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Procedura : 2013/2983(RSP)
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RC-B7-0557/2013

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PV 12/12/2013 - 12.17
CRE 12/12/2013 - 12.17

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P7_TA(2013)0595

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Giovedì 12 dicembre 2013 - Strasburgo
Esito del vertice di Vilnius e futuro del partenariato orientale, in particolare per quanto riguarda l'Ucraina
P7_TA(2013)0595RC-B7-0557/2013

Risoluzione del Parlamento europeo del 12 dicembre 2013 sull'esito del vertice di Vilnius e il futuro del partenariato orientale, in particolare per quanto riguarda l'Ucraina (2013/2983(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  vista la sua risoluzione del 23 ottobre 2013 sulla politica europea di vicinato: verso un rafforzamento del partenariato. Posizione del Parlamento europeo sulle relazioni 2012"(1),

–  vista la sua risoluzione del 12 settembre 2013 sulle pressioni esercitate dalla Russia sui paesi del Partenariato orientale (nel contesto del prossimo vertice del Partenariato orientale a Vilnius)(2),

–  vista la sua risoluzione del 13 gennaio 2005 sui risultati delle elezioni in Ucraina(3),

–  vista la dichiarazione comune del vertice del partenariato orientale di Vilnius del 29 novembre 2013,

–  viste le dichiarazioni comuni del vertice del partenariato orientale di Varsavia, del 30 settembre 2011, e del vertice del partenariato orientale di Praga, del 7 maggio 2009,

–  visto il deterioramento della situazione in Ucraina dopo la decisione delle autorità ucraine di non firmare l'accordo di associazione al vertice di Vilnius del 28 e 29 novembre 2013, decisione sfociata in imponenti manifestazioni popolari a sostegno della scelta europea dell'Ucraina a Kiev (Euromaidan) e in varie città del paese,

–  viste le dichiarazioni comuni del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Catherine Ashton e del commissario per l'allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle, che condannano l'eccessivo ricorso alla forza da parte della polizia per disperdere i dimostranti a Kiev il 30 novembre 2013,

–  visto l'articolo 110, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A.  considerando che, in occasione del vertice del partenariato orientale tenutosi a Vilnius, l'Ucraina e tutti gli altri partecipanti hanno ribadito il loro impegno a favore dei principi del diritto internazionale e dei valori fondamentali, quali la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani;

B.  considerando che, in particolare, la decisione dell'Armenia di ritirarsi dai negoziati dell'accordo di associazione e la decisione dell'Ucraina, dell'ultimo minuto, di sospendere i preparativi per la firma dell'accordo di associazione hanno frustrato gli sforzi e minato il lavoro degli ultimi anni, che mirava ad approfondire le relazioni bilaterali e promuovere l'integrazione europea;

C.  considerando che la decisione del governo ucraino di interrompere il processo di preparazione per la firma dell'accordo di associazione, che include una zona di libero scambio globale e approfondita (DCFTA), ha suscitato malcontento e massicce proteste nel paese; che, in tale contesto, le forze di sicurezza ucraine hanno fatto un ricorso brutale e inaccettabile alla forza contro i manifestanti pacifici, i partiti dell'opposizione e i mezzi d'informazione;

D.  considerando che, in occasione del vertice del partenariato orientale tenutosi a Vilnius il 29 novembre 2013, la Georgia e la Moldova hanno siglato accordi di associazione con l'Unione, comprendenti disposizioni per l'istituzione di DCFTA;

E.  considerando che l'unica soluzione possibile deve essere una soluzione pacifica negoziata tra tutte le parti;

1.  si compiace che siano stati siglati gli accordi di associazione, comprendenti una DCFTA, con la Georgia e la Moldova, che fissano una chiara agenda europea per i due paesi; auspica che la firma e l'attuazione di tali accordi possa avvenire quanto prima; invita la Commissione, a tale riguardo, a facilitare l'attuazione di tali accordi e ad assistere le autorità dei due paesi, in modo che i cittadini possano godere, nel breve termine, di alcuni dei benefici e degli effetti positivi e concreti dell'accordo;

2.  deplora la decisione delle autorità ucraine, sotto la guida del presidente Yanukovich, di rinunciare alla firma dell'accordo di associazione con l'UE durante il vertice del partenariato orientale di Vilnius, nonostante la chiara volontà dell'Unione di portare avanti il processo di associazione, previo soddisfacimento delle condizioni previste; considera tale decisione una grande occasione perduta per le relazioni UE-Ucraina e per le aspirazioni del paese; riconosce le aspirazioni europee dell'Ucraina attualmente manifestate dalla società civile a Kiev (Euromaidan) e in altre città del paese, dove la gente non esita a scendere in piazza per esprimere la propria disapprovazione contro la decisione del presidente Yanukovich, e ribadisce la sua posizione secondo cui un approfondimento delle relazioni fra l'UE e l'Ucraina e l'offerta all'Ucraina di una prospettiva europea sono altamente significative e nell'interesse delle due parti;

3.  deplora i violenti eventi della notte dal 9 al 10 dicembre 2013, quando le forze di sicurezza hanno fatto irruzione negli uffici di partiti dell'opposizione e di mezzi d'informazione indipendenti e hanno esercitato vessazioni sui manifestanti, così come quelli avvenuti nella notte dal 10 all'11 dicembre 2013, quando le forze di sicurezza hanno aggredito i manifestanti pacifici, tentando di allontanarli dall'Euromaidan e dalle strade circostanti e di smantellare le barricate; evidenzia che tali eventi si sono verificati anche nel corso della visita del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, e nell'ambito degli attuali sforzi intesi ad agevolare il ciclo di colloqui; teme che tali eventi possano aggravare ulteriormente una situazione già tesa;

4.  rammenta che tra l'UE e l'Ucraina sono aperti diversi canali di comunicazione, inclusa la missione di monitoraggio del Parlamento europeo guidata dai presidenti Cox e Kwaśniewski, e ribadisce pertanto che le preoccupazioni espresse dalle autorità ucraine per giustificare la decisione dell'ultimo minuto di sospendere la firma dell'accordo avrebbero dovuto essere comunicate prima così da poterle affrontare;

5.  riafferma il suo deciso sostegno alla firma dell'accordo di associazione il prima possibile, purché siano rispettati i requisiti applicabili stabiliti dal Consiglio "Affari esteri" del 10 dicembre 2012 e avallate con risoluzione del Parlamento in data 13 dicembre 2012; chiede pertanto al Consiglio europeo, che si riunirà nel dicembre 2013, di mandare un forte segnale politico indicando che l'UE è ancora disposta a impegnarsi con l'Ucraina;

6.  chiede il varo immediato di una nuova grande missione di mediazione al più alto livello politico al fine di realizzare tavole rotonde tra il governo, l'opposizione democratica e la società civile, fornendo assistenza in tale sede, nonché di assicurare un esito pacifico dell'attuale crisi;

7.  esprime piena solidarietà a coloro che manifestano a favore di un futuro europeo; invita le autorità ucraine a rispettare pienamente i diritti civili della popolazione e le libertà fondamentali di riunione e di protesta pacifica; condanna fortemente l'uso brutale della forza contro manifestanti pacifici, e sottolinea la necessità di condurre indagini tempestive, efficaci e indipendenti e di condannare i colpevoli; chiede il rilascio immediato e incondizionato dei manifestanti pacifici arrestati negli ultimi giorni; sottolinea gli obblighi internazionali dell'Ucraina in questo ambito; mette in evidenza che tali misure sono chiaramente contrarie ai principi fondamentali della libertà di riunione e di espressione e violano pertanto i valori universali ed europei; rammenta che, considerato che l'Ucraina ha assunto la presidenza dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, il suo comportamento per quanto riguarda la difesa e la promozione di tali valori è esaminato ancora più attentamente;

8.  ribadisce la sua ferma condanna delle inaccettabili pressioni politiche ed economiche, unite a minacce di sanzioni commerciali, esercitate dalla Russia sull'Ucraina; esorta l'Unione europea e i suoi Stati membri a rivolgersi alla Russia in modo univoco e invita l'Unione, unitamente ai suoi Stati membri, a sviluppare e mettere in atto una politica di adeguate contromisure contro questo tipo di strumenti e interventi impiegati dalla Russia nei confronti dei partner orientali, segnatamente allo scopo di aiutare l'Ucraina a garantirsi la sicurezza energetica, tenuto conto dell'attuale crisi legata all'importazione di gas naturale dalla Russia; rammenta che l'accordo di associazione è una questione di interesse strettamente bilaterale tra le due parti e respinge con forza qualsiasi proposta di coinvolgere terzi nel processo;

9.  chiede alla Commissione di prendere in considerazione eventuali contromisure che l'UE potrebbe evocare nei casi in cui la Russia violi le norme commerciali dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) per miopi finalità politiche; sottolinea che la credibilità politica dell'Unione richiede una capacità di reazione quando essa o i suoi paesi partner subiscono pressioni politiche ed economiche;

10.  sollecita le autorità ucraine ad avviare colloqui con i dimostranti per evitare un'intensificazione delle violenze e la destabilizzazione del paese e rivolge un pressante invito a tutti i partiti politici affinché facciano in modo che si possa tenere un dibattito parlamentare ordinato, calmo e ponderato sulla situazione economica e politica e sulle prospettive di una futura integrazione con l'UE; ricorda che in qualsiasi democrazia si possono convocare nuove elezioni quando è necessaria una rinnovata legittimità popolare;

11.  invita le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a impegnarsi a favore di un'ampia apertura verso la società ucraina, in particolare mediante un rapido accordo per l'istituzione di un regime di esenzione dall'obbligo del visto, il rafforzamento della cooperazione nel campo della ricerca, l'ampliamento degli scambi di giovani e l'aumento del numero di borse di studio disponibili; ritiene necessari ulteriori sforzi al fine di conseguire la piena adesione dell'Ucraina al mercato energetico interno dell'UE;

12.  sottolinea la necessità che l'UE favorisca la partecipazione delle istituzioni finanziarie internazionali, come il Fondo monetario internazionale e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, nell'ottica di offrire assistenza finanziaria per aiutare l'Ucraina ad affrontare la sua situazione finanziaria in fase di peggioramento;

13.  ricorda che la firma dell'accordo di associazione non costituisce un fine in sé, bensì un mezzo per pervenire a una stabilità a lungo termine e a progressi socioeconomici, nonché a una trasformazione sostenibile e sistemica, e richiede pertanto un reale impegno per la sua corretta e tempestiva attuazione; invita l'Unione europea a negoziare con le autorità ucraine un piano concreto per la sua attuazione;

14.  deplora che, dopo oltre tre anni di negoziati conclusisi con successo per un accordo di associazione, compresi quelli per una DCFTA, le autorità armene abbiano invece deciso di aderire all'Unione doganale, a seguito delle pressioni esercitate dalla Russia; ricorda alle autorità armene che le proteste e manifestazioni contro tale decisione sono un'espressione della libera volontà dei cittadini del paese e che devono essere rispettate in virtù degli impegni internazionali che l'Armenia ha assunto; rammenta, a tale riguardo, che la persecuzione e le detenzioni costituiscono violazioni dei diritti di riunione e di espressione, e che le misure repressive sono contrarie alle recenti dichiarazioni di impegno rispetto ai valori condivisi con l'UE; invita il governo armeno a impegnarsi in un dialogo inclusivo con la società civile sulla futura direzione del paese;

15.  si compiace della firma dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti tra l'Unione europea e l'Azerbaigian; è preoccupato per la repressione del dissenso espresso nel paese a seguito delle elezioni presidenziali dell'ottobre 2013, che si è concretizzata nella detenzione e nei nuovi arresti di attivisti dell'opposizione, nelle vessazioni a carico di ONG e di mezzi d'informazione indipendenti e nel licenziamento di coloro che esprimono opinioni critiche sul governo unicamente sulla base della loro attività politica; esorta il parlamento azero a riconsiderare la decisione di sospendere la sua partecipazione all'Assemblea parlamentare Euronest, a seguito dell'approvazione della risoluzione del Parlamento del 23 ottobre 2013;

16.  accoglie con favore la proposta legislativa della Commissione di modificare il regolamento (CE) n. 539/2001 per permettere l'esenzione dal visto per l'area Schengen per i cittadini della Moldova in possesso di un passaporto biometrico; ritiene che questa importante misura faciliterà i contatti interpersonali e avvicinerà ulteriormente i cittadini della Moldova all'UE;

17.  plaude alla firma di un accordo quadro con la Georgia sulla partecipazione alle operazioni dell'UE di gestione delle crisi, che prevede una base giuridica permanente per il coinvolgimento della Georgia negli sforzi attuali e futuri dell'UE in materia di gestione delle crisi in tutto il mondo;

18.  ritiene che l'esito e il contesto generale del vertice di Vilnius mettano in luce la necessità per l'UE di articolare una politica più strategica e flessibile a sostegno della scelta europea dei suoi partner orientali, avvalendosi di tutta la gamma di strumenti a sua disposizione, quali l'assistenza macroeconomica, l'agevolazione dei regimi commerciali, progetti per una maggiore sicurezza energetica e modernizzazione economica, nonché la rapida attuazione della liberalizzazione dei visti, in linea con i valori e gli interessi europei;

19.  appoggia l'ulteriore coinvolgimento della società civile nei processi nazionali di riforma; incoraggia una maggiore cooperazione interparlamentare con l'Assemblea parlamentare Euronest; auspica l'invio di una missione del Parlamento europeo in Ucraina quanto prima; si compiace della partecipazione della Conferenza degli enti locali e regionali del partenariato orientale;

20.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, agli Stati membri, al presidente dell'Ucraina, ai governi e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale e della Federazione russa, all'Assemblea parlamentare Euronest e alle assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

(1) Testi approvati, P7_TA(2013)0446.
(2) Testi approvati, P7_TA(2013)0383.
(3) GU C 247 E del 6.10.2005, pag. 155.

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