Proposta di risoluzione - B6-0542/2006Proposta di risoluzione
B6-0542/2006

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

23.10.2006

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Charles Tannock, Árpád Duka-Zólyomi, Tunne Kelam e Vytautas Landsbergis
a nome del gruppo PPE-DE
sull'Ossezia meridionale, l'Abkhazia e la crisi tra la Georgia e la Russia

Procedura : 2006/2646(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B6-0542/2006
Testi presentati :
B6-0542/2006
Testi approvati :

B6‑0542/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sull'Ossezia meridionale, l'Abkhazia e la crisi tra la Georgia e la Russia

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Georgia,

–  viste le conclusioni sulle relazioni Georgia/Federazione russa, adottate dal Consiglio Affari generali e relazioni esterne nel corso della riunione del 17 ottobre 2006,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il 15 febbraio e il 18 luglio 2006, il parlamento georgiano ha adottato delle risoluzioni sulle forze di mantenimento della pace stanziate nelle zone di conflitto, e che nell'ultima di tali risoluzioni è stata auspicata l'introduzione delle procedure necessarie per la sospensione immediata delle operazioni di mantenimento della pace in Abkhazia e Ossezia meridionale e il ritiro tempestivo delle forze armate della Federazione russa dal territorio della Georgia,

B.  considerando che, con il rilascio di passaporti ai residenti dell'Ossezia meridionale e dell'Abkhazia, la Federazione russa sta rendendo più complicata la soluzione pacifica del conflitto nelle zone interessate della Georgia,

C.  considerando che il 30 novembre 2001, la Duma russa ha adottato una legge costituzionale federale sulla procedura di ammissione nella Federazione russa e sulla creazione di un nuovo soggetto della Federazione russa al suo interno, che è entrata in vigore il 17 dicembre 2001,

D.  considerando che il 27 settembre u. s., dopo l'arresto di quattro ufficiali russi da parte delle autorità georgiane con l'accusa di spionaggio, le tensioni tra la Georgia e la Russia si sono aggravate;

E.  considerando che il 2 ottobre scorso le autorità russe hanno interrotto tutti i collegamenti terrestri, aerei e marittimi con la Georgia, incluse le comunicazioni postali, sebbene i quattro ufficiali fossero stati consegnati all'OSCE e siano ora di ritorno in Russia,

F.  considerando che numerose misure gravemente discriminatorie sono state adottate dalle autorità russe contro georgiani residenti in Russia a motivo della loro origine etnica, ivi compresa la deportazione di circa 700 georgiani da Mosca a Tbilisi nonché presunte violenze nei confronti di fedeli, uomini d'affari e scolari georgiani, con il pretesto di dare un giro di vite alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina;

G.  considerando che il 21 settembre scorso la NATO ha invitato la Georgia ad avviare un "dialogo intensificato" sull'adesione,

H.  considerando che il ministro della difesa russo Sergei Ivanov, ha condannato tale iniziativa e minacciato di inviare truppe russe alle frontiere con la Georgia per garantire che "gli interessi della sicurezza della Russia non vengano pregiudicati qualora la Georgia dovesse entrare a far parte della NATO",

I.  considerando che la Russia mantiene in Georgia due basi militari che deve chiudere entro due anni, e che sta proteggendo le due regioni separatiste dell'Abkhazia e dell'Ossezia meridionale sul territorio della Georgia,

1.  si rammarica del fatto che la Federazione russa abbia imposto un embargo sull'importazione di bevande e frutta dalla Georgia e dalla Moldavia, con un impatto negativo sulla situazione economica di entrambi i paesi;

2.  condanna il fatto che in Ossezia meridionale si terranno un referendum sull'indipendenza e delle elezioni "presidenziali", previste per il 12 novembre 2006, e rammenta alle parti interessate che l'analogo referendum sull'indipendenza tenutosi nel 1992 non era stato riconosciuto a livello internazionale;

3.  esprime rammarico per il deterioramento della situazione nell'Ossezia meridionale; invita le parti interessate ad impegnarsi attivamente per una soluzione pacifica, basata sulla sovranità e sull'integrità territoriale della Georgia all'interno dei confini riconosciuti internazionalmente; è favorevole all'iniziativa di pace del governo della Georgia, sostenuta dalla riunione ministeriale dell'OSCE di Ljubljana del dicembre 2005; incoraggia tutte le parti a intrattenere un dialogo politico finalizzato alla soluzione pacifica del conflitto;

4.  invita tutte le parti interessate dell'Ossezia meridionale ad astenersi da qualsiasi intervento violento o militare e da provocazioni e le esorta a rispettare pienamente gli impegni assunti per pervenire ad una soluzione pacifica; esorta a non ricorrere ad una legge sull'adesione di altri Stati o parti di essi alla Federazione russa; invita il Consiglio e la Commissione a portare avanti tutte le iniziative che possano condurre ad una soluzione pacifica del conflitto;

5.  riconosce il lavoro svolto dalla missione dell'OSCE in Georgia e invita le autorità dell'Ossezia meridionale a garantire la libera circolazione degli osservatori della missione OSCE nel territorio dell'Ossezia meridionale;

6.  rivolge un appello alla Russia affinché risponda alla consegna degli ufficiali russi ponendo fine al suo embargo economico e diplomatico, alle misure contro i georgiani nella Federazione russa e riprendendo relazioni normali con la Georgia;

7.  mette in guardia contro il rischio di un'ulteriore escalation e si appella sia alla Georgia che alla Russia affinché si astengano da una retorica politica aggressiva e da ulteriori dichiarazioni provocatorie;

8.  invita entrambe le parti a rispettare i principi del diritto internazionale e a riunirsi ai massimi livelli politici al fine di riprendere il dialogo;

9.  invita la Russia ad accettare le realtà territoriali e politiche post-sovietiche e ad abbandonare la mentalità sorpassata delle zone di influenza esclusiva;

10.  invita il Consiglio e la Commissione ad agevolare i contatti tra tutte le parti e a contribuire in modo efficace alla gestione della crisi;

11.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti e ai governi degli Stati membri, ai governi e parlamenti della Georgia e della Federazione russa nonché al Consiglio d'Europa.