Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2011/2195(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A7-0084/2012

Testi presentati :

A7-0084/2012

Discussioni :

Votazioni :

PV 18/04/2012 - 7.5
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P7_TA(2012)0125

Testi approvati
PDF 214kWORD 63k
Mercoledì 18 aprile 2012 - Strasburgo
Ruolo della politica di coesione nelle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea nel contesto della strategia UE 2020
P7_TA(2012)0125A7-0084/2012

Risoluzione del Parlamento europeo del 18 aprile 2012 sul ruolo della politica di coesione nelle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea nel contesto della strategia «Europa 2020» (2011/2195(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visti gli articoli 355 e 349 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (trattato FUE), in combinato disposto tra loro, che prevedono uno statuto speciale per le regioni ultraperiferiche, e l'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del trattato FUE relativo al regime degli aiuti di Stato per tali regioni,

–  visto l'articolo 174 e seguenti del trattato FUE, che stabiliscono l'obiettivo della coesione economica, sociale e territoriale e definiscono gli strumenti finanziari a finalità strutturale per conseguirlo,

–  vista la comunicazione della Commissione del 26 maggio 2004 intitolata «Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche» (COM(2004)0343),

–  vista la sua risoluzione del 28 settembre 2005 su un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche(1),

–  vista la comunicazione della Commissione del 12 settembre 2007 dal titolo «Strategia per le regioni ultraperiferiche: realizzazioni e prospettive» (COM(2007)0507) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione, del 12 settembre 2007, allegato alla presente comunicazione, recante lo stesso titolo (SEC(2007)1112),

–  vista la sua risoluzione del 20 maggio 2008 sulla strategia per le regioni ultraperiferiche: realizzazioni e prospettive(2),

–  vista la comunicazione della Commissione del 17 ottobre 2008 dal titolo «Le regioni ultraperiferiche: un'opportunità per l'Europa» COM(2008)0642,

–  visto il memorandum elaborato congiuntamente dalle regioni ultraperiferiche, del 14 ottobre 2009, sulle regioni ultraperiferiche all'orizzonte del 2020,

–  vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 intitolata «Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (COM(2010)2020),

–  visto il memorandum elaborato da Spagna, Francia, Portogallo e dalle regioni ultraperiferiche, del 7 maggio 2010, riguardante una visione rinnovata per una strategia europea in materia di regioni ultraperiferiche,

–  viste le conclusioni adottate in occasione della 3022ª sessione del Consiglio Affari generali, del 14 giugno 2010(3),

–  vista la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 24 settembre 2010, sull'impatto della riforma del regime POSEI varata nel 2006 (COM(2010)0501),

–  vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 settembre 2010, recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione (COM(2010)0498),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 29 giugno 2011, dal titolo «Un bilancio per la strategia Europa 2020» (COM(2011)0500, parti 1 e 2),

–  vista la proposta di regolamento del Consiglio, del 29 giugno 2011, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 (COM(2011)0398),

–  vista la relazione sulle regioni ultraperiferiche europee nel mercato unico: l'influenza dell'UE nel mondo, del 12 ottobre 2011, del Commissario europeo Michel Barnier, presentata da Pedro Solbes Mira,

–  vista la comunicazione della Commissione al Consiglio europeo, del 18 ottobre 2010, dal titolo «Parere della Commissione in applicazione dell'articolo 355, paragrafo 6, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea su iniziativa del governo francese per modificare lo status di Saint-Barthélémy nei confronti dell'Unione» (COM(2010)0559), e la decisione 2010/718/UE del Consiglio europeo, del 29 ottobre 2010, che modifica lo status dell'isola di Saint-Barthélemy nei confronti dell'Unione europea(4),

–  vista la dichiarazione finale della XVII Conferenza dei presidenti delle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea, del 3 e 4 novembre 2011,

–  visto il contributo delle regioni ultraperiferiche, del 15 gennaio 2010, alla consultazione pubblica relativa al documento di lavoro della Commissione - Consultazione sulla futura strategia «UE 2020» (COM(2009)0647),

–  visto il contributo congiunto delle regioni ultraperiferiche, del 28 gennaio 2011, relativo alla quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale,

–  visto il contributo delle regioni ultraperiferiche dell'UE, del 28 febbraio 2011, sulla comunicazione della Commissione intitolata «Verso un atto per il mercato unico» (COM(2010)0608, del 27 ottobre 2010),

–  vista la piattaforma comune, del 6 luglio 2010, inviata al Presidente della Commissione europea, José Manuel Durão Barroso, dalla Conferenza dei deputati al Parlamento europeo delle regioni ultraperiferiche,

–  visto l'articolo 48 del regolamento,

–  visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e i pareri della commissione per i bilanci e della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A7-0084/2012),

A.  considerando che il trattato prevede all'articolo 349 una base giuridica adeguata, fondata sul diritto primario, sulla quale si sono consolidati uno statuto giuridico specifico e politiche comuni a favore delle regioni ultraperiferiche;

B.  considerando che la politica di coesione deve seguire la stessa linea e integrare gli elementi della strategia Europa 2020, che prevede l'organizzazione di iniziative politiche finalizzate a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, promuovendo un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale, e deve tenere adeguatamente in considerazione la dimensione ultraperiferica; considerando che le condizioni di partenza delle regioni ultraperiferiche (RUP) per raggiungere gli obiettivi prefissati sono più sfavorevoli rispetto a certe regioni e che le RUP intendono contribuire alla concretizzazione dei cinque obiettivi in materia di occupazione, innovazione, istruzione, inclusione sociale, clima ed energia da raggiungere entro il 2020, e considerando che la necessità di orientare gli obiettivi della strategia Europa 2020 verso l'utilizzo del loro potenziale e verso la crescita dei settori d'eccellenza non permette tuttavia di ignorare le barriere strutturali cui si trovano dinanzi queste regioni né il ruolo fondamentale di sviluppo svolto dai settori tradizionali,

C.  considerando che la politica di coesione deve restare uno dei principali strumenti dell'azione europea per la riduzione delle disparità nelle regioni europee in generale e nelle RUP in particolare, ai fini dell'integrazione di queste ultime nel mercato interno e della loro affermazione nella rispettiva zona geografica, per la promozione dello sviluppo e della convergenza economica di queste regioni con l'UE continentale e per il raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, e considerando che i fondi europei costituiscono i principali strumenti ma che questa politica europea non può risolvere da sola tutte le difficoltà incontrate dalle RUP;

D.  considerando che l'obiettivo primario delle economie ultraperiferiche è quello di trasformare i loro vincoli in potenzialità e opportunità di crescita, utilizzando strumenti che consentano di ridurre le disparità in materia di libera circolazione delle persone, dei beni, dei capitali e dei servizi, e che le sfide come la globalizzazione, i cambiamenti climatici, l'approvvigionamento energetico, lo sviluppo di energie rinnovabili, la gestione sostenibile delle risorse naturali, marine e agricole, la preservazione della biodiversità, l'inclusione sociale, la lotta contro la povertà e le pressioni demografiche richiedono un coordinamento di tutte le politiche e di tutti gli strumenti dell'Unione;

E.  considerando che il deterioramento della situazione economica provocato dalla crisi economica, sociale e finanziaria ha colpito in modo particolare le RUP mettendo in risalto le debolezze strutturali delle loro economie e la loro dipendenza dall'esterno,

F.  considerando che gli investimenti europei nelle RUP non rappresentano solo una politica di recupero dei ritardi e di compensazione degli svantaggi, ma costituiscono anche investimenti realizzati a beneficio e vantaggio di tutta l'Unione europea;

Un trattamento differenziato e d'insieme delle RUP

1.  sottolinea che, ai sensi del trattato FUE, le RUP hanno diritto a un trattamento differenziato e d'insieme che permetta loro di beneficiare del livello massimo di aiuti, a prescindere dal loro livello di sviluppo, in modo da tenere in debita considerazione e da tutelare le loro specificità;

2.  sottolinea, conformemente alle conclusioni della quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale, la necessità di rendere più flessibili gli strumenti della politica di coesione, al fine di consentire investimenti capaci di garantire livelli di crescita e di sviluppo in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020, anche in presenza di condizioni geografiche e demografiche particolari;

3.  condivide l'idea secondo cui le RUP devono perseguire gli obiettivi principali definiti nella strategia Europa 2020, ma insiste sulla necessità di adeguarli in base alle loro situazioni specifiche, tenendo conto della loro diversità regionale, delle loro condizioni strutturali e dei loro potenziali benefici, sostenendo nel contempo che l'articolo 349 del trattato FUE, che prevede l'adozione di misure specifiche volte ad attenuare l'impatto delle caratteristiche dell'ultraperifericità, dovrebbe essere utilizzato maggiormente ed essere dotato della portata giuridica, istituzionale e politica necessaria per assicurare alle RUP un'integrazione giusta che ne permetta lo sviluppo economico e sociale nel mercato interno e più in generale in seno all'Unione europea, nonché la loro piena partecipazione, al pari delle altre regioni, a tutti i programmi pertinenti dell'Unione;

4.  ritiene che occorra dare prova di flessibilità nei confronti delle RUP per quanto concerne la concentrazione sui tre obiettivi tematici prioritari previsti nelle nuove proposte di regolamenti a partire dal 2014, in modo da evitare di limitare in modo spropositato le possibilità di diversificazione e di sviluppo del potenziale esistente, nonché le possibilità di sfruttamento dei loro vantaggi comparativi e competitivi;

5.  sostiene il ricorso ad altri criteri per determinare l'ammissibilità delle RUP ai fini dell'assegnazione dei fondi strutturali, in quanto il criterio del PIL pro capite non ne rispecchia la situazione specifica ed è in contrasto con lo spirito dello statuto di ultraperifericità e al trattato stesso; chiede a questo proposito l'adozione di un criterio particolare, che classifichi le RUP tra le regioni meno sviluppate, indipendentemente dal loro livello di PIL, dal momento che tale approccio è il più idoneo alla loro situazione particolare; ribadisce pertanto che i tassi di cofinanziamento per le RUP devono essere dell'85% per tutti gli strumenti di sostegno a favore di queste regioni; chiede la proroga del termine di esecuzione dei fondi nelle RUP per garantire una migliore attuazione;

6.  deplora, nell'ambito della dotazione supplementare del FESR, la proposta di drastica diminuzione degli importi che interessano le RUP e le regioni a scarsa densità di popolazione per il periodo finanziario 2014-2020 e teme che la dotazione prevista inizialmente per compensare gli effetti degli svantaggi strutturali delle regioni ultraperiferiche e delle regioni a scarsa densità di popolazione sia snaturata a causa dell'assegnazione di importi che vanno fino al 50% a obiettivi differenti; insiste affinché tale dotazione sia portata a un tasso di cofinanziamento dell'85%, analogamente agli altri stanziamenti del FESR; chiede a questo titolo che lo sforzo finanziario per la messa in atto della strategia Europa 2020 implichi l'accesso ad aiuti europei almeno identici in termini reali a quelli dell'attuale quadro finanziario ai fini di un'attuazione coerente ed efficace di suddetta strategia;

7.  si rammarica che vi siano tagli in altri ambiti concernenti la politica di coesione, più precisamente la Commissione propone per il prossimo periodo di programmazione una riduzione generale delle misure di finanziamento della coesione economica, sociale e territoriale del 5,1% a prezzi costanti del 2011, di cui un taglio del 20,2% del finanziamento di misure a favore delle regioni dell'obiettivo «convergenza» (escluse le regioni in transizione), una riduzione dell'5,6% del finanziamento per le regioni dell'obiettivo «competitività» e una diminuzione del 2,9% delle dotazioni del Fondo di coesione;

8.  accoglie positivamente l'intenzione della Commissione di includere una linea di bilancio dedicata alle «regioni ultraperiferiche e regioni a densità abitativa molto bassa» nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020, in modo da creare una correlazione più chiara tra i finanziamenti assegnati a tali regioni e i relativi obiettivi;

9.  richiama l'attenzione sul fatto che, nella proposta di regolamento del prossimo FSE, di nuovo la situazione delle RUP non viene menzionata, tenuto conto non solo delle caratteristiche strutturali di cui all'articolo 349 del trattato FUE, ma anche della loro situazione economica particolare, che le portano a situarsi tra le regioni con i tassi di disoccupazione più elevati dell'Unione;

10.  sottolinea la necessità di adattare le politiche europee in materia fiscale e doganale al fine di rafforzare la competitività delle economie ultraperiferiche e l'importanza primaria dell'esistenza di dispositivi fiscali e doganali appropriati nella diversificazione delle attività economiche e nella creazione di impieghi stabili nelle RUP;

11.  sottolinea la necessità per i cittadini delle RUP di beneficiare dei vantaggi del mercato interno a pari condizioni rispetto agli altri cittadini dell'Unione e chiede l'adozione di misure conformi alle raccomandazioni stabilite dalla relazione «Solbes»; chiede che sia esaminata la possibilità di elaborare una disciplina in materia di aiuti di Stato destinati alle RUP e difende il mantenimento degli attuali livelli di intensità degli aiuti agli investimenti rivolti alle grandi, medie e piccole imprese e la possibilità di accordare aiuti al funzionamento non digressivi e non limitati nel tempo, in un quadro normativo flessibile, poiché tali aiuti hanno dato prova di non nuocere alla concorrenza e di accompagnare le RUP nel perseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, segnatamente in materia di innovazione, ricerca e ambiente; sottolinea in tale contesto l'importanza che rivestono i servizi pubblici per la coesione economica, sociale e territoriale delle RUP, in particolare nei settori dei trasporti aerei e marittimi, della posta, dell'energia e delle comunicazioni;

12.  sottolinea l'importanza di sostenere le piccole e medie imprese attraverso lo stanziamento di fondi dell'Unione, al fine di sviluppare il tessuto produttivo delle RUP e di promuovere le competenze dei lavoratori, valorizzando le produzioni specifiche di tali regioni e l'economia locale;

13.  ritiene che gli interventi dell'Unione debbano perseguire l'obiettivo di svolgere un ruolo chiave e di stimolare lo spirito d'iniziativa per sviluppare, a partire dalle RUP, poli di eccellenza basati sui settori che valorizzino i loro punti di forza e le loro competenze, come la gestione dei rifiuti, le energie rinnovabili, l'autosufficienza energetica, la biodiversità, la mobilità degli studenti, la ricerca nel settore del clima o ancora la gestione delle crisi; ritiene che, se le misure adottate a livello generico e sulla base di caratteristiche generali del continente europeo non si rivelano sempre efficaci nelle regioni ultraperiferiche, i dispositivi sperimentali autorizzati dall'articolo 349 del trattato che danno buoni esiti possano essere estesi al resto dell'Unione; esorta la Commissione a sfruttare al massimo le sperimentazioni in queste regioni per realizzare un obiettivo di crescita innovativa, solidale e sostenibile;

Un quadro adeguato e specifico per le politiche europee riguardanti le RUP

14.  chiede il rafforzamento delle misure di sostegno all'agricoltura nell'ambito del regime POSEI per far fronte alla concorrenza da parte di produttori che beneficiano di minori costi di produzione e sostiene il mantenimento dei dispositivi specifici dedicati alle RUP nell'ambito della PAC;

15.  sostiene la necessità di realizzare un'analisi previa dell'impatto sulle economie delle regioni ultraperiferiche dei progetti di regolamentazione europea;

16.  sottolinea la necessità di mantenere misure di gestione sostenibile e di protezione delle risorse marine, di limitare progressivamente l'accesso alle zone marittime ritenute biogeograficamente sensibili alle sole flotte locali e di utilizzare attrezzature di pesca rispettose dell'ambiente, di valorizzare l'acquacoltura, di reintrodurre la possibilità di concedere aiuti per il rinnovamento e la modernizzazione della flotta per migliorare le condizioni di sicurezza e di igiene e di attuare buone prassi, e chiede il rafforzamento della compensazione dei costi supplementari nell'ambito del regime POSEI-Pesca; insiste sulla necessità di adottare un approccio meglio adattato alle realtà di ciascuna regione sulla base dei modelli di sviluppo della filiera elaborata dagli attori locali;

17.  si rammarica del fatto che la proposta di riforma della politica comune della pesca non tenga sufficientemente conto della situazione e delle realtà delle RUP; sottolinea la dimensione marittima delle RUP e l'importanza dell'attività di pesca nella gestione del territorio e per l'occupazione delle popolazioni locali, grazie alla loro zona economica esclusiva, la cui potenzialità si deve tradurre in misure concrete e coerenti a favore di un'economia marittima effettiva che devono essere tenute debitamente in considerazione nel programma della politica marittima europea integrata; sottolinea il crescente interesse economico suscitato dall'immensa ricchezza biogenetica e minerale dei fondali marini delle RUP e l'importanza di tenerne conto nella «nuova strategia europea per le RUP», onde assicurare lo sviluppo di un'economia della conoscenza fondata sul mare; sostiene in tale contesto che le RUP devono situarsi al centro della politica marittima dell'Unione, insistendo sul loro ruolo in materia di sfruttamento sostenibile del mare e delle zone costiere nonché in termini di governance marittima internazionale, e che le RUP atlantiche sono destinate a far parte della strategia atlantica in corso di elaborazione;

18.  ricorda l'importanza del settore turistico ed esorta la Commissione ad accelerare l'attuazione del piano d'azione europeo e ad assicurare un maggiore coordinamento delle linee di finanziamento esistenti, accordando un'attenzione specifica alle RUP;

19.  evidenzia che le RUP mirano a raggiungere una strategia per la ricerca, l'innovazione e la crescita del loro tessuto imprenditoriale, incoraggiando in particolare lo spirito d'impresa tra i giovani al fine di consentire alle piccole e medie imprese di evolversi e di evitare la disoccupazione giovanile; auspica la creazione di infrastrutture tecnologiche e di centri per l'innovazione di portata europea, lo sviluppo di progetti e partenariati con le entità del sistema scientifico e tecnologico e lo scambio di idee e buone pratiche attraverso le reti europee di sostegno all'innovazione e di strategie di specializzazione intelligente, quali la piattaforma S3, e investimenti a lungo termine nelle RUP nel quadro del finanziamento della coesione e per garantire una partecipazione attiva ai progetti di punta della strategia UE 2020; chiede che gli sforzi esplicati finora in direzione delle RUP siano mantenuti per accrescere l'attuazione di dispositivi locali di ricerca all'altezza dei potenziali e per favorire e aiutare lo sviluppo di università attraenti, performanti, dotate di mezzi reali all'altezza delle università presenti altrove sul territorio dell'Unione;

20.  sottolinea la necessità di agevolare la sinergia tra i mezzi finanziari della politica di coesione e il programma quadro di ricerca e sviluppo, allo scopo di rafforzare lo sviluppo delle regioni ultraperiferiche e di porre rimedio alla sottoutilizzazione dei fondi per la ricerca;

21.  sottolinea che uno spazio unico europeo dei trasporti deve contribuire ad assicurare una crescita inclusiva delle RUP, a ridurre il loro deficit di accessibilità e a lottare contro il cambiamento climatico; richiede l'istituzione di un quadro specifico per gli aiuti ai trasporti nelle RUP, in particolare a favore dei trasporti pubblici e per lo sviluppo dei trasporti marittimi fra le isole; chiede inoltre la creazione di piattaforme logistiche e l'attuazione di progetti come le autostrade del mare; sottolinea il potenziale del programma Marco Polo per le RUP; invita la Commissione a renderlo flessibile e prorogabile anche dopo il 2013 e chiede che il «meccanismo per collegare l'Europa» includa riferimenti specifici alle RUP; insiste sull'integrazione delle RUP nelle interconnessioni delle TEN-T e dei nuovi strumenti volti a facilitare i collegamenti in Europa;

22.  ricorda che la dipendenza delle RUP dai combustibili fossili importati comporta costi aggiuntivi elevati; constata anche che gli investimenti della politica regionale nelle RUP per combattere il cambiamento climatico sono relativamente deboli; propone di rafforzare il settore delle energie rinnovabili e l'efficienza energetica attraverso iniziative quali il «Patto delle isole», finalizzato all'elaborazione di piani di azione locali per le energie rinnovabili e di progetti redditizi al fine di pervenire a una riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020, mediante la creazione di un programma specifico destinato a progetti di ricerca nel campo delle energie rinnovabili e della diversificazione della base energetica regionale e più in particolare nell'ambito dell'energia geotermica, dell'energia mareomotrice e dell'idrogeno, e di creare un programma specifico in materia di energia per ridurre i costi relativi alla distanza, alle infrastrutture e ai servizi, al fine di incoraggiare le politiche ambiziose che le RUP hanno intrapreso in materia di sviluppo delle energie rinnovabili;

23.  osserva con preoccupazione gli effetti del cambiamento climatico sulle RUP, in particolare l'innalzamento del livello dei mari; invita l'Unione ad affrontare tali questioni nel quadro della sua strategia volta a prevenire e a fronteggiare i mutamenti climatici; raccomanda un utilizzo adeguato delle risorse energetiche e lo sviluppo del potenziale delle energie rinnovabili;

24.  esorta la Commissione a creare un programma specifico nel settore dell'energia, dei trasporti e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, sulla base dei regimi POSEI, che abbia il miglior grado di sinergia possibile con le altre linee d'azione dell'Unione in questi settori;

25.  ritiene che occorra sostenere gli Stati membri affinché garantiscano alle popolazioni di queste regioni il pieno accesso ai mezzi di informazione e di comunicazione forniti dalle nuove tecnologie, come ad esempio le tecnologie a banda larga e le tecnologie senza fili, incluse quelle satellitari, e in particolare l'accesso all'infrastruttura a banda larga, in modo da promuovere, attraverso la digitalizzazione dei servizi, la crescita economica e il miglioramento dell'amministrazione; chiede alla Commissione e agli Stati membri di garantire a tutti gli abitanti delle RUP l'accesso a Internet a banda larga entro il 2013;

26.  riconosce, dato che l'economia digitale rappresenta senza dubbio un fattore di impulso per lo sviluppo economico dell'UE, gli effetti del crescente problema del divario digitale, che rischia di diventare un ostacolo considerevole allo sviluppo;

27.  ritiene che i finanziamenti innovativi della politica di coesione possano rispondere parzialmente alla mancanza cronica di investimenti delle microimprese e delle piccole e medie imprese nelle RUP e sottolinea la necessità di migliorare l'accesso ai finanziamenti da parte delle imprese delle RUP creando, in particolare, un dialogo con il «gruppo BEI» e sostenendo sia la creazione di fondi d'investimento di prossimità in ogni RUP che lo sviluppo dei mercati regionali del capitale di rischio, conformemente alla proposta di relazione di Pedro Solbes Mira sulle regioni ultraperiferiche europee nel mercato unico menzionata in precedenza; chiede alla Commissione di proporre al Parlamento e al Consiglio un atto legislativo in tal senso;

28.  auspica che in queste regioni siano messi in atto dispositivi sperimentali, in settori limitati, in materia di appalti pubblici, in modo da ponderare le procedure di aggiudicazione tenendo conto della territorialità degli attori in competizione;

Una governance migliore e l'inserimento delle RUP nell'Unione e nel suo spazio geografico

29.  chiede una maggiore partecipazione delle autorità regionali delle RUP nella progettazione e nell'attuazione dei programmi e delle politiche dell'Unione, secondo i principi di flessibilità, adattabilità e modulazione, in un contesto di sussidiarietà e di governance multilivello e in partenariato con il settore privato e la società civile, onde garantire che le loro esigenze specifiche siano prese in considerazione a tutti i livelli del processo decisionale e ai fini di una maggiore visibilità di dette regioni nelle istituzioni europee;

30.  è del parere che uno dei principali punti deboli delle RUP sia la gestione delle loro risorse; ritiene necessario dotarle di elementi sufficienti che consentano loro di gestire gli investimenti, soprattutto in materia di infrastrutture non solo di trasporto ma anche idriche energetiche e di gestione dei rifiuti;

31.  ricorda che la summenzionata relazione di Pedro Solbes Mira sulle regioni ultraperiferiche europee nel mercato unico ha evidenziato che le economie delle RUP sono quasi del tutto oberate dai costi supplementari; richiama inoltre l'attenzione della Commissione sulle situazioni di monopolio, di abuso di posizione dominante e di intese illecite che hanno come ingiusta conseguenza l'aumento del caro vita; chiede alla Commissione di realizzare uno studio dettagliato sulla configurazione dei prezzi nelle RUP al fine di determinare le leve d'azione idonee a rendere il mercato comune più efficiente in questi territori;

32.  prende atto del ruolo delle RUP come frontiere dell'UE con il resto del mondo e chiede un approccio che, in particolare dando seguito alle riflessioni annunciate dalla Commissione in collaborazione con le RUP, riconosca il vicinato con i paesi terzi dell'UE, ivi compresi i paesi con cui sussistono relazioni storiche e culturali privilegiate; richiama l'attenzione sulla difficoltà di integrazione nelle rispettive aree geografiche e la necessità di trovare formule innovative specifiche che incoraggino un'integrazione ragionale reale attraverso programmi e progetti comuni fra le RUP e i paesi terzi vicini, e di aiutare a stabilire una buona connettività nelle rispettive zone geografiche; sottolinea l'importanza dell'impatto degli aspetti esterni di alcune politiche europee sulle RUP e insiste sulla necessità di condurre studi per misurare l'impatto degli accordi internazionali in materia commerciale e di pesca e i loro effetti sulle RUP e le loro produzioni locali, stabilendo inoltre misure compensative volte ad attenuare le eventuali perdite derivanti;

33.  deplora il disinteresse mostrato sulle prime dalla DG Commercio a tenere conto delle specificità delle regioni ultraperiferiche in sede di negoziazione degli accordi di partenariato economico (APE) e chiede con urgenza alla Commissione di continuare a cercare compromessi che rispettino gli interessi delle RUP in questione nel quadro degli accordi definitivi che saranno conclusi con i paesi ACP;

34.  ribadisce la necessità di una migliore sinergia fra i fondi della politica di coesione e il Fondo europeo di sviluppo al fine di migliorare i progetti di interesse comune e l'inserimento regionale delle RUP; ricorda a tal riguardo la posizione reiterata del Parlamento europeo riguardo all'iscrizione in bilancio del FES;

35.  sottolinea l'importanza della cooperazione territoriale per le RUP e chiede che i programmi di cooperazione territoriale siano perseguiti in dette regioni; chiede in tale contesto maggiore flessibilità a livello normativo per un migliore utilizzo della dotazione disponibile e per la concretizzazione dei progetti di cooperazione, nonché un aumento all'85% dei tassi di cofinanziamento del FESR, per riservare maggiore spazio alla cooperazione transnazionale e per eliminare, nel caso delle RUP, il criterio dei 150 chilometri di frontiere marittime nella cooperazione transfrontaliera; sottolinea altresì che la situazione geografica privilegiata e l'importanza del ruolo geostrategico delle RUP apportano un plusvalore considerevole all'Unione nel quadro delle sue relazioni con i paesi dell'Africa e dell'America Centrale e con gli Stati Uniti d'America;

36.  ritiene che lo sviluppo dei servizi transfrontalieri di pubblica amministrazione elettronica contribuirà all'integrazione delle RUP nel mercato interno dell'Unione.

37.  ricorda che i paesi e i territori d'oltremare danesi, francesi e olandesi di cui ai paragrafi 1 e 2 dell'articolo 355 del trattato FUE possono decidere di diventare RUP scegliendo lo statuto a loro più adatto e richiama l'attenzione sulle RUP attuali e sul ruolo decisivo che possono svolgere nella promozione e nel rafforzamento del loro statuto;

38.  segnala l'imminente assegnazione a Mayotte dello statuto di RUP e invita la Commissione a rafforzare l'assistenza indispensabile per un corretto assorbimento dei fondi; ricorda a tale riguardo la linea di bilancio disponibile per l'azione preparatoria d'accompagnamento di Mayotte e la necessità di prevedere dispositivi specifici per questa regione o per qualsiasi altro territorio potenzialmente interessato nel prossimo quadro finanziario pluriennale nel processo di passaggio allo statuto di regione ultraperiferica, per sostenere i territori nel processo di trasformazione in RUP;

o
o   o

39.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri.

(1) GU C 227 E del 21.9.2006, pag. 512.
(2) GU C 279 E del 19.11.2009, pag. 12.
(3) Documento del Consiglio 11021/2010.
(4) GU L 325 del 9.12.2010, pag. 4.

Note legali - Informativa sulla privacy