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RC-B6-0190/2004

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Giovedì 10 marzo 2005 - Strasburgo
Situazione in Libano
P6_TA(2005)0076RC-B6-0190/2004

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Libano

Il Parlamento europeo,

–   vista la sua risoluzione del 16 gennaio 2003 sulla conclusione dell'accordo di associazione con la Repubblica libanese(1),

–   viste le sue precedenti risoluzioni sul partenariato euromediterraneo e, in particolare, quella del 23 febbraio 2005(2),

–   vista la risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 2 settembre 2004 sul Libano,

–   vista la dichiarazione del Presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Libano del 15 febbraio 2005,

–   viste le conclusioni del Consiglio del 21 febbraio 2005 sul processo di pace in Medio Oriente,

–   vista la sua risoluzione del 20 novembre 2003 sull'Europa ampliata - Prossimità: Un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali(3),

–   vista la sua risoluzione del 12 febbraio 2004 su un nuovo impulso alle azioni dell'UE con i partner mediterranei nel campo dei diritti dell'uomo e della democratizzazione(4),

–   visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.   profondamente scosso per l'attentato perpetrato a Beirut il 14 febbraio 2005 che è costato la vita a Rafik Hariri, ex Primo ministro libanese, nonché ad altri civili innocenti,

B.   considerando che Rafik Hariri era uno degli uomini politici più influenti e più impegnati nel processo di riconciliazione in Libano pur sostenendo con decisione il ritiro delle truppe straniere dal suo paese,

C.   considerando che il Libano è un paese dai forti legami storici, culturali ed economici con l'Europa, è un importante partner dell'Unione europea in Medio Oriente e partecipa alla politica europea di prossimità, e che questa tragedia è un attacco ai principi democratici cari al Libano e all'Unione europea,

D.   compiacendosi della portata delle manifestazioni popolari pacifiche e democratiche degli ultimi giorni e del fatto che esse hanno dimostrato un forte grado di unità nazionale tra le diverse correnti politiche e religiose del paese,

E.   compiacendosi del fatto che il Segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, ha deciso di inviare un missione investigativa incaricata di far luce su "circostanze, cause ed effetti" della morte di Rafik Hariri, ex Primo ministro libanese,

F.   considerando che il 28 febbraio 2005 il Primo ministro libanese Omar Karami ha presentato le proprie dimissioni in occasione del dibattito in parlamento su una mozione di censura sostenuta dall'opposizione e di fronte alla pressione pubblica delle manifestazioni organizzate dall'opposizione per chiedere il ritiro delle truppe siriane,

G.   tenendo conto del fatto che le elezioni politiche in Libano sono previste per il maggio 2005 e riconoscendo la volontà del popolo libanese di determinare il proprio futuro politico,

H.   tenendo conto della decisione dei presidenti siriano e libanese di annunciare un ripiegamento delle forze siriane fino alla piana orientale della Bekaa entro la fine di marzo, benché la comunità internazionale avesse chiesto un ritiro totale, rapido e integrale dal Libano,

I.   considerando che la ripresa delle trattative tra il governo israeliano e l'Autorità nazionale palestinese ha reso ancora più urgente l'impegno della Siria e del Libano nel processo volto a conseguire una soluzione completa e durevole del conflitto mediorientale,

J.   sottolineando che la prossima firma dell'accordo di associazione con l'Unione europea impegnerà la Siria in un dialogo politico basato sulla promozione della democrazia, dei diritti dell'uomo e dello Stato di diritto nonché sul rispetto del diritto internazionale,

K.   sottolineando la necessità di impedire che il Libano ricada in un nuovo periodo di turbolenza, di sostenere e consolidare le sue fragili istituzioni democratiche nonché di proseguire il processo di ricostruzione,

L.   insistendo sul ruolo che un Libano pienamente democratico e sovrano può svolgere nello sviluppo del partenariato euromediterraneo e nel quadro della politica europea di prossimità,

1.   condanna fermamente l'attentato esplosivo perpetrato a Beirut il 14 febbraio 2005, che ha causato la morte di Rafik Hariri, ex Primo ministro libanese, e di altri civili innocenti; esprime orrore e indignazione per questo atto barbarico e presenta le sue più sincere condoglianze alla famiglia di Rafik Hariri nonché alle famiglie delle altre vittime;

2.   si augura, in linea con la dichiarazione del Presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 15 febbraio 2005, che si faccia piena luce sulle cause, le circostanze e le conseguenze di detto attentato e auspica che le autorità libanesi cooperino con la missione investigativa dell'ONU;

3.   si augura che questo crimine non rimetta in causa il processo elettorale in Libano e sottolinea l'importanza dello svolgimento di elezioni legislative libere, democratiche e trasparenti in questo paese; ribadisce la sua richiesta di inviare una delegazione di osservatori dell'Unione europea alle elezioni legislative in Libano e chiede alla Commissione di adottare tutte le iniziative necessarie in questo ambito;

4.   invita la Commissione ad avviare una cooperazione immediata sostenendo la società civile e le ONG indipendenti mediante il programma MEDA e l'Iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo;

5.   esorta la Commissione ad ultimare il piano di azione per il Libano che dovrebbe affrontare tutte le questioni riguardanti la stabilità politica del paese, il consolidamento delle sue istituzioni democratiche e l'accelerazione del processo di ricostruzione;

6.   si compiace vivamente dell'evoluzione positiva constatata nelle ultime settimane in Medio Oriente, in particolare del rilancio del processo negoziale tra Israele e Palestina, e chiede alla Siria di non tollerare alcuna forma di terrorismo, compreso il sostegno all'attività degli Hezbollah e di altri gruppi armati;

7.   ritiene che esistano prove inconfutabili dell'azione terroristica degli Hezbollah e che pertanto sia necessario che il Consiglio prenda tutte le misure necessarie per porre fine alle attività terroristiche di questo gruppo;

8.   considera importante, a tal fine, la ripresa di un dialogo diretto fra Siria e Israele per garantire la pace, la sicurezza, la sovranità e l'integrità di tali paesi nel rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

9.   chiede alla Siria di cooperare appieno con l'Unione europea nel quadro della politica europea di prossimità così da garantire la pace e la stabilità nella regione; ricorda quanto sia rilevante applicare la risoluzione 1559, in cui si ribadisce l'importanza che la comunità internazionale accorda all'integrità territoriale, alla sovranità e all'indipendenza del Libano; esorta la Siria ad astenersi da qualsiasi ingerenza negli affari interni del Libano; prende atto della decisione di ripiegamento delle forze siriane entro la fine di marzo ma chiede il ritiro totale delle truppe siriane e dei servizi di intelligence dal Libano, come indicato nelle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e precisa che la conclusione di un accordo di associazione con la Siria e l'evoluzione della politica europea di prossimità nei confronti di questo paese possono basarsi solo su un deciso impegno della Siria in tal senso;

10.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al governo e al parlamento del Libano.

(1) GU C 38 E del 12.2.2004, pag. 307.
(2) Testi approvati, P6_TA(2005)0046.
(3) GU C 87 E del 7.4.2004, pag. 506.
(4) GU C 97 E del 22.4.2004, pag. 656.

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