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Procedura : 2006/2274(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0159/2007

Testi presentati :

A6-0159/2007

Discussioni :

PV 23/05/2007 - 14
CRE 23/05/2007 - 14

Votazioni :

PV 24/05/2007 - 9.1
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2007)0212

Testi approvati
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Giovedì 24 maggio 2007 - Strasburgo
Strategia innovativa
P6_TA(2007)0212A6-0159/2007

Risoluzione del Parlamento europeo del 24 maggio 2007 su "Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa" (2006/2274(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'UE" (COM(2006)0502),

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Investire nella ricerca: un piano d'azione per l'Europa" (COM(2003)0226),

–   vista la comunicazione della Commissione sull'attuazione del programma comunitario di Lisbona intitolata "Potenziare la ricerca e l'innovazione - investire per la crescita e l'occupazione: una strategia comune" (COM(2005)0488) e i documenti di lavoro della Commissione ad essa relativi (SEC(2005)1253 e SEC(2005)1289),

–   vista la relazione del 20 gennaio 2006 del gruppo di esperti indipendente sulla R & S e l'innovazione, elaborata in seguito al Vertice di Hampton Court del 27 ottobre 2005, intitolata "Creare un'Europa innovativa" (la cosiddetta "relazione Aho"),

–   viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 che prevedono di fare dell'Unione l'economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, e le conclusioni della Presidenza dei Consigli europei di Bruxelles del 22 e 23 marzo 2005 e del 23 e 24 marzo 2006,

–   viste le conclusioni della 2769a riunione del Consiglio "Competitività" del 4 dicembre 2006,

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera intitolata "Lavorare insieme per la crescita e l'occupazione - Il rilancio della strategia di Lisbona" (COM(2005)0024),

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Azioni comuni per la crescita e l'occupazione: il programma comunitario di Lisbona" (COM(2005)0330),

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Attuare il programma comunitario di Lisbona: finanziare la crescita delle PMI - Promuovere il valore aggiunto europeo" (COM(2006)0349),

–   visti i programmi nazionali di riforma (PNR) presentati dagli Stati membri, le relazioni dell'autunno 2006 degli Stati membri concernenti la realizzazione dei loro PNR e la valutazione dell'attuazione di tali PNR da parte della Commissione nella sua relazione annuale sulla situazione (COM(2006)0816),

–   vista la raccomandazione 2005/601/CE del Consiglio, del 12 luglio 2005, relativa agli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità (per il periodo 2005-2008)(1) e la decisione 2005/600/CE del Consiglio, del 12 luglio 2005, relativa alle linee direttrici per le politiche dell'occupazione degli Stati membri(2), che, insieme, costituiscono le "linee direttrici per la crescita e l'occupazione",

–   vista la decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa al settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013)(3) (PQ7),

–   vista la decisione n. 1639/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 2006, che istituisce un programma quadro per la competitività e l'innovazione (2007-2013)(4),

–   vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la creazione dell'Istituto europeo di tecnologia (COM(2006)0604),

–   vista la proposta di regolamento del Consiglio sul brevetto comunitario (COM(2000)0412) e il testo rivisto dalla Presidenza,

–   visti il contesto comunitario degli aiuti di Stato alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione(5), e la comunicazione della Commissione intitolata "Per un utilizzo più efficace degli incentivi fiscali a favore della R & S" (COM(2006)0728),

–   visti il documento di lavoro dei servizi della Commissione intitolato "Relazione 2006 sulla competitività europea" (SEC(2006)1467) e la comunicazione della Commissione intitolata "Riforme economiche e competitività: i messaggi chiave della relazione 2006 sulla competitività europea" (COM(2006)0697),

–   vista la tabella europea dell'innovazione 2006, la quale dimostra senza ambiguità che gli Stati Uniti e il Giappone occupano una posizione predominante rispetto all'UE in tale materia,

–   viste le "Prospettive dell'OCSE per la scienza, la tecnologia e l'industria, ed. 2006",

–   vista la sua risoluzione del 5 luglio 2006 concernente l'attuazione del programma comunitario di Lisbona: "Potenziare la ricerca e l'innovazione - investire per la crescita e l'occupazione: una strategia comune"(6),

–   vista la sua risoluzione del 12 ottobre 2006 sulla futura politica europea in materia di brevetti(7),

–   vista la sua risoluzione del 15 marzo 2006 sul contributo al Consiglio di primavera del 2006 relativo alla strategia di Lisbona(8),

–   vista la relazione del gruppo di esperti del luglio 2004 intitolata "Improving institutions for the transfer of technology from science to enterprise" (migliorare le istituzioni in vista del trasferimento di tecnologia dal mondo scientifico al mondo delle imprese),

–   visto il parere d'iniziativa del Comitato economico e sociale europeo intitolato "Investire nella conoscenza e nell'innovazione" (CESE 40/2007, INT/325),

–   vista l'iniziativa i2010 e in particolare la comunicazione della Commissione intitolata "Piano di azione e-government per l'iniziativa i2010: accelerare l'e-government in Europa a vantaggio di tutti" (COM(2006)0173),

–   visto il documento di lavoro della Commissione su "L'innovazione nei servizi" del novembre 2006,

–   vista la sua risoluzione del 10 maggio 2007 sul contributo della futura politica regionale alla capacità di innovazione dell'Unione europea(9),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per i problemi economici e monetari, della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione giuridica (A6-0159/2007),

A.   considerando lo stato di avanzamento della strategia di Lisbona e pertanto l'importanza, in vista della concorrenza mondiale, di una strategia di innovazione ancora più ampia,

B.   considerando che la differenziazione attraverso l'innovazione è una delle vie che si presentano all'UE per far fronte alle sfide della globalizzazione,

C.   considerando che è opportuno incentivare sia il trasferimento dei risultati dell'attività accademica, in particolare a favore delle piccole e medie imprese (PMI), che la disponibilità dei risultati della ricerca, soprattutto per quanto riguarda l'innovazione avente una dimensione sociale, e che la concentrazione geografica delle piattaforme di innovazione andrebbe considerata in modo da poter sfruttare le competenze e la diversità delle varie regioni dell'UE,

D.   considerando che le vaste conoscenze scientifiche specializzate riunite nei centri di ricerca dell'UE non sono sufficientemente sfruttate,

E.   considerando che, in materia di sostegno all'innovazione, l'ambiente non è competitivo e non offre condizioni trasparenti ed eque a tutti gli attori che svolgono attività innovative, comprese le piccole imprese innovative e i centri di innovazione tecnologica,

F.   considerando che l'approccio seguito tradizionalmente per dare impulso all'innovazione, che combina la spinta tecnologica all'effetto trainante della domanda, non è di per sé sufficiente, ma che è necessario anche promuovere condizioni di mercato favorevoli, onde creare un contesto regolamentare che contribuisca all'innovazione,

G.   considerando che un mercato interno funzionante, sostenuto dalla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sui servizi nel mercato interno(10), crea un contesto favorevole all'innovazione poiché aumenta la concorrenza in un'area economica più vasta e più stabile, richiamando maggiori investimenti e incoraggiando la mobilità dei lavoratori,

H.   considerando la persistenza, nel mercato unico, di barriere che continuano ad ostacolare la mobilità di merci, servizi e manodopera, privando le imprese europee della scala necessaria per capitalizzare sugli investimenti nella ricerca e nell'innovazione,

I.   considerando che il primo obiettivo dell'innovazione è rappresentato dal rafforzamento della competitività dell'UE e dal miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini,

J.   considerando che il principio dell'eccellenza, che risulta appropriato in particolare per il sostegno della ricerca scientifica di alto livello, ostacola una sana concorrenza nel campo del sostegno all'innovazione ed esclude i piccoli attori (imprese innovative, centri tecnologici e d'innovazione, centri di ricerca) dai programmi di sostegno,

K.   considerando che l'innovazione permette anche il mantenimento dei settori tradizionali,

L.   considerando il ruolo dell'innovazione nell'elaborazione dei modelli sociali degli Stati membri,

M.   considerando che l'innovazione può contribuire all'integrazione di taluni gruppi sociali, come i disabili,

N.   considerando che i prodotti, i servizi e i processi nell'UE offrono un potenziale di innovazione non sufficientemente sfruttato,

O.   considerando l'importanza del sostegno istituzionale al processo di gestione delle conoscenze in materia di innovazione e diritti d'autore,

P.   considerando il finanziamento della politica di innovazione e la sempre maggiore importanza degli appalti pubblici e dei partenariati pubblico-privato;

Q.   considerando che l'istruzione, compreso l'insegnamento interdisciplinare, su settori che si sovrappongono alle conoscenze tradizionali, costituisce una condizione dell'innovazione e che l'innovazione dovrebbe far parte integrante dei programmi di insegnamento a tutti i livelli di istruzione,

R.   considerando che la formazione lungo tutto l'arco della vita può contribuire allo sviluppo della conoscenza in materia di innovazione e che la promozione della società dell'informazione permette di lottare contro l'emarginazione sul mercato del lavoro,

S.   considerando che l'adozione di norme e di regole europee in materia di qualità per quanto riguarda le prime fasi di sviluppo dei prodotti e dei servizi di nuova generazione potrebbe essere fonte di ispirazione per l'innovazione,

T.   considerando che il PQ7 dovrebbe favorire l'attuazione di uno spazio europeo per la ricerca rafforzato e ampliato, basato su compiti concreti e mirati,

U.   considerando che la definizione di innovazione contenuta nel cosiddetto manuale di Oslo dell'OCSE ha ricevuto un'interpretazione ampia e che sta diventando la norma nelle Istituzioni comunitarie,

1.   è favorevole alla proposta della Commissione concernente l'avvio di una nuova iniziativa a favore dei mercati pilota, allo scopo di facilitare l'immissione sul mercato di nuovi prodotti e servizi innovativi nei settori in cui l'UE può diventare capofila a livello mondiale; ritiene che la nuova iniziativa a favore di mercati pilota, che dovrebbe concentrarsi in particolare sulla creazione e la commercializzazione di nuovi prodotti e servizi innovativi, vada promossa soprattutto nei settori che denotano un'elevata domanda potenziale, garantendo comunque di non lasciare indietro le regioni meno sviluppate;

2.   ricorda l'importanza, nell'elaborazione di politiche di sostegno all'innovazione, di prendere in considerazione il concetto di innovazione nel senso più ampio al fine di integrare tanto il settore dei servizi, compresa l'attività turistica, quanto l'innovazione non tecnologica, ossia l'attività innovatrice in materia di commercializzazione e di organizzazione; si associa pienamente alle conclusioni del Consiglio "Competitività" del 4 dicembre 2006 in cui si invita la Commissione ad elaborare orientamenti politici relativi all'innovazione nel settore dei servizi e all'innovazione non tecnologica, e chiede alla Commissione di associare, in particolare, a dette riflessioni le organizzazioni rappresentative delle piccole imprese e delle imprese a carattere artigianale;

3.   osserva che, quantunque le PMI, i clusters e la cooperazione fra enti, imprese, università e centri di ricerca abbiano un ruolo particolare da svolgere per quanto riguarda la creazione e la realizzazione di soluzioni innovative, compresi i settori a ridotta e media tecnologia, manca un sostegno pubblico sistematico a condizioni trasparenti; approva tuttavia che il nuovo quadro per gli aiuti di Stato a ricerca, sviluppo e innovazione che fornisce un elenco di misure specifiche a sostegno delle attività innovative delle PMI;

4.   sollecita gli Stati membri a rivitalizzare le imprese europee e il loro potenziale innovativo mediante una riduzione della burocrazia, con ciò migliorando la qualità della regolamentazione e riducendo nel contempo l'onere amministrativo; è fermamente convinto che una migliore regolamentazione, e soprattutto la riduzione degli inutili oneri regolamentari che gravano sulle PMI, incoraggeranno condizioni di mercato favorevoli e contribuiranno ad immettere nuovi prodotti e servizi innovativi sui mercati pilota aumentando altresì la fiducia e la sicurezza dei consumatori nonché incoraggeranno le iniziative come il Programma Eurostars proposto;

5.   plaude al lancio della strategia di innovazione allargata a favore delle piccole e microimprese il cui potenziale d'innovazione, in particolare di bassa o di media tecnologia e d'innovazione non tecnologica, non è stato finora sufficientemente riconosciuto e sfruttato; si rammarica, tuttavia, perché la summenzionata comunicazione della Commissione concernente l'attuazione delle conoscenze non propone misure operative ad esse destinate; chiede, pertanto, alla Commissione e al Consiglio di integrare le loro specificità e necessità tra le dieci priorità dell'ampia strategia di innovazione, ed esorta la Commissione, in collegamento con le sue organizzazioni rappresentative, a sottoporre al Consiglio e al Parlamento un programma specifico di sviluppo dell'innovazione nel senso ampio del termine in dette imprese, qualunque sia il loro settore di attività;

6.   sottolinea l'importanza della scienza, della tecnologia e dell'innovazione per l'istruzione e per la cultura; evidenzia la necessità di introdurre nei programmi di insegnamento attività e iniziative volte ad attrarre i giovani verso la scienza e l'innovazione; è del parere che occorra migliorare e aumentare la qualità e la quantità dei corsi di insegnamento per tutta la vita e incoraggiare l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) allo scopo di creare una società basata sulla conoscenza che andrà a beneficio dell'innovazione in Europa;

7.   raccomanda che la Commissione e gli Stati membri valutino la possibilità di creare un sistema autenticamente europeo di formazione continua che contribuisca a rafforzare il mercato del lavoro europeo;

8.   reputa che siano necessarie misure a livello di UE, regionale e locale per aumentare il numero dei laureati, specie di sesso femminile, in corsi di studi scientifici, di ingegneria e di tecnologia, anche nella ricerca di base, in particolare utilizzando il programma specifico "Persone" nell'ambito del PQ7, assegnando premi, borse di studio ed altri incentivi e incoraggiando le donne a costituire imprese innovative, segnatamente mediante progetti di sponsorizzazione e altre forme di sostegno;

9.   propone di realizzare l'infrastruttura tecnologica e scientifica necessaria per la creazione di soluzioni innovative negli istituti di insegnamento terziario esistenti in modo da garantire permettere l'esistenza di centri di ricerca con prospettive di sviluppo; ricorda l'importanza del finanziamento delle infrastrutture fisiche e tecnologiche di alta qualità allo scopo di attirare gli investimenti e agevolare la mobilità della forza lavoro;

10.   sottolinea che i processi innovativi hanno bisogno di un'adeguata organizzazione nel territorio, creando nuovi modelli nei rapporti tra imprese, centri di ricerca, università (come clusters, distretti e piattaforme) e ricorda gli effetti positivi che l'innovazione può avere nei processi organizzativi; invita gli Stati membri ad utilizzare i Fondi strutturali per la costruzione di nuove infrastrutture tecniche e il rafforzamento di quelle già esistenti ai fini dello sviluppo dell'innovazione sotto forma di centri di innovazione, "incubatrici" tecnologiche e centri di ricerca/sviluppo nelle regioni, dotati di sufficiente potenziale innovativo e cognitivo; ritiene che una condizione di base per il potenziamento della capacità innovativa nell'UE sia l'accesso gratuito o a basso costo alla banda larga che serve ad agevolare le iniziative basate sulla conoscenza; accoglie con favore gli sforzi volti a promuovere il trasferimento di conoscenze tra università e altre organizzazioni pubbliche di ricerca e l'industria;

11.   invita gli Stati membri a prendere in considerazione e ad attuare incentivi fiscali che incoraggino le imprese a investire maggiormente nella ricerca, nello sviluppo e nell'innovazione, anche, se necessario, attuando un riesame strutturale dei dispositivi vigenti e degli incentivi;

12.   invita gli Stati membri a collaborare con sollecitudine al completamento del mercato interno e a ricercare un accordo politico su misure legislative e non legislative nei settori in cui persistano ostacoli alla libera circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e dei lavoratori, ciò che impedisce alle imprese di capitalizzare i loro investimenti nell'innovazione;

13.   ritiene necessario ridurre gli ostacoli alla libera circolazione dei fattori di produzione e dei prodotti in seno al mercato interno, dato che ciò può aiutare ad assicurare un accesso più facile al capitale di rischio, garantendo la mobilità dei ricercatori e dei beni e servizi tecnologicamente innovativi e un migliore flusso di conoscenze, il che contribuisce alla costruzione di un autentico spazio europeo di innovazione; è dell'avviso che si dovrebbero prendere maggiormente in considerazione soluzioni innovative utili concepite per l'industria dei servizi e ritiene che la progressiva soppressione degli ostacoli alla libera circolazione di merci, servizi e capitali, alla libertà di stabilimento e alla libera circolazione delle persone, compresi i lavoratori, stimolerà l'innovazione;

14.   prende atto degli effetti positivi dell'esistenza di piattaforme tecnologiche europee (PTE) e della partecipazione dei cluster EUREKA a dette piattaforme e invita gli Stati membri a sostenere dette piattaforme e ad incoraggiare la creazione di altre reti PTE; ritiene altresì positiva la preparazione di iniziative tecnologiche europee comuni in settori chiave per l'innovazione europea, quali il programma Eurostars proposta, le quali assumeranno la forma di partenariati pubblico/privato;

15.   invita gli Stati membri a determinare in ordine di priorità i settori che ritengano prioritari per l'innovazione, sia per la ricerca applicata e la tecnologia sia per le attività non tecnologiche, quali la teoria gestionale o l'organizzazione burocratica, e a sostenere , accanto alle loro specifiche priorità, le priorità fissate dalle PTE nel settore dell'innovazione;

16.   invita la Commissione a promuovere gli scambi di migliori prassi, l'individuazione delle prassi inadeguate e la diffusione degli insegnamenti da esse tratti, in special modo al fine di promuovere una migliore regolamentazione delle iniziative tecnologiche comuni basate su partenariati specializzati tra pubblico e privato, che stimolerebbero gli sviluppi dell'innovazione anche nelle regioni meno sviluppate dell'Unione;

17.   richiama l'attenzione della Commissione e degli Stati membri sul fatto che, se l'Istituto europeo per la tecnologia (IET) venisse creato, dovrebbe nutrire l'ambizione di investire nella relazione tra centri di conoscenza e imprese orientandosi verso l'innovazione e, in aggiunta al suo ruolo di coordinamento nell'ambito del triangolo della conoscenza, dovrebbe parimenti contribuire a dare un forte impulso alla concorrenza nel settore dell'innovazione, offrendo così un contributo significativo alla realizzazione del potenziale innovativo dell'Europa;

18.   prende atto della costituzione del Consiglio europeo della ricerca e chiede che l'innovazione e la possibilità di applicazione pratica dei progetti selezionati siano criteri importanti al momento della selezione dei temi di ricerca;

19.   sottolinea che, a suo avviso, l'obiettivo di destinare il 3% del PIL alla ricerca e sviluppo definito nella strategia di Lisbona rappresenti un requisito minimo;

20.   comprende che le incertezze proprie alla R&S scoraggiano i mercati finanziari dall'investire nei progetti di ricerca e sviluppo; plaude alla proposta della Commissione di istituire un meccanismo di finanziamento e condivisione dei rischi per sostenere, mediante prestiti e garanzie, gli investimenti nei progetti di R&S con rischio elevato;

21.   prende atto del programma per l'innovazione e la competitività il quale prevede strumenti finanziari appropriati, così come della comunicazione della Commissione intitolata "Finanziare la crescita delle PMI", in cui sono enunciate misure concrete destinate ad accrescere gli investimenti di capitali di rischio;

22.   sottolinea che l'accesso alle risorse finanziarie da parte di PMI, microimprese e imprenditori rappresenta una condizione indispensabile per aumentare la R & S, sviluppare nuove tecnologie e immettere sul mercato nuove soluzioni innovative; a tale riguardo sottolinea la necessità di finanziamenti di durata sufficientemente lunga sia alla fase iniziale che nel corso della realizzazione di un progetto; sottolinea, tuttavia, che l'attuale sistema di capitale di rischio non risponde alle necessità di finanziamento di un gruppo mirato, in particolare in materia di innovazione non tecnologica; chiede quindi agli Stati membri di utilizzare i fondi pubblici, compresi i Fondi strutturali, per iniziare a creare fondi di capitale di rischio sotto forma di partenariati pubblico-privato in regioni e settori dotati di potenziale innovativo e di una valida base in termini di conoscenze; chiede inoltre alla Commissione, alla Banca europea per gli investimenti (BEI) e al Fondo europeo per gli investimenti (FEI) di definire idonee modalità di finanziamento, adattando il capitale di rischio o elaborando, qualora necessario, strumenti di finanziamento innovativi;

23.   invita gli Stati membri e gli enti regionali e locali ad adottare soluzioni innovative rispettose dell'ambiente nell'ambito del programma per l'innovazione e la competitività, e richiama inoltre l'attenzione sulla possibilità di utilizzare gli aiuti finanziari per le PMI come nel programma JEREMIE; esorta la Commissione, gli Stati membri e gli enti regionali a utilizzare nuove fonti di sostegno finanziario per ricerche finalizzate all'innovazione, quale il sistema "voucher innovazione"; incoraggia gli operatori responsabili a livello regionale ad includere azioni sperimentali e pertanto rischiose nei finanziamenti dei fondi strutturali;

24.   invita gli operatori responsabili a livello regionale e locale a creare condizioni favorevoli e a far sì che la promozione dell'innovazione costituisca una componente basilare dei programmi operativi nonché a destinare una quota rilevante delle risorse dei fondi strutturali agli investimenti nella conoscenza, nell'innovazione e nell'aggiornamento, per creare, fra l'altro, posti di lavoro, aumentare l'occupabilità e contrastare la tendenza alla "fuga dei cervelli" e allo spopolamento; chiede inoltre agli Stati membri di sostenere questo sforzo mediante investimenti pubblici in un insegnamento superiore che mira a sviluppare i singoli talenti;

25.   chiede alla Commissione di valutare i risultati ottenuti in base alla qualità, alla quantità e agli aspetti finanziari di progetti e azioni in modo da riuscire a migliorare nel tempo l'efficacia delle azioni future;

26.   si aspetta che la maggior concorrenza generata dal mercato interno incoraggi le imprese ad aumentare le risorse destinate alla ricerca e all'innovazione; invita le imprese a reinvestire parte dei loro profitti nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico;

27.   ritiene che l'eco-innovazione svolga un ruolo importante ai fini del miglioramento dell'efficienza energetica, dello sviluppo di fonti energetiche pulite e sicure (comprese le fonti di energia rinnovabili e l'energia fossile pulita) oltre a promuovere la competitività europea; esprime pertanto il parere che occorra prestare una maggiore attenzione all'eco-innovazione nei programmi europei e nazionali e che l'UE debba tradurre in pratica l'approccio "top runner",

28.   osserva che i centri urbani possono svolgere un ruolo importante nell'elaborazione della strategia d'innovazione per tutta una regione e che possono, se necessario, prendere l'iniziativa per alcuni progetti promettenti come lo sfruttamento del potenziale di termo-ammodernamento e di cogenerazione, nonché prendere altre iniziative come lo sviluppo di parchi scientifici e tecnologici;

29.   richiama l'attenzione sulle difficoltà che incontrano le regioni meno sviluppate ad attirare capitali privati d'investimento e invita gli Stati membri e gli operatori a livello locale e regionale a fare maggior ricorso alle possibilità di prestito offerte dalla BEI e a promuovere e rafforzare il partenariato pubblico-privato nel settore delle attività innovative, con particolare riferimento alle migliori pratiche e all'ottimizzazione della spesa pubblica;

30.   insiste sulla necessità di potenziare il ruolo dell'impresa nell'attività innovatrice in quanto attore e motore principale della stessa e non semplice beneficiario dei processi e meccanismi di innovazione;

31.   prende atto dell'iniziativa "Europe INNOVA" che adotta un'impostazione più dinamica in materia di creazione e sostegno alle imprese innovatrici nel settore dei servizi;

32.   invita la Commissione ad incoraggiare l'uso delle reti riformate degli EuroInfoCentres e dei Centri relais per l'innovazione per la fornitura di servizi complessi a livello regionale per tutti gli attori coinvolti nel processo innovativo, in particolare per gli innovatori individuali e le piccole società innovative; incoraggia le organizzazioni settoriali e intermedie come le camere di commercio e altri centri di informazione a diventare, in cooperazione con gli EuroInfoCentres e con i Centri relais per l'innovazione, "uffici informazioni a una fermata"; invita pertanto la Commissione a sostenere il ruolo svolto dalle organizzazioni intermedie che rappresentano le PMI le quali sviluppano prodotti innovativi e forniscono consulenze, generando sostegno nei confronti di tali meccanismi di consultazione;

33.   sollecita gli Stati membri a persistere nei loro sforzi per ridurre le disparità regionali che ostacolano la creazione di uno spazio scientifico e tecnologico europeo;

34.   ritiene che gli appalti pubblici, se orientati alla creazione di beni più efficienti ed efficaci e all'erogazione di servizi razionalmente organizzati, caratterizzati da un miglior rapporto qualità/prezzo, svolgano un ruolo strategico nella promozione di prodotti e di servizi innovativi; invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a prendere in considerazione l'autentica innovazione al momento di selezionare le migliori offerte;

35.   plaude all'intenzione della Commissione di pubblicare orientamenti per applicare nel modo più efficace possibile il quadro giuridico consolidato in materia di appalti pubblici, così da promuovere non solo la concorrenza, ma anche da rendere più flessibili le norme, incoraggiando in questo modo la valorizzazione di soluzioni innovative e la creatività;

36.   chiede al Consiglio e alla Commissione di migliorare le norme giuridiche collegate agli aspetti economici della ricerca e dell'innovazione al fine di garantire una migliore protezione per quanto concerne la diffusione di processi, tecniche o scoperte in un contesto di apertura internazionale;

37.   osserva che l'innovazione del settore dei servizi svolge un ruolo di grande rilevanza nell'economia e che la protezione della proprietà intellettuale collegata ai servizi è spesso limitata in Europa ai segreti commerciali; ritiene che le piccole imprese trovino difficile e costoso negoziare e applicare accordi riservati e che ciò possa ostacolare la costituzione di imprese di cooperazione e la raccolta di finanziamenti;

38.   sottolinea che occorre concentrare gli sforzi sulle soluzioni atte a favorire la trasposizione dei risultati della ricerca in prodotti commercializzabili, soprattutto nel caso delle PMI (badando nel contempo a non soffocare la ricerca di base) e ritiene che sia necessario un approccio più olistico che riesca ad equilibrare una maggior cooperazione tra ricerca e industria con gli interessi dei consumatori, della società civile e dell'ambiente, e che includa tutti gli attori locali (pubblici e privati); plaude al fatto che la Commissione prevede di adottare una comunicazione volta a promuovere il trasferimento di conoscenze tra le università ed altre organizzazioni pubbliche di ricerca e l'industria;

39.   afferma che sistemi ragionevoli e affidabili di protezione dei diritti d'autore e dei brevetti sono elementi della massima importanza per la costruzione di una economia e una società innovative e basate sulla conoscenza; invita la Commissione e il FEI a esaminare se è possibile fornire alle piccole imprese un sostegno finanziario adeguato per le loro domande di brevetti;

40.   invita la Commissione ad elaborare, in cooperazione con gli Stati membri, misure alternative e complementari alle misure di protezione giuridica dei diritti in materia di brevetti che proteggano gli autori da ricatti e dal mancato rispetto delle leggi;

41.   plaude alle recenti iniziative adottate dalla Commissione in materia di accesso aperto, volte a migliorare la diffusione del sapere scientifico;

42.   invita la Commissione e gli Stati membri a fare in modo che le norme comuni che disciplinano la brevettabilità siano adatte alle condizioni prevalenti in ogni settore;

43.   invita la Commissione e gli Stati membri a proporre, nell'ambito del nuovo brevetto comunitario, una procedura per l'eliminazione dei brevetti di interesse minore nonché dei brevetti "dormienti";

44.   invita la Commissione, in cooperazione con gli organismi europei di normalizzazione, ad aumentare il ritmo della normalizzazione in Europa e a fare un uso efficace delle norme già esistenti;

45.   è convinto che l'instaurazione più rapida di norme interoperabili europee contribuirà a sostenere lo sviluppo dei mercati pilota, in particolare nei servizi e nei settori delle tecnologie di punta, e contribuirà a far sì che dette norme vengano applicate a livello mondiale, conferendo così un vantaggio alle imprese europee rispetto agli altri attori del mercato globale;

46.   invita gli Stati membri a incoraggiare la ricerca del consenso in materia di norme europee, in quanto una decisione rapida in questo campo è vitale per l'efficace funzionamento del mercato interno, per scambi transfrontalieri e, conseguentemente, per il ritorno in termini di redditività degli investimenti societari in ricerca e innovazione;

47.   invita la Commissione ad incoraggiare non soltanto l'adozione ma anche l'applicazione di norme europee, in particolare comunicandole alle PMI in modo semplice; ritiene che i manuali e le procedure esplicative dovrebbero essere messi a disposizione in tutte le lingue ufficiali dell'UE;

48.   accoglie favorevolmente la cooperazione dell'UE con gli organismi di regolamentazione mondiali ed attende l'introduzione rapida ed efficace delle innovazioni tecniche attraverso la normalizzazione;

49.   ritiene che la frammentazione delle norme su scala mondiale non sia auspicabile; raccomanda che la Commissione, gli Stati membri e i vari organismi normalizzatori europei e internazionali optino per un approccio "internazionale" ogni qual volta ciò sia possibile, per la definizione di nuove norme;

50.   ricorda la definizione di norme aperte da parte della Commissione secondo la quale: (i) la norma è adottata e sarà mantenuta a cura di una organizzazione senza scopo di lucro mentre il suo sviluppo continuo avviene mediante un processo decisionale aperto accessibile da parte di tutti gli interessati; (ii) la norma è stata pubblicata e il documento con le relative specifiche è disponibile gratuitamente oppure dietro pagamento di un importo simbolico; (iii) la proprietà intellettuale - gli eventuali brevetti presenti - della norma o di parti di essa è irrevocabilmente disponibile su base gratuita;

51.   conviene con la Commissione che la "politica dei cluster" costituisce una componente rilevante delle politiche d'innovazione degli Stati membri e sollecita gli operatori, soprattutto a livello locale e regionale, a promuovere cluster e centri di innovazione e tecnologia nei centri urbani e nelle zone rurali, in modo da creare un equilibrio tra le diverse regioni; incoraggia gli Stati membri a promuovere, sul loro territorio, la creazione di "regioni della conoscenza" e di "nuclei" nonché la collaborazione intra-UE e transfrontaliera e quella con gli esperti dei paesi terzi; rileva in questo contesto l'importanza di creare strutture di governance per migliorare la cooperazione tra i diversi operatori riuniti in un cluster e chiede che i cluster siano orientati anche verso attività transfrontaliere, fondandosi in particolare sull'esperienza delle euroregioni che sono dotate di strutture transfrontaliere e reti sociali radicate e ritiene che, in tale contesto, i cluster e le reti tematiche EUREKA potrebbero essere consultati e coinvolti;

52.   prende atto dell'iniziativa del Comitato delle regioni volta a creare una rete di regioni nell'ambito di una piattaforma interattiva di comunità territoriali avente quale obiettivo la comparazione e lo scambio delle esperienze acquisite nel contesto della realizzazione della strategia di Lisbona;

53.   chiede alla Commissione di monitorare i processi innovativi nelle regioni e di sviluppare indicatori comuni dell'innovazione nel territorio dell'UE che dimostreranno più chiaramente la volontà degli Stati membri e delle regioni di innovare;

54.   sollecita gli Stati membri ad impegnarsi al fine di elevare il profilo della carriera scientifica, promuovendo gli incentivi esistenti e premi quali i premi Descartes, Aristotele, nonché i premi per giovani scienziati e offrendo condizioni interessanti per attirare in Europa gli scienziati più brillanti e più innovativi;

55.   insiste affinché la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali instaurino e promuovano premi nazionali ed europei dell'innovazione;

56.   ritiene necessario, affinché i beni e servizi in cui si applicano i risultati della ricerca siano maggiormente accettati tra i cittadini, migliorare la fiducia e la sicurezza di questi ultimi mediante adeguati strumenti di protezione dei consumatori;

57.   sottolinea che l'innovazione costituisce un mezzo per migliorare la vita dei cittadini dell'UE e non un fine in sé; ritiene, pertanto, che la concorrenza e la liberalizzazione di prodotti e servizi, pur contribuendo al conseguimento di tale obiettivo in termini di innovazione, devono essere corredate di misure di controllo e protezione dei cittadini, quando ciò sia giustificato dall'interesse pubblico;

58.   ritiene che le azioni innovative andrebbero meglio sostenute attraverso campagne di informazione e sottolinea la necessità di condividere le informazioni ottenute dai progetti ultimati; raccomanda allo stesso tempo che vengano tratti insegnamenti dalle procedure errate utilizzate per progetti non riusciti e che vengano lanciati avvertimenti per non commettere simili errori in altre regioni dell'UE;

59.   invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali e locali ad assicurare l'accesso universale alle attività basate sulla TIC, allo scopo di facilitare l'insegnamento on-line e il lavoro elettronico in generale;

60.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU L 205 del 6.8.2005, pag. 28.
(2) GU L 205 del 6.8.2005, pag. 21.
(3) GU L 412 del 30.12.2006, pag. 1.
(4) GU L 310 del 9.11.2006, pag. 15.
(5) GU C 323 del 30.12.2006, pag. 1.
(6) Testi approvati, P6_TA(2006)0301.
(7) Testi approvati, P6_TA(2006)0416.
(8) GU C 291 E del 30.11.2006, pag. 321.
(9) Testi approvati, P6_TA(2007)0184.
(10) GU L 376 del 27.12.2006, pag. 36.

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