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Procedura : 2008/2695(RSP)
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RC-B6-0628/2008

Discussioni :

PV 18/12/2008 - 13.1
CRE 18/12/2008 - 13.1

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PV 18/12/2008 - 14.1

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P6_TA(2008)0640

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Giovedì 18 dicembre 2008 - Strasburgo
Zimbabwe
P6_TA(2008)0640RC-B6-0628/2008

Risoluzione del Parlamento europeo del 18 dicembre 2008 sullo Zimbabwe

Il Parlamento europeo,

-   viste le sue precedenti risoluzioni sullo Zimbabwe, in particolare quella più recente del 10 luglio 2008 sulla situazione in Zimbabwe(1),

-   visti la posizione comune del Consiglio 2008/135/PESC del 18 febbraio 2008, che proroga le misure restrittive nei confronti dello Zimbabwe(2), che ha prorogato fino al 20 febbraio 2009 le misure restrittive nei confronti dello Zimbabwe imposte con la posizione comune del Consiglio 2004/161/PESC del 19 febbraio 2004(3); il regolamento (CE) n. 1226/2008 della Commissione, dell'8 dicembre 2008, recante modifica del regolamento (CE) n. 314/2004 del Consiglio relativo a talune misure restrittive nei confronti dello Zimbabwe(4) e le conclusioni del Consiglio europeo dell'11-12 dicembre 2008 sullo Zimbabwe, in cui sono state espresse gravi preoccupazioni per l'aggravarsi della situazione umanitaria in Zimbabwe,

-   vista la risoluzione sulla situazione in Zimbabwe, adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, il 28 novembre 2008,

-   vista la relazione della missione di osservazione elettorale del Parlamento panafricano sulle elezioni armonizzate svoltesi in Zimbabwe il 29 marzo 2008,

-   vista la risoluzione sullo Zimbabwe adottata dall'11° vertice dell'Unione africana che si è tenuto a Sharm el-Sheikh dal 30 giugno al 1° luglio 2008,

-   visto l'accordo del 15 settembre 2008 tra l'Unione nazionale africana dello Zimbabwe-Fronte patriottico (ZANU-PF) e le due formazioni del Movimento per il cambiamento democratico (MDC), sulla soluzione delle sfide che lo Zimbabwe affronta,

-   visto il trattato della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC) e i relativi protocolli, compreso il protocollo elettorale SADC,

-   visto l'articolo 115, paragrafo 5 del suo regolamento,

A.  considerando che lo Zimbabwe sta attraversando una crisi umanitaria di proporzioni enormi, con 5,1 milioni di persone, quasi metà della popolazione, che soffrono la fame; che un focolaio di colera, causato dall'interruzione dei servizi di distribuzione di acqua e igienico-sanitari, ha ucciso almeno 783 persone e infettato oltre 16 400 persone in Zimbabwe e che più di 300 000 persone sono gravemente indebolite a causa della grave penuria di cibo e in grave pericolo di epidemia,

B.  considerando che le autorità dello Zimbabwe hanno affermato chiaramente che non possono porre fine alla crisi umanitaria e che non cesseranno la repressione violenta dei loro avversari; che esiste un chiaro legame tra la catastrofe umanitaria e la crisi di governo provocata dall'incapacità di Robert Mugabe di organizzare elezioni eque e credibili e di rispettare l'accordo politico del 15 settembre 2008 sul principio di formare un governo di unità nazionale per porre fine alla crisi, raggiunto nonostante i tentativi di mediazione del presidente del Sudafrica, Thabo Mbeki,

C.  considerando che il tasso di inflazione è stimato in ragione di miliardi per cento, il più alto del mondo, e che l'80% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno, senza accesso alle materie prime di base come cibo e acqua,

D.  considerando che secondo l'organizzazione medica internazionale umanitaria, Médecins Sans Frontières, almeno 1,4 milioni di persone sono a rischio di contrarre il colera se il focolaio non sarà contenuto affrontando le sue cause principali, e che l'epidemia si sta diffondendo in Sudafrica e in Botswana,

E.  considerando che la combinazione di una crisi economica, politica e sociale ha un peso particolare su donne e ragazze e che esse sono particolarmente a rischio di infezione di colera a causa della loro responsabilità per l'assistenza domiciliare dei malati,

F.  considerando che l'aspettativa di vita in Zimbabwe è scesa da 60 anni per entrambi i sessi a 37 per gli uomini e 34 per le donne nel corso dell'ultimo decennio, e che in Zimbabwe 1,7 milioni di persone vivono attualmente con l'HIV,

G.  considerando che dietro la crisi politica e l'emergenza sanitaria vi è un peggioramento della crisi dei diritti dell'uomo in Zimbabwe, la cui più recente fase di sviluppo, senza precedenti, è un'ondata di rapimenti di difensori dei diritti dell'uomo, come Jestina Mukoko, la cui scomparsa è parte di un modello di molestie e di intimidazioni nei confronti di attivisti per i diritti dell'uomo, ad opera di persone sospettate di lavorare per conto delle autorità dello Zimbabwe,

H.  considerando che, secondo l'UNICEF, si stima che solo il 40% degli insegnanti del paese stiano lavorando, e con solo un terzo degli alunni per le classi di segnalazione; che gli insegnanti, come del resto i medici e gli infermieri, hanno effettuato scioperi periodici e sono stati violentemente repressi dalla polizia per aver esercitato il loro diritto di manifestazione pacifica,

I.   considerando che agli "Anziani", fra cui l'ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, l'ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter e Graça Machel, sostenitrice dei diritti delle donne e dei bambini, è stato rifiutato l'ingresso in Zimbabwe,

J.   considerando che un certo numero di leader africani, tra cui l'arcivescovo Desmond Tutu, il presidente del Botswana, Ian Khama, e il primo ministro del Kenya, Raila Odinga, hanno invitato Mugabe a dimettersi,

K.  considerando che l'8 dicembre 2008, nel corso della celebrazione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, il presidente francese Sarkozy, a nome dell'Unione europea, ha chiesto a Mugabe di dimettersi, dichiarando che egli "ha preso il popolo dello Zimbabwe in ostaggio" e che "il popolo dello Zimbabwe ha il diritto alla libertà, alla sicurezza e al rispetto",

L.  considerando che lo Zimbabwe è vicino al rispetto dei criteri per invocare la dichiarazione approvata al vertice delle Nazioni Unite nel settembre 2005 e stando alla quale vi è a livello internazionale una "responsabilità di proteggere" le persone di fronte a crimini contro l'umanità,

1.   esprime la sua profonda preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria in Zimbabwe, l'epidemia di colera, la fame e il completo rifiuto del regime di Mugabe di rispondere positivamente alla crisi; invita il Consiglio e la Commissione a riaffermare il loro impegno per il popolo dello Zimbabwe tramite un programma di aiuti umanitari sostanziale e a lungo termine;

2.   prende atto del fatto che l'Unione europea ha appena stanziato 10 milioni di EUR in aiuti e invita le autorità dello Zimbabwe ad abolire tutte le restrizioni nei confronti delle agenzie di aiuti umanitari e a garantire che tali aiuti possano essere forniti in conformità dei principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza;

3.   appoggia fermamente gli sforzi della suddetta delegazione degli "Anziani", per aiutare lo Zimbabwe ad uscire dalla crisi umanitaria; ritiene del tutto inaccettabile che ai membri di questa delegazione sia stato negato un visto dal regime di Mugabe, dal momento che volevano usare la loro influenza per aumentare il flusso di aiuti, immediati e a lungo termine, verso il paese, e porre così fine alle terribili sofferenze del popolo dello Zimbabwe;

4.   condanna fermamente la violenza continua perpetrata dal regime di Mugabe contro sostenitori e membri dell'MDC; è indignato per la recente ondata di rapimenti di difensori dei diritti dell'uomo e chiede l'immediato rilascio di Jestina Mukoko, direttrice del Progetto di pace Zimbabwe (ZPP), di Zacharia Nkomo, fratello del leader dei diritti dell'uomo, l'avvocato Harrison Nkomo, di Broderick Takawira, coordinatore provinciale del ZPP, di Pascal Gonzo, una figura di spicco del ZPP e di un certo numero di membri dell'MDC e di attivisti della società civile; chiede che gli autori di questi rapimenti siano tenuti a renderne conto;

5.   accoglie con favore la recente estensione della lista dell'Unione europea di persone messe al bando nel regime di Mugabe e chiede un'ulteriore lista di nomi di seguaci di Mugabe, inclusi Florence Chitauro, un ex ministro ZANU-PF, che ora si ritiene viva a Londra, si rifiuta di condannare Mugabe e viaggia da e verso lo Zimbabwe senza ostacoli;

6.   invita il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a prendere in considerazione l'imposizione di sanzioni mirate (divieto di viaggiare e congelamento dei beni) contro Mugabe e le persone attivamente impegnate nella violenza o in violazioni dei diritti dell'uomo; invita in particolare la Cina, la Russia e il Sudafrica a sostenere misure forti contro il regime di Mugabe nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e a far sapere ai governi africani che non sono più disposti a dare alcun sostegno al regime di Mugabe;

7.   plaude all'integrità dei governi di Kenya, Botswana e Zambia per aver parlato contro Mugabe ed esprime la sua profonda delusione per il fatto che molti altri governi africani sono ancora disposti a chiudere un occhio dinnanzi ai mali del suo regime;

8.   sottolinea che il popolo dello Zimbabwe ha una disperata necessità di radicali cambiamenti politici e condanna il rifiuto di Mugabe di applicare l'accordo che ha firmato il 15 settembre 2008 e che lascia ministeri chiave al partito di Morgan Tsvangirai, o di dar avvio a una riforma politica;

9.   esprime grave preoccupazione per il fatto che la disperata necessità di un immediato e radicale cambiamento democratico per il popolo dello Zimbabwe continui ad essere frustrata dall'oppressione, dalla manipolazione e dall'auto-servizio del regime di Mugabe;

10.   chiede con insistenza una maggiore pressione da parte dei paesi africani e delle istituzioni regionali, tra cui la SADC e, in particolare, l'Unione africana, come garante dell'accordo del 15 settembre 2008, così come di eminenti personalità africane, per giungere ad una giusta ed equa soluzione della situazione in Zimbabwe, sulla base di elezioni credibili, svoltesi nel mese di marzo 2008, e del controllo di qualsiasi accordo politico, in modo equilibrato;

11.   invita il Consiglio a incoraggiare l'Unione africana a prepararsi per gli imprevisti di un intervento attivo, al fine di proteggere la popolazione civile dello Zimbabwe;

12.   invita il Consiglio a rimanere vigile in relazione alle possibili conseguenze per la regione della deliberata negligenza e del malgoverno dello ZANU-PF che sta destabilizzando lo Zimbabwe;

13.   esprime profonda preoccupazione per la situazione dei rifugiati dello Zimbabwe nella regione e deplora gli atti di violenza nei loro confronti, perpetrati in paesi confinanti; invita la Commissione a sostenere i paesi confinanti con programmi finanziari e materiali per i rifugiati;

14.   esorta tutte le parti interessate e la comunità internazionale ad essere disposte a sostenere la ripresa economica e sociale dello Zimbabwe, dopo la formazione di un governo che rifletta realmente a tutti i livelli la volontà del popolo dello Zimbabwe, e che ci siano i segni tangibili di un ritorno al rispetto della democrazia, dei diritti dell'uomo e dello stato di diritto;

15.   invita il Consiglio e gli Stati membri a intensificare l'azione diplomatica in Africa, al fine di ottenere un sostegno attivo per i cambiamenti nello Zimbabwe;

16.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, ai governi dei paesi del G8, ai governi e ai parlamenti dello Zimbabwe e del Sudafrica, al Segretario generale del Commonwealth, al Segretario generale delle Nazioni Unite, ai presidenti della Commissione e del Consiglio esecutivo dell'Unione africana, al Parlamento panafricano, al Segretario generale e ai governi della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe nonché al suo forum parlamentare.

(1) Testi approvati, P6_TA(2008)0364.
(2) GU L 43 del 19.2.2008, pag. 39.
(3) GU L 50 del 20.2.2004, pag. 66.
(4) GU L 331 del 10.12.2008, pag. 11.

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