RELAZIONE sulla revisione del sesto programma d'azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma d'azione in materia di ambiente – Un ambiente migliore per una vita migliore

6.3.2012 - (2011/2194(INI))

Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
Relatore: Jo Leinen

Procedura : 2011/2194(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0048/2012

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla revisione del sesto programma d'azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma d'azione in materia di ambiente – Un ambiente migliore per una vita migliore

(2011/2194(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente - Valutazione definitiva" (COM(2011)0531),

–   visti gli articoli 191 e 192 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, relativi alla salvaguardia, alla tutela e al miglioramento della salute umana e dell'ambiente,

–   viste le conclusioni del Consiglio "Ambiente" del 10 ottobre 2011 sulla "Valutazione del sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente e prospettive: verso un settimo programma di azione dell'UE in materia di ambiente",

–   vista la relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) dal titolo "L'ambiente in Europa - Stato e prospettive nel 2010" (SOER 2010),

–   vista la relazione tecnica n. 15/2011 dell'AEA dal titolo "Revealing the costs of air pollution from industrial facilities in Europe",

–   vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),

–   vista la comunicazione della Commissione dal titolo "La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020" (COM(2011)0244),

–   vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Una tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050" (COM(2011)0112),

–   vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse" (COM(2011)0571),

–   visto il Libro bianco della Commissione "Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile" (COM(2011)0144),

–   vista la proposta della Commissione per il prossimo quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 (COM(2011)0398),

–   viste le proposte della Commissione riguardanti la riforma della politica agricola comune (PAC), della politica comune della pesca (PCP) e della politica di coesione,

–   visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e i pareri della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e della commissione per lo sviluppo regionale (A7-0048/2012),

A. considerando che l'attuale sesto programma d'azione in materia di ambiente (PAA) scadrà il 22 luglio 2012;

B.  considerando che il sesto PAA ha fornito per dieci anni un quadro globale per la politica dell'ambiente, che durante questo periodo la legislazione ambientale è stata consolidata e completata in modo sostanziale e che l'adozione del programma mediante la procedura di codecisione ne ha accresciuto la legittimità e ha contribuito a creare un senso di condivisione; che, tuttavia, gli Stati membri e la Commissione non hanno sempre operato in conformità di tale programma, e che esso presentava alcune carenze cui è necessario porre rimedio;

C. considerando che i progressi verso gli obiettivi definiti nel sesto PAA sono stati variabili, con alcuni obiettivi raggiunti (cambiamento climatico, rifiuti) e alcuni no (aria, ambiente urbano, risorse naturali), mentre la realizzazione di altri dipende da futuri sforzi di attuazione (sostanze chimiche, pesticidi, acqua); considerando che resta un certo numero di sfide da affrontare e che sono necessari ulteriori sforzi;

D. considerando che il sesto PAA è stato compromesso da un'attuazione insufficiente dell'acquis ambientale nei settori del controllo dell'inquinamento atmosferico, dell'acqua e del trattamento delle acque reflue, dei rifiuti e della conservazione della natura;

E   considerando che l'obiettivo di arrestare il declino della biodiversità entro il 2010 non è stato raggiunto per mancanza di impegni politici e finanziari;

F.  considerando che la relazione "L'ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2010" (SOER 2010) indica il persistere di importanti sfide ambientali che avranno conseguenze significative se non saranno affrontate;

G. considerando che determinati aspetti della legislazione ambientale dovrebbero essere rivisti, in particolare rafforzando l'indipendenza delle valutazioni dell'impatto ambientale nel quadro della direttiva sulla valutazione dell'impatto ambientale;

H. considerando che il degrado ambientale (inquinamento atmosferico, rumore, sostanze chimiche, scarsa qualità dell'acqua e deterioramento dell'ecosistema) costituisce un fattore importante nell'aumento delle malattie croniche; che un'agenda ambiziosa in materia di protezione ambientale dell'UE rappresenta pertanto una componente chiave per l'efficace prevenzione delle malattie e dei problemi di salute;

I.   considerando che tra gli Stati membri persistono considerevoli differenze in termini di qualità ambientale e salute pubblica;

1.  sottolinea l'urgenza di adottare quanto prima un settimo PAA, al fine di affrontare le sfide ambientali future; invita pertanto la Commissione a presentare senza indugio una proposta per il settimo PAA;

2.  ritiene che il settimo PAA debba descrivere in modo inequivocabile le sfide ambientali che l'UE si trova ad affrontare, tra cui l'accelerazione del cambiamento climatico, il deterioramento dell'ecosistema e il crescente ipersfruttamento delle risorse naturali;

3.  sottolinea che, considerate le attuali sfide di sostenibilità che l'UE deve affrontare, i programmi d'azione in materia di ambiente, in quanto strumenti globali, contribuiscono a garantire il coordinamento necessario fra le diverse politiche dell'Unione; ritiene, nello specifico, che nei prossimi dieci anni sarà ancora più essenziale affrontare le questioni ambientali con un approccio più coerente e integrato che tenga conto dei legami tra le diverse questioni e che colmi le lacune ancora esistenti, poiché, in caso contrario, potrebbero essere causati danni irreversibili;

4.  ritiene che il settimo PAA debba fornire un resoconto positivo dei vantaggi di una rigorosa politica ambientale allo scopo di rafforzare il sostegno pubblico e la volontà politica di agire;

5.  ritiene che il settimo PAA debba fissare obiettivi concreti per il 2020 e tracciare una prospettiva chiara ed ambiziosa in materia di ambiente per il 2050 che miri ad assicurare un'elevata qualità di vita e il benessere per tutti entro limiti ambientali sicuri;

6.  ritiene che il calendario del settimo PAA debba essere allineato con il quadro finanziario pluriennale dopo il 2013 e con la strategia Europa 2020; sottolinea tuttavia che prima dell'adozione del settimo PAA saranno probabilmente prese le decisioni chiave in altre aree politiche con forte impatto sull'ambiente;

7.  sottolinea che il settimo PAA dovrà fornire il quadro appropriato per garantire un finanziamento adeguato, anche per l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo, e che il finanziamento di obiettivi ambientali, in sinergia con il programma LIFE, e la completa integrazione della protezione dell'ambiente dovranno costituire una parte importante del prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) nonché della riforma della politica agricola comune (PAC), della politica comune della pesca (PCP), della politica di coesione e del programma "Orizzonte 2020"; è del parere, in particolare, che l'UE debba permettere l'emergere di nuove fonti di finanziamento per il PAA, ad esempio tramite la mobilitazione degli strumenti di mercato e la remunerazione dei servizi ecosistemici;

8.  ritiene che il settimo PAA debba essere un quadro globale che consenta di affrontare sia le sfide persistenti che quelle emergenti in materia di ambiente e sostenibilità, tenendo conto delle misure già esistenti e previste;

9.  ritiene che, per il prossimo decennio, il settimo PAA debba offrire la leggibilità e la prevedibilità necessarie alle amministrazioni nazionali e locali, ai cittadini, agli imprenditori e agli investitori per quanto concerne le scelte ambientali dell'UE; è del parere che questo programma globale debba inviare un messaggio politico forte da parte dell'UE al resto del mondo e contribuire all'instaurazione di una governance internazionale nel settore dell'ambiente;

10. invita la Commissione a fondare la sua futura proposta di settimo PAA sulle tre priorità seguenti: -

  attuazione e rafforzamento-

  integrazione-

  dimensione internazionale;

11. ritiene che molti degli obiettivi contenuti nel sesto PAA siano ben formulati ma è anche consapevole che molti di questi sono lungi dall'essere raggiunti; auspica pertanto che il settimo PAA riprenda un numero maggiore di questi obiettivi;

12. desidera sottolineare l'importanza di porre il principio di precauzione al centro della politica ambientale dell'UE;

Attuazione e rafforzamento

13. osserva con preoccupazione che l'attuazione dell'acquis ambientale è ancora insufficiente; ritiene essenziali la piena attuazione e applicazione a tutti i livelli, e l'ulteriore rafforzamento, delle priorità chiave ambientali e delle politiche connesse – cambiamento climatico, biodiversità, risorse, ambiente e salute, come pure le politiche sociali e occupazionali e quelle in materia di energia, trasporto sostenibile, agricoltura sostenibile e sviluppo rurale; insiste a tal fine sulla necessità di disporre di una normativa ambientale chiara, coerente e fondata sulla valutazione delle politiche pubbliche e sul ritorno di esperienza;

14. evidenzia il fatto che il pieno rispetto della normativa ambientale dell'UE costituisce un obbligo reale imposto dal trattato e un criterio per l'utilizzo dei fondi dell'UE negli Stati membri;

15. sottolinea l'importanza fondamentale d'informare i cittadini sulle nostre politiche ambientali al fine di associarli al loro successo; chiede, pertanto, che il futuro programma d'azione preveda un maggiore impegno in tal senso, in considerazione del fatto che le istituzioni non possono creare unilateralmente un ambiente migliore per una vita migliore senza il contributo della società stessa;

Cambiamento climatico

16. è del parere che il settimo PAA debba assicurare la piena attuazione del pacchetto legislativo sul clima e l'energia e prevederne un rafforzamento;

17. ritiene che il settimo PAA debba riflettere la necessità di obiettivi vincolanti in materia di efficienza energetica e/o di risparmio energetico, poiché ciò contribuirà a combattere il cambiamento climatico e a proteggere l'ambiente; insiste sull'importanza di un quadro unionale flessibile, affinché le misure proposte nel settore dell'efficienza energetica tengano adeguatamente conto delle condizioni proprie di ogni Stato membro;

18. ritiene che il settimo PAA debba anche estendere il dibattito oltre il 2020 e considerare obiettivi a medio termine in materia di riduzioni delle emissioni, efficienza energetica e fonti rinnovabili per il 2030;

19. ritiene che il settimo PAA debba inoltre affrontare il problema delle emissioni marittime e delle emissioni diverse da quelle di CO2;

20. ritiene che l'adattamento al cambiamento climatico debba essere trattato in modo appropriato nel settimo PAA tenendo conto delle diverse necessità delle regioni, sulla base della prossima strategia di adattamento dell'UE; invita la Commissione a proporre un'ambiziosa riforma della legislazione fitosanitaria dell'UE, al fine di contrastare efficacemente la proliferazione delle specie invasive e degli organismi nocivi causata in parte dal cambiamento climatico;

21. riconosce i vantaggi supplementari di una produzione di energia rinnovabile in crescita sotto il profilo della riduzione dell'inquinamento e delle conseguenze per la salute, sempreché in parallelo riduca effettivamente la produzione di energia non rinnovabile;

22. raccomanda di rafforzare il sostegno alle strategie regionali a bassa intensità di carbonio e di resistenza ai cambiamenti climatici, nonché ai progetti climatici su piccola scala realizzati da PMI, ONG e autorità locali nel quadro del sottoprogramma "Azione per il clima" incluso nel nuovo programma LIFE proposto dalla Commissione;

Utilizzo efficace e sostenibile delle risorse

23. ricorda che è assolutamente necessario e urgente ridurre l'utilizzo delle risorse; invita la Commissione a interpretare in modo esteso il concetto di efficienza delle risorse al fine di includervi tutte le risorse; fa notare che esse comprendono ad esempio le risorse naturali, energetiche e non, quali l'acqua, gli ecosistemi e la biodiversità; invita inoltre la Commissione ad integrare, nell'ambito dell'efficienza delle risorse, la gestione sostenibile dei materiali e la produzione e il consumo sostenibili;

24. ritiene che il settimo PAA debba contribuire alla realizzazione di un obiettivo a lungo termine, segnatamente ridurre l'impronta ecologica del 50% nei prossimi 20 anni; osserva che l'impronta ecologica eccessiva dell'UE nuoce alle prospettive regionali e globali di ecosistemi naturali in grado di sostenere sufficientemente l'umanità;

25. ritiene che gli obiettivi della tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse debbano essere integrati pienamente nel settimo PAA;

26. invita la Commissione a utilizzare fin da ora e a migliorare gli indicatori esistenti sull'efficienza delle risorse e a fissare senza indugio obiettivi in materia, in stretta collaborazione con gli Stati membri e tutte le parti interessate, nonché a sviluppare quanto prima nuovi indicatori ed obiettivi, ove necessario, come indicato nella tabella di marcia; invita la Commissione, in ragione dei limiti dell'indicatore faro per la produttività delle risorse, a presentare quanto prima un indicatore di consumo dei materiali secondo un approccio basato sul ciclo di vita che integri i flussi nascosti, ossia l'eventuale trasferimento delle pressioni ambientali al di fuori dell'UE e lo spostamento delle situazioni di penuria e delle dipendenze;

27. è dell'opinione che il settimo PAA debba prevedere lo sviluppo di un quadro legislativo per integrare nelle politiche interessate, in particolare quelle relative alla produzione sostenibile, la nozione di utilizzo "a cascata" delle risorse, garantendo che le nostre scarse materie prime siano sfruttate al massimo del loro potenziale;

28. è del parere che il settimo PAA debba includere obiettivi incentrati sull'ambiente urbano, in cui vive la maggior parte dei cittadini europei, in cui sono prodotti oltre due terzi delle emissioni di CO2 e da cui proviene un notevole impatto sull'ambiente, e che debba fornire orientamenti in merito alle modalità di promozione di una pianificazione ambientale integrata, di una mobilità sostenibile, della qualità della vita e della salute umana nelle città, tenendo conto del principio di sussidiarietà;

29. chiede alla Commissione e agli Stati membri di esaminare, ai fini dell'attuazione delle strategie per la riduzione dell'inquinamento nell'ambiente urbano, la possibilità di istituire un quadro europeo di sostegno per l'applicazione graduale dei piani di mobilità urbana nelle città europee, di stabilire procedure e meccanismi di sostegno finanziario a livello europeo per la preparazione di audit e piani relativi alla mobilità urbana nonché di istituire un quadro europeo di valutazione della mobilità urbana;

30. ritiene che il settimo PAA debba prevedere la piena realizzazione degli obiettivi fissati nella tabella di marcia in materia di consumo e produzione sostenibili ed ecologici, ad esempio per quanto concerne gli appalti pubblici "verdi" e sostenibili, in conformità con i principi di trasparenza ed equa concorrenza; sollecita lo sviluppo di una politica in materia di prodotti che riguardi l'intero ciclo di vita del prodotto e includa metodi di produzione rispettosi del benessere degli animali; invita la Commissione, una volta adottata la metodologia armonizzata a livello europeo per il calcolo dell'impronta ambientale dei prodotti, a garantire una maggiore informazione dei consumatori sull'impatto ambientale dei prodotti, oltre ai sistemi esistenti (marchio di qualità ecologica, etichetta energetica, etichetta dell'agricoltura biologica, ecc.); invita la Commissione a estendere il campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile e rivederne l'attuazione;

31. ritiene che il settimo PAA debba favorire l'introduzione di incentivi volti a sostenere la domanda di materiali riciclati, in particolare se incorporati nel prodotto finale;

32. è del parere che il settimo PAA debba prevedere la piena attuazione della legislazione sui rifiuti, in particolare il rispetto della gerarchia, garantendo coerenza con le altre politiche dell'UE; ritiene che esso debba fissare obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti e un divieto rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti raccolti separatamente, nonché obbiettivi settoriali per l'efficacia delle risorse e parametri per l'efficienza dei processi; ricorda che i rifiuti costituiscono, inoltre, una risorsa che spesso può essere riutilizzata, assicurando un impiego efficiente delle risorse; invita la Commissione a studiare come migliorare l'efficacia della raccolta dei rifiuti provenienti dai prodotti di consumo grazie a un'espansione dell'applicazione del principio della responsabilità estesa del produttore, nonché mediante orientamenti riguardanti la gestione dei sistemi di recupero, raccolta e riciclaggio; sottolinea la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e delle terre rare, in quanto i processi di estrazione, raffinazione e riciclaggio delle terre rare possono avere gravi conseguenze per l'ambiente se non vengono gestiti correttamente;

33. ritiene che gli obiettivi già definiti in varie direttive in relazione alla raccolta e alla separazione dei rifiuti debbano essere ulteriormente elaborati e impostati in modo da ottenere il massimo e il miglior recupero di materiali in termini di qualità in ciascuna delle fasi del riciclaggio, vale a dire raccolta, smaltimento, pretrattamento e riciclaggio/raffinazione;

34. considera necessario che il settimo PAA tenga conto delle disposizioni del prossimo piano relativo alla politica delle risorse idriche dell'UE e sottolinea il valore di un approccio più coordinato per quanto concerne la tariffazione dell'acqua; invita pertanto la Commissione a facilitare l'accesso a soluzioni in caso di penuria d'acqua, il recupero delle acque e lo sviluppo di tecniche di irrigazione alternativa, nonché a incoraggiare l'ottimizzazione dell'utilizzo dell'acqua prelevata dal ciclo idrologico, in particolare riciclando l'acqua per scopi agricoli e industriali, laddove risulti appropriato, e recuperando le sostanze nutritive e il contenuto energetico delle acque reflue;

35. invita gli Stati membri a garantire la piena e corretta attuazione della legislazione nel settore dell'acqua e ritiene che, al fine di ottemperare alle prescrizioni della direttiva quadro sulle acque e della direttiva relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni, debbano essere messe a punto misure per ristabilire gli argini naturali dei fiumi e per rimboschire le zone limitrofe;

36. esorta la Commissione a coinvolgere tutte le parti interessate nella formulazione, nell'ambito del settimo PAA, di obiettivi che garantiscano la sostenibilità dell'utilizzo del suolo ; invita la Commissione a definire importanti questioni legate all'utilizzo del suolo, quali la perdita di habitat seminaturali e la sostituzione di utilizzi di terreni di grande valore da parte delle colture bioenergetiche; sottolinea, a tale riguardo, la necessità di criteri di sostenibilità per la biomassa e i biocarburanti che affrontino anche il problema del cambiamento indiretto dell'utilizzo del suolo;

37. ritiene che il settimo PAA debba affrontare le conseguenze delle politiche europee al di fuori dell'UE e chiede pertanto alla Commissione di procedere in merito alla questione della riduzione dell'impronta sul territorio dell'UE nei paesi terzi, in particolare occupandosi del cambiamento dell'uso indiretto del suolo indotto dai biocarburanti e dalla biomassa per scopi energetici e di includere l'obiettivo di eliminare la conversione di terreni di elevato valore ambientale verso nuovi utilizzi per produrre raccolti per l'UE;

Biodiversità e strategia forestale

38. sottolinea l'importanza di agire immediatamente al fine di mettere l'UE sulla strada giusta per realizzare pienamente l'obiettivo principale in materia di biodiversità che essa stessa si è data per il 2020 e rispettare i suoi impegni internazionali relativi alla protezione della biodiversità, in quanto non sarà più possibile fallire di nuovo, e di predisporre risorse sufficienti per la conservazione della rete Natura 2000; ritiene che le difficoltà incontrate nel conseguire l'obiettivo stabilito per il 2010 confermino la necessità di una revisione esaustiva dei metodi sin qui applicati; ritiene che occorra procedere allo svolgimento di studi strategici integrati, anche degli elementi che potrebbero influenzare le zone protette; reputa che tali studi dovrebbero essere introdotti nei progetti di pianificazione urbanistica e seguiti da campagne educative di informazione sull'importanza delle risorse naturali locali e sulla loro conservazione;

39. ritiene che gli obiettivi della strategia UE 2020 in materia di biodiversità, compresi i suoi traguardi e le sue azioni, debbano essere pienamente integrati nel settimo PAA per garantirne la piena attuazione; ritiene che si debbano rafforzare determinate azioni nel breve termine, al fine di affrontare più chiaramente la questione della biodiversità in tutte le politiche settoriali, e che siano necessarie ulteriori azioni (ad esempio per ripristinare gli ecosistemi degradati) onde raggiungere effettivamente l'obiettivo del 2020; sottolinea che il settimo PAA fornirà un potente quadro di supporto all'adozione dei necessari strumenti giuridici e finanziari, a partire dai finanziamenti garantiti per Natura 2000;

40. evidenzia l'importanza di mobilitare il sostegno finanziario sia europeo che nazionale proveniente da ogni fonte disponibile e di sviluppare meccanismi finanziari innovativi che garantiscano il giusto livello di sostegno alla biodiversità;

41. invita la Commissione a pubblicare una comunicazione sulla nuova strategia forestale europea fino al 2012, a proporre misure efficaci per migliorare la cooperazione tra Stati membri in ambito forestale nonché a favorire un utilizzo razionale delle risorse silvicole e una gestione sostenibile delle foreste;

42. raccomanda una maggiore attenzione alle foreste nel quadro della nuova politica agricola comune attraverso la promozione dell'agriforestazione e la promozione di una politica di sviluppo rurale basata su paesaggi sostenibili;

43. chiede l'elaborazione di un nuovo regolamento UE concernente la prevenzione degli incendi o, per lo meno, propone l'instaurazione di una cooperazione rafforzata tra Stati membri in questo settore;

Qualità ambientale e salute

44. osserva che le cattive condizioni ambientali hanno un impatto considerevole sulla salute, implicando costi elevati ed è pertanto del parere che il settimo PAA debba in particolare:

-    continuare a includere l'obiettivo del sesto PAA secondo il quale, entro il 2020, le sostanze chimiche dovranno essere prodotte e utilizzate esclusivamente con metodi che non comportino alcuna conseguenza negativa significativa sulla salute e sull'ambiente;

-    affrontare il tema della qualità dell'aria, compresa la qualità dell'aria negli ambienti chiusi, e del suo impatto sulla salute;

-    affrontare il tema dell'inquinamento acustico e del suo impatto sulla salute;

-    prevedere lo sviluppo di misure specifiche legate alle nuove minacce per la salute umana e animale, non ancora adeguatamente affrontate, per valutare gli effetti dei nuovi sviluppi sulla salute umana e animale, quali i nanomateriali, le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino e gli effetti combinati delle sostanze chimiche, sulla base di analisi scientifiche e di definizioni comunemente accettate, qualora disponibili;

-    includere un'azione per proteggere la salute dei bambini dall'inquinamento ambientale sulla base della Dichiarazione di Parma su ambiente e salute dell'OMS di marzo 2010;

-    articolarsi con il secondo piano d'azione per l'ambiente e la salute;

45. sottolinea che il settimo PAA dovrà definire obiettivi specifici per garantire che entro il 2020 la salute dei cittadini europei non sia più minacciata dall'inquinamento e da sostanze pericolose;

46. ritiene che sia opportuno prestare la massima attenzione ai metodi utilizzati per la valutazione dei rischi delle sostanze chimiche, attribuendo la priorità alle alternative alla sperimentazione su animali; ritiene inoltre che il settimo PAA debba prevedere l'adozione di una strategia a livello UE per ridurre il numero di animali utilizzati nei test sulla sicurezza, garantendo nel contempo un'elevata qualità della vita per uomini e animali nell'UE;

47. ritiene necessario un approccio olistico in materia di salute e ambiente, che si concentri sulla precauzione e sulla prevenzione dei rischi e, in particolare, tenga in considerazione i gruppi vulnerabili come feti, bambini e giovani;

48. considera opportuno concentrarsi fermamente sulla prevenzione, la precauzione e la promozione di attività rispettose dell'ambiente a livello UE nel campo della ricerca, dell'innovazione e dello sviluppo, con l'obiettivo di ridurre l'incidenza del fattore ambientale sulle patologie;

49. è del parere che il settimo PAA debba affrontare il problema dei trasporti promuovendo maggiori investimenti in sistemi di trasporto rispettosi dell'ambiente e proponendo soluzioni per risolvere il problema della congestione, delle emissioni di CO2 e delle micro-particelle;

50. considera importante che il settimo PAA presti particolare attenzione al proseguimento dell'eliminazione progressiva del mercurio, sia nell'UE che al di fuori di essa;

51. invita gli Stati membri a provvedere alla piena e corretta attuazione della legislazione ambientale dell'UE, nonché delle politiche e delle strategie adottate, e a garantire adeguate capacità e finanziamenti per la loro piena attuazione anche nei periodi di austerità, in quanto la mancata attuazione o l'attuazione incompleta della legislazione ambientale dell'UE non è soltanto illegale, ma anche molto più costosa per la società a lungo termine;

Applicazione

52. ritiene essenziale rafforzare la rete dell'Unione europea per l'attuazione e l'applicazione della normativa ambientale (IMPEL) e sollecita la Commissione a riferire sulle possibili soluzioni per conseguire tale obiettivo;

53. invita la Commissione ad applicare sistematicamente i controlli di conformità ex ante rispetto a tutte le pertinenti normative UE, in particolare nell'ambito della politica di coesione, prima di concedere qualsiasi finanziamento;

54. ritiene importante considerare il settimo PAA quale mezzo di comunicazione con i cittadini europei, affinché sia in grado di mobilitare questi ultimi, non da ultimo ai fini dell'applicazione delle politiche adottate sul terreno;

55. invita la Commissione a rafforzare il suo ruolo di custode dei trattati al fine di garantire che la legislazione ambientale sia recepita, applicata e attuata correttamente da parte di tutti gli Stati membri; raccomanda una più intensa partecipazione degli enti locali durante tutte le fasi di elaborazione della politica ambientale così da migliorare l'attuazione generale della normativa, in particolare attraverso la costituzione di gruppi incaricati del recepimento del diritto ambientale a livello regionale e locale; invita pertanto la Commissione a esaminare il ruolo che l'Agenzia europea per l'ambiente potrebbe svolgere a livello di recepimento e applicazione;

Integrazione

56. ritiene che le considerazioni ambientali stiano acquisendo una maggiore rilevanza anche in altre politiche settoriali e che di conseguenza sia necessaria una maggiore integrazione della politica ambientale nelle altre politiche settoriali pertinenti;

57. invita la Commissione a sviluppare indicatori che permettano di misurare il miglioramento dell'integrazione;

58. ritiene che gli obiettivi della tabella di marcia 2050 possano essere raggiunti soltanto mettendo in atto strategie complementari, tra cui la valutazione dell'agricoltura, il rimboschimento e l'introduzione di incentivi per l'innovazione e la rapida applicazione dell'energia solare, geotermica e marina;

59. esorta la Commissione ad includere nella sua proposta di settimo PAA un elenco di tutti gli obiettivi esistenti relativi all'ambiente per i diversi settori strategici, segnatamente il cambiamento climatico, la biodiversità, i trasporti, l'energia, l'agricoltura, la pesca e la politica di coesione, e ad esaminarli congiuntamente, in modo che sia possibile confrontarli adeguatamente e garantire la loro coerenza;

60. esorta la Commissione a garantire, in sede di revisione della direttiva sulla valutazione dell'impatto ambientale e della direttiva 2001/42/CE, che tali direttive contribuiscano a un utilizzo sostenibile della terra quale risorsa fondamentale nell'UE e a prevedere inoltre un ampliamento dell'ambito di applicazione delle valutazioni di impatto ambientale, per non limitarle ai soli grandi progetti, rafforzando e ampliando nel contempo i criteri di tali valutazioni, includendo anche la nozione di utilizzo "in cascata" delle risorse e l'analisi completa del ciclo di vita;

61. invita la Commissione a proporre una procedura che garantisca l'imparzialità e l'indipendenza delle valutazioni dell'impatto ambientale, innanzitutto eliminando la relazione diretta tra i responsabili dello sviluppo del progetto e i membri della giuria di valutazione;

62. raccomanda di trovare il giusto equilibrio tra la necessità di lottare contro il cambiamento climatico e arrestare o attenuare la perdita di biodiversità, da un lato, e il settimo programma d'azione per l'ambiente, dall'altro, in modo che l'Unione europea possa raggiungere gli obiettivi della strategia UE 2020 ed evitare costi non necessari derivanti dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità; sottolinea in tale contesto l'importanza della politica di coesione dopo il 2013; sottolinea inoltre, nell'ottica di una politica di prevenzione, la necessità di considerare i costi come investimenti per il futuro e per nuovi posti di lavoro e di condurre campagne d'informazione, di sensibilizzazione e altre campagne che consentano lo scambio di buone pratiche a tutti i livelli; sottolinea la necessità di un migliore utilizzo dell'assistenza tecnica a livello nazionale, regionale e locale al fine di aumentare la capacità amministrativa, ove opportuno; ritiene necessario adattare in modo efficiente gli obiettivi di ricerca e innovazione alle esigenze di sviluppo locali e regionali;

63. ritiene che gli obiettivi della tabella di marcia 2050 possano essere raggiunti soltanto mettendo in atto strategie complementari, tra cui la valutazione dell'agricoltura, il rimboschimento e l'introduzione di incentivi per l'innovazione e la rapida applicazione dell'energia solare, geotermica e marina;

64. è del parere che il settimo PAA debba includere un piano rigoroso e dettagliato, sia a livello europeo che nazionale, per l'eliminazione progressiva entro il 2020 dei sussidi dannosi per l'ambiente, ad esempio quelli che hanno ripercussioni sulla biodiversità, al fine di rispettare gli impegni di Nagoya;

65. ritiene che il settimo PAA debba affrontare misure di riforma fiscale per migliorare le attività degli Stati membri nel passaggio della tassazione dal lavoro alle risorse naturali e agli inquinanti;

66. ritiene che il settimo PAA debba prevedere l'inclusione nel semestre europeo di considerazioni ambientali che vadano oltre gli attuali indicatori principali in materia di cambiamento climatico ed energia; invita in particolare la Commissione a integrare le politiche in materia di efficienza delle risorse quali definite nella tabella di marcia per un impiego efficiente delle risorse e a controllare, tramite il semestre europeo, il seguito dato dagli Stati membri alle raccomandazioni specifiche per paese;

67. sottolinea il ruolo importante delle autorità regionali e locali, delle organizzazioni non governative e del mondo universitario, come pure della società civile e del settore privato, nella promozione e nell'attuazione di una politica ambientale efficace in tutta l'UE;

68. ritiene che, per ottenere risultati significativi, sia necessario garantire l'attuazione dei programmi a livello regionale e locale e rafforzare la partecipazione di tutte le parti interessate al processo; chiede che sia prestata attenzione alla situazione delle regioni e dei territori con caratteristiche geografiche specifiche, come le isole, le regioni montuose e le regioni scarsamente popolate; accoglie con favore la proposta della Commissione di rafforzare l'uso delle valutazioni d'impatto ambientale e delle valutazioni strategiche dell'impatto ambientale nel processo decisionale locale e regionale;

69. sottolinea che il settimo PAA dovrà prevedere la piena attuazione della convenzione di Aarhus, in particolare per quanto concerne l'accesso alla giustizia; sottolinea in tale contesto la necessità urgente di adottare la direttiva sull'accesso alla giustizia; invita il Consiglio a rispettare gli obblighi derivanti dalla convenzione di Aarhus e ad adottare una posizione comune sulla corrispondente proposta della Commissione entro la fine del 2012;

70. è del parere che il settimo PAA debba essere finalizzato a favorire lo sviluppo di modelli alternativi per misurare la crescita e il benessere che vadano al di là della valutazione sulla base del PIL;

71. chiede alla Commissione e agli Stati membri di promuovere a livello globale "un'economia verde" che integri aspetti ambientali, sociali ed economici quali la riduzione della povertà;

72. sottolinea l'importanza di dimostrare ai cittadini dell'UE, in particolare nel contesto dell'attuale situazione economica, che la tutela dell'ambiente non è incompatibile con uno sviluppo economico e sociale sostenibile; raccomanda a tal fine di promuovere i progetti di successo e di divulgare le informazioni sulla fattibilità di uno sviluppo economico rispettoso dell'ambiente in aree che costituiscono un importante patrimonio culturale e naturale come quelle della rete Natura 2000;

73. ricorda che il settimo PAA dovrà fornire il quadro appropriato per garantire un finanziamento adeguato, anche nei settori dell'innovazione, della ricerca e dello sviluppo;

74. ritiene che il programma LIFE+ debba essere gestito dalla Commissione ponendo l'accento sui progetti internazionali di innovazione e di eccellenza, promuovendo le PMI e le istituzioni di R&S e dando priorità al mantenimento della biodiversità, con un approccio sistematico e integrale, e alle tecnologie agricole compatibili con la salvaguardia del suolo e della catena alimentare degli ecosistemi animali; ritiene che il programma dell'UE LIFE+ meriti una maggiore promozione in tutte le regioni d'Europa in modo da incentivare prassi innovative a livello locale e accrescere l'impatto della sezione di tale programma relativa alla politica e alla gestione in materia ambientale, nonché la sensibilizzazione al riguardo;

75. chiede alla Commissione e agli Stati membri di sviluppare, nell'ambito del prossimo programma quadro di ricerca, un programma di ricerca e innovazione dedicato ai nuovi materiali e alle nuove risorse che potrebbero in futuro sostituire le attuali materie prime disponibili in quantità limitate;

Dimensione internazionale

76. ritiene che il settimo PAA debba avere come obiettivo l'integrazione delle considerazioni ambientali in tutte le relazioni esterne dell'UE, in particolare negli accordi di aiuto allo sviluppo e negli accordi commerciali, al fine di promuovere la tutela dell'ambiente nei paesi terzi; sollecita l'UE a promuovere la programmazione congiunta della ricerca nel settore ambientale con i vicini;

77. invita la Commissione ad includere nella sua proposta un obiettivo che preveda il pieno sostegno dell'UE ai lavori delle Nazioni Unite, della Banca mondiale e dell'Agenzia europea dell'ambiente sulla contabilità ambientale, al fine di dotare il mondo di un sistema armonizzato di contabilità ambientale; accoglie con favore gli impegni previsti nella Strategia europea per la biodiversità per migliorare la conoscenza degli ecosistemi e dei loro servizi nell'UE (per esempio quelli forniti dalle foreste); incoraggia il coordinamento tra le esperienze dei diversi Stati membri e lo scambio di riflessioni metodologiche in materia di contabilità ecosistemica;

78. ritiene che il settimo PAA debba prevedere l'attuazione tempestiva degli impegni internazionali dell'UE, in particolare nell'ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (UNFCCC) e della convenzione sulla diversità biologica (CBD);

°

° °

79. esorta la Commissione a integrare nel settimo PAA i risultati della conferenza Rio+20 sull'economia verde e sul rafforzamento della governance ambientale internazionale;

80. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

MOTIVAZIONE

Un ambiente migliore per una vita migliore

Un ambiente sano e un alto livello di protezione ambientale sono condizioni essenziali per garantire la qualità della vita e preservare la stabilità degli ecosistemi.

Dall'inizio degli anni Settanta i programmi d'azione in materia di ambiente guidano lo sviluppo della politica ambientale dell'UE. Sono stati un motore potente per l'adozione di una legislazione ambientale solida a livello dell'UE, in particolare in settori quali l'aria, l'acqua, i rifiuti e il clima.

La protezione del nostro ambiente aumenta la qualità della vita, in particolare poiché salvaguarda gli ecosistemi e i loro servizi, arresta la perdita di biodiversità, garantisce una migliore qualità dell'acqua e un minore inquinamento acustico, nonché crea posti di lavoro e crescita e assicura il benessere delle generazioni attuali e future.

L'attuale sesto PAA, il primo ad essere adottato per codecisione, scadrà a luglio 2012. Le conclusioni tratte nella sua valutazione finale, pubblicata il 31 agosto 2011, sono state che il sesto PAA ha fornito per dieci anni un quadro globale per la politica dell'ambiente, che durante tale periodo la legislazione ambientale è stata consolidata e completata in modo sostanziale e che l'adozione del programma mediante la procedura di codecisione ne ha accresciuto la legittimità e ha contribuito a creare un senso di condivisione delle proposte strategiche che vi hanno fatto seguito.

Siamo tuttavia ancora lontani dall'avere una situazione soddisfacente per quanto riguarda lo stato dell'ambiente. I dati scientifici dimostrano chiaramente che non è possibile mantenere lo status quo, che espone a una pressione troppo forte la capacità del pianeta di sostenere la domanda di risorse e servizi ecosistemici o di assorbire l'inquinamento. È necessaria un'azione urgente di tutte le parti interessate per assicurare la transizione verso un futuro sostenibile.

È dunque essenziale adottare senza indugio un settimo PAA, al fine di rendere possibile tale transizione verso un futuro sostenibile, di assicurare la continuità ed evitare lacune.

Per quanto concerne la forma, benché la Commissione abbia recentemente pubblicato diversi documenti e tabelle di marcia puntuali, siamo fermamente convinti che il settimo PAA debba fornire un chiaro quadro globale al fine di garantire la coerenza. Dovrà far sì che tutti gli obiettivi esistenti in materia di ambiente per i diversi settori strategici, previsti per il 2020, siano inclusi ed esaminati congiuntamente.

Il futuro settimo PAA dovrà inoltre fornire una visione chiara e ambiziosa per il 2050, al fine di dare una prospettiva a lungo termine a tutte le parti interessate.

Proponiamo che il futuro settimo PAA si concentri sui tre punti seguenti:

- attuazione e rafforzamento della legislazione ambientale;

- integrazione degli obiettivi ambientali in tutte le politiche settoriali;

- dimensione internazionale della protezione ambientale.

Invitiamo pertanto la Commissione a presentare senza indugio la sua proposta di settimo PAA e a tenere conto dei suggerimenti formulati nella presente relazione d'iniziativa.

PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (9.2.2012)

destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

sul riesame del sesto programma d'azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma d'azione in materia di ambiente
(2011/2194(INI))

Relatore per parere: Cristina Gutiérrez-Cortines

SUGGERIMENTI

La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea l'importanza di integrare gli obiettivi ambientali in tutte le politiche dell'Unione; insiste sulla necessità di tradurre le ampie strategie tematiche in una solida legislazione avente obiettivi chiari e tempistiche definite, in modo da garantire che il settimo programma d'azione in materia di ambiente (PAA) crei i presupposti per dimezzare l'impronta ecologica dell'UE entro il 2030;

2.  esorta la Commissione, in sede di riesame della direttiva VIA e della direttiva 2001/42/CE, ad applicare rigorosamente i criteri per la tutela dei paesaggi e dell'ambiente naturale nel selezionare i luoghi destinati a ospitare impianti energetici e industriali o altre strutture; ritiene che la Commissione dovrebbe definire indicatori volti a valutare il loro potenziale impatto negativo e prestare la massima attenzione agli articoli del TFUE relativi alla protezione del patrimonio culturale e naturale;

3.  sottolinea che il settimo PAA dovrebbe fornire obiettivi misurabili e concreti, nonché scadenze precise e meccanismi accurati per il monitoraggio e l'attuazione sotto forma di indicatori e quadri di valutazione che garantiscano il conseguimento degli obiettivi del programma a livello sia di UE che di Stati membri;

4.  ritiene che l'Unione europea dovrà offrire un maggiore sostegno alle attività di ricerca, innovazione e sviluppo al fine di assicurare, nel medio termine, un incremento della disponibilità e delle prestazioni delle tecnologie necessarie per un utilizzo più efficiente delle risorse, una maggiore efficienza energetica e il mantenimento della competitività dell'UE;

5.  ritiene che la tabella di marcia verso un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse debba tradursi in azioni concrete nell'ambito del settimo programma d'azione;

6.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di sviluppare, nell'ambito del prossimo programma quadro di ricerca, un programma di ricerca e innovazione dedicato ai nuovi materiali e alle nuove risorse che potrebbero in futuro sostituire le attuali materie prime disponibili in quantità limitate;

7.  sottolinea la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e delle terre rare, in quanto i processi di estrazione, raffinazione e riciclaggio delle terre rare possono avere gravi conseguenze per l'ambiente se non vengono gestiti correttamente;

8.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di promuovere a livello globale "un'economia verde" che integri aspetti ambientali, sociali ed economici quali la riduzione della povertà;

9.  chiede che il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020 preveda il finanziamento di Natura 2000 e che siano stabiliti nuovi metodi di gestione che consentano di raggiungere accordi con i proprietari e il settore privato come pure di trovare usi compatibili e proficui per la salvaguardia degli habitat e della biodiversità; invita inoltre ad aumentare gli sforzi volti a integrare le politiche in materia biodiversità in altri settori di intervento;

10. ritiene che nella direttiva Habitat e nella rete Natura 2000 sia opportuno tenere debito conto delle qualità estetiche e visive dei paesaggi ai fini dell'interpretazione di questi programmi;

11. sottolinea l'importanza di dimostrare ai cittadini dell'UE, in particolare nel contesto dell'attuale situazione economica, che la tutela dell'ambiente non è incompatibile con uno sviluppo economico e sociale sostenibile; raccomanda a tal fine di promuovere i progetti di successo e di divulgare le informazioni sulla fattibilità di uno sviluppo economico rispettoso dell'ambiente in aree che costituiscono un importante patrimonio culturale e naturale come quelle della rete Natura 2000;

12. ritiene che sia necessario trovare nuove formule per la regolamentazione del suolo in linea con i criteri degli Stati membri, istituendo misure volte a evitare catastrofi e inondazioni e a creare un mercato interno trasparente e chiaro per quanto concerne l'inquinamento del suolo;

13. ritiene che gli obiettivi della tabella di marcia 2050 possano essere raggiunti soltanto mettendo in atto strategie complementari, tra cui la valutazione dell'agricoltura, il rimboschimento e l'introduzione di incentivi per l'innovazione e la rapida implementazione dell'energia solare, geotermica e marina;

14. ritiene che il programma LIFE+ debba essere gestito dalla Commissione ponendo l'accento sui progetti internazionali di innovazione e di eccellenza, promuovendo le PMI e le istituzioni di R&S e dando priorità al mantenimento della biodiversità, con un approccio sistematico e integrale, e alle tecnologie agricole compatibili con la salvaguardia del suolo e della catena alimentare degli ecosistemi animali; ritiene che il programma dell'UE LIFE+ meriti una maggiore promozione in tutte le regioni d'Europa in modo da incentivare prassi innovative a livello locale e accrescere l'impatto della sezione di tale programma relativa alla politica e alla gestione in materia ambientale, nonché la sensibilizzazione al riguardo;

15. sottolinea che la solidità dei settori europei della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione rappresenta un presupposto per tutelare l'ambiente, assicurando al contempo lo sviluppo sociale ed economico dell'Unione europea;

16. esorta la Commissione, in sede di riesame della direttiva quadro sulle acque, della direttiva sulle acque sotterranee e del programma Blue Print, a mantenere un approccio scientifico e sistemico, tenendo conto dei cicli dell'acqua, delle relazioni tra l'acqua e la terra, della lotta alla desertificazione e della necessità di assicurare trasparenza ed efficienza nella gestione dell'acqua;

17. chiede alla Commissione di presentare una valutazione più dettagliata dei risultati del piano d'azione e dei reali ostacoli che si frappongono alla corretta e piena attuazione dei suoi obiettivi;

18. ritiene che, nel valutare le misure atte a combattere il cambiamento climatico, le istituzioni dell'UE dovrebbero tenere debitamente conto del ruolo dell'erba dei prati nella cattura del CO2;

19. ritiene che il settimo programma d'azione dovrebbe altresì essere incentrato sulle emissioni marittime e sulle emissioni diverse dal CO2;

20. chiede che sia riservata una speciale attenzione agli obiettivi e alle azioni riguardanti l'ambiente umano nelle aree urbane, con particolare riferimento al rumore e alla qualità dell'aria;

21. chiede alla Commissione e agli Stati membri di esaminare, ai fini dell'attuazione delle strategie per la riduzione dell'inquinamento nell'ambiente urbano, la possibilità di istituire un quadro europeo di sostegno per l'applicazione graduale dei piani di mobilità urbana nelle città europee, di stabilire procedure e meccanismi di sostegno finanziario a livello europeo per la preparazione di audit e piani relativi alla mobilità urbana nonché di istituire un quadro europeo di valutazione della mobilità urbana;

22. ritiene opportuno che la Commissione e gli Stati membri si impegnino a definire strategie integrate che consentano di individuare i beni naturali di ogni area geografica e le caratteristiche del suo patrimonio naturale, nonché di stabilire come sia opportuno procedere per la loro conservazione, tenendo conto dell'ecosistema specifico necessario per tutelare la biodiversità e le singole specie, e quindi dell'agricoltura, delle risorse idriche e delle altre condizioni minime necessarie;

23. invita la Commissione a porre in essere criteri per la valutazione dell'impatto degli impianti di desalinizzazione che tengano conto dei costi energetici di questi ultimi nonché del loro effetto distruttivo sui fondali marini e sulla biodiversità;

24. ritiene che la Commissione dovrebbe introdurre criteri di qualità e requisiti di tracciabilità vincolanti negli accordi alimentari e agricoli con i paesi terzi;

25. sottolinea che il settimo PAA dovrebbe essere più ambizioso e aprire la strada a una legislazione vincolante al fine di stabilire obiettivi chiari con scadenze e indicatori precisi per la misurazione dei progressi, fissando in particolare una data specifica per la revisione intermedia del programma;

26. conclude che la priorità assoluta del settimo programma d'azione dovrebbe essere l'integrazione delle considerazioni ambientali in altre importanti aree di intervento quali l'energia, l'agricoltura, la pesca, i trasporti, la ricerca, la politica di coesione e lo sviluppo regionale.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

6.2.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

51

0

4

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Gabriele Albertini, Amelia Andersdotter, Josefa Andrés Barea, Jean-Pierre Audy, Ivo Belet, Maria Da Graça Carvalho, Giles Chichester, Pilar del Castillo Vera, Dimitrios Droutsas, Christian Ehler, Vicky Ford, Norbert Glante, Robert Goebbels, András Gyürk, Jacky Hénin, Kent Johansson, Romana Jordan, Krišjānis Kariņš, Béla Kovács, Philippe Lamberts, Marisa Matias, Judith A. Merkies, Rolandas Paksas, Vittorio Prodi, Herbert Reul, Michèle Rivasi, Jens Rohde, Paul Rübig, Amalia Sartori, Salvador Sedó i Alabart, Patrizia Toia, Evžen Tošenovský, Ioannis A. Tsoukalas, Claude Turmes, Marita Ulvskog, Kathleen Van Brempt, Alejo Vidal-Quadras, Henri Weber

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Antonio Cancian, António Fernando Correia De Campos, Françoise Grossetête, Cristina Gutiérrez-Cortines, Jolanta Emilia Hibner, Yannick Jadot, Seán Kelly, Bernd Lange, Werner Langen, Marian-Jean Marinescu, Zofija Mazej Kukovič, Morten Messerschmidt, Vladko Todorov Panayotov, Mario Pirillo, Silvia-Adriana Ţicău

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Marta Andreasen, Michael Theurer

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (28.2.2012)

destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

sulla revisione del sesto programma d'azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma d'azione in materia di ambiente
(2011/2194(INI))

Relatore per parere: Vasilica Viorica Dăncilă

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  riconosce che il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e il consumo eccessivo delle risorse naturali sono sfide che riguardano tutti i cittadini dell'UE e che occorre intervenire a tutti i livelli di governo per mitigarne gli effetti; ritiene necessario garantire sinergie tra la politica di coesione e le politiche dell'ambiente, della salute e di pianificazione del territorio, oltre a migliorare la cooperazione tra le amministrazioni locali e le regioni nonché a livello transfrontaliero e nelle macroregioni, onde conseguire uno sviluppo equilibrato che abbracci le aree urbane e periurbane, forestali e rurali; sottolinea le potenzialità di una gestione sostenibile del territorio e considera necessario esaminare attentamente le misure che regolamentano ogni eventuale modifica della destinazione del terreno, soprattutto per le monocolture e per la produzione di ecocombustibili;

2.  ritiene particolarmente importante migliorare la cooperazione tra le autorità nazionali, locali e regionali, le associazioni locali e gli altri soggetti interessati, in modo da incoraggiare il partenariato pubblico-privato per una migliore attuazione della legislazione dell'UE in materia di gestione dei rifiuti; raccomanda l'adozione di una metodologia di sviluppo locale basata sui partenariati locali, in particolare per i progetti relativi a problematiche urbane, rurali e transfrontaliere; incoraggia, se del caso, l'uso dei fondi europei per creare sistemi integrati di gestione dei rifiuti; sottolinea la necessità di garantire una stretta collaborazione con le università, i ricercatori, le imprese e gli altri attori interessati per la rapida ideazione di tecnologie innovative che incrementino il riciclaggio e l'efficienza delle risorse e migliorino la pianificazione, al fine di ridurre gli effetti dell'estrazione di minerali e aggregati e creare sistemi alternativi capaci di smaltire i rifiuti nel pieno rispetto dell'ambiente e della direttiva quadro sui rifiuti;

3.  raccomanda di trovare un giusto equilibrio tra la necessità di lottare contro il cambiamento climatico e di arrestare o mitigare la perdita di biodiversità e il settimo programma d'azione in materia di ambiente, in modo che l'Unione europea possa raggiungere gli obiettivi della strategia UE 2020 ed evitare i costi superflui derivanti dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità; sottolinea, in tale contesto, l'importanza della politica di coesione post-2013; sottolinea inoltre, ai fini della politica di prevenzione, la necessità di considerare i costi come investimenti per il futuro e per nuovi posti di lavoro e di avviare campagne d'informazione, di sensibilizzazione e di altro genere per consentire lo scambio di buone pratiche a tutti i livelli; sottolinea la necessità di un migliore utilizzo dell'assistenza tecnica a livello nazionale, regionale e locale al fine di aumentare, ove richiesto, la capacità amministrativa; reputa necessario adattare efficacemente gli obiettivi di ricerca e innovazione alle esigenze di sviluppo locali e regionali;

4.  ritiene necessario migliorare la cooperazione tra le amministrazioni locali e le regioni, come pure a livello transfrontaliero (soprattutto in collaborazione con i paesi terzi), attraverso l'istituzione di gruppi d'azione congiunti atti a prevenire gravi disastri ambientali e altre calamità, sia naturali che provocate dall'uomo, ed evitare così effetti a lungo termine; invita la Commissione a prevedere una legislazione per un'industria chimica sostenibile;

5.  sottolinea che occorre garantire in modo visibile e coerente l'integrazione delle politiche ambientali in tutte le politiche settoriali, una responsabilità di rilievo che spetta alle autorità locali, regionali e nazionali; sottolinea l'importanza, ai fini del raggiungimento degli obiettivi dell'UE, di garantire la partecipazione delle autorità territoriali e dei rappresentanti nazionali nelle fasi progettuali e decisionali per quanto riguarda l'ideazione e l'attuazione delle politiche; sottolinea l'importanza della correlazione tra le specificità locali e regionali e le strategie necessarie per l'attuazione di tali politiche;

6.  sottolinea la necessità di un sostegno finanziario dell'UE a livello locale, regionale e nazionale per affrontare le complesse sfide ambientali e i rischi che queste comportano; evidenzia la necessità di incoraggiare lo sviluppo di progetti/programmi regionali, locali e transfrontalieri strettamente legati alla conservazione della biodiversità nelle aree interessate e sottolinea l'importanza di coinvolgere le ONG, il mondo accademico e i settori pubblico e privato nel processo di conservazione e di recupero della biodiversità;

7.  ritiene che, per ottenere risultati significativi, occorra garantire l'attuazione dei programmi a livello regionale e locale e assicurare la partecipazione di tutti i soggetti interessati al processo; chiede di prestare attenzione alla situazione delle regioni e dei territori con caratteristiche geografiche specifiche, come le regioni montane, insulari e scarsamente popolate; accoglie con favore la proposta della Commissione di rafforzare l'uso delle valutazioni d'impatto ambientale e delle valutazioni strategiche dell'impatto ambientale nei processi decisionali a livello locale e regionale.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

28.2.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

38

0

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Luís Paulo Alves, Catherine Bearder, Jean-Paul Besset, Victor Boştinaru, John Bufton, Salvatore Caronna, Nikos Chrysogelos, Ryszard Czarnecki, Francesco De Angelis, Tamás Deutsch, Rosa Estaràs Ferragut, Danuta Maria Hübner, Filiz Hakaeva Hyusmenova, María Irigoyen Pérez, Seán Kelly, Mojca Kleva, Constanze Angela Krehl, Petru Constantin Luhan, Riikka Manner, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Ana Miranda, Wojciech Michał Olejniczak, Younous Omarjee, Monika Smolková, Ewald Stadler, Csanád Szegedi, Nuno Teixeira, Lambert van Nistelrooij, Oldřich Vlasák, Hermann Winkler, Joachim Zeller, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Vasilica Viorica Dăncilă, Ivars Godmanis, James Nicholson, Elisabeth Schroedter, László Surján, Michael Theurer, Patrice Tirolien, Giommaria Uggias

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

29.2.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

50

8

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

János Áder, Elena Oana Antonescu, Pilar Ayuso, Paolo Bartolozzi, Sandrine Bélier, Sergio Berlato, Lajos Bokros, Martin Callanan, Nessa Childers, Yves Cochet, Chris Davies, Esther de Lange, Anne Delvaux, Bas Eickhout, Edite Estrela, Jill Evans, Karl-Heinz Florenz, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Nick Griffin, Matthias Groote, Françoise Grossetête, Cristina Gutiérrez-Cortines, Satu Hassi, Jolanta Emilia Hibner, Dan Jørgensen, Christa Klaß, Jo Leinen, Peter Liese, Kartika Tamara Liotard, Zofija Mazej Kukovič, Linda McAvan, Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė, Miroslav Ouzký, Vladko Todorov Panayotov, Gilles Pargneaux, Andres Perello Rodriguez, Mario Pirillo, Pavel Poc, Frédérique Ries, Anna Rosbach, Oreste Rossi, Kārlis Šadurskis, Carl Schlyter, Horst Schnellhardt, Richard Seeber, Theodoros Skylakakis, Bogusław Sonik, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Åsa Westlund, Glenis Willmott, Sabine Wils

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Gaston Franco, Riikka Manner, Judith A. Merkies, Vittorio Prodi, Kathleen Van Brempt, Andrea Zanoni

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Hynek Fajmon