificare la decisione 2004/97/CE, Euratom, del 13 dicembre 2003(14), che impone due sedi all'Agenzia;

Audit interno

25.  apprende dall'Agenzia che nel 2010 il Servizio di audit interno ha effettuato un controllo dei processi di bilancio e di pianificazione al fine di fornire una garanzia ragionevole circa il sistema di controllo interno dell'Agenzia concernente le sue procedure di pianificazione e di bilancio; osserva che le raccomandazioni del Servizio di audit interno riguardano la pianificazione strategica, la coerenza e l'accuratezza del progetto di previsione delle entrate e delle spese, il programma di lavoro annuale quale decisione di finanziamento e la strategia informatica a medio termine; invita pertanto l'Agenzia ad attuare le misure necessarie per conformarsi a tali raccomandazioni del Servizio di audit interno;

26.  invita l'Agenzia ad applicare le raccomandazioni del Servizio di audit interno concernenti l'audit sulla gestione delle risorse umane che tale servizio ha effettuato nel 2009; osserva che l'attuazione di tre di tali raccomandazioni (sulla gestione delle risorse umane nel programma annuale, sul rispetto delle norme e dei principi di trasparenza nella valutazione del personale e sulla comunicazione di una deroga allo statuto del personale) ha registrato un ritardo di sei/docici mesi; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito ai progressi nell'attuazione di tali raccomandazioni del Servizio di audit interno;

27.  si congratula con l'Agenzia per aver creato, alla fine del 2007, una struttura di audit interno incaricata di fornire sostegno e consulenza al suo direttore esecutivo e ai responsabili amministrativi in materia di controlli interni, valutazione dei rischi e audit interno;

o
o   o

28.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni formulate nelle precedenti relazioni sul discarico, quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

29.  richiama l'attenzione dell'Agenzia sulla risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2011 sul discarico 2009: prestazioni, gestione finanziaria e controllo delle agenzie dell'UE(15), e la invita ad attenervisi;

30.  rinvia, per le altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione sul discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(16).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia ferroviaria europea

2006

2007

2008

2009

Risultati

- L'Agenzia esercita le sue attività in due siti, il che determina costi addizionali: l'Agenzia non ha ancora trovato il modo di compensare i costi risultanti dall'obbligo di avere sede in due città.

- Il principio di sana gestione finanziaria non è stato rispettato in modo rigoroso: le previsioni di tesoreria non sono state effettuate adeguatamente.

- L'Agenzia esercita le sue attività in due siti, il che determina costi addizionali (posti diretti: 450 000 EUR).

- Chiede all'Agenzia di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti.

- Invita l'Autorità a ricorrere a obiettivi SMART e indicatori RACER, nonché a elaborare un diagramma di Gantt → promuovere un approccio orientato ai risultati.

- Inefficienza dovuta alla presenza di due sedi per la stessa Agenzia.

- L'Agenzia esercita le sue attività in due siti, il che determina costi addizionali.

- Il fatto che l'Agenzia eserciti le sue attività in due siti determina costi addizionali.

- Chiede all'Agenzia di elaborare un confronto delle operazioni svolte nell'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e negli esercizi precedenti.

Riporto di stanziamenti

- Il principio dell'annualità del bilancio non è stato rigorosamente rispettato: l'Agenzia ha dato esecuzione al 72% dei suoi stanziamenti di impegno. I livelli di riporto per le spese amministrative e le spese operative erano pari al 37,5% e all'85% rispettivamente.

- L'Agenzia ha incontrato difficoltà nella programmazione e nella pianificazione del bilancio delle sue attività: oltre il 35% degli stanziamenti definitivi per il 2007 non sono stati utilizzati nel corso dell'anno.

- Invita l'Agenzia a impegnarsi per aumentare il livello di esecuzione del bilancio.

- L'Agenzia ha incontrato difficoltà nella programmazione e nella pianificazione del bilancio delle sue attività.

- L'Agenzia non è riuscita a risolvere il problema del riporto degli stanziamenti da un esercizio all'altro. Il riporto del 41% del titolo II costituisce una grave violazione del principio dell'annualità del bilancio.

- Chiede che il bilancio di ogni esercizio sia corredato da una relazione sugli stanziamenti non spesi riportati dagli esercizi precedenti.

- La Corte ha evidenziato annullamenti e ritardi nelle procedure di appalto, ritardi ricorrenti nell'esecuzione dei pagamenti e significative modifiche apportate al programma di lavoro annuale in corso di esercizio.

Procedure di aggiudicazione degli appalti

- L'Agenzia deve lanciare procedure di appalto per i settori attualmente coperti da appalti che non sono stati oggetto di una procedura regolare.

- Problemi di trasparenza nei criteri di selezione e di aggiudicazione: il ricorso alla procedura negoziata non era giustificato.

- Rammenta l'invito a migliorare la gestione degli appalti.

- Problemi di trasparenza nei criteri di selezione e di aggiudicazione.

n.d.

Risorse umane

n.d.

n.d.

n.d.

- Invita l'Agenzia ad indicare meglio nel suo programma di lavoro e nella sua relazione annuale di attività le previsioni di assegnazione delle risorse umane.

- Esprime preoccupazione per il mancato rispetto dello statuto e delle modalità d'esecuzione in maniera retroattiva.

- Esorta l'Agenzia a elaborare una procedura di assunzione consolidata, sotto forma di manuale cui ricorrere per quanti si occupano di nuove assunzioni.

Audit interno

- Il sistema di controllo interno ha rivelato lacune: l'Agenzia non ha adottato le modalità di esecuzione del suo regolamento finanziario.

- L'Agenzia non rispetta scrupolosamente lo statuto.

- Invita l'Agenzia a intervenire per conformarsi a 4 delle 36 raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno: applicare determinate norme di controllo interno per quanto riguarda le firme bancarie, la separazione dei poteri, i posti sensibili e la delegazione dei poteri.

- Constata che sei delle dieci raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno in materia di gestione delle risorse umane devono ancora essere attuate.

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 100.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 164 del 30.4.2004, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 100.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 164 del 30.4.2004, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 100.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 164 del 30.4.2004, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 191.
(14) Decisione 2004/97/CE, Euratom, adottata di comune accordo dai rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti a livello di Capi di Stato o di governo, del 13 dicembre 2003, relativa alla fissazione delle sedi di taluni uffici ed agenzie dell'Unione europea (GU L 29 del 3.2.2004, pag. 15). Cfr. l'articolo 1, lettera f).
(15) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 269.
(16) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Fondazione europea per la formazione
PDF 223kWORD 70k
Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2010 (C7-0283/2011 – 2011/2222(DEC))
P7_TA(2012)0180A7-0135/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte della Fondazione(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 319,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1339/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che istituisce una Fondazione europea per la formazione (rifusione)(3), in particolare l'articolo 17,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0135/2012),

1.  concede il discarico al direttore della Fondazione europea per la formazione sull'esecuzione del bilancio della Fondazione per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore della Fondazione europea per la formazione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2010 (C7-0283/2011 – 2011/2222(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte della Fondazione(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 319,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1339/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che istituisce una Fondazione europea per la formazione (rifusione)(7), in particolare l'articolo 17,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0135/2012),

1.  approva la chiusura dei conti della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore della Fondazione europea per la formazione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2010 (C7-0283/2011 – 2011/2222(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte della Fondazione(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 319,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1339/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che istituisce una Fondazione europea per la formazione (rifusione)(11), in particolare l'articolo 17,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0135/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto ragionevoli garanzie dell'affidabilità dei conti annuali dell'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni soggiacenti;

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento europeo ha concesso il discarico al direttore della Fondazione europea per la formazione professionale per quanto riguarda l'esecuzione del bilancio della Fondazione per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, il Parlamento, tra l'altro:

   ha esortato la Fondazione a mettere a punto procedure di bilancio più rigorose per evitare il considerevole numero di storni di bilancio;
   ha invitato la Fondazione a rispettare l'obbligo di presentare uno stato riepilogativo delle scadenze dei pagamenti, in modo da assicurare nel corso degli esercizi successivi il rispetto degli impegni di bilancio assunti nel corso di esercizi precedenti;
   ha invitato la Fondazione a chiedere l'autorizzazione del suo consiglio di direzione qualora si rendano necessari storni, come richiesto dal regolamento finanziario della Fondazione;

C.  considerando che il bilancio complessivo della Fondazione per il 2010 è stato di 19 300 000 EUR rispetto ai 20 200 000 EUR del 2009, il che rappresenta un decremento del 4,46%;

D.  considerando che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio della Fondazione per il 2010 è stato di 18 282 000 EUR, rispetto ai 14 772 000 EUR del 2009(14),

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  osserva che il contributo dell'Unione per il 2009 ammontava complessivamente a 19 872 000 EUR, ed era formato dal contributo iniziale dell'Unione, di 14 772 000 EUR, cui si erano aggiunti 5 100 000 EUR provenienti dal recupero delle eccedenze degli anni precedenti; ricorda inoltre che il contributo iniziale dell'Unione a favore della Fondazione per il 2010 ammontava a 18 282 000 EUR; rileva tuttavia che 1 178 000 EUR provenienti da recuperi di eccedenze sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo complessivo dell'Unione europea a un totale di 19 460 000 EUR per il 2010(15);

2.  prende atto che nel bilancio annuale della Fondazione figura di fatto, come contributo dell'Unione per il 2010, l'importo di 19 196 840,29 EUR; prende atto di quanto indicato dalla Fondazione, segnatamente riguardo all'effettivo contributo accordato dall'Unione nel 2010, che ammonta a 19 297 822 EUR, ovvero 19 460 000 EUR meno 162 178 EUR, importo che rappresenta il contributo dell'Unione in natura; prende altresì atto dalla Fondazione che, dell'importo da questa ricevuto dall'Unione, sono stati impiegati 19 196 840,29 EUR mentre 100 981,71 EUR sono stati restituiti alla Commissione;

3.  evince dal bilancio annuale della Fondazione che il bilancio del 2010 è stato rettificato nel novembre 2010 per compensare in parte l'imprevista riduzione delle entrate della Fondazione;

4.  osserva nella relazione annuale di attività della Fondazione che essa ha raggiunto un tasso di esecuzione del bilancio pari al 99,9% degli stanziamenti di impegno rispetto al 99,8% del 2009 e al'98,5% del 2008, mentre per gli stanziamenti di pagamento ha registrato un tasso del 96,5% rispetto a circa il 90% del 2009 e del 2008;

Riporti e storni

5.  osserva nella relazione annuale di attività della Fondazione che essa ha ridotto il numero degli storni di bilancio dai 33 del 2009 a 15 nel 2010, e ha riportato soltanto il 12,8% degli importi impegnati nel 2010 rispetto al 17% del 2009 e al 15% del 2008;

Registrazione delle eccezioni

6.  rileva dalla relazione annuale di attività della Fondazione che il registro delle eccezioni presenta 10 eccezioni nel 2010, rispetto alle 12 del 2009;

7.  osserva che nessuna di tali eccezioni comporta un rischio finanziario superiore a 50 000 EUR; rileva in particolare che il loro valore finanziario complessivo ammonta a 100 183 EUR, pari allo 0,53% del bilancio totale della Fondazione nel 2010;

Appalti pubblici

8.  prende atto dalla relazione annuale di attività della Fondazione che essa ha stipulato 8 accordi diretti con appaltatori esterni, nessuno dei quali presenta un livello di esposizione finanziaria superiore o uguale a 50 000 EUR; rileva che il loro valore finanziario complessivo ammonta a 93 575 EUR, pari allo 0,50% del bilancio totale della Fondazione nel 2010;

Risorse umane

9.  rileva dalla relazione annuale di attività che alla fine del 2010 la Fondazione aveva 4 posti vacanti in organico, rispetto ai 10 della fine del 2009;

10.  osserva altresì che l'organico complessivo della Fondazione consta attualmente di 128 unità e che nel 2010 sono state effettuate 15 nuove assunzioni, mentre 10 persone hanno lasciato la Fondazione;

11.  prende atto dalla relazione annuale d'attività che il numero di posti disponibili per l'esecuzione del mandato della Fondazione è composto da:

   96 posti per personale temporaneo;
   33 agenti contrattuali e locali; e
   6 esperti nazionali distaccati;

Risultati

12.  osserva nella relazione annuale di attività che la Fondazione ha elaborato un elenco riveduto di indicatori di rendimento aziendale volti a migliorare la pertinenza e la misurabilità dei propri obiettivi e fornire dati aggregati sul proprio rendimento in relazione alle proprie attività principali e al proprio funzionamento;

13.  rileva inoltre che la Fondazione ha messo a punto il progetto «quadro di controllo», che consente di disporre di dati fondamentali in tempo reale per il monitoraggio quotidiano delle proprie attività, in particolare per la gestione e la rendicontazione;

14.  osserva altresì che all'inizio del 2010 è stata attuata con successo una differenziazione dei circuiti di pagamento in base al rischio, con l'introduzione di circuiti semplificati per transazioni a basso rischio;

15.  si compiace del fatto che la Fondazione abbia portato a termine con successo il primo anno del processo di Torino, il che consente di disporre di un'analisi documentata, concisa ma esaustiva, della riforma dell'insegnamento e della formazione professionale in ciascun paese, nonché di individuare le tendenze politiche principali, le sfide e le limitazioni, ma anche le buone pratiche e le opportunità;

Cooperazione con il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop)

16.  rileva che nel novembre 2009 è stato rinnovato l'accordo di cooperazione fra la Fondazione e il Cedefop per il periodo 2010-2013; prende atto che ogni anno, nel contesto del quadro di cooperazione, la Fondazione e il Cedefop elaborano un programma di lavoro congiunto che viene allegato ai programmi di lavoro di entrambe le Agenzie; apprezza l'intenzione della Fondazione di dedicare più spazio, nelle prossime relazioni annuali di attività, al resoconto dell'esecuzione di tale programma di lavoro congiunto;

Audit interno

17.  prende atto dell'audit svolto dal Servizio di audit interno nel 2010 sulla pianificazione e il monitoraggio; rileva in particolare che il Servizio di audit interno ha formulato otto raccomandazioni, una delle quali è classificata come «molto importante» e riguarda la necessità che la Fondazione definisca e descriva chiaramente l'utilità della propria strategia di programmazione annuale;

18.  sollecita, a tal proposito, la Fondazione a concentrarsi su un sistema di rendicontazione che sia efficiente sotto il profilo dei costi e funzionale per il consiglio di direzione e per i principali soggetti interessati, che consenta loro di controllare il rendimento della Fondazione;

19.  invita inoltre la Fondazione a dare attuazione alle rimanenti raccomandazioni formulate dal Servizio di audit interno in esito ad audit precedenti;

20.  prende atto, dalla relazione annuale di attività della Fondazione, che essa ha adottato le 16 norme rivedute per una gestione efficiente previste nel quadro delle norme di controllo interno;

o
o   o

21.  richiama l'attenzione sulle raccomandazioni formulate nelle sue precedenti risoluzioni sul discarico e figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

22.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la sua decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(16).

Allegato

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Fondazione europea per la formazione

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.d.

n.d.

- Chiede alla Fondazione di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti

- Chiede una stretta collaborazione e sinergie tra la Fondazione e il Cedefop, data l'affinità delle tematiche di cui si occupano, e che la relazione d'attività dei due direttori rechi regolarmente informazioni al riguardo

- Difficoltà a stabilire un legame diretto fra i risultati dei progetti della Fondazione e le attività delle istituzioni

- Chiede alla Fondazione di operare un raffronto tra le operazioni svolte durante l'esercizio per il quale deve essere concesso il discarico e il precedente

Gestione finanziaria e di bilancio

- La Fondazione non ha rispettato le norme di presentazione del bilancio: ha pubblicato unicamente gli stanziamenti d'impegno per il 2006, senza considerare gli stanziamenti di pagamento

- Nel bilancio rettificativo l'importo delle entrate con destinazione specifica non è corretto; l'importo esatto era di 1,2 milioni di EUR invece dei 3,4 indicati, che includevano erroneamente le entrate con destinazione specifica riportate dall'esercizio precedente

n.d.

- Esorta la Fondazione a mettere a punto procedure di bilancio più rigorose per evitare il considerevole numero di storni di bilancio

- Invita la Fondazione a chiedere l'autorizzazione del suo consiglio di direzione qualora si rendano necessari storni, come richiesto dal regolamento finanziario della Fondazione

- Ricorda di rispettare l'obbligo di presentare uno stato riepilogativo delle scadenze dei pagamenti da effettuare nel corso degli esercizi successivi in base agli impegni di bilancio assunti nel corso di esercizi precedenti

Risorse umane

n.d.

n.d.

-Segnala (cfr. audit interno) carenze nelle procedure di assunzione→ i comitati di valutazione delle assunzioni devono fornire informazioni adeguate sulle procedure seguite indicando, fra l'altro, le motivazioni e le date delle decisioni, onde garantire la trasparenza di tali procedure

-Invita la Fondazione a conformarsi alla direttiva 2000/78/CE del Consiglio del 27 novembre 2000

n.d.

Audit interno

n.d.

n.d.

-Invita la Fondazione ad attivarsi per adempiere a 15 delle 27 raccomandazioni formulate dal Servizio di audit interno → ovvero a mettere a punto quanto prima determinate norme di controllo interno (concernenti la documentazione sulle procedure, la supervisione delle transazioni finanziarie e la continuità delle operazioni) e attuare talune raccomandazioni in materia di gestione delle risorse umani (riguardanti la gestione delle risorse umane nella pianificazione annuale e nella rendicontazione sulle attività, la definizione degli obiettivi e la registrazione della tempistica del personale)

-Prende atto che, delle 15 raccomandazioni emesse dal Servizio di audit interno, per 11 raccomandazioni la procedura si è conclusa nel 2009

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 145.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 354 del 31.12.2008, pag. 82.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 145.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 354 del 31.12.2008, pag. 82.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 145.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 354 del 31.12.2008, pag. 82.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 196.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 926.
(15) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 927.
(16) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2010 (C7-0279/2011 – 2011/2218(DEC))
P7_TA(2012)0181A7-0117/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 2062/94 del Consiglio, del 18 luglio 1994, relativo all'istituzione di un'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro(3), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0117/2012),

1.  concede il discarico al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2010 (C7-0279/2011 – 2011/2218(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 2062/94 del Consiglio, del 18 luglio 1994, relativo all'istituzione di un'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro(7), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0117/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2010 (C7-0279/2011 – 2011/2218(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 2062/94 del Consiglio, del 18 luglio 1994, relativo all'istituzione di un'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro(11), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0117/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, il Parlamento, tra l'altro:

   ha invitato l'Agenzia a ridurre l'aumentato tasso di annullamento e a informare l'autorità competente per il discarico delle misure adottate;
   ha invitato il contabile dell'Agenzia a descrivere la metodologia usata per la convalida del sistema contabile della medesima, appoggiando inoltre l'idea di intensificare la cooperazione all'interno dell'esistente rete dei contabili delle agenzie, allo scopo di definire requisiti comuni ed elaborare una metodologia condivisa per la convalida dei sistemi contabili delle agenzie;
   ha rilevato che il riporto di 3 500 000 EUR (pari al 47% degli stanziamenti operativi dell'Agenzia) per quanto riguarda le attività operative ritarda l'esecuzione delle attività dell'Agenzia ed è in contrasto con il principio dell'annualità del bilancio, il che è parzialmente dovuto al carattere pluriennale dei progetti importanti;

C.  considerando che il bilancio complessivo dell'Agenzia per l'esercizio 2010 ammontava a 15 500 000 EUR, il che rappresenta un incremento del 3,3% rispetto all'esercizio 2009, e che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 13 743 434 EUR, contro un importo di 13 800 000 EUR nel 2009(14), il che rappresenta un decremento dello 0,41%;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 13 743 434 EUR; rileva tuttavia che 506 566 EUR, provenienti da recuperi di eccedenze, sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo dell'Unione europea a un totale di 14 250 000 EUR per il 2010;

2.  constata, sulla base dei conti annuali, che il bilancio originale dell'Agenzia per il 2010 è stato rettificato due volte e che sono stati effettuati storni; invita l'Agenzia a fornire all'autorità competente per il discarico informazioni sui motivi di tali modifiche;

3.  riconosce, sulla base della relazione annuale di attività dell'Agenzia, che il 96,1 % del bilancio disponibile nel 2010 è stato impegnato entro la fine dell'anno;

Stanziamenti riportati

4.  osserva un miglioramento relativamente agli stanziamenti riportati dell'Agenzia nel corso degli anni; osserva, in particolare, che nel 2010 essa ha ridotto il proprio tasso di annullamento all'11%, rispetto al 19% registrato nel 2009; invita tuttavia l'Agenzia a migliorare ulteriormente la situazione evitando i ritardi nell'esecuzione delle proprie attività;

Risorse umane

5.  osserva, sulla base della relazione annuale di attività dell'Agenzia, che al 31 dicembre 2010 i membri dell'organico erano 66 in totale; osserva inoltre che l'organico è costituito da 44 agenti temporanei, 21 agenti contrattuali e 1 posto di agente contrattuale presso il settore «Collegamento in rete e coordinamento» finanziato a carico del programma IPAC2;

6.  invita l'Agenzia ad informare l'autorità competente per il discarico in merito alle misure da essa adottate per conseguire gli obiettivi in appresso, definiti nel suo programma annuale di lavoro:

   organizzare e monitorare le procedure di selezione per coprire i posti di agente temporaneo e di agente contrattuale;
   gestire e amministrare le risorse umane in modo efficace e puntuale;
   assumere il personale qualificato necessario perché l'Agenzia possa realizzare la sua strategia e i suoi obiettivi nonché attuare i propri piani di gestione annuali;

Risultati

7.  riconosce, sulla base della sua relazione annuale di attività, che l'Agenzia ha fornito dati comparativi dettagliati relativi agli ultimi esercizi, in modo da consentire all'autorità competente per il discarico di valutare più efficacemente il suo operato; reputa che ciò costituisca una prassi di eccellenza che le altre Agenzie dovrebbero applicare;

8.  si compiace dell'iniziativa dell'Agenzia di intraprendere un'analisi previsionale dell'impatto delle innovazioni tecnologiche sulla salute e sulla sicurezza nei «posti di lavoro verdi» entro il 2020; osserva che la diffusione dei risultati di questi progetti tra le categorie di pubblico cui sono rivolti è ora iniziata in occasione del Congresso mondiale e nel quadro di una serie di seminari; apprezzerebbe pertanto che l'Agenzia gli comunicasse il feedback relativo a tali iniziative;

Audit interno

9.  accoglie con favore l'iniziativa dell'Agenzia di trasmettere automaticamente all'autorità competente per il discarico la relazione annuale di revisione contabile interna sull'Agenzia elaborata dal Sevizio di audit interno; reputa che ciò costituisca un segnale di trasparenza e un esempio di prassi di eccellenza che tutte le altre Agenzie dovrebbero seguire; ritiene che le relazioni di revisione contabile del Servizio di audit interno spesso contribuiscano a perfezionare processi e misure intesi a mitigare e/o controllare i rischi dell'Agenzia;

10.  apprende dall'Agenzia che il Servizio di audit interno ha avviato un esame del seguito dato alle raccomandazioni pendenti formulate nel contesto di revisioni precedenti; si compiace in particolare del fatto che, per quanto riguarda l'esame del seguito dato alle precedenti raccomandazioni del Servizio di audit interno, il revisore contabile interno ha riscontrato che tutte le raccomandazioni «molto importanti» sono state adeguatamente seguite e integralmente attuate, ad eccezione della raccomandazione sulla convalida dei sistemi contabili, che è stata declassata a «importante» a causa della sua attuazione parziale; invita pertanto l'Agenzia ad attuare integralmente anche tale raccomandazione e a comunicare all'autorità competente per il discarico le misure adottate;

11.  osserva altresì che nel novembre 2010 il Servizio di audit interno ha effettuato un audit del sito Internet e della comunicazione esterna; rileva, in particolare, che nel contesto di tale audit il il suddetto servizio ha formulato sette raccomandazioni, nessuna delle quali è stata classificata come «critica», ma due delle quali sono state designate come «molto importanti» e riguardavano i seguenti aspetti:

o
o   o

   la documentazione concernente l'accordo sul livello dei servizi;
   l'adozione e l'attuazione di una politica di sicurezza;
  

invita pertanto l'Agenzia ad attuare tempestivamente queste due raccomandazioni e a comunicare all'autorità competente per il discarico le misure adottate;

12.  richiama l'attenzione sulle raccomandazioni formulate nelle sue precedenti relazioni sul discarico, quali figurano nell'allegato alla presente risoluzione;

13.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la sua decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.a.

n.a.

- Chiede all'Agenzia di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti.

- Si congratula con l'Agenzia per aver significativamente migliorato la propria gestione finanziaria nel corso degli ultimi tre esercizi; la esorta a continuare ad adoperarsi per garantire la massima qualità in materia di pianificazione, esecuzione e controllo di bilancio.

- Invita l'Agenzia a presentare, in una tabella da allegare alla prossima relazione della Corte dei conti, una comparazione tra le operazioni effettuate nel corso dell'esercizio per cui deve essere concesso il discarico e quelle effettuate nel corso dell'esercizio precedente, onde consentire all'autorità competente per il discarico di valutare più efficacemente l'operato dell'Agenzia da un anno all'altro.

Governance dell'Agenzia

n.a.

n.a.

- I costi della governance dell'Agenzia non sono insignificanti (consiglio di direzione di 84 membri e organico di 64 membri).

Stanziamenti operativi riportati

- Il principio della specializzazione del bilancio non è stato rispettato in modo rigoroso. (Il direttore ha firmato 19 decisioni per circa 880 000 EUR autorizzando storni di bilancio da articolo ad articolo all'interno di capitoli.) In contrasto con il regolamento finanziario, il consiglio di direzione non ha ricevuto le debite informazioni.

n.a.

- Chiede, nell'interesse di una sana gestione finanziaria, di adeguare le previsioni di bilancio in modo che rispecchino le esigenze reali (la situazione era in contrasto con il principio dell'annualità del bilancio).

- Riconosce che l'Agenzia ha riportato 3,5 milioni EUR (pari al 47 % dei suoi stanziamenti operativi) per quanto riguarda le attività operative. Rileva che tale situazione ritarda l'esecuzione delle attività dell'Agenzia ed è in contrasto con il principio dell'annualità del bilancio, il che è parzialmente dovuto al carattere pluriennale dei progetti importanti.

- Invita l'Agenzia a ridurre l'aumentato tasso di annullamento e a comunicare all'autorità competente per il discarico le misure adottate.

Procedure di aggiudicazione degli appalti

n.a.

n.a.

- Invita l'Agenzia a risolvere il problema del ricorso al contratto quadro per appalti pubblici concernenti importi che eccedono il suo valore massimo, al fine di applicare la normativa europea in materia di bilancio.

Risorse umane e audit interno

n.a.

n.a.

- Invita l'Agenzia a prendere provvedimenti per conformarsi a 14 delle 33 raccomandazioni formulate dal Servizio di audit interno, osservando che 6 di esse sono considerate «molto importanti» e riguardano il seguito dato alle aspettative delle parti interessate nonché l'applicazione di talune norme di controllo interno, concernenti in particolare problemi attinenti a singoli dossier, la relazione annuale sul controllo interno e lo sviluppo delle procedure di controllo interno.

- Invita il contabile dell'Agenzia a descrivere la metodologia usata per la convalida del sistema contabile della medesima, appoggiando inoltre l'idea di intensificare la cooperazione all'interno dell'esistente rete dei contabili delle agenzie, allo scopo di definire requisiti comuni ed elaborare una metodologia condivisa per la convalida dei sistemi contabili delle agenzie.

- Esorta l'Agenzia a rivedere le proprie liste di controllo per conformarle alle specifiche delle diverse operazioni finanziarie e a metterle a disposizione dell'intero personale.

- Invita l'Agenzia a finalizzare le proprie procedure di documentazione.

- Invita l'Agenzia a stilare un elenco esaustivo dei principali processi che devono essere conformati alle procedure richieste e a provvedere al suo sistematico aggiornamento.

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 45.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 216 del 20.8.1994, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 45.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 216 del 20.8.1994, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 45.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 216 del 20.8.1994, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 201.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 507.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom
PDF 209kWORD 56k
Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom per l'esercizio 2010 (C7-0295/2011 – 2011/2236(DEC))
P7_TA(2012)0182A7-0131/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2008/114/CE, Euratom del 12 febbraio 2008 che stabilisce lo statuto dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom(3), in particolare l'articolo 8,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0131/2012),

1.  concede il discarico al direttore generale dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom in relazione all'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore generale dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom per l'esercizio 2010 (C7-0295/2011 – 2011/2236(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2008/114/CE, Euratom del 12 febbraio 2008 che stabilisce lo statuto dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom(7), in particolare l'articolo 8,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0131/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore generale dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom per l'esercizio 2010 (C7-0295/2011 – 2011/2236(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2008/114/CE, Euratom del 12 febbraio 2008 che stabilisce lo statuto dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom(11), in particolare l'articolo 8,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0131/2012),

A.  considerando che con la decisione 2008/114/CE, Euratom, l'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom («l'Agenzia»), creata a Lussemburgo nel 1958, ha un nuovo statuto ed è divenuta un'Agenzia;

B.  considerando che la Corte dei conti dichiara di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle relative operazioni;

C.  considerando che la Corte dei conti pone in rilievo nella sua relazione per l'esercizio finanziario 2010 che lo statuto dell'Agenzia non rispetta l'articolo 54 del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

1.  prende nota del fatto che nel 2010 l'Agenzia non ha ricevuto alcuna sovvenzione per il finanziamento delle sue attività operative e che la Commissione si è fatta carico di tutte le spese da essa sostenute nell'ambito dell'esecuzione del suo bilancio relativo all'esercizio 2010; rileva che tale situazione perdura dalla creazione dell'Agenzia, nel 2008;

2.  rileva che in assenza di un bilancio autonomo, l'Agenzia è di fatto integrata nella Commissione e che tale situazione è in contrasto con lo statuto dell'Agenzia;

3.  osserva tuttavia che, con lettera del 31 marzo 2011, il direttore generale riconosce detto problema e illustra le azioni intraprese come richiesto dall' autorità di discarico; rileva in particolare che, al fine di risolvere questa situazione, è stato raggiunto l'accordo di proporre il ripristino della linea di bilancio specifica per l'Agenzia nel bilancio generale dell'Unione europea per il 2012;

4.  rileva inoltre che il 20 aprile 2011 la Commissione ha proposto di accreditare sulla linea 32 01 06 per l'Agenzia l'importo di 98 000 EUR del bilancio generale dell'Unione europea; ritiene che, una volta adottato dalle autorità di bilancio dell'Unione, ciò rappresenterebbe un grande risultato per rispondere alle attuali preoccupazoni;

o
o   o

5.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni formulate nelle precedenti relazioni di discarico, quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

6.  rinvia, per le altre osservazioni di carattere orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(13).

ALLEGATO

Raccomandazioni del Parlamento europeo per gli esercizi precedenti

Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom

2007

2008

2009

Risultati

n.a.:

n.a.:

n.a.:

Gestione finanziaria e di bilancio

-38.7 degli stanziamenti sono stati riportati

In assenza di un bilancio autonomo, l'Agenzia è di fatto integrata nella Commissione. Vista la situazione ci si chiede se sia necessario mantenere l'Agenzia nell'attuale forma ed organizzazione.

Nel 2009 l'Agenzia non ha ricevuto alcuna sovvenzione per il finanziamento delle sue attività operative e la Commissione si è fatta carico di tutte le spese da essa sostenute nell'ambito dell'esecuzione del bilancio relativo all'esercizio 2009. L'Agenzia è di fatto integrata nella Commissione.

Risorse umane

n.a.:

n.a.:

Constata che, a norma dell'articolo 3 del suo statuto, l'Agenzia ha designato il proprio revisore interno, che ha assunto le sue funzioni il 1° luglio 2009

Audit interno

n.a.:

n.a.:

n.a.:

(1) GU C 366 15.12.2011, pag. 6.
(2) GU L 248 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 41 15.2.2008, pag. 15.
(4) GU L 357 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 15.12.2011, pag. 6.
(6) GU L 248 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 41 15.2.2008, pag. 15.
(8) GU L 357 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 15.12.2011, pag. 6.
(10) GU L 248 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 41 15.2.2008, pag. 15.
(12) GU L 357 31.12.2002, pag. 72.
(13) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro
PDF 237kWORD 81k
Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2010 (C7-0275/2011 – 2011/2214(DEC))
P7_TA(2012)0183A7-0116/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali definitivi della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte della Fondazione(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185;

–  visto il regolamento (CEE) n. 1365/75 del Consiglio, del 26 maggio 1975, concernente l'istituzione di una Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro(3), in particolare l'articolo 16,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0116/2012),

1.  concede il discarico al direttore della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esecuzione del bilancio della Fondazione per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2010 (C7-0275/2011 – 2011/2214(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali definitivi della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte della Fondazione(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CEE) n. 1365/75 del Consiglio, del 26 maggio 1975, concernente l'istituzione di una Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro(7), in particolare l'articolo 16,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0116/2012),

1.  approva la chiusura dei conti della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2010 (C7-0275/2011 – 2011/2214(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali definitivi della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte della Fondazione(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CEE) n. 1365/75 del Consiglio, del 26 maggio 1975, concernente l'istituzione di una Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro(11), in particolare l'articolo 16,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0116/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti dichiara di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali dell'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle relative operazioni;

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento europeo ha concesso al direttore della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro il discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione per l'esercizio 2009(13), e nella sua risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, tra l'altro:

   ha invitato la Fondazione a fornire elementi di prova relativi alle sue decisioni di selezione del personale (ad esempio, per le soglie applicabili ai candidati all'inizio del processo di assunzione), al fine di garantire la trasparenza delle procedure di assunzione;
   ha invitato la Fondazione a fare in modo che in futuro gli stanziamenti siano resi disponibili solo al ricevimento delle corrispondenti entrate con destinazione specifica;
   ha notato che la Corte dei conti è stata obbligata a formulare osservazioni sul bilancio e sul rendiconto finanziario della Fondazione, che presentavano gravi carenze, indicative di lacune nella sua organizzazione finanziaria;

C.  considerando che il bilancio complessivo della Fondazione per l'esercizio 2010 è stato di 20 900 000 EUR, il che rappresenta un incremento del 3,4% rispetto all'esercizio 2009 e che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio della Fondazione per il 2010 è stato di 19 067 159 EUR contro gli 19 450 000 EUR del 2009(14), il che rappresenta un decremento dello 0,97%;

Follow-up delle osservazioni della Corte dei conti del 2009

1.  constata, sulla scorta della sua relazione annuale di attività che, a seguito delle osservazioni della Corte dei conti del 2009, la Fondazione si è assunta gli impegni e ha intrapreso le azioni sotto descritte:

   la Fondazione si è impegnata a prestare maggiore attenzione a che in futuro gli stanziamenti siano resi disponibili solo al ricevimento delle corrispondenti entrate con destinazione specifica;
   la Fondazione si è impegnata ad accrescere notevolmente il suo impegno quanto alla chiusura dei conti 2010 grazie a corsi di formazione e a risorse aggiuntive; ha assicurato che tutte le scadenze per i conti 2010 erano state rispettate e che i conti provvisori per il 2010 non avevano fatto registrare gravi carenze;
   il registro delle eccezioni – che mancava – è stato introdotto il 1° luglio 2010;
   per quanto riguarda le procedure di selezione del personale, non vi era alcuna evidenza che le soglie minime di idoneità per i colloqui e per l'inserimento negli elenchi di riserva fossero state stabilite prima dell'esame delle candidature; la Fondazione ha ora incluso tali soglie nelle relazioni del suo comitato di selezione;
   la Fondazione ha adottato provvedimenti volti a rafforzare le sue procedure di esame e di valutazione, onde evitare in futuro errori nelle procedure di appalto;

2.  invita la Corte dei conti a confermare all'autorità di discarico che tali azioni e impegni sono sufficienti a colmare le carenze riscontrate dalla Corte nel 2009;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione a favore della Fondazione per il 2010 ammontava a 19 067 159 EUR; rileva tuttavia che 762 841 EUR, provenienti dal recupero delle eccedenze, sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo dell'Unione europea a un totale di 19 830 000 EUR per il 2010;

4.  rileva, sulla scorta delle voci presenti nei suoi conti annuali, che la Fondazione ha pubblicato un bilancio rettificativo per un totale di 20 848 000 EUR a ridosso della chiusura dell'esercizio 2010; lamenta l'assenza di informazioni da parte della Fondazione sulle ragioni di tali modifiche; invita pertanto la Fondazione a rimediare alla situazione e ad informare in merito l'autorità di discarico;

5.  rileva, sulla base della relazione annuale di attività, che la Fondazione ha registrato un tasso di esecuzione del 98% in termini di stanziamenti impegnati; rileva in particolare dai conti annuali che il tasso di utilizzo della Fondazione per il titolo 1 (Spese per il personale), il titolo 2 (Amministrazione) e il titolo 3 (Spese operative) è stato rispettivamente del 99,8%, del 95,1% e del 96%;

6.  constata, sulla base dei conti annuali della Fondazione, che l'utilizzo degli stanziamenti riportati dal 2009 al 2010 è stato pari al 96,1% in termini di pagamenti, contro il 94,2% nel 2009;

Risorse umane

7.  osserva, sulla base della relazione annuale di attività della Fondazione, che la percentuale di posti in organico coperti, pari al 91%, è migliorata nel 2010 rispetto al 2009 (78%);

Risultati

8.  sottolinea che la principale finalità della Fondazione è di contribuire alla realizzazione di migliori condizioni di vita e di lavoro attraverso l'accrescimento e la diffusione di dati conoscitivi in materia, mediante reti e ricerche; osserva che il 68 % del personale della Fondazione è assegnato a queste attività operative, mentre il resto svolge compiti amministrativi; considera pertanto quanto mai importante che l'autorità di discarico possa valutare l'efficienza e l'efficacia del processo di gestione delle attività di indagine della Fondazione;

9.  osserva in particolare che nel 2010 la Fondazione ha intrapreso le seguenti attività nell'ambito della sua Rete europea di osservatori e inchieste:

   Osservatorio europeo delle relazioni industriali (EIRO): 357 aggiornamenti; cinque studi di rappresentatività; aggiornamenti annuali su retribuzioni, orario di lavoro e conflitti industriali; rassegna annuale sulle relazioni industriali; sei relazioni analitiche comparative;
   Osservatorio europeo delle condizioni di lavoro (EWCO): 107 aggiornamenti; sei relazioni analitiche comparative sulla promozione occupazionale dei lavoratori migranti e sui lavoratori autonomi;
   Osservatorio sulla ristrutturazione in Europa (ERM): aggiunta di 1 258 schede tecniche sulle ristrutturazioni; quattro relazioni analitiche comparative;
   Seconda indagine europea sulla qualità della vita: relazione di analisi secondaria su vita familiare e lavoro;
   Terza indagine europea sulla qualità della vita: preparazione del lavoro sul campo;
   Quinta indagine europea sulle condizioni di lavoro: lavoro sul campo con 44 000 interviste in 34 paesi; pubblicazione dei primi risultati (sintesi);
   Indagine sull'impresa europea: pubblicazione di una relazione sinottica, analisi secondaria sui profili di flessibilità delle aziende e sul lavoro a tempo parziale;

10.  sollecita la Fondazione a registrare tutte le decisioni del Consiglio di direzione concernenti le inchieste, dal momento che l'efficienza e l'efficacia della comunicazione di tali decisioni può essere compromessa dall'assenza di idonei standard di documentazione delle decisioni stesse; constata in particolare che la Fondazione denota al riguardo delle manchevolezze e che il presidente del Consiglio di direzione non appone regolarmente la firma e la data sulle decisioni prese;

11.  osserva altresì che i comitati consultivi della Fondazione, responsabili per l'input del Consiglio di direzione alle fasi di preparazione e valutazione delle indagini, non dispongono di un preciso mandato né di un regolamento per l'organizzazione delle loro riunioni; ritiene che tali carenze possano creare equivoci sul ruolo e le competenze dei comitati consultivi, con ripercussioni negative sulla preparazione delle inchieste; invita pertanto la Fondazione a risolvere tale situazione e ad informare l'autorità di discarico in merito alle misure adottate al riguardo;

12.  invita inoltre la Fondazione a introdurre procedure scritte che coprano le sue principali attività; sottolinea come ciò possa contribuire a un utilizzo efficace delle risorse della Fondazione e all'individuazione delle sue eventuali debolezze;

13.  prende atto, d'altra parte, degli sforzi compiuti dalla Fondazione per rafforzare le misure di controllo volte migliorare la qualità delle sue indagini; osserva in particolare che il personale della Fondazione visita alcuni dei paesi in cui vengono condotte le inchieste per valutare in qual modo gli appaltatori conducano le interviste e che il suo personale testa gli appositi questionari, svolgendovi interviste cognitive su un numero limitato di elementi del campione;

Audit interno

14.  nota che dal febbraio 2010 il vice direttore della Fondazione svolge la funzione di coordinatore del controllo interno; prende atto che il piano di lavoro annuale in materia di controllo interno viene esaminato nelle riunioni trimestrali del comitato di controllo interno con il capo dell'amministrazione, il responsabile delle risorse umane e il responsabile delle attività operative;

15.  rileva, dalla relazione annuale di attività della Fondazione, che le attività di audit interno nel 2010 hanno preso le mosse dal piano strategico di audit 2009-2011, che si basa sulla valutazione dei rischi del 2008; osserva altresì che, a seguito di una nuova valutazione dei rischi condotta nel febbraio 2011, è stato elaborato un nuovo piano strategico di audit per il 2011-2013, incentrato sui seguenti temi:

   Audit sulla gestione delle inchieste – seconda fase (2011);
   Reporting / Capisaldi dell'affidabilità (Building Blocks of Assurance) (2012);

16.  osserva inoltre che per il 2012-2013 sono previste le seguenti tematiche:

   Gestione delle risorse umane: assunzione, formazione, sistema di valutazione e di promozione;
   Gestione della qualità dei prodotti / Relazioni con la clientela / Gestione delle relazioni con i portatori di interesse;
   Gestione dei documenti;
   Gestione delle riunioni;

17.  rileva che il Servizio di audit interno progetta di svolgere nel 2010 un audit sulla gestione delle inchieste da parte della Fondazione; si rammarica che, a causa della limitata disponibilità di membri chiave del personale durante l'esercizio di audit e dell'incompletezza della documentazione sulla gestione delle inchieste, l'IAS non sia stato in grado di raccogliere elementi sufficienti per l'audit riguardo a determinati moduli del risk-based scope; osserva tuttavia che un'ulteriore fase di questo audit è stata condotta all'inizio del 2011 e che le relative risultanze saranno presentate nella relazione annuale di audit interno per il 2011; invita la Fondazione a trasmettere tempestivamente tale relazione all'autorità di discarico;

18.  si rammarica che la raccomandazione del Servizio di audit interno sulla validazione dei sistemi di contabilità abbia subito ritardi; rileva in particolare che tale raccomandazione viene considerata dal Servizio di audit interno come «critica»; esorta pertanto la Fondazione a intervenire immediatamente al riguardo e ad informare l'autorità di bilancio in merito alle misure adottate per rimediare a queste carenze;

19.  constata che cinque raccomandazioni «molto importanti» del Servizio di audit interno restavano ancora pendenti alla fine del 2010; osserva che tali raccomandazioni hanno per oggetto la necessità di:

   documentare la procedura di gestione delle inchieste;
   assicurare che le informazioni sulla pianificazione delle inchieste siano esatte e di qualità e monitorare le attività programmate;
   aggiornare i manuali procedurali per gli appalti e rafforzare la conformità e le buone prassi;
   documentare i circuiti finanziari;
   mettere a punto metodologie di controllo ex post;
  

rileva che, secondo la relazione annuale di attività, la Fondazione ha implementato le tre raccomandazioni «molto importanti» sulla gestione finanziaria, mentre la relazione annuale di audit interno riferisce che si registrano ritardi rispetto al piano d'azione originario della Fondazione; invita pertanto la Fondazione e il Servizio di audit interno ad informare l'autorità di discarico sullo stato effettivo di implementazione di queste particolari raccomandazioni;

20.  sollecita la Fondazione ad attuare correttamente le raccomandazioni emesse dal Servizio di audit interno e ad informare l'autorità di discarico in merito alle misure adottate al riguardo;

21.  rileva peraltro dalla relazione annuale di attività della Fondazione che, a seguito della raccomandazione del Servizio di audit interno sulla gestione finanziaria del 2009, la procedura di verifica ex post è stata riveduta e aggiornata con una valutazione del rischio a giustificazione della scelta della dimensione del campione;

o
o   o

22.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni quali formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico e figuranti nell'allegato alla presente risoluzione;

23.  rimanda, per le altre osservazioni che accompagnano la sua decisione sul discarico e che sono di carattere orizzontale, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.a.

n.a.

- Chiede alla Fondazione di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo e nei precedenti esercizi, analoga all'analisi ex post condotta negli anni precedenti.

- Incoraggia la Fondazione a sviluppare ulteriormente il suo «Eurofound Performance Monitoring System» per garantire che i risultati del monitoraggio delle prestazioni siano reinseriti nel processo decisionale e di pianificazione della gestione e siano effettuate inchieste periodiche al fine di ottenere un riscontro dal pubblico target.

- Sostiene la raccomandazione dei valutatori esterni di definire meglio il pubblico target della Fondazione a livello nazionale e di creare una rete di punti focali basata sulle autorità nazionali rappresentate nel suo Consiglio di direzione.

Stanziamenti operativi

riportati

- Il tasso di esecuzione degli stanziamenti di impegno per il 2006 è stato superiore al 97% I tassi di riporto delle attività operative sono pari al 43%. Il principio dell'annualità del bilancio non è stato pertanto rigorosamente rispettato.

n.a.

- La Fondazione deve intervenire per rimediare alle carenze nella pianificazione e programmazione, onde rispettare il principio dell'annualità.

- Invita la Fondazione a fare in modo che in futuro gli stanziamenti siano resi disponibili solo al ricevimento delle corrispondenti entrate con destinazione specifica.

- Osserva che la Corte dei conti è stata obbligata a formulare osservazioni sul bilancio e sul rendiconto finanziario della Fondazione, che presentavano gravi carenze, indicative di lacune nella sua organizzazione finanziaria.

Storni di bilancio senza

documentazione a sostegno

n.a.

n.a.

- Gli storni di bilancio non erano motivati come si deve.

n.a.

Procedure di aggiudicazione degli appalti

n.a.

- Anomalie nella procedura di valutazione finanziaria e criteri di selezione che non consentivano la corretta esecuzione della valutazione della capacità finanziaria dei candidati.

- Invita la Fondazione ad introdurre misure per migliorare il monitoraggio dei contratti e la pianificazione delle procedure di appalto.

- Invita la Fondazione ad adottare provvedimenti volti a migliorare le sue procedure di valutazione e di revisione, onde evitare in futuro il ripetersi di errori nelle procedure di appalto.

Risorse umane

- La procedura di assunzione non è del tutto trasparente e non garantisce dalle discriminazioni.

- La procedura di assunzione non è del tutto trasparente e non garantisce dalle discriminazioni.

- Invita la Fondazione ad adottare idonee misure per ovviare tempestivamente ai problemi creati dall'esodo di membri del personale di importanza chiave, e a inserire le cifre dell'organico nella relazione di attività secondo criteri di trasparenza.

- Si sono registrati miglioramenti nelle procedure di assunzione della Fondazione.

- Invita la Fondazione a fornire elementi di prova relativi alle sue decisioni di selezione del personale, al fine di garantire la trasparenza delle procedure di assunzione. Esorta la Fondazione a porre rapidamente rimedio a tale situazione e ad informare l'autorità di discarico dei progressi compiuti.

Audit interno

- Invita a migliorare la gestione finanziaria: due contratti non sono stati imputati al bilancio di competenza.

- Invita a migliorare la gestione finanziaria: parte dell'IVA recuperabile per l'esercizio 2007 (376.611 euro) non è stata reclamata al termine dell'esercizio.

- Invita la Fondazione ad adottare misure per migliorare la rendicontazione finanziaria.

- Invita la Fondazione a intervenire per conformarsi a 28 delle 54 raccomandazioni formulate dal Servizio di audit interno: introdurre standard di controllo interno; monitorare l'attuazione di altri standard di controllo interno; introdurre un efficace sistema di pianificazione e di monitoraggio.

- Sono state attuate due raccomandazioni dell'IAS su otto.

- Esorta la Fondazione ad attuare senza indugio le raccomandazioni contenute nella relazione dell'IAS sulla gestione finanziaria e ad informare l'autorità di discarico dei progressi compiuti al riguardo.

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 150.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 139 del 30.5.1975, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 150.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 139 del 30.5.1975, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 150.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 139 del 30.5.1975, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 210.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 505.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: EUROJUST
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2010 (C7-0282/2011 – 2011/2221(DEC))
P7_TA(2012)0184A7-0128/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi di Eurojust per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali di Eurojust relativi all'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte di Eurojust(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  vista la Decisione del Consiglio 2002/187/GAI del 28 febbraio 2002, che istituisce l'Eurojust per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità(3), in particolare l'articolo 36,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0128/2012),

1.  concede il discarico al direttore amministrativo di Eurojust per l'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore amministrativo di Eurojust, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti di Eurojust per l'esercizio 2010 (C7-0282/2011 – 2011/2221(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi di Eurojust per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali di Eurojust relativi all'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte di Eurojust(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  vista la Decisione del Consiglio 2002/187/GAI del 28 febbraio 2002, che istituisce l'Eurojust per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità(7), in particolare l'articolo 36,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0128/2012),

1.  approva la chiusura dei conti di Eurojust per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore amministrativo di Eurojust, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2010 (C7-0282/2011 – 2011/2221(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi di Eurojust per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali di Eurojust relativi all'esercizio 2010, accompagnata dalle risposte di Eurojust(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  vista la Decisione del Consiglio 2002/187/GAI del 28 febbraio 2002, che istituisce l'Eurojust per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità(11), in particolare l'articolo 36,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0128/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto ragionevoli garanzie circa l'affidabilità dei conti annuali di Eurojust per l'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni soggiacenti;

B.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore amministrativo di Eurojust per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, il Parlamento ha, tra l'altro:

   invitato l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito alle misure concrete adottate per evitare il riporto degli stanziamenti,
   espresso preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti aveva nuovamente constatato carenze nella pianificazione e attuazione delle procedure di assunzione, rilevando, in particolare, un tasso ancora troppo elevato di posti vacanti (24%), nondimeno inferiore a quello del 2008 (26%) e del 2007 (33%),
   invitato l'Agenzia ad attivarsi immediatamente per conseguire un miglioramento della procedura di assunzione, la riduzione del personale temporaneo, la ristrutturazione dell'unità Risorse umane, la messa a punto di un piano di gestione delle risorse umane, il rafforzamento dei controlli sulle attività in materia di risorse umane e la verifica del contenuto del registro delle eccezioni;

C.  considerando che il bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010 ammontava a 32 300 000 EUR, con un aumento del 14,5% rispetto all'esercizio 2009;

D.  considerando che il contributo dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 30 163 220 EUR, contro i 24 799 400 EUR del 2009(14), il che rappresenta un incremento del 21,62%;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  apprende dalla relazione annuale di attività dell'Agenzia che l'esecuzione degli stanziamenti di impegno a titolo del bilancio operativo 2010 è stata del 97,8%; osserva in particolare che, rispetto al 2009, l'esecuzione del bilancio è aumentata:

   del 18,6% per quanto concerne il titolo 1 (spese per il personale),
   del 6% per quanto concerne il titolo 2 (spese amministrative),
   del 34% per quanto concerne il titolo 3 (spese operative),

2.  rileva che l'Agenzia ha ottenuto dalla Commissione una sovvenzione di 2 159 000 EUR per la partecipazione a programmi in materia di giustizia penale (squadre investigative comuni) e che nel 2010 ha ricevuto il 95% di tale importo;

Riporti di stanziamenti e storni

3.  apprende dalla relazione annuale di attività che nel 2010 sono stati effettuati 6 storni di bilancio;

4.  osserva che, stando alla relazione annuale di attività, i riporti automatici degli stanziamenti di impegno (sovvenzioni escluse) sono aumentati, passando dal 16% del 2009 al 20% del 2010, per un totale di 6 100 000 EUR nel 2010;

5.  invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito alle misure concrete adottate per evitare il riporto degli stanziamenti; esprime preoccupazione, in particolare, per i riporti eccessivi in relazione al titolo 3, i quali hanno interessato il 38% della dotazione finanziaria del titolo 3 e segnala che la Corte dei conti sottolinea la carenza in questione già da diversi anni;

6.  si rammarica per l'elevata percentuale di spese operative riportate al 2011; prende atto della risposta dell'Agenzia secondo cui ciò è avvenuto soprattutto a causa del progetto di revisione della struttura organizzativa, di una nuova infrastruttura informatica e dei costi relativi al trattamento dei dati; plaude alle misure che l'Agenzia ha previsto per il 2012, in particolare l'istituzione di piani specifici in materia di appalti per ogni unità; invita l'Agenzia ad attuare tali misure senza ulteriore indugio; accoglie con favore l'assicurazione che le autorizzazioni e gli impegni necessari per gli appalti saranno concessi quanto prima nel corso dell'anno e invita l'Agenzia a rispettare tale assicurazione;

Procedure di aggiudicazione degli appalti

7.  apprende dalla relazione annuale di attività che nel 2010 sono state completate, con la conclusione di ventinove nuovi contratti, nove procedure aperte, sette procedure negoziate, tre procedure interistituzionali e una procedura comune con un'organizzazione internazionale;

8.  prende atto delle osservazioni della Corte dei conti relative al fatto che, per quanto concerne le procedure di appalto, in un caso il comitato di valutazione ha omesso di applicare le ponderazioni pubblicate nel capitolato d'oneri; invita quindi l'Agenzia a evitare in futuro tale tipo di errore e a garantire il rispetto delle norme di qualità della procedura in uso nella gara;

Registro delle eccezioni

9.  deduce dalla relazione annuale di attività che nel 2010 sono state iscritte nel registro delle eccezioni sei nuove decisioni adottate in via eccezionale: quattro riguardavano questioni legate al bilancio, alle finanze e agli appalti mentre due le risorse umane;

10.  osserva, in particolare, che le quattro eccezioni in materia di bilancio, finanze e appalti riguardavano:

   la delega del diritto di procedere a storni ai sensi dell'articolo 23, paragrafo 1, del regolamento finanziario di Eurojust;
   l'articolo 75 del regolamento finanziario di Eurojust e la concessione di una sovvenzione Eurojust/Rete giudiziaria europea (eccezione scaduta il 31 dicembre 2010),
   la proroga di un contratto in scadenza (situazione risolta il 27 dicembre 2010 con la firma di un nuovo contratto a seguito della conclusione di una gara d'appalto);
   l'incremento dell'importo assegnato nell'ambito di una decisione di aggiudicazione del 2008 (nel 2008);
  

invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito alla situazione delle due eccezioni ancora in essere alla fine del 2010;

11.  osserva che le due eccezioni in materia di risorse umane riguardavano:

   la proroga della nomina di un membro del personale, con la quale l'interessato ha continuato a coprire temporaneamente il posto di capo unità;
   il trasferimento temporaneo di un membro del personale nell'interesse del servizio a norma dell'articolo 7 sello statuto dei funzionari;
  

apprende dall'Agenzia che le due situazioni sono state risolte il 15 ottobre 2010;

Risorse umane

12.  esprime preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti abbia nuovamente constatato carenze nell'attuazione delle procedure di assunzione; constata, in particolare, un tasso ancora troppo elevato di posti vacanti (13%), che è nondimeno inferiore a quello del 2009 (24%), del 2008 (26%) e del 2007 (33%); invita, di conseguenza, l'Agenzia a mettere a punto un piano d'azione organico in materia di assunzioni per ridurre in modo significativo il tasso di posti vacanti e a informare l'autorità di discarico in proposito;

13.  prende atto dell'osservazione della Corte dei conti secondo cui, benché non possano essere effettuate assunzioni sulla base di elenchi di idoneità scaduti, nel 2010 è stato assunto un funzionario che figurava in un elenco di idoneità scaduto nel gennaio 2009, per il quale la proroga della validità non era stata approvata; invita l'Agenzia a garantire che tutte le decisioni sulle assunzioni siano adeguatamente documentate al fine di evitare il ripetersi di situazioni analoghe in futuro;

14.  deplora il fatto e invita l'Agenzia a controllare attentamente la validità di tutti gli elenchi di riserva per le assunzioni al fine di evitare errori simili in futuro; accoglie con favore la risposta dell'Agenzia secondo cui i candidati figuranti negli elenchi di riserva saranno assunti soltanto previa verifica dell'adeguatezza di ciascuna assunzione;

15.  chiede all'Agenzia di astenersi da pratiche come quella descritta e di rispettare le norme in materia di assunzione;

16.  deplora che il comitato di valutazione non abbia applicato le ponderazioni pubblicate nel capitolato d'oneri; accoglie con favore l'informazione data dall'Agenzia secondo cui sono state prese misure che comprendono la presentazione al direttore amministrativo della documentazione completa concernente la valutazione sostanziale e commerciale di ogni appalto prima dell'aggiudicazione; si compiace dell'impegno assunto dall'Agenzia di applicare procedure eque, trasparenti e accurate in materia di appalti al fine di contribuire alla credibilità finanziaria dell'organizzazione e la invita a prendere le misure necessarie a garantire il pieno rispetto di tale impegno;

Risultati
Revisione della struttura organizzativa

17.  apprende dalla relazione annuale di attività che la revisione della struttura organizzativa avviata nel 2009 è proseguita nel 2010 e che sono state elaborate proposte relative a un piano pluriennale in materia di politica del personale e agli organigrammi per gli anni 2011 e 2012; osserva altresì che, alla fine dell'esercizio 2010, è stato presentato un piano dettagliato per la fase di attuazione elaborato nell'ambito di una consulenza che è stato infine discusso e approvato dal Collegio di Eurojust;

Analisi e relazioni finanziarie

18.  prende atto della dichiarazione contenuta nella relazione annuale dia attività secondo cui l'unità bilancio, finanza e appalti dell'Agenzia ha introdotto un metodo rafforzato per le analisi e le relazioni finanziarie a livello di unità; apprende che i capi unità ricevono ormai informazioni esaustive, per linea di bilancio, circa le spese e gli impegni che li riguardano, e che le informazioni sono fornite con cadenza mensile e trimestrale, complete di tabelle comparative rispetto al bilancio per l'esercizio in corso e per l'esercizio precedente, con indicazione dei totali e delle cifre mensili;

19.  è del parere che la rigorosa applicazione del metodo descritto dovrebbe tradursi in una migliore gestione finanziaria e di bilancio; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico sui risultati che saranno concretamente conseguiti grazie all'attuazione del citato metodo;

Responsabilità del direttore amministrativo

20.  ricorda che il direttore amministrativo è responsabile nei confronti dell'autorità di discarico per l'esecuzione dell'entrate e delle spese a titolo del bilancio e ha il compito di porre in essere la struttura organizzativa e i sistemi e le procedure di gestione e controllo interni necessari per la compilazione di conti definitivi privi di inesattezze rilevanti nonché di garantire la legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti;

21.  riconosce tuttavia che, come osservato dalla Corte dei conti, il direttore amministrativo non è responsabile de facto della maggior parte delle decisioni relative alla gestione quotidiana adottate dal Collegio dell'Agenzia conformemente alle pertinenti disposizioni della decisione istitutiva 2002/187/GAI; invita l'Agenzia a esaminare e a risolvere tale anomalia quanto prima; fa presente che, se le ambiguità dovessero persistere, il nuovo regolamento dell'Agenzia previsto dovrebbe porre rimedio a questo deficit strutturale;

22.  constata, sulla base di quanto indicato dall'Agenzia, che il Collegio non ha la possibilità di ridefinire i ruoli e i compiti rispettivi del direttore amministrativo e del Collegio, in modo da ovviare alla sovrapposizione delle competenze, ma che sono state prese misure per assicurare che il direttore amministrativo possa agire conformemente alle sue responsabilità;

Programma di lavoro annuale

23.  sottolinea l'importanza di collegare gli indicatori dell'Agenzia agli obiettivi, al bilancio e al programma di lavoro ai fini di una miglior valutazione delle sue prestazioni da parte dei soggetti interessati; esorta pertanto l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito agli indicatori chiave stabiliti nonché al relativo collegamento con gli obiettivi, il bilancio e il programma di lavoro;

24.  ritiene che la procedura interna dell'Agenzia per l'elaborazione del programma di lavoro annuale incida notevolmente sull'affidabilità delle informazioni che l'Agenzia fornisce alle parti interessate e all'autorità di discarico; esorta quindi l'Agenzia a garantire la coerenza della pianificazione e l'adeguatezza delle procedure e degli orientamenti, nonché a presentare una documentazione sufficiente a sostegno del programma di lavoro annuale, onde fornire informazioni su tutte le attività svolte e sulle risorse previste per ogni attività;

25.  esprime preoccupazione per l'assenza, nella decisione istitutiva 2002/187/GAI, di indicazioni circa l'attribuzione della responsabilità per l'elaborazione e l'adozione del programma di lavoro; ritiene che ciò potrebbe generare confusione e una mancanza di titolarità per l'elaborazione e l'adozione del programma di lavoro annuale; chiede pertanto all'Agenzia di porre rapidamente rimedio a tale lacuna e di informare l'autorità di discarico delle misure prese;

26.  esorta l'Agenzia ad attivarsi per garantire che la base giuridica per l'esecuzione del suo bilancio non sia rimessa in discussione e che il programma di lavoro sia completo e contenga tutte le informazioni necessarie (ad esempio le informazioni su tutte le attività svolte dall'Agenzia e sulle risorse previste per ciascuna attività);

27.  invita l'Agenzia a elaborare un piano strategico pluriennale nel settore delle tecnologie informatiche applicabile sia alle attività operative che a quelle di supporto;

Audit interno

28.  osserva che dodici raccomandazioni «molto importanti» del Servizio di audit interno non sono ancora state concluse, nemmeno le due dichiarate attuate dall'Agenzia, e invita il suddetto servizio ad appurare quale sia il reale stato di attuazione;

29.  rileva che, per otto raccomandazioni «molto importanti», la messa in atto è ritardata oltre la data definita dall'Agenzia nel suo piano d'azione originario e che il ritardo è superiore ai dodici mesi per sei di esse, che riguardano:

   la verifica del contenuto del registro delle eccezioni e corrispondenti azioni correttive,
   la messa a punto di un piano di gestione delle risorse umane,
   il rafforzamento del controllo delle attività in materia di risorse umane,
   la riduzione del personale temporaneo,
   la ridefinizione dell'organizzazione dell'unità risorse umane,
   la messa in atto di uno strumento informatico integrato per le risorse umane;

30.  sollecita l'Agenzia a dare l'opportuno seguito alle raccomandazioni emesse dal Servizio di audit interno e a informare l'autorità di discarico in merito alle misure adottate;

o
o   o

31.  richiama l'attenzione sulle raccomandazioni formulate nelle sue precedenti relazioni sul discarico quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

32.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione sul discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

EUROJUST

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.a.

L'assenza di indicatori, le carenze di misurazione del grado di soddisfazione degli utenti e la mancanza di coordinamento tra il bilancio e il programma di lavoro rendono difficile la valutazione delle prestazioni di Eurojust

-Invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico riguardo agli indicatori chiave di rendimento e ai loro legami con gli obiettivi, il bilancio e i programmi di lavoro dell'Agenzia

Riporto di stanziamenti

I principi di annualità e specializzazione non sono rispettati rigorosamente: gestione caratterizzata da un elevato numero di storni di stanziamenti tra le linee di bilancio, in molti casi con insufficiente documentazione di supporto

Il principio dell'annualità non è stato rispettato rigorosamente: elevato livello di riporti e debolezze nella programmazione e nel controllo (bilancio: 18,9 milioni EUR; stanziamenti: 18 milioni EUR; riporti: EUR 5,2 milioni)

Il principio dell'annualità non è stato rispettato rigorosamente: il volume di stanziamenti riportati dall'esercizio precedente e poi cancellati (1 000 000 EUR, ossia il 25% degli stanziamenti riportati) è stato elevato

- Invita la Commissione a mantenere i saldi di cassa di Eurojust quanto più bassi possibile; Eurojust ha saldi di cassa permanentemente elevati (dicembre 2008: 4 612 878,47 EUR)

- La Corte dei conti non commenta il livello dei riporti e degli annullamenti di stanziamenti per il 2009

Chiede all'Agenzia di informare l'autorità di discarico delle misure adottate per evitare il riporto di stanziamenti, in quanto tale riporto ha costituito un punto controverso costante nelle precedenti procedure di discarico

Procedure di aggiudicazione degli appalti

- Carenze nelle procedure di appalto

- Carenze nelle procedure di appalto, come nei due anni precedenti (l'Agenzia ha prorogato contratti in vigore in modo non conforme alle regole)

Carenze nelle procedure di appalto, come nei tre esercizi precedenti: nella maggior parte dei casi di appalti non è stata effettuata una valutazione di mercato preliminare prima dell'avvio della procedura; carenze nel monitoraggio dei contratti e nella pianificazione degli appalti; chiede all'Agenzia di informare l'autorità di discarico in merito al piano per la risoluzione del problema

Si congratula con l'Agenzia per aver messo a punto misure atte a valutare il valore di mercato dei prodotti/servizi in questione prima di avviare una procedura di appalto; giudica tale iniziativa una prassi importante che dovrebbe essere seguita dalle altre agenzie; valuta, inoltre, positivamente il piano annuale dell'Agenzia per gli appalti per il 2009, che ha notevolmente aiutato le unità e i servizi dell'Agenzia stessa nella gestione delle loro gare d'appalto; ritiene che tali iniziative consentano all'ordinatore di svolgere meglio la sua missione di orientamento e di controllo

Risorse umane

n.a.

- Carenze nelle procedure di assunzione

- Riduzione del tasso di posti vacanti dal 34% alla fine del 2007 al 25% alla fine del 2008

Carenze nella programmazione delle assunzioni

Carenze nella pianificazione e attuazione delle procedure di assunzione: il 26% dei posti è ancora vacante

Eurojust non ha rispettato il principio della specializzazione

Chiede all'Agenzia di informare l'autorità di discarico circa la sua nuova procedura di assunzione

- La Corte dei conti ha rilevato carenze nella pianificazione e nell'attuazione delle procedure di assunzione (il 24% dei posti rimane vacante)

- invita, di conseguenza, l'Agenzia a mettere a punto un piano d'azione organico in materia di assunzioni per ridurre in modo significativo il tasso di posti vacanti e a informare l'autorità di discarico in proposito;

- invita l'Agenzia a ridurre il numero di agenti temporanei fino a raggiungere la cifra raccomandata dal SAI

- esprime preoccupazione per quanto rilevato dalla Corte dei conti in relazione al fatto che in seno all'Agenzia tre dei sei posti destinati a quadri intermedi sono stati coperti a titolo temporaneo da personale «facente funzione»

Audit interno

n.a.

n.a.

- invita l'Agenzia a mettere in atto 26 delle 26 raccomandazioni formulate dal Servizio di Audit interno; invita l'Agenzia ad applicare senza indugio le raccomandazioni seguenti concernenti la gestione delle risorse umane: elaborare un piano a breve termine per la copertura dei posti vacanti; ridefinire l'organizzazione dell'unità Risorse umane; ridurre il numero di agenti temporanei; rafforzare la procedura di assunzione; adottare le modalità di esecuzione relative allo svolgimento delle carriere; garantire l'indipendenza dei membri della giuria e vigilare sulla buona applicazione delle procedure di appalto

- Invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico dei motivi del ritardo nell'attuazione delle raccomandazioni formulate dal SAI il 31 dicembre 2008 e a prendere misure immediate per quanto concerne il miglioramento della procedura di assunzione, la riduzione del personale temporaneo, la ristrutturazione dell'unità Risorse umane, la messa a punto di un piano di gestione delle risorse umane, il rafforzamento del controllo delle attività in materia di risorse umane e la verifica del contenuto del registro delle eccezioni

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 140.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 63 del 6.3.2002, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 140.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 63 del 6.3.2002, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 140.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 63 del 6.3.2002, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 215.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 1052.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Europol
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Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di polizia per l'esercizio 2010 (C7-0316/2011 – 2011/2255(DEC))
P7_TA(2012)0185A7-0111/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di polizia relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Ufficio europeo di polizia (Europol) relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Ufficio(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2009/371/GAI del Consiglio, del 6 aprile 2009, che istituisce l'Ufficio europeo di polizia (Europol)(3), in particolare l'articolo 43,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0111/2012),

1.  concede il discarico al direttore dell'Ufficio europeo di polizia per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Ufficio europeo di polizia , al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Ufficio europeo di polizia per l'esercizio 2010 (C7-0316/2011 – 2011/2255(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di polizia relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Ufficio europeo di polizia (Europol) relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Ufficio(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2009/371/GAI del Consiglio, del 6 aprile 2009, che istituisce l'Ufficio europeo di polizia (Europol)(7), in particolare l'articolo 43,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0111/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Ufficio europeo di polizia per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Ufficio europeo di polizia , al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di polizia per l'esercizio 2010 (C7-0316/2011 – 2011/2255(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di polizia relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Ufficio europeo di polizia (Europol)relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Ufficio(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2009/371/GAI del Consiglio, del 6 aprile 2009, che istituisce l'Ufficio europeo di polizia (Europol)(11), in particolare l'articolo 43,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0111/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali per l'esercizio 2010, nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

B.  considerando che il bilancio complessivo dell'agenzia per l'esercizio 2010 è stato di 92 800 000 EUR, e che il contributo dell'Unione al bilancio dell'Ufficio per il 2010 è stato di 79 724 150 EUR(13);

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  deplora l'elevato livello di stanziamenti riportati, cui ha corrisposto il basso livello di spese da pagare; prende atto della risposta dell'agenzia, secondo la quale una parte significativa del riporto è dovuta al trasloco dell'Europol nella nuova sede; si compiace delle misure supplementari adottate dall'Agenzia e dell'impegno a monitorare con cadenza mensile l'esecuzione del bilancio nel 2012, riservando particolare attenzione ai riporti;

2.  prende atto dalla relazione annuale d'attività dell'Ufficio che il suo bilancio iniziale per il 2010 era di 80 100 000 EUR; osserva che il bilancio è stato rettificato per un importo di circa 12 700 000 EUR proveniente da stanziamenti riportati dal 2009 al 2010 e integrati nel bilancio 2010, sovvenzioni della Commissione e alcune entrate addizionali; prende atto delle osservazioni dell'Ufficio secondo le quali il bilancio iniziale è stato modificato per agevolare la sua trasformazione in agenzia;

3.  appura dalla sua relazione annuale di attività che il tasso di esecuzione complessivo dell'Ufficio a fine 2010 ammontava al 98,3% per gli impegni e al 73,6% per i pagamenti;

4.  si rallegra del fatto che, in seguito alla richiesta dell'autorità di discarico, i conti definitivi per l'esercizio 2010 sono stati resi pubblici sul sito web dell'Ufficio il 17 febbraio 2012; sottolinea tuttavia che i conti definitivi per l'esercizio 2010 avrebbero dovuto essere resi pubblici immediatamente dopo la loro adozione, avvenuta il 13 settembre 2011; invita pertanto l'Ufficio ad attenersi in futuro a tale criterio, per migliorare la sua trasparenza;

Stanziamenti riportati

5.  invita l'Ufficio ad attivarsi immediatamente per ridurre l'elevato ammontare dei riporti; constata infatti che la Corte dei conti ha riscontrato la presenza di riporti per 22 600 000 EUR, pari al 25% del bilancio 2010; osserva inoltre con disappunto che la percentuale dei riporti è stata del 49 % nel titolo II – Spese amministrative, e del 59 % nel titolo III – Spese operative;

6.  constata che la disaggregazione dell'importo riportato (22 600 000 EUR) è la seguente:

   11 300 000 EUR per le spese relative alla nuova sede dell'Europol;
   1 800 000 EUR inerenti al capitolo 26 (articolo 58, paragrafo 4, della decisione del Consiglio sull'Europol: passività relative al precedente quadro giuridico dell'Europol),
   9 500 000 EUR per altre spese;

7.  ritiene che l'elevato livello di stanziamenti riportati, cui ha corrisposto il basso livello di spese da pagare (2 900 000 EUR), sia eccessivo, nonché in contrasto con il principio dell'annualità del bilancio;

8.  osserva tuttavia che l'alto ammontare della somma riportata è dovuto a una circostanza particolare, ovvero al trasloco dell'Ufficio nella nuova sede nel 2011, a causa di un ritardo nella consegna dell'edificio nel 2010;

Risorse umane

9.  osserva, sulla base della relazione annuale di attività dell'Ufficio, che la percentuale di posti vacanti a fine esercizio era del 4,5% anziché del 2,5% previsto;

10.  invita l'Ufficio ad adottare le norme di attuazione dello statuto del personale (nonché gli strumenti interni connessi) e a preparare un quadro per l'apprendimento e lo sviluppo;

Risultati

11.  accoglie positivamente il fatto che il programma di lavoro annuale dell'Ufficio sia in linea con la sua strategia 2010-2014 e presenti gli indicatori chiave di risultato, i rischi critici e le risorse assegnate a ciascun obiettivo annuale;

12.  invita tuttavia l'Ufficio a includere nel suo piano di lavoro annuale informazioni sulla sintesi delle attività di aggiudicazione di appalti programmate che fungerà da «decisione di finanziamento», come imposto dalle disposizioni di attuazione del regolamento finanziario quadro;

13.  invita inoltre l'Ufficio a completare la trasposizione della definizione del suo mandato organizzativo in descrizioni concise di ruoli e obiettivi dei dipartimenti e delle unità;

14.  prende atto dalla relazione annuale di attività dell'Ufficio che la piattaforma informativa SIENA 2.0, che connette le autorità preposte all'applicazione della legge, è stata messa in funzione con successo il 22 ottobre 2010 e che, per la fine del 2010, 21 Stati membri erano connessi a SIENA, cui erano collegati inoltre gli uffici nazionali per il recupero dei beni di 8 Stati membri;

15.  prende atto dalla relazione annuale di attività dell'Ufficio, che al 31 dicembre 2010, sulla base della valutazione del PLA 2010, erano stati compiuti ottimi progressi per 14 obiettivi del PLA (82%) e buoni progressi per i restanti tre obiettivi (18%);

16.  osserva anche che la strategia dell'Ufficio 2010-2014 e il piano di attuazione della strategia sono stati adottati dal consiglio di amministrazione nel 2010;

17.  raccomanda all'Ufficio, a fini di maggiore trasparenza, di fornire un elenco dei membri del consiglio di amministrazione comprendente per ognuno di loro il nome, la dichiarazione d'interessi e un curriculum vitae in cui figurino l'esperienza professionale e gli studi compiuti; prende atto con soddisfazione che le attività di aggiudicazione di appalti dell'Ufficio e l'elenco dei contratti conclusi per il 2010 sono stati pubblicati sul sito web dell'Ufficio;

Audit interno

18.  prende atto che il servizio di audit interno ha eseguito un audit sull'attuazione delle norme di controllo interno per valutare lo stato di tale attuazione, in particolare per quanto riguarda i settori relativi a mandato e valori, risorse umane, programmazione e processo di gestione del rischio, operazioni e attività di controllo, informazioni e informativa finanziaria, nonché valutazione e audit;

19.  osserva che il servizio di audit interno ha formulato cinque raccomandazioni «molto importanti» relative a:

o
o   o

   separazione delle funzioni,
   controlli ex-post,
   deroghe alle procedure,
   piani di continuità operativa,
   continuità delle operazioni;
  

invita l'Ufficio ad attuare tutte le raccomandazioni del servizio di audit interno e a informare l'autorità di discarico sulle misure prese;

20.  invita la Commissione, in considerazione delle complementarità tra l'Accademia europea di polizia e l'Europol, nonché delle potenziali sinergie, ad elaborare entro marzo 2013 una valutazione d'impatto esaustiva su un'eventuale fusione di queste due agenzie, che ne illustri costi e benefici;

21.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione sul discarico, alla risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(14).

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 179.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 121 del 15.5.2009, pag. 37.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 179.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 121 del 15.5.2009, pag. 37.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 179.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 121 del 15.5.2009, pag. 37.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 1046.
(14) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali
PDF 226kWORD 70k
Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2010 (C7-0276/2011 – 2011/2215(DEC))
P7_TA(2012)0186A7-0122/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 168/2007 del Consiglio, del 15 febbraio 2007, che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali(3), in particolare l'articolo 21,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0122/2012),

1.  concede il discarico al direttore dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali sull'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2010 (C7-0276/2011 – 2011/2215(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 168/2007 del Consiglio, del 15 febbraio 2007 , che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali(7), in particolare l'articolo 21,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0122/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2010 (C7-0276/2011 – 2011/2215(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 168/2007 del Consiglio, del 15 febbraio 2007, che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali(11), in particolare l'articolo 21,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0122/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto ragionevoli garanzie in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali («l'Agenzia») relativi all'esercizio 2010 nonché alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

B.  considerando che, il 10 maggio 2011, il Parlamento ha concesso il discarico al direttore dell'Agenzia per l'esecuzione del suo bilancio per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione di discarico, ha tra l'altro:

   esortato l'Agenzia a migliorare la pianificazione del bilancio e delle assunzioni per sanare la mancanza di coerenza tra le sue previsioni in materia di bilancio e personale;
   invitato l'Agenzia a compiere progressi per garantire una valutazione realistica delle offerte;
   invitato l'Agenzia a provvedere a conformarsi alle quattro raccomandazioni pendenti formulate dal servizio di audit interno;

C.  considerando che il bilancio totale dell'Agenzia per l'esercizio 2010 ammontava a 20 200 000 EUR, importo che rappresenta un aumento del 17,44% rispetto al 2009;

D.  considerando che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 è stato di 19 100 000 EUR, contro i 17 000 000 EUR del 2009(14), il che rappresenta un incremento del 12,35%;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione a favore dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 19 100 000 EUR; rileva tuttavia che 900 000 EUR, provenienti dal recupero dell'eccedenza, sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo dell'Unione europea a un totale di 20 000 000 EUR;

2.  prende atto dalla relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria dell'Agenzia che, durante l'esercizio 2010, sono stati adottati due bilanci rettificativi pari a 212 010 EUR; osserva in particolare che i due bilanci rettificativi avevano un duplice scopo:

   tenere conto della partecipazione della Croazia ai lavori dell'Agenzia;
   riconoscere che l'Agenzia aveva ricevuto dalle autorità austriache un terzo del canone di affitto mensile per il periodo compreso tra gennaio e giugno 2010;

3.  rileva, secondo quanto riportato nella relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria, che l'importo di 13 830 000 EUR è stato assegnato alle spese amministrative e l'importo di 6 170 000 EUR alle spese operative; osserva che tali importi rappresentano un aumento del 13% delle spese amministrative e un aumento del 26% delle spese operative rispetto al bilancio definitivo del 2009;

4.  apprende dall'Agenzia che il tasso di esecuzione del contributo dell'Unione ha seguito lo stesso andamento dell'anno precedente e si è mantenuto al 100% e che il tasso di esecuzione del bilancio a livello di pagamenti ha raggiunto il 61,65% nel 2010, rispetto al 60,64% nel 2009; osserva con preoccupazione che, nell'ambito del titolo III (spese operative), il tasso di esecuzione del bilancio a livello di pagamenti ha raggiunto soltanto il 28,08%; invita pertanto l'Agenzia a compiere ulteriori sforzi e ad adottare i provvedimenti opportuni per garantire un livello più elevato di esecuzione del bilancio a livello di pagamenti, in particolare per quanto concerne il titolo III;

5.  accoglie con favore lo sviluppo da parte dell'Agenzia di un software per la gestione di progetti (MATRIX) che costituisce uno strumento informatico efficace per elaborare piani di progetto e documentarli in modo uniforme nonché per attuare e gestire i progetti, il che, sulla base del controllo sulla pianificazione e il monitoraggio effettuato dal servizio di audit interno nel marzo 2011, è stato indicato come una buona pratica e un punto di forza; accoglie inoltre con favore l'iniziativa dell'Agenzia di collegare MATRIX a ABAC, il sistema di bilancio, al fine di fornire informazioni sul livello di esecuzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento;

Riporti di stanziamenti e storni

6.  sollecita l'Agenzia a migliorare la programmazione dell'esecuzione di bilancio al fine di ridurre l'alto livello di riporti, pari a 6 900 000 EUR; osserva in particolare che, secondo la relazione della Corte di conti, nel dicembre 2010 l'Agenzia ha impegnato il 48% (4 600 000 EUR) delle spese operative annuali per il titolo III; ritiene che questa concentrazione della spesa nelle ultime settimane dell'anno abbia un impatto significativo sul livello di riporti e indichi la chiara necessità di migliorare la programmazione dell'esecuzione di bilancio dell'Agenzia; apprende dall'Agenzia che essa ha recentemente adottato un modulo di bilancio che dovrebbe consentirle di pianificare annualmente il suo livello di riporti;

7.  constata tuttavia, secondo quanto dichiarato dall'Agenzia, che essa ha istituito misure appropriate (ad esempio pianificazione con due anni di anticipo) per meglio distribuire l'esecuzione del bilancio su tutto l'anno, evitando concentrazioni nel corso dell'ultimo mese;

8.  apprende dall'Agenzia che il tasso di esecuzione degli stanziamenti riportati automaticamente dal 2009 al 2010 ha raggiunto il 94% nel 2010, lasciando 414 633 EUR inutilizzati;

9.  rileva, secondo quanto riportato nella relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria, che il consiglio di amministrazione ha approvato due storni di bilancio per un importo totale di 2 791 055 EUR; osserva che tali storni erano legati all'attribuzione dell'eccedenza generata nell'ambito del titolo I (spese di personale) a causa di ritardi nelle assunzioni;

10.  accerta, secondo quanto riportato nella relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria, che il direttore dell'Agenzia ha autorizzato 14 storni di bilancio per un importo totale di 228 111 EUR; osserva, secondo quanto dichiarato dall'Agenzia, che tali storni sono principalmente legati a misure correttive necessarie all'attuazione efficiente del suo programma di lavoro annuale e a spese amministrative;

11.  prende atto con preoccupazione del commento della Corte dei conti sull'impegno del 48% delle spese operative nell'ultimo mese del 2010 e sull'elevato livello di riporti che ne è conseguito; sostiene gli sforzi dell'Agenzia volti ad evitare una tale situazione in futuro, segnatamente attraverso la pianificazione delle sue attività con due anni di anticipo e la fissazione nel corso dell'anno degli obiettivi per quanto concerne l'esecuzione del bilancio; invita l'Agenzia a garantire che la propria pianificazione di bilancio consenta richieste specifiche da parte del Parlamento; osserva che quasi tutti gli importi riportati al 2011 sono stati utilizzati, portando ad un risultato finale per il 2010 del 98,55%;

12.  invita l'Agenzia a compiere i passi necessari a individuare e risolvere i principali ostacoli connessi alla spesa di bilancio, al finanziamento di progetti, alle assunzioni e ai vincoli giuridici e amministrativi, al fine di assicurare l'efficiente gestione del proprio bilancio;

Risorse umane

13.  rileva, secondo quanto riportato nella relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria, che l'Agenzia ha avuto difficoltà a trovare candidati nel quadro dell'invito a manifestare interesse per posti di esperti nazionali distaccati; riscontra con disappunto che due candidati idonei hanno negato la propria disponibilità ad essere distaccati presso l'Agenzia;

14.  rileva che il discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dovrebbe continuare a basarsi sulle prestazioni della stessa durante l'intero esercizio;

15.  rileva con preoccupazione il ritardo nel completamento delle procedure di assunzione a causa del quale solo 59 su 72 posti hanno potuto essere coperti nel corso del 2010; invita l'Agenzia ad adottare tutte le misure necessarie per evitare che questa situazione non abbia a ripetersi; prende atto con preoccupazione delle accuse di vessazione del personale e della causa che è stata intentata al riguardo; chiede che l'Agenzia affronti adeguatamente tali accuse; invita l'Agenzia a chiarire il trattamento degli informatori e a fornire una relazione scritta al Parlamento sull'applicazione delle norme vigenti per proteggere gli informatori;

16.  rileva con preoccupazione che, durante la procedura di discarico per il 2009, la Corte dei conti aveva già commentato che l'Agenzia potrebbe migliorare la sua programmazione del bilancio e delle assunzioni, in particolare per quanto riguarda l'alta percentuale di posti vacanti (21%) e l'elevato volume di stanziamenti riportati; ribadisce che l'Agenzia dovrebbe adottare tutte le misure necessarie per migliorare la situazione;

Risultati

17.  prende atto dalla relazione annuale di attività che l'Agenzia ha adottato un codice di buona condotta amministrativa che, insieme allo statuto dei funzionari, mira a garantire un comportamento etico, evitare conflitti di interessi, prevenire le frodi e incoraggiare la segnalazione di irregolarità; osserva altresì che vengono applicate specifiche misure di sensibilizzazione finalizzate ad evitare conflitti di interessi (dichiarazioni) nel quadro delle procedure di assunzione e a livello di comitato di selezione nelle procedure di aggiudicazione degli appalti;

18.  rileva con soddisfazione che, al fine di rafforzare ulteriormente tale controllo interno, l'Agenzia mira a migliorare l'applicazione delle norme relative alle denunce di irregolarità e la tutela degli informatori e che tale miglioramento avrà luogo nel 2012; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico sulle misure adottate e attuate al riguardo;

Audit interno

19.  riconosce che il servizio di audit interno ha seguito nel 2010 l'attuazione delle raccomandazioni che aveva formulato precedentemente; osserva in particolare che tutte le raccomandazioni sono state chiuse;

20.  apprende dall'Agenzia che nel marzo 2011 il servizio di audit interno ha effettuato un controllo sulla pianificazione e il monitoraggio e che ha formulato 11 raccomandazioni, una delle quali classificata come «molto importante», sette come «importanti» e tre come «auspicabili»; prende atto della dichiarazione dell'Agenzia secondo cui il servizio di audit interno ritiene che dieci delle undici raccomandazioni siano state attuate e che la raccomandazione «importante» rimanente sia ancora in corso di attuazione;

21.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico, quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

22.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia per i diritti fondamentali

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.a.

- È necessario che l'Agenzia favorisca le sinergie con altre istituzioni attive nel settore dei diritti umani

- È necessario ricorrere a obiettivi SMART e indicatori RACER nella valutazione dei risultati

n.a.

Gestione finanziaria e di bilancio: procedure di aggiudicazione degli appalti

- L'Agenzia non ha rispettato le norme di presentazione del bilancio

- Problemi nella gestione del bilancio

- Il principio di buona gestione finanziaria è stato compromesso dalla pubblicazione del metodo di valutazione che ha ridotto l'importanza relativa del criterio del prezzo (in attesa di un nuovo metodo di valutazione)

- La quasi totalità degli stanziamenti è stata impegnata (13 900 000 EUR su 14 200 000 EUR)

- Il principio di buona gestione finanziaria è stato compromesso dalla pubblicazione del metodo di valutazione che ha ridotto l'importanza relativa del criterio del prezzo

- Esorta l'Agenzia a migliorare la pianificazione del bilancio e delle assunzioni per sanare la mancanza di coerenza tra le sue previsioni in materia di bilancio e personale

- Invita l'Agenzia a compiere progressi per garantire una valutazione realistica delle offerte

Risorse umane

n.a.

n.a.

n.a.

n.a.

Audit interno

n.a.

n.a.

- L'Agenzia si è conformata a tutte le raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno

- Su un totale di 9 raccomandazioni del servizio di audit interno, 4 devono ancora essere attuate dall'Agenzia

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 9.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 53 del 22.2.2007, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 9.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 53 del 22.2.2007, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 9.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 53 del 22.2.2007, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 220.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 1037.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (Frontex)
PDF 237kWORD 79k
Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2010 (C7-0291/2011 – 2011/2231(DEC))
P7_TA(2012)0187A7-0133/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio, del 26 ottobre 2004, che istituisce un'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea(3), in particolare l'articolo 30,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0133/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (C7-0291/2011 – 2011/2231(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio, del 26 ottobre 2004, che istituisce un'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea(7), in particolare l'articolo 30,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0133/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea per l'esercizio 2010 (C7-0291/2011 – 2011/2231(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri relativi all'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio, del 26 ottobre 2004, che istituisce un'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea(11), in particolare l'articolo 30,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7-0133/2012),

A.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali per l'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

B.  considerando che, il 10 maggio 2011, il Parlamento ha concesso il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea in ordine all'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2009(13) e che, nella risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, ha tra l'altro:

   sollecitato l'Agenzia a migliorare il livello di utilizzazione degli stanziamenti introducendo adeguate istruzioni e procedure per l'analisi dei potenziali riporti onde ridurre al minimo il volume degli stanziamenti riportati,
   espresso preoccupazione per il fatto che l'Agenzia avesse dovuto annullare stanziamenti per 13 900 000 EUR in relazione al 2009 e per 13 000 000 EUR in relazione al 2008,
   chiesto all'Agenzia di presentare un quadro comparativo delle operazioni effettuate nel corso dell'esercizio di discarico in esame e quelle effettuate nel corso dell'esercizio precedente;

C.  considerando che il bilancio complessivo dell'Agenzia per l'esercizio 2010 ammontava a 93 200 000 EUR, con un incremento del 4,95 % rispetto all'esercizio 2009, e che il contributo iniziale dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 era pari a 83 000 000 EUR, contro i 78 000 000 EUR del 2009(14), il che rappresenta un aumento del 6,41%;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  ricorda che il contributo iniziale dell'Unione a favore dell'Agenzia per il 2010 ammontava a 83 000 000 EUR; rileva tuttavia che 2 550 000 EUR, provenienti dal recupero dell'eccedenza, sono stati aggiunti a detto importo, portando il contributo dell'Unione europea a un totale di 85 550 000 EUR per il 2010;

2.  rileva sulla base dell'adozione definitiva del bilancio generale dell'Unione per l'esercizio 2010, che gli stanziamenti dell'Unione per i titoli I e II (spese per il personale e spese amministrative) ammontavano a 23 633 000 EUR in termini di impegni e a 19 000 000 EUR in termini di pagamenti; osserva altresì che per il titolo III (spese operative) gli stanziamenti ammontavano a 59 367 000 EUR in termini di impegni e a 38 000 000 EUR in termini di pagamenti;

3.  prende atto delle informazioni riportate nella relazione generale dell'Agenzia secondo cui quest'ultima ha utilizzato nel 2010 il 95% della dotazione finanziaria disponibile in stanziamenti di impegno, senza differenze rilevanti tra i titoli, segnatamente 99% per il titolo I, 80% per il titolo II e 97% per il titolo III;

4.  rileva, sulla base dei conti definitivi, che nel 2010 il livello dei pagamenti ha subito un miglioramento passando dal 61% del 2009 al 69% del 2010; apprende inoltre dall'Agenzia che, per quanto concerne il bilancio operativo 2010, i livelli dei pagamenti hanno raggiunto il 79%, contro il 65% del 2009;

Riporto di stanziamenti

5.  esprime preoccupazione per i riporti rilevati dalla Corte dei conti fin dal 2006; osserva in particolare che, per l'esercizio 2010, un importo di 26 500 000 EUR, pari al 28% della dotazione finanziaria disponibile, è stato riportato al 2011, e che di tale importo solo 12 000 000 EUR corrispondevano a spese da pagare; chiede all'Agenzia di presentare i dati all'autorità di discarico entro il 15 dicembre 2012; prende atto delle motivazioni addotte dall'Agenzia, segnatamente la necessità di assicurare la continuità delle attività operative dell'Agenzia e di destinare fondi per gli interventi da condurre nel primo trimestre dell'esercizio seguente; ribadisce che è opportuno limitare rigorosamente la prassi del riporto degli stanziamenti, che non deve rappresentare un ostacolo alla pratica della sana gestione finanziaria; chiede che l'Agenzia rispetti, in futuro, il principio di annualità;

6.  sottolinea ancora una volta che un livello elevato di riporti e di annullamenti è indicativo dell'incapacità dell'Agenzia di gestire un incremento tanto consistente del suo bilancio; si chiede quindi se non sia più responsabile, tenendo conto del tempo necessario per la realizzazione di nuove attività, che l'autorità di bilancio presti in futuro maggiore attenzione al momento di decidere un aumento del bilancio dell'Agenzia; sollecita quindi l'Agenzia a fornirgli maggiori dettagli sulla fattibilità dei futuri impegni;

7.  è consapevole del fatto che la natura permanente o a lungo termine delle operazioni congiunte dell'Agenzia rende inevitabile un'esecuzione dei corrispondenti impegni che si estende oltre la fine dell'anno; esorta comunque l'Agenzia a continuare a diminuire, in tutta la misura del possibile, il volume degli stanziamenti riportati consolidando la supervisione delle attività congiunte in vista di un adeguamento delle sovvenzioni quanto più possibile rapido;

8.   constata che nel 2010 l'Agenzia ha intrapreso alcune iniziative nell'ambito della revisione delle schede relative alle spese operative correnti (le cosiddette running expenses of means (REM)) al fine di migliorare la programmazione e i controlli;

Contabilità

9.  prende atto delle osservazioni della Corte dei conti relative alle lacune riscontrate nel sistema contabile dell'Agenzia; rileva infatti che il sistema deve essere ancora convalidato dal contabile, come prescritto dal regolamento finanziario; osserva tuttavia che, secondo quanto riportato nella risposta dell'Agenzia, quest'ultima ha avviato all'inizio del 2011 un progetto di mappatura dei processi finanziari la cui convalida era prevista per la seconda metà del 2011; invita quindi la Corte dei conti a effettuare verifiche in proposito;

10.  prende atto delle debolezze rilevate dalla Corte dei conti nel sistema di riconciliazione delle dichiarazioni dei fornitori con le corrispondenti scritture contabili dell'Agenzia; osserva che l'Agenzia, nella sua risposta, afferma che la maggior parte degli enti pubblici non è dotata di sistemi contabili centralizzati e che alcuni di essi non attuano la contabilità per competenza, rendendo difficile il processo di riconciliazione dei saldi del fornitore; rileva l'impegno, assunto dall'Agenzia, di prendere contatto con le autorità nazionali nel tentativo di attuare procedure alternative in vista della riconciliazione dei suoi saldi con quelli dei fornitori; invita l'Agenzia a tenere regolarmente informata l'autorità di discarico in merito ai progressi realizzati in collaborazione con le autorità nazionali in vista della risoluzione del problema;

11.  chiede alla Corte dei conti di esaminare più approfonditamente, nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2011, le spese del bilancio operativo in relazione agli obiettivi perseguiti dall'Agenzia e ai risultati ottenuti;

Appalti pubblici e sovvenzioni

12.  apprende dai conti definitivi che sono in corso due cause relative a procedure di appalto in cui è coinvolta l'Agenzia e che i promotori dei ricorsi hanno chiesto danni per un importo complessivo di 10 794 806 EUR; esorta l'Agenzia a tenere regolarmente informata l'autorità di discarico in merito agli sviluppi delle due cause;

13.  osserva che, dai conti finanziari dell'Agenzia, risulta che quest'ultima ha concluso 751 convenzioni di sovvenzioni o decisioni specifiche di finanziamento con i suoi partner, e che l'importo complessivo delle attività di cofinanziamento ammonta così a 53 000 000 EUR;

14.  rileva inoltre che, per 270 delle 751 sovvenzioni, l'Agenzia non ha proceduto al pagamento finale, e che per 92 di esse ha versato un importo di prefinanziamento pari a 5 100 000 EUR;

Gestione delle sovvenzioni

15.  invita l'Agenzia a effettuare controlli ex-post sotto forma di visite in loco;

16.  osserva tuttavia che l'Agenzia ha avviato una revisione delle schede REM, che sono alla base delle stime di bilancio e delle richieste di rimborso;

Risorse umane

17.  apprende dalla relazione generale che nel 2010 sono state svolte 74 procedure di assunzione; osserva che le procedure di assunzione relative a quattro nuovi posti previsti nel 2010 erano ancora in corso e che la loro conclusione era prevista per il primo trimestre 2011; rileva altresì che, alla fine del 2010, il personale dell'Agenzia era composto da 294 persone a fronte di un organico approvato di 298 unità;

Risultati

18.  invita l'Agenzia a migliorare ulteriormente la coerenza in relazione alla programmazione annuale e strategica delle proprie operazioni; osserva infatti che gli obiettivi del Programma di lavoro annuale (PLA) per il 2010 non sono correlati in maniera chiara a quelli previsti per lo stesso anno dal piano pluriennale 2010-2013; ricorda all'Agenzia che l'assenza di una chiara correlazione e di coerenza tra i diversi documenti di programmazione potrebbe avere ripercussioni negative sulla concreta attuazione del piano strategico;

19.  apprende dalla relazione generale dell'Agenzia che, malgrado un incremento del bilancio per il 2010, l'importo netto assegnato alle attività operative è diminuito passando da 48 200 000 EUR a 47 400 000 EUR, a fronte di un incremento del 27% delle ore lavorate per un totale di 6 411;

20.  si compiace degli sforzi dell'Agenzia per migliorare il controllo del bilancio operativo; riconosce che le prime squadre di intervento rapido alle frontiere sono state attivate nel novembre 2010 e che ciò ha comportato cambiamenti sostanziali nel bilancio dell'Agenzia;

21.  osserva che il discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dovrebbe continuare a basarsi sulle prestazioni dell'Agenzia nel corso dell'intero esercizio.

Audit interno

22.   constata che, nel 2010, il Servizio di audit interno ha realizzato una revisione contabile della programmazione operativa avvalendosi di contributi di parti interessate interne ed esterne; osserva, in particolare, che l'audit riguardava:

   la coerenza della programmazione annuale e strategica delle attività,
   l'adeguatezza della procedura per la messa a punto della programmazione operativa con particolare riferimento alla partecipazione delle parti interessate,
   l'adeguatezza della procedura di raccolta del feedback relativo alle attività operative e il relativo utilizzo ai fini della messa a punto delle programmazioni future,
   l'adeguatezza della procedura per il trattamento delle richieste puntuali avanzate dalle parti interessate in merito alla programmazione operativa;

23.   invita l'Agenzia, a tale proposito, a garantire che tutti gli obiettivi del piano pluriennale trovino espressamente e opportunamente riscontro nel PLA;

24.  si compiace del fatto che l'Agenzia nondimeno contempli nei propri piani operativi i rischi connessi alle singole operazioni; osserva inoltre con soddisfazione che l'Agenzia utilizza gli insegnamenti tratti in sede di realizzazione delle attività per migliorare la messa a punto dei piani operativi successivi;

25.  rileva che l'IAS deve ancora procedere alla verifica dell'attuazione di sette raccomandazioni «molto importanti» formulate dallo stesso IAS nell'ambito di precedenti audit; osserva, in particolare, che le citate raccomandazioni riguardano:

o
o   o

   l'audit del 2009 sulla gestione delle sovvenzioni, con particolare riferimento alla valutazione della necessità di richiedere un certificato per il trattamento delle richieste di pagamento, all'elaborazione di una strategia in materia di verifiche e controlli, all'accordo giuridico con i partner sui piani operativi e alla descrizione dei criteri di valutazione,
   l'audit di verifica del 2008 sul sistema di controllo interno, con particolare riferimento al personale necessario per il conseguimento dei suoi obiettivi,
   l'audit del 2007 sul sistema di controllo interno, con particolare riferimento alla revisione della procedura di registrazione nonché alla corretta descrizione di tutte le mansioni e alla comunicazione con il personale;

26.  richiama l'attenzione sulle raccomandazioni formulate nelle sue precedenti relazioni sul discarico quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

27.  rinvia, per le altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione sul discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

FRONTEX

2006

2007

2008

2009

Risultati

n.a.

n.a.

- Invita l'Agenzia a stabilire rapidamente un nesso tra il suo programma di lavoro e il suo assetto finanziario→L'Agenzia ha adottato un piano pluriennale per il periodo 2010-2013 nonostante l'assenza di una disposizione in tal senso nel regolamento interno

- Chiede all'Agenzia di elaborare un'analisi diacronica delle operazioni svolte in questo esercizio e negli esercizi precedenti

- Chiede all'Agenzia di stabilire rapidamente un nesso tra il suo programma di lavoro e le sue previsioni finanziarie

- Chiede all'Agenzia di presentare un quadro comparativo delle operazioni effettuate durante l'anno di discarico e quelle effettuate nell'esercizio precedente

- Chiede all'Agenzia fornire informazioni in merito all'impatto delle operazioni condotte e informare l'autorità di discarico al riguardo

Gestione finanziaria e di bilancio

- Gli impegni giuridici sono stati contratti prima degli impegni di bilancio

- I principi dell'annualità e della specializzazione del bilancio non sono stati rigorosamente rispettati: il tasso di riporto è stato globalmente superiore al 70% ed ha raggiunto quasi l'85% per le spese operative

- Problemi ricorrenti nel sistema di impegni dell'Agenzia: impegni di bilancio successivi a quelli giuridici (in 25 casi) e firma di convenzioni di sovvenzione con i paesi partner ad azione iniziata o addirittura conclusa

- Debolezze nella programmazione e nel controllo delle attività dell'Agenzia (il 70% degli impegni disponibili non è stato utilizzato e si è proceduto a corrispondenti riporti sulla base di stime eccessive dei costi)

- Invita l'Agenzia a esercitare appieno le sue funzioni e a migliorare ulteriormente la sua gestione finanziaria

- Chiede all'Agenzia di migliorare la propria gestione finanziaria per quanto riguarda il rimborso delle spese sostenute dagli Stati Membri individuando le radici del problema

- L'Agenzia dovrebbe introdurre un sistema efficace di programmazione e di controllo dei termini contrattuali fissati, una procedura di valutazione del rischio per le proprie attività, un sistema di stanziamenti differenziati per le sovvenzioni a titolo dei bilanci futuri al fine di ovviare all'elevato livello di riporti e cancellazioni; rileva il fatto che gli impegni giuridici sono stati contratti prima degli impegni di bilancio corrispondenti e che le procedure di assunzione non sono conformi alle norme (trasparenza - procedure non discriminatorie)

- Sollecita l'Agenzia a migliorare il livello di utilizzazione degli stanziamenti introducendo adeguate istruzioni e procedure per l'analisi dei potenziali riporti onde ridurre al minimo il volume degli stanziamenti riportati;

- È preoccupato per il fatto che l'Agenzia abbia dovuto annullare stanziamenti (13 900 000 EUR per il 2009 e 13 000 000 EUR per il 2008)

-Un livello elevato di riporti e di annullamenti è indicativo dell'incapacità dell'Agenzia di gestire un incremento tanto consistente del suo bilancio; sollecita quindi l'Agenzia a fornirgli maggiori dettagli sulla fattibilità dei futuri impegni

-Invita l'Agenzia a migliorare la propria gestione delle sovvenzioni

Risorse umane

n.a.

n.a.

- Problemi nelle procedure di assunzione

n.a.

Audit interno

n.a.

n.a.

- Invita l'Agenzia a mettere in atto 4 delle 23 raccomandazioni formulate dal Servizio di Audit interno: finalizzazione delle descrizioni delle mansioni e fissazione di obiettivi per i membri del personale, potenziamento della sicurezza, miglioramento della registrazione della corrispondenza, rafforzamento della procedura per la gestione delle sovvenzioni e rispetto del regolamento finanziario

- Constata che, delle 19 raccomandazioni formulate dall'IAS, 6 sono state adeguatamente ed efficacemente attuate, 10 sono in corso e 3 sono state completate, ma devono ancora essere verificate dall'IAS;

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 39.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 349 del 25.11.2004, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 39.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 349 del 25.11.2004, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 39.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 349 del 25.11.2004, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 224.
(14) GU L 64 del 12.3.2010, pag. 1016.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: Autorità di vigilanza del GNSS europeo
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Decisione
Decisione
Risoluzione
Allegato
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2010 (C7-0292/2011 – 2011/2233(DEC))
P7_TA(2012)0188A7-0127/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (UE) n. 912/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, che istituisce l'Agenzia del GNSS europeo(3), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0127/2012),

1.   concede il discarico al direttore dell'Agenzia del GNSS europeo sull'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore dell'Agenzia del GNSS europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2010 (C7-0292/2011 – 2011/2233(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (UE) n. 912/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, che istituisce l'Agenzia del GNSS europeo(7), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0127/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia del GNSS europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2010 (C7-0292/2011 – 2011/2233(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2010, corredata delle risposte dell'Agenzia(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06083/2012 – C7-0051/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (UE) n. 912/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, che istituisce l'Agenzia del GNSS europeo(11), in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0127/2012),

A.  considerando che l'Agenzia del GNSS europeo («l'Agenzia») ha acquisito l'autonomia finanziaria nel 2006;

B.  considerando che la Corte dei conti ha affermato di non essere in grado di formarsi un giudizio sui conti dell'Agenzia per l'esercizio finanziario 2007 ed osservato che l'intera architettura del progetto Galileo era, nel 2007, in corso di revisione e che i conti dell'Agenzia erano stati preparati in un contesto giuridico caratterizzato da incertezza;

C.  considerando che la Corte dei conti ha attenuato la posizione espressa nella sua dichiarazione relativa all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2008 e alla legittimità e regolarità delle relative operazioni;

D.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2009 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

E.  considerando che, nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio finanziario 2010, la Corte dei conti ha espresso un giudizio con riserva riguardo all'affidabilità dei conti annuali della medesima per l'esercizio finanziario 2010;

F.  considerando che il 10 maggio 2011 il Parlamento ha concesso il discarico al direttore esecutivo dell'l«Agenzia del GNSS europeo per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2009(13) e che, nella sua risoluzione che accompagna la decisione sul discarico, ha tra l'altro:

   esortato l'Agenzia a rimediare alle carenze nel bilancio definitivo da essa pubblicato il 31 marzo 2010 in quanto non rispecchiava il bilancio definitivo per il 2009 approvato dal consiglio di amministrazione e non includeva le entrate,
   esortato l'Agenzia a porre rimedio alle carenze nelle procedure di selezione del personale che violano il principio della parità di trattamento nell'applicazione dei criteri di ammissibilità nelle procedure di assunzione aperte a candidati sia esterni che interni,
   invitato l'Agenzia a rettificare i criteri di esclusione per il Settimo programma quadro (PQ7) di ricerca che non erano stati pubblicati e controllati;
   rilevato che l'autorità di discarico non ha sistematicamente provato di aver verificato che i criteri di ammissibilità relativi alle piccole e medie imprese per i beneficiari potenziali partecipanti ad uno dei temi non erano stati rispettati;

G.  considerando che durante il 2011 l'Agenzia ha preso i provvedimenti richiesti dal Parlamento per garantire la trasparenza, la parità di trattamento e l'efficienza nelle sue procedure di selezione del personale;

H.   considerando che il bilancio dell'Agenzia per l'esercizio finanziario 2010 ammontava a 15 900 000 EUR rispetto agli 44 400 000 EUR del 2009, il che rappresenta un decremento del 64,19%; che l'Agenzia ha indicato un contributo dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2010 di 8 690 000 EUR;

Affidabilità dei conti

1.   rileva che, in linea con la prassi contabile del programma Galileo, l'Agenzia ha registrato come spese di ricerca, nel corso del 2010, componenti per un ammontare di 4 400 000 EUR, segnatamente torsori magnetici per satelliti, propulsori per satelliti, serbatoi di carburante per satelliti (validazione in orbita) e orologi atomici terrestri al rubidio (piena capacità operativa);

2.   constata che tali materiali sono stati registrati come spese per la ricerca, mentre avrebbero dovuto essere classificati come beni detenuti a fini di trasferimento dall'Agenzia alla Commissione; segnala che questa prassi contabile è conforme ai requisiti dell'Unione per quanto concerne il trattamento contabile delle componenti del programma Galileo;

3.   rileva che, nella relazione inviata al Parlamento il 28 febbraio 2012, l'Agenzia ha già motivato il trattamento contabile riservato alle suddette componenti;

4.  prende atto della risposta dell'Agenzia alla Corte dei conti riguardo a tale aspetto e riconosce che, per la mancata registrazione di tale voce come entrata nella sua contabilità, l'Agenzia ha addotto i seguenti motivi:

   l'obiettivo della fase IOV/FOC è di valutare la fattibilità tecnica del sistema che non è stato valutato nel 2010, dato che la Commissione, che gestisce ed è responsabile del programma Galileo, prevede di realizzare tale valutazione solo in una fase successiva;
   conformemente all'accordo Matimop, tale attrezzatura non doveva essere acquistata dall'Agenzia e non è mai stata né mai sarà sotto il controllo della medesima; questa è una delle principali condizioni per l'iscrizione all'attivo, in base alle norme contabili dell'Unione;
   da un punto di vista contabile non è stato ritenuto prudente riconoscere un'entrata senza alcun beneficio/valore economico per l'Agenzia;
   in base a quanto sopra e in linea con una prassi contabile coerente della Commissione in siffatta situazione, i costi delle attrezzature sono stati iscritti come spese di ricerca nel 2010;

5.  prende atto altresì delle osservazioni della Corte dei conti secondo cui, in seguito all'entrata in vigore del regolamento (CE) n. 683/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio  2008, concernente il proseguimento dell'attuazione dei programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e Galileo)(14), la maggior parte delle attività e dei beni relativi ai programmi EGNOS e Galileo è stata trasferita alla Commissione nel dicembre 2009, ma che, al 31 dicembre 2010, lo status dei 2 000 000 EUR detenuti dall'Agenzia relativamente all'assistenza tecnica da parte dell'Agenzia spaziale europea doveva ancora essere determinato; rileva, in base a quanto indicato dall'Agenzia, che lo storno di 2 000 000 EUR è stato ultimato il 3 ottobre 2011;

Gestione finanziaria e di bilancio

6.  apprende dall'Agenzia che il contributo definitivo apportato dall'Unione europea all'Agenzia per il 2010 ammonta a 8 690 000 EUR e che tale importo comprende la dotazione iniziale di 5 135 000 EUR integrata dal recupero delle eccedenze ammontanti a 2 755 000 EUR e da un importo aggiuntivo di 800 000 EUR in stanziamenti di pagamento destinati a rafforzare il titolo III (Spese operative);

7.  prende atto, dalla sua relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio (RBFM), che il bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2010 è stato oggetto di una rettifica da parte del consiglio di amministrazione; osserva che il bilancio rettificativo rispecchiava una decisione della DG ENTR di incrementare di 800 000 EUR gli stanziamenti di pagamento dell'Agenzia alla linea di bilancio 3100 «Spese per studi» al fine di mantenere la capacità di pagamento a fronte degli impegni riportati da esercizi precedenti e di quelli iscritti nel bilancio 2010;

8.  rileva, secondo quanto riportato nella sua RBFM, che il tasso di esecuzione del bilancio aveva raggiunto il 97% per le spese finanziate a titolo della sovvenzione dell'Unione e l'89% per le attività operative finanziate a titolo delle entrate con destinazione specifica; rileva in particolare che il tasso di esecuzione del bilancio dell'Agenzia ha raggiunto:

   il 96% in termini di impegni e l'89% in termini di pagamenti per il titolo I (spese per il personale);
   il 99% in termini di impegni e il 78% in termini di pagamenti per il titolo II (spese amministrative);
   il 99% in termini di impegni e il 60% in termini di pagamenti per il titolo III (Spese operative);
  

è preoccupato del fatto che il tasso di esecuzione dell'Agenzia per il titolo III in termini di pagamenti si sia attestato soltanto al 60% rispetto al 97% del 2009; si rallegra del fatto che l'Agenzia abbia adottato le misure necessarie per porre rimedio alla situazione, misure che, di fatto, si sono tradotte in un elevato tasso di esecuzione dei pagamenti nel 2011 (il 90% per il titolo III e il 94% per il bilancio complessivo);

9.  evince dalla relazione summenzionata (RBFM) che i due storni interni di un importo complessivo di 205 000 EUR erano stati autorizzati dal direttore esecutivo nel 2010;

10.  prende atto, dalla sua relazione annuale d'attività (RAA), che l'Agenzia ha ricevuto dalla Commissione prefinanziamenti per 2 606 675 EUR e 4 556 158 EUR in virtù dell'accordo di delega del PQ7;

Procedure di concessione delle sovvenzioni

11.  invita l'Agenzia a rettificare le carenze individuate dalla Corte dei conti nel processo di valutazione per quanto riguarda il PQ 7/ Galileo/le procedure di sovvenzione del secondo bando che dispongono di una dotazione di 26 000 000 EUR; prende atto in particolare delle osservazioni della Corte dei conti secondo cui i criteri di valutazione della capacità finanziaria del richiedente non erano definiti e, sebbene lo status di chi presentava domanda determinasse il massimo tasso di rimborso, detto status non veniva verificato dall'Agenzia;

12.  esorta inoltre l'Agenzia a porre rimedio alle carenze riscontrate dalla Corte dei conti in due convenzioni di sovvenzione nell'ambito del Sesto programma quadro di ricerca (PQ6)/terzo bando; rileva in particolare che le dichiarazioni di spesa presentate dai beneficiari erano basate sui costi standard anziché sui costi effettivi; rammenta all'Agenzia che ciò va contro il principio dell'esclusione del profitto per i contributi finanziari dell'UE e che l'Agenzia deve porre tempestivamente rimedio a questa situazione;

13.   prende altresì atto delle osservazioni della Corte dei conti secondo cui, nell'attuazione di cinque sovvenzioni controllate, relative principalmente al PQ6, si sono verificati ritardi compresi fra uno e tre anni e sono stati osservati successivi incrementi del valore iniziale dei contratti; rileva che, in relazione a tali ritardi, l'Agenzia ha dichiarato che la natura altamente tecnologica delle attività è soggetta a un costante cambiamento e che pertanto l'Agenzia ha reputato tali modifiche ed estensioni necessarie e utili per l'intero programma Galileo; prende atto che, in ogni caso, l'Agenzia dichiara di non avere mai superato il limite di bilancio previsto per la totalità dei contratti;

Attività di appalto

14.  evince dalla RAA dell'Agenzia che le attività di appalto della medesima nel 2010 sono state le seguenti:

   65 ordini d'acquisto per un ammontare complessivo di circa 900 000 EUR;
   6 procedure negoziate per un ammontare complessivo di 470 000 EUR;
   3 bandi di gara aperti per un ammontare complessivo di 9 400 000 EUR;

Coerenza tra il programma di lavoro annuale e la relazione annuale di attività (RAA)

15.   rileva che la RAA dell'Agenzia non rispecchia necessariamente il programma di lavoro annuale della medesima; osserva, inoltre, che gli obiettivi del suo programma di lavoro annuale sono alquanto vaghi ed è quindi piuttosto difficile valutare e verificare se siano stati realizzati; esorta pertanto l'Agenzia a rendere più preciso il proprio programma di lavoro annuale al fine di consentire all'autorità di discarico di valutare meglio l'efficienza dell'Agenzia; segnala che l'Agenzia ha preso atto delle raccomandazioni della Corte dei conti e si compiace del fatto che, in virtù di ciò, il formato dei programmi di lavoro annuali successivi sarà conforme ai requisiti;

Risorse umane

16.  esorta l'Agenzia a migliorare le procedure di selezione al fine di non compromettere la trasparenza delle assunzioni; prende atto delle osservazioni della Corte dei conti secondo cui, nelle procedure di selezione del personale sottoposte a controllo, non erano state determinate le soglie di punteggio per l'ammissione ai test scritti e ai colloqui o per l'inserimento nell'elenco dei candidati idonei;

17.  rileva dalla relazione annuale di attività che l'Agenzia ha avviato 16 procedure di assunzione e che, a fine esercizio, aveva raggiunto un effettivo di 40 persone;

18.  osserva altresì che, nel suo programma di lavoro annuale, l'Agenzia aveva previsto un organigramma complessivo di 42 persone, mentre al 31 dicembre 2010, ve ne erano 40 (5 in più rispetto all'esercizio 2009), di cui 18 operativi, 14 amministratori e 8 con funzioni miste;

Audit interno

19.  evince, dalla sua RAA, che l'Agenzia ha messo a punto la sua politica di gestione dei rischi e ha istituito un registro dei rischi;

20.  prende altresì atto che, secondo la RAA dell'Agenzia, al termine del 2010 non vi era alcuna raccomandazione «critica» considerata aperta dal Servizio di audit interno, bensì 5 raccomandazioni in sospeso riguardanti:

   la comunicazione degli obiettivi e degli indicatori di performance nel programma di lavoro annuale;
   la necessità che il consiglio di amministrazione ufficializzi la nomina del contabile;
   l'assunzione di decisioni di finanziamento appropriate;
   il rafforzamento dei controlli cruciali nella gestione delle sovvenzioni;
   l'aggiornamento delle delegazioni finanziarie e la valutazione periodica dei diritti degli utenti dell'ABAC;

21.   si compiace del fatto che, secondo la relazione annuale dell'Agenzia riguardo all'attuazione delle raccomandazioni, presentata nel dicembre 2011, le cinque raccomandazioni pendenti di cui sopra siano state attuate;

o
o   o

22.  richiama l'attenzione sulle sue raccomandazioni formulate nelle precedenti risoluzioni sul discarico, quali figuranti nell'allegato della presente risoluzione;

23.  rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 10 maggio 2012 sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie dell'UE(15).

ALLEGATO

Raccomandazioni formulate dal Parlamento europeo negli ultimi anni

Agenzia del GNSS europeo

2006

2007

2008

2009

Gestione finanziaria e di bilancio

-Carenze nel funzionamento dei sistemi di gestione e di controllo: in 12 casi, il responsabile dell'avvio della transazione non aveva l'autorità delegata e non è stato seguito l'iter finanziario appropriato

-Incertezze in merito agli attivi dei progetti Galileo e EGNOS

-Carenze nella gestione del bilancio: assenza di chiari legami fra il programma di lavoro dell'Agenzia e il bilancio, mancanza di un'adeguata motivazione o documentazione degli storni, registrazione sistematicamente tardiva degli ordini di recupero nella contabilità di bilancio e presentazione incoerente dell'esecuzione di bilancio

-Nonostante il dimezzamento di fatto del bilancio, basso livello di utilizzo degli stanziamenti di impegno e di pagamento per le attività operative: 63% per gli impegni e 51% per i pagamenti;

-Deplora che la Corte dei conti abbia attenuato la posizione espressa nella sua dichiarazione relativa all'affidabilità dei conti annuali per l'esercizio 2007 e alla legittimità e regolarità delle relative operazioni

-Incertezze in merito agli attivi dei progetti Galileo e EGNOS

-Carenze nella gestione del bilancio: non è stato stabilito un bilancio rettificativo appropriato

-Deplora che la Corte dei conti abbia attenuato la posizione espressa nella sua dichiarazione relativa all'affidabilità dei conti annuali per l'esercizio 2008 e alla legittimità e regolarità delle relative operazioni

-Incertezze in merito agli attivi dei progetti Galileo e EGNOS

-I criteri di esclusione per il Settimo programma quadro di ricerca non sono stati pubblicati e controllati; l'Agenzia non ha sistematicamente provato di aver verificato che i criteri di ammissibilità relativi alle piccole e medie imprese per i potenziali beneficiari partecipanti a uno dei temi non erano stati rispettati.

-Il bilancio definitivo pubblicato dall'Agenzia il 31 marzo 2010 non rifletteva il bilancio definitivo per il 2009 approvato dal consiglio di amministrazione e non ne includeva le entrate; sollecita pertanto l'Agenzia a rettificare la situazione e a informare l'autorità di discarico delle modifiche apportate

Risorse umane

n.a.

n.a.

n.a.

-Carenze nelle procedure di selezione del personale

-La necessità di porre rimedio alle carenze che violano il principio della parità di trattamento nell'applicazione dei criteri di ammissibilità nelle procedure di assunzione aperte a candidati sia esterni che interni

Audit interno

n.a.

n.a.

-Invita l'Agenzia a mettere in atto le ultime due raccomandazioni formulate dal Servizio di audit interno nel 2007, vale a dire: posti sensibili e descrizione delle mansioni

- Rileva 2 raccomandazioni importanti formulate dal SAI ancora da implementare riguardanti i posti sensibili e la descrizione delle mansioni

(1) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 112.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 276 del 20.10.2010, pag. 11.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 112.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 276 del 20.10.2010, pag. 11.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 366 del 15.12.2011, pag. 112.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 276 del 20.10.2010, pag. 11.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(13) GU L 250 del 27.9.2011, pag. 232.
(14) GU L 196 del 24.7.2008, pag. 1.
(15) Testi approvati, P7_TA(2012)0164.


Discarico 2010: ARTEMIS (sistemi informatici integrati)
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Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ARTEMIS per l'esercizio 2010 (C7-0299/2011 – 2011/2240(DEC))
P7_TA(2012)0189A7-0109/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune ARTEMIS relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune ARTEMIS per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'impresa comune(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 74/2008 del Consiglio, del 20 dicembre 2007, relativo alla costituzione dell'«Impresa comune ARTEMIS» per l'attuazione di una iniziativa tecnologica congiunta in materia di sistemi informatici incorporati(3), in particolare l'articolo 11, paragrafo 4,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0109/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune ARTEMIS per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'impresa comune ARTEMIS, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'impresa comune ARTEMIS per l'esercizio 2010 (C7-0299/2011 – 2011/2240(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune ARTEMIS relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune ARTEMIS per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'impresa(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 74/2008 del Consiglio, del 20 dicembre 2007, relativo alla costituzione dell'«Impresa comune ARTEMIS» per l'attuazione di una iniziativa tecnologica congiunta in materia di sistemi informatici incorporati(7), in particolare l'articolo 11, paragrafo 4,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0109/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'impresa comune ARTEMIS per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune ARTEMIS, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ARTEMIS per l'esercizio 2010 (C7-0299/2011 – 2011/2240(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune ARTEMIS relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune ARTEMIS per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'impresa(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 74/2008 del Consiglio, del 20 dicembre 2007, relativo alla costituzione dell'«Impresa comune ARTEMIS» per l'attuazione di una iniziativa tecnologica congiunta in materia di sistemi informatici incorporati(11), in particolare l'articolo 11, paragrafo 4,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0109/2012),

A.  considerando che l'impresa comune ARTEMIS è stata istituita nel dicembre 2007 per un periodo di dieci anni con il compito di definire e attuare una «agenda di ricerca» per lo sviluppo di tecnologie essenziali per i sistemi informatici incorporati in vari settori di applicazione, al fine di rafforzare la competitività europea e la sostenibilità e permettere l'emergere di nuovi mercati e di nuove applicazioni sociali;

B.  considerando che l'impresa comune ha iniziato ad operare in maniera autonoma nell'ottobre 2009;

C.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

D.  considerando che il contributo massimo dell'Unione all'impresa comune per il periodo di dieci anni è pari a 420 000 000 EUR provenienti dal bilancio del settimo programma quadro di ricerca;

E.  considerando che il bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010 è stato pari a 38 500 000 EUR;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  rileva con preoccupazione che il bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010 non era stato adottato entro la fine dell'esercizio precedente; prende atto della risposta dell'impresa comune secondo cui il bilancio 2010 è stato adottato nel gennaio 2011 perché la parte operativa del bilancio dipende dall'impegno degli Stati membri e per la maggior parte di questi l'importo dell'impegno può essere noto solo dopo l'adozione del rispettivo bilancio nazionale; invita l'impresa comune e gli Stati membri contribuenti a pervenire a un accordo sul calendario e sulle intese pratiche per la comunicazione dei rispettivi impegni, onde consentire l'adozione del bilancio dell'impresa comune a tempo debito, e a tenere l'autorità di discarico informata al riguardo;

2.  esprime preoccupazione perché la struttura e la presentazione del bilancio 2010 dell'impresa comune non erano conformi a quanto stabilito dalle norme finanziarie delle imprese comuni; prende atto dall'impresa comune che nel bilancio 2011 si è provveduto ad adeguare tale struttura e presentazione; invita la Corte dei conti a garantire all'autorità di discarico che la struttura e la presentazione del bilancio dell'impresa comune siano ora pienamente conformi alle norme finanziarie;

3.  desume dalla relazione annuale di attività 2010 dell'impresa comune che gli stanziamenti d'impegno eseguiti dall'impresa comune a titolo di spese operative sono stati pari a 36 000 000 EUR; prende atto che per quanto riguarda le spese amministrative l'impresa comune e la Commissione hanno convenuto la ripartizione seguente:

   impresa comune e ARTEMISIA: 1 000 000 EUR;
   - Commissione 1 500 000 EUR;
  

rileva tuttavia che il fabbisogno dell'impresa comune per spese amministrative ha raggiunto l'importo di 1 900 000 EUR e che di conseguenza il contributo della Commissione si è limitato a 935 315,91 EUR;

4.  prende atto che il bilancio finale dell'impresa comune comprende stanziamenti di pagamento pari a 27 000 000 EUR; desume dai conti annuali definitivi che gli stanziamenti sono stati impegnati nella percentuale del 99,9%, ma si rammarica che il tasso di utilizzazione abbia raggiunto soltanto il livello del 37,78%;

5.  esprime preoccupazione per il basso tasso di esecuzione del bilancio e, inoltre, per le attività sottostanti dell'impresa comune; sottolinea che alla fine del 2010 nei conti bancari erano depositati in totale 16 600 000 EUR, pari al 60% degli stanziamenti di pagamento disponibili;

Sistemi di controllo interno

6.  invita l'impresa comune ad attuare pienamente i propri sistemi di controllo interno e d'informazione finanziaria, in particolare per quanto riguarda la verifica operativa delle dichiarazioni di spesa, la garanzia fornita dai certificati delle autorità nazionali e la strategia di audit ex-post;

7.  esprime preoccupazione per il fatto che nel settore della verifica ex ante viene fatto completo affidamento sui certificati forniti dalle autorità nazionali e l'impresa comune non esegue nessun altro controllo per accertare la legittimità e la regolarità delle spese dichiarate dai beneficiari; sollecita l'impresa comune a istituire un meccanismo di verifica ex-ante al fine di evitare errori e/o frodi nelle spese dichiarate;

8.  osserva che l'audit ex-post delle dichiarazioni di spesa connesse ai progetti è stato interamente delegato agli Stati membri; ritiene perciò che l'impresa comune incontrerà difficoltà ad assicurare che gli interessi finanziari dei suoi membri siano adeguatamente tutelati e che le operazioni sottostanti siano legittime e regolari; invita l'impresa comune a riesaminare la propria strategia in materia di audit ex-post delle dichiarazioni di spesa e a informare l'autorità di discarico sul meccanismo introdotto per assicurare l'osservanza dell'articolo 12 del suo regolamento istitutivo (CE) n. 74/2008;

9.  prende atto della constatazione della Corte dei conti che l'impresa comune dispone di un livello di governance e pratiche informatiche adeguato alle sue dimensioni e alla sua missione; rileva tuttavia che continuano ad accusare ritardi la pianificazione informatica strategica e il ciclo di monitoraggio, le politiche e le norme di sicurezza, la gestione dei rischi informatici, il piano di continuità operativa e il piano di ripristino in caso di sinistro; invita l'impresa comune a porre rimedio alla situazione e a trasmettere all'autorità di discarico una relazione aggiornata in materia;

10.  prende atto del fatto che il contabile dell'impresa comune ha convalidato i sistemi finanziari e contabili (ABAC e SAP); osserva tuttavia che non sono stati convalidati i relativi processi operativi, in particolare quello che fornisce le informazioni finanziarie circa la convalida e il pagamento delle dichiarazioni di spesa trasmesse dalle autorità nazionali; chiede all'impresa comune di informare l'autorità di discarico sullo stato di convalida dei processi operativi sottostanti;

Audit interno

11.  osserva che le norme finanziarie dell'impresa comune non sono state ancora modificate nel senso si inserirvi la disposizione relativa ai poteri del revisore interno della Commissione per quanto riguarda il bilancio generale nel suo insieme;

12.  osserva tuttavia che la Commissione e l'impresa comune si sono attivate per garantire che i rispettivi ruoli operativi del servizio di audit interno della Commissione e della funzione di audit interno dell'impresa comune siano definiti con chiarezza;

Invito a presentare proposte e trattative sui progetti

13.  prende atto dalla relazione annuale di attività del fatto che il bando 2010 dell'impresa comune è stato pubblicato il 26 febbraio 2010 e che in risposta alla fase progetto orientativo (PO, Project Outline) del bando sono state presentate 73 proposte di progetti di ricerca, di cui 72 conformi ai criteri di ammissibilità; osserva che le 11 proposte selezionate implicano importi compresi tra 45 000 000 EUR e 3 400 000 EUR, con 4 progetti da 15 000 000 EUR o più, corrispondenti al 66% degli investimenti totali; osserva tuttavia che, degli 11 progetti originari per i quali il direttore esecutivo aveva ricevuto mandato negoziale, uno è stato ritenuto irrimediabilmente irrealizzabile, con un totale quindi di 10 progetti proficuamente negoziati;

14.  prende atto dell'introduzione del criterio «indice di maturità» nel bando 2010; osserva che lo strumento, destinato a favorire ulteriori analisi, è stato utilizzato nella fase PO per valutare la qualità soggettiva dei progetti orientativi e per accertare il livello di maturità della risposta della comunità ARTEMIS al programma di lavoro;

15.  desume dalla relazione annuale di attività che in merito alla negoziazione e all'avvio dei progetti di ricerca e sviluppo sono stati registrati taluni ritardi nella messa a punto del «production environment» (l'«ambiente produttivo») per le trattative sui contratti dell'impresa comune, ritardi dovuti ad alcuni cambiamenti delle priorità in seno ai servizi della Commissione responsabili della gestione degli strumenti IT del settimo programma quadro; prende atto del fatto che secondo l'impresa comune il ritardo tecnico è sotto controllo e si prevedeva che un «production environment» pienamente operativo fosse disponibile verso metà gennaio 2011; rileva tuttavia che, come misura cautelativa per prevenire ulteriori ritardi nelle trattative sui contratti dell'impresa comune, è stata prevista una soluzione di ripiego basata sul trattamento manuale, onde consentire di concludere tutti i negoziati nel primo trimestre 2011 (presumendo che siano firmati i contratti nazionali) ove non fossero ancora pronti gli strumenti IT;

16.  prende atto dalla relazione annuale di attività che alla fine del 2010 le convenzioni di sovvenzione dell'impresa comune erano firmate per 13 progetti del bando 2009 e che tutti i progetti erano iniziati;

17.  ritiene un elemento positivo il fatto che l'impresa comune abbia monitorato e riesaminato i progetti del bando 2008; osserva tuttavia che la valutazione dell'esito dei progetti spesso manca di dettagli atti a verificarne i risultati; rileva in particolare che i risultati dei progetti CHARTER, eDIANA, SYSMODEL, iLAND, INDEXYS, CHESS e CESAR sono classificati soltanto come «positivi»; invita l'impresa comune a sviluppare e applicare più precisi indicatori di performance ai fini del futuro monitoraggio e riesame dei suoi progetti;

Risultati

18.  prende atto dalla relazione annuale di attività che il 16 dicembre 2010 è stata approvata la relazione della Commissione sulla prima valutazione intermedia delle iniziative tecnologiche congiunte ARTEMIS e ENIAC;

19.  sottolinea che la valutazione intermedia ha formulato tre raccomandazioni all'impresa comune:

   per ovviare al problema del parassitismo (free riding) l'impresa comune dovrebbe istituire un sistema in cui ogni beneficiario non membro versa una percentuale del suo contributo unionale come sua quota per i costi dell'impresa comune;
   le procedure di valutazione e selezione andrebbero modificate onde migliorare la corrispondenza tra la gamma di progetti sostenuti e le finalità strategiche europee del programma;
   gli Stati membri e le associazioni industriali dovrebbero operare assieme per istituire processi in cui sia possibile dare ai potenziali proponenti una risposta rapida e costruttiva sulle loro prospettive di sostegno;
  

chiede all'impresa comune di informare l'autorità di discarico sulle misure introdotte alla luce dei risultati della prima valutazione intermedia;

20.  prende atto della proposta della Commissione relativa all'istituzione del programma specifico recante attuazione del programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) – Orizzonte 2020, in cui la Commissione prospetta la possibilità di combinare le imprese comuni ARTEMIS e ENIAC in un'unica iniziativa e la possibilità di istituire nuove imprese comuni nel contesto dell'attuazione della parte di Orizzonte 2020 intitolata «Sfide per la società»; invita la Commissione a tenere informata in materia l'autorità di discarico;

Mancanza di un accordo di sede con lo Stato ospitante

21.  ribadisce che l'impresa comune dovrebbe concludere rapidamente un accordo di sede con il Belgio per quanto riguarda gli uffici, i privilegi e le immunità e gli altri elementi che il Belgio deve fornirle come previsto dal regolamento istitutivo (CE) n. 74/2008;

Osservazioni orizzontali sulle imprese comuni

22.  sottolinea che finora la Commissione ha istituito sette imprese comuni sulla base dell'articolo 187 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; prende atto che sei di esse (IMI, ARTEMIS, ENIAC, CLEAN SKY, FCH e ITER-F4E) operano nel settore della ricerca sotto la supervisione della DG RTD e della DG INFSO della Commissione, mentre una ha il compito di sviluppare il nuovo sistema di gestione del traffico aereo (SESAR) nel settore dei trasporti, alle cui attività soprintende la DG MOVE;

23.  prende atto che le risorse totali indicative ritenute necessarie per le imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 21 793 000 000 EUR;

24.  prende atto che il contributo complessivo dell'Unione ritenuto necessario alle imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 11 489 000 000 EUR;

25.  prende atto che per l'esercizio 2010 il contributo complessivo dell'Unione al bilancio delle imprese comuni è stato pari a 505 000 000 EUR;

26.  invita la Commissione a trasmettere ogni anno all'autorità di discarico i dati consolidati sul finanziamento annuo complessivo per impresa comune proveniente dal bilancio generale dell'Unione, al fine di assicurare trasparenza e chiarezza sull'impiego dei fondi dell'Unione e ripristinare la fiducia tra i contribuenti europei;

27.  accoglie con favore l'iniziativa dell'impresa comune ARTEMIS di inserire nella propria relazione annuale di attività informazioni sul monitoraggio e il riesame dei suoi progetti in via di realizzazione; ritiene che tale prassi dovrebbe essere seguita anche dalle altre imprese comuni;

28.  rammenta che le imprese comuni sono partenariati pubblico-privato e che ciò ha come conseguenza la commistione tra interessi pubblici e interessi privati; ritiene che in dette circostanze l'eventualità di conflitti d'interesse non vada esclusa, ma vada affrontata correttamente; chiede pertanto alle imprese comuni di informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica esistenti nelle loro rispettive strutture per assicurare la corretta gestione e la prevenzione dei conflitti d'interesse;

29.  osserva che, con l'eccezione significativa dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, le imprese comuni sono strutture relativamente piccole e concentrate dal punto di vista geografico; ritiene pertanto che, ove possibile, esse dovrebbero mettere in comune le proprie risorse;

30.  invita la Corte dei conti a informare l'autorità di discarico, nelle relazioni sui conti annuali per l'esercizio 2011 riguardanti ciascuna impresa comune, sul seguito che è stato dato ai commenti formulati dalla Corte stessa nei confronti delle singole imprese comuni;

31.  invita la Corte dei conti a trasmettere al Parlamento, entro un termine ragionevole, una relazione speciale sul valore aggiunto della creazione delle imprese comuni ai fini dell'efficienza dell'esecuzione dei programmi di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione dell'Unione; osserva altresì che la stessa relazione dovrebbe comprendere una valutazione dell'efficacia dell'istituzione delle imprese comuni.

(1) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 1.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 52.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 1.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 52.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 1.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 52.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.


Discarico 2010: CLEAN SKY - Aeronautica e ambiente
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Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Clean Sky per l'esercizio 2010 (C7-0298/2011 – 2011/2239(DEC))
P7_TA(2012)0190A7-0115/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune Clean Sky relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune Clean Sky per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 71/2008 del Consiglio del 20 dicembre 2007 che istituisce l'impresa comune Clean Sky(3), in particolare l'articolo 11, paragrafo 4,

–  viste le norme finanziarie dell'impresa comune Clean Sky adottate con decisione del consiglio di direzione del 7 novembre 2008

–  visto il parere n. 2/2011 sulle norme finanziarie dell'impresa comune Clean Sky espresso dalla Corte di conti l'8 febbraio 2011,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0115/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune Clean Sky per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore esecutivo dell'impresa comune Clean Sky, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'impresa comune Clean Sky per l'esercizio 2010 (C7-0298/2011 – 2011/2239(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune Clean Sky relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune Clean Sky per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa comune(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 71/2008 del Consiglio del 20 dicembre 2007 che istituisce l'impresa comune Clean Sky(7), in particolare l'articolo 11, paragrafo 4,

–  viste le norme finanziarie dell'impresa comune Clean Sky adottate con decisione del consiglio di direzione del 7 novembre 2008

–  visto il parere n. 2/2011 sulle norme finanziarie dell'impresa comune Clean Sky espresso dalla Corte di conti l'8 febbraio 2011,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0115/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'impresa comune Clean Sky per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune Clean Sky, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Clean Sky per l'esercizio 2010 (C7-0298/2011 – 2011/2239(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune Clean Sky relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune Clean Sky per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 71/2008 del Consiglio del 20 dicembre 2007 che istituisce l'impresa comune Clean Sky(11), in particolare l'articolo 11, paragrafo 4,

–  viste le norme finanziarie dell'impresa comune Clean Sky adottate con decisione del consiglio di direzione del 7 novembre 2008

–  visto il parere n. 2/2011 sulle norme finanziarie dell'impresa comune Clean Sky espresso dalla Corte di conti l'8 febbraio 2011,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0115/2012),

A.  considerando che l'impresa comune Clean Sky («impresa comune») è stata istituita nel dicembre 2007 per un periodo di dieci anni con la finalità di accelerare lo sviluppo, la convalida e la dimostrazione di tecnologie ecologiche per il trasporto aereo nell'UE da diffondere il più rapidamente possibile;

B.  considerando che l'impresa comune ha iniziato ad operare in maniera autonoma nel novembre 2009;

C.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali dell'impresa comune relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

D.  considerando che il contributo massimo dall'Unione all'impresa comune per il periodo di dieci anni è pari a 800 000 000 EUR da erogare a partire dal bilancio del settimo programma quadro di ricerca;

E.  considerando che il bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010 è stato pari a 168 553 053 EUR;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  osserva che la struttura e la presentazione del bilancio 2010 dell'impresa comune non erano conformi alle disposizioni del regolamento istitutivo (CE) n. 71/2008 né alle norme finanziarie di quest'ultima; prende atto dall'impresa comune che la struttura e la presentazione del bilancio sono state adattate nel bilancio 2011; invita la Corte dei conti a garantire all'autorità di discarico che la struttura e la presentazione del bilancio dell'impresa comune siano ora pienamente conformi al regolamento (CE) n. 71/2008 e alle sue norme finanziarie;

2.  osserva che il bilancio finale 2010 dell'impresa comune comprende stanziamenti di impegno per 168 000 000 EUR e stanziamenti di pagamento per 129 000 000 EUR;

3.  evidenzia che nei conti annuali definitivi dell'impresa comune il tasso di utilizzo degli stanziamenti di impegno è risultato pari al 96%, mentre quello degli stanziamenti di pagamento è stato solo del 58%; rileva con preoccupazione che ciò riflette i considerevoli ritardi verificatisi nell'attuazione delle attività rispetto al piano iniziale;

4.  esprime preoccupazione per il basso livello di esecuzione del bilancio dell'impresa comune nell'esercizio 2010 e deplora che il saldo di cassa di 53 000 000 EUR alla fine dell'anno rappresenta il 41% degli stanziamenti di pagamento disponibili;

Sistemi di controllo interno

5.  osserva che secondo la Corte dei conti l'impresa comune non ha pienamente predisposto i propri sistemi di controllo interno e di informativa finanziaria nel corso del 2010 e che sono necessari ulteriori sforzi per quanto concerne le procedure di verifica ex ante applicate per convalidare le dichiarazioni di spesa; sollecita l'impresa comune a completare i suoi controlli interni e i sistemi di informazione finanziaria;

6.  desume dalla relazione annuale di attività 2010 che l'impresa comune ha definito una lista di controllo per i dimostratori tecnologici integrati al fine di migliorare la qualità delle dichiarazioni di spesa presentate e chiarire le esigenze di resoconto per taluni aspetti delle dichiarazioni;

7.  riconosce che l'impresa comune ha respinto dichiarazioni di spesa nei casi in cui un membro o un associato non aveva presentato il certificato di audit in conformità dei termini di riferimento delle convenzioni di sovvenzione; osserva in particolare che secondo i conti definitivi nel 2010 l'impresa comune ha convalidato dichiarazioni di spesa di membri per l'esecuzione di progetti nel 2008 e 2009 e che la valutazione dell'ammissibilità di talune spese ha avuto come esito che le spese sono state respinte in misura pari all'11% circa; rileva con compiacimento che l'impresa comune ha recuperato finanziamenti anticipati in eccesso;

8.  osserva tuttavia che in quattro casi l'impresa comune, al momento della convalida delle dichiarazioni di spesa, non ha tenuto conto delle eccezioni riportate nei certificati di audit; invita pertanto l'impresa comune a tenere in debita considerazione le eccezioni inserite nei certificati di audit al momento della convalida delle dichiarazioni di spesa;

9.  desume dalla relazione annuale di attività che l'impresa comune ha sviluppato una strategia di audit ex-post adottata nel dicembre 2010; invita l'impresa comune a informare l'autorità di discarico sul livello di applicazione di detta strategia e sui risultati conseguiti; chiede inoltre alla Corte dei conti di valutare la strategia e informare l'autorità di discarico in merito alle relative conclusioni;

10.  desume dalla relazione annuale di attività che l'impresa comune, assieme l'impresa comune per l'iniziativa sui medicinali innovativi e l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno», ha bandito una procedura d'appalto per servizi di audit ex-post da affidare a imprese esterne; rileva che i primi audit ex-post sono previsti nel secondo trimestre 2011 dopo la firma dei contratti con gli aggiudicatari;

11.  prende atto dell'osservazione della Corte dei conti che l'impresa comune ha un livello di gestione e pratica delle tecnologie informatiche adeguato alle sue dimensioni e compiti; sottolinea tuttavia che continuano ad accusare ritardi la formalizzazione delle politiche e delle procedure nel ciclo di programmazione informatica e monitoraggio strategici, le politiche e le norme di sicurezza, la gestione del rischio informatico, il piano di continuità operativa e il piano di ripristino in caso di sinistro; invita l'impresa comune a porre rimedio alla situazione e a trasmettere all'autorità di discarico una relazione aggiornata in materia;

12.  prende atto del fatto che il contabile dell'impresa comune ha convalidato i sistemi finanziario e contabile (ABAC e SAP); osserva tuttavia, che i sottostanti processi operativi non sono stati convalidati, in particolare il sistema che fornisce informazioni finanziarie sulla convalida delle dichiarazioni di spesa; invita l'impresa comune a porre rimedio alla situazione e a trasmettere all'autorità di discarico una relazione aggiornata in materia;

13.  si compiace del fatto che l'impresa comune ha adottato un dettagliato programma strategico di audit interno per il periodo 2010-2012; deplora tuttavia che è programmato l'avvio talune delle procedure centrali, come la convalida ex-ante delle dichiarazioni di spesa e gli audit ex-post, ma non prima del 2011;

Inviti a presentare proposte e trattative sui progetti

14.  rileva che l'impresa comune dichiara di aver bandito cinque bandi con inviti a presentare proposte nel 2010; osserva che le statistiche collegate a detti bandi, che avrebbero dovuto figurare nell'allegato 6, non sono riprese nella relazione annuale di attività; sollecita l'impresa comune a provvedere alla loro pubblicazione;

15.  desume dalla relazione annuale di attività che l'impresa comune nel 2010 ha invitato tre diversi osservatori al fine di assicurare la trasparenza nel processo di valutazione; osserva che secondo l'impresa comune ciascun osservatore ha avuto accesso a tutte le fasi della valutazione e alle riunioni di deliberazione consensuale;

16.  invita l'impresa comune a informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica utilizzati per assicurare la piena indipendenza degli esperti e degli osservatori e quindi a contenere i rischi di conflitto d'interessi nell'ambito della valutazione delle offerte;

17.  sottolinea che l'impresa comune nella sua relazione annuale di attività informa che i rapporti di valutazione degli osservatori erano disponibili nel suo sito web; deplora tuttavia che non sia così e chiede pertanto che l'impresa comune pubblichi immediatamente tali rapporti;

Tutela dei diritti di proprietà intellettuale

18.  segnala che alla fine del 2010 l'impresa comune non aveva ancora completato le procedure interne di supervisione dell'applicazione delle disposizioni riguardanti la protezione, l'utilizzo e la diffusione dei risultati della ricerca incluse negli accordi di consorzio e nelle convenzioni di sovvenzione;

Risultati

19.  osserva che la prima valutazione intermedia dell'impresa comune a cura della Commissione ha avuto luogo alla fine del 2010; prende atto che la valutazione intermedia ha individuato le carenze seguenti;

   il cumulo di ritardi notevoli rispetto ai piani iniziali a causa di difficoltà riscontrate nella definizione delle procedure e norme interne dell'impresa comune nonché per la costituzione del personale;
   ritardi di tipo tecnico individuati dal piano di lavoro «dal basso» nel giugno 2010;
   scarsa preparazione, a livello amministrativo e tecnico, all'avvio dell'impresa comune;

20.  osserva che nella prima valutazione figurano un elenco di 34 raccomandazioni all'impresa comune e un elenco di otto raccomandazioni al consiglio di direzione; chiede all'impresa comune di informare l'autorità di discarico sulle misure introdotte alla luce dei risultati della prima valutazione intermedia;

Audit interno

21.  osserva che le norme finanziarie dell'impresa comune non sono state ancora modificate nel senso si inserirvi la disposizione relativa ai poteri del revisore interno della Commissione per quanto riguarda il bilancio generale nel suo insieme;

22.  osserva tuttavia che la Commissione e l'impresa comune hanno adottato misure volte a garantire che i rispettivi ruoli operativi del servizio di audit interno della Commissione e della funzione di audit interno dell'impresa comune siano definiti con chiarezza;

Mancanza di un accordo con lo Stato ospitante sulla sede

23.  ribadisce che l'impresa comune dovrebbe concludere rapidamente un accordo di accoglienza con il Belgio in merito alla sede dell'ufficio, ai privilegi e alle immunità, nonché al supporto di altro tipo fornito dal Belgio come previsto nel pertinente regolamento di finanziamento (CE) n. 71/2008; osserva che secondo la risposta dell'impresa comune è stato presentato per approvazione al governo belga un progetto di accordo con lo Stato ospitante sulla sede;

Osservazioni orizzontali sulle imprese comuni

24.  sottolinea che finora la Commissione ha istituito sette imprese comuni a norma dell'articolo 187 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; prende atto che sei imprese comuni (IMI, ARTEMIS, ENIAC, CLEAN SKY, FCH e ITER-F4E) operano nel settore della ricerca con la supervisione della DG RTD e della DG INFSO della Commissione e che una ha il compito di elaborare un nuovo sistema di gestione del traffico aereo (SESAR) nel settore dei trasporti con la supervisione della DG MOVE;

25.  prende atto che le risorse totali indicative ritenute necessarie alle imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 21 793 000 000 EUR;

26.  prende atto che il contributo complessivo dell'Unione ritenuto necessario per le imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 11 489 000 000 EUR;

27.  prende atto che il contributo complessivo dell'Unione al bilancio delle imprese comuni è stato pari a 505 000 000 EUR per l'esercizio finanziario 2010;

28.  invita la Commissione a trasmettere ogni anno all'autorità di discarico dati consolidati sul finanziamento complessivo annuo per impresa comune a partire dal bilancio generale dell'Unione al fine di assicurare trasparenza e chiarezza sull'impiego dei fondi dell'Unione e ripristinare la fiducia tra i contribuenti europei;

29.  accoglie con favore l'iniziativa di ARTEMIS di inserire nella propria relazione annuale di attività informazioni sul monitoraggio e il riesame dei suoi progetti in via di realizzazione; ritiene opportuno che tale prassi sia seguita anche dalle altre imprese comuni;

30.  rammenta che le imprese comuni sono cooperazioni tra il settore pubblico e quello privato e ciò ha come conseguenza la commistione tra interessi pubblici e interessi privati; ritiene che in dette circostanze l'eventualità di conflitti di interesse non vada esclusa, ma vada affrontata correttamente; chiede pertanto alle imprese comuni di informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica previsti nelle rispettive strutture per assicurare una gestione corretta e la prevenzione dei conflitti di interesse;

31.  osserva che, con l'eccezione significativa dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, le imprese comuni sono strutture relativamente piccole e localizzate da un punto di vista geografico; ritiene pertanto che esse, ove possibile, dovrebbero condividere le proprie risorse;

32.  invita la Corte dei conti a trasmettere all'autorità di discarico il seguito dato ai commenti da essa formulati a ognuna delle imprese comuni nella relazione corrispondente sui conti annuali per l'esercizio finanziario 2011;

33.  invita la Corte dei conti a trasmettere al Parlamento, entro un termine ragionevole, una relazione speciale sul valore aggiunto dell'istituzione delle imprese comuni ai fini dell'esecuzione efficiente di programmi dell'Unione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione; rileva altresì che la stessa relazione dovrebbe comprendere una valutazione dell'efficacia dell'istituzione di imprese comuni.

(1) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 8.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 1.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 8.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, p. 1
(7) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 1.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 8.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, p. 1
(11) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 1.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.


Discarico 2010: Impresa comune ENIAC
PDF 243kWORD 70k
Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ENIAC per l'esercizio 2010 (C7-0352/2011 – 2011/2265(DEC))
P7_TA(2012)0191A7-0112/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune ENIAC relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune ENIAC per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 72/2008 del Consiglio del 20 dicembre 2007 che istituisce l'impresa comune ENIAC(3),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0112/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune ENIAC per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore esecutivo dell'impresa comune ENIAC, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'impresa comune ENIAC per l'esercizio 2010 (C7-0352/2011 – 2011/2265(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune ENIAC relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune ENIAC per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 72/2008 del Consiglio del 20 dicembre 2007 che istituisce l'impresa comune ENIAC(7),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0112/2012),

1.  approva la chiusura dei conti annuali definitivi dell'impresa comune ENIAC per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune ENIAC, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ENIAC per l'esercizio 2010 (C7-0352/2011 – 2011/2265(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune ENIAC relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune ENIAC per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 72/2008 del Consiglio del 20 dicembre 2007 che istituisce l'impresa comune ENIAC(11),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0112/2012),

A.  considerando che l'impresa comune ENIAC («impresa comune») è stata istituita il 20 dicembre 2007 per un periodo di dieci anni con il compito di definire e attuare una «agenda di ricerca» per lo sviluppo di competenze essenziali in materia di nanoelettronica in vari settori d'applicazione;

B.  considerando che all'impresa comune è stata concessa autonomia finanziaria nel luglio 2010;

C.  considerando che l'impresa è in una fase di avvio e alla fine del 2010 non aveva ancora introdotto pienamente i sistemi di controllo interno e informativa finanziaria;

D.  considerando che nella sua relazione sui conti annuali dell'impresa comune relativi all'esercizio 2010 la Corte dei conti ha espresso un giudizio con riserva sull'affidabilità dei conti in quanto l'impresa comune non ha incluso nei conti il conto del risultato dell'esecuzione del bilancio e la sua riconciliazione con il conto del risultato economico;

E.  considerando che nelle sue relazioni sui conti annuali dell'impresa comune per l'esercizio 2010 la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

F.  considerando che il contributo massimo dall'Unione all'impresa comune per un periodo di dieci anni è pari a 450 000 000 EUR da erogare a partire dal bilancio del settimo programma quadro di ricerca;

G.  considerando che nell'esercizio 2010 il bilancio dell'impresa comune è stato pari a 38 440 000 EUR;

Affidabilità dei conti dell'impresa comune

1.  esprime preoccupazione per il fatto che dalla Corte dei conti l'impresa comune ha ricevuto un giudizio con riserva sull'affidabilità dei conti in quanto non ha incluso nei conti il conto del risultato dell'esecuzione del bilancio e la sua riconciliazione con il conto del risultato economico, come prescritto dalla norma contabile UE n. 16 «Presentazione delle informazioni di bilancio nei conti annuali»;

2.  constata, sulla base di quanto indicato dall'impresa comune, che il giudizio con riserva è dovuto al fatto che l'impresa comune e la Corte dei conti hanno preso in considerazione date diverse per stabilire quando l'impresa comune aveva iniziato a lavorare autonomamente;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.  prende atto del fatto che il bilancio dell'impresa comune è stato gestito dalla DG INFSO dal 1° gennaio 2010 al 4 maggio 2010; osserva che gli stanziamenti amministrativi sono stati trasferiti all'impresa comune nel maggio 2010, però le linee di bilancio operativo non erano state trasferite e sono rimaste inaccessibili nel sistema contabile fino al momento in cui all'impresa comune non è stata ufficialmente concessa autonomia finanziaria il 26 luglio 2010; segnala che l'impresa comune ha acquisito la capacità di eseguire il proprio bilancio dal 22 settembre 2010 con il trasferimento degli stanziamenti per le attività operative;

4.  prende atto dall'impresa comune che il bilancio definitivo comprendeva stanziamenti di impegno e di pagamento per 38 440 000 EUR, di cui 36 168 000 EUR destinati al bando 2010;

5.  prende atto che i tassi di esecuzione per gli stanziamenti d'impegno e di pagamento disponibili sono stati rispettivamente pari al 99% e al 24%; esprime preoccupazione per lo scarso tasso di esecuzione del bilancio dei pagamenti e anche delle attività sottostanti dell'impresa comune; sottolinea che alla fine dell'anno il saldo di cassa era pari a 20 000 000 EUR, ossia corrispondente al 53% degli stanziamenti di pagamento disponibili nel 2010;

6.  osserva che la scarsa esecuzione degli stanziamenti di pagamento è il risultato del ritardato trasferimento dalla Commissione all'impresa comune delle attività operative e del corrispondente finanziamento;

7.  prende atto che dalle risposte dell'impresa comune si desume che è stato elaborato un manuale di procedure per la separazione delle mansioni, il quale ha consentito di identificare le cinque eccezioni seguenti, verificatesi nella fase iniziale dell'esecuzione del proprio bilancio:

   tre contratti firmati mentre le transazioni ABAC stavano procedendo verso l'espletamento perché era stata sottovalutata la durata della procedura ABAC;
   un contratto legato a un impegno esistente è stato firmato prima di determinare che esigeva un nuovo impegno;
   un contratto smarrito è stato ritrovato nel corso della transizione verso l'autonomia ed è stato firmato dopo l'approvazione del primo pagamento;
  

rileva che sono state applicate misure correttive e non sono state registrate altre eccezioni;

Sistemi di controllo interno

8.  sollecita l'impresa comune a completare i suoi controlli interni e i sistemi di informazione finanziaria; invita in particolare l'impresa comune a definire e documentare i principali elementi del proprio sistema interno di controllo quali le procedure di contabilizzazione e i controlli riguardanti la chiusura dei conti nonché l'accertamento e l'addebito delle spese operative;

9.  prende atto del fatto che la Corte dei conti ha riscontrato carenze nei controlli nel settore della verifica finanziaria ex ante dei prefinanziamenti, in particolare per quel che riguarda il calcolo e la convalida degli importi da versare; sottolinea che si è fatto pieno affidamento sui certificati trasmessi dalle autorità di finanziamento nazionali riguardo ai prefinanziamenti e all'accettazione dei costi e che non sono stati effettuati altri controlli per garantire la legittimità e la regolarità delle spese dichiarate;

10.  osserva che l'audit ex-post delle dichiarazioni di spesa legate ai progetti è stato completamente delegato agli Stati membri; ritiene tuttavia rilevante che l'impresa comune provveda a che gli interessi finanziari dei suoi membri siano adeguatamente tutelati e che le transazioni sottostanti siano legittime e regolari; ritiene tuttavia che l'impresa comune incontrerà difficoltà nel provvedere a che gli interessi finanziari dei suoi membri siano adeguatamente tutelati e che le transazioni sottostanti siano legittime e regolari; invita l'impresa comune a riesaminare la propria strategia in materia di audit ex-post delle dichiarazioni di spesa e a informare l'autorità di discarico sul meccanismo introdotto per assicurare la conformità con l'articolo 12 del regolamento (CE) n. 72/2008 che istituisce l'impresa comune;

11.  prende atto del fatto che il contabile dell'impresa comune ha convalidato i sistemi finanziario e contabile (ABAC e SAP); osserva tuttavia che non sono stati convalidati i sottostanti processi operativi, in particolare quello che fornisce le informazioni finanziarie circa la convalida e il pagamento delle dichiarazioni di spesa trasmesse dalle autorità nazionali; chiede all'impresa comune di informare l'autorità di discarico sullo stato di convalida dei processi operativi sottostanti;

12.  prende atto dell'osservazione della Corte dei conti che l'impresa comune ha un livello di gestione e pratica delle tecnologie dell'informazione adeguato alle sue dimensioni e compiti; sottolinea tuttavia che continuano ad accusare ritardi il ciclo di programmazione strategica informatica, la classificazione dei dati in conformità dei requisiti in materia di riservatezza e integrità e il piano di ripristino in caso di sinistro; invita l'impresa comune a porre rimedio alla situazione e a trasmettere all'autorità di discarico una relazione aggiornata in materia;

Audit interno

13.  osserva che le norme finanziarie dell'impresa comune non sono state ancora modificate nel senso si inserirvi la disposizione relativa ai poteri del revisore interno della Commissione per quanto riguarda il bilancio generale nel suo insieme;

14.  rileva altresì che il consiglio di direzione dell'impresa comune ha adottato le mansioni del servizio di audit interno della Commissione.

Ritardi nella concessione dell'autonomia finanziaria

15.  rammenta che l'impresa comune è stata istituita nel febbraio 2008 e ha iniziato ad operare in maniera autonoma nel luglio 2010; esprime profonda preoccupazione per il fatto che l'impresa comune ha impiegato un quarto della sua durata prevista fino al 31 dicembre 2017 prima di conseguire autonomia finanziaria; rileva che l'impresa comune è stata in grado di procedere a pagamenti operativi soltanto dopo il mese di settembre 2010, quando è stato effettuato il trasferimento di fondi dalla Commissione all'impresa comune per la copertura degli stanziamenti operativi; insiste che detti ritardi non devono comportare un prolungamento del periodo di dieci anni di esistenza dell'impresa comune, bensì dovrebbero incitare la sua direzione a colmare tutte le lacune e a conseguire i propri obiettivi entro il periodo decennale previsto;

Invito a presentare proposte e gestione dei progetti
Bando 2010

16.  prende atto del fatto che secondo l'impresa comune notevole è risultata la risposta al bando 3 con l'invito a presentare proposte; osserva che 10 proposte sono state selezionate a fini di finanziamento, però 11 progetti inferiori al massimale non hanno potuto essere finanziati a causa dell'esaurimento del bilancio disponibile;

Bandi 2008 e 2009

17.  esprime profonda preoccupazione per la scarsa progressione dei progetti legati al bando 1 (2008) e al bando 2 (2009);

18.  desume dalla relazione annuale di attività 2010 dell'impresa comune che per il bando 1 alla fine del 2010 la situazione si presentava nel modo seguente:

   dei 166 partecipanti totali, sei (3,6%) non avevano convenzioni nazionali di sovvenzione, soprattutto a causa della mole di documentazione dopo i cambiamenti apportati;
   il 15,1% dei partecipanti (25, soprattutto partecipanti italiani) ha concluso convenzioni nazionali di sovvenzione, ma non ha firmato il modulo di adesione;

19.  desume dalle risposte dell'impresa comune che i contratti procedono ancora più lentamente nel caso dei progetti legati al bando 2, per il quale alla fine del 2010 hanno potuto essere firmate soltanto sei convenzioni di sovvenzione con l'impresa comune mentre i restanti cinque progetti sono stati differiti per le ragioni seguenti:

   tre progetti hanno coordinatori italiani ancora in attesa del decreto nazionale e che non hanno accettato di essere sostituiti da partecipanti di altri paesi;
   il progetto SMART è stato ridefinito dopo la cancellazione da parte della Francia del finanziamento a causa di tagli di bilancio diversi mesi dopo la decisione di finanziamento del comitato delle autorità pubbliche;
   - MIRANDELA era pronto per la firma, ma all'ultimo minuto è stata cambiata la persona responsabile autorizzata alla firma;

20.  desume dalla relazione annuale di attività che dall'avvio del programma fino alla fine del 2010 l'impresa comune ha effettuato oltre 300 pagamenti di sovvenzioni per un totale pari a 9 800 000 EUR; prende atto del fatto che l'impresa comune ritiene inaccettabile la situazione dei contratti e dei pagamenti e ha deciso di adottare misure per:

   provvedere a che gli enti coinvolti nel processo siano al corrente delle procedure;
   chiarire la successione dei passi e degli scambi da seguire assieme alle autorità nazionali di finanziamento;
   definire i passi da compiere e accelerare le procedure;
   monitorare i progressi compiuti con visite presso gli enti nazionali per riesaminare lo statuto o chiarire le procedure;

21.  invita l'impresa comune a trasmettere all'autorità di discarico le informazioni seguenti:

   una relazione aggiornata sull'attuale situazione dei progetti del bando 1 e del bando 2 in termini di avanzamento dell'articolazione contrattuale e pagamenti di sovvenzioni;
   una relazione di valutazione sulle misure adottate per accelerare l'iter di contrattazione e pagamento e sui progressi conseguiti in fase di attuazione;
   una relazione aggiornata sull'attuale situazione dei progetti del bando 3 per quanto riguarda i contratti e il pagamento;

Risultati

22.  prende atto dalla relazione annuale di attività che il 16 dicembre 2010 è stata approvata la relazione della Commissione sulla prima valutazione intermedia riguardante iniziative tecnologiche congiunte ARTEMIS e ENIAC;

23.  sottolinea che la valutazione intermedia ha formulato tre raccomandazioni all'impresa comune:

   per ovviare al problema del parassitismo (free riding) l'impresa comune dovrebbe istituire un sistema in cui ogni beneficiario non membro versa una percentuale del suo contributo dell'Unione in quanto pagamento dei costi dell'impresa comune;
   le procedure di valutazione e selezione andrebbero modificate onde migliorare la corrispondenza tra gamma di progetti sostenuti e finalità strategiche europee del programma;
   gli Stati membri e le associazioni industriali dovrebbero operare assieme per istituire processi in cui agli offerenti potenziali sia possibile dare una risposta rapida e costruttiva sulle loro prospettive di sostegno;
  

chiede all'impresa comune di informare l'autorità di discarico sulle misure introdotte alla luce dei risultati della prima valutazione intermedia;

24.  prende atto del fatto che l'impresa comune considera la sottoutilizzazione del suo bilancio operativo l'elemento principale che condiziona la sua capacità di adempiere i propri compiti; prende atto che di conseguenza l'impresa comune ha avviato nel 2010 un'azione intesa a individuare elementi operativi atti a favorire un'evoluzione positiva della situazione, tra cui:

   lo stimolo per definire i progetti strategicamente rilevanti;
   l'individuazione di programmi nazionali che trarrebbero vantaggio a essere rivalutati in un contesto europeo;
   l'impegno di organi nazionali supplementari di finanziamento;
   il perfezionamento del divario di finanziamento tra EUREKA sezione CATRENE e impresa comune;
  

invita l'impresa comune a informare l'autorità di discarico sullo stato di applicazione di detti elementi operativi e sui risultati conseguiti;

25.  prende atto della proposta della Commissione di istituire il programma specifico recante attuazione del programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) – Orizzonte 2020 in cui la Commissione prospetta la possibilità di articolare assieme ARTEMIS e ENIAC in un'unica iniziativa e la possibilità di istituire una nuova impresa comune nel contesto dell'attuazione della «problematica sociale» in quanto elemento di Orizzonte 2020; invita la Commissione a tenere informata in materia l'autorità di discarico;

Mancanza di un accordo con lo Stato ospitante sulla sede

26.  ribadisce che l'impresa comune dovrebbe concludere rapidamente un accordo di accoglienza con il Belgio in merito alla sede dell'ufficio, ai privilegi e alle immunità, nonché al supporto di altro tipo fornito dal Belgio come previsto nel pertinente regolamento di finanziamento (CE) n. 72/2008;

Osservazioni orizzontali sulle imprese comuni

27.  sottolinea che finora la Commissione ha istituito sette imprese comuni a norma dell'articolo 187 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; prende atto che sei imprese comuni (IMI, ARTEMIS, ENIAC, CLEAN SKY, FCH e ITER-F4E) operano nel settore della ricerca con la supervisione della DG RTD e della DG INFSO della Commissione e che una ha il compito di elaborare un nuovo sistema di gestione del traffico aereo (SESAR) nel settore dei trasporti con la supervisione della DG MOVE;

28.  prende atto che le risorse totali indicative ritenute necessarie alle imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 21 793 000 000 EUR;

29.  prende atto che il contributo complessivo dell'Unione ritenuto necessario alle imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 11 489 000 000 EUR;

30.  prende atto che per l'esercizio 2010 il contributo complessivo dell'Unione al bilancio delle imprese comuni è pari a 505 000 000 EUR;

31.  invita la Commissione a trasmettere ogni anno all'autorità di discarico dati consolidati sul finanziamento complessivo annuo per impresa comune a partire dal bilancio generale dell'Unione al fine di assicurare trasparenza e chiarezza sull'impiego dei fondi dell'Unione e ripristinare la fiducia tra i contribuenti europei;

32.  accoglie con favore l'iniziativa di ARTEMIS di inserire nella propria relazione annuale di attività informazioni sul monitoraggio e il riesame dei suoi progetti in via di realizzazione; ritiene opportuno che tale prassi sia seguita anche dalle altre imprese comuni;

33.  rammenta che le imprese comuni sono cooperazioni tra il settore pubblico e quello privato e ciò ha come conseguenza la commistione tra interessi pubblici e interessi privati; ritiene che in dette circostanze l'eventualità di conflitti di interesse non vada esclusa, ma vada affrontata correttamente; chiede pertanto alle imprese comuni di informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica previsti nelle rispettive strutture per assicurare una gestione corretta e la prevenzione dei conflitti di interesse;

34.  osserva che, con l'eccezione significativa dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, le imprese comuni sono strutture relativamente piccole e localizzate da un punto di vista geografico; ritiene pertanto che esse, ove possibile, dovrebbero condividere le proprie risorse;

35.  invita la Corte dei conti a trasmettere all'autorità di discarico il seguito dato ai commenti da essa formulati a ognuna delle imprese comuni nella relazione corrispondente sui conti annuali per l'esercizio 2011;

36.  invita la Corte dei conti a trasmettere al Parlamento, entro scadenze ragionevoli, una relazione speciale sul valore aggiunto dell'istituzione delle imprese comuni ai fini dell'esecuzione efficiente di programmi dell'Unione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione; rileva altresì che la stessa relazione dovrebbe comprendere una valutazione dell'efficacia dell'istituzione di imprese comuni.

(1) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 48.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 21.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 48.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 21.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 368, del 16.12.2011, p. 48.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 21.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.


Discarico 2010: Impresa Comune «Celle a combustibile e idrogeno» (FCH)
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Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» per l'esercizio 2010 (C7-0301/2011 – 2011/2242(DEC))
P7_TA(2012)0192A7-0110/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'impresa comune(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 521/2008 del Consiglio, del 30 maggio 2008, che istituisce l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno»(3),

–  visto il regolamento (UE) n. 1183/2011 del Consiglio, del 14 novembre 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 521/2008 che istituisce l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno»(4),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0110/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno», al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» per l'esercizio 2010 (C7-0301/2011 – 2011/2242(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno»(6) per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'impresa comune,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(7), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 521/2008 del Consiglio, del 30 maggio 2008, che istituisce l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno»(8),

–  visto il regolamento (UE) n. 1183/2011 del Consiglio, del 14 novembre 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 521/2008 che istituisce l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno»(9),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0110/2012),

1.  approva la chiusura dei conti annuali definitivi dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno», al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» per l'esercizio 2010 (C7-0301/2011 – 2011/2242(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno»(11) per l'esercizio finanziario 2010, corredata delle risposte dell'impresa comune,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 521/2008 del Consiglio, del 30 maggio 2008, che istituisce l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno»(13),

–  visto il regolamento (UE) n. 1183/2011 del Consiglio, del 14 novembre 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 521/2008 che istituisce l'impresa «Comune Celle a combustibile e idrogeno»(14),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(15), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0110/2012),

A.  considerando che I'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» («l'impresa comune») è stata istituita nel maggio 2008 per un periodo fino al 31 dicembre 2017, con il compito di operare principalmente nello sviluppo di applicazioni di mercato e pertanto facilitare sforzi industriali supplementari verso la rapida evoluzione delle tecnologie riguardanti le celle a combustibile e idrogeno;

B.  considerando che l'impresa comune é diventata autonoma finanziariamente soltanto dal novembre 2010;

C.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'impresa comune per l'esercizio 2010 e alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

D.  considerando che sono membri fondatori dell'impresa comune l'Unione europea, rappresentata dalla Commissione, e il Gruppo industriale europeo per l'iniziativa tecnologica congiunta sulle celle a combustibile e l'idrogeno («il Gruppo industriale»);

E.  considerando che il contributo massimo decennale dall'Unione all'impresa comune è pari a 470 000 000 EUR da erogare a partire dal bilancio del settimo programma quadro di ricerca;

F.  considerando che nell'esercizio 2010 il bilancio dell'impresa comune è stato pari a 97 400 000 EUR;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  prende atto dai conti annuali definitivi dell'impresa comune per l'esercizio 2010 che il suo bilancio è stato gestito dalla DG RTD dal 1° gennaio 2010 al 14 novembre 2010; prende atto che l'impresa comune è diventata autonoma il 15 novembre 2010;

2.  prende atto dai conti annuali definitivi che nel corso del 2010 l'impresa comune ha effettuato due rettifiche del bilancio; riconosce in particolare che:

   la prima rettifica di bilancio riguardava la ristrutturazione delle linee di spesa alla luce del fabbisogno dell'impresa comune e la ridistribuzione delle entrate onde tenere in conto il differimento dell'autonomia dell'impresa comune nel 2010;
   la seconda rettifica di bilancio ha fuso due linee delle entrate su richiesta della Commissione;

3.  rileva dai conti annuali definitivi che nel 2010 il direttore esecutivo ha autorizzato tre storni di bilancio pari in totale allo 0,11% degli stanziamenti di pagamento del 2010;

4.  rileva dai conti annuali definitivi che nel 2010 l'impresa comune ha registrato un tasso di esecuzione del bilancio pari al 99,01% degli stanziamenti di impegno e all'88,7% degli stanziamenti di pagamento; prende atto in particolare degli elementi seguenti:

   il basso tasso di esecuzione degli stanziamenti per il personale, in termini sia di impegni che di pagamenti, ovvero rispettivamente pari al 19,14% e al 13,63%, in gran parte a causa dei ritardi nelle assunzioni;
   il basso tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamenti per infrastrutture, ovvero pari al 15,39%, legato al ritardo nell'autonomia dell'impresa comune;
  

chiede all'impresa comune di spiegare all'autorità di discarico le cause dei ritardi nelle assunzioni; sollecita inoltre l'impresa comune a informare l'autorità di discarico sulle misure adottate e applicate per sanare la situazione e consentire un tasso maggiore di esecuzione del suo bilancio in termini sia di impegni che di pagamenti;

5.  prende atto che tutti i pagamenti operativi del 2010 ai beneficiari sono stati effettuati nelle ultime sei settimane del 2010;

Sistemi di controllo interno

6.  invita l'impresa comune e in particolare il contabile a formalizzare e convalidare le procedure operative sottostanti come previsto dalle sue norme finanziarie;

7.  prende atto dell'osservazione della Corte dei conti che l'impresa comune ha un livello di gestione e pratica delle tecnologie dell'informazione adeguato alle sue dimensioni e compiti; sottolinea tuttavia che continuano ad accusare ritardi la formalizzazione delle politiche e delle procedure nel ciclo di programmazione strategica informatica, la classificazione dei dati in conformità dei requisiti in materia di riservatezza e integrità, il piano di continuità operativa e il piano di ripristino in caso di sinistro; invita l'impresa comune a porre rimedio alla situazione e a trasmettere all'autorità di discarico una relazione aggiornata in materia;

8.  rammenta che l'impresa comune è stata istituita nel maggio 2008 e ha iniziato ad operare in maniera autonoma nel novembre 2010; esprime preoccupazione perché la metodologia di valutazione dei contributi in natura, in conformità delle norme finanziarie e sulla base delle norme comuni di partecipazione al settimo programma quadro di ricerca, non è stata ancora elaborata; desume dalle risposte dell'impresa comune alla Corte dei conti che nel secondo trimestre 2011 essa ha elaborato un progetto di metodologia e nel novembre 2011 lo ha sottoposto per l'adozione al consiglio di direzione; invita l'impresa comune a trasmettere all'autorità di discarico informazioni aggiornate sugli ultimi sviluppi in materia di adozione e applicazione della metodologia;

Audit interno

9.  osserva che le norme finanziarie dell'impresa comune non sono state ancora modificate nel senso di inserirvi la disposizione relativa ai poteri del revisore interno della Commissione per quanto riguarda il bilancio generale nel suo insieme;

10.  osserva tuttavia che la Commissione e l'impresa comune hanno adottato misure volte a garantire che i rispettivi ruoli operativi del servizio di audit interno della Commissione e della funzione di audit interno dell'impresa comune siano definiti con chiarezza;

Invito a presentare proposte e gestione dei progetti

11.  desume dalla relazione annuale di attività dell'impresa comune che nel corso del 2009 quest'ultima ha completato il processo di selezione legato all'invito a presentare proposte 2009 firmando convenzioni di sovvenzione per 28 progetti e che i primi pagamenti sono stati effettuati entro la fine del 2010 per tutti i consorzi dei progetti tranne uno;

12.  desume dalla relazione succitata che l'invito a presentare proposte 2010 è stato pubblicato il 18 giugno 2010 e che l'impresa comune ha fornito un contributo finanziario al bando pari a 89 100 000 EUR; prende atto che entro i termini sono state presentate 71 proposte, di cui 43 hanno superato i punteggi minimi e che le trattative sui contratti hanno avuto luogo nel 2011;

13.  invita l'impresa comune a trasmettere all'autorità di discarico le informazioni seguenti:

   una relazione aggiornata sull'attuale situazione dei progetti sottoposti alla procedura dell'invito a presentare proposte 2009 per quanto riguarda i pagamenti e i risultati preliminari;
   una relazione aggiornata sull'attuale situazione dei progetti sottoposti alla procedura dell'invito a presentare proposte 2010 per quanto riguarda i contratti e il pagamento;

14.  prende atto che la valutazione dell'invito a presentare proposte 2010 era stata effettuata da 32 esperti indipendenti e un presidente e che due osservatori indipendenti hanno verificato che la procedura di valutazione fosse stata eseguita in modo equo, imparziale e confidenziale; invita l'impresa comune a informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica utilizzati per assicurare la piena indipendenza degli esperti e degli osservatori e quindi contenere i rischi di conflitto d'interessi nell'ambito della valutazione delle offerte;

Mancanza di un accordo con lo Stato ospitante

15.  ribadisce che l'impresa comune dovrebbe concludere rapidamente un accordo di accoglienza con il Belgio in merito alla sede dell'ufficio, ai privilegi e alle immunità, nonché al supporto di altro tipo fornito dal Belgio come previsto nel pertinente regolamento istitutivo (CE) n. 521/2008;

Osservazioni orizzontali sulle imprese comuni

16.  sottolinea che finora la Commissione ha istituito sette imprese comuni a norma dell'articolo 187 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; prende atto che sei imprese comuni (IMI, ARTEMIS, ENIAC, CLEAN SKY, FCH e ITER-F4E) operano nel settore della ricerca con la supervisione della DG RTD e della DG INFSO della Commissione e che una ha il compito di elaborare un nuovo sistema di gestione del traffico aereo (SESAR) nel settore dei trasporti con la supervisione della DG MOVE;

17.  prende atto che le risorse totali indicative ritenute necessarie per le imprese comuni per il loro periodo di esistenza sono pari a 21 793 000 000 EUR;

18.  prende atto che il contributo complessivo dell'Unione ritenuto necessario alle imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 11 489 000 000 EUR;

19.  prende atto che per l'esercizio 2010 il contributo complessivo dell'Unione al bilancio delle imprese comuni è pari a 505 000 000 EUR;

20.  invita la Commissione a trasmettere ogni anno all'autorità di discarico i dati consolidati sul finanziamento complessivo annuo per impresa comune a partire dal bilancio generale dell'Unione, al fine di assicurare trasparenza e chiarezza sull'impiego dei fondi dell'Unione e ripristinare la fiducia tra i contribuenti europei;

21.  accoglie con favore l'iniziativa di ARTEMIS di inserire nella propria relazione annuale di attività informazioni sul monitoraggio e il riesame dei suoi progetti in via di realizzazione; ritiene opportuno che tale prassi sia seguita anche dalle altre imprese comuni;

22.  rammenta che le imprese comuni sono cooperazioni tra il settore pubblico e quello privato e ciò ha come conseguenza la commistione tra interessi pubblici e interessi privati; ritiene che in dette circostanze l'eventualità di conflitti di interesse non vada esclusa, ma vada affrontata correttamente; chiede pertanto alle imprese comuni di informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica previsti nelle rispettive strutture per assicurare una gestione corretta e la prevenzione dei conflitti di interesse;

23.  osserva che, con l'eccezione significativa dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, le imprese comuni sono strutture relativamente piccole e localizzate da un punto di vista geografico; ritiene pertanto che esse, ove possibile, dovrebbero mettere in comune le proprie risorse;

24.  invita la Corte dei conti a trasmettere all'autorità di discarico il seguito dato ai commenti da essa formulati per ciascuna delle imprese comuni nella relazione corrispondente sui conti annuali per l'esercizio finanziario 2011;

25.  invita la Corte dei conti a trasmettere al Parlamento, entro un termine ragionevole, una relazione speciale sul valore aggiunto dell'istituzione delle imprese comuni ai fini dell'esecuzione efficiente di programmi dell'Unione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione; rileva altresì che la stessa relazione dovrebbe comprendere una valutazione dell'efficacia dell'istituzione di imprese comuni.

(1) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 40.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 153 del 12.6.2008, pag. 1.
(4) GU L 302 del 19.11.2011, pag. 3.
(5) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(6) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 40.
(7) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(8) GU L 153 del 12.6.2008, pag. 1.
(9) GU L 302 del 19.11.2011, pag. 3.
(10) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(11) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 40.
(12) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(13) GU L 153 del 12.6.2008, pag. 1.
(14) GU L 302 del 19.11.2011, pag. 3.
(15) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.


Discarico 2010: Iniziativa sui medicinali innovativi (IMI)
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Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi per l'esercizio 2010 (C7-0300/2011 – 2011/2241(DEC))
P7_TA(2012)0193A7-0108/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune per l'iniziativa sui medicinali innovativi per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 73/2008 del Consiglio del 20 dicembre 2007 che istituisce l'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi(3), in particolare l'articolo 11, paragrafo 4,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0108/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore esecutivo dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi per l'esercizio 2010 (C7-0300/2011 – 2011/2241(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune per l'iniziativa sui medicinali innovativi per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 73/2008 del Consiglio del 20 dicembre 2007 che istituisce l'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi(7), in particolare l'articolo 11, paragrafo 4,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0108/2012),

1.  approva la chiusura dei conti annuali definitivi dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi per l'esercizio 2010 (C7-0300/2011 – 2011/2241(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi per l'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune per l'iniziativa sui medicinali innovativi per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 73/2008 del Consiglio del 20 dicembre 2007 che istituisce l'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi(11), segnatamente l'articolo 11, paragrafo 4,

–  viste le norme finanziarie dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi, adottate con decisione del consiglio di direzione in data 2 febbraio 2009,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0108/2012),

A.  considerando che l'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi («l'impresa comune») è stata istituita nel febbraio 2007 per un periodo decennale con la finalità di aumentare significativamente l'efficacia e l'efficienza del processo di sviluppo dei medicinali cosicché il settore farmaceutico, a lungo termine, produca medicinali innovativi più efficaci e più sicuri;

B.  considerando che l'impresa comune ha iniziato ad operare in maniera autonoma il 16 novembre 2009;

C.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali dell'impresa comune relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

D.  considerando che il contributo massimo per il periodo decennale dall'Unione all'impresa comune è pari a 1 000 000 000 EUR da erogare dal bilancio del settimo programma quadro di ricerca;

E.  considerando che il bilancio dell'impresa comune nell'esercizio 2010 è stato pari a 107 150 584 EUR;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  osserva con preoccupazione che il bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010 e il piano di esecuzione sono stati adottati dal consiglio di direzione soltanto il 16 marzo 2010 e quindi per quasi l'intero primo trimestre dell'anno l'impresa comune è stata obbligata a ricorrere al regime dei dodicesimi provvisori per effettuare pagamenti;

2.  esprime preoccupazione perché i membri dell'impresa comune non hanno stabilito per tempo le priorità scientifiche da inserire nel piano di esecuzione annuale, il che ha differito fino al 22 ottobre 2010 l'avvio dell'invito annuale a presentare proposte del 2010;

3.  osserva che il bilancio finale 2010 dell'impresa comune comprende stanziamenti di impegno per 107 150 584 EUR e stanziamenti di pagamento per 29 009 840 EUR; prende atto con preoccupazione del fatto che il tasso di utilizzazione degli stanziamenti di impegno e di pagamento disponibili è basso, pari rispettivamente al 6% e al 35%;

4.  esprime preoccupazione per lo scarso tasso di esecuzione del bilancio e anche delle attività sottostanti dell'impresa comune; sottolinea che alla fine dell'anno il saldo di cassa era pari a 70 731 612,03 EUR, ossia corrispondente al 65% degli stanziamenti di pagamento disponibili nel 2010;

5.  prende atto del fatto che l'impresa comune ha sostenuto che i bassi tassi di utilizzazione degli stanziamenti di impegno e di pagamento e l'elevato livello del saldo di cassa dipendevano da fattori come:

   i ritardi nella definizione delle priorità scientifiche e dei temi comuni dell'impresa comune, con conseguenti ritardi nella pubblicazione degli inviti a presentare proposte e nell'iter corrispondente di valutazione e selezione;
   i pagamenti anticipati destinati a proficui progetti in collaborazione dell'invito 3 sono stati effettuati nel 2011 invece che nel 2010 come inizialmente previsto a bilancio a causa dei ritardi presso i consorzi selezionati, che hanno condizionato la firma delle convenzioni di sovvenzione;
  

invita tuttavia l'impresa comune e i suoi membri ad adottare misure appropriate onde assicurare una definizione tempestiva delle priorità scientifiche e dei temi comuni e provvedere a un bilancio equilibrato nei prossimi esercizi finanziari;

Valutazione e contributi in natura

6.  rammenta che l'impresa comune è stata istituita nel dicembre 2007e ha iniziato ad operare in maniera autonoma il 16 novembre 2009; esprime profonda preoccupazione perché la metodologia di valutazione dei contributi in natura, che andava stabilita nelle norme e procedure interne dell'impresa comune in conformità dei regolamenti finanziari, non è stata ancora approvata dal consiglio di direzione e pertanto i membri della Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (EFPIA) nell'impresa comune non sono stati in grado di riferire sui costi sostenuti durante il primo periodo di riferimento, come invece stabilito nelle convenzioni di sovvenzione;

7.  prende atto dalle risposte dell'impresa comune che sono in corso consultazioni sulla metodologia da utilizzare per la valutazione dei contributi in natura dei membri dell'EFPIA nei progetti dell'impresa comune e che i resoconti individuali sui contributi in natura saranno presentati dopo l'approvazione del modello riveduto di convenzione di sovvenzione da parte del consiglio di direzione; sollecita l'impresa comune e il consiglio di direzione a informare l'autorità di discarico in materia;

Procedure di aggiudicazione degli appalti

8.  desume dalla relazione annuale di attività dell'impresa comune che nel 2010 essa ha adottato gli «Orientamenti IMI per le procedure di appalto pubbliche di modesto valore », intesi a facilitarne l'osservanza della guida generale per gli appalti pubblici della Commissione europea e rispecchiare i livelli delle soglie degli appalti pubblici fissate nelle sue norme finanziarie in materia di appalti pubblici;

9.  rileva inoltre che nel 2010 l'impresa comune ha espletato due procedure d'appalto di valore elevato, rispettivamente per l'infrastruttura informatica e per gli audit ex-post, il che ha comportato contratti quadro pubblicati nella Gazzetta ufficiale; sottolinea che dette procedure sono state avviate assieme ad altre imprese comuni; ritiene interessante l'iniziativa delle imprese comuni di bandire congiuntamente procedure d'appalto; considera che tale prassi consentirebbe alle imprese comuni di realizzare economie di scala e risparmiare denaro dei contribuenti; invita pertanto le imprese comuni a ricorrere il più possibile a procedure d'appalto congiunte;

10.  prende atto del fatto che l'impresa comune ha bandito appalti di valore modesto per lo sviluppo del suo sito web, per l'organizzazione di eventi di comunicazione tenuti nel corso dell'anno e per l'acquisto di mobili d'ufficio nei nuovi locali;

11.  osserva che, in quanto elemento dei suoi obblighi giuridici, l'impresa comune ha divulgato nel suo sito web un elenco di appalti aggiudicati; rileva che l'elenco riporta gli appalti aggiudicati dall'istituzione dell'impresa comune fino al 31 ottobre 2010; sollecita l'impresa comune ad aggiornare regolarmente l'elenco degli appalti aggiudicati;

Inviti a presentare proposte e trattative sui progetti

12.  rammenta che l'impresa comune il 22 ottobre 2010 ha bandito un terzo invito a presentare proposte;

13.  riconosce che nel 2010 l'impresa comune ha completato il processo negoziale legato al secondo invito a presentare proposte e ha iniziato a ricevere e saldare dichiarazioni di spesa provenienti dai beneficiari che hanno partecipato ai progetti finanziati a titolo del primo invito a presentare proposte, gestito dalla Commissione e bandito nell'aprile 2008;

14.  osserva che dalla relazione annuale di attività dell'impresa comune risulta che nel quadro del secondo invito a presentare proposte gli esperti indipendenti hanno partecipato ai lavori del gruppo di valutazione, salvo per l'esame finale e senza diritto di voto e che inoltre l'ufficio esecutivo dell'impresa comune ha invitato osservatori indipendenti al processo di valutazione in due fasi; invita l'impresa comune a informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica utilizzati per assicurare la piena indipendenza degli esperti e degli osservatori e quindi a contenere i rischi di conflitto d'interessi nell'ambito della valutazione delle offerte;

15.  prende atto della relazione annuale di attività secondo cui gli osservatori indipendenti sono responsabili per l'elaborazione di una relazione in ogni fase del processo di valutazione; rileva anche che nel settembre 2010 è stato reso noto un piano d'azione basato sulla relazione degli osservatori indipendenti sulla valutazione della fase due e che l'ufficio esecutivo dell'impresa comune ha attuato le relative azioni nell'ambito del terzo invito a presentare proposte; chiede all'impresa comune di informare l'autorità di discarico in merito al livello di attuazione di ognuna delle misure comprese in detto piano d'azione;

16.  riconosce che secondo l'impresa comune diverse misure di attuazione sono state introdotte all'interno dei processi operativi al fine di evitare conflitti d'interesse; rileva in particolare che ogni soggetto coinvolto nelle attività dell'impresa comune deve attenersi a norme prescrittive chiaramente definite e applicate; invita l'impresa comune a sviluppare un piano d'azione con misure e scadenze concrete per evitare conflitti di interesse e potenziare la trasparenza nonché a trasmettere le stesse all'autorità di discarico;

Sistemi di controllo interno

17.  sollecita l'impresa comune a completare i suoi controlli interni e i sistemi di informazione finanziaria; invita in particolare l'impresa comune a definire e documentare i principali elementi del proprio sistema interno di controllo quali le procedure di contabilizzazione e i controlli riguardanti la chiusura dei conti nonché l'accertamento e la valutazione delle spese di funzionamento;

18.  invita inoltre l'impresa comune e in particolare il suo contabile a formalizzare e convalidare le procedure operative sottostanti in tempo utile, come previsto dalle norme finanziarie; prende atto della risposta dell'impresa comune che la convalida delle procedure operative sottostanti a supporto del sistema contabile è stata conclusa nel giugno 2011; chiede all'impresa comune di spiegare all'autorità di discarico i motivi di tale ritardo;

19.  prende atto dell'osservazione della Corte dei conti che l'impresa comune ha un livello di gestione e pratica delle tecnologie dell'informazione adeguato alle sue dimensioni e compiti; sottolinea tuttavia che continuano ad accusare ritardi la formalizzazione delle politiche e delle procedure nel ciclo di programmazione e monitoraggio strategici informatici, la gestione del rischio informatico, il piano di continuità operativa e il piano di ripristino in caso di sinistro; sollecita l'impresa comune a sviluppare un piano d'azione con misure e scadenze concrete onde accelerare la formalizzazione delle politiche e delle procedure nei settori summenzionati e a riferire sui progressi conseguiti all'autorità di discarico;

20.  evidenzia che la strategia di audit ex-post dell'impresa comune è stata approvata con una decisione del 14 dicembre 2010 del consiglio di direzione; sollecita l'impresa comune ad attuare senza indugi detta strategia procedendo a ispezioni in loco e audit finanziari tra i partecipanti alle attività di ricerca finanziate dall'impresa comune e a sottoporre all'autorità di discarico una relazione annuale elaborata dal suo direttore esecutivo con le risultanze di detti audit, le raccomandazioni formulate e le rettifiche finanziarie dovute;

Audit interno

21.  osserva che le norme finanziarie dell'impresa comune non sono state ancora modificate nel senso di inserirvi la disposizione relativa ai poteri del revisore interno della Commissione per quanto riguarda il bilancio generale nel suo insieme;

22.  osserva tuttavia che la Commissione e l'impresa comune hanno adottato misure volte a garantire che i rispettivi ruoli operativi del servizio di audit interno (IAS) della Commissione e della funzione di audit interno dell'impresa comune siano definiti con chiarezza;

23.  prende atto dei commenti dell'impresa comune che l'esigenza di chiarire ulteriormente il ruolo dell'IAS nelle norme finanziarie dell'impresa comune sarà valutata una volta conclusa la revisione in corso del regolamento finanziario quadro;

24.  desume dalla relazione annuale di attività 2010 dell'impresa comune che nel novembre 2010 essa ha istituito una propria struttura di audit interno (IAC);

25.  deduce dalla risposta dell'impresa comune alla Corte dei Conti che i ruoli della funzione di audit interno dell'impresa comune e dell'IAS sono stati chiariti e formalizzati con l'approvazione, nel marzo 2011, delle carte dell'audit IAS e IAC; prende altresì atto che è in fase di preparazione un piano di audit strategico coordinato per il periodo 2012-2014 al fine di garantire che l'impatto degli audit programmati sia ottimizzato e che l'eventuale duplicazione delle attività di audit tra l'IAS e l'IAC sia ridotta al minimo; invita pertanto l'impresa comune a informare l'autorità di discarico sullo stato dei preparativi e dell'attuazione del piano di audit strategico per il periodo 2012-2014;

Risultati

26.  osserva che la Commissione ha disposto un riesame intermedio a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 73/2008 istitutivo dell'impresa comune e che il riesame è concentrato sulla qualità, l'efficienza e il contributo dell'impresa comune al conseguimento degli obiettivi stabiliti;

27.  prende atto che la valutazione intermedia ha individuato talune carenze;

   non operano ancora nel modo migliore le strutture gestionali interne;
   mancano attività di comunicazione proattiva;
   non risulta pienamente valorizzato il potenziale di consulenza di diversi soggetti interessati;
   sussiste il rischio che i risultati dell'intera iniziativa risultino indefiniti per la mancanza di parametri di rendimento chiari e applicati;
  

rileva che la valutazione intermedia è stata conclusa nel dicembre 2010 e in essa sono formulate sette raccomandazioni; prende debitamente atto del fatto che l'impresa comune ha assunto l'impegno di conformarsi e di dare seguito alle conclusioni della valutazione intermedia;

28.  sollecita pertanto che l'impresa comune a comunicare all'autorità di discarico le misure adottate, con il relativo calendario di attuazione, per conformarsi alle raccomandazioni della valutazione intermedia e a trasmettere aggiornamenti regolari sui progressi compiuti;

Mancanza di un accordo con lo Stato ospitante sulla sede

29.  ribadisce che l'impresa comune dovrebbe concludere rapidamente un accordo di accoglienza con il Belgio in merito alla sede dell'ufficio, ai privilegi e alle immunità, nonché al supporto di altro tipo fornito dal Belgio come previsto nel pertinente regolamento istitutivo (CE) n. 73/2008;

Osservazioni orizzontali sulle imprese comuni

30.  sottolinea che finora la Commissione ha istituito sette imprese comuni a norma dell'articolo 187 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; prende atto che sei imprese comuni (IMI, ARTEMIS, ENIAC, CLEAN SKY, FCH e ITER-F4E) operano nel settore della ricerca sotto la supervisione della DG RTD e della DG INFSO della Commissione e che una ha il compito di sviluppare un nuovo sistema di gestione del traffico aereo (SESAR) nel settore dei trasporti con la supervisione della DG MOVE;

31.  prende atto che le risorse totali indicative ritenute necessarie per le imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 21 793 000 000 EUR;

32.  prende atto che il contributo complessivo dell'Unione ritenuto necessario per le imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 11 489 000 000 EUR;

33.  prende atto che per l'esercizio 2010 il contributo complessivo dell'Unione al bilancio delle imprese comuni è pari a 505 000 000 EUR;

34.  invita la Commissione a trasmettere ogni anno all'autorità di discarico i dati consolidati sul finanziamento complessivo disaggregato per impresa comune provenienti dal bilancio generale dell'Unione al fine di assicurare trasparenza e chiarezza sull'impiego dei fondi dell'Unione e ripristinare la fiducia tra i contribuenti europei;

35.  accoglie con favore l'iniziativa dell'impresa comune ARTEMIS di inserire nella propria relazione annuale di attività dati sul monitoraggio e il riesame dei suoi progetti in via di realizzazione; ritiene opportuno che tale prassi sia seguita anche dalle altre imprese comuni;

36.  rammenta che le imprese comuni sono cooperazioni tra il settore pubblico e quello privato e ciò ha come conseguenza la commistione tra interessi pubblici e interessi privati; ritiene che in dette circostanze l'eventualità di conflitti di interesse non vada esclusa, ma vada affrontata correttamente; chiede pertanto alle imprese comuni di informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica previsti nelle rispettive strutture per assicurare una gestione corretta e la prevenzione dei conflitti di interesse;

37.  osserva che, con l'eccezione significativa dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, le imprese comuni sono strutture relativamente piccole e localizzate da un punto di vista geografico; ritiene pertanto che esse, ove possibile, dovrebbero raggruppare le proprie risorse;

38.  invita la Corte dei conti a informare l'autorità di discarico, nelle relazioni sui conti annuali per l'esercizio finanziario 2011, sulseguito dato ai commenti formulati dalla Corte stessa nei confronti delle singole imprese comuni;

39.  invita la Corte dei conti a trasmettere al Parlamento, entro scadenze ragionevoli, una relazione speciale sul valore aggiunto dell'istituzione delle imprese comuni ai fini dell'esecuzione efficiente di programmi dell'Unione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione; rileva altresì che la stessa relazione dovrebbe comprendere una valutazione dell'efficacia dell'istituzione di imprese comuni.

(1) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 17.
(2) GU L 248, del 16.9.2002, p. 1.
(3) GU L 30, del 4.2.2008, pag. 38.
(4) GU L 357, del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 17.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 38.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 17.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 30 del 4.2.2008, pag. 38.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.


Discarico 2010: Impresa comune europea per il progetto ITER e sviluppo dell'energia da fusione
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Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2010 (C7-0296/2011 – 2011/2237(DEC))
P7_TA(2012)0194A7-0113/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(1),

–  viste la conclusioni della delegazione congiunta del Parlamento europeo della commissione per i bilanci e della commissione per il controllo dei bilanci su ITER a Cadarache del 16-18 maggio 2011,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2007/198/Euratom del Consiglio del 27 marzo 2007 che istituisce l'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi(3), in particolare l'articolo 5,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0113/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esecuzione del bilancio dell'impresa per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2010 (C7-0296/2011 – 2011/2237(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(5),

–  viste la conclusioni della delegazione congiunta del Parlamento europeo della commissione per i bilanci e della commissione per il controllo dei bilanci su ITER a Cadarache del 16-18 maggio 2011,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2007/198/Euratom del Consiglio del 27 marzo 2007 che istituisce l'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi(7), in particolare l'articolo 5,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0113/2012),

1.  approva la chiusura dei conti dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio 2010,

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2010 (C7-0296/2011 – 2011/2237(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(9),

–  viste la conclusioni della delegazione congiunta del Parlamento europeo della commissione per i bilanci e della commissione per il controllo dei bilanci su ITER a Cadarache del 16-18 maggio 2011,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  vista la decisione 2007/198/Euratom del Consiglio del 27 marzo 2007 che istituisce l'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi(11), in particolare l'articolo 5,

–  visto il regolamento finanziario dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione adottato con decisione del consiglio di direzione il 22 ottobre 2007 (in appresso regolamento finanziario ITER),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0113/2012),

A.  considerando che l'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione («impresa comune») è stata istituita nel marzo 2007 per un periodo di 35 anni;

B.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

C.  considerando che il regolamento finanziario ITER fa riferimento al regolamento finanziario quadro, il quale è stato recentemente emendato al fine di conformarlo ai cambiamenti introdotti nel regolamento finanziario generale;

D.  considerando che il 9 ottobre 2008 la Corte dei conti ha presentato il parere n. 4/2008 sul regolamento finanziario dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione;

E.  considerando che l'impresa comune ha iniziato ad operare in maniera autonoma il 18 marzo 2008;

F.  considerando che al momento della sua istituzione le risorse indicative totali dell'impresa comune ritenute necessarie per il periodo dal 2007 al 2014 erano pari a 9 653 000 000 EUR;

G.  considerando che il bilancio definitivo finale dell'impresa per l'esercizio 2010 comprendeva stanziamenti di impegno per 444 100 000 EURe stanziamenti di pagamento per 241 700 000 EUR;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  prende atto che nel gennaio 2010 il consiglio di direzione ha accettato le dimissioni del primo direttore esecutivo dell'impresa comune;

2.  prende atto con preoccupazione che la Corte dei conti richiama l'attenzione sulla richiesta di incremento sostanziale delle risorse per il progetto ITER rispetto alle risorse indicative totali ritenute necessarie per il periodo dal 2007 al 2014;

3.  rileva che il bilancio 2010 dell'impresa comune era stato inizialmente approvato per un importo complessivo pari a 447 440 000 EUR in stanziamenti di impegno e 254 900 000 EUR in stanziamenti di pagamento; desume dai conti annuali definitivi dell'impresa comune che il suo bilancio 2010 è stato rettificato due volte; riconosce in particolare che i due bilanci rettificativi avevano un quadruplice scopo:

   ridurre di 3 300 000 EUR il contributo amministrativo Euratom onde conseguire la piena concordanza tra bilancio iniziale dell'impresa comune e bilancio generale dell'Unione per l'esercizio 2010;
   aggiornare il contributo dello Stato ospitante ITER: una nota di addebito per l'intero importo previsto nel bilancio pari a 13 600 000 EUR è stata versata per il pagamento del contributo francese 2010; sulla base di una previsione reale di pagamento, nel 2010 sono stati incassati 8 000 000 EUR;?
   aggiornare i contributi di associazione: l'impresa comune ha ricevuto l'integrazione dei contributi di adesione 2009, tuttavia, nonostante i ripetuti richiami, Italia e Ungheria non hanno versato i contributi relativi al bilancio 2010;
   registrare un'entrata supplementare derivante da interessi bancari sul contributo francese (104 506,54 EUR), interessi dal conto corrente (34 629,49 EUR) e rimborso dal centro di traduzione degli organi dell'Unione europea (1 389,00 EUR);

4.  prende atto dalle risposte dell'impresa comune che ha eseguito il 99,9% del suo bilancio 2010 in termini di stanziamenti di impegno; esprime tuttavia preoccupazione per i ritardi nelle attività operative che trovano riscontro in un tasso di esecuzione del 63,4% degli stanziamenti di pagamento;

5.  prende atto con preoccupazione che dall'esercizio 2009 sono stati riportati 106 800 000 EUR di stanziamenti d'impegno e 52 200 000 EUR di stanziamenti di pagamento (principalmente stanziamenti provenienti dallo Stato ospitante ITER e destinati alla costruzione di ITER);

6.  desume dai conti annuali definitivi dell'impresa comune che nel 2010 gli stanziamenti annullati di impegno e di pagamento per spese amministrative sono stati pari a 1 090 550,73 EUR mentre gli stanziamenti annullati di pagamento per spese operative sono stati pari a 50 713 452,82 EUR;

7.  sottolinea con preoccupazione l'elevato saldo di cassa, che alla fine dell'anno era pari a 78 800 000 EUR, ossia corrispondente al 26,8% degli stanziamenti di pagamento disponibili nel 2010;

Appalti e sovvenzioni

8.  desume dalla relazione annuale di attività dell'impresa comune che nel corso del 2010 sono stati aggiudicati in totale 44 appalti pubblici per un valore complessivo di 826 000 000 EUR; osserva in particolare che sono state avviate 42 procedure di appalti operativi, è stato completato l'esame di 43 appalti e sono stati firmati 43 appalti; desume pertanto dalla relazione succitata che l'impresa comune ha pubblicato in totale cinque procedure amministrative di appalti pubblici, aggiudicato sette appalti pubblici amministrativi per un valore totale di 6 000 000 EUR e firmato sei contratti d'appalto;

9.  prende atto che sono state pubblicate in tutto 16 procedure di aggiudicazione, sono state completate 21 valutazioni, sono state aggiudicate 23 convenzioni e sono state firmate 29 convenzioni;

10.  prende atto del fatto che la Corte dei conti ha verificato a campione nove procedure d'appalto e sei procedure di concessione di sovvenzione; esprime preoccupazione per il fatto che delle nove procedure di appalto verificate, tre hanno ricevuto soltanto un'offerta; esprime inoltre preoccupazione per quel che riguarda le sovvenzioni, in quanto il numero medio di proposte pervenute era di una sola proposta per invito. sollecita l'impresa comune a sviluppare un piano d'azione con misure e scadenze concrete al fine di incrementare al massimo la concorrenza e attenersi al principio dell'ottimizzazione delle risorse nelle fasi di preparazione, pubblicazione, valutazione e gestione dei contratti;

11.  rileva che i controlli applicati dall'impresa comune prima che vengano effettuati pagamenti nell'ambito di convenzioni di sovvenzione non sono sufficientemente documentati per fornire garanzie sul rispetto degli obblighi finanziari e sull'ammissibilità dei costi sottostanti; sottolinea che il revisore interno dell'impresa comune ha anche rilevato che l'approccio di controllo ex ante per il pagamento delle dichiarazioni di spesa non è efficace ed è poco preparato a trattare le dichiarazioni di spesa; sollecita l'impresa comune ad adottare le misure necessarie a rafforzare i controlli prima che siano effettuati i pagamenti e a informare al riguardo l'autorità di discarico;

12.  osserva che l'elenco degli appalti e delle sovvenzioni non è a disposizione del pubblico nel sito web dell'impresa comune ed esprime preoccupazione per tale mancanza di trasparenza; invita pertanto l'impresa comune a seguire l'esempio delle imprese comuni CLEAN SKY, FCH, IMI e SESAR e ad presentare nel suo sito web un elenco aggiornato ed esaustivo dei beneficiari di appalti e sovvenzioni nel 2010 nonché nei precedenti esercizi finanziari;

Sistemi di controllo interno

13.  osserva con preoccupazione che i sistemi di controllo interno dell'impresa comune non sono stati completamente istituiti e applicati come prescritto dal regolamento finanziario; deplora inoltre che siano state espresse riserve sui circuiti finanziari e sulla divisione dei compiti; riconosce che la nuova struttura organizzativa è divenuta operativa il 1° gennaio 2011; osserva tuttavia che la responsabilità dei circuiti finanziari non è stata ancora completamente attribuita e che restano tuttora vacanti posti rilevanti nell'impresa comune;

14.  invita l'impresa comune a convalidare le procedure operative intese a fornire informazioni finanziarie ai sistemi contabili (ABAC e SAP); sollecita inoltre l'impresa comune a istituire uno strumento appropriato per la gestione dei contratti operativi integrato con i sistemi di informativa di bilancio e finanziaria;

15.  plaude al fatto che l'impresa comune abbia istituito un comitato di audit che riferisce direttamente al consiglio di direzione, come richiesto dall'autorità di discarico;

16.  prende atto del fatto che l'impresa comune ha avviato lo sviluppo di una strategia di audit ex-post mirata a valutare la legittimità e la regolarità delle transazioni sottostanti da applicare nel 2012; sottolinea che l'impresa comune ha iniziato a operare in autonomia nel marzo 2008;

Audit interno

17.  osserva che le norme finanziarie dell'impresa comune non sono state ancora modificate nel senso di inserirvi la disposizione relativa ai poteri del revisore interno della Commissione per quanto riguarda il bilancio generale nel suo insieme;

18.  osserva tuttavia che la Commissione e l'impresa comune hanno adottato misure volte a garantire che i rispettivi ruoli operativi del servizio di audit interno della Commissione e della funzione di audit interno dell'impresa comune siano definiti con chiarezza;

Ritardi nel pagamento dei contributi di associazione e accordo con lo Stato ospitante sulla sede

19.  ritiene essenziale che le scadenze per il pagamento dei contributi di associazione siano rispettate da tutti i membri dell'impresa comune; osserva che il consiglio di direzione ha approvato misure che prevedono l'applicazione di un interesse sul contributo di associazione annuale in caso di pagamento tardivo;

20.  riconosce che, nonostante la firma di un accordo di ospitalità riguardante sede e supporto, privilegi e immunità tra il Regno di Spagna e l'impresa comune, non è stata ancora messa a disposizione una sede stabile per l'impresa comune; prende tuttavia atto che l'impresa comune occupa in via temporanea locali forniti dal Regno di Spagna;

Osservazioni orizzontali sulle imprese comuni

21.  sottolinea che finora la Commissione ha istituito sette imprese comuni a norma dell'articolo 187 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; prende atto che sei imprese comuni (IMI, ARTEMIS, ENIAC, CLEAN SKY, FCH e ITER-F4E) operano nel settore della ricerca con la supervisione della DG RTD e della DG INFSO della Commissione e che una ha il compito di elaborare un nuovo sistema di gestione del traffico aereo (SESAR) nel settore dei trasporti con la supervisione della DG MOVE;

22.  prende atto che le risorse totali indicative ritenute necessarie per le imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 21 793 000 000 EUR;

23.  prende atto che il contributo complessivo dell'Unione ritenuto necessario alle imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 11 489 000 000 EUR;

24.  prende atto che per l'esercizio 2010 il contributo complessivo dell'Unione al bilancio 2010 delle imprese comuni è pari a 505 000 000 EUR;

25.  invita la Commissione a trasmettere ogni anno all'autorità di discarico dati consolidati sul finanziamento complessivo disaggregato per impresa comune a partire dal bilancio generale dell'Unione al fine di assicurare trasparenza e chiarezza sull'impiego dei fondi dell'Unione e ripristinare la fiducia tra i contribuenti europei;

26.  accoglie con favore l'iniziativa di ARTEMIS di inserire nella propria relazione annuale di attività informazioni sul monitoraggio e il riesame dei suoi progetti in via di realizzazione; ritiene opportuno che tale prassi sia seguita anche dalle altre imprese comuni;

27.  rammenta che le imprese comuni sono cooperazioni tra il settore pubblico e quello privato e ciò ha come conseguenza la commistione tra interessi pubblici e interessi privati; ritiene che in dette circostanze l'eventualità di conflitti di interesse non vada esclusa, ma vada affrontata correttamente; chiede pertanto alle imprese comuni di informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica previsti nelle rispettive strutture per assicurare una gestione corretta e la prevenzione dei conflitti di interesse;

28.  osserva che, con l'eccezione significativa dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, le imprese comuni sono strutture relativamente piccole e localizzate da un punto di vista geografico; ritiene pertanto che esse, ove possibile, dovrebbero condividere le proprie risorse;

29.  invita la Corte dei conti a trasmettere all'autorità di discarico il seguito dato ai commenti da essa formulati a ognuna delle imprese comuni nella relazione corrispondente sui conti annuali per l'esercizio finanziario 2011;

30.  invita la Corte dei conti a trasmettere al Parlamento, entro un termine ragionevole, una relazione speciale sul valore aggiunto dell'istituzione delle imprese comuni ai fini dell'esecuzione efficiente di programmi dell'Unione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione; rileva altresì che la stessa relazione dovrebbe comprendere una valutazione dell'efficacia dell'istituzione di imprese comuni.

(1) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 24.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 90 del 30.3.2007, pag. 58.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 24.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 90 del 30.3.2007, pag. 58.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 24.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 90 del 30.3.2007, pag. 58.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.


Discarico 2010: Impresa comune SESAR
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Decisione
Decisione
Risoluzione
1.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2010 (C7-0297/2011 – 2011/2238(DEC))
P7_TA(2012)0195A7-0114/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune SESAR per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(1),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(2), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1361/2008 del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che modifica il regolamento (CE) n. 219/2007 relativo alla costituzione di un'impresa comune per la realizzazione del sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (SESAR)(3), in particolare l'articolo 4 ter,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(4), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0114/2012),

1.  concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune SESAR per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2010;

2.  esprime le proprie osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore esecutivo dell'impresa comune SESAR, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2.Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla chiusura dei conti dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2010 (C7-0297/2011 – 2011/2238(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune SESAR per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa comune(5),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1361/2008 del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che modifica il regolamento (CE) n. 219/2007 relativo alla costituzione di un'impresa comune per la realizzazione del sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (SESAR)(7), in particolare l'articolo 4 ter,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(8), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0114/2012),

1.  approva la chiusura dei conti annuali definitivi dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2010;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune SESAR, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3.Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2010 (C7-0297/2011 – 2011/2238(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2010,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune SESAR per l'esercizio finanziario 2010, accompagnata dalle risposte dell'impresa(9),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2012 (06086/2012 – C7-0050/2012),

–  visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(10), in particolare l'articolo 185,

–  visto il regolamento (CE) n. 1361/2008 del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che modifica il regolamento (CE) n. 219/2007 relativo alla costituzione di un'impresa comune per la realizzazione del sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (SESAR)(11), in particolare l'articolo 4 ter,

–  viste le norme finanziarie dell'impresa comune SESAR, adottate dal consiglio di amministrazione SESAR il 28 luglio 2009 (in appresso «norme finanziarie SESAR»),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(12), in particolare l'articolo 94,

–  visti l'articolo 77 e l'allegato VI del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0114/2012),

A.  considerando che l'impresa comune SESAR («impresa comune») è stata istituita nel febbraio 2007 per realizzare un programma di ricerca per la gestione del traffico aereo Cielo unico europeo (Single European Sky Air Traffic Management Research - SESAR);

B.  considerando che l'impresa comune ha iniziato ad operare in maniera autonoma nell'agosto 2007;

C.  considerando che l'impresa comune è proprietaria di tutti i beni materiali ed immateriali creati o ceduti a essa per la fase di sviluppo del progetto SESAR in conformità degli accordi specifici con i suoi membri;

D.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli dell'affidabilità dei conti annuali relativi all'esercizio 2010 nonché della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

E.  considerando che nell'aprile 2010 la Corte dei conti ha espresso il parere n. 2/2010 sulle norme finanziarie SESAR;

F.  considerando che il bilancio per la fase di sviluppo 2008-2013 del progetto SESAR è pari a 2 100 000 000 EUR;

G.  considerando che nell'esercizio 2010 il bilancio dell'impresa comune è stato pari a 143 000 000 EUR;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.  osserva che il bilancio finale dell'impresa comune per l'esercizio 2010 comprende stanziamenti di impegno per 135 000 000 EUR e stanziamenti di pagamento per 143 000 000 EUR; rileva inoltre che i tassi di utilizzo per gli stanziamenti d'impegno e di pagamento sono stati rispettivamente del 97,3% e dell'82,2%;

2.  desume dai rilevi della Corte dei conti che alla fine del 2010 l'impresa comune registra un risultato positivo dell'esecuzione del bilancio pari a 53 500 000 EUR e che i depositi in conti bancari ammontano a 57 200 000 EUR; prende atto che la situazione deriva da fattori come:

   i contributi dei membri: 55 600 000 EUR,
   il risultato dell'esercizio precedente: 86 500 000 EUR,
   i pagamenti all'impresa comune: 84 900 000 EUR,
   il riporto di stanziamenti: 3 700 000 EUR;

3.  rammenta all'impresa comune che tale situazione è contraria al principio dell'equilibrio di bilancio; osserva tuttavia che secondo la risposta dell'impresa comune alla Corte dei conti nel 2010 il saldo di cassa è calato del 34% rispetto al 2009 e che oltre l'importo di 55 600 000 EUR di contributi dai membri, nelle ultime settimane del 2010 è pervenuto un importo di 43 800 000 EUR destinato a finanziare le attività nel 2011; invita l'impresa comune a sviluppare un piano d'azione con misure e scadenze concrete intese a mantenere il bilancio equilibrato e a informare in merito l'autorità di discarico;

4.  sottolinea che a norma dell'articolo 6 delle norme finanziarie di SESAR nessuna spesa può essere impegnata o autorizzata in eccedenza agli stanziamenti autorizzati dal bilancio; esprime profonda preoccupazione per il fatto che per due linee di bilancio – spese amministrative e attività di studio e sviluppo – le spese autorizzate hanno superato gli stanziamenti di bilancio per un importo pari rispettivamente all'11% e al 9%; prende atto del fatto che l'impresa comune ritiene di poter iscrivere gli stanziamenti di pagamento totali solo una volta nel bilancio globale per il periodo 2007-2016, onde evitare di superare il massimale di bilancio totale entro il termine della fase di sviluppo SESAR nel 2016; rammenta che l'impresa comune deve attenersi alle proprie norme finanziarie e auspica che nei prossimi esercizi finanziari non si verifichino spese autorizzate superiori agli stanziamenti di bilancio;

Sistemi di controllo interno

5.  rileva che nel 2010 l'impresa comune ha iniziato ad utilizzare i sistemi di informativa finanziaria in uso anche presso la Commissione (ABAC e SAP); deplora che il sistema di gestione del programma operativo dell'impresa comune non era inserito in detto sistema di informativa finanziaria e che alla fine del 2010 i processi operativi sottostanti non erano stati convalidati dal contabile come prescritto dalle norme finanziarie di SESAR;

6.  prende atto che l'impresa comune ha messo a punto un sistema di gestione del programma operativo che completa le informazioni finanziarie e di bilancio e ritiene di aver integrato il più possibile i propri sistemi, considerate le limitazioni di ABAC e SAP sul suo utilizzo; osserva tuttavia che l'impresa comune prevede di applicare i moduli «ABAC Assets» e «ABAC Contract» entro la fine del 2011 e che la relazione del contabile sulla convalida dei sistemi locali doveva essere ultimata nel 2011;

7.  invita l'impresa comune a trasmettere all'autorità di discarico le informazioni seguenti:

   le caratteristiche dei vincoli riscontrati dall'impresa comune nell'utilizzazione di ABAC e SAP;
   lo stato di convalida dei processi operativi sottostanti e in particolare dei sistemi locali;

8.  sollecita tuttavia l'impresa comune a integrare i propri sistemi di informativa finanziaria (ABAC e SAP) nel sistema di gestione del programma operativo onde consentire che i costi siano addebitati a pacchetti specifici di lavoro e siano individuate le fonti di finanziamento delle spese operative;

Gestione dei progetti

9.  desume dalla relazione annuale di attività 2010 dell'impresa comune che nel 2010 il programma SESAR ha compreso 304 progetti, di cui 171 avviati nel 2009 e che 114 progetti supplementari sono stati lanciati nel 2010; prende atto del fatto che i progetti sono in fase esecutiva a un tasso dell'80,9%, tranne i progetti annullati (3) o sospesi (10); osserva che per ogni progetto annullato o sospeso l'impresa comune ha fornito spiegazioni ed esposto le misure correttive attuate; osserva, segnatamente in relazione ai progetti attualmente sospesi, che

   circa il 60% dei progetti dipendono da attività che esigono da altri progetti la consegna di risultati maturi prima di essere riavviati;
   circa il 20% riguarda progetti privi di nesso attendibile con altri programmi attivi;
  

il restante 20% riguarda progetti sospesi perché privi di nesso chiaro con la futura impostazione delle operazioni o per mancanza di legami con il Master Plan;

10.  sollecita l'impresa comune a continuare a trasmettere all'autorità di discarico informazioni sulla fase di attuazione dei progetti nell'ambito del programma SESAR e a riferire sui risultati conseguiti;

Risultati

11.  incoraggia la Commissione e gli Stati membri a rafforzare l'efficacia delle modalità di applicazione dei regolamenti relativi al cielo unico europeo ai fini di una maggiore produttività degli investimenti nel progetto SESAR;

12.  richiama l'attenzione sulla sana gestione delle risorse finanziarie e sottolinea l'importanza dell'impresa comune per la realizzazione del cielo unico europeo;

13.  desume dalla relazione annuale di attività che nel corso del 2010 è stato effettuato un riesame globale dell'impostazione di attuazione del programma SESAR e che le relative conclusioni hanno segnalato l'esigenza di articolare gli obiettivi di massimo livello del programma in livelli più tecnici e operativi, definendo in dettaglio le azioni da compiere, da parte di chi e quando, e quindi identificando chiaramente risultati convalidati SESAR, destinati a contribuire agli obiettivi della fase di sviluppo SESAR nonché agli obiettivi strategici specifici 2012; invita l'impresa comune a sviluppare un piano d'azione con misure e scadenze concrete per gestire gli elementi derivanti dal riesame globale;

14.  rileva inoltre che alla fine del 2009 era stato deciso di istituire un quadro esecutivo comune SESAR onde consentire una gestione adeguata di programma/progetto tramite attività di monitoraggio e controllo; prende atto che alla fine del 2010 il quadro esecutivo era stato definito interamente nonché attuato e dispiegato per l'85% circa; invita l'impresa comune a informare l'autorità di discarico sullo stato di applicazione e spiegamento del quadro esecutivo nonché sui progressi conseguiti;

15.  riconosce che la Commissione ha proceduto nel 2010 alla prima valutazione intermedia dell'impresa comune; rileva che la valutazione segnala la capacità dell'impresa comune di dare una risposta ottimale alle esigenze degli utilizzatori dello spazio aereo e di fornitori di servizi; ritiene tuttavia opportuno che le valutazioni intermedie e le altre valutazioni siano effettuate da esperti esterni e indipendenti;

Audit interno

16.  accoglie con favore il fatto che alla fine del 2010 il direttore esecutivo dell'impresa comune ha istituito una struttura di audit interno (SAI), ha designato il precedente revisore contabile interno dell'impresa comune a svolgere le funzioni di SAI e ha approvato il programma di lavoro audit SAI per il 2011;

17.  desume dalla relazione annuale di attività che l'impresa comune ha firmato un contratto quadro per servizi di audit nel maggio 2010;

18.  plaude al fatto che l'impresa comune e la Commissione abbiano preso iniziative per garantire una più chiara definizione dei rispettivi ruoli operativi per quel che riguarda il servizio di audit interno della Commissione (IAS) e la funzione di audit interno dell'impresa comune; rileva tuttavia che non sono stati modificati gli statuti dell'impresa comune;

19.  rileva con compiacimento che l'IAS ha confermato le proprie competenze a norma del regolamento finanziario generale in quanto revisore interno delle imprese comuni e che il consiglio di amministrazione dell'impresa comune ha modificato di conseguenza la propria funzione di audit interno;

Versamento tardivo dei contributi di associazione

20.  esprime preoccupazione per il fatto che i termini di versamento dei contributi monetari all'impresa comune da parte dei membri non sono stati rispettati; prende atto del fatto che i ritardi nel pagamento variano da 12 a 113 giorni e che alla fine del 2010 due membri non hanno versato alcun contributo; osserva che l'impresa comune ha risposto che i contributi sono pervenuti all'inizio del 2011;

Osservazioni orizzontali sulle imprese comuni

21.  sottolinea che finora la Commissione ha istituito sette imprese comuni a norma dell'articolo 187 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; prende atto che sei imprese comuni (IMI, ARTEMIS, ENIAC, CLEAN SKY, FCH e ITER-F4E) operano nel settore della ricerca con la supervisione della DG RTD e della DG INFSO della Commissione e che una ha il compito di elaborare un nuovo sistema di gestione del traffico aereo (SESAR) nel settore dei trasporti con la supervisione della DG MOVE;

22.  prende atto che le risorse totali indicative ritenute necessarie alle imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 21 793 000 000 EUR;

23.  prende atto che il contributo complessivo dell'Unione ritenuto necessario alle imprese comuni per il loro periodo di esistenza è pari a 11 489 000 000 EUR;

24.  prende atto che, per l'esercizio 2010, il contributo complessivo dell'Unione al bilancio delle imprese comuni è pari a 505 000 000 EUR per l'esercizio finanziario 2010;

25.  invita la Commissione a trasmettere ogni anno all'autorità di discarico dati consolidati sulla dotazione annua globale per impresa comune a partire dal bilancio generale dell'Unione al fine di assicurare trasparenza e chiarezza sull'impiego dei fondi dell'Unione e ripristinare la fiducia tra i contribuenti europei;

26.  accoglie con favore l'iniziativa di ARTEMIS di inserire nella propria relazione annuale di attività dati sul monitoraggio e il riesame dei suoi progetti in via di realizzazione; ritiene opportuno che tale prassi sia seguita anche dalle altre imprese comuni;

27.  rammenta che le imprese comuni sono cooperazioni tra il settore pubblico e quello privato e ciò ha come conseguenza la commistione tra interessi pubblici e interessi privati; ritiene che in dette circostanze l'eventualità di conflitti di interesse non vada esclusa, ma vada affrontata correttamente; chiede pertanto alle imprese comuni di informare l'autorità di discarico in merito ai meccanismi di verifica previsti nelle rispettive strutture per assicurare una gestione corretta e la prevenzione dei conflitti di interesse;

28.  osserva che, con l'eccezione significativa dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, le imprese comuni sono strutture relativamente piccole e localizzate da un punto di vista geografico; ritiene pertanto che esse, ove possibile, dovrebbero condividere le proprie risorse;

29.  invita la Corte dei conti a trasmettere all'autorità di discarico il seguito dato ai commenti da essa formulati a ognuna delle imprese comuni nella relazione corrispondente sui conti annuali per l'esercizio finanziario 2011;

30.  invita la Corte dei conti a trasmettere al Parlamento, entro scadenze ragionevoli, una relazione speciale sul valore aggiunto dell'istituzione delle imprese comuni ai fini dell'esecuzione efficiente di programmi dell'Unione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione; rileva altresì che la stessa relazione dovrebbe comprendere una valutazione dell'efficacia dell'istituzione di imprese comuni.

(1) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 32.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU L 352 del 31.12.2008, pag. 12.
(4) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(5) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 32.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 352 del 31.12.2008, pag. 12.
(8) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.
(9) GU C 368 del 16.12.2011, pag. 32.
(10) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(11) GU L 352 del 31.12.2008, pag. 12.
(12) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.


Protezione degli interessi finanziari dell'Unione europea - Lotta antifrode - Relazione annuale 2010
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Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea – Lotta contro la frode – Relazione annuale 2010 (2011/2154(INI))
P7_TA(2012)0196A7-0121/2012

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue risoluzioni sulle precedenti relazioni annuali della Commissione e dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF),

–  visti la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 29 settembre 2011, dal titolo «Tutela degli interessi finanziari dell'UE – Lotta contro la frode – Relazione annuale 2010» (COM(2011)0595) e i relativi documenti di accompagnamento (SEC(2011)1107, SEC(2011)1108 e SEC(2011)1109)(1),

–  vista l'undicesima relazione operativa dell'OLAF – Relazione annuale 2011(2),

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni(3),

–  vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Corte dei conti sulla strategia antifrode della Commissione (COM(2011)0376),

–  vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata «La tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea attraverso il diritto penale e le indagini amministrative – Una politica integrata per salvaguardare il denaro dei contribuenti» (COM(2011)0293),

–  viste la sua risoluzione del 15 settembre 2011 sugli sforzi dell'Unione europea per lottare contro la corruzione(4), la sua dichiarazione del 18 maggio 2010 sugli sforzi dell'Unione per lottare contro la corruzione(5) e la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo intitolata «La lotta contro la corruzione nell'UE» (COM(2011)0308),

–  visto l'articolo 325, paragrafo 5, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(6),

–  visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2988/95 del Consiglio, del 18 dicembre 1995, relativo alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità(7),

–  vista la sua risoluzione del 6 aprile 2011 sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea – Lotta contro la frode – Relazione annuale 2009(8),

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0121/2012),

A.  considerando che l'UE e gli Stati membri sono ugualmente responsabili della tutela degli interessi finanziari dell'UE e della lotta contro la frode e che la stretta collaborazione tra la Commissione e gli Stati membri è una condizione fondamentale;

B.  considerando che gli Stati membri hanno la fondamentale responsabilità di eseguire l'80% del bilancio dell'Unione europea così come di riscuotere le risorse proprie, tra l'altro sotto forma di IVA e di dazi doganali;

C.  considerando che nel 2010 l'impatto finanziario totale delle irregolarità rilevate dai sistemi di controllo ammonta a 2 193 milioni di EUR contro i 1 757 milioni di EUR del 2009;

D.  considerando che secondo la Corte dei conti europea (CCE) i pagamenti alla base dei conti presentano errori materiali, con un tasso di errore stimato pari al 3,7% del bilancio totale dell'UE; che i sistemi di controllo si sono dimostrati solo parzialmente efficaci nel garantire la regolarità dei pagamenti e che le principali cause di irregolarità sono attribuibili a errori nei criteri di ammissibilità e di aggiudicazione degli appalti pubblici;

E.  considerando che, nella maggior parte dei casi, la Corte dei conti europea ha ritenuto che le autorità degli Stati membri disponessero di informazioni sufficienti per rilevare e correggere almeno alcuni di tali errori prima dell'esecuzione dei pagamenti e che esistono ancora possibilità di miglioramento dei meccanismi di correzione e nelle attività di audit degli Stati membri;

Considerazioni generali

1.  sottolinea che la crisi finanziaria globale e, in particolar modo, la crisi dell'area dell'euro che l'UE sta attualmente affrontando, richiedono l'adozione di misure speciali che assicurino la tutela adeguata degli interessi finanziari dell'UE in termini di entrate, i quali sono direttamente correlati agli interessi finanziari degli Stati membri; ritiene inoltre che un'attuazione più rigorosa della politica fiscale possa consentire all'Europa di superare la crisi, in particolare mediante la riduzione dell'economia sommersa la quale, in base alle stime, ammonta a circa un quinto del PIL ufficiale(9);

2.  sottolinea come l'e-government abbia le potenzialità per aumentare la trasparenza e per facilitare la lotta contro la frode e la corruzione salvaguardando in tal modo i fondi pubblici; sottolinea come l'Europa sia in ritardo rispetto ai suoi partner industrializzati, a causa, tra l'altro, della mancanza di interoperabilità tra i sistemi(10); sottolinea che, specialmente in un momento di crisi, l'Europa deve intensificare gli sforzi per realizzare una nuova generazione di e-government che possa garantire maggiore trasparenza nelle finanze pubbliche;

3.  richiama l'attenzione sul fatto che le transazioni elettroniche, non in contanti, sono documentate e rendono pertanto più difficile la partecipazione all'economia sommersa, e che esiste una forte correlazione tra la quantità di pagamenti elettronici effettuati in un paese e la misura della sua economia sommersa(11); incoraggia gli Stati membri ad abbassare le soglie oltre le quali i pagamenti con mezzi diversi dal denaro contante sono obbligatori;

4.  sottolinea la necessità di dati statistici affidabili sull'entità della frode e della corruzione e, in particolare, sulla diffusione dell'evasione fiscale e del mancato pagamento dei dazi doganali oltre che sull'utilizzo improprio dei fondi dell'UE da parte della criminalità organizzata; deplora il fatto che la Commissione non sia stata in grado di fornire tali dati, nonostante le ripetute richieste del Parlamento;

Osservazioni generali

5.  sottolinea che la frode è un comportamento doloso che costituisce un illecito penale e che per irregolarità si intende il mancato rispetto di una norma; si rammarica del fatto che la relazione della Commissione europea non tratti la frode in maniera approfondita e affronti il tema delle irregolarità con molta approssimazione; ricorda che l'articolo 325 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) riguarda la frode e non le irregolarità e chiede che sia fatta distinzione tra frode ed errore; chiede che congiuntamente alla frode, sia trattato il tema della corruzione;

6.  prende atto del fatto che, nel 2010, l'incidenza finanziaria delle irregolarità nel settore delle spese è aumentata, attestandosi a 1,8 miliardi di EUR (ovvero l'1,27% dei fondi stanziati), rispetto al dato di 1,4 miliardi di EUR (ossia l'1,13%) del 2009; osserva inoltre un incremento dell'incidenza finanziaria nel settore delle entrate, che ammonta a 393 milioni di EUR (ovvero l'1,88% delle risorse proprie tradizionali riscosse totali lorde), a fronte dei 357 milioni di EUR (ovvero 1,84%) del 2009;

7.  deplora il fatto che quantità considerevoli dei fondi dell'UE vengano ancora spesi erroneamente e invita la Commissione a intervenire con decisione per recuperare un numero maggiore di pagamenti erroneamente eseguiti, a considerare gli Stati membri maggiormente responsabili degli importi non ancora recuperati a titolo di irregolarità, a ottimizzare la prevenzione e l'individuazione delle irregolarità e dei casi di frode, a sospendere immediatamente i pagamenti e ad applicare sanzioni efficaci in caso di uso improprio dei fondi dell'UE;

8.  osserva che, nel 2010, il numero di irregolarità segnalate è aumentato in tutti i settori, fatta eccezione per quello dei fondi di preadesione e delle risorse proprie tradizionali, e che tale aumento è collegato alla chiusura del periodo di attuazione 2000-2006 dei Fondi di coesione e ai miglioramenti apportati al sistema di gestione delle irregolarità (Irregularities Management System, IMS);

9.  evidenzia che, nonostante la modernizzazione e il potenziamento del sistema di gestione delle irregolarità e l'aumento del volume delle segnalazioni da parte della maggioranza degli Stati membri, che ha determinato un miglioramento della qualità e dell'attendibilità delle relazioni, permangono differenze negli approcci adottati dagli Stati membri nella segnalazione delle irregolarità e, di conseguenza, dubbi sull'adeguatezza dei sistemi nazionali di segnalazione; invita gli Stati membri ad attuare pienamente l'IMS, a migliorare ulteriormente l'osservanza dell'obbligo di segnalazione e ad aumentare la rapidità con cui segnalano le irregolarità;

10.  esprime inoltre preoccupazione per il fatto che alcuni Stati membri non utilizzano ancora completamente il sistema di segnalazione elettronica; invita pertanto tali Stati a porre immediatamente rimedio a questa situazione;

11.  ribadisce il suo rammarico per la gravità dei dubbi che permangono sulla qualità delle informazioni fornite dagli Stati membri e osserva che alcuni Stati membri continuano a segnalare un numero esiguo di irregolarità e casi di frode rilevati; invita la Commissione a fornire al Parlamento europeo informazioni sull'efficacia dei sistemi nazionali di controllo di tali paesi;

12.  ricorda che la legislazione dell'Unione impone agli Stati membri di comunicare tutte le irregolarità entro due mesi dalla fine del trimestre in cui un'irregolarità è stata oggetto di un primo verbale amministrativo o giudiziario e/o in cui sono emerse nuove informazioni su un'irregolarità comunicata; invita gli Stati membri a intraprendere ogni possibile sforzo, compreso lo snellimento delle procedure amministrative nazionali, per rispettare i termini previsti e ridurre il divario temporale tra il momento in cui un'irregolarità viene rilevata e quello in cui viene segnalata; invita gli Stati membri a intervenire soprattutto per proteggere il denaro dei contribuenti, come parte dei propri sforzi per combattere la frode;

13.  ribadisce la necessità di dati statistici attendibili sull'entità della frode e della corruzione, in particolare in relazione all'evasione fiscale e doganale nonché alle attività della criminalità organizzata che fanno un uso improprio dei fondi dell'UE; si rammarica del fatto che, nonostante le ripetute richieste del Parlamento europeo, la Commissione non sia stata in grado di fornire tali dati;

14.  esprime delusione per il fatto che la Commissione non è in grado di fornire una stima dell'entità effettiva delle irregolarità e delle frodi e che, di conseguenza, non è possibile valutare la portata complessiva delle irregolarità e delle frodi nei singoli Stati membri né individuare e disciplinare quelli in cui si registra il numero più elevato di questi fenomeni, come richiesto dal Parlamento europeo già nel 2009;

15.  sottolinea come negli ultimi anni siano stati sviluppati nuovi strumenti di misura dell'incidenza della corruzione e della frode; esorta pertanto la Commissione ad adoperarsi tempestivamente per adottare tali nuovi strumenti e fornire una valutazione dell'incidenza della corruzione e della frode nell'utilizzo dei fondi dell'UE e nell'appropriazione indebita delle sue entrate; osserva che in tal modo sarà possibile valutare l'efficacia della protezione contro l'uso improprio dei fondi dell'UE e salvaguardare le entrate dell'Unione dall'appropriazione indebita;

16.  chiede che la responsabilità di sviluppare strumenti di misura dell'incidenza della frode e della corruzione correlate ai fondi dell'UE venga assunta dalla Commissione in stretta collaborazione con il Parlamento europeo, la Corte dei conti europea e altri organi di audit e di controllo dell'UE;

17.  osserva che la cosiddetta regola del «50/50»(12) applicabile nel settore dell'agricoltura rappresenta un incentivo efficace per indurre gli Stati membri a velocizzare e portare a termine i procedimenti di recupero; invita la Commissione a valutare se sia possibile applicare questo meccanismo di recupero anche in altri settori (coesione e preadesione) e se, in base a tale regola, sarebbe opportuno dimezzare i limiti di tempo per le azioni di recupero (portandoli cioè, rispettivamente, a due e quattro anni);

18.  osserva che la relazione annuale 2010 della Corte dei conti europea (relazione della CCE) afferma che i pagamenti indicati nei rendiconti finanziari del 2010 su cui grava un numero consistente di errori ammontavano al 3,7% della spesa complessiva di bilancio dell'UE, vale a dire, approssimativamente a 4,5 miliardi di EUR;

19.  osserva che la relazione della Corte dei conti afferma altresì che, prima dell'approvazione dei pagamenti, le autorità degli Stati membri avevano a disposizione informazioni sufficienti per individuare alcuni degli errori e porvi rimedio o prevenirli;

Entrate: Risorse proprie

20.  ricorda che la riscossione corretta dell'IVA e dei dazi doganali influisce direttamente sulle economie degli Stati membri e sul bilancio dell'UE; sottolinea che il miglioramento dei sistemi di riscossione delle entrate dovrebbe essere considerato una questione della massima priorità da tutti gli Stati membri, in particolare da quelli che si trovano in maggiore difficoltà nell'attuale situazione economica;

21.  sottolinea che l'attenzione deve essere rivolta alla riscossione più efficiente delle entrate; ribadisce che la frode fiscale causa perdite considerevoli sia al bilancio dell'UE sia alle economie degli Stati membri, aggravando pertanto la crisi del debito pubblico; ricorda che il costo dell'economia sommersa grava sui cittadini che percepiscono un reddito facilmente documentabile e tracciabile;

22.  rileva differenze considerevoli nei dati forniti dagli Stati membri sulle irregolarità nel settore delle risorse proprie tradizionali (RPT) e ritiene pertanto che la classificazione delle irregolarità e dei casi di frode nella banca dati sulle risorse proprie (OWNRES) non sia pienamente attendibile; esorta la Commissione a individuare modalità per potenziare tale banca dati al fine di garantire l'affidabilità e la confrontabilità dei dati comunicati;

23.  invita la Commissione a mantenere l'attenzione sull'attuazione delle strategie di controllo doganale degli Stati membri, specialmente nel settore delle importazioni ad alto rischio, e a migliorare le attività relative all'individuazione delle irregolarità e dei casi di presunta frode nel settore delle risorse proprie tradizionali (RPT);

24.  nutre preoccupazione per il contrabbando, in particolare per il contrabbando di sigarette, che si conferma un problema grave per l'UE e determina una perdita rilevante di risorse ai danni dei bilanci nazionali e dell'UE; accoglie con favore il piano d'azione elaborato dalla Commissione per combattere il contrabbando di sigarette e alcolici lungo il confine orientale dell'UE, nonché il rinnovo, alla fine del 2010, della cooperazione doganale con la Cina e la Russia e il quadro strategico per la cooperazione doganale approvato da entrambi i paesi;

25.  si compiace dell'esito dell'operazione doganale congiunta degli Stati membri denominata «Sirocco», condotta nel giugno 2010 e coordinata dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), nel corso della quale sono stati sequestrati circa 40 milioni di sigarette, 1,2 tonnellate di tabacco sfuso, 7 000 litri di alcolici e 8 milioni di altri articoli contraffatti;

26.  osserva che una parte considerevole delle entrate proviene dall'imposta sul valore aggiunto (IVA) e che la Commissione e gli Stati membri devono pertanto monitorare e reagire in modo efficace alle nuove tendenze così come a quelle già esistenti in materia di frode; accoglie con favore il Libro verde della Commissione sul futuro dell'IVA e sollecita la presentazione di proposte concrete in materia di riforma dell'IVA;

Perdite di IVA

27.  ricorda che, in base alle stime di uno studio eseguito per conto della Commissione europea(13), il divario medio dell'IVA dell'UE(14) è pari al 12 %; richiama in particolare l'attenzione sul fatto che tale divario ha raggiunto livelli preoccupanti, rispettivamente del 30% in Grecia e del 22% in Italia, i paesi in cui la crisi del debito pubblico è più grave e la cui situazione minaccia la stabilità economica dell'UE-27;

28.  sottolinea che oltre all'elusione fiscale e alle perdite dovute all'insolvenza, il divario dell'IVA è inoltre attribuibile alla frode e che le perdite derivanti da questa imposta, stimate in miliardi di EUR, sono ampiamente compensate dall'attuazione di misure di austerità che toccano i cittadini dell'UE il cui reddito è più facilmente dimostrabile;

29.  sottolinea come sin dall'introduzione dell'IVA, il metodo di riscossione di questa imposta sia rimasto immutato; sottolinea che tale metodo è ormai superato, alla luce delle numerose modifiche intervenute nel contesto tecnologico ed economico;

Perdite di dazi doganali

30.  sottolinea che i proventi derivanti dai dazi doganali costituiscono una parte importante delle risorse proprie tradizionali (TOR) dell'UE e rappresentano una fonte di reddito per i governi degli Stati membri, i quali trattengono il 25% degli stessi per coprire i costi di riscossione; ribadisce che la prevenzione efficace delle irregolarità e della frode in quest'ambito consente di tutelare gli interessi finanziari dell'Unione e comporta conseguenze significative per il mercato interno, eliminando l'iniquo vantaggio degli operatori economici che non pagano i dazi doganali su coloro che invece adempiono ai propri obblighi;

31.  sottolinea che la corretta gestione dei dazi esercita un impatto diretto sul calcolo dell'imposta sul valore aggiunto;

32.  ricorda a questo proposito che la Corte dei conti europea, nella sua relazione speciale n. 13/2011(15), ha mostrato come l'applicazione del solo regime doganale 42(16) abbia permesso di rilevare, nel 2009, perdite pari a circa 2 200 milioni di EUR(17) nei sette Stati membri controllati dalla Corte, ossia il 29% dell'IVA teoricamente applicabile all'importo tassabile di tutti gli importi calcolati con il regime 42 nel 2009 in tali paesi;

33.  ricorda come la Corte dei conti abbia riscontrato gravi carenze nel sistema di controllo dei regimi doganali semplificati, i quali costituiscono il 70% di tutti regimi doganali in vigore; sottolinea come tali carenze abbiano causato perdite ingiustificate nel bilancio dell'Unione oltre che violazioni della politica commerciale dell'UE; sottolinea che le carenze rilevate erano imputabili, tra l'altro, a verifiche di bassa qualità o scarsamente documentate e all'insufficiente utilizzo delle tecniche di trattamento automatico dati per l'esecuzione dei controlli durante la verifica di tali regimi;

Spese
Agricoltura

34.  rileva che nel 2010 si è assistito a un incremento delle segnalazioni di irregolarità e di casi di sospetta frode, con un aumento dell'incidenza finanziaria dovuta a tali fenomeni da 13 milioni di EUR nel 2009 a 69 milioni di EUR nel 2010;

35.  deplora che la situazione per quanto riguarda i fondi complessivamente recuperati resti insoddisfacente; osserva che nell'esercizio 2010 gli Stati membri hanno recuperato 175 milioni di EUR, vale a dire il 42% delle somme dovute al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) a partire dal 2007, mentre il saldo totale che doveva ancora essere recuperato alla fine dell'esercizio 2010 era di 1,2 miliardi di EUR e che, gli Stati membri hanno trasferito dai propri bilanci nazionali al bilancio dell'UE solamente 300 milioni di EUR secondo la regola del 50/50; si rammarica del fatto che la Commissione non ha tenuto conto della richiesta del Parlamento europeo e non ha comunicato a quest'ultimo le informazioni relative ai progressi compiuti in questo settore nella relazione 2010 sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea; ribadisce l'invito rivolto alla Commissione ad adottare tutte i provvedimenti necessari per attuare un sistema efficace per il recupero dei fondi e a tenere al corrente il Parlamento europeo;

36.  deplora il fatto che, nel 2010, alcuni Stati membri non abbiano rispettato i termini per la segnalazione delle irregolarità; conviene con la Commissione che tutti gli Stati membri debbono migliorare le segnalazioni presentate; rammenta che Finlandia, Austria e Paesi Bassi si sono impegnati a conformarsi ai requisiti di comunicazione e invita la Commissione a fornire informazioni sui progressi realizzati da questi paesi nel 2011 nella relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea – lotta contro la frode;

37.  mostra preoccupazione per il fatto che, nel 2010, l'Italia e altri 12 Stati membri dell'UE hanno classificato come «sospetta frode» oltre il 90% dei casi di irregolarità segnalati; esorta gli Stati membri ad adottare tutte le misure necessarie, compresa una stretta collaborazione con le istituzioni europee, per rimuovere tutte le cause che favoriscono la frode concernente i fondi dell'UE;

38.  nutre perplessità per l'esiguo numero di casi di frodi sospette segnalato da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, in particolare considerando la loro dimensione e il sostegno finanziario ricevuto, come descritto nella relazione sulla protezione degli interessi finanziari dell'Unione europea; ritiene che questo sollevi ragionevoli dubbi sul rispetto dei principi di segnalazione; esorta la Commissione a includere informazioni dettagliate sulla metodologia di segnalazione applicata e sulla capacità di rilevamento delle frodi in detti Stati membri; rinnova l'invito alla Commissione a monitorare da vicino l'efficacia dei sistemi di supervisione e di controllo degli Stati membri e ad assicurare che l'informazione relativa al livello di irregolarità negli Stati membri rifletta la situazione reale; esorta la Commissione a includere nella relazione sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea informazioni sulle azioni avviate in questo settore nel 2011;

Politica di coesione

39.  constata che, sulla base dei dati forniti nella relazione annuale 2010 sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea, circa il 70% di tutti i casi in cui sono state segnalate irregolarità erano connessi alla politica di coesione e che, nel 2010, proprio in tale settore si è riscontrato il tasso maggiore di recupero della spesa (oltre il 60%); evidenzia che, secondo i dati forniti, è impossibile elaborare una valutazione oggettiva del numero effettivo di irregolarità e casi di frode nel settore perché l'elevato numero di irregolarità e (o) di casi di frode riferiti può essere correlato all'introduzione, nel 2009, del sistema di gestione delle irregolarità;

40.  si compiace dei progressi realizzati nel 2010 in relazione alle somme recuperate per il periodo di programmazione 2000-2006, che corrispondono al 70%, ovvero a 2,9 miliardi di EUR, dei fondi erroneamente versati, rispetto al 50% del 2009;

41.  osserva che, nel 2010, Danimarca, Francia, Malta, Paesi Bassi, Svezia e Slovenia non hanno riferito alcuna irregolarità nel settore, il che solleva dubbi riguardo all'adeguata applicazione del sistema di gestione delle irregolarità; nutre preoccupazione per la scarsa percentuale di recupero di Ungheria, Repubblica ceca e Slovenia (attorno e al di sotto del 20%); esorta la Commissione a intervenire, a ricercare le ragioni della situazione e a informare il Parlamento europeo sui progressi compiuti nella relazione sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea del prossimo anno;

42.  sottolinea che, come dimostrano i dati contenuti nella relazione del 2010 sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea, l'analisi delle categorie di irregolarità più frequentemente segnalate mostra che le irregolarità vengono individuate più spesso nella fase di attuazione del ciclo del progetto e che l'incidenza finanziaria maggiore interessa le fasi di selezione e di appalto; evidenzia che un sistema di appalti pubblici trasparente, chiaro e flessibile, che utilizzi in modo più attivo il sistema elettronico degli appalti pubblici, unitamente alla definizione di principi generali in materia di appalti pubblici a livello di UE, consentirebbe di garantire un utilizzo più efficiente dei fondi dello Stato membro e dell'UE; auspica che la Commissione metta effettivamente in atto una riforma del sistema degli appalti pubblici;

Fondi di preadesione

43.  nutre preoccupazione per il fatto che nei fondi di preadesione si sono osservati i tassi di recupero della spesa più bassi, con un tasso di recupero che nel 2010 ha raggiunto appena il 10% rispetto al 27% dell'anno precedente; osserva con inquietudine che il tasso di recupero per il periodo 2002-2006 rimane basso (attorno al 30% circa), specialmente in Bulgaria, Turchia, Lituania e Lettonia; invita la Commissione a prendere provvedimenti per garantire che i paesi beneficiari illustrino i motivi dei bassi tassi di recupero, migliorino le loro prestazioni e aggiornino i dati, inserendo le informazioni mancanti relative alle procedure di recupero completate;

44.  osserva che, come nel 2009, in Romania e Bulgaria il numero maggiore di irregolarità e di casi di frode è connesso all'impiego delle risorse del fondo SAPARD; si compiace dei notevoli progressi compiuti dalla Bulgaria nel rafforzamento dei sistemi nazionali di controllo, dimostrati dal fatto che nel 2010 una parte considerevole dei casi di irregolarità e frode sospetta è stata individuata da controllori e ispettori interni o nazionali, e non da autorità esterne; deplora che in Romania la maggior parte delle irregolarità e delle frodi sospette sia ancora individuata in seguito a verifiche dei servizi dell'UE o a verifiche condotte su loro richiesta; chiede alla Commissione una stretta collaborazione con le autorità rumene per migliorare la situazione;

45.  accoglie favorevolmente l'obiettivo della Commissione di sostenere gli sforzi profusi dai nuovi paesi beneficiari (Turchia, Croazia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia e Montenegro) nell'attuazione del sistema IMS;

OLAF

46.  ribadisce che è necessario continuare a rafforzare l'indipendenza, l'efficacia e l'efficienza dell'OLAF;

47.  esorta la Commissione e gli Stati membri ad assicurare l'attuazione effettiva e tempestiva delle raccomandazioni formulate in seguito all'esame dei casi da parte dell'OLAF;

48.  ritiene che gli Stati membri dovrebbero avere l'obbligo di riferire, su base annuale, in merito al seguito dato ai casi trasmessi dall'OLAF alle loro autorità giudiziarie, anche per quanto concerne le sanzioni penali e finanziarie imposte;

Appalti pubblici, maggiore trasparenza e lotta contro la corruzione

49.  invita la Commissione, le agenzie competenti dell'Unione e gli Stati membri ad adottare misure e a fornire risorse per assicurare che i fondi dell'UE non siano soggetti alla corruzione, ad applicare sanzioni dissuasive nei casi accertati di corruzione e frode, e a intensificare la confisca dei beni illecitamente acquisiti in situazioni di frode, evasione fiscale e reati correlati al riciclaggio di denaro;

50.  sottolinea come nella comunicazione della Commissione del 2011 dal titolo «La lotta contro la corruzione nell'UE» si stimi che ogni anno nell'UE 120 miliardi di EUR vengono persi a causa della corruzione, un fenomeno che causa danni finanziari, riduce le finanze pubbliche e mina la fiducia nelle istituzioni democratiche; sottolinea inoltre che nella sua risoluzione del 2011 sugli sforzi dell'Unione europea per lottare contro la corruzione, il Parlamento ritiene che la corruzione determini in generale l'uso improprio del denaro pubblico e dei fondi dell'UE provenienti dai contribuenti e crei distorsioni di mercato, e invita – come nella sua succitata dichiarazione – la Commissione e gli organi competenti dell'Unione a garantire che i fondi dell'UE non siano soggetti alla corruzione;

51.  accoglie favorevolmente la decisione del Parlamento europeo che istituisce un comitato speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro;

52.  esprime soddisfazione per la ratifica da parte di Malta della convenzione relativa alla tutela degli interessi finanziari dell'UE del 20 gennaio 2011; si rammarica che la convenzione non sia ancora stata ratificata dalla Repubblica ceca e invita tale Stato a porre il prima possibile rimedio a questa situazione; invita inoltre l'Estonia a ratificare il Protocollo del 29 novembre 1996 concernente l'interpretazione, in via pregiudiziale, da parte della Corte di giustizia delle Comunità europee, della convenzione;

53.  ricorda come il programma Hercule II sia lo strumento finanziario gestito dalla Commissione (OLAF) nell'ambito della tutela degli interessi finanziari dell'UE e della prevenzione delle attività criminali ad essi collegate, incluso il contrabbando di sigarette; prende atto che la valutazione intermedia del programma Hercule II ha confermato il suo valore aggiunto; ritiene che il successore di questo strumento – il programma Hercule III – debba continuare a migliorare le dotazioni tecniche degli Stati membri, a finanziare l'accesso alle banche dati, essenziali per le indagini da parte delle autorità degli Stati membri e dell'OLAF, nonché a contrastare il contrabbando di sigarette e la contraffazione, così come imposto dagli accordi giuridicamente vincolanti con i produttori di tabacco;

54.  rinnova il proprio invito alla Commissione e agli Stati membri a progettare, attuare e valutare periodicamente sistemi di appalto uniformi e finalizzati a impedire la frode e la corruzione, nonché a definire e applicare condizioni chiare per la partecipazione agli appalti pubblici e a elaborare criteri per l'adozione di decisioni in quest'ambito; invita la Commissione ad adottare e mettere in atto sistemi per verificare, a livello nazionale, le decisioni sull'aggiudicazione di appalti pubblici per assicurare trasparenza e responsabilità nella gestione del denaro pubblico, nonché ad adottare e attuare sistemi di gestione del rischio e di controllo interno;

55.  esprime soddisfazione per la pubblicazione nel gennaio 2011 del Libro verde della Commissione intitolato «Modernizzazione della politica dell'UE in materia di appalti pubblici – Per una maggiore efficienza del mercato europeo degli appalti»; osserva come la relazione di valutazione su questa consultazione sia stata adottata alla fine del mese di giugno del 2011 e come nel dicembre 2011 la Commissione abbia adottato la sua proposta di riformare le norme di base sugli appalti pubblici nell'UE (direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE);

Seguito

56.  chiede alla Commissione di informare il Parlamento su quali altri indicatori, fonti o metodi, oltre alle informazioni fornite dai denuncianti o dagli informatori, essa può utilizzare per determinare in quali settori dei finanziamenti o delle entrate dell'UE si registrano livelli più accentuati di frode;

57.  invita la Commissione a tutelare e a promuovere il giornalismo investigativo e indipendente, che rappresenta un elemento fondamentale nella lotta alla criminalità, alla frode e alla corruzione relativa ai fondi europei;

58.  invita la Commissione a valutare, in base a criteri o parametri indipendenti, se i casi di frode indagati, segnalati da denuncianti o informatori, siano riconducibili ai settori in cui esiste una possibilità di incidenza più elevata della frode e se non lo sono, a valutare altri metodi per avviare indagini nei settori in cui le sospette frodi sono nascoste dalla legge dell'omertà che impedisce la diffusione delle informazioni ai denuncianti o agli informatori;

59.  sottolinea che non si può tollerare una situazione che si ripete da diversi anni, in cui gli Stati membri non forniscono puntualmente i dati o forniscono dati non precisi e che non possono essere confrontati, rendendo in tal modo impossibile valutare oggettivamente la portata reale della frode negli Stati membri, e che il Parlamento europeo, la Commissione e l'OLAF non sono nelle condizioni di svolgere le loro funzioni in termini di valutazione della situazione e presentazione di ulteriori proposte; invita la Commissione ad assumere la piena responsabilità di recuperare i fondi indebitamente versati dagli Stati membri, nonché a raccogliere i dati comparabili e omogenei necessari e stabilire i principi di segnalazione per tutti gli Stati membri;

o
o   o

60.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti europea, al Comitato di vigilanza dell'OLAF e all'OLAF.

(1) http://ec.europa.eu/anti_fraud/documents/reports-commission/2010_it.pdf
(2) http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/cont/dv/olaf_/olaf_it.pdf
(3) GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.
(4) Testi approvati, P7_TA(2011)0388.
(5) GU C 161 E del 31.5.2011, pag.62.
(6) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(7) GU L 312 del 23.12.1995, pag. 1.
(8) Testi approvati, P7_TA(2011)0142.
(9) «Size and Development of the Shadow Economy of 31 European and 5 other OECD Countries from 2003 to 2011» di Friedrich Schneider, all'indirizzo http://www.econ.jku.at/members/Schneider/files/publications/2011/ShadEcon31.pdf.
(10) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Un'agenda digitale europea (COM(2010)0245).
(11) The Shadow Economy in Europe, 2010: Using Electronic Payment Systems to Combat the Shadow Economy / Friedrich Schneider, A.T. Kearney, 2010.
(12) In base a tale regola, la Commissione può recuperare il 50% dei pagamenti irregolari che non sono stati recuperati nel termine di quattro anni dai bilanci degli Stati membri o, nel caso di un procedimento giudiziario per il recupero dei pagamenti, entro un termine di otto anni. Tale regola si applica per garantire un recupero più rapido dei fondi indebitamente versati.
(13) Studio sulla quantificazione e l'analisi del divario dell'IVA nell'UE-25, eseguito da Reckon LLP per conto della Commissione.
(14) La differenza tra le entrate IVA effettivamente riscosse e quelle che gli Stati membri dovrebbero in teoria percepire sulla base delle rispettive economie.
(15) Relazione speciale n. 13/2011 della Corte dei conti europea intitolata «I controlli sul regime doganale 42 impediscono e individuano i casi di evasione in materia di IVA?».
(16) Regime utilizzato da un importatore per ottenere l'esenzione dall'IVA quando le merci importate vengono trasportate in un altro Stato membro e l'IVA deve essere pagata nello Stato di destinazione.
(17) Di cui 1 800 milioni di EUR nei sette Stati membri selezionati e 400 milioni nei 21 Stati membri di destinazione delle merci importate del campione.


Roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all'interno dell'Unione ***I
PDF 190kWORD 36k
Risoluzione
Testo
Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all'interno dell'Unione (rifusione) (COM(2011)0402 – C7-0190/2011 – 2011/0187(COD))
P7_TA(2012)0197A7-0149/2012

(Procedura legislativa ordinaria – rifusione)

Il Parlamento europeo,

–  vista la proposta della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio (COM(2011)0402),

–  visti l'articolo 294, paragrafo 2, e l'articolo 114 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a norma dei quali la proposta gli è stata presentata dalla Commissione (C7-0190/2011),

–  visto l'articolo 294, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo del 26 ottobre 2011(1),

–  visto l'accordo interistituzionale del 28 novembre 2001 ai fini di un ricorso più strutturato alla tecnica della rifusione degli atti normativi(2),

–  vista la lettera del 25 novembre 2011 della commissione giuridica alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia a norma dell'articolo 87, paragrafo 3, del suo regolamento,

–  visto l'impegno assunto dal rappresentante del Consiglio, con lettera del 28 marzo 2012, di approvare la posizione del Parlamento europeo, in conformità dell'articolo 294, paragrafo 4, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti gli articoli 87 e 55 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e il parere della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (A7-0149/2012),

A.  considerando che, secondo il gruppo consultivo dei servizi giuridici del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, la proposta in questione non contiene modificazioni sostanziali se non quelle espressamente indicate come tali e che, per quanto concerne la codificazione delle disposizioni immutate degli atti precedenti e di tali modificazioni, la proposta si limita ad una mera codificazione degli atti esistenti, senza modificazioni sostanziali,

1.  adotta la posizione in prima lettura figurante in appresso, tenendo conto delle raccomandazioni del gruppo consultivo dei servizi giuridici del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti nazionali.

Posizione del Parlamento europeo definita in prima lettura il 10 maggio 2012 in vista dell'adozione del regolamento (UE) n. .../2012 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all'interno dell'Unione (rifusione)

P7_TC1-COD(2011)0187


(Dato l'accordo tra il Parlamento e il Consiglio, la posizione del Parlamento corrisponde all'atto legislativo finale, il regolamento (UE) n. 531/2012)

(1) GU C 24 del 28.1.2012, pag. 131.
(2) GU C 77 del 28.3.2002, pag. 1.


Esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose ***I
PDF 190kWORD 54k
Risoluzione
Testo
Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull'esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose (rifusione) (COM(2011)0245 – C7-0107/2011 – 2011/0105(COD))
P7_TA(2012)0198A7-0015/2012

(Procedura legislativa ordinaria - rifusione)

Il Parlamento europeo,

–  vista la proposta della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio (COM(2011)0245),

–  visti l'articolo 294, paragrafo 2, l'articolo 192, paragrafo 1, e l'articolo 207 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a norma dei quali la proposta gli è stata presentata dalla Commissione (C7-0107/2011),

–  visto l'articolo 294, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo del 13 luglio 2011(1),

–  previa consultazione del Comitato delle regioni,

–  visto l'accordo interistituzionale del 28 novembre 2001 ai fini di un ricorso più strutturato alla tecnica della rifusione degli atti normativi(2),

–  vista la lettera del 25 novembre 2011della commissione giuridica alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare a norma dell'articolo 87, paragrafo 3, del suo regolamento,

–  visto l'impegno assunto dal rappresentante del Consiglio, con lettera del 29 febbraio 2012, di approvare la posizione del Parlamento europeo, in conformità dell'articolo 294, paragrafo 4, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti gli articoli 87 e 55 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0015/2012),

A.  considerando che, secondo il gruppo consultivo dei Servizi giuridici del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, la proposta in questione non contiene modifiche sostanziali se non quelle espressamente indicate come tali nella proposta e che, per quanto concerne la codificazione delle disposizioni immutate degli atti precedenti e di tali modifiche, la proposta si limita ad una mera codificazione degli atti esistenti, senza modifiche sostanziali,

1.  adotta la posizione in prima lettura indicata in appresso, tenendo conto delle raccomandazioni del gruppo consultivo dei Servizi giuridici del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione;

2.  chiede alla Commissione di presentargli nuovamente la proposta qualora intenda modificarla sostanzialmente o sostituirla con un nuovo testo;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio, alla Commissione nonché ai parlamenti nazionali.

Posizione del Parlamento europeo definita in prima lettura il 10 maggio 2012 in vista dell'adozione del regolamento (UE) n. .../2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose (rifusione)

P7_TC1-COD(2011)0105


(Dato l'accordo tra il Parlamento e il Consiglio, la posizione del Parlamento corrisponde all'atto legislativo finale, il regolamento (UE) n. 649/2012)

(1) GU C 318 del 29.10.2011, pag. 163.
(2) GU C 77 del 28.3.2002, pag. 1.


Modifica degli articoli 87 e 88 del regolamento del Parlamento europeo
PDF 321kWORD 100k
Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla modifica degli articoli 87 bis e 88 del regolamento del Parlamento europeo (2009/2195(REG))
P7_TA(2012)0199A7-0072/2012

Il Parlamento europeo,

–  vista la lettera del suo Presidente del 9 ottobre 2009,

–  visti gli articoli 290 e 291 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 febbraio 2011 che stabilisce le regole e i principi generali relativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membri dell'esercizio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione(1),

–  vista la sua risoluzione del 5 maggio 2010 sul potere di delega legislativa(2),

–  visti gli articoli 211 e 212 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per gli affari costituzionali (A7-0072/2012),

1.  decide di apportare al suo regolamento le modifiche in appresso;

2.  ricorda che tali modifiche entrano in vigore il primo giorno della prossima tornata;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, per conoscenza, al Consiglio e alla Commissione.

Testo in vigore   Emendamento
Emendamento 1
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 87 bis
Quando un atto legislativo delega alla Commissione il potere di completare o modificare alcuni elementi non essenziali di un atto legislativo, la commissione competente:

1.  Quando la Commissione trasmette al Parlamento un atto delegato, il Presidente lo deferisce alla commissione competente per l'atto legislativo di base che può decidere di nominare un relatore per l'esame di uno o più atti delegati.
– esamina qualsiasi progetto di atto delegato trasmesso al Parlamento per controllo;
– può presentare al Parlamento, in una proposta di risoluzione, qualsiasi proposta appropriata conformemente alle disposizioni dell'atto legislativo.
Le disposizioni dell'articolo 88, paragrafi 1, 2 e 3, si applicano mutatis mutandis.

Emendamento 2
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 87 bis – paragrafo 1 bis (nuovo)
1 bis. Il Presidente comunica al Parlamento la data di ricezione dell'atto delegato in tutte le lingue ufficiali e il periodo durante il quale possono essere sollevate obiezioni. Detto termine inizia a decorrere da tale data.

Tali comunicazioni sono pubblicate nel processo verbale delle sedute unitamente alla denominazione della commissione competente.

Emendamento 3
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 87 bis – paragrafo 1 ter (nuovo)
1 ter. La commissione competente può, conformemente alle disposizioni dell'atto legislativo di base e, se lo ritiene opportuno, previa consultazione di tutte le commissioni interessate, presentare al Parlamento una proposta di risoluzione motivata. Tale proposta di risoluzione indica i motivi delle obiezioni del Parlamento e può contenere una richiesta alla Commissione di presentare un nuovo atto delegato che tenga conto delle raccomandazioni formulate dal Parlamento.

Emendamento 4
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 87 bis – paragrafo 1 quater (nuovo)
1 quater. Qualora, dieci giorni lavorativi prima dell'inizio della tornata il cui mercoledì precede ed è prossimo alla data di scadenza del termine di cui al paragrafo 1 quinquies, la commissione competente non abbia presentato una proposta di risoluzione, un gruppo politico o almeno quaranta deputati possono presentare una proposta di risoluzione intesa a iscrivere il punto nel progetto di ordine del giorno di tale tornata.

Emendamento 5
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 87 bis – paragrafo 1 quinquies (nuovo)
1 quinquies. Il Parlamento decide, entro il termine specificato nell'atto legislativo di base, su ogni proposta di risoluzione presentata con la maggioranza prevista dall'articolo 290 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

Qualora la commissione competente ritenga opportuno prorogare il termine per sollevare le obiezioni a un atto delegato in conformità dell'atto legislativo di base, il presidente della commissione competente notifica, a nome del Parlamento, tale proroga al Consiglio e alla Commissione.

Emendamento 6
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 87 bis – paragrafo 1 sexies (nuovo)
1 sexies. Qualora la commissione competente raccomandi che, prima della scadenza del termine previsto nell'atto legislativo di base, il Parlamento dichiari di non sollevare obiezioni all'atto delegato:

– ne informa il presidente della Conferenza dei presidenti di commissione con lettera motivata e presenta una raccomandazione in tal senso;
– se nessuna obiezione è sollevata né durante la riunione successiva della Conferenza dei presidenti di commissione né, in caso di urgenza, con procedura scritta, il presidente della commissione competente ne informa il Presidente del Parlamento, che ne informa l'Aula nel più breve tempo possibile;
– se, entro ventiquattro ore dall'annuncio in Aula, un gruppo politico o almeno quaranta deputati si oppongono alla raccomandazione, quest'ultima è messa ai voti;
– se, entro lo stesso termine, nessuna obiezione è sollevata, la raccomandazione proposta si considera approvata;
– l'adozione di siffatta raccomandazione rende irricevibile qualsiasi ulteriore proposta di obiezione all'atto delegato.
Emendamento 7
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 87 bis – paragrafo 1 septies (nuovo)
1 septies. La commissione competente può, conformemente alle disposizioni dell'atto legislativo di base, prendere l'iniziativa di presentare al Parlamento una proposta di risoluzione motivata che revoca, in tutto o in parte, la delega di poteri ai sensi di tale atto. Il Parlamento delibera alla maggioranza prevista all'articolo 290 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

Emendamento 8
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 87 bis – paragrafo 1 octies (nuovo)
1 octies. Il Presidente informa il Consiglio e la Commissione delle posizioni adottate in virtù del presente articolo.

Emendamento 9
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – titolo
Misure di attuazione

Atti e misure di esecuzione

Emendamento 10
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – paragrafo 1
1.  Qualora la Commissione trasmetta al Parlamento un progetto di misure di attuazione, il Presidente deferisce il progetto di misure in causa alla commissione competente per l'atto da cui derivano le misure di attuazione. Se per l'atto di base è stata applicata la procedura con le commissioni associate, la commissione competente invita ogni commissione associata a comunicare oralmente o per lettera il suo parere.
1.  Qualora la Commissione trasmetta al Parlamento un progetto di atto o di misura di esecuzione, il Presidente lo deferisce alla commissione competente per l'atto legislativo di base, che può decidere di nominare un relatore per l'esame di uno o più progetti di atti o di misure di esecuzione.
Emendamento 11
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – paragrafo 2
2.  Il presidente della commissione competente fissa un termine entro il quale i deputati possono dichiarare che la commissione è contraria al progetto di misure. Laddove ne ravvisi la necessità la commissione può decidere di nominare un relatore fra i suoi membri o supplenti permanenti. Se la commissione è contraria al progetto di misure, presenta una proposta di risoluzione che si oppone all'adozione delle misure in questione, eventualmente indicando anche le modifiche che si dovrebbero apportare al progetto di misure.
2.   La commissione competente può presentare al Parlamento una proposta di risoluzione motivata sostenendo che un progetto di atto o di misura di esecuzione eccede le competenze di esecuzione previste nell'atto legislativo di base o non è conforme al diritto dell'Unione per altri motivi.
Se entro il termine previsto, che decorre dalla data di ricevimento del progetto di misure, il Parlamento approva una risoluzione in tal senso, il Presidente chiede alla Commissione di ritirare o modificare il progetto di misure, ovvero di presentare una proposta in base all'idonea procedura legislativa.

Emendamento 12
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – paragrafo 3
3.   Quando non vi è una tornata prima della scadenza del termine, il diritto di reazione si considera delegato alla commissione competente. La reazione assume la forma di una lettera del presidente della commissione al membro competente della Commissione ed è portata all'attenzione di tutti i deputati del Parlamento.
3.   La proposta di risoluzione può comprendere una richiesta alla Commissione di ritirare l'atto, la misura o il progetto di atto o di misura, di modificarlo alla luce delle obiezioni formulate dal Parlamento o di presentare una nuova proposta legislativa. Il Presidente informa il Consiglio e la Commissione della posizione adottata.
Emendamento 13
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – paragrafo 4 – parte introduttiva
4.  Se le misure di attuazione previste dalla Commissione rientrano nella procedura di regolamentazione con controllo, il paragrafo 3 non si applica e i paragrafi 1 e 2 sono integrati nel seguente modo:
4.  Se le misure di esecuzione previste dalla Commissione rientrano nella procedura di regolamentazione con controllo prevista dalla decisione 1999/468/CE del Consiglio, che stabilisce le modalità per l'esercizio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione, si applicano le seguenti disposizioni supplementari:
Emendamento 14
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – paragrafo 4 – lettera a
a) il termine per l'esame decorre dal momento in cui il progetto di misure è stato trasmesso al Parlamento in tutte le lingue ufficiali. Se si applicano termini ridotti (articolo 5 bis, paragrafo 5, lettera b) della decisione 1999/468/CE del Consiglio recante modalità per l'esercizio delle competenze di esecuzione conferite alla Commissione) e in casi di urgenza (articolo 5 bis, paragrafo 6, della decisione 1999/468/CE), salvo obiezione del presidente della commissione competente, il termine per l'esame decorre dalla data di ricezione, da parte del Parlamento, del progetto definitivo di misure di attuazione nelle versioni linguistiche presentate ai membri del comitato istituito conformemente alla decisione 1999/468/CE. In questo caso non si applica l'articolo 146;
a) il termine per l'esame decorre dal momento in cui il progetto di misure è stato trasmesso al Parlamento in tutte le lingue ufficiali. Se si applica il termine per l'esame ridotto di cui all'articolo 5 bis, paragrafo 5, lettera b), della decisione 1999/468/CE e nei casi di urgenza di cui all'articolo 5 bis, paragrafo 6, della decisione 1999/468/CE, salvo obiezione del presidente della commissione competente, il termine per l'esame comincia a decorrere dalla data di ricezione, da parte del Parlamento, del progetto definitivo di misure di esecuzione nelle versioni linguistiche presentate ai membri del comitato istituito conformemente alla decisione 1999/468/CE. In questo caso non si applica l'articolo 146;
Emendamento 15
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – paragrafo 4 – lettera a bis (nuova)
a bis) se il progetto di misura di esecuzione si basa sull'articolo 5 bis, paragrafi 5 o 6, della decisione 1999/468/CE, in base ai quali i termini entro cui il Parlamento può opporsi sono ridotti, il presidente della commissione competente può presentare una proposta di risoluzione contraria all'adozione del progetto di misura se la commissione competente non ha potuto riunirsi nel termine prescritto;
Emendamento 16
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – paragrafo 4 – lettera b
b) il Parlamento deliberando a maggioranza dei membri che lo compongono può opporsi all'adozione delle misure in questione sostenendo che il progetto di misure eccede le competenze di esecuzione previste dall'atto di base o che non è compatibile con il fine o il contenuto dell'atto di base oppure che non rispetta i principi di sussidiarietà o di proporzionalità;
b) il Parlamento, deliberando a maggioranza dei membri che lo compongono, può opporsi all'adozione del progetto di misura di esecuzione sostenendo che tale progetto di misura eccede le competenze di esecuzione previste nell'atto di base o che non è compatibile con il fine o il contenuto dell'atto di base oppure che non rispetta i principi di sussidiarietà o di proporzionalità;
Emendamento 17
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – paragrafo 4 – lettera c
c) se il progetto di misure si basa sull'articolo 5 bis, paragrafi 5 o 6, della decisione 1999/468/CE, in base ai quali i termini entro cui il Parlamento può opporsi sono ridotti, il presidente della commissione competente può presentare una proposta di risoluzione contraria all'adozione del progetto di misure se la commissione non è stata in grado di riunirsi nel lasso di tempo a sua disposizione.
soppresso
Emendamento 18
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 – paragrafo 4 – lettera c bis (nuova)
c bis) se la commissione competente, a seguito di una richiesta motivata della Commissione, raccomanda con lettera motivata al presidente della Conferenza dei presidenti di commissione che il Parlamento non si oppone alla misura proposta, prima della scadenza del termine ordinario di cui all'articolo 5 bis, paragrafo 3, lettera c), e/o all'articolo 5 bis, paragrafo 4, lettera e), della decisione 1999/468/CE, si applica la procedura di cui all'articolo 87 bis, paragrafo 1 sexies.
Emendamento 19
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 bis – titolo (nuovo)
Articolo 88 bis

Esame nell'ambito della procedura con le commissioni associate o della procedura con riunioni congiunte delle commissioni

Emendamento 20
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 bis – paragrafo 1 (nuovo)
1.  Se l'atto legislativo di base è stato approvato dal Parlamento nel quadro della procedura di cui all'articolo 50, si applicano le seguenti disposizioni supplementari all'esame degli atti delegati e dei progetti di atti o di misure di esecuzione:
- l'atto delegato o il progetto di atto o di misura di esecuzione è trasmesso alla commissione competente per il merito e alla commissione associata;
- il presidente della commissione competente per il merito stabilisce un termine entro il quale la commissione associata può formulare proposte sui punti di sua esclusiva competenza o di competenza congiunta tra queste due commissioni;
- se l'atto delegato o il progetto di atto o di misura di esecuzione rientra essenzialmente nelle competenze esclusive della commissione associata, le proposte di quest'ultima sono riprese senza votazione dalla commissione competente; in caso contrario il Presidente può autorizzare la commissione associata a presentare una proposta di risoluzione al Parlamento.
Emendamento 21
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 88 bis – paragrafo 2 (nuovo)
2.  Se l'atto legislativo di base è stato approvato dal Parlamento nel quadro della procedura di cui all'articolo 51, si applicano le seguenti disposizioni supplementari all'esame degli atti delegati e dei progetti di atti o di misure di esecuzione:
- il Presidente determina, sin dalla ricezione dell'atto delegato o del progetto di atto o di misura di esecuzione, la commissione competente o le commissioni competenti congiuntamente per il loro esame, alla luce dei criteri stabiliti all'articolo 51 e di eventuali accordi tra i presidenti delle commissioni interessate;
- se un atto delegato o un progetto di atto o di misura di esecuzione è stato rinviato per esame secondo la procedura con riunioni di commissioni congiunte, ciascuna commissione può chiedere la convocazione di una riunione congiunta per l'esame di una proposta di risoluzione. In mancanza di un accordo tra i presidenti delle commissioni interessate, la riunione congiunta è convocata dal presidente della Conferenza dei presidenti di commissione.
Emendamento 22
Regolamento del Parlamento europeo
Articolo 216 – paragrafo 4
4.  La rettifica è annunciata in occasione della tornata successiva. Essa è considerata approvata a meno che, entro quarantotto ore dall'annuncio, un gruppo politico o almeno quaranta deputati non chiedano che sia messa ai voti. Se non è approvata, la rettifica è rinviata alla commissione competente che può proporre una rettifica modificata o chiudere la procedura.
4.  La rettifica è annunciata in occasione della tornata successiva. Essa è considerata approvata a meno che, entro ventiquattro ore dall'annuncio, un gruppo politico o almeno quaranta deputati non chiedano che sia messa ai voti. Se non è approvata, la rettifica è rinviata alla commissione competente che può proporre una rettifica modificata o chiudere la procedura.

(1) GU L 55 del 28.2.2011, pag. 13.
(2) GU C 81 E del 15.3.2011, pag. 6.


Legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali (Roma II)
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Risoluzione
Allegato
Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti la modifica del regolamento (CE) n. 864/2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali (Roma II) (2009/2170(INI))
P7_TA(2012)0200A7-0152/2012

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 225 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 81, paragrafo 2, lettera c), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti gli articoli 8 e 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) e gli articoli 7 e 11 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

–  vista l'imminente adesione dell'Unione europea alla succitata Convenzione a norma dell'articolo 6, paragrafo 2, del trattato sull'Unione europea,

–  visti il regolamento (CE) n. 44/2001 del Consiglio, del 22 dicembre 2000, concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale(1), in particolare l'articolo 2 e l'articolo 5, paragrafo 3, e la proposta di rifusione di tale regolamento (COM(2010)0748),

–  vista la sentenza della Corte di giustizia, del 7 marzo 1995, nel procedimento C-68/93 Shevill [1995] Racc. I-415,

–  vista la sentenza della Corte di giustizia, del 25 ottobre 2011, nei procedimenti riuniti C-509/09 e C-161/10 eDate Advertising GmbH(2),

–  visti il parere dell'avvocato generale Mancini nel procedimento C-352/85 Bond van Adverteerders e altri contro lo Stato olandese [1988] Racc. 2085, la sentenza nel procedimento C-260/89 Elliniki Radiophonia Tileorasi (ERT-AE) [1991] Racc. I-2925, la sentenza e il parere dell'avvocato generale Van Gerven nel procedimento C-159/90 Society for the Protection of Unborn Children Ireland Ltd [1991] Racc. I-4685 e il parere dell'avvocato generale Jacobs nel procedimento C-168/91 Christos Konstantinidis [1993] Racc. I-1191,

–  vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali presentata in origine dalla Commissione (COM(2003)0427),

–  vista la sua posizione del 6 luglio 2005 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali («Roma II»)(3),

–  visto il regolamento (CE) n. 864/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 luglio 2007, sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali (Roma II)(4), (il «regolamento Roma II») e in particolare l'articolo 30, paragrafo 2(5),

–  visto lo studio comparativo richiesto dalla Commissione sulla situazione nei 27 Stati membri per quanto concerne la legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali derivanti da violazioni della vita privata e dei diritti della personalità(6),

–  visto il presunto fenomeno noto come «turismo della diffamazione» («libel tourism»)(7),

–  vista la legge sulla diffamazione del Regno Unito(8),

–  vista l'audizione pubblica svoltasi il 28 gennaio 2010(9),

–  visti i documenti di lavoro elaborati dal relatore della commissione giuridica e il vasto corpus di scritti accademici sulla materia(10),

–  visti gli articoli 42 e 48 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione giuridica (A7-0152/2012),

A.  considerando che, in seguito alla sentenza pronunciata nel procedimento Shevill, la Corte di giustizia ha dichiarato, nella causa eDate Advertising, che l'articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 44/2001 deve essere interpretato nel senso che, in caso di asserita violazione dei diritti della personalità per mezzo di contenuti messi in rete su un sito Internet, la persona che si ritiene lesa ha la facoltà di esperire un'azione di risarcimento per la totalità del danno cagionato, o dinanzi ai giudici dello Stato membro del luogo di stabilimento del soggetto che ha emesso tali contenuti, o dinanzi ai giudici dello Stato membro in cui si trova il proprio centro d'interessi; Tale persona può altresì, in luogo di un'azione di risarcimento per la totalità del danno cagionato, esperire un'azione dinanzi ai giudici di ogni Stato membro sul cui territorio un'informazione messa in rete sia accessibile oppure lo sia stata; che questi ultimi sono competenti a conoscere del solo danno cagionato sul territorio dello Stato membro del giudice adito;

B.  considerando che nel regolamento Roma II manca una disposizione concernente la determinazione della legge applicabile alle violazioni della vita privata e dei diritti della personalità;

C.  considerando che l'esame di una norma appropriata è stato influenzato dalla controversia sul «turismo della diffamazione», un tipo di scelta opportunistica del foro in cui il ricorrente sceglie di promuovere un'azione per diffamazione nella giurisdizione in cui reputa che sia più probabile ottenere un esito favorevole (generalmente quella dell'Inghilterra e del Galles, considerata a livello mondiale la più favorevole alle parti ricorrenti); che tuttavia la questione non si limita al Regno Unito e riguarda anche altre giurisdizioni;

D.  considerando che gli elevati costi della controversia in quella giurisdizione e il livello potenzialmente elevato dei risarcimenti che possono esservi riconosciuti producono, a quanto sembra, effetti deterrenti sulla libertà di espressione; che, dati i costi processuali elevati, gli editori possono essere obbligati a raggiungere un accordo stragiudiziale anche quando ritengono di poter contare su una buona linea di difesa;

E.  considerando che la legge sulla diffamazione attualmente all'esame del parlamento del Regno Unito si preannuncia in grado di ottenere grandi risultati sulla via dell'eliminazione del presunto effetto deterrente sugli editori, sebbene sembri poco probabile che possa risolvere la difficile questione degli elevati costi legali;

F.  considerando che internet ha aggiunto l'ulteriore complicazione dell'accessibilità virtuale universale, unitamente alla permanenza dei contenuti pubblicati e alla massiccia diffusione dei blog e dei commenti anonimi;

G.  considerando che la libertà di stampa e dei mezzi di informazione è uno dei tratti distintivi di una società democratica;

H.  considerando che devono essere disponibili mezzi di ricorso nel momento in cui avvengono violazioni della libertà sopra menzionata, in particolare se tali violazioni vanno a scapito della vita privata e della reputazione delle persone(11); che ciascuno Stato membro dovrebbe garantire che tali mezzi di ricorso esistano e siano efficaci nei casi di violazione di tali diritti; che gli Stati membri dovrebbero impegnarsi a garantire che i querelanti non si vedano negato, nella pratica, l'accesso alla giustizia a causa di spese legali proibitive; che i costi dei procedimenti giudiziari possono risultare devastanti anche per i mezzi di informazione;

I.  considerando che spetta a ciascuno Stato definire nel modo che reputa opportuno il corretto equilibrio fra il diritto al rispetto della vita privata, garantito dall'articolo 8 della CEDU, e il diritto alla libertà di espressione, garantito dall'articolo 10 della CEDU;

J.  considerando che a prescindere da quanto sopra, a seguito dell'adesione dell'Unione europea alla CEDU, nel corso del tempo l'Unione potrebbe trovarsi a dover individuare un parametro comune per le cause transfrontaliere relative alla libertà di fornire beni e servizi, come risultato dello «sviluppo dialettico» auspicato dall'avvocato generale Mancini nelle conclusioni della causa Bond van Adverteerders, viste anche le sentenze nei procedimenti Elliniki Radiofonia Tileorasi e Society for the Protection of Unborn Children Ireland Ltd nonché il parere dell'avvocato generale Jacob nel procedimento Christos Konstantinidis; che effettivamente, nel procedimento Society for the Protection of Unborn Children Ireland Ltd(12), l'avvocato generale Van Gerven ha formulato l'ipotesi che «una normativa nazionale la quale, per rimanere compatibile con il diritto [dell'Unione], deve far riferimento a nozioni giuridiche quali le ragioni imperative collegate all'interesse generale o all'ordine pubblico […] si collochi »nell'ambito' del diritto [dell'Unione]' sulla base del fatto che, se è vero che le nozioni di interesse generale o di ordine pubblico possono essere definite in qualche misura dagli Stati membri, ciò non toglie che, nel caso delle misure che rientrano nelle competenze del diritto dell'Unione, tali nozioni sono assoggettate al controllo dell'Unione e devono «essere giustificate e delimitate in maniera uniforme per tutta [l'Unione] in funzione del diritto [dell'Unione], cioè tenendo conto anche dei principi generali relativi ai diritti e libertà fondamentali»;

K.  considerando che non sarebbe tuttavia appropriato adottare, per la determinazione della legge applicabile, norme di diritto privato internazionale in qualche modo distorte al fine di privilegiare un diritto a scapito dell'altro, oppure concepite in modo da restringere la sfera di applicazione del diritto di un determinato Stato membro, in particolare data l'esistenza della clausola relativa all'ordine pubblico figurante all'articolo 26 del regolamento Roma II; che è dunque particolarmente importante mantenere la clausola relativa al controllo dell'ordine pubblico nel regolamento Bruxelles I;

L.  considerando che, per quanto concerne il diritto di rettifica, ci si dovrebbe attenere al criterio del legame più stretto, poiché si dovrebbe concedere rapidamente tale misura che è, per sua stessa natura, provvisoria; che una disposizione analoga a quella esposta nell'allegato dovrebbe anche prevedere l'autonomia delle parti e la facoltà di scegliere di applicare la lex fori qualora il ricorrente decidesse di promuovere un'azione civile per il risarcimento dei danni dinanzi al tribunale della sede dei mezzi di informazione per una violazione subita in più di uno Stato membro;

M.  considerando che si ritiene inoltre necessario, al fine di promuovere i vantaggi per la collettività di ridurre i costi della controversia, agevolare l'accesso alla giustizia, assicurare il corretto funzionamento del mercato interno e garantire un equilibrio appropriato fra la libertà di espressione e il diritto alla vita privata, che la Commissione conduca ampie consultazioni con le parti interessate, compreso con giornalisti, mezzi di informazione e avvocati e giudici specializzati, allo scopo di proporre la creazione di un centro per la risoluzione volontaria delle controversie transfrontaliere derivanti da violazioni della vita privata e dei diritti della personalità, compresa la diffamazione, tramite metodi alternativi di risoluzione delle controversie; che ciò costituirebbe un approccio molto più progressista e adatto al ventunesimo secolo alla risoluzione di tali controversie e faciliterebbe l'evoluzione verso una cultura della giustizia maggiormente orientata a forme moderne di mediazione;

N.  considerando che gli Stati membri potrebbero incoraggiare e favorire il ricorso a un futuro centro per metodi alternativi di risoluzione delle controversie, anche prevedendo la possibilità di tenere conto del mancato utilizzo del centro nella condanna alle spese;

O.  considerando che il centro potrebbe, in definitiva, autofinanziarsi;

1.  chiede alla Commissione di presentargli, sulla base dell'articolo 81, paragrafo 2, lettera c), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, una proposta relativa all'integrazione nel regolamento Roma II di una disposizione al fine di determinare la legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali derivanti da violazioni della vita privata e dei diritti della personalità, compresa la diffamazione, secondo le raccomandazioni particolareggiate figuranti in allegato;

2.  chiede inoltre alla Commissione di presentargli, sulla base dell'articolo 81, paragrafo 2, lettera d), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, una proposta relativa alla creazione di un centro per la risoluzione volontaria delle controversie transfrontaliere derivanti da violazioni della vita privata e dei diritti della personalità, compresa la diffamazione, tramite metodi alternativi di risoluzione delle controversie;

3.  constata che tali raccomandazioni rispettano i diritti fondamentali e il principio di sussidiarietà;

4.  ritiene che la proposta richiesta non presenti incidenze finanziarie;

5.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione e le raccomandazioni particolareggiate figuranti in allegato alla Commissione e al Consiglio.

ALLEGATO ALLA RISOLUZIONE:

RACCOMANDAZIONI PARTICOLAREGGIATE CONCERNENTI IL CONTENUTO DELLA PROPOSTA RICHIESTA

Il Parlamento europeo ritiene che nel regolamento (CE) n. 864/2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali (Roma II) debbano essere aggiunti il considerando 32 bis e l'articolo 5 bis, figuranti in appresso:

Considerando 32 bis

Il presente regolamento non vieta agli Stati membri di applicare le proprie norme costituzionali relative alla libertà di stampa e alla libertà di espressione nei mezzi di informazione. In particolare, l'applicazione di una disposizione della legge designata dal presente regolamento che abbia l'effetto di limitare significativamente l'ambito di applicazione delle suddette norme costituzionali può essere considerata contraria all'ordine pubblico del foro, tenuto conto delle circostanze del caso di specie e dell'ordinamento giuridico dello Stato membro dell'organo giurisdizionale adito.

Articolo 5 bis

Vita privata e diritti della personalità

1.  La legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali derivanti da violazioni della vita privata e dei diritti della personalità, compresa la diffamazione, è la legge del paese in cui si verificano o sono suscettibili di verificarsi l'elemento o gli elementi più significativi della perdita o del danno.

2.  Si applica tuttavia la legge del paese in cui il convenuto risiede abitualmente, qualora questi non abbia potuto ragionevolmente prevedere le conseguenze sostanziali del proprio atto commesso nel paese di cui al paragrafo 1.

3.  Ove la violazione sia provocata dalla pubblicazione di materiale stampato o da una trasmissione, il paese in cui si verificano o sono suscettibili di verificarsi l'elemento o gli elementi più significativi è considerato quello verso il quale la pubblicazione o la trasmissione sono principalmente indirizzate o, ove ciò non sia evidente, il paese in cui viene esercitato il controllo editoriale, e il diritto applicabile è il diritto di codesto paese. Il paese al quale una pubblicazione o una trasmissione sono principalmente destinate è determinato in particolare dalla lingua della pubblicazione o della trasmissione, ovvero dalle vendite o dai dati di ascolto in un determinato paese, in proporzione sul totale delle vendite o dei dati di ascolto o da una combinazione di questi fattori.

4.  La legge applicabile al diritto di rettifica o alle misure equivalenti e a qualsiasi misura preventiva o azione inibitoria contro un editore o un organo di radiodiffusione per quanto riguarda il contenuto di una pubblicazione o di una trasmissione, come pure riguardo alla violazione della vita privata o dei diritti della personalità derivante dal trattamento di dati personali, è quella del paese in cui risiedono abitualmente l'editore o l'organo di radiodiffusione o l'incaricato al trattamento dei dati personali.

(1) GU L 12 del 16.1.2001, pag. 1.
(2) Non ancora pubblicata nella Raccolta.
(3) GU C 157E del 6.7.2006, pag. 370.
(4) GU L 199 del 31.7.2007, pag. 40.
(5)Entro il 31 dicembre 2008 la Commissione presenta al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo uno studio della situazione nel settore della legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali derivanti da violazioni della vita privata e dei diritti della personalità, che tenga conto delle disposizioni relative alla libertà di stampa e di espressione nei mezzi d'informazione e delle questioni di conflitti di leggi connesse alla direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 1995, relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati.
(6) JLS/2007/C4/028, relazione definitiva.
(7) Cfr. la quinta conferenza pubblica tenuta nel memoriale intitolato a Dame Ann Ebsworth da Lord Hoffman il 2 febbraio 2010 e, inoltre, Trevor C. Hartley, '«Libel Tourism» and Conflict of Laws«, ICLQ vol. 59, pag. 25, gennaio 2010.
(8) Documento disponibile per la consultazione all'indirizzo: http://www.justice.gov.uk/consultations/docs/draft-defamation-bill-consultation.pdf; cfr. anche la prima relazione della commissione congiunta del parlamento britannico all'indirizzo: http://www.publications.parliament.uk/pa/jt201012/jtselect/jtdefam/203/20302.htm.
(9) Audizione sui diritti della personalità, soprattutto in riferimento alla diffamazione, nel contesto del diritto privato internazionale, in particolare del regolamento Roma II. Per i contributi degli oratori, cfr. http://www.europarl.europa.eu/committees/it/JURI/home.html.
(10) DT\820547EN.doc e DT\836983EN.doc.; cfr., in particolare, le pubblicazioni del luglio 2010 nell'ambito del simposio online Roma II e diffamazione: http://conflictoflaws.net/2010/rome-ii-and-defamation-online-symposium di Jan von Hein, Professore di diritto civile, diritto privato internazionale e diritto comparato presso l'Università di Treviri in Germania (al quale vanno, in particolare, i ringraziamenti del relatore per la proposta enunciata in questo documento), Trevor Hartley, Professore emerito presso la «London School of Economics», Andrew Dickinson, Professore ospite presso la facoltà di diritto privato internazionale del «British Institute of International and Comparative Law» e Visiting professor all'Università di Sydney, Olivera Boskovic, Professore di diritto all'Università di Orléans, Bettina Heiderhoff, Professore di diritto all'Università di Amburgo, Nerea Magallón, ex Professore di diritto all'Università dei Paesi Baschi, al momento docente di diritto privato internazionale a Santiago de Compostela, Louis Perreau-Saussine, Professore di diritto all'Università di Nancy e Angela Mills Wade, Direttore esecutivo del Consiglio europeo degli editori. Cfr. anche Jan-Jaap Kuipers, 'Towards a European Approach in the Cross-Border Infringement of Personality Rights«, 12 German Law Journal 1681-1706 (2011), disponibile all'indirizzo http://www.germanlawjournal.com/index.php?pageID=11&artID=1379. Sui diritti nell'Unione europea e i diritti fondamentali, cfr. Darcy S. Binder, 'The European Court of Justice and the Protection of Fundamental Rights in the European Community: New Developments and Future Possibilities in Expanding Fundamental Rights Review to Member State Action», Jean Monnet Working Paper n. 4/95, all'indirizzo: http://centers.law.nyu.edu/jeanmonnet/papers/95/9504ind.html.
(11) La reputazione si considera oggigiorno tutelata dalla CEDU come parte della vita privata (cfr. N. contro la Svezia, n. 11366/85).
(12) Paragrafo 31.


Strategia commerciale e di investimento dell'UE nella sponda meridionale del Mediterraneo in seguito alle rivoluzioni della primavera araba
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Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul Commercio per il cambiamento: la strategia commerciale e di investimento dell'UE per il Mediterraneo meridionale dopo le rivoluzioni della primavera araba (2011/2113(INI))
P7_TA(2012)0201A7-0104/2012

Il Parlamento europeo,

–  visti la dichiarazione di Barcellona, del 28 novembre 1995, che ha istituito un partenariato fra l'Unione europea e i paesi del Sud del Mediterraneo, nonché il programma di lavoro approvato in occasione di tale conferenza,

–  viste le sue risoluzioni del 27 ottobre 2005 sul processo di Barcellona rivisitato(1) e del 25 novembre 2009 sul partenariato economico e commerciale euromediterraneo in vista dell'ottava Conferenza ministeriale Euromed sul commercio(2),

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto rappresentante al Consiglio europeo, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dell'8 marzo 2011 su «Un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale» (COM(2011)0200),

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto rappresentante al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 25 maggio 2011 su «Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento» (COM(2011)0303),

–  vista la comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 24 maggio 2011 dal titolo «Dialogo con i paesi del Sud del Mediterraneo per la migrazione, la mobilità e la sicurezza» (COM(2011)0292),

–  vista la «tabella di marcia euromediterranea per il commercio fino al 2010 e oltre», adottata dall'ottava Conferenza ministeriale sul commercio dell'Unione per il Mediterraneo nel 2009,

–  viste le conclusioni delle conferenze ministeriali euromediterranee e delle conferenze ministeriali settoriali che si sono svolte dall'avvio del processo di Barcellona, con specifico riferimento alle conclusioni della nona conferenza ministeriale sul commercio dell'Unione per il Mediterraneo dell'11 novembre 2010,

–  visti gli accordi di associazione euromediterranei tra la Comunità e i suoi Stati membri, da una parte, e la Tunisia(3), Israele(4), il Marocco(5), la Giordania(6), l'Egitto(7), il Libano(8) e l'Algeria(9), dall'altra, e l'accordo euromediterraneo interinale di associazione relativo agli scambi e alla cooperazione tra la Comunità e l'OLP (a beneficio dell'Autorità palestinese)(10),

  vista la decisione n. 1/95 del Consiglio di associazione CE-Turchia, del 22 dicembre 1995, relativa all'attuazione della fase finale dell'unione doganale (96/142/CE)(11),

  visto l'accordo di libero scambio, noto come Accordo di Agadir, firmato il 25 febbraio 2004 da Giordania, Egitto, Tunisia e Marocco,

–  vista la valutazione d'impatto sulla sostenibilità della zona di libero scambio euromediterranea (ZLS) predisposta dall'Istituto per la politica e la gestione dello sviluppo dell'Università di Manchester,

–  visti il Documento di strategia regionale (2007-2013) e il Programma indicativo regionale (2007-2013) per il partenariato euromediterraneo e gli obiettivi in esso dichiarati(12), così come la Decisione di esecuzione della Commissione del 29 luglio 2011 sulla seconda parte del Programma d'azione annuale 2011 in favore della regione del Mediterraneo da finanziare a titolo della linea di bilancio 19 08 01 01 del bilancio generale dell'Unione europea(13),

–  visti i lavori del Fondo euromediterraneo d'investimento e di partenariato, in particolare la riunione ministeriale che si è svolta a Bruxelles il 12 luglio 2011 e la sua relazione annuale per il 2010 pubblicata l'8 agosto 2011,

–  vista la decisione del 5 ottobre 2011 del Consiglio di amministrazione della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo di mettere a disposizione fondi per i paesi del Mediterraneo meridionale e orientale,

–  visti i lavori dell'Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo,

–  visti i lavori dell'Unione per il Mediterraneo,

–  vista la decisione del Consiglio, del 14 dicembre 2011, di adottare direttive di negoziato per un Accordo di libero scambio globale e approfondito con Egitto, Giordania, Marocco e Tunisia,

–  viste le sue risoluzioni del 6 aprile 2011 sulla futura politica europea in materia di investimenti internazionali(14), del 7 aprile 2011 sulla revisione della politica europea di vicinato - dimensione meridionale(15), e del 14 dicembre 2011 sulla revisione della politica europea di vicinato(16),

–  considerando tutte le risoluzioni approvate dal Parlamento nel quadro della Primavera araba relativamente alla libertà di religione, di credo e di coscienza quali valori fondamentali e universali che sono essenziali per lo sviluppo democratico ed economico;

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il commercio internazionale e i pareri della commissione per gli affari esteri e della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A7-0104/2012),

A.  considerando che la primavera araba è il più importante cambiamento politico avvenuto nel vicinato europeo dalla caduta del muro di Berlino e che ha dato all'UE la possibilità di coniugare i suoi interessi in materia di politica commerciale ed estera con i suoi valori fondamentali di diritti umani, democrazia e società libera; che, sulla base dell'articolo 8 del trattato sull'Unione europea, l'Unione deve sviluppare con i paesi limitrofi relazioni privilegiate al fine di creare uno spazio di prosperità e buon vicinato fondato sui valori dell'Unione e caratterizzato da relazioni strette e pacifiche basate sulla cooperazione, che costituisce l'unica chiave per la stabilità permanente, la sicurezza e il progresso e lo sviluppo economici dell'Europa;

B.  considerando che l'UE ha una competenza esclusiva in fatto di politica commerciale e di investimento, cosa che le consente di fornire una risposta efficace alle rivolte e di contribuire al progresso economico e sociale nei paesi del Mediterraneo meridionale;

C.  considerando che il trattato di Lisbona definisce il commercio internazionale come uno dei tre rami dell'azione esterna dell'UE, che necessita di coerenza con le altre politiche, affari esteri e sviluppo internazionale; considerando altresì che il commercio è sempre stato un solido pilastro della politica di vicinato, cosa che è stata sottolineata nelle comunicazioni della Commissione «Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento» e «Un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale»;

D.  considerando che tra le società civili dei paesi del Mediterraneo meridionale vi è la percezione che l'UE dovrebbe essere più proattiva nel supportare le loro trasformazioni politiche ed economiche;

E.  considerando che la ricostruzione economica e politica successiva alla primavera araba non è stata oggetto di supervisione da parte delle istituzioni regionali che svolgono un ruolo analogo a quello del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) in Europa centrale e orientale, e in Asia centrale;

F.  considerando che non esiste alcuna specifica istituzione finanziaria euromediterranea, mentre l'esperienza maturata dalla BERS nel corso della transizione dell'Europa centrale ed orientale negli anni scorsi dovrebbe consentirle di svolgere un ruolo positivo nei paesi del Mediterraneo meridionale; constata tuttavia con rammarico che numerosi Stati membri non hanno ancora ratificato le modifiche all'accordo relativo alla BERS che contribuiranno alla totale operatività della banca nella regione del Mediterraneo;

G.  considerando che finora le economie dei paesi del Mediterraneo meridionale sono state gestite da leader non democratici a beneficio di pochi, trascurando sovente le esigenze delle persone più deboli; che il fatto che molti dittatori siano stati deposti offre ora nuove opportunità per aprire le economie della regione e creare un'autentica economia di mercato;

H.  considerando che l'UE dispone già di un'unione doganale con la Turchia e di accordi di libero scambio (ALS) con i paesi del Mediterraneo meridionale ad eccezione della Siria, che non ha firmato il pacchetto finale negoziato, e della Libia, con la quale i negoziati sono stati sospesi nel febbraio 2011 a seguito dello scoppio della guerra civile;

I.  considerando che l'adesione all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) non è una condizione preliminare necessaria per impegnarsi in negoziati commerciali, come dimostrano le disposizioni commerciali degli accordi di associazione con il Libano e l'Algeria, l'accordo interinale con i territori palestinesi, i negoziati sospesi con la Libia e l'accordo non ratificato con la Siria;

J.  considerando che l'area euromediterranea di libero scambio, il più ambizioso progetto economico scaturito dalla dichiarazione di Barcellona, non ha potuto essere realizzata entro la data obiettivo del 2010, a causa dei conflitti nella regione e della mancanza di impegno intraregionale (Sud-Sud);

K.  considerando che la crisi economica del 2008 ha colpito direttamente i principali motori economici dei paesi del Mediterraneo meridionale e che le turbolenze sociali e politiche che hanno interessato Tunisia, Egitto, Siria e Libia durante la primavera araba hanno ulteriormente aggravato la crisi economica in tali paesi; che i paesi del Mediterraneo meridionale non hanno vissuto la primavera araba tutti alla stessa maniera, dal momento che in alcuni di essi i vecchi regimi sono ancora al potere, mentre altri stanno attraversando un periodo di agitazioni sociali che perdura e che indebolisce ulteriormente la loro economia;

L.  considerando che la primavera araba ha rivelato le debolezze commerciali e fiscali, strutturali e sistemiche, della regione, in particolare una suscettibilità alle impennate dei prezzi sui mercati delle materie prime, e che ogni nuova strategia commerciale per il Mediterraneo deve tener conto di queste carenze, promuovere la sicurezza alimentari e porre fine alla speculazione sulle materie prime alimentari per poter soddisfare le aspirazioni dei cittadini;

M.  considerando che la disoccupazione cronica, in particolare dei giovani, e la mancanza di diversificazione del commercio continuano a rappresentare una grave preoccupazione; che la disoccupazione strutturale a lungo termine e il lavoro informale, compreso il lavoro minorile, restano elevati in gran parte dei paesi del Mediterraneo meridionale e si sono ulteriormente aggravati nei paesi che hanno vissuto gravi agitazioni sociali durante la primavera araba; che secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) la regione deve creare circa 25 milioni di nuovi posti di lavoro nel prossimo decennio per mantenere il livello di occupazione attuale;

N.  considerando che gli adolescenti (di età compresa tra i 10 e i 19 anni) costituiscono il 20% della popolazione e che il tasso di disoccupazione riferito alle persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni è del 25-30% circa, mentre la partecipazione delle donne al mercato del lavoro rimane molto bassa; che la disoccupazione è particolarmente elevata tra i laureati, cosa che porta alla fuga di cervelli e a uno spreco di risorse umane;

O.  considerando che è di cruciale importanza per l'UE mostrarsi ambiziosa sul piano della cooperazione economica e adottare una strategia reciprocamente fruttuosa, responsabile e flessibile, fondata sul sostegno alle transizioni democratiche e alla difesa dei diritti dell'uomo;

Considerazioni generali

1.  ritiene che la primavera araba sia un evento storico senza precedenti, stimolato dalle aspirazioni dei popoli alla libertà, ai diritti democratici ed a migliorare il loro tenore di vita; esprime profonda tristezza per la perdita di vite umane nella lotta intesa a rovesciare le dittature corrotte;

2.  è consapevole che, a seguito di questi sacrifici, le società dei paesi del Mediterraneo meridionale nutrono aspettative enormi quanto a un sostegno molto maggiore e molto più equo da parte dell'UE alle riforme democratiche e a uno sviluppo economico autentico che vada a beneficio di tutti;

3.  rileva che le conquiste delle rivoluzioni della primavera araba non sono ancora completamente consolidate e che l'UE deve intervenire con tempestività per attuare la sua agenda sul Commercio per il cambiamento in quanto, oltre ai vantaggi economici immediati, il commercio rappresenta un efficace strumento di consolidamento della democrazia e di promozione della stabilità contribuendo a prevenire la corruzione, favorendo una più equa distribuzione della ricchezza ed conferendo più potere alla popolazione generale; incoraggia le autorità di transizione a realizzare una transizione pacifica verso una vera democrazia; esorta le autorità nazionali a rispettare il diritto dei loro popoli di manifestare pacificamente, e ad astenersi da qualsiasi repressione violenta;

4.  accoglie con favore, in questo contesto, l'avvio della task force UE-Tunisia, la prima task force istituita in collaborazione con un paese del Mediterraneo meridionale per garantire un migliore coordinamento del sostegno unionale e internazionale alla transizione del paese; si compiace del fatto che il Parlamento abbia partecipato alla prima riunione; chiede al VP/AR e alla Commissione di continuare a coinvolgere il Parlamento in questa e in altre iniziative future; accoglie con favore la creazione in seno al Parlamento di un gruppo di monitoraggio per il Mediterraneo meridionale che controlli la risposta dell'UE alle crisi nei paesi del Mediterraneo;

5.  plaude alle recenti elezioni eque e trasparenti in Tunisia che, accompagnate da riforme in ambito economico, giuridico e sociale, costituiscono un buon esempio per altri paesi della regione; sottolinea l'importanza di elezioni libere ed eque per poter assicurare l'unità di questi paesi attraverso la costruzione di istituzioni democratiche e pluraliste, ponendo così le basi per una maggiore stabilità e strutture socioeconomiche modernizzate, che di per sé rappresentano un requisito necessario per attirare gli investimenti internazionali e dar vita a una crescita sostenibile; pone l'accento sulla necessità che il cambiamento democratico sia accompagnato da riforme in ambito economico, giuridico e sociale per aprire e modernizzare le strutture socioeconomiche di questi paesi;

6.  considera esecrabile il debito pubblico esterno dei paesi dell'Africa settentrionale e del Medio oriente, considerato che il debito è stato creato dai regimi dittatoriali soprattutto per l'arricchimento personale dell'elite politica ed economica e l'acquisto di armi, spesso impiegate per opprimere le loro stesse popolazioni; chiede pertanto di riconsiderare il suddetto debito, e soprattutto quello connesso con le spese militari;

7.  depreca il ruolo che le imprese europee hanno avuto nell'esportazione di armi e di articoli a duplice uso verso i paesi con regimi repressivi, e nell'adeguarsi agli oscuramenti tecnologici organizzati dai regimi dittatoriali; chiede alla Commissione di elaborare orientamenti per le imprese dell'UE affinché queste operino conformemente ai principi fondamentali della stessa in situazioni simili;

8.  sottolinea che la politica in materia di commercio e investimenti è di competenza esclusiva dell'UE e dovrebbe fornire strumenti innovativi e concreti per la realizzazione degli obiettivi di politica estera dell'Unione, che sono la democrazia, la prosperità, la stabilità e la pace nella regione;

9.  riconosce il dovere dell'UE di attuare una politica coordinata nei rapporti con i paesi del Mediterraneo meridionale, ma mette in guardia da un approccio «valido per tutti» alla primavera araba poiché, sebbene presentino molte somiglianze, i paesi del Mediterraneo meridionale hanno avuto forme diverse di governo repressivo, differiscono nei loro livelli di sviluppo economico e affrontano sfide sociali e demografiche dissimili;

10.  sottolinea che una delle funzioni fondamentali del Parlamento europeo consiste nel rafforzamento del dialogo politico, della comprensione reciproca e della fiducia fra l'UE e i paesi terzi, compresi i paesi del Mediterraneo meridionale, nei quali il Parlamento dovrebbe concentrarsi sulla diffusione e la promozione delle riforme democratiche, delle libertà a tutti gli effetti e dello Stato di diritto; sottolinea che tali importanti attività, fondate su relazioni dirette, potrebbero rappresentare anche un modo per valutare l'adempimento dei prossimi criteri (alla luce degli eventi e dei progressi compiuti) e per apportare i necessari adeguamenti agli Accordi di associazione, in particolare nel settore commerciale, degli investimenti e finanziario;

11.  è consapevole del fatto che, negli ultimi dieci anni, l'UE ha promosso un approccio più approfondito e globale agli accordi di libero scambio con i governanti della maggior parte dei paesi del Mediterraneo meridionale, nonostante l'apparente mancanza di legittimazione democratica dei partner negoziali; enfatizza l'importanza del problema immediato della stabilizzazione dei processi democratici nella costruzione di nuove istituzioni politiche e sociali, che possano in seguito ricoprire il ruolo di partner legittimi ed informati nei negoziati sugli accordi commerciali;

12.  sottolinea che l'UE è il più grande mercato di consumatori al mondo, il cui accesso dovrebbe essere garantito solo se i paesi partner si impegnano seriamente nell'apertura bilaterale dei mercati, se i benefici delle riforme economiche raggiungono tutta la popolazione del paese partner, comprese le persone più deboli, e se sono presi e soddisfatti gli appropriati impegni politici, sociali e ambientali;

13.  specifica che molti paesi del Mediterraneo meridionale presentano un immenso potenziale economico, laddove alcuni di essi hanno ereditato notevoli quantità di patrimoni e risorse naturali che, se gestiti in modo corretto, forniscono un'opportunità di crescita e sviluppo economici su entrambe le sponde del Mediterraneo; ritiene pertanto che sia necessario stabilire le misure e i meccanismi necessari ad assicurare norme sociali, ambientali e fitosanitarie equivalenti;

14.  accoglie con favore l'approccio su misura e dall'alto verso il basso previsto dalla Commissione, fondato su una condizionalità e su una differenziazione più marcate nel contesto della recente revisione della PEV, e il principio «more for more», vale a dire maggiori aiuti a fronte di un maggiore impegno, il quale assicura un'assistenza più mirata a ciascun paese limitrofo dell'UE e garantisce la rispondenza dei finanziamenti alle ambizioni politiche; ritiene che i progressi conseguiti in materia di riforme democratiche e libertà individuali dovrebbero riflettersi in un processo analogo nella sfera economica e commerciale, con libertà in materia di creazione di imprese e di esercizio delle attività al fine di smantellare le oligarchie che hanno tradizionalmente dominato i paesi del Mediterraneo meridionale;

Accordi di libero scambio globali e approfonditi (ALS globali e approfonditi) e altri strumenti commerciali

15.  osserva che l'UE ha già accordi commerciali preferenziali forti con molti paesi del Mediterraneo meridionale nel quadro degli accordi di associazione; sottolinea tuttavia che nessuno di questi processi è stato completato ed è convinto che vi siano ancora grandi potenzialità per approfondire i rapporti economici, in particolare in campo normativo, con l'obiettivo a lungo termine dell'integrazione nel mercato interno dell'UE;

16.  plaude pertanto alla decisione del Consiglio di autorizzare l'apertura dei negoziati in vista di ALS globali e approfonditi con Egitto, Giordania, Marocco e Tunisia, non appena saranno stati completati i necessari processi preparatori; ritiene che i successivi esercizi di definizione dell'ambito di applicazione dovrebbero basarsi sulle esperienze delle fasi preparatorie condotte con i partner orientali, pur riconoscendo la grande importanza politica che riveste, per i partner che sono pronti a intraprendere i negoziati, il fatto di evitare ritardi inutili; considera indispensabili il coinvolgimento e la consultazione di tutte le forze sociali, in particolare ONG e sindacati, fin dagli inizi di qualsiasi negoziato commerciale;

17.  è preoccupato in relazione al fatto che il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) non ha ancora reso noti i dettagli dei criteri «more for more» che determineranno, insieme all'esercizio di definizione della portata commerciale, se un paese è idoneo e pronto a beneficiare di un ALS globale e approfondito; chiede pertanto al SEAE di stabilire questi criteri in modo che il processo sia trasparente e che i paesi partner sappiano in anticipo dove devono effettuare gli adeguamenti; insiste sul fatto che il rispetto delle istituzioni democratiche e dei diritti fondamentali – comprese la libertà di espressione, la libertà di associazione e la protezione di minoranze religiose – nonché il rispetto del diritto internazionale del lavoro, delle convenzioni dell'OIL e della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e iniziative che promuovono l'abolizione della pena capitale devono essere centrali in questo processo e considera che esso dovrebbe essere legato ai significativi miglioramenti o peggioramenti registrati nei paesi partner durante la fase preparatoria e gli stessi negoziati; insiste sul fatto che l'esercizio di definizione dell'ambito di applicazione dovrebbe determinare un adeguato livello di apertura economica e un indice del modo in cui tutti i livelli della società beneficiano del commercio e degli investimenti diretti esteri (IDE);

18.  ricorda che gli ALS non sono fine a sé stessi e che dovrebbero costituire un mezzo per arrecare vantaggi a ogni paese; sostiene che le disposizioni commerciali devono essere sostenute da clausole sui diritti umani rafforzate, con disposizioni di monitoraggio e di esecuzione migliorate, e un ambizioso capitolo sullo sviluppo sostenibile che conferisca un ruolo centrale alla società civile, comprese disposizioni sulla responsabilità sociale delle imprese (RSI) che rafforzeranno la titolarità congiunta del processo;

19.  accoglie con favore l'attenzione rivolta agli ostacoli al commercio «oltre frontiera» e all'allineamento all'acquis dell'UE, ma osserva che vi è ancora margine per ulteriori negoziati in merito alle riduzioni tariffarie con alcuni paesi; sottolinea che, affinché gli ALS globali e approfonditi abbiano un reale valore per i paesi del Mediterraneo meridionale, l'UE deve essere pronta a compiere ulteriori sforzi in settori sensibili come l'agricoltura e i servizi Mode IV; nota, in questo contesto, che l'UE presenta in realtà un forte eccedente commerciale totale con tali paesi;

20.  chiede alla Commissione di sostenere e di promuovere in modo specifico il commercio equo e le iniziative per l'agricoltura biologica, sostenendo in particolare i piccoli proprietari, i produttori e le cooperative, quale mezzo per coniugare le prassi agricole sostenibili e lo sviluppo rurale, sviluppando al tempo stesso la catena della domanda in modo da garantire ai consumatori europei la qualità, la tracciabilità e le credenziali sociali ed ambientali dei prodotti;

21.  sottolinea che l'agricoltura, che occupa più di un terzo della popolazione attiva nei paesi del Mediterraneo meridionale, e lo sviluppo rurale hanno grande importanza per il processo di stabilizzazione, dato che contribuiscono, in particolare in condizioni di accresciuta volatilità dei mercati mondiali, alla realizzazione di progressi in materia di sicurezza alimentare, a ottenere una più equa produzione e distribuzione del reddito, a creare posti di lavoro e a integrare le donne e i piccoli coltivatori nell'economia;

22.  si compiace pertanto dell'intenzione della Commissione di sostenere lo sviluppo rurale attraverso il programma «Strumento europeo di vicinato per l'agricoltura e lo sviluppo rurale», il quale integrerebbe azioni di sostegno agli investimenti e svilupperebbe le capacità amministrative basandosi sulle migliori pratiche dell'UE utilizzate per lo sviluppo delle aree rurali al fine di facilitare la modernizzazione della produzione agricola, in linea con le norme UE in materia di qualità e sicurezza degli alimenti;

23.  accoglie altresì con favore l'impegno della Commissione, espresso nella sua comunicazione congiunta del 25 maggio 2011 (COM(2011)0303), di finanziare programmi pilota per lo sviluppo agricolo, rurale e regionale, sfruttando la vasta esperienza maturata dall'UE in questi settori e utilizzando al meglio la stretta collaborazione con la FAO, la Banca mondiale ed eventualmente la BEI;

24.  invita l'UE ad appoggiare sia lo sviluppo di una produzione agricola sana che lo sviluppo rurale nella regione come elementi della lotta contro la povertà, che è una piaga persistente nelle campagne, e per rafforzare il processo di stabilizzazione; sottolinea, a questo fine, l'importanza di miglioramenti nell'ambito delle istituzioni e delle infrastrutture (ad esempio, l'irrigazione, la manipolazione, l'immagazzinamento, l'imballaggio, il trasporto, i sistemi di commercializzazione e l'accesso ai servizi), in aggiunta a quelli in campo tecnologico, nonché il significato dei programmi di istruzione e di formazione, in particolare per le donne, e in situazioni di scarsa organizzazione dei produttori e di debolezza della società civile, visto che questi fattori costituiscono altrettanti freni allo sviluppo di un sistema agro-alimentare efficiente; insiste sul ruolo dei servizi di divulgazione nell'agevolare la diffusione della conoscenza; sottolinea che le preoccupazioni globali relative all'ambiente e al cambiamento climatico dovrebbero costituire un incentivo alla promozione dell'uso sostenibile delle risorse naturali e dell'energia e di metodi di produzione compatibili; evidenzia che, di fronte a una crescente richiesta alimentare a livello mondiale, è opportuno incoraggiare la diversificazione della produzione, al fine di fronteggiare meglio le fluttuazioni del mercato e le crisi ambientali;

25.  chiede altresì che, al fine di evitare forme di dumping sociale e ambientale tra i paesi coinvolti o con l'UE, le misure proposte dalla Commissione rafforzino l'introduzione di azioni innovative di promozione del know-how locale e di formazione per l'organizzazione dei produttori e lo sviluppo dei mercati locali e regionali nell'ambito di scambi di migliori prassi tra paesi e con l'UE, come quelle condotte in precedenza nel quadro delle procedure di preadesione e delle relazioni con i paesi vicini dell'Unione europea;

26.  attira l'attenzione sul contributo potenziale di una maggiore integrazione tra i paesi dell'Africa settentrionale e quelli dell'Africa subsahariana, e sottolinea che è necessario prendere misure a livello globale per evitare le azioni unilaterali spesso intraprese in risposta alle crisi alimentari e ai fenomeni meteorologici estremi;

27.  sottolinea che l'IDE è particolarmente importante per lo sviluppo economico dei paesi del Mediterraneo meridionale, dal momento che i livelli di investimento sono insufficienti o eccessivamente orientati all'industria di estrazione delle materie prime; chiede alla Commissione di assicurare che gli ALS globali e approfonditi e gli sforzi di investimento nella regione siano coordinati per promuovere la diversificazione economica;

28.   rileva tuttavia che i precedenti tentativi di negoziare accordi settoriali nel quadro degli accordi di associazione non sono stati fruttuosi; chiede alla Commissione di creare incentivi per i paesi del Mediterraneo meridionale a negoziare sugli investimenti e su altre cosiddette «questioni di Singapore» come i servizi nel contesto degli ALS globali e approfonditi; ritiene che la Commissione dovrebbe procedere se del caso a una messa in atto asimmetrica ed essere flessibile per quanto riguarda i settori sensibili dei paesi interessati;

29.  sottolinea l'importanza di integrare l'apertura commerciale con un sostegno tecnico più sostanziale ai paesi partner e alle loro imprese, in modo che siano in grado di massimizzare le opportunità offerte; riconosce che l'UE offre già un'assistenza di questo tipo, ma è del parere che tali programmi dovrebbero essere maggiormente orientati alle PMI, ad esempio attraverso un ampliamento dell'iniziativa «Aid for trade»;

30.  chiede alla Commissione di utilizzare gli ALS globali e approfonditi per allineare gli standard in campo normativo, segnatamente per quanto concerne le norme e le regolamentazioni tecniche, le misure sanitarie e fitosanitarie (SPS), le regole di trasparenza per gli appalti pubblici, le norme a tutela della proprietà intellettuale, le agevolazioni al commercio/doganali e l'eliminazione degli ostacoli non tariffari (NTB); sottolinea che tale cooperazione non è trattata in modo soddisfacente negli accordi di associazione e che il livello di coinvolgimento dell'UE deve essere aumentato;

31.  accoglie con favore, a tale proposito, le risorse supplementari destinate alla cooperazione tecnica e insiste sul fatto che esse dovrebbero essere messe al più presto a disposizione della Direzione generale per lo sviluppo e la cooperazione (DG DEVCO) e decentrate alle delegazioni dell'UE in loco;

32.  riconosce che ALS globali e approfonditi dovrebbero essere l'obiettivo principale, è tuttavia consapevole che, nel frattempo, la Commissione prosegue i negoziati settoriali nel quadro degli attuali accordi di associazione, inclusi gli accordi sulla valutazione della conformità e l'accettazione dei prodotti industriali (ACAA), gli accordi in materia di agricoltura e pesca, gli accordi sui servizi e gli investimenti, e le modalità di composizione delle controversie; invita la Commissione a considerare anche l'aggiornamento degli accordi settoriali esistenti con paesi in cui le offerte possono essere migliorate ma un ALS non è immediatamente possibile; chiede alla Commissione di prendere in piena considerazione quando e come questi processi confluiranno con i futuri ALS globali e approfonditi, e di assicurare che il fatto di non beneficiare più del sistema di preferenze generalizzate (SPG) nel 2014 non influisca negativamente sull'accesso dei paesi del Mediterraneo meridionale al mercato dell'UE per quanto riguarda tutte le linee di prodotti;

33.  invita la Commissione ad elaborare altresì una strategia per i partner «more for more» con i quali non vi è nessun accordo preesistente o che non sono i destinatari immediati degli ALS globali e approfonditi, specialmente quelli, come la Libia o il Libano, che non sono ancora membri dell'OMC; sottolinea che, se da un lato l'assistenza tecnica intesa ad aiutare quei paesi sulla via dell'adesione all'OMC dovrebbe continuare in modo serio, dall'altro questo solo aiuto non basta e dovrebbe essere integrato, ove opportuno, da accordi compatibili con l'OMC che apportino benefici a più breve termine

Responsabilizzare le piccole e medie imprese (PMI) come strumento di democratizzazione economica

34.  è convinto che una strategia commerciale di successo per la regione dovrebbe rafforzare il ruolo delle piccole e medie imprese, che in alcuni paesi forniscono addirittura il 30% dei posti di lavoro; riconosce l'importanza delle microimprese, che rappresentano il 98,1% delle PMI in Egitto, il 97,8% in Marocco e l'89,1% in Giordania, ma solo il 9,2% in Tunisia;

35.  è preoccupato per l'elevato numero di piccole e medie imprese non registrate operanti sul mercato nero e per il fatto che il tasso di occupazione informale (esclusa l'agricoltura) in alcuni paesi del Mediterraneo meridionale tocca addirittura il 70%; è convinto che, se si vuole che la regione intraprenda un'autentica crescita economica, la strategia commerciale dell'UE debba fornire incentivi affinché le imprese non registrate legittimino il proprio status; esorta la Commissione a sostenere programmi di potenziamento delle capacità amministrative, soprattutto per quanto riguarda la registrazione delle imprese, l'occupazione e gli affari sociali, e a concentrarsi in particolare sul potenziamento delle capacità nei servizi giuridici, in quanto ciò garantirà una preparazione migliore per intraprendere le riforme necessarie;

36.  si rammarica del fatto che le PMI e le cooperative abbiano un accesso molto limitato agli investimenti e insiste sulla necessità di fornire un accesso adeguato ai finanziamenti mediante un'offerta affidabile, accessibile e facilmente utilizzabile di programmi di microcredito e di controgaranzia da parte della Banca europea per gli investimenti (BEI); crede fermamente che questi programmi permetteranno ai destinatari di innovare e ristrutturare in modo tale da consentire loro di sfruttare il potenziale del mercato interno dell'UE;

37.  sottolinea l'importanza di promuovere l'attività imprenditoriale mediante l'adozione delle misure necessarie a creare un ambiente ad essa favorevole e a coinvolgere in essa la società; in particolare accoglierebbe con favore una seconda fase del programma Invest in Med, la cui missione specifica sia quella di favorire la cooperazione fra le PMI e le organizzazioni che le rappresentano negli Stati membri dell'Unione e nei paesi del Mediterraneo meridionale;

38.  riconosce il ruolo svolto dalla BEI, attraverso il Fondo per gli investimenti e il partenariato euromediterranei (FEMIP), nell'assistere le PMI del Mediterraneo meridionale; accoglie con soddisfazione la decisione di aumentare di un miliardo di euro il massimale per le sue operazioni nella regione, il che porterà il volume delle operazioni nella regione a sei miliardi di euro nei prossimi tre anni; ribadisce che la BEI dovrebbe orientare specificamente i suoi progetti di investimento sulle PMI e sullo sviluppo di progetti infrastrutturali, in particolare nel settore energetico, considerando le potenzialità di tale regione e l'aiuto che l'UE può fornirle per il loro sviluppo e utilizzo; ribadisce l'esigenza che la BEI ha di incrementare le sue capacità amministrative per il controllo delle banche di intermediazione sue partner che ripartiscono i «prestiti globali», conformemente ai criteri degli obiettivi dell'azione esterna dell'Unione e rendere così le operazioni di detta banca totalmente trasparenti per i cittadini;

39.  accoglie con favore il recente interessamento della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) nella regione del Mediterraneo nonché l'impegno da parte dell'Unione europea e di diversi singoli Stati membri dell'UE di concedere fondi supplementari per le attività della Banca; esorta il Consiglio europeo e il Parlamento europeo a ratificare con celerità le modifiche all'accordo relativo alla BERS, che saranno d'aiuto a quest'ultima per essere pienamente operativa nella regione del Mediterraneo; ritiene che il totale dei fondi disponibili per gli investimenti della BERS nella regione dovrebbe essere aumentato e che le PMI dovrebbero essere i principali beneficiari di questi investimenti; incoraggia i paesi del Mediterraneo meridionale a dimostrare il loro impegno applicando i principi della democrazia, del pluralismo e dell'economia di mercato, in modo da avere la possibilità di accedere agli investimenti conformemente allo statuto della Banca;

40.  è convinto che l'agevole circolazione di uomini e donne d'affari attraverso le frontiere sia essenziale per il buon funzionamento di una zona di libero scambio; crede fermamente che l'UE dovrebbe ricercare una maggiore coerenza tra le sue politiche in materia di immigrazione e di scambi commerciali;

41.  osserva che le agevolazioni in materia di rilascio dei visti rimangono un problema per molti rappresentanti di imprese dei paesi del Mediterraneo meridionale che devono recarsi nell'UE per riunioni, corsi di formazione o altri motivi di lavoro; accoglie con favore, in quest'ottica, la recente comunicazione intitolata «Dialogo con i paesi del Sud del Mediterraneo per la migrazione, la mobilità e la sicurezza» in cui la Commissione prevede accordi concernenti l'agevolazione del rilascio dei visti a supporto della mobilità, tra l'altro, di uomini e donne d'affari; ritiene che le procedure di «integrità» e «affidabilità» per il rilascio dei visti debbano essere semplificate e invita la Commissione a negoziare accordi di questo tipo in coordinamento con i negoziati commerciali per far sì che la loro attuazione non sia eccessivamente burocratica per le PMI;

Rafforzare il processo di Agadir

42.  si rammarica del fatto che la zona di libero scambio euromediterranea non sia stata istituita entro il 2010 e auspica che tutte le parti interessate sfruttino l'impulso dato dalla Primavera araba per portare avanti le necessarie riforme in vista della creazione di una zona di libero scambio pienamente operativa a tutti gli effetti senza provocare distorsioni della concorrenza per le imprese produttrici dell'UE;

43.  propone, nel quadro dell'avvio di una politica di libero scambio, che vengano condotti periodicamente studi di impatto per assicurare un monitoraggio attivo e continuativo delle conseguenze di tale politica sui paesi mediterranei del Sud dell'Europa, con l'obiettivo finale di produrre effetti positivi sui cittadini come pure sui sistemi economici e produttivi dei vari paesi;

44.  sottolinea che, mentre le strategie commerciali specifiche per paese dovrebbero essere accolte con favore, questi accordi non dovrebbero andare a scapito dell'integrazione regionale; si rammarica del fatto che il commercio Sud-Sud sia ancora assai limitato e osserva, a tale proposito, che nel 2009 soltanto il 6% delle importazioni dei paesi del Mediterraneo meridionale proveniva da altri paesi del Sud del Mediterraneo, rispetto al 40% proveniente dall'Unione europea; incoraggia i nuovi governi eletti democraticamente ad essere più aperti dei loro predecessori nei confronti degli scambi commerciali con i paesi vicini;

45.   riconosce il gruppo di Agadir come unico esempio di sforzo concertato nell'ambito degli scambi Sud-Sud e incoraggia i firmatari ad ampliare la portata delle loro relazioni commerciali nonché le adesioni a questa iniziativa; chiede alla Commissione di continuare a sostenere tale gruppo quale pietra angolare su cui costruire la futura strategia commerciale dell'UE;

46.  chiede inoltre alla Commissione di inserire nella zona di libero scambio globale e approfondita (DCFTA) elementi di flessibilità che consentano eventualmente di fondere i singoli accordi con l'accordo di Agadir per formare un'unica zona di libero scambio euromediterranea;

47.  rileva con soddisfazione l'imminente attuazione del meccanismo di facilitazione degli scambi e degli investimenti, che servirà come base di dati per permettere agli operatori economici di ottenere informazioni aggiornate sulla situazione degli scambi e degli investimenti nella regione; insiste sul fatto che tale meccanismo dovrebbe essere promosso attivamente presso le imprese dei paesi del Mediterraneo meridionale ed evolvere in un agevolatore funzionale per le attività economiche intraregionali, non fungendo soltanto da strumento di informazione;

48.  si compiace della Convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee, che dovrebbero includere il pieno rispetto dell'accordo tecnico UE-Israele sui prodotti provenienti dagli insediamenti; chiede alla Commissione di accelerare la definizione di nuove norme di origine nel quadro della Convenzione paneuromediterranea al più tardi entro la fine del 2013, quando i paesi del Mediterraneo meridionale perderanno le preferenze SPG e le norme di origine favorevoli a titolo di detto regime;

Favorire la conoscenza e i contatti diretti

49.  incoraggia gli Stati membri a svolgere un ruolo più ambizioso nell'ambito della strategia dell'UE per il vicinato meridionale offrendo vasti programmi di borse di studio per gli studenti dei paesi del Mediterraneo meridionale, di entrambi i sessi e provenienti da tutti i contesti socioeconomici ed etnici, in particolare nel campo dell'economia, dell'imprenditoria, dell'informatica, della comunicazione e del commercio; invita la Commissione e il Vicepresidente/Alto rappresentante a proporre senza indugio l'istituzione di programmi Erasmus e Da Vinci Euromed; osserva che altri soggetti nella regione, come i paesi membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), sono stati più efficienti nel fornire questo tipo di sostegno ai paesi del Mediterraneo meridionale; ritiene che tali scambi possano creare collegamenti duraturi con i futuri partner economici nei paesi del Mediterraneo meridionale;

50.  ricorda il ruolo svolto dagli artisti, dagli attori culturali e dai blogger nel consentire a talune società civili arabe l'affrancamento dalla dittatura e l'apertura della strada verso la democrazia; invita l'UE a garantire che la sua politica commerciale integri la dimensione della cooperazione nel settore culturale, includendo iniziative comuni nel campo artistico, dell'istruzione, dei mezzi di comunicazione, di Internet e in altri settori cruciali in vista della promozione dei diritti umani e della democrazia;

51.  chiede la creazione, nel prossimo futuro, di Camere di commercio dell'UE con i paesi partner, che servano da canale per la promozione di attività commerciali congiunte e scambi reciproci tra i partner economici, che comprendano seminari e fiere aziendali; si rammarica del fatto che, con l'eccezione della Camera di commercio UE-Israele, non esistano altre Camere di commercio bilaterali dell'UE nella regione;

Ottimizzare l'impatto dell'azione dell'UE

52.  è fermamente convinto che le iniziative commerciali della Commissione debbano essere sostenute da una maggiore presenza sul territorio di funzionari dell'UE responsabili del settore commercio; deplora il fatto che la delegazione dell'UE disponga di un solo funzionario responsabile del settore commercio in Tunisia e sia del tutto assente in Giordania, nonostante gli esercizi di definizione per la zona di libero scambio globale e approfondita condotti con tali paesi;

53.  ritiene inoltre che sia essenziale per l'UE coordinare pienamente le proprie attività commerciali, d'investimento e di sostegno finanziario nella regione al fine di conseguire il massimo impatto positivo; teme che l'elevato numero di soggetti interessati, sia all'interno dell'UE sia negli stessi paesi partner così come di altri soggetti esterni, potrebbe causare lo spreco o la duplicazione di sforzi cruciali, per mancanza di coordinamento;

54.  evidenzia la necessità di un più stretto coordinamento nella regione tra gli strumenti finanziari della politica europea di vicinato (PEV), quali il Fondo d'investimento per la politica di vicinato, e le diverse istituzioni finanziarie dell'UE, internazionali e regionali, comprese la BEI, la BERS e la Banca mondiale, al fine di garantire la massima efficacia e coerenza; chiede alla Commissione di assumere la guida ai fini del coordinamento di tali sforzi;

o
o   o

55.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla BEI, alla BERS, ai capi di Stato o di governo e ai parlamenti degli Stati membri e dei paesi del Mediterraneo meridionale nonché all'Unione per il Mediterraneo.

(1) GU C 272 E del 9.11.2006, pag. 570.
(2) GU C 285 E del 21.10.2010, pag. 35.
(3) GU L 97 del 30.3.1998, pag. 2.
(4) GU L 147 del 21.6.2000, pag. 3.
(5) GU L 70 del 18.3.2000, pag. 2.
(6) GU L 129 del 15.5.2002, pag. 3.
(7) GU L 304 del 30.9.2004, pag. 39.
(8) GU L 143 del 30.5.2006, pag. 2.
(9) GU L 265 del 10.10.2005, pag. 2.
(10) GU L 187 del 16.7.1997, pag. 3.
(11) GU L 35 del 13.2.1996, pag. 1.
(12) C(2007)0672.
(13) C(2011)5381.
(14) Testi approvati, P7_TA(2011)0141.
(15) Testi approvati, P7_TA(2011)0154.
(16) Testi approvati, P7_TA(2011)0576.


Brevetti per processi biologici essenziali
PDF 119kWORD 41k
Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sui brevetti per procedimenti essenzialmente biologici (2012/2623(RSP))
P7_TA(2012)0202B7-0228/2012

Il Parlamento europeo,

–  vista la direttiva 98/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 1998, sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche(1) (in appresso «direttiva 98/44/CE»), in particolare l'articolo 4, il quale stabilisce che le varietà vegetali e le razze animali nonché i procedimenti essenzialmente biologici di produzione di vegetali o di animali non sono brevettabili,

–  visti l'articolo 2, paragrafo 2, e il considerando 33 della direttiva 98/44/CE, in cui si afferma che un procedimento di produzione di vegetali o di animali è essenzialmente biologico quando consiste integralmente in fenomeni naturali quali l'incrocio o la selezione,

–  vista l'importanza della corretta applicazione dell'articolo 11 della direttiva 98/44/CE, che garantisce il privilegio dell'agricoltore,

–  vista la Convenzione sulla concessione di brevetti europei del 5 ottobre 1973 (in appresso «Convenzione sul brevetto europeo»), in particolare l'articolo 53, lettera b),

–  vista la decisione del consiglio d'amministrazione dell'Organizzazione europea dei brevetti, del 16 giugno 1999, relativa all'integrazione della direttiva 98/44/CE nel regolamento di esecuzione della Convenzione sul brevetto europeo(2),

–  viste la decisione G2/06 dell'Ufficio europeo dei brevetti (UEB) e la sentenza della Corte europea di giustizia nella causa C-34/10, le quali sanciscono che, quando si interpretano i divieti previsti dal diritto dei brevetti, si deve tenere conto dell'insegnamento tecnico della domanda nel suo complesso e non soltanto della formulazione delle rivendicazioni,

–  viste le decisioni G2/07 (sui broccoli) e G1/08 (sui pomodori) della Commissione allargata di ricorso dell'UEB, che in linea di principio escludono la brevettabilità dei procedimenti di riproduzione,

–  visti i brevetti rilasciati dall'UEB per la produzione di vegetali ottenuti con metodi di riproduzione convenzionali come i broccoli (EP 1069819), i pomodori (EP 1211926) e i meloni (EP 1962578),

–  visti i brevetti rilasciati dall'UEB per la produzione di animali con metodi di riproduzione convenzionali come la selezione sessuale e il materiale riproduttivo utilizzato nei procedimenti convenzionali (EP 1263521, EP 1257168), la selezione delle vacche da latte (EP 1330552) e la produzione zootecnica (EP 1506316),

–  visto il trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura, cui l'Unione europea ha aderito in virtù della decisione 2004/869/CE del Consiglio(3),

–  vista la Convenzione internazionale per la protezione delle novità vegetali, del 2 dicembre 1961, quale riveduta a Ginevra il 10 novembre 1972, il 23 ottobre 1978 e il 19 marzo 1991 (in appresso «Convenzione UPOV»),

–  visto il regolamento (CE) n. 2100/94 del Consiglio, del 27 luglio 1994, concernente la privativa comunitaria per ritrovati vegetali(4) (in appresso «regolamento (CE) n. 2100/94»),

–  visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che i diritti di proprietà intellettuale sono importanti al fine di stimolare lo sviluppo di nuove varietà vegetali e di innovazioni connesse alle piante e costituiscono un prerequisito necessario per dare impulso alla crescita e all'innovazione e per aiutare le imprese europee, in particolare le PMI, a far fronte alla crisi economica e alla concorrenza mondiale;

B.  considerando che, soprattutto nel settore della riproduzione, la concessione di una tutela eccessivamente ampia mediante brevetti può soffocare l'innovazione e il progresso e danneggiare i piccoli e medi produttori bloccando l'accesso alle risorse genetiche animali e vegetali;

C.  considerando che la selezione di vegetali è un prerequisito essenziale per la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare e, in certa misura, dell'approvvigionamento energetico;

D.  considerando che i metodi di riproduzione convenzionali rivestono un'importanza fondamentale per la moderna selezione di vegetali e di animali;

E.  considerando che il regime internazionale della privativa per ritrovati vegetali basato sulla Convenzione UPOV nonché il regime dell'Unione basato sul regolamento (CE) n. 2100/94 del Consiglio sancisce quale principio fondamentale il fatto che il titolare di un ritrovato vegetale non possa impedire ad altri di utilizzare la pianta protetta al fine di promuovere l'uso di varietà protette in altre attività produttive;

F.  considerando che è importante che un privilegio analogo esista nell'ambito del diritto dei brevetti in tutta l'Unione europea;

G.  considerando che l'articolo 4 della direttiva 98/44/CE e l'articolo 53, lettera b), della Convenzione sul brevetto europeo stabiliscono che le varietà vegetali e le razze animali nonché i procedimenti essenzialmente biologici di produzione di vegetali o di animali non sono brevettabili;

H.  considerando che i brevetti relativi a prodotti derivati da metodi di riproduzione convenzionali o al materiale genetico necessario per la riproduzione convenzionale possono compromettere l'esclusione prevista all'articolo 4 della direttiva 98/44/CE e all'articolo 53, lettera b), della Convenzione sul brevetto europeo;

I.  considerando che nel campo dell'ingegneria genetica possono essere concessi brevetti, ma deve essere salvaguardato il divieto di brevettare varietà vegetali e razze animali;

J.  considerando che, nel settore della biotecnologia, al momento di decidere sulla brevettabilità sarebbe opportuno prendere in considerazione l'insegnamento tecnico dell'invenzione nel suo complesso e non soltanto la formulazione delle rivendicazioni; che il principio descritto, relativo a un approccio orientato al contenuto complessivo (whole content approach), è stato applicato dall'Ufficio europeo dei brevetti e dalla Corte di giustizia europea in alcune decisioni dagli stessi recentemente adottate(5);

K.  considerando che, ai sensi dell'articolo 16, lettera c), della direttiva 98/44/CE, la Commissione è tenuta a presentare annualmente «una relazione sugli sviluppi e sulle implicazioni del diritto dei brevetti nel campo della biotecnologia e dell'ingegneria genetica»;

L.  considerando che dal 2005 la Commissione non ha più pubblicato relazioni di questo genere;

M.  considerando che, nella sua risoluzione del 26 ottobre 2005 sui brevetti relativi alle invenzioni biotecnologiche(6), il Parlamento invitava la Commissione ad analizzare attentamente, nella sua successiva relazione, la corretta applicazione dell'articolo 4, paragrafo 1, lettera a), della direttiva 98/44/CE;

N.  considerando che tali relazioni della Commissione servirebbero a mantenere il pubblico pienamente informato e che l'Unione europea deve svolgere un ruolo di primo piano nella promozione del dibattito pubblico;

1.  riconosce l'importante ruolo svolto dall'UEB nel sostenere l'innovazione, la competitività e la crescita economica in Europa;

2.  riconosce che i brevetti promuovono la diffusione di preziose informazioni tecniche e costituiscono uno strumento importante ai fini del trasferimento di tecnologia;

3.  si compiace delle decisioni adottate dalla Commissione allargata di ricorso dell'UEB nelle cause cosiddette dei «broccoli» (G2/07) e dei «pomodori» (G1/08), che trattano della corretta interpretazione della locuzione «procedimenti essenzialmente biologici di produzione di vegetali o di animali» utilizzata nella direttiva 98/44/CE e nella Convenzione sul brevetto europeo, al fine di escludere tali procedimenti dalla brevettabilità;

4.  invita inoltre l'UEB ad escludere dalla brevettabilità i prodotti derivati dalla riproduzione convenzionale e tutti i metodi convenzionali di riproduzione, tra cui la riproduzione che impiega marcatori e tecnologie riproduttive avanzate (selezione SMART o di precisione) e il materiale riproduttivo utilizzato nei metodi convenzionali di selezione;

5.  invita la Commissione ad analizzare nella sua prossima relazione le decisioni in merito ai broccoli e ai pomodori adottate dalla Commissione allargata di ricorso dell'UEB;

6.  accoglie con favore le recenti decisioni dell'Ufficio europeo dei brevetti e della Corte di giustizia europea rispettivamente relative alle cause WARF e Brüstle; rileva infatti che le due istanze interpretano correttamente la direttiva 98/44/CE fornendo altresì indicazioni importanti sul cosiddetto approccio orientato al contenuto complessivo (whole content approach); invita la Commissione a trarre le dovute conseguenze dalle citate decisioni applicandole anche ad altre aree strategiche pertinenti in modo da allineare la politica dell'UE alle decisioni stesse;

7.  invita la Commissione ad affrontare, nella sua prossima relazione, le potenziali conseguenze della brevettabilità dei metodi di selezione dei vegetali e il loro impatto sull'industria della coltivazione, sull'agricoltura, sull'industria alimentare e sulla sicurezza alimentare;

8.  invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che l'UE continuerà ad applicare, nella sua legislazione sui brevetti relativi alla selezione di vegetali e di animali, una deroga generale per i produttori;

9.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri e all'UEB.

(1) GU L 213 del 30.7.1998, pag. 13.
(2) Gazzetta ufficiale UEB 7/1999, pag. 437.
(3) GU L 378 del 23.12.2004, pag. 1.
(4) GU L 227 del 1.9.1994, pag. 1.
(5) Commissione allargata di ricorso dell'Ufficio europeo dei brevetti, decisione del 25 novembre 2008 G 2/06 (WARF), e sentenza della GCE nella causa C-34/10 (Greenpeace/Brüstle).
(6) GU C 272 E del 9.11.2006, pag. 440.


Pirateria marittima
PDF 138kWORD 58k
Risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sulla pirateria marittima (2011/2962(RSP))
P7_TA(2012)0203RC-B7-0223/2012

Il Parlamento europeo,

–  vista la sua risoluzione del 20 maggio 2008 su una politica marittima integrata per l'Unione europea(1),

–  viste le sue risoluzioni sulla pirateria marittima, in particolare quella del 23 ottobre 2008 sulla pirateria in mare(2) e quella del 26 novembre 2009 su una soluzione politica al problema della pirateria al largo della Somalia(3),

–  vista la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) del 10 dicembre 1982,

–  vista la convenzione delle Nazioni Unite del 1988 per la repressione dei reati contro la sicurezza della navigazione marittima,

–  viste le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Somalia, segnatamente la risoluzione 2036(2012) del 22 febbraio 2012,

–  vista l'azione comune 2008/749/PESC del Consiglio, del 19 settembre 2008, relativa all'azione di coordinamento militare dell'Unione europea a sostegno della risoluzione 1816(2008) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (EU NAVCO),

–  viste l'azione comune 2008/851/PESC del Consiglio, del 10 novembre 2008, relativa all'operazione militare dell'Unione europea volta a contribuire alla dissuasione, alla prevenzione e alla repressione degli atti di pirateria e delle rapina a mano armata al largo della Somalia (EU NAVFOR ATALANTA), e la decisione 2010/766/PESC del Consiglio che modifica l'azione comune 2008/851/PESC,

–  vista la decisione del Consiglio, del 23 marzo 2012, di prorogare fino al dicembre 2014 il mandato della missione EU NAVFOR ATALANTA e di estenderne la zona di operazione,

–  viste la decisione 2010/96/PESC del Consiglio, del 15 febbraio 2010, e la decisione 2010/197/PESC del Consiglio, del 31 marzo 2010, relative alla missione militare dell'Unione europea volta a contribuire alla formazione delle forze di sicurezza somale (EUTM Somalia),

–  visto il concetto di gestione delle crisi approvato dal Consiglio «Affari esteri» del 16 dicembre 2011 per la propria missione sullo sviluppo di capacità marittime regionali (RMCB), che è una missione civile in ambito PSDC con competenze militari in fase di preparazione,

–  visto il quadro strategico per il Corno d'Africa, adottato dal Consiglio il 14 novembre 2011, quale orientamento per l'impegno dell'Unione europea nella regione,

–  visto l'accordo di condivisione del potere, firmato a Gibuti il 9 giugno 2008, che mira ad avviare un'ampia riconciliazione nazionale e a creare un'alleanza politica solida e inclusiva in grado di garantire la pace e la riconciliazione nel paese e di ripristinare un'autorità centrale dello Stato,

–  viste le conclusioni della conferenza di Londra sulla Somalia del 23 febbraio 2012,

–  visto l'articolo 110, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A.  considerando che il trasporto marittimo è stato, durante l'intera storia europea, uno dei cardini della crescita economica e della prosperità del continente e che oltre l'80% del commercio mondiale avviene via mare; considerando che la pirateria costituisce una minaccia alla sicurezza internazionale e alla stabilità regionale e che pertanto la lotta alla pirateria e alle cause profonde di tale fenomeno rappresenta una priorità dell'azione dell'Unione;

B.  considerando che la pirateria va considerata un reato internazionale; che la pirateria e gli assalti armati in mare esigono una risposta coordinata nel quadro giuridico comune delineato dall'UNCLOS; che, ai sensi dell'articolo 100 della convenzione in oggetto, tutti gli Stati sono tenuti a cooperare alla repressione della pirateria;

C.  considerando che la pirateria d'alto mare resta un problema irrisolto, sebbene il numero degli attacchi riusciti sia sensibilmente diminuito lo scorso anno, soprattutto grazie alle attività dell'operazione ATALANTA e al ricorso a Nuclei militari di protezione (anche privati); che la pirateria continua a diffondersi rapidamente nell'Oceano indiano occidentale, soprattutto al largo delle coste della Somalia e del Corno d'Africa, ma anche in altre zone, tra cui il sud-est asiatico e l'Africa occidentale, e che rappresenta pertanto un pericolo sempre maggiore per la vita umana e l'incolumità della gente di mare e di altre persone, nonché una minaccia per lo sviluppo e la stabilità regionali, l'ambiente marino, il commercio mondiale e ogni forma di trasporto marittimo e di navigazione, tra cui i pescherecci, come pure per la distribuzione di aiuti umanitari;

D.  considerando la decisione del Consiglio di prorogare l'operazione antipirateria dell'Unione europea (EU NAVFOR ATALANTA) di due ulteriori anni, cioè fino al dicembre 2014, onde contribuire alla protezione delle navi del Programma alimentare mondiale (PAM) che trasportano gli aiuti alimentari destinati agli sfollati in Somalia, alla tutela dei trasporti marittimi della missione dell'Unione africana in Somalia (AMISOM), alla dissuasione, prevenzione e repressione degli atti di pirateria e assalti armati al largo delle coste somale, nonché alla tutela di trasporti marittimi vulnerabili al largo della Somalia, da valutare caso per caso; considerando che l'operazione EU NAVFOR ATALANTA contribuisce altresì alla sorveglianza delle attività di pesca al largo delle coste somale;

E.  considerando che ogni anno 10 000 navi europee attraversano zone marittime pericolose e che, pertanto, la pirateria non solo incide sulle vite umane e sull'incolumità delle persone ma rappresenta anche un problema economico, in quanto mette a rischio le rotte marittime commerciali internazionali e comporta pesanti ricadute negative sul commercio internazionale;

F.  considerando l'aumento della frequenza dei tentati attacchi contro le navi: nel 2011 sono stati segnalati il dirottamento di 28 imbarcazioni e il sequestro di 470 marinai, di cui 15 assassinati, senza contare il fatto che sono state catturate oltre sette navi con richiesta di riscatto e che circa 191 marinai sono tenuti in ostaggio in Somalia, spesso in condizioni degradanti e disumane per periodi sempre più lunghi;

G.  considerando che i pirati adattano costantemente le loro tattiche e metodologie e che hanno ampliato il loro raggio d'azione utilizzando come «navi madre» le imbarcazioni di maggiori dimensioni da essi stessi dirottate;

H.  considerando che il perdurare dell'instabilità politica in Somalia è, nel contempo, una concausa e un fattore costitutivo del fenomeno e che alcuni settori della popolazione somala continuano a considerare la pirateria stessa una fonte di reddito proficua e praticabile;

I.  considerando che la lotta alla pirateria non può essere vinta soltanto con mezzi militari ma che dipende soprattutto dai progressi conseguiti nel promuovere la pace, lo sviluppo e il rafforzamento istituzionale in Somalia;

J.  considerando che la situazione militare e della sicurezza in Somalia resta pericolosa e imprevedibile; che la missione dell'Unione Africana (AMISOM) è riuscita a respingere le milizie islamiche di Al Shabaab e solo recentemente ha schierato 100 soldati a Baidoa; che il Kenya ha recentemente effettuato un intervento militare nella Somalia centro-meridionale ma non è riuscito a sconfiggere in maniera decisiva Al Shabaab; che nel febbraio 2012 le forze armate nazionali etiopi sono intervenute nelle regioni di Hiran e di Bay; che le violazioni dei diritti umani, le torture, le detenzioni arbitrarie, le esecuzioni sommarie e le offensive di rappresaglia illegali nei confronti di civili commesse dalle forze etiopi e dalle milizie fedeli al governo federale di transizione sono state rese pubbliche da Human Rights Watch; che la vicina Eritrea è stata accusata dal gruppo di monitoraggio delle sanzioni delle Nazioni Unite di fornire armi, formazione e sostegno finanziario ad Al Shabaab, violando in tal modo l'embargo ONU sulle armi;

K.  considerando che l'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) dispone di strumenti e dati in grado di aiutare l'operazione EU NAVFOR ATALANTA a rafforzare la sicurezza delle navi e l'incolumità della gente di mare nella regione;

L.  considerando che il problema della pirateria si ripercuote negativamente anche sull'intera regione, in cui le attività di pesca sono disciplinate da diversi accordi bilaterali e multilaterali e che l'esercizio di tali attività è diventato un'impresa rischiosa, non solo per i pescherecci dell'Unione europea che operano, ad esempio, nelle acque delle Seychelles in virtù dell'accordo di partenariato nel settore della pesca tra l'Unione europea e la Repubblica delle Seychelles, ma anche per i pescatori locali ai quali l'Unione fornisce sostegno settoriale e si assume pertanto una responsabilità sociale;

M.  considerando che l'Unione europea è il principale fornitore mondiale di aiuti allo sviluppo alla Somalia, avendo stanziato finora 215,4 milioni di euro tramite il Fondo europeo di sviluppo (FES) per il periodo 2008-2013; che la priorità centrale di tale finanziamento consiste nel riscattare la popolazione dalla povertà, garantendole una crescita economica autosufficiente, e nell'individuare una soluzione duratura a garanzia della stabilità del paese, affrontando le cause profonde della pirateria, finanziando progetti intesi a migliorare la governance, lo stato di diritto, l'istruzione e la crescita economica, nonché a sostenere gli ambiti non prioritari (sanità, ambiente, acqua e igiene); che per il periodo 2011-2013 è stato concesso un importo supplementare di 175 milioni di euro a titolo del FES per consentire all'Unione europea di rafforzare il proprio impegno e finanziare nuove attività nei settori summenzionati; che nessuno di tali obiettivi può essere realizzato in assenza di efficaci istituzioni di governance in Somalia;

N.  considerando che il Corno d'Africa e in particolare la Somalia sono stati colpiti da una grave carestia dovuta alla siccità, responsabile di una terribile crisi umanitaria che ha interessato oltre 12 milioni di persone nella regione e oltre 7,5 milioni di persone in Somalia; che la carestia non soltanto ha causato la morte di molte persone, specialmente bambini, ma ha anche determinato un massiccio flusso di profughi verso i paesi confinanti, Kenya ed Etiopia; che la Commissione europea ha aumentato l'assistenza per gli aiuti umanitari da 9 milioni di EUR nel 2009 a 46 milioni di EUR nel 2008, ma ha successivamente ridotto gli aiuti portandoli a soli 35 milioni di EUR nel 2010 e a 30 milioni di EUR nel 2011; che la Commissione ha rivisto le risorse destinate agli aiuti umanitari portandole a 77 milioni di EUR solo dopo la devastante siccità dell'estate del 2011;

O.  considerando la necessità che un approccio efficace alla lotta alla pirateria in mare includa una più ampia strategia generale volta a liberare la Somalia e l'intera regione del Corno d'Africa dalla povertà e dal fallimento statuale, dal momento che almeno una parte della Somalia trae benefici economici dagli atti di pirateria e dai proventi ricevuti dei riscatti;

P.  considerando che, sebbene gli sforzi intrapresi dall'Unione europea per contrastare la pirateria abbiano garantito la tutela dei trasporti marittimi del PAM e dell'AMISOM, le missioni in questione richiedono un impegno costante per garantire forze adeguate mentre rischiano di essere compromesse in futuro dalla mancanza di forze navali;

Q.  considerando che diversi Stati membri stanno elaborando norme proprie riguardo all'impiego di guardie armate a bordo di mercantili;

1.  ribadisce la propria profonda preoccupazione per la crescente minaccia rappresentata attualmente dalla pirateria e dagli attacchi armati in mare ai danni delle navi internazionali che trasportano gli aiuti diretti alla Somalia e di pescherecci, mercantili e navi passeggeri dell'Unione europea nell'oceano Indiano, in particolare nelle acque al largo della Somalia e del Corno d'Africa, in termini di sicurezza dei marittimi e delle altre persone nonché di stabilità regionale;

2.  invita l'alto rappresentante e gli Stati membri a valutare d'urgenza le modalità per liberare i 191 marinai attualmente tenuti in ostaggio, ponendo fine alla loro detenzione prolungata e degradante nelle mani dei loro rapitori e consentendo loro di ritornare a casa e, contestualmente, mettendo un termine al sequestro delle sette navi dirottate;

3.  plaude al contributo che l'operazione UE NAVFOR ATALANTA apporta alla sicurezza marittima al largo della Somalia, proteggendo le navi noleggiate dal PAM che trasportano gli aiuti diretti alla Somalia e altre navi vulnerabili e l'azione di dissuasione, prevenzione e repressione degli atti di pirateria e attacchi armati al largo delle coste somale nonché all'efficacia della risposta dell'Unione europea alla pirateria marittima;

4.  accoglie con favore la decisione del Consiglio, del 23 marzo 2012, di prorogare fino al dicembre 2014 il mandato della EU NAVFOR ATALANTA e di estenderne la zona di operazione,

5.  deplora che il numero delle navi messe a disposizione dagli Stati membri per l'operazione UE NAVFOR ATALANTA sia stato ridotto da 8 ad appena 2-3 all'inizio del 2012 e sollecita pertanto gli Stati membri a mettere a disposizione maggiori risorse navali per garantire il successo della missione;

6.  chiede un costante e più accentuato coordinamento nel quadro del dispositivo SHADE tra l'Unione europea, la NATO e le tre principali missioni navali antipirateria nella regione (UE NAVFOR, CTF-150/151 e TF-508 nell'ambito dell'operazione «Scudo oceanico» della NATO) nonché le varie forze navali internazionali, al fine di evitare inutili duplicazioni, dal momento che entrambe le organizzazioni (l'UE e la NATO), forti delle rispettive autonomie decisionali, operano nella stessa zona, perseguono i medesimi interessi e comprendono in larga misura le stesse nazioni europee;

7.  esorta vivamente l'alto rappresentante a sollecitare un maggiore coordinamento e una più stretta cooperazione tra tutti i soggetti internazionali attivi in Somalia e in generale nel Corno d'Africa, vale a dire l'Unione europea, la NATO, gli Stati Uniti, le Nazioni Unite e altri paesi interessati, allo scopo di conseguire una strategia generale concreta e mirata di lotta alla pirateria e, cosa più importante, alle cause profonde di tale fenomeno, nonché alle sue conseguenze a più livelli;

8.  sottolinea contestualmente la necessità di rafforzare il coordinamento strategico tra le operazioni UE NAVFOR ATALANTA, EUTM Somalia e altri interventi in ambito PSDC, in particolare la missione per lo sviluppo di capacità marittime regionali non appena sarà avviata, nella regione del Corno d'Africa; plaude, a tale proposito, alla decisione adottata dal Consiglio il 23 marzo 2012 di attivare il Centro operativo dell'Unione europea a sostegno delle missioni in ambito PSDC nel Corno d'Africa; chiede al riguardo una revisione degli attuali accordi di comando delle operazioni EU NAVFOR ATALANTA e EUTM Somalia;

9.  plaude alla conferenza di Londra sulla Somalia del 23 febbraio 2012, che ha dimostrato la determinazione della comunità internazionale di debellare la pirateria, e chiede un ulteriore potenziamento della capacità giudiziaria nel perseguire e arrestare i mandanti della pirateria;

10.  sottolinea che il persistere dell'impunità per la pirateria contrasta con l'esigenza di un deterrente; deplora che, nonostante gli accordi di trasferimento dell'Unione europea con paesi terzi (Kenya, Seychelles, Maurizio) e gli accordi bilaterali di rimpatrio dei pirati condannati fra le Seychelles e le regioni somale del Puntland e del Somaliland, molti pirati e altri criminali non siano stati ancora arrestati o che, dopo l'arresto, siano stati spesso rilasciati per mancanza di solide prove legali o l'assenza di volontà politica di incriminarli, e si rammarica che in alcuni Stati membri dell'Unione europea manchino adeguate garanzie legali di diritto penale contro la pirateria d'alto mare;

11.  chiede che a tale fine siano adottate misure immediate ed efficaci per processare e punire le persone sospettate di aver commesso atti di pirateria ed esorta i paesi terzi e gli Stati membri dell'Unione europea che non l'abbiano ancora fatto a recepire nell'ordinamento nazionale tutte le disposizioni previste dalla convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e dalla convenzione delle Nazioni Unite per la repressione dei reati diretti contro la sicurezza della navigazione marittima, al fine di combattere l'impunità dei pirati; invita il Consiglio e la Commissione a continuare a valutare le possibilità di celebrare i processi nei paesi della regione e ad adoperarsi per l'istituzione di un tribunale internazionale per la pirateria in Somalia e in altri paesi della regione, tribunale che rappresenterebbe una soluzione giudiziaria stabile alla questione dei processi a carico dei pirati in Somalia;

12.  prende atto delle raccomandazioni formulate dal Segretario generale delle Nazioni Unite al Consiglio di Sicurezza per agevolare l'arresto e il perseguimento dei presunti pirati; sottolinea contestualmente la necessità di garantire processi equi ed efficienti presso i tribunali locali, nonché condizioni detentive umane e sicure nei centri regionali;

13.  esorta gli Stati membri, in collaborazione con Europol e Interpol, a indagare e rintracciare i flussi finanziari, nonché a confiscare il denaro versato come riscatto ai pirati, giacché vi sarebbero indicazioni secondo cui i fondi in questione potrebbero essere depositati su conti bancari di tutto il mondo, tra cui su quelli di banche europee, nonché a individuare e smantellare le reti della criminalità organizzata che traggono profitto da tali azioni; invita il Consiglio ad agevolare l'ulteriore cooperazione della missione EU NAVFOR con Europol e Interpol;

14.  incoraggia l'operazione UE NAVFOR, la NATO e le forze marittime della coalizione ad affrontare efficacemente il problema dell'accresciuto impiego dei mercantili sequestrati come «navi madre», uno sviluppo che accresce sensibilmente le capacità operative dei pirati e che consente loro di sferrare attacchi con maggiore forza, determinazione e flessibilità nell'intera regione dell'Oceano indiano;

15.  rileva l'opportunità che l'EMSA continui a collaborare con l'operazione UE NAVFOR ATALANTA, fornendole eventualmente, previa approvazione dello Stato di bandiera, i dati dettagliati e le immagini satellitari (LRIT) delle navi battenti bandiera dell'UE che transitano nella zona; a tal fine, gli Stati membri sono invitati ad autorizzare l'EMSA a fornire tali dati e informazioni alla missione UE NAVFOR;

16.  ritiene che, alla luce della diffusione della pirateria, sia necessario prevedere un addestramento specifico per i marinai esposti a minacce di questo tipo, onde rafforzarne le capacità di autodifesa; sottolinea che le compagnie marittime devono osservare e applicare pienamente le «Best Management Practices for protection against Somalia Based Piracy» (BMP-4, migliori prassi gestionali per la protezione dalla pirateria basata in Somalia), che forniscono a tutti i soggetti interessati informazioni adeguate sulle modalità per aiutare le navi a evitare, scoraggiare o ritardare gli assalti dei pirati al largo delle coste somale; ribadisce il proprio invito a tutte le navi che operano nella zona a registrarsi presso gli organi competenti per il coordinamento della sicurezza marittima e a seguire le raccomandazioni della missione EU NAVFOR ATALANTA; chiede agli Stati membri di garantire la registrazione di tutte le loro navi;

17.  sollecita il Consiglio e la Commissione, in collaborazione con le Nazioni Unite e l'Unione africana e dando seguito alle ripetute richieste di assistenza internazionale del Governo federale di transizione della Somalia (TFG) per proteggere le navi che trasportano aiuti umanitari e per contrastare la pirateria al largo delle sue coste, a continuare a cooperare con il TFG e a sostenerlo nella lotta contro la pirateria, ad assicurarne i responsabili alla giustizia, nonché ad aiutare la Somalia e la regione a rafforzare le loro capacità;

18.  plaude alla decisione del Consiglio «Affari esteri» del 12 dicembre 2011 di varare la missione per lo sviluppo di capacità marittime regionali «EUCAP Nestor», finalizzata al rafforzamento delle capacità marittime e giudiziarie, all'addestramento delle guardie costiere e alla formazione di giudici competenti in materia in otto paesi del Corno d'Africa e dell'Oceano indiano occidentale; invita il Consiglio e il SEAE a provvedere affinché tale missione possa essere avviata nella regione nel corso della prossima estate;

19.  riconosce che la formazione non è che un aspetto dello sviluppo delle capacità marittime e invita pertanto gli Stati membri a fornire assistenza materiale alla missione e alla regione, con specifico riguardo alle navi adibite al pattugliamento marittimo;

20.  sostiene fermamente il processo di Gibuti per la pace e la riconciliazione; chiede una strategia globale per la situazione in Somalia, che stabilisca un nesso tra sicurezza, da un lato, e sviluppo, Stato di diritto e rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, dall'altro;

21.  plaude alla decisione della Commissione di proporre un ulteriore contributo di 100 milioni di euro di aiuti finanziari UE per la Missione dell'Unione africana in Somalia (AMISOM) a titolo del Fondo per la pace in Africa, e invita gli Stati membri e la comunità internazionale a contribuire alla promozione della pace e dello sviluppo economico e alla costruzione di un regime democratico stabile in Somalia che permetta di agevolare la sicurezza e di contrastare la pirateria nel lungo termine; accoglie con favore la nomina di un rappresentante speciale dell'UE per il Corno d'Africa;

22.  esprime preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria nel Corno d'Africa e invita la comunità internazionale, e in particolare l'Unione europea, a rafforzare l'assistenza umanitaria destinata alle popolazioni bisognose allo scopo di far fronte alle crescenti necessità umanitarie ed evitare l'ulteriore aggravamento della situazione;

23.  ribadisce che qualsiasi strategia antipirateria deve tener conto del fatto che quest'ultima risponde a interessi economici illegali e che gli interventi volti a indurre la popolazione somala ad allontanarsi da essa devono puntare sull'occupazione giovanile ed essere finalizzati a fornire alla popolazione locale mezzi di sussistenza alternativi che assicurino un sostentamento adeguato;

24.  valuta positivamente il progetto Marsic dell'Unione europea, facente parte del programma sulle rotte marittime a rischio dello strumento di stabilità e finalizzato a rafforzare la sicurezza marittima nell'Oceano indiano occidentale e nel Golfo di Aden grazie alla condivisione di informazioni e alla creazione di capacità, in quanto permette di porre l'accento sulla cooperazione regionale tra i paesi della regione; si attende che tale progetto sia prorogato oltre il 2013;

25.  incoraggia le iniziative antipirateria dei paesi dell'Africa orientale e australe e della regione dell'Oceano indiano, quali ad esempio il nuovo progetto antipirateria MASE (programma marittimo e di sicurezza), il quale ha beneficiato di una sovvenzione di avvio di 2 milioni di euro da parte dell'UE; valuta positivamente la complementarità prevista fra i progetti finanziati dalla Commissione e la missione PSDC per lo sviluppo di capacità marittime regionali (RMCB);

26.  ribadisce che il fenomeno della pirateria al largo delle coste della Somalia è riconducibile all'assenza di ordine pubblico nel paese, ragion per cui la comunità internazionale dovrebbe prestare l'assistenza tecnico-finanziaria necessaria per aiutare il Governo federale di transizione a sviluppare la capacità di esercitare il controllo sulle proprie acque territoriali e, nel rispetto del diritto internazionale, sulla propria zona economica esclusiva;

27.  valuta positivamente l'operato del Gruppo di contatto antipirateria al largo delle coste somale istituito dalle Nazioni Unite, che rappresenta un forum senza precedenti per innalzare il livello e la qualità della cooperazione internazionale in questo ambito tanto fra gli Stati quanto con tutte le maggiori organizzazioni internazionali interessate;

28.  accoglie con favore lo stretto coordinamento con l'IMO nel campo dello sviluppo delle capacità marittime nonché i lavori per la conclusione di un partenariato strategico UE-IMO finalizzato a contrastare la pirateria in tutta la regione del Corno d'Africa;

29.  sottolinea che il ricorso ad agenti armati privati è una misura che non può sostituirsi alla necessaria soluzione generale dell'articolato problema della pirateria; è consapevole che alcuni Stati membri hanno introdotto una legislazione in materia; invita a tale proposito gli Stati membri a svolgere, ove possibile, le necessarie operazioni di sicurezza a bordo e chiede alla Commissione e al Consiglio di adoperarsi per la definizione di una strategia dell'Unione riguardo al ricorso a personale armato autorizzato a bordo delle navi, al fine di garantire una corretta attuazione delle direttive dell'IMO in proposito;

30.  osserva che, in base al diritto internazionale, in alto mare si applica sempre alle navi e al personale militare a bordo - dunque anche nel caso di interventi di lotta alla pirateria - la giurisdizione nazionale dello Stato di bandiera; rileva inoltre che nessuna autorità diversa da quella dello Stato di bandiera può ordinare provvedimenti di arresto o di blocco di una nave, neanche se si tratta di misure investigative;

31.  incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché agli Stati membri, ai Segretari generali dell'Unione africana, delle Nazioni Unite e dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo (IGAD), al Presidente del Governo federale di transizione della Somalia e al parlamento panafricano.

(1) GU C 279 E del 19.11.2009, pag. 30.
(2) GU C 15 E del 21.1.2010, pag. 61.
(3) GU C 285 E del 21.10.2010, pag. 59.


Esame in commissione delle interrogazioni scritte rimaste senza risposta (interpretazione dell'articolo 117, paragrafo 3, del regolamento)
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Decisione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sull'esame in commissione delle interrogazioni scritte rimaste senza risposta (interpretazione dell'articolo 117, paragrafo 3, del regolamento)

Il Parlamento europeo,

–  viste le lettere del 27 aprile 2012 del presidente della commissione affari costituzionali,

–  visto l'articolo 211 del suo regolamento,

1.  decide di pubblicare la seguente interpretazione dell'articolo 117, paragrafo 3, del suo regolamento:"

Data la facoltà del presidente di una commissione parlamentare di convocare una riunione di tale commissione ai sensi dell'articolo 193, paragrafo 1, del regolamento, spetta allo stesso decidere in merito al progetto di ordine del giorno della riunione che convoca, al fine di garantire un'organizzazione ottimale dei lavori. Tale prerogativa non rimette in questione l'obbligo di cui all'articolo 117, paragrafo 3, di iscrivere un'interrogazione scritta, su richiesta dell'interrogante, al progetto di ordine del giorno della riunione successiva della commissione. Tuttavia, il presidente dispone del potere discrezionale di proporre, tenendo conto delle priorità politiche, l'ordine dei lavori della riunione e le modalità della procedura (ad esempio, una procedura senza discussione che includa, eventualmente, l'approvazione di una decisione sul seguito da dare o ancora, se del caso, una raccomandazione di rinviare il punto ad una riunione successiva).

"

2.  incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione, per conoscenza, al Consiglio e alla Commissione.


Sostegno all'istituzione di una Giornata europea in memoria dei Giusti
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Dichiarazione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 sul sostegno all'istituzione di una Giornata europea in memoria dei Giusti
P7_TA(2012)0205P7_DCL(2012)0003

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 123 del suo regolamento,

A.  richiamando il grande significato morale del Giardino dei Giusti di Gerusalemme, istituito dal compianto Moshe Bejski per rendere omaggio a coloro che hanno aiutato gli ebrei durante l'Olocausto;

B.  ricordando le istituzioni che hanno onorato le persone che hanno salvato vite umane nel corso di tutti i genocidi e omicidi di massa (come ad esempio quelli di cui sono stati vittime armeni, bosniaci, cambogiani e ruandesi) e degli altri crimini contro l'umanità commessi nel ventesimo e ventunesimo secolo;

C.  rammentando tutti coloro che hanno salvaguardato la dignità umana durante i periodi totalitari del nazismo e del comunismo;

D.  considerando che il ricordo del bene è fondamentale nel processo dell'integrazione europea, perché insegna alle generazioni più giovani che chiunque può decidere di aiutare gli altri esseri umani e di difendere la dignità umana, e che le istituzioni pubbliche hanno il dovere di rimarcare l'esempio rappresentato dalle persone che sono riuscite a proteggere coloro che hanno subito persecuzioni fondate sull'odio;

1.  appoggia l'invito rivolto da eminenti cittadini a istituire la Giornata europea in memoria dei Giusti per commemorare, il 6 marzo, coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente dichiarazione, con l'indicazione dei nomi dei firmatari(1), all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione, al Consiglio e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) L'elenco dei firmatari è pubblicato nell'allegato 1 del processo verbale del 10 maggio 2012 (P7_PV(2012)05-10(ANN1)).

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